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Preparazione di un canzoniere parrocchiale:

problematiche, sviluppo e implementazione


Filippo Maggi

Sommario
Il presente lavoro descrive lo sviluppo di un canzoniere ad uso parrocchiale. Il lavoro discute il
progetto del contenuto, lo sviluppo del repertorio, la sua classificazione e la costruzione vera e
propria del risultato finale. La discussione viene applicata infine ad un caso pratico, nella
produzione di un piccolo canzoniere per la Parrocchia della Sacra Famiglia di Piacenza.

1.La necessità del canto


Il canto arricchisce ogni celebrazione di cui ne è parte integrante. La presenza del canto è sempre
fortemente indicata e la scelta corretta del repertorio parrocchiale, nonché la sua classificazione,
permette di agevolare la scelta e l'utilizzo delle melodie da parte di chiunque.
Nel caso in cui la celebrazione preveda l'intervento di un coro, le esecuzioni possono essere
compiute di fronte ad un'assemblea muta e spettatrice, oppure i cantori possono condurre questa
assemblea ad unirsi nell'inno di lode a Dio. La seconda opzione è sicuramente più auspicabile
perché comporta un coinvolgimento maggiormente attivo dei fedeli alla celebrazione.
In assenza di un coro, può essere un ristretto gruppo di persone di buona volontà si impegni ad
intonare canti. In tal caso, per evitare di scegliere brani poco conosciuti dall'assemblea o per non
rischiare di uscire fuori tema, la scelta dei canti rischia di essere ripetitiva e limitata ad un repertorio
fin troppo consolidato.
Far cantare un'assemblea può risultare un compito assai arduo. In molte comunità si assiste ad un
abbandono del canto da parte dei fedeli che preferiscono stare zitti, piuttosto che cantare o,
addirittura, rispondere alle invocazioni del celebrante. Tuttavia molte persone ancora cercano di
seguire il coro o il celebrante nel canto ma sono ostacolate dalla non conoscenza del canto, dalla
timidezza, dalla mancanza di intonazione o banalmente dalla incapacità di leggere il “foglio dei
canti” scritto troppo in piccolo.
Un canzoniere parrocchiale può essere un ausilio notevole in questo campo. Lo scopo del
canzoniere è quello di essere lo strumento del coro o direttore della musica parrocchiale o
celebrante per agevolare coloro che vogliano unirsi al canto. Inoltre deve aiutare chiunque voglia
animare una celebrazione, guidando in modo intelligente la scelta dei canti, senza troppe forzature.
Per essere un valido aiuto, il canzoniere dovrà avere alcune caratteristiche peculiari. Sicuramente
dovrà contenere i canti che vengono intonati, dovrà essere di facile consultazione e lettura, dovrà
prevedere un sistema facile di aggiornamento e non dovrà costare molto.
Accanto alla presenza del canzoniere tuttavia vi sono altri aspetti che non potranno mancare. La
gestione della parte musicale della celebrazione per esempio dovrà prevedere un sistema per
informare l'assemblea del canto da fare (annuncio, foglio scritto, pannello). I libretti dovranno
essere sempre presenti sulle panche (nell'ordine di un libro ogni due/tre persone). Devono essere
sempre sostituiti, rifornendo settimanalmente le copie mancanti o mal ridotte. Per cui si potrebbe
stimare di doverne produrre almeno il 50% in più di quelli che servono. Quando il coro aggiunge un
canto per l'assemblea deve essere immediato l'aggiornamento al canzoniere. Infine gli indici
dovranno essere intuitivi per permettere la ricerca anche tardiva di un canto.
2.La definizione del repertorio
Il primo compito da svolgere prima di partire con qualunque lavoro è l'identificazione del tipo di
libretto che si vuole elaborare. Nel nostro caso si vuole costruire un libretto di comunità
parrocchiale. Per tale motivo una prima indagine deve essere svolta a livello comunitario, pensando
a tutti i gruppi che possano aver bisogno di utilizzare tale strumento. E' importante infatti che il
libro che si sta andando a comporre diventi il riferimento ufficiale della parrocchia per portare i
fedeli ad utilizzarlo come base per le future attività. Non è semplice pensare a quanti e quali realtà
cantino entro le mura della chiesa nel corso di un anno. Essi comprendono, oltre alla comunità della
celebrazione domenicale e feriale, i gruppi catechistici (bambini, adolescenti ed adulti) ognuno con
i suoi canti, il gruppo scout, gruppi di adorazione e preghiera settimanali oppure legati a qualche
periodo dell'anno liturgico (mese mariano, novena di avvento), eventuali movimenti attivi in
parrocchia. In ogni caso tuttavia i canti devono essere tematicamente e musicalmente adatti ad
animare una celebrazione.
Alternativamente alla scelta precedente, si può adottare il sistema di creare un canzoniere per ogni
gruppo, o più semplicemente, ogni gruppo potrebbe organizzare il suo canzoniere e il suo
repertorio. Questo secondo metodo non viene preso in considerazione anche perché potrebbe
portare confusione, disordine e incompletezza o presenza di ripetizioni nei canzonieri prodotti.

• Il repertorio delle celebrazioni


Questa parte dovrebbe risultare la più ricca e completa. Infatti, il repertorio si deve snodare
attraverso un percorso temporale che parte dall'Avvento e giunge al tempo di Pasqua passando per il
tempo di Natale, Quaresima e il tempo Ordinario.
I canti devono coprire l'intera necessità di una celebrazione eucaristica: Inni per l'ingresso, il testo
del Gloria, l'Alleluia, il Santo, canto di processione offertoriale, canti per la liturgia eucaristica ed
eventuali canti di conclusione, se in uso presso la parrocchia. Molto spesso alcuni di questi canti
sono adatti ad un particolare periodo liturgico piuttosto che avere una applicabilità universale
pertanto si complica l'organizzazione degli indici tematici. Pur sacrificando la completezza della
classificazione, è tuttavia opportuno semplificare lo schema di raccolta dei dati per facilitare la
consultazione. In questo modo l'utilizzatore si troverà ad affrontare una scelta guidata ma non
eccessivamente rigida.
La gestione del repertorio dei Salmi potrebbe richiedere un trattamento diverso. Se è vero che si
deve cercare di cantare e far cantare sempre almeno il versetto del salmo, è anche vero che riportare
tutti i testi può risultare gravoso in termini di spazio occupato. Ci si potrebbe limitare a riportare
solamente i salmi che sono adatti ad essere usati anche in altri momenti della celebrazione, nonché
quelli in uso durante le celebrazioni delle solennità, che sono spesso gli stessi.

• I gruppi parrocchiali
Il repertorio dei gruppi parrocchiali può essere complicato da gestire per due motivi principalmente.
Innanzitutto si deve essere in grado di raccogliere il materiale. Il contatto con il gruppo non è
sempre facile, inoltre non sempre si trova la disponibilità temporale per ottenere quanto richiesto.
Il secondo aspetto riguarda la vastità del repertorio che si può incontrare, specialmente se si sta
dialogando con soggetti come movimenti o gruppi scout. In questo caso il repertorio deve essere
selezionato, anche con l'aiuto di un responsabile del gruppo stesso. E' impensabile riportare l'intero
canzoniere scout in un canzoniere della parrocchia. I canti da riportare sono quelli strettamente
inerenti alla vita parrocchiale del movimento (o gruppo), tralasciando quelli che sono cantati in
occasioni diverse da una celebrazione, qualunque essi siano.
La presenza di celebrazioni non eucaristiche durante l'anno può complicare l'addizione di canti al
repertorio. La previsione di questo aspetto può non essere facile o possibile. Per questo motivo si
consiglia di mettere in opera il canzoniere in modo che il libro sia vivo e capace quindi di crescere e
modificarsi nel tempo, a seconda delle necessità della comunità.

3.Catalogazione del repertorio

• Progettare il catalogo dei canti


La parte che risulta trasparente all'utente finale è il lavoro di catalogazione che è presente alle spalle
di una raccolta dati. L'organizzazione di testi, titoli e caratteristiche dei canti può essere complicata
se non viene adeguatamente progettata fin dall'inizio del lavoro. Non si pensi di iniziare a
catalogare una serie di dati se prima non si è adeguatamente “perso” tempo a capire come
organizzare in maniera organica il repertorio. Infatti, nel corso dell'opera sicuramente ci potremmo
accorgere che i dati raccolti sono male assortiti e organizzati, oppure manca qualche aspetto
fondamentale che ci siamo dimenticati. Una modifica a metà del lavoro di una catalogazione
potrebbe portare a incompletezza, errata organizzazione dei dati e al parziale inutilizzo di quanto
raccolto fino a quel momento. La progettazione del catalogo non è univoca ma deve rispondere alle
necessità che si vogliono mettere in luce.
Un esempio minimale di catalogo di canzoniere dovrebbe almeno raccogliere i dati di:
1. Numeri di riferimento relativi al canzoniere
2. Titoli
3. Autori della parte musicale (eventualmente anche i parolieri)
4. Collocazione del canto o tematica.
Tecnicamente queste voci di catalogazione sono dette campi. Mentre ogni singola canzone è
rappresentata da un gruppo di dati, ciascuno relativo ad un campo e viene chiamata record.
Per dare una immagine pratica, il nostro catalogo è come un foglio con tante colonne quante sono i
tipi di informazioni raccolte e dove ogni riga rappresenta una canzone del repertorio come
nell'esempio che segue.
Numero Titolo Autore Collocazione
1 Tu sei vivo fuoco Neander J. Inni
2 Ti seguirò Frisina M. Meditazione
3 ... ... ...
Tabella 1: Esempio di catalogazione per campi
La lista di campi proposta può essere ulteriormente ampliata con dati inerenti all'edizione musicale,
al testo della canzone, o altro. Gli elenchi che nascono dalla compilazione di queste righe saranno
poi utili alla produzione dell'indice.

• Utilizzare il calcolatore elettronico

Programmi da usare
Il calcolatore è un valido aiuto per la catalogazione di dati. Sono necessari alcuni programmi
dedicati per fare questo. In genere sono inclusi in pacchetti detti di Office Automation. Si cita per
esempio Microsoft Office (attenzione che non tutte le versioni contengono anche Access) ma se ne
sconsiglia l'utilizzo perché non tutte le persone possiedono una licenza del programma, che risulta
costosa da acquistare. Si consiglia caldamente di scaricare da Internet (sito: www.openoffice.org) la
versione corrente di OpenOffice (attualmente 2.4), un ottimo sostituto di MSOffice gratuito e di
libero utilizzo sia in ambito personale che professionale. Tale programma comprende un programma
di videoscrittura (con cui è stato creato questo scritto), un foglio di calcolo tipo Excel, un database
relazionale, un programma per fare presentazioni (tipo Power Point), con filtri di importazione ed
esportazione che permettono la lettura e scrittura di documenti Microsoft, nonché la creazione di
PDF direttamente dal programma, senza la necessità di avere altri software. Infine, cosa non
trascurabile, funziona su diversi tipi di piattaforma tra cui Windows, Linux, MacOS, altri sistemi
UNIX.

I fogli di calcolo
L'esempio di catalogazione riportato in Tabella 1 porta a pensare che il modo più naturale per
compiere una catalogazione di questo tipo in formato elettronico passi per l'uso di fogli tipo Excel o
OpenOffice Calc. Questo metodo semplifica sicuramente la creazione dell'ambiente in cui poi
collocare i vari campi. E' sufficiente infatti aprire un foglio di calcolo e assegnare ad ogni colonna
un campo. La compilazione avviene riga per riga (si veda Figura 1).

Figura 1: Catalogazione in un foglio di calcolo


I fogli di calcolo hanno anche qualche funzione basilari per l'ordinamento dei dati quali:
● Ordine alfabetico (per creare l'indice generale)
● Ordine numerico di un indice di pagina
● Filtro (per selezionare i periodi)
Rimane tuttavia povero dal punto di vista del tipo di dati che si possono archiviare. Per esempio
risulta impossibile archiviare anche il testo del canto, oppure la collocazione di un documento PDF
che, una volta cliccato, mi apra uno spartito corrispondente. Infine non hanno strumenti
particolarmente sviluppati per compilare dei documenti automaticamente, basandosi sul contenuto
delle righe di archiviazione (utile per creare in modo automatizzato tutto il canzoniere).

Database relazionale
La catalogazione di record può essere meglio supportata da sistemi di basi di dati (o database).
Questi programmi per calcolatore sono specializzati nella gestione di tabelle di dati anche
complesse e permettono, una volta completata la raccolta dati, di creare dei documenti basati sui
dati stessi (detti report) organizzati a discrezione dell'utente.
Seppure l'utilizzo completo di un sistema di database relazionale non sia semplice perché richiede
qualche nozione teorica del settore informatico, l'utilizzo semplice del sistema è alla portata di tutti
gli utilizzatori di computer.
La presente descrizione vale per OpenOffice Base ma è analoga per qualunque sistema di database.
Innanzitutto si deve creare un nuovo database scegliendo la voce corrispondente nel menu File. La
procedura guidata ci guida nel salvataggio di una struttura iniziale vuota le cui impostazioni iniziali
sono adatte ai nostri scopi. Il database a questo punto viene aperto per la creazione e modifica.
La prima operazione da compiere è la generazione di una tabella (nella sezione relativa) con i
relativi campi. I tutorial ci propongono già uno schema di campi ma non ci sono di aiuto in questo
caso data la natura un po' strana del nostro database quindi si preferisce la creazione tabella in
vista struttura.
Ogni riga di questa tabella rappresenta un campo. La prima colonna sarà il nome del campo, la
seconda colonna ci permette di scegliere il tipo di dato da memorizzare. Nel progetto presente sono
stati utilizzati i seguenti dati:
● Interi (memorizzazione indice e pagina dei canti)
● Testo (per memorizzare nomi, titoli, testi, catalogazioni ecc...)
● Logici SI/NO
La terza colonna è una descrizione libera del dato. Si riporta in Figura 2 lo schema per il database
utilizzato nel presente lavoro.

Figura 2: Schema utilizzato per la catalogazione

Una volta salvato e chiuso lo schema, si può aprire la tabella corrispondente per la compilazione
oppure si può creare in modo automatico un formulario per agevolare il riempimento dei campi
attraverso una maschera come mostrato in figura .
L'ultima operazione da completare è la stampa del database secondo l'organizzazione che si vuole
dare. Per fare questo bisogna collegare il database con un documento di testo che diventerà il futuro
canzoniere. Ogni sistema Office ha il suo metodo proprietario ma analogo agli altri. Nel caso di
OpenOffice, si deve aprire in contemporanea un documento vuoto di OpenOffice Writer e il
database in questione. Nella finestra del documento di testo si può richiedere di visualizzare le
sorgenti di dati a disposizione, facendo comparire una finestra di dialogo con l'elenco dei database
attivi e, cliccando sui database, alle tabelle in esse contenute. Trascinando la tabella “Canti” sulla
pagina vuota, si apre una procedura automatica per la formattazione dei campi e la loro
esportazione, da compiere in formato “CAMPO”. In questo modo i dati publicati nel testo verranno
aggiornati parallelamente al database (si veda nell'esempio di Figura 4, in cui si richiede la stampa
del titolo e del testo). La formattazione (scelta del carattere) deve essere fatta manualmente.
Il canzoniere a questo punto è pronto per essere stampato, con l'aggiunta di un elenco dei canti
iniziale, facilmente generabile nello stesso modo, usando un criterio di ordinamento dei dati.
Figura 3: Maschera di inserimento utilizzata

Figura 4: Creazione del canzoniere dal database


4.Applicazione ad un caso pratico
La parrocchia Sacra Famiglia di Piacenza ha una composizione di fedeli prevalentemente anziana e
di mezza età. Non mancano negli ultimi anni gruppi attivi di giovani. In ogni caso è una assemblea
“difficile” da coinvolgere nel canto.
La parrocchia ha un coro stabile da ormai 10 anni circa, sotto la guida di un unico maestro. Il coro
della parrocchia deriva dall'evoluzione del “coro giovani”. E' ora un gruppo con un repertorio più
curato, che non disdegna tuttavia i repertori anche per gruppi giovani.
Il coro ha sempre prodotto per uso interno una serie di fogli volanti da utilizzare come riferimento
durante la cerimonia e un quaderno ad anelli per la raccolta degli spartiti polifonici. Erano presenti
anche canzonieri che sono andati sparendo dalle panche della parrocchia per usura. Questi
canzonieri non sono mai stati rimpiazzati ed ora l'assemblea si ritrova senza riferimento. Per diverso
tempo si sono stampati i fogli del coro anche per l'assemblea. Questo metodo si è rivelato poco
efficiente. I fogli sono prodotti per un numero elevato di fedeli e per il periodo liturgico in
questione. Ogni eventuale modifica dei canti comporta una discordanza tra brani eseguiti e brani
riportati. Inoltre non sempre c'era la possibilità di distribuire in chiesa i fogli, per mancanza di
tempo o disponibilità.
La presenza di un canzoniere diventa importante per agevolare quanto descritto ma anche per creare
una raccolta di canti calibrata sulle reali necessità della parrocchia, rivelando quindi una identità
propria in questa pubblicazione.

• Analisi dell'ambiente parrocchiale


Innanzitutto si deve analizzare quali siano le necessità reali della parrocchia in termini di gruppi
parrocchiali, riti, ecc.
L'uso del canzoniere dovrebbe agevolare la celebrazione comunitaria principale della domenica
mattina. In questa celebrazione il coro è il gruppo preposto all'animazione. Nella celebrazione
eucaristica serale (sabato e domenica) esiste un coro di persone prevalentemente anziane con un
repertorio proprio, totalmente svincolato dal gruppo corale. Raramente anche il gruppo Scout si
prende carico dell'animazione della celebrazione.
Esistono poi celebrazioni non eucaristiche durante diversi periodi dell'anno come Avvento,
Quaresima o mese di Maggio. Sono organizzati anche gruppi di ascolto del Vangelo e la Scuola
della Parola. In questi ambiti non viene in genere richiesto l'intervento del coro ma vengono
comunque eseguiti dei canti.
Infine esiste un coro specializzato nel canto durante le esequie, anch'esso con un repertorio proprio
e peculiare.
Pertanto la collezione dei canti è iniziata con la richiesta ai vari gruppi delle varie canzoni
comunemente utilizzate che, come predetto, è risultato il punto più critico del canzoniere. In
mancanza di risposta dei responsabili dei singoli gruppi, si è proceduto con la classificazione del
materiale cartaceo che i gruppi hanno prodotto in passato per il loro utilizzo. Infine, si è richiesto
alle persone che partecipano in genere alle celebrazioni di fornire un elenco dei canti che, a loro
memoria, sono utilizzati. Il canzoniere risultante è quindi solo una parziale raccolta dei canti in uso
e verrà ampliato nei mesi prossimi con il pervenire di ulteriori contributi.

• Classificazione
Si sceglie quindi di classificare i canti secondo un elenco tematico che divida i canti per i diversi
momenti della celebrazione eucaristica, periodo liturgico, argomento. Come detto in precedenza,
non si includono i Salmi e i canti non prettamente ad uso liturgico.
La classificazione riportata è un'unione parziale di alcune suddivisioni ritrovate in diversi
canzonieri, unita ad una scelta di natura personale, dettata dalla peculiarità della parrocchia in
questione.
Si è presa in considerazione inizialmente una catalogazione tipica nei canzonieri parrocchiali
statunitensi, e del mondo anglosassone in genere (di natura sia cattolica che protestante). In questo
tipo di raccolte i canti sono inquadrati con estrema precisione in categorie tematiche (per esempio:
Luce, Fede, Pane, Giorno dei Santi, Giorno dei morti, Unione in assemblea, ecc.) pertanto la scelta
del repertorio è estremamente agevolata ma a volte troppo rigida. Inoltre, per le parti comuni delle
celebrazioni eucaristiche, sono pubblicate delle raccolte (Kirie, Gloria, Alleluia, Santo, Amen,
Agnello di Dio) chiamate “Setting” (o “Messe” nell'intendimento italiano) la cui esecuzione viene
consigliata in blocco per mantenere uno stile uniforme.
Il canzoniere che si intende produrre, pur mantenendo una catalogazione precisa, lascia comunque
alcuni spazi alla scelta personale sia per quanto riguarda le parti comuni della celebrazione
eucaristica, sia nella scelta dei canti per i diversi periodi liturgici.
La lista seguente rappresenta la lista iniziale secondo cui si è iniziata la classificazione.

● Gloria ● Dopo Comunione ● Battesimo

● Acclamazione al vangelo ● Avvento ● Matrimonio

● Santo ● Natale ● Esequie

● Padre Nostro ● Quaresima ● Riconciliazione

● Agnello di Dio ● Pasqua - Resurrezione ● Missione

● Inizio-Inni ● Pentecoste-Spirito ● Altro

● Presentazione dei doni ● Mariani

● Comunione ● Scout

• Analisi della classificazione


Dopo la prima classificazione comprendente circa 120 canti, si stima di aver classificato almeno il
60% delle reali necessità della parrocchia, considerando i gruppi che hanno contribuito e stimando
il loro peso nella compilazione.
A questo punto è necessario compiere una analisi critica di quanto raccolto.

Inizio-Inni
Si è deciso di raccogliere in questa sezione i canti in forma di inno oppure che ben si prestano ad un
utilizzo come canto di inizio per contenuto e ritmo di esecuzione. L'unione delle due categorie non
comporta necessariamente che ogni inno debba essere usato come canto di inizio.

Canti scout
Completamente assenti dal canzoniere sono i canti scout in quanto in attesa ancora di conoscere
quali sono le reali necessità del gruppo nell'animazione parrocchiale quindi non comprensiva dei
canti di branco/gruppo.
Gloria, Santo, Acclamazione al Vangelo, Agnello di Dio, Padre Nostro
I testi di questi canti devono in genere aderire fedelmente al testo del messale. La loro
classificazione serve sia per tenere conto di qualche piccola differenza tra canto e testo della messa
e in previsione di una versione di canzoniere con soli spartiti ad uso di coro e accompagnamento. Si
sta valutando di compattare tutte queste sezioni in una categoria unica riguardante la Celebrazione.
Le categorie di Agnello di Dio e Padre Nostro risultano sguarnite. Questo indica un buco nel
repertorio parrocchiale prodotto dall'abitudine di non cantare queste parti ma recitarle.

Canti di comunione e altri canti


Nella classificazione dei canti di comunione sono stati introdotti solamente quelli che
esplicitamente fanno riferimento al tema della mensa, del pane o altri simboli che si rifanno
all'eucarestia. Tuttavia molti canti che sono comunque utilizzati durante la comunione sono stati
raccolti sotto la voce “Altri”. In questa sezione sono stati catalogati anche canti utilizzati nella
parrocchia per chiudere la celebrazione.

Battesimo e matrimonio
Rimangono piuttosto sguarnite le sezioni relative a questi sacramenti per diversi motivi. Il coro
viene raramente richiesto nelle celebrazioni battesimali mentre per quanto riguarda i matrimoni, il
repertorio consolidato comprende canti già inclusi in altre sezioni, insieme a canti eseguiti dalla sola
corale.

• Conclusioni
Il presente stato del canzoniere è da ritenersi una prima bozza di lavoro. Il discreto numero di circa
130 canti classificati non è ancora comprensivo di tutte le necessità parrocchiali. L'analisi del
repertorio classificato può essere anche un importante indice per indicare quali siano le strade da
intraprendere per migliorare la qualità dell'animazione parrocchiale sia nell'ambito della liturgia
eucaristica sia per quanto riguarda i riti non eucaristici.
Nel caso pratico analizzato risulta necessario un ampliamento dei repertori relativi a Battesimo e
Matrimonio. Questi riti richiedono alcuni canti con temi specifici (es. simbolo dell'acqua). Anche i
canti specifici per il tema della resurrezione e della riconciliazione sono da considerarsi pochi.
Un prossimo completamento del canzoniere potrebbe prevedere la presenza di canti che si ritiene
giusto preparare, anticipando quindi qualche mossa. E' quindi necessario preparare l'assemblea e,
ancor prima, il coro all'esecuzione di canti che non sono della tradizione territoriale, per poterli
inserire rapidamente in repertorio.

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