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8.

Giuseppe Verdi: le opere giovanili, il grande periodo medio, le opere tardive

- Rappresenta il musicista nazionale


- Le sue opere, veicolo di riscatto (megváltás) nazionale in epoca risorgimentale, hanno
costituito l’alimento (táplálék) emozionale ed estetico per decine di generazioni di intellettuali
e di uomini di cultura
La formazione culturale e le prime opere:

- Figlio di piccoli commercianti di Roncole di Busseto (vicino a Parma)


- Nasce nel 1813
- Riceve le prime lezioni dall’organista del villaggio e scrive musica per la banda del paese
- Conservatorio di Milano
- A Milano nasce la prima opera verdiana, Oberto, conte di san Bonifacio (1839, Scala): il
libretto narra dell’Italia delle feroci (kegyetlen) Signorie medievali, la musica, schietta
(hamisíthatatlan) e risoluta, porta impresse già le future orme verdiane: fanfare bandistiche,
pezzi drammaticamente tesi, intensità sempre crescente
- Il successo giunge con Nabucco (1842, Scala) nello steso anno in cui Manzoni consegna alle
stampe la redazione definitiva dei Promessi sposi
- Nabucco è un dramma corale, prende origine dall’opera Mosè di Rossini, ma l’elementi
nuovi, inseriti da Verdi, sono l’amore per la patria inerente il tema della libertà di un intero
popolo e la situazione degli ebrei in cattività
- Questi elementi fanno sì che il Nabucco venga considerata un’opera dall’alto carattere morale
del secolo
- Il coro degli ebrei “Va pensiero” diventa il canto di tutti gli italiani che si considerano fratelli
e che si riconoscono con il comune desiderio di libertà
Risorgimento ed “anni di galera”:

- Verdi definisce “anni di galera” il periodo tra Nabucco e Araldo (1857)


- In questi quindici anni in cui il musicista produce melodrammi a ritmi vertiginosi (szédítő),
tra il 1842-48, inizia l’identificazione con la politica nazionale con ideali unitari
- Verdi accetta di farsi portatore di questi ideali unitari che, più tardi, sono sintetizzati dal motto
“Viva V.E.R.D.I.” (Viva Vittorio Emanuele Re d’Italia)
- Verdi partecipò attivamente al dibattito risorgimentale del tempo, questa sua partecipazione è
soprattutto dovuta all'apporto (támogatás) del librettista Temistocle Solera, l'autore di
Nabucco, Lombardi alla prima Crociata, Giovanna d'Arco e Attila
- Melodie ardenti (lángoló) di passione che Verdi adattava a situazioni, anche a singoli versi i
quali potessero richiamare alla mente lo stato infelice d’Italia, le sue memorie, le sue speranze
- Il pubblico crede spesso di scorgere (észrevesz) riferimenti politici anche dove non ci sono
- Fu molto importante il successo de I Lombardi alla prima Crociata (Scala, 1843):
o Il libretto di Solera prende spunto dal poema omonimo redatto da Tommaso Grossi,
ma tiene conto del "Primato morale e civile degli Italiani", che proprio nello stesso
anno il 1843 viene pubblicato da Vincenzo Gioberti, in cui viene riportata la certezza
storica della borghesia italiana portatrice di un riformismo politico sulla base della
religione cattolica
o Nell'opera de I Lombardi alla prima crociata degno di nota è il coro del quarto atto "O
Signor, che dal tetto natio", infatti viene citato dal poeta Giuseppe Giusti nella sua
poesia "Sant'Ambrogio". Esso rappresenta la testimonianza dei democratici milanesi
poco prima l'evento delle Cinque Giornate di Milano.
o Verdi coinvolto dal patriottismo de I Lombardi, fa subito una conversione verso gli
autori che lo portano nel cuore del romanticismo europeo, infatti nasce la storia di
Emani.
- Dallo splendente e produttivo rinascimento veneziano emerge la partitura de I due Foscari,
tratto dal dramma di Byron (1821)
- Tornando a collaborare con Solera, Verdi nel 1845 scrive Giovanna d'Arco: il contrasto tra
sessualità e amore spirituale e gli aspetti legati alle invocazioni di guerra, nel prologo, il coro
riesce a descrivere bene l'atmosfera notturna di terrore che regna nella foresta
- Nel 1846 Verdi compone Attila, e nella sua prima al teatro la Fenice di Venezia, ci fu un
editto di polizia nel quale veniva stabilito il divieto per eccessive manifestazioni di
entusiasmo
- Macbeth (1847, Teatro alla Pergola di Firenze):
o dedotto dal librettista Piave, da Shakespeare
o è la prima opera verdiana di grande respiro europeo
o Verdi è stato da sempre ammiratore e lettore di Shakespeare e introduce nell’opera
l’elemento della fantasia
o è un dramma sul destino e sulle fatalità
o metafora della coscienza colpevole
- I masnadieri (1846): scarso successo, il soggetto si trova coinvolto in un momento di tensione
politica e bellica
- Il corsaro (1848): opera collocata nel clima di guerra
- Verdi viene contattato da Mazzini e scrive per i patrioti umani un inno su poesia di Goffredo
Mameli “Suona la tromba”
Continuano gli Anni di Galera:

- Luisa Miller (1849, Napoli):


o Salvatore Cammarano prepara per Verdi un libretto tratto da "Kabale und liebe",
dramma di ambientazione borghese (Schiller)
o Il melodramma tragico apre la seconda stagione della drammaturgia verdiana
- Stiffelio (1849, Trieste):
o Verdi si occupa di argomenti contemporanei
o il protagonista Stiffelio è un pastore di una setta protestante alla ricerca
dell'irraggiungibile perfezione
o Verdi ha dovuto distruggere la sua partitura e trasformarla nel 1857 in Aroldo

I capolavori della Trilogia popolare:

- Rigoletto (1851, Venezia, La Fenice):


o apre la cosiddetta Trilogia Popolare
o Victor Hugo – Il re si diverte
o grazie a quest'opera si afferma il teatro psicologico: la sintesi compositiva elimina
tutto ciò che viene considerato ornamentale e che si mischia con la vicenda narrata
- Trovatore (1853, Roma):
o c'è un atmosfera notturna e stregonesca
o il tema principale è la vendetta, nello specifico c'è l'involontario fratricidio
(testvérgyilkosság)
o i soggetti sono molto forti e nuovi rispetto alle opere precedenti
- Traviata (1853, Venezia):
o Dumas – La signora delle camelie
o la prima volta che è rappresentato un personaggio ammalato sul palcoscenico

- Verso la sintesi europea:


- Nel 1855, ormai divenuto molto famoso è pronto per il salto nel palcoscenico internazionale,
infatti scrive per l'Expo Universale di Parigi, accettando la collaborazione con il poeta Eugene
Scribe
- Quest'esperienza contribuì alla sua maturazione e al suo arricchimento artistico
- Il primo segno di questo arricchimento lo vediamo in Simon Boccanegra: dopo la prima
versione del 1857, Verdi collaborando con Arrigo Boito, operò una rielaborazione
- Dal libretto di Scribe, nasce l'opera verdiana Ballo in maschera
- Verdi ha dovuto modificare un poco la vicenda trasportandola dalla Svezia a Boston
- Quest'opera si rivela come una delle più profonde riflessioni sull'amore mai affrontate da
Verdi
- La scrittura musicale è rivoluzionaria in quanto il canto si snoda libero attraverso le maglie di
strutture aperte
- Nell'opera Forza del destino (1862) rappresentata per la prima volta a San Pietroburgo, i
personaggi sono tutti vittima di un gioco del destino e finiscono tutti per morire
- Nella quarta opera Schilleriana, Don Carlos (1867) scritta per l'Esposizione Universale di
Parigi, Verdi si occupa in maniera abbastanza diretta del dolore dei deboli e degli oppressi, e
compie un tributo con un commovente omaggio alle vittime della lotta per la libertà
3° periodo: influenza di Wagner – struttura diverso: più recitativi, i personaggi hanno una propria
melodia (segna la loro entrata nella scena)

- In occasione dell'apertura del Canale di Suez, Verdi accetta di scrivere un'opera sull'antico
Egitto, l'Aida (1871)
o balletto, musica tipo dell’Est
o Gli italiani conoscono per la prima volta l'Aida al teatro della scala nel 1872
- La fase di maturità verdiana si chiude con il famosissimo Requiem scritto per la morte di
Alessandro Manzoni (1874)
- L'ultima fase creativa di Verdi è caratterizzata dal rapporto con il poeta e musicista Boito e si
ritorna da Shakespeare con l'opera Otello (1887)
- Proprio Boito permette a Verdi di conoscere un nuovo Otello, in preda ad una crisi di identità
con se stesso e in preda alla sua progressiva autodistruzione
- Verdi a 76 anni sempre insieme a Boito inizia il suo ultimo lavoro, Falstaff di "Allegre comari
di Windsor" e Enrico IV di Shakespeare, con un obiettivo totalmente diverso rispetto alle sue
opere compiute nel periodo della sua maturazione artistica – l’unica opera comica!
o Il tema è facilmente deducibile da quanto afferma, ossia che ha passato la sua vita
intera a parlare di tanti eroi ed eroine ammazzati, e giunto alla fine della sua carriera,
vorrebbe anche ridere un pochino, quindi per la prima volta nella sua vita Verdi
decide di scrivere per la sua gioia
o «Tutto nel mondo è burla.» - finale
- Muore nel 1901

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