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INDICE

1. Introduzione pag. x
2. Progettazione e realizzazione di un impianto elettrico utilizzatore pag. x
3. Schemi di distribuzione dell’energia pag. x
4. Protezione contro le sovracorrenti pag. x
5. Protezioni contro le sovratensioni pag. x
6. Protezione contro il fulmine pag. xx
7. Protezioni contro i contatti diretti e indiretti pag. xx
8. Protezione contro le esplosioni pag. xx
9. Protezione contro l’incendio pag. xx
10. Classificazione dei luoghi di installazione e gradi di protezione pag. xx
11. Cabine elettriche MT/BT pag. xx
12. Trasformatori MT/BT pag. xx
13. Dispositivi di protezione pag. xx
14. Cavi per energia BT pag. xx
15. Condensatori e sistemi di rifasa mento pag. xx
16. Componenti e impianti FV pag. xx
17. Apparecchi e impianti di illuminazione pag. xx
18. Sistemi statici di continuità pag. xx
19. Impianto di terra pag. xx
20. Building automation e domotica pag. xx
21. Impianti d’antenna pag. xx
22. Cablaggio strutturato pag. xx
23. Impianti allarme e intrusione pag. xx

APPENDICI

- Il mondo della normazione tecnica


pag. xx
- Principali definizioni e segni grafici
pag. xx
- RAEE
pag. xx
- PQ e compatibilità elettromagnetica
pag. xx
3

CAPITOLO 14
CAVI PER ENERGIA A BASSA TENSIONE

14.1. Cavi per energia a bassa tensione pag. 1


14.1.1. Caratteristiche generali pag. 3
14.1.2. Fattori di influenza nella scelta e messa in opera pag. 7
14.1.2.1. Cavi non propaganti la fiamma o l’incendio pag. 7
14.1.2.2. Cavi a ridotta emissione di gas tossici e corrosivi, pag. 9
fumi opachi
14.1.2.3. Cavi resistenti al fuoco pag. 11
14.1.2.4. Temperatura ambiente pag. 12
14.1.2.5 Esposizione diretta ai raggi solari pag. 13
14.1.3. Posa interrata pag. 14
14.1.4. Sollecitazioni meccaniche pag. 14
14.1.5. Presenza di acqua pag. 15
14.1.6. Presenza di sostanze inquinanti e corrosive pag. 15
14.1.7. Posa in opera pag. 16
14.1.8. Maggiori rischi in caso di incendio pag. 17
14.1.9. Cavi ad isolamento minerale pag. 18




4 capitolo 14

I cavi elettrici rappresentano uno dei componenti dell’impianto elettrico che


offre da un lato le maggiori difficoltà di sostituzione o adeguamento e dall’al-
tro ne rende problematica la valutazione dello stato di invecchiamento.

In conduttori dal punto di vista costruttivo possono essere classificati in tre


gruppi: cavi, linee aeree, condotti sbarre e conduttori per la realizzazione
degli avvolgimenti delle macchine elettriche.

I cavi a loro volta possono essere classificati sulla base del tipo di impiego
per il quale sono previsti in cavi per energia e cavi per la trasmissione dei
segnali.

Per ogni tipo di conduttore eistono delle norme ben specifiche costruttive
e di prova.

I cavi elettrici rappresentano uno dei componenti d’impianto in bassa ten-


sione la cui normale collocazione offre da un lato le maggiori difficoltà di
sostituzione o adeguamento e dall’altro ne rende problematica anche la
valutazione dello stato di invecchiamento. Risulta strategico quindi, sul me-
dio e lungo periodo, il ruolo di un buon progetto e realizzazione del com-
ponente e oltre che di una corretta installazione, che prevedano da un lato
margini adeguati ma non eccessivi, e dall’altro condizioni di installazione
che favoriscano le verifiche e gli interventi di manutenzione e adeguamento
che si renderanno necessari.

Questo capitolo è dedicato ai cavi per energia in bassa tensione


che per la numerosità delle applicazioni costituisce un caso molto
importante.

Il comitato tecnico del CEI che si occupa dei cavi a BT è il comitato 20 Cavi
per energia.

Scopo del CT 20 è più ampio, ovvero preparare Norme che riguardano i


cavi per energia e i loro accessori senza limite di tensione, corrente o tipo
di costruzione.

Il CT 20 è costituito da 5 Gruppi di Lavoro:


- Cavi Alta Tensione e Bassa Tensione
- Cavi Fuoco
- Cavi Ferroviari
- Accessori
- Cavi ed accessori armonizzati
Una sintesi delle principali norme CEI disponibili sull’argomento è riportata
nella tabella seguente.

Tabella 1 – Principali norme CEI in tema di cavi per energia a bassa tensione.

Cavi per energia a bassa tensione 5

Norma Italiana Class. CEI Titolo


CEI EN 50363-0 CEI 20-11/0 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di
bassa tensione Parte 0: Generalità
CEI EN 50363-1 CEI 20-11/1 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di bassa
tensione Parte 1: Mescole per isolante elastomerico reticolato
CEI EN 50363- CEI 20-11/2-1 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di bassa
2-1 tensione Parte 2-1: Mescole per guaina elastomerica reticolata
CEI EN 50363- CEI 20-11/2-2 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di bassa
2-2 tensione Parte 2-2: Mescole per rivestimento elastomerico reticolato
CEI EN 50363-3 CEI 20-11/3 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di
bassa tensione Parte 3: Mescole per isolante in PVC
CEI EN 50363- CEI 20-11/4-1 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di
4-1 bassa tensione Parte 4-1: Mescole per guaina in PVC
CEI EN 50363- CEI 20-11/4-2 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di
4-2 bassa tensione Parte 4-2: Mescole per rivestimento in PVC
CEI EN 50363-5 CEI 20-11/5 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di bassa
tensione Parte 5: Mescole per isolante reticolato, senza alogeni
CEI EN 50363-6 CEI 20-11/6 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di bassa
tensione Parte 6: Mescole per guaina reticolata, senza alogeni
CEI EN 50363-7 CEI 20-11/7 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di bassa
tensione Parte 7: Mescole per isolante termoplastico, senza alogeni
CEI EN 50363-8 CEI 20-11/8 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di bassa
tensione Parte 8: Mescole per guaina termoplastica, senza alogeni
CEI EN 50363- CEI 20-11/9-1 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di bassa
9-1 tensione Parte 9-1: Mescole per isolanti vari - Polivinilcloruro reticolato
CEI EN 50363- CEI 20-11/10-1 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di bassa
10-1 tensione Parte 10-1: Mescole per guaine varie - Polivinilcloruro reticolato
CEI EN 50363- CEI 20-11/10-2 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di bassa
10-2 tensione Parte 10-2: Mescole per guaine varie - Poliuretano termoplastico
CEI 20-22 CEI 20-22 Prove d’incendio su cavi elettrici
CEI 20-27 CEI 20-27 Cavi per energia e per segnalamento - Sistema di designazione
CEI EN 60332 CEI 20-35 Prove su cavi elettrici e ottici in condizioni d’incendio
CEI 20-36 CEI 20-36 Prove di resistenza al fuoco per cavi elettrici in condizioni di incen-
dio - Integrità del circuito
CEI EN 50267- CEI 20-37 Metodi di prova comuni per cavi in condizione di incendio - Prove sui
gas emessi durante la combustione dei materiali prelevati dai cavi
CEI 20-38 CEI 20-38 Cavi senza alogeni isolati in gomma, non propaganti l’incendio,
per tensioni nominali U0/U non superiori a 0,6/1 kV
CEI EN 60702-1 CEI 20-39/1 Cavi per energia ad isolamento minerale e loro terminazioni con
tensione nominale non superiore a 750 V Parte 1: Cavi

6 capitolo 14

Norma Italiana Class. CEI Titolo


CEI EN 60702-2 CEI 20-39/2 Cavi per energia ad isolamento minerale e loro terminazioni con
tensione nominale non superiore a 750 V Parte 2: Terminazioni
CEI 20-40 CEI 20-40 Guida per l’uso di cavi armonizzati a bassa tensione
CEI 20-45 CEI 20-45 Cavi isolati con mescola elastomerica, resistenti al fuoco, non pro-
paganti l’incendio, senza alogeni (LSOH) con tensione nominale
U0/U di 0,6/1 kV
CEI 20-91 CEI 20-91 Cavi elettrici con isolamento e guaina elastomerici senza alogeni
non propaganti la fiamma con tensione nominale non superiore
a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua per
applicazioni in impianti fotovoltaici

Il principale riferimento normativo è costituito dalle Norme della serie CEI


EN 50363.
La serie di Norme CEI EN 50363 è composta dalle seguenti Parti:
– Parte 0: Generalità
– Parte 1: Mescole per isolante elastomerico reticolato
– Parte 2-1: Mescole per guaina elastomerica reticolata
– Parte 2-2: Mescole per rivestimento elastomerico reticolato
– Parte 3: Mescole per isolante in PVC
– Parte 4-1: Mescole per guaina in PVC
– Parte 4-2: Mescole per rivestimento in PVC
– Parte 5: Mescole per isolante reticolato, senza alogeni
– Parte 6: Mescole per guaina reticolata, senza alogeni
– Parte 7: Mescole per isolante termoplastico, senza alogeni
– Parte 8: Mescole per guaina termoplastica, senza alogeni
– Parte 9-1: Mescole per isolanti vari - Polivinilcloruro reticolato
– Parte 10-1: Mescole per guaine varie - Polivinilcloruro reticolato
– Parte 10-2: Mescole per guaine varie - Poliuretano termoplastico

La Norma contiene, nelle sue varie Parti, le prescrizioni per i materiali iso-
lanti, di guaina e di rivestimento usati per i cavi di energia a bassa ten-
sione armonizzati, precedentemente contenute nell’HD 21 e nell’HD 22.
L’Allegato A fornisce un confronto tra la collocazione originale di ciascun
materiale e quella in questa serie di Norme EN.
L’Allegato B fornisce le caratteristiche tecniche e requisiti di prova delle
mescole per isolanti e guaine per cavi energia e segnalamento, specificate
dalla normativa italiana.
La serie di Norme CEI EN 50363 sostituisce la CEI 20-11:2000-10.
La Norma CEI 20-22 descrive le modalità di prova atte a verificare l’attitudi-
ne di un determinato tipo di cavo a contenere, per le varie tipologie d’instal-
lazione a fascio, la propagazione del fuoco in caso di incendio. I cavi che
sono in grado di superare le prove descritte nelle Parti 2 e 3 della Norma,
sono particolarmente adatti ad essere impiegati negli impianti elettrici in
cui, per particolari ragioni impiantistiche od ambientali, occorra contenere
al massimo il pericolo di propagazione di un eventuale incendio.
Le prove di cui alle Parti 4 e 5 della Norma CEI 20-22, definiscono i metodi

Cavi per energia a bassa tensione 7

per accertare il mantenimento di una delle caratteristiche dei materiali non


metallici componenti i cavi.

La Norma CEI 20-38 specifica i requisiti costruttivi e di prova dei cavi isolati
con materiale elastomerico e rivestiti da una guaina di materiale termopla-
stico oppure di elastomero sintetico.

Caratteristica peculiare dei cavi previsti dalla Norma è quella di garantire


in caso di incendio la non propagazione della fiamma, la non propagazio-
ne dell’incendio, la ridottissima tossicità e corrosività (assenza di alogeni)
dei gas e fumi emessi durante la combustione dei cavi. La Norma CEI 20-
38 ha lo scopo di fornire le principali regole costruttive per detti cavi e di
stabilire le condizioni di prova a cui essi devono rispondere nel collaudo.
La Norma fornisce inoltre alcune indicazioni e informazioni circa i criteri
di scelta e di impiego dei cavi in relazione alle condizioni di servizio e di
posa.
La numerazione CEI 20-38 è la nuova designazione della Norma CEI 20-
38/1 e deriva anche dall’abrogazione nel 2006 della Norma CEI 20-38/2.

La Guida CEI 20-40 fornisce indicazioni riguardo l’utilizzo dei cavi di bassa
tensione sulla base delle condizioni di installazione (sollecitazioni mecca-
niche, ambientali e di posa) di questi cavi.

I riferimenti per la scelta e la posa delle condutture in cavo in bassa ten-


sione sono invece contenute principalmente nelle norme CEI di sistema
del Comitato Tecnico 64. Alcuni dettagli circa le attività svolte dal CT 64
sono stati riportati al capitolo Progettazione e realizzazione di un impianto
elettrico utilizzatore.

14.1.1. Caratteristiche generali

Nella struttura dei cavi elettrici si possono distinguere:


– numero dei conduttori;
– eventuale isolante;
– eventuale armatura metallica;
– eventuale guaina di protezione esterna.

Una ulteriore suddivisione correlata agli elementi precedentemente descritti


distingue:
– cavi unipolari (nudi o isolati);
– cavi multipli (con singola o doppia guaina e con o senza armatura).

I cavi elettrici in commercio devono essere contraddistinti da sigle che de-


finiscono le caratteristiche, distinguendoli in cavi armonizzati (CEI 20-27) e
cavi nazionali (non armonizzati, CEI 20-11).

8 capitolo 14

In linea generale la struttura dei cavi elettrici corrisponde a quella indicata


nella figura 1, nella quale si possono distinguere le seguenti parti:
• uno o più conduttori, in rame o più raramente in alluminio, che possono
essere costituiti da un solo filo rigido o da una corda di fili flessibili;
• un’eventuale rivestimento isolante in mescole diverse di tipo elastome-
rico (gomma naturale o sintetica) o termoplastico (a base di cloruro di
polivinile PVC);
• un’eventuale armatura metallica o schermo (con lo scopo di protezione
meccanica o elettromagnetica contro i disturbi);
• un’eventuale guaina di protezione esterna.
In funzione della presenza o meno degli elementi suddetti si possono quin-
di distinguere:
• cavi unipolari nudi;
• cavi unipolari isolati;
• cavi multipli con una sola guaina,
• cavi multipli con doppia guaina con o senza armatura metallica.
I cavi elettrici in commercio devono essere contraddistinti da sigle che de-
finiscono le caratteristiche, in particolare:
• per i cavi armonizzati, secondo il documento CENELEC HD 361, val-
gono i riferimenti contenuti nella norma CEI 20-27 (Tabella 2). L’indi-
cazione delle tensioni nominali dei cavi, per bassa tensione, avviene
attraverso il valore delle stesse espresse in centinaia di volt premetten-
do uno zero; la tensione nominale viene indicata con il valore efficace
della tensione tra conduttore e terra (Uo) e il valore efficace della ten-
sione tra i due conduttori (U) espressi come Uo/U.
• Ad esempio la designazione H07RN-F 4G 1,5 significa cavo armoniz-
zato flessibile, isolato in gomma, sotto guaina di policloroprene con 3
conduttori più conduttore di protezione giallo verde, tensione nominale
450/750 V e sezione di 1,5 mm2;
• per i cavi nazionali, non armonizzati, valgono i riferimenti riportati nella
tabella CEI-UNEL 35011 e nella norma CEI 20-11 (Tabella 3). La clas-
sificazione di tali cavi è più articolata rispetto a quella dei cavi armoniz-
zati comprendendo essa tipi più specializzati.
Alla fine della sigla, nell’eventualità che uno o più simboli richiedano
precisazioni complementari, è previsto l’inserimento di un asterisco.
Ai fini della designazione completa di un cavo, la sigla deve essere pre-
ceduta dalla denominazione cavo e seguita dalla citazione del numero
della tabella UNEL ove questa esista, e da eventuali precisazioni com-
plementari (obbligatorie nel caso dell’asterisco) come per esempio:
• la norma CEI a cui il cavo deve rispondere (se non esiste la tabella UNEL)
• il materiale isolante e/o delle guaine (nel caso che il corrispondente
simbolo valga per più di una qualità e che la qualità non risulti pre-
cisata dalla tabella o norma)
• particolari forme costruttive funzioni, qualità dei componenti del cavo
• i colori dell’isolante e/o del rivestimento protettivo esterno (se non 1.
La sigla di designazione
risultano già determinati dalla tabella o norma) di un cavo nazionale non
• il tipo di impregnamento delle trecce tessili armonizzato è formata da
• Occorre infine tenere presente che un medesimo simbolo può avere simboli che rappresentano
significati diversi a seconda del posto che esso occupa nella sigla1. le varie parti componenti il
cavo stesso.

Cavi per energia a bassa tensione 9

Figura 1 – Parti costituenti un cavo elettrico.

Tabella 2 – Sintesi della classificazione dei cavi armonizzati (Secondo la


Norma CEI 20-27).

Sigla della norma

Norma armonizzata H

Tipo nazionale autorizzato A

Tipo nazionale N

Conforme Norme IEC J

A
Tensione nominale Uo/U (2)

300/300 V 03(a)

300/500 V 05(b)

450/750 V 07(c)

600/1000 V 1(d)

10 capitolo 14

Materiale dell’isolante

Mescole speciali di PVC per temperature > 70 °C V2/V3

Gomma naturale e/o sintetica R

Gomma siliconica S

Etilene-vinilaceto G

Materiale della guaina (eventuale)

PVC V

Gomma naturale e/o sintetica R

Policloroprene N

Treccia di fibra di vetro J

Treccia tessile T

B
Particolarità costruttive (eventuale)

Cavo piatto, anime divisibili H

Cavo piatto, anime non divisibili H2

Tipi di conduttore

A filo unico U

A corda rigida R

A corda flessibile per posa fissa K

A corda flessibile per una posa mobile F

A corda flessibilissima H

Tinsel Y
Numero di anime ...

Conduttore di protezione

Senza conduttore di protezione X

Con conduttore di protezione G

C Sezione del conduttore ...(1)



Cavi per energia a bassa tensione 11

Note:
(1) Il conduttore di protezione nei cavi armonizzati deve avere sempre la stessa
sezione dei conduttori principali.

(2) Designazione precedente attraverso il grado di isolamento:

(a) 1,5

(b) 2
(c) 3
(d) 4

Tabella 3 – Sintesi della classificazione dei cavi non armonizzati (Secondo la


tabella CEI UNEL 35011).

Sigla Materiali e caratteristiche costruttive


Numero e sezione dei conduttori

nxS n indica il numero dei conduttori ed S la sezione (mm2). Quando i con-


duttori hanno sezioni diverse le cifre relative sono separate dal segno +

Quando uno dei conduttori è il conduttore di protezione (colore giallo


nGS verde) il segno x è sostituito dalla lettera G

Indicano che il cavo comprende conduttori con caratteristiche partico-


lari (T conduttore di terra, N conduttore con sezione inferiore a quella
T, N dei conduttori principali).
Materiali dei conduttori e flessibilità

A(1) Alluminio

F Conduttore a corda flessibile rotonda

FF Conduttore a corda flessibilissima rotonda

U Conduttore a filo unico rotondo

R Conduttore a corda rigida rotonda

Materiale usato per l’isolante

G Mescola a base di gomma naturale e/o sintetica

G3 Mescola a base di gomma naturale - qualità G3

G5 Mescola a base di etilenpropilene

R Mescola a base di polivinilcloruro TI1 e TI2

R2 Mescola a a base di polivinilcloruro



12 capitolo 14

Sigla Materiali e caratteristiche costruttive


Materiale usato per l’isolante

G Mescola a base di gomma naturale e/o sintetica

G3 Mescola a base di gomma naturale - qualità G3

G5 Mescola a base di etilenpropilene

R Mescola a base di polivinilcloruro TI1 e TI2

R2 Mescola a a base di polivinilcloruro


Composizione e forma del cavo

O Anime riunite con o senza riempitivi formanti un insieme cilindrico

D Anime affiancate parallele

X Anime affiancate a cordoncino

W Anime affiancate parallelamente con solco intermedio (cavetto piatto divisibile)


Conduttori concentrici e schermi

AC Conduttore concentrico di alluminio

C Conduttore concentrico in rame

H Schermo di carta metallizzato o nastro di alluminio


Rivestimento protettivo (guaina)

E Guaina in polietilene

G Guaina in gomma

R Guaina a base di polivinilcloruro

A Guaina di alluminio

P Guaina di piombo

Q Guaina di rame

N Armatura a nastri, normalmente di acciaio


Tensioni nominali

-n1/n2 kV Vengono indicate precedute da un trattino le tensioni nominali verso


terra e concatenate in kilovolt

Note:

(1) Se il materiale è rame non si usa alcun simbolo



Cavi per energia a bassa tensione 13

L’IMQ3 su richiesta dei costruttori verifica la conformità dei cavi prodotti alle 3.
L’IMQ è l’Istituto Italiano
prescrizioni delle norme CEI e delle tabelle UNEL, nonché le caratteristiche
per il Marchio di Qualità.
tecniche e che la produzione si mantenga conforme nel tempo.
L’esito positivo di questi controlli consente l’apposizione sui cavi del con-
trassegno IMQ che è costituito da:
• un filo bianco inglobato nel cavo, con stampate le lettere MIQ dell’alfa-
beto morse (--**--*-) precedute e seguite da due tacche verdi e rosse
che con il bianco del filo indicano i colori nazionali;
• un contrassegno posto sulla testata del cavo o da una stampigliatura
sull’isolante con sigla IMQ.
Per i cavi armonizzati può anche essere usato il contrassegno HAR, co-
stituito da un filo incluso nel cavo che riporta in successione i colori nero-
rosso-giallo oppure da una stampigliatura sull’isolante o sulla guaina come
mostrato nella Figura 2.

Figura 2 - Marchio IMQ e HAR.

14.1.2. Fattori di influenza nella scelta e messa in opera

Tra i fattori che giocano un ruolo determinante nella scelta e nell’installa-


zione di tutti i componenti elettrici di impianto, primi tra tutti i cavi per ener-
gia, devono anche essere considerate, oltre alle condizioni di impiego, le
influenze delle condizioni ambientali.

In quanto segue, tralasciando le problematiche legate al dimensiona-


mento del cavo, verranno considerati gli effetti di diversi fattori e feno-
meni ambientali che possono (devono) influenzare le scelte progettuali
e di installazione, e per ciascuna di esse verranno riportate in partico-
lare le regole di buona tecnica che l'esperienza e le norme indicano per
la risoluzione dei problemi che si possono presentare.

14 capitolo 14

14.1.2.1. Cavi non propaganti la fiamma o l’incendio

I cavi resistenti alla propagazione della fiamma o dell’incendio ritardano la


diffusione del fuoco per impedirne, o quanto meno ritardarne, la diffusione
alle zone interessate e sono definiti a sicurezza passiva.

I cavi la cui reazione al fuoco è limitata alla resistenza alla propagazione


dell’incendio o della fiamma si possono definire a sicurezza passiva.
Essi impediscono, o quanto meno ritardano, la diffusione del fuoco alle
zone interessate dal loro percorso, ma non esplicano alcuna azione di pro-
tezione attiva nei confronti di persone e cose.
E’ opportuno ricordare che, anche escludendo il caso di una errata pro-
tezione del cavo contro le sovracorrenti, la combustione dei materiali or-
ganici costituenti isolamento, riempitivo e guaina, può essere facilmente
innescata anche da un principio d’incendio che, per una qualunque causa,
abbia origine nelle immediate vicinanze, a meno che tali costituenti non
siano stati convenientemente scelti e ignifugati.
Da oltre vent’anni la tecnologia ha messo a disposizione di progettisti ed
installatori tipologie di cavi capaci di ovviare a tale pericolo: si tratta dei cavi
in grado di superare una delle prove di non propagazione previste dalla
Norma CEI 20-22 e dalla Norma CEI 20-35.
Tralasciando la caratteristica di non propagazione della fiamma (CEI
20-35) che attualmente risulta un requisito minimo comune a tutti i cavi
in commercio, per quanto riguarda le prove previste dalla Norma CEI 4.
20-22 in merito alla non propagazione dell’incendio si può osservare La Norma CEI 20-22 pre-
che esse vengono eseguite su un fascio di cavi a disposizione verticale vede una diversificazione
delle apparecchiature di
e si differenziano sia per la consistenza del fascio in termini di quanti- prova sia per il diverso si-
tativo di materiale non metallico (10 kg/m col metodo di cui alla parte stema di generazione del
calore sia per la quantità
2a, 1,5 l/m col metodo di cui alla parte 3a), sia per la diversa apparec- dello stesso apportato al
chiatura di prova4. fascio di cavi.

14.1.2.1.1. Tipologie

Le tipologie dei cavi resistenti alla propagazione della fiamma o dell’in-


cendio comprendono:

• cavi senza guaina, in PVC e conduttore a filo unico;


• cavi uni o multipolari, per posa mobile, con isolamento, riempitivo
e guaina in PVC;
• cavi uni o multipolari, per posa fissa, con isolamento, riempitivo e
guaina in PVC;
• cavi uni o multipolari, per posa fissa, con isolamento in EPR, riem-
pitivo e guaina in PVC.

Cavi per energia a bassa tensione 15

Le tipologie di cavi in oggetto comprendono:

• cavi senza guaina, con isolamento termoplastico (PVC) e conduttore a


filo unico, corda rigida o flessibile, a sigla N07V-U/R/K, in tutto identici
al tipo H07V-U/R/K della Norma CEI 20-20, ma che garantiscono in più
il superamento della prova di non propagazione a Norma CEI 20-22,
parte 2a;
• cavi flessibili uni o multipolari per energia, o multipolari per segnala-
mento e controllo, per posa mobile, con conduttore flessibile, isola-
mento, riempitivo e guaina in PVC ed eventuale schermo in treccia
di rame, a sigla FROR o FROH2R 450/750 V (energia) o 300/500 V
(segnalamento), sostanzialmente rispondenti ai requisiti dimensionali
e di prova desunti, per equivalenza, della Norma CEI 20-20, ma che
garantiscono in più il superamento della prova di non propagazione in
conformità alla Norma CEI 20-22, parte 2a;
• cavi uni o multipolari per energia, o multipolari per segnalamento e
controllo, per posa fissa, con conduttori a filo unico o a corda rigida o
flessibile, isolamento, riempitivo e guaina in PVC ed eventuale scher-
mo a nastri, fili, o treccia di rame, a sigla N1VV-U/R/K (senza schermo),
N1VH1V-U/R/K (con schermo a nastri o fili), N1VH2H-K (con schermo
a treccia), rispondenti ai requisiti della Norma costruttiva CEI 20-14 ed
a quelli della già menzionata Norma CEI 20-22, parte 2a;
• cavi uni o multipolari per energia, o multipolari per segnalamento e
controllo, per posa fissa, tensione nominale 0,6/1 kV, con conduttori
a filo unico o corda rigida o flessibile, isolamento in EPR qualità G7,
riempitivo e guaina in PVC ed eventuale schermo a nastri, fili o treccia
di rame, a sigla U/R/FG7R (unipolari per energia senza schermo), U/R/
FG7OR (multipolari per energia e per segnalamento senza schermo),
U/R/FG7OH1R (multipolari per energia e per segnalamento con scher-
mo a nastri o fili), FG7OH2R (multipolari per energia e per segnala-
mento con schermo o treccia).

14.1.2.1.2. Principi fisici di funzionamento

Il meccanismo che presiede la caratteristica di non propagazione è essen-


zialmente basato sulla presenza dell’atomo di cloro nella molecola del PVC
ed in quella di un altro componente, la cloroparaffina, che interviene nor-
malmente, in quantità più o meno grandi, nella composizione delle mescole
termoplastiche di isolamento, riempitivo e guaina.
Durante la combustione il cloro, liberandosi in forma gassosa, esplica
un’azione di avvelenamento chimico-fisica della combustione stessa, im-
pedendone quindi, se in quantità sufficiente, la propagazione.
Tale vantaggio viene pagato però con l’immissione nell’atmosfera di tale

16 capitolo 14

gas fortemente tossico e corrosivo e quindi altamente dannoso per perso-


ne e cose.
Un PVC ignifugato conteneva inizialmente da 200 a 300 g di cloro per kilo-
5.
grammo di mescola. Il limite massimo previsto
In tempi più recenti, si è quindi cercato di ovviare parzialmente a tale in- dalle Norme per l’emis-
conveniente introducendo nella mescola uno o più componenti in grado di sione di cloro dei cavi non
propaganti la fiamma o l’in-
legarsi selettivamente al cloro liberato dalla combustione, riducendo così cendio, calcolato come me-
la quantità di gas effettivamente immessa nell’ambiente fino a valori pari a dia pesata dei componenti
risulta pari al 22%.
circa la metà di quelli già indicati5.

14.1.2.2. Cavi a ridotta emissione di gas tossici e corrosivi, fumi opachi

I cavi resistenti alla propagazione, che formano soltanto CO e CO2 come


prodotti della combustione senza fumi opachi, riducono notevolmente il ri-
schio di persone e cose e sono definiti a sicurezza attiva.

Un fattore che deve essere tenuto sempre in considerazione ed in partico-


lare negli ambienti a maggior rischio in caso d’incendio è che il rivestimen-
to isolante, se non opportunamente scelto, durante la combustione può
produrre gas (acidi alogenidrici) corrosivi e tossici, caratterizzati anche da
un elevata opacità dei fumi.

I cavi la cui reazione al fuoco non consiste soltanto nella resistenza alla
propagazione, ma che, limitando soltanto a CO e CO2 l’emissione di gas,
ed evitando lo sviluppo di fumi opachi, danno un contributo importante alla
riduzione del livello di rischio di persone e cose in caso di incendio posso- 6.
La mancanza di visibilità
no essere definiti a sicurezza attiva. è considerata la principa-
L’assenza di fumi opachi è da ritenersi la caratteristica di maggior rilievo di le causa di perdita di vite
questa tecnologia, il cui sviluppo ha avuto inizio in tempi relativamente più umane nelle statistiche de-
gli incendi, non solo delle
recenti rispetto al precedente tipo di cavi, sulla spinta dell’esigenza, mani- metropolitane, ma anche
festata dai gestori di metropolitane, di mantenere, in caso di incendio, un degli edifici pubblici e dei
locali di pubblico spetta-
livello di visibilità sufficiente all’interno delle gallerie, in modo da consentire colo.
il raggiungimento delle vie di scampo6.

Per quanto riguarda i gas emessi durante la combustione, è opportuno


osservare inoltre che essendo gli isolanti costituiti da materiali organici e
poiché la combustione consiste proprio nella combinazione del carbonio
(in essi contenuto) con l’ossigeno dell’aria, è inevitabile la formazione di
CO e CO2 in quantità relative che dipendono dal modo in cui avviene la
combustione stessa. Dei due gas menzionati, solo il primo è dannoso per
l’uomo e la composizione di questo tipo di mescole viene quindi particolar-
mente curata per ridurre al minimo il quantitativo di CO emesso (favorendo

Cavi per energia a bassa tensione 17

la combustione completa delle stesse), evitando inoltre, nel modo più as- 7.
I maggiori danni durante gli
soluto, l’impiego di componenti contenenti alogeni. incendi parziali non sono
In tal modo la sicurezza delle persone viene garantita e l’assenza di so- causati dal calore, bensì
stanze corrosive nei fumi di combustione impedisce che, per tale causa, dalla corrosività dei fumi
che, diffondendosi anche
vengano procurati danni anche alle cose7. nei locali non interessati
Il controllo del grado di opacità dei fumi e del contenuto di sostanze tos- dal fuoco, vengono in con-
tatto con le cose in essi
siche e corrosive dei gas emessi durante la combustione viene effettuato contenute.
mediante i metodi di prova previsti dalla Norma CEI 20-37 e precisamente:
• la quantità di sostanze corrosive contenuta nei gas di combustione,
espressa in percentuale di HCl, viene misurata secondo il metodo
descritto nella parte 1a della Norma;
• la quantità di sostanze tossiche (incluse le corrosive) contenuta nei
gas di combustione, espressa come media pesata di tutti i compo-
nenti tossici (essendo pesi le concentrazioni degli stessi componenti
ritenute letali per l’uomo dopo un’esposizione di mezz’ora) viene mi-
surata secondo il metodo descritto nella parte 2a della Norma;
• l’opacità dei fumi, espressa in termini di densità ottica misurata su
una distanza di riferimento pari a 3 m in atmosfera uniformemente
offuscata, viene misurata con uno dei due metodi descritti nella parte
3a della Norma.

La Norma CEI 20-37 riporta i metodi di prova per la determinazione dell’in-


dice di tossicità dei cavi investiti da incendio e ubicati in locali chiusi, con
presenza di pubblico; tali cavi sono, alle alte temperature, a bassa emissio-
ne di fumi e non sviluppanti gas tossici e corrosivi.
La Norma CEI 20-38 riporta invece le prescrizioni costruttive e di collaudo 8.
dei cavi costruiti con isolante in gomma. Le caratteristiche che devono ave- Un cavo adatto in partico-
lare all’uso in ambienti con
re tali mescole sono riportate nella Norma CEI 20-118 . pericolo d’incendio è quello
Ogni tipo di cavo riporta stampigliata sulla guaina di isolamento l’indicazio- ad isolamento minerale,
le cui caratteristiche sono
ne della Norma a cui si riferisce; tale Norma deve essere riportata anche specificate dalla Norma
nelle specifiche tecniche del produttore. CEI 20-39.

14.1.2.2.1. Tipologie

• Le tipologie dei cavi a ridotta emissione di gas tossici e corrosivi, fumi


opachi comprendono:
• cavi senza guaina, in EVA e conduttore a corda flessibile;
• cavi uni o multipolari, per posa fissa (M1) o mobile (M2), con isolamento in EPR
e riempitivo di tipo congruente.

La tipologia di cavi in oggetto è codificata nella Norma CEI 20-38, parte 1a


e comprende:
• cavi isolati senza guaina, con isolamento in EVA e conduttore a corda fles-
sibile, a sigla N07G9-K, avente lo stesso tipo di impiego del cavo N07V-K;

18 capitolo 14

• cavi uni o multipolari per energia, o multipolari per segnalamento e


controllo, tensione nominale 0,6/1 kV, con conduttori a filo unico o a
corda rigida o flessibile, isolamento in gomma EPR qualità G10, guai-
na in mescola poliolefinica speciale tipo M1 (cavi per posa fissa) o M2
(cavi per posa mobile) e riempitivo di tipo congruente, per quanto ri-
guarda opacità, corrosività e tossicità dei gas emessi, con i materiali di
isolamento e guaina; eventuale schermo a nastri, fili, o treccia di rame;
sigla U/R/FG10M1/M2 o U/R/FG10OM1/M2 (uni o multipolari senza
schermo), U/R/FG10OH1M1/M2 (uni o multipolari con schermo a na-
stri o fili), U/R/FG10OH2M1/M2 (multipolari con schermo a treccia).

14.1.2.2.2. Principi fisici di funzionamento

Il meccanismo che presiede alla caratteristica di non propagazione della


combustione è fondamentalmente diverso da quello, utilizzato per i cavi di
cui al punto precedente, basato sull’emissione di gas cloro.
Le mescole di isolamento, riempitivo e guaina di questi cavi vengono infatti
caricate con idrossidi metallici contenenti elevati quantitativi di acqua di
cristallizzazione, che viene rilasciata in modo selettivo quando la tempe-
ratura di combustione raggiunge determinati livelli. L’acqua così rilasciata,
passando allo stato di vapore, da un lato assorbe notevoli quantità di ca-
lore e dall’altro riduce la percentuale di ossigeno presente nell’atmosfera
circostante la zona di combustione, che viene quindi contemporaneamente
raffreddata e rallentata fino allo spegnimento. In certi casi, durante la prova
di non propagazione in conformità alla Norma CEI 20-22 non si riesce ad
9.
ottenere una vera e propria fase di ignizione.
Il rallentamento della com-
Il meccanismo descritto, evitando l’impiego di inibitori di combustione nor- bustione e quindi la sua
malmente basati su composti alogenati, permette di ottenere le desiderate maggiore completezza, ri-
duce la presenza delle par-
caratteristiche di atossicità (CO a parte) e non corrosività, senza rinunciare ticelle incombuste, respon-
a quella di non propagazione9. sabili dell’opacità dei fumi.

14.1.2.3. Cavi resistenti al fuoco

I cavi resistenti al fuoco presentano un risvolto ulteriore alla sicurezza at-


tiva. Essi sono progettati e costruiti per funzionare per un certo periodo di
tempo, anche se investiti da un incendio.

Il concetto di sicurezza attiva acquista, per i cavi resistenti al fuoco, un


risvolto ulteriore: infatti, a differenza dei tipi precedentemente trattati, tali
cavi sono progettati e costruiti per continuare a funzionare per un determi-
nato periodo di tempo anche quando investiti dall’incendio. Essi vengono
quindi utilizzati per alimentare i servizi di emergenza, e cioè quei servizi

Cavi per energia a bassa tensione 19

che intervengono per segnalare tempestivamente l’insorgere dell’incendio,


per cercare di soffocarlo o almeno limitarne la diffusione e per favorire una
rapida evacuazione delle persone.
Il progresso tecnologico ha messo a disposizione di progettisti ed installa-
tori due tipologie di cavi resistenti al fuoco: ad isolamento estruso, a Norma 10.
Nella Norma CEI 20-45
CEI 20-45 e ad isolamento minerale, a Norma CEI 20-39. vengono considerati solo
La verifica delle caratteristiche di resistenza al fuoco con l’eccezione so- cavi resistenti al fuoco che
prevedono anche la non
pra ricordata viene effettuata mediante il metodo di prova descritto nella
propagazione, l’assenza di
Norma CEI 20-36. fumi opachi, l’emissione di
In quanto segue si considereranno i cavi estrusi, previsti dalla Norma CEI gas a ridotta tossicità (con-
tenenti solo CO e CO2) e
20-4510. non corrosivi.

14.1.2.3.1. Tipologie

• Le tipologie dei cavi resistenti al fuoco comprendono:


• cavi uni o multipolari, per posa mobile (M2), con isolamento in EPR,
riempitivo di tipo congruente e guaina elastomerica;
• cavi uni o multipolari, per posa fissa (M1), con isolamento in EPR,
riempitivo di tipo congruente e guaina termoplastica;
• cavi uni o multipolari, con isolamento in gomma siliconica e riempitivo
di tipo congruente.

I tipi previsti sono i seguenti:

• cavi flessibili uni o multipolari per energia, per posa mobile, tensione
nominale 0,6/1 kV, con conduttore a corda flessibile, nastro in vetro mi-
cato, isolamento in gomma EPR qualità G10, guaina in mescola (ela-
stomerica) poliolefinica speciale tipo M2 e riempitivo di tipo congruen-
te con i materiali di isolamento e guaina; sigla FG10M2 (unipolari) o
FG10OM2 (multipolari);
• cavi uni o multipolari per energia, per posa fissa, tensione nominale
0,6/1 kV, con conduttore a filo unico o corda rigida o flessibile, nastro
in vetro micato, isolamento in gomma EPR qualità G10, guaina in me-
scola (termoplastica) poliolefinica speciale tipo M1 e riempitivo di tipo
congruente con i materiali di isolamento e guaina; sigla U/R/FG10M1
(unipolari) o U/R/FG10OM1 (multipolari);
• cavi flessibili uni o multipolari per energia, tensione nominale 0,6/1
kV, con conduttore a filo unico o corda rigida o flessibile, isolamento
in gomma siliconica qualità E12 (G4), treccia chiusa di vetro trattato,
guaina in mescola poliolefinica speciale tipo M2 e riempitivo di tipo
congruente con i materiali di isolamento e guaina; sigla U/R/FG4T2M2
(unipolari) o U/R/FG4T2OM2 (multipolari).

20 capitolo 14

14.1.2.3.2. Principi fisici di funzionamento

Per i primi due tipi di cavo descritti al punto precedente, il meccanismo


che permette il mantenimento della funzionalità (e quindi l’isolamento
tra le fasi e tra fase e terra) è basato sull’impiego di un nastro di vetro
micato che inviluppa il conduttore. Il fuoco brucia guaina, riempitivo
ed isolamento estruso, ma il nastro di vetro micato, opportunamente
applicato, garantisce la funzionalità del cavo per un tempo che, a se-
conda della temperatura di prova, può andare da qualche decina di
minuti a qualche ora.
Per il terzo tipo di cavo, il meccanismo che permette il mantenimento
della funzionalità è basato sull’impiego combinato di una mescola si-
liconica, fortemente caricata con farina fossile o materiale similare e 11.
Esistono altri tipi di cavo re-
una treccia di vetro. Il fuoco brucia guaina, riempitivo ed isolamento sistenti al fuoco, non codi-
estruso, ma le ceneri di quest’ultimo, mantenute in loco dalla treccia ficati da norme, il cui mec-
chiusa di vetro, riescono a garantire la funzionalità del cavo per il tem- canismo di funzionamento
è basato su altri principi,
po specificato11. ad esempio l’intumescenza
del materiale isolante.

14.1.2.4. Temperatura ambiente

Nella progettazione di un impianto elettrico si deve tenere conto dell’effetto


che la temperatura ambiente produce sui conduttori, in special modo sui
materiali isolanti.

Quando la temperatura è particolarmente elevata, anche per periodi re-


lativamente brevi, si possono verificare rammollimenti dell’isolante con
conseguente maggiore vulnerabilità del rivestimento alle sollecitazioni
meccaniche e pericolo di fessurazione.

Il valore standard di temperatura ambiente di riferimento consigliato dalle


norme si aggira sui 30°C con punte, per brevi periodi, fino a 35°C. Se il
percorso delle condutture è del tipo interrato, si può fare riferimento ad
una temperatura di 20°C.

Nella tabella 3 sono riportati le temperature massime di servizio e di corto


circuito che alcuni tipi di cavi sono in grado di sopportare senza essere
danneggiati.

Tabella 4 – Temperature massime di servizio e di corto circuito di alcuni


tipi di cavi.

Cavi per energia a bassa tensione 21

Isolante del cavo Temperatura massima Temperatura massima


di corto circuito [°C]
di servizio [°C]
Gomma ordinaria G1 EI1 60 200
Gomma butilica (G2) e CSP (G6) 85 220
Gomma etilenpropilenica (G5, G7 e G10) 90 250(2)
PVC qualità R, R2, TI1 70 160(1)
PVC qualità Rf, TI2 70 150(1)
Polietilene reticolato 90 250(2)
Gomma siliconica (G4, EI2) 180 350
Gomma G9 90 250
(1) Per sezioni 240 mm2 queste tempe-
rature devono essere ridotte a 140°C

(2) Per sezioni > 240 mm2 e tensione


nominale 0,6/1 kV questa temperature
deve essere ridotta a 220°C se il cavo è
munito di una guaina di PVC.

Le basse temperature possono essere dannose in particolare per i cavi


flessibili soggetti a movimento durante l’esercizio, mentre i cavi rigidi pos-
sono venire danneggiati da temperature basse anche durante la fase di
posa in opera. I cavi flessibili con rivestimento in PVC, a bassa temperatu-
ra, risultano però particolarmente sensibili e non possono pertanto essere
impiegati a temperature inferiori a 0°C; mentre quelli rivestiti con materiale
elastomerico o in polietilene sono adatti fino a -25°C.

La progettazione del percorso delle linee deve tenere conto per lo smalti- 12.
mento del calore sia delle fonti di calore che eventualmente si incontrano Se lungo il percorso, per
esigenze di protezione, il
lungo il tracciato sia delle condizioni di posa. Notevole influenza sulla conduttore passa attraver-
dissipazione del calore ha la disposizione dei conduttori: ad esempio la so una tubazione il valore
calcolato di portata va ri-
dissipazione di due cavi affiancati si riduce di circa il 35% rispetto ad un dotto solo nel caso che il
conduttore isolato, quella di tre cavi a triangolo di oltre il 40%12. tratto sia superiore al me-
tro, come prescritto dalla
Norma 64-8/5.
Nella progettazione del tracciato è opportuno, se possibile, evitare di
passare nelle vicinanze o a contatto di fonti di calore come tubazioni per
il trasporto di liquidi con temperatura elevata come impianti di riscalda-
mento, impianti idrici con acqua calda, parti di impianto che sviluppano 13.
E’ sconsigliabile la posa di
calore come ad esempio i radiatori per il riscaldamento, le lampade ad cavi elettrici nelle immedia-
incandescenza, ecc. te vicinanze di altri impianti
Nel caso ciò non fosse possibile, è corretto proteggere i conduttori con onde evitare che il perso-
nale addetto alla manuten-
schermature adeguate oppure isolare adeguatamente nei confronti delle zione di tali impianti corra
condutture le fonti del disturbo termico oppure prevedere cavi inguainati pericoli di folgorazione o
comunque il danneggia-
in materiali resistenti al calore13. mento del circuito elettrico.

22 capitolo 14

14.1.2.5. Esposizione diretta ai raggi solari

Nella progettazione di un impianto elettrico si deve tenere conto dell’effetto


che la temperatura ambiente produce sui conduttori, in special modo sui
materiali isolanti.

La dissipazione del calore prodotto per effetto Joule è resa difficoltosa dal- 15.
E’ buona norma utilizzare
la presenza di più cavi nella medesima tubazione. Per ovviare a tale incon- materiali di colore chiaro
veniente, oltre che prevedere cavi con guaina di rivestimento di materiale con basso potere di assor-
idoneo, si possono usare schermature aperte che permettono lo smalti- bimento del calore.

mento del calore prodotto nel cavo durante l’esercizio .


La Norma CEI 20-9115 tratta di cavi con isolante a base di gomma di qualità
G21 (HEPR) sotto guaina elastomerica esente da alogeni di qualità M21.
Questi cavi sono del tipo non propaganti la fiamma, senza alogeni e adatti
per installazione fissa all’esterno ed all’interno, senza protezione o entro
16.
tubazioni in vista o incassate, o sistemi chiusi similari16. La Norma fornisce I cavi conformi alla Nor-
le regole e i valori costruttivi per i cavi e stabilisce le prescrizioni di prova. ma CEI 20-91 sono adatti
In particolare per l’esposizione diretta dei cavi ai raggi solari, essa prescri- anche per la posa diretta-
mente interrata o in tubo
ve una prova di resistenza ai raggi UV della guaina del cavo che prevede interrato secondo le pre-
un’esposizione ad una lampada allo xenon per 720 h ad una temperatura scrizioni della Norma CEI
11-17. Devono possedere
di 60±3°C e con un irraggiamento medio17(a lunghezza d’onda di 340 ηm) inoltre la caratteristica di
pari a 0,34 W/m2. Come risultato della prova il cavo non deve presentare non propagazione della
variazioni delle caratteristiche meccaniche della guaina superiori a ±30%. fiamma CEI EN 60332-1-2
(CEI 20-35/1-2), di bassa
emissione di fumi CEI EN
Le portate di corrente per cavi unipolari in aria libera sono riportate in 61034-2 (CEI 20-37/3-1) e
Tabella 5. Esse sono riferite ad una temperatura ambiente di 60°C ed una gas tossici CEI 20-37/4-0.

temperatura massima sul conduttore di 120°C.

Tabella 5 – Portata di corrente di cavi unipolari in aria libera adatti per l’installazione all’esterno.
Sezione (mm2) Portata (A) 17.
1,5 30 La prova di resistenza ai
raggi UV con lampada allo
2,5 41 xenon (Norma CEI 20-91),
4 55 prevede anche un tempo di
pioggia/asciugatura pari a
6 70 18/102 min.
10 98
16 132
25 176
35 218 18.
Per ulteriori informazioni
50 276 circa i fattori di riduzione
70 347 per temperatura ambienti
differenti è possibile fare
95 416 riferimento alla norma IEC
120 488 60364-5-52 Tabella A 52.3.

Cavi per energia a bassa tensione 23

Per temperature ambienti differenti da 60°C è possibile utilizzare i fattori


di conversione presenti in Tabella 6.

Tabella 6 – Fattori di conversione per temperatura ambienti differenti18.

Temperatura ambiente (°C) Fattore di conversione


18.
Fino a 60°C 1 Per ulteriori informazioni
circa i fattori di riduzione
70 0,91 per temperatura ambienti
80 0,82 differenti è possibile fare
riferimento alla norma IEC
90 0,71 60364-5-52 Tabella A 52.3.

14.1.3. Posa interrata

I cavi per la posa interrata devono essere sempre dotati di guaina, protetti
contro lo schiacciamento quando si prevede il passaggio di veicoli e pro-
tetti contro i danni che possono essere provocati durante eventuali scavi
soprattutto quando è previsto l’impiego di mezzi meccanici.

Quando viene adottato il sistema di posa tramite interramento diretto è


necessario prendere alcune precauzioni addizionali che sono riassunte
nel seguito.
I cavi devono essere sempre dotati di guaina, devono essere protetti con-
tro lo schiacciamento quando si prevede il passaggio di veicoli e devono
essere protetti contro i danni che possono essere provocati durante even-
tuali scavi soprattutto quando è previsto l'impiego di mezzi meccanici.
In questi casi è consigliabile di prevedere un adeguato strato di terreno di
ricoprimento che, per i sistemi di categoria zero e I (bassissima e bassa
tensione), deve essere di almeno 0,5 m e di posare, parallelamente e
superiormente al cavo ad una distanza di circa 0,2 m, manufatti di avver-
timento e protezione ad esempio lastre di cemento leggermente armato.
Un accorgimento alternativo consiste nell'impiegare un cavo autoprotetto
con armatura metallica avente uno spessore minimo di 0,8 mm.
Qualora in certi casi particolari tali precauzioni non fossero sufficienti, si
può adottare un'ulteriore protezione infilando i cavi in condutture di PVC
di tipo pesante che, a loro volta, vengono protette con una gettata conti-
nua di cemento leggermente armato.
E' opportuno sottolineare che se la conduttura è di tipo metallico oppure i
cavi sono sprovvisti di guaina esterna occorre prevedere una protezione
catodica.
Lungo il tracciato devono essere infissi nel terreno in corrispondenza del-
la linea interrata del cartelli di forma triangolare di ammonimento con il

24 capitolo 14

simbolo della folgore e con l'indicazione della tensione e della profondità


a cui si trova la conduttura.
Casi particolari, come l'attraversamento di strade in genere e strade ferrate,
sono regolati dalla Norma CEI 11-17 per la salvaguardia delle linee in cavo.
19.
In presenza di contenitori fissi metallici per il contenimento di liquidi o gas Nella progettazione delle
non infiammabili, la distanza minima netta che deve intercorrere tra i cavi linee elettriche in cavo è
e il serbatoio è pari a 1 m. buona norma non preve-
dere la coesistenza di con-
E' vietata la posa di conduttori in cunicolo in presenza di tubazioni per il dotti contenenti conduttori
trasferimento di fluidi infiammabili; negli altri casi ciò è consentito purché elettrici con altre condotte
onde evitare che, durante
non vi sia contatto tra le condutture, le perdite eventuali di acqua non le manutenzioni, possano
sommergano il cavo e venga assicurata un'ottima coibentazione sulle tu- accadere incidenti di vario
bature contenenti fluidi ad alta temperatura19. genere agli addetti ai lavori.

14.1.4. Sollecitazioni meccaniche

Gli urti contro un cavo possono verificarsi frequentemente, in particolare


nella parte bassa dei montanti o negli attraversamenti aerei di strade o
piazzali.

Un montante, sia esso in tubazione metallica, sia esso in PVC di tipo pe-
sante, deve essere protetto con profilati metallici a U; nel secondo caso
la protezione viene effettuata per mezzo di barriere, adeguatamente se-
gnalate con cartelli appesi, costituite da corda o profilato metallici soste-
nuti da pali e da posizionare su entrambi i lati parallelamente ed ad una
altezza leggermente inferiore alla linea elettrica.
Per evitare inconvenienti ai conduttori destinati all’alimentazione di
un’utenza mobile devono sempre essere utilizzati cavi flessibili o flessi-
bilissimi.
La Norma CEI 20-40 fornisce delle indicazioni per quanto riguarda la tor-
sione lungo l’asse longitudinale dei cavi a sezione circolare. Per i cavi
normali sottoposti poco frequentemente a torsione lungo un arco di 360°
in entrambi i sensi, la norma prescrive una distanza minima tra i supporti
di almeno 50 volte il diametro del cavo, mentre nel caso di rotazioni fre-
quenti la distanza andrebbe almeno raddoppiata.
Per i cavi costruiti appositamente per tale scopo le distanze possono
tranquillamente essere dimezzate.
I cavi di sezione diversa da quella circolare non sono adatti a sopportare
sollecitazioni di tipo torsionale.
Nel caso di alimentazione a festoni di paranchi e carrelli vengono utilizzati
cavi flessibilissimi.
In presenza di vibrazioni non devono essere impiegati cavi rigidi, ma an-
che quelli flessibili possono essere soggetti ad alcuni inconvenienti come
per esempio nelle connessioni dove possono aver luogo fenomeni di al-

Cavi per energia a bassa tensione 25

lentamento; per ovviare all’inconveniente si usa montare morsetti speciali


con serraggi bullonati e rondelle. E’ buona norma prevedere giunti antivi-
branti da inserire tra i condotti, le cassette, gli armadi, ecc. e l’elemento
che genera le vibrazioni.
Per consentire un controllo periodico dei serraggi è meglio predisporre,
ove possibile, i punti di connessione in luoghi facilmente accessibili.

14.1.5. Presenza di acqua

In presenza d’acqua le caratteristiche del cavo devono essere coordinate


con i livelli definiti dalla Norma CEI 20-40.

La Norma CEI 20-40 classifica la presenza di acqua, secondo tre livelli:


- trascurabile (codice AD1)
- probabile caduta verticale di gocce (codice AD2)
- probabilità di onde oppure getti d'acqua potenti (codice AD6).
In una situazione ambientale di tipo AD1 possono essere usati semplice-
mente cavi con guaina purché integra. 20.
In una situazione ambientale di tipo AD2 è opportuno prevedere sempre E’ possibile proteggere
i cavi contro il gocciola-
l'uso di cavi con tensione nominale Uo/U superiore a 300/500 V; mentre mento, le ondate o i getti
la compatibilità con il livello AD6 può essere raggiunta utilizzando cavi d’acqua, mediante scher-
mature opportunamente
in mescola di policloroprene (PCP) con tensione nominale superiore a orientate.
450/750 V20.
Nell'installazione entro cunicolo, onde evitare il ristagno dell'acqua sul
fondo con conseguente pericolo di immersione, si costruiscono i cunicoli
stessi con pendenza verso i pozzetti di raccolta predisposti ad una distan-
za di circa 25-30 m.
Anche nella distribuzione sotto pavimento flottante nel caso in cui non sia
vietato l'uso di prodotti liquidi per le pulizie del pavimento, le norme pre-
scrivono che nel punto di accoppiamento tra le torrette di distribuzione ed
il piano di calpestio venga realizzato un grado di protezione pari almeno
a IP52.
I cavi unipolari privi di guaina non sono idonei al contatto diretto con l'ac-
qua, ed è quindi necessario prevederne l'installazione in tubazioni o cana-
li a perfetta tenuta, sia nelle giunzioni che nelle derivazioni e terminazioni
oppure prevedere opportune inclinazioni dei canali e delle tubazioni, ed
eventualmente forature di drenaggio.

Nei casi in cui sia necessaria l'immersione, anche per brevi collegamenti,
si devono utilizzare cavi con guaina speciale non igroscopica. In questo
caso i cavi con armature nude o fasciati con materiale fibroso vanno evi-
tati, altrimenti devono essere protetti da una guaina isolante.

26 capitolo 14

14.1.6. Presenza di sostanze inquinanti e corrosive

Quando con sostanze inquinanti e corrosive, si deve ricorrere all’uso di


cavi speciali protetti e di condutture sigillate e costruite con materiali idonei
per resistere agli attacchi delle sostanze chimiche.

Nel caso in cui si verifichi la presenza occasionale di sostanze corrosive


o inquinanti è sufficiente ricorrere a cavi con guaina in PVC o PCP e ten-
sione nominale superiore a 300/500 V.
Le mescole di polietilene clorosulfonato, di policloroprene e di polivinilclo-
ruro hanno una buona resistenza nei confronti di molte sostanze corrosi-
ve, mentre quelle in gomma sono adeguate contro gli acidi, ma non sono
adatte per gli olii minerali.
Quando invece si è in presenza di condutture permanentemente a con-
tatto con tali sostanze, si deve ricorrere all’uso di cavi speciali protetti e
di condutture sigillate e costruite con materiali idonei per resistere agli
attacchi delle sostanze chimiche.
Qualora i conduttori si trovino in ambiente contenente ozono è opportuno 21.
Per ridurre al minimo gli
utilizzare cavi in guaina con mescole a base di polivinilcloruro, gomma effetti negativi per corrosio-
etilenpropilenica e policloroprene. ne è necessario valutare il
potenziale elettrochimico
Il potenziale elettrochimico è un’altra fonte di corrosione che si manifesta della coppia di metalli e
quando metalli diversi vengono tra loro a contatto, per esempio nel punto verificare che sia inferiore
di serraggio dei collegamenti elettrici21. a 0,6 V.

14.1.7. Posa in opera

Le principali precauzioni da adottare durante la posa dei cavi consistono


nel rispettare il raggio minimo di curvatura e nel non sottoporre il cavo a
sforzi di trazione troppo elevati.

La Norma CEI 20-40 prescrive che lo sforzo massimo di trazione per i cavi
rigidi non deve superare i 50 N/mm2 e per quelli flessibili i 15 N/mm2.
I raggi di curvatura minimi non devono essere inferiori a:
- 9 DN per i cavi flessibili
- 12 DN per i cavi rigidi
- 14 DN per i cavi schermati
- 16 DN per i cavi sotto guaina per il piombo
- 30 DN per i cavi sotto guaina per l’alluminio
ove DN è il diametro nominale esterno del cavo.
La Tabella 7 riporta i raggi minimi di curvatura dei cavi a posa ultimata
e con temperatura ambiente compresa tra +10 e +30°C. Qualora questi
valori di temperatura non possano essere rispettati occorre consultare il
produttore.

Cavi per energia a bassa tensione 27

Per i fasci di cavi unipolari cordati ad elica il raggio deve essere 1,5 D, 22.
Durante la fase di tiro, spe-
essendo D il diametro del cavo unipolare più grande. cialmente per i cavi di gros-
Per evitare di provocare abrasioni alla guaina durante l’infilaggio dei cavi22, so diametro, è opportuno
fare in modo che la solle-
i condotti non devono presentare all’interno, per quanto possibile, spigoli, citazione termica dovuta
sbavature o risalti nelle giunzioni, così come, durante la posa su mensole, all’attrito sia minima.
deve essere evitato lo strisciamento.
Il percorso delle condutture non deve presentare troppe curve oppure cur-
ve di raggio eccessivamente corto ed anche i tratti rettilinei devono essere
interrotti con pozzetti di accesso e di ispezione.
Tabella 7 – Raggi minimi di curvatura di alcuni tipi di cavi a posa ultimata
e con temperatura ambiente compresa tra +10 e +30°C.

Tipo di cavo Diametro del cavo DN (mm)


Rigido per installazioni fisse DN 10 DN > 10

4 DN 6 DN
Flessibile isolato in gomma (CEI 20-19) DN 8 8 < DN 12 12 < DN 20 DN > 20
- Installazione fissa 3 DN 3 DN 4 DN 4 DN
- A movimento libero 5 DN 5 DN 6 DN 6 DN
- Avvolto su tamburo 6 DN 6 DN 6 DN 8 DN
Flessibile isolato in PVC (CEI 20-20) DN 8 8 < DN 12 DN > 12
- Installazione fissa 3 DN 3 DN 4 DN
- A movimento libero 6 DN 6 DN 6 DN
- Avvolto su tamburo 8 DN 8 DN 8 DN

I cavi in PVC devono essere manipolati, durante la fase di posa in opera, ad una temperatura non inferiore a
0°C, che scende fino a -25°C per i cavi con isolante e rivestimento protettivo a base di materiali elastomerici
e guaina a base di polietilene.

14.1.8. Maggiori rischi in caso di incendio

Una delle cause più frequenti e più gravi che il surriscaldamento dei cavi
può provocare è l’innesco di un incendio.

Le prescrizioni normative riguardante la scelta dei componenti dell'im-


pianto elettrico in luoghi in cui sussiste un maggior rischio in caso d'in-
cendio sono contenute nella Norma 64-8/7.

I cavi possono essere scelti del tipo non propagante la fiamma secon-
do la Norma CEI 20-35 se installati individualmente o ad un interasse
minimo pari a 250 mm oppure del tipo non propagante l'incendio per in-
stallazione di fasci di cavi; in questo secondo caso, i cavi devono essere
conformi alla Norma CEI 20-22.

28 capitolo 14

Nella posa dei cavi nei locali a rischio d’incendio è opportuno, oltre all’impiego 23.
Nei locali prossimi ai luoghi
di cavi non propaganti l’incendio, prendere alcune precauzioni come, ad esem-
in cui potrebbe svilupparsi
pio, prevedere nella posa in canaletta e su passerella non più di due strati23. l’incendio è consigliabile
E’ anche buona norma non installare cavi sia lungo che attraverso le via prevedere, in fase di pro-
gettazione, un sovradimen-
di fuga per non intralciare l’uscita delle persone. sionamento dei cavi tale
Per evitare che l’incendio possa propagarsi facilmente da un ambiente da ridurre la temperatura
d’esercizio a 55°C per i tipi
all’altro, gli edifici vengono usualmente suddivisi in compartimenti antin-
in PVC, senza rivestimento
cendio per mezzo di sbarramenti costituiti da manufatti o strutture conte- protettivo e a 70°C per i cavi
nenti lana di roccia, sabbia, impasti con materiale incombustibile e, porte isolati in gomma G9, senza
rivestimento protettivo.
metalliche. Con lo stesso scopo devono essere previsti sbarramenti an-
tincendio anche sul percorso dei cavi:
- in corrispondenza dell’attraversamento dei confini di compartimenti
antincendio;
- lungo i tratti verticali e orizzontali del percorso quando le lunghezze
superano rispettivamente 5 e 10 m (se vengono utilizzati cavi non
propaganti l’incendio tali sbarramenti vanno messi in opera solo per
i tratti verticali superiori a 10 m).
All’ingresso dei canali nei quadri, nelle derivazioni e nei cambiamenti di
quota è comunque consigliabile prevedere sbarramenti antincendio.
Installazione di sistemi di rilevamento fumi e relativi impianti antincendio
a funzionamento automatico può far sì che l’incendio venga domato entro
breve tempo e quindi ridurre drasticamente l’entità dei danni.
Se si desidera salvaguardare comunque la continuità di esercizio dei cavi
si può prevedere la posa dei cavi stessi in condotti idonei per resistere agli
effetti del fuoco.

Figura 3 – Esempio di utilizzo di barriere antincendio sul percorso di una


conduttura.

Cavi per energia a bassa tensione 29

La norma di riferimento per i cavi ad isolamento minerale è la Norma CEI 20-39. 24.
Considerando l’elevata
Nei cavi ad isolamento minerale il materiale isolante è a base di ossido di magne- igroscopicità dell’isolan-
sio in polvere, che viene compresso entro una guaina continua senza saldatura te dei cavi ad isolamento
di rame o di alluminio. minerale, sono richiesti
accessori particolari per le
I conduttori sono mantenuti a distanza di isolamento fra di loro e rispetto alla giunzioni e le terminazioni
guaina conduttrice da distanziatori, detti dischetti. e molta cura nella realizza-
zione.
Il materiale isolante ha una temperatura di fusione particolarmente elevata, circa
2800°C, tenuto conto della temperatura di rammollimento del rame (1083°C), la
temperatura dei conduttori in esercizio può raggiungere gli 800°C; questo tipo di
cavo è adatto solo per sistemi di bassa tensione nominale di isolamento fino a
500/700 V24.
Da tutto ciò deriva una notevole specializzazione nelle applicazioni di questo tipo
di cavo, nonostante le sue intrinseche qualità siano molto interessanti per l’uso
in ambienti particolari, quali certi luoghi con pericolo di esplosione o di incendio,
o in condizioni ambientali gravose25. La temperatura di esercizio potrebbe essere
molto più elevata di quella oggi fissata per alcuni tipi di cavi (fino a 250°C circa),
ma ne seguirebbe un aumento di resistenza dei conduttori elevata e quindi perdi-
te e cadute di tensione eccessive.
Ne consegue che per uno sfruttamento alle più alte temperature la lunghezza
della conduttura deve necessariamente essere breve (ad esempio i collegamenti
fra trasformatori e quadri e tra quadri all’interno delle cabine); si pone tuttavia il
problema del costo delle terminazioni, che incide sensibilmente sul costo della
25.
conduttura, essendo questa corta.
Gli impianti di emergenza
Sintetizzando le principali caratteristiche di questo tipo di condutture: nel caso di incendio posso-
1. gli spessori isolanti sono minori rispetto a quelli dei corrispondenti cavi no funzionare ad alte tem-
perature per lungo tempo.
con isolante estruso, di conseguenza la reattanza di esercizio è legger-
mente minore;
2. la portata, a parità di sezione, è maggiore di quella dei cavi con isolante
estruso, non solo per la maggiore temperatura di esercizio ammissibile,
ma anche perché la conducibilità termica dell’ossido di magnesio è mag
giore di quella dei materiali isolanti estrusi;
3. da quanto detto si deduce che questi cavi hanno maggiore attitudine a
sopportare sovraccarichi e corto circuiti elevati rispetto ai cavi tradizionali;
4. il materiale isolante non subisce invecchiamento e il cavo non si degrada
nel tempo a causa delle sovracorrenti;
5. le guaine di rame o di alluminio sono soggette a fenomeni di invecchia-
mento a causa delle vibrazioni e di sollecitazioni meccaniche a fatica26.

26.
L’impiego di cavi ad iso-
lamento minerale a bordo
di macchine (ad esempio
trasformatori) per i circuiti
ausiliari richiede particolare
attenzione.

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