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ISTOLOGIA

APPARATO RESPIRATORIO
FUNZIONE: condurre, umidificare, ripulire da eventuali particelle grazie alle cellule epiteliali
che rivestono gli organi cavi e riscaldare l'aria verso i polmoni + stimoli olfattivi + produzione
di suoni
presenza sia di organi cavi che parenchimatosi
naso → faringe → laringe → trachea → bronchi → bronchioli → polmoni → alveoli

porzione di conduzione: organi cavi che conducono l’aria ai polmoni + porzione respiratoria
e quindi di scambio gassoso

NASO
Epitelio pseudostratificato cilindrico ciliato con cellule mucipare caliciformi (chiare e grandi).
Delimitato da ossa nasali tipo etmoide e mascellari

FARINGE
Rinofaringe: tratto proprio del respiratorio → Orofaringe: tratto in comune con apparato
digerente con epitelio pavimentoso pseudostratificato → Laringofaringe
è un organo cavo in comune con l’apparato digerente
Epitelio pseudostratificato cilindrico ciliato con cellule mucipare caliciformi

LARINGE
Cartilagine elastica: epiglottide che evita ingresso di materiale nelle vie aeree
Cartilagine ialina: tiroidea, cricoidea, aritenoidea, corniculata
Epitelio pseudostratificato cilindrico ciliato con cellule mucipare caliciformi
Glottide: epitelio pavimentoso composto (a livello delle corde vocali) e poggia su un
connettivo della lamina propria

Ha uno scheletro cartilagineo che forma la parete


dell'organo. Le cartilagini sono connesse da fibre
elastiche e sono quasi tutte ialine.
Epiglottide che è una cartilagine elastica in quanto si
muove per chiudere l'apertura della laringe quando si
deglutisce e aprire quando deve passare l'aria.
inizio vie aeree inferiori

TRACHEA
organo CAVO a TONACHE SOVRAPPOSTE
formata da anelli cartilaginei discontinuo uniti dal muscolo tracheale.
A livello della T4 si ramifica in tronco destro e sinistro.
posteriormente abbiamo l'esofago.
Tra gli anelli c'è uno strato di tessuto di fibre elastiche che serve ad adattare il lume della
trachea durante l'espirazione.
- Tonaca mucosa = pseudostratificato cilindrico ciliato con cellule mucipari caliciformi +
lamina propria (tessuto connettivo lasso)
- Tonaca sottomucosa = connettivo lasso con ghiandole a secrezione mista tracheali e
bronchiali
- Tonaca muscolo-fibrosa = connettivo denso e fibre elastiche, avvolge gli anelli cartilaginei
e costituisce il muscolo tracheale.

evidente la struttura a
forma di C (anelli di
cartilagine ialina)

simile a bronchi
intrapolmonari ma in
questo caso l’anello
cartilagineo è continuo e
abbiamo stato muscolare
fra tonaca mucosa e
tonaca sottomucosa

tonaca fibrosa (tf) avvolge l’anello cartilagineo (ca)

esternamente abbiamo tonaca avventizia (A) in cui è


possibile osservare presenza adipociti (ad)

tonaca mucosa → epitelio di rivestimento + lamina


propria

tonaca sottomucosa (SM) è di connettivo lasso e


contiene ghiandole tubulo-acinose siero-mucose
BRONCHI
placche cartilaginee si riducono via via che il bronco si ramifica.
I polmoni si collocano nella cavità toracica inseriti in uno spazio sieroso detto cavità
pleurica, sono rivestiti da una tonaca sierosa detta pleura (palloncino)

I bronchi penetrano nei polmoni e si ramificano generando l'albero bronchiale: il bronco


destro ha diametro maggiore ed è più corto del sinistro a causa della presenza del cuore. Il
bronchio di destra si ramifica in 3 bronchi lobari quello di sinistra invece dà origine a 2
bronchi in quanto il polmone sinistro ha solo due lobi

Placche cartilaginee frammentate


- Tonaca mucosa: Epitelio pseudostratificato cilindrico ciliato con cellule mucipari caliciformi
+ lamina propria (connettivo lasso)
- Strato muscolare liscio
- Tonaca sottomucosa: connettivo lasso + ghiandole bronchiali

la differenza con la trachea è che si ha tra la tonaca mucosa e sottomucosa uno strato di
tessuto muscolare liscio ←

BRONCHIOLI
No cartilagine!
Il bronchiolo avrà un lume stellato e intorno uno strato di cellule muscolari lisce disposte
circolarmente che modulano la quantità di aria.
I bronchioli → bronchioli terminali → bronchioli respiratori → dotti o sacche alveolari che
permettono gli scambi gassosi.

Bronchioli terminali: epitelio cilindrico semplice con ciglia e poche cellule mucipare
caliciforme + cellule di CLARA + tonaca muscolare
Bronchioli respiratori: epitelio cilindrico semplice senza ciglia ne cellule mucipare caliciformi
+ tonaca muscolare
ALVEOLI
Epitelio pavimentoso semplice costituito da pneumociti

Non vanno confusi con adipociti bianchi perché


avrebbero un citoplasma sottile mentre alveoli hanno
tanti puntini che indicano gli pneumociti

POLMONI
Organo PARENCHIMATOSO
Cerchio giallo indica bronchioli
In blu vasi sanguigni

Si osservano strutture cave a tonache sovrapposte,


una di queste è il bronchiolo (BL) e una il bronco (B)
sempre con lume stellato ma con attorno delle
placche cartilaginee (ca)
RIASSUNTO: tutti tessuti epiteliali cilindrici pseudostratificati sempre ciliato tranne che in
bronchioli respiratori
trachea: mucosa → sottomucosa con ghiandole → muscolo-fibrosa che avvolge anelli
cartilaginei
bronchi: mucosa → muscolare liscio → sottomucosa e ghiandole
bronchioli: no cartilagine
- terminali: ciliati
- respiratori: non ciliati
alveoli: pavimentoso semplice

TESSUTO NERVOSO

NEURONI
- Nucleo evidente e molto grande vescicoloso eucromatico (attivo e lasso)
- Citoplasma: intensamente basofilo con zolle di Nils (accumuli di RER), è ribosomi sono
responsabili della basofilia
- Si originano più prolungamenti se sono unipolari

neuroni sono circondati da cellule satellite (più piccole), cellule gliali che nei nervi periferici
rivestono il pirenoforo dei neuroni

L’organo in figura è un ganglio ←

Nell'immagine a sx notiamo passaggio di fibre nervose (fn).


Nei gangli sensitivi sono contenuti neuroni pseudounipolari
MIDOLLO SPINALE
Sostanza grigia: contiene i corpi cellulari dei neuroni
Sostanza bianca: contiene assoni ed è esternamente alla sostanza grigia

Colorante basofilo che mette in


evidenza i nuclei e i corpi dei
neuroni posti al centro nella
sostanza grigia (più colorata) ed
esternamente la sostanza bianca.

GANGLIO SPINALE
- corpo cellulare dei neuroni pseudounipolari che si ramificano a T
- il corpo è rivestito da cellule satelliti più colorate in coloranti basici
- in base alla sezione di taglio possono contenere o meno il nucleo (le porzioni più piccole
non lo contengono le altre più grandi si)
- nel citoplasma è presente una zona a C non colorata da cui emerge l'assone → in questa
zona non sono presenti i ribosomi

GUAINA MIELINICA
avvolgimenti concentrici della membrana plasmatica di cellule di SCHWANN (per SNP)
oppure da oligodendrociti per i neuroni del SNC.
➢ mielina (lipide) che deve essere conservata altrimenti verrà persa.
➢ Preparato in cui è persa la mielina: Parte rosa corrisponde all’assone, parte centrale
bianca corrisponde alla guaina mielinica
➢ se i lipidi vengono conservati in una sezione abbiamo immagine.

Dove la porzione chiara corrisponde all’assone mentre


quella esterna è la mielina.
In nero è evidenziata la mielina che circonda la cavità
bianca
NERVO
organo a struttura filamentosa, composto da fibre
nervose poste in parallelo e organizzate da un tessuto
connettivo
- esternamente epinevrio (epn) = connettivo denso, è
il rivestimento di tessuto connettivo più esterno di un
nervo periferico
- perinevrio (pn) delimita il fascio di fibre nervose, è il
rivestimento intermedio di un nervo periferico
- al di fuori troviamo adipociti (ad)

LONGITUDINALMENTE

mette in evidenza i fasci nervosi


tessuto connettivo del perinevrio ed endonevrio
presenza anche di adipociti

APPARATO URINARIO
consiste in 2 reni (organi parenchimatosi), ureteri, vescica, uretra

Questa è un serbatoio temporaneo da cui origina l’uretra che è il condotto che


accompagnerà l’urina all’esterno.

FUNZIONI
- Produzione dell’urina
- Filtrazione sangue ed eliminazione dei prodotti finali del catabolismo azotato
- Detossificazione ed eliminazione di composti tossici o farmaci
- Regolazione del PH plasmatico e sua omeostasi
- Mantenimento dell’equilibrio idrosalino
- Mantenimento della pressione sanguigna
- Funzione endocrina rilasciando ormoni per la produzione di vitamina D e eritropoietina
RENI
si trovano nella cavità addominale
- margine concavo mediale chiamato ilo dove
nervi entrano/escono, uretere esce, vasi
sanguigni entrano/escono, attorno a quest’area
notiamo la presenza di tessuto adiposo
- superficie laterale convessa, rivestimento con
sottile capsula connettivale

rene di destra è più basso del rene di sinistra a


causa della presenza del fegato e rapporto
indiretto con duodeno

calici minori → calici maggiori → pelvi renali → uretere → vescica

2 porzioni: MIDOLLARE che presenta delle strutture triangolari dette piramidi renali e
CORTICALE che è presente tra piramidi renali (colonne renali) e tra piramidi e capsula
connettivale.
L’apice delle piramidi è detta papilla renale ed è abbracciata ai calici renali minori e
maggiori che catturano urina prodotta

Le arterie renali si distaccano dall’aorta addominale e penetrano nell’ilo dell’organo dove si


ramificano diventando arterie segmentali ognuna delle quali si modificherà a sua volta.

Parenchima è composto da unità chiamate


NEFRONI: presenta una porzione iniziale detta
corpuscolo renale o di Malpighi che comprende
il glomerulo, un gomitolo di capillari ed è
ospitato da una struttura a forma di coppa detta
appunto Capsula di Bowman. L'ultrafiltrato
percorre il tubulo renale dove viene modificato.

Il tubulo renale è diviso in tubulo contorto


prossimale → ansa di Henle → tubulo contorto
distale fino alla fusione con dotti collettori. Le
ramificazioni emettono un’arteriola afferente
che forma il glomerulo da cui origina l’arteriola
efferente

Dal glomerulo origina l’arteriola efferente che fuoriesce e forma una rete capillare dando
origine a vene interlobulari che scendono, si connettono con le vene arcuate, poi vene
interlobari che scendono e confluiscono nelle vene renali che riportano il sangue refluo nella
vena cava inferiore.
LOBO RENALE → comprende sia midollare che corticale
LOBULO RENALE → comprende solo corticale
I confini sono due arterie interlobulari, ha una porzione centrale detta raggio midollare di
condotti paralleli che sono dotti collettori che fanno passare l’urina nel calice.

(ca) è capsula di tessuto connettivo


denso

(cc) è cortex corticis che è subito sotto


a ca e non presenza ancora corpuscoli
renali

(cr) sono i corpuscoli tondeggianti del


Malpighi

raggi midollari nel riquadro

NEFRONE
CORPUSCOLO RENALE = porzione dilatata iniziale che comprende il glomerulo e la
capsula di Bowman epitelio pavimentoso semplice
- Glomerulo = si inserisce nella capsula di Bowman
- Capsula di Bowman = costituita da 2 foglietti che contengono lo spazio in cui viene
immagazzinato il microfiltrato.
Il foglietto parietale è costituito da un epitelio
pavimentoso semplice, il viscerale invece è
costituito da cellule bianche dette podociti.
Questi sono cellule con prolungamenti lungo i
quali si estendono dei piccoli pedicelli che si
interdigitano tra loro denominando le cellule
podociti. Questi podociti aderiscono alle pareti
dei capillari del glomerulo e questi capillari
presentano delle fenestrature che facilitano la
fuoriuscita di materiali poi raccolti nella
camera glomerulare.

TUBULO RENALE = segue al corpuscolo e si suddivide in tratti successivi e poi convogliato


in dotti comuni maggiori detti dotti collettori che confluiscono nei dotti di Bellini che
rilasceranno l’urina nelle vie urinarie.
Tubulo contorto prossimale rivestito da un epitelio cubico semplice in cui le cellule sono
molto attive nel riassorbimento di acqua (75% dell’ acqua riassorbita). Tolgono acqua dal
tubulo renale e la portano nel letto vascolare. Queste cellule possiedono microvilli sulla
superficie.
Ansa di Henle che si piega a U. Quest’ansa ha due braccia, una discendente sottile quindi
epitelio pavimentoso semplice e una ascendente più spessa quindi epitelio cubico semplice.
Qui viene riassorbito il 5% dell’acqua e avvengono delle modificazioni con il riassorbimento
di altre sostanze.
Tubulo contorto distale avviene un’ulteriore riassorbimento dell’acqua (15%) grazie ai
microvilli e epitelio cubico semplice a questa altezza si trova la macula densa
Dotto collettore epitelio cubico semplice per poi scendere a livello dei dotti papillari di Bellini
dove l’epitelio diventa cilindrico semplice.
Il dotto collettore è impermeabile all’acqua a meno di stimoli ormonali da parte dell’ipofisi
dell'ormone diuretico o vasopressina.

APPARATO IUXTAGLOMERULARE
in corrispondenza di contatto tra tubulo contorto distale e polo vascolare del glomerulo
per regolare il flusso sanguigno renale e mantenere costante la velocità di filtrazione
glomerulare regolando la pressione arteriosa
cellule granulari iuxtaglomerulari: secernono RENINA che converte angiotensina I in
angiotensina II che è un vasocostrittore che aumenta la pressione sanguigna e stimola
secrezione di aldosterone

URETERE
organo a tonache sovrapposte, diametro incostante con restringimenti.
si osserva chiaramente lume stellato
- tonaca mucosa (epitelio di transizione tipico degli organi cavi delle vie urinarie con cellule
cupoliformi) + lamina propria (connettivo denso)
- 2 tonache muscolari che devono avere orientamenti diversi quindi longitudinale interno (LI)
e circolare esterno (CE), nell’ultimo tratto abbiamo anche longitudinale esterno (LE)
- tonaca avventizia (connettivo lasso)

N.B. struttura molto simile all’esofago ma qui NON è presente la tonaca sottomucosa
VESCICA
organo cavo a tonache sovrapposte
M → inferiormente abbiamo la prostata e posteriormente il retto, la vescica ha rapporti con il
peritoneo parietale
F → la vescica con l’uretra conduce l’urina all’esterno, è in rapporto posteriormente con
utero e vagina (non con il retto)

La parete quando è vuota presenta pieghe che spariscono quando si distende. Esiste
un’area a livello della base di forma triangolare detta trigono che è sempre distesa
indipendentemente dallo stato di riempimento.
- Tonaca mucosa: epitelio di transizione + lamina propria
- Tonaca muscolare: molto spessa, fibre organizzate da fascetti di tessuto connettivo lasso
- Tonaca avventizia
- Tonaca sierosa

N.B. NON presente muscolaris mucosae né sottomucosa, notare le cellule binucleate in


superficie che fanno capire che si tratta di epitelio di transizione (vie urinarie)
URETRA
sfintere interno uretrale → cellule muscolari lisce
sfintere uretrale esterno → fibro muscolari striate scheletriche volontarie
Nell’uretra maschile abbiamo un primo tratto che attraversa la prostata (uretra prostatica),
procede nell'uretra membranosa e infine nell’uretra peniena per aprirsi nell’orifizio uretrale
esterno.
Durante il riempimento della vescica il sistema nervoso ortosimpatico mantiene contratto lo
sfintere uretrale interno e rilassata la parete della vescica.
A livello del rene oltre alla produzione dell’urina si individuano funzioni di ghiandole
endocrine infatti contiene cellule impegnate nella produzione della vitamina D che viene
attivata in diidrossicolecalciferolo che stimola il metabolismo del calcio. Nel tubulo interstizio
inoltre viene prodotto l’EPO che stimola la produzione degli eritrociti nel midollo (DOPING)

RIASSUNTO
gli organi cavi delle vie urinarie hanno tipicamente come epitelio di rivestimento un tessuto
epiteliale composto (epitelio di transizione con cellule cupoliformi o bilobate)
corticale → capsula connettivale → cortex corticis → corpuscoli malpighi (tondeggianti)
midollare → noto glomerulo e tubi distali e prossimali
Corpuscolo renale → epitelio pavimentoso semplice e nella capsula di bowman anche
presenza di podociti (cellule bianche)

Tubulo renale → tutto epitelio cubico semplice tranne eccezioni


Tubulo contorto prossimale → epitelio cubico semplice e microvilli sulla superficie.
Ansa di Henle → discendente sottile epitelio pavimentoso semplice, ascendente epitelio
cubico semplice.
Tubulo contorto distale → microvilli e epitelio cubico semplice + macula densa
Dotto collettore → epitelio cubico semplice per poi scendere a livello dei dotti papillari di
Bellini dove l’epitelio diventa cilindrico semplice.

URETERE → mucosa → 2 muscolari con orientamenti diversi → avventizia


VESCICA → mucosa → muscolare spessa con presenza connettivo → avventizia →
sierosa
URETRA → pseudostratificato

APPARATO DIGERENTE
organi cavi posizionati uno di seguito all’altro. Annesse a questi organi vi sono molte
ghiandole che contribuiscono alle funzioni svolte da tale apparato

Cavità orale → Faringe → Esofago → Stomaco → Intestino tenue (duodeno, mesenteriale


che comprende il digiuno e l'ileo) → Intestino crasso (cieco, colon, retto)
FUNZIONI
- Ingestione, triturazione del cibo e deglutizione
- Secrezione di acidi e enzimi per la digestione
- Assorbimento delle sostanze nutritive e acqua
- Compattazione del materiale non digeribile (formazione delle feci)
- Eliminazione dei prodotti di rifiuto e non digeribili

CAVITÀ ORALE
bocca al cui interno abbiamo la lingua e posteriormente abbiamo l’istmo delle fauci in cui il
bolo alimentare passa e inizia a percorrere la faringe e poi l’esofago.
Denti → organi speciali costituiti da tessuti mineralizzati: abbiamo porzione visibile detta
corona e una articolata nell’osso detta radice, nella porzione centrale abbiamo la camera
polpuaria che contiene un connettivo ricco di staminali detto polpa. La dentina riveste il
bulbo e a livello della radice abbiamo del tessuto mineralizzato simile al tessuto osseo detto
cemento e a livello della corona abbiamo lo smalto che è il tessuto epiteliale più duro del
corpo umano e non contiene cellule.
La lingua è un organo prevalentemente muscolare striato scheletrico. È rivestita da una
tonaca mucosa con epitelio pavimentoso pluristratificato e presenta anche ghiandole
salivari.
Queste sporgenze sono le papille e sono importanti per la prensione del cibo e per la
ricezione degli stimoli gustativi.

FARINGE
in comune con apparato respiratorio

ESOFAGO
Organo CAVO a TONACHE SOVRAPPOSTE
Presenta anche 4 restringimenti dovuti ai rapporti che a con gli organi che incontra:
- Cricoideo = laringe
- Aortico = aorta
- Bronchiale = bronchi
- Diaframmatico = diaframma

Lume stellato

- Tonaca mucosa: epitelio di rivestimento


pavimentoso composto non cheratinizzato +
lamina propria, assorbe, riveste e secerne muco
che funge da lubrificante
- Muscolaris mucosae: 1/2 strati di cellule
muscolari lisce
- Tonaca sottomucosa: connettivo lasso +
ghiandole esofagee + vasi sanguigni
- Tonaca avventizia
N.B. la presenza della muscolaris mucosae è
tipica degli organi cavi dell’apparato
digerente

la componente muscolare liscia è composta


da due strati: uno circolare interno (CI) e uno
longitudinale esterno (LE)
→ simile all’uretere ma non avrebbe
sottomucosa e muscolaris mucosae, invece
ha tonaca mucosa molto ampia

nella sottomucosa si osserva la frequente presenza di vasi sanguigni, quella indicata con la
freccia è una venula, in questa sezione non si osservano ghiandole normalmente presenti
nella sottomucosa

GHIANDOLE ANNESSE
- Intraepiteliali = mucipare caliciformi
- Intramurali = nella tonaca mucosa e/o sottomucosa
- Extramurali = ghiandole salivari maggiori, fegato e pancreas

ipocondrio destro 1, epigastrio 2, ipocondrio sinistro 3


fianco destro 4, mesogastrio 5 fianco sinistro 6
fossa iliaca destra 7, ipogastrio 8, fossa iliaca sinistra 9

Grazie a questa divisione possiamo collocare i diversi organi


profondi e proiettarli sulla superficie. Nella cavità addominale
c’è uno spazio le cui pareti sono rivestite dal peritoneo
- Foglietto parietale = più esterno
- Foglietto viscerale = più interno
Sempre con gli organi inseriti a palloncino
STOMACO
organo CAVO a TONACHE SOVRAPPOSTE
Occupa l’epigastrio e l’ipocondrio sinistro, è in
rapporto con il fegato, la milza e il colon.
Continua la digestione dei carboidrati iniziata da
amilasi della saliva, aggiunge liquido acido al cibo
ingerito

Ha 4 porzioni:
- cardias → zona di transizione tra esofago e
stomaco
- fondo → porzione cupoliforme che si appoggia al
diaframma
- corpo
- piloro → si apre nell’intestino tenue

Piccolo omento è un legamento di connettivo fondamentale che


connette stomaco-duodeno al fegato. Ha 2 componenti, la
porzione che connette lo stomaco al fegato è il legamento
epatogastrico e il legamento epatoduodenale che connette il
fegato e il duodeno.
Qui è contenuta l’arteria epatica, la vena porta e il coledoco che è
il condotto che trasporta la bile dal fegato al duodeno.

- tonaca mucosa: epitelio cilindrico semplice + lamina propria in cui


si collocano delle ghiandole tubulari e le fossette gastriche più
presenti nella sezione pilorica
- tonaca muscolaris mucosae
- tonaca sottomucosa
- tonaca muscolare: molto spessa, sono presenti più strati a
orientamenti diversi, strato obliquo più internamente oltre al
circolare e al trasversale.
- tonaca sierosa: rivestito quasi interamente dal PERITONEO

Nella lamina propria sono collocati gli adenomeri delle


ghiandole tubulari dello stomaco.

tutte le cellule dell’epitelio di rivestimento sono uguali e


indica che producono muco ←
GHIANDOLE GASTRICHE
- A livello del cardias = tubulari composte e producono muco
- A livello del piloro = tubulari ramificate e producono muco e gastrina
- Propriamente dette = tubulari semplici e sono contenute: cellule parietali (delomorfe) che
producono HCl per attivare il pepsinogeno.
Hanno numerose pompe protoniche per il rilascio dell’acido. (Assorbono anche B12) cellule
principali (adelomorfe) che producono e rilasciano il pepsinogeno
- Cellule del colletto = producono muco

piloro → tonaca muscolare


molto spessa e fossette
gastriche molto più profonde

corpo: differente morfologia


delle ghiandole con diversi
tipi cellulari che nel cardias e
nel piloro sono tutte a
secrezione mucosa

INTESTINO TENUE
Organo CAVO VISCERALE a TONACHE SOVRAPPOSTE
lungo 7 metri, composto da duodeno → digiuno → ileo
Il duodeno è a forma di C, digiuno e ileo presentano anse intestinale e comprendono
l’intestino mesenterico dove continua la digestione e inoltre avviene l’assorbimento delle
sostanze nutritive.
- parete si solleva in pieghe (plicae e villi) che si estroflettono.
- ghiandole tubulari che si approfondano nella lamina propria che vanno a costituire cripte.
- enzimi prodotti dal pancreas rilasciati nel duodeno dove viene rilasciata anche la bile con
funzione nella digestione dei grassi + enterociti proteine in grado di permettere una
digestione di membrana contribuendo ai meccanismi di digestione.

DUODENO
Presenza di pieghe dette plicae che ampliano la superficie, si dispongono lungo tutto
l’intestino. Nella parete del duodeno abbiamo 2 papille una maggiore posta inferiormente
che permette l’ingresso degli enzimi pancreatici veicolati dal dotto pancreatico maggiore in
una papilla dove si trova uno sfintere muscolare detto sfintere di Oddi che regola l’ingresso
degli enzimi pancreatici nel duodeno e una minore in cui si porta il dotto pancreatico
accessorio. A livello della papilla maggiore arriva anche il coledoco che contiene la bile.

- Tonaca mucosa: epitelio cilindrico semplice con villi e pliche + lamina propria + ghiandole
tubulari semplici + cellule mucipare caliciformi
- Muscolaris mucose strato sottile
- Tonaca sottomucosa: connettivo lasso + ghiandola di Brunner (tubulari composte nel
duodeno) → pliche e villi
- Tonaca muscolare: 2 strati circolare interno e longitudinale esterno
- Tonaca sierosa: PERITONEO (solamente nel bulbo, nelle altre zone tonaca avventizia)

oltre a notare la presenza di vasi sanguigni nella


sottomucosa troviamo anche le ghiandole di
Brunner (nel rettangolo) che son adenomeri
ghiandolari e non ci sono nell’intestino
mesenterico
presenza in entrambi i casi di ghiandole di
Brunner

gli asterischi corrispondono a ghiandole tubulari


semplici il cui lume si apre tra i villi, attorno ai
villi a volte si osservano anche cellule mucipare
caliciformi

superficie dei microvilli è a orletto a spazzola

Le ghiandole di Brunner producono muco che


ha lo scopo di neutralizzare l’acidità gastrica
che proviene dallo stomaco e che potrebbe
danneggiare le pareti del duodeno
INTESTINO MESENTERIALE
comprende il digiuno e l’ileo, completamente avvolto dal PERITONEO, connette le anse con
le parete addominale posteriore formando il meso detto mesentere, innervato da arteria
mesenterica superiore

Le plicae sono costituite da tonaca mucosa con lamina


propria e sottomucosa. Presentano a loro volta i villi
intestinali che sono estroflessioni della tonaca mucosa.

Uguale a duodeno ma assenza ghiandole di Brunner ma


presenza di placche di Peyer che sono aggregati di
noduli linfoidi collocati nella lamina propria della mucosa

- apparato
urinario ha
tonaca
muscolare
invertita
rispetto
all’intestino

INTESTINO CRASSO
organo CAVO a TONACHE SOVRAPPOSTE
suddiviso in:
- Cieco = connesso all’appendice ricca di tessuto linfoide con valvola ileo-ciecale (immette
contenuto dell’ileo nell’intestino crasso)
- Colon = ascendente, trasverso, discendente, sigma
- Retto = diviso in ampolla rettale e canale anale
La parete esterna, quindi la parete muscolare dell’intestino crasso si ripiega in quanto lo
strato si condensa in 3 strutture nastriformi dette tenie.
Tipicamente la tonaca mucosa dell’intestino crasso presenta ghiandole intestinali tubulari

VASCOLARIZZAZIONE
È fornita dalle arterie mesenteriche superiori per il primo tratto del colon ascendente e
trasverso e trasverso e discendente da mesenterica inferiore fino al retto. Queste due
arterie sono rami dell’aorta addominale.

M (epitelio cilindrico semplice con orletto a spazzola) + lamina propria (NO pliche ne villi) +
ghiandole tubulari semplici a secrezione mucosa + cellule mucipare caliciforme abbondanti
→ MM → SM → M (CI e LE) → tonaca avventizia o sierosa a seconda del punto

COLON
Le arterie formano arcate che si estendono fino a raggiungere i diversi tratti del colon. Il
sangue refluo viene raccolto da vene con percorso analogo a quello delle arterie e sono:
vene mesenteriche superiore (primo tratto) e inferiore (ultimo tratto). Queste due vene
raccolgono il sangue che va nella vena porta che andrà al fegato in modo da processare il
sangue prima di essere riportato nella vena cava e al cuore.

notare la presenza di aggregato linfocitario molto


basofilo che è MALT nella tonaca mucosa

NON ci sono villi ma solo


ripiegamenti, ma invece
notiamo nella Lp
ghiandole tubulari semplici

MM ha cellule con due andamenti diversi perpendicolari tra


loro, in Lp sono presenti adenomeri delle ghiandole tubulari
semplici
N.B. distinzione tra epitelio colon e
stomaco perché il primo non è
uniformemente colorato per via delle
cellule mucipare caliciformi che si colorano
minormente e inoltre se si osserva la
tonaca mucosa: nello stomaco tutte le
cellule producono muco e sono
debolmente colorate e sono tutte uguali
mentre nel colon abbiamo enterociti e
cellule cilindriche con mucipare caliciformi.

IDENTIFICAZIONE
Nello stomaco vediamo una tonaca mucosa con invaginazioni, nella lamina propria
troviamo ghiandole, l’epitelio di rivestimento è costituito da uno strato di cellule.
Nell’intestino tenue ci sono i villi intestinali specifici di questo organo: il duodeno ha delle
ghiandole nella sottomucosa (Brunner) mentre gli altri tratti no. Se vi sono i noduli linfatici
(placche di Peyer) sapremo che è un tratto dell’ileo. Nel colon ci sono tantissime mucipare
caliciformi.

GHIANDOLE
Possono essere classificate in base alla posizione:
- Intramurali = Brunner, tubulari semplici, salivari (parotidi, sottomandibolari, sottolinguali)
- Extramurali = organi definiti con capsula che mediante dotti convogliano il loro secreto nel
lume del tubo digerente (ghiandole salivari maggiori, il pancreas e il fegato)

PAROTIDE
organo parenchimatoso, rilascia secreto nel dotto di Stenone a livello del secondo
premolare, sottolinguale e sottomandibolare. La parotide è acinosa composta a secrezione
sierosa, le altre salivari maggiori sono tubulo acinose composte a secrezione mista
L’adenomero che è l'unità secernente della ghiandola ha un lume ristretto, i dotti sono striati
ed è tutto organizzato da connettivo. Spesso presenta adipociti.

adipociti nell’area tratteggiata

DI è struttura cava rivestita da epitelio cubico, che


sarebbe un dotto escretore interlobulare ←

tutto ciò che è cavo e non è va perché


ha epitelio cubico è potenziale dotto
escretore

dotto striato

GHIANDOLE A SECREZIONE MISTA


SOTTOMANDIBOLARE
(organo parenchimatoso)
tubulo acinosa a secrezione mista ma
prevalentemente sierosa

struttura con cellule grandi è ganglio con vicini


nervi

cellule a mutuo contatto tra loro organizzate in


aggregati, la ramificazione dei condotti indica che
è una ghiandola salivare mista

SOTTOLINGUALE
Posta sul pavimento della bocca nella loggia sottolinguale simile alla sottomandibolare ma
con secrezione prevalentemente mucosa.
Piuttosto simile alla sottomandibolare ma con due porzioni: tubulare a secrezione mucosa e
acino-tubulare a secrezione mista

PANCREAS
ghiandola tubulo-acinosa composta, sia endocrina che esocrina
- si estende dal duodeno fino alla milza
- è a forma del martello la cui testa si colloca nella C duodenale. Ha rapporti con il rene
sinistro e grossi vasi.
- dotto pancreatico principale e accessorio riversano i contenuti nel duodeno.

PANCREAS ESOCRINO → Ghiandola tubulo acinosa a secrezione sierosa.


Il secreto è composto da enzimi rilasciati sotto forma di zimogeni inattivi poi attivati una
volta arrivati nel lume del duodeno.
Questi enzimi insieme al bicarbonato costituiscono il succo pancreatico che viene riversato
nel duodeno dove l’enterochinasi taglia gli zimogeni e li attiva.
secreto esocrino è regolato da CCK che stimola la secrezione di enzimi e da secretina che
promuove la secrezione di acqua e di HCO3-

cellule a mutuo contatto

tessuto connettivo divide il parenchima in lobi costituiti


a loro volta da lobuli

presenza di dotti escretori

adenomeri a secrezione sierosa: nucleo tondeggiante,


citoplasma intensamente colorato
PANCREAS ENDOCRINO → Comprende le isole di
Langerhans in cui vengono prodotti insulina e
glucagone.

isole di Langerhans sono ghiandole endocrine ad


organizzazione insulare e permettono la distinzione
dalla parotide

spesso nel pancreas troviamo anche


corpuscoli di Pacini che sono recettori
corpuscolati di grandi dimensioni,
composto da lamelle connettivali
concentriche

FEGATO
È la ghiandola più grande del corpo umano (1,5 kg, 2% peso corporeo), posto sotto al
diaframma e serve per:
- Produzione della bile che emulsiona i grassi
- Coinvolgimento in tutti i processi metabolici
- Produzione di proteine plasmatiche
- Metabolismo della bilirubina
- Metabolismo dei farmaci e di sostanze tossiche

È posto nella cavità addominale nella regione dell’epigastrio, l’ipocondrio destro in grande
parte e sinistro in piccolissima parte, è diviso in lobo sinistro (più piccolo) e destro.
La capsula si ispessisce in corrispondenza dell’ilo, dove c’è doppio apporto di sangue con
vena porta epatica e arteria epatica

Rapporti con diversi organi tra cui il diaframma, lo stomaco, il rene destro (2 cm più in
basso rispetto al sinistro).
È rivestito quasi completamente dal PERITONEO viscerale tranne in una parte di fegato
nudo

VASCOLARIZZAZIONE Abbiamo l’arteria epatica che è un ramo del tronco celiaco, la vena
porta che porta il refluo della milza e degli organi digerenti si forma dalla mesenterica
superiore e la splenica o lineale. Il fegato riceve sangue sia con la vena porta che deve
essere processato dagli epatociti sia dall’arteria epatica per l’apporto nutrizio.

- epitelio ghiandolare, epatociti in mutuo contatto


tra loro

- Epatociti sono cellule cubiche o poliedriche con


grandi nuclei sferici e citoplasma eosinofilo, le
cellule sono frequentemente binucleate

- lobuli epatici in cui gli epatociti formano lamine


irregolari disposte radialmente (esagoni) attorno
ad una vena centrale, il tutto retto da fibre
reticolari

- Spazio di disse: spazio tra parete capillare e


lamina epatociti con cellule stellate o di ito

- Cellule di Kupfer: macrofagi

- confini tra lobuli epatici non sono setti


connettivali quindi sono poco evidenti

- triade portale a volte visibile (ai vertici


dell’esagono)

- asterischi sono sinusoidi epatici disposti anche


loro a raggiera in cui sono visibili eritrociti. Alcune
delle sinusoidi riversano il loro contenuto
all’interno della vena centrale

Acino epatico = forma romboidale, compresa tra


due vene centrali. Possiamo suddividerlo in zone
diversamente coinvolti in eventi patologici.

Il sangue scorre dallo spazio portale verso al centro mentre la bile prodotta dagli epatociti
scorre nella direzione opposta fino al dotto biliare.
vena centrale → vene sottolobulari → vene epatiche tributarie della vena cava inferiore.
Tra le facce degli epatociti vi sono piccoli capillari biliari che confluiranno in canalicoli di
calibro maggiore. La parete dei canalicoli iniziali è rappresentata dalla membrana
plasmatica degli epatociti. Ogni epatocita possiede sia un polo biliare con cui interagisce
con gli altri epatociti della lamina sia un polo vascolare che guarda verso la parete del
sinusoide.
Tra la parete del capillare e la lamina di epatociti c’è uno spazio detto spazio di Disse: gli
epatociti hanno dei microvilli e scambiano materiali in questo spazio. Nello spazio di Disse
si collocano cellule stellate o di Ito che in condizioni fisiologiche producono vitamina A ma in
condizioni patologiche producono collagene che si deposita rendendo complicati gli scambi
e portando ad una fibrosi che determina la cirrosi epatica. Inoltre vi è la cellula di Kupffer,
macrofagi deputati alla fagocitosi.

RIASSUNTO
gli organi dell’apparato digerente hanno tipicamente uno strato di MM e spesso anche uno
strato muscolare, sono organi cavi con tonache sovrapposte
peritoneo
esofago: M (epitelio pavimentoso composto non cheratinizzato) + Lp → MM (CI e LE) →
SM con ghiandole esofagee e va → A
stomaco: M (epitelio cilindrico semplice) + ghiandole → MM → SM → M molto spessa (3
strati) → sierosa (peritoneo)
intestino tenue:
- duodeno: M (epitelio cilindrico semplice) + villi e plicae (cellule mucipare caliciformi) → Lp
con ghiandole → MM sottile → SM con ghiandole di Brunner → M (2 strati CI e LE) →
tonaca sierosa (peritoneo)
- mesenteriale (digiuno + ileo): uguale ma con presenza di placche di Peyer nella Lp al
posto delle ghiandole di Brunner nella SM
intestino crasso: no plicae e villi
- colon: M (epitelio cilindrico semplice con orletto a spazzola) + Lp + ghiandole tubulari
semplici + cellule mucipare caliciforme abbondanti + MALT basofile → MM → SM → M (CI
e LE) → tonaca avventizia o sierosa a seconda del punto

GHIANDOLE
intramurali (parotide,sottolinguale,sottomandibolare, brunner) e extramurali (pancreas,
fegato)

parotide: parenchimatosa, acinosa a secrezione sierosa


dotto striato, adenomeri delimitati da ct, presenza adipociti
sottomandibolare: acino-tubulare a secrezione sierosa, diramazione ct, dotti escretori con
epitelio cubico
sottolinguale: acino-tubulare a secrezione mista ma > mucosa, dotti escretori con epitelio
cubico
pancreas: tubulo-acinosa composta a secrezione mista
- esocrino:
secrezione > sierosa, secreto sono enzimi regolati da secretina e CCK, dotti secretori, ct
che delimita lobi
- endocrino:
isole di Langerhans (ghiandole endocrine organizzazione insulare che permettono
distinzione con parotide), corpuscolo Pacini (recettori composti da lamelle connettivali
concentriche)

fegato:
ghiandola >, produzione bile e metabolismo + metabolismo bilirubina e sostanza tossiche
ha relazione con rene destro, diaframma, cistifellea, stomaco
peritoneo quasi ovunque
epatociti stretto contatto, lobuli epatici e VC retto da fibre nucleari, no ct quindi difficile
distinzione, cellule kupffer, sinusoidi epatici che riversano contenuto in VC, dotti escretori,
acini epatici (rombo)

APPARATO CIRCOLATORIO
cuore + vasi circolatori + vasi linfatici + organi linfoidi

CUORE
è una pompa per spingere il sangue nei vasi sanguigni
4 cavità → 2 atri e 2 ventricoli separati da setto interatriale e setto interventricolare (continui
e impermeabili)
Dal ventricolo sinistro → arteria aorta che si ramifica nei distretti corporei dove avvengono
gli scambi tra i diversi tessuto distribuendo il sangue ossigenato.
All’atrio destro → arrivano due vene: una che proviene dai distretti sopra diaframmatici la
vena cava superiore e una da sotto la vena cava inferiore contenenti sangue scarico di
ossigeno detto “refluo” → questo sangue va nel ventricolo destro e pompato da una grande
arteria polmonare vaso principale della piccola circolazione in quanto il sangue va a finire ai
polmoni dove negli alveoli si caricherà di ossigeno e a questo punto entrerà nelle vene
polmonari tornando al cuore nell'atrio sinistro.

È un organo CAVO a TONACHE SOVRAPPOSTE ed è collocato in uno spazio detto


mediastino posto tra i polmoni.
Esternamente è rivestito da un sacco di connettivo denso e mediante esso si poggia sul
diaframma. Ha la forma di un cono appiattito o di una piramide deformata con posizione
obliqua in quanto è sdraiato su un fianco. Pesa circa 300 g nei maschi e 250 g nelle
femmine, è lungo 12 cm e si estende dalla base (in alto) fino all'apice. L'asse del cuore però
è obliquo da destra verso sinistra.

Faccia anteriore sterno-costale → a livello della sua base sono presenti grossi vasi inoltre è
presente il solco coronario che si colloca tra la base del cuore e i due ventricoli, all'interno di
esso si trova del tessuto adiposo e si estendono arterie coronarie. Sulla faccia anteriore c'è
il solco longitudinale anteriore. L'atrio destro e sinistro si estendono nella auricola e vanno
ad abbracciare i grandi vasi.
Faccia posteriore diaframmatica → grossa vena dilatata è detta seno coronario e contiene il
sangue refluo che proviene dal cuore immettendolo nell'atrio destro. Superiormente la base
può essere guardata solo tagliando i vasi alla loro origine. In tal caso vedrei i solchi dei vasi,
le due auricole, le due vene cave che si inseriscono nell'atrio destro, le due vene polmonari
a sinistra e l'origine delle grosse arterie che si originano dai ventricoli. Da questa angolatura
si nota il sistema di valvole che favoriscono il flusso del sangue impedendo il ritorno indietro
del sangue.

Atrio e ventricolo destro = valvola tricuspide che


separa ha dei lembi appiattiti di forma triangolare
di connettivo e con le corde tendinee si collegano
ai muscoli papillari.
Ventricolo destro = valvola polmonare è fatta a
nido di rondine.
Atrio e ventricolo sinistro = ha una valvola atrio
ventricolare bicuspide / mitrale, le corde tendine e
i muscoli papillari.
Valvola aortica / semilunare

La parete del ventricolo è spessa e la parete del ventricolo sinistro è più spessa della parete
del ventricolo destro.

DIASTOLE (rilassamento) → l'atrio si riempie di sangue che viene portato nel ventricolo
passando per le valvole che in quel momento sono aperte.
SISTOLE (contrazione) → Aumenta la pressione dell'atrio che lo fa contrarre → sangue
riempie il ventricolo che comincia a contrasti durante la sistole. Il sangue nel ventricolo
spinge sui lembi valvolari che devono evitare il riflusso: con la contrazione del miocardio
anche i muscoli papillari si accorciano e sono collegati alle corde tendinee ancorate sui
lembi valvolari che rimangono chiusi non permettendo il reflusso. I lembi valvolari hanno
strutture di connettivo denso che su entrambi i lati hanno un rivestimento sottile detto
endocardio.
Le valvole semilunari invece sono a nido di rondine. Il sangue nella fase finale della sistole
passa nell'arteria e la pressione nel ventricolo è uguale a quella nell'arteria, poi la pressione
nell'arteria è maggiore e il sangue tende a tornare indietro ma va a riempire le tasche a nido
di rondine e chiude le valvole, sono sottili e rivestite dall'endocardio.

- PERICARDIO: 2 rivestimenti esterni del cuore, tonaca sierosa e tonaca fibrosa di


connettivo denso.
3 tonache interne:
- EPICARDIO: tonaca sierosa che contiene un epitelio pavimentoso semplice che poggia su
connettivo detto mesotelio, è foglietto viscerale del pericardio sieroso
- MIOCARDIO: miocardio comune, tessuto muscolare striato involontario + miocardio
specifico che contiene cardiomiociti senza miofibrille e bandeggiature.
- ENDOCARDIO: sulla superficie interna degli atri, ventricoli e lamine valvolari.
Lamina endoteliale + strato connettivale.

Presenza di cellule muscolari cardiache modificate che


contribuiscono nel sistema di conduzione cardiaco: nodi
di tessuto miocardico sono nodo seno-atriale (SA) →
nodo atrio-ventricolare (VE) → fascio di His (2 branche)
→ fibre del Purkinje

VASCOLARIZZAZIONE E INNERVAZIONE
È vascolarizzato dalle arterie coronarie che originano
dall'aorta in particolare dal tratto ascendente.
È vascolarizzato dalle vene cardiache che convogliano il
sangue refluo a livello del seno coronario.
È innervato dal sistema nervoso autonomo sia dalla componente ortosimpatica con la
presenza di nervi cardiaci con funzione di stimolare il ritmo sia dalla componente
parasimpatica con il nervo vago (nervo cranico).

VASI SANGUIGNI
- tonaca intima: epitelio pavimentoso semplice che poggia su strato di connettivo sottile
- membrana interna
- tonaca media: muscolatura liscia + connettivo lasso
- membrana esterna
- tonaca avventizia: tessuto connettivo fibroso (membrana elastica esterna)

ARTERIE → dal cuore alla periferia, distribuisce sangue ossigenato a tutti i distretti.
sono più elastiche e più spesse delle vene e man mano che ci allontaniamo dal cuore il loro
calibro si riduce fino alle arterie muscolari che hanno calibro minore e avranno
soprattutto cellule muscolari lisce → arteriole → capillari → venule → vene → cuore.
Le arterie a livello della tonaca intima hanno fibre elastiche
NON possiedono valvole. Se tagliamo un arteria mantiene la morfologia del suo lume e il
sangue zampilla

VENE → da periferia a cuore, porta sangue refluo al cuore per riossigenarlo.


Contengono grandi quantità di sangue e presentano molte valvole simili a quelle cardiache
semilunari (a nido di rondine) che si dispongono con lo scopo di favorire il flusso di sangue
verso il cuore. Se tagliamo una vena il lume si schiaccia e il sangue non zampilla, le
tonache sono sempre presenti ma spesso non ben definite in quanto sono più sottili. Hanno
una tonaca avventizia più spessa però hanno meno fibre elastiche delle arterie.
Si dividono in:
Venule = si formano dal letto
capillare e hanno diametro infimo <
1mm
Vene ricettive = hanno parete
sottile con tonaca media in cui
prevale il connettivo
Vene propulsive o muscolari =
hanno tonaca media spessa in cui
prevale la componente muscolare

CAPILLARI → calibro microscopico e permettono gli scambi tra il torrente circolatorio e i


tessuti.
Si dividono in:
Continui = ha una parte in cui le cellule endoteliali sono legate da giunzioni e non ci sono
pori, sono i meno permeabili
Fenestrati = hanno pori che favoriscono la fuoriuscita dei materiali essendo permeabili
Sinusoidi = presentano un lume ampio e irregolare con una parete estremamente
permeabile in quanto oltre alle fenestrature la membrana basale su cui poggiano è
bucherellata (si trovano nel fegato e nella tiroide).

ANASTOMOSI → sono tratti di collegamento tra vasi che mettono in collegamento i lumi,
esempio poligono di Willis che si trova a livello dell’encefalo e serve a regolare la pressione
del sangue nel cervello, oppure se parliamo di anastomosi artero-venosa si intende una
connessione diretta tra vene e arterie

Grossi vasi = vicini al cuore e lo collegano ai vasi distrettuali


Vasi distrettuali = distribuiscono il sangue agli organi
Vasi parietali = vascolarizza organi dell'apparato locomotore tegumentario e del sistema
nervoso
Vasi viscerali = vascolarizzano i visceri
AORTA
Origina dal ventricolo sinistro: ascendente → arco aortico → discendente
Arco aortico → arteria anonima a destra
→ carotide comune
→ arteria succlavia

TRONCO CELIACO → origina dall'aorta


addominale al disotto del diaframma e si
ramifica subito in 3 rami: arteria
gastroepatica → arteria epatica propria che
vascolarizza il fegato, arteria gastrica
sinistra e arteria lienale o splenica che
vascolarizza milza e pancreas.
ARTERIA MESENTERICA SUPERIORE → Vascolarizza intestini tenue colon ascendente e
trasverso. Emette dei rami che formano anastomosi che portano il sangue agli organi
addominali.
ARTERIA MESENTERICA INFERIORE → Vascolarizza il colon trasverso, discendente,
sigmoideo e il retto

VENE------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

A livello dell’encefalo ci sono i seni della


dura madre prendono il sangue refluo
dall’encefalo → confluiscono nella vena
giugulare interna (sangue refluo distretto
endocranico) → confluisce con la
succlavia nella vena anonima la quale
porta alla vena cava superiore → sfocia
nell’atrio destro del cuore.
Giugulare esterna (sangue refluo collo e
esterno del cranio)

giugulare interna + succlavia → vena


anonima

VENE DEL TORACE


- Rami intercostali = le vene intercostali che confluiscono nelle vene Azigos
- Rami viscerali = le vene bronchiali e esofagee
La cava inferiore durante il suo percorso riceve dei rami parietali e viscerali.

VENE ADDOME E BACINO


Vena iliaca interna + esterna → vene iliache comuni → vena cava inferiore

Vena porta: dall’arteria si forma un letto capillare da cui confluiscono delle vene, il sangue
refluo viene inserito nella vena porta che forma un secondo letto capillare dove le cellule del
fegato ricevono sostanze e rilasciano prodotti che fanno parte dell’attività metabolica del
fegato. A questo punto si formano le vene epatiche che si immettono nella circolazione
venosa fino al cuore
La vena porta si forma per confluenza di vene che provengono da organi posti nella cavità
addominale (stomaco, intestino e milza).

VASI NEGLI ARTI


I vasi sono organizzati da spazi connettivali oltre ai muscoli e i nervi.
1. SUPERIORI:
ARTERIE succlavia → arteria ascellare → Nel braccio poi diventa arteria brachiale →
ulnare e radiale → palmare → digitali
Quando queste arterie raggiungo la mano formano arcate palmari e dorsali
In questo caso abbiamo:
- Circolazione profonda dove le vene sono satelliti delle arterie e circolano affiancate e
hanno lo stesso nome. Le vene profonde sono il doppio delle arterie
- Circolazione superficiale che non ha corrispondenza con il dispositivo arterioso anche se
alla fine confluiscono nella circolazione profonda
VENE
Le vene più importanti dell’arto superiore sono la vena cefalica e la vena basilica
digitali → palmari → ulnare e radiale → cefalica e basilica → brachiale → ascellare →
succlavia → anonima → vena cava superiore

2. INFERIORI
ARTERIE
iliaca → femorale → poplitea → tibiale → plantare
VENE
plantare → grande safena/piccola safena → tibiale →poplitea → femorale

SANGUE
connettivo particolare
cellule immerse in abbondante matrice (in questo caso il plasma)
Ha un volume totale pari a 4-5 litri nella donna e 5-6 litri nell'uomo, ha un PH costante di 7.4
e alterazioni di questo PH sono responsabili di situazioni patologiche gravi.

FUNZIONI
- Trasporto di ossigeno dai polmoni ai tessuti e la CO2 al contrario
- Trasporto di sostanza nutritive assorbite nel tubo digerente
- Trasporto di prodotti di scarto fino allo smaltimento
- Cellule immuno-competenti che si occupano di difese
- Trasporto di ormoni e fattori di crescita
- Mantenimento dell'equilibrio acido base
- Mantenimento della pressione osmotica ed oncotica (dovuta alle proteine nel plasma)
- Regolazione della temperatura corporea
- Emostasi e coagulazione (piastrine)
- Riparazione a seguito di lesioni
- Migrazione dei leucociti nei vari distretti corporei

Per analizzare il sangue bisogna centrifugare il campione per osservare sedimentazione in


3 frazioni:
Parte rossa (44%) = globuli rossi (eritrociti)
Parte giallo/trasparente (55%) = plasma
Sottile anello biancastro (1%) = buffy coat contiene globuli bianchi e piastrine
Il buffy coat + eritrociti vanno a formare EMATOCRITO
Se si centrifuga un prelievo senza anticoagulante: si forma un coagulo e la parte
gialla/trasparente si chiama SIERO che rispetto al plasma è privo di fibrinogeno che va a
finire nel coagulo.

IL PLASMA
Contiene un 6-8% di proteine tra cui albumine, globuline, proteine della coagulazione e
ormoni. Tutte le proteine sono prodotte dal fegato ad eccezione delle 𝛾𝑔𝑙𝑜𝑏𝑙𝑖𝑛𝑒 che sono gli
anticorpi prodotti da cellule del sistema immunitario dette plasmacellule.
L'albumina è la più abbondante ed è determinante nel controllo della pressione oncotica. Le
globuline (𝛼 𝑒 𝛽) sono implicate nel trasporto di liquidi, metalli o altre proteine mentre il
fibrinogeno e le proteine della coagulazione sono coinvolti nei processi di emostasi e
coagulazione del sangue

ERITROCITI
Assenza del nucleo e di organelli ma riempito di emoglobina.
La struttura inoltre favorisce il legame con l'ossigeno
Sulla superficie sono presenti gli antigeni dei gruppi sanguigni A B 0 Rh ecc.
Sono molto flessibili ed elastici grazie ad un complesso sistema scheletrico.
La loro funzione principale è quella di trasportare ossigeno e anidride carbonica legati
all'emoglobina.
Esistono numerose patologie legate alla forma e alla dimensione degli eritrociti come la
talassemia o l’anemia falciforme.
Come si studiano?
Bisogna porli in una soluzione ipotonica che fa gonfiare la cellule provocandone la lisi. A
questo punto si ottengono i frammenti della membrana riuscendo a studiarne i componenti
biochimicamente grazie a gel elettroforetici.

LEUCOCITI (globuli bianchi)


- Granulociti (polimorfonucleati)
Neutrofili 50% - 70%
Eosinofili 2% - 4%
Basofili 0,5% - 1%
- Agranulociti
Linfociti 20% - 40%
Monociti 3% - 8%

Lavorano per la difesa dell'organismo contro l'attacco di agenti patogeni. I globuli bianchi
devono uscire dal torrente circolatorio, portarsi nel connettivo dove è presente
l'infiammazione dunque aderiscono alla parete, modificano la loro forma, passano
attraverso aperture e migrano nel connettivo. Questo processo è detto di DIAPEDESI. Dopo
aver svolto la loro funzione muoiono tutti tranne i linfociti che ritornano nel vaso e
ricircolano.
Intervengono nei meccanismi di:
IMMUNITÀ INNATA: immunità non specifica che si innesca in modo molto rapido. È
rappresentata da barriere fisiche come la cute e sostanze battericide e in questi casi
intervengono i granulociti e i NK (natural killer).
IMMUNITA’ ADATTIVA: viene acquisita gradualmente in seguito ad esposizione ai
microorganismi. È specifica per microorganismo grazie ad altre cellule dette APC che
aiutano a riconoscere gli antigeni. La risposta è più lenta ma più efficace e permette di
mantenere una memoria immunologica.

GRANULOCITI NEUTROFILI
Hanno un citoplasma pieno di granuli differenziati in azzurrofili e specifici. La funzione
principale è lo svolgimento della FAGOCITOSI e vive poche ore (6-12). Dopo aver svolto la
sua funzione si degrada diventando una componente del pus, sono poi degradati ed
eliminati dai macrofagi.
GRANULOCITI EOSINOFILI
Hanno un nucleo bilobato con granuli ovoidali nel citoplasma. I granuli hanno colore simile
agli eritrociti. Il nucleo è basofilo e si colora con coloranti basici, i granuli sono acidofili.
La loro funzione principale è l'intervento nelle infestazioni da parassiti, possono eliminare i
complessi antigene-anticorpo e intervengono nelle reazioni allergiche. Dopo aver svolto il
loro lavoro muoiono e vengono degradati. I granuli hanno una parte centrale più
elettrondensa a cristalloide grazie alla presenza della proteina basica maggiore insieme alla
proteina cationica eosinofila e la perossidasi in grado di distruggere i parassiti
GRANULOCITI BASOFILI
Insieme ai mastociti dei tessuti connettivi, sono le prime cellule ad accorrere in un tessuto
dove si scatena un focolaio infiammatorio. Iniziano la risposta infiammatoria rilasciando il
contenuto dei loro granuli: eparina (funzione anticoagulante) e istamina (favorisce la
vasodilatazione). Intervengono nelle reazioni allergiche, all'interno del citoplasma sono
presenti i granuli che contengono i mediatori dell'infiammazione. È in grado di legare le
immunoglobuline di tipo E che si sviluppano in risposta alla presenza di una antigene che si
comporta da allergene. Quando incontra l'allergene per la prima volta si formano gli
anticorpi che si legano alla membrana. Se incontra l'allergene di nuovo avviene il rilascio
dei granuli provocando prurito e sintomi dell'allergia. In casi di massiccia degranulazione
può provocare uno shock anafilattico.
LINFOCITI
Si trovano nel torrente circolatorio, nella linfa e negli organi linfoidi (timo e midollo). Hanno
forma e nucleo tondeggiante, il nucleo è grande e circondato da un sottile velo di
citoplasma dunque al microscopio osserviamo solamente il nucleo. Saranno intensamente
colorati e basofili. Non sono terminalmente differenziate, ma possono proliferare e
differenziarsi nelle risposte immunitarie. Sono l'unico caso di cellula che può ricircolare
dopo aver svolto la sua funzione.
1. Linfociti B (5-10%) maturano nel midollo osseo
2. Linfociti T (60-80%) si dividono in citotossici e helper, maturano nel timo
3. Linfociti NK (5-20%) grossi con dentatura e granulazioni, maturano nel midollo

Vengono tutti prodotti nel midollo osseo e maturano in organi linfoidi primari (midollo osseo
e timo). Lavorano nell'immunità acquisita o adattativa in grado di riconoscere specifici
antigeni. Il Linfocita B riconosce l'antigene nella sua conformazione naturale: diventano
plasmacellule e rilasciano anticorpi che disattivano l'antigene → meccanismo UMORALE.

Il Linfocita T necessita dell'aiuto di cellule APC che smontano l'antigene, lo esprimono


sulla loro superficie e a questo punto il linfocita lo riconosce e lo distrugge con un
meccanismo differente rispetto al B in questo caso si parla di risposta CELLULO-MEDIATA.
I linfociti B e T si possono distinguere solo con anticorpi specifici.
LINFOCITA B
in risposta all'antigene si differenzia in plasmacellula che rilascia gli anticorpi specifici che
disattivano l'antigene. Agisce nella risposta immunitaria primaria e nella risposta secondaria
(molto più rapida perché sono già pronti).
LINFOCITA T
- Citotossici → riconoscono l'antigene, inseriscono in esso la perforina → apoptosi creando
dei buchi sulla superficie
- Helper → rilasciano dei mediatori detti INTERLEUCHINE che favoriscono attività di
risposta immunitaria
- Regolatori → spengono la risposta immunitaria
LINFOCITA NK= nucleo reniforme, sono ricchi di lisosomi e perforine e sono molto
importanti nella risposta immunitaria innata in quanto sono programmate per uccidere delle
cellule neoplastiche o infettate da virus.

MONOCITI
hanno forma variabile con citoplasma abbondante e nucleo reniforme eccentrico.
Possiedono granuli azzurrofili (lisosomi) e sono i precursori dei macrofagi del tessuto
connettivo. La loro funzione principale è la fagocitosi di detriti cellulari.

macrofago
PIASTRINE
Sono meno frequenti, non hanno il nucleo ma
numerosi organelli, possiedono granuli con
all'interno vari fattori utilizzati nei processi di
emostasi e coagulazione.
Per svolgere la loro funzione le piastrine
devono cambiare forma da tondeggianti a
stellate. Sono intensamente colorate e si
dispongono singolarmente o a gruppi.
Si distinguono nettamente 2 porzioni:
Ialomero: regione periferica in cui si notano
microtubuli ad anello e microfilamenti di
actina
Granulomero: regione più interna che contiene organelli e granuli Inoltre è presente un
sistema aperto di canalicoli interconnessi tra loro che accumulano calcio.
Le piastrine derivano dalla frammentazione di una grossa cellula detta MEGACARIOCITA
che si forma nel midollo osseo. Da questa cellula base si originano prolungamenti che
diventano piastrine ed è per questo che non hanno il nucleo.

EMOSTASI E COAGULAZIONE Quando viene esposto il connettivo si ha una


vasocostrizione, arrivano le piastrine che si attaccano alla zona interessata. A questo punto
si attivano, modificano la loro forma e rilasciano il contenuto dei loro granuli per un ulteriore
aggregazione piastrinica. Si innesca la cascata della coagulazione e il fibrinogeno nel
plasma diventa fibrina creando una rete che va ad inglobare le piastrine e gli eritrociti
formando un tappo emostatico secondario che verrà rimosso dopo la ricostruzione della
parete vascolare.

Nel midollo osseo troverò 3 tipi di cellule:


1. Cellule staminali ematopoietiche TOTIPOTENTI
2. Elementi MULTIPOTENTI in parte indirizzati a
-Diventare linfociti
-Precursori dei granulociti
3. Elementi SPECIALIZZATI con le loro caratteristiche tipiche da cellule mature

ORGANI LINFOIDI
organi parenchimatosi ben definiti e delimitati da una capsula connettivale come il midollo
osseo e il timo mentre aggregati di linfociti collocati nella parte di altri organi che prendono il
nome invece di tessuto linfoide come ad esempio le tonsille e le placche di Peyer.
Gli organi si dividono in:
PRIMARI = avviene la produzione di linfociti B nel midollo osseo e il timo per la produzione
dei linfociti T. in questi organi non si svolgono risposte immunitarie.
SECONDARI = sono la sede delle risposte immunitarie
Popolati da linfociti: linfonodi, la milza e noduli linfatici dislocati.

Dal midollo osseo si formano cellule che daranno origine ai linfociti → linfociti T migrano nel
timo → differenziamento → quando maturi, vanno negli organi linfoidi secondari dove
svolgeranno le loro funzioni mediate dall'attività di altri linfociti.

TIMO
Si trova nel torace nello spazio mediastinico anteriormente al cuore.
Organo parenchimatoso rivestito da capsula connettivale, ha funzione di permettere la
maturazione dei linfociti T al fine di trasferirlo ad un organo linfoide secondario in cui
riconoscerà e combatterà gli antigeni e le cellule estranee.
Raggiunge la massima dimensione durante la fanciullezza e poi regredisce di dimensione e
di quantità di linfociti in quanto parte del parenchima è sostituito dal tessuto adiposo.

È un organo intensamente basofilo a causa dei numerosi linfociti (cellule tondeggianti di cui
vediamo solamente il nucleo).

2 porzioni di parenchima:
CORTICALE → > densità cellulare rispetto alla midollare, timociti sono la popolazione
dominante ma ci sono anche cellule epitelio-reticolari che costituiscono lo stroma di
sostegno dei linfociti (creano un reticolo) e rilascio di sostanze per la maturazione dei
linfociti
MIDOLLARE → cellule epitelio-reticolari, timociti, macrofagi e corpuscoli di Hassall molto
specifici del timo. Abbiamo diversi tipi di cellule epitelio-reticolari: possono fungere da
barriera emato-timica per isolare linfociti maturi da non maturi/ rilascio sostanze utili per la
maturazione/ selezione positiva e negativa

selezione positiva per cui 98% linfociti muore perché non possiede requisiti per la
maturazione → selezione negativa per cui vengono eliminati quelli che riconoscono antigeni
self → linfociti maturi vengono immessi nel torrente circolatorio

- organo suddiviso in lobuli timici che contengono sia


una porzione corticale che una porzione midollare,
meno colorata ma comunque basofila

- presenza di vasi sanguigni di diversa dimensione


(rossi nell’immagine)

- cellule epitelio-reticolari
- cellule epitelio-reticolari che formano lo stroma di
sostegno del timo

- corpuscoli di Hassal (asterischi sono aggregazione


di cellule epitelio-reticolari) fortemente eosinofili, più
numerosi con progredire dell’età

- involuzione timica porta a presenza adipociti


sempre in > quantità

LINFONODI
Organi linfoidi secondari, si posizionano lungo i percorsi dei vasi linfatici detti afferenti.
La linfa entra nel linfonodo → filtrata → fuoriesce dal vaso linfatico efferente → altro
linfonodo fino a rientrare nel sistema venoso.
La popolazione principale sono i linfociti ma vi sono anche i MACROFAGI per la distruzione
di sostanze estranee.
Simili alle vene anche con presenza di valvole, sono molto permeabili a fluidi e a cellule
presenti nel territorio drenato (cellule metastatiche dei tumori) infatti vengono analizzati per
cercare i tumori e vedere a che stadio sono.
I vasi linfatici grandi confluiscono in grossi tronchi linfatici in cui alla fine gettano il contenuto
nelle vene anonime, ricordiamo il dotto toracico sinistro e destro che raccolgono la linfa nei
vari distretti corporei. I linfonodi si organizzano in gruppi formando stazioni linfonodali nel
collo, nelle ascelle, nell'inguine, nel mediastino e a livello dei visceri dell'addome e hanno il
ruolo di sentinella per ogni distretto corporeo.

- zona midollare e corticale, capsula connettivale e ilo


(vascolarizzato e innervato)

- trabecole connettivali che da superficie arrivano in


profondità

- follicoli linfatici che sono cellule aggregate a creare


formazioni tondeggianti in superficie

- follicoli secondari che sono stimolati da un antigene


sono come quello a sinistra, in cui si nota una porzione
periferica > colorata (mantello) e una zona centrale
(germinativa)
- subito sotto la capsula abbiamo seno
marginale (bianco) in cui circola la linfa
dei vasi linfatici afferenti → seni corticali
→ seni midollari → verso il centro e
vanno in vaso linfatico efferente

Nella corticale abbiamo linfociti B e


nella paracorticale (più in profondità)
abbiamo linfociti T
Monocolore → vergini
Bicolore → follicolo secondario quindi
differenziamento linfociti B in
plasmacellule (m + ge)

CELLULE DEL LINFONODO


Linfociti B = nei noduli linfatici
Linfociti T = nella zona paracorticale
Macrofagi = per la fagocitosi
Cellule reticolari = simili ai fibroblasti che producono collagene per sostenere le altre cellule
Dendritiche = APC che attivano i linfociti T poste nella zona paracorticale
Plasmacellule = nei noduli in quanto formate dal differenziamento dei linfociti B
Cellule dendritiche follicolari = trattengono gli antigeni in modo che il linfocita B sia stimolato
nel differenziarsi

MILZA
organo linfoide secondario, organo parenchimatoso, capsula
connettivale esterna, completamente rivestita da PERITONEO
Ilo con arteria splenica o lienale che origina dal tronco celiaco, il
sangue refluo è raccolto dalla vena splenica o lienale che
prosegue e si unisce alla vena mesenterica superiore formando
la vena porta che va a finire nel fegato.

FUNZIONI
- Filtro immunologico del sangue e rimozione di aggregati
macromolecolari
- Attivazione dei linfociti B e T
- Eritrocateresi, distruzione degli eritrociti invecchiati
- Emopoiesi nel primo periodo della vita fetale ←

L'arteria trabecolare si ramifica in arteria centrale rivestita di un manicotto di linfociti T detto


guaina linfatica periarteriolare (PALS). Alla fine il PALS si allarga e i linfociti formano una
formazione globulare detta nodulo linfatico includendo i linfociti B.

Il sangue di questo capillare con guscio va a finire nei seni venosi della polpa rossa in cui
viene svolta la funzione eritrocateretica e poi il sangue entra nelle vene, nella vena lienale
fino al cuore.

POLPA BIANCA → intensamente colorata basofila perché


popolata prevalentemente da linfociti

- presenza Arteria, attorno alla quale si crea corpuscolo


lienali o di Malpighi, è una componente strutturale della
polpa bianca

- internamente (PALS) ed più esternamente da linfociti B


(formazione nodulare)

- anche qui possiamo notare la presenza di un centro


germinativo nel nodulo, come per linfonodi

POLPA ROSSA → funzioni emocateretiche


- globuli rossi
- macrofagi, plasmacellule, granulociti
- capillari con guscio: la cui parete è delimitata da macrofagi
- sinusoidi (ricolmi di sangue, dove vengono poi eliminati eritrociti invecchiati)

CIRCOLAZIONE APERTA = il sangue esce dal capillare con guscio nel parenchima e
devono rientrare nella circolazione passando attraverso fessure delle cellule a doghe di
botte del sinusoide → qui i macrofagi riescono a trattenere gli eritrociti invecchiati perché
ingrossati, mentre piastrine, leucociti ed eritrociti sani riescono a passare

- tra polpa rossa e polpa bianca abbiamo zona marginale


(ZM), contenente macrofagi e linfociti

← sezione longitudinale
TONSILLE
Sono aggregati di tessuto linfoide disposti nel tratto iniziale della faringe (NODULI
LINFATICI).
Sono costituiti prevalentemente da linfociti.
Disposizione ad anello di Waldeyer

PLACCHE DI PEYER
Sono specifiche dell'ileo e aiutano a riconoscerlo dal digiuno
Sono caratterizzate dalla presenza di un epitelio di rivestimento particolare in quanto oltre
alle cellule di rivestimento ha cellule M in corrispondenza dei noduli linfatici. Le cellule M
favoriscono il contatto di eventuali antigeni, li intercettano, li campionano e li mettono in
contatto con linfociti. M sta per microfold in quanto possiedono una tasca in cui entrano i
linfociti e gli antigeni.

RIASSUNTO

Timo: parenchimatoso, lobuli timici con corticale e midollare, linfociti + cellule


epitelio-reticolare
Corpuscoli di Hassal sono aggregati di cellule epitelio-reticolari
Linfonodi: organi linfoidi secondari → presenza macrofagi
zona midollare e corticale, trabecole connettivali, follicoli linfatici nella zona corticale
seno marginale → seno corticale → seno midollare → vaso linfatico efferente
Milza: organo linfoide secondario, parenchimatoso, peritoneo
polpa bianca → Arteria + corpuscolo di malpighi circostante + PALS quindi zona
trabecolare rivestita da linfociti T
zona marginale
polpa rossa → formata da sinusoidi ricolmi di sangue, capillari con guscio (presenza
macrofagi) e azione eritrocateresica
filtro linfociti T e B, maturazione, eritrocateresi, emopoiesi in periodo fetale

APPARATO GENITALE MASCHILE


testicoli + dotti genitali + vie spermatiche + ghiandole annesse
I testicoli sono contenuti nello scroto e sono in stretto rapporto
con l’epididimo dove vengono rilasciati e maturano gli
spermatozoi → dotto deferente che si porta posteriormente alla
vescica incrociando i due ureteri → ampolle deferenziali.
Posteriormente alla vescica appaiono le vescicole seminali e la
prostata, altre ghiandole annesse sono le ghiandole bulbo
uretrali.
TESTICOLI
- produzione spermatozoi
- cellule endocrine che producono ormoni come testosterone
È un organo PARENCHIMATOSO, è rivestito da una spessa capsula di connettivo denso
detta tonaca Albuginea da cui si irradiano dei setti connettivali di connettivo denso che
separano il parenchima del testicolo in logge o lobuli testicolari. Posteriormente si ha una
regione ricca di connettivo denso detta mediastino (diversa dal torace), nel mediastino si
estendono le reti testis.
Nelle logge si collocano i tubuli seminiferi in cui si producono gli spermatozoi i quali
proseguono in condotti che costituiscono l’epididimo dove verranno modificati (motilità). Lo
spermatozoo percorre il canale deferente con l’eiaculazione. Esternamente al testicolo vi è
un rivestimento che è una tonaca sierosa detta tonaca vaginale propria.

- tonaca Albuginea: connettivo denso

- lobuli testicolari:
tubuli seminiferi (epitelio germinativo) +
cellule di Sertoli (costituiscono parenchima
dei tubuli seminiferi) + lamina propria

- vasi sanguigni

- cellule di Leydig interstiziali tra tubuli


seminiferi: ghiandole endocrine pluricellulari
interstiziali che secernono testosterone
(asterischi) + vasi sanguigni

- Tonaca sierosa: tonaca vaginale propria

- Rete testis: epitelio cubico semplice con


microvilli

tubulo seminifero da non confondere con


epididimo: questo ha tonache sovrapposte,
pseudostratificato con stereociglia
- cellule di Sertoli
1) Producono ABP che lega il testosterone
2) Mantengono la barriera emato-testicolare
3) Producono inibina che inibisce FSH (ormone gonado-tropina) con feedback negativo

Il testosterone mantiene e stimola la spermatogenesi ed è prodotto dalle cellule di Leydig.


La regolazione della spermatogenesi coinvolge sia le cellule di Leydig (LH) sia le cellule di
Sertoli (FSH) tutto sotto il controllo dell’ipofisi.

EPIDIDIMO
- organo cavo
È costituito da condotti efferenti che si ripiegano su se stessi e costituiscono la testa
dell’epididimo. È suddiviso in testa, corpo e coda e i condottini formano il cono vascoloso:
dal primo origina un canale che prosegue e riceve il contenuto dal successivo fino alla
generazione di un unico condotto dell’epididimo che forma la coda e si ripiega.
- immerso in un ambiente ricco di connettivo e sfocia nel canale deferente.
- epitelio cilindrico con lunghe stereo ciglia che intervengono nella maturazione degli
spermatozoi.

Rete testis
Si presenta come una serie di canali irregolari rivestiti da cellule cubiche con microvilli.

- spessa capsula connettivale: tessuto connettivo


denso

- tonaca mucosa: epitelio pseudostratificato con


stereociglia + cellule germinative + lamina propria
- tonaca muscolare: circolari lisce
- tonaca avventizia: connettivo denso

- dotti efferenti (collegano rete testis a epididimo):


epitelio cilindrico semplice con ciglia e microvilli

- lume può contenere al suo interno spermatozoi

- vasi sanguigni

- tra le cellule epiteliali possiamo anche osservare


presenza di linfociti
DOTTO DEFERENTE
- organo cavo a tonache sovrapposte
- tonaca mucosa: epitelio pseudostratificato con
stereociglia + lamina propria.

- tonaca muscolare: 3 strati longitudine interno


(LI), circolare intermedio (CI), longitudinale
esterno (LE) → parete muscolare spessa e lume
piccolo e stellato

- tonaca avventizia: connettivo denso

GHIANDOLE ANNESSE
- Vescichette seminali = producono il 70% del liquido seminale, hanno funzioni nutritizie e di
stimolazione della motilità degli spermatozoi
- Prostata = produce il 30% del liquido seminale e vari componenti
- Ghiandole bulbo-uretrali = le più piccole poste nello spessore del diaframma urogenitale
che producono un muco alcalino

PROSTATA
ghiandola più grande, si trova inferiormente alla vescica ed è in stretto rapporto con la
vescica in quanto è attraversata dall’uretra.
- organo PARENCHIMATOSO
divisa in 2 lobi laterali, uno medio, uno posteriore e uno anteriore.
Il parenchima è suddiviso in 4 zone:
- Zona periferica 70% (più interessata dai carcinomi)
- Zona di transizione 5% in corrispondenza dell’uretra con maggior sviluppo di iperplasia
benigna
- Zona centrale 25% in corrispondenza dei condotti
- Zona periuretrale

- capsula fibromuscolare: connettivo + cellule


muscolari lisce

- dalla capsula fibromuscolare partono setti


fibromuscolari che dividono parenchima in
lobuli

- nel parenchima ha ghiandole prostatiche


tubulo-alveolari epitelio semplice o
pseudostratificato con microvilli, irregolare
- spesso ci sono concrezioni prostatiche (cp)
nel lume degli adenomeri (adenomero è
l’unità secernente della ghiandola), anche
chiamati corpi amilacei

- ghiandole immerse in abbondante stroma


fibromuscolare

RIASSUNTO
testicolo: organo parenchimatoso, tonaca Albuginea (capsula connettivale), logge testicolari
contenenti
tubuli seminiferi: epitelio germinativo + cellule di Sertoli (sostegno) + lamina propria +
tonaca sierosa vaginale
cellule di Leydig (ghiandole secernenti testosterone) + rete testis con epitelio cubico
semplice con microvilli
epididimo: organo cavo, capsula connettivale spessa, tonaca Mucosa (epitelio
pseudostratificato con stereociglia) + cellule germinative + lamina propria → tonaca
MUscolare: circolari lisce → tonaca Avventizia: connettivo denso
nel lume presenza spermatozoi e linfociti
dotto deferente: tonaca Mucosa: epitelio pseudostratificato con stereociglia + lamina propria
→ tonaca MUscolare: 3 strati longitudine interno (LI), circolare intermedio (CI), longitudinale
esterno (LE) → tonaca Avventizia: connettivo denso → Parete muscolare spessa e lume
piccolo e stellato
prostata: capsula fibromuscolare (connettivo + cellule muscolari lisce) → setti fibromuscolari
che dividono parenchima in lobuli → ghiandole prostatiche tubulo-alveolari epitelio semplice
o pseudostratificato con microvilli, concrezioni prostatiche (intensamente colorate)

APPARATO GENITALE FEMMINILE


ovaie + tube uterine + utero + vagina + genitali esterni

OVAIO
È un organo parenchimatoso che svolge funzioni importanti:
- Gametogenica = produzione delle cellule uovo
- Endocrina = produzione di ormoni sessuali femminile e pochi maschili
organo parenchimatoso con 2 zone: corticale (presenta strutture tondeggianti che sono
follicoli ovarici) e midollare
Abbondante stroma connettivale
Presenza di ilo: porzione dove arrivano vasi sanguigni e innervazione

- Epitelio germinativo semplice: cellule cilindriche o cubiche


- Falsa albuginea: connettivo denso

CORTICALE
- cellule tondeggianti sono follicoli ovarici che possono essere
0. primordiale: ovocita con strato cellule follicolari
pavimentose
1. primario: ovocita ricoperto da strato di cellule follicolari
cubiche
2. secondario: ovocita con dimensioni > con diversi strati di
cellule follicolari + zona pellucida
3. follicolo terziario o vescicolato: dimensioni doppie rispetto
al precedente + cellule granulosa + antro follicolare (liquido
follicolare).
4. follicolo di Graaf delimitato da cellule della granulosa,
all’interno si ha cumulo ooforo, presenza di teche

- Corpi lutei: ghiandola endocrina vascolarizzata che produce progesterone, ha come


bersaglio endometrio per la preparazione alla fecondazione (degradazione del corpo luteo
se non è avvenuta fecondazione)
- Corpi albicanti: sostituzione corpo luteo con tessuto connettivo

MIDOLLARE
connettivo lasso + tessuto muscolare liscio + vasi sanguigni

Ciclo ovarico si svolge sotto il controllo degli ormoni ipofisari:


- FSH promuove la maturazione del follicolo
- LH promuove l’ovulazione e la successiva trasformazione delle pareti del follicolo in corpo
luteo

TUBE UTERINE
organi cavi
suddivise in 4 tratti:
- Infundibulo caratterizzato da fimbrie
- Ampolla dove avviene la fecondazione
- Istmo
- Intramurale o parete uterina
Lume si restringe con pieghe mano a mano che ci avviciniamo all’utero → pieghe e si
ispessiscono man mano che si avvicinano all’utero.

- organo cavo a tonache sovrapposte

- tonaca mucosa: epitelio cilindrico semplice con cellule secernenti


muco e cellule ciliate + lamina propria
- tonaca muscolare: 2 strati sovrapposti di cellule muscolari lisce
- Tonaca sierosa: PERITONEO

NO tonaca sottomucosa

- vasi sanguigni

UTERO
organo CAVO a TONACHE SOVRAPPOSTE

L’utero ha forma di pera capovolta e ha diverse porzioni:


- Fondo
- Corpo
- Collo
- Intravaginale

La parete dell’utero è spessa ed è composta da tessuto


muscolare liscio che ha un ruolo rilevante durante la
gravidanza e il parto.
Ad eccezione di una piccola parte l’utero è quasi completamente rivestito dal PERITONEO.

Brusco e netto passaggio tra l’epitelio della cavità uterina e l’epitelio della cervice.

2 strati di tonaca mucosa:


FUNZIONALE SUPERFICIALE: distaccato e ricostruito ad ogni ciclo
BASALE: non viene distrutto durante la mestruazione

Condizioni utero sono sotto il controllo delle gonadotropine prodotte dall’ipofisi FSH nei
primi giorni e LH verso la fine. Si assiste anche alla produzione di ormoni direttamente
dall’ovaio producendo ormoni ovarici (estrogeni e progesterone) con bersaglio l'endometrio.
Producono modificazioni relative allo spessore in modo da prepararlo all’impianto in caso di
fecondazione.
Mestruazione (parte dell'endometrio si distacca) → fase rigenerativa (endometrio aumenta
di spessore) → fase proliferativa → fase secretiva fino ad arrivare alla fase pre mestruale.
Esistono legamenti diversi molto forti per sostenere le modificazioni dell’utero:
- Vescico-uterini
- Retto-uterini
- Cardinali
Sono posti nella porzione inferiore e mantengono in posizione l’utero collegandolo con altre
strutture.

- tonaca mucosa: ENDOMETRIO


Fondo corpo e collo: epitelio cilindrico semplice ciliato +
cellule secernenti + lamina propria + ghiandole uterine
tubulari semplici
Intravaginale: epitelio pavimentoso composto non
cheratinizzato + lamina propria

- lamina propria con ghiandole tubulari semplici


- tonaca muscolare: molto spessa (importante)
NO sottomucosa
- tonaca sierosa: peritoneo

RIASSUNTO
ovaio: Epitelio germinativo semplice: cellule cilindriche o cubiche → falsa albuginea
(connettivo denso) → follicoli ovarici (0, 1, 2, 3, Graaf) → corpo luteo + corpi albicanti →
midollare (muscolare + connettivo lasso)
tube uterine: Infundibulo (fimbrie) → Ampolla → Istmo → Intramurale o parete uterina
tonaca Mucosa: epitelio cilindrico semplice con cellule secernenti muco e cellule ciliate +
lamina propria → tonaca MUscolare: 2 strati sovrapposti di cellule muscolari lisce → tonaca
sierosa (peritoneo)
utero: Fondo → Corpo → Collo → Intravaginale
tonaca Mucosa (endometrio)
Fondo corpo e collo: epitelio cilindrico semplice ciliato + cellule secernenti + lamina propria
+ ghiandole uterine tubulari semplici
Intravagliale: epitelio pavimentoso composto non cheratinizzato + lamina propria
lamina propria con ghiandole tubulari semplici → tonaca muscolare spessa → tonaca
sierosa (peritoneo)

APPARATO ENDOCRINO
ESOCRINE: L'adenomero (sezione secernente) rimane collegato alla superficie mediante
un dotto escretore sempre costituito da cellule epiteliali.

esempi: salivari, sudoripare, mammarie, sebacee, mucipare, pancreatiche esocrine,


epatiche esocrine (bile), prostata

ENDOCRINE :Il collegamento con l'epitelio di origine c’è però e non si sviluppa il dotto
escretore dunque il loro secreto lo riversano nei vasi sanguigni (nei capillari).

1. NUMERO DI CELLULE:
La cellula mucipara caliciforme è l'unica ghiandola unicellulare. Nella cellula è presente una
porzione ampia detta teca con i granuli di secreto e una meno ampia che prende il nome di
piede dove ci sono il nucleo e organelli.
Mucine: glicoproteine che a contatto con l'acqua diventano muco che si spalmerà attorno
alla cellula per lo svolgimento della propria funzione. Sono abbondanti nelle vie aeree e
nell'intestino.
Questa è una foto delle mucipare e si
distinguono bene per la loro forma e per il loro
colore più pallido rispetto alle altre cellule perché
la teca, dove ci sono i granuli di secreto, non si
colora in quanto le glicoproteine non si colorano.
A seconda della tecnica utilizzata si può colorare
più o meno intensamente questo tipo di cellula. Il
muco rilasciato ha la funzione di inglobare
particelle estranee e grazie alle ciglia lo porta
verso la cavità orale per espellerlo. Nell'intestino
servono per lubrificare le pareti. Le ghiandole
pluricellulari presentano la porzione secernente
ADENOMERO e il dotto escretore rivolto verso
dove si rilascia.

2. SEDE
Intramurale se posta nella parete dell'organo cavo
Extramurale se posta al di fuori della parete dell'organo

3. FORMA DEGLI ADENOMERI


-acinosi = struttura tondeggiante che produce secreto liquido che scorre facilmente
-tubulari = a tubulo con cellule cilindriche
-alveolari = con lume ampio e irregolare.

4. RAMIFICAZIONE
1) ghiandole semplici = adenomeri connessi a un dotto escretore non ramificato.
2) ghiandole ramificate = il dotto escretore riceve 2
o più adenomeri.
3) ghiandole composte = il dotto escretore
principale si ramifica ripetutamente.

5. MODALITA' DI SECREZIONE

6. TIPO DI SECREZIONE
1) sierosa = eosinofili, nucleo tondeggiante
2) mucosa = il lume dell'adenomero è tubulare
3) mista = presentano una porzione tubulare con
agganciato sul fondo un pezzetto di adenomero
sieroso.
Adenomero TUBULO-ACINOSO. Avrà una doppia
colorazione

LOBO = porzione della ghiandola delimitata da setti di tessuto connettivo (nero) spesso.
All'interno del lobo ci saranno porzioni più piccole dette lobuli con all'interno gli adenomeri
che rilasceranno il secreto nei dotti escretori. Il dotto escretore, all’interno della ghiandola, si
ramifica fino ad entrare in relazione e comunicazione con l’adenomero. Partendo dal più
grande le ramificazioni dei dotti sono:
Dotto lobulare → Dotto interlobulare → Dotto intralobulare → Dotto striato (solo nelle
ghiandole salivari) ci aiuta a distinguere la parotide dal pancreas → Dotto intercalato che si
collega con l'adenomero

EPITELI GHIANDOLARI ENDOCRINI


La ghiandola endocrina è priva di dotto escretore ma il secreto viene rilasciato nel torrente
circolatorio. Inoltre le cellule non si organizzano in adenomeri ma in modi differenti. Gli
ormoni rilasciati sono spesso molecole idrofile e possono essere steroidei, proteine,
glicoproteine, aminoacidi
Attività:
ENDOCRINA= attraverso il torrente circolatorio possono raggiungere cellule bersaglio
lontane
PARACRINA= attraverso liquidi interstiziali possono agire localmente
AUTOCRINA= l'organo bersaglio è la cellula endocrina stessa (insulin-like growth factor)

IPOFISI (pituitaria)

L'ipofisi è collocata all'interno della sella turcica dello sfenoide, inferiormente all'encefalo ed
è collegata ad una porzione del sistema nervoso centrale detto ipotalamo.
È costituita da 2 porzioni:
NEUROIPOFISI → posteriore, con struttura di un tessuto nervoso
ADENOIPOFISI → anteriore, sotto il controllo del sistema nervoso
La neuroipofisi e la adenoipofisi sono diverse per struttura, funzioni e origine embrionale.

La vascolarizzazione della ghiandola è correlata alla regolazione che l'ipofisi svolge su vari
processi. Nella ghiandola ci sono ampie reti vascolari che formano plessi capillari
importanti: Un plesso primario a livello del peduncolo e un plesso secondario che si trova
nell'ipofisi anteriore. Dei neuroni lunghi scendono verso l'ipofisi e rilasceranno dei fattori che
ne influenzeranno l'attività. I fattori entrano in circolo nel primo plesso e nel secondo plesso
stimolano o inibiscono l'attività delle cellule dell'ipofisi anteriore. L'ipofisi posteriore ha la
struttura di un tessuto nervoso, troviamo solamente gli assoni dei neuroni specializzati nel
produrre neurormoni. Entrano nel letto capillare e si diffondono. Gli ormoni dell'ipofisi
posteriore sono prodotti a livello dei neuroni dell'ipotalamo e vengono solamente rilasciati
nell'ipofisi posteriore.

La ghiandola emette ormoni che a loro volta consentono l’attività della tiroide e delle
ghiandole surrenali, e di altre ghiandole a secrezione interna che sono grandemente
importanti per svolgere molte delle attività dell’organismo

- organo parenchimatoso, presenza di capsula


connettivale

- tessuto epiteliale ghiandolare: cellule a mutuo


contatto con pochissimo stroma

- presenza di vasi sanguigni


parenchima dell’adenoipofisi ha cellule cromofore e cromofobe: le seconde hanno
citoplasma poco colorato (riquadro), le prime sono più numerose e sono maggiormente
colorate (cerchiate)

- nella parte intermedia tra adenoipofisi e


neuroipofisi abbiamo parte intermedia:
parenchima ghiandolare endocrino con
cellule organizzate in nidi e cordoni

- asterischi sono strutture follicolari

- NEUROIPOFISI ha tessuto nervoso: fibre


amieliniche che originano dall’ipotalamo

- corpi di Herring: vescicole di neurosecreto


con grandi dimensioni

NEUROIPOFISI produce ADH che è un ormone che regola la permeabilità dei dotti
collettori + ossitocina che serve per allattamento e contrazioni durante parto

EPIFISI (pineale)

Si trova a livello della base cranica e costituisce parte del


sistema nervoso centrale e in particolare del diencefalo
(nell’immagine in rosso).
È rivestita dal tessuto connettivo della pia madre.
È costituita da pinealociti che sono neuroni specializzati
nel secernere e cellule gliali di sostegno dette astrociti che
si organizzano in cordoni solidi con depositi di calcio.
L'epifisi e in particolare i pinealociti producono la
melatonina (un derivato del triptofano) di notte e la
serotonina di giorno. Il rilascio di melatonina è stimolato dal buio e inibito dalla luce
catturata dalla retina, per la serotonina è il contrario. La melatonina inoltre regola l'attività
delle gonadi e quindi il tempo di inizio della pubertà e regola i ritmi circadiani (orologio
biologico nell'ipotalamo), ha attività anche da antiossidante.
Si ritiene che abbia un ruolo chiave nella depressione e attività antitumorali.

TIROIDE
Si trova nel collo anteriormente e inferiormente alla laringe ed è costituita da 2 lobi connessi
da un istmo.
Se faccio una sezione della tiroide vedo che all'interno si individuano strutture tondeggianti
con una parete di uno strato di cellule con all'interno un materiale colorato che prende il
nome di colloide.

- organo parenchimatoso, sottile capsula


connettivale da cui si estendono i setti
connettivali (sc) che suddividono il parenchima

- presenza di follicoli tiroidei (F): parete


costituita da tireociti con epitelio
cubico/cilindrico → producono ormoni T3 e T4

- materiale all’interno dei follicoli è il colloide,


materiale intensamente colorato

La colloide è il mezzo nel quale gli ormoni vengono immagazzinati nel lume del follicolo.
All'esterno il follicolo è rivestito da tubi capillari in cui vengono immessi gli ormoni che poi
entreranno nel flusso sanguigni e veicolati fino ai bersagli.

quando nelle cellule (cerchio) non si


vede la colloide è perché non viene
sezionata nel piano di taglio
trasversale

presenza di cellule C o parafollicolari


→ producono calcitonina

ORMONI TIROIDEI
T3 triidrotironina e T4 tiroxina che hanno funzioni di aumentare il metabolismo energetico, il
consumo di ossigeno e di ATP + Innalzano la temperatura corporea + Nel periodo
post-natale determinano il corretto sviluppo del Sistema Nervoso Centrale e regolano
l'accrescimento scheletrico
La calcitonina serve a regolare il metabolismo del calcio, ha un'azione ipocalcemizzante e
inibisce l'attività degli osteoclasti ed è l'antagonista del paratormone.

Il tireocita ha una doppia polarità e produce ormoni così:


1. Viene prodotta tireoglobulina
2. Avviene la capitolazione di ioduro nel sangue grazie al simporto (Na+/I-)
3. Ionizzazione dei residui di tirosina nella colloide
4. Formazione di T3 e T4: 2 tirosine + Iodio
5. Endocitosi di tireoglobulina iodinata e secrezione di ormoni
Nella fase di riposo il tireocita diventa più basso ma appena i livelli di ormoni tiroidei si
abbassano il tireocita assorbe parte della colloide, la metabolizza e stacca gli ormoni dalla
tireoglobulina che vengono rilasciati all'interno del letto capillare per raggiungere gli organi
bersaglio.

PARATIROIDI
4 piccole ghiandole di forma e dimensione di una
lenticchia poste in rapporto con i lobi della tiroide.
Sono organizzate e producono il paratormone e
sono essenziali per la vita.
Ha cellule epiteliali a mutuo contatto in 2 tipi:

Cellule principali (le più scure sono le più attive)


che producono l'ormone paratiroideo PTH
importante regolatore dei livelli ematici di calcio.
Cellule ossifile disposte in gruppi e più grandi delle
cellule principali. Le cellule principali hanno la
classica struttura di cellule secernenti mentre le
altre sono ricche di mitocondri. Il paratormone (ormone tiroideo) è antagonista della
calcitonina e stimola in modo indiretto gli osteoclasti mentre la calcitonina li inibisce in modo
diretto.

SURRENE
organo parenchimatoso con suddivisione del parenchima in
corticale e midollare + capsula connettivale
Sono 2 strutture appiattite a forma di mezzaluna che si collocano
sul polo superiore del rene, circondati dal tessuto adiposo e
dalla fascia renale, a formare una sorta di cappuccio.

All'interno della corticale non ho un aspetto omogeneo perché


viene suddivisa in 3 porzioni differenti con cellule organizzate in
modo differente:
Zona glomerulare = 15% del parenchima, è posta sotto la
capsula. Presenta cordoni di cellule che si ripiegano a gomitolo
→ producono mineralcorticoidi che influenzano il riassorbimento
del Na+, K+ e dell'acqua da parte delle cellule del tubulo renale.
Il prodotto principale è l'ALDOSTERONE.
Zona fascicolata = 80% del parenchima, è la più estesa in cui i
cordoni sono paralleli. Le cellule producono glucocorticoidi,
specialmente il CORTISOLO, essenziali nel metabolismo dei
carboidrati.
Zona reticolare = 7% del parenchima ed è organizzata a reticolo. Le cellule producono il
cortisolo e secernono DHEA che verrà convertito in testosterone sia negli uomini che nelle
donne.

zona reticolare contiene cordoni di cellule, gli spazi


bianchi tra le cellule (asterischi) corrispondono a
sinusoidi

Zona midollare presenta cellule definite cromaffini


deputate al deposito e alla secrezione di
catecolamine (adrenalina e noradrenalina).

Le cellule che producono adrenalina sono più


piccole e meno opache di quelle che producono
noradrenalina. Questi ormoni nel corpo comportano
un aumento frequenza cardiaca, aumento frequenza
polmonare e pressione del sangue

vena centrale della midollare (ve)

- zona glomerulare è caratterizzata da cordoni


organizzati in gomitoli

- zona fascicolata in cui i cordoni delle cellule sono


posti in modo ordinato

- zona reticolare con presenza di sinusoidi

- midollare sempre sinusoidi e cellule cromaffini →


produzione catecolamine
ISOLE DI LANGERHANS
Osservabili all’interno del pancreas, immerse fra gli adenomeri che costituiscono la
componente ESOCRINA dell’organo.

Nel parenchima, possiamo individuare diversi tipi di cellule:


- Cellule A o 𝛼 producono il glucagone che è iperglicemizzante (20%)
- Cellule B o 𝛽 producono insulina che è ipoglicemizzante (70%)
- Cellule D o 𝛿 producono la somatostatina che regola l'attività di A e B (5-10%)
- Cellule F o PP producono il polipeptide pancreatico 1-2%

- capsula connettivale (Ca)

- asterischi sono sinusoidi

- non sono uniformemente presenti nel pancreas ma si


notano perché hanno minore colorazione

CELLULE DI LEYDIG
Si trovano nello stroma tra tubuli seminiferi dei
testicoli. Possono secernere testosterone e
sono spesso strettamente associate a strutture
nervose. Le cellule di Leydig hanno un nucleo
cellulare tondo e un citoplasma granuloso.
Le cellule di Leydig secernono ormoni chiamati
androgeni (DHEA).

In rosso si vedono i vasi sanguigni


nelle VENE troveremo tonaca intima → endotelio → tonaca media (connettivo + fibre
elastiche + cellule muscolari lisce involontarie) → tonaca avventizia (connettivo)

nelle ARTERIE troviamo membrana elastica interna (strato muscolare più spesso) →
endotelio → tonaca media (sempre connettivo + fibre elastiche + cellule muscolari lisce
involontarie) → tonaca avventizia

CUORE:
- PERICARDIO: 2 rivestimenti esterni del cuore → tonaca sierosa + tonaca fibrosa di
connettivo denso.
3 tonache interne:
- EPICARDIO: tonaca sierosa che contiene un epitelio pavimentoso semplice che poggia su
connettivo detto mesotelio, è foglietto viscerale del pericardio sieroso
- MIOCARDIO: tessuto muscolare striato involontario + miocardio specifico (tipico del
muscolare liscio) contiene cardiomiociti senza miofibrille e bandeggiature.
- ENDOCARDIO: sulla superficie interna degli atri, ventricoli e lamine valvolari.
Lamina propria + strato connettivale.
TESSUTO MUSCOLARE

1) STRIATO SCHELETRICO
polinucleato, deriva dalla fusione di mioblasti
è un tessuto volontario → muscoli scheletrici, lingua, faringe, muscoli mimici facciali

Le miofibrille si organizzano in
fibre muscolari, le fibre in
fascicoli e questi in fasci

sarcolemma = rivestimento
bandeggiatura delle miofibrille
dipende dalla presenza di
actina e miosina, la miofibrilla
è composta da sarcomeri che
sono l’unità di base del tessuto
muscolare
epimisio > perimisio >
endomisio

linea Z → tra actine


banda A → miosina
banda I → actina

zona H → zona tra actine


linea M → divide a metà miosina

Ca++ induce l’idrolisi di ATP → formazione di ADP + Pi -- >miosina si lega ad actina

tubulo T = introflessione del sarcolemma in rapporto con cisterna del reticolo


sarcoplasmatico, è dove avviene la depolarizzazione che apre i canali e fa uscire il calcio
motoneurone fa sinapsi con fibra muscolare striata → placca motrice è la zona di contatto
tra fibra nervosa e fibra muscolare

2) STRIATO CARDIACO
regolato da SN autonomo → contrazione spontanea, può solo essere regolato il ritmo
cardiaco

cardiomiociti sono le cellule che costituiscono il miocardio (tonaca mediana muscolare del
cuore)
- nucleo centrale
- bande trasversali
- dischi intercalanti tra una cellula e l’altra

3) LISCIO
negli organi cavi, le cellule sono orientate perpendicolarmente e parallelamente a formare
intrecci

Abbiamo comunque meccanismo di scorrimento tra actina e miosina ma le fibre hanno


una struttura non a fasci ma reticolata
TESSUTO CONNETTIVO

1) CONNETTIVI
PROPRIAMENTE DETTI
Fibrillare lasso (mucoso,
reticolare)
Fibrillare denso (elastico)
→ fibroblasti

2) CONNETTIVI DI
SOSTEGNO → con
matrice che conferisce
durezza e offrono la
possibilità di fornire
sostegno)
Cartilagine
Tessuto osseo (cemento e
dentina)

3) PARTICOLARI
Sangue e linfa
Tessuto adiposo (adipociti)

suddivisione tra cellule migranti e residenti:


esempio RESIDENTI sono: Fibroblasti, Macrofagi, Adipociti, Condroblasti, Osteoblasti
MIGRANTI sono: Granulociti, Monociti, Mastociti, Linfociti, Plasmacellule

monociti → differenziano in macrofagi che si trovano un po’ dappertutto nell’organismo, la


loro funzione è quella di eliminare patogeni riconosciuti come non-self mediante fagocitosi
e innescano risposta immunitaria:
Fegato
Milza → rimuovono eritrociti invecchiati o danneggiati (eritrocateresi)
Polmone → negli alveoli fagocitano piccole particelle vengono definiti macrofagi della
polvere
Osso → osteoclasti che rimuovono il tessuto osseo
Sistema nervoso centrale → cellule che corrispondono ai macrofagi dei tessuti connettivi
detti microglia

1) TESSUTO CONNETTIVO PROPRIAMENTE DETTO


matrice extracellulare → fibre
→ sostanza fondamentale
FIBRE:
- collagene: Ogni molecola è costituita da 3 alfa eliche che si avvolgono a spirale a treccia.
La sequenza della molecola di tropocollagene è caratteristica in quanto ci sono
amminoacidi più abbondanti (idrossiprolina prolina e glicina) per ogni tripletta uno è
sempre glicina. Il risultato dell'assemblaggio è una fibrilla dotata di una bandeggiatura o
periodismo ogni 67 nanometri + legami cross link

- reticolari: formare un supporto per altre cellule in organi come ghiandole in cui si vanno a
collocare le cellule specifiche dell'organo, sono costituite da un collagene di tipo 3

- elastiche: Ogni fibra è costituita da una componente centrale amorfa di elastine e


superficialmente da elementi fibrillari di fibrillina.
Vengono assemblate all'esterno della cellula proprio come il collagene. Sono abbondanti
nelle pareti di vasi sanguigni e in particolare dei grossi vasi, nei polmoni, nella vescica,
nella cute

“turnover del collagene” = In un tessuto connettivo vi sono enzimi che si occupano di


degradare il collagene e altri componenti in modo da avere un turnover regolato e avere
degradazione per mantenere i livelli corretti. Gli enzimi si chiamano metallo proteinasi
della matrice

SOSTANZA FONDAMENTALE:
È composta da GAG = glicosaminoglicani ovvero grosse macromolecole che si formano
per polimerizzazione di unità disaccaridiche costituiti da due monosaccaridi.

GLICOPROTEINE STRUTTURALI:
Fibronectina = grossa proteina costituita da diversi domini, in grado di avere molte
interazioni.
Laminina = proteina grande con subunità organizzate a croce con vari domini in grado di
legare altri componenti della membrana basale.
2) ADIPOSO
bianco → liposoma grosso, nucleo ai margini, la funzione è quella di riserva energetica +
produzione calore + metabolismo
bruno → i liposomi sono più piccoli, solo funzione di produrre calore
rosa → durante maternità e allattamento

3) CARTILAGINE
in grado di resistere a pressioni e forze
Condroblasti → condrociti → condroclasti
In abbondante matrice extracellulare
NO vascolarizzazione e innervazione

È rivestita da un tessuto connettivo denso vascolarizzato detto PERICONDRIO che per


diffusione diffonde i nutrimenti → costituita da fibroblasti
La troviamo durante lo sviluppo in quanto si formano ossa costituite da essa anche se poi
verrà sostituita dal tessuto osseo.
Nelle ossa lunghe è presente durante l'ossificazione un particolare tipo di cartilagine che
grazie alla sua organizzazione peculiare che vede una posizione strategica delle cellule
che permette un accrescimento di queste ossa.

Nella matrice si può osservare: Componente fibrillare e Componente amorfa

N.B. cartilagine articolare non ha pericondrio quindi non può essere riparata ma va solo
incontro a invecchiamento e degradazione, infatti ci sono meccanismi di istogenesi e di
riparazione ben precisi

Cartilagine ialina: la più abbondante, fornisce supporto e sostegno → costole, gomito,


anca, spalle, naso, mani e piedi
Cartilagine elastica: Ha matrice caratterizzata da fibre elastiche e può sopportare
ripiegamenti e deformazioni → orecchio esterno
Cartilagine fibrosa: molto resistente alla compressione e alla trazione → dischi
intervertebrali, labbri glenoidei, dischi e menischi interarticolari, sinfisi pubica

4) TESSUTO OSSEO
impalcatura dell'organismo + Inserzione dei tendini e legamenti + Funzioni di protezione
di visceri e parti molli (gabbia toracica e cranio) + Funzioni emopoietiche nelle cavità
midollari e in particolare nel midollo osseo

Ossa lunghe = trovo estremità uguali con piccole cellette delimitate da sottile parete
costituite da tessuto osseo spugnoso, la porzione centrale è cava e ha una parete
estremamente spessa.
Ossa piatte = non ha cavità centrali
Ossa brevi = nessuna cavità. Ho tante cellette con pareti fatti di trabecole
Osso compatto ha unità funzionale che
è l’OSTEONE: presenza di canali di
Havers centrale che servono per
apporto sanguigno + canali di Volkmann
che permettono la ramificazione dei vasi
sanguigni

PERIOSTIO: rivestimento
ENDOSTIO: sull’interno

processo di ossificazione:
→ diretta: osteoprogenitrici che si differenziano in osteoblasti → osteociti → osteoclasti
→ indiretta: cartilagine iniziale che poi verrà sostituita da tessuto osseo (ma non si
trasforma in)

TESSUTO NERVOSO

→ sensoriale
→ motorio → volontario
→ AUTONOMO → simpatico (fight & flight)
→ parasimpatico (riposa e digerisci)
FUNZIONI
riceve informazioni, le processa e crea delle risposte (come endocrino ma qui le risposte
sono immediate e meno durature nel tempo, quindi i due sistemi si complementano)

NEURONE
- irritabile/eccitabile
- conducibile
- polarizzato (grazie a sinapsi)

1) Numero dei prolungamenti


- Neuroni unipolari
- Neuroni bipolari
- Neuroni multipolari

2) Lunghezza assone

3) Funzione
- Sensitivi = trasferisce info dalla
periferia verso il SNC
- Motori = producono un effetto alla
periferia
- Associativi o interneuroni > 99%
recettori: somatici (ossa, muscoli, articolazioni), viscerali (sangue), speciali (equilibrio,
sensi)

INTERNEURONE serve a produrre un tipi di risposta che si possa modulare, infatti è


posto tra elemento sensitivo e elemento effettore → possono essere stimoli eccitatori o
inibitori

RISPOSTA:
semplice → arco riflesso semplice
complessa → quando l’informazione deve essere veicolata al SNC quindi il neurone deve
veicolare infos ai centri superiori

ORGANI:
ASSILI: collegamento con periferia, si parla di midollo spinale + tronco encefalico
SOVRASSIALI: no collegamento con la periferia, hanno aree con specifiche funzioni

MIDOLLO SPINALE --------------------------------------------------------------------------------------


diametro scostante, ha rigonfiamenti cervicale e lombare

riceve le informazioni e le manda


all’encefalo

suddiviso in neuromeri → da ognuno


partono dei nervi spinali in coppia che
vanno verso la periferia dell’organismo

solco mediano posteriore


fessura mediana anteriore

SOSTANZA BIANCA: contiene solo le fibre, che possono essere ascendenti o discendenti
SOSTANZA GRIGIA: contiene gangli, corpi, dendriti

MOTONEURONI: partono dal corno anteriore, innervano i muscoli scheletrici striati


volontari
fusi neuromuscolari → servono a valutare lo stato di tensione del muscolo (sono dei
recettori)
TRONCO ENCEFALICO-----------------------------------------------------------------------------------
fa parte dell’encefalo ed è una continuazione del midollo spinale, suddiviso in bulbo,
ponte, mesencefalo

collegato mediante 3 peduncoli al


cervelletto

i neuroni non sono più in colonne ma in


nuclei:
INTRINSECI: neuroni con significato
sensitivo
NERVI CRANICI: collegati
RETICOLARI: centro di controllo
essenziale per la vita

Bulbo → ha 2 sporgenze chiamate PIRAMIDI per le fibre del controllo del movimento
quindi collegati con motoneuroni + OLIVA che è altra sporgenza + decussazione delle
piramidi che servono a incrociare le fibre

CERVELLETTO------------------------------------------------------------------------------------------------
controlla il movimento, controlla postura ed equilibrio, modulazione e regolazione dei
movimenti

lobo anteriore e lobo posteriore

corteccia cerebellare presenta:


- strato profondo dei granuli
- strato molecolare
- strato intermedio
DIENCEFALO---------------------------------------------------------------------------------------------------

organo soprassiale

- SUBTALAMO controlla
movimento
- EPITALAMO epifisi
- IPOTALAMO ipofisi, collegato
a sistema nervoso autonomo,
controlla nei visceri
temperatura, ritmi circadiani,
memoria, fame/sete, equilibrio
idrosalino
- METATALAMO neurone lungo
delle vie ottiche e acustiche
- TALAMO legato alla corteccia
del telencefalo e forma dei
circuiti specifici che controllano
il movimento

TELENCEFALO----------------------------------------------------------------------------------------------
Ha 2 emisferi separati da una scissura interemisferica o longitudinale, i solchi superficiali
si chiamano circonvoluzioni
scissura si Silvio e di Rolando

neuroni piramidali → aree motorie


neuroni granulari → aree sensitive

AREE:
→ sensitive: ascendenti
→ motorie: movimenti volontari
→ associative

MOVIMENTO VOLONTARIO:
corteccia volontaria sceglie un programma → ganglio avvia il programma → tronco
encefalico e midollo permettono collegamento con muscoli → cervelletto controlla e
corregge

recettore → organo assile → SNC → talamo → corteccia


VIE ASCENDENTI
che prevedono una sensibilità che può essere: cosciente/incosciente, somatica
(viscerale), speciale (sensitiva)

La sensibilità in generale può essere:


- PROTOPATICA per informazioni meno precise, più grossolane
- EPICRITICA per informazioni fini
a) via dei cordoni posteriori: epicritica
b) via antero-laterale: protopatica
c) via spino-cerebellare: sensibilità incosciente

VIE DISCENDENTI
dai centri superiori → motoneuroni → muscolo striato scheletrico (decorrono a livello delle
piramidi bulbari)

a) via fascio-laterale: movimenti volontari fini


b) via extrapiramidale: per attività già precedentemente acquisite, per cui serve meno
controllo

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