L’occasione si presentò in mano francese allorché fu annunciato il matrimonio fra Francesco
Stefano di Lorena e Maria Teresa d’Asburgo: entrambe le potenze in lotta vivevano il conflitto come un inutile logorio. Luigi XV aveva compreso che la corona polacca era ormai irrimediabilmente sfuggita; Carlo VI, per parte sua, aveva anzitutto a cuore il riconoscimento da parte dei coronati spagnoli e francesi della sua prammatica sanzione. Si avanzò così, da parte francese, la proposta di assegnare al Leczinski il ducato di Lorena in cambio del formale riconoscimento della prammatica sanzione. Le trattative si protrassero dal 30 ottobre 1735 al 1° giugno 1739, anno della pace di Parigi che pose fine alle ostilità. La Lorena, alla morte del suo nuovo padrone, sarebbe passata in mani francesi. Ancora una volta però fu definita pace quel che nei fatti era, per tutti i contraenti, un armistizio indigesto. Infatti all’età di soli 56 anni il 20 ottobre 1740 morì Carlo VI d’Asburgo e, secondo le disposizioni della sua bolla imperiale del 1713, la figlia Maria Teresa fu proclamata imperatrice. Per l’ennesima volta una questione di successione fu causa ed occasione dello scatenarsi dei cani in corona sull’osso d’un trono rivendicato vacante. L'azione che diede avvio al conflitto armato per la successione austriaca fu l'iniziativa assunta dal re di Prussia Federico II che portò all'occupazione militare della Slesia nel 1741 senza neppure una preliminare e formale dichiarazione di guerra. Sulla scia prussiana la Francia strinse una nuova alleanza con i Wittelsbach di Baviera, suoi tradizionali alleati, la quale portò all'occupazione di Linz e di Praga. Nemmeno questa iniziativa militare fu preceduta da una formale dichiarazione di guerra. Ma proprio quest’ultima, più che l’aggressione prussiana, indusse l'Inghilterra a rompere gli indugi, preoccupata che una eventuale sconfitta austriaca potesse alterare il già instabile equilibrio politico-militare a tutto vantaggio della Francia. La Gran Bretagna indusse quindi Maria Teresa a sottoscrivere un accordo segreto con la Prussia alla quale si riconosceva la cessione della Bassa Slesia in cambio dell’abbandono dell’alleanza con la Francia. L’accordo però ebbe brevissima durata: sobillato dalla continua escalation di successi dei franco- bavaresi, Federico II invase la Moravia. Ciò portò, fra alterne vicende, alla pace di Berlino (1742) – con la quale la Prussia si impegnava ufficialmente a rompere l’alleanza anti-austriaca in cambio dell’intera Slesia e della contea di Glatz – ed al trattato anglo-prussiano, col quale le contraenti si impegnavano al mutuo soccorso in caso di aggressione francese. La causa asburgica guadagnò inoltre l’alleanza del re di Sardegna Carlo Emanuele III di Savoia nonché l’appoggio degli eserciti dell’Hannover e dell’Assia. Il sovrano inglese Giorgio II, alla testa dell’esercito della coalizione, inflisse, il 27 giugno 1743, ai francesi nei pressi di Dettingen una sconfitta così pesante da determinare la fuga di Carlo VII (il quale era stato eletto, nel febbraio dell’anno precedente dalla Dieta di Francoforte, imperatore del Sacro Romano Impero in vece di Maria Teresa d’Asburgo) costretto a riparare a Francoforte. L’esito della battaglia di Dettingen ebbe vasta eco e, come effetto immediato, indusse i contendenti a serrare le proprie fila con nuovi accordi. Così a tre mesi di distanza dalla vittoria di Giorgio II, Inghilterra, Regno di Sardegna ed Austria sottoscrissero il trattato di Worms impegnandosi a scacciare i Borboni dall’Italia meridionale. Il fronte franco- spagnolo rispose con la ratifica di un nuovo patto di famiglia contro i firmatari del trattato anti- borbonico, e di là ad un anno fu stretta fra Prussia, Baviera, Palatinato ed Assia (con l’adesione della Francia) l’Unione di Francoforte al fine di ricacciare l’Austria dalla Baviera. Al proposito l’iniziativa – manco a dirlo – fu assunta dalla Prussia che, nell’agosto del 1744, occupò la Sassonia. Nel giro di poco più di un anno però, con astuzia diplomatica e pragmatismo politico, Maria Teresa d’Asburgo segnò quelli che si rivelarono i punti decisivi in suo favore. Nel gennaio del 1745, morto l’imperatore Carlo VII, fu eletto suo successore il figlio Massimiliano Giuseppe il quale fu persuaso dalla diplomazia asburgica alla firma della pace di Fussen (22 aprile). Con questa Maria Teresa rinunciava alla Baviera, ma in compenso il marito, Francesco Stefano di Lorena otteneva la corona imperiale. La notte di natale dello stesso anno la Asburgo concluse con Federico II di Prussia la pace di Dresda: l’Hohenzollern si impegnava una volta in più alla neutralità nonché a riconoscere formalmente la prammatica sanzione e l’imperium di Francesco Stefano di Lorena, di contro