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Le nozioni indicate di seguito sono utilissime per gli studenti che si preparano a dare un esame di protesi totale in quanto sono ricavate da appunti e da
riassunti di lezioni prese in classe e sono, nell'insieme, quanto viene insegnato nelle facoltà di odontoiatria sulla protesi totale. maria rita faedda
La natura teorica delle argomentazioni, se pur validissima nel suo insieme, li rende inadatti alla costruzione e realizzazione pratica di una vera protesi
totale.
maria rita faedda
Quando mancano tutti i denti si deve fare una protasi totale in resina che sarà a completo appoggio mucoso. maria rita faedda
La funzionalità di questo tipo di protesi dipende esclusivamente dalla esperienza del Dentista che la progetta, se ben fatta si
riesce, in un tempo abbastanza breve, ma comunque non meno di tre mesi, a recuperare una funzionalità masticatoria pari al 70%
dei denti naturali. Con l'abitudine e la pazienza (del Paziente) si riesce nel tempo medio di un anno ad arrivare a una funzionalità
del 90 %.
Questo tipo di protesi si tiene ferma per depressione, il concetto è simile a quello della ventosa, premendo la protesi verso la
gengiva, l'aria all'interno viene espulsa fuori e, per depressione la protesi aderisce alla mucosa fintanto che il sigillo periferico
tiene. Ad ogni atto masticatorio, la dentiera totale viene pressata contro la mucosa facendo uscire l'aria dall'interno e ripristinando
la stabilità necessaria al successivo atto masticatorio. Possiamo dire che la funzione masticatori riposiziona continuamente la
protesi nel suo alloggiamento mucoso contribuendo a una masticazione sufficientemente stabile e continua. maria rita faedda
Per poter arrivare a queste prestazioni la protesi totale deve essere fatta seguendo una quantità di concetti scrupolosi e
inderogabili pena il fallimento della stabilità e della funzione masticatoria.
Una protesi fatta male non sarà mai portata dal paziente perché la sua instabilità, causerà solo dolori articolari, piaghe da
decubito, impossibilità alla masticazione e alla fonazione. Non ci sono polverine che possano rendere una protesi totale mal
progettata e peggio eseguita che possano alleviare la sofferenza di chi la porta. maria rita faedda
È una protesi di sostituzione, costituita da un placca base (di resina acrilica) con applicati sopra i denti artificiali.
È una protesi che scarica le forze sulla mucosa, perché il paziente destinatario di questo tipo di protesi è una persona alla
quale mancano tutti i denti in una o in entrambe le arcate.
I portatori di protesi mobile totale sono soggetti , nel tempo, ad un’alterazione della cavità orale, dovuta alla mancanza di
funzione e quindi all'atrofia della base ossea con conseguente riduzione della stabilità delle protesi.
La protesi mobile totale ha funzione masticatoria, fonetica ed estetica. maria rita faedda
La tenuta della protesi mobile è importante quanto complessa e dipende da molti fattori.
- Fattori Fisici (adesione):
La Protesi inferiore è svantaggiata rispetto la superiore, a causa della minore superficie di appoggio dovuta alla presenza della
lingua. Pertanto la protesi totale inferiore è molto più difficile da eseguire rispetto la superiore. maria rita faedda
Nella progettazione della protesi totale devono essere applicati dei concetti che permettano una buona tenuta della protesi
durante la masticazione. maria rita faedda
Per prima cosa deve essere individuata la transizione tra gengiva fissa e gengiva mobile perché solo in quella zona potrà
essere effettuata la chiusura ermetica che impedirà l'ingresso dell'aria sotto la protesi.
Solo così la base protesica potrà ottenere quell'effetto "suzione" che è indispensabile per poter utilizzare una protesi totale. In
altre parole: la protesi totale non si deve muovere durante la masticazione pena il fallimento completo del suo utilizzo.
- Forma del Viso: a seconda della classificazioni di William. maria rita faedda
- Identificazione del Post-dam (linea di chiusura della protesi superiore al confine tra palato duro e molle);
Nella bocca del paziente edentulo si possono trovare diversi tipi di mucosa: maria rita faedda
Generalmente si distinguono una mucosa mobile, che è elasticizzata, ed una aderente, che è fissa all’osso alveolare e anaelastica; tra queste due è
presente il limite muco-gengivale.
Il rilevamento di questo limite si ottiene durante i rilevamento dell’impronta e con questo si valutano le zone adatte al sostegno della protesi. maria rita faedda
RIASSORBIMENTO OSSEO
Il tessuto osseo nel tempo subisce modificazioni importanti legate alla propria fisiologia.
In condizioni normali le ossa sono sottoposte a regolazioni di tipo ormonale, ma nella cavità orale le ossa mascellari
subiscono modificazioni anche a causa della mancanza di funzione e relativo riassorbimento osseo. Il riassorbimento si ferma
solo in corrispondenza delle inserzioni muscolari che conservando la funzione(quella dei muscoli) impediscono o rallentano il
processo di riassorbimento.
Muscolatura In Protesi Mobile: maria rita faedda
I muscoli e la loro azione sono importanti per la realizzazione della protesi e per il suo sostegno e corretto funzionamento. maria rita faedda
Essi agiscono in funzione di alcune caratteristiche del dispositivo: maria rita faedda
- Estensione e Spessore del Bordo: la lunghezza del BORDO della protesi influisce sulla stabilità, determinandone il
dislocamento se troppo lungo, oppure riducendo l’effetto ventosa se è troppo corto.
- Dimensione Verticale: è fondamentale per la funzione masticatoria. Se troppo bassa, si modifica la fisiognomica con rima
buccale rivolta in basso, con aspetto perennemente afflitto, irritato, scontento, inoltre si accentua il prognatismo con un effetto
profilo edentulo (mento che tocca il naso).
- Relazione Centrica Condilare: se non c’è, i muscoli sono costretti a fare movimenti forzati e si rischia atrofia e distrofia
sell'articolazione temporo-mandibolare con scricchiolii e dolori. maria rita faedda
- Ritenzione della Protesi: aiuta a compensare gli spostamenti della protesi dovuti a movimenti masticatori anomali. maria rita faedda
- Stabilità Protesica: le protesi possono essere poco stabili se le inserzioni muscolari non sono state adeguatamente
"scaricate".
- Mimica Facciale: i muscoli mimici sono molto potenti e il clinico deve far compiere al paziente tutti i movimenti limite
funzionali della muscolatura interessata. maria rita faedda
- Orbicolare della Bocca: muscolo che forma le labbra; è importante per fonazione ed estetica; il suo sollevamento determina
la linea del sorriso.
- Buccinatore: è il muscolo della guancia; ha un’azione di pressione sulle flange protesiche (gengive della protesi).
- Miloioideo: costituisce il pavimento della bocca e crea il suggello sublinguale; se la protesi non è ben fatta, questo muscolo
ne determina il dislocamento. maria rita faedda
- Genioglosso: si inserisce anteriormente determinando il frenulo linguale, anche questo determina il dislocamento della
protesi.
- Muscolo Tensore e Muscolo Elevatore del Velo Palatino: due muscoli che formano il velo palatino e ne determinano il
sollevamento durante la deglutizione. Determina il passaggio dal palato duro al palato molle (chiamato linea dell’AH o Post-
dam).
- Massetere: muscolo elevatore mandibolare, si inserisce sulla parte posteriore della mandibola ed è il più importante tra i
muscoli masticatori. Se la dimensione verticale non è corretta questo muscolo lavora male, con il risultato che non riesce a
sviluppare la forza sufficiente alla masticazione.
Vengono eseguite delle prime impronte (chiamate mucostatiche o mucocompressive) con cui verranno poi fatti i modelli in
gesso sui quali ci sarà la costruzione del porta impronte individuale. maria rita faedda
Le impronte vengono prese attraverso un porta impronte standard e dell’alginato. Queste servono per rilevare i punti
anatomici più importanti.
- Inserzione Frenuli;
- Palato;
- Lina AH (Post-dam);
- Tuberosità;
- Incisore Pterigo-Mascellari.
- Trigoni Retromolari;
- Spazi Sublinguali;
- Zona Retromiloioidea.
Da questa prima impronta (impronta mucostatica) si ricava un modello in gesso su cui si realizza il portaimpronta funzionale,
ottenuto grazie ad un porta impronte individuale e dell’elastomero.
Una volta fatta l’impronta ed il modellato in gesso, si inizia con la realizzazione della protesi e bisogna innanzitutto realizzare
i blocchi di occlusione per il rilevamento di: maria rita faedda
- Dimensione Verticale;
- Linea Guida;
- Posizione Spaziale (per il superiore si utilizza l’arco facciale, mentre per l’inferiore la croce di fissaggio).
Vallo Superiore: l’altezza anteriormente risulta di 22mm, l’altezza posteriormente risulta più bassa di quella anteriore; mentre
la larghezza anteriore è di 3-5mm e quella posteriore è di 6-10mm.
Vallo Inferiore: l’altezza anteriormente risulta di 18 mm, quella posteriore coincide con il margine del trigono retromolare;
mentre la larghezza anteriore è di 2-3mm e quella posteriore è uguale a quella del vallo superiore (6-10mm).
- Dimensione Verticale: si ottiene partendo dai 40mm standard (22+18) aggiungendo o togliendo la cera dai valli. Le
valutazioni vanno effettuate quando il paziente deglutisce e subito nell’attimo successivo. Bisogna considerare lo spazio libero
fisiologico (nei 40mm è già compreso).
- Individuazione del Piano Occlusale: questo viene rilevato sulla superficie superiore del vallo. Deve essere in corrispondenza
ad una determinata posizione:
- sul piano frontale à parallelo alla linea bipapillare. maria rita faedda
- sul piano sagittale è parallelo al piano di Camper. Questo piano dista 34 mm da quello occlusale. Per facilitare l’operazione
si può utilizzare il "Piano di Fox "(strumento composto da due piastre parallele, in cui una è posizionata sul vallo mentre
l’altra verifica il parallelismo col piano di Camper).
- Individuazione della Posizione del Mascellare Superiore Rispetto al Cranio: si utilizza un arco facciale di posizionamento.
Questo riproduce la posizione del mascellare seriore rispetto ai condili sull’articolatore. maria rita faedda
- Individuazione della Relazione Centrica: molti clinici la cercano manualmente, altri invece si adeguano a tecniche specifiche
(ad esempio: arco facciale cinematico o localizzatore dell’asse cerniera terminale –tecnica extraorale- oppure la ricerca con
l’arco gotico –tecnica intraorale- .
- Relazione tre le Creste Alveolari: può essere rilevato con differenti metodi, ma comunque c’è sempre il blocco in una
determinata posizione dei due valli.
- Linee Guida per il Montaggio dei Denti Artificiali: sui valli bisogna segnare la linea mediana, la linea occlusale, la linea dei
canini e la linea del sorriso. maria rita faedda
- Rilevamento dei Tragitti Condilari: è simile al rilevamento dell’asse cerniera terminale, perché si utilizzano 2 archi facciali,
la differenza è che questo rilevamento non si limita alla relazione centrica ma prosegue con il percorso eseguito dai condili
durante la protusione e la lateralità.
Conclusioni: maria rita faedda
Le rilevazioni extra ed intraorali sono diverse a seconda del tipo di procedura che il clinico usa.
CLASSIFICAZIONE DI ACKERMANN:
Secondo Ackermann ci sono 3 differenti tipi di classi di montaggio stabilite secondo il rapporto che intercorre tra papilla incisale e fornice vestibolare
inferiore.
- 1° Classe o Normo-Occlusione: quando c’è il normale rapporto di occlusione, ossia quando l’asse della papilla interincisiva
della mascella cade verticalmente sul fornice vestibolare.
- 2° Classe o Disto-Occlusione: quando l’asse della papilla interincisiva cade vestibolarmente al fornice inferiore.
- 3° Classe o Mesio-Occlusione: sia ha quando l’asse della papilla cade posteriormente (lingualmente) al fornice inferiore. maria rita faedda
Questo rapporto fra le creste superiori ed inferiori va esaminato anche sul piano posteriore, per valutare la natura della
diversità tra i due lati della cresta inferiore e quelli della cresta superiore.
Per eseguire questa operazione si devono semplicemente prolungare le linee delle creste sulla parte posteriore dello zoccolo
del modello montato in articolatore. maria rita faedda
L’angolazione così ottenuta si può misurare grazie al regolo di Gysi (particolare righello che permette di misurare le varie
inclinazioni delle creste alveolare sui modelli).
Rilevata la misura dell’angolo si può decidere se effettuare un montaggio con rapporto normale (con canini superiori che
sovrastano quelli inferiori) oppure un montaggio con rapporto inverso (al contrario, i canini inferiori sovrastano quelli
superiori).Morso inverso o incrociato.
Gysi dice che si può eseguire un montaggio ad intercusidazione normale con un angolo che non superi i 10°-15°, mentre il
rapporto viene considerato incrociato quando l’angolatura delle creste supera i 15°-20°.
La valutazione dell’inclinazione delle creste inferiori si riferisce in genere alla teoria della Sfera di Monson, che afferma che
tutti i prolungamenti degli assi dei denti hanno un punto di origine situato a livello dell’osso etmoide. maria rita faedda
Per quanto riguarda i tipi di montaggio che si possono effettuare, ne esistono un’infinità.
Ma tutte queste hanno sempre uno o più punti in comune; principalmente si ricollegano sempre alla classificazione di Ackermann, ma le altre
corrispondenze riguardano:
- La Posizione dei Denti Anteriori: che devono essere montati in posizione vestibolarizzata rispetto alla cresta.(Ricordare che
la mascella ha un riassorbimento centripeto) maria rita faedda
- Il rigoroso Rispetto dell’Area di Pound: in cui bisogna lasciare lo spazio indispensabile per la lingua.
- Il Posizionamento dei Denti Posteriori Inferiori nella cosiddetta "Zona neutra": ossia lo spazio che non interferisce né con
l’area di Pound (spazio della lingua) né con l’azione del muscolo buccinatore. Questa zona viene ormai chiamata linea di
Pound. maria rita faedda
- Il Bilanciamento Bilaterale: deve esserci sia in lateralità che nel movimento protusivo, se rispettato conferisce la massima
stabilità della protesi.
- L’Angolo dell’Eminenza e l’Angolo di Bennett: sono molto importanti e sono legati alla posizione e all’inclinazione dei
denti. maria rita faedda
- Il Corretto Supporto delle Labbra: dipendente dalla corretta inclinazione e lunghezza dei denti anteriori superiori.
- Una Corretta Modellazione della Flangia Protesica: sia per una questione igienica che per facilitare l’adesione della protesi
alla mucosa.
Prima di effettuare il montaggio, il tecnico deve scegliere i denti artificiali più idonei a seconda delle diverse tipologie.
La scelta può essere fatta secondo diversi criteri, i più comuni sono stabiliti secondo la misurazione:
- Del viso.
Oltre a quelli già descritti, esistono vari metodi di misurazione per la scelta dei denti artificiali.
A seconda del sistema prescelto, la misura ottenuta viene confrontata con le diverse tipologie di denti artificiali.
Esistono svariati gruppi frontali superiori, ma principalmente seguono la tipologia di Williams (i denti hanno una forma approssimativa del viso, per
esempio quadrata, rotonda o triangolare). maria rita faedda
Una volta scelto il gruppo frontale superiore si passa alla scelta del gruppo inferiore e, successivamente, dei gruppi posteriori di entrambe le arcate.
La scelta del colore, invece, è esclusivamente eseguita secondo la preferenza del dentista e si possono scegliere anche denti in ceramica per il gruppo
frontale.
In un paziente edentulo il profilo del viso è modificata perché non ci sono sostegni per le labbra, ma grazie ad un corretto montaggio del gruppo
frontale superiore l’estetica si può facilmente correggere.
- Possibilità del montaggio dei denti frontali mossi, ossia in posizione irregolare. maria rita faedda
Il corridoio vestibolare è il triangolo vuoto presente nei pressi delle giunture labiali. Questa fa si che la cavità orale non si presenti "troppo piena di
denti".
Si devono montare i premolari e i molari in dentro (palatali) in maniera che vengano coperti dai canini o facendo sporgere i canini. Insomma
guardando il paziente, i due canini devono coprire i denti posteriori.
Questa linea del sorriso ha gli angoli della bocca rivolti verso l'alto e crea una espressione sorridente mentre il contrario, gli angoli della bocca verso il
basso, danno un aspetto corrucciato e triste. maria rita faedda
Questo si ottiene con una corretta dimensione verticale, che se troppo bassa, aspetto triste; se troppo alta, poca forza masticatoria e rumorosità
masticatoria definita "scrocchio d'asino". maria rita faedda
Il montaggio dei denti artificiali sui modelli viene effettuato utilizzando delle basi in resina fotopolimerizzante sulle quali si fissano i denti artificiali
con la cera. maria rita faedda
I metodi di montaggi possono essere differenti a seconda dei metodi dei vari autori:
METODO DI GYSI:
Questo metodo ha come riferimento un piano orizzontale posto a livello della linea occlusale, sul quale i singoli denti vengono posizionati secondo assi
prestabiliti.maria rita faedda
- I denti posteriori superiori (in ordine i due premolari e poi i due molari);
- I denti posteriori inferiori (come per quelli superiori, anche se alcuni partono montando il primo molare andando poi a
montare i premolari e infine il secondo molare).
Secondo il metodo di Gysi la principale caratteristica è il perfetto montaggio dei denti: maria rita faedda
- I due centrali superiori: hanno il margine incisale che tocca il piano occlusale e hanno un’asse inclinato di circa 5°. maria rita faedda
- I due canini superiori: devono essere perpendicolari al piano occlusale e il colletto leggermente inclinati verso la parte
distale.
- I due laterali superiori: sono inclinati mesialmente di circa 10° e hanno il margine incisale che non tocca il piano (è sollevato
di circa 0,5mm). maria rita faedda
- I primi premolari superiori: tocca il piano solo con la cuspide vestibolare e l’asse di questo dente è quasi perpendicolare. maria rita faedda
- I primi molari superiori: l’unica cuspide che tocca il piano è quella mesio-linguale.
- I secondi molari superiori: nessuna cuspide deve toccare con il piano occlusale, la loro posizione è il proseguimento dalla
curva di compenso determinata dal primo molare. maria rita faedda
Con questo metodo si creano sia la curva di Spee che quella di Wilson che, insieme, creano l'andamento elicoidale di Ackermann che è il presupposto
per un buon bilanciamento protesico. maria rita faedda
Finito il montaggio dei denti superiori si passa a quelli inferiori, facendo collimare cuspidi e fosse perfettamente con i loro antagonisti superiori. maria rita faedda
Gysi prevede un primo montaggio dei canini inferiori, poi dei centrali e successivamente degli incisivi laterali inferiori.
BILANCIAMENTO PROTESICO:
La prima persona che parlò di occlusione bilanciata fu Hanau. maria rita faedda
Con il termine Bilanciamento Protesico si intende il raggiungimento dell’equilibrio statico e dinamico della protesi mobile totale. maria rita faedda
Questa si regge alle mucose grazie alla suzione (effetto ventosa), quindi se ci sono delle interferenze dei denti nei vari movimenti viene a mancare la
stabilità e quindi la protesi si stacca.
Bilanciamento Bilaterale:
Anche se è stato messo in discussione da molti, questa ricerca del bilanciamento bilaterale viene tutt’oggi cercata.
Per ottenerla bisogna tener conto dei seguenti criteri: maria rita faedda
- In centrica: si controllano i rapporti intercuspidali e si verifica l’assenza di contatti tra il gruppo incisivo superiore e quello
inferiore. I carichi masticatori sono prevalentemente sui denti posteriori e i contatti occlusali devono essere simultanei ed
uniformi.
- In protrusione: devono essere in contatto contemporaneamente le cuspidi dei posteriori ed i margini dei denti anteriori. In
questo movimento influiscono particolarmente l’angolo dell’eminenza e la curva di Spee.
- In lateralità: nelle due lateralità (destra e sinistra) si individuano il lato lavorante e il lato bilanciante; il lato lavorante è il lato
verso cui si sposta la mandibola, mentre il lato bilanciante è il lato contro-laterale. maria rita faedda
- In latero-protrusiva: è un movimento poco importante, ma il paziente lo può effettuare nel momento in cui soffre di un
leggero bruxismo diurno. Va controllata verificando la lateralità e la protrusiva , accertandosi che non si presentino contatti
anomali durante i movimenti.
La seconda classificazione di Ackermann vede la cresta alveolare superiore molto sporgente rispetto a quella inferiore.
- Una forma molto a "V" delle due arcate (è comune in molti casi, non sempre è così);
dot
Il montaggio dei denti superiori deve, in ogni caso, assicurare un adeguato supporto per il labbro superiore e una giusta
superficie di scorrimento dei denti in protrusiva che risulti adeguata per l’angolo dell’eminenza. maria rita faedda
Il gruppo frontale superiore viene quindi montato più inclinato vestibolarmente (circa 5°) e vengono scelti denti che
presentano una superficie palatale molto concava.
Sia l’Overjet che l’Overbite subiscono un aumento decisivo, arrivando fino a 3mm.
Anch’essi dovranno avere un inclinazione cuspidale più marcata, avendo dei tragitti condilari fortemente inclinati. maria rita faedda
Bisognerà quindi optare per dei denti fortemente inclinati e, se necessario, si sceglieranno denti che formino la curva di
Wilson rovesciata.
Aumenta la curva di Spee, grazie alla maggiore inclinazione della cresta alveolare.
Nella terza classificazione di Ackermann la masticazione è inversa, ossia la cresta inferiore è posizionata vestibolarmente rispetto a quella superiore.
- Un profilo facciale generalmente piatto sul piano sagittale. maria rita faedda
Si utilizzano denti anteriori inferiori più larghi da montare in testa a testa con gli incisivi superiori.
Ultimamente sono stati ideati dei denti appositamente per questa classe, essi consistono in una normo-occlusione per i primi
premolari, per i secondi premolari si crea un testa a testa, mentre per i molari c’è un’applicazione inversa rispetto agli
antagonisti. maria rita faedda
Per questo tipo di montaggio la curva di Spee va ridotta al minimo e non è possibile identificare nessun Overjet ed Overbite.
rita faedda
maria
Terminati i controlli del bilanciamento protesico, si procede alla modellazione in cera delle flange, ponendo molta attenzione a:
- Limite di Azione: in caso contrario si verificherebbe una scarsa tenuta protesica; maria rita faedda
- Frenuli: vanno adeguatamente scaricati, perché potrebbero determinare il dislocamento della protesi;
- Post-dam: se non ben osservato, il palato molle, alzandosi, toglierebbe l’effetto suzione;
- Suggello Sublinguale: è un punto molto delicato, soggetto a forti spinte da parte del frenulo sublinguale e dall'inserzione del
miloioideo. Per questi motivi, la protesi in questa zona deve avere una precisa profondità verticale tale da non ledere le
inserzioni muscolari e contemporaneamente mantenere il sigillo periferico pena la dislocazione della dentiera durante
l'estroflessione della lingua.(impossibilità di fare la comunione prendendo l'ostia con la lingua estroflessa per evitare di
perdere l’effetto ventosa e la conseguente fuoriuscita della protesi dalla bocca).
CONSIDERAZIONI ESTETICHE:
La modellazione a buccia d’arancia, le false radici, la riproduzione dei colletti gengivali, se ben eseguiti, danno alla protesi un effetto estetico vero
delle gengive sane. maria rita faedda
È basata sul principio delle particelle della saliva che si depositano sulle gengive artificiale, così da far apparire la protesi più naturale.
Nella sua costruzione però molto spesso vengono fresate le fossette fatte precedentemente e, in ogni caso, per il paziente è molto difficile da mantenere
pulita, perciò è destinata a pazienti molto attenti all’igiene. maria rita faedda
Falsi Radici:
Sono indispensabili per una buona estetica della protesi, devono essere più accentuate anteriormente e inclinate distalmente e non devono interessare
né le papille interdentali né la zona inferiore della placca.
Vanno realizzate anche all’interno della protesi (lingualmente) e partecipano ad aumentare la sensibilità ai sapori ed il benessere generale del paziente.
maria rita faedda
Lo spessore dei colletti vestibolarmente deve essere contenuto, mentre la parte inferiore della protesi sarà meglio farla leggermente convessa così da
migliorare la stabilità, il comfort e in modo da facilitare il ritorno del cibo sul tavolato occlusale. maria rita faedda
OPERAZIONI FINALI:
Dopo aver effettuato la modellazione in cera della placca, si fissa il modello nella muffola mediante il gesso e si prepara la resina acrilica, che verrà poi
applicata nella muffola e messa a cuocere. maria rita faedda
Alla fine della polimerizzazione, bisogna controllare con l’articolatore se ci sono state modifiche della posizione dei denti fissati precedentemente con
la cera. maria rita faedda
Si passa quindi alla verifica dell’occlusione dei modelli, provvedendo a degli eventuali difetti.
Dopo aver controllato questo si può finalmente dividere i modelli delle placche e passare così alla rifinitura e alla lucidatura mediante spazzole
apposite, pomice, frese e paste lucidanti.
Per nessun motivo questi appunti possono venire utilizzati ne interpretati come dati medici con i quali formulare diagnosi ne cercare cure per potenziali pazienti. Le nozioni indicate possono risultare incomplete e anche INESATTE e non
devono essere considerate in nessun modo come mezzi diagnostici "fai da te" perché potrebbero indurre a errori di interpretazione. Le diagnosi possono essere fatte solo da laureati in medicina abilitati alla professione medica o da specialisti
delle varie materie.