Direttore
Luciano C
professore di Fonetica e Fonologia Università “Ca’ Foscari” di Venezia
Comitato scientifico
Paolo F
Libera Università Internazionale degli Studi Sociali “Guido Carli” (LUISS)
di Roma
Silvia B
Università “Ca’ Foscari” di Venezia
Jean–Marie K
Université de Liège
Isabella P
“Sapienza” Universita di Roma
LA PRONUNCIA DELLE LINGUE PER ITALIANI
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0.6. C'è una terza di‚coltá sul cammino di chi studia la pro-
nuncia d'una lingua (straniera, o anche della propria): consiste
nel saper dove usar i suoni imparati, cioè la corretta distribuzio-
ne dei suoni d'una data lingua, nella catena parlata, val a dir
anche nelle frasi, non solo in parole isolate. In questo caso, la
memoria ha molta importanza; ma, il metodo fonetico, ancòra
una volta, viene in soccorso, permettendo di veder i suoni che
si devono pronunciare (e che si sentono nelle registrazioni), se-
gnati graficamente mediante i simboli dell'alfabeto fonetico.
Inoltre, l'uso della trascrizione fonetica (e di quella fonemica: se-
parate, o _meglio_ abbinate), come si sa bene, ha il vantaggio di
mostrar quali siano i suoni che, e‡ettivamente, si devono produrre,
con le loro ben definite qualitá, mostrando eventuali assimilazioni
ed elisioni, e segnando chiaramente dove sono gli accenti delle paro-
le e delle frasi, senza confonder e distoglier chi studia con le ortogra-
fie tradizionali che, spesso, rispecchiano poco, o addirittura ormai
quasi per nulla, la struttura fonica della lingua.
Le trascrizioni più utili, perché più complete (e tipiche delle
versioni più avanzate del metodo fonetico naturale), indicano
anche le curve melodiche delle frasi: l'intonazione, che puó
0. Breve introduzione al metodo fonotonetico contrastivo 11
0.8. Infine, c'è una quinta di‚coltá, di natura diversa, per quanto
riguarda l'acquisizione adeguata dell'aspetto significante d'una
lingua. Riguarda la scrittura, secondo le convenzioni tradizio-
nali, che spesso hanno poco senso, oggi, o non ne hanno più
molto, visto che la grafia tende a ripetersi, per inerzia, senz'ade-
guarsi all'evoluzione, naturalissima e inevitabile, della lingua
parlata, ch'è alla base di tutto.
La scrittura è, quindi (come s'è giá evidenziato), un aspetto decisa-
mente secondario, rispetto all'oralitá, anche se, correntemente, le
si attribuisce un valore eccessivo, decisamente esorbitante.
Il metodo fonetico _a dir il vero_ dovrebbe arrivar alla grafia,
solo dopo che tutte le strutture foniche (: vocali, consonanti e
intonazione {con eventuali tonemi}) d'una data lingua siano
state apprese adeguatamente. Nello spirito vero del metodo,
perció, si dovrebbe arrivar a pronunciar correntemente la lingua
12 Pronuncia russa per italiani
å 0 labbro (inferiore)
1 labbro (superiore)
2 denti (superiori)
15 3 alvèoli
4 postalveoli
3-4 pre-palato
5 6 5 palato
4 7 6 pre-velo
1 3
2 8 7 velo (del palato)
10 11 8 ùvula
0 12 12+ 9 faringe
9 10 àpice (o punta, d. lingua)
11 làmina (della lingua)
14 10-11 corona (della lingua)
12 dorso ({pre-, medio-, pos-}
della lingua)
1- -3 12+ radìce (della lingua)
13
13 glottide (passaggio nella
laringe), s'osservi che:
∫ © 1- = pliche vocali (meglio che
e "corde vocali&)
-3 = aritenòidi
b 14 epiglòttide (chiude la tra-
a chea)
c 15 cavità nasale (corrispon-
dente a e in ©; con a cav.
labiale, b cav. buccale, c
d cav. faringale e d cav. la-
ringale).
20 Pronuncia russa per italiani
˙ 1.2. Visione frontale della bocca aperta (velo sollevato 1, abbassato 2).
√
√ (velo)
¨ ¨ (uvula)
ƒ ƒ (faringe)
¬ ¬ (lingua)
1 2
9
3 4 5 8 10 11
2 7
6
1
zione; riproviamo con (vv, zz) (mentre tutto questo non accade
con (ff, ss)): va˚ sviene ('va, z'vjE:ne) (sonori), ma fa˚ sfida ('fa,
s'fi:Da) (non-sonori, meglio che "sordi&).
La ƒ 1.5.a-b mostra la posizione delle pliche vocali durante
il respiro, e _al contrario_ quando saldamente chiuse, per (ö),
come in tedesco Druck˚ Abdruck ('∂ºUk, 'öap&∂ºUk). La ƒ 1.5.c
fa veder la posizione per la pronuncia di foni non-sonori, come
(p, T, k÷ f, s) (le pliche sono aperte, lasciando passar liberamente
l'aria): patacca˚ fissi (pa'Tak:ka, 'fis:si). La ƒ 1.5.d dá la posizione
dei foni sonori, come (b, D, g÷ v, z) (le pliche sono accostate e
l'aria, passando, le fa vibrare, producendo la "voce&, che distin-
gue i foni sonori dai non-sonori): bado˚ lega˚ vaso ('ba:Do, 'le:ga,
'va:zo). Nella tipica pronuncia italiana centromeridionale (non
toscana), abbiamo ('va:so).
˙ 1.5.a-d. Principali stati della glottide.
1 + 2 +
3 + + 4 + +
™. fonazione mista
Î Û
(Ñ, Ω, ≈, Ø) {1 (pbX ), 2 (bp * Í
X ), 3 (bpX b), 4 (pbX p)}:
Tre contesti: (|'Êa, ap'Êa)÷ (&aÊa'Êa)÷ (aÊ'pa, 'aÊ|)
ƒ. non-sonorità Ÿ. sonorità
lene (É, s, h, ), A) Ù lene (v, z, H, ") È
1. Sintesi preliminare 23
i u
π å
2. Per pronunciar bene le vocali 29
π å
i u
e o
™ ø
E O
a
30 Pronuncia russa per italiani
i a u
i Å u
˙ 2.6. Gli otto vocoidi necessari per il russo internazionale: (i; E, e; à, a; o; u; y).
i … u
™ ø
å
(i, òji,
(u) (ii), (…i) (ui)
éji), (…)
2.18. I dittonghi fondamentali del russo, (ii; ei, Ei; ai, ài; oi;
ui; yi) /ii, ei, ai, oi, ui, yi/ (º § 2.12), generalmente, sono resi da-
gl'italiani come *(i, ±ii÷ Ei÷ ai÷ Oi÷ ui÷ ei, ≠i): kij *(èki, @èki_i), si-
2. Per pronunciar bene le vocali 39
nij *(èsi:ni, @-ii), èj! *(èE;i), kopejka *(kaèpjE;ika), maj *(èma_i), xaj
*(èca_i), vojna *(vai'na, voi-), aèroplan *(éairaèplan:, #éaErø-), delaj-
te *('djE:laiti, ≠-te, ≠≠-ci), boj *('bO;i), zaròj *(za'rjO;i, ≠s-), <uj!
*('Zu;i), dùjm *(èdju_im, #-mÅ), ujti *(uièti, ≠≠≠wi-), vyplùjte!
*('vi:pl[j]uiti, ≠-te, ≠≠-ci), vyjti *(èvi:ti, ≠≠-ci), belyj *('bjE:lei, ≠-li).
/y9, yi/ (y9, yi). Ma non basta, troviamo anche: $a /9a/ (9a) (non-
ché _a), $o per /9o/ (9o) (e _o), $y per /9u/ (9u) (e _y), compre-
si j_a, j_o, j_y /ja, jo, ju/ (ja, jo, ju)!
Per tutti questi, con le solite transizioni puramente acusti-
che, il timbro non cambia e‡ettivamente, tranne che un po'
nelle pronunce tradizionale e mediatica, come si vedrà in ca-
pitoli successivi. Perciò, qualche autore, cum grano salis, perlome-
no unifica i "simboli prepuntati e pospuntati&, usando a, ê o,
ê y.
ê
In aggiunta, troviamo anche a, @ y@ (resi pure come $a$, $o$,
@ o,
$y$), per /9a9, 9o9, 9u9, 9ai, 9oi, 9ui/, che e‡ettivamente
hanno timbri un po' diversi pure nel neutro moderno: (9°9, 9O9,
9U9, 9°i, 9Oi, 9Ui) (un po' più diversi nel neutro tradizionale
e nel mediatico). Occasionalmente, si trova qualche cenno anche
a $e (je, jE9), yo "(wø)&, in realtà, (>o) (col semiapprossiman-
te velolabiato (>), che ricorre pure in y (>u), in sillaba accentata).
D'altra parte, in pronunce native (seppure non indicato dai
Nostri), abbiamo anche il semiapprossimante prevelare (<), che
ricorre, sempre in sillaba accentata, davanti a /e, a, y/: (<e, <a, <y).
Visto ch'essi, a volte, usano $eœ, per /9e[£]/ (9e[É£]), avrebbero
potuto, almeno per coerenza, usar anche eœ (oppure <œ), non-
ché aœ, oœ, pure davanti a /8, £/.
Infatti, per enfasi, in pronuncia neutra, abbiamo regolarmente:
(+eÉ, +aà, +oÖ). E, quindi, magari potrebbero usar œe (o, un po' meno
peggio, œ<), œa, œv anche per (<e, <a, <y) /e, a, y/.
2.24. Un sistema fonemico del russo, che non sia del tutto
astratto e inutilmente mentalista, necessariamente ha sei fone-
mici vocalici: /i, ™, a, ø, u, …/ (non solo cinque, con un "/i/& tra-
sformista). Una trascrizione ancora più utile userebbe anche (al-
meno) tre simboli vocalici aggiuntivi, (I, ¢, å), da utilizzar in
sillabe inaccentate.
Inoltre, s'eviterebbe accuratamente pure il ricorso a sequenze
fonemiche come /0j/, rimpiazzate da /9/. Questo, inevitabilmen-
44 Pronuncia russa per italiani
m n N
m M “
˙ n n/~
~ ” «
pb td kg
pb +_ ©á
´Ò
3. Per pronunciar bene le consonanti 49
tuo˚ duo ('tu;o, 'du;o), cara˚ gara ('ka:ra, 'ga:ra). Davanti a V ante-
riori o a (j), per coarticolazione, in italiano e molte altre lingue,
ricorrono i tassofoni prevelari: banchi ('ba”:´i), laghi ('la:Òi).
Anche il russo ha 3 coppie (difoniche) d'occlusivi, /p, b÷ t,
d÷ k, g/: par ('paR), polip (på'Lip), bant ('bant), ton ('tøn), duh
('duh), kot ('kot), luk ('luk), gon ('gon). Quindi, gl'italiani non
hanno grossi problemi, però il russo ha pure le varianti palataliz-
zate: petì ('PET), pìòt (Pèjot), belka ('Belkå), tùk ('Tuk), batìka
('baTkå), tìfu (Tèfu_), tlà (TèLa_), tìma (Tèma_), denì ('DEN), dnà
(D'Na_), kit ('©it), tkòt (t'©ot), gibkij ('Gip©ii), nogi ('nø;Gi) "pie-
di& (e (nå'Gi;) "(del) piede&). I due ultimi sono articolati più
avanti ancora dei tassofoni prevelari italiani (´, Ò).
Come si vede, per "palatalizzare& /p, b; t, d/ s'aggiunge il
sollevamento del dorso della lingua verso il palato –quasi come
per (j)– nel corso della normale articolazione dei foni di partenza,
mentre per "palatalizzare& /k, g/ si ricorre agli occlusivi palatali
(©, G), cambiando quindi punto di articolazione, che viene sposta-
to in avanti.
fv Ç√ FV
sz sz ßfi
fiΩ À=
ëò SZ X
Δ ·
qQ cG
C‚ CG
ã j w
r R
D ç
54 Pronuncia russa per italiani
+ +
l l
+ +
Ï ı
+ + +
L/¬ ¬ L
3. Per pronunciar bene le consonanti 55
ol
pr alve pala ove
pr tali li o-pr
ali
lat
st o e
la ta at
i nt i
po lve talv
lab de atal
alv ali pa
de ode ali
nt nto
po o)p i
sta os
®¤ i
c r
io al
†`
~ø at
pi la
lar ri
eo ri
lab iop
bi iali
ßø labi
ve ela
(a ve
alv ola
i
lab
lab
ov
lo
e
ve
bi
≠
± ±
±
m, p b, M, P B M, f v, f v, “, F V V [, ( {
+ +
≠
+ +
±
s z, À =, q Q, T D, ⁄ Á w W, ë ò, C ‚, X, C g
S Z, c G « », & 1
=
≠
±
±
w, u j, i td l
n, T D r R L
N, Â n, Δ k g, ˙ x «, ·
n/˙÷ t, d n÷ T, D ~/n÷ t, d ~÷ +, _ N÷ ©, á ”÷ ´, Ò
˙÷ k, g s, z s, z ß, fi w, W; ., ÷ À, =
S, Z÷ ë, ò c, g÷ C, G c, G÷ C, ‚ ⁄, Á÷ Â, © Δ, , â, j
ã l ı ¬ ¬/L L
3. Per pronunciar bene le consonanti 57
labiodentali
labiodento-
alveo-velari
velo-labiati
prepalatali
postalveo-
prevelari
palatali
palatali
alveolari
bilabiali
-velari
palatali
dentali
velari
L'intonazione italiana
interrog.
/¿/ (¿)
imperat.
/¡/ (¡)
enfatica
/˚/ (˚)
sospensiva /÷/ (2 5 1 2)
pari (giá) tutto? o Come mai non guardi (più) gli orari dei treni?_
è distinguibile dalla domanda data sopra, fin dall'inizio, proprio
perché usa, regolarmente, la protonia normale, diversa da quella
interrogativa. C'è pure qualche di‡erenza nella forza accentuale,
infatti, è senz'altro maggiore su Perché…? che non su Perché…
Dal punto di vista pragmatico, un'altra possibilitá concreta
per l'a‡ermazione (e per la domanda: 3, nella ƒ 4.1) sarebbe
senz'altro con un inciso per domenica (se il giorno fosse giá no-
to), per cui la tonia conclusiva sarebbe su vediamo.
L'intonazione russa
/ / (2 2 Ç 2 2 Ç 2 2 Ç 2) /./ (2 Ç 3 3)
/¿/ (¿ 2 2 Ç 2 2 Ç 2 2 Ç 2) /?/ (2 Ì 2 2)
/¡/ (¡ 2 2 Ç 2 2 Ç 2 2 Ç 2) /÷/ (2 Ç 2 2)
Kuda ty idòwì?
(^ku∞da tyi∞Dow3 3)
(Dove vai?)
4.21. La tonia continuativa, (2 ' 2), viene usata con due funzio-
ni opposte: (1) richiamar minor attenzione di quella sospensiva
e (2) evidenziar meglio qualche parola o concetto d'una frase,
anche senz'arrivar a usar l'enfasi. Gli esempi seguenti ci aiutano:
Esli ty ne pridòwì v subbotu, problem ne budet.
(èjesLity2 NipRi∞Dow fsuèbo_tu2\ pràb∞Lem Ni∞bu_Dit3 3)
(Se non vieni sabato, non c'è problema)
Ty poedewì na avtobuse, na poezde, ili na mawine?
(^étypà∞jE_Diw nààfèto_buSi2\ ^nà∞po_jizDi22\ ^éiLinàmà∞wy_Ni3 3)
(Vai in autobus, in treno, o in macchina?)
éto oxenì poleznyj slovarì.
(éetà∞o_xiN pà∞Leznyis là∞vaR3 3)
(Questo è un dizionario molto utile)
4.23. Ecco alcuni esempi d'incisi, (< ≤), e uno anche di citazio-
ne, (> ≥) (º ƒ 4.4):
Net, skazal on, à ne delal ètogo.
(∞Net3 3 »sékàzal∞on2« ∞ja_Ni ∞De_làléetàvà3 3)
(No, disse (lui), non ho fatto questo)
Konexno, moj dorogoj.
(kà∞Newnà3 3 »émoidàrà∞goi3 3«)
(Certo, tesoro)
Konexno, moà dorogaà. Ty poluxiwì èto zavtra.
(kà∞Newnà3 3 »màéjadàràèga_jà2«\ étypà∞lu_xiw éetà∞zaftrà3 3)
(Certo, tesoro. L'avrai domani)
Konexno, moà dorogaà, ty poluxiwì èto zavtra.
(kà∞Newnà3 3 »màéjadàrà∞ga_jà22« étypà∞lu_xiw éetà∞zaftrà3 3)
(Certo, tesoro, l'avrai domani)
Po pravde skazatì, skazal on, à sovsem ne uveren.
(pàp∞ravDis kàèzaT2 »sékàzal∞on2« éjasàf∞SemNiu ∞VE_Rin3 3)
(In e‡etti, disse, non sono del tutto sicuro)
Ty razve ne pomniwì, dorogoj, my smotreli ètot filìm
na prowloj nedele.
(^ty∞razViNi ∞pomNiw2 »édàrà∞goi3 3« mysmàt∞RE_Li éetàt∞FiLm2 nàp-
∞rowlài Ni∞DE_Li)
(Non ti ricordi, tesoro, che abbiamo visto questo film la setti-
mana scorsa?)
Poxemu ty skazal «° ne protiv», à sebà sprawivaù, kogda
protivopolo<noe àvlàetsà pravdoj?
(^épàxi∞mu tyskàèzal2 ’jàéNip∞ro_Tif33‘ »éjàSiéBas∞pra_wyévàju2« ^kàgédap-
ràTivàpà∞loWnàji jiv∞La_jicàp ∞ravdài3 3)
(Perché hai detto "non m'importa&, mi domando, se è vero
il contrario?)
4. Per conoscer l'intonazione 73
/ / (2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /./ (2 ç 3 3)
/¿/ (¿ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /?/ (2 • 2 2)
/¡/ (¡ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /÷/ (2 ç 2 2)
Kak èto horowo! ° dumaù, xto vse deti dol<ny znatì ho-
tà by dva àzyka.
(ì∞ka_kytà éhàrà∞wo_3 3\\ ì∞ja ∞du_màjuw tof∞SE èDE_Ti2 dàlW∞nyz ∞naT22
hà∞Ta byd∞va jizy∞ka_3 3\)
(Com'è bello {bene}! Penso che tutti i bambini dovrebbero
conoscer almeno due lingue)
Nu, konexno, vse dol<ny znatì dva àzyka.
(»ìénukà∞Newnà22«\ f∞Se_22 »dàlW∞nyz ∞naD d∞va jizy∞ka_3 3«\)
(Beh, certo, tutti dovrebbero conoscer due lingue)
Vot vy russkij i oxenì horowo govorite po-italìànski.
(∞vot22 vy∞rusKii22\ i∞o_xiN hàràèwo_2 gàvà∞Ri_Ti épàitàL∞jansKi3 3\)
(Per esempio, Lei è russo e parla molto bene l'italiano)
A vy russkaà, i oxenì horowo govorite po-anglijski.
(à∞vy_22 ∞ruskàjà3 3\\ i∞o_xiN hàràèwo_2 gàvà∞Ri_Ti pàà…∞gLiisKi3 3\)
(E Lei è russa, e parla molto bene l'inglese)
Net, eqò ne oxenì horowo, no à vsò vremà zanimaùsì i
budu horowo govoritì po-anglijski. Vot vy uvidite.
(ì∞Net3 3\ iqèqo_2 Ni∞o_xiN éhàrà∞wo_3 3\ no∞jaf Sov∞RE_Mà ézàNi∞ma_juS22\
i∞bu_du éhàràèwo_2 gàvà∞RiT pàà…∞gLiisKi3 3\\ ∞vot vyu∞Vi_DiTi3 3\)
(No, ancora non molto bene, ma studio tutt'il tempo e parle-
rò bene inglese. Vedrà)
S kem vy zanimaetesì?
(^s∞Kem évyzàNi∞ma_jiTiS3 3\)
(Con chi studia?)
Ranìwe u menà byl oxenì horowij uxitelì, no on uehal, po-
tomu xto ego matì zabolela. I teperì à zanimaùsì sama.
(ì∞ra∑wy_22 éuMi∞Na èbyl2 ì∞o_xiN hà∞ro_wyiu ∞xi_TiL3 3\\ énoonu∞je_hàl3 3\
»épàtà∞muw tàjiévoèmaT2 zàbà∞Le_là3 3«\\ ìéiTi∞PER22 ∞ja zàNi∞ma_juS22
sà∞ma_3 3\\)
(Prima avevo un bravissimo insegnante, ma se n'è andato,
perché sua madre s'è ammalata. E ora studio da sola)
No vy znaete, èto oxenì trudno.
(»énovyzèna_jiTi3 3«\ ìéetà∞o_xiN t∞rudnà3 3\)
(Ma sa, è molto di‚cile)
5. Testi in trascrizione fonotonetica 79
pause sono indicate da barre verticali: (|, ||, |||) (mentre una pau-
sa "potenziale&, (\), è più breve o può anche mancare).
Poi, proponiamo le trascrizioni della stessa favola nelle pro-
nuncia russa nativa neutra (moderna) e poi in quella (neutra)
tradizionale, oggi meno adatta (ma ancora reperibile sia in registra-
zioni, sia da parte d'insegnanti nativi russi o ex-sovieticizzati).
Farà séguito la versione mediatica, per un utile confronto, ma
anche per un avviamento graduale a ciò che si potrà e‡ettiva-
mente sentire da parte dei parlanti nativi. Va, comunque, tenu-
to sempre ben presente che anche i "professionisti della dizione&
oscillano alquanto fra questi tre tipi di pronuncia, mancando
d'una vera capacità crititica e un'adeguata informazione.
Le vocali finali accentate degli esempi isolati, quindi in tonia,
hanno il semicrono, (è=_), che perdono in protonia (º § 9.2).
var grafie come >ci, we, <ì≥: (⁄'ju;) wìù). Va sempre tenuto pre-
sente, quindi, che *(qi÷ ⁄i, Ái) non ricorrono (più) nel russo at-
tuale, ma vengono sostituiti da (èc<y, 'cY; è⁄<y, '⁄Y; èÁ<y, 'ÁY), nono-
stante le grafie storiche con c, w, < seguìte da i, e, à, ò, ù, ì˘
˝ ˝
j w
˝ ˝ ˝
ã F j
è<y è>u
è<e è>o
è<a
della parte anteriore della lingua, o corona, che rende i due foni
nettamente distinti e chiaramente percepibili): (èÁ <est) <est,
(è<e_rA) èra. Per (è<a), d'altra parte, abbiamo un consistente abbas-
samento generale, in verticale: (èd<a_) da, (è<at) ad.
Passando ai due vocoidi posteriori, per (è>o) troviamo il leg-
gero abbassamento, della mandibola, del dorso e del labbro infe-
riore: (èk>ot) kot, (è>oS) osì. Invece, per (è>u), abbiamo il solle-
vamento di mandibola e dorso, oltre all'arretramento del dorso
e un maggior arrotondamento labiale: (èt>ut) tut, (è>u_hA) uho.
èjE9 'Ji9
èje[8] 'JI[8]
6. Pronuncia neutra: vocali 93
bilabio-prepalatali
postalveo-palatali
labio-prepalatali
bilabio-alveolari
postalveo-velari
labio-alveolari
labio-palatali
labiodentali
alveo-velari
velo-labiati
prepalatali
prevelari
alveolari
laringali
bilabiali
palatali
dentali
velari
()) m (m) (M) (“) (˙) (` –) (£)n (n) (n) (∑) (´ ≠) (~) (N) (˙)
p b (p b) td (+ _) (© á) k g
q (Q) C (‚) (⁄ Á)
f v (F V) (Δ ,) · (y)
sz q [Q] ⁄ Á (À =)
j [â]
(ã) (F) (j)
(5) R ([ ç)
(ñ) ı (Ñ ¬) (L)
98 Pronuncia russa per italiani
Nasali (˙ 7.2)
7.2. A rigore, il russo ha solo due fonemi nasali, /m, n/, con
vari tassofoni, specie per il secondo, comprese le varianti palataliz-
zate. Quindi: /m/ (m, m, M, “) e /n/ (m, m, M, “, n, ~, n, N,
˙) (non servono simboli più specifici come ((˙, n)), ma –come
vedremo sùbito– si possono usare (º, ¸, n÷ ª, √), per un tipo
di coarticolazione meno assimilato, che mantiene il contatto
linguale anteriore –alveolare/prepalatale– e aggiunge un'articola-
zione secondaria, senza contatto pieno: bilabiale, labiodentale,
velare).
Per /m/: ('m<a;mx) mama, ('ı<a≈px) lampa, ('njøR≈) norm,
('çit), 'çi;tM) ritm, ('çif), 'çi;fM) rifm, (m'njøi) mnoj, (≈'h<a;)
mha, (mg'ı<a;) mgla, ('mik) mig, ('mÅ⁄) màtì, ('ÀE)) semì, (Im-
'biÌ) imbirì, (åM'vjøn) amvon, ('<aõfxRx) amfora. /m/ può ri-
correre davanti a C eterorganiche: (m'gı<a;) mgla, (m'njøi)
mnoj, (≈'h<a;) mha; ma, per "/mj/& e per "/m+i/&, abbiamo rego-
larmente (m): ('miÍ) mir, ('ÀE)) semì.
Per /n/: (&ømbi'çøt, &øª-) on beròt˚ (kåM'v<a;, -¸'v-) kanva, (åõ-
'f<as, å∞-) anfas, ('njøs) nos, (n'R<af) nrav, (kå'm<a~ÁI) koman-
7. Pronuncia neutra: consonanti 99
)m m M
“ ˙ n
£n ¸ º
ª n n
~ √ N
” ˙
Occlusivi (˙ 7.3)
pb pb
td +_
©á ´Ò kg
Occlu-costrittivi (˙ 7.4)
˙ 7.4. I contoidi occlu-costrittivi (si noti che (C, G) sono a punta alta).
q/Q ⁄/Á
fv Ç√ FV
sz À= .÷
SZ ëò X5
Δ, ·y
102 Pronuncia russa per italiani
Approssimanti (˙ 7.6)
j H w
ã F j
Vibranti (˙ 7.7)
R r
[ç D
7. Pronuncia neutra: consonanti 105
rad, ('p<aÍk) park, ('pøt5, 'pø;t”) Pòtr, ('çis) ris, ('çat) ràd, (få-
'n<aÌ) fonarì, (Ài~'⁄abÌ, Ài~'⁄a;bh) sentàbrì, ('Vih[, 'Vi;h·) vihrì,
('jøb-Rxs) obraz, ('<ad-çIs) adres˘
Laterali (˙ 7.8)
+ + +
l Ï al
+ + +
ı L Ѭ
+
L
8. Pronuncia neutra: strutture
8.5. Oltre a /q, x/ (q, Q÷ x[ã], ‚), ci sono anche sequenze co-
me (ts, dz÷ t⁄, dÁ) (generalmente, però, (ts, dz) passano a /q/
{(q) e (Q)}, tranne che nella composizione, soprattutto coi pre-
fissi): (&åts¢'ı<a;ãu) otsylaù, (påts'ıju;⁄xÓ) podsluwal, (nåts-
'mjøt5, -'mjø;t”) nadsmotr, ('jød-z¢f) otzyv, (&pxdzxgå'ıjø;vxk)
podzagolovok, (nåd'zjøÍ) nadzor, (åt'⁄<™¬~Ik) otwelìnik, (&åb-
VIt'⁄<a;ı¢i) obvetwalyj, (&pxdÁ¢'g<a⁄) pod<igatì, ('tjød-Á¢) tot
<e, (d'Áju˙g¬I) d<ungli.
Ancora: (&gxRåq'kjøi, -ts'k-) gorodskoj, (så'V™q©ii, -ts©-) so-
vetskij, (ku'p<aqqx, -atsx) kupatìsà, ('Á™qtvx, -tst-) detstvo
(solo in pronuncia attenta, si possono avere le ultime varianti da-
te, con (ts), e soprattutto per influsso grafico). Si notino le di‡e-
renze tra (V, V V, vj), in: ('VøÓ) vòl, (V'VøÓ) vvòl, (vèjøÓku, 'Vø-) v
òlku; quest'ultima, (vj), passa facilmente a (V); ma possono re-
stare distinte, nel parlar attento, soprattutto (più) tradizionale.
8.6. Oggi, per influsso delle forme base con desinenza non
palatalizzante, come ('ı<a≈px) lampa, ('bjømbx) bomba, abbia-
mo anche ('ı<a≈pI) lampe, ('bjømbI) bombe, mentre nella pro-
nuncia tradizionale s'aveva ('ı<a)pI, 'bjømbI). In ogni caso, si
ha, di solito: (Im'biÌ) imbirì, (åm'bi;q¢ãx) ambicià˘
Gradi di sonorità
Semplificazioni
9.8. Ecco una lista dei più frequenti monosillabi (solo con va-
lori funzionali, come grammemi) con forma ridotta (realizzata coi
tassofoni vocalici inaccentati, richiesti dal contesto, fino a (à, A),
per quelle con o-, -o, specie le preposizioni; si noti che o è (A, à, o):
(àsè%e_nu, os-) o stenu, contro (o) o! in (oèda_à) o da! "oh sì!&.
Ma si riducono anche le congiunzioni, e pure i pronomi in
posizione postaccentuale in ritmie; e, più la velocità dell'eloquio
è elevata, maggior è la possibilità di riduzione e attenuazione:
a, by, vy, vam, vas, vot, von, da, dlà, do, za, kak, ko, li, mne,
my, na, ne, ni, o, ob, on, ot, po, pod, semì, so, to, ty, hotì,
xto. Lo stesso vale per il grammema byl "era&; e pure per vesì
"tutto& in certe locuzioni: (évoViSèd>uh) vo vesì duh o (ésAfSIh-
èn>ok) so vseh nog "a tutta birra&; anche per semì con funzione
9. Pronuncia neutra: accento e intonazione 123
/ / (2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /./ (% ç 3 3)
/¿/ (¿ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /?/ (2 • 2 2)
/¡/ (¡ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /÷/ (2 ç 2 2)
+
.÷ ëò ı
+
Sq C‚ l/Ï
10. Confronti fra pronunce: neutra e tradizionale 127
f
f
'JÄJ, 'JÅ0, '0ÅJ÷ 0Å'J÷
"JÉÉJ, "J°É0, "0aàJ)
/ii/ ('ii, ii', ’iò, ±’iiò) /ui/ ('¯i, 'J%i, ’¨i, ’JTi)
10.11. I pronomi ih˚ im˚ imi sono regolarmente ('ih, ih, Ih÷
'i≈, i≈, I≈÷ 'i;mI, &imI, &ImI), mentre tradizionalmente avevano
10. Confronti fra pronunce: neutra e tradizionale 135
la pronuncia eccezionale (per òi) con /ji/, per analogia con ego
(ãI'v>o;), emu (ãI'm>u;) (ma oggi, ormai, è aulica o non-neutra).
La pronuncia tradizionale faceva un caposaldo del fatto che
Còi fosse /0ò…/: (vy't<Å;¬iã¨)t v Italiù, ('k<…;çÉ)t k Ire, distin-
guendoli da (Vi't<Å;¬iã¨)t Vitaliù, ('©i;çÉ)t Kire÷ però, i parlanti
nativi, spontaneamente, rendono le cose naturali, eliminando
gli artifici, per cui oggi prevale decisamente la pronuncia "palata-
lizzata& per entrambe le coppie d'esempi, senz'altro a causa an-
che della grafia, dimostrando ulteriormente che il russo ha e‡etti-
vamente sei fonemi vocalici˚ indicati dall'ortografia (col solo
problema delle riduzioni in sillaba inaccentata e dei mutamenti
storici). I puristi (ovviamente!) continuano a considerar non-neu-
tra questa pronuncia spontanea, ma senz'altro dovranno cambiar
opinione, presto.
/ / (2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /./ (% ç 3 3)
/¿/ (¿ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /?/ (2 • 2 2)
/¡/ (¡ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /÷/ (2 ç 2 2)
m [ M m
n “ n ~
M N ˙
pb ({ Pb pb
td TD td +_
kg kg ©á
qQ qfl ¸_
11. Confronti fra pronunce: neutra e mediatica 139
fv 5ç fv fv
sz sz fiË )7
.÷ /\ “‰ ëò
·y ã‚ Δ,
R ∂ R ç
+ + + +
] 3 ı ¬
j ã C‚
140 Pronuncia russa per italiani
º
º º
11.6. La pronuncia neutra ha /i, òji, éji/ per e (in sillaba inac-
centata) e /’i/ per òè (iniziale)÷ in tutti questi casi, la pronuncia
11. Confronti fra pronunce: neutra e mediatica 143
mediatica, rinforzata dalla grafia, può avere "/’e/& (É, Ù', ÙJ) (e
anche /'y/ ≠(¢', ’Å) per òè): (Ù'¥a., ±¤-, ≠¢-)m (I't<a⁄)n èta<, (bÙ'çP;-
z√)m (bi'çø;zx)n beròza, (&bÙçÙ'\o;nÈi)m (&biçI'Ájø;n¢i)n bere<ònyj,
(&ÀÙmÙ'Ça;)m (&ÀimI-)n semena, (pÙ&çÙmÙ'¬i;)m (pi&çimi-)n peremeli,
('bE;çÉk)m (-Ik)n bereg, (&√bÙ'ËÅ;⁄Ù¬n√)m (&åbI'z<a;⁄i¬nx)n obàzatelì-
na, ('v¢;+ÙçÙ+)m ('v<…;⁄içi⁄)n vyteretì, ('ûP;çÉ)m ('mjø;çI)n more˚
('πP;¬É)m ('pjø;¬I)n pole.
Osserviamo che, ovviamente, per i inaccentato, anche se inizia-
le di parola, abbiamo, regolarmente, (’¤, i')m (’I, I')n: (iTèTi_)m (IT-
è%i_)n idti, (&òzvièNi_T™)m (&IzVièNi_%I)n izvinite!
La pronuncia mediatica, per /é'ji/ Vi, presenta anche forme
come: (m√'ãi;, m√'i;)m (må'ji;)n /ma'ji/ moi, Æ. Inoltre, ha pure
la frequente riduzione di /’éjiò/ a (’éã¤, ’éÙ) (per -éi, compreso
(’éãÙ, ’éÉ) per -ée), anche /’éjaò/ (’éãå, ’éÄ) (per -éà): (mõèZE_Jò,
-èZE_È) muzei, (spÔèÜøiNòJÈ, -ÈJÈ, -Nò™) spokojnee, (bYsètRE_JÈ, -E_™)
bystree, (trÔμèv°_JÈm, -°_™m) tramvaem, (éÔõDiè†ø_RiJò, -Riò, -RiÈ)
auditorii, (è“ø_våJÈ, -å™) novoe, (è“ø_våJÔ, -åÉ) novaà, (édåsvi-
èð_NòJÔ, -Nòà, -NÉ) do svidanià.
Come s'è già visto in qualche trascrizione, per /ò'ø, ò'u/, tro-
viamo dei tassofoni più arrotondati, (o∞, P∞ ÷ u∞, 6̄): (èo∞ _bÔ) oba,
(èP∞ S) osì, (èu∞ m) um, (èg 6̄ S) gusì.
-9ià, #-9Èà)t
-yi /-'yji/ (-YJI)n, (-'ÅJò, #-'ÅÈ)m, (-ÅJI)t
-yj /-'yi/ (-Yi)n, (-'y, -'Åi, @-'Yi)m, (-'y, #-'Åi, ##-'åi, @-'Yi)t
-ii /-'iji/ (-'iJI, -'iI)n:t, (-'òJò, -'òò, #-'òÈ)m
-ij /-'ii/ (-'ii)n, (-'i, @-'ii)m:t
-k-g-h+ij /-'k-g-h-ii/ (-'K-G-H+ii)n, /-'k-g-h-ii, -'k-g-h-yi/ (-'K-G-H+i,
@-'ii; -'k-g-h-y, #-åi, @-Yi; )m, /-'k-g-h-Yi, -'k-g-h-ii/, (-'k-g-h-y, -Åi,
@-Yi; -'K-G-H+i, @-'ii)t
-cià /-'cyja/ (-'cYJA)n, (-'cÅJà, #-'cÉ)m, (-'cÅJà, #-'cà)t
-atì /-'aT/ (-'A%)n:t, (-'™T)m + /-'eT/
-atì (numeri) /-'8aT/ (-A%)n, (-™T, -ÈT)m + /-'8eT/, (-å%)t + /-'8yT/
-àtì (numeri) /-'9iT/ (-i%)n, (-iT)m, (-È%)t + /-'9eT/
-àt (numeri) /-'9it/ (-It)n, (-òt)m, (-™t)t + /-'9et/
-àtsà /-'9-j+itsa/ (-I-)n, /-'itsa, -'a-/ (-ò-, -å-, #-0™-)m, /-'etsa, -y-, -a-, -u-/t
(-™-, -å-, -A-, #-fl-)
-àt /-'9-j+it/ (-I-)n, /-'it, -'at/ (-ò-, -å-, #-0™-)m, /-'et, -'yt, -'at, -'ut/ (-™-,
-å-, -A-, #-fl-)t
-àh /-'9-j+ih/ (-I-)n, /-'ih, -'ah/ (-ò-, -å-, #-0™-)m, /-'eh, -'yh, -'ah/ (-™-,
-å-, -A-)t
-àm /-'9-j+im/ (-I-)n, /-'im, -'am/ (-ò-, -å-, #-0™-)m, /-'em, -'ym,
-'am/(-™-, -å-, -A-)t
-àmi /-'9-j+imi/ (-iMI)n, /-'y-, -'a-/ (-i-, -å-, #-0™-)m, /-'e-, -'y-/ (-È-, -å-)t
-à /-'9-j+a/ (-A-)n, (-à-, #-0É-)m, (-à-)t
à 9- /èja£9-, ja£è9-/ (èja-, \jàè-, =Jàè-)n, (èjÉ-, \jÉè-, =JÉè-)t:m
-Vi /-'=ji/ (-'=JI, -'=I)n:t, (-'=Jò, -'=ò, #-'=È)m
-e /-'9-ji/ (-'I)n, (-'ò, #-'0È)m, (-'™)t
-Ve /-'=ji/ (-'=JI, -'=I)n, (-'=Jò, -'=ò, #-'=È)m, (-'=JI, -'=I, #-'=J™)t
e- /'ji-/ (\'jI-, 'JI-, -i9-)n, (\'jò-, 'Jò-, -i9-)m, (\'jI-, 'JI-, -i9-)t
8e- /'9i-/ ('9I-, -i9-)n, ('9ò-, -i9-)m, ('9I-, -i9-)t
è- /'i-/ (I-)n, /'i-, 'y-/ ('ò-, 'Å-)m, /'i-/ (I-)t
8 è- /8£'i-/ ('9I-, 9i9-)n, /'8£i-, '8£y-/ ('9ò-, -i9-, '8Å-, '8È-m), /'8£y-,
'8£i-/ ('8Å-, '8I-; '9I-, '9i9-)t
8è- /'8y-/ ('8Y-)n, ('8Å-)m:t
146 Pronuncia russa per italiani
/ / (2 2 Ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /./ (2 ç 3 3)
/¡/ (¡ 2 2 Ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /÷/ (2 ç 2 2)
. Luciano C
Pronuncia francese per italiani. Fonodidattica contrastiva na-
turale. III edizione
----, formato × cm, pagine, euro
. Luciano C
Pronuncia inglese per italiani. Fonodidattica contrastiva na-
tutale. III edizione
----, formato × cm, pagine, euro
. Luciano C
Pronuncia portoghese per italiani. Fonodidattica contrastiva
naturale. II edizione
----, formato × cm, pagine, euro
. Luciano C
Pronuncia tedesca per italiani isbn
, formato × cm, pagine, euro