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C O M U N I C A Z I ONI E NO T I Z I E

SULL'INSEGNAMENTO DELLA GEOFISICA

Recentemente l'American Institute of Mining and Metallurgical Engi-


neers, per tramite di una propria Commissione costituita appunto per
l'esame delle questioni attinenti all'insegnamento della geofisica, ha corn-
pluto un'inchiesta sullo stato attuale dell'istruzione scientifico-tecnica rela-
tiva a tale disciplina sia negli Stati Uniti quanto all'estero.
I risultati preliminari di questa inchiesta sono stati raccolti in una
relazione compilata dal Dr. S. F. Kelly, presidente della predetta Com-
missione, con la eollaborazione dei componenti la stessa, fra i quali figu-
rano i professori C. A. tteiland, L. B. Slichter e vari altri noti cultori di
geofisica. Inutile dire che, date le funzioni della Commissione e dell'Istituto
dal quale dipende, si tratta di una relazione sulle condizioni non della
geofisica in genere, ma essenzialmente della geofisica applicata, ch6 d'altra
parte in America, per lo spirito pratico che caratterizza l'attivit~ di quel
paese si intende non di rado per geofisica sohanto quella applicata alla
prospezione del sottosuolo.
Riservandoci di esaminare nel futuro su questa rivista il problema
dell'insegnamento della geofisica in genere, vogliamo attirare l'attenzione
su talune conclusioni e su certe= circostanze che risultano dall'inchiesta
compiuta dall'American Institute of Mining and Metallurgical Engineers,
integrandole con qualche considerazione atta a lumeggiare le questioni
concernenti l'insegnamento della geofisica applicata, la quale, per la sua
molteplice importanza economiea, merita anche in Italia e specie helle
attuali contingenze, un posto molto pi~ adeguato fra le discipline scien-
tifico-tecniche.
Per valutare i risultati dell'inchiesta in esame, rileviamo che essa
il frutto di risposte date ad un apposito questionario (di complessive 25
domande) e h e v e n n e inviato a 147 Universit~ ed Istituti superiori, tanto
degli Stati Uniti ehe delle altre _Nazioni eivili. Si ebbero 97 risposte cor-
rispondenti al 66% degli interpellati. Ma ~ bene notare che gli interpellati
fanno parte prevalentemente degli Stati Uniti e del Canada, poich~ sol-
tanto a 15 Universit~ di altre Nazioni venne inviato il questionario, otte-
nendo da esse solo 4 risposte. I1 che limita pertanto la validith di certe
conclusioni in funzione delle eondizioni attuali dell'America del Nord, per
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Famministrazione e i'organizzazione degli Istituti, g! i ordinamenti didattici


relativi e non meno per la larga disponibilith di mezzi finanziari.
Innanzitutto, circa la preparazione necessaria per intraprenderc gli
studi di geofisica, 1'87% delle risposte ricevute esige la conoscenza pre-
ventiva dell'analisi matematica (calcolo infinitesimale). La percentuale re-
sidua dipende dalla grande varieth di Istituti ad indirizzo differente che
si hanno nel Nord America con altrettanto grande liberth nella sceha e
nella successione delle varie discipline.
Com'~ ovvio, tanto per la fisica quanto per la geologia le risposte al
questionario hanno quasi senza eccezione confermato ehe queste discipline
debbono riguardarsi come requisito essenziale per poter adire ai corsi di
geofisica. Dove si nota divergenza ~ nel grado di sviluppo degli studi di
fisica e di geologia necessari a tale scopo: tuttavia risulta quasi identica
l'esigenza di ~ion doversi richiedere una eccessiva specializzazione pre-
ventiva in queste due discipline, sia pure fondamentali. Da rilevare che,
con una proporzione di circa 2/3 favorevole, anche la chimica ~ giudicata
materia necessaria per accedere ai corsi di geofisiea : cosa che pub trovare
la sua spiegazione specie nell'ampio sviluppo delle ricerche petrolifere
negli Stati Uniti, con la conseguenza di connettere mag:giormente i metodi
geofisici a qu~lli geochimici.
Non meno interessanti sono le conclusioni che si riferiscono alle pro.
porzioni attualmente esistenti nell'insegnamento della geofisica pura e di
quella applicata. Ben il 94% delle Universith ed Istituti che hanno aderito
all'inchiesta svolgono corsi di geofisica applicata; il 6% residuo spetta ad
Universith che curano la sola geofisica pura. Dei primi, il 56% ossia la
maggioranza degli Istituti fa premettere ovvero svolgere parallclamente
al corso di geofisica applicata un corso di geofisica pura o generale.
Prescindendo da altri risultati dell'inchiesta che pongono in lute il
ruolo fondamentale ormai gih raggiunto dalla geofisica fra le materie d'in-
segnamento, conviene aggiungere che l'istruzione degli allievi geofisici vien
fatta da una discreta maggioranza delie Universit~ (il 63%) con esercitazioni
pratiche tanto in laboratorio quanto e specialmente in campagna.
A proposito del grado di sviluppo dato alle singole branche della
geofisica applicata, ~ risuhato che in generale stanno in primo piano i
procedimenti sismici, subito seguiti dai metodi elettrici e gravimetrici, e
in ultimo da quelli magnetici. Tuttavia, lo scarto fra le percentuali relative
piccolo e si pub dire che le quattro classi costituenti i metodi fonda-
mentali eli prospezione geofisica vengono cohivate in misura pressocch~
eguale. Molto minor importanza viene attribuita anche in America ai pro-
cedimenti radioattivi ed a quelli geotermici. Ovviamente, fra i laureandi
in geofisica si verifica una distribuzione numerica dello stesso tipo, la quale
varia perb a seconda delle Universith, dipendendo anche dalla posizione
di queste rispetto ai centri minerari della regione o dello Stato in cui esse
si trovano. Cosi, la ben nota Colorado School of Mines di .Golden nel pe-
riodo 1927-37 ha avuto la seguente dlstribuzione numerica di laureandi:
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speciatizzati in metodi magnetici 105,~ in metodi sismici 73, in. metodi eiei-
trici 65,~in metodi gravimetrici 63, in metodi radioattivi 21 e ~6 in quelli
geotermici (*).
Senza occuparci delle ahre questioni esaminate dalla citata Commis-
stone americana, perch~ inerenti particolarmente alle condizioni dell'A-
merica del Nord, come quella sulle possibilith di sistemazione dei laureati
in geofisica, non sar~ inopportuno aggiungere qualche parola sul prob-lema
della formazione degli elementi specializzati in geofisica e deIl'insegna-
mento di questa disciplina in genere, con riferimento alia nostra situazione,
problema che esige un serio esame sopratutt0 per la geofisica applicata,
in quanto da esso dipcnde la pih razionale e sollecita valorizzazione delle
nostre risorse naturali.
La questione richiede innanzitutto che si comprenda giustamente cib
che ~ e ci8 che dev'essere la geofisica. A1 riguardo appare degna di nota
una suggestiva illustrazione del carattere di questa disciplina data d~
C. A. Heiland e Dart Wantland nella pubblicazione citata. Gli Au-
tort, dopo aver paragonato la geofisica ad un ragazzo che ha per padre la
geologia e per madre la fisica, scrivono r162Father Geology had come to the
conclusion t h a t the boy could be very helpful to him and now wanted
him to live in his house. His mother, who had brought him through the
teething and measles stages, f e l t q u i t e capable of bringing up the boy
without the help of his father; and, as the fairer sex will do, would confide
to a neighbor every now and then that his father was no of muh account.
In his dilemma, a n d having acquired some experience in life, the boy
decided it would be best for him not to take sides, and t o retain his re-
spectful attitude toward both parents. He had learned that both of them
had their good points, although they could not get along together ~. ~nol-
tre, anche per te condizioni gia riscontrabili oggidi in Italia, si deve con-
venire che <cIt seems that the geologists and physicist have decided to
move into opposite camps and that neither is willing to give much ground.
There have been strong expression by the physicist that he is quite capable
of interpreting his findings without the help of the geologist. The geologist
has countered with the statement that Geophysics is nothing but a r tool ~"
of Geology ~.
Per contro, la natura e la complessith dei problerni geofisici richie-
derebbero una stretta collaborazione fra geologie fisici; t h e perb ~ diffi-
cilmente realizzabile sia per le ragioni addotte come per I'impossibilit'~ di
ricavare da collaborazioni temporauee ed occasionali risultati /tdeguati a
quanto la geofisica pub oggidl realmente fornire. Si verifica ci0~ quanto
avvenuto per altre discipline moderne, come l'elettrotecnica, che ha

(*) Cfr. C A. HEILAND and DART WANTLAND, Organization of a Department oJ


Geophysics, Technical Publication No.. 950-III, dell'American Institute of Mining and
Metallurgical Engineers,. New York 1938.
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dovuto staccarsi dalla fisica e dalla meccanica delle macchine per c0stituire
una scienza a s~ con indirizzi e caratteri p r o p r i i ; senza per questo pre-
scindere dai contributi che le possono ancor oggi dare la fisica e le altre
branche dell'ingegneria, per i legami mutui che vincolano le varie disci-
pline fra d l loro e sono un eiilcace elemento del loro progresso.
La logica conseguenza ~ che bisogna tendere e pervenire presto ad
nna organica formazione di elementi specializzati, attraverso istituti, scuole
e laboratori veramente appropriati alle esigenze gih grandi, ma sempre
maggiori della geofisica; e cib i n d i p e n d e n t e m e n t e dagli istituti o laboratori
esistenti di fisica o di geologia, che non possono, anche con le pih lodevoli
intenzioni, fornire quei contributi sia didattici che scientifico-tecnici neces-
sari alla geofisica, ai fini delle sue m u l t i f o r m i applicazioni. E sopratutto
in questo campo dove la formazione degli elementi specializzati deve stare
in primo piano, sarebbe assurdo pensare ad una separazione fra Universit~
ed istituto di ricerca, perch~ essa riuscirebbe di grave danno ad ambedue (*).
Da quanto esposto deriva come non sia accettabile che in parte l'opi-
nione recentemente manifestata da due nostri esimi geo-mineralologi, se-
condo la quale c~ parrebbe desiderabile che, a prescindere dalla eventuale
e discutibile fondazione di un Ufficio centrale di Geofisica applicata, a
singoli istituti di fisica, di geodesia e di geofisica venisse affidato, con i
mezzi all'uopo necessari, lo studio ed il perfezionamento dell'una e del-
l ' a h r a branca di questa scienza composita, giovane e in rapido continuo
sviluppo )~ (**). L'espressione di tale parere ~ preceduta dalla constatazione
che in Italia r non vi ~ uno solo dei nostri Istituti universitari che sia
specificatamente attrezzato per queste ricerche (mctodi geofisici per l'esplo-
razione del sottosuolo))), constatazione inesatta in quanto a Messina ( R .
Universith), a Torino (R. Politecnico) e altrove gih esistono Istituti che
svolgono la loro attivit~ scientifica e didattica in tal senso ed anche quasi
esclusivamente, con l'mlica difficohh della scarsith di mezzi, sia strumentali
quanto di personale. E p u t apprezzando l'intenzione di p r o m u o v e r e u n
maggior progresso degli studi geofisici in Italia, noi siamo d e l l ' o p i n l o n e
che una disseminazione di energie ed una suddivisione di forze nei vari
campi della geofisica, come quella auspicata dai due illustri geologi, non
riuscirebbe certamente vantaggiosa a questa giovane scienza che esige u n o
studio quanto mai totalitario ed integrale.
Effettivamente i geologi italiani hanno nelta loro generalith ormai ehia-
ramente compreso come risulti necessario potenziare i nostri Istituti uni-
vcrsitari di geofisica e creare presso gli stessi una sezione di geofisica appli-

(*) Cfr. il discorso pronunciato da S. E. G.C. Vallauri in occasione della visita


del Duce all'Istituto Elettrotecnico Nazionale ~ Galileo Ferraris ,,, riprodotto ne ~ La Ri~
cerca Scientifica ,,, 193% pag. 486.
(**)Cfr. M. GORTAm e A. BIA~Cm,Le sciertze-mineralogiche e l'autarchia, Attl della
Societ~ Italiana per il progresso delle Scienze, Matzo 1939, pag. 158.
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cata alle ricerche geologiche.minerarie, secondo il voto formulato nella


riunione dello scorso anno della Societh Geologica Italiana e riprodotto
helle pagine seguenti.
Per la necessit~ di provvedere gradualmente all'inscg~amento della
geofisica presso tutti i centri di studi, sorge il problema della creazione
di nuovi Istituti, appena vi siano gli elementi idonei a dirigerli. Nessun
dubbio che al momento attuale l'attenzione dev'essere rivolta innanzitutto
alle Facolth d'Ingegnerla, alnleno sino a quando alla laurea in scienze
geologiche, da poco esistente, non sia stata accoppiata una ]aurea in geo-
fisica, capace di create elementi prespettori che possano contribuire nel
modo pifi efficace alla soluzione dei principali problemi eeonomici della
Nazione (*).
N~ bisogna ritenere che presso le Facolth d'Ingegneria od i Politecnici
la geofisica costituisca una materia adatta soltanto dove si hanno le scuole
minerarie, e clove appunto l'insegnamento della geofisica dovrebbe risul-
tare fondamentale, poich$ le applicazioni della geofisica sono cosl larghe
che interessano quasi tutti i campi dell'ingegneria civile, oltre a qualche
branca dell'ingegneria industriale (rlcerche d'aequa, edilizia e urbanistica,
fondazioni di dighe, ponti .... costruzioni di gallerie, sistemazione di terreni
franosi, ecc.).
Orbene, condividend0 in ci5 !'opinione espressa dai Proff. M. Gortani
ed A. Bianchi, va notato come sotto moheplici aspetti i nuovi Istituti di
geofisica delle nostre facohh d'Ingegneria potrebbero sorgere vantagg~osa-
mente accoppiandoli con quelli di geodesia e topografia gih esistenti, dato
che queste uhime discipline sono strettamente legate ,alla prima, con la
quale Si confondono per cib che concerne diverse parti della geodesia (gra-
vimetria), che anzi, specie in America, tende ad essere considerata come
parte integrante della geofisica. Naturalmente mla simile soluzione non pre-
giudicherebbe affatto l'insegnamento della topografia, materia fondamen-
tale per tutti gli allievi ingegneri e tanto pifi per gli allievi geofisici, la
quale verrebbe invece sviluppata in modo meglio adeguato al largo impiego
c h e l a conquista dell'Impero e l'unione dell'Albania esige come premessa
e complemento necessario di qualsiasi lavoro d'ingegneria i n genere e di
prospezione geofisica in ispecie.
Per le Facolt~ di Scienze delle nostre Universit~ la trasformazione
degli Istituti di Geodesia in Istituti di Geofisica (0, se si vuole, di geofisica
e geodesia) riuscirebbe non meno opportuna al fine di sviluppare quegli
studi teoriei e generali di fislca terrestre sui quali si appoggiano i pro-
cedlmenti di prospezione del sottosuolo e tutte le altre applicazioni della
geofisica.

(*) In merito alia laurea in scienze geologichesono degne d'attenzione le conside-


razionl svolte da M. King ttubbert nella Nora The Place of Geophysics in a Department
o f Geology, Technical Publication No. 945, American Institute of Mining and Metallur-
gical Engineers~ New York, 1938.
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C0munque sia - - seguendo o no simili vedute che presentano ow-ia-


mente vantaggi d'economia e di prontezza per lo sviluppo e l'intensificazione
degli studi geofisici in Italia - - dai brevi cenni sullo stato attuale di questi
studi all'estero e da noi e dalle argomentazioni fatte appare chiara la
convenienza, meglio la necessith di procedere con criteri capaci di dare
alla geofisica quella autonomia di indirizzi che le spetta e quella capacit~
di sviluppo di cui ha bisogno per rivelare tutte le sue larghe possibilith
d'impiego a vantaggio dell'economia della Nazione.
MARIO BOSSOLASCO

LA SOCIETA' G E O L O G I C A I T A L I A N A
PER IL POTENZIAMENTO
D E G L I I S T I T U T I U N I V E R S I T A R I DI G E O F I S I C A

Nella seduta di chiusura, tenutasi a Brindisi il 10 Settembre 1938, XVI,


della cinquantesima sua riunione estiva, la Societh Geologica Italiana ha
approvato all'unanimith il seguente ordine del giorno:
(( Premesse: La Societh Geologica Italiana, che ha la finalith di riunire
tutti i eultori della Geologia e delle discipline attlni, pure ed applicate,
Considerata l'importanza sempre maggiore che rivestono gli studi geo-
fisici sopratutto in vista delle loro larghe applicazioni, principalmente per
la prospezione del sottosuolo a scopo minerario, idrologico e geognostico
- - di grande utilith per la razionale valorizzazione delle risorse naturali
della Nazione e dell'Impero,
Considerata la necessith della formazione di elementi specializzati per
le disciplin e geofisiche - - elementi tuttora scarsi o mancanti come ha
dimostrato un recente concorso bandito dal R. Ufficio Geologico,
Considerato che questa formazione di elementi non pub avvenire se
non negli Istituti Universitari,
Fa voti: che nei nostri Istituti di Geofisica venga promossa con mezzi
adeguati la formazione di una sezione speciate the abbia per oggetto la
Geofisica applicata alle ricerche geologico-rninerarie, come gih si b fatto
all'estero da tempo )) (Cfr. Bollettino della Societh Geologica Italiana,
Vol. LVII, 1938, Fasc. 3, pag. LXIX).
Nel portare a conoscenza questo voto, di cui $ superfluo rilevare Fop-
portunit~, nlentre ci auguriamo che le superiori Autorith alle quali ~ stato
trasInesso vogliano quanto prima concedere i mezzi necessari per la sua
realizzazione, possiamo affermare che l'auspicata Sezione di geofisica ap-
plicata alle ricerche geologico-minerarie ~ gih praticamente in atto presto
l'Istitnto Geofisico e Geodetico della R. Universit~ di Messina, per ora
in modo limitato, ma tuttavia tendente ad un sempre maggiore sviluppo.

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