Sei sulla pagina 1di 4

E ilfigliogenerò il padre

Vitali celebra Vitali


Genealogie Yelasco cura una mostra molto speciale a Milano, un evento straordinario distribuito su quattro sedi espositive
per celebrare le opere e il lavoro del papà Giancarlo. Ma chi è davvero questo personaggio completamente atìpico, 88 anni,
una \ita quasi solitaria immersa nell'aite? Ecco che cosa scrisse di lui Giovanni Testori: «Una pittura sontuosa e trionfante
di sughi, succili, rapine cromatiche, carnali ascendenze, debordante difiumidi rose, di peonie e di sangue»
di GIANLUIGI COLIN a un tempo infinito grazie a una pittura che Giancarlo Vitati non si sia lasciato an-
sublime, densa di malinconica ironia e di dare a grandi entusiasmi: ha dato solo il
""•"" ntanto, perché dovrei am- «materico splendore». Personaggi «mar- suo assenso: «Se vi va, fate voi». Dichia-
s jf 1 mazzarloì n padre, s'inten- ginali» che Vitali riesce a. restituire nella rando da subito che non verrà all'inaugu-
4 Jf M de. La richiesta è perento- loro identità universale. È qui la sua gran- razione, che si asterrà da ogni intervista,
^ ^ a ria, del resto: "Devi uccide- dezza. E poi, i dettagli di un mondo fatto che non parteciperà a incontri pubblici,
> > J L , r e il padre. Punto". Un di cose semplici: un girasole, un gatto, un quasi fosse la volontà di non tradire il de-
must, come dicono quelli che sanno le piatto ricolmo di pesci, un coniglio scuo- stino di una vita quasi solitaria, vissuta
lingue e la sanno lunga. Sulla psicoanali- iato, il tavolo alla fine di un banchetto. con la moglie Germana pienamente nel
si. E sulla paternità». Velasco Vitali, pitto- Antonio Tabucchi traccia nel 1999 un ri- nome della pittura. Una pittura che sem-
re e scultore, autore tra i più riconosciuti tratto poetico del suo lavoro: «Personaggi bra avere come immaginari compagni di
e apprezzati dell'arte italiana, si confessa e situazioni dell'animo, in transito verso strada Goya, Velàzquez, Rembrandt, Sou-
così, parlando con ironia, ma anche con luoghi ignoti, sorpresi dalla luce abba- tìne, sino a Lucian Freud. Giancarlo Vitali
voce autentica, della sua tensione profes- gliante dell'arte. Non la luce fluorescente vive un corpo a corpo con la storia dell'ar-
sionale (ed emotiva) nell'affrontare una dei tubi al neon dei videogame, ma quella te.
nuova avventura artistica che lo vede, sta- che, come dice un verso di Montale, can- Con questa prima grande retrospettiva
volta, nel ruolo di curatore. Curatore però disce uomini e cose in un'eternità va riconosciuto al Comune di Milano il
di una mostra speciale: quella di Giancar- d'istante». merito di rendere omaggio a un artista di
lo. Suo padre. Di fronte alle opere di Giancarlo Vitali 88 anni tanto potente, quanto poco cono-
Una mostra davvero sorprendente, per non si può non restare colpiti dalla quali- sciuto: dal 4 luglio, sino al 24 settembre
la qualità delle opere, per la complessità tà della pittura e dalla sua capacità di evo- potrà essere scoperto a Palazzo Reale, al
della struttura espositiva, per i protagoni- care mondi. Mondi quasi sempre perduti Castello (nella Sala Viscontea e Bertarelli)
sti. Una mostra che appare come un viag- o che stanno scomparendo, mondi di un al Museo civico di Storia Naturale e a Casa
gio inatteso sul tema della pittura, tra di- tempo suo, perennemente dilatato e so- Manzoni, dove un curatore d'eccezione
fesa della tradizione e slanci sulla con- speso. E su tutto c'è il gesto, rapido, preci- come Peter Greenaway ha messo in scena
temporaneità in un confronto costante so, che domina l'impasto della materia. un inaspettato e mtìrno dialogo tra la me-
tra sguardi di generazioni diverse. Ma an- Qualità che incantò anche un severo criti- moria del luogo dove ha vissuto Alessan-
che un progetto espositivo (si tratta infat- co come Giovanni Testori che, dopo aver- dro Manzoni e le visioni di Giancarlo Vi-
ti di mostre in quattro sedi milanesi) che lo scoperto per caso attraverso una foto, tali. Così, il titolo della mostra Giancarlo
rappresenta la costruzione di una scrittu- in un articolo sul «Corriere della Sera», Vitali. Time Out, appare ora ancor più
ra critica che celebra il lavoro di Giancarlo nel 1984, scrive: «Avanti ai nostri occhi in- denso di evocazioni, quasi fosse, davvero
Vitali, ma mette in rilievo le connessioni e creduli, esaltati, ed esterrefatti, i fasti, ec- una «pausa necessaria» (per padre e fi-
le diversità di linguaggi in quel dialogo si- co, sì, i fasti, d'una pittura sontuosa e glio): un tempo sospeso per fare i conti
lenzioso che inevitabilmente si alimenta trionfante di sughi, succhi, rapine croma- con la propria esistenza di artisti, con il
nel rapporto tra pittore-pittore e ancor tiche, carnali ascendenze e debordante, passato certamente, ma ora anche con
più tra pittore-figlio. È lo stesso Velasco a sempre, di fiumi di rose, di peonie e di l'idea di una proiezione verso il futuro. Il
chiarirlo: «Per la prima volta mi ritrovo a sangue; una pittura della quale, fin lì, non figlio Velasco ricorda: «Prendersi cura di
curare una mostra su mio padre, conside- avevamo avuto notizia che tramite una fo- questo progetto significa cercare di rac-
rando la sua opera come un mondo uni- tografia». contare e ordinare qualcosa che è sempre
co, una geografia spaziale e temporale, E a rendere ancora più «sontuosa» stato sotto i miei occhi: l'importanza di
un rime out dalla realtà che si dilata nella quella pittura è 0 fatto che Giancarlo Vita- una pittura spontanea che raccontasse
pittura». ti è un autodidatta, quasi a volerci dire storie, ma anche il gesto stesso, anarchi-
Giancarlo Vitali è un vero maestro, ma sfacciatamente che il talento non si ap- co e isolato, alla ricerca ostinata di linee,
anche un personaggio atipico: la sua pen- prende né lo si insegna. Figlio di una fa- forme, macchie, riflessi, strisce e campi
nellata è densa, precisa, fluida e i suoi miglia di pescatori, Giancarlo non ha mai di colore. Un gesto pittorico fluido che
soggetti sono ancorati al microcosmo inseguito correnti, scuole, tantomeno con il tempo si è fatto sempre più sponta-
della sua stessa esistenza. Uomini e don- mode. Ha assecondato soltanto la sua na- neo, inventato, libero, e che non ha mai
ne del suo paese, Bellano, borgo di poche tura schiva. E ancor oggi difende il «dove- avuto paura dì astrarsi e cambiare, rima-
anime sulle sponde del lago di Como: il re» della sohtudine, della lontananza dal nendo però leggibile anche nei dialoghi
farmacista, il prete, una donna che spen- clamore. Anche quello dell'arte. E queste con la realtà 0 — piuttosto — con la sua
na un pollo. Ritratti di una umanità silen- scelte lo rendono, a suo modo, unico. illusione».
ziosa, spesso umile, dimenticata, ma Così, per questa avventura, inseguita D progetto si snoda nelle diverse sedi
straordinariamente viva e ora consegnata intensamente dal figlio Velasco, sembra mantenendo centrale Palazzo Reale: qui

CINQUESENSI
sono raccolte oltre 200 opere in un per- carpet che invita a passeggiare in mezzo a acque delle fonti lombarde, di alberi rac-
corso che racconta oltre settantanni di la- pinze e matrici calcografiche originali, un colti nei boschi e letti d'ospedale. Sono
voro. Un viaggio che comincia (e finisce) omaggio alla poesia dell'incisione, men- evocazioni dei disegni che Giancarlo Vi-
con una coppia di ritratti installati come tre nella seconda sala sono esposti oltre tali ha dedicato al tema della malattia du-
fossero dei dittici di coppie, senza esser- un centinaio dei 450 fogli realizzati da rante un suo lungo ricovero tra il 2002 e il
lo: si comincia con Angiolina Gandola Giancarlo: acqueforti, acquetinte, punte- 2003. Nonriuscivaa stare senza fare nul-
(1946) e il Ritratto di Poltì (1947) e si con- secche e cere molli. Continuiamo il per- la: allora chiese colori, carte, pennelli,
clude con altri due ritratti (Dama dei gat- corso: al Museo Civico di Storia Naturale matite. Nacquero così centinaia di dise-
ti, 1985 e II farmacista Pirola, 1992). Un un grande dipinto del Resegone accoglie gni, un racconto autobiografico, sincero,
gioco di relazioni immaginarie che ri- il pubblico. Ma rutto l'intervento è un dolente, ma anche ironico in cui «il corpo
manda alla finzione della vita, alla com- omaggio all'abate Antonio Stopparli, con- dell'artista» diventa metafora di un mon-
media umana. In particolare, poi, queste cittadino per nascita di Giancarlo Vitali, do in dissoluzione. E parlando di mondi
due opere raccontano perfettamente lo inventore della paleontologia moderna e in disfacimento, ecco anche un branco di
sguardo visionario e addirittura grottesco direttore, dal 1882 al 1891, dello stesso cani, le celebri sculture di Velasco, aggi-
di Vitali che avvolge buona parte della sua museo. L'installazione suggerisce un dia- rarsi nel cortile della casa, restituendo
pittura. Ma a Palazzo Reale c'è anche un logo tra i fossili veri e quelli dipinti dal pa- uno stato di autentica inquietudine.
«indizio», un gioco di specchi e di riman- dre, rievocando così una passeggiata vi- Certo, seguendo l'emozionante e ricco
di che sarà presente in tutte le altre sedi sionaria ai confini tra realtà e rappresen- percorso di Time Out, appare evidente la
espositive: Velasco colloca alla fine del tazione pitto- complessità di questo racconto «totale»
percorso un suo doppio ritratto, dipinto rica. Infine, su e per Giancarlo Vitali: una sorta di at-
su una tavola recuperata nello studio e MortaKty with lante disegnato a quattro mani in cui so-
densa di stratificazioni di colori. Da una Vitali di Peter no fissati i punti cardinali di un pensiero
parte Giancarlo: è in piedi, il braccio ap- Greenaway: carico di straordinaria energia. Qui c'è la
poggiato su una tela, sullo sfondo, l'ate- una vera mo- geografia di una pittura fluida e carnale,
stra nella mo- felice, sofferente, quieta e insieme feroce,
lier dell'artista. Dall'altro lato, l'autoritrat- stra, potente,
to di Velasco: anche lui è in piedi, i vestiti dove soprattutto non sono delimitati i
inaspettata, confini per una verità dell'esistenza. La
sporchi di colore, ma la postura è fronta- sorprendente.
le, guarda dritto negli occhi, quasi a di- scrittura di Giancarlo è autentica, onesta,
Casa Manzoni universale. E lo è anche quella di Velasco,
chiarare il profondo senso di appartenen- è trasformata
za a un mondo di affetti e che ha nella pit- suo figlio prima che curatore. «Oggi pro-
in una Wunde- viamo a ricreare un padre. Io l'ho fatto,
tura il fulcro. rkammer, do-
Al Castello sono ospitate le incisioni di per esempio», dice Velasco. Una sfida im-
ve i dipinti e i pegnativa, necessaria. Ma forse, sempli-
Giancarlo Vitati (che mettono in luce la disegni talvol- cemente, un gesto d'amore per ritrovare
sua straordinaria qualità nel disegno e ta grotteschi di Vitali convivono e dialo- una parte di sé.
nella stampa). Velasco si è «appropriato» gano con centinaia di costumi di ogni
delle lastre originali del padre e ne ha fat- epoca, con ampolle mediche ricolme di & RIPRODUZIONE RISERVATA

to una istallazione: ci accoglie così un red

CINQUESENSI
Le immagini
In alto sopra il titolo, da
sinistra a destra: Angiolina
Gondola (1946) di Giancarlo
Vitali; il ritratto che Velasco
Vitali ha dipinto del padre
Giancarlo nel 1988 e
l'autoritratto che Velasco ha
realizzato sul retro dello
stesso quadro. Qui sopra,
d'alto, tre opere di
Giancarlo Vitali: Dama dei
gatti (1985), Franco il
falegname (197'5), Germana
(1959), moglie di Giancarlo.
Nella pagina accanto: in
alto l'installazione di Peter
Greenaway a Casa Manzoni;
/( farmacista Pirata (1992),
opera di Giancarlo Vitali; e
Velasco Vitali con il padre in
un ritratto di Gianluigi Colin

CINQUESENSI
L'appuntamento nel 1991 in occasione del
Giancarlo Vitali. Time Out a centenario della morte
cura di Velasco Vitali (Bedano, dell'abate Antonio Stoppani
Lecco, 1960), Milano, Palazzo (Lecco, 1824- Milano, 1891),
Reale / Castello Sforzesco / geologo e direttore del
Museo di Storia Naturale / museo. A Casa Manzoni,
Casa del Manzoni, dal 5 luglio infine, Mortality with Vitali,
al 24 settembre l'installazione site-specific
(www.palazzoreale milano.it), del regista inglese Peter
Catalogo Skira. Palazzo Reale Greenaway (1942, autore di
ospita una grande antologica un saggio in catalogo di cui
con 200 opere di Giancarlo proponiamo un estratto)
Vitali (Bellano, 1929) divise con i dipinti e i disegni - -Kì
in 10 sezioni, dai primi anni a confronto con centinaia
Quaranta agii anni Ottanta- di costumi di ogni epoca
Novanta. Nella Sala Viscontea
del Castello Sforzesco
saranno esposti 150 fogli con
le incisioni. Al Museo di Storia
Naturale una sezione
tematica dedicata a Le forme
del tempo, un nucleo di opere
(i fossili e i ritrovamenti
geologici) realizzate da Vitali

CINQUESENSI

Potrebbero piacerti anche