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BG Vincent Corvino

Nato a Bologna da una famiglia borghese il 12 Settembre 1990.


Trascorse l'infanzia procedendo nei suoi studi accademici e coltivando da sempre una passione per
l'occulto.
Nota di spicco fu un episodio traumatico della sua adolescenza.
Una notte stava passeggiando con suo fratello William lungo una delle strade del quartiere, quando
vennero fermati da un cocainomane alla ricerca di una dose.
Loro, negando di possedere la sostanza, tentarono di convincerlo a passare oltre, ma l'uomo in preda
all'astinenza estrasse una pistola di tasca e la puntò contro i due minacciando di ucciderli se non gli
avessero dato una dose.
In un impeto di adrenalina Vincent disarmò l'uomo, ma non prima che egli riuscisse a sparare un colpo,
che purtroppo colpì William al bacino.
La vicenda si concluse con l'intervento delle forze locali, le quali arrestarono il drogato e l'ambulanza che
trasportò il ragazzo al pronto soccorso.
Venne rilasciato un mese dopo con diagnosticata una paralisi parziale alla spina dorsale, per cui egli
avrebbe più potuto camminare.
Da allora Vincent è consumato dal senso di colpa ed il solo interagire con un'arma da fuoco gli provoca il
disgusto.

Diversi mesi dopo Vincent riprese gli studi intraprendendo la carriera universitaria presso la facoltà di
Scienze Esoteriche di Lecce, per allontanarsi il più possibile da casa sperando di alleviare i sensi di colpa.
Concluso il suo percorso di studi decise poi di trasferirsi a Milano per procedere con un master in Scienze
Forensiche.
Da qui ha inizio la sua storia.

All'età di 30 anni terminò magistrali ed iniziando a vivere come investigatore privato, agli inizi in casi per
adulterio per poi passare a piccoli casi di crimini penali, sfociando infine come investigatore negli omicidi.
Fu proprio in questo periodo che fece la conoscenza di Fiorenza Savona.
Non venne mai in contatto con lei se non per una singola occasione. Stava investigando presso un locale
night nella periferie di Milano dove si vociferava venissero commissionati omicidi ed affiiati, così per
diverse notti si recò sul luogo come cliente intento ad osservare i vari clienti.
Colei che gli balzò agli occhi immediatamente fu Fiorenza, una donna troppo appariscente per quel
genere di locale e soprattutto, si recava in quel locale un paio di volte al mese con compagnie sempre
differenti.
L'istinto di Vincent urlava che qualcosa non andava, soprattutto assecondato dalla sua passione
esoterica. La carnagione pallida di lei, il modo di fare ed altri piccoli dettagli all'apparenza insignificanti
fecero crescere in lui la convinzione che lei non fosse una semplice cliente.
Così come non sembrava un semplice essere umano.
Decise quindi di pedinarla tentare di ascoltare una delle sue conversazioni nel privè che era solita
prenotare, tuttavia la sua missione risultò in un fallimento clamoroso.
A pochi minuti dall'inizio dei suoi discorsi la donna si interruppe bruscamente ed, aprendo velocemente
la porta, trovò dall'altro lato Vincent intento ad origliare.
L'unica ragione che impedì la morte di Vincent quel giorno fu un altro membro presente nel privè, il
quale si dimostrò interessato al ragazzo.
Propose alla donna di lasciarla a lui, il quale avrebbe saputo cosa farne.

L'ultimo ricordo di quella sera di Vincent fu lo sguardo seducente della donna, mentre con la sua voce
melliflua gli chiese dolcemente di dormire, poi tutto si fece nero.

Si svegliò tempo dopo dentro una sala operatoria. Legato.


La cosa che lo sconvolse di più non fu il dove si trovava, ma il fatto che il suo avambraccio sinistro era
stato aperto con precisione chirurgica ed ora poteva osservare i suoi stessi tendini e muscoli a vista.
Provò a gridare per il terrore ma scoprì di non poter alzare la voce a più di un bisbiglio, dopodiché un
dolore lancinante gli pervase anche l'area della gola.

Fece il suo ingresso nella stanza una donna, vestita con abiti chirurgici, la quale gli diede uno sguardo di
sfuggita e poi procedette ad armeggiare con vari strumenti posati su un vassoio a lato.
Si guardò rapidamente attorno alla ricerca di una possibile soluzione a quella situazione disperata, vide
diversi tomi riposti sui ripiani intorno a lui. Alcuni di essi aperti su pagine recanti disegni occulti e recanti
scritte in lingue ormai dimenticate.

Si unì alla donna un altro individuo, il quale le diede diverse istruzioni e prese un bisturi dal tavolo,
voltando poi verso Vincent.
Diverse operazioni vennero eseguite sull'uomo quel giorno. Egli, ormai esanime, si rivolse ai suoi aguzzini
implorando di ottenere spiegazioni. Perchè gli stavano facendo tutto questo? Cos'avevano a che fare con
la donna del locale? Cosa centravano quei libri su rituali occulti con loro?
I due individui interruppero le loro operazioni, lo squadrarono con rinnovato stupore e gli chiesero
spiegazioni.
Pur di interrompere quel supplizio Vincent spiegò loro dei suoi studi, le sue ricerche e tutto ciò che
sapeva a riguardo e molto altro ancora. Finchè la voce non abbandonò la sua gola per la fatica e le ferite.

Una volta ascoltate le sue parole i due individui si ritirarono, tornando circa un'ora dopo accompagnati
dall'uomo che era nel privè insieme a Fiorenza.
Egli si presentò come ambasciatore dei Tremere di Milano.
Si dimostrò incuriosito dalla conoscenza dell'uomo e quindi gli offrì un accordo, Vincent avrebbe servito
lui fornendo ogni conoscenza che poteva possedere e lui gli avrebbe risparmiato la vita.
Accettato immediatamente l'accordo Vincent venne poi Abbracciato dall'individuo rinascendo poi come
membro del Casato Tremere.

Cinque anni dopo


Vincent venne addestrato preso la Cappella Tremere alle loro arti e conoscenze, nel mentre lui condivise
le sue con loro.
Visti i suoi pregi venne nominato braccio destro dell'ambasciatore, con l'incarico di scortarlo in missioni
diplomatiche. Fu allora che tornarono presso quel locale della periferia di Milano e reincontrarono
Fiorenza Savona.
Lei si dimostrò stupita di rivedere l'uomo, ora in veste di Fratello, per cui gli espresse la sua sorpresa e,
sorridendo, affermò che se avesse mai avuto bisogno di un favore se ne era appena guadagnato uno.

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