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Tecnologie quantistiche

Didattica della fisica quantistica

Chiara Macchiavello
Lidia Falomo
Massimiliano Malgieri
Claudio Sutrini
PLS 2020-2021 - Università degli studi di Pavia - Fisica
Percorso
8 incontri

Introduzione Costruzione Sviluppo

Fisica quantistica
Problema fisico del calcolo Entanglement
Stern - Gerlach

Dal bit al qubit Disuguaglianze di Bell


Circuiti quantistici Teorema di non clonazione

Protocolli quantistici
Algoritmi quantistici
Dense-coding, teletrasporto

Crittografia
Pensiero computazionale

Logica Fisica
classica Logica classica
classica

Logica Fisica
Logica
Fisica
“Logica
quantistica
quantistica”

Matematica
Impostazione del problema: un caso concreto

n
Alice, da Amsterdam, seleziona un numero x da 0 a 2 − 1, e lo manda in una lettera a
Bob che vive a Boston. Bob inserisce questo numero in una funzione f(x) e risponde
con una lettera contenente il risultato che può essere solo 0 oppure 1 . Bob ha
promesso di usare questa funzione che può agire solo in uno di questi due modi: o
f(x) è costante per ogni valore di x , oppure è bilanciata, ossia è uguale a 1 per
esattamente metà dei possibili x e 0 per la rimanente metà. L’obiettivo di Alice è
quello di determinare con certezza se Bob ha scelto la funzione costante o bilanciata
spedendosi meno lettere possibile. Quanto rapidamente Alice potrà stabilire che
funzione sta utilizzando Bob?

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Impostazione del problema: un caso concreto
Primo passo Rileggiamo quanto esposto considerando azioni macroscopi-
che compiute da Alice e Bob:
4
1. Alice prende un numero e lo inserisce in una busta ;
2. Alice invia la busta a Bob che la riceve;
3. Bob senza aprirla la inserisce in un macchinario (scatola) dove
agisce f ;
4. La scatola restituisce un valore 0 o 1 e lo inserisce in una busta;
5. Bob rinvia la busta ad Alice con il numero uscito dalla scatola;
6. Alice la riceve, la apre e scopre il valore corrispondente al numero
che ha inviato.

Risulta abbastanza immediato capire che Alice ha bisogno di inviare nel


caso peggiore 2 /2 + 1 volte una lettera a Bob prima di essere certa del
n
PLS 2020-2021 - Università degli studi
5 di Pavia - Fisica
funzionamento del macchinario di Bob . Tali considerazioni valgono
anche se trasferiamo quanto detto immaginando di comunicare tramite
Impostazione del problema: un caso concreto

DOMANDA: quante volte Bob deve far agire la funzione f(x) perché Alice possa comprendere se
la funzione è costante o bilanciata?

CLASSICAMENTE: Alice ha bisogno che Bob, nel caso peggiore, implementi la propria funzione
2n
+ 1 volte prima che Alice possa rispondere con certezza.
2

PROBLEMA: per n sufficientemente grande, se immaginiamo di associare un tempo finito ad ogni


implementazione della macchina di Bob, per Alice risulterebbe impossibile risolvere il
problema.

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Risulta abbastanza immediato capire che Alice ha bisogno di inviare nel
caso peggiore 2n /2 + 1 volte una lettera a Bob prima di essere certa del
funzionamento del macchinario di Bob5 . Tali considerazioni valgono
anche se trasferiamo quanto detto immaginando di comunicare tramite
Impostazione del problema: un caso concreto
computer.

Secondo passo Rileggiamo ora quanto visto immaginando una comunica-


zione avvenuta per mezzo di computer:

1. Alice inserisce i numeri su un computer che li codifica in sistema


binario associando allo 0 un valore nullo di una corrente e 1 se la
corrente non è nulla;
2. Alice invia i bit corrispondenti a Bob tramite fili e cavi che colle-
gano i due computer;
3. Bob riceve i numeri sul suo computer e fa agire la funzione f
(black-box) tramite apparecchiature elettriche (transistor etc.)
4. Il programma restituisce un bit alla volta per ogni numero d’in-
gresso;
5. Bob invia il bit ottenuto ad Alice;
6. Alice legge il valore ottenuto da Bob sul proprio computer.
4
Possiamo anche immaginare che Alice invii tutti i numeri in una sola volta. L’elemento
discriminatorio èPLS 2020-2021
quante - Università
volte Bob degli
deve far agire studi di Pavia
il macchinario. In -questo
Fisicacaso i due valori
coincidono, ma non è fondamentale
5
Come osservato in precedenza, dovremmo dire "Alice deve chiederea Bob di
Impostazione del problema: un caso concreto

PROBLEMA NON CAMBIA!

Per n sufficientemente grande, se immaginiamo di associare un tempo


finito ad ogni implementazione del programma di Bob, per Alice
risulterebbe impossibile risolvere il problema.

Vedremo che la possibilità di implementare algoritmi mediante sistemi


fisici basati sulle leggi della fisica quantistica ci permetterà di ottenere la
soluzione del problema mediante una singola implementazione
dell’algoritmo, portando un tempo esponenziale di soluzione ad uno
polinomiale.

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Fisica - Logica - Calcolo

Nel problema posto si intravede la chiave di lettura del percorso: esiste


una stretta relazione, una profonda dialettica tra realtà fisica,
informazione, calcolo simbolico e impostazione assiomatica. Tale legame è
evidenziato anche nei primi lavori dei fisici che si sono occupati di questi
aspetti sia in ambito classico che quantistico e in qualche modo è un
aspetto presente costantemente nell’intero sviluppo del pensiero fisico-
matematico che ha condotto alla costruzione dei primi calcolatori.

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Fisica - Logica - Calcolo

Deutsch(1985): “Intuitivamente una macchina di calcolo (computer) è


qualsiasi sistema fisico la cui evoluzione dinamica lo porta da uno degli
stati input ad uno di quelli output. Gli stati sono etichettati in qualche
modo canonico, la macchina viene preparata in uno stato con una data
etichetta di input e quindi, dopo una certa evoluzione, viene misurato lo
stato di output. Per un sistema deterministico classico l'etichetta di output
misurato è una funzione definita f dell'etichetta di input preparata; inoltre
il valore di tale etichetta può in linea di principio essere misurato da un
osservatore esterno (l’ "utente") e si dice che la macchina "calcola" la
funzione f.”

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Fisica - Logica - Calcolo
Fredkin-Toffoli(1982): “La macchina di Turing incarna in forma euristica gli assiomi della
teoria della computabilità. Dalla discussione originale di Turing (Turing-Church, 1936) è chiaro
che egli intendesse cogliere alcuni vincoli fisici generali a cui sono soggetti tutti i processi di
calcolo concreti, così come alcuni meccanismi fisici generali di cui i processi di calcolo possono
senza dubbio avvalersi. Al centro degli argomenti di Turing, o, più in generale, della tesi di
Church, ci sono i seguenti presupposti fisici:
P1: La velocità di propagazione delle informazioni è limitata. (Nessuna "azione a distanza":
gli effetti causali si propagano attraverso le interazioni locali.)”
P2: La quantità di informazioni che può essere codificata nello stato di un sistema finito è
limitata.
P3: È possibile costruire dispositivi fisici macroscopici e dissipativi che eseguono in modo
riconoscibile e affidabile le funzioni logiche AND, NOT e FAN-OUT”.

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Fisica - Logica - Calcolo

Fredkin-Toffoli(1982): “È noto che AND, NOT e FAN-OUT (Copy) costituiscono un insieme


universale di primitivi logici e, quindi, da un punto di vista puramente matematico, non vi
sono ragioni valide per considerare diversi primitivi come base per il calcolo. Tuttavia, la
funzione AND non è invertibile e quindi richiede per la sua realizzazione un dispositivo
irreversibile, cioè un sistema che può raggiungere lo stesso stato finale da diversi stati iniziali.
In altre parole, eseguendo l'operazione AND si cancella generalmente una certa quantità di
informazioni sul passato del sistema. Contrariamente all'irreversibilità della funzione AND e di
altre operazioni logiche comuni, si presume che le leggi dinamiche fondamentali alla base di
tutti i fenomeni fisici siano strettamente reversibili”

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Fisica - Logica - Calcolo

Bennett: “Nel diciannovesimo secolo il calcolo era pensato come un processo mentale,
non meccanico. Di conseguenza, la termodinamica del calcolo, se qualcuno si fosse
fermato a chiederselo, probabilmente non sarebbe sembrata più urgente come
argomento di indagine scientifica della, diciamo, termodinamica dell'amore. Tuttavia, il
bisogno di pensare seriamente alla termodinamica dei processi percettivi e mentali è
stato imposto alla scienza dal famoso paradosso del "demone di Maxwell.”

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Abaco e sassi, computer e segnali elettronici

“In aritmetica ci sono due tipi di problemi: da un lato


di registrare dati, dall’altro quello di computare
tramite algoritmi. Nella matematica moderna, dalle
cifre indo-arabe al calcolo elettronico, entrambi i
problemi sono risolti dai segni numerici, mentre nella
matematica antica i segni numerici servivano quasi
esclusivamente per registrare mentre il calcolo era
affidato a pietroline o bastoncini manipolati su una
tavola, un abaco in senso lato.”

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Abaco e sassi, computer e segnali elettronici
Somma in base 2

Vogliamo determinare delle


regole pratiche (approccio
algoritmico) per poter
effettuare la somma in base
due con sassolini e strisce.

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Abaco e sassi, computer e segnali elettronici
Somma in base 2

Per prima cosa consideriamo due ulteriori strisce, una per il


riporto e una per la somma.
A questo punto servono delle regole per effettuare i corretti
utilizzi dei sassolini:

1) se nelle due prime caselle (a destra!) degli addendi c’è un


solo sassolino, inseriscine uno nella corrispondente casella
della somma;
2) se ce ne sono due inserisci un sassolino nella casella del
riporto successiva e nessuno nella somma;
3) se non ce ne sono passa oltre;
4) itera il procedimento spostandoti a sinistra e se c’è un
sassolino nel riporto inseriscine uno nella somma e uno nel
successivo riporto se ci sono due sassolini negli addendi;
inseriscine uno nella somma e nessuno nel riporto se non ce
ne sono negli addendi; altrimenti inseriscine uno nella casella
successiva del riporto e lascia libera la casella della somma.

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Abaco e sassi, computer e segnali elettronici
Somma in base 2

D’altro canto i computer non manipolano sassi,


ma segnali elettronici. Possiamo sostituire
quindi al posto dei sassi, fili con alta tensione
per 1 e con bassa per 0, ma il procedimento
rimane lo stesso: dobbiamo assegnare delle
regole per combinare pietre o voltaggi!

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• (0, 1) 7 ! (1, 0)
Abaco e sassi, computer e segnali elettronici
• (1, 0) 7 ! (1, 0)
Somma in base 2
• (1, 1) 7 ! (0, 1)
Indipendentemente dal supporto materiale (dalla fisica) la matematica
Tale definizione
ci fornisce un modo semplice per descrivere queste regole può
2 2
f : {0,1} ⟶ {0,1} A1 A2 S R
(0,0) ⟼ (0,0) 0 0 0 0
FUNZIONE TAVOLA
(1,0) ⟼ (1,0) 1 0 1 0
BOOLEANA DI VERITÀ
(0,1) ⟼ (1,0) 0 1 1 0
(1,1) ⟼ (0,1) 1 1 0 1

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Abaco e sassi, computer e segnali elettronici
Somma in base 2

Quanto abbiamo ottenuto è il primo passaggio dal mondo reale dei


sassi, o dei segnali elettronici, a quello astratto, matematico, delle
funzioni booleane e delle corrispondenti tavole logiche di verità.

Reale Matematico
Fisico Logico

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Abaco e sassi, computer e segnali elettronici
Somma in base 2

Ora possiamo fare un ulteriore salto ed esprimiamo tutto mediante un


diagramma di tipo circuitale, sintesi dei ragionamenti appena esposti
e latore di un linguaggio che si adatterà ancora meglio alle
considerazioni che seguiranno.

Reale Matematico Rappresentazione


Fisico Logico circuitale

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Quanto abbiamo ottenuto è il primo passaggio dal mondo reale dei sassi, o
ei segnali elettronici, a quello astratto, matematico, delle
Abaco e sassi, computer e segnali elettronici funzioni booleane
delle corrispondenti tavole logiche di verità. Ora facciamo un ulteriore salto
Somma in base 2
d esprimiamo tutto mediante un diagramma di tipo circuitale, sintesi dei
agionamenti appena esposti e latore di un linguaggio che si adatterà ancora
meglio a quello che verrà utilizzato in seguito:
Gli input A1 e A2 (addendi - stati fisici)
attraverso due fili giungono ad una
A1 S black-box che rappresenta un sistema
Rappresentazione Somma fisico reale in grado di implementare la
circuitale binaria tavola di verità mostrata in
A2 R precedenza; quindi due segnali in
uscita, output (stati fisici), S (somma)
e R (riporto) escono da due fili.

Figura 1.4: Circuito per addizione in base 2

a 1.4 sintetizza quanto esegue un computer


PLS 2020-2021 per
- Università eseguire
degli quel
studi di Pavia tipo di som-
- Fisica

ma: gli input A e B (addendi) attraverso due fili giungono ad una black-box
Tavole di verità e rappresentazioni circuitali
Le due colonne della somma binaria suggeriscono l’introduzione di due
connettivi logici: rispettivamente lo XOR e l’AND. Cominceremo da quest’ultimo
per introdurre i connettivi logici universali in modo poi da derivare lo XOR.
Figura 1.6: Tavola di verità relativa all’operat
2
AND f : {0,1} ⟶ {0,1} A B A^B
(0,0) ⟼ 0 0 0 0
(1,0) ⟼ 0 1 0 0 A
(0,1) ⟼ 0 0 1 0
1 1 1
(1,1) ⟼ 1
Normalmente esiste una rappresentazione specifica
gico- Università
PLS 2020-2021 a livello distudi
degli rappresentazione
di Pavia - Fisica circuitale. Nel caso d
questa risulta essere
Tavole di verità e rappresentazioni circuitali
Gli altri due operatori che andremo a descrivere sono OR e NOT perché in-
sieme all’AND rappresentano un sistema universale, ossia possiamo ottenere
qualsiasi altra operazione a partire da queste tre.

2
OR f : {0,1} ⟶ {0,1} A B A_B
(0,0) ⟼ 0 0 0 0
(1,0) ⟼ 1 1 0 1 O
(0,1) ⟼ 1 0 1 1
1 1 1
(1,1) ⟼ 1

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Tavole di verità e rappresentazioni circuitali
Gli altri due operatori che andremo a descrivere sono OR e NOT perché in-
sieme all’AND rappresentano un sistema universale, ossia possiamo ottenere
Figura 1.13: Tavola di verità rela
qualsiasi altra operazione a partire da queste tre.

NOT f : {0,1} ⟶ {0,1} A A


0⟼1 0 1 N
1⟼0 1 0

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14
Tavole di verità e rappresentazioni circuitali

ESERCIZIO: costruire rappresentazioni analoghe per XOR, l’identità, COPY


(duplica lo stato), NAND (not-and) e SWAP (scambia tra loro gli input).

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Tavole di verità e rappresentazioni circuitali
Vediamo ora una possibile rappresentazione circuitale dell’operatore XOR

A C
A
B C N

O A⊕B

N
A

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Tavole di verità e rappresentazioni circuitali

Consideriamo il caso in cui A = 1 e B = 0; in modo analogo si ottengono gli altri tre

Registro superiore (A, B) = (1,0) ⟼ (1,1) ⟼ 1


L′operatore or : (1,0) ⟼ 1
Registro inferiore (A, B) = (1,0) ⟼ (0,0) ⟼ 0

In definitiva si dimostra che il circuito rappresentato implementa l’operatore XOR


per mezzo degli operatori Copy (non necessaria nella realizzazione fisica del
circuito), Not, And e Or.
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Termodinamica del calcolo
Bennett: “Nel diciannovesimo secolo il calcolo era pensato come un processo mentale,
non meccanico. Di conseguenza, la termodinamica del calcolo, se qualcuno si fosse
fermato a chiederselo, probabilmente non sarebbe sembrata più urgente come
argomento di indagine scientifica della, diciamo, termodinamica dell'amore. Tuttavia, il
bisogno di pensare seriamente alla termodinamica dei processi percettivi e mentali è
stato imposto alla scienza dal famoso paradosso del demone di Maxwell.”

Bennett: “Una prova della reversibilità termodinamica del calcolo richiede non solo di
mostrare che le operazioni logicamente irreversibili possono essere evitate, ma anche di
mostrare che, una volta che il calcolo è stato reso nel formato logicamente reversibile,
qualche hardware effettivo, o qualche modello teorico fisicamente ragionevole, può
eseguire la catena risultante di operazioni logicamente reversibili in modo
termodinamicamente reversibile.”

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Logica reversibile
Fredkin-Toffoli: “… eseguendo l'operazione AND si cancella generalmente
una certa quantità di informazioni sul passato del sistema. Contrariamente
all'irreversibilità della funzione AND e di altre operazioni logiche comuni, si
presume che le leggi dinamiche fondamentali alla base di tutti i fenomeni fisici
siano strettamente reversibili.”

Domanda: esiste un
modo per rendere gli
A operatori logici
introdotti reversibili?

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Logica reversibile

CERTAMENTE!!!
L’idea è quella di introdurre input ausiliari e della “spazzatura” (garbage) in modo
che la funzione associata all’operatore logico non invertibile risulti ora biettiva.

Figura 1.23: Realizzazione


PLS 2020-2021 - Università deglicircuitale originale
studi di Pavia - Fisica
Logica reversibile
Porta di Toffoli (CCNOT)
Porta Universale

3 3
f : {0,1} ⟶ {0,1}
(A, B, C) ⟼ (A, B, C ⊕ AB)
(1,1,C) ⟼ (1,1,C)

ESERCIZIO: costruire la tavola di verità della CCNOT

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Logica reversibile

ESERCIZIO (Fondamentale): ricavare per mezzo delle tavole di verità NOT, AND e OR
come casi particolari di CCNOT.

SOLUZIONI: NOT(A)=CCNOT(1,1,A)
AND(A,B)=CCNOT(A,B,0)
OR(A,B)=NOT(AND(NOT(A),NOT(B)))=
=CCNOT(1,1,CCNOT(CCNOT(1,1,A),CCNOT(1,1,B),0))

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Logica reversibile

A questo punto siamo quasi in grado di dare una rappresentazione circuitale


reversibile del nostro primo problema: la somma in base 2. Manca ancora un
piccolo ingrediente!

CNOT: un’altra porta logica reversibile che risulterà fondamentale in FQ


è la CNOT (cambio B solo se A=1), anch’essa ottenibile come
caso particolare di porta di Toffoli. CNOT(A,B)=CCNOT(1,A,B)

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Logica reversibile
Realizzazione circuitale reversibile della somma binaria

(C = 0)

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Logica reversibile
Porta di Fredkin
Universale, invertibile e conservativa (conserva 0 e 1)

3 3
f : {0,1} ⟶ {0,1}
(A, B, C) ⟼ (A, AB ⊕ AC, AB ⊕ AC)

ESERCIZIO: costruire la tavola di verità della porta di Fredkin


ESERCIZIO: ricavare per mezzo delle tavole di verità NOT, AND e OR
come casi particolari di Fradkin-gate.
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Termodinamica della computazione

Uno dei modi per inquadrare la termodinamica della


computazione è pensare a un qualunque componente
elettronico digitale attuale come ad un oggetto che,
astrattamente, utilizza energia elettrica, e processa
informazione, dissipando energia.
La domanda è: se vi fosse un modo di ridurre
arbitrariamente la dissipazione ??? di calore dovuta
all’assorbimento di energia elettrica, vi sarebbe
comunque un costo, in termini di incremento
dell’entropia, dovuto solo alle operazioni
computazionali in sé?

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La situazione è spesso schematizzata pensando a “celle di memoria minimali” nelle quali i valori
binari sono codificati in base alla presenza di una singola molecola in una delle due partizioni di
una piccola scatola. Questi oggetti vanno pensati come scatole contenenti un gas perfetto
formato da una singola molecola, e la loro origine risiede nel paradosso di Szilard, che è una
versione di quello del demone di Maxwell.

Da queste “celle di memoria” è possibile estrarre lavoro se il


valore del bit è conosciuto. Il procedimento ipotetico consiste
nel comprimere la scatola nella parte dove la molecola non è
presente, rimuovere la partizione e lasciare espandere il “gas”
attraverso una espansione isoterma. In questo modo, si
ottiene un lavoro 𝐿 = 𝑘𝑇 ln2 alle spese di una uguale quantità di
calore sottratta all’ambiente, e senza un incremento
dell’entropia dell’universo.
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Il paradosso di Szilard risiede chiaramente nel fatto che, se tale processo potesse essere reso
ciclico, si otterrebbe una palese violazione del secondo principio della termodinamica, e la
possibilità di ottenere un moto perpetuo del secondo tipo.

Il punto critico risiede nel fatto che, dopo aver estratto lavoro
dalla cella, per resettarla allo stato iniziale occorre reinserire la
partizione e sapere in quale delle due parti si trova la
molecola, altrimenti la macchina non funzionerà.

Per questa ragione, per un certo tempo si è ritenuto che


l’operazione in linea di principio irreversibile che inteviene nel
ciclo della macchina di Szilard fosse quella della misura.
Tuttavia, il lavoro dei pionieri della “computazione reversibile”
ha permesso di chiarire meglio la situazione.

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Per comprendere meglio il problema consideriamo di voler implementare, sulle nostre celle di
memoria, l’operazione di resettare un bit inizialmente ignoto a un valore standard, diciamo 0.

Nel linguaggio schematico che abbiamo precedentemente utilizzato, l’operazione è la seguente

𝑓: {0,1} ⟶ {0,1}
Bit reset (R) 0⟼0
1⟼0

Notiamo che la funzione che rappresenta questa operazione non è iniettiva, e


corrispondentemente, dal punto di vista matematico, non invertibile.

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Se vogliamo che la nostra “porta logica” funzioni senza conoscere a priori il valore del bit che
andrà a resettare (e questo è il punto fondamentale), quello che dobbiamo fare è l’operazione
seguente

1 0

Rimozione della partizione


L’ o p e r a z i o n e d i “ b i t r e s e t ”
∆ 𝑆𝑢𝑛𝑖𝑣 = 𝑘ln2
comporta quindi un’incremento
Compressione isoterma L = − 𝑘𝑇 ln2, netto dell’entropia dell’universo
Q = − 𝑘𝑇 ln2, trasferimento di entropia pari a ∆ 𝑆𝑢𝑛𝑖𝑣 = 𝑘ln2
∆ 𝑆 = 𝑘ln2 dal sistema all’ambiente

0
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Tuttavia, si potrebbe pensare di implementare il “bit reset” in un modo differente. In effetti, si
può mostrare che l’operazione di invertire un bit già noto non comporta in linea di principio
alcuna irreversibilità:
E’ sufficiente comprimere la parte di scatola in cui la molecola non si trova
(zero costi energetici o entropici), rimuovere la partizione, molto lentamente
spostare utilizzando entrambi i pistoni la particella da un lato all’altro
mantenendo un volume costante, reinserire la partizione, riestrarre il pistone
dalla parte dalla quale la particella non si trova più.

E d’altra parte, fa notare Feynman, anche la funzione NOT


(computazionalmente reversibile) che consiste nell’invertire un bit,
quale che sia il suo valore iniziale, può essere portata a termine senza
costi entropici, semplicemente ruotando la scatola o immaginando una
partizione interna in grado di ruotare su se stessa (meglio se la scatola
fosse sferica)

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L’idea quindi potrebbe essere: implementiamo il “bit reset” nel modo seguente: una porta che, se il
bit è già a zero, non fa nulla, mentre se è ad 1, opera una inversione di bit (reversibile). A questo
punto, l’operazione di bit reset diverrebbe reversibile e opererebbe a zero costo entropico.

L’intuizione di Bennett fu sostanzialmente la seguente: una macchina in grado di operare in modi


diversi a seconda di una certa condizione, è una macchina a stati finiti e come tale ha bisogno di
almeno un bit di memoria che rappresenti il proprio stato, ossia lo stato nel quale sta operando, o se
vogliamo il valore della misura che ha portato la macchina in questo stato. La situazione della
macchina per “bit reset” diverrebbe quindi la seguente:
Bit in ingresso Bit stato macchina Bit in ingresso Bit stato macchina

Non fare niente Inverti


reversibilmente il bit
PLS 2020-2021 - Università degli studi di Pavia - Fisica in ingresso
Ma a questo punto abbiamo solo spostato il problema dal bit in ingresso al bit della macchina, perché
adesso è il bit dello stato della macchina che deve essere resettato, altrimenti all’arrivo del
successivo bit da resettare, la macchina dovrebbe compiere un’operazione diversa a seconda di quale
è lo stato del bit in ingresso e di quale è lo stato del bit della macchina! Infatti, copiare il bit in
ingresso sul bit di stato della macchina è anche esso un’operazione di reset (non cambia niente se si
vuole portare uno stato ignoto a zero o a uno) controllata dal valore del bit in ingresso.

2 2
𝑓: {0,1} ⟶ {0,1} Non è una funzione iniettiva… lo
Reset controllato
(copia A su B)
(0,0) ⟼ (0,0) diventa solo se il bit di stato (B)
viene resettato inizialmente allo
(1,0) ⟼ (1,1) stato standard (0).
(0,1) ⟼ (0,0)
(1,1) ⟼ (1,1)
Dovremmo quindi aggiungere un altro bit di memoria che copi il bit di stato su un secondo bit di
stato… ma a questo punto dovremmo aver capito il meccanismo

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Segue che, in effetti, l’operazione di “bit reset”, matematicamente non invertibile, deve essere
considerata anche fisicamente irreversibile. Questo fatto è noto come principio di Landauer, del quale
possiamo dare la seguente formulazione:

Una macchina che compia l’operazione di riportare un bit ad un valore standard, quale che sia il suo
valore iniziale, perdendo l’informazione contenuta nel bit, genera un aumento irreversibile
dell’entropia dell’ambiente (cioè non compensato da una corrispondente riduzione di entropia della
macchina) pari ad almeno ∆ 𝑆𝑢𝑛𝑖𝑣 = 𝑘ln2.

Tale costo entropico è generalmente associato (come nel nostro semplice esempio della macchina per
il bit reset) ad una dispersione di calore nell’ambiente pari ad almeno 𝑄 = 𝑘𝑇 ln2.

Abbiamo quindi ottenuto una fondamentale connessione tra la invertibilità (matematica) delle
funzioni computazionali, e la reversibilità (fisica) dei processi che le realizzano:

L’operazione di “bit reset“, che viene chiamata più semplicemente, per ovvi motivi, “cancellazione di
un bit“, è matematicamente non invertibile, e fisicamente irreversibile.

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Bit stato macchina Bit di lavoro Bit stato macchina

Quanto visto è anche la chiave per fornire la soluzione


dell’apparente paradosso rappresentato dalla
macchina di Szilard. Come nel caso del tentativo
fallito di costruire un bit reset reversibile, la macchina
deve avere uno stato che le indichi quale delle due
possibii operazioni di compressione deve compiere
(frecce rosse). Lo stato della macchina è ottenuto
copiando il bit della scatola di lavoro sul bit della
macchina, operazione che può essere reversibile solo
se il bit stato macchina è inizialmente a zero. Ma al
termine del ciclo, il bit di stato della macchina non è
necessariamente a zero, e deve quindi essere
resettato. Questo provocherà il costo entropico
necessario e rendere la macchina compatibile con il
secondo principio; o altrimenti, se il bit non viene
resettato, lo stesso costo entropico dovrà essere
fornito dall’operazione di copia (frecce blu) che in
questo caso non potrà più essere reversibile.

Bit reset!

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L’unico “gap” che rimane ancora aperto nel precedentemente ragionamento è quello di mostrare che
effettivamente, l’operazione matematicamente invertibile di copiare un bit su un altro che si trova in
uno stato standard è fisicamente reversibile.
2
Copia A su B, dove
𝑓: {0,1} × {0} ⟶ {0,1}
Notiamo, di passaggio, che poiché non abbiamo
B è certamente a (0,0) ⟼ (0,0) ingressi con il bit B a 1, l’operazione può essere
realizzata da una porta CNOT
zero
(1,0) ⟼ (1,1)
Non è semplice mostrarlo in modo
convincente utilizzando la
rappresentazione dei gas in una
scatola, perché una tale
operazione richiede l’interazione
di due scatole, e il sistema fisico
disponibile è davvero troppo
idealizzato.

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Bennett (1982) ha fornito un esempio, utilizzando un sistema microscopico ma più realistico,
costituito da un singolo dominio ferromagnetico.

In questo caso il “movable bit” , posto inizialmente a zero,


viene fatto passare attraverso un campo magnetico
trasverso, che ne rompe la bistabilità portandolo in uno
stato instabile, dopodichè avvicinandosi al “data bit” esso
viene attirato allo stato ad esso corrispondente.

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In conclusione….
I costi entropici ineliminabili in qualunque macchina capace di
processare l’informazione sono quelli dovuti alla cancellazione di
informazione presente nel sistema.

Gli altri costi potrebbero essere, almeno in linea di principio,


ridotti arbitrariamente senza violare il secondo principio della
termodinamica (Landauer, 1961).

Anche se il limite di Landauer di KT ln2 Joule/bit cancellato è


estremamente distante dalla dissipazione attuale dei computer
(valutabile in circa 106 kT Joule/bit flip), gli argomenti teorici
esposti precedentemente hanno stimolato la ricerca di architetture
logiche reversibili, ossia capaci di processare informazione solo
attraverso operazioni matematicamente invertibili.
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RIASSUMENDO

1. Informazione e calcolo sono concetti fisici.


2. La loro rappresentazione matematica fin dalle origini è descrivibile mediante la logica classica.
3. La descrizione tradizionale (FQ) degli operatori pone il problema (fisico-matematico)
della reversibilità:
n m
f : {0,1} ⟶ {0,1}

4. È possibile introdurre una nuova logica reversibile per sanare la precedente incongruenza:

f : {0,1}n+m ⟶ {0,1}m+n

5. Lo studio della termodinamica del calcolo mostra che l’unica operazione teoricamente
irreversibile è la cancellazione dell’informazione.

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POSSIBILI PERCORSI

Possibili approfondimenti
Argomenti Concetti chiave
curricolari
Logica classica: operatori Logica della fisica classica. Approfondimenti sulla logica
logici reversibili, circuiti logici Logica reversibile. classica. Logica reversibile.
Approfondimenti sulla
programmazione classica.
Componenti elettronici e porte Fisica del calcolo. Approfondimenti sulla
logiche: implementazione tecnologia delle porte logiche
circuiti logici (cenni) classiche.

Termodinamica: secondo Invertibilitá Presentazione microscopica


principio, dissipazione energia, termodinamica. del secondo principio della
principio di Landauer termodinamica e entropia di
Boltzman. Demone di Maxwell.
Billard-Ball computer.
Bibliografia essenziale
Nielsen, M. A., & Chuang, I. (2002). Quantum computation and quantum information.

Deutsch, D. (1985). Quantum theory, the Church–Turing principle and the universal quantum computer.
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Bennett, C. H. (1982). The thermodynamics of computation—a review. International Journal of


Theoretical Physics, 21(12), 905-940.

Fredkin, E., & Toffoli, T. (1982). Conservative logic. International Journal of theoretical physics, 21(3-4),
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Borzacchini, L. (2005). Il computer di Platone.

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Bennett, C. H. (1988). Notes on the history of reversible computation. ibm Journal of Research and
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Orvalho, J. (2017, July). Computational thinking for teacher education. In Scratch2017BDX: Opening,
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