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A P R.

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louisvuitton.com
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SOME ENCOUNTERS YOU WEAR FOREVER.
ANELLI E ORECCHINI IN ORO BEIGE, ORO BIANCO E DIAMANTI.
INFINISSIME
Sommario

Aprile 2021
The Friends Issue
28 30 34 36
Editor’s Letter Vogue’s Tale Questa Non È Una Controcanto
EMANUELE J E S S ICA Fotografia Di Moda ANGELO
FA R N E T I F E L L OW E S V I NCE ALETTI F L AC CAV E N T O

47 48 50 52 54
The Friends Issue La Parola Magica Wish You Were Here Nessun Designer Tre, Numero Perfetto
È Un’Isola

56 60 62 64 68 70
Gente L’Espressione La Storia Infinita Intanto, Altrove Invito A Casa Non Per Tutti
Di Milano Anch’Io

72 74 75 76
Forti Legami In Mezzo Scorre Lavorare Made In Banlieue
Il Fiume Insieme

79 80 84 86 88
Ossessioni Demi + Kim Gwendoline + Sammy Ronnie + Edward Peter + Alex

17 Vogue Italia 847


Sommario
(continua)

90 92 97 98 104
Swizz + Max Brianboy + Elsa Beauty Peter And Due Come Noi
Kim

106 108 110 112


Black Beauty Adesso E Qui Leone, Cavallo, Dovete Avere
Matters Clown Un Sogno

118 130 140


Bff Like Family Alone Together
DAV I D S I M S PAO L O ROV E R S I M I R A N DA BA R N E S

150 156
Amanda, Georgia And Jackie &
JAC K I E N IC K E R S O N M A L IC K B O D I A N

167 168
Oroscopo One Last Thing

Vogue Italia 847 18


armanibeauty.com Cate Blanchett
la nuova eau de parfum intense
Aprile,
2021

Molti Amici
di Emanuele Farneti

Many friends have helped us in writing this book.


(dalla prefazione di “Orlando”, Virginia Woolf, libero adattamento)

Ci sono prodotti creativi che sono


frutto del talento individuale. Altri
invece sono figli di uno sforzo col-
lettivo, crescono e prendono forza
dal contributo di persone con diverse
sensibilità ed esperienze. Senza al-
cun margine di dubbio, Vogue Italia
fa parte di questo secondo gruppo.
Ogni idea, ogni foto e ogni pagina
del giornale è frutto di uno scambio
costante tra le persone che ci lavo-
rano. È la parte del nostro mestiere
che amo di più: aiutare a crescere
l’idea di un altro, vedere come le
mie si rafforzano e prendono forma
quando vengono messe alla prova
dai differenti punti di vista dei col-
leghi. Siamo una comunità, e sa il Sono entusiasta di aver potuto lavorare a questo pro-
cielo quanto in un momento come getto per Vogue Italia con un gruppo di persone stra-
questo il senso di condivisione sia
centrale nelle nostre vite *.
ordinarie.
Questo mese abbiamo fatto un Ho scelto di coinvolgere non solo amici che appar-
esperimento. Abbiamo chiamato tengono al mondo della moda, ma anche all’arte e alla
un designer che a sua volta sa e letteratura, e agli altri ambiti che amo e che quindi
ama circondarsi di talenti, e ab-
biamo messo a fattore comune le volevo fossero rappresentati in questo numero.
nostre rispettive comunità creati- È una comunità di talenti che ammiro, e che so
ve. Quello che state per leggere è continuerò ad ammirare in futuro. Come Malick, per
il frutto dunque dell’incontro tra fare un esempio: è un nuovo fotografo, è assolutamen-
le passioni e le persone che hanno
un ruolo nella vita e nel lavoro di te fantastico, e l’idea che potesse produrre immagini
Kim Jones, e la grande famiglia così belle per un magazine tanto prestigioso è stata
lievemente disfunzionale di Vogue davvero emozionante.
Italia. Quindi sì, si può ben dire che Negli anni, Vogue Italia è stata per me la rivista di
molti amici ci hanno aiutato a scri-
vere queste pagine. moda più stimolante. Risparmiavo per comprarla e
non appena usciva l’andavo a cercare nelle edicole di
* Letto sulla porta di una scuola Londra. Esserne il Guest Editor per un mese è stato
chiusa per Covid: un filo rosso e in-
visibile lega chi è destinato a stare
davvero, davvero speciale.
insieme. Si allunga, si accorcia, si
annoda. Ma non si spezza mai. Kim Jones

Vogue Italia 847 28


Via Condotti, 15 ROMA
Via Montenapoleone, 10 MILANO
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A Vogue’s Tale

Io Sono Orlando
Un racconto di fantasia, liberamente
ispirato alla copertina di Vogue Italia.

di Jessica Fellowes

Miei amanti,
quando mi sono addormentat*, trecento anni fa, si posino su di lei, teneteli fissi su di me, miei amori,
ero una donna, un bambino, un uomo, una ragazza, un miei amanti. Davanti a noi, il pulsare della musica, i
giovane albero, un freddo e limpido corso d’acqua. A costumi di mille diversi colori, la primitiva sensazio-
stento avrei saputo come affiorare in superficie, se non ne di corpi caldi che si muovono insieme ai nostri. Il
fosse stato per il calore della luce che mi inondava. sudore scorre mentre ci riuniamo, cancellando a poco
a poco i confini. Spegneremo la sete e placheremo la
La realtà non ha centro, il tempo è svanito, i so- fame, saziandoci di cibi preparati con dedizione in mi-
gni sono il mio risveglio. Perché voi siete qui. Quando rabile varietà.
apriremo gli occhi, mi permetterete di vestirvi con gli
impalpabili fili della mia immaginazione? Con organ- Dolcemente, distendetevi su questo letto di paglia
za e fiori selvatici, perle e vetro, che seguono con levi- e seta, velate gli occhi di tenebra purpurea, preparatevi
tà i vostri passi leggeri. Vedo ampie, aperte distese di per il mattino, quando vivremo e ameremo di nuovo.
verde e porpora, con sentieri che si snodano in ogni di- Io vi sarò accanto per tutto il tempo, il mio contorno
rezione. Percorretene uno con me, non sappiamo dove disegnato accanto al vostro, le nostre labbra cosparse
porta, attraverso i raggi del sole e il chiaro di luna. di perle di rugiada al sorgere del giorno. La promessa
Stringetemi la mano mentre ci addentriamo, corren- che ci scambiamo è soltanto per stanotte e per domani
do, nella foresta e ci immergiamo nel mare. Possiamo e per ieri e per l’anno trascorso. Nel nostro passato
essere tutte le cose e nessuna. Siamo materia solida, troviamo il nostro futuro, e il solo attimo in cui voglio
siamo nuvole di vapore, e siamo amore. esistere è quello presente.

Dietro di noi, la nera bestia rabbiosa ci ha messo Questo è per voi, miei amanti, miei amori, sempre
in fuga. Non potevamo vederla, ma sapevamo che era e mai.
ovunque. Ci ha sfiorato con i suoi artigli, tracciando Indossatelo.
rivoli di sangue blu. Non lasciate che i vostri occhi X

a cura di Federico Chiara


T R A D U Z I O N E D I DAV I D E BU S S I .

* Jessica Fellowes (1974), inglese, è autrice de “I delitti Mitford”, una serie di gialli pubblicata
in diciotto Paesi. Il quinto capitolo del ciclo, “Il processo Mitford” (Neri Pozza), è attualmente
in libreria. Questo mese esce “L’amica d’infanzia” (Mondadori), un breve romanzo ricco di
suspense che racconta della lunga amicizia fra due donne il cui rapporto degenera quando
vengono tradite dagli uomini che hanno accanto. L’autrice vive nell’Oxfordshire (UK).

Vogue Italia 847 30


TEMA: The Friends Issue
ISSUE: Aprile 2021

PHOTOGRAPHER: PHOTOGRAPHER:
Brett Lloyd Malick Bodian
MODEL: Demi Moore MODELS: Malika Louback
A P R.
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N. 8 4 7
STYLIST: Alister Mackie A P R.
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@ Ford Models,
Completo di raso con giacca
drapé. Orecchini pendenti Skarla Ali @ Select.
in vetro di Murano e cristalli, STYLIST: Ellie Grace Cumming
earcuff con perle di vetro
di Murano e cristalli.
Tutto FENDI COUTURE. Da sinistra. Trench in gabardine
Sul viso, Face & Body Powder-no- di cotone. Abito in charmeuse di seta.
Powder DIOR BACKSTAGE. Blazer doppiopetto, top e pantaloni
HAIR: Eamonn Hughes. di lana stretch gessata. Tutto
MAKE-UP: Peter Philips MAX MARA. Gioielli ALIGHIERI.
@ Art+Commerce. HAIR: Yann Turchi
PRODUCTION: Bureau Betak. @ Bryant Artists.
Special thanks: Touch Digital. MAKE-UP: Vanessa Bellini
@ M + A World Group.
SET DESIGN: Félix Gesnouin
@ WSM.

PHOTOGRAPHER: PHOTOGRAPHER:
Miranda Barnes David Sims
MODELS: Binx Walton, MODEL: Stella Jones
A P R.
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Selena Forrest @ Next A P R.
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@ Kate Moss Agency
STYLIST: Carlos Nazario STYLIST: Kip Sims

Da sinistra. Top di cady ricamato e Tops di seta, pantaloni gessati e


gonna di tessuto tecnico. shorts di lycra. Collane e bracciali
Maglia a collo alto di tessuto tecnico di metallo dorato.
a coste e gonna di cady ricamato. Tutto VERSACE . Cappello
Tutto MIU MIU. KIM JONES ARCHIVE.
Per i capelli, Discipline Fluidissime Sulla pelle, le note fiorite di Dylan
KÉRASTASE PARIS. Turquoise VERSACE.
HAIR: Mustafa HAIR: Syd Hayes
@ Art + Commerce. @ Art+Commerce.
MAKE-UP: Susie Sobol MAKE-UP: Lucia Pieroni
@ Julian Watson Agency. @ Streeters.
SET DESIGN: MANICURE: Ama Quashie @
Whitney Hellesen @ Webber. Streeters.
ILLUSTRATION: Jake Chapman.

PHOTOGRAPHER: PHOTOGRAPHER:
Paolo Roversi James Barnor
MODEL: Natalia Vodianova MODEL: Adwoa Aboah @ Dna
A P R.
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@ Viva Paris A P R.
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SITTINGS EDITOR:
STYLIST: Ibrahim Kamara Flora Huddart
Bodysuit con paillettes multicolor Giacca e minigonna di lana
e perline dorate MARY e cupro MAXIMILIAN. Stivali
KATRANTZOU. SANDERS & SANDERS.
Orecchini e collana Serpenti in Sul corpo, Le Sculpteur
oro bianco e giallo con diamanti e SISLEY PARIS.
smeraldi, Collezione Alta Gioielleria HAIR: Jaz Lanyero.
BULGARI. MAKE-UP: Celia Burton
Sulle labbra, KissKiss Shine Bloom @ Jaq Management.
GUERLAIN. ON SET: Jackson Forsythe.
HAIR: Yann Turchi @ Bryant Artists. Photo assistant Giulia Sartorelli.
MAKE-UP: Marie Duhart @ Digital tech Alys Morrison.
Bryant Artists. Special thanks: Hans Ulrich Obrist,
SET DESIGN: Ibrahim Njoya Lizzie Carey-Thomas, Josef O’Connor.
@ The Magnet Agency. Questa cover di James Barnor
è accompagnata da due immagini
scattatte dal fotografo negli anni
60 a Londra.

SPECIAL THANKS: Vogue Italia ringrazia HUGO SCOTT per la preziosa collaborazione alla realizzazione di questo numero.

31 Vogue Italia 847


Direttore Responsabile Creative Director
E M A N U E L E FA R N E T I F E R D I NA N D O V E R D E R I EDIZIONI CONDÈ NAST S.p.A

Progetti Speciali Moda e Talents Redazione Attualità Managing Director ADV Sales
Vice Direttore SUSA N NA M ACCH I A Caporedattore, NATA L I A GA M E RO DE L CA ST I L L O Sales & Marketing Advisor
SARA SOZZANI MAINO Responsabile Beauty ROM A NO RUOSI
L E L L A S C A L I A Caporedattore Chief Operating Officer Brand Advertising Manager
Brand Visual Director BA R BA R A A M A DA SI DOMENICO NOCCO EMMELINE ELIANTONIO
A L E S S I A G L AV I A N O F E D E R I C O C H I A R A Culture Editor Content Experience Unit Director
V I T TOR I A F I LI PPI GA BA R DI Chief Revenue Officer VA L E N T I N A D I F R A N C O
Beauty Editor F R A NCESCA A I ROLDI Digital Content Unit Director
Moda
S I LV I A C AVA L L I
F R A NC E SCA R AGA Z Z I Art Consultant
Fashion and Accessory Market Director MARIUCCIA CASADIO Vice President Advertising Marketing Director
GI USE PPE MON DA N I R A F FA E L L A BU DA
ROBERTA PI N NA Consumer Marketing Director Fashion & International Director
Fashion Market Contributor Reparto Artistico A LESSA N DRO BELLON I M AT T I A MON DA N I
CH I A R A SPEN NATO L A U R A M A R I N O Caporedattore Beauty Director
Circulation Director
Fashion Market Contributor COSTA NZO COLOM BO R EISER M A R C O R AVA S I
A L B E R T O C AVA R A
S I LV I A P E S C I A J A C O P O R I VA
HR Director Furniture & Design Director
Accessory Market Contributor Special Projects CRISTINA LIPPI CARLO CLERICI
M A R IO BA Z ZON I Production Director Digital & Data Advertising Director
BRU NO MORONA MASSIMO MIELE
Fashion Editor at Large Ferdinando Verderi Team Financial Controller Digital Sales Manager
PAT T I W I L S O N K A R E N W I S D O M Creative Bookings Director
LUCA ROLDI G I O VA N N I S C I B E T T A
Casting Directors G U I L L A U M E B O U C H E R Lead Designer Regional Director Centro Nord
Controller
PI ERGIORGIO DEL MORO E N R I C O P I R O N D I Creative Consultant L O R I S VA R O
CRISTINA PONI
SAMUEL ELLIS SCHEINMAN K AT H RY N C O S T I G A N EA to Ferdinando Verderi Regional Director Centro Sud
Digital Director
ROBERTO A LBA N I A N TON ELLA BASI LE
Executive Producer (Consultant) Editors at Large France & UK Sales Director
A LE SSA N DR A GA BBET TA Digital CTO
A N G E L O F L A C C AV E N T O MA RCO VIGA NÒ ANGELA NEUMANN
P A O L O L A V E Z Z A R I (Casa Vogue)
Enterprise CTO
Photo L U K E L E I T C H (Londra)
AU R E L IO F E R R A R I
CH I A R A BA R DELLI NON I NO
Hanno Collaborato/Testi: Social Media Director
Photo Editor
VINCE ALETTI ROBERTA CI A N ET T I
FRANCESCA MARANI
Contributor VA L E N T I N A D E B E R N A R D I Digital Marketing Manager
J ESSICA F ELLOW ES G A Ë L L E T O U WA I D E
MANUEL SINOPOLI
Instagram Contributor MICHELE FOSSI Insight & Data Marketing Manager
SA M I R A LA ROUCI T ER ESA ROT U N DO
M A R I A GR A Z I A M E DA Head of Digital Video
Vogue.it MA RCO MOR ELLO R ACH E LE W I LLIG
FRANCESCA REBOLI MICHELE NERI
Web Editor R A F FA E L E PA N I Z Z A
SOFIA VIGANÒ M A RCO PE SATOR I
Beauty Editor MICHELLE SCHOENUNG
ELENA BA R A S T U D I O D I WA
E L I SA PE RV I NCA BE L L I N I Hanno Collaborato/Moda:
Sustainability Editor E LLI E GR ACE CU M M I NG
GIORGI A GENOCCH IO A M A N DA H A R L E C H
N ICOLET TA SPOLI N I F L OR A H U DDA RT
Network Editor KENNETH IZE
I TA L O PA N TA N O ALINE MIA KAESTLI
Contributor IBRAHIM KAMARA
Special Projects MEI LING COOPER
FA BIO M E S SA NA A LIST ER M ACK I E
Content Editor, Vogue Shareable CARLOS NAZARIO
SERENA CASTRIGNANO C A R I PAC H E C O
Talents Contributor F E L I X PA R A D Z A
M A R I US M A DA L I N M USAT VINCENT PONS
Contributor KIP SIMS
Sede: 20123 Milano, Piazzale Luigi Cadorna 5, Tel. 0285611 - Fax 028055716. Padova, c/o Regus
Segreteria Padova Est Sottopassaggio Mario Saggin 2 - 35131, Padova, Tel. 0285611 - Fax 028055716. Bolo-
Responsabile gna, c/o Copernico, Via Altabella 176 - 40125, Bologna, Tel. 0285611 - Fax 028055716. Roma, via
S I LVA N A S A C C H E T T I Claudio Monteverdi 20, Tel. 0684046415 - Fax 068079249. Parigi/londra, 3 Avenue Hoche 75008
Segreteria di Direzione Paris, Tel. 00331-53436975. Istanbul, Yenimahalle Tayyareci Fethi Sok. 28/7, Bakırkoy 34142
D AV I D E B U S S I Istanbul, Turkey, Cell. 0090-532-2614343 - Email: arin@condenast.it

Redazione
20123 MILANO
Piazzale Cadorna 5 - Tel. 0285611

«Vogue Italia è un classico. La migliore incarnazione


della lettera “V” nella moda».
VANESSA BEECROFT

Vogue Italia 847


Questa Non È
Una Fotografia Di Moda
Conoscersi su internet e poi stabilire una connessione nella vita reale. È la storia di questa
coppia, epitome di una mostra “post-documentaria” che descrive il nuovo paesaggio sociale.

di Vince Aletti

Un’immagine da “she dances on Jackson” (MACK, 2012) di Vanessa Winship, nella mostra “But Still, It Turns” curata da Paul Graham (catalogo MACK, 2021).

But Still, It Turns (in italiano, E pur si muove, ndr), il titolo scelto dal e dalle esigenze del fotogiornalismo editoriale e di conseguenza più
fotografo Paul Graham per la splendida mostra che ha curato all’Inter- personale, più sfumata, e di solito realizzata pensando a un libro, non a
national Center of Photography di New York (fino al 9 maggio), è il una rivista. Quando, nel catalogo della mostra, Graham racconta della
commento, mormorato appena, attribuito a Galileo dopo l’imposizione sua prima esperienza con la fotografia, dice: «Mi ha mostrato, in realtà,
a ritrattare la sua dimostrazione che la Terra gira intorno al Sole. Aveva che c’erano modi per trovare un po’ di senso nel mondo. La fotografia,
ragione, ovviamente, ma sin da allora la verità scientifica si è scontrata il semplice atto di guardare, di registrare le tue percezioni, con sincerità, .
T R A D U Z I O N E D I A L I C E G UA R E S C H I . F O T O C O U R T E S Y D E L L’A R T I S TA E M AC K

con dogma e negazionismo. Per Graham, la citazione scelta segnala una apertura e integrità, permetteva di aprire una sorta di cammino attraver-
preferenza per le istantanee di lavoro senza pretese, basate sull’osserva- so la cacofonia – così da comprendere e accogliere la tempesta».
zione e non sull’immaginazione. Il suo sottotitolo è Fotografie recenti Ciascuno dei fotografi presenti in mostra ha trovato il proprio cam-
dal mondo – un posto che è stato quasi ignorato, in mezzo a tanta foto- mino. Vanessa Winship ha viaggiato dalla Gran Bretagna agli Stati Uni-
grafia contemporanea così concettuale e costruita. ti nel 2011 e 2012. Le sue fotografie in bianco e nero, tutte prive di
La mostra riunisce il lavoro di sette fotografi e un duo artistico che didascalie, sono state scattate nel corso di diverse escursioni attraverso
si muovono nel solco della tradizione del paesaggio sociale, esempli- il Paese. A proposito dell’immagine qui sopra, non ha detto dove ha
ficato al meglio dallo stesso Graham e dominato negli anni recenti da trovato questa giovane coppia, ma solo che Latham, a sinistra, aveva
Alec Soth. Nonostante non tutti i fotografi vi siano nati, il soggetto incontrato Bethany online ed «era venuto da Chicago a vivere con i ge-
delle loro immagini sono gli Stati Uniti – la sua gente, le case, le stra- nitori di lei, per vedere se potevano far funzionare la loro relazione nel
de statali e la vita sociale. Nulla a che vedere, però, con “America the mondo reale, fuori dal cyberspazio». Winship fa notare che Latham in-
Beautiful” o qualsiasi altra versione dell’autocelebrativo, e sempre più dossa una volpe pupazzo a forma di guanto, unico accessorio nell’outfit
disilluso, mito nazionale. Più che festoso, l’umore è ansioso, diffidente assolutamente minimale della coppia, ma non fa ipotesi sulla loro iden-
e disperato. Eppure, benché cupa, la mostra è lucida e impegnata, mai tità sessuale, così, forse, non dovremmo farne neppure noi. «Erano due
pessimista. giovani persone che speravano di creare una connessione», scrive. E a
Graham definisce questo tipo di approccio “post-documentario” – giudicare dalle loro espressioni, dai loro gesti e dallo stile nel vestire,
un nuovo genere di fotografia attivamente coinvolta, libera dai vincoli così simile, l’hanno trovata.

Vince Aletti è critico fotografico e curatore. Vive e lavora a New York dal 1967. Collaboratore di “Aperture”, “Artforum”, “Apartamento” e “Photograph”, è stato co-autore
di “Avedon Fashion 1944-2000”, edito da Harry N. Abrams nel 2009, e ha firmato “Issues: A History of Photography in Fashion Magazines”, pubblicato da Phaidon nel 2019.
Controcanto

You Can’t Sit With Us


di Angelo Flaccavento

Una febbre evangelica infiamma il consesso dei essere à la page equivaleva a esibire nuovi oggetti
dotti modaioli. Si va a caccia di proseliti: non più costosi, adesso significa appartenere alla communi-
clienti, ma adepti, accoliti, seguaci, follower, araldi, ty. Oggi come allora, invece, allo scopo basta una
sostenitori. Li si vuole ligi, dediti, ortodossi, pronti strisciata di carta di credito. Si vendono ancora bor-
a tutto e fedelissimi, perché ogni marchio ha la sua sette e scarpette, invero a prezzi oltraggiosamente
ghenga e bisogna tenersela stretta a favor di fattura- alti che nulla hanno a che fare con il reale valore de-
to. Li si cerca ovunque, senza tema di battere sen- gli oggetti stessi, ma li si usa per trasmettere valori,
tieri insondati, avventurandosi in lande melmose, invece che valore. Idee, non pecunia. Non vestine,
paludose, scivolose. Per convincerli, i marchi si pro- ma opere di bene, con tutto un turbinare di buoni
pongono come clan, sette o partiti politici cui aderi- propositi strombazzati per ogni dove con ecumeni-
re con zelante fervore in nome della modernità – ma co ardore. In origine la moda attizzava escludendo,
anche del logo che fa riccanza – e più è evidente la oggi include, abbraccia e accoglie, o almeno comu-
deroga, in nome delle magnifiche sorti e progres- nica di farlo. In passerella o in campagna pubblici-
sive, dalla norma soffocante e condivisa del tempo taria ci va la modella fuori taglia, ma in negozio poi
patriarcale e oppressivo che fu, meglio è. Corporeità ci sono davvero tutte le taglie? L’importante è dirlo.
non standard, rappresentazioni di genere labili, ca- E siamo di nuovo da capo. Il desiderio punzecchia,
noni estetici sfuggenti a qualsivoglia controllo sono fermenta e diventa irrefrenabile quando si guarda in
i benvenuti, viatico che fluidifica l’aggregazione alto e ci si sporge fiduciosi e infervorati: verso mo-
clientelare a colpi di inclusione. I limiti non limitano delli e paradigmi inarrivabili, nella speranza che una
più, il bello classico è una fandonia e la perfezione è nuova giacca sia un nuovo io migliore del preceden-
una trappola: capito? Vanno bene anche i foruncoli, te, un nuovo abito, una più evoluta ideologia. Cam-
all’occorrenza; se si vuole addirittura non sulle gote biano le parole, i contesti, la narrativa e i sottotesti,
ma sulle terga. E sia! Perché per attrarre attenzioni ma per il resto tutto manet. I designer hanno sempre
inusitate il clan, sia ben inteso, dovrà essere oltrag- avuto i loro clan, amplificatori del messaggio: aggre-
giosamente nuovo. Così fiammante e accecante di garsi humanum est. Adesso i clan sono mass media,
futuro, così abbacinante di illuminismo per illumi- attivi in streaming continuo, e questo diabolicum est.
nati da far bruciare gli occhi dalla voglia di farne Si professano inclusivi, eppure il magnete che attiva
parte. E come mai lo si potrà? Quale la chiave? la forza centripeta è sempre lo stesso: you can’t sit
Comprando, ecco. Come sempre. Con un distinguo with us. E gli aspiranti membri della community tutti
grande quanto l’elefante nella stanza: se una volta lì che provano in ogni modo a sedersi.

Nel disegno dell’autore di questo testo, una community di clienti infervorati, ululanti dedizione al marchio di elezione.
ADIDAS.IT/STAN_SMITH

ALWAYS ICONIC.
NOW MORE SUSTAINABLE.
Vivere in modo
più sostenibile.
Oggi per domani.

Come Belanna e Killian.


NUOVO e-2008
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The Friends
Issue
DA SINISTRA.
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Abito di tweed
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organza, Chanel.
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Reike Nen.
Foto Miranda
Barnes. Styling
Carlos Nazario.
Models: Binx
Walton, Selena
Forrest @ Next.
Hair Mustafa @
Art + Commerce.
Make-up Susie
Sobol @ Julian
Watson Agency.

Nessuno si salva da solo: un numero dedicato a quella rete di


rapporti personali e alle relazioni creative che, ora più che mai, ci
aiutano a resistere, e sulle quali ricostruiremo un mondo migliore.
47 Vogue Italia 847
La Parola
Magica
“Comunità”: dicono gli studiosi che basti
pronunciarla per sentirsi meglio. Ci manca,
in tempi di social distancing. Ma presto sarà
la base da cui ripartire. Perché «l’incontro
stimola il pensiero».
di Marco Morello

Vogue Italia 847 48


Un celebre saggio del sociologo Zygmunt Bauman, il
teorico della società liquida, dei rapporti fluidi, delle
relazioni volatili, si apre così: «Le parole hanno un si-
gnificato. Alcune, tuttavia, hanno anche un sentire. La
parola comunità è una di loro. Fa stare bene». Quel te-
sto s’intitola Community e oggi ritrova rilevanza per il
sottotitolo: In cerca di sicurezza in un mondo insicuro.
È stato premonitore, ma per difetto: la prima edizione,
uscita nel 2000, non poteva immaginare cosa sarebbe
successo vent’anni più tardi, quando l’insicurezza ha
assunto un significato inedito, un’intensità più profon-
da. La pandemia, che prescrive l’allontanamento, che
alimenta la diffidenza verso l’altro, rischia di scioglie-
re i legami benefici della comunità. Di far evaporare la
società liquida.
«Nulla di più pericoloso. Diversi studi mostrano
che la sensazione della solitudine, se prolungata, può
danneggiare la salute fisica alla pari del fumo e dell’o-
besità», commenta Vanessa King, inglese, esperta di
fama internazionale di psicologia positiva, coautrice
del libro appena pubblicato Creating the World We
Want to Live in (Routledge). Si tratta quasi di una pro-
secuzione del lavoro di Bauman. «Un’indagine dura- PAGINA
ACCANTO.
Un’idea non vive in sé, si traduce
ta decenni, l’Harvard Study of Adult Development», nella sua realizzazione. È il frutto
Una fotografia
di una dialettica. Uno spazio di-
ricorda King, «ha dimostrato che i fattori in grado di di Peyton Fulford,
classe 1994, venta creativo quando lascia a tutti
fare la differenza nel lungo periodo per il benessere la cui opera la libertà di esprimersi in favore o
delle persone non sono la carriera o i soldi, ma le rela- mette a fuoco
le subculture
in disaccordo, con gentilezza, nel
rispetto reciproco. Deve prodursi
zioni con gli altri». giovanili nel
l’appartenenza a una comunità, si
sud degli Stati
Uniti. Lo scatto, torna sempre lì.
Sarà d’accordo che stiamo vivendo un paradosso. come quello nelle Il meccanismo funziona anche in
Proprio quando ne avremmo più necessità, quegli pagine seguenti, digitale, la principale modalità
fa parte della d’interazione al momento, o esige
scambi essenziali ci vengono proibiti. serie “Infinite una compresenza?
Sono molto critica verso l’espressione “distanziamen- Tenderness”.
«Sono cresciuta La virtualità è la seconda migliore
to sociale”, dovremmo stare fisicamente distanti rima- in una famiglia opzione, resta differente rispetto a
nendo socialmente vicini. Voglio vederla al contrario, molto religiosa un incontro faccia a faccia. Se una
e non ho vissuto situazione è piacevole, si verifica
la pandemia ha riportato al centro la comunità, mo- bene il mio una reazione organica: il cervello
strato l’essenzialità dell’investire nelle interazioni. La coming out queer
fino ai 21 anni.
produce ossitocina, un ormone che
rarità ne ha amplificato l’intensità, influendo su quello Ogni individuo in fa stare bene e aumenta la sintonia
che il politologo americano Robert Putnam chiama queste immagini con le persone intorno a noi. Zoom
dipende da un può garantire una piena risposta
capitale sociale. altro in termini visiva, però abbatte gli effetti del-
A cosa si riferisce? di supporto e di
comprensione
la sensorialità. Stanca. Certo, da
Alla mutualità che discende da un atteggiamento po- verso le nostre Londra mi permette di lavorare con
sitivo. Se sono amichevole, caloroso, solidale, è pro- identità in colleghi di Mumbai, ma nel lungo
continuo periodo solleva una questione di
babile che gli altri lo saranno con me. Se mi dimostro mutamento», sostenibilità.
scontroso e sbrigativo, verrò ripagato con la stessa spiega l’autrice. Riprendendo il titolo del suo li-
moneta. Ciò che succede nelle dinamiche tra i singoli, bro, come creare il mondo in cui
vogliamo vivere?
si riflette nella collettività. Il lockdown ha insegnato che le
La creatività trae beneficio da questo circolo vir- scelte non sono mai sottochiave:
tuoso? seppur limitate, esistono. Dobbia-
C’è un vecchio adagio che recita: «Non esistono dav- mo dedicare tempo di qualità a chi
ci circonda. Metterci intenzionalità.
vero nuove idee, semplicemente nuove connessioni». Cercare noi stessi nella comunità.
L’incontro stimola il pensiero. Possiamo fare bene in Un principio suggestivo ma vago.
autonomia, ma mettere un’intuizione alla prova del Consiglio di chiedere aiuto ogni
confronto la fortifica, la fa evolvere, la rende migliore. volta che ne abbiamo bisogno.
Quando diamo una mano a qual-
A patto che nei componenti di un gruppo si instauri un cuno stiamo subito meglio. Ribal-
senso di sicurezza psicologica. tiamo la prospettiva: stiamo con-
Come la si costruisce? tribuendo al benessere dell’altro
Secondo la studiosa di leadership Amy Edmondson, la se, chiedendogli aiuto, lo facciamo
sentire utile. In effetti chiedere aiu-
si raggiunge in un ambiente in cui ognuno ha l’oppor- to è il primo slancio verso la comu-
tunità di parlare ed essere ascoltato. nità. Un gesto di altruismo.

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Wish You
Were Here
Infinite connessioni digitali promettono di tenerci
vicini ad infiniti amici. Eppure c’è chi pensa
che sia soltanto un’illusione, e che il grande rischio
generazionale sia proprio quello di vivere
un’imprevista, paradossale solitudine. di Michele Neri

A trentadue anni, l’irlandese Roisin Kiberd è una In quale comunità online si è sen-
veterana di Internet e non una qualsiasi: è come se tita più frustrata?
Ogni piattaforma generalista offre
fosse sopravvissuta a due guerre mondiali, al Vie- la sua tristezza particolare, anche
tnam e al conflitto iracheno della Rete. Nata a Du- se tutte portano all’inazione, sfrut-
tando i sogni degli utenti. Più che
blino nello stesso mese e anno (marzo 1989) in cui connettere, espropriano esperienze.
debuttava nella sua forma attuale l’invenzione di Intrappolati, siamo noi a fornire la
benzina con cui funzionano. Lo sap-
Tim Berners-Lee, Roisin Kiberd è cresciuta con Go- piamo ma restiamo, il che produce
ogle per genitore, ha frequentato social media noti e un’ambivalenza dolorosa. Leggendo
i pareri di chi lo usa molto, Twitter
oscuri, vivendo online amore, amicizie, interessi, la- sembra un circo infelice in cui ripe-
voro; dando “voce” su Twitter a un formaggino, oc- tere all’infinito gli stessi pareri. Su
Facebook si va per confermare i pro-
cupandosi di start-up, poi di inchieste giornalistiche pri sospetti e avere ragione. L’effetto
su trolls, cospirazionisti e altri buchi neri del Web. comune è cancellare la nostra idea di
futuro. Immaginarlo così diventa in-
Vivendo giorno e notte online, ha perduto il senso naturale, perché ci pensano le piatta-
del tempo e il confine tra il corpo e i suoi guai – al- forme sulla base delle nostre scelte,
di quanto già scritto, condiviso.
ternava anoressia e bulimia– e la tecnologia, barat- PAGINA
Con quale conseguenza?
tando il sonno per una confusa eternità, il cibo con ACCANTO.
Un’immagine di
Snaturare la verità. Non è un caso
che la mia crisi sia esplosa nel 2016,
lattine di Monster Energy, allontanandosi dal con- Peyton Fulford
tratta dalla
anno delle fake news. Mi arrivò una
tatto umano per la compagnia della luminescenza serie “Infinite
email da Instagram: diceva che, da
quel giorno, sapevano di me più di
dello schermo; fino a domandarsi se il proprio corpo Tenderness”.
«Questo lavoro quanto sapessi io e mi avrebbero
stesse mutando in una scoria digitale. Nel 2016 il documenta
la messa in
mostrato solo ciò che mi piaceva.
Se si estrae il tempo dai binari del-
crollo. Scrive su un foglio le password, ingoia un discussione del
proprio corpo,
la Storia, gli eventi tornano, non
mese di antidepressivi con una bottiglia di rum al sessualità e
identità, che
viviamo una cronologia ma dentro
una timeline artificiale che mescola
cocco. Si salva. Scopre di avere un disturbo border- ognuno di noi passato e presente.
line. Da quest’esperienza Roisin Kiberd ha tratto un sperimenta
crescendo e
Lei scrive: «In un mondo costruito
su ciò che è familiare, non c’è nul-
libro importante, un’inchiesta scavata sulla pelle, formandosi»,
spiega. «La mia
la da imparare». Cosa significa?
l’autobiografia che segnerà un’epoca. The Discon- intenzione è
quella di creare
Io sono femminista, ma se leggo che
cosa si dice su questo tema nei so-
nect: A Personal Journey Through the Internet, pub- uno spazio in cui cial, sono delusa. È una recita accor-
blicato da Serpent’s Tail, è il ritratto di un’umanità i ragazzi queer,
magari cresciuti
ta di posizioni ideali e non c’è cer-
tezza di come, chi scrive, possa agire
che, davanti alla tecnologia, prova sentimenti ambi- in piccoli
paesi come il
nella realtà. Le piattaforme sono alla
gui, è attratta e orfana, esausta e in pace. L’autrice ci mio, possano
riconoscersi
ricerca dell’utente ideale. Il sogno di
Facebook è il “normcore”. Qui tutto
racconta un’esistenza spesa tra scrolling e swiping. e accettarsi». deve essere approvabile, compren-

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sibile. Ciò obbliga ad avere un giu- Sì, e il tipico consiglio per curarla ziare una relazione online significa vo più il limite tra me e la macchi-
dizio nell’immediato, scegliendo tra è di avere più amici, il che crea un spingere l’altro ad auto-modellarsi, na, non capivo se le emozioni fos-
bianco e nero, quando noi viviamo effetto paradossale, perché non è il a migliorare la performance; co- sero mie o della Rete.
sfumature di grigio. Costretti a una numero a regalare una vita miglio- stringerlo a una mutua sorveglian- Ha scritto: «Essere soli un tem-
performance, il proprio stile deve re. Internet è la tecnologia della za. C’è aggressività nell’iniziare po significava essere vicini a Dio.
essere promosso come un brand, solitudine. una storia, perché comporta la valu- Ora significa essere vicini a Inter-
modellato per essere amati, mentre Perché non ce ne andiamo? tazione costante dell’altrui grado di net...».
a noi servono idee che non neces- Perché è comodo, e la comodità è consapevolezza e attenzione. Sì, e Internet richiede una fede tut-
sitino approvazione. Profili lineari, diventata più importante di ogni Dopo una passione di pochi mesi, ta sua. Sono irlandese, conosco il
igienizzati, uguaglianza obbligata: altra preoccupazione. La disruption litiga con il fidanzato e descrive cattolicesimo. Noto somiglianze
è violenza. è questa: fare qualcosa anche se sai come, per anni, avete mantenuto tra tecnologia e religione cattoli-
Associa l’esperienza online all’im- che ti danneggia. il rapporto usando esclusivamen- ca: i danni sono gli stessi, vedere
magine del Viandante sul mare di Lei racconta come la tecnologia te forme di comunicazione online. il mondo da una gabbia in cui vige
nebbia di Friedrich. «Perso in con- abbia condizionato le sue storie Fino a domandarsi se l’oggetto il pensiero che, per essere sani, oc-
templazione, davanti alla barra d’amore. Che cosa ha imparato? d’amore non fossero Gmail, Twit- corra stare con la gente. Scegliere
di ricerca di Google... Per sempre Che le relazioni sono diventate ter, WhatsApp... la solitudine è diabolico. Non sei
solo». È la solitudine, la maledizio- frammentarie, uguali al tempo, Ho intitolato quel capitolo Cyborg connesso? Che problema hai? Con-
ne dei social? all’attenzione e al pensiero. E ini- Heart. A un certo punto non trova- nettiti!

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Nessun Designer
È Un’Isola
Non più divinità inaccessibili che brillano di luce
propria, ma snodi di un sistema plurale del quale
catalizzano le energie. Questo sono oggi gli stilisti.
Forse non tutti, ma molti e rilevanti, come spiega
qui il nostro critico. di Luke Leitch

T R A D U Z I O N E D I DAV I D E BU S S I . F O T O B E R T R A N D R I N D O F F P E T RO F F / G E T T Y I M AG E S .

La moda è essenzialmente un social medium, perché è il pro-


dotto di un’attività che si svolge a livello comunitario. Più che in
qualsiasi altra forma d’arte, tanto la sua produzione quanto il suo
consumo costituiscono un’espressione di massa, un esercizio di
gruppo che, come la pandemia ha recentemente dimostrato, può
perdere gran parte del proprio significato nel vuoto pneumatico
dell’isolamento.

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La moda quale la conosciamo oggi si è affermata come industria
a Parigi in risposta alle esigenze di una comunità, quelle della
corte reale. Il prestigio e la raffinatezza di quel milieu sono stati
all’origine della diffusione in Europa di collezioni basate su ele-
menti dalla variabilità stagionale. L’avvento della democrazia e
l’invenzione del prêt-à-porter hanno poi portato alla sua autode-
terminazione, permettendole l’ininterrotto esercizio di un’autorità
per diritto proprio, mentre i designer cominciavano a siglare i loro
lavori nello stesso modo in cui gli artisti firmavano le loro tele.

Sennonché, diversamente dai mag- degli stilisti, sennonché l’evoluzione PAGINA la verità, il suo lavoro è più simile
giori artisti, i grandi designer han- della figura del designer ha fatto sì ACCANTO. a quello di un direttore d’orchestra:
no sempre svolto la propria attività che a un certo punto quest’ultimo Lenny Kravitz, è un supervisore che dà forma, ca-
nell’ambito di collaborazioni crea- finisse per rivestire nella moda un Haider rattere e voce alla creatività dei tanti
Ackermann,
tive con numerose altre persone, sia ruolo analogo a quello di un lead il designer Kim altri talenti che collaborano con lui.
lavorando al loro fianco, sia facen- singer in una rock band, uno status Jones, Naomi Definisce la performance, ma sono
done fonte di ispirazione. I designer di celebrità la cui perpetuazione Campbell, Farida il lavoro e l’iniziativa di altri a ren-
veramente destinati a lasciare il se- sconsigliava il pubblico riconosci- Khelfa e Kate derla possibile. Incontrando Abloh e
gno possiedono una visione creativa mento di apporti esterni. Moss posano Jones nel loro ambiente professiona-
dopo la sfilata di
che è loro peculiare ma anche un’a- Oggi, la pratica della collabora- Dior Homme P/E
le si è sempre colpiti dall’interesse
pertura mentale e una curiosità attra- zione è più che mai una componente 2019 a Parigi. compulsivo che dimostrano per il
verso le quali riescono a mutuare da fondamentale del fashion design di più ampio mondo che li circonda.
altri gli elementi con cui esprimere successo, sempre più riconosciuta e Sono individui poco comuni, dotati
quella visione. Maturando, acquista- posta in risalto. Sotto questo aspet- della capacità di tenere in considera-
no uno slancio individuale e il loro to, Miuccia Prada ha svolto un ruolo zione una moltitudine di voci men-
campo gravitazionale si allarga, at- pionieristico: il suo dialogo architet- tre modulano il loro messaggio, e in
traendo sempre più collaboratori e tonico, tutt’ora in corso, con Rem parte è proprio questo a fare sì che
fruitori loro affini per sensibilità. E Koolhaas, nonché il suo coinvolgi- il loro modo di esprimere quel mes-
così, boom! Ecco che è nata una fa- mento intellettuale con diverse for- saggio relativo all’abbigliamento
shion community. me d’arte contemporanee hanno da incontri i gusti di così tante persone.
Negli anni Venti, e poi in se- tempo definito il contesto delle idee La moda è comunità e la comunità
guito, Coco Chanel ha guidato il all’origine delle sue collezioni, e lei è moda. E di questo faremmo bene
processo teso a sfrondare l’abbi- è la prima ad ammetterlo. Ora, con a rallegrarci.
gliamento femminile da tutti i fron- un ulteriore, radicale ampliamento
zoli superflui, in una fase in cui il dei propri orizzonti collaborativi, ha
cambiamento dei costumi sociali spalancato le porte del suo atelier a
consentiva finalmente alle donne di Raf Simons, a sua volta centro gravi-
vestire in modo più pratico. Seb- tazionale di una comunità culturale.
bene sia giustamente celebrata per Riconoscere l’importanza delle
essere stata una voce di assoluta collaborazioni e sostenere la vasta
originalità, Mademoiselle coltivava comunità creativa che rappresenta
l’amicizia di personaggi esterni al la linfa vitale del design, costituisce
mondo della moda il cui approccio ormai una prassi consolidata. Ciò si-
non era meno radicale del suo: tra gli gnifica rendere pubblico il ruolo di
altri Igor Stravinskij, Jean Cocteau, tutte quelle persone la cui esperien-
Pablo Picasso e Salvador Dalí, con il za e competenza consentono a una
quale, in un’occasione, ha disegnato moderna star del design di gestire un
i costumi per un balletto. processo enormemente complica-
Successivamente, molti giganti to come l’attività produttiva di una
del fashion design del XX seco- casa di moda del XXI secolo. Kim
lo hanno adottato come metodo di Jones, Riccardo Tisci e Virgil Abloh
lavoro quello di interagire con un ne hanno fatto il caposaldo del loro
ristretto gruppo di collaboratori in lavoro. Tale ottica richiede il supe-
atelier, dialogando al contempo ramento del modello novecentesco
con una cerchia esterna più ampia, dello stilista-divinità, per lasciar
composta da persone culturalmente così venire alla luce qualcosa di più
influenti. Non c’è dubbio che queste interessante e autentico. Nessun de-
comunità creative abbiano contribu- signer che operi attualmente ai più
ito a definire il linguaggio estetico alti livelli può essere un solista. Per

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Tre, Numero
Perfetto
Alla base della collaborazione tra Adwoa Aboah,
James Barnon e Kenneth Ize per una nostra
speciale copertina c’è l’idea di famiglia elettiva:
«Quando capisci di far parte di qualcosa
che non è importante solo per te, ma per molti
altri e in modo più profondo». di Samira Larouci, foto di James Barnor

«Una delle cose che contano di più per me, in questo momento, è
lavorare con grandi professionisti che siano anche persone oneste e
abbiano come obiettivo quello di realizzare immagini di qualità»,
dice Adwoa Aboah mentre rincasa da Piccadilly Circus, il set lon-
dinese dove l’artista e fotografo ghanese James Barnor l’ha ritratta
per una speciale copertina di questo numero (raccontiamo i detta-
gli del progetto nell’ultima pagina del giornale).
«Anche mio padre è nato in Ghana, dicata un ruolo, a fianco di Scarlett da tempo nell’industria della moda, to nel giusto equilibrio e assicurarmi
quindi mi sono sentita come in fami- Johansson, nell’adattamento del cult queste esperienze sono lo stimolo a che la mia vita privata non finisca
glia», dice sorridendo. «A rendere dell’animazione giapponese Ghost perseguire obiettivi più alti». schiacciata dal lavoro». Dice: «Al
tutto ancor più emozionante è il fatto in the Shell. L’approccio di Aboah alla crea- momento, mi sto godendo appieno il
che ci fosse James all’obiettivo e che Oggi, è semplicemente alla ri- tività, così come alla vita, è in larga mio lavoro, perché sono consapevole
stessimo reinterpretando un suo scat- cerca di un modo per dare un signi- parte determinato dal suo desiderio che l’altra metà della mia vita non ne
to di tanto tempo fa divenuto ormai ficato alla sua vita, sia dal punto di di coltivare ciò che per lei conta di risente. Voglio dare il meglio di me
iconico. E poi sapere quanto lui tiene vista creativo che della crescita per- più: la comunità di amici e colleghi stessa tanto nella mia professione
alle proprie origini e che la Serpen- sonale. Uno dei look dello shooting è con cui lavora da tempo. È una pri- quanto nel privato. E per farlo devo
tine Gallery gli abbia reso omaggio stato disegnato e curato nello styling orità che, dice, condivide con Kim mantenere quel senso di calma inte-
dedicandogli una retrospettiva. Que- da Kenneth Ize, designer finalista Jones, una sua vecchia conoscenza: riore che sono riuscita a raggiungere
sto è il genere di collaborazioni che dell’LVMH Prize 2019, che Aboah «non riesco a ricordare quando ci durante il lockdown».
preferisco. Dà un significato a quello considera un amico intimo e un part- siamo incontrati per la prima vol-
che fai perché hai la sensazione di ner nel lavoro. «Ho partecipato al de- ta. Adoro Kim. È difficile trovare
partecipare a qualcosa di importante butto di Kenneth sulle passerelle di qualcuno così attento ai dettagli. Da
non solo per te, ma anche per tanta Parigi l’anno scorso», spiega. «Non quando è diventato direttore creativo PAGINA Orecchino in
altra gente, e sai che per loro conta lo conoscevo di persona, ma ave- di Fendi, siamo riusciti a lavorare in- ACCANTO. vetro
ancora di più». vo sentito parlare di lui, e poi c’era Questa immagine di Murano, Nita.
sieme sul serio, ed è stato fantastico.
di James Barnor, Sittings editor
Sono trascorsi più di cinque anni Julia Sarr-Jamois come stylist. Lui Sentivo che la nostra era una vera realizzata a Flora Huddart.
da quando Tim Walker ha fotografa- e James sono subito diventati una collaborazione, e questo perché lui è Piccadilly Hair Jaz Lanyero.
to Aboah per la cover di Vogue Italia, compagnia di amici, una famiglia. stato il primo designer a preoccupar- Circus, Londra, Make-up Celia
e da allora sono successe tante cose. Immagino che la cosa abbia in parte si di cosa volessi indossare durante è l’omaggio a un Burton @ Jaq
Gurls Talk, la piattaforma digitale a che fare con la nostra identità cul- una sfilata o di cosa mi facesse sen- identico scatto Management.
eseguito dal Photo assistant
creata dalla modella attivista, l’ha turale. Non che io non sia felice di tire a mio agio. Il suo rispetto per le fotografo nel Giulia Sartorelli.
portata da Londra ad Accra e ancora lavorare con altre persone, ma queste modelle è straordinario. Come me,
T R A D U Z I O N E D I DAV I D E BU S S I .

1967. Digital tech


più lontano per parlare con le donne collaborazioni mi danno la sensa- ama frequentare persone stimolanti». Model Adwoa Alys Morrison.
e aiutarle a sentirsi più forti affron- zione di aver ottenuto una vittoria Ora che ha adottato un approc- Aboah @ Dna. On set Jackson
tando i temi dell’identità culturale per tutti. Date le origini nigeriane di cio più riflessivo nei confronti del Cappotto, top Forsythe.
e pantaloni, Special thanks
e della salute mentale, un impegno Kenneth, in aggiunta al fatto che la lavoro e della vita – «Il tuo mondo to: Hans Ulrich
Kenneth Ize
che, solo su Instagram, ha fatto au- sua prima sfilata si teneva a Parigi, diventa così grande che alla fine vuoi Fall 2021. Obrist, Lizzie
mentare di quasi mezzo milione i era impensabile che io mancassi. Per solo tenertelo stretto» –, il principale Kitten heels, Carey-Thomas,
follower. Aboah si è anche aggiu- una persona che, come me, lavora obiettivo di Aboah è «mantenere tut- Manolo Blahnik. Josef O’Connor.

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Gente Di
Milano
La città brulica di community con una radicata
fanbase e tra loro interconnesse, che
condividono spazi, virtuali e fisici. Un network
in costante movimento che crea codici estetici,
progetti e, perché no, marketing.di Raffaele Panizza

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A Milano, ciascuno ha la sua “gente”. Che a propria volta è “la
gente” di qualcun altro. Nuclei che creano codici estetici intorno
ai quali si stringe una fanbase. La quale, contemporaneamente, si
scopre fanbase di codici altrui, a cavallo tra moda, musica, arte,
energia condivisa. Nella sua resilienza, la città brulica di cellule
interconnesse. “Giri di persone” dove l’incontro digitale è il di-
spaccio che chiama a raccolta, per poi distribuirsi in una serie di
gruppi di lavoro che creano prodotti e cultura, condividono spazi
e materiali grezzi, shooting, quartieri, gallerie d’arte.

Le interconnessioni di Mauro Si-


mionato, per esempio, si diramano e
riconvergono sull’Organic Knitting
Theater, il sotterraneo punk del suo
Spazio Vitelli in via Felice Casati,
un laboratorio dedicato a pregiati
lavori di maglieria con tanto di palco
e console, decorato da un simbolo
della pace firmato dall’illustratore
Luca Zamoc.
«Un mondo, il mio, che di per
sé unisce una giovanissima commu-
nity di appassionati e nerd (il Poli-
tecnico di Milano ha un corso di alta
educazione in Knit Design, ndr)»,
scherza Simionato. Ventenni, ma-
schi, che dibattono di procedimenti
di filatura e agugliatura, di rocche e
orditi. «Questo è uno spazio pensato
per convogliare “i nostri”», continua
Simionato, che oltre a essere diretto-
re creativo di Vitelli è dj e collezioni-
sta di vinili. Un’ampia porzione del
laboratorio è concessa in uso ai ra-
gazzi di Rayon Vert, collettivo di fa-
shion makers (la parola collettivo è
in gran revanche) che utilizza le lane
in eccesso per creare abbigliamento
d’avventura da far girare nel circui-
to di scalatori e camminatori, zaini
e poncho-coperta per un’intrigante A DESTRA.
sartoria dell’outdoor. Al piano terra, Un ritratto di
zona showroom, parte della vetrina Giulia e Camilla
Venturini,
è dedicata invece a Valentina Came- fondatrici del
ranesi Sgroi, a sua volta set designer brand Medea,
per marchi della moda e dell’arredo scattato da Bunny
invitata a esporre i suoi vasi di cera- Kinney con
mica, vetro e cemento. direzione artistica
di Isamaya
Ecco la mia gente, dicono in Ffrench, per la
coro. Che a sua volta è gente d’altra collezione P/E
gente raccolta intorno a indirizzi e 2019.
nomi, virtuali e non: l’online-store PAGINA
di musica sperimentale Soundohm, ACCANTO.
Alcuni look dalla
che da Milano vende in tutto il mon- collezione Sunnei
do. Poi il Bar Basso, dove (potendo) A/I 2020-21.
ci si raccoglie. Poi la crew Spiritual Foto di Alessio
Sauna, che presto riprenderà (segue) Bolzoni.

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ACCANTO.
Una foto di
Carolina
Amoretti per
“C41 magazine”:
gli abiti sono
della P/E 2020 di
Fantabody.
IN BASSO.
Un’immagine
promozionale
sviluppata
dal collettivo
musicale Spiritual
Sauna per
promuovere il suo
coinvolgimento
durante la
sfilata Vitelli
A/I 2020-21,
un’iniziativa che
ha mostrato la
trasversalità dello
Spazio Vitelli in
Via Casati 32,
Milano.

a organizzare party in location come terina Barbieri e Virgil Abloh, che Amoretti, che per Sunnei ha scatta-
Macao e Cox18. Quindi musicisti di nelle spirali concentriche della città to una campagna con sette ragazze
culto e Milan-based come Ginevra e ha scelto proprio Barbieri per il pro- nude, in atteggiamento di rivendi-
Venerus. E gallerie d’arte nello stile getto Imaginary Tv, lanciato dal suo cazione femminile e orgogliosa.
di Mega, quindici metri quadrati in marchio Off-White. In questo darsi Una fotografa trentaduenne che a
piazza Vetra fondata dal fotografo e prendersi, le Medea hanno scam- sua volta ha fondato il marchio di
d’architettura Delfino Sisto Legnani. biato sensi anche con Trussardi e bodysuit e athleisure Fantabody. E
«L’idea generale è questa», teorizza Burberry, chiamate a collaborare su immancabilmente, girogirotondo,
Simionato, «prima stai coi tuoi, poi due piccoli fashion film girati con ha realizzato una collezione con Vi-
cresci». Nella corrente di un perme- la factory milanese No Text di Al- telli: «Intorno al marchio orbitano
abile flusso si trovano anche Giulia vin Sonic Mojetta e Lorenzo Ignoro solo ragazze che hanno qualcosa da
e Camilla Venturini, gemelle tren- Disoncelli, a loro volta prime scelte dire, sui temi della consapevolezza
taduenni creatrici del brand Medea, del magazine d’arte contemporanea del corpo e dell’inclusività», sottoli-
famoso per le sue collaborazioni Flash Art e del brand Sunnei. Col nea Carolina, che nel suo entourage
con artisti: «Una scelta che ci apre quale, tra l’altro, Medea condivide lo ha chiamato a lottare la fondatrice
alla curiosità delle galleriste, men- showroom 247 di via Palermo: «Tut- di Wovo Store Frida Affer, sexy
tre le interazioni fashion parlano al to crea network e fa fiorire i progetti. shop “femminista” in via Savona
pubblico più giovane», raccontano. Non è immediato, ovviamente, ma oltre che collettivo culturale su In-
Impresse rimangono le campagne è anche il suo bello. Noi siamo per stagram. E poi l’illustratrice Natalia
realizzate con Pierpaolo Ferrari e il long game». Nato intorno a Lo- Resmini, che ha disegnato per Etro e
Maurizio Cattelan di Toilet Paper, ris Messina e Simone Rizzo, anche Missoni; e il collettivo rosa che sta
sette immagini a cui ha collaborato Sunnei è un brand consacrato all’in- dietro la pubblicazione del magazi-
anche la stylist Elisa Zaccanti, che terconnessione: Bianco Sunnei, pro- ne indipendente Mulieres. «Su Ig ho
le gemelle Venturini considerano getto di recupero architettonico sotto appena lanciato un casting per una
“famiglia”, e che a sua volta è an- il cavalcavia di piazzale Rubattino, grande foto di nudo, senza prodotto,
noverata tra Le Ragazze di Porta è culla urbana e spazio eventi dove per mandare a quel paese, con poe-
Venezia capitanate da Myss Keta. verranno organizzati show e mostre. sia, chi ci dice cosa dobbiamo fare e
Mentre continua la pubblicazione In un roteare di connection makers come dobbiamo essere». Hanno già
delle Medea Music Series, selezioni come la stylist Vittoria Cerciello, aderito trecento donne, dice Caroli-
musicali curate dai loro amici e pub- l’agitatore culturale Edoardo Monti, na: «Siamo realtà digitali che sanno
blicate su Spotify: Francesco Risso il fotografo Andrea Artemisio e il chiamare a raccolta i corpi. Se un
di Marni e il compositore Lorenzo sound designer Paolo Tocci. giorno volessi raccogliere davvero
Senni, unico italiano nell’etichetta E poi ancora, salendo e scen- tutti “i miei”, dovrei comprare un
di culto Wrap. Poi la musicista Ca- dendo dalla giostra, c’è Carolina palazzo».

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L’Espressione
“Anch’io”
Antonio Dikele Distefano ha scritto “Zero”, la serie
tv il cui cast è composto al novanta per cento di
ragazzi italiani di origine africana. Con esperienze
simili. E una comune ambizione. di Raffaele Panizza

Quando ha ideato Zero, la nuova Cos’altro vi accomunava?


serie Netflix che debutterà il pros- Il fatto di aver imparato a divertirci
simo 21 aprile, lo scrittore italo-an- senza spendere soldi, per esempio.
golano Antonio Dikele Distefano L’aver cambiato tutti decine di case.
aveva un preciso intento politico: O aver dormito gran parte della vita
normalizzare. «Far sì che sia nor- su di un divano per fare posto ai fra-
male che uno come me esista», telli più piccoli nei bilocali in affit-
dice, «che il protagonista Giuseppe to, a minaccia di sfratto, che i nostri
Dave Seke possa recitare un giorno genitori potevano permettersi. Uno
ruoli diversi. Che nessun ragazzo di degli attori, Richard Dylan Magon,
seconda generazione debba pren- ha fatto tredici traslochi. Io, sedici.
dere schiaffi da un poliziotto. Che Qual era la parola che tornava
nessuno debba incendiare una peri- più spesso?
feria». Tratto dal romanzo di Diste- L’espressione “anch’io”.
fano Non ho mai avuto la mia età E il sentimento che aleggiava?
(Mondadori, 2018), la serie raccon- La voglia di rivalsa. Che non c’en-
ta di Omar, giovane cresciuto nella tra col tranello del successo però:
periferia di Milano (papà a casa e è la rivalsa di chi non vuol rivive-
madre via, come accaduto ad Anto- re la delusione dei genitori, di chi
nio) che disegna fumetti manga con è arrivato e ha dato tutto sotto la
protagonisti neri e ha il superpotere minaccia di perdere il permesso di
di farsi invisibile, esattamente come soggiorno se perdeva il lavoro, o di
s’è sempre sentito. Per un cast fatto madri scambiate per prostitute. È la
al novanta per cento da ragazzi ita- rivalsa della dignità, di una casa, di
liani di origine africana. Tutti diver- un terreno solido per chi verrà.
si. Tutti annodati. Sua mamma è tornata in Africa
quando lei aveva diciassette anni.
Nella serie lo stacco tra i ragazzi Anche questo è un altro “an-
bianchi e borghesi e i protagonisti ch’io”?
è nettissimo. Un genitore che è mancato c’è
Per quel che mi riguarda, è vita sempre. Nel mio caso, prima è sta-
quotidiana. Personalmente, non ho to assente mio padre, per lavorare.
mai avuto molte amicizie perché E poi mia madre s’è ripresa la sua
SOPRA. Daniela
faccio fatica a relazionarmi con Alcuni dei Scattolin nel vita una volta che ci ha visti eco-
certi universi paralleli. Mi trovo protagonisti ruolo di Sara. nomicamente al sicuro. Con papà
meglio con i miei simili, con chi della serie “Zero” Al centro, parliamo tantissimo di identità, di
condivide il mio vissuto. Al di là di Antonio in piedi da Muhammad Ali, di Sonny Liston,
della provenienza, ovviamente. Dikele Distefano sinistra: Madior dell’Angola. Condividiamo l’idea
(1992), fondatore Fall nel ruolo di
Quali sono i codici di appartenen- della società di Inno, Richard
che la storia della comunità nera
za? comunicazione Dylan Magon sia una vicenda collettiva, e che ci
Per scrivere la serie io e i sette Cantera, il nel ruolo di alzeremo tutti insieme perché tutti
FOTO COU RT E SY N ET F LI X.

protagonisti ci siamo chiusi in un cui prossimo Momo, Haroun insieme siamo stati messi in ginoc-
hotel di Roma per tre mesi, a par- romanzo, Fall nel ruolo chio. Zero vuole essere un tassello.
“Qua è rimasto di Sharif.
lare. Abbiamo avuto tutti una vita Accovacciato,
Anche perché il futuro dell’Italia
autunno”
difficile. Ci siamo ritrovati grandi (Mondadori) Giuseppe Dave dipende da quei ragazzi chiusi in
mentre i coetanei vivevano la loro uscirà a fine Seke nel ruolo una stanza di Roma, tre mesi fa, a
adolescenza. anno. Sul bidone, di Omar/Zero. dirsi “anch’io”.

Vogue Italia 847 60


La Storia Infinita
Collettivi multidisciplinari, ristretti terzetti o vere
e proprie factory come quella warholiana. Ieri
e sempre, lavorare insieme annulla i personali
protagonismi e, all’insegna della ricerca, mixando
svariate discipline, scrive pagine universali.
di Mariuccia Casadio

PA JA M A @ C O U R T E S Y G A L L E R I A F E D E R I C O VAVA S S O R I , M I L A N O. V E LV E T U N D E RG RO U N D P H . BI L LY N A M E E S TAT E / DAG O N JA M E S . J U DY B L A M E C O U R T E S Y J E A N - BA P T I S T E M O N D I N O.

I migliori capitoli della cultura e degli immaginari del XX secolo


sono inscritti nella storia dei collettivi creativi. Programmi e pro-
getti d’arte o di moda, di design o d’architettura, di letteratura o di
poesia nati all’insegna della ricerca, della sperimentazione e del
rinnovamento, con ambizioni alternative e radicali.

Vogue Italia 847 62


Nel mito c’è senz’altro la Facto- della moda e il fascino dei media
ry di Andy Warhol. Soprattutto in un rivoluzionario e indimentica-
la prima, quella al quinto piano bile magazine. O ancora, come il
di un edificio di East 47th street a gruppo parigino BMPT, costituito
Midtown Manhattan, che, tappez- a metà degli anni Sessanta dai pit-
zata d’argento da Billy Name, ha tori Daniel Buren, Olivier Mosset,
rappresentato per molti un incon- Michel Parmentier e Niele Toroni,
trastato modello. Un punto d’in- uno dei più rappresentativi dell’arte
contro di figure chiave della scena minimalista francese, che ha teo-
artistica underground newyorkese rizzato e promulgato nuove funzio-
come Edie Sedgwick, Viva, Taylor ni sociali e politiche per l’opera e
Mead, Ultra Violet, Nico, Ondine o per gli artisti. Ecco che gli Ottanta
i Velvet Underground, che, reputato segnano il tempo con la londinese
il centro più hip dell’universo negli House of Beauty and Culture in
anni tra 1962 e 1968, ha fatto so- Dalston’s Stamford Road, che fon-
gnare e ispirato tutte le generazioni data dal giovane shoemaker John
a seguire tra Europa e Usa. Non ul- Moore è un collettivo di squattrinati
tima la factory di ACNE, un collet- artigiani designer, artisti e fotografi,
tivo creativo nato a Stoccolma nel che dal 1986 al 1989 hanno trasfor-
1996 ed etichettato con una sigla mato il loro spazio nell’East End di
derivata da Associated Computer Londra in un’ambitissima risorsa di
Nerd Enterprises. Una definizione abiti e oggetti eccentrici, manufatti
programmatica sostituita con Am- puntualmente esibiti nel contesto
bition to Create Novel Expressions, notturno del Taboo, il club e cata-
dopo che il gruppo multidiscipli- lizzatore più influente sul costume
nare fondato da Jonny Johansson, e le mode giovanili in tempi ancora
Mats Johansson, Jesper Kouthoofd privi di Internet, gallerie d’arte e
e Tomas Skoging si è evoluto in social media.
un’azienda leader del prêt-à-porter Anche in Italia nascono col-
internazionale, non senza mettere a lettivi di architettura e design indi-
punto altre idee di successo in am- pendente importanti come Studio
bito editoriale e artistico. Alchimia, costituito da Alessandro
Lavorare in gruppo, dietro Mendini nel 1976, o come Mem-
un’unica firma, una sigla, una de- phis, fondato nel 1980 da Ettore
nominazione o definizione poetica Sottsass, i cui contributi sono vivi
o teorica e distintiva, annullando e influenti a tutt’oggi. E se la più
o ridimensionando ogni forma di celebre factory d’Oriente è senz’al-
personale protagonismo, è infatti tro la Kaikai Kiki Co. istituita a
un fenomeno che puntualmente si Tokyo da Takashi Murakami nel
ripropone nel tempo. E sta offren- 2001, mi piace concludere con Du-
do anche all’oggi non solo spunti styEye (dustyeye.com), un nuovo
di aggregazione, ma anche occa- collettivo italiano alle prese con
sioni di repêchage. Ritrovamenti o postumanesimo, androidi e valute
riscoperte di riferimenti, modelli e planetarie. È l’auspicio di un rap-
nuovi miti come il gruppo compo- porto collaborativo e amichevole
sto da tre protagonisti del realismo tra umani e robot. E per noi una ri-
magico quali Paul Cadmus, Jared prova: la proiezione in un futuro di
French e Margaret Hoening French, cooperazioni creative che forse non
uniti nella vita e nell’arte dietro l’a- avrà mai fine.
cronimo PaJaMa e collettivamente
dediti, negli anni tra 1937 e 1950, a
un’originalissima sperimentazione
del mezzo fotografico, non senza il
contributo di svariati amici artisti,
che per loro e con loro hanno po-
sato davanti all’obbiettivo in quelle
che appaiono metafisiche e iconi-
che reificazioni di detriti e rovine,
improvvisazioni e surreali intera- A SINISTRA, Judi Blame
zioni con il mondo disgregato tra le DALL’ALTO. ritratto da Jean-
due guerre che li circonda, nonché The Velvet Baptiste Mondino
Underground, per “The Face
ideologiche precognizioni di una Magazine”, 1993.
Lou Reed,
sessualità che trascende generi e Sterling PAGINA
rapporti di coppia. Morrison, Nico, ACCANTO.
Non sono peraltro mancati Maureen Tucker, “Jared French,
collettivi d’arte e di moda, architet- John Cale, in uno Lincoln Kirstein,
tura e design nemmeno negli anni scatto di Billy José Martinez and
Name. Volantino Paul Cadmus”,
Ottanta. E se restano da citare altri con illustrazione 1945 ca, del
grandi antesignani come General di k.o.v.e.s.i trio PaJaMa
Idea, un collettivo artistico fondato per il progetto (Paul Cadmus,
dai canadesi Felix Partz, Jorge Zon- “Apparato Jared French
tal e AA Bronson e attivo dal 1967 Assoluto” di e Margaret
DustyEye, con Hoening French),
al 1994 tra Toronto e New York, che cui il collettivo esposta nel 2020
ha utilizzato l’editoria per denun- italiano promuove alla Galleria
ciare i tabù della cultura occiden- la collaborazione Vavassori
tale, sposando l’arte con il glamour tra umani e robot. di Milano.

63 Vogue Italia 847


Intanto,
Altrove
All’intreccio tra computer graphic, gaming e arte
contemporanea c’è una generazione di talenti
che produce opere digitali, di cui il blockchain
garantisce l’unicità. I prezzi lievitano, i galleristi
annaspano. Sarà vera rivoluzione? di Chiara Bardelli Nonino

Prima di fake news, sorveglianza di massa, dittatura dei like e pro-


filazione selvaggia, la retorica che circolava sulla rete era tutta sotto
il segno di un ottimismo quasi insolente. Per i tecnoutopisti cali-
forniani, internet ci avrebbe portato per mano in un mondo nuovo,
radicalmente libero. Ora si sa che non è andata proprio così. Ma
esplorando le piattaforme delle community di cryptoarte si perce-
pisce subito una vibrazione familiare. È l’eco dell’entusiasmo e delle
speranze che un tempo si associavano a internet in quanto tale, e che
qui si riferiscono, più prosaicamente, a un suo strumento: l’NFT.

Vogue Italia 847 64


Il “Non-Fungible Token” è una tec- mo, essendo digitali, rimangono Non-Fungible Token, sia la com-
nologia in grado di trasformare jpg, comunque fruibili in rete da chiun- munity che si è formata attorno.
video o anche semplici tweet in en- que, ma acquistarle significa diven- Continua Oshea: «È una battuta,
tità digitali uniche, verificate, trac- tare titolari di una copia originale, ma la profonda connessione con
ciabili. Tutto questo grazie all’uti- “vera”. È un mondo ai primi vagiti, altri artisti e collezionisti è vera. È
lizzo del blockchain, una sorta di con tutte le zone d’ombra che que- come se nei wallet (i portfolio vir-
registro digitale cronologico non sto comporta, ma si può provare a tuali che le piattaforme mettono a
modificabile all’interno del quale farlo raccontare a chi già lo abita. disposizione degli acquirenti, ndr)
ogni transazione, una volta scritta, «Sono entrato nel mondo NFT non finissero solo le tue opere, ma
non si può cancellare né alterare. da poco», spiega l’artista Andre anche una parte di te».
L’NFT è insomma una sorta di Oshea, «ma la cosa cui più somiglia Può essere che l’esplosione
“certificato di proprietà digitale” è un tweet che dice: “Forse i veri NFT sia un altro effetto collaterale
che, garantendo autenticità e regi- NFT sono le amicizie che abbia- della trasmigrazione di massa nel
strando i passaggi di mano, rende mo coniato lungo la strada”». Nel virtuale che ha segnato gli ultimi
le opere cui è associato perfetti og- meme originale al posto di NFT mesi e, trattandosi pur sempre di
getti da collezione – un po’ come c’è la parola “tesoro”, e fa capire arte, può darsi che sulle cifre esor-
una stampa fotografica autenticata come una nuova generazione di ar- bitanti raggiunte ultimamente da
dall’artista. Le opere di cui parlia- tisti consideri sia il potenziale dei memi (Nyan Cat), opere create da

65 Vogue Italia 847


«È l’egualitarismo di internet, no?»,
dice Jonathan Perkins, cofondatore
di SuperRare, una piattaforma social
per il cryptocollezionismo. «Pren-
di un mercato elitario ed esclusivo
come quello dell’arte, e dai il con-
trollo all’artista: scoppierà la rivo-
luzione». L’utilizzo del blockchain
non solo crea, in teoria, un ambiente
completamente trasparente ma, so-
prattutto, sopprime la mediazione.
Lo spiega l’artista Sasha Katz: «Il
vero miracolo è l’assenza di inter-
mediari. Artista e collezionista inte-
ragiscono direttamente. E non solo:
tra cryptoartisti è molto comune col-
lezionarsi a vicenda, per supportar-
si. Ricordo quanto ero preoccupata
quando ho coniato il primo NFT, e
quanto ha significato per me la pri-
ma vendita».
Parlando con i cryptoartisti
si ha la percezione di una consa-
pevolezza comune: l’ecosistema
che hanno creato, e che li nutre,
va curato e difeso, a tutti i costi.
«Ormai esistono grant e fondi che
finanziano i primi drop (per conia-
re un NFT va pagata una “tassa di
conversione”, ndr), e il fatto che
l’artista guadagni una percentua-
le perpetua su tutte le successive
vendite della propria opera cambia
in profondità le regole del gioco»,
spiega l’artista Blake Kathryn. «Le
limitazioni geografiche diventano
completamente obsolete. Il livello
di partenza è molto più equo. C’è
davvero una sensazione tangibile,
se non di liberazione creativa, al-
meno di sollievo».
Se per molte cose il mondo
NFT si differenzia da quello reale,
un certo tipo di dinamiche però lo
ricalcano. Come racconta Iris Ne-
vins, fondatrice della media com-
pany Black NFT Art, che vuole
amplificare le voci nere nel mondo
crypto: «La nostra società è struttu-
rata in modo tale che anche quando
si presenta una nuova opportunità, i
primi ad accedervi sono solitamen-
te i maschi bianchi. E questo vale
anche per i drop NFT. Per questo
sto costruendo una piattaforma che
non solo supporti i tantissimi artisti
neri di talento, ma assicuri anche un
senso di comfort, di comunità».
Nel 1996 John Perry Barlow
algoritmi (i CryptoPunk), o collage SOPRA. aveva stilato la Dichiarazione di
jpg (Beeple, venduto da Christie’s) Uno dei quattro Indipendenza del Cyberspazio, che
si allunghi l’ombra della specula- lavori della serie preannunciava la creazione di una
“Nacre”
zione. Ma che l’NFT stia uscendo di Sasha Katz nuova civiltà virtuale, senza corpi
dalla sua nicchia è innegabile. @wonderkatzi. o confini, libera da ogni tirannia.
«Senza la comunità di veri IN APERTURA, Nel frattempo si è capito che anche
appassionati che ci sta dietro», DA SINISTRA. le forme più nuove di liberazione
racconta l’artista Samy La Crapu- “Black Winter” hanno seguito uno schema antico,
di Samy
le, «la cryptoarte non avrebbe mai La Crapule
trasformandosi, spesso, nell’enne-
potuto avere successo. Spesso sono @samylacrapule. sima forma di sfruttamento. Vedre-
artisti che non si sentivano rispetta- “Onye Nota Bust” mo come andrà stavolta. Magari la
ti – o pagati – abbastanza nel pro- da “Four Winds” tecnologia NFT rivoluzionerà dav-
prio lavoro, e che nell’NFT hanno di Blake Kathryn vero il mondo dell’arte, rendendolo
@blakekathryn.
trovato una vera alternativa. L’era “Wild Ridge
più trasparente, giusto, libero. La
dell’artista solitario e individualista Mountain [Day]” speranza c’è. E mal che vada, po-
è finita. È arrivato il momento della di Andre Oshea tremmo sempre scambiarci Cryp-
condivisione». @andreoshea__. toKitties.

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Invito A Casa
Ogni aprile, in occasione del Salone del Mobile,
chiediamo ad alcuni designer di reinterpretare
i nostri uffici. Questo aprile il Salone non c’è, il
palazzo di piazza Cadorna è chiuso. Ma non era

P E R I R I T R AT T I , F O T O C O U R T E S Y: O L I V I E R Z A H M ( V I N C E N T DA R R É ); T H O M A S M A I L A E N D E R ( M A R I O N M A I L A E N D E R); C H R I S T E L L E D E C A S T RO (A N N A K A R L I N ); K E N T O M O R I ( N E N D O); A N D R E A F E R R A R I (S T U D I O P E P E ); JA M E S H A RV E Y­ K E L LY ( L U K E E DWA R D H A L L).


una buona ragione per smettere di immaginare.
di Paolo Lavezzari

Trasformare un ostacolo in opportunità: dovrebbe essere l’universa-


le approccio all’esistenza, lo è sicuramente per i creativi – congerie
di artisti, designer, architetti accomunati dal possedere e soprattutto
dal saper usare menti brillanti, inquiete e anche un po’ sognatrici.
Provengono da questa schiera gli
autori che da ormai tre anni riela­
borano, seguendo ogni volta un te­
ma (a modo loro), gli ambienti della
redazione di Vogue Italia. Da subito
“Life in Vogue” è stata una delle
più visitate e apprezzate riflessioni
sul tema dell’abitare tra quelle pre­
sentate a Milano in aprile, al Salone
del Mobile. Peccato non farla pure
quest’anno, anche se il Salone è pro­
grammato per settembre, allestire
è impossibile e andare in giro com­
plicato. Si fa comunque, per lettera.
“Love Letter to Milan” è infatti il
titolo dell’evento 2021: un omaggio
alle energie creative del design, pro­
prio ad aprile, nelle date originarie
del Salone che, spiega Emanuele
Farneti, direttore di Vogue Italia,
DALL’ALTO
A SINISTRA,
«vuole colmare il vuoto affettivo e
IN SENSO relazionale lasciato da un evento che
ORARIO. ogni anno crea in città un’atmosfera
Vincent Darré unica». Selezionati da Federica Sa­
firma la stanza la, curatrice indipendente e design
del direttore. advisor che firma “Life in Vogue”
Studiopepe
elabora una dall’esordio nel 2018, Vincent Dar­
meeting room ré, Marion Mailaender, Anna Karlin,
sulla scogliera. Nendo, Studiopepe, Luke Edward
Anna Karlin Hall hanno elaborato degli allesti­
crea una cava menti digital­post@li. Per una volta
digitale. Marion
Mailaender
liberi da vincoli di spazio, tempo e
reinventa la luogo, i creativi vanno oltre il bel
stanza della porgere arredi e complementi per
redazione moda. definire invece quasi dei moodboard,
Nendo omaggia luoghi della fantasia dove hanno
la tradizione
artigiana
concentrato ispirazioni, fantasie, e
nipponica. Luke anche momenti più personali. Visita­
Edward Hall per re, comodamente da casa, senza fare
l’ufficio dell’art la fila e anche fuori orario, le “stanze
director ha ideato mondi” di “Life in Vogue” è sempli­
“The Dreamer’s ce: «Si accederà digitando: lifeinvo­
Garden”, uno
spazio-giardino gue.vogue.it». Dopo l’anteprima a
con al centro una inviti del 12 aprile, dal 13 al 18 sarà
tenda pavillion. aperta a tutti.

Vogue Italia 847 68


Wortmann Int. Schuhproduktionen, Detmold tamaris.com
Non Per Tutti
Come un club esclusivo, OnlyFans è il social
in cui, previa sottoscrizione, si accede ad anteprime
di prodotto, masterclass inedite, contenuti
personalizzati. I fans sono già oltre 100 milioni.
I creator, intanto, diventano miliardari. di Marco Morello

A FIANCO.
Alcuni abiti
della collezione
Spring 2021 di
Rebecca Minkoff.
Il brand, nato
nel 2005, è su
ogni piattaforma
digitale e social
media esistente al
mondo, compresi
OnlyFans, iTunes
con un podcast
settimanale,
Clubhouse e
Klarna. «Ma
potrei uscire a
breve da TikTok»,
dichiara Minkoff.

Basta nominarlo in una conversazione per scatenare sare televendite o propagandare hashtag, su OnlyFans
attimi d’imbarazzo e sorrisetti maliziosi. Non è una gli influencer si fanno foraggiare direttamente dal loro
reazione ingiustificata: la fama di OnlyFans si lega so- pubblico. Incassano attraverso abbonamenti periodi-
prattutto alla galassia dell’erotismo digitale. «È vero, ci, dalla vendita di singole foto e video accompagnati
grazie alle nostre politiche liberali sui contenuti e al da messaggi testuali oppure audio, tramite dirette in
fatto che i nostri utenti devono necessariamente avere streaming a numero chiuso, tutorial, masterclass. Un
più di diciotto anni, all’inizio abbiamo raccolto molto modello, stando agli ultimi dati ufficiali, che ha cattu-
consenso tra i creator per adulti», conferma da Londra rato 100 milioni di utenti e, soprattutto, distribuito ai
Tim Stokely, 37 anni, il fondatore e Ceo di quella che creator oltre 3 miliardi di dollari: «Oltre 250 di loro
la rivista economica Fast Company ha appena inserito hanno superato con noi il milione di fatturato».
tra le 10 «most innovative social media companies» Per i brand il ribaltamento sarebbe persino più ra-
del 2021. Con il passare dei mesi, il sito ha infatti ini- dicale: «Anziché versare soldi a Instagram per la pub-
ziato a incuriosire e attirare le celebrità: «Beyoncé ci blicità, qui ottengono visibilità e guadagni». Il Ceo di
I M M AG I N E T R AT TA DA L L’AC C O U N T O N LY FA N S D E L B R A N D R E B E C C A M I N KO F F.
ha nominati nel remix di una canzone, Cardi B è salita OnlyFans non si sottrae, fa delle ipotesi sulle sinergie
a bordo». E con lei star della musica quali DJ Khaled, da costruire: «I designer potrebbero mostrare i capi in
Anitta, e poi campioni dello sport, guru del fitness. Se preview, magari accompagnati da un codice sconto. O
n’è accorta presto anche la moda, specie dopo che Re- garantire la possibilità ai loro iscritti di essere i pri-
becca Minkoff ha scelto OnlyFans per mostrare alcuni mi ad acquistarli». Così l’utente fortemente motivato,
dietro le quinte della sua ultima collezione e Vogue quello che Stokely chiama «hardcore fan», arrivereb-
Business ha scritto che questo format potrebbe essere be a spendere due volte: per il contenuto virtuale e per
«il nuovo terreno di gioco per il fashion». il vestito o l’accessorio fisico.
«Mi pare ovvio che un’industria ricca di innovato- Sullo sfondo di tutto il ragionamento s’intravede
ri, che si muove in anticipo sulle tendenze, possa esse- una visione precisa del futuro: dopo aver pagato per
re attratta da una piattaforma in grado di regalare un’e- musica e serie tv, faremo lo stesso per un’esperienza
sperienza personalizzata», dice Stokely con aplomb premium sui social network. Senza particolari remore:
britannico. La sua principale intuizione è stata ribal- «Siamo già abituati a dare un prezzo all’esclusività.
tare il paradigma oggi in auge nei social network: an- Attribuiamo un valore al privilegio di avere accesso a
ziché andare a caccia di sponsorizzazioni e improvvi- un extra, a qualcosa in più, prima degli altri».

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Forti Legami
Il senso autentico della collaborazione (oggi più
che mai) è il cuore della capsule collection creata
da Mary Katrantzou con Bulgari. Protagonista
il serpente, simbolo di femminilità e di rinascita:
«Per crescere cambia pelle». di Maria Grazia Meda

«Ogni collaborazione mi ha permesso di impara-


re qualcosa di diverso, scandendo le tappe della mia
carriera. Era come avere uno specchio che rifletteva il
mio lavoro ma anche chi ero, rivelando cose su di me
e aiutandomi a dispiegare l’immaginazione. Questa
con Bulgari mi tocca in modo profondo e personale:
oltre ai legami forti che ci uniscono sin dalla sfilata al
Partenone, penso anche che il futuro stesso della moda
dipenderà sempre più dalle collaborazioni, dalla con-
divisione di idee ed esperienze».

L’entusiasmo di Mary Katrantzou è


palpabile mentre racconta “Serpen-
ti through the Eyes of”, la capsule
creata per Bulgari: «Il serpente è il
simbolo potente della femminilità e
della forza, ma anche della trasfor-
mazione: cambia pelle per cresce-
re. Questo concetto di metamorfosi,
che trovi anche nella farfalla, vale
per la storia del design e per tutti
noi, soprattutto in questo momento
in cui la società vive una rinascita
emozionale». La collezione – due
borse e una minaudière – è un tour
de force di haute couture e artigia-
nato d’eccellenza, dove i codici
della maison cambiano pelle e si SOPRA. Mary
Katrantzou con
trasformano: l’ingegnoso manico la minaudière
delle borse di nappa trapuntata è ha detto che non ne avevano mai Serpenti le, firmate Katrantzou. «Potremmo
un serpente di metallo che può es- fatte, ero la più emozionata di tutti! Metamorphosis definirle snakesuits», sorride Mary,
sere rimosso, la chiusura una testa Mi sono ispirata al modello di oro- dalla capsule «se c’è una persona che incarna la
di serpente con occhi di cristallo. logio-bracciale Harlequin del ’67 collection trasformazione è Natalia. In tempo
“Serpenti through
Sul modello con ricami, il motivo per la palette cromatica – Bulgari di Covid dobbiamo dare un senso
the Eyes of”,
del serpente attorcigliato si trasfor- fa un uso fantastico del colore – e da lei creata alle nostre azioni, così invece di
ma in una nuvola di farfalle. «Per ho immaginato la testa del serpente per Bulgari. La fare una festa lanciamo la collezio-
me era importante creare più di che diventa l’oggetto che stringi in bellezza ipnotica ne con un’asta di beneficenza per la
F O T O PA N O S DAV I O S C O U R T E S Y BU L G A R I .

un semplice accessorio. Abbiamo mano. Come un abito, anche la bor- dell’iconica testa sua fondazione, Naked Heart: mo-
lavorato come una vera comunità, sa è un’espressione di sé, e in quan- di serpente è striamo insieme che la moda crea sì
esaltata dalle
collaborando su tutte le tappe, te- to gioiello la minaudière è la nuova scaglie esagonali bellezza ma può ispirare anche bei
stando tanti prototipi, un po’ come girl’s best friend!», ride. In tema di impreziosite gesti». E sull’esperienza di questa
fare un abito couture in miniatura». amicizia, Natalia Vodianova, amica da smalto collaborazione, chiosa: «Pur lavo-
La minaudière, in particolare, di Katrantzou, è la protagonista del- nella nuance rando essenzialmente a distanza,
è una prima volta nella storia di la campagna pubblicitaria dedicata Crystal Rose. mi sono sentita parte di questa fa-
Bulgari: «Quando Mireia Lopez alla collezione. La top model russa miglia ricca di valori e di cultura,
Montoya (Leather goods & acces- indossa delle tute haute couture, dai di una comunità creativa sensibile e
sories managing director, ndr) mi motivi originali di serpenti e farfal- generosa».

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In Mezzo Scorre
Il Fiume
La delicata sensorialità materica, le sfumature
cromatiche della natura alpina. La hand bag
di Loro Piana è un compendio dell’identità del
marchio. E un omaggio alle sue radici. di Barbara Amadasi

Al tocco ricorda la carezza del cashmere sulla pelle. Allo Tre versioni
della borsa Sesia
identitario del
brand, questo
sguardo, la natura primaverile di certi paesaggi montani. di Loro Piana. colore è un
Per creare la sua “it” bag, Loro Piana, marchio entrato SOTTO.
In Smooth Satin
rimando ai
mattoni delle
nell’immaginario per i pregiati filati (tra cui baby ca- leather color fabbriche tessili
shmere, vicuña e lane fini), non poteva prescindere dal Greenstone
e in Grain Matt
di inizio secolo
della Valsesia,
lusso impalpabile della sensorialità materica. Pensata leather nella gli stessi della
per diventare il suo accessorio simbolo, la nuova borsa a sfumatura
Sunset Rose.
ciminiera che
ancora oggi
mano – linea fluida e profilo superiore curvo ispirato alle A DESTRA. domina lo
forme organiche del design modernista italiano – è un La hand bag
in Smooth Satin
stabilimento
Loro Piana
compendio dell’identità del brand. A partire dal nome, leather nella di Quarona,
Sesia, la valle piemontese solcata dall’omonimo fiume tinta Kummel.
Elemento
in provincia di
Vercelli.
dove nel 1924 nasce – e ancora vi ha sede – l’azienda di
Pietro Loro Piana specializzata nella produzione di fibre
naturali, che dal 2013 è parte del gruppo Lvmh. E dai
colori, tributo alla natura e alla tradizione del luogo: al
giallo dei ranuncoli, alle albe rosate e i blu cobalto dei
cieli alpini, al verde dei boschi, ai marroni dei mattoni
delle fabbriche tessili d’inizio ’900.

Ispirato a un’idea di purezza poco incline all’eccentri-


cità, e rivolto agli adepti di un lusso understated che
è espressione contemporanea, il modello è l’archetipo
della borsa classica, mentre nelle pelli con cui è realiz-
zato – il contenuto più autentico della Sesia – si leggono
stratificazioni, costruzione, cuciture. Ecco allora, esito
di una selezione rigorosa e di lunghi processi di lavora-
zione, l’Alligatore Soft Shiny, o lo Smooth Satin Calf,
vitello liscio in pieno fiore venato di sfumature dovute
alla concia e al finissaggio leggero che diventano ele-
menti di pregio; e poi il Grain Matt, texture moderna
dagli effetti délavé sempre diversi, ottenuti con l’azione
combinata di calore e vapore. In linea con quell’atten-
zione alla salvaguardia della natura che accomuna tutta
la produzione di Loro Piana, materiali e processi, privi
di sostanze chimiche o solventi, sono certificati dal Lea-
ther Working Group, organizzazione internazionale che
si occupa di ridurre l’impatto ambientale del settore.

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Lavorare Insieme
Un brand di gioielli pioniere della sostenibilità e
un’azienda sociale si incontrano per ricostruire
l’ecosistema marino radunando scienziati, volontari,
comunità locali attorno a un’antica parola maori.
di Lella Scalia

«Restituire è il filo conduttore che ci guida nel costan-


te progetto di sostegno ad attività per la salvaguardia
della natura», dice Sabina Belli, ceo di DoDo, brand
pioniere dell’ecosostenibilità, da anni partner di nu- Edizione limitata SOTTO.
merose iniziative e tra i primi a utilizzare l’oro respon- per il bracciale Baby mangrovie
DoDo for Tēnaka, sulla costa
sabile al 100%. In questo cammino, l’incontro con che da giugno malese
Anne-Sophie Roux: 26 anni e un’urgenza di agire che entrerà a far parte piantate grazie
della collezione all’operazione
l’ha portata, già durante i suoi studi alla prestigiosa Granelli nella congiunta
università di ricerca internazionale Sciences Po di Pa- versione in argento di DoDo
e plastica blu. con Tēnaka.
rigi, a fondare Tēnaka.

L’azienda è nata con l’obiettivo so- 1000 mq di barriera corallina a Tyo- sono sempre catastrofiche: plastica, per il progetto Blue Forest si basano
ciale di ricostruire ecosistemi chiave man, in Malesia –, oggi il progetto di inquinamento, perdita della biodi- sull’idea di “Blue Carbon”. «L’83%
insieme a scienziati, ong, comunità DoDo e Tēnaka si chiama Blue Fo- versità… Ma si può parlare di ecosi- del ciclo del carbonio circola nell’o-
locali e imprese, perché, spiega lei, rest, e ha per obiettivo la riforestazio- stema in modo positivo», sottolinea ceano e gli ecosistemi costieri ne
«le aziende hanno soluzioni da offri- ne con 3000 mangrovie di due ettari Roux, «e l’oceano offre un’enormità “respirano” la metà», spiega Roux.
re alla scienza e viceversa, e la paro- di costa malese nello stato di Sabah: di soluzioni». Che vengono dalla na- «Le mangrovie, aree a rischio defo-
la maori Tēnaka – lavorare insieme coinvolti 20 scienziati, operatori e tura – come ha evidenziato nel 2019 restazione, sono il principale pozzo
– contiene questa idea di sinergia». comunità locali. Un unicum di tante anche la conferenza delle Nazioni di carbonio del mare, e a parità di
Dopo il primo step insieme, lo voci che agisce in modo concreto. Unite sui cambiamenti climatici e superficie ne assorbono cinque volte
scorso giugno – la rigenerazione di «Quando si parla di oceano le notizie un recente rapporto Unesco –, e che più di una foresta terrestre. Inoltre,
prevengono l’erosione delle coste e
forniscono un habitat per molte spe-
cie. I benefici sono così ridistribuiti
sull’intero ecosistema, anche in ter-
mini di vita e sicurezza alimentare
degli insediamenti costieri». Per se-
gnare l’iniziativa, DoDo ha creato il
bracciale Granelli DoDo for Tēnaka,
in edizione limitata e in plastica ri-
ciclata recuperata nel Mediterraneo,
come aveva già fatto con la collezio-
ne dedicata alla barriera corallina,
sold out in due giorni. Il bracciale
poi entrerà stabilmente nella colle-
zione Granelli nella versione argento
e plastica riciclata nei toni del blu,
disponibile da giugno. «Un’idea di
DoDo», dice Roux, «per ricordare a
ciascuno come si possa agire anche nel
proprio piccolo a prescindere da dove
si vive. Chi acquista queste creazioni
F O T O C O U R T E S Y D O D O.

riceve poi un codice col quale con-


nettersi al nostro sito e seguire sulla
Tēnaka Science Platform l’evoluzione
del progetto grazie ai dati forniti dai
nostri partner scientifici».

75 Vogue Italia 847


Made In Banlieue
Così definisce il suo prêt-à-porter Mossi Traoré:
«Le periferie fervono di talenti», spiega. E lui ha
in mente un progetto per valorizzarli. di Elisa Pervinca Bellini

Può chiamarsi vincitore, visto che si è aggiudicato il premio Pier-


re Bergé all’Andam 2020 a solo un anno dalla fondazione di Mos-
si, il suo brand. Eppure, Mossi Traoré si vede come primus inter
pares di una comunità creativa che, a Villiers-sur-Marne, firma un
prêt-à-porter da lui definito “Made in Banlieue”.
ACCANTO.
Blazer e pantaloni
in crêpe, Mossi
A/I 2021-22. La
stampa a motivi
neri è frutto della
collaborazione
con l’artista
coreano Lee
Bae, i cui dipinti
incorporano
carbone allo
stato grezzo.

«Le periferie fervono di talenti», di francese e aiuto per trovare una


spiega il designer parigino di ori- sistemazione; io stesso incontro
gini maliane, protagonista di Vogue ogni anno i genitori per far capire
Talents Febbraio 2021, «e penso loro che devono credere nei figli. E
che valorizzarli sia un mio compito, con i contatti costruiti nel corso del
io sono cresciuto all’ombra di con- tempo, cerco di offrire agli studenti
divisione e aiuto tra abitanti dello esperienze di stage negli atelier».
stesso quartiere. Credo poi che la Presentata alla settimana della
moda debba avere un impatto so- moda di Parigi, la collezione Mos-
ciale: grazie a essa posso promuo- si A/I 2021-2022 è una rapsodia in
vere l’integrazione, lo si vede nel black and white frutto di uno studio
mio team, composto da persone di sulla tintura con il carbone, per la
culture, lingue e religioni distinte». quale il designer ha collaborato con
Figura di riferimento del brand è l’artista coreano Lee Bae. Network
non a caso «Leila Janah, che con le e condivisione sono le parole chia-
sue idee imprenditoriali ha combat- ve dei capi architettonici, ricchi di
tuto la povertà in Africa». pieghe e asimmetrie, del brand, co-
Mossi Traoré era alla ricerca nosciuto anche per la sua energia
di collaboratori disposti a lavorare positiva: «Non voglio che le nuove
per un brand emergente, con pochi generazioni abbandonino i loro so-
mezzi, e ha intuito che la strada giu- gni. Anch’io ho attraversato mo-
sta era «la creazione di una scuola menti difficili: quando la mia prima
di alta moda gratuita e aperta a tut- collezione è stata rubata alla vigilia
ti, Les Ateliers Alix, un nome che della presentazione, ho continuato a
F O T O C O U R T E S Y O L E S YA S H I L K I N A .

omaggia Madame Grès. Accoglia- sorridere», dice, e conclude: «Ho la


mo giovani, e non, motivati dalla fortuna di vivere di un lavoro bellis-
passione e dal desiderio di lavora- simo in una comunità creativa mul-
re nella moda che provengono da ticulturale, come posso non essere
ogni parte del mondo, dalla Guya- ottimista? Lo devo anche a Dio, dal
na francese al Tibet. Non offriamo quale sarò giudicato per i talenti che
solo lezioni, ma un vero supporto avrò saputo usare, per il duro lavoro
a 360°, che comprende anche corsi fatto e per ciò che avrò condiviso».

Vogue Italia 847 76


Green

FROM CHALLENGE TO CHANGE: È ORA DI AGIRE

CHE COSA CAMBIARE SUBITO PER DIVENTARE SOSTENIBILI

Coltivare un giardino Creare una dieta Ascoltare le storie


per trasformare per ridurre il peso di chi ha già fatto
una città sull'ambiente la rivoluzione

U N E V E N T O D I G I TA L E A P E R T O A T U T T I

1 5 a p r i l e 2 02 1 v a n i t y f a i r. i t # v a n i t y f a i rg re e n
Ossessioni
Punti di vista, scelte di vita, inaspettati incontri.
Dodici voci a confronto su un tema condiviso.
a cura di Michele Fossi, illustrazioni di Andrea Ventura

Sono musicisti, collezionisti, star del cinema e del web, signori


delle gallerie. Kim Jones li ha voluti con sé su Vogue Italia. Perché,
oltre a essergli vicini, sono interpreti di una speciale dimensione
artistica. Che genera passioni e manie capaci di orientare progetti
creativi e stili personali. Esattamente come fanno certi libri.

79 Vogue Italia 847


Demi + Kim
Qual è la forza misteriosa che ci spinge a dedicare
così tante energie alla ricerca degli oggetti che
consideriamo speciali? Una conversazione tra Demi
Moore e Kim Jones sulla bellezza, e il conforto,
che ci danno le cose che scegliamo di amare.
Kim Jones: Cara Demi, se ho pensato di affidare a te mine delle riprese eravamo tutti commossi, e ho visto
l’apertura della sfilata Fendi Haute Couture primavera scorrere anche delle lacrime!
2021 per me così importante – la prima sfilata couture
e donna della mia carriera – è perché sei una figura di K.J. Speciale, per me, è stata anche la serata che ab­
riferimento e fonte d’ispirazione per migliaia di don­ biamo passato tutti insieme dopo l’evento. I party che
ne nel mondo. Come del resto lo sono anche tutte le seguono le sfilate, sai, sono magari divertenti, ma mai
muse e amiche che, in quel giorno per me così specia­ intimi. Ma questa volta eravamo solo noi amici, ed è
le, ho voluto fossero al tuo fianco: Kate Moss, Christy stato davvero indimenticabile. Quante conversazioni
Turlington, Cara Delevingne, Naomi Campbell, Bella ci siamo regalati, così sincere e profonde.
Hadid.
D.M. Ne avevamo tutti un gran bisogno, caro Kim:
Demi Moore: Mi sono davvero sentita in ottima com­ che ci piaccia o meno, stiamo attraversando a tutti gli
pagnia! E grazie per queste parole gentili. Ma sono io effetti una guerra, e avvertiamo l’esigenza di essere
a doverti ringraziare: hai finalmente coronato un mio fisicamente vicini e farci forza l’un l’altro. Che riper­
sogno di ragazzina, sfilare su una passerella di Alta cussioni sta avendo questo strano periodo sulla tua
Moda! creatività?
K.J. Non è mai troppo tardi per coronare i propri so­ K.J. Cerco di non pensarci troppo e andare avanti,
gni! Non sai quanto ho apprezzato il coraggio con cui, continuando a produrre e creare, senza lasciarmi but­
nel tuo libro autobiografico Inside Out, ti metti a nudo, tare giù. Di questi tempi, mi sono trovato a pensare
raccontando della tua infanzia non sempre felice. spesso a Christian Dior. Come sai, creò la sua casa
Sono certo che migliaia di donne si sono riconosciute di moda nell’immediato dopoguerra (nel 1947, ndr), e
in quelle pagine, trovandovi grande conforto. tra le sue ambizioni vi era anche quella di riportare, at­
traverso la moda, la joie de vivre nel mondo dopo tanti
D.M. È proprio questo il motivo che mi ha spinto a anni di sofferenze e privazioni. Pensare a lui mi aiuta a
scriverlo. Il dolore non conosce età, colore della pelle, non perdere la fiducia che seguiranno tempi migliori.
credo religioso o conto in banca: tutti, in un modo o
nell’altro, lo incontriamo nel corso della nostra vita. D.M. Voglio mostrarti a tale proposito una foto di Loo­
Sapere di non essere soli ad affrontarlo ce lo rende un mis Dean appesa qua nel mio ufficio, che amo molto.
po’ più sopportabile. (Demi Moore si alza e inquadra la foto)
Ritrae un giovanissimo Yves Saint Laurent, il giorno
K.J. Verissimo. del funerale di Christian Dior (24 ottobre 1957, ndr).
Appoggiato al muro di una strada di Parigi, lo sguardo
D.M. Immagino che debba esserti parso proprio stra­ abbassato, addolorato e spaesato per la perdita del suo
no che questa sfilata così importante per la tua carrie­ grande mentore, in quel momento, ignaro di quanto da
ra si sia svolta a porte chiuse, senza l’abbraccio del lì a poco la sua stella avrebbe brillato, il giovane Yves
pubblico. Ma posso assicurarti che tutto è mancato, deve aver provato una profonda inquietudine per il
quel giorno, fuorché il calore umano: hai portato in suo futuro. Ultimamente trovo molto conforto in que­
passerella l’amore per i tuoi amici, le tue passioni più sta immagine, che per me simboleggia l’importanza
autentiche e viscerali, e questo ha fatto sì che l’energia di non perdere mai la speranza: anche se il futuro ci
che si respirava sul set fosse davvero speciale. Al ter­ appare oggi più fosco e insondabile del solito, (segue)

Vogue Italia 847 80


Demi Moore
nello scatto della
cover firmata
Brett Lloyd ha
in mano la copia
autografa di
Orlando, parte
della collezione
di libri rari di
Kim Jones e
che l’attrice ha
portato sulla
passerella
della sfilata
Haute Couture
Primavera
2021 di Fendi.
Completo di
raso con giacca
drapé. Orecchini
pendenti in vetro
di Murano e
cristalli, earcuff
con perle di vetro
di Murano e
cristalli.
Tutto Fendi
Couture.

81 Vogue Italia 847


dobbiamo sforzarci di ricordare che Kim Jones è,
potrebbe avere in serbo per noi feli­ direttore artistico
cità e piacevoli sorprese. di Dior Homme
e, dal settembre
2020, anche della
K.J. Anch’io trovo conforto negli collezione donna
oggetti della mia collezione priva­ e della Couture
ta in questo periodo. Solitamente di Fendi. È stato
passerei questi giorni di vacanza direttore creativo
di Alfred Dunhill
da qualche parte al mare. E inve­ e new style
ce questa volta sto a casa, tra gli director
oggetti a me più cari. Finalmen­ di Louis Vuitton,
te trovo il tempo di fare ricerca, e e ha collaborato
scoprire invisibili e inattesi nessi e come stylist e
correlazioni tra un’opera e l’altra, art director con
molti magazine,
per esempio come un libro ne ha tra cui “Dazed&
ispirato un altro. Confused”
e “Another
D.M. Durante la sfilata, e nello Magazine”.
scatto per Vogue Italia, mi hai con­ Nel 2019 si è
aggiudicato il
cesso l’onore di avere in mano uno titolo di Designer
dei pezzi forti della tua collezione of the Year -
di libri rari: la copia di Orlando che Menswear ai
Virginia Woolf regalò a Vita Sack­ British Fashion
ville­West, la donna che ispirò quel Award, e, l’anno
successivo, quello
personaggio, e amore di una vita. di Cavaliere
dell’Ordine
K.J. È un libro per me speciale, dell’Impero
al quale a casa riservo un posto Britannico
speciale: un angolo della mia scri­ per i servizi
resi alla moda.
vania. L’ho voluto con noi, quel
Jones possiede
giorno, perché, con la sua energia una prestigiosa
straordinaria, aggiungesse al tutto collezione di libri
un livello ulteriore di autenticità, di rari e antichi e
emozione. opere d’arte.

D.M. Come sai anch’io, come te,


sono un’appassionata collezionista.
Da anni mi chiedo quale sia la forza
misteriosa che ci spinge a dedicare
così tante energie alla ricerca degli
oggetti che consideriamo specia­
li. E sono giunta alla conclusione
che questa pulsione nasca, spesso,
dall’esigenza di colmare un vuoto.

K.J. Come spieghi il tuo interesse


di collezionista per le bambole?
(Demi Moore possiede circa due­
mila bambole vintage, raccolte nel
corso di decenni e assicurate per una vera, non fosse per le dimensio­
milioni di dollari, ndr). ni. Non è bellissima?
(Demi Moore mostra la vasca in
D.M. Come hai capito dal mio li­ miniatura)
bro, da piccola mi sono sentita Il collezionismo è il mio modo di
sovraccaricata di responsabilità, trasformare il dolore che mi porto
costretta a crescere troppo veloce­ dietro dall’infanzia in qualcosa di
mente, e non sempre libera di espri­ positivo e, perché no, persino di di­
mere le mie emozioni. La mia col­ vertente! In questo mi sento vicina a
lezione di bambole è il mio modo di Virginia Woolf: una donna la cui vita
riprendermi quell’infanzia vissuta a è stata segnata dal dolore, e che pure
metà. Un’ossessione, certo: ma non ha saputo farne tesoro, trasforman­
priva di lati gradevoli e gioiosi, al dolo in pagine di rara bellezza.
punto che amo definirla “la mia
dolce follia”.
Attrice e Nel 2019 ha dato del suo tentativo
K.J. Oltre alle bambole, so che col­ produttrice alle stampe il di trovare un
lezioni anche miniature e oggetti cinematografica, libro di memorie equilibrio tra
Demi Moore è la bestseller “Inside celebrità e
sovradimensionati. protagonista di Out”, nel quale, maternità.
innumerevoli film mettendosi a Tra i suoi
D.M. Sì, e non sai quanto mi diver­ iconici e campioni nudo come mai ultimi progetti
te farlo! Tra le mie ultime acquisi­ d’incasso, come prima nella figura “Brave
zioni, figurano delle forbici giganti “Codice d’onore”, sua carriera, New World”,
“Ghost- racconta adattamento
perfettamente funzionanti, lunghe Fantasma”, del rapporto televisivo del
oltre un metro. E una meravigliosa “Proposta tumultuoso con famoso romanzo
vasca da bagno in ceramica lunga indecente” e la madre, dei distopico di
dieci centimetri, in tutto identica a “Soldato Jane”. suoi matrimoni e Aldous Huxley.

Vogue Italia 847 82


Demi Moore
ritratta da Brett
Lloyd. Styling
Alister Mackie.
Giacca tuxedo e
pantaloni di lana,
Celine by
Hedi Slimane.
Camicia di
popeline,
pantaloni di
viscosa e cravatta
di seta, Olivier
Theyskens.
Hair Eamonn
Hughes. Make-up
Peter Philips @
Art+Commerce.
Production
Bureau Betak.
Special thanks
Touch Digital.
PAGINA
ACCANTO.
Kim Jones e Demi
Moore in due
screenshot dalle
web conversation
che li hanno
riuniti per questo
numero di
Vogue Italia.

83 Vogue Italia 847


Gwendoline
+ Sammy
Forse perché sono un antidoto alla nostalgia,
forse perché mettono ordine al caos. Le prime
edizioni autografe, per il libraio antiquario
Sammy Jay e l’attrice Gwendoline Christie,
sono feticci che hanno cambiato le loro vite.

Vogue Italia 847 84


Sammy Jay: Perdona la curiosità, tavo l’esistenza, e che oggi è diven­
cos’è quel libro rosso che vedo die­ tato il mio: il mondo dei collezioni­
tro di te, messo in bella mostra sulla sti di libri rari, dove questi preziosi
tua libreria, Gwendoline? oggetti passano di mano in mano.

Gwendoline Christie: È una co­ G.C. Ti sei mai chiesto cosa spin­
pia di Ogni passione spenta di ga i tuoi clienti a collezionare libri,
Vita Sackville­West, autografato talvolta in maniera così ossessiva?
dall’autrice. Un regalo di Kim Jo­
nes particolarmente gradito: rap­ S.J. L’impressione è che, attraverso
presenta infatti il mio battesimo con i libri, molte persone si affannino a
le prime edizioni. ricostruire un loro “paradiso perdu­
to”; una parte di sé che avvertono
S.J. Kim ha una tale venerazione di avere perso nel corso della vita,
sia per Vita Sackville­West sia per e alla quale guardano con profonda
Virginia Woolf! La prima edizione nostalgia: la giovinezza, una casa
che più gli invidio, tra le tante della abbandonata, un senso di ordine nel
sua collezione, è sicuramente la co­ mondo…
pia con dedica di Orlando che Vir­
ginia regalò a Vita (la si può vedere G.C. I libri, dunque, come antidoto
nelle mani di Demi Moore nelle pa­ alla nostalgia.
gine precedenti, ndr): la copia più
preziosa al mondo di quest’opera, e S.J. Sì, ma c’è di più. Grazie alla
non mi riferisco solo al valore eco­ loro capacità di evocare nuovi mon­
nomico. Una volta, a casa sua, ho di, possono ispirare il futuro: e la
avuto modo di sfogliarla, e scorgere sfilata di Kim, nata sotto il segno
quella firma autografa tra le prime di Orlando, ne è un ottimo esem­
pagine… è stato come trovarsi da­ pio. Sono questi i libri che più amo
vanti al Graal! Kim ha un’ossessio­ collezionare. Li ho battezzati “libri
ne per quel libro, e la sua scelta di imbevuti nell’acqua di Ippocrene”,
portarlo sulla passerella di Fendi con riferimento alle magiche fonti
era per lui carica di significato. attorno alle quali erano solite dan­
zare le muse per trovare l’ispirazio­
G.C. Virginia Woolf ha sempre ne poetica. Sono note anche come
avuto un posto speciale anche nel “fonti di Pegaso”, e non a caso il
mio cuore. Ma è grazie a te e Kim, mio segnalibro – un meraviglioso
e alle prime edizioni dei suoi libri dono di mia moglie, realizzato a
che in questi anni mi avete permes­ Venezia dallo stampatore Gianni Gwendoline
so di toccare con mano, se sento di Basso – raffigura un cavallo alato. Christie è una
avere stretto con questa scrittrice un modella e attrice
inglese, nota per
legame nuovo, quasi personale. G.C. Quali titoli figurano nella tua
aver interpretato
collezione di libri che sono serviti Brienne di Tarth
S.J. Ti sei mai chiesta a quando ri­ a ispirare la creatività dei loro pro­ nella serie “Il
sale il tuo feticismo per i libri? prietari? trono di spade”
e il capitano
G.C. Al tempo in cui ero studentes­ S.J. Possiedo la copia di un’antolo­ Phasma in “Star
Wars: il risveglio
sa alla Drama Central London, ho gia di poesia greca del poeta Rupert della Forza”.
accettato di lavorare come biblio­ Brooke, fitta di annotazioni a mano, Tra i prossimi
tecaria a casa dell’attore, scrittore e la copia dell’Iliade che Chri­ progetti, la serie
e regista Simon Callow, mio amato stopher Logue ha usato per War Netflix “The
mentore e grande collezionista di li­ Music, il suo poema modernista Sandman”.
Amica di Demi
bri antichi e prime edizioni. E così, ispirato all’epica omerica. Ma negli Moore e di Kim
passando intere giornate in compa­ anni me ne sono passati tra le mani Jones, è stata lei
gnia di quei volumi polverosi, finì di ben più importanti, primo tra tutti a farli conoscere.
che ne venni irrimediabilmente la copia della Divina Commedia di Sammy Jay è un
sedotta. E tu, Sammy? Com’è av­ Jorge Luis Borges. esperto di libri
rari. Ha curato
venuto il tuo incontro con le prime
una mostra di
edizioni? G.C. Ah, i libri! Oggetti così magi­ volumi antichi
ci per questa loro capacità di far da e manoscritti
S.J. Alla morte di mio nonno, la ponte tra creatività passata e futura! del Bloomsbury
nonna mi chiese di aiutarla a fare A volte ci illudiamo di possederli, Group per il
ordine tra i suoi documenti e i suoi dimenticando che ne siamo solo debutto di Kim
Jones nella
libri. Un giorno – un giorno che custodi. Couture
avrebbe cambiato la mia vita – mi Fendi P/E 2021
trovai tra le mani… una prima edi­ a Parigi. Dopo
zione di Frankenstein di Mary Shel­ aver scoperto una
ley, con tanto di dedica dell’autrice prima edizione di
“Frankenstein”
a Lord Byron! con dedica
autografa di Mary
G.C. Wow! E cosa ne hai fatto poi? Shelley a Lord
Byron, nel 2012
S.J. Dopo un po’ di esitazioni, mia inizia a lavorare
per il prestigioso
nonna decise di venderlo. Fu in rivenditore di
quell’occasione che entrai in con­ libri antichi di
tatto, per la prima volta, con un Londra Peter
mondo parallelo di cui non sospet­ Harrington.

85 Vogue Italia 847


Ronnie
+ Edward
Entrambi appassionati collezionisti, Edward Tang
e Ronnie Sassoon vivono in modo totalizzante
ma opposto l’affezione per le opere disseminate
nelle loro case: massimalista lui, lei minimalista.
Edward Tang: Cara Ronnie, ci co­
nosciamo da molti anni, eppure cre­
do di non averti mai chiesto quali
sono le radici della tua passione per
il collezionismo d’arte.

Ronnie Sassoon: Dopo aver ulti­


mato i miei studi in Storia dell’ar­
te, agli inizi degli anni 70 mi sono
regalata un viaggio in Italia. Roma,
Firenze… È stata una vera fulmi­
nazione! In particolare mi colpì il
modo unico e fantasioso con cui gli
artisti e gli artigiani italiani com­
binavano tra di loro i materiali più
diversi. Ne nacque un’ossessione:
i mobili, le opere d’arte e i gioielli
confluiti nella mia collezione sono
tutti, con poche eccezioni, legati
all’Italia di quegli anni, quasi vo­
lessi ricreare attraverso di loro l’in­
canto di quel viaggio.

E.T. La tua villa a Bel Air colpisce


per l’equilibrio con cui le tue ope­
re e i tuoi mobili coesistono l’uno
accanto all’altro, quasi delle instal­
lazioni curate al millimetro. Sei un
raro esempio di “collezionista mi­
nimalista”; il che, se ci pensi, suo­
na quasi come un ossimoro, tanto i
collezionisti solitamente tendono a
essere accumulatori!

R.S. Non vedo come potrebbe esse­


re altrimenti nella casa in cui vivo,
la Singleton House di Richard Neu­
tra! A delimitarla, come sai, non
sono tanto pareti in muratura quan­
to ampie vetrate che inquadrano la
natura californiana: un paesaggio
complesso, traboccante di stimoli
visivi, che vive in equilibrio osmo­
tico con la casa, entrandole dentro,
“arredandola”. Da qui la mia esi­
genza di circondarmi di un numero
limitato di oggetti e opere d’arte: a

Vogue Italia 847 86


compensazione dell’esterno, l’in­
terno della mia casa deve fungere
da oasi di pace per gli occhi.

E.T. Ti farà sorridere scoprire che


guardare fuori dalla finestra – per­
sino a Manhattan, dove il paesag­
gio urbano non potrebbe essere più
brulicante di vita! – è invece il mio
modo di riposare gli occhi, tanto
il mio appartamento, al contrario
di casa tua, è denso di stimoli vi­
sivi! Se tu sei una minimalista, io
sono un inguaribile massimalista:
la mia idea di casa ideale prevede
opere d’arte ovunque, senza un solo
spazio libero sulle superfici o sul­
le pareti. Pagherei per sapere qual
è il segreto del tuo approccio così
equilibrato alla tua ossessione del
collezionismo!

R.S. Il mio segreto è presto detto:


sono convinta che gli oggetti, e in
particolare le opere d’arte, abbiano
una loro energia. Perché possano
irradiarla al meglio, mi viene na­
turale lasciar loro ampio spazio
attorno perché possano “respirare”.
Dopo averli avuti attorno per così
tanti anni, sento che i pezzi della
mia collezione sono diventati a tutti
gli effetti un’estensione della mia
persona; al tempo stesso, spero di
avere infuso in loro una parte di me.

E.T. In questo siamo simili: anch’io


avverto un legame molto forte, e
personale, nei confronti degli og­
getti e delle opere a me più cari —
che poi non sono quasi mai “i più
cari”, ma quelli che associo a una
storia, a un sentimento o a un’idea.
Pensa che quando viaggio, ne porto
il più possibile con me all’interno
di quattro valigie. Quando poi ar­
rivo nella stanza d’hotel – penserai
che sono pazzo – la prima cosa che
faccio è ridecorarla di sana pianta
con le mie cose.

R.S. Oh, non lo penso affatto, ti


capisco benissimo. A volte mi chie­
do come facciano, certe persone, a
trasferirsi in un’altra città, e a sepa­
rarsi dalle proprie cose per mesi e
mesi, come se niente fosse! Originario di (nella Stillman
viglioso Fontana che troneggia nel Hong Kong, House di Marcel
E.T. Che ci piaccia o meno, siamo tuo salotto. Con tutte quelle sue noto curatore di Breuer).
legati emotivamente agli oggetti violente lacerazioni della tela, con­ progetti speciali Ronnie Sassoon
che ci circondano. A me e a mio corre davvero anch’esso a creare per Christie’s è storica dell’arte,
e Sotheby’s a designer e
marito piace in particolar modo un’atmosfera di pace? Londra e New collezionista di
avere opere d’arte nella stanza da York, Edward arte degli anni 60
letto, così che siano l’ultima cosa R.S. Sì, ai miei occhi rappresen­ Tang ha fondato e ’70 (soprattutto
che vediamo quando chiudiamo gli ta addirittura la pace più preziosa: Art-Bureau, del movimento
occhi e la prima quando li apriamo. quella che segue guerre, violenze e società di tedesco Zero e
consulenza di Arte Povera).
Ma non sapendo dove altro collo­ distruzione. Sono particolarmente per l’art market. Vedova del
carle, abbiamo saturato anche la affezionata a quell’opera, la prima Figlio del celebre coiffeur e
cucina e il bagno. in assoluto che ho acquistato quan­ magnate del lusso filantropo Vidal
do ero ragazza. E di questi tempi, Sir David Tang, Sassoon, vive
R.S. Ah no, da bagno e cucina le mi è ancora più cara del solito. Die­ è sposato con nella Singleton
l’imprenditore House di Richard
opere d’arte per me sono bandite! tro quei tagli, si intuisce l’esisten­ John Auerbach Neutra, di cui ha
za di un’intera nuova dimensione. con il quale vive supervisionato
E.T. (Ride) Prima di lasciarti, Amo pensare che sia il futuro: un fra New York e il laborioso
un’ultima domanda su quel mera­ futuro migliore. il Connecticut restauro.

87 Vogue Italia 847


Peter + Alex
Le idee fissate su carta, la ricerca di “frammenti
di dipinto” sparsi in natura, l’evoluzione dell’arte
figurativa. Gli artisti Peter Doig e Alex Foxton
riflettono su emozioni e ispirazione, mescolando
moda, pittura, paesaggi, leoni, santi e sex appeal.

Peter Doig è
Peter Doig: Per anni hai lavorato gio circostante un elemento… che
considerato uno
con successo come stilista, e solo mi colpisce per la sua qualità pitto­ dei più importanti
da quattro hai eletto la pittura figu­ rica, quasi fosse un “frammento di pittori figurativi
rativa a tuo nuovo lavoro. Com’è dipinto” sperso nella natura: il mio al mondo. Nel
stato il battesimo con questa disci­ quadro nasce poi lentamente attor­ 2007 il suo
plina artistica, Alex? no a questa prima immagine illumi­ “White Canoe” è
stato venduto da
nante. La ricerca di questi “fram­ Sotheby’s per 11,3
Alex Foxton: Sicuramente molto menti” si è fatta negli anni una vera milioni di dollari,
diverso dal tuo, Peter. Pensa che per ossessione: non smetto mai di cer­ allora record
vendere i miei primi quadri non ho carne di nuovi, e purtroppo capita d’asta per un
neanche avuto bisogno di una galle­ che per lunghi periodi mi eludano, artista europeo
vivente. Ha
ria: è bastato postarne le immagini beffardi. Ahimè, l’ispirazione non è collaborato con
su Instagram. un interruttore che si può accendere Kim Jones per la
o spegnere a piacimento. E tu, inve­ collezione Dior
P.D. Ti farà sorridere sapere che ce, da cosa parti? Men A/I 2021.
alla tua età, nonostante fossi atti­ Alex Foxton dopo
una carriera
vo come pittore già da dieci anni, A.F. Dal disegno, senz’ombra di
come stilista
non una sola immagine di un mio dubbio. Quando inizio una nuova (Bottega Veneta
quadro circolava per il mondo; se opera mi chiudo in studio a dise­ e Margiela)
volevi vedere i miei quadri, dovevi gnare, come un ossesso, e non mi da quattro
per forza passare dal mio studio. fermo fino a quando, fissate decine anni si dedica
La pittura figurativa, in quel pe­ di questi schizzi alla parete, non co­ esclusivamente
all’arte. La figura
riodo, era considerata “out” dalle mincio a scorgere i contorni di una maschile è la
gallerie londinesi, che esponevano storia. Mi è stato riferito che anche sua ossessione
quasi unicamente arte concettuale. tu lavori molto con la carta prima di artistica, che
Scegliere questa forma d’arte, allo­ passare alla tela, vero? E non ho po­ lui rielabora
ra, fu sicuramente il mio modo di tuto non osservare che alle tue mo­ in quadri
caratterizzati
ribellarmi al sistema, oltre che di stre sei solito esporre sia le grandi da figure
assecondare la mia naturale incli­ tele sia gli schizzi su carta. archetipiche, dai
nazione per la pittura di paesaggio. colori sgargianti
P.D. Sì, perché trovo che entrambi e di cupa
A.F. Come nascono le idee per i abbiano valore. Anzi, spesso le idee sensualità. Amico
di Kim Jones fin
tuoi paesaggi ? fissate velocemente su carta sono
dall’università, è
più interessanti, perché più fresche guest artist per la
P.D. Di solito capita che, durante e genuine. Ma dimmi, quanto conta collezione Dior
una passeggiata, scorga nel paesag­ la ricerca preliminare nel tuo lavoro? Men Resort 2020.

Vogue Italia 847 88


A.F. Prima di iniziare a dipingere
il mio ciclo dedicato a San Giorgio
e il Drago, ho visionato migliaia di
immagini di opere dedicate a que­
sto motivo. Ma poi tutto si è rivela­
to pressoché inutile.

P.D. Cosa è successo?

A.F. Una domanda è affiorata un


giorno nella mia mente: come si
manifesta la carica sessuale di un
uomo sul suo volto? Mi sono così
ritrovato a scegliere come impro­
babile musa per il mio San Giorgio
un attore porno ungherese, Árpád
Miklós: l’epitome della mascolini­
tà, con quella sua forte corporatu­
ra, la barba e una presenza matura.
Alla fine, quando guardo i quadri,
mi dico che il volto del mio San
Giorgio non assomiglia tanto nean­
che a lui. Sicuramente però le sue
fattezze sono scaturite da queste
riflessioni sul sex appeal. Ma parla­
mi della ricorrenza, nelle tue opere,
della figura del leone, che ha se­
gnato peraltro anche la tua recente
collaborazione con Kim per la col­
lezione Dior Men A/I 2021.

P.D. Da alcuni anni insegno pittura


ai carcerati della prigione di Trini­
umani: al centro del cortile si tro­
dad, un edificio di epoca coloniale
vano infatti delle enormi gabbie, tra
che, fin dalla mia prima visita, mi
le cui sbarre si intravedono i volti
ha fatto pensare a uno zoo per esseri
mogi di uomini appena arrestati in
attesa di essere smistati o liberati su
cauzione; molti di loro, di origine
rastafari, sfoggiano folte chiome
di dreadlock come criniere di leo­
ne. È nata così in me l’ossessione
pittorica per la figura tormentata e
triste del leone imprigionato, sim­
bolo di virilità umiliata e sconfitta.
E il tuo interesse per la tragedia e il
Macbeth, invece, a cui hai dedica­
to la tua ultima mostra alla Galerie
Perrotin... posso chiederti da cosa
nasce?

A.F. Non saprei dirtelo. Ho ap­


procciato questo nuovo progetto
convinto di voler lavorare al tema
dell’orgoglio e dell’ambizione, per
poi ritrovarmi, come per il ciclo
precedente, a realizzare opere in­
trise di violenza e cupa sessualità,
profondamente diverse da come me
le ero immaginate. Ancora una vol­
ta, essermi divorato tutti i film, do­
cumentari e dipinti sull’argomento
è servito a poco: il pennello, alla
fine, è andato dove ha voluto lui.
La pittura – mi appare sempre più
chiaro – dà voce al subconscio. E
che mi piaccia o meno, mi dice chi
sono.

89 Vogue Italia 847


Swizz + Max
Amano avventurarsi in territori inesplorati
il musicista Max Richter e Swizz Beatz, rapper e
produttore discografico. Alla scoperta dei contrasti,
come quelli tra l’irrazionalità di un brano,
l’eleganza degli abiti e il genio di Virginia Woolf.

Swizz Beatz lanciato Versuz, Definito da “The sfilata Haute


(nome d’arte di piattaforma Economist” Couture di Kim
Kasseem Dean) di streaming «l’architetto di Jones per Fendi
è un rapper, nota per le una rivoluzione Primavera 2021,
produttore “DJ-Battles”, elettronica lo scorso gennaio
discografico, nelle quali due post-minimalista a Parigi, ispirata
dj, collezionista artisti musicali, ai confini della alle opere di
d’arte e soprattutto musica classica», Virginia Woolf.
imprenditore R&B e Hip Hop, Max Richter è
newyorkese. ripropongono un compositore
Insieme a i loro maggiori tedesco-
Timbaland, successi. Dal britannico. Sua è
nel marzo 2010 è sposato la colonna sonora
del 2020 ha con Alicia Keys. della prima

Vogue Italia 847 90


Max Richter: Molte delle idee presenti nel lavoro M.R. È successo così tante volte anche a me! Penso in
dei creativi, se vai a scavare, affondano le loro radici particolar modo a quel che ho composto subito dopo
nell’infanzia; e la decisione di Kim di dedicare questa essere diventato padre. Ero morto di sonno in quel pe­
sua sfilata a Virginia Woolf non fa eccezione. L’an­ riodo, e trovavo un po’ di tempo per la musica solo la
no scorso, nel corso di una telefonata, mi raccontò sera dopo cena. Tanti anni dopo, riascoltando quelle
dell’ossessione che, da bambino, aveva sviluppato per tracce composte in quel periodo così felice della mia
la scrittrice. «Ero solito recarmi in pellegrinaggio alla vita, per puro svago, sono rimasto profondamente col­
sua casa, con in mano un quaderno e matite colorate», pito dalla loro qualità.
mi disse. «E stavo seduto lì davanti, per ore, a disegna­
re e fantasticare». S.B. È proprio vero che l’ispirazione ama la libertà.
Ma dimmi, Max: quando hai realizzato di avere una
Swizz Beatz: So che anche tu sei legato in particolar forte passione per la musica?
modo a questa scrittrice.
M.R. Da bambino. Ricordo che da piccolo ogni suo­
M.R. Nel 2015 ho composto le musiche di Woolf no, persino l’abbaiare di un cane, mi affascinava. In
Works, un balletto in tre atti basato sugli scritti di Vir­ famiglia ero considerato una sorta di alieno, perché
ginia Woolf. Lavorare alla musica di questa sfilata ero l’unico ad avere questa inclinazione. Oggi, la mu­
è stato come rifare lo stesso viaggio, anni dopo, ma sica è la mia vita, l’aria che respiro, la mia ossessione.
con nuovi occhi. Ho reinterpretato le musiche di quel Ne ho un bisogno costante. Persino quando compon­
progetto, infondendovi nuove idee, alcune delle qua­ go, nel silenzio dello studio, avverto la mancanza di
li scaturite proprio dalle immagini dei preziosi libri una radio accesa in sottofondo!
di Virginia Woolf che fanno parte della collezione di
Kim. Ma la vera novità è l’avere incluso nella musica, S.B. (Ride) Siamo in due, anche la mia è una vera e
questa volta, alcune lettere d’amore tra Virginia e Vita. propria ossessione! A volte mi chiedono: «Perché fai
Che forza, e che musicalità possono avere le parole musica?». E io rispondo: «Perché non dovrei?». La
d’amore! musica è il motivo per cui mi alzo dal letto: mi ac­
compagna tutte le ore del giorno, sette giorni su sette;
S.B. Io e Kim spesso parliamo di libri rari e preziosi: è mi aiuta a pensare meglio e tonifica il mio umore. E ti
una delle passioni che ci accomuna, oltre alla musica, dico di più: l’assenza di musica durante questa nostra
ovviamente. conversazione sta iniziando a infastidirmi! (Ride)

M.R. Come nasce questa tua ultima collaborazione M.R. (Ride a sua volta) Eppure devo confessarti che
con Kim? ultimamente, nel vivere questa mia ossessione, mi
scopro alla ricerca di un senso più profondo: ci sono
S.B. Un po’ per caso: si è imbattuto in un mio brano già così tanti dischi nel mondo, c’è davvero bisogno
sul mio account Instagram e mi ha chiesto se potevo che ne aggiunga altri? Ma poi penso alla colonna so­
generare una musica dal sound simile in esclusiva per nora della sfilata di Kim, ispirata dal genio di Virginia
la sua sfilata. Quando poi ne ho visto il video, sono Woolf, e mi dico che la musica, con quel suo potere
rimasto a bocca aperta: proprio non mi aspettavo quel di dar corpo a sentimenti profondi e suscitare dubbi e
contrasto tra l’irrazionalità espressa da quelle note e domande, può aiutarci a diventare persone migliori. E
la bellezza e l’eleganza degli abiti! È stato come aver­ la via da percorrere torna ad apparirmi chiara.
le ascoltate per la prima volta. L’ennesima riprova di
quanto sia importante, per noi musicisti, uscire dal no­
stro orticello e avventurarci verso territori inesplorati,
collaborando con creativi di altre discipline: si finisce
inevitabilmente con lo scoprire nuove sfaccettature
della propria arte, e persino di se stessi.
M.R. E, solitamente, ci si diverte di più!
S.B. Divertirsi, nel nostro lavoro, è importantissimo,
anche se si tende a dimenticarlo. Quanto vorrei po­
termi svegliare la mattina e dirmi: oggi compongo
una hit! Ma non funziona così: i miei pezzi di mag­
gior successo sono nati quasi sempre quando mi sono
chiuso in studio senza alcun particolare obiettivo in
testa, se non quello di passare qualche ora piacevole
a “giocare” con le note e gli strumenti. Ed ecco che,
quando meno te lo aspetti… magia! È la hit a venire
da te, senza bisogno di cercarla.

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Bryanboy
+ Elsa
Sono due stelle del web, condividono l’ansia
per i commenti e il senso dell’ironia. La comica
diciannovenne Elsa Majimbo si confronta
con il fashion blogger Bryanboy su hater, like,
mentori e appuntamenti con il destino.

Bryanboy: Finalmente, anche se mente per me stessa, per farmi due


solo su uno schermo, ho l’onore di risate ogni volta che li riguardavo.
fare la tua conoscenza, Elsa! Devi «Ragazza mia», mi dicevo, «sei pro-
sapere che in questi mesi, chiuso in prio simpatica! Se non fossimo già
casa, ho sviluppato una vera osses- la stessa persona, passerei un sacco
sione per i tuoi video umoristici su di tempo con te!».
Instagram! Con quella loro estetica (Ridono entrambi)
traballante, sembrano registrati in Poi l’anno scorso, con lo scoppio
presa diretta. È davvero così? O c’è della pandemia, nel giro di pochi
dietro più produzione di quanto non mesi i numeri sono esplosi: con il
sembri? mondo intero in lockdown, le per-
sone si sono ritrovate ad avere più
Elsa Majimbo: Oh, no, sono tutti tempo per guardare i video. Se nella
spontanei! Se smettessi di essere mia vita è avvenuto questo miraco-
me stessa, verrebbe meno anche il lo, lo devo, paradossalmente, a que-
divertimento. sta calamità.

B.B. Anche i miei video nascono in B.B. Sei una giovane ragazza di
massima parte dall’ispirazione del talento: il successo, non ho dubbi,
momento. L’altro giorno mi sono sarebbe arrivato comunque.
detto: andiamo a comprare qualco-
sa per cena al supermercato. E un E.M. Ne dubito! Proprio una set-
istante dopo mi si è accesa una lam- timana prima dello scoppio della
padina: perché non farne un video? pandemia, avevo deciso di lasciar
Mi sono allora messo tutto elegante, perdere tutto, per concentrarmi su-
giacca di Balmain argentata e stivali gli studi. Sono stata davvero lì lì per
platform… ed eccomi, poco dopo, a mancare il mio appuntamento col
fare il mio fashion show tra scatolet- destino!
te di tonno e confezioni di müsli, tra
gli sguardi attoniti degli astanti! Sai, B.B. E dimmi, come vivi, psicolo-
qua a Stoccolma essere fuori dalle gicamente, il tuo rapporto con un
righe non è proprio lo sport nazio- pubblico digitale così vasto? Anche
nale... Quanto tempo hai impiegato se non mi piace ammetterlo, negli
per raggiungere l’impressionante anni temo di aver sviluppato una
quota di due milioni di follower? vera ossessione al riguardo: se po-
sto un video e la reazione è diversa
E.M. Ho iniziato a postare i miei da come speravo, questo inevitabil-
primi videoclip nel 2016. Non ci mente finisce per influenzare le mie
crederai, ma li realizzavo essenzial- scelte successive.

Vogue Italia 847 92


Elsa Majimbo,
19 anni,
è scrittrice,
attrice e comica
nota per le clip
umoristiche
pubblicate sul
suo account
Instagram
majimb.o (con
oltre 2 milioni di
follower). Per la
serie di interviste
su Snapchat
“Bedtime
with Elsa” ha
coinvolto varie
celebrity, tra
le quali Usain
Bolt e Opal
Tometi di BLM.
Per Valentino
ha appena
pubblicato “The
Alphabet for Kids
and Adults”, un
libro divertente
e profondo.
Il volume, in
tiratura limitata,
cesso! Ma parliamo di chi ci vuole
è destinato ai bene: raccontami del tuo legame
Friends of the col nostro comune amico Kim.
House della
Maison. E.M. Per colpa della pandemia,
non ci siamo ancora incontrati fi­
sicamente. Ma ci sentiamo spesso,
e lo considero un amico, tanto ha
già fatto per aiutarmi a mettere un
piede nell’industria della moda. In
particolare, gli sono grata per aver­
mi presentato Naomi Campbell, per
me ormai una sorella maggiore, un
angelo protettore: avresti dovuto
vedere come ha tirato fuori gli arti­
gli per difendermi quando ha avuto
l’impressione che non fossi trattata
col dovuto rispetto!

B.B. Mi pare quasi di sentirli i rug­


giti della pantera nera! Conosco
Kim da oltre dieci anni, e non mi
E.M. Anch’io ho maturato un’os­ Bryanboy è un stupisce che ti abbia omaggiato di
sessione per i commenti, ma per fashion blogger e un contatto così prezioso. Come un
un motivo più che scusabile: alcuni socialite filippino, sole con il suo sistema di pianeti,
vive a Stoccolma.
fanno ridere ancor più dei miei vi­ Con il suo blog,
ha il raro dono di attirare nella sua
deo! Passo ore a leggerli e a sbelli­ inaugurato a 24 orbita creativi di talento, instaurare
carmi dalle risate. anni nella casa con loro solide amicizie e – quel
dei genitori a che più ammiro – far di loro una
B.B. Un bel vantaggio postare vi­ Manila e definito community; unirli in una rete, nella
«istericamente
deo umoristici! Ma immagino che camp», ha
convinzione che servirà a generare
anche tu, come chiunque si esponga raggiunto fama prezioso valore aggiunto. Dei tanti
con la propria faccia sul web, avrai mondiale. Ha stilisti che ho incontrato in questi
una nutrita schiera di hater: come ti diversi account anni, nessuno come lui si spende
relazioni ai loro continui attacchi? Instagram e tanto perché i suoi amici si cono­
TikTok. A lui scano e si amino l’un l’altro. E que­
è dedicata una
E.M. Sono una ragazza africana borsa di Marc sta Conversation per Vogue Italia
nera di diciannove anni già baciata Jacobs: la BB tra noi due, da lui orchestrata, non
da un successo planetario, innamo­ ostrich bag. ne è che l’ennesima riprova.
rata di se stessa, e impegnatissima
nella missione di aiutare le giovani
ragazze nere a piacersi e amarsi di
più. Certi commenti me li faccio
scivolare addosso! Ammetto che
solo poco tempo fa non era così, ma
ormai mi son fatta le ossa.

B.B. E non dimentichiamoci che


gli hater, paradossalmente, sono tra
i follower più preziosi: generano di­
battito sui nostri canali, contribuen­
do involontariamente al nostro suc­

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Beauty
ACCANTO.
Anna Herrera
@ Supreme
Management.
Sul viso, Dior
Capture Total
C.E.L.L Energy
Super Potent
Serum.
Make-up ispirato
alla sfilata Dior
Men Fall 2020
di Kim Jones.
Tessuti stampati
con grafiche di
Kenny Scharf in
collaborazione
con Dior. Foto di
BVBA PHILIPS
P&A. Make-up
Peter Philips.

Un connubio creativo lungo più di vent’anni. È la storia di Kim Jones


e Peter Philips, la raccontiamo nelle prossime pagine. Con un set di
scatti esclusivi che ripercorrono l’evoluzione della collaborazione e
un’intervista al celebre make-up artist. Mentre è l’identità culturale
ciò che unisce la black beauty community, ora sempre più strutturata
e pronta a far sentire la propria voce sul mercato. Intanto nascono
nuovi spazi digitali in cui condividere la propria idea di bellezza.

97 Vogue Italia 847


Peter And Kim

photography and make-up by:


Peter Philips

MODEL: JEAN MEYER @ TIGERS. SULLE LABBRA ROUGE DIOR SATIN BALM, NATURAL, TRATTAMENTO LABBRA UNIVERSALE,
CON IL 95% DI INGREDIENTI DI ORIGINE NATURALE. MAKE-UP LOOK ISPIRATO ALLA COLLEZIONE DIOR MEN FALL 2021 DI KIM JONES.
MODEL: WOOSANG @ 16 PARIS. PERFEZIONA LA PELLE IN UN ISTANTE DIOR BACKSTAGE FACE & BODY PRIMER, BASE A EFFETTO MINIMIZZANTE,
CON FINISH MAT, CHE DONA 24 ORE DI IDRATAZIONE. MAKE-UP LOOK ISPIRATO ALLA SFILATA DIOR MEN FALL 2021 DI KIM JONES.
MODEL: AJOK MADEL @ OUI MANAGEMENT. HA EFFETTO MODULABILE E TEXTURE FLUIDA DIOR BACKSTAGE FACE & BODY FOUNDATION, IN 40 SHADES DIFFERENTI,
QUI NELLA SFUMATURA 9 NEUTRAL. MAKE-UP LOOK CHE RIMANDA ALLA SFILATA DIOR MEN FALL 2019 DI KIM JONES.
MODEL: SACHA DAHDOUH @ THE CLAW. GRAZIE A DIOR CAPTURE TOTALE C.E.L.L. ENERGY, CREMA VISO ANTI-AGE A BASE DI MATERIE PRIME NATURALI E TECNOLOGIA
BIO-CELLULARE BREVETTATA, IL VOLTO APPARE UNIFORME E RIMPOLPATO. MAKE-UP LOOK ISPIRATO ALLA COLLEZIONE MENSWEAR FALL 2005 DI KIM JONES.
MODEL: CLEA BEURET @ WOMEN MANAGEMENT. SUL VISO DIOR BACKSTAGE POWDER-NO-POWDER, POLVERE IMPALPABILE PER UN INCARNATO MAT E LUMINOSO,
SENZA EFFETTO CIPRIATO. MAKE-UP LOOK ISPIRATO ALLA COLLEZIONE MENSWEAR SPRING/SUMMER 2005 DI KIM JONES.
MODEL: JEAN MEYER @ TIGERS. OCCHI IN PRIMO PIANO CON DIOR CAPTURE TOTALE SUPER POTENT EYE SERUM. MAKE-UP LOOK CHE RICORDA
LA SFILATA DIOR MEN WINTER 2020-2021 DI KIM JONES. PHOTOGRAPHY BVBA PHILIPS P&A. MAKE-UP PETER PHILIPS FOR DIOR MAKEUP @ ART + COMMERCE.
HAIR JOSEPH PUJALTE @ ARTLIST. MANICURE ELSA DESLANDES @ MAJEUR PROD. SET DESIGN ALEXIS BARBERA. ON SET CLEVER PRODUCTION.
Due Come Noi
I look di queste pagine, creati in esclusiva per Vogue
Italia da Peter Philips, celebrano la collaborazione
ventennale con Kim Jones. Attraverso brand, sfilate
e ispirazioni diverse, molta fiducia e piccoli segreti.
di Vittoria Filippi Gabardi

Peter Philips, creative e image director Christian Dior


make-up, conosce Kim Jones da oltre 20 anni, «da
quando era a Dazed & Confused. Lavoriamo assieme
da sempre. Con il suo brand, e da Dunhill, Louis Vuit-
ton, Dior, Fendi… se uno ci pensa bene è una cosa
straordinaria». «Kim è un amico leale», dice. Soppesa A DESTRA.
ogni parola accuratamente: «Ha un’immagine anche Un ritratto di
Peter Philips,
severa, in un certo senso, in realtà è una persona molto creative e image
dolce. Sempre gentile. Onesta. Con uno spiccato sense director Christian
Dior make-up
of humour, divertente». da marzo 2014.
PAGINA
ACCANTO.
Look ispirato alla
collezione Dior
Men Fall 2021
di Kim Jones,
tessuto stampato
con grafiche di
Kenny Scharf.

Cosa la colpisce della visione di Dior e Stüssy, lo show Dior della un profilo basso e mettere l’ego da Qual è, nella sua carriera, il signi-
Kim Jones? Prefall 2019 a Tokyo con la scultura parte perché l’insieme risulti più for- ficato di community creativa?
Lui sa davvero, esattamente, cosa dell’artista Sorayama, i look ispi- te, lo faccio volentieri. Il nostro è un Olivier Rizzo e Willy Vanderperre
vuole. È l’equilibrio perfetto tra un rati a Judy Blame, ma anche sfilate teamwork. Se ognuno vuole mettere erano miei compagni di scuola alla
creativo e un uomo d’affari, sintesi Kim Jones del 2003 e del 2005, e la per forza tanto del suo non funziona, Royal Academy Antwerp. Raf Si-
di estro e razionalità. In sincronia collezione Fall 2021: le grafiche di è come un dessert troppo dolce, al mons l’ho conosciuto ancor prima di
con tutto quello che accade nel mon- Kenny Scharf sono il leitmotiv che secondo boccone ti ha già stancato. Kim. Sono tanti gli artisti e i creativi
do: nella moda, nella letteratura, lega le pagine. È per questo che troviamo, per che occupano un posto speciale nella
nell’arte. È molto organizzato, si Ci racconta come si sviluppa il vo- certi versi, anche degli inediti? mia carriera, penso anche a fotogra-
fida delle persone che ha accanto, le stro processo creativo? Inediti nella realizzazione, non fi come Inez & Vinoodh e Richard
lascia fare. E questo rende tutto fa- Si tratta di conversazioni sempre nell’idea. Gli sticker Kenny Scharf Burbridge. Quando mi sono laure-
cile. Un atteggiamento che di fatto spontanee. Quello che Kim si aspet- sulla faccia dovevano essere il ma- ato, Dries Van Noten era nella giu-
aggiunge pressione, perché non vuoi ta da me è molto astratto, prendiamo ke-up della Fall 2021 ma poi… os- ria! Abbiamo collaborato assieme a
deluderlo. Per molti aspetti mi ricor- per esempio il tributo Dior a Judy servando le silhouette e i capelli ho moltissime sfilate per lungo tempo.
da Karl Lagerfeld, quando è stato Blame. La reference era chiarissi- pensato fosse meglio evitare e Kim È quando ognuno si mette a parlare
nominato direttore creativo di Fendi ma. Appena ho visto la collezione ha risposto: però mi piace moltissi- delle proprie passioni che comincia
si è trattato per me di un passaggio ho notato però che c’erano moltissi- mo, facciamolo per Vogue Italia. Il il confronto, lo scambio. Per Kim è
di testimone evidente. mi accessori e dettagli e ho deciso look con la mascherina rossa si rifà lo stesso: c’è una sorta di gang attor-
Le immagini che vediamo in que- di mettere solo due punti luce sotto allo show Dior in collaborazione con no a lui, da tantissimi anni. Quand’è
ste pagine, eccezionalmente scat- agli occhi, che in passerella avrebbe- Stüssy, tenutosi a Miami durante Art con Shelley Durkan, che si occupa
tate da lei stesso, sono un tributo ro brillato come piccoli diamanti. Il Basel alla fine del 2019. Nella mia dei casting, li senti sghignazzare e
alla vostra collaborazione più che make-up meno costoso mai realizza- mente è un’ombra alla Blade Run- ti sembra di vederli ancora, per un
ventennale. to! E allo stesso tempo in linea con il ner creata dai bucket hat. Come filo attimo, alla Saint Martins. Anche
Sono onorato di aver scattato que- personaggio perché Judy Blame era conduttore della storia le grafiche di con Lucy Beeden, suo braccio de-
sto servizio per Vogue Italia. Prima solito prendere spazzatura dalla stra- Kenny Scharf. Per questo, anche qui stro, sono come vecchi compagni di
d’ora avevo fatto fotografie solo a da e trasformarla in gioielleria. si ritrovano nei guanti che vestono le scuola. Trovo commovente vedere
scuola! Sì, i look ripercorrono alcuni Un approccio filologico, il suo, che tre mani in vogueing pose: ricorda- come siano cresciuti assieme, anche
dei momenti più importanti vissuti spesso supera il protagonismo. no una sfilata di Kim del 2003 in cui sul lavoro sembrano un gruppo di
assieme a livello creativo. La sfilata Ho un enorme rispetto per l’immagi- ballerini di vogueing si muovevano amici a cui unirsi in qualsiasi mo-
di Miami con la collaborazione tra ne nella sua interezza: se devo tenere tra luci e specchi effetto disco ball. mento con un semplice “ciao”.

Vogue Italia 847 104


R I T R AT T O P E T E R P H I L I P S C O U R T E S Y C H R I S T I A N D I O R PA R F U M S . M A K E - U P L O O K I S P I R AT O A L L A C O L L E Z I O N E D I O R M E N FA L L 2 0 21 @ BV BA P H I L I P S P& A .

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Vogue Italia 847
Black Beauty
Matters
Non solo inclusività e formule ad hoc. La pubblica
opinione Bipoc ha un’influenza sempre maggiore
sul mercato della bellezza. E oltre ad acquistare
cosmetici specifici, vuole gestire il business. Nascono
così progetti per formare, sostenere e supportare
le start-up fondate da donne di colore. di Samira Larouci

Se la black beauty community fa


sentire la sua voce con sempre mag-
giore consapevolezza e orgoglio,
i brand specificamente inclusivi
fondati e gestiti da imprenditrici di
colore faticano ancora a emergere,
frenati da svariate difficoltà: eco-
nomiche, finanziarie, sociali. La
situazione, però, sta un po’ cam-
biando. Grazie anche a progetti di
sviluppo imprenditoriale come The
Black Apothecary Office (BAO) che
sostengono, promuovono e incenti-
vano le start-up black o latinoameri-
cane: «La mancanza di diversità nel
mercato cosmetico è sconcertante. E
le persone di colore non si vedono
rappresentate dagli standard estetici
e culturali del settore», afferma Jaé
Joseph, cofondatore BAO.
Secondo uno studio della Niel-
sen, il settore di prodotti per capelli
black vale da solo più di 2,5 miliardi
di dollari, mentre si prevede che la
spesa complessiva da parte dei con-
sumatori afroamericani sarà di oltre
1,5 trilioni di dollari entro la fine
dell’anno. Il mercato beauty in ge-
nerale si aggira, in questo momento,
sui 532 miliardi di dollari, con una
spesa da parte degli afroamericani di
127 milioni per i prodotti di igiene
personale e 465 di skincare. E allo-
ra: chi trae profitto da un settore che
cresce così rapidamente e, cosa an-
cora più importante, chi dà spazio e
sostiene le/gli aspiranti imprenditri-
ci/imprenditori black che vogliono
entrare nel mercato?

Vogue Italia 847 106


«Il settore è dominato dai brand storici, e sono tanti gli ostaco-
li da superare per trovare finanziamenti, canali di distribuzio-
ne efficaci e un’adeguata visibilità», dice Joseph. Più di cento
brand hanno chiesto di partecipare al progetto di sviluppo or-
ganizzato da BAO che verrà lanciato a giugno. «La mia mis-
sione è abbattere le barriere strutturali che ostacolano l’equi-
tà in questi mercati specifici. E convincere i consumatori non
solo a “comprare black”, ma anche a “costruire black”».

Gli aspiranti imprenditori beauty nel settore beauty», come spie-


saranno coinvolti in un progetto di ga la cofondatrice Ella T. Gorgla.
formazione della durata di tre mesi 25BWB, a cui si accede solo se si
fra panel e incontri settimanali in- è membri (le aspiranti imprenditrici
centrati su argomenti che vanno possono iscriversi sul sito), celebra,
dal branding ai servizi legali, dal valorizza e sostiene le donne black
know-how finanziario alle vendite, nella beauty industry, inserendole
dal marketing al networking, per «in quelli che chiamiamo “hub di
poi accedere a un finanziamento networking intenzionale”», spiega
che consentirà di far decollare la Gorgla. «Il nostro ruolo è sostene-
loro attività. «La nostra società re e promuovere i brand su tutte le
è pronta per il cambiamento e la nostre piattaforme. I contatti giusti
black community è probabilmente sono fondamentali, ed è una parte
l’audience più influente. Non lan- essenziale della nostra offerta».
T R A D U Z I O N E D I PAO L A C O R A Z Z A . F O T O C O U R T E S Y O F BAO / JA É J O S E P H S T U D I O. PAG I N A AC C A N T O. F O T O G L O RY S K I N C A R E @ B R I A N N A L E E . YO U C A N F O L L OW 2 5 BW B .O RG O N I N S TAG R A M @2 5 _ BW B .

ciamo solo nuovi trend, abbiamo un 25BWB, che sta sviluppando anche
ruolo importante nella cultura che dei piani di finanziamento, punta
va oltre le mode. I settori beauty e soprattutto sul potere del networ-
wellness sono stati inaccessibili per king nel settore beauty. «Il nostro
anni agli imprenditori black e lati- scopo è fornire ai brand tutte le
noamericani. Negli ultimi decenni informazioni sulle opportunità di
abbiamo dimostrato costantemente finanziamento disponibili e presto
la capacità di influire sul mercato metteremo a disposizione dei mem-
dei consumi attraverso i nostri ac- bri una directory esaustiva sulle
quisti, eppure siamo ancora scarsa- varie risorse. Abbiamo già messo
mente rappresentati come business IN QUESTA Glory Skincare, in contatto i nostri iscritti con in-
leader». PAGINA. uno dei brand vestitori e incubatori per possibili
L’azienda più grande che si è Due immagini fondati grazie finanziamenti. E aver portato 25
impegnata a sostenere le impre- di The Black a 25 Black Black Women in Beauty in prima
Apothecary Women in Beauty
se beauty di colore è Sephora che linea nella lotta per l’equità razziale
Office (BAO), (25BWB),
quest’anno, con il progetto Accele- “accelerator” il progetto, voluto nel settore corporate in America è il
rate, “incuberà” 50 brand fondati da di business legati da Ella T. Gorgla, nostro più grande risultato».
Bipoc (Black, Indigenous, People al mondo della ex executive L’obiettivo di Gorgla è che
Of Color). «Come leader del settore bellezza e pensati director 25BWB diventi «un catalizzatore
retailing abbiamo la responsabilità da imprenditori Estée Lauder, per la creazione di ricchezza in-
black o latino che sostiene
nei confronti dei nostri clienti di americani. le start-up tergenerazionale nella black com-
continuare a offrire brand che siano PAGINA cosmetiche munity», e spiega che le maggiori
nuovi, diversi e inclusivi», spiega ACCANTO. create da difficoltà che una start-up black
Priya Venkatesh, Senior Vice Pre- La campagna di donne black. incontra nel settore beauty sono
sident of Merchandising, Skincare «il capitale iniziale, la brand awa-
and Hair di Sephora. «Accelerate reness e i contatti giusti». E cosa
mette a disposizione un’offerta possono fare i beauty brand che
formativa solida, mentorship, sup- vogliono sostenere le donne black
porto per le attività promozionali, a muovere i primi passi nel setto-
accesso a finanziamenti e contatti re? «Possono aiutarle utilizzando
con gli investitori. Il nostro obiet- al meglio le loro piattaforme per
tivo è educare e stabilire una linea dare visibilità», spiega Gorgla. «Lo
diretta con questi brand per soste- step successivo è mettere loro a di-
nerli e promuovere il loro successo sposizione delle risorse specifiche:
nel lungo termine, ma anche per che si tratti del settore creativo, del
cambiare in meglio il settore in ge- packaging design, dello sviluppo
nerale. Un volta completato il pro- prodotto o della filiera. E, infine,
gramma, i brand che vi hanno preso servono i finanziamenti, sostanzio-
parte saranno messi in vendita negli si finanziamenti. È meraviglioso
store Sephora». vedere dei brand donare con gene-
Lo scorso 19 giugno, giorno in rosità 10.000 dollari per una causa
cui ogni anno si ricorda la fine della o per un’altra. Ma a un giovane im-
schiavitù, è stato lanciato 25 Black prenditore, bianco o black che sia,
Women in Beauty (25BWB), pro- serve molto di più. E le aziende che
getto che nasce «dal bisogno di una hanno la possibilità di donare, de-
maggiore equità per le donne black vono farlo».

107 Vogue Italia 847


Adesso E Qui
Newness è uno spazio digitale a misura di beauty.
Ospita discussioni, tutorial, presentazioni di
prodotto in diretta streaming. È un’enciclopedia in
progress. Soprattutto, è un luogo accogliente in cui
nessuno disturba o giudica. di Marco Morello

Il palinsesto ruota intorno a quanto è lecito aspettarsi da una piat- SOTTO. DA


SINISTRA.
taforma il cui slogan dice: «Beauty. In real time». Alterna quindi La schermata
del live streaming
presentazioni di nuovi prodotti, discussioni a largo spettro sulla della beauty
blogger
cura della pelle, make-up tutorial, confinanti variazioni sul tema. @ehlieluna.
Ma prima che per i suoi contenuti, video trasmessi in diretta di- Il talk tra David
Yi, fondatore
sponibili anche dopo, in differita, Newness prova a distinguersi del brand di
clean skincare
per lo spessore e la corazza del contenitore: «Mi piacerebbe di- Good Light e la
content creator
ventasse uno spazio sicuro, una comunità in cui ci si senta liberi Alex Ayaub.

di condividere. Persino una storia di disabilità, spiegando come


abbia influito sul proprio rapporto con la bellezza. Dove mostra-
re con fierezza le cicatrici di una ferita o fare coming out. Non è
banale, è così difficile essere vulnerabili su Internet».

Jenny Qian, cofondatrice e Ceo di di dollari per supportare la sua in- di loro sarà paragonabile a quello
Newness, non parla per ipotesi, lo tuizione. su di me. Oppure, se hanno la pelle
fa per esperienza diretta: lavorava a L’obiettivo è crescere, allargare secca come la mia, la resa dei co-
Twitch, il colosso più affollato del il campo tenendo al centro l’interat- smetici sarà analoga».
live streaming, parte della galassia tività. Una modalità utile ai brand Newness si candida a diventare
Amazon. Un pubblico indifferen- che, tramite i commenti, scoprono un’enciclopedia visuale del beauty,
ziato, scarsamente interessato a un in tempo reale qual è la reazione però mai ingessata, né cattedratica,
argomento, può finire per generare degli spettatori di fronte a una no- piuttosto in continuo movimento:
prese in giro, commenti non piace- vità. O costruiscono una conver- «Tramite un messaggio in chat, uno
voli, sgradevoli brusii di disturbo. sazione ancora prima, durante la spettatore può suggerire a chi sta
Inducendo alla prudenza, all’au- fase di sviluppo. In prospettiva, si presentando di provare, per esem-
tocensura, chi siede davanti alla ragiona sull’indirizzare meglio il pio, un colore tendente all’arancio
webcam. Perciò, Qian ha pensato pubblico, trasferendo alle categorie anziché un rosso. Ed essere accon-
di allestire per il beauty uno spazio dello streaming le logiche classiche tentato, scoprire che era un’ottima
digitale a sé, ottenendo la fiducia di di un motore di ricerca: «Potrò tro- idea. Il talento naturale di una di-
creator come Daniel Martin, Joanna vare persone con il mio stesso tipo retta è la sua spontaneità. Una fre-
Vargas o Nam Vo e di vari investi- di pelle o la medesima tonalità, così schezza che coincide, anche, con
tori che hanno versato 3,5 milioni saprò che l’effetto di un make-up su l’imprevedibilità».

Vogue Italia 847 108


*Test Clinico Strumentale. **Test strumentale e di Autovalutazione : no transfer per contatto con epidermide e tessuto acrilico.

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Senza limiti. Imbattibile.


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UNLIMITED FOUNDATION
Leone, Cavallo,
Clown
Così Emma Thompson ha descritto la personalità
di Emilia Clarke. E in questa intervista l’attrice
inglese, nuovo volto di Clinique, spiega il perché
(oltre a condividere alcuni piccoli riti di benessere).
di Susanna Macchia

ACCANTO.
Nata a Londra
nel 1986,
Emilia Clarke
ha studiato
recitazione al
Drama Centre
London. Dopo
piccole parti in
show televisivi,
nel 2011 debutta
nel ruolo di
Daenerys
Targaryen nel
“Trono di Spade”.
La sua Regina dei
draghi conquista
il pubblico
internazionale.

Vogue Italia 847 110


Non vuole parlare né di draghi (ne è stata la Regina per 8 stagioni
del Trono di Spade) né di malattia (è sopravvissuta a due aneu-
rismi cerebrali nel 2011 e nel 2013). Molto assorta dal ruolo di
ambassador Clinique, Emilia Clarke preferisce dilungarsi sul suo
cult cosmetico preferito («Moisture Surge, l’idratante che tutti do-
vrebbero avere») e sull’ultimo fondotinta del brand (Even Better
Clinical Serum Foundation, «ottimo perché non è solo trucco, è
un trattamento di skincare»).

A proposito del fondotinta, sa viso o addirittura come trattamento lei Emma Thompson e le chiedo
che in Italia è stata lanciata una per le mani. È un passe-partout. quanto si ritrova in questa de-
campagna molto inclusiva che In quali altri modi si prende cura scrizione: «Ha il coraggio di un
puntava su diversità, colore della di se stessa? leone, la resistenza di un cavallo
pelle, generi... Quanto pensa sia Camminando. Con quello che sta da miniera gallese e il cuore di un
importante parlare di diversità succedendo nel mondo e per come clown».
nel beauty? abbiamo vissuto l’ultimo anno, non Emma Thompson è stata molto
Enormemente importante. Final- perdo occasione per uscire di casa gentile. Più di quanto lo sia con me
mente l’industria della bellezza si è e fare lunghe passeggiate. E men- stessa. Ma credo di sapere perché
accorta che il make-up deve prov- tre cammino adoro ascoltare dei ha usato quelle parole. Il coraggio
vedere a tutte le tonalità di pelle podcast o degli audiolibri. È quasi di un leone perché non mi tiro mai
esistenti e lo skincare deve essere un’ossessione. Sono una grande indietro. Se mi chiedono di fare
il più inclusivo possibile: tutti do- lettrice e quindi ho sempre un libro qualcosa, di solito mi ci butto senza
vrebbero poter avere accesso a pro- da leggere a casa e uno da ascoltare tirarmi indietro. Gli amici poi mi
dotti specifici per le loro esigenze. quando sono in giro. E poi mi pia- dicono: sei stata coraggiosa, molti
IN QUESTA
Che rapporto ha con il make-up: PAGINA.
ce imparare cose nuove, ascoltare non lo avrebbero fatto!, e io: dav-
lo considera uno strumento per Due delle 42 interviste a personaggi che stimo o vero? Il cavallo da miniera è per-
sperimentare, esprimersi, na- tonalità di aggiornarmi sulle notizie. ché sono orgogliosa di essere una
scondersi? Even Better I podcast sono un po’ quello che grande lavoratrice. Mi piace lavo-
È tutti questi aspetti insieme, ed è Clinical Serum era la radio in passato? rare tanto, tante ore, mi piacciono
Foundation. Con
una cosa che faccio ogni giorno e una formula che
Sì, ma a me piace anche la radio. le cose difficili, le persone difficili,
che amo. Ho rubato un po’ di tecni- racchiude in sé Appena mi alzo la mattina la ac- immergermi completamente in un
che dai professionisti e mi so truc- quella di tre sieri, cendo e ascolto le news mentre mi progetto. Il cuore però è un idiota.
care anche da sola. E cambio tutto a questo fondotinta preparo. Poi passo ai podcast. C’è un clown dentro di me.
seconda dell’umore. Metto un ros- è un vero soin Cosa ascolta? Queste tre caratteristiche l’han-
setto anche solo per stare da sola a di skincare Generi diversi. Ce n’è uno che no aiutata nella vita e se sì, come?
che promette
casa: mi dà energia. Quando esco, di idratare, adoro di un critico gastronomico Sì, soprattutto nel lavoro. È un’in-
invece, adoro entrare nei negozi e rimpolpare e che, tra un lockdown e l’altro, in- dustria difficile e non c’è mai nien-
provare prodotti nuovi testando i donare comfort. tervistava dei personaggi a pranzo. te di scontato. Se ottieni la parte
colori sul dorso della mano come E sentendolo ho capito quanto mi non è detto che poi il lavoro si rea-
farebbe un artista. mancavano i rumori delle posate, lizzi davvero, che si trovino i finan-
E con lo skincare come si relazio- delle stoviglie, l’atmosfera reale ziamenti, che poi alla gente piaccia,
na? Usa tanti prodotti, pochi, li del ristorante. È come ascoltare che la tua parte funzioni. Serve il
alterna? della musica live. Il mio preferito coraggio e la forza di rimanere sal-
Sono una pigra e questo è uno dei in assoluto, però, è quello di Lena di. E serve anche non prendere mai
motivi per cui amo Even Better Cli- Dunham (e Alissa Bennett, C-Word, tutto troppo sul serio.
nical Serum Foundation: fa tutto e ndr): parla di donne, famose ma an-
non c’è bisogno di applicare altro che sconosciute, che nel corso della
prima o dopo. Alla sera, però, mi dò storia sono state definite pazze ma
al “double cleansing” (una pulizia che, in realtà, non lo sono affatto.
del viso in due step, ndr) per toglie- Sono state fraintese, schernite, vitu-
re il make-up e le micropolveri. Poi, perate solo in quanto donne. Molto
come ho già detto, sono una fan di interessante.
Moisture Surge 100H che uso sia A proposito di donne di perso-
come idratante, sia come maschera nalità, le ricordo cosa ha detto di

111 Vogue Italia 847


Dovete Avere
Un Sogno
Come l’arte, anche un profumo non può né deve
piacere a tutti: ma sarà bello se avrà carattere.
Così la fondatrice di Sisley tiene a battesimo l’ultima
composizione olfattiva della maison. Partendo
da una lezione appresa in un incontro speciale.
di Valentina Debernardi
«Due anni fa sono andata a Roma per
prendere parte a un pellegrinaggio il
cui ricavato avrebbe sostenuto i sen-
zatetto. Più volte siamo stati ricevuti
ACCANTO. da papa Francesco, e ricordo di es-
Un’immagine sere rimasta molto colpita da ciò che
della campagna disse a quelle persone che non aveva-
di Izia La no nulla: “Dovete avere un sogno”.
Nuit di Sisley. È proprio così: tutti devono avere un
Protagonista:
Sonia Vasena,
sogno. Non è necessario che abbia a
nipote di Isabelle che fare con ciò che stai vivendo o
d’Ornano. con ciò che hai. Penso che i sogni e
SOTTO. l’amore abbiano contato moltissimo
Il profumo. nella mia vita che, senza, non sareb-
Nel cuore: rosa,
be stata sicuramente la stessa».
fresia e magnolia.
A seguire: Il profumo in questione è infat-
labdano, muschio ti un’allegoria dell’innamoramento
e patchouli. per la vita, per la famiglia o per un
sogno. C’è anche un lato di attrazio-
«Io e mio marito abbiamo sempre amato ne molto forte espresso da una rosa
solare e sensuale, e uno più piccante
l’arte. Abbiamo comprato pezzi di giovani dal cardamomo. «L’attrazione può
artisti per aiutarli, e ora che le possibilità essere fisica o emotiva: possiamo es-
sono maggiori, stiamo raccogliendo più sere attratti da un paesaggio, da un’o-
opere in tutto il mondo. Per noi un pro- pera d’arte, da un animale, o da tutte
queste cose insieme. E un profumo
fumo è come un’opera d’arte. Alcuni lo può rappresentarle. Quando ho pro-
adoreranno e altri meno, ma sarà sempre vato Izia La Nuit la prima volta mi
bello se avrà carattere». In questa, che è è piaciuto così tanto che avrei voluto
una delle poche interviste rilasciate dal- indossarlo sempre, tenerlo in borset-
ta e spruzzarlo di nuovo la sera».
la contessa Isabelle d’Ornano, fondatrice Non solo sogni e positività. Ma-
della maison Sisley insieme al conte Hu- dame d’Ornano parla senza schermi
bert, parla di suo marito al presente, come anche delle sue paure: «Le più im-
portanti sono quelle legate alla per-
se lui, scomparso ormai nel 2015, fosse dita dei propri cari. Ma anche quelle
ancora qui. Forse perché il flusso di cre- fisiche: soffro di vertigine, ho paura
atività generato da quell’unione e da una dei precipizi, dell’aereo. Forse ha
famiglia sempre unita – i figli hanno ruo- a che fare con il fatto che, quando
hai una famiglia, ti senti responsabi-
li clou nel board del marchio – è sempre le per coloro che non puoi lasciare
F O T O C O U R T E S Y S I S L E Y PA R I S .

vivo e dinamico. Così come lo spirito della indietro. Ma direi che col tempo
contessa – classe 1937, origini polacche e sono riuscita a sconfiggere questa
una vita che potrebbe essere la trama di un paura, diciamo al 70%». E in una
sintesi estrema di una vita costella-
film – che, per introdurre l’ultima creazio- ta da amore, sogni e profumi, vuole
ne olfattiva del brand, Izia La Nuit, parte chiudere con tre concetti: «Qualità,
da lontano e da un incontro speciale. bellezza e saggezza».

Vogue Italia 847 112


Vincent Darrè
Luke Edward Hall
Anna Karlin
Marion Mailaender
Nendo
Studiopepe

Love letters to Milan


13 TH - 18 TH APRIL 2021
lifeinvogue.vogue.it

Partner
AWARD
WINNER
2 0 21
lu ss o nat ural e

Via Zanardelli, 190 - Gardone Riviera (BS) - ITALY - T +39 0365 290 220 - info@ghf.it - www.ghf.it
Art wal lp ap e r
Design FUFLUNS

S pe c i al Ed iti on
i n k i o st ro b i a nco. co m
David Sims
Kip Sims
Paolo Roversi
Ibrahim Kamara
Miranda Barnes
Carlos Nazario
Jackie Nickerson
Amanda Harlech
Malick Bodian
Ellie Grace Cumming

About Friends
117 Vogue italia 847
BFF

photography by:
David Sims
styling by:
Kip Sims
STELLA JONES @ KATE MOSS AGEN-
CY. MAGLIA DA MOTOCROSS, FOX
RACING; SALOPETTE METALLIZZATA,
ISABEL MARANT. GIROCOLLO E COL-
LANA MULTIFILO CON CATENA, PERLE
BIANCHE E CHARMS BORSA, CHANEL.

NELLA PAGINA ACCANTO. TOP SPOR-


TIVO, CELINE BY HEDI SLIMANE; CAP-
PELLO, KIM JONES ARCHIVE. CHOKER
E BRACCIALE, HILLIER BARTLEY;
ANELLI: THE VINTAGE JEWELLER,
THAMES MMXX, HILLIER BARTLEY.

IN APERTURA. A SINISTRA. GIACCA DI


TESSUTO TECNICO, PALACE; PANTA-
LONCINI DI LYCRA, VERSACE. A DE-
STRA. MAGLIONE E SHORTS DI MA-
GLIA, KIM JONES ARCHIVE; MOCASSI-
NI DI PELLE, G.H. BASS & CO.
MAGLIA POLO DI COTONE, BENET-
TON; TOP DI VISCOSA, PRADA; SHORTS
DI LYCRA, SAINT LAURENT BY AN-
THONY VACCARELLO; MOCASSINI DI
PELLE, CHANEL. OCCHIALI “LV LINK
MASK” CON MONTATURA IN NYLON E
ORECCHINI “LV EDGE PM” CON MOTI-
VO MONOGRAM INCISO, LOUIS VUIT-
TON. ANELLI, THAMES MMXX, STE-
PHEN WEBSTER, THE VINTAGE
JEWELLER, HILLIER BARTLEY.

NELLA PAGINA ACCANTO. CAPPELLO,


CAMICIA, PANTALONI E SNEAKERS,
KIM JONES ARCHIVE.
GIACCA DOPPIOPETTO IN GRAIN DE
POUDRE, SAINT L AURENT BY
ANTHONY VACCARELLO; T-SHIRT,
RICHARDSON; PANTALONI DI TESSU-
TO TECNICO, PALACE; CALZINI, VER-
SACE; MOCASSINI DI PELLE, MANOLO
BLAHNIK.

NELLA PAGINA ACCANTO. FELPA DI


COTONE E TOP DI VISCOSA, PRADA;
BOILER SUIT, RICHARDSON. OCCHIALI
IN ACETATO CON VISIERA, CHANEL.
CAMICIA DI POPELINE, ETRO; REGGI-
SENO IN OTTONE DORATO, SAINT
LAURENT BY ANTHONY VACCARELLO;
PANTALONI DI FELPA, BALENCIAGA;
MOCASSINI DI PELLE, CHANEL. OREC-
CHINI, THAMES MMXX; COLLANE,
TARA TURNER.

NELLA PAGINA ACCANTO. GIACCA DI


TESSUTO TECNICO, NOKI; PANTA-
LONCINI SPORTIVI DI NAPPA STAM-
PATA, CELINE BY HEDI SLIMANE.
CINTURA A MAGLIE GROSSE DI OTTO-
NE, GIVENCHY.

NELLA PAGINA ACCANTO. GIUBBINO


DI TESSUTO TECNICO, PALACE; TOP
SPORTIVO, CELINE BY HEDI SLIMANE;
LEGGINGS, PALM ANGELS; PANTALO-
NI DI FELPA, RICHARDSON. COLLANA
A MAGLIE GROSSE DI OTTONE, GIVEN-
CHY; ORECCHINI, TARA TURNER.

HAIR SYD HAYES @ ART+COMMERCE.


MAKE UP LUCIA PIERONI @ STREE-
TERS. MANICURE AMA QUASHIE @
STREETERS. TAILOR BEN DUFORT. ON
SET PARTNER FILMS.
Like Family

photography by:
Paolo Roversi
styling by:
Ibrahim Kamara
CAPPOTTO DI COTONE LAVORATO E
DÉCOLLETÉ DI PELLE, LOUIS VUITTON;
CALZE, EMILIO CAVALLINI.

NELLA PAGINA ACCANTO. TOP A FA-


SCIA E SLIP IN JACQUARD DI CINI-
GLIA, CAMICIA DI POPELINE, OREC-
CHINO IN METALLO CON FINITURA O-
RO, DIOR.

IN APERTURA. A SINISTRA. MAGLIA


IN VISCOSA CON PROFILO DI VISONE,
ABITO DI TULLE CON RICAMI DI RO-
SE, BLUMARINE; CAPPELLO, IBKA-
MARASTUDIOS. BORSA SERPENTI
METAMORPHOSIS IN NAPPA CRY-
STAL ROSE CON RICAMO DI CRISTAL-
LI, CAPSULE COLLECTION BULGARI
SERPENTI THROUGH THE EYES OF
MARY KATRANTZOU.

A DESTRA. BUSTO DORATO TROM-


PE-L’OEIL IN RESINA METALLIZZATA
CON COLLANA A LUCCHETTO, PANTA-
LONI IN TULLE DI COTONE E CADY,
SCHIAPARELLI HAUTE COUTURE.
GIACCA MONOPETTO E PANTALONI IN
TESSUTO TECNO STRETCH, CAMICIA
DI POPELINE COMPACT, PRADA. GIAC-
CA DOPPIOPETTO E PANTALONI DI
LANA TECNICA, CAMICIA DI POPELI-
NE, VALENTINO. CAPPELLI, IBKAMA-
RASTUDIOS.
ABITO CORSETTO DI RASO ELASTI-
CIZZATO E RETE, BURBERRY BY RIC-
CARDO TISCI.

NELLA PAGINA ACCANTO. GIACCA E


PA N TALONI CON PATCHWORK DI
TESSUTI JACQUARD, DRILL, BROCCA-
TO E GABARDINE, E DÉCOLLETÉ DI
PELLE, DOLCE&GABBANA.
ABITO DI TULLE A BALZE E CAMICIA
DI POPELINE, PHILOSOPHY DI LOREN-
ZO SERAFINI. CAMICIE DI POPELINE
COMPACT, PRADA; PANTALONI, AR-
TURO OBEGERO.

NELLA PAGINA ACCANTO, DA SINI-


STRA. CAPPOTTO DI CASHMERE, GIA-
DA. MAGLIONE SENZA MANICHE, CA-
MICIA DI POPELINE E PANTALONI, ER-
MENEGILDO ZEGNA XXX; CAPPELLO
IBKAMARASTUDIOS. BORSA BOÎTE
CHAPEAU 40 DI TELA MONOGRAM,
LOUIS VUITTON.
ABITO BUSTIER IN SATIN DI SETA DOP-
PIATO DI PIZZO CON GONNA DI TULLE,
MOSCHINO; CALZE, EMILIO CAVALLI-
NI. GIACCA DOPPIOPETTO E PANTALO-
NI DI LANA TECNICA, CAMICIA DI PO-
PELINE, VALENTINO; CAPPELLO, IBKA-
MARASTUDIOS. BORSA BOÎTE CHAPE-
AU 40 E VALIGIA ALZER 60 DI TELA
MONOGRAM, LOUIS VUITTON.

NELLA PAGINA ACCANTO. GIACCA IN


JACQUARD DI SETA A FIORI CON IN-
SERTI DI VELLUTO, PROFILI DI GROS
GRAIN E CHIUSURA CON BOTTONI
GIOIELLO, GILET BRODÉ, PANTALONI
DI LINO E SETA GESSATI. TUTTO GIOR-
GIO ARMANI. GIACCA MONOPETTO E
PANTALONI DI TESSUTO TECNO
STRETCH, CAMICIA DI POPELINE
COMPACT, PRADA. GIACCA DOPPIO-
PETTO E PANTALONI DI LANA TECNI-
CA, CAMICIA DI POPELINE, VALENTI-
NO. CAPPELLI, IBKAMARASTUDIOS.

MODELS: NATALIA VODIANOVA @ VIVA


PARIS, FREEK IVEN @ REBEL, TAKFARI-
NES B @ NEW MADISON. MAKE-UP
MARIE DUHART, HAIR YANN TURCHI,
ENTRAMBI @ BRYANT ARTISTS. MA-
NICURE ANAIS CORDEVANT @ SAINT
GERMAIN. SET DESIGN IBRAHIM
NJOYA @ THE MAGNET AGENCY. ON
SET STUDIO DEMI.
Alone Together

photography by:
Miranda Barnes
styling by:
Carlos Nazario
IN APERTURA. A SINISTRA. SLIP DRESS CON ASSEMBLAGE GEOMETRICO, PACO RABANNE. ABITO DI TWEED CON GONNA DI ORGANZA, CHANEL.
A DESTRA. TOP DI CADY RICAMATO. MAGLIA A COLLO ALTO DI TESSUTO TECNICO A COSTE. TUTTO, MIU MIU.
IN QUESTE PAGINE, DA SINISTRA. PANTALONI DI LANA E SEERSUCKER. ABITO DI SATIN E VOILE CON COULISSE. TUTTO, LOEWE.
IN TUTTO IL SERVIZIO: BALLERINE DI PELLE, REIKE NEN.
DA SINISTRA. ABITO SENZA MANICHE DI LANA CON CORPINO A INTAGLI, GONNA A PIEGHE E CINTURA DI PELLE.
TOP CORTO DI PELLE CON PROFONDA SCOLLATURA. TUTTO, ALAÏA.
DA SINISTRA. ABITO LUNGO IN CHIFFON DI SETA CON DETTAGLI DI PIZZO E SLIP DRESS DI TULLE RICAMATO CON MOTIVO GG.
ABITO DI CREPONNE CON PETTORINA RICAMATA DI PAILLETTES. TUTTO, GUCCI.
ABITO ASIMMETRICO DI DENIM PATCHWORK CON SPALLINE, MARNI.
ABITO AMPIO CON MANICHE A SBUFFO, LANVIN.
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MODELS: SELENA FORREST, BINX WALTON @ NEXT. HAIR MUSTAFA @ ART + COMMERCE.
MAKE-UP SUSIE SOBOL @ JULIAN WATSON AGENCY. SET DESIGN WHITNEY HELLESEN @ WEBBER. ON SET ROSCO PRODUCTION.
Amanda, Georgia and Jackie

photography by:
Jackie Nickerson
styling by:
Amanda Harlech
MODEL: GEORGIA PALMER @ IMG.
MAXI MANTELLA DI VOLPE A PELO
LUNGO UPCYCLED CON FODERA DI
SETA STAMPA KARLIGRAPHY.

NELLA PAGINA ACCANTO. MAXI MAN-


TELLA DI VISONE CON FRANGE FODE-
RATA IN TESSUTO DI LANA LEGGERA.

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GRAMMA KARLIGRAPHY IN RILIEVO.

IN APERTURA. A SINISTRA. GILET DI


PELLICCIA PATCH WORK DI VOLPE RI-
CICLATA. A DESTRA. ABITO CON LUN-
GHI SCIALLI DI CRÊPE SATIN STAMPA-
TO CON MOTIVO KARLIGRAPHY. STI-
VALI DI AGNELLO CON MONOGRAMMA
KARLIGRAPHY IN RILIEVO. ORECCHINI
FENDI O’LOCK IN METALLO DORATO.
GIACCA CON SCIALLE DI VISONE-PIU-
MA CON FRANGE, CINTURA CON FIB-
BIA FENDI O’LOCK, SHORTS IN JER-
SEY DI PIQUET. ORECCHINI FENDI
O’LOCK IN METALLO DORATO.

NELLA PAGINA ACCANTO. REGGISENO


IN MAGLIA DI CASHMERE GOFFRATA.

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RE AND WOMENSWEAR COLLEC-
TIONS; SILVIA VENTURINI FENDI AR-
TISTIC DIRECTOR OF ACCESSORIES
AND MENSWEAR COLLECTIONS; DEL-
FINA DELETTREZ FENDI JEWELLERY
CREATIVE DIRECTOR.

HAIR SOICHI @ ART PARTNER. MAKE-


UP LAURA DOMINIQUE @ STREETERS.
MANICURE PEBBLES AIKENS @ THE
WALL GROUP. SET DESIGN THOMAS
PETHERICK @ STREETERS. ON SET FA-
RAGO PROJECTS.
&

photography by:
Malick Bodian
styling by:
Ellie Grace Cumming
ABITO MONOSPALLA DI SETA PLISSÉ,
GUCCI. IN TUTTO IL SERVIZIO: GIOIEL-
LI, ALIGHIERI.

NELLA PAGINA ACCANTO, DA SINI-


STRA. TRENCH DI NAPPA E STIVALI DI
PELLE, PETER DO; BERMUDA IN CRÊPE
COUTURE STRETCH, VALENTINO. TOP
DI SETA, GIVENCHY; MAGLIA DI RETE,
MARCO BOLOGNA. TUTA DI SANGAL-
LO, ALBERTA FERRETTI; SANDALI DI
VITELLO, VIC MATIÉ.

IN APERTURA. A SINISTRA. ABITO DI


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WESTWOOD. A DESTRA. GIACCHE-
CAMICIA OVERSIZE DI FAILLE, VALEN-
TINO. PANTALONI, DA SINISTRA: IN
FRESCO DI LANA, GIVENCHY; IN GA-
BARDINE, PRADA. SANDALI DI VITEL-
LO EFFETTO WASHED CON CINTURINO,
VIC MATIÉ.
ABITO ASIMMETRICO DI SETA,
GIVENCHY.

NELLA PAGINA ACCANTO, DA SINI-


STRA. CAPPOTTO E PANTALONI IN
POPELINE DI COTONE, BALLERINE
PLATFORM DI NAPPA, SIMONE RO-
CHA. ABITO DI VISCOSA CON MANI-
CHE A RUCHES DI SATIN, LOEWE;
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TALONI TAGLIATI, MAISON MARGIE-
LA; SANDALI DI VITELLO EFFETTO
WASHED CON CINTURINO, VIC MATIÉ.

NELLA PAGINA ACCANTO, DA SINI-


STRA. GIACCA MONOPETTO E PANTA-
LONI, SOALLURE; MAGLIA DI LANA,
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LANA, BOSS; MAGLIA DI COTONE CON
SCOLLO A V, LORENA ANTONIAZZI.
TAILLEUR DI NAPPA, PROENZA
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APRILE 2021 N. 847

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Marte nei Gemelli, Saturno e Giove nell’Aquario. Vivacità. Brio. Attivismo. Dinamicità. I segni d’Aria vogliono
una comunicazione libera, aperta, fresca, sorprendente, che arricchisce e informa arrivando alla mente e all’anima,
creando immediate associazioni e forme illuminanti di sincronicità.

Ariete Toro Gemelli Cancro Leone Vergine


Campionesse di Le nate in aprile si Non vi fermate a ca- Potrete avventurarvi Sapete rinnovare il Non avete mai pec-
energia, caparbietà sono lasciate alle pire da dove viene e sulla scogliera, vi- profilo della vostra cato di autocompia-
e grinta, riuscite a spalle la dura quadra- dove va questa voglia cina al mondo degli assoluta indipenden- cimento, tutti sanno
cambiare passo. Ini- tura di Saturno, che di vivere vertiginosa. umani che passeggia- za. Troppo fiere per quanto siete esigenti
zio di primavera vin- non ha generato un Tutto sta diventando no sul lungomare. Il chiedere consiglio, con voi stesse. Ades-
cente. L’impeto che inizio d’anno como- immediatezza. Ciò sole scalda la roccia procedete per la vo- so però è primavera,
era un difetto, adesso do. Venere entra nel che va fatto risulta su- e sempre vi è amico. stra strada prendendo- potete sorridere, al-
è consigliabile. Po- segno. La primavera bito chiaro, così come Venere vi illumina vi la responsabilità di lentando ogni senso
tete lasciarvi andare ha ancora un anda- la via per realizzarlo rendendovi granchiet- ogni scelta. Anche in critico. Potreste osare
all’istinto, credere nel mento troppo lento, al meglio. In amo- ta più disponibile a amore può capitarvi proporvi, essere più
desiderio, muovervi comunque porta sol- re accantonate ogni una simpatia, un inna- di sbagliare, ma siete sicure delle vostre
con fervore. Nessun lievo. Anche al cuore. estenuante cerebra- moramento. Universo ben consapevoli che idee, anche se sprov-
bisogno di strategia. … El sol como un la- lità. Con sentimenti meno arido, senza l’errore è dipeso solo viste di sfacciataggi-
Siete indistruttibili e drón escala los muros e passioni sapete es- essere svenevole o da voi. Spesso vi ac- ne e audacia. Prime
piene di entusiasmo. (J.L. Borges). Avete la sere genuine. Venere melenso. Tutto è più corgete che è proprio due decadi mille volte
Le soluzioni vi si pre- pazienza e la certezza vi premia: è facile affettuoso e coglie le l’errore ad avervi fat- meno nervose. Terza
sentano con splendida di una forza che non lasciarsi andare, far mille sfumature della to capire le cose più decade smaniosa, irri-

Aprile
naturalezza. soccombe a nulla. sorridere il cuore. sensibilità. importanti della vita. tabile, suscettibile.

a cura di Marco Pesatori

Assenza assoluta di Siete sempre state Marte opposto per Non accettate che «La noia è tra i mali Marte crea qualche
spleen, che guasta la pronte a entrare nel la- le nate in dicembre. idee e progetti riman- meno gravi che si ostacolo e annuncia
giornata e rende cupi birinto di una relazio- Non siete certo il tipo gano astratti o inerti. debbano sopportare», giornate assillanti e
i pensieri. Anche se ne, accettando la sfida che si fa bloccare C’è in voi un bisogno affermava Proust. convulse nel lavoro,
troppe cose diventano di provocazioni intel- dall’incertezza, ma di fatti e concretezza. Non siete d’accordo. anche se i risultati pre-
urgenti, non vi fate ligenti, che all’inizio è normale ogni tanto Professionalità già Parente stretta del- mieranno l’impegno
conquistare da frene- sembrano in grado di un rallentamento. È da tempo in odore di la prevedibilità, voi e la qualità che arric-
sia o vertigine. Qual- meritare l’impegno. importante non far consacrazione. Ades- non la concepite e i chisce tutto quello che
cosa di importante sta In aprile è meno facile crescere la tensione so si riconosce la pensieri dei pedanti fate. L’amore preferi-
evolvendo a vostro evitare la banalità. Vi fino a farla diventare qualità, non c’è nulla li leggete prima che sce la passione vera,
vantaggio, Giove e mancano i duelli, gli fiamma fuori con- che slitta o si incep- compaiano. Un por- chiara, senza sotterfu-
Saturno sono una ga- affondi di sciabola, trollo. Le nate in no- pa. Le emozioni, le tentoso Marte in tri- gi e tattiche da adole-
ranzia e un Marte riso- le partite a scacchi di vembre si sono già passioni, i più accesi gono la tiene alla lar- scente. Una Venere
luto vi aiuta a portare passioni coinvolgen- lasciate alle spalle il sentimenti, l’Io non ga, insieme agli esseri sensuale lascia però
a termine il compito ti. Non volete cedere transito agitato. Mist ha più voglia di ricac- monotoni. Campo li- spazio a sogni e fan-
con puntualità impec- ai luoghi comuni, ma before the peak / The ciarli nell’inconscio. bero al diletto, all’in- tasie, con note anche
cabile. Trame d’amore qualche compromesso dream / Goes on (Jack L’amore mai accetta telligenza viva, a ogni romantiche e rilassate,
avvincenti. andrà accettato. Kerouac). di fare la comparsa. forma di genialità. oasi fuori dal tempo.

Bilancia Scorpione Sagittario Capricorno Aquario Pesci


One Last Thing
L’omaggio della Serpentine Gallery di Londra
a James Barnor, leggendario fotografo oggi
novantunenne, vede la partecipazione del direttore
creativo di Vogue Italia Ferdinando Verderi.
Il risultato? Vive tra uno schermo gigante
e i poster sparsi in giro per la città.
E su una speciale copertina di questo numero.

A P R.
2 0 2 1
N. 8 4 7
€ 5 , 0 0

James Barnor ieri e oggi. SOPRA. “Mike Eghan (BBC Africa service
presenter) at Piccadilly Circus, London”, 1967. A DESTRA. La replica
con Adwoa Aboah in una delle cover di questo numero.
Giacca a portafoglio e minigonna di lana e cupro, Maximilian; stivali,
Sanders & Sanders. Sittings editor, Flora Huddart.

Questa primavera Londra rende omaggio a un maestro primo al dieci aprile, alle ore 20:21, verrà proiettata
della fotografia, James Barnor. Al novantunenne arti- sullo schermo gigante di Piccadilly Circus. Un video
sta ghanese la Serpentine Gallery dedica infatti un’im- il cui finale contiene una sorpresa: una foto realizzata
portante retrospettiva, che abbraccia sessant’anni di da Barnor a Piccadilly nel 1967 si “trasforma” infatti
una carriera a cavallo tra due continenti, espressa in nella sua versione attualizzata, e diventa una delle co-
una poliedricità visiva che spazia dal ritratto in studio ver di questo mese. L’immagine è stata infatti scattata
al fotogiornalismo, dai lavori su commissione a quelli nello stesso luogo e nella stessa posa di cinquant’anni
di commento sociale. fa. Protagonista della versione odierna, Adwoa Aboah,
A prendere parte a James Barnor: Accra/London- la modella inglese di padre ghanese che è il simbolo di
A Retrospective, la Serpentine ha chiamato Ferdinan- una nuova generazione anglosassone.
do Verderi, direttore creativo di Vogue Italia, che ha Stampata in tiratura limitata di 2021 copie, questa
ideato una videoinstallazione focalizzata sul lavoro copertina – la prima di Barnor per Vogue Italia – sarà
di Barnor nella Londra degli anni Sessanta. L’opera, poi replicata su poster sparsi per la città, a richiamare
grazie alla collaborazione dell’istituzione londine- l’attenzione sulla mostra della Serpentine e su un leg-
se con l’emergente piattaforma artistica CIRCA, dal gendario testimone dell’arte africana.

Fine
Vogue Italia 847
SPRING / SUMMER 21

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