APPARATO RESPIRATORIO
FUNZIONE: condurre, umidificare, ripulire da eventuali particelle grazie alle cellule epiteliali
che rivestono gli organi cavi e riscaldare l'aria verso i polmoni + stimoli olfattivi + produzione
di suoni
presenza sia di organi cavi che parenchimatosi
naso → faringe → laringe → trachea → bronchi → bronchioli → polmoni → alveoli
porzione di conduzione: organi cavi che conducono l’aria ai polmoni + porzione respiratoria
e quindi di scambio gassoso
NASO
Epitelio pseudostratificato cilindrico ciliato con cellule mucipare caliciformi (chiare e grandi).
Delimitato da ossa nasali tipo etmoide e mascellari
FARINGE
Rinofaringe: tratto proprio del respiratorio → Orofaringe: tratto in comune con apparato
digerente con epitelio pavimentoso pseudostratificato → Laringofaringe
è un organo cavo in comune con l’apparato digerente
Epitelio pseudostratificato cilindrico ciliato con cellule mucipare caliciformi
LARINGE
Cartilagine elastica: epiglottide che evita ingresso di materiale nelle vie aeree
Cartilagine ialina: tiroidea, cricoidea, aritenoidea, corniculata
Epitelio pseudostratificato cilindrico ciliato con cellule mucipare caliciformi
Glottide: epitelio pavimentoso composto (a livello delle corde vocali) e poggia su un
connettivo della lamina propria
TRACHEA
organo CAVO a TONACHE SOVRAPPOSTE
formata da anelli cartilaginei discontinuo uniti dal muscolo tracheale.
A livello della T4 si ramifica in tronco destro e sinistro.
posteriormente abbiamo l'esofago.
Tra gli anelli c'è uno strato di tessuto di fibre elastiche che serve ad adattare il lume della
trachea durante l'espirazione.
- Tonaca mucosa = pseudostratificato cilindrico ciliato con cellule mucipari caliciformi +
lamina propria (tessuto connettivo lasso)
- Tonaca sottomucosa = connettivo lasso con ghiandole a secrezione mista tracheali e
bronchiali
- Tonaca muscolo-fibrosa = connettivo denso e fibre elastiche, avvolge gli anelli cartilaginei
e costituisce il muscolo tracheale.
evidente la struttura a
forma di C (anelli di
cartilagine ialina)
simile a bronchi
intrapolmonari ma in
questo caso l’anello
cartilagineo è continuo e
abbiamo stato muscolare
fra tonaca mucosa e
tonaca sottomucosa
la differenza con la trachea è che si ha tra la tonaca mucosa e sottomucosa uno strato di
tessuto muscolare liscio ←
BRONCHIOLI
No cartilagine!
Il bronchiolo avrà un lume stellato e intorno uno strato di cellule muscolari lisce disposte
circolarmente che modulano la quantità di aria.
I bronchioli → bronchioli terminali → bronchioli respiratori → dotti o sacche alveolari che
permettono gli scambi gassosi.
Bronchioli terminali: epitelio cilindrico semplice con ciglia e poche cellule mucipare
caliciforme + cellule di CLARA + tonaca muscolare
Bronchioli respiratori: epitelio cilindrico semplice senza ciglia ne cellule mucipare caliciformi
+ tonaca muscolare
ALVEOLI
Epitelio pavimentoso semplice costituito da pneumociti
POLMONI
Organo PARENCHIMATOSO
Cerchio giallo indica bronchioli
In blu vasi sanguigni
TESSUTO NERVOSO
NEURONI
- Nucleo evidente e molto grande vescicoloso eucromatico (attivo e lasso)
- Citoplasma: intensamente basofilo con zolle di Nils (accumuli di RER), è ribosomi sono
responsabili della basofilia
- Si originano più prolungamenti se sono unipolari
neuroni sono circondati da cellule satellite (più piccole), cellule gliali che nei nervi periferici
rivestono il pirenoforo dei neuroni
GANGLIO SPINALE
- corpo cellulare dei neuroni pseudounipolari che si ramificano a T
- il corpo è rivestito da cellule satelliti più colorate in coloranti basici
- in base alla sezione di taglio possono contenere o meno il nucleo (le porzioni più piccole
non lo contengono le altre più grandi si)
- nel citoplasma è presente una zona a C non colorata da cui emerge l'assone → in questa
zona non sono presenti i ribosomi
GUAINA MIELINICA
avvolgimenti concentrici della membrana plasmatica di cellule di SCHWANN (per SNP)
oppure da oligodendrociti per i neuroni del SNC.
➢ mielina (lipide) che deve essere conservata altrimenti verrà persa.
➢ Preparato in cui è persa la mielina: Parte rosa corrisponde all’assone, parte centrale
bianca corrisponde alla guaina mielinica
➢ se i lipidi vengono conservati in una sezione abbiamo immagine.
LONGITUDINALMENTE
APPARATO URINARIO
consiste in 2 reni (organi parenchimatosi), ureteri, vescica, uretra
FUNZIONI
- Produzione dell’urina
- Filtrazione sangue ed eliminazione dei prodotti finali del catabolismo azotato
- Detossificazione ed eliminazione di composti tossici o farmaci
- Regolazione del PH plasmatico e sua omeostasi
- Mantenimento dell’equilibrio idrosalino
- Mantenimento della pressione sanguigna
- Funzione endocrina rilasciando ormoni per la produzione di vitamina D e eritropoietina
RENI
si trovano nella cavità addominale
- margine concavo mediale chiamato ilo dove
nervi entrano/escono, uretere esce, vasi
sanguigni entrano/escono, attorno a quest’area
notiamo la presenza di tessuto adiposo
- superficie laterale convessa, rivestimento con
sottile capsula connettivale
2 porzioni: MIDOLLARE che presenta delle strutture triangolari dette piramidi renali e
CORTICALE che è presente tra piramidi renali (colonne renali) e tra piramidi e capsula
connettivale.
L’apice delle piramidi è detta papilla renale ed è abbracciata ai calici renali minori e
maggiori che catturano urina prodotta
Dal glomerulo origina l’arteriola efferente che fuoriesce e forma una rete capillare dando
origine a vene interlobulari che scendono, si connettono con le vene arcuate, poi vene
interlobari che scendono e confluiscono nelle vene renali che riportano il sangue refluo nella
vena cava inferiore.
LOBO RENALE → comprende sia midollare che corticale
LOBULO RENALE → comprende solo corticale
I confini sono due arterie interlobulari, ha una porzione centrale detta raggio midollare di
condotti paralleli che sono dotti collettori che fanno passare l’urina nel calice.
NEFRONE
CORPUSCOLO RENALE = porzione dilatata iniziale che comprende il glomerulo e la
capsula di Bowman epitelio pavimentoso semplice
- Glomerulo = si inserisce nella capsula di Bowman
- Capsula di Bowman = costituita da 2 foglietti che contengono lo spazio in cui viene
immagazzinato il microfiltrato.
Il foglietto parietale è costituito da un epitelio
pavimentoso semplice, il viscerale invece è
costituito da cellule bianche dette podociti.
Questi sono cellule con prolungamenti lungo i
quali si estendono dei piccoli pedicelli che si
interdigitano tra loro denominando le cellule
podociti. Questi podociti aderiscono alle pareti
dei capillari del glomerulo e questi capillari
presentano delle fenestrature che facilitano la
fuoriuscita di materiali poi raccolti nella
camera glomerulare.
APPARATO IUXTAGLOMERULARE
in corrispondenza di contatto tra tubulo contorto distale e polo vascolare del glomerulo
per regolare il flusso sanguigno renale e mantenere costante la velocità di filtrazione
glomerulare regolando la pressione arteriosa
cellule granulari iuxtaglomerulari: secernono RENINA che converte angiotensina I in
angiotensina II che è un vasocostrittore che aumenta la pressione sanguigna e stimola
secrezione di aldosterone
URETERE
organo a tonache sovrapposte, diametro incostante con restringimenti.
si osserva chiaramente lume stellato
- tonaca mucosa (epitelio di transizione tipico degli organi cavi delle vie urinarie con cellule
cupoliformi) + lamina propria (connettivo denso)
- 2 tonache muscolari che devono avere orientamenti diversi quindi longitudinale interno (LI)
e circolare esterno (CE), nell’ultimo tratto abbiamo anche longitudinale esterno (LE)
- tonaca avventizia (connettivo lasso)
N.B. struttura molto simile all’esofago ma qui NON è presente la tonaca sottomucosa
VESCICA
organo cavo a tonache sovrapposte
M → inferiormente abbiamo la prostata e posteriormente il retto, la vescica ha rapporti con il
peritoneo parietale
F → la vescica con l’uretra conduce l’urina all’esterno, è in rapporto posteriormente con
utero e vagina (non con il retto)
La parete quando è vuota presenta pieghe che spariscono quando si distende. Esiste
un’area a livello della base di forma triangolare detta trigono che è sempre distesa
indipendentemente dallo stato di riempimento.
- Tonaca mucosa: epitelio di transizione + lamina propria
- Tonaca muscolare: molto spessa, fibre organizzate da fascetti di tessuto connettivo lasso
- Tonaca avventizia
- Tonaca sierosa
RIASSUNTO
gli organi cavi delle vie urinarie hanno tipicamente come epitelio di rivestimento un tessuto
epiteliale composto (epitelio di transizione con cellule cupoliformi o bilobate)
corticale → capsula connettivale → cortex corticis → corpuscoli malpighi (tondeggianti)
midollare → noto glomerulo e tubi distali e prossimali
Corpuscolo renale → epitelio pavimentoso semplice e nella capsula di bowman anche
presenza di podociti (cellule bianche)
APPARATO DIGERENTE
organi cavi posizionati uno di seguito all’altro. Annesse a questi organi vi sono molte
ghiandole che contribuiscono alle funzioni svolte da tale apparato
CAVITÀ ORALE
bocca al cui interno abbiamo la lingua e posteriormente abbiamo l’istmo delle fauci in cui il
bolo alimentare passa e inizia a percorrere la faringe e poi l’esofago.
Denti → organi speciali costituiti da tessuti mineralizzati: abbiamo porzione visibile detta
corona e una articolata nell’osso detta radice, nella porzione centrale abbiamo la camera
polpuaria che contiene un connettivo ricco di staminali detto polpa. La dentina riveste il
bulbo e a livello della radice abbiamo del tessuto mineralizzato simile al tessuto osseo detto
cemento e a livello della corona abbiamo lo smalto che è il tessuto epiteliale più duro del
corpo umano e non contiene cellule.
La lingua è un organo prevalentemente muscolare striato scheletrico. È rivestita da una
tonaca mucosa con epitelio pavimentoso pluristratificato e presenta anche ghiandole
salivari.
Queste sporgenze sono le papille e sono importanti per la prensione del cibo e per la
ricezione degli stimoli gustativi.
FARINGE
in comune con apparato respiratorio
ESOFAGO
Organo CAVO a TONACHE SOVRAPPOSTE
Presenta anche 4 restringimenti dovuti ai rapporti che a con gli organi che incontra:
- Cricoideo = laringe
- Aortico = aorta
- Bronchiale = bronchi
- Diaframmatico = diaframma
Lume stellato
nella sottomucosa si osserva la frequente presenza di vasi sanguigni, quella indicata con la
freccia è una venula, in questa sezione non si osservano ghiandole normalmente presenti
nella sottomucosa
GHIANDOLE ANNESSE
- Intraepiteliali = mucipare caliciformi
- Intramurali = nella tonaca mucosa e/o sottomucosa
- Extramurali = ghiandole salivari maggiori, fegato e pancreas
Ha 4 porzioni:
- cardias → zona di transizione tra esofago e
stomaco
- fondo → porzione cupoliforme che si appoggia al
diaframma
- corpo
- piloro → si apre nell’intestino tenue
INTESTINO TENUE
Organo CAVO VISCERALE a TONACHE SOVRAPPOSTE
lungo 7 metri, composto da duodeno → digiuno → ileo
Il duodeno è a forma di C, digiuno e ileo presentano anse intestinale e comprendono
l’intestino mesenterico dove continua la digestione e inoltre avviene l’assorbimento delle
sostanze nutritive.
- parete si solleva in pieghe (plicae e villi) che si estroflettono.
- ghiandole tubulari che si approfondano nella lamina propria che vanno a costituire cripte.
- enzimi prodotti dal pancreas rilasciati nel duodeno dove viene rilasciata anche la bile con
funzione nella digestione dei grassi + enterociti proteine in grado di permettere una
digestione di membrana contribuendo ai meccanismi di digestione.
DUODENO
Presenza di pieghe dette plicae che ampliano la superficie, si dispongono lungo tutto
l’intestino. Nella parete del duodeno abbiamo 2 papille una maggiore posta inferiormente
che permette l’ingresso degli enzimi pancreatici veicolati dal dotto pancreatico maggiore in
una papilla dove si trova uno sfintere muscolare detto sfintere di Oddi che regola l’ingresso
degli enzimi pancreatici nel duodeno e una minore in cui si porta il dotto pancreatico
accessorio. A livello della papilla maggiore arriva anche il coledoco che contiene la bile.
- Tonaca mucosa: epitelio cilindrico semplice con villi e pliche + lamina propria + ghiandole
tubulari semplici + cellule mucipare caliciformi
- Muscolaris mucose strato sottile
- Tonaca sottomucosa: connettivo lasso + ghiandola di Brunner (tubulari composte nel
duodeno) → pliche e villi
- Tonaca muscolare: 2 strati circolare interno e longitudinale esterno
- Tonaca sierosa: PERITONEO (solamente nel bulbo, nelle altre zone tonaca avventizia)
- apparato
urinario ha
tonaca
muscolare
invertita
rispetto
all’intestino
INTESTINO CRASSO
organo CAVO a TONACHE SOVRAPPOSTE
suddiviso in:
- Cieco = connesso all’appendice ricca di tessuto linfoide con valvola ileo-ciecale (immette
contenuto dell’ileo nell’intestino crasso)
- Colon = ascendente, trasverso, discendente, sigma
- Retto = diviso in ampolla rettale e canale anale
La parete esterna, quindi la parete muscolare dell’intestino crasso si ripiega in quanto lo
strato si condensa in 3 strutture nastriformi dette tenie.
Tipicamente la tonaca mucosa dell’intestino crasso presenta ghiandole intestinali tubulari
VASCOLARIZZAZIONE
È fornita dalle arterie mesenteriche superiori per il primo tratto del colon ascendente e
trasverso e trasverso e discendente da mesenterica inferiore fino al retto. Queste due
arterie sono rami dell’aorta addominale.
M (epitelio cilindrico semplice con orletto a spazzola) + lamina propria (NO pliche ne villi) +
ghiandole tubulari semplici a secrezione mucosa + cellule mucipare caliciforme abbondanti
→ MM → SM → M (CI e LE) → tonaca avventizia o sierosa a seconda del punto
COLON
Le arterie formano arcate che si estendono fino a raggiungere i diversi tratti del colon. Il
sangue refluo viene raccolto da vene con percorso analogo a quello delle arterie e sono:
vene mesenteriche superiore (primo tratto) e inferiore (ultimo tratto). Queste due vene
raccolgono il sangue che va nella vena porta che andrà al fegato in modo da processare il
sangue prima di essere riportato nella vena cava e al cuore.
IDENTIFICAZIONE
Nello stomaco vediamo una tonaca mucosa con invaginazioni, nella lamina propria
troviamo ghiandole, l’epitelio di rivestimento è costituito da uno strato di cellule.
Nell’intestino tenue ci sono i villi intestinali specifici di questo organo: il duodeno ha delle
ghiandole nella sottomucosa (Brunner) mentre gli altri tratti no. Se vi sono i noduli linfatici
(placche di Peyer) sapremo che è un tratto dell’ileo. Nel colon ci sono tantissime mucipare
caliciformi.
GHIANDOLE
Possono essere classificate in base alla posizione:
- Intramurali = Brunner, tubulari semplici, salivari (parotidi, sottomandibolari, sottolinguali)
- Extramurali = organi definiti con capsula che mediante dotti convogliano il loro secreto nel
lume del tubo digerente (ghiandole salivari maggiori, il pancreas e il fegato)
PAROTIDE
organo parenchimatoso, rilascia secreto nel dotto di Stenone a livello del secondo
premolare, sottolinguale e sottomandibolare. La parotide è acinosa composta a secrezione
sierosa, le altre salivari maggiori sono tubulo acinose composte a secrezione mista
L’adenomero che è l'unità secernente della ghiandola ha un lume ristretto, i dotti sono striati
ed è tutto organizzato da connettivo. Spesso presenta adipociti.
dotto striato
SOTTOLINGUALE
Posta sul pavimento della bocca nella loggia sottolinguale simile alla sottomandibolare ma
con secrezione prevalentemente mucosa.
Piuttosto simile alla sottomandibolare ma con due porzioni: tubulare a secrezione mucosa e
acino-tubulare a secrezione mista
PANCREAS
ghiandola tubulo-acinosa composta, sia endocrina che esocrina
- si estende dal duodeno fino alla milza
- è a forma del martello la cui testa si colloca nella C duodenale. Ha rapporti con il rene
sinistro e grossi vasi.
- dotto pancreatico principale e accessorio riversano i contenuti nel duodeno.
FEGATO
È la ghiandola più grande del corpo umano (1,5 kg, 2% peso corporeo), posto sotto al
diaframma e serve per:
- Produzione della bile che emulsiona i grassi
- Coinvolgimento in tutti i processi metabolici
- Produzione di proteine plasmatiche
- Metabolismo della bilirubina
- Metabolismo dei farmaci e di sostanze tossiche
È posto nella cavità addominale nella regione dell’epigastrio, l’ipocondrio destro in grande
parte e sinistro in piccolissima parte, è diviso in lobo sinistro (più piccolo) e destro.
La capsula si ispessisce in corrispondenza dell’ilo, dove c’è doppio apporto di sangue con
vena porta epatica e arteria epatica
Rapporti con diversi organi tra cui il diaframma, lo stomaco, il rene destro (2 cm più in
basso rispetto al sinistro).
È rivestito quasi completamente dal PERITONEO viscerale tranne in una parte di fegato
nudo
VASCOLARIZZAZIONE Abbiamo l’arteria epatica che è un ramo del tronco celiaco, la vena
porta che porta il refluo della milza e degli organi digerenti si forma dalla mesenterica
superiore e la splenica o lineale. Il fegato riceve sangue sia con la vena porta che deve
essere processato dagli epatociti sia dall’arteria epatica per l’apporto nutrizio.
Il sangue scorre dallo spazio portale verso al centro mentre la bile prodotta dagli epatociti
scorre nella direzione opposta fino al dotto biliare.
vena centrale → vene sottolobulari → vene epatiche tributarie della vena cava inferiore.
Tra le facce degli epatociti vi sono piccoli capillari biliari che confluiranno in canalicoli di
calibro maggiore. La parete dei canalicoli iniziali è rappresentata dalla membrana
plasmatica degli epatociti. Ogni epatocita possiede sia un polo biliare con cui interagisce
con gli altri epatociti della lamina sia un polo vascolare che guarda verso la parete del
sinusoide.
Tra la parete del capillare e la lamina di epatociti c’è uno spazio detto spazio di Disse: gli
epatociti hanno dei microvilli e scambiano materiali in questo spazio. Nello spazio di Disse
si collocano cellule stellate o di Ito che in condizioni fisiologiche producono vitamina A ma in
condizioni patologiche producono collagene che si deposita rendendo complicati gli scambi
e portando ad una fibrosi che determina la cirrosi epatica. Inoltre vi è la cellula di Kupffer,
macrofagi deputati alla fagocitosi.
RIASSUNTO
gli organi dell’apparato digerente hanno tipicamente uno strato di MM e spesso anche uno
strato muscolare, sono organi cavi con tonache sovrapposte
peritoneo
esofago: M (epitelio pavimentoso composto non cheratinizzato) + Lp → MM (CI e LE) →
SM con ghiandole esofagee e va → A
stomaco: M (epitelio cilindrico semplice) + ghiandole → MM → SM → M molto spessa (3
strati) → sierosa (peritoneo)
intestino tenue:
- duodeno: M (epitelio cilindrico semplice) + villi e plicae (cellule mucipare caliciformi) → Lp
con ghiandole → MM sottile → SM con ghiandole di Brunner → M (2 strati CI e LE) →
tonaca sierosa (peritoneo)
- mesenteriale (digiuno + ileo): uguale ma con presenza di placche di Peyer nella Lp al
posto delle ghiandole di Brunner nella SM
intestino crasso: no plicae e villi
- colon: M (epitelio cilindrico semplice con orletto a spazzola) + Lp + ghiandole tubulari
semplici + cellule mucipare caliciforme abbondanti + MALT basofile → MM → SM → M (CI
e LE) → tonaca avventizia o sierosa a seconda del punto
GHIANDOLE
intramurali (parotide,sottolinguale,sottomandibolare, brunner) e extramurali (pancreas,
fegato)
fegato:
ghiandola >, produzione bile e metabolismo + metabolismo bilirubina e sostanza tossiche
ha relazione con rene destro, diaframma, cistifellea, stomaco
peritoneo quasi ovunque
epatociti stretto contatto, lobuli epatici e VC retto da fibre nucleari, no ct quindi difficile
distinzione, cellule kupffer, sinusoidi epatici che riversano contenuto in VC, dotti escretori,
acini epatici (rombo)
APPARATO CIRCOLATORIO
cuore + vasi circolatori + vasi linfatici + organi linfoidi
CUORE
è una pompa per spingere il sangue nei vasi sanguigni
4 cavità → 2 atri e 2 ventricoli separati da setto interatriale e setto interventricolare (continui
e impermeabili)
Dal ventricolo sinistro → arteria aorta che si ramifica nei distretti corporei dove avvengono
gli scambi tra i diversi tessuto distribuendo il sangue ossigenato.
All’atrio destro → arrivano due vene: una che proviene dai distretti sopra diaframmatici la
vena cava superiore e una da sotto la vena cava inferiore contenenti sangue scarico di
ossigeno detto “refluo” → questo sangue va nel ventricolo destro e pompato da una grande
arteria polmonare vaso principale della piccola circolazione in quanto il sangue va a finire ai
polmoni dove negli alveoli si caricherà di ossigeno e a questo punto entrerà nelle vene
polmonari tornando al cuore nell'atrio sinistro.
Faccia anteriore sterno-costale → a livello della sua base sono presenti grossi vasi inoltre è
presente il solco coronario che si colloca tra la base del cuore e i due ventricoli, all'interno di
esso si trova del tessuto adiposo e si estendono arterie coronarie. Sulla faccia anteriore c'è
il solco longitudinale anteriore. L'atrio destro e sinistro si estendono nella auricola e vanno
ad abbracciare i grandi vasi.
Faccia posteriore diaframmatica → grossa vena dilatata è detta seno coronario e contiene il
sangue refluo che proviene dal cuore immettendolo nell'atrio destro. Superiormente la base
può essere guardata solo tagliando i vasi alla loro origine. In tal caso vedrei i solchi dei vasi,
le due auricole, le due vene cave che si inseriscono nell'atrio destro, le due vene polmonari
a sinistra e l'origine delle grosse arterie che si originano dai ventricoli. Da questa angolatura
si nota il sistema di valvole che favoriscono il flusso del sangue impedendo il ritorno indietro
del sangue.
La parete del ventricolo è spessa e la parete del ventricolo sinistro è più spessa della parete
del ventricolo destro.
DIASTOLE (rilassamento) → l'atrio si riempie di sangue che viene portato nel ventricolo
passando per le valvole che in quel momento sono aperte.
SISTOLE (contrazione) → Aumenta la pressione dell'atrio che lo fa contrarre → sangue
riempie il ventricolo che comincia a contrasti durante la sistole. Il sangue nel ventricolo
spinge sui lembi valvolari che devono evitare il riflusso: con la contrazione del miocardio
anche i muscoli papillari si accorciano e sono collegati alle corde tendinee ancorate sui
lembi valvolari che rimangono chiusi non permettendo il reflusso. I lembi valvolari hanno
strutture di connettivo denso che su entrambi i lati hanno un rivestimento sottile detto
endocardio.
Le valvole semilunari invece sono a nido di rondine. Il sangue nella fase finale della sistole
passa nell'arteria e la pressione nel ventricolo è uguale a quella nell'arteria, poi la pressione
nell'arteria è maggiore e il sangue tende a tornare indietro ma va a riempire le tasche a nido
di rondine e chiude le valvole, sono sottili e rivestite dall'endocardio.
VASCOLARIZZAZIONE E INNERVAZIONE
È vascolarizzato dalle arterie coronarie che originano
dall'aorta in particolare dal tratto ascendente.
È vascolarizzato dalle vene cardiache che convogliano il
sangue refluo a livello del seno coronario.
È innervato dal sistema nervoso autonomo sia dalla componente ortosimpatica con la
presenza di nervi cardiaci con funzione di stimolare il ritmo sia dalla componente
parasimpatica con il nervo vago (nervo cranico).
VASI SANGUIGNI
- tonaca intima: epitelio pavimentoso semplice che poggia su strato di connettivo sottile
- membrana interna
- tonaca media: muscolatura liscia + connettivo lasso
- membrana esterna
- tonaca avventizia: tessuto connettivo fibroso (membrana elastica esterna)
ARTERIE → dal cuore alla periferia, distribuisce sangue ossigenato a tutti i distretti.
sono più elastiche e più spesse delle vene e man mano che ci allontaniamo dal cuore il loro
calibro si riduce fino alle arterie muscolari che hanno calibro minore e avranno
soprattutto cellule muscolari lisce → arteriole → capillari → venule → vene → cuore.
Le arterie a livello della tonaca intima hanno fibre elastiche
NON possiedono valvole. Se tagliamo un arteria mantiene la morfologia del suo lume e il
sangue zampilla
ANASTOMOSI → sono tratti di collegamento tra vasi che mettono in collegamento i lumi,
esempio poligono di Willis che si trova a livello dell’encefalo e serve a regolare la pressione
del sangue nel cervello, oppure se parliamo di anastomosi artero-venosa si intende una
connessione diretta tra vene e arterie
VENE------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Vena porta: dall’arteria si forma un letto capillare da cui confluiscono delle vene, il sangue
refluo viene inserito nella vena porta che forma un secondo letto capillare dove le cellule del
fegato ricevono sostanze e rilasciano prodotti che fanno parte dell’attività metabolica del
fegato. A questo punto si formano le vene epatiche che si immettono nella circolazione
venosa fino al cuore
La vena porta si forma per confluenza di vene che provengono da organi posti nella cavità
addominale (stomaco, intestino e milza).
2. INFERIORI
ARTERIE
iliaca → femorale → poplitea → tibiale → plantare
VENE
plantare → grande safena/piccola safena → tibiale →poplitea → femorale
SANGUE
connettivo particolare
cellule immerse in abbondante matrice (in questo caso il plasma)
Ha un volume totale pari a 4-5 litri nella donna e 5-6 litri nell'uomo, ha un PH costante di 7.4
e alterazioni di questo PH sono responsabili di situazioni patologiche gravi.
FUNZIONI
- Trasporto di ossigeno dai polmoni ai tessuti e la CO2 al contrario
- Trasporto di sostanza nutritive assorbite nel tubo digerente
- Trasporto di prodotti di scarto fino allo smaltimento
- Cellule immuno-competenti che si occupano di difese
- Trasporto di ormoni e fattori di crescita
- Mantenimento dell'equilibrio acido base
- Mantenimento della pressione osmotica ed oncotica (dovuta alle proteine nel plasma)
- Regolazione della temperatura corporea
- Emostasi e coagulazione (piastrine)
- Riparazione a seguito di lesioni
- Migrazione dei leucociti nei vari distretti corporei
IL PLASMA
Contiene un 6-8% di proteine tra cui albumine, globuline, proteine della coagulazione e
ormoni. Tutte le proteine sono prodotte dal fegato ad eccezione delle 𝛾𝑔𝑙𝑜𝑏𝑙𝑖𝑛𝑒 che sono gli
anticorpi prodotti da cellule del sistema immunitario dette plasmacellule.
L'albumina è la più abbondante ed è determinante nel controllo della pressione oncotica. Le
globuline (𝛼 𝑒 𝛽) sono implicate nel trasporto di liquidi, metalli o altre proteine mentre il
fibrinogeno e le proteine della coagulazione sono coinvolti nei processi di emostasi e
coagulazione del sangue
ERITROCITI
Assenza del nucleo e di organelli ma riempito di emoglobina.
La struttura inoltre favorisce il legame con l'ossigeno
Sulla superficie sono presenti gli antigeni dei gruppi sanguigni A B 0 Rh ecc.
Sono molto flessibili ed elastici grazie ad un complesso sistema scheletrico.
La loro funzione principale è quella di trasportare ossigeno e anidride carbonica legati
all'emoglobina.
Esistono numerose patologie legate alla forma e alla dimensione degli eritrociti come la
talassemia o l’anemia falciforme.
Come si studiano?
Bisogna porli in una soluzione ipotonica che fa gonfiare la cellule provocandone la lisi. A
questo punto si ottengono i frammenti della membrana riuscendo a studiarne i componenti
biochimicamente grazie a gel elettroforetici.
Lavorano per la difesa dell'organismo contro l'attacco di agenti patogeni. I globuli bianchi
devono uscire dal torrente circolatorio, portarsi nel connettivo dove è presente
l'infiammazione dunque aderiscono alla parete, modificano la loro forma, passano
attraverso aperture e migrano nel connettivo. Questo processo è detto di DIAPEDESI. Dopo
aver svolto la loro funzione muoiono tutti tranne i linfociti che ritornano nel vaso e
ricircolano.
Intervengono nei meccanismi di:
IMMUNITÀ INNATA: immunità non specifica che si innesca in modo molto rapido. È
rappresentata da barriere fisiche come la cute e sostanze battericide e in questi casi
intervengono i granulociti e i NK (natural killer).
IMMUNITA’ ADATTIVA: viene acquisita gradualmente in seguito ad esposizione ai
microorganismi. È specifica per microorganismo grazie ad altre cellule dette APC che
aiutano a riconoscere gli antigeni. La risposta è più lenta ma più efficace e permette di
mantenere una memoria immunologica.
GRANULOCITI NEUTROFILI
Hanno un citoplasma pieno di granuli differenziati in azzurrofili e specifici. La funzione
principale è lo svolgimento della FAGOCITOSI e vive poche ore (6-12). Dopo aver svolto la
sua funzione si degrada diventando una componente del pus, sono poi degradati ed
eliminati dai macrofagi.
GRANULOCITI EOSINOFILI
Hanno un nucleo bilobato con granuli ovoidali nel citoplasma. I granuli hanno colore simile
agli eritrociti. Il nucleo è basofilo e si colora con coloranti basici, i granuli sono acidofili.
La loro funzione principale è l'intervento nelle infestazioni da parassiti, possono eliminare i
complessi antigene-anticorpo e intervengono nelle reazioni allergiche. Dopo aver svolto il
loro lavoro muoiono e vengono degradati. I granuli hanno una parte centrale più
elettrondensa a cristalloide grazie alla presenza della proteina basica maggiore insieme alla
proteina cationica eosinofila e la perossidasi in grado di distruggere i parassiti
GRANULOCITI BASOFILI
Insieme ai mastociti dei tessuti connettivi, sono le prime cellule ad accorrere in un tessuto
dove si scatena un focolaio infiammatorio. Iniziano la risposta infiammatoria rilasciando il
contenuto dei loro granuli: eparina (funzione anticoagulante) e istamina (favorisce la
vasodilatazione). Intervengono nelle reazioni allergiche, all'interno del citoplasma sono
presenti i granuli che contengono i mediatori dell'infiammazione. È in grado di legare le
immunoglobuline di tipo E che si sviluppano in risposta alla presenza di una antigene che si
comporta da allergene. Quando incontra l'allergene per la prima volta si formano gli
anticorpi che si legano alla membrana. Se incontra l'allergene di nuovo avviene il rilascio
dei granuli provocando prurito e sintomi dell'allergia. In casi di massiccia degranulazione
può provocare uno shock anafilattico.
LINFOCITI
Si trovano nel torrente circolatorio, nella linfa e negli organi linfoidi (timo e midollo). Hanno
forma e nucleo tondeggiante, il nucleo è grande e circondato da un sottile velo di
citoplasma dunque al microscopio osserviamo solamente il nucleo. Saranno intensamente
colorati e basofili. Non sono terminalmente differenziate, ma possono proliferare e
differenziarsi nelle risposte immunitarie. Sono l'unico caso di cellula che può ricircolare
dopo aver svolto la sua funzione.
1. Linfociti B (5-10%) maturano nel midollo osseo
2. Linfociti T (60-80%) si dividono in citotossici e helper, maturano nel timo
3. Linfociti NK (5-20%) grossi con dentatura e granulazioni, maturano nel midollo
Vengono tutti prodotti nel midollo osseo e maturano in organi linfoidi primari (midollo osseo
e timo). Lavorano nell'immunità acquisita o adattativa in grado di riconoscere specifici
antigeni. Il Linfocita B riconosce l'antigene nella sua conformazione naturale: diventano
plasmacellule e rilasciano anticorpi che disattivano l'antigene → meccanismo UMORALE.
MONOCITI
hanno forma variabile con citoplasma abbondante e nucleo reniforme eccentrico.
Possiedono granuli azzurrofili (lisosomi) e sono i precursori dei macrofagi del tessuto
connettivo. La loro funzione principale è la fagocitosi di detriti cellulari.
macrofago
PIASTRINE
Sono meno frequenti, non hanno il nucleo ma
numerosi organelli, possiedono granuli con
all'interno vari fattori utilizzati nei processi di
emostasi e coagulazione.
Per svolgere la loro funzione le piastrine
devono cambiare forma da tondeggianti a
stellate. Sono intensamente colorate e si
dispongono singolarmente o a gruppi.
Si distinguono nettamente 2 porzioni:
Ialomero: regione periferica in cui si notano
microtubuli ad anello e microfilamenti di
actina
Granulomero: regione più interna che contiene organelli e granuli Inoltre è presente un
sistema aperto di canalicoli interconnessi tra loro che accumulano calcio.
Le piastrine derivano dalla frammentazione di una grossa cellula detta MEGACARIOCITA
che si forma nel midollo osseo. Da questa cellula base si originano prolungamenti che
diventano piastrine ed è per questo che non hanno il nucleo.
ORGANI LINFOIDI
organi parenchimatosi ben definiti e delimitati da una capsula connettivale come il midollo
osseo e il timo mentre aggregati di linfociti collocati nella parte di altri organi che prendono il
nome invece di tessuto linfoide come ad esempio le tonsille e le placche di Peyer.
Gli organi si dividono in:
PRIMARI = avviene la produzione di linfociti B nel midollo osseo e il timo per la produzione
dei linfociti T. in questi organi non si svolgono risposte immunitarie.
SECONDARI = sono la sede delle risposte immunitarie
Popolati da linfociti: linfonodi, la milza e noduli linfatici dislocati.
Dal midollo osseo si formano cellule che daranno origine ai linfociti → linfociti T migrano nel
timo → differenziamento → quando maturi, vanno negli organi linfoidi secondari dove
svolgeranno le loro funzioni mediate dall'attività di altri linfociti.
TIMO
Si trova nel torace nello spazio mediastinico anteriormente al cuore.
Organo parenchimatoso rivestito da capsula connettivale, ha funzione di permettere la
maturazione dei linfociti T al fine di trasferirlo ad un organo linfoide secondario in cui
riconoscerà e combatterà gli antigeni e le cellule estranee.
Raggiunge la massima dimensione durante la fanciullezza e poi regredisce di dimensione e
di quantità di linfociti in quanto parte del parenchima è sostituito dal tessuto adiposo.
È un organo intensamente basofilo a causa dei numerosi linfociti (cellule tondeggianti di cui
vediamo solamente il nucleo).
2 porzioni di parenchima:
CORTICALE → > densità cellulare rispetto alla midollare, timociti sono la popolazione
dominante ma ci sono anche cellule epitelio-reticolari che costituiscono lo stroma di
sostegno dei linfociti (creano un reticolo) e rilascio di sostanze per la maturazione dei
linfociti
MIDOLLARE → cellule epitelio-reticolari, timociti, macrofagi e corpuscoli di Hassall molto
specifici del timo. Abbiamo diversi tipi di cellule epitelio-reticolari: possono fungere da
barriera emato-timica per isolare linfociti maturi da non maturi/ rilascio sostanze utili per la
maturazione/ selezione positiva e negativa
selezione positiva per cui 98% linfociti muore perché non possiede requisiti per la
maturazione → selezione negativa per cui vengono eliminati quelli che riconoscono antigeni
self → linfociti maturi vengono immessi nel torrente circolatorio
- cellule epitelio-reticolari
- cellule epitelio-reticolari che formano lo stroma di
sostegno del timo
LINFONODI
Organi linfoidi secondari, si posizionano lungo i percorsi dei vasi linfatici detti afferenti.
La linfa entra nel linfonodo → filtrata → fuoriesce dal vaso linfatico efferente → altro
linfonodo fino a rientrare nel sistema venoso.
La popolazione principale sono i linfociti ma vi sono anche i MACROFAGI per la distruzione
di sostanze estranee.
Simili alle vene anche con presenza di valvole, sono molto permeabili a fluidi e a cellule
presenti nel territorio drenato (cellule metastatiche dei tumori) infatti vengono analizzati per
cercare i tumori e vedere a che stadio sono.
I vasi linfatici grandi confluiscono in grossi tronchi linfatici in cui alla fine gettano il contenuto
nelle vene anonime, ricordiamo il dotto toracico sinistro e destro che raccolgono la linfa nei
vari distretti corporei. I linfonodi si organizzano in gruppi formando stazioni linfonodali nel
collo, nelle ascelle, nell'inguine, nel mediastino e a livello dei visceri dell'addome e hanno il
ruolo di sentinella per ogni distretto corporeo.
MILZA
organo linfoide secondario, organo parenchimatoso, capsula
connettivale esterna, completamente rivestita da PERITONEO
Ilo con arteria splenica o lienale che origina dal tronco celiaco, il
sangue refluo è raccolto dalla vena splenica o lienale che
prosegue e si unisce alla vena mesenterica superiore formando
la vena porta che va a finire nel fegato.
FUNZIONI
- Filtro immunologico del sangue e rimozione di aggregati
macromolecolari
- Attivazione dei linfociti B e T
- Eritrocateresi, distruzione degli eritrociti invecchiati
- Emopoiesi nel primo periodo della vita fetale ←
Il sangue di questo capillare con guscio va a finire nei seni venosi della polpa rossa in cui
viene svolta la funzione eritrocateretica e poi il sangue entra nelle vene, nella vena lienale
fino al cuore.
CIRCOLAZIONE APERTA = il sangue esce dal capillare con guscio nel parenchima e
devono rientrare nella circolazione passando attraverso fessure delle cellule a doghe di
botte del sinusoide → qui i macrofagi riescono a trattenere gli eritrociti invecchiati perché
ingrossati, mentre piastrine, leucociti ed eritrociti sani riescono a passare
← sezione longitudinale
TONSILLE
Sono aggregati di tessuto linfoide disposti nel tratto iniziale della faringe (NODULI
LINFATICI).
Sono costituiti prevalentemente da linfociti.
Disposizione ad anello di Waldeyer
PLACCHE DI PEYER
Sono specifiche dell'ileo e aiutano a riconoscerlo dal digiuno
Sono caratterizzate dalla presenza di un epitelio di rivestimento particolare in quanto oltre
alle cellule di rivestimento ha cellule M in corrispondenza dei noduli linfatici. Le cellule M
favoriscono il contatto di eventuali antigeni, li intercettano, li campionano e li mettono in
contatto con linfociti. M sta per microfold in quanto possiedono una tasca in cui entrano i
linfociti e gli antigeni.
RIASSUNTO
- lobuli testicolari:
tubuli seminiferi (epitelio germinativo) +
cellule di Sertoli (costituiscono parenchima
dei tubuli seminiferi) + lamina propria
- vasi sanguigni
EPIDIDIMO
- organo cavo
È costituito da condotti efferenti che si ripiegano su se stessi e costituiscono la testa
dell’epididimo. È suddiviso in testa, corpo e coda e i condottini formano il cono vascoloso:
dal primo origina un canale che prosegue e riceve il contenuto dal successivo fino alla
generazione di un unico condotto dell’epididimo che forma la coda e si ripiega.
- immerso in un ambiente ricco di connettivo e sfocia nel canale deferente.
- epitelio cilindrico con lunghe stereo ciglia che intervengono nella maturazione degli
spermatozoi.
Rete testis
Si presenta come una serie di canali irregolari rivestiti da cellule cubiche con microvilli.
- vasi sanguigni
GHIANDOLE ANNESSE
- Vescichette seminali = producono il 70% del liquido seminale, hanno funzioni nutritizie e di
stimolazione della motilità degli spermatozoi
- Prostata = produce il 30% del liquido seminale e vari componenti
- Ghiandole bulbo-uretrali = le più piccole poste nello spessore del diaframma urogenitale
che producono un muco alcalino
PROSTATA
ghiandola più grande, si trova inferiormente alla vescica ed è in stretto rapporto con la
vescica in quanto è attraversata dall’uretra.
- organo PARENCHIMATOSO
divisa in 2 lobi laterali, uno medio, uno posteriore e uno anteriore.
Il parenchima è suddiviso in 4 zone:
- Zona periferica 70% (più interessata dai carcinomi)
- Zona di transizione 5% in corrispondenza dell’uretra con maggior sviluppo di iperplasia
benigna
- Zona centrale 25% in corrispondenza dei condotti
- Zona periuretrale
RIASSUNTO
testicolo: organo parenchimatoso, tonaca Albuginea (capsula connettivale), logge testicolari
contenenti
tubuli seminiferi: epitelio germinativo + cellule di Sertoli (sostegno) + lamina propria +
tonaca sierosa vaginale
cellule di Leydig (ghiandole secernenti testosterone) + rete testis con epitelio cubico
semplice con microvilli
epididimo: organo cavo, capsula connettivale spessa, tonaca Mucosa (epitelio
pseudostratificato con stereociglia) + cellule germinative + lamina propria → tonaca
MUscolare: circolari lisce → tonaca Avventizia: connettivo denso
nel lume presenza spermatozoi e linfociti
dotto deferente: tonaca Mucosa: epitelio pseudostratificato con stereociglia + lamina propria
→ tonaca MUscolare: 3 strati longitudine interno (LI), circolare intermedio (CI), longitudinale
esterno (LE) → tonaca Avventizia: connettivo denso → Parete muscolare spessa e lume
piccolo e stellato
prostata: capsula fibromuscolare (connettivo + cellule muscolari lisce) → setti fibromuscolari
che dividono parenchima in lobuli → ghiandole prostatiche tubulo-alveolari epitelio semplice
o pseudostratificato con microvilli, concrezioni prostatiche (intensamente colorate)
OVAIO
È un organo parenchimatoso che svolge funzioni importanti:
- Gametogenica = produzione delle cellule uovo
- Endocrina = produzione di ormoni sessuali femminile e pochi maschili
organo parenchimatoso con 2 zone: corticale (presenta strutture tondeggianti che sono
follicoli ovarici) e midollare
Abbondante stroma connettivale
Presenza di ilo: porzione dove arrivano vasi sanguigni e innervazione
CORTICALE
- cellule tondeggianti sono follicoli ovarici che possono essere
0. primordiale: ovocita con strato cellule follicolari
pavimentose
1. primario: ovocita ricoperto da strato di cellule follicolari
cubiche
2. secondario: ovocita con dimensioni > con diversi strati di
cellule follicolari + zona pellucida
3. follicolo terziario o vescicolato: dimensioni doppie rispetto
al precedente + cellule granulosa + antro follicolare (liquido
follicolare).
4. follicolo di Graaf delimitato da cellule della granulosa,
all’interno si ha cumulo ooforo, presenza di teche
MIDOLLARE
connettivo lasso + tessuto muscolare liscio + vasi sanguigni
TUBE UTERINE
organi cavi
suddivise in 4 tratti:
- Infundibulo caratterizzato da fimbrie
- Ampolla dove avviene la fecondazione
- Istmo
- Intramurale o parete uterina
Lume si restringe con pieghe mano a mano che ci avviciniamo all’utero → pieghe e si
ispessiscono man mano che si avvicinano all’utero.
NO tonaca sottomucosa
- vasi sanguigni
UTERO
organo CAVO a TONACHE SOVRAPPOSTE
Brusco e netto passaggio tra l’epitelio della cavità uterina e l’epitelio della cervice.
Condizioni utero sono sotto il controllo delle gonadotropine prodotte dall’ipofisi FSH nei
primi giorni e LH verso la fine. Si assiste anche alla produzione di ormoni direttamente
dall’ovaio producendo ormoni ovarici (estrogeni e progesterone) con bersaglio l'endometrio.
Producono modificazioni relative allo spessore in modo da prepararlo all’impianto in caso di
fecondazione.
Mestruazione (parte dell'endometrio si distacca) → fase rigenerativa (endometrio aumenta
di spessore) → fase proliferativa → fase secretiva fino ad arrivare alla fase pre mestruale.
Esistono legamenti diversi molto forti per sostenere le modificazioni dell’utero:
- Vescico-uterini
- Retto-uterini
- Cardinali
Sono posti nella porzione inferiore e mantengono in posizione l’utero collegandolo con altre
strutture.
RIASSUNTO
ovaio: Epitelio germinativo semplice: cellule cilindriche o cubiche → falsa albuginea
(connettivo denso) → follicoli ovarici (0, 1, 2, 3, Graaf) → corpo luteo + corpi albicanti →
midollare (muscolare + connettivo lasso)
tube uterine: Infundibulo (fimbrie) → Ampolla → Istmo → Intramurale o parete uterina
tonaca Mucosa: epitelio cilindrico semplice con cellule secernenti muco e cellule ciliate +
lamina propria → tonaca MUscolare: 2 strati sovrapposti di cellule muscolari lisce → tonaca
sierosa (peritoneo)
utero: Fondo → Corpo → Collo → Intravaginale
tonaca Mucosa (endometrio)
Fondo corpo e collo: epitelio cilindrico semplice ciliato + cellule secernenti + lamina propria
+ ghiandole uterine tubulari semplici
Intravagliale: epitelio pavimentoso composto non cheratinizzato + lamina propria
lamina propria con ghiandole tubulari semplici → tonaca muscolare spessa → tonaca
sierosa (peritoneo)
APPARATO ENDOCRINO
ESOCRINE: L'adenomero (sezione secernente) rimane collegato alla superficie mediante
un dotto escretore sempre costituito da cellule epiteliali.
ENDOCRINE :Il collegamento con l'epitelio di origine c’è però e non si sviluppa il dotto
escretore dunque il loro secreto lo riversano nei vasi sanguigni (nei capillari).
1. NUMERO DI CELLULE:
La cellula mucipara caliciforme è l'unica ghiandola unicellulare. Nella cellula è presente una
porzione ampia detta teca con i granuli di secreto e una meno ampia che prende il nome di
piede dove ci sono il nucleo e organelli.
Mucine: glicoproteine che a contatto con l'acqua diventano muco che si spalmerà attorno
alla cellula per lo svolgimento della propria funzione. Sono abbondanti nelle vie aeree e
nell'intestino.
Questa è una foto delle mucipare e si
distinguono bene per la loro forma e per il loro
colore più pallido rispetto alle altre cellule perché
la teca, dove ci sono i granuli di secreto, non si
colora in quanto le glicoproteine non si colorano.
A seconda della tecnica utilizzata si può colorare
più o meno intensamente questo tipo di cellula. Il
muco rilasciato ha la funzione di inglobare
particelle estranee e grazie alle ciglia lo porta
verso la cavità orale per espellerlo. Nell'intestino
servono per lubrificare le pareti. Le ghiandole
pluricellulari presentano la porzione secernente
ADENOMERO e il dotto escretore rivolto verso
dove si rilascia.
2. SEDE
Intramurale se posta nella parete dell'organo cavo
Extramurale se posta al di fuori della parete dell'organo
4. RAMIFICAZIONE
1) ghiandole semplici = adenomeri connessi a un dotto escretore non ramificato.
2) ghiandole ramificate = il dotto escretore riceve 2
o più adenomeri.
3) ghiandole composte = il dotto escretore
principale si ramifica ripetutamente.
5. MODALITA' DI SECREZIONE
6. TIPO DI SECREZIONE
1) sierosa = eosinofili, nucleo tondeggiante
2) mucosa = il lume dell'adenomero è tubulare
3) mista = presentano una porzione tubulare con
agganciato sul fondo un pezzetto di adenomero
sieroso.
Adenomero TUBULO-ACINOSO. Avrà una doppia
colorazione
LOBO = porzione della ghiandola delimitata da setti di tessuto connettivo (nero) spesso.
All'interno del lobo ci saranno porzioni più piccole dette lobuli con all'interno gli adenomeri
che rilasceranno il secreto nei dotti escretori. Il dotto escretore, all’interno della ghiandola, si
ramifica fino ad entrare in relazione e comunicazione con l’adenomero. Partendo dal più
grande le ramificazioni dei dotti sono:
Dotto lobulare → Dotto interlobulare → Dotto intralobulare → Dotto striato (solo nelle
ghiandole salivari) ci aiuta a distinguere la parotide dal pancreas → Dotto intercalato che si
collega con l'adenomero
IPOFISI (pituitaria)
L'ipofisi è collocata all'interno della sella turcica dello sfenoide, inferiormente all'encefalo ed
è collegata ad una porzione del sistema nervoso centrale detto ipotalamo.
È costituita da 2 porzioni:
NEUROIPOFISI → posteriore, con struttura di un tessuto nervoso
ADENOIPOFISI → anteriore, sotto il controllo del sistema nervoso
La neuroipofisi e la adenoipofisi sono diverse per struttura, funzioni e origine embrionale.
La vascolarizzazione della ghiandola è correlata alla regolazione che l'ipofisi svolge su vari
processi. Nella ghiandola ci sono ampie reti vascolari che formano plessi capillari
importanti: Un plesso primario a livello del peduncolo e un plesso secondario che si trova
nell'ipofisi anteriore. Dei neuroni lunghi scendono verso l'ipofisi e rilasceranno dei fattori che
ne influenzeranno l'attività. I fattori entrano in circolo nel primo plesso e nel secondo plesso
stimolano o inibiscono l'attività delle cellule dell'ipofisi anteriore. L'ipofisi posteriore ha la
struttura di un tessuto nervoso, troviamo solamente gli assoni dei neuroni specializzati nel
produrre neurormoni. Entrano nel letto capillare e si diffondono. Gli ormoni dell'ipofisi
posteriore sono prodotti a livello dei neuroni dell'ipotalamo e vengono solamente rilasciati
nell'ipofisi posteriore.
La ghiandola emette ormoni che a loro volta consentono l’attività della tiroide e delle
ghiandole surrenali, e di altre ghiandole a secrezione interna che sono grandemente
importanti per svolgere molte delle attività dell’organismo
NEUROIPOFISI produce ADH che è un ormone che regola la permeabilità dei dotti
collettori + ossitocina che serve per allattamento e contrazioni durante parto
EPIFISI (pineale)
TIROIDE
Si trova nel collo anteriormente e inferiormente alla laringe ed è costituita da 2 lobi connessi
da un istmo.
Se faccio una sezione della tiroide vedo che all'interno si individuano strutture tondeggianti
con una parete di uno strato di cellule con all'interno un materiale colorato che prende il
nome di colloide.
La colloide è il mezzo nel quale gli ormoni vengono immagazzinati nel lume del follicolo.
All'esterno il follicolo è rivestito da tubi capillari in cui vengono immessi gli ormoni che poi
entreranno nel flusso sanguigni e veicolati fino ai bersagli.
ORMONI TIROIDEI
T3 triidrotironina e T4 tiroxina che hanno funzioni di aumentare il metabolismo energetico, il
consumo di ossigeno e di ATP + Innalzano la temperatura corporea + Nel periodo
post-natale determinano il corretto sviluppo del Sistema Nervoso Centrale e regolano
l'accrescimento scheletrico
La calcitonina serve a regolare il metabolismo del calcio, ha un'azione ipocalcemizzante e
inibisce l'attività degli osteoclasti ed è l'antagonista del paratormone.
PARATIROIDI
4 piccole ghiandole di forma e dimensione di una
lenticchia poste in rapporto con i lobi della tiroide.
Sono organizzate e producono il paratormone e
sono essenziali per la vita.
Ha cellule epiteliali a mutuo contatto in 2 tipi:
SURRENE
organo parenchimatoso con suddivisione del parenchima in
corticale e midollare + capsula connettivale
Sono 2 strutture appiattite a forma di mezzaluna che si collocano
sul polo superiore del rene, circondati dal tessuto adiposo e
dalla fascia renale, a formare una sorta di cappuccio.
CELLULE DI LEYDIG
Si trovano nello stroma tra tubuli seminiferi dei
testicoli. Possono secernere testosterone e
sono spesso strettamente associate a strutture
nervose. Le cellule di Leydig hanno un nucleo
cellulare tondo e un citoplasma granuloso.
Le cellule di Leydig secernono ormoni chiamati
androgeni (DHEA).
nelle ARTERIE troviamo membrana elastica interna (strato muscolare più spesso) →
endotelio → tonaca media (sempre connettivo + fibre elastiche + cellule muscolari lisce
involontarie) → tonaca avventizia
CUORE:
- PERICARDIO: 2 rivestimenti esterni del cuore → tonaca sierosa + tonaca fibrosa di
connettivo denso.
3 tonache interne:
- EPICARDIO: tonaca sierosa che contiene un epitelio pavimentoso semplice che poggia su
connettivo detto mesotelio, è foglietto viscerale del pericardio sieroso
- MIOCARDIO: tessuto muscolare striato involontario + miocardio specifico (tipico del
muscolare liscio) contiene cardiomiociti senza miofibrille e bandeggiature.
- ENDOCARDIO: sulla superficie interna degli atri, ventricoli e lamine valvolari.
Lamina propria + strato connettivale.
TESSUTO MUSCOLARE
1) STRIATO SCHELETRICO
polinucleato, deriva dalla fusione di mioblasti
è un tessuto volontario → muscoli scheletrici, lingua, faringe, muscoli mimici facciali
Le miofibrille si organizzano in
fibre muscolari, le fibre in
fascicoli e questi in fasci
sarcolemma = rivestimento
bandeggiatura delle miofibrille
dipende dalla presenza di
actina e miosina, la miofibrilla
è composta da sarcomeri che
sono l’unità di base del tessuto
muscolare
epimisio > perimisio >
endomisio
2) STRIATO CARDIACO
regolato da SN autonomo → contrazione spontanea, può solo essere regolato il ritmo
cardiaco
cardiomiociti sono le cellule che costituiscono il miocardio (tonaca mediana muscolare del
cuore)
- nucleo centrale
- bande trasversali
- dischi intercalanti tra una cellula e l’altra
3) LISCIO
negli organi cavi, le cellule sono orientate perpendicolarmente e parallelamente a formare
intrecci
1) CONNETTIVI
PROPRIAMENTE DETTI
Fibrillare lasso (mucoso,
reticolare)
Fibrillare denso (elastico)
→ fibroblasti
2) CONNETTIVI DI
SOSTEGNO → con
matrice che conferisce
durezza e offrono la
possibilità di fornire
sostegno)
Cartilagine
Tessuto osseo (cemento e
dentina)
3) PARTICOLARI
Sangue e linfa
Tessuto adiposo (adipociti)
- reticolari: formare un supporto per altre cellule in organi come ghiandole in cui si vanno a
collocare le cellule specifiche dell'organo, sono costituite da un collagene di tipo 3
SOSTANZA FONDAMENTALE:
È composta da GAG = glicosaminoglicani ovvero grosse macromolecole che si formano
per polimerizzazione di unità disaccaridiche costituiti da due monosaccaridi.
GLICOPROTEINE STRUTTURALI:
Fibronectina = grossa proteina costituita da diversi domini, in grado di avere molte
interazioni.
Laminina = proteina grande con subunità organizzate a croce con vari domini in grado di
legare altri componenti della membrana basale.
2) ADIPOSO
bianco → liposoma grosso, nucleo ai margini, la funzione è quella di riserva energetica +
produzione calore + metabolismo
bruno → i liposomi sono più piccoli, solo funzione di produrre calore
rosa → durante maternità e allattamento
3) CARTILAGINE
in grado di resistere a pressioni e forze
Condroblasti → condrociti → condroclasti
In abbondante matrice extracellulare
NO vascolarizzazione e innervazione
N.B. cartilagine articolare non ha pericondrio quindi non può essere riparata ma va solo
incontro a invecchiamento e degradazione, infatti ci sono meccanismi di istogenesi e di
riparazione ben precisi
4) TESSUTO OSSEO
impalcatura dell'organismo + Inserzione dei tendini e legamenti + Funzioni di protezione
di visceri e parti molli (gabbia toracica e cranio) + Funzioni emopoietiche nelle cavità
midollari e in particolare nel midollo osseo
Ossa lunghe = trovo estremità uguali con piccole cellette delimitate da sottile parete
costituite da tessuto osseo spugnoso, la porzione centrale è cava e ha una parete
estremamente spessa.
Ossa piatte = non ha cavità centrali
Ossa brevi = nessuna cavità. Ho tante cellette con pareti fatti di trabecole
Osso compatto ha unità funzionale che
è l’OSTEONE: presenza di canali di
Havers centrale che servono per
apporto sanguigno + canali di Volkmann
che permettono la ramificazione dei vasi
sanguigni
PERIOSTIO: rivestimento
ENDOSTIO: sull’interno
processo di ossificazione:
→ diretta: osteoprogenitrici che si differenziano in osteoblasti → osteociti → osteoclasti
→ indiretta: cartilagine iniziale che poi verrà sostituita da tessuto osseo (ma non si
trasforma in)
TESSUTO NERVOSO
→ sensoriale
→ motorio → volontario
→ AUTONOMO → simpatico (fight & flight)
→ parasimpatico (riposa e digerisci)
FUNZIONI
riceve informazioni, le processa e crea delle risposte (come endocrino ma qui le risposte
sono immediate e meno durature nel tempo, quindi i due sistemi si complementano)
NEURONE
- irritabile/eccitabile
- conducibile
- polarizzato (grazie a sinapsi)
2) Lunghezza assone
3) Funzione
- Sensitivi = trasferisce info dalla
periferia verso il SNC
- Motori = producono un effetto alla
periferia
- Associativi o interneuroni > 99%
recettori: somatici (ossa, muscoli, articolazioni), viscerali (sangue), speciali (equilibrio,
sensi)
RISPOSTA:
semplice → arco riflesso semplice
complessa → quando l’informazione deve essere veicolata al SNC quindi il neurone deve
veicolare infos ai centri superiori
ORGANI:
ASSILI: collegamento con periferia, si parla di midollo spinale + tronco encefalico
SOVRASSIALI: no collegamento con la periferia, hanno aree con specifiche funzioni
SOSTANZA BIANCA: contiene solo le fibre, che possono essere ascendenti o discendenti
SOSTANZA GRIGIA: contiene gangli, corpi, dendriti
Bulbo → ha 2 sporgenze chiamate PIRAMIDI per le fibre del controllo del movimento
quindi collegati con motoneuroni + OLIVA che è altra sporgenza + decussazione delle
piramidi che servono a incrociare le fibre
CERVELLETTO------------------------------------------------------------------------------------------------
controlla il movimento, controlla postura ed equilibrio, modulazione e regolazione dei
movimenti
organo soprassiale
- SUBTALAMO controlla
movimento
- EPITALAMO epifisi
- IPOTALAMO ipofisi, collegato
a sistema nervoso autonomo,
controlla nei visceri
temperatura, ritmi circadiani,
memoria, fame/sete, equilibrio
idrosalino
- METATALAMO neurone lungo
delle vie ottiche e acustiche
- TALAMO legato alla corteccia
del telencefalo e forma dei
circuiti specifici che controllano
il movimento
TELENCEFALO----------------------------------------------------------------------------------------------
Ha 2 emisferi separati da una scissura interemisferica o longitudinale, i solchi superficiali
si chiamano circonvoluzioni
scissura si Silvio e di Rolando
AREE:
→ sensitive: ascendenti
→ motorie: movimenti volontari
→ associative
MOVIMENTO VOLONTARIO:
corteccia volontaria sceglie un programma → ganglio avvia il programma → tronco
encefalico e midollo permettono collegamento con muscoli → cervelletto controlla e
corregge
VIE DISCENDENTI
dai centri superiori → motoneuroni → muscolo striato scheletrico (decorrono a livello delle
piramidi bulbari)