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Quando La reGina era soLo Madonna

Lady Gaga, il Giuda dell'arte conquista il mondo


Dopo il concerto allEuropride anche lItalia ai suoi piedi
di Nuccio Guerino Bovalino

Nata a New York il 28 marzo 1986 da entrambi i genitori di origine italiana (Joseph, di origine palermitana[14], e Cynthia di origine veneziana[15]), Stefani Joanne Angelina Germanotta meglio nota come Lady Gaga, cresciuta nel Lower East Side. ha frequentato la scuola cattolica del Convent of the Sacred Heart. Ha composto la sua prima ballata per pianoforte all'et di tredici anni.
All'inizio fu Madonna. Nonostante Lady Gaga all'Europride abbia lanciato un'Opa sul mondo gay, rimaneLeila regina incontrastata. La tutina rosa che indossava nel video della canzone Hung Up, qualche anno fa, divenne un must. Il balletto stesso che la cantante eseguiva, veniva riproposto da ogni gay rispettabile. Ma ancor prima furono considerati icone gay gli Abba, complici l'atmosfera che evocavano, il ritmo delle loro canzoni, l'essere unpomatti e stravaganti. Come il Renatone Zero anni 70, tutto paillettes e aderenze. Vennero i simboli pop come Kylie Minogue e Beyonc. Oltre alle figure un po trash come la Rettore de "il cobra non un serpente" o la Carr con il suo caschetto biondo che invitava a fare l'amore per tutta l'Italia, da Trieste in gi, vi anche un mondo gaio pi intellettualoide, una nicchia gaychic, che si emoziona alle note della cantante Dalida, ama la voce dell'eterna Mina, vibra all'unisono con la mitologica Callas e si emoziona ascoltando la maudit Edith Piaf. Oggi Lady Gaga, domani chiss, magari Bossi? Quella dell'icona gay una benedizione sul piano economico, una manna per plateali operazioni di marketing. Ma vi in questa operazione, spesso, un conformismo insito nella trasgressione. Chiss quanti gay odiano Madonna o Lady Gaga, cos come altrettanti etero ascoltano solo clandestinamente le due popstar per non mettere in discussione pubblicamente la propria virilit e il loro potenziale superomismo. Alla fine la solita vecchia storia. L'unica soluzione trasgredire alla trasgressione. Trasgredendo. Franco Abruzzo

Parlare o scrivere di Lady Gaga comprendere come questa artista rappresenti una fucina di intuizioni, volute o casuali. Lady Gaga un bacino di simboli e di rimandi colmo. Ancor pi affascinante il dibattito sul valore etico delle sue performance, sul palco e fuori, sul messaggio che trasmette e la conseguente influenza che ha su questa generazione ambigua di giovani fan. Ma principalmente importante porsi delle domande su un personaggio che, lungi dall'essere una banale icona gay, si impone come oggetto privilegiato di studio tramite cui rintracciare lo spirito dei nostri tempi. Ma si capaci di leggere il fenomeno Gaga rifuggendo schematismi o moralismi di vecchio stampo?

ady Gaga, icona gay, starlette, meteora o simbolo di una generazione? Ogni epoca intrisa di mitologie che rappresentano ci che giaceva silenzioso in attesa di esplodere, ne incarnano le energie presenti e ne prefigurano gli sviluppi futuri. I mass media subiscono la Gaga mania, i critici sono smarriti fra analisi sociologiche e teorie filosofiche, alla ricerca di messaggi latenti o manifesti nei testi e nei video dell'artista. La amano o la disprezzano. La esaltano o la condannano. O, come spesso accade con i personaggi scomodi, finiscono per divinizzarla, mentre simpegnano a delegittimarne la figura. Intellettuali come Camille Paglia la prendono ad epifenomeno di unintera societ, simbolo di una deriva tecnocratica e definitiva sanzione della morte di arte e sesso. Toni apocalittici. Tipiche affermazioni che si alimentano nello chic del pensiero e vivono nei costruttivismi filosofici di chi cerca un senso al vissuto partendo dalla propria esperienza. Forse ingiusto che si pretenda da un mondo culturale tanto distante dall'attuale (come formazione) unanalisi scevra da prese di posizione cos forti, cos convinti nell'esprimere un giudizio che pesa come fosse una lettera scarlatta culturale. Ci si potrebbe porre un quesito: Lady Gaga un personaggio analizzabile con gli strumenti che la sociologa propone? Si potrebbe invece andare oltre la solita dinamica personaggio positivo/negativo? Vi il solito retroterra moralista che ha diversi difetti: si pone nella solita retorica del buon passato e del tremendo futuro che, ahim, ci aspetta, ma soprattutto si fa il solito errore di considerare la generazione attuale incapace di giudicare, di comprendere la natura dei fatti. Ritorna il consolidato

concetto del "noi abbiamo costruito il nostro futuro con la ribellione, voi siete burattini in mano dei mass media". Il sesso morto. L'arte morta. Voi siete morti. Ecco il messaggio che ci stanno inculcando. Loro continuano a vivere. Peccato che in una dimensione insediatasi fuori dal tempo pur credendosi immersa nello Zeitgeist. Si potrebbe chiedere di costituire unimponente megastruttura internazionale da cui dispensare consigli ai giovani contemporanei, magari attenta a selezionare ci che funzionale alla nostra crescita e alla nostra rinascita (o restaurazione?) morale ed etica. Chi non vorrebbe passare le giornate con una guida che ci illumini la retta via? Ma forse avremmo dovuto capire fin dall'esperienza di quella fortunata trasmissione televisiva degli anni 90 , Non la Rai, che la nostra generazione era fottuta: ci vorrebbero in balia di un auricolare. Prendere dalla nostra vitalit il meglio, scremare le nostre intuizioni, ma sempre trattandoci come fossimo dei Golem, forma da sostanziare. Attenzione: io non amo Lady Gaga. Vivo fra il Gagascetticismo e un sano interessamento al Gagafeticismo. Non cerco una comoda terza via. Pretenziosamente punto a una via altra. Una posizione immersa nella carne del Gagaismo, ma che mi consenta allo stesso tempo di osservare dall'alto il fenomeno. Uno snobismo coinvolto. Il primo ragionamento che urge opporre a riflessioni come quelle di Paglia questa: Lady Gaga, come artista, ha un solo compito discriminante, quello che ne sancisce l'appartenenza o meno al mondo che si definisce, autodefinisce o definiamo Arte. Tale compito comunicare.

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30 giugno 2011

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Suscitare, eccitare, far vibrare. Non ha bisogno di insegnare qualcosa, di farsi portavoce di qualcuno. Ma ci accade comunque. Lei stessa ha detto che bisogna liberare la potenzialit rivoluzionaria che ognuno ha in s. Ha per dimenticato di sottolineare che ogni epoca ha la propria rivoluzione. Che assume forme inaudite per i custodi del format rivoluzionario. Lady Gaga ha chiarito: "Questa la vera me, non troverai altro che ci che vedi". O ancora pi specificatamente: "La mia non che una corsa verso la realizzazione di me stessa". Egoismo o umilt? Forse un semplice modesto atteggiamento cosciente che il mondo si muta se mutiamo nella nostra interiorit, singolarmente. Fine dei totalitarismi culturali calati dall'alto. Non ci si pone come buoni o cattivi maestri, lo si diventa forse, ma senza elevarsi a custodi del vero. Eccola offrirsi come superficie non superficiale. Solo ci che vedi. Perch la sua carne che ospita il senso. Ci che Perniola scrisse sul sex appeal dell'inorganico capovolto: per il filosofo il corpo non nientaltro che un vestito di carne che sente, un luogo da modificare come fosse tessuto da ornare. Perniola citava Orlan, l'artista che attraverso varie trasformazioni chirurgiche mutava la propria carne facendosi "senso" in evoluzione. Lady Gaga va oltre, capovolge il senso in maniera neoclassica: il suo un corpo manichino, come appunto la ritrae una foto artistica. In un'intervista ha criticato la chirurgia estetica. Lei non una Barbie, un corpo che tende alla perfezione, mutandosi per raggiungere i canoni della bellezza imposta dal nostro tempo, ma assomiglia pi ai prosumer (consumatori che assurgono al ruolo di produttori modificando gli oggetti del consumo) che su Flickr postano le foto delle loro Barbie modificate artigianalmente e dilettantisticamente da loro stessi: Barbie trasformate in punk, Ken travestiti, Barbie zombie. Il corpo di Gaga allo stesso modo un luogo che ospita l'esperienza artistica. Il suo corpo un medium, un manichino, appunto, da rivestire nelle disparate maniere. Lei ci che vedi, tutto ci che ama, che desidera rivive sulla sua pelle vetrina. Ospita il senso che l'attraversa pur non imbrigliandosi fra le carni. Non ha un messaggio, poich averlo la costringerebbe a cristallizzarsi in una forma. Il suo messaggio il tempo presente, cangiante e inquieto, incerto. Terribile ma affascinante. Si tutto, ma per poco tempo. Si cambia pelle per sopravvivere. Si muta pelle come un rettile. Impersonificando anche il lato orripilante della realt. Lady Gaga chiama i suoi fan "little monsters", piccoli mostri. Lei il mostro per eccellenza. Il termine latino monstrum indica essenzialmente un segno divino, un prodigio, e deriva dal tema di monere: avvisare, ammonire. Cos l'etimologia del termine: "Il mostro, nel significato originario, lapparire, il manifestarsi, il mostrarsi improvviso di qualcosa di straordinario, di divino, che viola la natura e che un ammonimento e un avvertimento per luomo. Il presagio suscita un senso di meraviglia e di stupore e pu essere fasto o nefasto, generando perci rassicurazione o spavento". Cosi Lady Gaga rassicura i propri fan spaventati dalla mostruosit della vita: incarnando lei stessa tale mostruosit, relegandola alla normalit, ironizzando sulla paura. Come mi disse un giorno un caro amico per le strade di Roma, in un posto in cui credevo si facessero brutti incontri: "Tranquillo, magari mentre noi li guardiamo e li temiamo, sono loro ad aver paura che si possa essere noi brutta gente!".

Lady Gaga versione cover girl

Contro la chirurgia estetica, perch i suoi fan potrebbero sentirsi inopportuni, vedersi brutti e rimanere vittime del circolo vizioso della bellezza autoimposta. In Beautiful, Dirty, Rich lo chiarisce: "I nostri capelli sono perfetti, mentre nell'intimo siamo tutti maledettamente distrutti!". In Bad romance vuole non solo la bellezza e il buono, ma anche la bruttezza, la malattia, tutto, indistintamente, dell'uomo che ama, perch lo cerca reale. Ma il brano Judas quello che pu considerarsi un manifesto del Gagapensiero. Nel video la Gaga-Maddalena, abbandona Ges e i suoi fedeli apostoli, rappresentati come dei motociclisti, e sceglie Giuda che nel testo dice di amare, pur contro la virt, nel suo essere dannato. "Giuda, baciami se questo reato", canta in Judas. Poich lei solo una "Santa Pazza"! Nel suo non virtuoso modo di vivere, traspare molto degli insegnamenti appresi alla scuola cattolica frequentata nell'adolescenza: Giuda fu la persona che consent con il suo tradimento lo svolgersi del cammino di Ges verso il Padre. Fu una figura chiave. Perci Lady Gaga legittima le apocalittiche, non-sense, eccessive e orripilanti "messe in scena" come parte di un progetto di redenzione dell'arte. Un percorso oblig. Con un consiglio a Camille Paglia: guardi il mondo com' e non lo costringa a semplice riflesso di ci che lei vorrebbe fosse. Per il resto, Gagagay o Eterogagas? N'importe quoi. G

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