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LA PRONUNCIA DELLE LINGUE PER ITALIANI


Direttore
Luciano C
professore di Fonetica e Fonologia Università “Ca’ Foscari” di Venezia

Comitato scientifico
Paolo F
Libera Università Internazionale degli Studi Sociali “Guido Carli” (LUISS)
di Roma
Silvia B
Università “Ca’ Foscari” di Venezia
Jean–Marie K
Université de Liège
Isabella P
“Sapienza” Universita di Roma
LA PRONUNCIA DELLE LINGUE PER ITALIANI

La collana contiene degli agili volumi, destinati agli Italiani


che vogliono imparare una buona pronuncia delle lingue
che studiano e usano. L’approccio utilizzato è quello del-
la Fonotonetica contrastiva, all’interno della Fonetica e
tenetica naturale, messi a punto dal direttore della colla-
na, formatosi alla Scuola fonetica di Londra, della quale
ha esportato la riconosciuta tradizione sia scientifica che
pratica, ampliandola e completandola con un sistema di
notazione di vocali, consonanti e intonazione. Il metodo
proposto è efficace grazie al ricco apparato di figure e al-
la terminologia rigorosa e non ambigua; è contrastivo,
perché ritiene essenziale conoscere prima la fonotonetica
della propria lingua, comprese le varianti regionali, per
poi passare a quella delle lingue straniere.
Luciano Canepàri
Daniele Vitali
Pronuncia russa per italiani
Fonodidattica contrastiva naturale
Copyright © MMXIII
ARACNE editrice S.r.l.

www.aracneeditrice.it
info@aracneeditrice.it

via Raffaele Garofalo, /A–B


 Roma
() 

 ----

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,


di riproduzione e di adattamento anche parziale,
con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

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senza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: luglio 


Pronuncia russa per italiani
Fonodidattica contrastiva naturale

7 0. Breve introduzione alla fonodidattica


8 Il metodo fonotonetico naturale
15 L'alfabeto cirillico
19 1. Sintesi preliminare
24 Principali simboli usati nei primi capitoli e nel Pronunciario
27 2. Per pronunciar bene le vocali
27 Accostiamoci alle vocali (nel modo giusto)
36 Gl'italiani e le vocali russe
40 Vocali russe "internazionali alla nativa&
41 Notazione delle vocali nella tradizione fonetica sovietica
43 Per trascrizioni fonemiche e fonetiche del russo
45 3. Per pronunciar bene le consonanti
55 Tabella delle consonanti
57 Consonanti russe "internazionali alla nativa&
59 4. Per conoscer l'intonazione
61 L'intonazione italiana
66 L'intonazione russa
73 L'intonazione russa "internazionale alla nativa&
75 5. Brevi testi in trascrizione fonotonetica
87 6. Pronuncia neutra: vocali
97 7. Pronuncia neutra: consonanti
107 8. Pronuncia neutra: strutture
119 9. Pronuncia neutra: accento e intonazione
125 10. Confronti fra pronunce: neutra e tradizionale
137 11. Confronti fra pronunce: neutra e mediatica
147 12. Minipronunciario
189 13. Nota bibliografica
0. Breve introduzione alla fonodidattica

0.1. La fonotonetica naturale descrive accuratamente la pro-


nuncia delle varie lingue. Gli autodidatti appassionati di fonetica
trovano in quelle descrizioni ció che serve per apprender bene
una buona pronuncia, grazie alla fonodidattica contrastiva che
attivano, istintivamente, avendo a disposizione la descrizione
della lingua d'arrivo e di quella di partenza.
In questo libro, non si descrive solo, ma s'estende anche il confron-
to mirato delle due lingue, presentando la situazione reale dell'italia-
no, comprese le peculiaritá più frequenti o tipiche delle pronunce
regionali (causa d'interferenza) e della lingua d'arrivo per quanto
riguarda la pronuncia più consigliabile agli stranieri (come ls, o an-
che come lingua seconda, l2). Nel caso del russo, presentiamo un
tipo di pronuncia "internazionale&, cioè con qualche semplificazio-
ne, pur senza sacrificar nulla della sua naturalezza.
Nella seconda parte del libro, invece, approfondiremo le cono-
scenze acquisite, per mostrar le di‡erenze con le pronunce e‡ettive
dei nativi, dando anche un tipo di pronuncia "internazionale alla
nativa&, cioè con minori semplificazioni, mostrando come ottener-
la partendo dal tipo "internazionale& usato prima. Poi, ovviamen-
te, daremo dei capitoli specifici, per la pronuncia russa "neutra&,
sia "moderna& che "tradizionale&, e anche quella "mediatica&.

0.2. Inevitabilmente, chi studia una lingua straniera (a meno


che non abbia doti particolari o uno speciale allenamento) trasfe-
risce, nella nuova lingua, le abitudini foniche della lingua
materna, perché le "nuove abitudini& non vengono spontanea-
mente (come si pensa ancòra), ma vanno apprese con un po' di
lavoro, come qualsiasi altra attivitá. La glottodidattica ha fatto
un grande passo in avanti da quando s'è capìto che la pronuncia,
come qualsiasi altro aspetto dello studio linguistico, puó esser
insegnata in modo scientifico: finalmente s'è capìto che si puó
8 Pronuncia russa per italiani

analizzar e descriver accuratamente la vera natura di qualunque


suono usato in qualsiasi lingua: si tratta di far vera fonodidat-
tica (contrastiva, o anche applicativa, oltre che descrittiva).
La fonotonetica naturale s'a‚anca e‚cacemente alle ca-
pacitá imitative di chi studia una lingua straniera, facendo da gui-
da e da complemento indispensabile, ricorrendo a semplici e com-
plete informazioni scientifiche, e abolendo definitivamente fa-
migerate espressioni come "questo suono non puó esser descrit-
to& o "questo suono dev'esser appreso dalla viva voce dell'insegnan-
te& (cosa che non "funziona& nemmeno cogl'insegnanti nativi).
Nella prima parte di questo libretto, semplifichiamo un po'
l'approccio; comunque, nella seconda parte, forniremo gli appro-
fondimenti necessari a chi voglia completar e perfezionar la co-
noscenza anche delle pronunce native neutre e mediatiche.

Il metodo fonotonetico naturale

0.3. Ci si rende raramente conto di quali siano le vere di‚col-


tá che s'incontrano nello studio d'una lingua parlata; ma, se ven-
gono rivelate e spiegate chiaramente, è molto più facile supe-
rarle. Infatti, l'interferenza fonica˚ causata dal particolare sistema
fonologico della propria lingua, puó esser di quattro tipi _ 1:
non si distinguono certi fonemi ("ipodi‡erenziazione&), 2: si
fanno più distinzioni del dovuto ("iperdi‡erenziazione&), 3: si
danno valori diversi a certe distinzioni ("reinterpretazione&),
4: si confondono certi foni ("sostituzione&).
Il metodo fonetico (ch'è l'ideale per l'autodidatta, purché
coscienzioso, ma è senz'altro utile anche per l'insegnamento
u‚ciale, se a‚dato alle persone adatte) consiste nel rendersi
pienamente conto delle possibilitá dell'apparato fono-
-articolatorio e nell'esercitarsi a riconoscere, e a produrre a
piacere, un gran numero di suoni, sistematicamente analizzati,
fino a frasi e fono-testi, coll'intonazione giusta.
Si spiega come si producono determinati suoni consonantici,
servendosi di diagrammi appositi: orogrammi, linguogram-
0. Breve introduzione al metodo fonotonetico contrastivo 9

mi e palatogrammi. Ovviamente, s'ascolteranno registrazioni


(raccolte anche occasionalmente, o _meglio_ giá predisposte
miratamente) e si ripeteranno.
Per i suoni vocalici, ci si serve, necessariamente, anche del
vocogramma (o "quadrilatero vocalico&).
È più che naturale che anche l'intonazione sia mostrata tramite
tonogrammi, che vanno analizzati nei minimi particolari (co-
me, del resto, anche qualsiasi figura articolatoria), per "scoprir-
ne& tutte le caratteristiche, che portano alla vera conoscenza.

0.4. La prima di‚coltá da superare, per acquisir una buona


pronuncia d'una lingua, riguarda la capacitá di percepir i suoni
della lingua, in modo adeguato. Gl'individui di‡eriscono molto
in ció, ma non è raro trovar chi sia in grado di distinguer facil-
mente molti suoni, di sentir anche piccole sfumature, di produr-
re a piacere suoni uditi altre volte, di confrontar mentalmente
suoni familiari e nuovi.
Per riuscir a pronunciar bene una lingua straniera, si deve
_per primissima cosa_ esercitar l'orecchio a riconoscer suoni
nuovi. Senza dubbio, l'esercizio migliora qualsiasi orecchio, an-
che cattivo. L'importante è rendersi conto delle di‡erenze, e
che tali di‡erenze esistono; ma non si puó far a meno d'esercizi
sistematici, in misura maggior o minore.
Per studiar le lingue, è fondamentale esercitarsi a riconoscer
molti suoni e molte sfumature di suono. È ovvio che non si puó
riuscir a imitar e a usare, in modo conveniente e opportuno, i
suoni d'una lingua straniera, se non si riesce, prima, a distinguer
tali suoni.

0.5. La seconda di‚coltá da superare consiste nel produrre


i suoni. Come si puó facilmente verificare, ogni lingua ha un
certo numero di suoni caratteristici; alcuni di questi sono, gene-
ralmente, estranei alla lingua materna dello studente, che deve,
allora, imparar a produrli, e ció comporta nuove (e, spesso, inso-
lite) abitudini articolatorie, che bisogna acquisire con esercizi
particolari, talvolta un po' complicati e lunghi, ma che non
10 Pronuncia russa per italiani

mancheranno di dar una vantaggiosa, e meritata, ricompensa,


in termini di facilitá a capire e a farsi capire, nonché apprezzare!
È importante che chi studia un altro sistema fonico si renda pri-
ma conto delle proprie capacitá percettive e articolatorie, esercitando-
si a riconoscer i suoni della propria lingua e le varie realizzazioni
dei fonemi (cioè i foni e i tassófoni), da parte sua e di molte altre
persone che, pur parlando la "stessa& lingua, usano (o possono usa-
re) suoni più o meno diversi, più o meno "(s)corretti&.
È molto importante anche notar quale pronuncia usano le persone
che sentiamo, riconoscendo analiticamente i tratti che ci fanno dire,
per esempio, che qualcuno è toscano, o campáno, o veneto, Æ. E
non basta accontentarsi dell'insieme delle sue emissioni foniche,
ma bisogna individuarne le particolari varietá di suoni vocalici o
consonantici e tratti intonativi, che, in qualche modo, di‡eriscono
da (o s'avvicinano a) quelli ch'emettiamo noi stessi.

0.6. C'è una terza di‚coltá sul cammino di chi studia la pro-
nuncia d'una lingua (straniera, o anche della propria): consiste
nel saper dove usar i suoni imparati, cioè la corretta distribuzio-
ne dei suoni d'una data lingua, nella catena parlata, val a dir
anche nelle frasi, non solo in parole isolate. In questo caso, la
memoria ha molta importanza; ma, il metodo fonetico, ancòra
una volta, viene in soccorso, permettendo di veder i suoni che
si devono pronunciare (e che si sentono nelle registrazioni), se-
gnati graficamente mediante i simboli dell'alfabeto fonetico.
Inoltre, l'uso della trascrizione fonetica (e di quella fonemica: se-
parate, o _meglio_ abbinate), come si sa bene, ha il vantaggio di
mostrar quali siano i suoni che, e‡ettivamente, si devono produrre,
con le loro ben definite qualitá, mostrando eventuali assimilazioni
ed elisioni, e segnando chiaramente dove sono gli accenti delle paro-
le e delle frasi, senza confonder e distoglier chi studia con le ortogra-
fie tradizionali che, spesso, rispecchiano poco, o addirittura ormai
quasi per nulla, la struttura fonica della lingua.
Le trascrizioni più utili, perché più complete (e tipiche delle
versioni più avanzate del metodo fonetico naturale), indicano
anche le curve melodiche delle frasi: l'intonazione, che puó
0. Breve introduzione al metodo fonotonetico contrastivo 11

esser l'unico elemento di di‡erenza, come in domani /do'ma-


ni./ (do'ma:ni23), domani? /¿do'mani?/ (¿do'ma:ni21), Æ.

0.7. La quarta di‚coltá da superare, poi, consiste nell'arrivar


ad acquisir una su‚ciente facilitá e velocitá, nel pronunciar fra-
si complete nella lingua studiata. Prima di tutto, come giá detto,
si deve aver imparato a riconoscer e riprodurre, senza troppo
sforzo, i suoni isolati d'un nuovo idioma, o quelli neutri d'una
lingua giá appresa (materna o straniera che sia).
Finché ogni nuovo suono non viene emesso con su‚ciente
facilitá e naturalezza (quando pronunciato da solo, o in combina-
zioni improvvisate), non se ne puó aver un'esecuzione (su‚cien-
temente) corretta e naturale, nella catena parlata. Per arrivar
a ció, è necessario esercitarsi a pronunciar tutti i suoni (specialmente
i più di‚cili) in sillabe e gruppi (specie i più complessi), procedendo
dagli elementi più semplici a quelli più complicati.
Per completar adeguatamente l'opera, si dovranno usar il rit-
mo e l'intonazione adatti al senso degli enunciati, dalle singole
frasi a periodi più lunghi, fino alla conversazione quotidiana
(anche improvvisata).

0.8. Infine, c'è una quinta di‚coltá, di natura diversa, per quanto
riguarda l'acquisizione adeguata dell'aspetto significante d'una
lingua. Riguarda la scrittura, secondo le convenzioni tradizio-
nali, che spesso hanno poco senso, oggi, o non ne hanno più
molto, visto che la grafia tende a ripetersi, per inerzia, senz'ade-
guarsi all'evoluzione, naturalissima e inevitabile, della lingua
parlata, ch'è alla base di tutto.
La scrittura è, quindi (come s'è giá evidenziato), un aspetto decisa-
mente secondario, rispetto all'oralitá, anche se, correntemente, le
si attribuisce un valore eccessivo, decisamente esorbitante.
Il metodo fonetico _a dir il vero_ dovrebbe arrivar alla grafia,
solo dopo che tutte le strutture foniche (: vocali, consonanti e
intonazione {con eventuali tonemi}) d'una data lingua siano
state apprese adeguatamente. Nello spirito vero del metodo,
perció, si dovrebbe arrivar a pronunciar correntemente la lingua
12 Pronuncia russa per italiani

(e, quindi, a saperla giá usare, per comunicare), prima di passar


all'"ortografia& e a tutti i suoi _tristemente noti_ problemi.
L'interferenza della grafia sulla produzione fonica è inevitabile;
e, purtroppo, limita anche le capacitá percettive stesse, imbri-
gliandole in false analogie, sia a causa della propria lingua mater-
na (e per le di‡erenze nelle convenzioni grafiche), sia per i troppi
capricci delle varie "ortografie&.

0.9. Appena una lingua viene analizzata e descritta fonicamen-


te, i vari suoni sfuggenti diventano dei foni ben precisi, che ne-
cessariamente appartengono a qualcuno dei fonèmi particolari
di quella lingua. Solo così si possono far comparazioni utili per
descriver lingue e dialetti, rendendone possibile anche l'appren-
dimento e l'insegnamento, in modo serio, senza dannose improv-
visazioni e senza rovinosi pressappochismi.
Il fonema è in grado di far cambiar significato a una di due parole
simili d'una stessa lingua (dando, quindi, due concetti di‡erenti);
cane e lane, cioè /'kane, 'lane/, formano una coppia minima, come
anche botte: /'botte/ "recipiente& e /'bOtte/ "percosse&.
Normalmente, i foni sono dati fra parentesi quadre: (a, m); men-
tre i fonemi sono posti fra barre oblique: /a, m/. I grafemi sono
indicati in corsivo: a˚ m, oppure fra parentesi angolari: >a, m≥, o
usando un alfabeto diverso, come il cirillico.
Uno degli obbiettivi più importanti della fonetica naturale è
quello di liberar mentalmente i lettori dalla schiavitù dell'ortogra-
fia, coi suoi nefasti influssi sulla pronuncia delle lingue straniere
e anche della propria lingua.
Per questo, insistiamo molto sull'importanza fondamentale
della separazione dei due livelli: grafico, che inevitabilmente è
troppo statico, e fonico, ch'è quello della vera lingua, che (prima
d'essere scrittura) è suono!

0.10. Quindi, la fonetica naturale si compone inevitabil-


mente di tre parti: fonetica articolatoria, uditiva e funzionale. Ov-
viamente, sarebbe più completo dire sempre "fono-ton-etica…&,
per esser più precisi; ma anche la tonetica rientra nella fonetica,
0. Breve introduzione al metodo fonotonetico contrastivo 13

essendo fonetica sovrasegmentale (in particolare più uditiva).


La fonetica articolatoria ci permette di produrre i foni, che
realizzano i fonemi della nostra lingua; e li abbiamo imparati
da bambini, grazie alla fonetica uditiva. Infatti, prima si devono
riconoscer i foni (e le intonazioni), che sentiamo attorno a noi
da bambini; poi riusciamo a riprodurli in modo naturale e fede-
le, acquisendo anche tutte le "peculiaritá regionali& che contrad-
distinguono la pronuncia e‡ettiva delle varie localitá.
Tutto questo è reso possibile dalla fonetica funzionale (detta
anche fonologia˚ o fonemica˚ o fonematica), che ci permette di
ricavar il valore dei singoli fonemi (e intonazioni _ comprese
le sovrastrutture parafoniche). I fonemi non hanno una vera so-
stanza: la loro essenza è quella di non esser nessuno degli altri
elementi dello stesso sistema fonologico, piuttosto che suoni
particolari. Questo permette d'identificar il valore d'ogni fonema,
anche se le realizzazioni e‡ettive siano peculiari.
Pensiamo ai vari difetti di pronuncia: non ha importanza che
l'r sia prodotta esattamente come previsto; l'importante è che
resti un "suono& diverso da tutti gli altri, all'interno dello spazio
fonico appartenente a ogni sistema fonologico, che crea opposizio-
ni e relazioni fra i vari elementi.
I diversi tipi d'"r moscia& restano pur sempre diversi da tutti
gli altri fonemi dell'italiano, evitando le confusioni. In fondo,
anche quando il fonema /r/ diventa (V) (approssimante labioden-
tale sonoro), rado /'raDo/ ('ra:Do) ï ('Va:Do), rimane abbastanza
diverso, comunque, dal fonema /v/ (realizzato dal costrittivo la-
biodentale sonoro, (v)), vado /'vaDo/ ('va:Do) _ anche se certi ascol-
tatori possono esser tratti in inganno, come denuncia l'espressio-
ne popolare "parlar coll'evve& (paV'laV kol'lEV:Ve) (® û 3.9).

0.11. Ribadiamo, infine, che il suono è un elemento impreci-


sato e vago, ancora inclassificato. Mentre il fono è, invece, struttu-
rato e classificato, perché rientra in un particolare tassello della
fonetica generale, in relazione con altri, più o meno simili. Il
fonema è un elemento strutturale e funzionale, con un ruolo
(oppositivo e negativo) ben preciso nel sistema fonemico (o fo-
14 Pronuncia russa per italiani

nologico) d'una data lingua, anche se non è a‡atto concreto, o


fisico, ma piuttosto teorico e virtuale.

0.12. Gl'insegnanti di russo come §, con qualche nozione


di base di fonetica, potrebbero esser in di‚coltá vedendo i primi
simboli ˚ñ, o anche i simboli ˘ñ che non compaiono soli-
tamente nei manuali e nei dizionari.
Bisogna senz'altro dire che gli usi correnti, con pochi simboli e
con poche "stranezze& spaventano e proccupano meno, ma solo
perché, con le loro trascrizioni eccessivamente fonemiche, sorvo-
lano sui particolari fonetici, illudendosi di poter far miracoli con
pochi… pani e pesci. Tutto questo, indipendentemente dall'uso
sbagliato di certi simboli, per scarsa perizia o per semplici refusi.
In realtá, trascrizioni troppo semplici non fanno che nasconder
la veritá, lasciando creder che non ci siano molte di‡erenze fra
una lingua e l'altra, nella convinzione che la pronuncia non si
possa insegnare, né imparare. C'è chi ritiene che non valga la pe-
na di "perder tempo& con la fonetica, di solito perché non ha
avuto una vera preparazione specifica e considera i simboli foni-
ci un'inutile complicazione, persuaso _forse_ che l'ortografia sia
su‚ciente a far dedurre la pronuncia delle parole e delle frasi.
Al contrario, un po' d'impegno iniziale coi simboli ˚ñ
non puó che aiutare e far anche risparmiar tempo, una volta
entrati nello spirito della fonetica naturale.

0.13. Ora, vediamo per bene l'alfabeto cirillico, usato per il


russo, sia nel tondo che nel corsivo. Mostriamo anche alcune
varianti, che si possono trovare in vari testi russi.
Sebbene, nei primi capitoli del libro e nel Minipronunciario,
sia impiegata la trascrizione per la pronuncia internazionale del
russo, che è più semplice come avvio fonodidattico, qui usiamo
la trascrizione fonemica (ancora più semplice, ma meno astratta
d'una più rigorosa, ma meno utile), preceduta da quella fonetica,
secondo la pronuncia neutra (moderna), che prevarrá nei capitoli
centrali del libro (e che si spera divenga la pronuncia definiti-
va di chi userá questo libro, anche se quella internazionale è
pur sempre migliore d'una pronuncia selvaggiamente straniera).
0. Breve introduzione al metodo fonotonetico contrastivo 15

0.14. L'alfabeto cirillico:


A/A a/‘/a/Ô, A/A a/‘ ('Fa;) /'a/
B b/∫, B/Ê b ('bF™;) /'b™/
V/Ñ v/√, V/Ñ v ('vF™;) /'v™/
G/G g, G/G g ('gF™;) /'g™/
D/fl d/∂, D d/fl/Ã/∂ ('dF™;) /'d™/
E/E e/e/Ò, E/E e/e ('j™;) /'j™/
ç/Ë ò/É/Ì, ç/^ ò/É ('jø;) /'jø/
>/≥ </≤, >/¯ </μ ('ÁF™;) /'W™/
Z/Ë z, Z z/Ω ('zF™;) /'z™/
I/ö i/¢, I/ö i/$ ('i;) /'i/
J/ó j/Ú, J/ó j/= (&ik'RFatkxãI) /ik'Ratkåji) i kratkoe
K/˜ k/º, K/˜ k/k ('kFa;) /'ka/
L/ı l/¬, L/L ('F™1, 'F™Ó) /'™¬, '™ı/
M/M/M m/μ, M/M m/μ ('F™≈) /'™m/
N/˙ n/ñ, N/N n/ñ/n ('F™n) /'™n/
O/Ù o/“, O/Ù o/“ ('jø;) /'ø/
P/Õ p/π, P/∏ p/π ('pF™;) /'p™/
R/Í r/®/±/ R/Í r/® ('F™Í) /'™R/
S/fi s/À/ß, S/fi s ('F™s) /'™s/
T/T t, T t/t/˛/† ('tF™;) /'t™/
U u/ÿ/•, U u/ÿ ('ju;) /'u/
F f/‡/ƒ, F f ('F™f) /'™f/
H/‚/ˆ/· h/Ÿ/ª/†/Δ, H/X h ('hFa;) /'ha/
C/Â c/©, C/Â c/© ('qF™;) /'q™/
X/‰ x/≈, X/‰ x ('Cã™;) /'C™/
W/„ w/∑, W/„ w/w ('⁄Fa;) /'wa/
Q/Á q/⁄, Q/Á q/⁄ (ë'ëãa;) /ë'ëa/
≠ +, ≠ + (t'VøRd¢iz&nak, 'j™Í) /t'VøRd…iznak÷ 'j™R/ tvòrdyj znak
Y/Ö y/í, Y/Ö y ('F…;, jI'RF…;) /'…, ji'R…/
œ ì, œ ì ('mÅH©iiz&nak, 'mÅ©©ii-, 'jeÌ) /'Mahkiiznak, 'Makkii-÷
'jER/ màgkij znak
é/´ è, é è ('F™;, *F™åbå'RjøtnxãI) /'™, ™åbå'Røtnåji/ è oborotnoe
§/ü ù/ú, §/ü ù/ú/ù ('ju;) /'ju/
°/Æ à/`, °/Æ à/` ('ja;) /'ja/
16 Pronuncia russa per italiani

0.15. Per chi comincia lo studio del russo, l'alfabeto cirillico


è senz'altro un problema, come per chi a‡ronta il greco senz'aver-
lo fatto al liceo (ma con di‚coltà per la di‡erenza col greco mo-
derno, specie per le vocali). Tuttavia, col cirillico è più semplice
che per lingue come quelle dell'India, con alfabeti sillabici di
vari tipi e con legature particolari. Anche l'alfabeto dell'arabo
e persiano è complicato, pur non essendo sillabico, ma con va-
rianti contestuali nella parola. Comunque, in confronto alla
scrittura del cinese o del giapponese, il cirillico è quasi una pas-
seggiata.
Ovviamente, i problemi maggiori sono dati dai valori diversi
di lettere uguali o simili a quelle latine. Purtroppo, l'iniziativa di
passar dall'alfabeto cirillico a quello latino per il russo fu blocca-
ta da Stalin. È pur vero che la romanizzazione del turco (dall'al-
fabeto arabo) può presentar dilemmi e tranelli, dati certi valori
un po' "sorprendenti& per chi è abituato a scriver e legger lingue
dell'Europa occidentale (non esenti, comunque, da problemi ere-
ditati storicamente), ma la si considera senz'altro un progresso.
Lo stesso avviene per la romanizzazione u‚ciale del cinese, tra-
mite il pin yin, che costituisce un grand'aiuto per gli stranieri,
sebbene, ugualmente, con un certo numero di valori "strani&. I
nativi cinesi, d'altra parte, tranne coloro che si dedicano alle lin-
gue, non l'usano, sebbene gli venga presentato all'elementari.
Ma vediamo alcuni esempi concreti che causano incertezze
e ambiguità per gl'italiani che a‡rontano il russo, come pure
per i russi che a‡rontano l'italiano.
Le lettere "peggiori& sono senz'altro le seguenti (per le quali
usiamo volutamente un font molto simile qui, aggiungendo il
valore fonemico): B B /v/, N N /n/, P P p p /r/, C C c c /s/, X X
x x /h/, Y Y y y /u/. Inoltre, in corsivo troviamo: $ /i/, π /p/, t
/t/. È pur vero che Y Y è un po' diverso, ma assomiglia proprio
a Y Y latini. Lo stesso vale per g /g/, generalmente confuso dai
principianti con r r (in corsivo è g, che rischia di sembrar s).
Anche d d /d/ ha la variante "malvagia& é; e non scherzano nep-
pure n n /n/ e * * $ $ /i/… Più "amichevoli& sono m m /m/,
k k /k/.
0. Breve introduzione al metodo fonotonetico contrastivo 17

Noi, non solo per eleganza, ma anche per aiutar a distinguer


meglio, usiamo un font abbastanza diverso e più utile per: i i,
k k, m m, n n, p p, r r, t t, u u, h h. Infatti, è più conveniente
anche per queste lettere, se viste isolate: A A a a /a/, E E e e /je/,
K K k k /k/, M M m m /m/, N N n n /n/, O O o o /o/, P P p p
/p/, R R r r /r/, S S s s /s/, T T t t /t/, U U u u /u/, H H h h /h/.
Anche col nostro font, il maiuscoletto presenta potenzialmen-
te problemi soprattutto per v /v/, n /n/, r /r/, s /s/, u /u/, h /h/.
Ma veniamo, quindi, a qualche esempio "a rischio& (di nuovo
col font più simile e usando certe maiuscole iniziali, per crear
maggiori… di‚coltà): Nacoc, Nacoc; Nacmopk, Nacmopk; Nact,
Nact; Nedpa, Nedpa/Neépa; Nabet, Nabet; Nadcada, Nad-
cada, Naécaéa; Napod, Napod, Napoé; Mope, Mope; Paketa,
Paketa; Boctok, Boctok; Yccyp$, Yccyp$; Bepa, Bepa; Bod-
ka, Bodka, Boéka.
Anche: moct, moct; πot, πot; πoπ, πoπ; πoπa, πoπa; πoπka,
πoπka; πocyxy, πocyxy; πoct, πoct; op, op; xop, xop; xoπ, xoπ;
oπpok, oπpok; xpyct, xpyct; πatoka, πatoka; xan, xan; xamca,
xamca; xaoc, xaoc; xepec, xepec; dama, dama, éama.
Ma, lo stesso vale, ovviamente per i russi nei riguardi dell'i-
taliano (e simili): cane˚ oca˚ cono˚ opa˚ pane˚ pappa˚ poppa˚ pa-
ce˚ penna˚ pecca˚ pacco˚ opaco˚ capo˚ cupa˚ pyx˚ Pay˚ Pax˚ Hapax˚
Hay˚ Bon˚ Bom˚ Poma…

0.16. Chiudiamo ricordando a tutti (doppiatori e docu-


mentaristi compresi!) che abbiamo: Mihail Gorbaxòv (éMihàèil
gàrbàèxof), Vladimir Putin (vlàèDi_Mir èpu_Tin), Novaà Zemlà
(èno_vàjà ZimèLa), Xajkovskij (xiièkofsKii), vodka (èvotkà) e sssr
(éesesesèer), non certo: *(mi'kail 'gOr:bacof, 'vla;dimiR 'pu:tin, 'nO;-
vajaQ 'QEm:lja, cai'kOs:ki, 'vOd:ka, &cicciccip'pi), né, tantome-
no, *('maikol), che imperversava fra la gente e i… giornalisti (co-
me pure *('ri:caRd) per il tedesco Richard ('RICaœt)!).
Però, anche fra non specialisti, può bastare qualcosa come
(&miha'il gaRba'cOf:, vla'di;miR 'pu:tin, 'nO;vaja zem'lja, cai'kOfski,
'vOd:ka, ™sse&™sse™sse'Er:Re).
18 Pronuncia russa per italiani

Infine, ringraziamo molto Hèctor Alòs i Font, Aleksandr Bli-


nov, Giacomo Ferrieri, Aleksandr Prokopcuk, Dumitru Suciu,
Alberto Venturi, Yvonne Weichsel.
¬©“∂√
Universitá di Venezia, 2013/05/01
canepari@unive.it
http://venus.unive.it/canipa
(per il sito canIPA ~atural πhonetics+
vitalda@yahoo.it
Bologna/Bruxelles
1. Sintesi preliminare

1.1. Le ƒ 1.1-3 ci aiutano a familiarizzarci coll'apparato fo-


noarticolatorio, per conoscerne le parti indispensabili per la
produzione dei suoni linguistici. Come al solito, ulteriori infor-
mazioni si possono ricavare consultando la bibliografia. Certi
termini articolatóri, che dovremo usare in séguito, saranno più
chiari se li ricolleghiamo alle parti indicate in queste figure.

˙ 1.1. L'apparato fono-articolatorio.

å 0 labbro (inferiore)
1 labbro (superiore)
2 denti (superiori)
15 3 alvèoli
4 postalveoli
3-4 pre-palato
5 6 5 palato
4 7 6 pre-velo
1 3
2 8 7 velo (del palato)
10 11 8 ùvula
0 12 12+ 9 faringe
9 10 àpice (o punta, d. lingua)
11 làmina (della lingua)
14 10-11 corona (della lingua)
12 dorso ({pre-, medio-, pos-}
della lingua)
1- -3 12+ radìce (della lingua)
13
13 glottide (passaggio nella
laringe), s'osservi che:
∫ © 1- = pliche vocali (meglio che
e "corde vocali&)
-3 = aritenòidi
b 14 epiglòttide (chiude la tra-
a chea)
c 15 cavità nasale (corrispon-
dente a e in ©; con a cav.
labiale, b cav. buccale, c
d cav. faringale e d cav. la-
ringale).
20 Pronuncia russa per italiani

˙ 1.2. Visione frontale della bocca aperta (velo sollevato 1, abbassato 2).


√ (velo)
¨ ¨ (uvula)
ƒ ƒ (faringe)
¬ ¬ (lingua)
1 2

˙ 1.3. Suddivisioni della volta palatale – primarie: 1 denti (superiori),


2 prepalato, 3 palato, 4 prevelo, 5 velo, 6 uvula; secondarie: 7 alveoli, 8
postalveoli, (7+8 = 2 prepalato), 9 propalato, 10 pospalato, 11 provelo.

9
3 4 5 8 10 11
2 7
6
1

1.2. La ƒ 1.4 ci mostra come possiamo arrivar a percepire


meglio i suoni ch'emettiamo, se l'incanaliamo dalla bocca all'o-
recchio, tramite la "mánfia& (mano-cu‚a).
˙ 1.4. La "mànfia&, per ascoltarsi meglio.

1.3. La vibrazione delle pliche vocali (grazie all'aria espirato-


ria) ci permette di distinguer fra f e v, come percepiamo bene,
specie se li allunghiamo, (ffff, vvvv), e se usiamo la manfia e,
alternativamente, un altro espediente: il palmo d'una mano che
copre un orecchio ci fa sentire il ronzio dei foni sonori, come
(v, m, a), mentre l'altra mano sulla gola ce ne fa sentire la vibra-
1. Sintesi preliminare 21

zione; riproviamo con (vv, zz) (mentre tutto questo non accade
con (ff, ss)): va˚ sviene ('va, z'vjE:ne) (sonori), ma fa˚ sfida ('fa,
s'fi:Da) (non-sonori, meglio che "sordi&).
La ƒ 1.5.a-b mostra la posizione delle pliche vocali durante
il respiro, e _al contrario_ quando saldamente chiuse, per (ö),
come in tedesco Druck˚ Abdruck ('∂ºUk, 'öap&∂ºUk). La ƒ 1.5.c
fa veder la posizione per la pronuncia di foni non-sonori, come
(p, T, k÷ f, s) (le pliche sono aperte, lasciando passar liberamente
l'aria): patacca˚ fissi (pa'Tak:ka, 'fis:si). La ƒ 1.5.d dá la posizione
dei foni sonori, come (b, D, g÷ v, z) (le pliche sono accostate e
l'aria, passando, le fa vibrare, producendo la "voce&, che distin-
gue i foni sonori dai non-sonori): bado˚ lega˚ vaso ('ba:Do, 'le:ga,
'va:zo). Nella tipica pronuncia italiana centromeridionale (non
toscana), abbiamo ('va:so).
˙ 1.5.a-d. Principali stati della glottide.

å. respiro ∫. occlu- ©. non-so- ∂. sonorità


(){} sione (ö, P) Ï norità (f, s, ·) Á (v, z, â, m, a) Ë

1.4. È importante conoscer anche una posizione "intermedia&


(o parziale) fra quella delle pliche accoste (con vibrazione e sono-
ritá) e quella delle pliche aperte (senza vibrazione e con non-
-sonoritá): non si tratta tanto d'una vibrazione più debole, quanto
più breve (cioè solo per una parte dell'intera durata del fono),
come in alcune tipiche pronunce centromeridionali (non toscane)
di (p, T, k) dopo vocale o nasale dico patata ('Di;Ÿo Êa'∂a:∂a), cin-
que ponti ('ci˙Ÿwe 'Êon:∂i) (in queste trascrizioni ci limitiamo a
considerare _un po' genericamente_ le consonanti, ignorando
volutamente di‡erenze vocaliche, che per ora ci svierebbero dall'o-
biettivo particolare). Perció, la ƒ 1.5.e.1-4 mostra il breve periodo
di sonoritá in 4 stati sequenziali della glottide, in 3 fono-contesti:
dopo pausa o fono non-sonoro (come negli esempi tedeschi visti
22 Pronuncia russa per italiani

˙ 1.5.e. Stati intermedi della glottide per la "semi-sonorità&.

1 + 2 +

3 + + 4 + +
™. fonazione mista
Î Û
(Ñ, Ω, ≈, Ø) {1 (pbX ), 2 (bp * Í
X ), 3 (bpX b), 4 (pbX p)}:
Tre contesti: (|'Êa, ap'Êa)÷ (&aÊa'Êa)÷ (aÊ'pa, 'aÊ|)

sopra), tra foni sonori (come negli esempi italiani "centromeridio-


nali& visti), e davanti a pausa o fono non-sonoro.

1.5. Gli accenti regionali italiani usano anche un grado lenito


(meno estremo) dei tipi di fonazione basilari: la non-sonoritá ((ò,
ù, ¡)) e la sonoritá ((b, d, g)) leni, ƒ 1.5.f-g: le cartilagini arite-
noidèe (la parte in basso nella figura) sono aperte, mentre le pli-
che sono accoste; nel primo caso non vibrano, nel secondo sì.
Come si vede nella ƒ 1.6, i fonemi italiani /p, T, k/ (occlusivi
non-sonori) si realizzano come (non-sonori) leni nella pronuncia
napoletana tipica: il cappotto (&il¡√p'òOT:ùo) (ma non troppo mar-
cata, tant'è vero che la gente non se ne rende conto, di solito;
mentre in pronuncia più marcata abbiamo la realizzazione inter-
media con (Ê, ∂, Ÿ)).
Molto più evidente (tanto che sembra quasi sonoritá piena
di (b, D, g)) è la sonorizzazione lenita di /p, T, k/ semplici, nell'ac-
cento romano in posizione posvocalica: sapete (sa'be:de), o napo-
letano in posizione posnasale: un cantante (&u˙g√n'dan:de) (imi-
tati male come se fossero *(sa'be:De, &u˙gan'Dan:De)).

˙ 1.5.f-g. I tipi di fonazione leniti.

ƒ. non-sonorità Ÿ. sonorità
lene (É, s, h, ), A) Ù lene (v, z, H, ") È
1. Sintesi preliminare 23

È molto importante non trasferir al russo queste realizzazioni


regionali italiane, come la sonorizzazione più o meno accentuata
di certe consonanti soprattutto intervocaliche o posnasali. Co-
munque, per un'acquisizione di tipo più "nativo&, indicheremo
ció che bisogna conoscere se si vuol esser in grado di decider se
assumer o meno alcune caratteristiche tipiche.
Nella ƒ 1.6 troviamo alcuni esempi (in cui ogni segmento
è indicato secondo le convenzioni iconiche della ƒ 1.5, coi la-
ringoidi) che illustrano i tipi di fonazione per l'italiano neutro
e regionale e per il russo.

˙ 1.6. Esempi italiani e russi, per alcuni tipi di fonazione (laringoidi).

ÁËËËË ËËËËËËËÁË ËËÁËËÁËËËÁË ÁËËËÈ


('fa:va) (u˙'gwan:to) (&u˙kan'tan:te) ('sud:H, -d:È)
fava un guanto un cantante sud
ËÁÁÁÙ ÁËÁËËÁË ËËÁËÁÁËÁÁÁË ËËÙËÁÙËÁÁÙË
('Es:th, -tÈ) (sa'pe:te) (&ilkap'pOt:to) (&ilk√p'pOt:ùo)
est sapete il cappotto il cappotto (~å)
ËËÈËËÈËËËÈË ÁËÍËËÍË ÁËÈËËÈË
(&u˙g√n'dan:de) (s√'Êe;I∂e) (sa'be:de)
un cantante (~å) sapete (~å) sapete (®μ)

ËËÁÁË ËËËËË ÁÁËËË ÁËËËËËËË ÁËËËÁË (russo


interna-
(èvotkà) (àlXèba_) (fsàèdu_) (plàCèdarm) (sèvarkà) zionale)
vodka alxba v sadu placdarm svarka

1.6. In russo, l'opposizione di sonorità fra i fonemi /p b, t


d, k g; f v, s z, w W/, organizzati in coppie difoniche, viene neutra-
lizzata in posizione finale assoluta di parola, dove ricorrono solo
foni non-sonori: dub ('dup), plod (p'lot), mog ('mok), lev ('Lef),
voz ('vos), mu< ('muw). In questo modo, ad esempio, rod ('rot)
"stirpe& viene a coincider con rot ('rot) "bocca&, e rog ('rok)
"corno& con rok ('rok) "fatalità&, ma la grafia continua a distin-
guer queste parole perché la sonorità ritorna quando segua una
vocale, ad esempio nelle forme flesse e composte, ˜: dub ('dup)
24 Pronuncia russa per italiani

"abete& ï duba ('du_bå) "dell'abete&, plod (p'lot) "frutto& ï


plody (plå'd…;) "frutti& e plodotvornyj (p&lådåt'vorn…i) "frut-
tuoso&, rod ('rot) "stirpe& ï rodu ('ro_du) "alla stirpe&, mu<
('muw) "marito& ï s mu<em (s'mu_Wym) "col marito&.
Lo stesso accade davanti ai foni sonanti (m, M, n, N, r, R, l,
L), all'interno di parola: rod ('rot) "stirpe& ï rodnoj (råd'noi)
"natale&, on mog (om'mok) "lui poté& ï ona mogla (å&namåg-
'la_) "lei poté&, eventualmente con alternanza consonantica,
drug (d'ruk) "amico& ï dru<nyj (d'ruWn…i) "a‚atato&. Tra paro-
le, invece, si mantiene il fenomeno della desonorizzazione totale:
drug Nastej (d'ruk 'naSTii) "l'amico di Nastja&.
Inoltre, si ha la consonante non-sonora davanti a non-sonora,
e la sonora davanti a sonora: truba (tru'ba_), ma trubka (t'rupkå),
v gara<e (v&gårå'We_) ma v sadu (fså'du;), s bratom (z'bRa;tåm),
ma s kowkoj (s'kowkåi). Davanti a son(or)ante –e a /v/– si man-
tiene la sonora o non-sonora originaria: snovo (s'no_vå), svodnyj
(s'vodn…i), slava (s'la_vå).
Questi fenomeni d'assimilazione riguardano anche i fonemi
/q, C/, per quanto non inseriti in coppie difoniche: carì ('qaR),
xas ('Cas), ma placdarm (plåQ'darm), alxba (ål‚'ba_), e pure
al confine tra parole, ˜: lux belogo sveta ('lu‚ 'Be_låvås 'Ve_tå).
Per approfondimenti sulla sonorità o meno, º § 8.8-13.

Principali simboli usati nei primi capitoli e nel Pronunciario

1.7. Nella fonetica naturale, il modo "normale& per spiegar


il valore dei simboli fonici è quello d'associarli ai diagrammi
adeguati (in particolare orogrammi e vocogrammi): non servo-
no lunghi "discorsi&. Comunque, qui indichiamo i simboli fon-
damentali delle vocali e consonanti di questo libro, soprattutto
dei primi capitoli, sulla pronuncia internazionale, fornendo de-
gli esempi grafemici, come prima guida pratica.
Altri foni e simboli, coi relativi diagrammi, saranno pre-
sentati nei capitoli più specialistici, sulla pronuncia neutra (mo-
derna), (neutra) tradizionale e mediatica.
1. Sintesi preliminare 25

Vocali Consonanti occlu-costrittive


(i) pini / kit (q) forza / carì
(E) sere / petì (Q) zona / placdarm
(e) è triste / net (x) / xas
(E) bella / (c) cena /
(y) / my (X) / alxba
(à) / advokat (G) gelo /
(a) là / da Consonanti (semi)costrittive
(u) futuro / tut (f) fui /
(ø) sono / (f) / fon
(o) ho visto / tot (F) / filìm
(O) nota / (v) vai /
Consonanti nasali (v) / volk
(m) ma / mak (V) / vit
(M) / mir (s) sa / son
(μ) tonfo / kanva (S) / osì
(“) / amfibiàa (z) rosa / zub
(n) non / nos (Z) / zima
(∑) / kin<al (w) / wag
(~) pancia / danì (W) / <itì
(¿) gnomo / tonkij (q) / borq
(…) fungo / bank (S) scena /
Consonanti occlusive (Z) garage /
(p) poi / putì, lob (H) / himià
(P) / petì, tobì (h) / holm
(b) bue / byk Altre consonanti
(B) / belka (j) piano / jota
(t) tuo / takt (w) quanto /
(T) / tùk, matì (r) rosso / rot, <ir (possib.)
(d) do / da (D) / ràd, korì (possib.)
(D) / denì (r) chiaro / rot, <ir
(K) / kit, ruki (R) / ràd, korì
(k) casa / kak, rog (l) lana /
(G) / nogi (¬) alce / les, solì
(g) gatto / god (L) coniglio / lìùt
(l) / luk, el
2. Per pronunciar bene le vocali

Accostiamoci alle vocali (nel modo giusto)

2.1. Il metodo fonetico naturale ci mostra come sia facile di-


stricarsi nell'apparentemente caotico campo dei suoni vocalici.
Ovviamente, si deve cominciare familiarizzandosi con le voca-
li della lingua materna, invece d'avventurarsi coll'imitazione "sel-
vaggia& e insoddisfacente di ció che "si crede di sentire& (buttandosi
proprio allo sbaraglio, senza saper davvero che cosa fare).
Anche se, purtroppo, per qualsiasi lingua, la pronuncia neutra
non è la prerogativa normale dei parlanti nativi (che, generalmen-
te, esibiscono pronunce regionali più o meno marcate), comincia-
mo col vedere quali sono le vocali della pronuncia neutra italiana
(che è una conquista di chi s'impegna volontariamente).
Si fa così, per aver un punto di riferimento unico e sicuro,
per confronti successivi anche con gli accenti regionali (che so-
no il "pane quotidiano& della maggioranza), con tante peculiari-
tá diverse.
Per quanto riguarda l'uso del crono (:) e semicrono (;), per ora
è su‚ciente sapere che indicano un allungamento del segmento
(vocalico o consonantico) che li precede, indicativamente del 100%
per (:), e del 50% per (;); è bene memorizzarne l'uso. Quindi, (:)
indica il doppio, tranne che per (r:) italiano, che andrebbe meglio
indicato come (r;), ma (per l'occhio) risulta migliore (r:). In lingue
come il tedesco, il crono (:) è un vero elemento fonemico, perché
è fondamentale per distinguer parole come Stadt ('Stat) "città& e
Staat ('Sta:t) "stato&; quindi, (:) diventa cronèma, /:/.
2.2. È ovvio che non ci si puó fidare (né a‚dar ai singoli par-
lanti), dicendo che una certa lingua ha un suono (cioè un fone-
ma che suona, o che si realizza) come la prima vocale della pa-
rola bene, se non abbiamo concordato che ci riferiamo alla pro-
28 Pronuncia russa per italiani

nuncia neutra, che ha ('bE:ne). Infatti, più della metá degl'italiani


non pronuncia a‡atto ('bE:ne), ma ('be:ne, 'be;ene, 'be;Ine, 'b™:ne,
'b™;™ne, 'b™;Éne, 'b™;Äne). Per ora, facciamo attenzione solo alla
vocale accentata; in séguito, con più pratica _ma, soprattutto,
consapevolezza_ sará semplice capire come interpretar tutti i sim-
boli usati qui. Al momento, è più che su‚ciente saper che, per
ogni simbolo un po' diverso, c'è una vera di‡erenza, anche se
dapprincipio non percepibile, per la maggioranza degli adulti.
Normalmente, solo nell'Italia Centrale, troviamo davvero
('bE:ne), ma spesso anche ('bE;Ene, 'bE;™ne) e, specie nella Toscana
tirrenica, pure ('bE;Äne, 'bÄ;Ene). Perció, è fondamentale arrivar
a sapere con certezza sia ció che s'intende suggerire, sia ció che
ogni singolo parlante pronuncia e‡ettivamente.

2.3. Quindi, è necessario aver un criterio di riferimento sem-


plice e sicuro, verificabile prontamente (o con un maggior impe-
gno, se non si fosse proprio "nati per la fonetica&). La ƒ 2.1 mo-
stra le posizioni estreme raggiungibili dal medesimo punto (del
centro del dorso della lingua) per la produzione di suoni vocalici.

2.4. La ƒ 2.2 ci fa vedere, più chiaramente ancora, il voco-


gramma (ingrandito e suddiviso in 30 caselle) corrispondente
a quelli in miniatura nei quattro orogrammi della ƒ 2.1. Sono
aggiunte anche le posizioni delle labbra per quei quattro suoni
vocalici, o meglio vocóidi: (i, x, ª, u). Per (u), le labbra sono
arrotondate, come si vede anche dal relativo segnale nero: roton-
do, mentre gli altri tre sono quadrati _ per indicar labbra non-
-arrotondate, o (di)stese.

˙ 2.1. Vocoidi estremi (per lo stesso punto al centro del dorso).

i u

π å
2. Per pronunciar bene le vocali 29

˙ 2.2. Punti estremi sul vocogramma (e posizioni labiali).


i u

π å

2.5. Passando alla ƒ 2.3, vediamo gli orogrammi (sempre coi


vocogrammi in miniatura) e i labiogrammi dei nove elementi
vocalici necessari per la pronuncia neutra dell'italiano: (i, e, ™,
E, a, O, ø, o, u). È fondamentale osservar bene l'altezza relativa
in ogni orogramma, riferendosi anche al rispettivo vocogramma,
che poi ritroveremo ingrandito (nella ƒ 2.4) per una migliore e
più consapevole valutazione d'ogni vocoide in relazione agli altri.
Intanto, osserviamo (sempre nella ƒ 2.3) le posizioni labiali
per ognuno dei nove vocoidi italiani. Naturalmente, dobbiamo
soddisfare anche la curiositá di riferire tutto questo a noi stessi,
controllando con uno specchietto le nostre labbra (e le relative
aperture mascellari, che sono strettamente collegate: più le labbra
s'aprono, più s'abbassa la mandibola, e viceversa). Presto, tutte
queste "scoperte& diventeranno automatiche, per cui non servirá
più controllare con lo specchietto.

˙ 2.3. I nove foni che realizzano i sette fonemi (rappresentati da cinque


grafemi) vocalici dell'italiano neutro.

i u

e o

™ ø

E O

a
30 Pronuncia russa per italiani

2.6. Finalmente, consideriamo con molta attenzione la ƒ


2.4; dapprima la parte a sinistra, più semplice, per un primo
impatto "indolore&; poi, anche quella a destra, più particolareg-
giata (e più utile, al di lá della maggior complessitá apparente).
Infatti, il vocogramma completo ci mostra anche i segnali, che
ci danno parecchie informazioni simultanee. Prima di tutto, la
collocazione precisa del punto centrale del dorso della lingua (mol-
to meglio che nella ƒ 2.3). Inoltre, la posizione labiale (data, co-
me s'è visto, dalla forma del segnale). Infine, ci mostrano chiara-
mente anche il riferimento all'accento possibile per ogni vocoide.
I segnali neri indicano la sillaba accentata (preceduta da (')):
bella˚ nota ('bEl:la, 'nO:Ta); quelli bianchi, sillaba inaccentata (o
non-accentata): vide˚ benché˚ cubo˚ poiché ('vi:D™, b™˙'ke, 'ku:bø,
pøi'ke); quelli neri col centro bianco indicano vocoidi che ricor-
rono in entrambi i casi, sia in sillaba accentata che inaccentata:
pini˚ vede˚ patata˚ solo˚ usufrutti ('pi:ni, 've:De, pa'Ta:Ta, 'so:lo, &u-
zu'fruT:Ti).

2.7. Ovviamente, si deve verificar personalmente tutto que-


sto, memorizzando visivamente i simboli e i segnali, con le posi-
zioni relative nel vocogramma e coi labiogrammi, oltre alla me-
morizzazione uditiva dei timbri precisi di tutti questi vocoidi,
aiutandosi anche con registrazioni attendibili, pure per l'italia-
no… (E non vanno ascoltate una sola volta!)
È importante considerar anche la ƒ 2.5, per il meccanismo

˙ 2.4. I nove vocoidi italiani neutri posti genericamente sul vocogramma


(a) e gli stessi con collocazioni più precise, grazie ai segnali (b): | = finale
davanti a pausa, » = deaccentato.

i u /i/ (i) /u/ (u)

e o /e/ (e, /o/ (o,


™ ø ['i/'u]-™|) ['i/'u]-ø|)
E O /E/ (E, /O/ (O,
»™) »ø)
a
(å) (∫) /a/ (a)
2. Per pronunciar bene le vocali 31

della nasalizzazione dei vocoidi, esemplificati con (i, a, u) e (i,


Å, u). Infatti, la pronuncia neutra italiana non presenta normal-
mente tale nasalizzazione, che peró è presente in certi accenti
regionali o sociali (e quindi va evitata anche in russo).
Geo-socialmente marcati (ma trascritti genericamente, qui,
coi timbri neutri per le V e le C) possono esser esempi regionali
come in quanto tempo (i˙'kwÅnTo 'Tím:po), oppure, al contrario,
possono indicar la nasalizzazione d'una pronuncia più o meno
"impegnata& di parole francesi, come in: champagne (Sam'paN:,
SÅm-) (italiano, o (ߌ'pAN) in francese). In russo, invece, non si
punta alla nasalizzazione nei prestiti francesi (che pure sono
molto usati, anche in questa lingua, e non da poco tempo).

˙ 2.5 Di‡erenza tra vocoidi orali e nasalizzati.

i a u

i Å u

2.8. Ora, siamo in grado di passare _con la necessaria prepara-


zione_ all'analisi delle vocali russe, ricorrendo anche a indicazio-
ni regionali italiane, per attirar l'attenzione su (utili) somiglianze
e su di‡erenze (problematiche).
Come giá detto, oggi, la pronuncia russa per italofoni più
conveniente da apprender e insegnare è quella internazionale,
accompagnata da osservazioni utili per conoscer anche altre pe-
culiaritá native che si possono sentire da cd e dvd; pure in rete
si trovano notiziari e anche film e telefilm originali o doppiati
in russo (spesso con la possibilitá di scaricarli e conservarli).
Questa scelta è pratica e meditata allo stesso tempo. Infatti,
l'accento internazionale, più semplice rispetto a quelli nativi,
è senz'altro meglio di tutti quegli accenti ibridi e decisamente
stranieri che esibiscono coloro che apprendono il russo senza
una vera preparazione fonetica.
32 Pronuncia russa per italiani

La semplificazione proposta qui non è a‡atto inferiore (o


più artificiosa) rispetto a quanto si possa trovar in altri libri sulla
pronuncia del russo, preparati anche da fonetisti nativi. Infatti
(volutamente, nel migliore dei casi), pure le trattazioni più accre-
ditate comportano delle semplificazioni o delle scelte, che non
sono sempre completamente condivisibili, per raggiunger obbiet-
tivi su‚cientemente accurati e utili (giacché trascurano, o sotto-
valutano, certi aspetti, insistendo, invece, su altri che sono deci-
samente meno consigliabili e più fuorvianti).

2.9. La ƒ 2.6 mostra gli orogrammi (coi vocogrammi in mi-


niatura) e i labiogrammi degli otto elementi vocalici necessari
per una soddisfacente pronuncia del russo "internazionale&.
Più avanti (§ 2.19-20), mostreremo che, per una pronuncia "in-
ternazionale alla nativa& ne servono, in realtá, altri cinque, arri-
vando a tredici. Peró, se si fa attenzione alla collocazione di (i,
y, u), nella ƒ 2.7, si vede bene che i tre segnali sono piuttosto
bassi nelle loro caselle del vocogramma. Questo fa sì che i timbri
prodotti siano, in qualche modo, quasi intermedi fra vocoidi
(molto) alti (i, y, u) e altri semi-alti (I, Y, í) (che, nel vocogramma,
andrebbero collocati nelle caselle della riga sottostante), come
in tedesco Lippe˚ ‰uss ('lIp¢, 'flUs).
Quindi, gli elementi vocalici da usare, per ora, sono otto,
(i), (E, e), (a, à), (o), (u), (y), raggruppati in sei fonemi vocali-
ci /i, e, a, o, u, y/. Altre analisi fonologiche, decisamente più
astratte e meno soddisfacenti, perché decisamente meno pratiche,
danno solo cinque fonemi vocalici per il russo: "/i, E, a, ø, u/&
corrispondenti a /i, e, a, o, u/. Peró, sono obbligate a "inventare&
molti più fonemi consonantici di quanti, in realtá, ci sia biso-
gno; perdipiù, allontanandosi maggiormente dalla grafia u‚ciale
russa (che giá non è molto "amichevole& per ricavar la pronuncia
e‡ettiva, essendo basata su tradizionali considerazioni morfologi-
che, non certo foniche).
D'altra parte, l'"ortografia& distingue fra i /i/ e y /y/, anche
se non è stata adeguata nei casi in cui i sia preceduta da c, w,
< (c, w, W), come in intonacià (éintàèna_cyjà).
2. Per pronunciar bene le vocali 33

˙ 2.6. Gli otto vocoidi necessari per il russo internazionale: (i; E, e; à, a; o; u; y).

i … u

™ ø
å

2.10. Un'altra possibilitá, che qualcuno usa per le vocali rus-


se, ma che noi non seguiamo, è di considerar fonemi indipenden-
ti le vocali inaccentate, come, per esempio, /à/. Quindi, avrem-
mo: /i, I, e, a, à, o, u, y, Y/ coi loro tassofoni (da chiarire con le
modalitá d'applicazione, come /9I9/ ('9i9)). Le nostre trascri-
zioni foniche sono più fonetiche che fonemiche, per esser più
utili; e, quindi, comprendono almeno due varianti contestuali,
o tassófoni: l'inaccentato (à), appunto, e anche l'accentato (E),
che ricorre fra consonanti palatali, o palatalizzate. Questi contesti
"inter-palatali(zzati)& sono convenientemente rappresentati da
/9=9/, e valgono anche per il dittongo u‚ciale /ei/ preceduto
da /9/: /9ei/ (9Ei), come vedremo presto (che è il caso decisamen-
te più comune, anche rispetto alle altre sequenze /9=i/).
S'è deciso d'usar (E), dato che è anche un fono dell'italiano,
come utile avviamento per altri tassofoni vocalici nei contesti
inter-palatali, che vedremo per la pronuncia "internazionale al-
la nativa& (e, ovviamente, nelle pronunce e‡ettive dei nativi).
Usiamo anche (à), come avviamento alla riflessione sulle vocali
inaccentate, dato che, in italiano, le vocali inaccentate manten-
gono timbri molto chiari e riconoscibili, generalmente coinciden-
ti con quelli delle vocali accentate. Comunque, nella pronuncia
neutra (moderna nativa) del russo, all'/'a/ inaccentato corrispon-
dono due vocoidi (à, A), come vedremo.
Ma dobbiamo avvertire, fin da ora (insistendoci molto), che
34 Pronuncia russa per italiani

sono decisamente fuorvianti e più dannosi che utili, per un


buon apprendimento della pronuncia russa, quei libri che ricor-
rono a simboli come (E, π, A, È) (e anche (î, fl, ø, ∏), ammeno-
ché _come si vedrá_ non si possano riferire a pronunce mediati-
che o tradizionali).
Tutto questo, per non parlare dei fantasiosi "simboli& della
tradizione sovietica, costituiti perlopiù da caratteri cirillici (me-
scolati ad altre "cose&, fra cui e‡ettivi simboli IPA, ma con valori
ben diversi, a volte), compresi segni seguìti da esponenti, nel
pietoso tentativo di (far) alluder a qualche di‡erenza in direzio-
ne di "qualcosa&, ma senz'arrivar a nulla di concreto o di vera-
mente attendibile.
I simboli vocalici, che servono per l'italiano neutro, sono
nove, (i, e, ™, E, a, O, ø, o, u), con allungamenti non distintivi,
che dipendono dall'accento e dalla struttura sillabica: fato ('fa:to),
fatto ('fat:to). Anche in russo, la durata vocalica, in sillaba accen-
tata, ha una sua applicazione, sebbene non distintiva (come non
lo è in italiano), tramite il semicrono _in sillaba non-caudata
interna di parola, quindi, inferiore a quella che serve in italiano_
come mostrano esempi successivi.

2.11. Nella ƒ 2.7, i vocogrammi danno _quindi_ gli otto ele-


menti vocalici necessari per la pronuncia russa "internaziona-
le&. Confrontando i nove elementi dell'italiano neutro, nella
ƒ 2.4, vediamo chiaramente che il russo ha tre vocoidi nello
spazio centrale del vocogramma, (y, à, a), contro (a) dell'italiano,

˙ 2.7. Vocogrammi degli otto monottonghi (per i sei fonemi) e i corrispon-


denti dittonghi del russo internazionale.

(i, òji,
(u) (ii), (…i) (ui)
éji), (…)

('™, '9e9) ('ø) ('™i, '9ei) ('øi)


('a, ’å) ('ai, ’åi)
2. Per pronunciar bene le vocali 35

mentre ha i timbri intermedi (e, o) (coll'aggiunta di (E), come


giá visto), invece dei quattro fon(em)i dell'italiano (e, E÷ o, O).
In certe parlate regionali italiane, la realizzazione e‡ettiva del fo-
nema /a/ è abbastanza diversa da quella neutra e da quella russa: nel-
l'accento romano è solo un po' più avanzata, ma, in Emilia-Romagna
e nell'Alto-Sud, abbiamo anche posizioni molto più avanzate: (q).
Altri accenti regionali italiani hanno, invece, un'articolazione
troppo arretrata, (Q), per esser adatta per il russo normale; ció
avviene in Piemonte, Val d'Aosta, Lombardia settentrionale (e
Ticino, nella Svizzera italiana), Trentino. Inoltre, soprattutto
in sillaba inaccentata, molti dialetti e pronunce regionali di tut-
t'Italia possono aver /a/ (à, Ô). Si noti che, nel vocogramma, (Ô)
occupa la casella sùbito a destra di quella di (à); quindi, il dorso
della lingua è più arretrato, anche se solo di pochi millimetri.

2.12. Ora, vediamo degli esempi per i sei fonemi vocalici


del russo internazionale, /i, e, a, o, u, y/, compresi i due tassofoni
più importanti, (i), (e, E), (a, à), (o), (u), (y). Per le V semplici,
abbiamo: idti (iTèTi_), denì (èDEN), net (èNet), rano (èra_nà), goro-
da (égàràèda_), dom (èdom), budu (èbu_du), krysy (kèry_sy).
Il russo, rispetto all'italiano, avrebbe solo dittonghi fonemici
di tipo /=i/. In realtá, in svariate parole, si trovano anche dit-
tonghi con secondi elementi di‡erenti da (i), che derivano dalla
giustapposizione d'elementi vocalici diversi. Come si vede bene,
in sillaba inaccentata, ai due grafemi cirillici a, o corrisponde
il fonema /a/ (à).
Ecco degli esempi per i dittonghi fonemici: kij (èKii), sinij
(èSi_Nii), èj! (èei), kopejka (kàèPEikà), maj (èmai), xaj (èxai), voj-
na (vàièna_), aèroplan (éàiràpèlan), delajte (èDe_làiTi), boj (èboi),
zaròj (zàèRoi), <uj! (èWui), dùjm (èDuim), ujti (uièTi_), vyplùjte!
(èvyp-LuiTi), vyjti (èvyiTi), belyj (èBe_lyi).
Per i dittonghi giustapposti, tipici dei prestiti, troviamo, per e-
sempio: kauxuk (kàuèxuk), radio (èra_Dià, @-io), kakao (kàèkaà, @-ao),
wou (èwou) (anche Wou (èwou), per Shaw), nou-hau (nouèhau).
36 Pronuncia russa per italiani

Gl'italiani e le vocali russe

2.13. È piuttosto evidente che i sistemi vocalici dell'italiano


e del russo di‡eriscono sia per il numero degli elementi necessari,
sia per i timbri e‡ettivi: basta riguardar le ˙ 2.3-4 e ˙ 2.6-7.
Quindi, bisogna rispettar adeguatamente sia i timbri non
presenti in italiano (per ora bastano (y, à)), sia la loro distribuzio-
ne precisa nelle varie parole, nonché le semilunghezze tipiche:
syn (èsyn), àzyk (jièzyk), èpoha (ièpo_hà), krasnyj (kèrasnyi).
Comunque, è molto importante non ignorar quando, pur usan-
do uno stesso simbolo, il segnale relativo sul vocogramma occupa
una posizione un po' diversa, all'interno della propria casella.

2.14. L'impiego di trascrizioni è fondamentale nel metodo


fonetico naturale. Una volta vinta l'iniziale perplessità (e, forse,
di‚denza), è evidente che non si tratta d'un'inutile fatica aggiun-
tiva. Al contrario, permette di liberarsi dalla nociva dipendenza
dall'ortografia, separando e distinguendo bene fra i due livelli,
di cui fondamentale (e veramente linguistico) è quello fonico,
sebbene sia ancora imperante l'ingannevole impressione che la
lingua genuina sia quella ambiguamente indicata dalla grafia.
In italiano neutro, le rare parole che finiscono in sillaba cau-
data accentata hanno la consonante finale allungata, tranne nel
caso di /r/: festival (quando accentato sull'ultima) (&festi'val:),
tram ('tram:), fon ('fOn:), bis ('bis:), ma ter (latino) ('tE:r), bazar
(baQ'Qa:r). Anche i raggruppamenti consonantici possono aver
divisioni diverse fra italiano e russo, come si vede qui sotto, per
/£dr/ (e altre combinazioni, iniziali o interne, come /8l/).
È fondamentale tener ben presente questo fatto, perché il
russo ha durate diverse, come mostrano questi esempi (sebbene
i soliti "italiani medi& non se ne rendano a‡atto conto, anche
se con laurea in lingue o, addirittura, insegnanti di lingue!):
lampa (èlampà), gorod (ègo_ràt), luna (luèna_), drug (dèruk), pev-
xij drozd (èPefxiid èrost).
Più avanti, vedremo che in russo, per certe consonanti, ci
può esser una certa geminazione consonantica, a dir il vero, più
2. Per pronunciar bene le vocali 37

contenuta che in italiano; però, la si può trovar anche in posizio-


ne iniziale assoluta, dopo pausa: switì (wèwyT). Ovviamente, si
tratta d'un fenomeno lessicale, che non ha nulla a che vedere
con la cogeminazione italiana, come in: tre cani (tRek'ka:ni).

2.15. Ora, consideriamo, con qualche esempio, gli errori ti-


pici degl'italofoni. Prima di tutto, osserviamo che sia la durata sia
i timbri impiegati sono inevitabilmente quelli dell'italiano (salvo
eventuali implicazioni regionali); perciò, la tendenza è a non per-
cepir la di‡erenza, non solo fra (a, à), ma nemmeno per (e, E) (né
fra altri tassofoni di vocoidi, che vedremo nella seconda parte del
volume, per le pronunce native, anticipati nei § 2.20-21).
Riprendendo gli esempi appena fatti, notiamo (includendo qual-
che pronuncia regionale italiana): lampa *('lam:pa, ≠'laampa, ≠≠-Êa,
≠≠≠-ba), gorod *('gO:Rad, ≠-od, ≠≠-dÈ), luna *(lu'na, ≠-'naa), drug *('drug:,
≠'druug, ≠≠-gÈ), pevxij drozd *('pjEfcii 'drOz:d, ≠-ci, ≠≠-z:dÈ).
Aggiungiamo che le sillabe non-caudate accentate russe, an-
che finali, hanno i vocoidi semiallungati sia in tonia che in pro-
tonia; quindi le segniamo così per un utile confronto coll'italia-
no: da (èda_), nomer doma (èno_Mir èdo_mà) mentre, in pronuncia
all'italiana, abbiamo: *(èda) e *('nO;miR 'dO:ma).

2.16. Inoltre, le vocali russe che mancano in italiano, (y, à)


(sebbene (à) sia possibile, come sappiamo, in molti dialetti e
accenti regionali d'Italia), tendono a esser sostituite da (i, a)
(anche per nefasto influsso d'una grafia poco amichevole per la
pronuncia): syn *(èsin:, #-n:Å), àzyk *(jaèzik:, #-k:Å), èpoha *(EèpO:-
ha, ≠-ka), krasnyj *('kraz:nei, -Èi, ≠-ni).
Il maggior problema, per la comunicazione e comprensione,
è costituito da (y), giacché l'italiano non ha nulla del genere; e,
come s'è visto, il tentativo meno peggiore consiste nell'uso di
(Èi), per (yi), oppure –anche in sillaba accentata– di (e), che suo-
na un po' diverso da (i), ma in direzione errata, nel vocogramma
(perché s'abbassa, invece d'arretrare): syn *(èsEn:, #-n:Å), krasnyj
*('kraz:nei).
Però, per i nativi, potrebbe far pensar più alla pronuncia tra-
38 Pronuncia russa per italiani

dizionale (con ekanìe (èje_kàNji), con e mantenuta distinta in


sillaba inaccentata, (È), corrispondente a (E) centralizzato), inve-
ce di fondersi con i, come nella pronuncia moderna (con ikanìe
(èi_kàNji)): teràtì (%ièR°%) (rispetto a quella tradizionale: (%ÈèRÉ%)).
Infatti, molti russofoni nativi, specie se lavorano nel campo del-
l'insegnamento (pure a nativi) o dell'interpretariato, hanno una
"strategia& che ritengono "furba&, per "aiutare& gl'insicuri a di-
stinguer nell'"ortografia&, per esempio, desinenze come -e, -ej,
-em da -i, -ij, -im. Però, oggi, è più che normale e giusto che
non si distinguano nella pronuncia, che è legittimamente del
tutto uguale: /-i, -ii, -im/ (-i, -ii, -im) (nativamente, quest'ultima
è (-Im)).
Ovviamente, per questi parlanti, il timbro internazionale
(i) è piuttosto diverso dal loro. Ma, nella pronuncia alla nativa
il timbro e‡ettivo, (I), è più vicino a quello della pronuncia
neutra (moderna).

2.17. Un simile malaugurato espediente è abusato dall'"intel-


ligente& personale didattico di troppe scuole elementari italiane,
che, per far in modo che gli allievi scrivano "correttamente& i
verbi ho˚ ha˚ hai˚ hanno, non si peritano d'avvilir e umiliar la
lingua di Dante, escogitando la "furbizia& di dire */hO, ha, hai,
hanno/.
L'unico risultato –decisamente schizoide– che ottengono è
che i bambini possono arrivar a scrivere adeguatamente (anche
se non sempre, ovviamente), ma al contempo si riducono a dire
proprio */hO, ha, hai, hanno/, che sono degli errori madornali.
Invece di "strategie& assurde, come questa, basterebbe condurre
alla riflessione linguistica sulla convenienza di distinguer grafica-
mente i verbi visti dalle altre forme linguistiche, come o˚ a˚ ai˚
anno. Tali "insegnanti& meriterebbero l'espulsione sicura dalle
scuole…

2.18. I dittonghi fondamentali del russo, (ii; ei, Ei; ai, ài; oi;
ui; yi) /ii, ei, ai, oi, ui, yi/ (º § 2.12), generalmente, sono resi da-
gl'italiani come *(i, ±ii÷ Ei÷ ai÷ Oi÷ ui÷ ei, ≠i): kij *(èki, @èki_i), si-
2. Per pronunciar bene le vocali 39

nij *(èsi:ni, @-ii), èj! *(èE;i), kopejka *(kaèpjE;ika), maj *(èma_i), xaj
*(èca_i), vojna *(vai'na, voi-), aèroplan *(éairaèplan:, #éaErø-), delaj-
te *('djE:laiti, ≠-te, ≠≠-ci), boj *('bO;i), zaròj *(za'rjO;i, ≠s-), <uj!
*('Zu;i), dùjm *(èdju_im, #-mÅ), ujti *(uièti, ≠≠≠wi-), vyplùjte!
*('vi:pl[j]uiti, ≠-te, ≠≠-ci), vyjti *(èvi:ti, ≠≠-ci), belyj *('bjE:lei, ≠-li).

2.19. Da vari esempi d'errori degl'italiani, è emerso anche


l'uso d'uno schwa, (È), più o meno evidente, ma del tutto in-
volontario, come in latinus sum ü(la'ti;nusÈ 'sum:È) e sputnik
ü(sèput:nikÅ). D'altra parte, può esser anche una specie d'espe-
diente per "migliorar& la pronuncia di -yj /-yi/, come s'è visto.
Ovviamente, chi abbia seguìto attentamente i paragrafi pre-
cedenti di questo capitolo, secondo il metodo della fonetica natu-
rale, saprà trovar le soluzioni adeguate a questi problemi. Come
anche per ottenere il vocoide centrale alto, (y), partendo da quel-
lo anteriore dell'italiano, (i), semplicemente arretrando adegua-
tamente il dorso dalla lingua, per ottener la posizione linguale
intermedia fra (i) e (u), senz'arrotondamento labiale, com'è nor-
male, invece, per (u).
Infatti, le figure fornite non sono un mero riempimento,
ma parte integrante del metodo.
Approfittiamo, inoltre, per richiamar l'attenzione su di‡eren-
ze, tutt'altro che trascurabili in russo, in forme come: muzej
(muèZEi) e muzei (muèZE_ji), o tramvaj (tràμèvai) e tramvai
(tràμèva_ji). Infatti, sebbene frettolosamente possano sembrar
le "stesse cose&, anche a causa della grafia, non hanno a‡atto la
stessa pronuncia, come si vede bene dalle trascrizioni, pure come
durata totale e conteggio delle sillabe.
Inoltre, nell'accento (più) nativo abbiamo altre di‡erenze
timbriche: il semiapprossimante e un vocoide meno chiuso,
(JI), invece dell'approssimante pieno e del vocoide alto, (ji). Quin-
di: muzej (muèZEi) ÿ muzei (muèZE_JI), o tramvaj (tràμèvai) ÿ
tramvai (tràμèva_JI).
40 Pronuncia russa per italiani

Vocali russe "internazionali alla nativa&

2.20. Ora, si faccia molta attenzione alla ˙ 2.8 (confrontan-


dola per bene con la ˙ 2.7), ché mostra tutti i tassofoni vocalici
necessari per il tipo di pronuncia russa "internazionale alla nati-
va&. Pur essendo ancora una semplificazione pratica, questa
s'avvicina molto alla pronuncia nativa neutra. Precedentemente
(in particolare, al § 2.9), abbiamo introdotto i due tassofoni ag-
giuntivi più importanti per /e, a/: (E, à).
Si tratta di due princìpi diversi per l'assegnazione dei tassofoni
vocalici: il primo dipende dal contesto fonico "interpalatale&,
rappresentabile con /9=9, 9=i/ (il secondo riguarda sillabe inac-
centate). Per il contesto interpalatale, non abbiamo solo /9e9,
-i/ (9E9, -i), ma anche /9a9, -i/ (9°9, -i), /9o9, -i/ (9O9, -i), /9u9,
-i/ (9U9, -i) (compreso /9i9, -i/ (9i9, 9ii), che sarà più chiaro
dopo aver visto anche l'altro caso, che stiamo per trattare, al §
2.21). Ma, prima, osserviamo che il fonema /i/ costituisce conte-
sto "interpalatale& solo coi dittonghi u‚ciali: /9=i/. In altri ca-
si, la situazione è diversa, come mostrano bene i prestiti: pianist
(PIàèNist), millioner (éMiLIàèNer).
Riprendendo il discorso dei tassofoni, è su‚ciente considerar
i seguenti esempi (ripresi da quelli del § 2.12 e adattati), per
aver un'idea precisa del suo funzionamento: come /e/ (e) s'articola
più avanti e più in alto nel vocogramma, cioè (E), così avviene
anche per /a/ (°), /o/ (O), /u/ (U), /i/ (i) (si vedano i cinque segna-
li grigi). Nell'ultimo caso, troviamo un'articolazione più avanzata

˙ 2.8. Vocogramma dei quattordici monottonghi del russo internazio-


nale "alla nativa& (i dittonghi sono giustapposizioni di questi elementi).

/i/ ('i, —9i9, ’I) /u/ (u, 9¯9)


(òãI0, òãiJ), /…/ ('…, ’¢)


(é'ãi, é’[ã]I), (é’[ã]iJ)
/™/ ('™, '9e9) /ø/ ('ø, '9P9)

/a/ ('9Å9, 'a, ’å)


2. Per pronunciar bene le vocali 41

e sollevata, ma solo di poco, con ciò che si può mostrar, una


volta per tutte, con (iï) (il diacritico (ï) indica, appunto, la dire-
zione di questo spostamento: "nordovest&). Nel caso di /u/ (U),
il sollevamento è quasi nullo, rimanendo, però, l'avanzamento.
Osserviamo attentamente che il fonema /y/ non ricorre in questo
contesto, giacché non è mai preceduto da /9/, sebbene esista il
dittongo /yi/.
Ecco gli esempi (anticipando l'uso di (%=) per (T=), º § 3.12):
kij (èKii), sinij (èSi_Nii), èj! (èei), kopejka (kàèPEikà), maj (èmai),
xaj (èxJ°i), vojna (vàièna_), aèroplan (éàiràpèlan), delajte (èDe_lài-
%I), boj (èboi), zaròj (zàèROi), <uj! (èWui), dùjm (èDUim), ujti
(uiè%i_), vyplùjte! (èvyp-LUi%I), vyjti (èvyi%I), belyj (èBe_lYi).

2.21. Il secondo caso di tassofoni aggiuntivi per la pronuncia


russa "internazionale alla nativa& riguarda, come anticipato,
le sillabe inaccentate. Infatti, guardando i vocogrammi della ˙
2.8, troviamo tre segnali bianchi, mentre nella ˙ 2.7 c'era solo
quello per /'a/ (à). Quindi, a questo s'aggiungono /'i/ (I), /'y/ (Y),
che ricorrono sempre in sillabe inaccentate, coll'unica eccezione
che per /9i9/, pur senz'accento fonico, abbiamo sempre (9i9),
per e‡etto del contesto inter-palatale, come si vede dagli esempi
che riportiamo nuovamente (dal § 2.20): sinij (èSi_Nii), delajte
(èDe_lài%I), ujti (uiè%i_), vyplùjte! (èvyp-LUi%I), vyjti (èvyi%I),
belyj (èBe_lYi). Eccone altri due, ripresi da altri paragrafi e ugual-
mente adattati: intonacià (éIntàèna_cYjà), krysy (kèry_sY).

Notazione delle vocali nella tradizione fonetica sovietica

2.22. Chi usa anche materiali di Avanesov (o altri derivati


dai suoi) trova dei simboli francamente "misteriosi&, che qui
puntiamo a chiarire, facendo un po' di luce sulle fanta-favole
sovietiche, per le "vocali avanesovietiche&. Nel sito canipa, questa
parte (in inglese) è più ampia e più critica.
In sillaba accentata, i fonetisti sovietici ricorrono a 6 "simbo-
li fondamentali& (pur negando "pravdamente& l'esistenza del fo-
42 Pronuncia russa per italiani

nema /y/): $, e, a, o, y, v, corrispondenti a /i, e, a, o, u, y/ (i, e,


a, o, u, y). Altri 3 simboli sono usati in sillabe inaccentate: ì
(oppure ©), œ, ≠, cioè (I, A, à). Si noti che, senza bisogno alcu-
no, ì (I) ha l'assurdo doppione ©, tantopiù che il valore che ha
(È) nell'IPA è ben diverso da (I); per ≠, la "sconvenienza& è più
ridotta, dato che l'IPA (œ) e il nostro (à) sono abbastanza simi-
li (ma c'è il rischio di confonder ≠ con la consonante l).
Qualche altro autore, in e‡etti, usa ©, è, rispettivamente, per
(A, e), con un po' di maggior fedeltà fonica. Ma, l'uso di grafemi
cirillici come simboli fonici è ancora più fuorviante in opere
scritte in lingue occidentali, specie considerando $, y (che mo-
striamo usando volutamente un carattere non diverso da quello
latino, mentre i, u –o anche i, u– sarebbero meno confondibili).
Fin qua, i problemi sono pochi. Ma, fra i vari simboli, trovia-
mo anche: $4 per /I/ in /9i9, 9ii/ (9i9, 9ii) (con (i˜)), e4 per /e/ in
/9e9, 9ei/ (9E9, 9Ei), <4 per /e/ in /8e9, e9, 8ei, ei/, cioè (8e9,
e9, 8ei, ei), con la transizione (visibile sugli spettrogrammi) dal
vocoide al fono seguente, con coloritura palatale, altre volte re-
so come <$. Però, si tratta d'un fatto automatico e naturalissimo,
che non ha alcun bisogno d'esser mostrato, perché, in e‡etti,
non c'è davvero un timbro più chiuso, per <4 /<$; ma, appunto,
solo la transizione acustica. Sarebbe quasi come voler "trascriver&
in italiano *(aQ'QEjLLo, -ejLLo), invece di (aQ'QEL:Lo, -eL:Lo) per
Azeglio (o *('bajNNo), invece di ('baN:No) per bagno).
Inoltre, troviamo anche cosiddetti "simboli& come: $e per /iè/
(Iè), v< /yè/ (Yè), œv /'y/ ('Y), e$ /£'i/ ('I) (per è- iniziale inaccentata). Pe-
rò, data l'inconsistenza scientifica del principio, altri autori usa-
no ve per v< /yè/ (Yè), $< per $e /iè/ (Iè), <$ per e$ /£'i/ ('I), e ev per v<
/yè/ (Yè). Spesso, si trova il "simbolo& è sbrigativamente usato sia
per /èe/ che per /'y/, senza spiegazioni (basilari per gli stranieri).

2.23. Gli esponenti imperversano anche negli altri casi di


transizione: verso oppure da /9/, o verso /i/. Quindi, troviamo
pure: a$ per /a9, ai/ (a9, ai) (reso anche come a_), o$ per /o9,
oi/ (o9, oi) (pure come o_), nonché y$ per /u9, ui/ (u9, ui) (ov-
viamente, reso anche come y_). Qualcuno usa pure v_ o v$ per
2. Per pronunciar bene le vocali 43

/y9, yi/ (y9, yi). Ma non basta, troviamo anche: $a /9a/ (9a) (non-
ché _a), $o per /9o/ (9o) (e _o), $y per /9u/ (9u) (e _y), compre-
si j_a, j_o, j_y /ja, jo, ju/ (ja, jo, ju)!
Per tutti questi, con le solite transizioni puramente acusti-
che, il timbro non cambia e‡ettivamente, tranne che un po'
nelle pronunce tradizionale e mediatica, come si vedrà in ca-
pitoli successivi. Perciò, qualche autore, cum grano salis, perlome-
no unifica i "simboli prepuntati e pospuntati&, usando a, ê o,
ê y.
ê
In aggiunta, troviamo anche a, @ y@ (resi pure come $a$, $o$,
@ o,
$y$), per /9a9, 9o9, 9u9, 9ai, 9oi, 9ui/, che e‡ettivamente
hanno timbri un po' diversi pure nel neutro moderno: (9°9, 9O9,
9U9, 9°i, 9Oi, 9Ui) (un po' più diversi nel neutro tradizionale
e nel mediatico). Occasionalmente, si trova qualche cenno anche
a $e (je, jE9), yo "(wø)&, in realtà, (>o) (col semiapprossiman-
te velolabiato (>), che ricorre pure in y (>u), in sillaba accentata).
D'altra parte, in pronunce native (seppure non indicato dai
Nostri), abbiamo anche il semiapprossimante prevelare (<), che
ricorre, sempre in sillaba accentata, davanti a /e, a, y/: (<e, <a, <y).
Visto ch'essi, a volte, usano $eœ, per /9e[£]/ (9e[É£]), avrebbero
potuto, almeno per coerenza, usar anche eœ (oppure <œ), non-
ché aœ, oœ, pure davanti a /8, £/.
Infatti, per enfasi, in pronuncia neutra, abbiamo regolarmente:
(+eÉ, +aà, +oÖ). E, quindi, magari potrebbero usar œe (o, un po' meno
peggio, œ<), œa, œv anche per (<e, <a, <y) /e, a, y/.

Per trascrizioni fonemiche e fonetiche del russo

2.24. Un sistema fonemico del russo, che non sia del tutto
astratto e inutilmente mentalista, necessariamente ha sei fone-
mici vocalici: /i, ™, a, ø, u, …/ (non solo cinque, con un "/i/& tra-
sformista). Una trascrizione ancora più utile userebbe anche (al-
meno) tre simboli vocalici aggiuntivi, (I, ¢, å), da utilizzar in
sillabe inaccentate.
Inoltre, s'eviterebbe accuratamente pure il ricorso a sequenze
fonemiche come /0j/, rimpiazzate da /9/. Questo, inevitabilmen-
44 Pronuncia russa per italiani

te, porterebbe anche a evitar sequenze come /0i/, che necessaria-


mente passerebbero a /9i/, nonché a /9I/, una volta accettati i
fonemi inaccentati che comprendono /I/.
Tutto ciò dà un aspetto molto meno enigmatico rispetto a
precedenti trascrizioni più astratte. Fra queste, c'erano anche
nostre precedenti trascrizioni fonemiche (con /0j, 0i/), che, pe-
rò, erano sempre accompagnate da trascrizioni fonetiche che
non davano adito a dubbi, nell'intento di far acquisir una struttu-
ra fonemica, rappresentabile in modo apparentemente semplice,
specie in previsione d'un dizionario di pronuncia russa, con
simboli IPA integrati in direzione canIPA.
Comunque, considerando esempi come denì˚ zdesì˚ sdelatì˚
televidenie˚ o estestve, in trascrizione canIPA dell'accento neu-
tro moderno, abbiamo: ('Áe8, ='ÁeÀ, ='Á™;ıx⁄, &⁄i¬i'Vi;Ái~iãI,
&jiÀ⁄Ist'V™;) (-⁄iÀ⁄'V™;). In trascrizione che indichi la pronuncia in-
ternazionale, abbiamo (èDEN, zèDES, zèDe_làT, éTiLièVi_DiNiji, éjiSTiSTèVe_)
(o, se "alla nativa&, coll'unica di‡erenza di (-jI), nel quarto caso).
Se volessimo una trascrizione fonemica, sarebbe preferibile
(in quanto più utile e realistico, ma raddoppiando quasi i simboli
dei fonemi) usare: /èDeN, zèDeS, zèDelaT, TiLièViDiNiji, jiSTiSTèVe/, piut-
tosto che /èdjEnj, z'djesj, z'djelatj, tili'vidiniji, jistist'vje/ (pur non
"scandalosa&, e decisamente migliore di "cose u‚ciali& come
uƒIPA /dJenJ, zJdJesJ, 'zJdJElÈtJ, tJIlJI'vJidJInJIjI, jIsJtJIsJtJ'vJE/, che
diventano impossibili da leggere senza problemi, giacché ci par
piuttosto ovvio che l'eccesso di (J) nuoce anche alla leggibilità,
e non poco, rischiando la salute psichica).
Sarebbe decisamente da evitar anche una trascrizione "sempli-
ce& come "(dèEnè, zdèEsè, zdèélatè, tèilèivèìdèinèiji)& –addirittura con
la tanto millantata (-ijE) (più mediatica che neutra) nel dizio-
nario Kovalev/Kovalëv, con "trascrizione&, appunto, nella ter-
za edizione– e "(jisètèisètèvèé)&. Chiaramente –data la mancanza
di bravi fonesorcisti– siamo più che mai contrari anche a even-
tuali sovieticherìe, da cui è derivata la precedente, come: «d'£n',
z'd'£s', z'd'£l+t', t'il'iv'$d'in'iji, jis't'is't'v'£» (e qui ci ri-
sparmiamo lo "spettacolo circense& con gli esponenti).
3. Per pronunciar bene le consonanti

3.1. Nel metodo canIPA della fonotonetica naturale, si mostra-


no con simboli adeguati tutti i tassofoni che ricorrono in una
lingua, per descriverne accuratamente la pronuncia. Questo
permette a chiunque di confrontar la pronuncia di due o più
idiomi, per scoprirne somiglianze e di‡erenze, per apprender
e insegnar bene la pronuncia di quelle lingue.
Peró, come faremo qui, se ne puó anche semplificar un po'
la descrizione, scegliendo una pronuncia di tipo "internaziona-
le&, e decidendo di limitar il numero dei foni e dei simboli da
usare, ma sempre senza produrre qualcosa d'artificioso, che non
sarebbe di nessun'utilitá.
Chiaramente, nei capitoli in cui si descrivono le pronunce
native (neutra moderna, neutra tradizionale e mediatica), si da-
ranno tutte le articolazioni necessarie, coi relativi orogrammi
(che sono indispensabili, non meri ammennicoli), nonché i sim-
boli precisi.

3.2. Senza scender troppo nei particolari, con peculiaritá


che non servono per il russo o l'italiano, presentiamo in modo
semplice (ma non senza il necessario rigore) ció che bisogna
sapere sulle consonanti, per arrivar a conoscer quanto basta del-
le caratteristiche consonantiche delle due lingue.
Si procede per modi d'articolazione, cioè raggruppando l'appa-
rente caos dei suoni consonantici in gruppi omogenei, per impa-
rar a conoscerli adeguatamente. I modi d'articolazione riguarda-
no la maniera in cui l'aria espiratoria viene incanalata attraverso
le cavitá dell'apparato articolatorio (per cui si rivedano, meglio
della prima volta, le ƒ 1.1-3).
Segnaliamo solo che per le consonanti lo spazio articolatorio
disponibile è molto superiore a quello delle vocali (che si limitano
allo spostamento {del dorso della lingua} di 2 o 3 centimetri di tut-
46 Pronuncia russa per italiani

to l'ámbito del vocogramma e al possibile arrotondamento labiale).


Le consonanti, infatti, si possono articolare dalle labbra (da
sole, per (m÷ p, b)), fino alla laringe (per (ö÷ h)), con tutte le po-
sizioni intermedie, che (estremi inclusi) si chiamano punti d'arti-
colazione. Quelli che servono per l'italiano (comprese alcune
varianti, anche regionali) sono: bilabiale (m÷ p, b), labiodentale
(M÷ f, v), dentale (n÷ s, z÷ T, D÷ q, Q), alveolare (n÷ ß, fi÷ r, R÷ l),
postalveo-palatale (~÷ ¬÷ c, g÷ S, ò), postalveo-palato-prolabiato
(c, G÷ S, Z), palatale (N÷ j÷ L), velare (˙÷ k, g), velo-labiato (w)
(tralasciamo altre sfumature, rimandando gl'interessati alla secon-
da parte del libro, e alla Nota bibliografica).
Limitandoci, per ora, al russo internazionale (semplificato),
indichiamo alcune di‡erenze aggiuntive, non trascurabili, come
i semi-costrittivi labiodentali (f, v) (più deboli dei costrittivi ita-
liani, (f, v)) e anche palatali e velari non-sonori, (H, h) (più debo-
li dei corrispondenti costrittivi tedeschi (C, x), specie del possibi-
le uvulare ((X), invece dell'ultimo indicato sopra), come in ich
('òIC), ach ('òax, -X)). Inoltre, abbiamo i costrittivi postalveo-velari,
col loro nasale omorganico, (w, W; ∑) e il laterale alveo-velare (l).
Ma, soprattutto, il russo ha tutt'una serie di consonanti "pala-
talizzate&, che sono la maggior tipicitá di quella lingua. Quindi:
bilabio-palatale (M; P, B), labiodento-palatale (M; F, V), prepalata-
le (N; S, Z; T, D; R; L) (eventualmente anche (D)) _ non proprio
coincidenti col punto d'articolazione postaveo-palatale italiano,
(~÷ c, g÷ S, ò÷ ¬) e, meno ancora, col postalveo-palato-prolabiato
italiano, (c, G÷ S, Z)). Infine, sono abbastanza corrispondenti i
contoidi dei punti palatale (N÷ j÷ L) (coll'aggiunta degli occlusivi
(K, G)) e velare (˙÷ k, g).
Dato che l'ortografia russa ha poco a che vedere con la sonoritá
o non-sonoritá e‡ettiva delle consonanti, è bene tener presente quan-
to introdotto sull'argomento al § 1.6 (e esser sempre molto vigili).

3.3. Per i nasali, l'aria esce dalla cavitá... nasale (appunto!),


perché nella cavitá orale s'è formato un ostacolo che ne impedi-
sce il passaggio. Il velo s'abbassa e, perció, l'aria espiratoria sale
e passa nella cavitá nasale, uscendo, infine, dalle narici.
3. Per pronunciar bene le consonanti 47

˙ 3.1. Tredici articolazioni nasali ricorrenti in italiano ‹ in russo.

m n N

m M “

˙ n n/~

~ ” «

In italiano abbiamo 3 fonemi nasali: /m, n, N/, mai˚ noi˚ bagno


('ma;i, 'no;i, 'baN:No). Abbiamo anche un certo numero di tassofoni
per /n/ seguìto da consonanti diverse: con Paolo (kom'pa;olo)˚ con
Fabia (koM'fa:bja)˚ con Gina (ko~'Gi:na), con Gneo (koN'NE;o)˚ con
Carla (ko˙'kar:la). La ƒ 3.1 mostra pure queste articolazioni, da
esplorare per bene, tanto più che alcune servono anche per il russo.

3.4. Il russo, invece, ha solo due fonemi nasali, /m, n/ (poten-


dosi considerar automatico il ricorso ai tassofoni palatalizzati
corrispondenti, come vedremo sùbito dopo): matì (èmaT), tom
(ètom), nos (ènos), son (èson).
Davanti a consonanti, abbiamo assimilazione al punto d'arti-
colazione, sia in italiano neutro e centromeridionale, sia in russo
(ammenoché non ci sia indebita influenza dalla grafia, come
spesso succede): anfora ('aM:foRa), pancia ('pa~:ca), banca ('ba˙:-
ka), amfora ('aMfårå), konkretno (kå˙'kR™tnå), mango ('ma˙gå):
la pronuncia con assimilazione è normale nel parlato spontaneo,
come abbiamo potuto osservar immancabilmente ogni volta
che i parlanti non sapevano d'esser registrati. Invece, davanti a
48 Pronuncia russa per italiani

un microfono, hanno evitato quasi sempre la coarticolazione,


obbedendo a luoghi comuni influenzati dalla grafia, e produ-
cendo, quindi, generalmente: ('amfårå), (kån'kR™tnå), ('mangå).
Il russo ha poi le varianti palatalizzate: menà (Mi'Na;), semì
('SeM), semìà (SiMèja_), nànà ('Na;Nå), konì ('køN), ranìwe (èraNwy),
pesnì (èPESN), imbirì (iMèBiR), intimnyj (iN'Timn…i), kandidat
(&kåNDi'dat).
Mentre, in italiano, la fono-sillabazione non è rigidamente
legata al confine di parola: un altr'anno (&unal'tran:no), per ora
(pe'ro:ra), in russo, invece, i confini di parola sono rispettati più
fedelmente (soprattutto per singole consonanti iniziali o finali,
a di‡erenza dei gruppi consonantici, nelle stesse posizioni), per
cui si dice on odet oxenì èlegantno (&øn-å'D™t 'ø;CiN &iLi'gant-
nå), non certo "italianate& come *(&ø-na'djEt 'tO;ce nele'gan:tÈna).
Gl'italiani settentrionali potrebbero trarre un certo vantaggio
dal fatto che tendono a dividere "rispettando& le parole: un uo-
mo˚ non è˚ mal al piede˚ per ora "(u˙'wO;Omo, uμ-, no˙'EE, noμ-,
'maal al'pje;ede, per'o;ora)&, invece dei normali (u'nwO:mo, no'nE,
'ma;lal 'pjE:de, pe'ro:ra).

3.5. Gli occlusivi bloccano completamente il passaggio


dell'aria in un punto della cavitá orale, come si puó vedere nella
ƒ 3.2. L'italiano ha 3 coppie d'occlusivi: /p, b÷ t, d÷ k, g/. Sono
coppie difoniche costituite da un elemento non-sonoro, (p, t,
k), e da un altro sonoro, (b, d, g): pacca˚ bacca ('pak:ka, 'bak:ka),

˙ 3.2. Articolazioni italiane e russe, corrispondenti alle 3 coppie difoni-


che d'occlusivi /p, b÷ t, d÷ k, g/ (bilabiali, dentali, velari) e palatali(zzati).

pb td kg

pb +_ ©á

´Ò
3. Per pronunciar bene le consonanti 49

tuo˚ duo ('tu;o, 'du;o), cara˚ gara ('ka:ra, 'ga:ra). Davanti a V ante-
riori o a (j), per coarticolazione, in italiano e molte altre lingue,
ricorrono i tassofoni prevelari: banchi ('ba”:´i), laghi ('la:Òi).
Anche il russo ha 3 coppie (difoniche) d'occlusivi, /p, b÷ t,
d÷ k, g/: par ('paR), polip (på'Lip), bant ('bant), ton ('tøn), duh
('duh), kot ('kot), luk ('luk), gon ('gon). Quindi, gl'italiani non
hanno grossi problemi, però il russo ha pure le varianti palataliz-
zate: petì ('PET), pìòt (Pèjot), belka ('Belkå), tùk ('Tuk), batìka
('baTkå), tìfu (Tèfu_), tlà (TèLa_), tìma (Tèma_), denì ('DEN), dnà
(D'Na_), kit ('©it), tkòt (t'©ot), gibkij ('Gip©ii), nogi ('nø;Gi) "pie-
di& (e (nå'Gi;) "(del) piede&). I due ultimi sono articolati più
avanti ancora dei tassofoni prevelari italiani (´, Ò).
Come si vede, per "palatalizzare& /p, b; t, d/ s'aggiunge il
sollevamento del dorso della lingua verso il palato –quasi come
per (j)– nel corso della normale articolazione dei foni di partenza,
mentre per "palatalizzare& /k, g/ si ricorre agli occlusivi palatali
(©, G), cambiando quindi punto di articolazione, che viene sposta-
to in avanti.

3.6. Per i costrittivi (secondo il più consigliabile termine


articolatorio, sebbene più noti col termine uditivo di "fricativi&)
s'e‡ettua una forte stretta articolatoria che costringe l'aria espira-
toria in un passaggio tanto angusto da produrre il rumore di
frizione, udibile anche nei foni sonori. L'italiano ha 2 coppie
difoniche: labiodentale (f, v) e dentale (solcata) (s, z): fava ('fa:va),
susina (su'zi:na). Le pronunce settentrionali più tipiche hanno
un'articolazione alveolare, (ß, z): (ßu'zi;ina) (in Emilia-Romagna
l'articolazione è ancor più arretrata).
La struttura fonica del russo neutro di‡erisce parecchio da
quella dell'italiano per quanto riguarda la distribuzione di /s, z/;
infatti (prestiti linguistici a parte), mentre in italiano non ci so-
no parole che comincino con /+z/, in russo ce ne sono molte: za
('za;), zev ('Zef), zima (Zi'ma;), znatì (z'naT), zov ('zof), zont ('zont),
zrelyj (Z'Re_l…i), zub ('zup); occorre far attenzione perché fra i
due suoni c'è una di‡erenza fonemica molto importante e usa-
ta frequentemente, ˜: sad ('sat) "giardino&, ma zad ('zat) "didie-
50 Pronuncia russa per italiani

˙ 3.3. Articolazioni (semi)costrittive italiane e russe (con varianti).

fv Ç√ FV

sz sz ßfi

fiΩ À=

ëò SZ X

Δ ·

tro&, sobor (så'bor) "cattedrale&, ma zabor (zå'bor) "steccato&,


sovet (så'Vet) "consiglio, soviet&, ma zavet (zå'Vet) "insegnamen-
to&, sev ('Sef) "semina&, ma zev ('Zef) "faringe&, sov ('sof) "del-
le civette&, ma zov ('zof) "richiamo&, sup ('sup) "zuppa&, ma zub
('zup) "dente&, sud ('sut) "tribunale&, ma zud ('zut) "prurito&.
Anche all'interno di parola, il russo presenta una frequente
opposizione fonemica fra /s, z/, il che pone problemi soprattut-
to agl'italiani centro-meridionali non toscani: veslo (Vis'lo_)
"remo&, ma (emu) vezlo (Viz'lo_) "ha avuto fortuna&, kosa (kå'sa_)
"treccia&, ma koza (kå'za_) "capra&, rasa ('ra_så) "razza&, ma
(dva) raza ('ra_zå) "(due) volte&.
Certi parlanti russi hanno un'articolazione dentalveolare, (s,
z), che indichiamo solo qui (e nelle ˙ 3.3 e ˙ 3.10), eventual-
mente con possibilità d'oscillazioni fra i due tipi.
Ci sono poi i foni palatalizzati: setì ('SET), osenì ('o_SiN), vsò
(fèSo_), vesì ('VES), zàtì ('ZaT), ozero ('o_Zirå), prosìba (pèroZbà),
sdelatì (ZèDe_làT), iz+àtì (izèjaT).
3. Per pronunciar bene le consonanti 51

3.7. L'italiano ha pure il costrittivo postalveo-palato-prolabiato


non-sonoro (solcato) (S): lascia ('laS:Sa), (la) scena ({laS}'SE:na), che,
come si vede dalle trascrizioni, è geminato in posizione posvo-
calica (perché "autogeminante& in pronuncia neutra, nonché
centromeridionale). Invece, il sonoro corrispondente non è au-
togeminante e s'usa solo in parole straniere (perlopiù francesi):
abat-jour (&aba'Zu:r). Inoltre, gl'italiani settentrionali, general-
mente, non hanno la protrusione labiale e nemmeno l'autoge-
minazione (e spesso fanno sentire un (j)): pesce ('pe:Se, 'pe;eSe),
lascia ('la:Sújûa, 'la;a-), abat-jour (&aba'òu:r, -uur).
La ƒ 3.3 mostra alcune articolazioni importanti per l'ita-
liano (comprese varianti regionali) e per il russo, inclusa l'arti-
colazione di (q), a punta (della lingua) alta, (X) _ ancora più di-
versa da (S), nonché da (w).
I costrittivi del russo comprendono anche /w, W; q/: witì (èwyT),
piwu (Pièwu_), lo< (èlow), wìòt (wèjot), switì (wèwyT), <itì (èWyT),
ho<u (hàèWu_), <dòt (WèDot), s<atì (WèWaT), poz<e (èpoWWy), qit
(qèqit, XèX-), iqu (iqèqu_, iXèX-), tovariq (tàèva_Riq, -X), borq (èborq, -X).
In russo, /w, W/ s'usano sia per le parole slave, westì ('weST), Sa-
wa ('sa_wå), mywì ('m…w), <ar ('War), <itì ('W…T), ko<a ('ko_Wå),
sia per quelle importate da altre lingue, naturalmente con le as-
similazioni del caso al sistema fonico autoctono: walì ('waL) "scial-
le&, gara< (gå'raw) "garage&, v gara<e (v&gårå'We_) "nel garage&.
Altri tre fonemi "costrittivi& sono, in realtà, semicostrittivi, e
hanno pure le varianti palatalizzate: /f, v; h/ (f, v; F, V; h, H): fon
(èfon), telefon (éTiLièfon), rov (èrof), vot (èvot), povar (èpo_vàr),
rov <e (èrovWy), firma (èFirmà), wofòr (wàèFor), krovì (kèro_F),
vino (Vièno_), svet (sèVet), vvòl (VèVol), verfì <e (èVerVWy), hu<e
(èhu_Wy), pohod (pàèhot), moh (èmoh), mha (mèha_), tihij (èTi_Hii).

3.8. Il modo d'articolazione degli occlu-costrittivi, come


dice il termine articolatorio (molto più chiaro di quello uditivo
"a‡ricati&) risulta dalla combinazione d'una prima fase occlusiva
e una costrittiva. È fondamentale sapere che la prima è omorgani-
ca alla seconda (cioè prodotta nello stesso punto d'articolazione)
e che non si tratta di semplici sequenze di (t, d) + (s, z÷ S, Z), co-
52 Pronuncia russa per italiani

˙ 3.4. Articolazioni occlu-costrittive russe e italiane (con variante regio-


nale italiana (c, g)).

qQ cG

C‚ CG

me fanno imprudentemente pensare i simboli separati. D'altra


parte, (q, Q÷ c, G), di per sé, durano come qualsiasi altra conso-
nante semplice e breve, mentre sequenze come (ts, dz÷ tS, dZ)
hanno davvero due segmenti separati.
L'italiano ha le due coppie (difoniche) dentale (q, Q) e
postalveo-palato-prolabiata (c, G); i dentali, in italiano neutro
e, generalmente, centromeridionale sono autogeminanti: stazione
(staq'qjo:ne), azoto (aQ'QO:to), (la) zia ({laQ}'Qi;a); e (c, G): ci-
liegie (ci'ljE:Ge), faccia ('fac:ca), regge ('rEG:Ge). In pronuncia
toscana, (c, G) semplici posvocalici si realizzano come costrittivi:
le ciliegie (&leSi'ljE:Ze); in pronuncia centro-meridionale, (c) tende
alla riduzione, (S); mentre (G) s'autogemina: dice˚ le ciliegie ('di:-
S™, &leSi'ljEG:Ge).
Al Nord, più tipicamente, (q, Q) si realizzano come sequenze:
stanza (ß'Taa«Tsa), zanzara (Dza«'Dza;aRa); mentre (c, G) non han-
no, perlopiù, la protrusione: ciliegie (ci¬'je;ege). La ƒ 3.4 mostra
gli occlu-costrittivi considerati. In russo, è più usata l'articolazione
di (x) a punta alta, che si puó indicar usando il simbolo (C). Ció
contribuisce a distinguer meglio (C) da (T, %) (come anche (X) da (S)).
In russo abbiamo (q), come nell'italiano neutro (ma sen-
z'autogeminazione!), e (C) senza protrusione, come nell'italiano
settentrionale, carì ('qaR), lico (Lièco_), otcvesti (éàtcViSèTi_),
xas ('Cas), hoxu (hàèxu_), lux (èlux), toxka (ètoxkà), xlen (xèLen),
otxego (éàTxièvo_). Come s'è detto al § 1.6, sia /q/ che /C/ vengono
sonorizzati foneticamente davanti a consonante sonora (difoni-
ca diversa da (v)), es. placdarm (plåQ'darm), alxba (ål‚'ba_).
3. Per pronunciar bene le consonanti 53

˙ 3.5. Articolazioni approssimanti (j, w) (e semiapprossimante (J)).

ã j w

3.9. Il modo d'articolazione approssimante produce dei


foni continui con pochissimo rumore, percepibile solo in quelli
non-sonori, mentre viene coperto dalla "voce& in quelli sonori.
Rispetto ai costrittivi (che sono, appunto, molto più rumorosi)
c'è più spazio fra gli articolatòri (ƒ 3.5). L'italiano ha due appros-
simanti (sonori), palatale (j) e velo-labiato (w): ieri ('jE:ri), piano
('pja:no), uovo ('wO:vo), quale ('kwa:le).
Anche il russo ha (j) che, nella pronuncia nativa, se intervo-
calico in sillaba inaccentata, è realizzato col semi-approssimante
(ã) (e vocoidi più attenuati, come si vedrà) nella pronuncia inter-
nazionale però (j) è su‚ciente: à ('ja;), uùtno (u'jutnå), tvoò
(två'jø;), novaà ('no_vàjå), pai (på'ji;), voina ('vo_jinå), voin
('vo_jin), v mae (vèma_ji), delenie (_i'¬e;~iji), znanie (z'na_Niji).

3.10. Per il modo d'articolazione vibrante (con la sottoca-


tegoria vibrata), l'italiano ha un fonema alveolare, /r/ (r), con
(R) in sillaba inaccentata: raro ('ra:Ro), arte ('ar:te), ricredersi
(Ri'kre:deRsi). Come si vede nella ƒ 3.6, per (r), l'apice della lin-
gua (accostato leggermente agli alveoli) produce due rapidi bat-
titi, causati dall'aria espiratoria, mentre ce ne sono tre per (r:).
Ma, non si tratta di movimenti "volontari&, come per altri con-
toidi. Invece, per (R), c'è il solo rapido contatto iniziale (indi-
pendente dall'aria, come per un rapidissimo d alveolare, (D)).

˙ 3.6. Vibrante e vibrato alveolari e prepalatali.

r R

D ç
54 Pronuncia russa per italiani

In russo, come abbiamo giá visto, l'r è realizzata come vibrato


alveolare sonoro: rot ('rot), pora (på'ra_), hor ('hor) (nonostante
la pronuncia ritenuta più u‚ciale e pubblica, usata anche nei
corsi di lingua, preveda il vibrante, ('rot, på'ra, 'hor); ma, franca-
mente, dà l'impressione d'una forzatura).
Ecco esempi fonotatticamente più curiosi, almeno per gl'ita-
liani: rta (rèta_), r<i (rèWy_), bobr (èbobr), teatr (Tièatr). C'è poi
il corrispondente fono palatalizzato, come in rexì ('REC), korenì
('ko_RiN), slovarì (slå'vaR), borìba (bàRèba_), zorìka (èzoRkà),
krùk (kèRuk) (eventualmente, con (D), che è decisamente meno
frequente di (r)).

3.10. L'italiano ha 2 fonemi laterali, che si producono con-


traendo lateralmente la lingua, mentre c'è un contatto tra la par-
te mediana della lingua e la volta palatale, alveolare (l) e palatale
(L) (quest'ultimo è autogeminante, nella pronuncia neutra, cioè
geminato, se in posizione posvocalica): luglio ('luL:Lo). Negli oro-
grammi, il passaggio laterale del flusso d'aria espiratoria è indi-
cato proprio dalla freccia sul lato (altrimenti, sembrerebbe d'es-
ser di fronte a degli occlusivi). In italiano (non settentrionale), da-
vanti a (c, G÷ S), per assimilazione, abbiamo il tassofono postalveo-
-palatale (senz'alcuna protrusione, (¬), che, per maggior precisione,
sarebbe ((L))): alce ('a¬:ce).
In russo, l'l normale è alveovelare (cioè alveolare con velarizza-
zione), luk ('luk), akula (å'ku_lå), mol ('mol); l'l "palatalizzato&
˙ 3.7. Sette tipi d'articolazioni laterali per l'italiano e il russo.

+ +
l l

+ +
Ï ı

+ + +
L/¬ ¬ L
3. Per pronunciar bene le consonanti 55

è simile al postalveo-palatale italiano ma più avanzato, per la


precisione, è prepalatale (cioè s'articola fra i postalveoli e l'inizio
del palato, come anche (N; T, D; S, Z; R)), ˜: lùk ('Luk), pulà ('pu_-
Lå), molì ('moL); pure davanti a (C) ricorre (l), ˜: molxa ('molCå)
(º obolìqatì (éàbàLèqaT)).
Certi parlanti possono aver un'articolazione dentovelare,
quindi, col contatto della punta della lingua più avanti che per
l'alveovelare, che mostriamo nella ˙ 3.7.

3.11. La ƒ 3.8 classifica le articolazioni consonantiche viste,


sia italiane che russe, con le varianti importanti anche regional-
mente, come punti di partenza perché ognuno si faccia un'idea
concreta e realistica pure della propria pronuncia dell'italiano.
Altrimenti, si rischia di far solo arida e inutile teoria. Ci si deve
familiarizzar bene con tutto quello che si mostra, per aver una
˙ 3.8. Principali contoidi italiani e russi considerati finora.
.
ab
pa ala pal li i
ep o ta lar

ol
pr alve pala ove

pr tali li o-pr
ali
lat

st o e

la ta at
i nt i

po lve talv
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bi iali

ßø labi
ve ela
(a ve
alv ola

i
lab
lab

ov

lo
e

ve
bi

m M M “ ˙/n n ∑ n/~ N N {«} ˙ + nasali


p P t T © k _
occlusivi
b B d D á g +
q {C} c _ occlu-
Q {‚} G + -costrittivi
s {ß} w {ë} S _ solcati
z {fi} W {ò} Z +
(semi)costrittivi
f-f F H h _ (non-solcati)
v-v V +
_
{V} j w + approssimanti
r {D} + vibranti
R R + vibrati
l/l l ı L/¬ ¬ L + laterali
56 Pronuncia russa per italiani

˙ 3.9. Principali labiogrammi.


=+


± ±

±
m, p b, M, P B M, f v, f v, “, F V V [, ( {
+ +


+ +

±
s z, À =, q Q, T D, ⁄ Á w W, ë ò, C ‚, X, C g
S Z, c G « », & 1
=

±
±

w, u j, i td l

n, T D r R L

N, Â n, Δ k g, ˙ x «, ·

˙ 3.10. Palatogrammi importanti.

n/˙÷ t, d n÷ T, D ~/n÷ t, d ~÷ +, _ N÷ ©, á ”÷ ´, Ò

˙÷ k, g s, z s, z ß, fi w, W; ., ÷ À, =

S, Z÷ ë, ò c, g÷ C, G c, G÷ C, ‚ ⁄, Á÷ Â, © Δ, , â, j

ã l ı ¬ ¬/L L
3. Per pronunciar bene le consonanti 57

visione d'insieme dei vari modi e punti d'articolazione.


Aggiungiamo, nelle ƒ 3.9-10, alcuni labiogrammi e palato-
grammi, che vanno osservati attentamente (arrivando a rendersi
conto delle corrispondenze), ispezionandoli a lungo e con calma,
per "scoprirne& i particolari interessanti. Si tratta d'un eserci-
zio molto utile e anche divertente, allo stesso tempo: provare
per credere!
Per i labiogrammi, è necessario usar anche uno specchietto,
per far dei ra‡ronti utili con le immagini fornite.

Consonanti russe "internazionali alla nativa&

3.12. Brevemente, vediamo quali sono le di‡erenze per le


consonanti fra la pronuncia "internazionale&, vista finora, e
quella "internazionale alla nativa&. Questa presenta semplifica-
zioni minori e s'avvicina maggiormente alla pronuncia neutra
data nei æ 6-9.
Infatti, nella tabella della ˙ 3.11, troviamo dei contoidi in
più rispetto a quelli mostrati prima (ma, per ora, è su‚ciente
indicarli, giacché saranno trattati a fondo nei capitoli più spe-
cialistici).
˙ 3.11. I contoidi della pronuncia "internazionale alla nativa&.
(apico)postalveo-
labio-palatali

labiodentali
labiodento-

alveo-velari

velo-labiati
prepalatali
postalveo-

prevelari
palatali

palatali
alveolari
bilabiali

-velari

palatali
dentali

velari

m (m) (M) (“) (˙) n (n) (∑)


(~) (N) (˙)
p b (p b) t d (+ _) (© á) k g
q (Q) C (‚) (⁄ Á)
f v (F V) (Δ ,) · (y)
s z q [Q] w W (À =)
j
(ã) (F) (j)
R (ç)
ı (¬) (L)
58 Pronuncia russa per italiani

Cominciamo con (%, $), che ricorrono davanti a V\ deti (è$E_-


%I). Poi, indichiamo i più importanti ancora semiapprossimanti,
(<, >), che ricorrono davanti alle V in sillaba accentata: èho (è<e_-
hà), da (èd<a_), vol (èv>ol), putì (èp>u%).
Infine, mostriamo (J), che ricorre fra V˚ in sillaba inaccen-
tata (invece di (j) internazionale): novaà (èn>o_vàJà), delaù (è$e_-
làJu), izvestie (IzèVes%IJI).
4. Per conoscer l'intonazione

4.1. Ricorrendo alla parte del metodo fono-tonetico naturale


che s'interessa dell'intonazione, è possibile evitare d'intricar la si-
tuazione, con complicazioni inutili, e puntar _invece_ all'essenzia-
le, ricorrendo il più possibile a diagrammi chiari e direttamente
confrontabili: i tonogrammi (normalizzati e calibrati, a di‡erenza
delle selvagge curve acustiche, soggette a troppi capricci).
L'altezza tonale che usiamo sulle varie sillabe delle parole,
che formano le frasi a cui sovrapponiamo l'intonazione, è come
uno strato supplementare, che completa e vivifica la comunica-
zione e‡ettiva.
Perció, è fondamentale partir da ció che facciamo quotidiana-
mente. Lo scopo basilare è di cominciar a renderci davvero conto
di come utilizziamo le altezze e i movimenti tonali, che sono
naturalissimi e apparentemente spontanei. Infatti, le strutture
intonative sono le prime a cominciar a fissarsi nei bambini, giá
a pochi mesi di vita, aggiungendosi alle sovrastrutture parafoni-
che, che si cominciano a consolidar giá nel grembo materno (e
servono per interpretar ed esprimer, anche inconsciamente, l'e-
mozioni e gli stati d'animo).

4.2. La ƒ 4.1 è il modo più semplice per accostarci all'intona-


zione, anche se l'operazione sarebbe più immediata, e con una
corrispondenza perfetta, se ognuno di noi usasse davvero l'into-
nazione della pronuncia neutra (il che è ben lontano dalla realtá
quotidiana). Comunque, il nostro metodo ci dá le indicazioni
necessarie, anche descrittive, fornendo svariati tonogrammi,
per metterci in grado di far i confronti, pure con gli accenti re-
gionali e la pronuncia delle lingue straniere. L'importante è co-
minciare nel modo giusto.
Saper cantare, o sonar qualche strumento musicale, sarebbe
60 Pronuncia russa per italiani

senz'altro d'aiuto, giacché la figura assomiglia a un pentagramma


(essendo, in e‡etti, un tetragramma); ma questo non è fonda-
mentale. Infatti, anche se non siamo "intonati&, abbiamo acquisi-
to pienamente e fedelmente tutte le peculiaritá dell'intonazione
della lingua materna, che qui non si riferisce a‡atto a una lingua
comune a tutti. Invece, si tratta proprio della "parlata materna&,
cioè un italiano regionale, se non un dialetto locale (o entrambi),
che sono strettamente connessi e utilizzano gli stessi elementi
fonici e prosodici, sebbene con possibili gradazioni di tipicitá
e marcatezza.
È fondamentale acquisir la consapevolezza di come usiamo
queste peculiaritá; altrimenti, non siamo in grado d'analizzarle,
per conoscerle e per confrontarle, fino ad arrivar a modificarle
intenzionalmente e miratamente. Osserviamo, perció, e molto
bene, gli esempi della ƒ 4.1, seguendo esattamente le altezze
relative, per ogni frase, parola, sillaba, e singolo grafema.

ƒ 4.1. Rappresentazione icono-tono-grafica dell'intonazione italiana.


1 2 a?
Ci ve dia mo domenica. Ci ve d ia mo do me ni c
3
[Per ché non] ci ve dia mo domeni
ca?
4 me ni c
[Se non] ci vediamo do a… [perdiamo tut
t o.]
5
[Se non] ci vediamo domenica… [non im porta.]

4.3. Ripetiamo _varie volte_ gli esempi indicati (aiutandoci


con la "mánfia&, ƒ 1.4, per captare meglio le tonalitá, ma anche)
registrandoci, per riascoltarci ripetutamente, finché non cogliamo
esattamente quello che abbiamo detto, per come l'abbiamo detto.
Se non siamo parlanti veramente neutri, quasi sicuramente,
leggendo le frasi, abbiamo usato l'intonazione (oltre alle vocali
e consonanti) del nostro accento personale (molto probabilmen-
4. Per conoscer l'intonazione 61

te, assieme ad assurditá di cui la lingua stessa si vergognerebbe:


basta veder quante persone sono insopportabili da ascoltare, co-
me Daria Bignardi, non per i contenuti). Se è così, e cominciamo
a rendercene conto, invece di scoraggiarci; dobbiamo persevera-
re: siamo sulla buona strada! Diventar consapevoli di ció che
pronunciamo (anche se non ci soddisfa) è il vero punto di parten-
za del metodo tonetico _ e fonetico, ovviamente; ma qui, per
il momento, separiamo i due livelli. È bene, comunque, includer
nell'intonazione anche l'altr'aspetto prosodico del ritmo e della
struttura sillabica, che per ogni idioma sono tipici e interdipen-
denti.
Forse siamo giá in grado di riconoscer e, quindi, indicar le
di‡erenze fra ció che diciamo e quello che si vede sulla figura,
sillaba per sillaba, compresi eventuali o possibili movimenti all'in-
terno delle sillabe. Se così non fosse, dobbiamo insistere, finché
non si verifica il "miracolo&. Per ora, puó bastar anche un progres-
so parziale; in séguito, si riconosceranno più sfumature che all'i-
nizio. (Di queste deprivazioni dobbiamo… "ringraziare& la scuola
e la societá, assurdamente e irresponsabilmente "sorde&!)
Se abbiamo a disposizione i tonogrammi d'accenti regionali
(e di dialetti, oltre che di lingue e di loro accenti geo-sociali) che
troviamo in tutti i libri indicati nella nota bibliografica (sugge-
riamo anche il nostro sito canIPA Natural Phonetics˚ raggiungibi-
le ricercando canipa in rete), conviene analizzarli scrupolosamen-
te, confrontandoli con quelli dell'italiano neutro. In questo mo-
do, facciamo molto più velocemente il lavoro di confronto, che
è indispensabile (ma, ormai, questo dovrebb'esser lapalissiano).

L'intonazione italiana

4.4. Vediamo, ora, di procedere un po' più rigorosamente,


ricorrendo (dopo l'"icono-tono-grafia&) ai veri tonogrammi, per
esporre le strutture intonative in modo sistematico. Così, si po-
trá far un lavoro contrastivo di comparazione veramente utile.
Le ƒ 4.2-3 mostrano le 4 protonie e le 4 tonie dell'italiano
62 Pronuncia russa per italiani

neutro, presentate sia in modo realistico (per un più graduale


passaggio dalla ƒ 4.1), sia in modo schematico, che è più che
su‚ciente, una volta che si sia capìto davvero come interpretar
i tonogrammi. Infatti, le esatte collocazioni dei punti (per silla-
be inaccentate) e delle lineette (per sillabe accentate) sono il ri-
sultato d'attente e accurate medie dell'andamento melodico di
svariate frasi, scelte appositamente, e normalizzate (come si fa,
ovviamente, anche per i vocogrammi).

ƒ 4.2. Le 4 protonie italiane (realistiche e schematiche).


normale
//()

interrog.
/¿/ (¿)

imperat.
/¡/ (¡)

enfatica
/˚/ (˚)

ƒ 4.3. Le 4 tonie italiane (realistiche e schematiche).

conclusiva /./ (2 ' 2 3)

interrogativa /?/ (2 ' 2 1)

sospensiva /÷/ (2 5 1 2)

continuativa /,/ (2 ' 2)

4.5. Nelle tonie, c'è necessariamente una sillaba tonica, nel


vero senso relativo alla tonalitá (oltre che, in questo caso, al fat-
to di portar l'accento). La tonia ideale (perché più comoda per
4. Per conoscer l'intonazione 63

le analisi tonetiche) ha anche una (sillaba) pretonica e due postoni-


che (o postonìa+, che si possono chiamar interna e terminale, ri-
spettivamente, quando serve nominarle, per far confronti fra
lingue o accenti regionali della stessa lingua. Quindi, quattro
sillabe su cui si distribuiscono i movimenti tonetici, o melodici,
del parlato, segnati davanti alle sillabe, tranne per la postonia,
che va messa in blocco, dopo; giacché, com'è evidente, il suo
numero di sillabe, in concreto, non è sempre quello ideale.
Naturalmente (come puó mancar la protonia, o esser molto
corta, così), possiamo aver tonie con meno sillabe: la tonica, in-
vece che sulla terzultima, puó esser sulla penultima o anche sul-
l'ultima, come in: Quindici˚ Quindi˚ Qui.

4.6. La protonìa, ovviamente, precede la tonìa, incentrata


sull'ultimo accento forte dell'intonia. Tre tonie sono marcate:
conclusiva /./, interrogativa /?/, e sospensiva /÷/, la quarta è non-
-marcata, continuativa /,/. Le prime due, come ci mostrano i
primi due esempi della ƒ 4.1, s'impiegano, rispettivamente,
per a‡ermare e per interrogare; questa si definisce domanda tota-
le, perché la risposta _che riguarda tutta quanta la domanda,
nella sua totalitá_ dev'esser Sì oppure No (o Forse˚ Non so˚ Â+˘
Il terzo esempio è una domanda parziale, dato che chiede in-
formazioni sul perché (dando per scontato, o noto, il resto) e la
risposta non puó esser un semplice Sì o No. Quindi c'è solo una
parte di domanda: quella contraddistinta dalla parola interrogati-
va (come chi, come, quanto, quando, dove, che cosa˚ Â+\ Perché
non ci vediamo domenica? _ non detta come una proposta.

4.7. Come si vede dai movimenti del terzo esempio, la tonia


che si deve usare, nelle domande parziali, non è a‡atto quella
interrogativa (come, peró, ci vuole far creder la scuola, con le
sue grammatiche, e perfino le registrazioni di troppa parte dei
corsi didattici di lingue!). Invece, è conclusiva; mentre è davvero
interrogativa la protonia.
Infatti, un'a‡ermazione come Perché non ci vediamo domenica
_in risposta a una possibile domanda tipo Come mai non pre-
64 Pronuncia russa per italiani

pari (giá) tutto? o Come mai non guardi (più) gli orari dei treni?_
è distinguibile dalla domanda data sopra, fin dall'inizio, proprio
perché usa, regolarmente, la protonia normale, diversa da quella
interrogativa. C'è pure qualche di‡erenza nella forza accentuale,
infatti, è senz'altro maggiore su Perché…? che non su Perché…
Dal punto di vista pragmatico, un'altra possibilitá concreta
per l'a‡ermazione (e per la domanda: 3, nella ƒ 4.1) sarebbe
senz'altro con un inciso per domenica (se il giorno fosse giá no-
to), per cui la tonia conclusiva sarebbe su vediamo.

4.8. La protonia interrogativa comincia con /¿/ (¿), mentre quel-


la normale non ha nessun simbolo particolare. Il penultimo esem-
pio illustra la tonia sospensiva, /÷/, che s'impiega per richiamar l'at-
tenzione su ció che si sta per dire (o che si tace), in una sorta di su-
spense. C'è, poi, quella continuativa, /,/, che, invece, non produce
questo risultato, servendo semplicemente a divider l'enunciato
(per continuare, appunto), sia per non avere stringhe troppo lun-
ghe, sia per suddividerlo in blocchi, che presentino coesione se-
mantica fra gli elementi d'un gruppo, rispetto a quelli d'un altro.

4.9. Ora, rivediamo, con (più) attenzione, i tonogrammi del-


le protonie e delle tonie, dati nelle ƒ 4.2-3. Questo serve, come
sappiamo, per far le prove e per verificar quanto ci avviciniamo,
oppure no, secondo la nostra pronuncia spontanea (più o meno
regionale). È facile che le di‡erenze maggiori siano reperibili so-
prattutto per la tonia sospensiva, ch'è la più varia e "fantasiosa&.
Dato che "repetita iuvant&, riguardiamo, nella ƒ 4.3, le due
versioni delle tonie: la più schematica (ma pienamente
su‚ciente, per descrizioni scientifiche) e l'altra più realistica
(perché mostra meglio i movimenti e‡ettivi, per esser di maggior
aiuto, almeno all'inizio _ come i "tracciati& della ƒ 4.1).
Infine, osserviamo che la tonia continuativa puó sostituire
quella conclusiva, quando si voglia attenuar l'impatto di quest'ul-
tima, per esser meno categorici, o più gentili, come avviene an-
che in domande parziali, se rivolte a estranei, come Che ora è?
o Come si chiama? e Quanto costa?
4. Per conoscer l'intonazione 65

4.10. I nostri simboli tonemici, /¿ . ? ÷ ,/, ovviamente, valgono


per tutte le lingue, giacché le funzioni intonative sono comuni,
anche se sono diversissime le manifestazioni tonetiche concrete.
Ci sono vari altri "metodi& per mostrar l'intonazione, ma
noi preferiamo la notazione canIPA (derivata da quella della
scuola britannica), che ci pare più utile e anche più semplice.
Comunque, restano ancora abbastanza validi gli schemi into-
nativi d'IPA britannico, perché sono fra i pochi che abbiano
un'utilitá pratica, sebbene non siano ancora completamente og-
gettivi; anzi, a volte sono decisamente eccessivi, come quando
(per tonie conclusive e interrogative, come (2 ' 2 3) e (2 ' 2 1)+ danno
cose come "í& (e "ï&) perfino per un unico elemento sonoro,
breve, come (¤), per esempio in six˚ oppure in italiano sì, o in
russo da (ma, sarebbe come sentir una sirena!).

4.11. Applicando, quindi, i movimenti delle tre tonie a un


nuovo esempio, vediamo che, in italiano neutro, la tonia conclusi-
va è discendente (/./ (2 ' 2 3)), del tipo indicato nella ƒ 4.3 (e anche
ƒ 4.1): Domenico /Do'meniko./ (Do'me:niko23). La tonia interroga-
tiva è ascendente (/?/ (2 ' 2 1)), come nella domanda: Domenico?
/¿Do'meniko?/ (¿Do'me:niko21).
La terza tonia, quella sospensiva˚ usata per crear una sorta
d'attesa, di "suspense&, sempre nell'italiano neutro, è ascendente-
-discendente (/÷/ (2 5 1 2)): Se suo cugino si chiama Domenico, (/Do-
'meniko÷/ (Do5me:niko12)) potrebbe esser nato di domenica.
Infine, la tonia continuativa è tutta nella fascia media (/,/ (2 ' 2)):
Ho visto Domenico (/Do'meniko,/ (Do'me:niko2)), che studiava i
vocoidi russi. Spesso, in questi casi, la grafia corrente (molto po-
vera e pigra) non segna nemmeno la virgola fra Domenico e che…

4.12. Non poche varianti regionali d'italiano (e d'altre lingue)


hanno, peró, tonie con andamenti davvero peculiari, in confron-
to con quelli neutri. Rinviamo ai tonogrammi d'accenti regionali
(e dialetti) e di lingue straniere (e varianti), richiamando l'atten-
zione sul fatto che circa metá delle pronunce regionali italiane
e delle lingue del mondo, per la tonia interrogativa _/?/_ non
66 Pronuncia russa per italiani

hanno un movimento ascendente, ma ascendente-discendente,


come (2 ' 1 2), invece di (2 ' 2 1). Chi puó, controlli nei nostri libri
o nel sito canIPA.

4.13. Oltre ai due tipi fondamentali di domande, totali e


parziali, ci sono svariatissime di‡erenze e modificazioni, che
dipendono anche dalle intenzioni comunicative e pragmatiche.
Peró, quanto abbiamo detto è su‚ciente a far cominciar a consi-
derar questi aspetti dal punto di vista veramente comunicativo,
indipendentemente dalla scrittura e dai miseri espedienti o‡erti
dalla punteggiatura ortografica, che serve a malapena a scopi
sintattici, non certo intonativi.
Brevemente accenniamo agl'incisi (nei quali le virgole non im-
plicano assolutamente pause), che vengono proferiti s'una tona-
litá più bassa e più velocemente, con attenuazione degli accenti;
mentre le citazioni sono esattamente l'opposto, giacché hanno
tonalitá più alta, ed esposizione più lenta e insistita: Giovanni
disse "ciao& a tutti (e se n'andó)˘ In italiano, generalmente, l'inci-
so è basso; in russo è basso solo dopo tonia conclusiva, mentre
è medio dopo le altre tonie.

ƒ 4.4. Schemi degl'incisi e della citazione.

inciso (basso) (ì œ) /ì œ/ inciso medio (‘ ’) /‘ ’/ citazione (^ Œ) /^ Œ/

L'intonazione russa

4.14. Sarebbe stato piuttosto assurdo presentar l'intonazione


russa prima d'averne spiegato la vera natura generale, in modo
naturale, e averne presentato gli strumenti concreti per raggiun-
ger una su‚ciente consapevolezza e per proceder ai necessari
confronti, tramite la comparazione di tonogrammi normalizzati
delle due lingue (magari con varianti).
Perció, la ƒ 4.5 mostra le 4 protonie e le 4 tonie del russo in-
4. Per conoscer l'intonazione 67

˙ 4.5. Protonie e tonie russe (da confrontar con quelle italiane).

/ / (2 2 Ç 2 2 Ç 2 2 Ç 2) /./ (2 Ç 3 3)

/¿/ (¿ 2 2 Ç 2 2 Ç 2 2 Ç 2) /?/ (2 Ì 2 2)

/¡/ (¡ 2 2 Ç 2 2 Ç 2 2 Ç 2) /÷/ (2 Ç 2 2)

/˚/ (˚ 2 2 Ç 2 2 Ç 2 2 Ç 2) /,/ (2 ' 2)

ternazionale. Ascoltando registrazioni russe (che non siano mar-


catamente localizzabili), ci si puó familiarizzare col ritmo, le
strutture sillabiche più ricorrenti e, in generale, coll'intonazione.
Le protonìe e le tonìe russe sono piuttosto diverse dalle italiane
neutre.
Infatti, le protoniche (cioè le sillabe accentate nella protonia)
sono semi-basse in russo internazionale, (Ç), ma medie in italiano,
('), come si vede confrontando i tonogrammi con quelli della
ƒ 4.2, mentre le intertoniche (cioè le sillabe fra le protoniche)
sono simili a quelle italiane. Perció, in russo, c'è un dislivello
tonale fra le protoniche (semi-basse) e le intertoniche (medie),
che in italiano non c'è. Si tratta d'una differenza che si puó co-
glier facilmente, al semplice ascolto.
Anche per quanto riguarda le tonie, ci sono delle di‡erenze
per nulla trascurabili (come risulta dal confronto delle ƒ 4.5 e
ƒ 4.2). Infatti, la conclusiva russa, /./ (2 Ç 3 3), è semi-bassa e la sil-
laba seguente (la postonica interna) è giá nella fascia bassa, men-
tre in italiano (neutro, giacché le intonazioni italiane regionali
sono molto diverse fra loro) sono entrambe nella fascia media
(un po' degradanti), /./ (2 ' 2 3). La postonica terminale è simile
nelle due lingue.
La tonia interrogativa russa, /?/ (2 Ì 2 2), è molto diversa da
quella italiana, /?/ (2 ' 2 1) (º ƒ 4.3). Infatti, in russo, dalla tonica
(cioè la sillaba accentata della tonia) alla fine c'è un movimento
(ascendente-)discendente, s'un livello più alto che per la conclusi-
68 Pronuncia russa per italiani

va. Invece, in italiano, il movimento è ascendente (sempre nell'ac-


cento neutro, giacché in molte regioni italiane il movimento è
abbastanza simile a quello del russo, il che potrebbe esser un
vantaggio, sapendolo sfruttare).
Anche la tonia sospensiva russa, /÷/ (2 Ç 2 2) (leggermente ascen-
dente), è piuttosto diversa da quella italiana, /÷/ (2 5 1 2) (discenden-
te fino alla fascia media). Il movimento di quest'ultima, infatti,
è più simile a quello dell'interrogativa russa, che non a quello
della sospensiva, avendo la tonica e la postonica interna alte,
(5 1). Questo puó causar ambiguitá comunicative. Perció, bisogna
far molta attenzione; e acquisir per bene le tonalitá giuste. La
postonica terminale è media in entrambe le lingue, (2), con una
leggera di‡erenza, visibile nei tonogrammi.
Ora, riporteremo alcuni esempi utili per applicar le protonie
e tonie a vari tipi di frasi, fra le più normali e frequenti, allo sco-
po d'esercitarsi nella produzione, ma anche nel riconoscimen-
to, quando s'ascolta il russo.

4.15. Tenendo ben presente la ƒ 4.5, da usar come modello


da seguire, vediamo sistematicamente una serie d'esempi. È be-
ne tener d'occhio anche le ƒ 4.2-3, soprattutto per le di‡erenze:
per evitar d'usar gli schemi italiani, invece di quelli russi.
Naturalmente, prima ancora di tutto questo, ogni parlante
italiano dovrebbe riuscir a conoscer anche le proprie abitudini
intonative. Infatti, ogni accento regionale ha le sue peculiaritá,
con suddivisioni interne, provinciali e subprovinciali, come si
puó vedere dai æ 9-15 del Manuale di pronuncia italiana, o dalle
riduzioni e semplificazioni riportate nell'Avviamento alla foneti-
ca˚ o in Pronunce straniere dell'italiano. Si consiglia anche di
cercar il pdf Italian intonation: neutral “ regional accents, nel
sito canIPA, digitando semplicemente canipa˘
Mentre certe intonazioni regionali italiane sono abbastanza
contenute nei movimenti, altre sono, invece, piuttosto movimen-
tate e pittoresche. Lasciamo ai lettori interessati il compito di
"scoprire& quali siano le proprie peculiaritá, sia ascoltandosi at-
tentamente, sia aiutandosi coi tonogrammi forniti nei libri e
4. Per conoscer l'intonazione 69

documenti appena indicati. Soprattutto al Nord e nell'Alto-Sud


le protonie e varie tonie sono alquanto movimentate: troppo,
sia per l'italiano neutro, che per il russo.
Si puó capir la provenienza regionale d'un italiano che "par-
la& russo semplicemente ascoltandone, anche da lontano, i mo-
vimenti tonetici, pur senza percepire e comprender le parole
delle sue frasi.
Quindi, oltre a "contener& le proprie peculiaritá originarie,
gl'italiani (come, in fondo, qualsiasi straniero) si devono impe-
gnar un po' per apprender su‚cientemente le strutture
intonative del russo, tramite confronti e ascolti attenti (limitan-
dosi alla pura imitazione solo per le peculiaritá parafoniche,
che inevitabilmente accompagnano e caratterizzano tutte le fra-
si dette in modo spontaneo).

4.16. Cominciamo, quindi, con la tonia conclusiva, (2 Ç 3 3),


vedendo gli esempi:
° hotel by horowo razgovarivatì po-russki.
(éjàhàèTel byéhàrà∞wo ràzgà∞va_RivàT pà∞rusKi3 3)
(Mi piacerebbe parlar bene il russo)
My znaem, xto ty hoxewì skazatì.
(myz∞na_jim3 3 éwtoty∞ho_xiw skà∞zaT3 3)
(Sappiamo cosa intendi dire)
Bolìwoe spasibo!
(bàL∞wo_ji spà∞Si_bà2)
(Grazie mille)

4.17. La tonia conclusiva è usata, ma con protonia interrogati-


va, (¿ 2 Ç 3 3), anche nelle domande parziali:
Xto ty dumaewì ob ètom?
(^∞wto ty∞du_màjiw3 3 »^à∞be_tàm3 3«)
(Che ne pensi?)
Kak ty sebà xuvstvuewì segodnà?
(^∞kak tySi∞Ba ∞xustvujiw Si∞vodNà3 3)
(Come ti senti oggi?)
70 Pronuncia russa per italiani

Kuda ty idòwì?
(^ku∞da tyi∞Dow3 3)
(Dove vai?)

4.18. Invece, le domande totali hanno bisogno della protonia


e della tonia interrogativa, (¿ 2 Ì 2 2) (questa sulla parte più impor-
tante della domanda, non necessariamente alla fine):
Ty mo<ewì govoritì po-russki?
(^tymo_WyW22 ^gàvà∞RiT pà∞rusKi3 3) (con assimilazione: (w & W))
(Sai parlar il russo?)
Tvoj brat ponimaet èto?
(tévoib∞rat pàNima_jit22 »^∞e_tà3 3«)
(Tuo fratello lo capisce {questo}?)
On zavtra pridòt?
(^on∞zaftrà pRiDot22)
({Lui} viene domani?)

4.19. Le tipiche "domande ellittiche& russe (senza verbo,


che cominciano con la congiunzione a), che sottintendono una
parte (nota) della frase interrogativa, hanno lo schema /¿ ÷/:
A èkzameny?
(¿åigÇza;min…2 2)
(E gli esami?)

4.20. Per richiamar l'attenzione su ció che si sta per dire, o


nelle domande alternative, o sul penultimo elemento d'una lista
completa, s'impiega la tonia sospensiva, (2 ∞ 2 2) (sempre visibile
nella ƒ 4.5). Ecco degli esempi adeguati:
Esli on ne pridòt v subbotu, u nas budut trudnosti.
(∞jEsLi onéNipRi∞Dot fsu∞bo_tu22\ uénaz∞bu_dut t∞rudnàsTi3 3)
(Se non viene sabato, siamo nei guai)
Kogda à priehal na vokzal, poezd u<e uwòl.
(kàg∞da jàpRi∞je_hàl nàvàg∞zal22\ ∞po_jis tu∞We u∞wol3 3)
(Quando arrivai in stazione, il treno era già partito)
4. Per conoscer l'intonazione 71

My poedem na avtobuse ili pojdòm pewkom?


(^émypà∞jE_Dim nààf∞to_buSi22\ ^éiLipài∞Dom Piw∞kom3 3)
(Andiamo in autobus, o a piedi?)
Estì: odin, dva, tri, xetyre, pàtì.
(èjEST2 àèDin2 dèva_2\ tèRi_2 xi∞ty_Ri22\ ∞PaT3 3)
(Ce ne sono: uno, due, tre, quattro, cinque)

4.21. La tonia continuativa, (2 ' 2), viene usata con due funzio-
ni opposte: (1) richiamar minor attenzione di quella sospensiva
e (2) evidenziar meglio qualche parola o concetto d'una frase,
anche senz'arrivar a usar l'enfasi. Gli esempi seguenti ci aiutano:
Esli ty ne pridòwì v subbotu, problem ne budet.
(èjesLity2 NipRi∞Dow fsuèbo_tu2\ pràb∞Lem Ni∞bu_Dit3 3)
(Se non vieni sabato, non c'è problema)
Ty poedewì na avtobuse, na poezde, ili na mawine?
(^étypà∞jE_Diw nààfèto_buSi2\ ^nà∞po_jizDi22\ ^éiLinàmà∞wy_Ni3 3)
(Vai in autobus, in treno, o in macchina?)
éto oxenì poleznyj slovarì.
(éetà∞o_xiN pà∞Leznyis là∞vaR3 3)
(Questo è un dizionario molto utile)

4.22. Riprendiamo l'ultimo esempio, per mostrar qualche


di‡erenza dovuta all'enfasi, possibile su parole diverse nella frase:
éto oxenì poleznyj slovarì.
(ì∞e_tà ∞o_xiN pà∞Leznyis là∞vaR3 3)
(Questo è un dizionario molto utile)
éto oxenì poleznyj slovarì.
(ìéetà∞o_xiN pà∞Leznyis là∞vaR3 3)
(Questo è un dizionario molto utile)
éto oxenì poleznyj slovarì.
(ìéetà∞o_xiN pà∞Leznyis là∞vaR3 3)
(Questo è un dizionario molto utile)
72 Pronuncia russa per italiani

éto oxenì poleznyj slovarì.


(ìéetà∞o_xiN pà∞Leznyis là∞vaR3 3)
(Questo è un dizionario molto utile)

4.23. Ecco alcuni esempi d'incisi, (< ≤), e uno anche di citazio-
ne, (> ≥) (º ƒ 4.4):
Net, skazal on, à ne delal ètogo.
(∞Net3 3 »sékàzal∞on2« ∞ja_Ni ∞De_làléetàvà3 3)
(No, disse (lui), non ho fatto questo)
Konexno, moj dorogoj.
(kà∞Newnà3 3 »émoidàrà∞goi3 3«)
(Certo, tesoro)
Konexno, moà dorogaà. Ty poluxiwì èto zavtra.
(kà∞Newnà3 3 »màéjadàràèga_jà2«\ étypà∞lu_xiw éetà∞zaftrà3 3)
(Certo, tesoro. L'avrai domani)
Konexno, moà dorogaà, ty poluxiwì èto zavtra.
(kà∞Newnà3 3 »màéjadàrà∞ga_jà22« étypà∞lu_xiw éetà∞zaftrà3 3)
(Certo, tesoro, l'avrai domani)
Po pravde skazatì, skazal on, à sovsem ne uveren.
(pàp∞ravDis kàèzaT2 »sékàzal∞on2« éjasàf∞SemNiu ∞VE_Rin3 3)
(In e‡etti, disse, non sono del tutto sicuro)
Ty razve ne pomniwì, dorogoj, my smotreli ètot filìm
na prowloj nedele.
(^ty∞razViNi ∞pomNiw2 »édàrà∞goi3 3« mysmàt∞RE_Li éetàt∞FiLm2 nàp-
∞rowlài Ni∞DE_Li)
(Non ti ricordi, tesoro, che abbiamo visto questo film la setti-
mana scorsa?)
Poxemu ty skazal «° ne protiv», à sebà sprawivaù, kogda
protivopolo<noe àvlàetsà pravdoj?
(^épàxi∞mu tyskàèzal2 ’jàéNip∞ro_Tif33‘ »éjàSiéBas∞pra_wyévàju2« ^kàgédap-
ràTivàpà∞loWnàji jiv∞La_jicàp ∞ravdài3 3)
(Perché hai detto "non m'importa&, mi domando, se è vero
il contrario?)
4. Per conoscer l'intonazione 73

4.24. Le trascrizioni del æ 5 serviranno per veder l'intonazio-


ne applicata a testi e‡ettivi, come esercizio interpretativo e tra-
scrittorio, allo stesso tempo, per progredire nella padronanza
della pronuncia russa (º § 5.4.2). Si ricorda che l'eventuali pau-
se sono indicate da barre verticali: (|, ||, |||) (mentre una pausa
"potenziale&, (\), è più breve o puó anche mancare).

L'intonazione russa "internazionale alla nativa&

4.25. La ˙ 4.6 mostra le protonie e tonie della pronuncia


più "alla nativa&, che s'avvicina maggiormente a quella neutra
(º æ 9). Sarà bene far attenti e utili confronti, intanto, con quel-
la "internazionale& semplificata (º ˙ 4.5).

˙ 4.6. Protonie e tonie russe "internazionali alla nativa&.

/ / (2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /./ (2 ç 3 3)

/¿/ (¿ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /?/ (2 • 2 2)

/¡/ (¡ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /÷/ (2 ç 2 2)

/˚/ (˚ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /,/ (2 ' 2)


5. Testi in trascrizione fonotonetica

5.1. Nei primi volumi di questa collana sulla pronuncia delle


lingue per italiani˚ era fornito un intero capitolo in cui s'utilizza
una conversazione, non solo per mostrarne la trascrizione fonoto-
netica, ma anche per avviar allo studio completo della lingua in
questione, con osservazioni grammaticali e lessicali.
Per questa lingua, e per altre ancora più complesse, con mag-
giori di‡erenze rispetto all'italiano, e decisamente meno note
in Italia, si dovrebbe esser molto più completi, fornendo una
gran quantità d'informazioni, dalle più elementari alle più sofisti-
cate. Perciò, s'è deciso di presentar solo le trascrizioni, ché sono
veramente necessarie per la pronuncia. Proponiamo la scelta
primaria, senz'indicar alcuna delle varianti possibili.
Ciò non vuol a‡atto significare che quel metodo non sia ade-
guato. Anzi! Ci auguriamo, perciò, che presto autori competenti
e coscienziosi vogliano produrre interi volumi –e per svariate
lingue– sulla scia di quei nostri capitoli d'avviamento al metodo
didattico contrastivo naturale, non solo fonodidattico.
Però, forniamo le traduzioni dei testi trascritti in questo capi-
tolo (come pure per le frasi del æ 4, sull'intonazione), ma lascia-
mo al lettore lo stimolante cómpito di ricavar il significato della
favola esopica, che ormai si conosce per varie lingue e dialetti,
anche se, ovviamente, la traduzione non può mai esser letterale.
Il risultato sarà senz'altro gratificante.
Inoltre, in questi volumi, l'assenza della parte sulla riflessione
semantica e morfosintattica è compensata dalla presenza, invece,
d'un Minipronunciario, soprattutto per nomi di persona, di fa-
miglia e di luogo (o, più pomposamente, antropònimi, epònimi
e topònimi), che sono meno facilmente reperibili di quelli d'altre
lingue dell'Europa occidentale, per le quali c'è una saggia ed
encomiabile tradizione di buoni dizionari di pronuncia, natu-
ralmente anche per i termini correnti.
76 Pronuncia russa per italiani

5.2. Cominciamo, quindi, con una conversazione, alla quale


i lettori interessati potranno senz'altro aggiunger tutte le osser-
vazioni utili per la parte grammaticale e lessicale, arricchendo
il tutto. Seguirà una poesia e, infine, la favola esopica La tramon-
tana e il sole, presentata in vari tipi di pronuncia.

Zdravstvujte, Nikolaj Ivanovix!


(ìz∞drastvuiTi3 3 »éNikà∞lai i∞va_nàVix3 3«) (per varianti: § 10.12)
(Salve, Nikolaj Ivanovic!)
Zdravstvujte, Nade<da Petrovna, kak davno à vas ne videl!
(ìz∞drastvuiTi33 »nà∞DeWdà Pit∞rovnà33« ì∞kag dàv∞no jà∞vas Ni∞Vi_Dil33)
(Salve, Nadeòda Petrovna, non La vedevo da molto!)
Vy davno v Moskve?
(^évydàv∞nov màskVe_12)
(È molto che si trova a Mosca?)
Net. ° priehal nedelù tomu nazad.
(ì∞Net3 3\ éjàpRi∞je_hàl Ni∞DE_Lu tàémunà∞zat3 3)
(No. Son arrivato una settimana fa)
Gde vy <ivòte?
(^g∞De vyWy∞Vo_Ti3 3)
(Dove abita?)
° <ivu u brata. U nego bolìwaà kvartira.
(∞ja Wy∞vu ub∞ra_tà3 3\ éuNièvo_2 bàL∞wa_jàk vàr∞Ti_rà3 3)
(Sto da mio fratello. Ha un appartamento grande)
Vaw brat horowo govorit po-italìànski, ne pravda li?
(ìvàW∞brat22 hàràèwo_2 gàvà∞Rit pàitàL∞jansKi3 3\ ^éNipravdàLi12)
(Suo fratello parla bene l'italiano, non è vero?)
Da. On govorit, piwet i xitaet po-italìànski.
(∞da_à3 3\ ∞o… gàvà∞Rit22\ ∞Piwyt22\ éixi∞ta_jit3 3 »épàitàL∞jansKi3 3«)
(Sì. Parla, scrive e legge in italiano)
Ego <ena italìànka, ne tak li?
(^jiévoWyèna_2 ^itàLja…kà12 ^Niètak-Li2\)
(Sua moglie è italiana, non è così?)
5. Testi in trascrizione fonotonetica 77

Da, vot poxemu on tak horowo znaet italìànskij àzyk.


(ì∞da_à22\ ì∞vot pàxi∞mu onétàkhàràèwo_2 ìz∞na_ji titàL∞jansKii ji∞zyk33)
(Sì, ecco perché conosce così bene la lingua italiana)
Ska<ite, a kak govorit ego <ena po-russki?
(ìskàèWy_Ti2\ ^à∞kag gàvà∞RiT jiévoWy"na_2 »^pàèrusKi2«)
(Mi dica, Sua moglie come parla il russo?)
Ne oxenì horowo. Ona ponimaet poxti vsò, no govorit malo.
(Ni∞o_xiN hàrà∞wo_33\ à∞na pàNi∞ma_jit pàx∞Tif ∞So_22\ ∞no gàvàèRit2 ∞ma_là33)
(Non molto bene. Capisce quasi tutto, ma parla poco)
Vy davno znaete ego <enu?
(^évydàvno_z22 ^èna_jiTi2 »^jiévoWyènu_2«)
(Conosce da molto Sua moglie?)
Konexno. ° znal eò ranìwe moego brata.
(ìkà∞Newnà3 3\ ∞jaz ∞naljiéjo ∞ra∑wy émàjiévob∞ra_tà3 3)
(Certamente. La conoscevo prima di mio fratello)
Govoràt, xto ona oxenì milaà <enqina.
(égàvàèRat2 wtoàèna_2 ∞o_xiN ∞Mi_làjà ∞WeNqinà3 3)
(Si dice che sia una donna molto cara)
Da, ona umnaà, krasivaà i oxenì milaà.
(∞da_à22\ àénaèumnàjà2\ krà∞Si_vàjà22\ i∞o_xiN ∞Mi_làjà3 3)
(Sì, è intelligente, bella e molto cara)
U nih estì deti?
(^éuNihjEST22 ^DE_Ti22\)
(Hanno figli?)
Da, estì.
(ì∞da_2 ∞jEST3 3)
(Sì, ne hanno)
A kak oni govoràt: po-russki ili po-italìànski?
(^à∞kak àéNigàvà∞Rat3 3\ ^pà∞rusKi22\ ^éiLiépàitàL∞jansKi3 3)
(E cosa parlano: russo o italiano?)
Deti govoràt i po-russki i po-italìànski.
(∞DE_Ti gàvàèRat2\ éipà∞rusKi22\\ éipàitàL∞jansKi3 3)
(I figli parlano sia russo che italiano)
78 Pronuncia russa per italiani

Kak èto horowo! ° dumaù, xto vse deti dol<ny znatì ho-
tà by dva àzyka.
(ì∞ka_kytà éhàrà∞wo_3 3\\ ì∞ja ∞du_màjuw tof∞SE èDE_Ti2 dàlW∞nyz ∞naT22
hà∞Ta byd∞va jizy∞ka_3 3\)
(Com'è bello {bene}! Penso che tutti i bambini dovrebbero
conoscer almeno due lingue)
Nu, konexno, vse dol<ny znatì dva àzyka.
(»ìénukà∞Newnà22«\ f∞Se_22 »dàlW∞nyz ∞naD d∞va jizy∞ka_3 3«\)
(Beh, certo, tutti dovrebbero conoscer due lingue)
Vot vy russkij i oxenì horowo govorite po-italìànski.
(∞vot22 vy∞rusKii22\ i∞o_xiN hàràèwo_2 gàvà∞Ri_Ti épàitàL∞jansKi3 3\)
(Per esempio, Lei è russo e parla molto bene l'italiano)
A vy russkaà, i oxenì horowo govorite po-anglijski.
(à∞vy_22 ∞ruskàjà3 3\\ i∞o_xiN hàràèwo_2 gàvà∞Ri_Ti pàà…∞gLiisKi3 3\)
(E Lei è russa, e parla molto bene l'inglese)
Net, eqò ne oxenì horowo, no à vsò vremà zanimaùsì i
budu horowo govoritì po-anglijski. Vot vy uvidite.
(ì∞Net3 3\ iqèqo_2 Ni∞o_xiN éhàrà∞wo_3 3\ no∞jaf Sov∞RE_Mà ézàNi∞ma_juS22\
i∞bu_du éhàràèwo_2 gàvà∞RiT pàà…∞gLiisKi3 3\\ ∞vot vyu∞Vi_DiTi3 3\)
(No, ancora non molto bene, ma studio tutt'il tempo e parle-
rò bene inglese. Vedrà)
S kem vy zanimaetesì?
(^s∞Kem évyzàNi∞ma_jiTiS3 3\)
(Con chi studia?)
Ranìwe u menà byl oxenì horowij uxitelì, no on uehal, po-
tomu xto ego matì zabolela. I teperì à zanimaùsì sama.
(ì∞ra∑wy_22 éuMi∞Na èbyl2 ì∞o_xiN hà∞ro_wyiu ∞xi_TiL3 3\\ énoonu∞je_hàl3 3\
»épàtà∞muw tàjiévoèmaT2 zàbà∞Le_là3 3«\\ ìéiTi∞PER22 ∞ja zàNi∞ma_juS22
sà∞ma_3 3\\)
(Prima avevo un bravissimo insegnante, ma se n'è andato,
perché sua madre s'è ammalata. E ora studio da sola)
No vy znaete, èto oxenì trudno.
(»énovyzèna_jiTi3 3«\ ìéetà∞o_xiN t∞rudnà3 3\)
(Ma sa, è molto di‚cile)
5. Testi in trascrizione fonotonetica 79

Konexno, trudno zanimatìsà samoj, no à u<e dostatoxno


mnogo prowla; a xem bolìwe vy znaete, tem legxe pro-
dol<atì.
(kà∞Newnà22\ tèrudnà2 zàNi∞maccà sà∞moi33\\ no∞ja_22 uéWedàs∞ta_tàx-
nàm ∞no_gàp ràw∞la_22\\ àéxem∞boLwy vyz∞na_jiTi22\ éTem∞Leh-
xip éràdàl∞WaT3 3\\)
(Naturalmente, è di‚cile studiar da soli, ma ho già fatto mol-
to, e più si conosce, più facile è continuare.)

5.3. Ora vediamo bene la trascrizione d'una breve poesia di


Anna Andreevna Akhmatova, che va detta con ritmo lento, fa-
cendo sentir bene l'intimità espressa dal testo (tradotto dopo).

Anna Andreevna Ahmatova (1950, maj)


Prowlo pàtì let, i zalexila rany,
>estokoj nanesònnye vojnoj,
Strana moà,
i russkie polàny
Opàtì polny studònoj tiwinoj.
I maàki, skvozì mrak primorskoj noxi,
Putì ukazuà moràku, goràt,
Na ih ogonì, kak v dru<eskie oxi,
Dalòko s morà moràki glàdàt.
Gde tank gremel _ tam nyne mirnyj traktor,
Gde byl po<ar _ blagouhaet sad,
I po izrytomu kogda-to traktu
Avtomobili lògkie letàt.
Gde elej iskalexennye ruki
Vzyvali k mqenìù _ zeleneet elì,
I tam, gde serdce nylo ot razluki,
Tam matì poòt, kaxaà kolybelì.
Ty stala vnovì moguxej i svobodnoj,
Strana moà!
No <ivy navsegda,
80 Pronuncia russa per italiani

V sokroviqnice pamàti narodnoj,


Vojny ispepelònnye goda.
Dlà mirnoj <izni ùnyh pokolenij
Ot Kaspià i do polàrnyh lìdov,
Kak pamàtniki vy<<ennyh selenij,
Vstaùt gromady novyh gorodov.

(ì∞annà ànèdRE_jivnà2 àh∞ma_tàvà3 3\\


pràw∞lo_22 éPaT∞Let3 3\\ éizàLièxi_là2 èra_ny2\
»Wys∞to_kài22 nàNi∞Sonnyji22 vài∞noi22«\
strà∞na mà∞ja_3 3\\
i∞rusKiji pàèLa_ny2\\
à∞PaT pàl∞ny_22\\ stu∞Do_nài Tiwy∞noi3 3\\
éimàjièKi_2 »skévoSm∞rak pRi∞morskài ∞no_xi22«\\
»∞puT ukà∞zu_jà màRà∞ku_22« gàèRat2\
»nàéihà∞goN22« kàgv∞dru_WysKiji ∞o_xi22\\
dà∞Lo_kàs ∞mo_Rà22\\ émàRi∞Ki gLi∞Dat3 3\\
g∞De èta…k2 gRi∞Mel22\ ∞tam ∞ny_Ni èMirnyit ∞raktàr3 3\\
g∞De bylpà∞War22\\ bélàgàu∞ha_jit ∞sat3 3\\
éipàiz∞ry_tàmu22 »kàg∞da_tàt ∞raktu22«\\
éàftàmà∞Bi_Li22 ∞LohKiji Li∞Tat3 3\\
géDeèjE_Lii2\ éiskà∞LE_xinnyji ∞ru_Ki22\\
vzy∞va_Lik m∞qEN-ju22\\ éZiLi∞NE_jit ∞jEL3 3\\
iètam2 »géDE∞Sercy ∞ny_là àtràz∞lu_Ki«\\
étam∞maT22 pà∞jot3 3\\ »kà∞xa_jà kàly∞BEL3 3«\\
tys∞ta_làv ∞noF22\ mà∞gu_xii22\ éisvà∞bodnài3 3
»strà∞na mà∞ja_3 3«\\
éno∞Wy_vy énàfSig∞da_22\\
»fsàk∞ro_ViqNicy22 ∞pa_MiTi nà∞rodnài3 3«\\
vàièny_2\\ iséPiPi∞Lonnyji gà∞da_3 3\\
DLi∞Mirnài ∞WyzNi22\\ ∞ju_nyh pàkà∞LE_Nii3 3\\
àt∞kasPijà22\ éidàpà∞Larnyh ∞Ldof3 3\\
»kàk∞pa_MitNiKi ∞vyWWynnyh Si∞LE_Nii22«\\
fstà∞jut22 grà∞ma_dy22\\ ∞no_vyh2\ égàrà∞dof3 3\\\)
5. Testi in trascrizione fonotonetica 81

Anna Andreevna Akhmatova (maggio 1950)


Sono passati cinque anni, e ha curato le ferite,
recate dalla cruda guerra,
il mio paese,
e le radure russe
di nuovo sono piene di una gelida quiete.
E i fari, attraverso il buio della notte marittima,
indicando la via al marinaio, bruciano,
al loro fuoco, come a occhi amici,
in lontananza dal mare i marinai guardano.
Dove tonava il carrarmato, c'è ora il pacifico trattore,
dove c'era l'incendio, profuma un giardino,
e sulla strada maestra, un tempo piena di buche,
le automobili vólano leggère.
Dove le braccia mutilate dell'abete
invocavano vendetta, l'abete verdeggia,
e là, dove il cuore piangeva per l'addio,
là una madre canta, dondolando la culla.
Sei diventato di nuovo potente e libero,
o mio paese!
Ma, vivi per sempre,
nello scrigno della memoria popolare,
(sono) gli anni inceneriti della guerra.
Per la vita pacifica delle giovani generazioni
dal Caspio ai ghiacci polari,
come monumenti dei villaggi bruciati,
sorgono le moli di nuove città.

5.4.0. Infine, proponiamo la favola esopica La Tramontana


e il Sole (Severnyj veter i Solnce), in trascrizione fonoto-
netica, nella pronuncia internazionale del russo, come utile esem-
plificazione del metodo naturale e del suo sistema di rappre-
sentazione. Il lettore, dunque, esamini con attenzione ogni det-
taglio: vocodi, contoidi, strutture intonative. Si ricorda che le
82 Pronuncia russa per italiani

pause sono indicate da barre verticali: (|, ||, |||) (mentre una pau-
sa "potenziale&, (\), è più breve o può anche mancare).
Poi, proponiamo le trascrizioni della stessa favola nelle pro-
nuncia russa nativa neutra (moderna) e poi in quella (neutra)
tradizionale, oggi meno adatta (ma ancora reperibile sia in registra-
zioni, sia da parte d'insegnanti nativi russi o ex-sovieticizzati).
Farà séguito la versione mediatica, per un utile confronto, ma
anche per un avviamento graduale a ciò che si potrà e‡ettiva-
mente sentire da parte dei parlanti nativi. Va, comunque, tenu-
to sempre ben presente che anche i "professionisti della dizione&
oscillano alquanto fra questi tre tipi di pronuncia, mancando
d'una vera capacità crititica e un'adeguata informazione.
Le vocali finali accentate degli esempi isolati, quindi in tonia,
hanno il semicrono, (è=_), che perdono in protonia (º § 9.2).

5.4.1.å. Odna<dy severnyj veter i solnce sporili, kto


iz nih silìnej. Kak raz v èto vremà oni zametili zakutanno-
go v plaq putnika, iduqego po doroge, i porewili, xto tot
iz nih budet sxitatìsà samym silìnym, komu ranìwe udastsà
zastavitì putnika snàtì plaq.
Tut severnyj veter prinàlsà dutì izo vseh sil; no xem silì-
nej on dul, tem silìnej kutalsà putnik v svoj plaq; tak xto
v konce koncov severnyj veter dol<en byl ot svoej zadaxi
otkazatìsà. Togda zasiàlo solnywko, putnik ponemnogu oto-
grelsà i vskore snàl svoj plaq. Takim obrazom, severnyj ve-
ter vynu<den byl priznatì, xto solnce silìnej ego.
Tebe ponravilasì skazka? Povtoritì eò?

5.4.1.∫. Odna<dy severnyj veter i solnce sporili, kto


iz nih silìnej. Kak raz v èto vremà oni zametili zakutanno-
go v plaq putnika, iduqego po doroge, i porewili, xto tot
iz nih budet sxitatìsà samym silìnym, komu ranìwe udas-
tsà zastavitì putnika snàtì plaq.
Tut severnyj veter prinàlsà dutì izo vseh sil; no xem silì-
nej on dul, tem silìnej kutalsà putnik v svoj plaq; tak
xto v konce koncov severnyj veter dol<en byl ot svoej zada-
5. Testi in trascrizione fonotonetica 83

xi otkazatìsà. Togda zasiàlo solnywko, putnik ponemnogu


otogrelsà i vskore snàl svoj plaq. Takim obrazom, severnyj
veter vynu<den byl priznatì, xto solnce silìnej ego.
Tebe ponravilasì skazka? Povtoritì eò?

5.4.2. Pronuncia russa internazionale


(åd'naWd…2 ÇÀe;ViRn…i 'Ve;+iR2 i'sønq…2\ sÇpø;çi¬i22 kÇtøiz–~ih Ài¬Ç~ei3 3|
kåkÇRas Çv™;tåv Ççe;må2 2 åÇ~i zå'me;+i¬i2 zåÇku;tånåvàf 'pıaë2 Çpu+~I-
kå3 3 ìiÇduëëivå &pådå'Rø;ái2œ i&påçiÇwy;¬i2 2| w'tø;2 Çtøt izÇ~iy 'bu;_it2 ëëi-
Çtaqqå Çsa;m…m ÇÀi¬n…m2 2| kå&mu'Ra∑wy2 u'dasqå2\ zåsÇta;ViT Çpu+~i-
kå2 2| sÇ~a+ Çpıaë3 3||
Çtut 'Àe;ViRn…i2 ÇVe;+iR2 2 &pçi~iıÇÀa 'du+2| &izåfÇÀ™h ÇÀiı3 3|| ì&nøÇC™m
Ài¬Ç~ei ønÇduı2 2œ Ç+™m Ài¬'~ei2 Çku;tåıÀå 'pu+~ik2 fs&vøipÇıaë3 3|| takw-
'tø;2\ ìfkånÇq™ kånÇqøf2 2œ| ÇÀe;ViRn…i ÇVe;+iR2 2\ 'døıW…m&b…ı2| &åtsvåÇjei
zå'da;Ci2 &åtkåÇzaqqå3 3|| tågÇda zåÀiÇja;ıå Çsøın…wkå2 2| 'pu+~ik2 ì&på-
~im'nø;gu2œ &åtågÇç™ıÀå2 2| ifsÇkø;çi ÀÇ~aı svøipÇıaë3 3|| tåÇ©im Çøb-Rå-
zåm22\ ÇÀe;ViRn…i 'Ve;+iR2 'vy;nuW&_imb…ı2 pçizÇna+22 wtøÇsønq…3 3 Ài¬Ç~ei3 3
ìjiÇvø;3 3œ||
¿+iÇb™ pånÌRa;ViıåÀ2 2 ¿s'kaskå2| ¿&påftåÌçi+ji–jø2 2|||)

5.4.3. Pronuncia russa neutra (moderna) – º æ 6-9


(åd'nFaÁd¢2 çÀe;VIRn¢i 'Ve;⁄IR2 I'sjønq¢2\ sçpjø;çi¬I2 2 kçtjøIz–~Ih
Ài¬ç~ei3 3| kåkçRFas çvF™;txv ççe;mx2 2 åç~i zå'me;⁄i¬I2 zåçkju;txnxvxf
'pıFaë2 çpju+~Ikx3 3 ìIçdjuëëIvx &pxdå'Rjø;áI2œ I&pxçIç⁄F…;¬I2 2| ⁄'tjø;2
çtjøt Izç~iy çbju;ÁIt2 ëëÙçtFaqqx çsFa;m¢≈ çÀi¬n¢≈2 2| kå&mu'RFa∑⁄¢2
u'dFasqx2\ zåsçtFa;Vi⁄ çpju+~Ikx2 2| sç~Å⁄ çpıFaë3 3||
çtjut 'Àe;VIRn¢i2 çVe;⁄IÍ2 2 &pçi~IÓçÀa 'dju⁄2| &IzåfçÀ™h çÀiÓ3 3|| ì&njø-
çCã™≈ Ài¬ç~ei ønçdjuÓ22œ ç⁄™≈ Ài¬'~ei2 çkju;txÓÀx 'pju+~Ik2 fs&vjøip-
çıFaë3 3|| tak⁄'tjø;2\ ìfkånçqF™ kånçqjøf2 2œ| çÀe;VIRn¢i çVe;⁄IR2 2\ 'djøı-
Á¢m&b¢Ó2| &åtsvåçjei zåçdFa;CI2 &åtkåçzFaqqx3 3|| tågçdFa zxÀiçja;ıx
çsjøın¢⁄kx2 2| çpju+~Ik2 ì&px~Im'njø;gu2œ &åtågçç™ÓÀx2 2| Ifsçkjø;çi
Àç~aÓ svjøipçıFaë3 3|| tåç©im çjøb-Rxzx≈2 2\ çÀe;VIRn¢i 'Ve;⁄IR2 çvF…;-
nuÁéÁImb¢Ó2 pçIzçnFa⁄2 2 ⁄tøçsjønq¢3 3 Ài¬ç~ei3 3 ìjIçvjø;3 3œ||
¿⁄içb™ pån•RFa;VIıxÀ2 2 ¿sçkFaskx2| ¿&pxftå•çi⁄ji–jø2 2|||)
84 Pronuncia russa per italiani

5.4.4. Pronuncia russa tradizionale – º æ 10


(ad'nFaqd‘2 çÀe;VIRnÈi 'Ve;⁄IR2 i'sjønq‘2\ sçpjÖ;çi¬I2 2 kçtjøIz–~Ih
Ài¬ç~ei3 3| kakçRFas çvF™;txv ççe;må2 2 aç~i za'me;⁄i¬I2 zaçkju;txnxvxf
'p¬FÅëC2 çpju+~Ikå3 3 ìiçdj¯ëCIvà &pxda'RjÖ;áI2œ I&pxçiçSF…;¬I2 2| S'tjø;2
çtjøt izç~iy çbj¯;ÁIt2 ëCîçtFaqqå çsFa;m‘≈ çÀi¬n‘≈2 2| kå&mu'RFaN-
S‘2 u'dFasqå2\ zasçtFÅ;vi⁄ çpj¯+~Ikå2 2| Àç~Ä⁄ çp¬FÅëC3 3||
çtjut 'Àe;VIRnÈi2 çVe;⁄IÍ2 2 &pçi~i«çsFa 'dj¯⁄2| &IzafçÀ™h çÀi«3 3|| ì&njÖ-
çCã™≈ Ài¬ç~ei ønçdju«322œ ç⁄™≈ Ài¬'~ei2 çkju;tx«så 'pj¯+~Ik2 fs&vjÖip-
ç¬FÅëC3 3|| takS'tjø;2\ ìfkançqF™ kançqjøf22œ| çÀe;VIRnÈi çVe;⁄IR22\ 'djø¬-
q‘mb‘«2| &atsvaçjei zaçdFÅ;CI2 &åtkaçzFaqqå3 3|| tagçdFa zxÀiçja;¬à çsjø¬-
n‘Skå2 2| çpj¯+~Ik2 ì&px~im'njø;gu2œ &åtagç癫så2 2| ifsçkjÖ;çi Àç~a«
svjÖipç¬FÅëC3 3|| tÅç©im çjøb-Rxzx≈2 2\ çÀe;VIRnÈi 'Ve;⁄IR2 çvF…;nuq-
&ÁImb‘«2 pçizçnFÅ⁄2 2 Støçsjønq‘3 3 Ài¬ç~ei3 3 ìjiçvjø;3 3œ||
¿⁄içb™ pan•RFÅ;VI¬xs2 2 ¿sçkFaskå2| ¿&pxfta•çi⁄ji–jÖ2 2|||)

5.4.5. Pronuncia russa mediatica – º æ 11


(√d'Çaqd¢2 ÇÀe;v¤RnÈi 've;+¤R2 i'ßonq¢2\ sçπP;çi¬¤22 kdžP¤z–~¤h Ài¬ç~ei3 3|
kÌkÇ®as çv™;t‘v ççe;mÔ2 2 √Ç~i zÅ'me;+i¬¤2 z√ÇÜu;t‘n‘v√f 'pıÅëC2 çπ¯+-
~¤k√3 3 ìiÇ∂¯ëC¤v√ &pÌd√'ÍP;á¤2œ ¤&pÌçiç“¢;¬¤2 2| .'†oÖ2 džot izç~iy ç∫¯;_¤t2
ëCiÇ¥aqq√ çfia;mÈm çÀi¬nÈm2 2| kÌ&mu'®°N.È2 õ'Ãasq√2\ zasÇ¥°;vi+
çπ¯+~¤k√2 2| sÇ~Ä+ çpıÅëC3 3||
džut 'Àe;v¤RnÈi2 çve;+¤R2 2 &pçi~i]çfia '∂¯+2| &¤zafÇÀ™h çÀI]3 3|| ì&ÊPÇC™m
Ài¬ç~ei onç∂u]2 2œ Ç+™m Ài¬'~ei2 ÇÜu;tÌ]s√ 'πu+~¤k2 fs&çPipçıÅëC3 3|| t√kS-
'tjoÖ2\ ìfk√nǸ™ k√nç©of2 2œ| ÇÀe;v¤RnÈi çve;+¤R2 2\ '∂o]÷ÈmbÈ]2| &√tsv√-
Çjei z√çÃÅ;C¤2 &√tk√çËaqq√3 3|| t√gÇÃa z‘Àiçja;]√ çßo]nÈ.k√2 2| çπ¯+~¤k2
ì&pÌ~im'Êo;gU2œ &√t√gççÉ]s√22| ifsÇÜP;çi sç~√] sçPipçıÅëC3 3|| tÅÇ©im ço∞b-
R‘z‘m2 2\ ÇÀe;v¤RnÈi 've;+¤R2 çv¢;nuq&_¤mbÈı2 pçizçÇÅ+2 2 .toçßonqÈ3 3 Ài¬-
ç~ei3 3 ìjiçço;3 3œ||
¿+iÇb™ p√n•®Å;v¤]Ìs2 2 ¿sçkask√2| ¿&pÌft√•çi+ãi–ão2 2|||)

5.5.1. Infine, forniamo anche il testo italiano, prima in pro-


nuncia italiana neutra (moderna) e poi anche in quella tipica
dei russofoni che parlano italiano fluentemente, ma senza l'aiuto
del metodo fonotonetico naturale. Si rifletta molto bene su tut-
te le sfumature indicate.
5. Testi in trascrizione fonotonetica 85

Si bisticciavano un giorno il vento di tramontana e il sole, l'u-


no pretendendo d'esser più forte dell'altro, quando videro un viag-
giatore, che veniva innanzi, avvolto nel mantello. I due litigan-
ti decisero allora che sarebbe stato più forte chi fosse riuscito a le-
var il mantello al viaggiatore.
Il vento di tramontana cominciò a so‚are con violenza; ma,
più so‚ava, più il viaggiatore si stringeva nel mantello; tanto
che alla fine il povero vento dovette desistere dal suo proposito. Il
sole allora si mostrò nel cielo, e poco dopo il viaggiatore, che sen-
tiva caldo, si tolse il mantello. E la tramontana fu costretta così
a riconoscere che il sole era più forte di lei.
T'è piaciuta la storiella? La vogliamo ripetere?

5.5.2. Pronuncia italiana neutra (moderna)


(si&bistic'ca:va2 ìnou~'Gor:no2œ| il'vEnto di&tRamon'ta:na2| eil'so:-
le23 ì'lu:nø2 &pReten'dEndo &d™sseRpjuf'fOr:te2 del'lal:tRo23œ &kwando'vi;-
de&Ro uMvi&aGGa'to:Re23 &kevve'ni;va in'nan:qi2 av'vOlto &nelman-
'tEl:lo23|| i&dueliti5gan:ti12 de'ci:zeRø2 ìal'lo:Ra2œ &kessa&R™bbes'ta;to pjuf-
5fOr:te12| kif&fosseRiuS'Si:tø2 alle'va;Ril man'tEl:lo2 alvi&aGGa'to:Re23||
il'vEnto di&tRamon'ta:na2 &komi~'cO assof'fja:Re23 ì&koMvio'lEn:qa23œ|
map'pjus sof5fja:va12| &pjuilvi&aGGa'to:Re2 &sistRi~'Ge;va &nelman'tEl:-
lo23\ 'tan:to2 ìke&alla5fi:n™12œ il'pO;veRo 'vEn:to2 do'vette de'zis:teR™23 ìdal-
&suopRo'pO:zito23œ|| il'so:le2 ìal'lo:Ra2œ &simos'trOn ne¬'cE:lo23| ep&pøko'do:-
po2 ilvi&aGGa5to:Re12 ì&kessen'ti;va 'kal:do2œ ˚si'tOl:se23 ˚ilman'tEl:lo23| &e-
la&tRamon5ta:na12 &fukkos'tret:ta2 ìko'zi2œ| aR&Riko5noS:SeRe12| keil'so:le2\
&™Rapjuf'fOr:te23 ìdi'lE;i23œ||
¿&t™ppja'cu:ta21 ¿&lasto'rjEl:la2| ¿&lavoL'La;mo Ri'pE:teRe21|||)

5.5.3. Pronuncia russa (dell'italiano)


(Ài&biÀ⁄i'Cãa;vxnx2 ìu~'ÁøRnx2œ| Iıçv™ntx ÁIt&Rxmån't<a;nx2| ãIÓ-
çsjø;¬I3 3 ì'ıju;nx2 p&çi⁄InçÁ™ndx ÁI&™ÀIÍpu'fjøÍ⁄i2 ÁIçı<aÓtRx3 3œ
k&vandx'vi;ÁIRx2 uM&viãiÁIçtjø;çi3 3 &©iviç~i;vx I'n<anq¢2 åçvjøÓtx
&~Iımånç⁄™;ıx3 3| I&djuI¬i⁄Içg<a8⁄i22 Ái'Ci;=IRx2 ìå'ıjø;Rx2œ &©Isx&çebIs-
86 Pronuncia russa per italiani

çt<a;tx puçfjøÍ⁄I2 2| ©I&føÀiç¯ë'ëi;tx2 å¬Içv<a;çi Iımxn'⁄™;ıx2 åı&viãiÁI-


çtjø;çI3 3||
Iıçv™ntx ÁIt&Rxmån't<a;nx2 &kxmi8çCãø åsåçfÅ;çI3 3 ìkxMviãå笙n-
qx3 3œ| mx&pusåçfa;vx2 2| &p¯iıviãiÁI'tjø;çi2 &ÀiÀtçi~çÁ™;vx &~Iımån-
ç⁄™;ıx3 3\ çt<antx ì©iãxıåçfi;~i2 2œ IÓçpjø;vIRx 'v™ntx2 dåçv™;⁄i Áiç=iÀ-
⁄içI3 3 ìdxÓ&suxpRåçpjø;=Itx3 3œ|| IÓ'sjø;¬I2 ìå'ıjø;Rx2œ &ÀImåsçtRjø ~i1-
çCã™;ıx3 3| ãI&pjøkx'djø;px2 Iı&viãiÁIçtjø;çi2 2 ì&©iÀi8ç⁄i;vx 'k<aıd2xœ
˚ÀIçtjøÓÀi3 3 ˚Iımånç⁄™;ıx3 3| &ãIıxt&Rxmånçt<a;nx22 &fukås'tç™;tx2 ìkå'=i;2œ|
å&çIkåçnjøëëiçI2 2| &©iãIÓ'sjø;¬I2\ &<™RxpuçfjøÍ⁄i3 3 ìÁiç¬ei3 3œ||
¿⁄i&ãipi•Cãu;tx2 2 ¿&ıxstå'ç™;ıx2| ¿&ıxvåç¬a;mx çi•pe;⁄içI2 2|||)
6. Pronuncia neutra: vocali

6.1. I æ 6-9 servono per saper qual è la pronuncia neutra (mo-


derna) e perfezionar la propria pronuncia del russo, fino a po-
terla far coincidere con quella dei parlanti neutri nativi.
La grafia russa –purtroppo– è chiaramente basata su princìpi mor-
fonologici, che privilegiano decisamente le strutture lessicali e gram-
maticali (anche diacroniche!), rispetto a quelle fonetiche, che ven-
gono considerate più astrattamente, semmai in termini più fonemi-
ci, ma –come già detto– con prevalenza dell'aspetto morfologico.
Nonostante tutto, nella grafia russa, c'è il fatto (non tanto co-
mune, nelle varie lingue del mondo) di presentare abbastanza
"spontaneamente& la fonemica vocalica e consonantica, come
la sente il parlante "ingenuo&, appunto; non come l'imposta il
linguista "sofisticato&, con inutili complicazioni, che non ripaga-
no, né didatticamente, né descrittivamente.
Infatti, l'ortografia russa usa sei grafemi vocalici di base, che
corrispondono esattamente al numero dei veri fonemi vocalici
della lingua: i, è, a, o, u, y /i, ™, a, ø, u, …/. Chiaramente, e, à,
ò, ù non indicano "vocali&, ma sequenze di /j/ + /™, a, ø, u/,
realizzate come (j) o (J) + (™, a, ø, u) (oppure coi vocoidi "inter-
palatali& (E, Å, P, ¯), fra (j, J, i), inclusi i dittonghi (éi)]˘
Con questi sei fonemi vocalici (esposti, ovviamente, in ordine
fonico), sarebbero su‚cienti ventidue fonemi consonantici (com-
preso l'eventuale (Q) tradizionale, oggi sostituito da (Á, W)), contro
gli oltre trenta (: da trentatré, fino a trentanove) d'altre analisi,
che s'ostinano a voler usare solo cinque vocali, complicando
–eccessivamente– sia l'intero inventario fonemico, sia il rapporto
tra pronuncia e scrittura.
Se si fa il confronto, la scelta è semplice, e pure evidente. In-
fatti, sembra più logico e naturale concludere dicendo che, in
russo, le C hanno dei tassofoni "palatalizzati&, da /i, j/, piuttosto
che immaginar delle C "molli& che farebbero produrre (¡"auto-
88 Pronuncia russa per italiani

maticamente&!) al parlante russo delle V "molli&, mentre le C


"dure& farebbero produrre V "dure&, adducendo il falso pretesto
che "un russofono non riesce a pronunciar un i chiaro dopo k&
(credenza smentita più volte).
Comunque, ormai, è meglio evitar trascrizioni puramente fo-
nemiche, usando, invece, tutto ciò che può esser davvero utile
per impossessarsi definitivamente del sistema fonico del russo.
Quindi, è sempre meglio usar qualche simbolo in più, piuttosto
che in meno, soprattutto nei capitoli più rigorosi, come quelli
che stiamo cominciando (con questo), nei quali mettiamo la tra-
scrizione prima della grafia, come esercizio utile: è come sentir
le parole prima di vederle scritte.
D'altra parte, non si smentisce a‡atto la sicura convenienza
d'aver cominciato con un inventario più ridotto, per la pronun-
cia internazionale, ché –ribadiamo– comunicativamente è senz'al-
tro migliore di qualsiasi altro compromesso, a metà strada fra
le riconoscibilissime "spronunce& straniere delle varie nazioni
e la vera pronuncia russa. Per i nativi russi, l'internazionale non
è fastidiosa o altamente risibile, come, invece, queste ultime. E
qui non c'è nessun riferimento all'"Internazionale&…

6.2. Nella pronuncia moderna, non c'è più nemmeno la stra-


nezza di -kij, pronunciato tradizionalmente come "(k…i)&, ma og-
gi come (©iiò). Quindi, rovesciando definitivamente il "problema&,
le cose si semplificano; infatti, il russofono dice (©i) e (k…) (in silla-
ba accentata ('©i;), ('k<…;)), perché fonemicamente sono /ki, k…/ non
"/©i, ki/&; e così anche (’bI, 'bi;÷ ’b¢, 'b<…;) /bi÷ b…/ (non "/bi÷ bi/&),
Â. Tutto ciò, indipendentemente da quanto fanno i singoli parlanti
nativi, compresi quelli che s'inalberano perché loro "non dicono
(©iiò), ma (k…i)&, pretendendo che tutti facciano allo stesso modo.
Purtroppo, spesso, non si rendono ben conto nemmeno di ciò che
pronunciano e‡ettivamente e di ciò che credono di pronunciare.
Inoltre, evidentemente, non s'accorgono che esistono più ca-
tegorie d'accenti russi (pur nativi, come, del resto, avviene in
tutte le lingue): neutra, tradizionale e mediatica (troppo spesso
mescolate fra loro e anche con peculiarità popolari o regionali).
6. Pronuncia neutra: vocali 89

Perciò, si dovrebbero astener dal dar giudizi a‡rettati e inesatti


(magari anche in recensioni u‚ciali). L'importante è arrivar a
(fare e ad accettare) descrizioni realistiche, indipendentemente
da ciò che si crede di sapere (e addirittura si crede di dire e pro-
nunciare) perfino per la propria lingua materna, come quando
s'ostinano a dire che per Olìga, Ol'ga "noi non diciamo (è>oL-
gA): diciamo (è>oLgA)!&.
Inoltre, per /Jò, J0/, è proprio la grafia a indicare /J/, tramite
Sì, tranne casi in cui la pronuncia è cambiata, da secoli (ma la
scrittura, no; e mantiene sequenze grafiche come wì˚ <ì, per
(⁄, Á), internazionale (w, W)). Ci sono, poi, delle assimilazioni,
più o meno incomplete, con (0J), o (JJ), a seconda del tipo
di pronuncia (più) moderno o (più) tradizionale, come si vedrà
in séguito (æ 10).

6.3. In sillaba accentata, i sei fonemi vocalici si realizzano


come indicato dai segnali neri nella ˙ 6.1 (quelli col centro
bianco, ovviamente, corrispondono anche a certi contesti inac-
centati, che si vedranno in séguito): (t'çi;) tri, ('<™;Rx) èra, ('k<ak)
kak, ('tjøt) tot, ('jum) um, ('b<…t) byt; inoltre, abbiamo pure:
('q<™h) ceh, ('⁄<ak) wag, ('Ájuk) <uk˘
Mentre /i/ (i, I) rimane invariato (tranne che nella sequenza
/’ji/ (’ãi, ’ãI), che rappresenta anche e in sillaba inaccentata), l'e-
lemento più importante è, invece, l'apparire del semi-approssi-
mante prevelare (<) davanti a (™, a, …) accentati e del semi-appros-
simante velo-labiato (j) davanti a (ø, u) accentati (tutti precedu-
ti, o no, da C diversa da (j, x, qq), ed eventualmente il tradiziona-
le (QQ)).
Quindi, le V diverse da /i/ si realizzano come sequenze di (<)
+ (™, a, …), o di (j) + (ø, u); ciò avviene in sillaba accentata.
Ovviamente, i semiapprossimanti (<, j) sono meno "eviden-
ti& degli approssimanti (pieni) prevelare (j) (che non mostriamo
nelle figure, dato che qui non ci serve) e velo-labiato (w); (w) è
quello che ricorre in italiano: ('kwal:kE, 'twO:no) qualche˚ tuono÷
ma, (<, j) sono tutt'altra cosa anche rispetto allo zero fonico,
(`) (sebbene i russofoni "linguisticamente ingenui& giurino di
90 Pronuncia russa per italiani

˙ 6.1. Elementi vocalici del russo neutro.


/i/ ('i, ’I, I'F , 'JiJ, ’JiJ) /u/ (ju, J¯J)

(òãI0, òãiJ), (é'ãi, é’[ã]I),
(é’[ã]iJ), (é'jé, é’ãé)
/…/ ('F…, ’¢, ¢'F )

/™/ ('F™, "F™Ä, 'JeJ) /ø/ ('jø, "jø∏,


’ø, 'JPJ)
/a/ ('Fa, å', ’x, ’òåà,
"aå, 'JÅJ, "JÅÄJ)

/ii/ ('ii, ’ii, ’iò, ’±iiò) /ui/ (J¯i, 0ui)


>-àj, -Jaj, -Joj≥
= (Jii', ’Jii)
/øi/ ('JPi, '0øi)

/ai/ ('JÅi, '0ai, 0åi', ’xi)

/…i/ ('…i, ’¢i, ’…ò, ’±¢iò)

/™i/ ('Jei, {'0™i, ò'™i})

sentire proprio (`)), come in italiano: ('E:Ra, 'ka:nE, 'tOt:, 'u:nø)


era˚ cane˚ tot˚ uno˘ In russo abbiamo: (è<e_rA, èk<ant, èt>ot, è>u_NI-
ku≈) èra, kant, tot, unikum. In sillaba inaccentata, però, gli
approssimanti (<, j) non appaiono, come si vedrà dagli esempi
che seguiranno.
È importante spiegare anche, e fin dall'inizio, la funzione pa-
latalizzante che hanno, sulle C che li precedono, i fonemi /i, j/.
Ma dobbiamo anticipare, qui, la triplice ripartizione delle C rus-
se. Ci sono, quindi, le "normali&, che sono palatalizzabili\ (m,
m÷ n, ~÷ R, ç÷ ı, ¬), (p, p÷ b, b÷ t, ⁄÷ d, Á÷ k, ©÷ g, á), (f, F÷ v, V÷ s,
À÷ z, =÷ h, H)÷ poi, ci sono le palatali˚ vere e proprie (nel senso ge-
nerale che hanno una vera componente "palatale&, nonostante
l'e‡ettive realizzazioni): (j, ã÷ x[ã], ‚÷ ë[ë], ëë[ã]÷ òò); e le non-palatali\
(q÷ ⁄, Á), che non si palatalizzano mai (anche se si possono tro-
6. Pronuncia neutra: vocali 91

var grafie come >ci, we, <ì≥: (⁄'ju;) wìù). Va sempre tenuto pre-
sente, quindi, che *(qi÷ ⁄i, Ái) non ricorrono (più) nel russo at-
tuale, ma vengono sostituiti da (èc<y, 'cY; è⁄<y, '⁄Y; èÁ<y, 'ÁY), nono-
stante le grafie storiche con c, w, < seguìte da i, e, à, ò, ù, ì˘

6.4. La ˙ 6.2 mostra per primi i due approssimanti (j, w)


(rispettivamente, palatale e velo-labiato): ('jE:Ri) ieri, ('wO:vo) uo-
vo, (èjavnYi) àvnyj. Le doppie frecce sul dorso della lingua indica-
no che si tratta, tendenzialmente, di contoidi mobili, durante
la loro produzione, non statici come i vocoidi. Infatti, si distin-
guono da (i, u) soprattutto per questa caratteristica, oltre che

˙ 6.2. Approssimanti e semiapprossimanti.

˝ ˝
j w

˝ ˝ ˝
ã F j

per aver una durata d'emissione inferiore, e si potrebbero indica-


re come (iW, uW ) (ma non conviene).
La riga sotto dà i tre semi-approssimanti (J, <, >) (rispettivamen-
te, palatale, prevelare e velo-labiato). Per continuar il parallelismo
con (j, w) e (iW, uW), anche (J, <, >) corrispondono a (k, ÈW, ¶) (e si po-
trebbero trascriver così, ma i simboli appositi sono più convenien-
ti, anche perché non obbligano a nessun processo riflessivo).
Nella ˙ 6.3, abbiamo, invece, i cinque vocoidi (y, e, a, o, u)
che, in sillaba accentata, sono preceduti da (<, >): (è<y, è<e, è<a),
(è>o, è>u). Negli orogrammi, abbiamo sovrapposto il tratteggio
relativo al dorso della lingua di (<) o (>), come punto di partenza
all'inizio della produzione delle sequenze (è<y, è<e, è<a), (è>o, è>u).
Come si può vedere, per (è<y), passando dal contoide al vocoi-
de, c'è il sollevamento della mandibola e del dorso della lingua:
(ès<yn) syn, (èc<yrk) cirk. Per (è<e), invece, c'è un leggero abbassa-
mento verso l'avanti (ma conta senz'altro anche la posizione
92 Pronuncia russa per italiani

˙ 6.3. Combinazioni dei semiapprossimanti coi vocoidi.

è<y è>u

è<e è>o

è<a

della parte anteriore della lingua, o corona, che rende i due foni
nettamente distinti e chiaramente percepibili): (èÁ <est) <est,
(è<e_rA) èra. Per (è<a), d'altra parte, abbiamo un consistente abbas-
samento generale, in verticale: (èd<a_) da, (è<at) ad.
Passando ai due vocoidi posteriori, per (è>o) troviamo il leg-
gero abbassamento, della mandibola, del dorso e del labbro infe-
riore: (èk>ot) kot, (è>oS) osì. Invece, per (è>u), abbiamo il solle-
vamento di mandibola e dorso, oltre all'arretramento del dorso
e un maggior arrotondamento labiale: (èt>ut) tut, (è>u_hA) uho.

6.5. Vediamo, ora, la ˙ 6.4, che mostra, sulla sinistra, le sil-


labe accentate (èjE9, èje[8]). Come si vede, la prima ricorre in
contesto "interpalatale& e, nel passaggio al vocoide, presenta
un certo abbassamento del dorso e della mandibola, un po' più
consistente per (èje[8]): (èjES%) estì, (èjest) est.
Sulla destra, invece, abbiamo la controparte inaccentata, cor-
rispondente sempre a e (e anche à) ('Ji9, 'JI[8]) (ma (£'ji9, £'jI[8]));
per entrambe le sequenze, c'è un sollevamento di mandibola,

˙ 6.4. Approssimanti e semiapprossimanti palatali seguìti da /'™/ o /’i/.

èjE9 'Ji9

èje[8] 'JI[8]
6. Pronuncia neutra: vocali 93

dorso e labbro inferiore, ovviamente, più consistente per (i),


che è più alto: (jiè$i_nYi) edinyj, (éjIs%Istèv>o_) estestvo, (éjixi-
èja_) àxeà, (jIèz<yk) àzyk, (sèta_rAJA) staraà, (èBe_lAJI) beloe, (krà-
èSi_vYJI) krasivye, (IzèVes%IJI) izvestie.

6.6. Ma vediamo degli esempi anche per altri contesti e com-


binazioni: ('miÍ) mir, ('vjø;Ài)) vosemì, ('~™;bx) nebo, (kå8'©i;)
konìki, ('çis) ris, ('zjøÌkx) zorìka, ('kjøÌ) korì, ('¬™s) les, (bå1-
'⁄jøi) bolìwoj, ('sjø1) solì, ('p™Ó) pel, ('tjøp) topì, ('bust)
bùst, ('⁄™;ıx) telo, ('m<a⁄) matì, (+'¬a;) tlà, ('ÁE;⁄I) deti, (d'V™;,
Á'V™;) dve, (_¬I'n<a;) dlina, ('©it) kit, (&mx~i'©uÍ) manikùr, ('njø;-
áI) nogi, ('Fi;~Ik) finik, (k'RjøF) krovì, ('VEÀ) vesì, (f'À™;) vse (an-
che (f'Àø;) vsò) ('gjuÀ) gusì, (=I'm<a;) zima, ('⁄i;Hii) tihij˘
Ovviamente, valgono come (9) pure: (x, 'xãé, ‚) /x/, (ë[ë])
/q[q]/ (e anche il tradizionale (òò) /QQ/): ('xã™k) xek, (hå'xãu;) hoxu,
(x'¬™n) xlen, (åı‚'b<a;) alxba, (ë'ëit) qit, (Ië'ëãu;) iqu, (tå'v<a;-
çië[ë]) tovariq˘
Il fonema (òò) /QQ/ è minoritario e tipico d'una pronuncia
piuttosto tradizionale e sorpassata: ('vjøòòI) vo<<i, ('jEòòu) ez-
<u÷ la pronuncia più moderna, e più consigliabile, ha (ÁÁ) /ÁÁ/,
nella quasi totalità delle parole: ('vjøÁÁ¢, 'j™ÁÁu).
Osserviamo che (j) iniziale, o dopo V˚ corrisponde a (9) per ec-
cellenza (tenendo ben presente che e, à, ò, ù valgono (j)+(e, e),
(j)+(a, Å), (j)+(o, O), (j)+(u, ¯), essendo semplicemente delle se-
quenze (j=)˚ non certo dei "dittonghi&, giacché gli unici dittonghi
possibili, in fonetica naturale, sono solo (==) – nemmeno (=è=) o
(=é=)): (jI'z<…k) àzyk, ('j™Ó) el, ('ja;) à, ('jø⁄) ò<, ('juk) ùg, (må'ja;) moà,
(så'jus) soùz, (d'vjø;ãI) dvoe, ('njø;vxãx) novaà, ('Ài;~iãI) sinee˘

6.7. I quattro fonemi vocalici /e, a, o, u/ possono ricorrere


tra Ç˚ e si realizzano più chiusi Ó avanzati, come mostrano i se-
gnali grigi, (E, Å, P, ¯) (sempre nella ˙ 8.1): ('bi⁄) bitì, ('jE1)
elì, ('pÅ⁄) pàtì, ('⁄P;⁄x) tòtà, (⁄¯'Fak) tùfàk˘
Invece, /…/ non ricorre in questo contesto (né in posizione
iniziale assoluta di parola); ma troviamo è (£'I): (éILièMent) èle-
ment (o (£'Å, £Yè), in pronuncia mediatica: (éÅLièM-)). Tale feno-
94 Pronuncia russa per italiani

meno ha fatto sorgere il mito della complementarità di (i, …),


raggruppati, perciò, nello stesso fonema "/i/&, con la falsa illu-
sione d'aver trovato un sistema fonologico "migliore&, mentre
è esattamente l'opposto.
La scolarizzazione "deviata& è dura da rimuovere, soprattutto
per quanto riguarda la scrittura u‚ciale (coi suoi problemi, noti
e meno noti) e la "parascrittura&, utilizzata anche a scuola, oltre
che nelle opere "scientifiche&, con ambizioni fonemiche; vorreb-
be trovare soluzioni, quasi alchemiche, con formule complesse e
iconogrammi esoterici (che ci guardiamo bene dal riportare).
Nel primo vocogramma della ˙ 6.1, sono visibili anche tre
dittonghi fonetici "potenziali&, (™Ä, aå, ø∏), che possono sosti-
tuire (™;, a;, ø;) (con la variante "interpalatale&, (ÅÄ), per (Å;)),
soprattutto in tonia, in sillaba non-caudata, finale o interna:
(f'À™;, f'À™Ä) vse, (f'Àø;, f'Àø∏) vsò, ('<™;hx, '<™Ähx) èho, ('d<a;, 'd<aå) da,
('<a;tx≈, '<aåtx≈) atom, ('ÁÅ;Áx, 'ÁÅÄÁx) dàdà, (d'njø;, d'njø∏)
dno, ('gjø;ıxs, 'gjø∏ıxs) golos˘
Questi dittonghi appaiono anche per enfasi, allungandosi,
allora, maggiormente; per cui abbiamo, in sillaba non-caudata,
(™;Ä÷ a;å, Å;Ä÷ ø;∏): (f"À™;Ä) vse, (f"Àø;∏) vsò, ("<™;Ähx) èho, ("d<a;å)
da, ("<a;åtx≈) atom, ("ÁÅ;ÄÁx) dàdà, (d"njø;∏) dno, ("gjø;∏ıxs)
golos; e, in sillaba caudata, (™Ä÷ aå, ÅÄ÷ ø∏): ("~™Ät) net!, ("Á<aå1)
<alì!, ("pÅÄ⁄) pàtì!, ("djø∏≈) dom!
6.8. Il russo ha anche dei dittonghi "u‚ciali&, col secondo
elemento anteriore alto /éi/ (éi); qui vediamo quelli in sillaba
accentata: ('©ii) kij, ('pEi⁄I) pejte, ('m<ai) maj, ('xãÅi) xaj,
('bjøi) boj, (zå'çPi) zaròj, ('djui⁄I) dujte, ('Á¯i≈) dùjm,
('v<…idu) vyjdu. Come si vede, la grafia ricorre a -j˚ per i ditton-
ghi "consacrati& dalla grammatica. Pure in sillaba inaccentata,
abbiamo sempre (éi): ('ju;¬ii) ulej, (xii'kjøfs©ii) Xajkovskij,
(tåi'g<a;) tajga, ('Á™;ıxi⁄I) delajte, (ui'dju;) ujdu, (Á¯i'mjøf-
kx) dùjmovka, ('b™;ı¢i) belyj˘
Però, specie nei prestiti, ci sono anche altri dittonghi, come
in: radio (èra_$iA, @-io), ('f<aust) Faust, kauxuk (kàuèxJuk), ka-
kao (kàèkaA, @-ao), nou-hau (nouèhau), wou (è⁄ou) (anche Wou
(è⁄ou), per Shaw).
6. Pronuncia neutra: vocali 95

Non corrispondono a‡atto a dei fono-dittonghi˚ invece, i mal-


definiti "dittonghi& puramente grafici come ii˚ ià˚ ei˚ ee˚ ae˚
aà˚ aù˚ oe˚ ye (essendo vere sequenze bisillabiche (—éãé), coll'ul-
tima sillaba inaccentata e la precedente accentata oppure no):
(VI't<a;¬iãI) v Italii (in pronuncia tradizionale (v…-)), (vRåÀ'Ài;ãI)
v Rossii, ('¬i;¬iãx) lilià, (mu'=E;ãI) muzei/-ee (® (mu'=Ei) mu-
zej], (å'ÀE~~iãI) osennee, (vèma;ãI) v mae, (&~IRu'⁄<…;mxãx) neruwi-
maà, (z'n<a;ãu) znaù, ('njø;vxãI) novoe˚ ('juÁn¢ãI) ù<nye˘
In pronuncia veloce, quando almeno uno dei due (é) è /i/ (i,
I), piuttosto regolarmente, (ã) può cadere, qualsiasi struttura ac-
centuale abbia. Però, normalmente, l'eventuale semicrono (;)
rimane: (VI't<a;¬iI, vRåÀ'Ài;I, '¬i;¬ix, mu'=E;I) (® (mu'=Ei) muzej] e
(å'ÀE~~iI, vèma;I, 'njø;vxI, 'juÁn¢I). Come si vede da queste ultime
trascrizioni, rimane anche (-Iò), che non passa a (-iò), come se si
trattasse dei veri dittonghi fonemici (a meno che non sia seguìto,
nella frase, da (J) o da (i, I), diventando, allora, (-iò), per assimi-
lazione): (s'Pe_lAji 'jab-lAkA) speloe àbloko "mela matura&.
Ovviamente, sono bisillabici anche esempi come: (må'ji;) moi,
(på'juk) pauk, (på'<™t) poèt, (du'<™1) duèlì˘ Sarebbero bisillabi
anche se detti senza (j) (in pronuncia veloce), o senza (<, >) (in
pronuncia internazionale).
Aggiungiamo, invece, che le desinenze inaccentate ('ii) -ij/-ej
e ('Yi) -yj (e -ij/-ej), nel parlato veloce, in protonia (ma non in
tonia), tendono a monottongarsi in (-i, -y), rispettivamente: (èSi_Nii)
sinij, ('Si_Nip lå't>ok) sinij platok "fazzoletto blu&; (èSi_Nii) si-
nej, ('Si_Nis èk<a_%Ir%I) sinej skaterti "della tovaglia blu&; (èm<a_LYi)
malyj, ('m<a_ly %I'at5, %Ièa_t”) Malyj teatr "Piccolo Teatro&.

6.9. Per quanto riguarda le V in sillaba inaccentata˚ oltre a quan-


to già visto in qualche esempio, nella pronuncia moderna abbia-
mo (º æ 10-11 per le pronunce "tradizionale& e "mediatica&):
(I', ’I, ’iJ) /i/ (compreso (’Jii) – quindi, /’i/ è (i), quand'è seguìto
da (J) o da /i/, anche nella frase, senza pausa), (å', ò’å, ’x) /a/,
(u) /u/, (¢', ’¢) /…/. Sul primo vocogramma della ˙ 6.1, i segnali
corrispondenti a (I', ¢') (pretonici, o preaccentuali, cioè immedia-
tamente seguìti da sillaba accentata) hanno un puntino al centro
96 Pronuncia russa per italiani

e i simboli relativi hanno il diacritico adeguato: infatti, sono


più alti degli altri (’I, ’¢), essendo intermedi fra ('i, '…) e (’I, ’¢).
Ecco gli esempi: (xI's<…;) xasy, (pi'⁄i;) pàti, (&jIz¢'k<a;) àzyka,
(å'b<…;xii) obyxaj, (&jIRå'ı<a⁄) eralaw, (&piçimi'¬i;) peremeli, (&I-
¬Ik'tçi;xIstvx) èlektrixestvo, ('pjø;¬I) pole÷ (&gxıå'v<a;) golova,
(&åvå˙'g<aÍt, -n'g-) avangard, (k'R<asnxãx) krasnaà÷ (u'Rjøk) urok,
('djø;mu) domu, (Àu'd<a;) sùda, (À¯'Àu;kx⁄) sùsùkatì÷ (q¢&Vi¬I-
'z<a;q¢ãx) civilizacià, (Á¢'n<a;) <ena, ('d<…;R¢) dyry˘
Per à in sillaba inaccentata (e anche per a preceduta da ('9)), è
importante chiarire che la pronuncia neutra ha solo /i/, mentre è
molto di‡uso l'uso trasversale, ma decisamente non-neutro, di (‘,
È) (o addirittura (x, å) /’a/), sia in pronuncia tradizionale che me-
diatica (come pure per parlanti, per altri versi, neutri!). Questo può
succedere sia all'interno di lessema, sia per forme flesse con gram-
mema desinenziale consonantico (à+C˚ Ça+C, per indebito influs-
so delle forme col grammema desinenziale -à£, con /’ja/ (Jx, ãx)). Ri-
badiamo che il pronome à non ha mai la riduzione a /-i/, contraria-
mente alla preposizione dlà, che può arrivar anche a (DLI, DLi£9).
Quindi, abbiamo: (pIt'njø;, ≠p‘t-, ≠påt-) pàtno, (jI'z<…k, ≠j‘-,
≠jx-) àzyk, (&jIz¢'©i;, ≠&j‘-, ≠&jx-) àzyki, (&pxg¬i'Á™Ó, ≠-¬È-, ≠-¬å-) poglà-
del, ('n<a;xIt, ≠-x‘t, ≠-xxt) naxat, (å'b<…;xii, ≠-x‘i, ≠-xxi) obyxaj,
('kjøRmIt, ≠-m‘t, ≠-mxt) kormàt, ('ÁE;⁄I≈, ≠-⁄‘≈, ≠-⁄x≈) de-
tàm, ('z<a;~IÓ, ≠-‘Ó, ≠-xÓ) zanàl, (&bIspi'⁄i 'pÅ⁄, ≠&bÙspå'⁄i 'pÄ⁄,
≠-pÈ'⁄i) bez pàti pàtì. (Si notino, inoltre, anche le varianti per
-ik: (s'pju+~Ik, ≠-~‘k, ≠-~xk) sputnik.)
La pronuncia tradizionale "normale&, per e', à', Ça' (pretoni-
che o preaccentuali), ha "/’e/& (É', Ù'J), corrispondente alla pro-
nuncia moderna (o, semplicemente, neutra) con /’i/ (I, iJ): (&bIs-
pÙ'⁄i 'pÄ⁄)t, come avviene anche in: (bi'çø;zx) (bÙ-)t beròza. Tale
fenomeno è definito ekanìe (èje_kANJI) (tradizionale: (-NJÈ)t).
Per sequenze vocaliche che comprendono /’a/, generalmente,
si ha un'estensione dell'impiego di (å): (&vååb-Rå'Á <a⁄) voobra-
<atì, (nåu'g<at) naugad, (&påådnå'mju;) po odnomu, (&nååstRå-
'v<ah) na ostrovah, (u&ådnå'vjø;) u odnogo, (såu'xãas[t]vxvxÓ)
souxastvoval, (sååt'V™s[t]vxvx⁄) sootvetstvovatì.
7. Pronuncia neutra: consonanti

7.1. Osserviamo che non ricorrono C difoniche sonore davan-


ti a pausa o davanti a C non-sonora, perché divengono necessaria-
mente non-sonore: ('bjøp) bob, ('mjøsk) mozg, (t'Rjup©I) trub-
ki, (fså'dju;) v sadu.
Inoltre, davanti a C difoniche sonore, non ricorrono C non-
-sonore (/v/ è un po' particolare, funzionando quasi come un
approssimante, quindi non-difonico, ® § 8.8-13): (z'b<…⁄) sbytì,
(zgå'R<…;) s gory.
Le uniche articolazioni che possono ricorrer in contesti deso-
norizzanti senza perder la sonorità sono le sonanti (o sonoranti),
che, in generale, si desonorizzano parzialmente davanti a C non-
-sonore o davanti a pausa. Però, di solito, passano a foni non-
-sonori, fra C non-sonora e pausa, a meno che non diventino
intensi ("sillabici&), nel qual caso, sono sonori o semi-sonori
(sempre a seconda del contesto fonico): ('Á<…Í) <ir, (Í't<a;) rta,

˙ 7.1. I contoidi della pronuncia neutra.


labiodentopalatali

bilabio-prepalatali
postalveo-palatali

labio-prepalatali
bilabio-alveolari

postalveo-velari
labio-alveolari
labio-palatali
labiodentali

alveo-velari

velo-labiati
prepalatali

prevelari
alveolari

laringali
bilabiali

palatali
dentali

velari

()) m (m) (M) (“) (˙) (` –) (£)n (n) (n) (∑) (´ ≠) (~) (N) (˙)
p b (p b) td (+ _) (© á) k g
q (Q) C (‚) (⁄ Á)
f v (F V) (Δ ,) · (y)
sz q [Q] ⁄ Á (À =)
j [â]
(ã) (F) (j)
(5) R ([ ç)
(ñ) ı (Ñ ¬) (L)
98 Pronuncia russa per italiani

('k<aÍtx) karta, ('bjøbÍ, 'bjø;b“) bobr, (_'~™p5, _'~™;p”) Dnepr.


La tabella della ˙ 7.1 dà le articolazioni consonantiche del
russo, che sono necessarie per una pronuncia adeguata di tale
lingua. Le ˙ 7.2-8 danno, invece, gli orogrammi, raggruppati
per modi d'articolazione, di tutti i contoidi necessari per la pro-
nuncia neutra (moderna) del russo, che appaiono anche nella
tabella della ˙ 7.1.
Nelle stesse figure, sono stati collocati anche gli orogrammi
delle articolazioni italiane che di‡eriscono da quelle russe solo
per qualche sfumatura (da controllar con cura), in particolare:
(´, Ò) (prevelari) davanti a V anteriori o (j), invece di (©, á) (pala-
tali); (c, G÷ S, Z) con protrusione labiale, invece che senza (come
di solito negl'italiani regionali settentrionali); (f, v) costrittivi,
invece che semi-costrittivi.

Nasali (˙ 7.2)

7.2. A rigore, il russo ha solo due fonemi nasali, /m, n/, con
vari tassofoni, specie per il secondo, comprese le varianti palataliz-
zate. Quindi: /m/ (m, m, M, “) e /n/ (m, m, M, “, n, ~, n, N,
˙) (non servono simboli più specifici come ((˙, n)), ma –come
vedremo sùbito– si possono usare (º, ¸, n÷ ª, √), per un tipo
di coarticolazione meno assimilato, che mantiene il contatto
linguale anteriore –alveolare/prepalatale– e aggiunge un'articola-
zione secondaria, senza contatto pieno: bilabiale, labiodentale,
velare).
Per /m/: ('m<a;mx) mama, ('ı<a≈px) lampa, ('njøR≈) norm,
('çit), 'çi;tM) ritm, ('çif), 'çi;fM) rifm, (m'njøi) mnoj, (≈'h<a;)
mha, (mg'ı<a;) mgla, ('mik) mig, ('mÅ⁄) màtì, ('ÀE)) semì, (Im-
'biÌ) imbirì, (åM'vjøn) amvon, ('<aõfxRx) amfora. /m/ può ri-
correre davanti a C eterorganiche: (m'gı<a;) mgla, (m'njøi)
mnoj, (≈'h<a;) mha; ma, per "/mj/& e per "/m+i/&, abbiamo rego-
larmente (m): ('miÍ) mir, ('ÀE)) semì.
Per /n/: (&ømbi'çøt, &øª-) on beròt˚ (kåM'v<a;, -¸'v-) kanva, (åõ-
'f<as, å∞-) anfas, ('njøs) nos, (n'R<af) nrav, (kå'm<a~ÁI) koman-
7. Pronuncia neutra: consonanti 99

˙ 7.2. I contoidi nasali.

)m m M

“ ˙ n

£n ¸ º

ª n n

~ √ N

” ˙

de, ('~i⁄) nitì, ('kjø8) konì˚ (bi~'=in) benzin, (&bxRå'b<a8ëIk)


barabanqik, (©In'Á<aÓ) kin<al, ('R<aN⁄¢) ranìwe, ('tjø˚©ii, -8©-÷
-~k¢i, -∫k¢i) tonkij, ('b<a~k, -∫k) bank˘
Quindi, /n0, nò0/ s'assimilano regolarmente. Anche "/nj/&
diventa (~), dopo di che mantiene la sua autonomia fonetica
(e di sequenza fonemica, con valore distintivo), senza neutraliz-
zarsi davanti ad altre C.
Va però detto, come s'è visto da alcuni esempi, che, soprattutto
per influsso grafico (e specialmente in pronuncia meno colloquia-
le e più tradizionale), è di‡usa una complessa pronuncia coartico-
lata, con assimilazione parziale: (ºb, ¸v, 8©, ∫k) Â, che vorrebbe
mantenere "(nb, nv, n©, nk)& Â. Le persone oscillano alquanto,
in questi casi; ma, d'altra parte, se si volesse/dovesse sottolineare
una pronuncia con ((n0)), eterorganici, la grafia potrebbe ricorre-
rebbe a n+, almeno all'interno di parola (in deroga all'etimolo-
gia), ma le cose pratiche e utili sono di‚cili da far accettare.
100 Pronuncia russa per italiani

Occlusivi (˙ 7.3)

7.3. Ci sono tre coppie difoniche, i cui elementi non s'oppon-


gono distintivamente davanti a pausa o a C (sonora o non-sono-
ra): /p, b÷ t, d÷ k, g/ (p, p, b, b÷ t, +, ⁄, d, _, Á÷ k, ©, g, á). L'artico-
lazione di /t, d/ "palatalizzati& è prepalatale e occlu-costrittiva,
ma occlusiva davanti a C omorganiche (o simili; a volte, si può
aver (+) anche davanti a pausa).
Esempi: ('pjøt) pot, ('ıjøp) lob, ('pEx) pexì, ('tjøp) topì,
('gjø;ıup) golubì, ('b<…t) byt, (å'b<™;tx≈) ob ètom, ('bi⁄) bitì÷
(t'Rjut) trut, (åq'q<a;) otca, (t'kju;) tku, ('Vit) vid, (⁄'m<a;)
tìma, (⁄'fju;) tìfu!, (pi+'¬a;, pIt-, 'pE+-¬x) petlà, (Rå'bjø+~Ik) ra-
botnik, (å+'xãøt) otxòt, ('djup) dub, ('tjødÁ¢) tot <e, ('ÁE8)
denì, (_'~a;) dnà, ('pjø_¬I) podle, (d'VEÌ, Á'-) dverì, ('k<ak) kak,
('p<akt) pakt, ('¬øk) lòg, ('k<™;txmu) k ètomu, (©Iås'©jøÍ) kioskòr,
('áip©ii) gibkij, ('gjøt) god, (g'nju⁄) gnutì, (nå'ái;) nogi˘

˙ 7.3. I contoidi occlusivi.

pb pb

td +_

©á ´Ò kg

Occlu-costrittivi (˙ 7.4)

7.4. Il russo ha due fonemi occlu-costrittivi, non-sonori, /q,


x/, però, ha quattro realizzazioni, per assimilazione di sonorità
(oltre alle varianti palatalizzate, (⁄, Á), di /t, d/, già visti al §
7.3); inoltre, davanti a V accentata, diversa da /i/, /x/ è (xã):
('q<…kñ, 'q<…;k%) cikl, (å'⁄™q) otec, (b'R<aqqx) bratca, (pıåQ-
7. Pronuncia neutra: consonanti 101

'd<aR≈) placdarm÷ (u'xi;⁄i1) uxitelì, ('xãas) xas, (p¬i'xãø;) ple-


xo, ('ıjux) lux, (x'¬™n) xlen, (nå‚'Áif) naxdiv˘

˙ 7.4. I contoidi occlu-costrittivi (si noti che (C, G) sono a punta alta).

q/Q ⁄/Á

C/‚ c/G C/G

Costrittivi e semi-costrittivi (˙ 7.5)

7.5. Introduciamo, intanto, le cinque coppie difoniche di


costrittivi o semicostrittivi, (f, F÷ v, V), (s, À÷ z, =), (⁄, Á), e i non-
-sonori (h, H).
Tra questi, i primi e gli ultimi (i non-solcati, in realtà): (f, F÷
v, V) –e (h, H), rispettivamente, velare e palatale, non-sonori–
hanno una realizzazione semicostrittiva, invece che pienamente
costrittiva. Sono, quindi, un po' meno energici e meno rumorosi:

˙ 7.5. I contoidi costrittivi e semicostrittivi ((X, 5) sono a punta alta).

fv Ç√ FV

sz À= .÷

SZ ëò X5

Δ, ·y
102 Pronuncia russa per italiani

('fjøn) fon, ('Rjøf) rov, (&åftå'm<at) avtomat, (F'Fi¬mI) v filì-


me, ('V™ÍF) verfì, ('vjøÓk) volk, ('hju;Á¢) hu<e, ('mjøh) moh,
('Hit-R¢i) hitryj.
Osserviamo che, in (gå'RjøyÁ¢) goroh <e, per assimilazione
alla C sonora seguente, abbiamo (y), semi-costrittivo velare (so-
noro), invece di (h) (non-sonoro). Questo fono, (y), è diverso
dall'elemento non-fonemico (<) (semi-approssimante: meno evi-
dente e meno invadente, inserito automaticamente davanti /'e,
'a, '…/ nella pronuncia genuina e tipica, come avviene per (j),
davanti a /'o, 'u/, ® § 6.3).
Invece, i solcati, (s, À÷ z, =) e (⁄, Á), sono pienamente costrittivi:
('sjøn) son, (Rå's<a;) rosa, (À'~™k) sneg, ('jøÀ) osì, ('zjup) zub,
(z'ıjøi) zloj, (z'b™;ı¢≈) s belym, (I'=u≈) izùm, (&bi=Ái'⁄Ei) bez
detej÷ ('⁄<™À⁄) westì, ('ıjø⁄) lo<ì, (⁄'k<avÁ¢) wkaf <e, ('Á<™st)
<est, (Á'd<a⁄) <datì, (hå'Áju;) ho<u˘
Infine, c'è un altro costrittivo non-sonoro, piuttosto particola-
re, (ë[ë]) /q[q]/, che è allungato, davanti a /é/, e ha la fono-variante
tradizionale, formata dal costrittivo seguìto dall'occlu-costrittivo,
a volte molto debole, (ëx), più complicato e che non serve nella
pronuncia moderna; davanti a V accentata, diversa da /i/, s'inserisce
(ã): (ë'ëit)m (ë'xit)t qit, (påë'ëãa;dx)m (påë'xã-)t poqada, ('bjøÍë)m
(-ëx)t borq.
Diversa, e normale, è la possibile sequenza (ëx), come in:
(ë'ëã™≈÷ ë'xã™≈) s xem.

Approssimanti (˙ 7.6)

7.6. Il russo ha il tipico approssimante palatale /j/, che si rea-


lizza come vero approssimante davanti a V accentata, ('jé), e
iniziale di ritmia davanti a V˚ anche inaccentata, (òjé); si realiz-
za, invece, come semi-approssimante palatale, tra V (accentata
o no) e V inaccentata, (é’ãé) (dopo C˚ trasforma la sequenza in
una C "palatalizzata&, (J) (® § 6.3-4): (må'ji;) moi, ('jÅ⁄) àtì,
(ji'Vi⁄) àvitì, (&mxãI'kjøfs©ii) Maàkovskij, (bå1'⁄<a;ãx) bolìwaà˘
Per enfasi, o per precisione, possiamo avere (j) = (,) (semi-costrit-
7. Pronuncia neutra: consonanti 103

˙ 7.6. I contoidi approssimanti e semiapprossimanti.

j H w

ã F j

tivo) e, rispettivamente, (ã) = (j). Però, è più importante notare


che, nel parlato non lento, normalmente, le sequenze /ijé, éji/
si realizzano come (ié, éi): ('<aRmiãx, -mix) armià, (må'ji;, må'i;)
moi˘ A volte, anche nelle sequenze /éjé/ (éãé) (senza /i/), non
è facile percepire bene (ã), specie se si parla velocemente: (bå1-
'⁄<a;ãx, -a;ãx) (soprattutto in protonìa).

7.7. Nella scrittura, troviamo (per situazioni grafiche sorpassa-


te) anche w˚ <˚ c seguìti da e˚ à˚ ò˚ ù˚ i˚ e pure da ì˚ ma, in que-
sti casi, le V valgono, oggi, /e, a, o, u, …/ (generalmente, s'usa ò
solo nei dizionari e nei testi didattici): ('q<™h) ceh, ('⁄jøÓk) wòlk,
(&pxRå'⁄jut) parawùt, ('q<…Ík) cirk, ('Á<…⁄) <itì, ('ıjø⁄) lo<ì˘
Tuttavia, questi elementi consonantici posson esser seguìti da
(j) (e, nella grafia, interviene anche ì), che precede la V\ (⁄'jøt)
wìòt, (⁄'ju;) wìù, ('ıjøÁ-ju) lo<ìù˘
Inoltre, l'approssimante palatale può apparire pure dopo (J),
e può aver anche valore distintivo: (s¢ç'jø;) syrìò, (p'ju;) pìù,
(Á'ja;vxÓ) dìàvol, (V'jut) vìùt, (IL'jix) Ilìix˘ Si possono trovare
pure (Àj, =j), ma indicati da + (anche se non sempre, come in
s+ò<itìsà, dato alla fine di questo paragrafo): (À'j™;hx⁄) s+ehatì,
(I='jÅ⁄) iz+àtì˘
Lo stesso avviene per (Jj): (x'ja;) xìà (® ('xãat) xad e (IqèqJu_)
iqu – e osserviamo che è diverso il caso di (J) che s'inserisce do-
po (x, q) in sillaba accentata, in cui la di‡erenza si nota anche
per la diversa strutturazione sillabica). Normalmente, le sequen-
ze (¬j, ~j) si realizzano come (Lj, Nj) (ma possono rimaner anche
(¬j, ~j), già su‚cientemente diversi dai semplici (¬, ~)): (L'jøt)
104 Pronuncia russa per italiani

"versa& lìòt (® ('¬øt) "ghiaccio& lòd o "(il) volo& lòt]˚ (L'ju;)


lìù, (vRåN'jø;) vranìò, (sViN'ja;) svinìà (® (kå'~a;) konà]˘
Ci sono anche casi in cui la (0) resta separata e ininfluenzata
da (j) che la segue: (åb'j™;hx⁄) ob+ehatì, (s'jø;Á¢qx) s+ò<itìsà,
(d&vuh'ja;Rusn¢i) dvuh+àrusnyj, (t“RansjIvRå'pEis©ii) trans+evro-
pejskij, (&m™Á'ja;Rusn¢i) me<+àrusnyj (indicato da +, che può
comparir anche tra (S, Z) e (j), come mostrano esempi preceden-
ti). In trascrizioni fonemiche più generiche, con /0j/ invece di
/J/, sarebbe necessario, ma su‚ciente, quando non ci sia già il
segno dell'accento, introdurre un trattino nella trascrizione fo-
nemica (come la grafia ricorre a +).
Infine, nel russo moderno, abbiamo anche (H, y) per il fono-
stilema "/h/& nell'esclamazioni (e nelle onomatopee): (å'H<a;,
å'y<a;) "/a'ha/& aga!
Dei tipici e caratteristici (sebbene non fonemici) semi-appros-
simanti (J, <, >) abbiamo già trattato ai § 6.3-4, e § 7.6.

Vibranti (˙ 7.7)

7.8. Per questo modo d'articolazione, in russo, abbiamo il vi-


brato alveolare (R) e il prepalatale (ç) (con un solo battito fra la
lingua e gli alveoli o il prepalato, rispettivamente). Per enfasi,
o parlando in modo lento e chiaro, come nell'insegnamento, è
possibile avere le varianti vibranti, (r, D) (con due, o anche tre,
battiti), che si possono usare, in quelle situazioni; ma, per una
buona pronuncia, non sono indispensabili; invece, è più impor-
tante rispettar la desonorizzazione normale (® § 8.8-13): ('R<at)

˙ 7.7. I contoidi vibrati e vibranti.

R r

[ç D
7. Pronuncia neutra: consonanti 105

rad, ('p<aÍk) park, ('pøt5, 'pø;t”) Pòtr, ('çis) ris, ('çat) ràd, (få-
'n<aÌ) fonarì, (Ài~'⁄abÌ, Ài~'⁄a;bh) sentàbrì, ('Vih[, 'Vi;h·) vihrì,
('jøb-Rxs) obraz, ('<ad-çIs) adres˘

Laterali (˙ 7.8)

7.9. Passando al modo d'articolazione laterale, troviamo il


tipico (ı), alveo-velare, così evidente per l'orecchio italiano. In-
fatti, è alveolare con coarticolazione velare, ottenuta sollevando
il posdorso della lingua durante la sua produzione. Perciò, (ı)
è alveo-velare, ma diventa dento-velare (eventualmente rappresen-
tabile con ((Ï))), per assimilazione, davanti a (t, d÷ q÷ s, z): ('ı<…;Á¢)
ly<i, (s'ıjø;vx) slovo, ('djuÓ) dul, ('igÓ, 'i;g®) igl, (s'm<…sñ, s'm<…;-
s%) smysl.
Certi parlanti possono aver, in tutti i casi, (ı) dento-velare (o
dentalveo-velare, invece che alveo-velare), non solo davanti alle ar-
ticolazioni dentali.
Ma abbiamo anche il prepalatale, (¬), sempre indipendente-
mente dalla desonorizzazione (® § 8.8-13); ('¬i;qx) lica, ('Á<a1)
<alì, ('tjø1kx) tolìko, ('p<a¬mx) palìma, ('Rjub1, 'Rju;bˆ) rublì,
('m<…ÀÑ, 'm<…;ÀΔ) myslì, (&pjøı'¬it-Rx) pol-litra (qui, la composi-
zione lessicale mostra il prevalere sulla fonemica, dato che l+l
restano separati, (ı¬), invece di fondersi in (¬¬)).
Inoltre, va indicato il tassofono palatale, (L), che ricorre davan-
ti a (j) eterosillabico: (épAxtàúèjon) poxtalìon, (L'jut) lìùt˘
˙ 7.8. I contoidi laterali.

+ + +
l Ï al

+ + +
ı L Ѭ

+
L
8. Pronuncia neutra: strutture

8.1. In questa sezione, trattiamo soprattutto delle di‡erenze


tra la struttura fonica e la scrittura, che presenta inevitabilmen-
te delle "sorprese&, giacché la pronuncia cambia, mentre la grafia
resta immobile, salvo riforme u‚ciali – comunque, sempre in-
su‚cienti e parziali, come quelle di Pietro il Grande (1708-1710),
dell'Accademia delle Scienze (1735, 1738, 1758) e di Lenin (1917),
('¬E;~In) Lenin.
Tratteremo anche alcune distribuzioni diverse dei vari fone-
mi, nella formazione delle parole russe.

8.2. La normale sillabazione fonica, in russo (pur se non asso-


luta), considera eterosillabiche anche le sequenze d'una (8) (con-
sonante) + (ù) (sonante, cioè nasale, vibra(n)te o laterale; qui "ù&
non ha nulla a che vedere coll'"I& cirillico: è solo il simbolo gene-
rico per i contoidi sonanti). In altre lingue, come l'italiano neutro,
solo le nasali sono eterosillabiche: apnea (ap-'nE;a), ma atlante (a-
'tlan:-te), libro ('li:-bRø).
D'altra parte, nei tipici accenti italiani settentrionali del nord-
ovest (Val d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia ed Emilia-Ro-
magna) sono "normali& pronunce come quadro ('kwad-Ro), ru-
blo ('Rub-lø). Lo stesso avviene in russo (e anche in arabo e hin-
di, per esempio, pure con altri gruppi consonantici).
Ovviamente, nei gruppi (8ù), in russo questo avviene anche
con le C palatalizzate, quindi, con (r, R; l, L) (oltre che con (m,
M; n, N)) precedute da (8, 9) (consonanti sia "normali& che "pa-
latalizzate&) purché semplici: ('p<ak-¬x) paklà, ('jut-Rx) utro,
('jøh-Rx) ohra, (èt>ok-mà) tokmo, (èVEx-nA) vexno.
Coi sonanti, questa divisione eterosillabica avviene ugualmen-
te anche quando abbiamo i due contoidi semiapprossimanti (<,
>), che dobbiamo usare per le pronunce native, davanti a vocali
accentate (sebbene non abbiamo fatto così per la pronuncia in-
108 Pronuncia russa per italiani

ternazionale): (kvåd'R<at) kvadrat, (hèL<yst) hlyst, (kåp'ıjun) ka-


plun, (ıåvèRjø;v¢i) lavrovyj.
Se, però, queste sequenze sono precedute da un'altra C˚ come
in (&xf-tås-'tR<a;-dx) avtostrada, (éà-LIkès<an-drA) Aleksandra, la sil-
labazione è più "regolare&, come avviene anche nel norditalico
considerato sopra: (&a-les-'saa«-dRa) Alessandra. Con altri gruppi
consonantici, non è così: (màskèva_) Moskba.
I contoidi sonanti palatalizzati (M, N, R, L) seguìti da (j) sono
ugualmente eterosillabici: (SiMèja_) semìà, (vràNèjo_, -¿èjo_) vranìò,
(buLèjon, buúèjon) bulìon, (zViRèjo_) zverìò. Altrimenti, (j) e gli
altri approssimanti, (J, <, >), non si separano dal C che li prece-
de (tranne quando c'è ì, come s'è visto).
Ciò può non sorprendere più di tanto, magari, all'interno di
parola. Però, forse, la collocazione dell'accento fra due consonan-
ti, in posizione iniziale di parola, potrà sembrare, perlomeno, stra-
na: (t'çi;) tri, (s'pjøÍ) spor, (t'VøRd¢i) tvòrdyj, (s'tR<ah) strah,
(s'pı<af) splav˘ Ma, se consideriamo adeguatamente, non le sin-
gole parole, bensì le frasi che le contengono, la logica emerge
(quasi) spontaneamente; a parte il fatto, non certo trascurabile,
che, a sentir bene, tali sillabazioni sono confermate, generalmen-
te, negli accenti più genuini (nonostante si trovino opinioni fo-
nemiche contrarie). Quindi: (cVItèn>ois 'pı<af) cvetnoj splav,
(&ik'R<atkxãI) i kratkoe. Nel caso delle geminate grafiche e foni-
che, abbiamo, per esempio: An-na, fonicamente ('<annx).

8.3. Il russo ha particolari raggruppamenti di fonemi, ovvia-


mente; e daremo alcuni esempi di strutture diverse dall'italiano:
('vjøtkx) vodka, (g'Á™;) gde, (s'v<aÁbx) svadìba, (t'k<ax) tkax, (åp-
'p<axkx⁄) obpaxkatì, (p'⁄i;qx) ptica, (pIt'njø;) pàtno, (s'pju+-
~Ik) sputnik, (pi+'¬a;, pIt-, 'pE+-¬x) petlà, (påd'møtkx) podmòtka,
(À'⁄Ep) stepì, (tk'nju⁄) tknutì, (d'Ájut) d<ut, ('bjutkx) budka,
(t'VEÌ÷ ⁄'V-) Tverì, (+'¬a;) tlà, (d'V™;÷ Á'V™;) dve, (_'~a;) dnà, (k'V™Íhu)
kverhu, (⁄'kju;Rx) wkura, (k'ı<aÀ⁄) klastì, ('©jahtx) Kàhta, (t'©jøt)
tkòt, (fs'kjø;çI) vskore, (f⁄I'nu⁄) vtànutì, (&påÍt'FE1) portfelì,
(V'VøÓ) vvòl, (V'jøt) vìòt, ('©ju;gu, 'kju;-) k ùgu, (k'~i;gx) kniga,
(vz'g¬at) vzglàd˘
8. Pronuncia neutra: strutture 109

In pronuncia di tipo tradizionale, la palatalizzazione di /k, g/


s'estende anche a casi come gli ultimi due: (k'~i;gx)m (©'~i-)t kni-
ga, (vz'g¬at)m (-á¬at)t vzglàd˘
Altri esempi: (s'R<a;zu) srazu, (s'pR<a;vx) sprava, ('z<aftRx) zav-
tra, (zRå'xãøk) zraxok, (f'ÀÅ;©ii) vsàkij, (À'j™Ó) s+el, (vè=Å⁄) vzàtì,
(='¬iqqx) zlitìsà, (='Á™;ıx⁄) sdelatì, (dRu='ja;) druzìà, (⁄'ju;) wìù,
(&åt⁄å'g<a⁄) otwagatì, (Á'd<a⁄) <datì, (Á'Áøt) <dòt, (Á'Á <a⁄)
s<atì, (+'xã™tnx) tqetno, (h'¬PÀCI) hlòstxe, (I⁄'⁄jøÓkx) iz wòl-
ka, (À⁄i'Hi;) stihi, (h'vjøst) hvost, (Råsq'V™t) rascvet, (x'¬™n) xlen,
(kåp'xãø;n¢i) kopxònyj, (xçIz'm™Rnx) xrezmerno, (&å+xI'vjø;) otxe-
go, (⁄'m<a;) tìma˘
Altri esempi ancora: (m'gı<a;) mgla, (m'njøi) mnoj, (m'ı<at-
⁄¢i) mladwij, (m'~E;~iãI) mnenie, (≈'ëãE;~iãI) mqenie, (m'R<a;mxÍ)
mramor, (≈'xãaqqx) mxatìsà, (çIå'¬iz≈, çIå'¬i;zõ) realizm, (ÁIåf-
'R<ag≈, -'R<a;gõ) diafragm, ('VEÁ≈, 'VE;Áõ) vedìm, (d'R<ah), d'R<a;-
hM) drahm, ('mE;ÀIq) mesàc, (f'pçÅm) vpràmì, ('k<a=8, 'k<a;=«)
kaznì, ('pEÀ}, 'pE;À¯) pesnì, (ı'b<a;) lba, (ı'g<a⁄) lgatì, ('igÓ, 'i;g®)
igl, ('R<…hñ, 'R<…;h%) ryhl, (b'¬™dn¢i) blednyj, (⁄'¬a;px) wlàpa,
(Í't<a;) rta, (R'Á <…;) r<i, (R'VE;~iãI) rvenie, ('~™gÍ, '~™;g“) negr,
(fpi'çøt) vperòd, (ç'ja;nxÀ⁄) rìànostì, (vènjut[, vènju;t·) vnutrì˘
S'osservi anche, per finire: (fspıåk'nju⁄) vsplaknutì˘

8.4. In russo, generalmente (ma non necessariamente, come


in pronuncia veloce), gli occlusivi e gli occlu-costrittivi in sequen-
ze eterorganiche hanno soluzione udibile ((0$0)), mentre quelle
in sequenze omorganiche l'hanno non udibile ((0æ0); solo qui,
usiamo i diacritici relativi): (kå'Rjøp$kx) korobka, (p$'⁄i;qx) pti-
ca, (kup$'qju;) kupcu, ('jøt$pusk) otpusk, (t$'k<ax) tkax, (ë'ëãøt$-
kx) qòtka, (åd$'g<at$kx) otgadka, (s'v<aÁ$bx) svadìba, (fÀIg$'d<a;)
vsegda, (g$'Á™;) gde, (påd$'møt$kx) podmòtka, (zåt$'mE;~iãI) zat-
menie, ('áib$nu⁄) gibnutì, (k$'~i;gx) kniga, (ÀiÁ$'mjøi) sedì-
moj, (d$'VEÌ, Á$'VEÌ) dverì˚ (kåg$'d<a;) kogda, ('⁄øg$b¢) tòk by˘
Ancora: (pItæ'njø;) pàtno, ('b™dæn¢i) bednyj, (&vxRå+æ'~Ik) vo-
rotnik, (pi+æ'¬a;, pItæ-, 'pE+æ¬x) petlà, (fu+æ'¬aÍ) futlàr. Inoltre: (åp-
'p<ax$kx⁄) obpaxkatì, (åt'tju;dx) ottuda, (åq'q<a;) otca, (&å⁄⁄I-
'njuÓ) ottànul, (å⁄'⁄u;dx) otsùda (anche (åt'Àu;-), e pure (åt-
110 Pronuncia russa per italiani

'su;-)), (&å+xI'vjø;) otxego (le geminate fonemiche –e sequenze


omorganiche simili– si realizzano come delle geminate foniche
con durata limitata del secondo elemento: ((0æ0))).

8.5. Oltre a /q, x/ (q, Q÷ x[ã], ‚), ci sono anche sequenze co-
me (ts, dz÷ t⁄, dÁ) (generalmente, però, (ts, dz) passano a /q/
{(q) e (Q)}, tranne che nella composizione, soprattutto coi pre-
fissi): (&åts¢'ı<a;ãu) otsylaù, (påts'ıju;⁄xÓ) podsluwal, (nåts-
'mjøt5, -'mjø;t”) nadsmotr, ('jød-z¢f) otzyv, (&pxdzxgå'ıjø;vxk)
podzagolovok, (nåd'zjøÍ) nadzor, (åt'⁄<™¬~Ik) otwelìnik, (&åb-
VIt'⁄<a;ı¢i) obvetwalyj, (&pxdÁ¢'g<a⁄) pod<igatì, ('tjød-Á¢) tot
<e, (d'Áju˙g¬I) d<ungli.
Ancora: (&gxRåq'kjøi, -ts'k-) gorodskoj, (så'V™q©ii, -ts©-) so-
vetskij, (ku'p<aqqx, -atsx) kupatìsà, ('Á™qtvx, -tst-) detstvo
(solo in pronuncia attenta, si possono avere le ultime varianti da-
te, con (ts), e soprattutto per influsso grafico). Si notino le di‡e-
renze tra (V, V V, vj), in: ('VøÓ) vòl, (V'VøÓ) vvòl, (vèjøÓku, 'Vø-) v
òlku; quest'ultima, (vj), passa facilmente a (V); ma possono re-
stare distinte, nel parlar attento, soprattutto (più) tradizionale.

8.6. Oggi, per influsso delle forme base con desinenza non
palatalizzante, come ('ı<a≈px) lampa, ('bjømbx) bomba, abbia-
mo anche ('ı<a≈pI) lampe, ('bjømbI) bombe, mentre nella pro-
nuncia tradizionale s'aveva ('ı<a)pI, 'bjømbI). In ogni caso, si
ha, di solito: (Im'biÌ) imbirì, (åm'bi;q¢ãx) ambicià˘

8.7. La geminazione consonantica è fonemica, anche se limita-


ta e realizzata come semplice allungamento fonico, piuttosto conte-
nuto, che può mancare in pronuncia più veloce, a meno che non
si ritenga importante mantener la di‡erenza (negli ultimi due esempi,
a nn corrisponde (n)): ('⁄<…⁄) witì, e (⁄'⁄<…⁄) switì, oppure (på-
'Á™RÁxn¢i) poder<annyj, e (påÁ'Á™RÁxn¢i) podder<annyj˘
Quest'allungamento ricorre solo in posizione iniziale di parola
(pure dopo pausa) o tra V\ (F&FIv-Rå'¬™;) v fevrale, (ss¢'ı<a⁄) ssy-
latì, (IÁ'Ájø;gx) iz<oga, (Á'Á <a⁄) s<atì, (ÁuÁ'Á <a⁄) <u<<atì,
('d<ann¢i) dannye, ('jø⁄⁄ipi1) ottepelì, (zå'bju⁄⁄I) zabudìte,
8. Pronuncia neutra: strutture 111

(åÁ'ÁE¬n¢i) otdelìnyj, ('jødd¢h) otdyh. Si noti ('m<as[s]ò) mass.


Per /q[q]/ (ë[ë]), abbiamo: (ë'ëit) qit, (Ië'ëãu;) iqu, ('bjøÍë) borq,
(tå'v<a;çië[ë]) tovariq; quindi: dopo C˚ è breve; finale dopo V˚ è
breve (o leggermente geminato).

Gradi di sonorità

8.8. Come s'è visto da vari esempi, i fonemi consonantici so-


nori difonici vengono sostituiti dai corrispondenti non-sonori,
davanti a pausa, o davanti a C non-sonore: (d'Rjuk) drug, ('vjøt-
kx) vodka, (bIs&kx¬I'ba;~ii) bez kolebanij÷ al contrario, i fonemi
non-sonori sono sostituiti dai corrispondenti sonori (o dai foni
sonori, nel caso di /q, x/ (Q, X)), davanti a C difonica sonora:
(&å~Ig'djøt) anekdot, (åv&gx~Is't<an) Afganistan, (g'djø;mu) k
domu, (å'⁄™Qb¢Ó) otec byl˘
Però, v /v/ da sola non basta per render sonora una C non-sono-
ra precedente, infatti, dev'esser seguìta da una C difonica sonora
(come /z, d, g/ e varianti palatalizzate): (ådvèzg¬a;dx) ot vzglàda
(ma (åt'vı<aÀ⁄I) ot vlasti]˚ (gvdå'V™;) k vdove (ma (kvènju;ku)
k vnuku, (k'v<a≈) k vam]˘
Le uniche C sonore che ricorrono davanti a pausa, o davanti
a C non-sonore, sono le sonanti, (m, n, R, ı) e versioni palataliz-
zate (anche se parzialmente desonorizzate, a meno che non siano
precedute da C non-sonore, nel qual caso si desonorizzano com-
pletamente; ma solo parzialmente, se sono intense): ('t<a≈) tam,
(s'mjøt5, s'mjø;t”) smotr, ('t<™≈p) temp, (1'À⁄i⁄) lìstitì˘
Non sarà male insistere sul fatto che questa desonorizzazione
non è, e non dev'essere, completa, se la C che precede è sonora;
l'importante è che, davanti a pausa, non si pronunci una specie
di (È), perciò, la fonazione deve cessare prima che si completi la
tenuta della C in questione; un altro espediente, abbastanza uti-
le, per indicare il fatto, potrebbe essere l'impiego del diacritico
di "non-esplosione& (æ), per contrastare l'aggiunta del vocoide
non-fonemico (È), bloccando e‡ettivamente l'articolazione; ma
è meno frequente, tra i nativi.
112 Pronuncia russa per italiani

8.9. Anche le V inaccentate (tra C non-sonore o tra queste e pausa)


si possono desonorizzare, ma meno frequentemente delle C˚ e so-
prattutto nel parlar veloce, perciò le segniamo solo qui (e con deso-
norizzazione solo parziale): ('v<…stáfkx, -txfká) vystavka, (pátå'mju⁄tá,
&pxtå-) potomu xto, ('Á™;vu⁄¢k) devuwek; questo succede anche per
/i/ j dei dittonghi, davanti a pausa (pur precedendo una V˚ sonora,
invece che una C non-sonora), come pure per V solo seguìte da C non-
-sonora: ('=im~iî) zimnij, ('xãE;çÙp) xerep˘ Succede anche in sillaba
accentata (davanti a pausa): (mu'=Eî) muzej, (tRåM'vaî) tramvaj.
8.10. Osserviamo che i contoidi difonici sonori –(b, B; d, D,
$; G, g; v, V; z, Z; Á)– diventano non-sonori (anche nei gruppi
consonantici), se seguìti da pausa: (ègr>op) grob, (è>ostrAf) ostrov,
(pèl>uk) plug, (èm>u⁄) mu<, (màèr>os) moroz, (èm>osk) mozg,
(gèv>oS%) gvozdì, (èp>oJIst) poezd.
Davanti a contoidi non-sonori, succede lo stesso: (èr>opkA)
robko, (èl<afkA) lavka, (èn>ok%I) nogti, (èRetkA) redko, (èl>o⁄kA)
lo<ka, (èReskA) rezko, (èpr>oZbA) prosìba, (éàdgàèN°%) otgonàtì,
(è>oddAl) otdal, (èt<agÁY) tag<e, (vàgèz<aÓ) vokzal.
I contoidi non-sonori rimangono non-sonori, davanti ai sonan-
ti sonori –(m, M; n, N; r, R; l, L)– compresi (j, J) /j/, e davanti a (v,
V) (che si comportano come sonanti, quasi come se fossero "(V,
»)&, approssimanti): (sèl<a_vA) slava, (sèMe_nA) smena, (sèVet) svet,
(kèNi_gA) kniga, (sèjES%) s+estì, (kèv<as) kvas, (pèr<a_vA) pravo.

8.11. Nella combinazione di parole, o di ritmie, i contoidi


difonici divenuti non-sonori, perché finali di parola, rimangono
non-sonori anche davanti a contoidi sonori: (àèBet gàèt>of) obed
gotov, (sèt>oÓp èd<y_mA) stolb dyma.
Generalmente, in questi contesti (cioè davanti ad altri contoi-
di difonici sonori iniziali di ritmie, o parole con accento prima-
rio), i costrittivi sonori (z, Á) rimangono sonori: (èm>uÁ èd>o_mA)
mu< doma, (èob-rAzd èru_gA) obraz druga.
Inoltre, tutti i contoidi finali di parola o ritmia divengono
non-sonori davanti a qualsiasi contoide non-sonoro (non solo
davanti a costrittivi non-sonori), ma anche davanti a (v, V, j) e
davanti ai vocoidi, pure all'interno di ritmie: (kèl>up huèd>oÁNI-
8. Pronuncia neutra: strutture 113

kAf) klub hudo<nikov, (énAtsàèboi) nad saboj, (épAràèh>ot màsk-


èva_) parohod «Moskva», (èv>os nAvàSè%Ei) voz novostej, (èVetF
èjE_LI, èVE%F) betvì eli, (pàèrat èv>oisk) parad vojsk, (èg>ot us-
èPe_hAf) god uspehov.
Al contrario, all'interno di parola, davanti a contoidi sonori,
compresi (v, V, j), i contoidi sonori rimangono tali: (è>ob-lAkA)
oblako, (èv>odnYi) vodnyj, (pàdèv<aÓ) podval, (àbèjom) ob+òm.

8.12. Invece, tra parole appartenenti a ritmie diverse, i con-


toidi non-sonori seguìti da contoidi sonori rimangono non-
-sonori (sebbene i costrittivi non-sonori possano diventar semi-
-sonori): (èk<ak èd>olgA) kak dolgo, (èb>u_$It èzaftrA) budet zav-
tra, (éuvàsèb<yÓ, -Ωèb-) u vas byl, (èVES èg>o_rAt) vesì gorod. Tutta-
via, in pronuncia corrente non-lenta, spesso, troviamo assimila-
zione di sonorità all'interno delle ritmie, come in: (kàgèd>olgA)
kak dolgo, (ébu$Idèz<aftrA) budet zavtra, (éuvàzèb<yÓ) u vas byl,
(ViZèg>o_rAt) vesì gorod.
I grammemi russi (in particolare le preposizioni), che faccia-
no parte d'una stessa ritmia, presentano l'assimilazione piena
dell'elemento finale, come all'interno di parola: (àdèg>o_rAdA)
ot goroda, (éàtSIèl<a_, éàT-) ot sela, (pàdèd>u_bAm) pod dubom, (épAts-
tàèl>om) pod stolom.
Le preposizioni che finiscono con un costrittivo non-sonoro
(ma rappresentato da un grafema sonoro) divengono sonore da-
vanti a contoidi sonori, compresi (v, V, j), e anche davanti a vo-
coidi: (àbè<e_tAm) ob ètom, (pàdèl<a≈pAi) pod lampoj, (nàdèv<a_-
MI) nad vami, (éIzràèm<a_nA) iz romana, (IZèja_mY) iz àmy.
Le preposizioni bliz (béLis, bLIs, bLiS£9, bLiZ£9) (con (£9) omor-
ganico), vokrug (vàkéruk), protiv (péro%If), naprotiv (nàpéro-
%If), skvozì (skévoS) e le particelle vedì (Vi%; èVE%), u< (—u⁄)
sono eccezionalmente pronunciate non-sonore, non solo davan-
ti a contoidi non-sonori, ma anche sonori, compresi (v, V, j), e
pure davanti a vocoidi: (béLiSRièKi_) bliz reki, (vAkérukNIèv>o_)
vokrug nego, (nàpéro%Ifè>u_LIcY) naprotiv ulicy, (éuwudvàèr<a_)
u< u dvora, (wèt>ow NIgàèd>u_JIt éxIlàèVek) xto-< negoduet xelo-
vek, (Vi%èja gAvàèRil àèb<e_tAm) vedì à govoril ob ètom!
114 Pronuncia russa per italiani

8.13. Lo stesso comportamento di bliz, per (Z, S) davanti a


(£9) omorganico, hanno anche bez (éBes, Bes, BIs, -z, BiS£9,
BiZ£9), iz (éis, Is, -z, iS£9, iZ£9), xerez (éxERIs, -iS£9, -iZ£9).
All'inizio di parole russe, si possono trovar regolarmente
gruppi di contoidi sonori con (£z): (znàèxJok) znaxok, (zdàèr>o_-
VjI) zdorovìe, (znàèxJE_NiJI) znaxenie; e (con altri contoidi sono-
ri): (vèl<aS%) vlastì, (gLiè$E%) glàdetì, (dèv>or) dvor.
L'assimilazione di sonorità è regolare anche nei gruppi che
iniziano con "grafemi non-sonori&: (zèd<a_xA) sdaxa. E così anche
all'interno di parola: (èd>olWnAS%) dol<nostì, (tèr>udnYi) trud-
nyj, (kàlèh>oznYi) kolhoznyj.

Semplificazioni

8.14. Le C geminate grafiche (e q) sono fonicamente brevi davan-


ti a pausa o davanti a C: (g'R<a≈) gramm, ('v<an) vann, (d'Á<yn) d<inn,
(k'ı<as) klass, (p'ı<aë) plaq, (pRåg'R<amn¢i) programmnyj, ('Rjus-
©ii) russkij, (g'Rjupkx) gruppka, ('mjøën¢i) moqnyj˘
Nei lessemi, le C geminate graficamente si possono realizzare
come contoidi leggermente geminati (00) (fra vocali): (&åsså'n<ans)
assonans, ('v<annx) vanna, ('k<assx) kassa, ('tjønnx) tonna˘
Però, più spesso, le CC si pronunciano brevi: (&å⁄Is't<at) attes-
tat, (bå'ıjøn) ballon, (bå'ÀEin) bassejn, (gRå'm<a;⁄Ikx) gram-
matika, (d&çiÀI'Rjøfkx) dressirovka, (I'¬¯;=iãx) illùzià, (&kx¬Ik-
'⁄if) kollektiv, (&mi¬i'm™t5, -'m™;t”) millimetr, (&åku'p<a;q¢ãx)
okkupacià, (&pxRå'¬E1) parallelì, (pI'Rjøn) perron, (&çIÁ¢'ÀøÍ) re-
<issòr, ('t<™;~Is) tennis, (&⁄içI'tjø;çiãx) territorià, (tRå'¬Eibus)
trollejbus, (I'À™nq¢ãx) èssencià, (I'F™kt) èffekt˘

8.15. Nel parlare medio-veloce, c'è la riduzione delle sillabe


inaccentate (in particolare quelle preaccentuali non-iniziali e le
postaccentuali non-finali), soprattutto vicino a (r, R, l, L): (px&mx-
ıå'Á™Ó, &pxm®å-, &pxmıå-) pomolodel, (mx&ıxdå'Ájø;n¢, &mx®då-,
&mxıdå-) molodo<òny, (px&hxRå'~i⁄, &pxh“å-, &pxhRå-) pohoro-
nitì, (&kxRå'ju;¬i⁄, &k“x'j-, kRx'j-) karaulitì, (&kxRå8'⁄in, &k“å8-,
8. Pronuncia neutra: strutture 115

kRå8-) karantin, (&pxçIk'm<a;HIÍ, &phIk-, pçIk-) parikmaher,


(&txRå'k<an, &t“å-, tRå-) tarakan, (mx&ıxkå'sjøs, &mx®kå-, &mxÓkå-)
molokosos, (gx&ıxså'v<a⁄, &gx®så-, &gxÓså-) golosovatì, (px&Rx⁄u-
'⁄ist, &px”⁄u-, &pxÍ⁄u-) parawùtist, (bi&¬Iså'v<a;t¢i, &biˆså-, &bi1så-)
belesovatyj.
Altri: (&mxıå'kjø;, mıå'-) moloko, (&hxRå'⁄jø;, hRå'-) horowo,
(dx&Rxgå'v<a;t¢i, &dx“gå-, &dxRgå-) dorogovatyj, (=i&¬Inå'v<a;t¢i, &=iˆ-
nå-, &=i¬nå-) zelenovatyj, (pi&çIdå'vjøi, &pihdå-, &piçdå-) peredovoj,
(pi&çiVIR'nju⁄, &pihVIR-, &piçVIR-) perevernutì, (&ådmi&~IstRå'⁄ivn¢i,
-«s-, -8s-) administrativnyj, (I&~Iq¢å'⁄i;vx, &Ióq¢å-, &Inq¢å-) ini-
ciativa, (I&~Iq¢'<aÓ, &Ióq¢-, &Inq¢-) inicial.
Ancora: (ë'ëi;kxıxtkx, -x®tkx, -xÓtkx) qikolotka, ('sju;dx&Rxgx,
-dx“gx, -dxRgx) sudoroga, (p'çi;tx&ıxkx, -tx®kx, -txÓkx) pritoloka,
('Á<a;vx&Rxnxk, -vx“nxk, -vxRnxk) <avoronok, ('hjø;ıxdnx, -ø®dnx,
-øıdnx) holodno, (z'Á™;ıxıx, -™®ıx, -™ııx, -™®x, ='Á-) sdelala, (&åbI-
'z<a;⁄i1stvx, -⁄Istvx, -⁄ˆstvx, -⁄#tvx, -a⁄stvx) obàzatelìstvo, (dås-
't<a;txxnx, -'t<atxnx, -'t<axxnx) dostatoxno, (mI'nju;txxkx, -'njut-
xkx, -'njuxkx) minutoxka, ('n>ø;vxvx, -vc vx, -vvx) novogo, (f'sjø;-
v¢vx⁄, -vc vx⁄, -vvx⁄) vsovyvatì, (ëëxs'¬i;vxvx, -ivc vx, -ivvx÷ -À'¬-) sxastli-
vogo, (nxk'¬ø;v¢&vxqqx, -øvc vx-, -øvvx-) naklòvyvatìsà, (&zx⁄påk'¬ø;v¢-
vx⁄, -vc vx⁄, -v vx⁄) zawpaklòvyvatì, ('q<aÍstvxvx⁄, -tvc vx⁄, -tvx⁄)
carstvovatì.

8.16. Nella formazione delle parole e frasi, con prefissi e pre-


posizioni, ci sono svariati incontri di V˚ altrimenti non normali
in russo; trattandosi, perlopiù, di posizioni preaccentuali, le ri-
duzioni sono frequenti: (påå˙g'¬iis©i, på˙g-, pång-) po-anglijs-
ki, (zåå'¬E⁄, zå'-) zaaletì, (nååk'~™;, nåk'-) na okne, (vååp'ë™;, våp'-)
voobqe, (sååt'V™qtvxvx⁄, såt'-, -tvc vx⁄, -tvx⁄) sootvetstvovatì,
(nååd'njøi, nåd'-) na odnoj, (zåås'tçi⁄, zås'-) zaostritì, (&sååtnå-
'Ài⁄, &såt-, &sxt-) sootnositì, (&sååb-Rå'Á<™;~iãI, &såb-, &sxb-) soobra-
<enie, (våå&du⁄¢vè¬E;~iãI, vå-, vx-) vooduwevlenie.
Ancora: (&VIxıå8'xãE1, &VIıå8-) violonxelì, (s&pIq¢'<a¬n¢i, -'q<a¬-)
specialìnyj, (&sxq¢å'¬iz≈, -qå-, -;zõ) socializm, (&~Iådnåk'R<at-
n¢i, &~Ixd-, &~Id-) neodnokratnyj, (~Iå&b¢knå'V™nn¢i, ~iI&-, ~I&-)
neobyknovennyj, (&~iãIz'V™snx, ~Iz'-) neizvestno, (&nåugå'ıjøk,
116 Pronuncia russa per italiani

&nxu-, &nu-) na ugolok, (&påugå'vjø;Ru, &pxu-, &pu-) po ugovoru,


(&uådvå'ka;tx, &uxd-, &ud-) u advokata, (&uågå'Rjø;dx, &uxg-, &ug-) u
ogoroda, (&påImI'n<a≈, &pxIm-, &p¢Im-, &p¢m-) po imenam.

8.17. Alcuni pronomi personali hanno forme ridotte: (⁄i'ba;,


⁄i'ja;, ⁄i&a, ⁄å, ⁄x) tebà, (⁄i'b™;, ⁄i'j™;, ⁄i&™, ⁄I) tebe, ('v<as, &vas,
vås, vxs) vas, ('v<a≈, &va≈, vå≈, vx≈) vam, ('jÅ ⁄i&b™'d<a≈, 'jÅ
⁄I'd<a≈) à tebe dam, ('ja &vam'd<a≈, 'ja vxm'd<a≈) à vam dam.
Anche certi numerali hanno forme ridotte (forniamo solo i
modelli, che servono anche per gli altri simili): (&ÁiÀi'⁄i;, ÁiÀ'⁄i;)
desàti, (å'Ái;nxqqx⁄, -nxqx⁄, -nqx⁄) odinnadcatì, (å'Ái;nxq-
&qxt¢i, -nx&qxt¢i, -nqxt¢i, -nxqt¢i) odinnadcatyj, (d'v<aqqx⁄, d'v<a;-
qx⁄, d'v<aq$⁄) dvadcatì, (d&v<aqq¢'⁄i;, d&v<aq¢'⁄i;, dvaq'⁄i;, dvåq-
'⁄i;) dvadcati.
Ancora: (&piÁÁi'Àat, &piÁi'-, &piãi'-, pii'-) pàtìdesàt, (pi'⁄i;Ái&Ài⁄I,
-'⁄i;ÁiÀ⁄I, -'⁄i;ãiÀ⁄I, -'⁄i;iÀ⁄I) pàtidesàti, (&⁄¢=Ái'Àat, &⁄¢=ãi'-, ⁄¢i'-)
westìdesàt, (⁄¢À'⁄i;Ái&Ài⁄I, -'⁄i;ÁiÀ⁄I, -'⁄i;ãiÀ⁄I, -'⁄i;iÀ⁄I) westi-
desàti, ('ÀEmÁiÀxt, 'ÀE)Àxt) semìdesàt, (Ài'mi;Ái&Ài⁄I, -'mi;ÁiÀ⁄I,
-'mi;ãiÀ⁄I, -'mi;iÀ⁄I) semidesàti, ('vjø;Àim&ÁiÀxt, 'vjø;Ài)Àxt,
'vjø;ãi)Àxt, 'vjø;i)Àxt) vosemìdesàt, (våÀ'mi;Ái&Ài⁄I, -'mi;ÁiÀ⁄I,
-'mi;ãiÀ⁄I, -'mi;iÀ⁄I) vosìmidesàti.

8.18. I nomi e i patronimici subiscono, normalmente, delle ridu-


zioni dettate dall'uso e dalla frequenza, più che da regole fonemiche
particolari: ('jø;ÀI&pxVix, -Àipix, -ÀIp¢x, -øÀpVix, -øÀp¢x, -øÀpx) Osi-
povix, (bå'çi;sxVix, -'çiÀVix, -'çi;Àix, -'çi;s¢x, -'çiëx, -'çië) Borisovix,
('p<avıxVix, 'p<a;v®Vix, -av¬ix, -avı¢x, -a;¬ix, -a;ı¢x, -a1x, -aÓx) Pav-
lovix, (&å¬Ik's<andRxVix, -and“Vix, -andVix, -andçix, -andR¢x, -a;~ix,
-a;n¢x, &å¬Ik's<a8x, ¬Ik's<a8x, k's<a8x) Aleksandrovix.
Ancora: (vıå'Ái;mI&Rxvnx, -mIRvnx, -mIRxnx, -mIRnx) Vladimi-
rovna, ('Fø;dx&Rxvnx, -dx&Rxnx, -dRvc nx, -dxRnx, -d“nx) Fòdorovna,
(bå'çi;sxvnx, -'çisnx) Borisovna, (kåR'~E;ãIvnx, -'~E;Ivnx, -'~™vnx)
Korneevna, (få'ÁE;ãIvnx, -'ÁE;Ivnx, -'Á™vnx) Fadeevna, (påÍ'Fiç-
jIvnx, -'Fi;çIvnx, -'Fi;çInx, -'Fiçnx) Porfirìievna, (så'VEL-ãIvnx, -'VE¬-
jIvnx, -'VE;¬Ivnx, -'VE;¬Inx, -'VE¬nx) Savelìevna˘
Inoltre: ('<annx mI'h<aiıxvnx, -ıvc nx, -ıxnx, -ınx) Anna Mihaj-
8. Pronuncia neutra: strutture 117

lovna, (&å¬Ik's<and Rå¬Ik's<andRxVix, &å¬Ik's<and Rå¬Ik's<andR¢x, ¬Ik-


's<and Rå¬Ik's<andR¢x, ¬Ik's<and Rå¬Ik's<a8x, ¬Ik's<an ¬Ik's<a8x, ¬Ik-
's<an 's<a8x, 's<an 's<a8x) Aleksandr Aleksandrovix, (&kxnstå8-
'⁄i n¢så'<a;kxVix, -'⁄i nI-, &kxns'⁄i ~I's<akx) Konstantin Isaako-
vix, ('p<a;VI ı¢'v<a;nxVix, -Vi lI-, -Vi ¬i-, -v<a8x, 'p<aı 'v<a8x) Pavel
Ivanovix (si notino i compromessi articolatòri di transizione).

8.19. Correntemente (cioè, nel parlato non lento e preciso, ma


più veloce e colloquiale), /’ji/ –e˚ à– si riduce a /’i/: (jI'mju;, I-)
emu, (jI'Á<…;, I-) e<i, (jIvè¬aqqx, Ivè¬aqqx, Ivè¬aq[q]x) àvlàtìsà, (&~i-
ãiÀ'⁄™stVInnx, ~ii'⁄™sVInx÷ -'⁄EÀ⁄V-) neestestvenno.
Generalmente, /ijé/ = "/ié/& (® § 7.6): (Vi'⁄i;ãx, -'⁄i;x, -'⁄ix) vi-
tià, ('<aRmiãx, -mix, -mIx) armià, (&pçiã¯'⁄iqqx, &pçi¯-) priùti-
tìsà, (pçi'jÅ+~iãI, pçi'Å+~iI) priàtnee, (&Á¢⁄i'j™;, -⁄i'™;) <itie, (&b¢-
⁄i'ju;, &b¢⁄i'u;) bytiù˘
Inoltre, sempre correntemente, si ha (9’jI) = (’9jI, ’9I) e (ii’0é)
= (i’0é) (anche se considerato piuttosto popolare): (&piç-jI'vjøi,
&piçI'vjøi) perìevoj, (b¢'xãÅx-jIh, -Å;xIh) byxaxìih, ('k<a=N-ju,
'k<a=~-ju, 'k<a=Nu, 'k<a=~u) kaznìù, (¬u'bjøV-ju, -'bjø;Vu) lù-
bovìù, (⁄Vii'q<aÍ, ⁄Vi'-, ⁄VI'-) wvejcar, (Áiist'Vi;⁄i¬nx, ÁIst-÷
ÁiiÀ⁄-÷ ÁiÀ⁄-) dejstvitelìno.
Nel caso delle preposizioni + /’jé/, abbiamo anche /’`é/: (vjI'vjø
'djø;mI, v¢'vjø) v ego dome, (sjI'pjønqxmI, s¢'pjøn-) s àponca-
mi; però, ormai, sono di‡use pronunce come: (VI'vjø 'djø;mI,
ÀI'pjønqxmI), come pure: ('©ju;gu) k ùgu, per ('´ju;gu)t.

8.20. Nella pronuncia tradizionale, /ò’i/ >i-≥ preceduto, nella


frase, da C (diversa da /x, q, J/ x˚ q˚ tì…), passa a /…/ (meno si-
stematicamente nel caso di /k, g, x/, per cui troviamo anche (´,
Ò, ?) (prevelari) + (i, ’I)), però, in pronuncia moderna, rimane
/i/, con (©, á, H) (palatali) + (i, ’I)).
Quindi: (s'meH I'gjø;çI)n (À'm™h …'gjø;ç‘, i-)t smeh i gore, ('©i;-
gxçu)n ('k<…-, '´ji;-)t k Igorù, ('d<…m I'Áøt)n (m…-)t dym idòt, (å-
'tjiv¬i&ãIvx)n (a't<…v-)t ot Ivlieva, ('kjøt I'pjø;vxÍ)n (t…-)t kot i
povar, (&jønIz'djøyb¢)n (&jøn…z-)t on izdoh by, (ÀI'v<a;nx≈)n
(s…-)t s Ivanom, (©I'v<a;nu)n (k…-, ´i-)t k Ivanu, (tå'v<a;çië ëI'v<an)n
(-ë x…-)t tovariq Ivan.
118 Pronuncia russa per italiani

Tradizionalmente, Italia, cioè Italià˚ ha questo stesso com-


portamento, tanto che, anche per Alitalia (che è Ali + Italia]˚ si
ha: (-ı¢-, -ıI-)t più che (-¬I-)n.
Sempre nella pronuncia tradizionale, anche /ò’i/ (I) è- prece-
duto, nella frase, da C (diversa da /x, q, J/ x˚ q˚ tì…), passa a /’…/
(¢); mentre, in pronuncia neutra (moderna), abbiamo decisa-
mente solo /’i/ (I) (e, soprattutto in quella mediatica, /’y/ (¢)), sia
per l'iniziale assoluta, sia con Cò precedente: (å&⁄i¬I'v<a;txRx, å&tI-)n
(&åt¢¬i'-, &åtI¬Ù'-)t (&åt¢¬i'-)m ot èlevatora˘ Rispettivamente, in posi-
zione iniziale assoluta, abbiamo: (&I¬I'v<a;txÍ) (&¢¬i'-, &¢¬Ù'-)t (&¢¬I'-)m
èlevator, (I'pjø;hx)n (i-)t (…-)m èpoha˘
Per il non autoctono éjzenwtejn, abbiamo: (&Ii=I+n⁄èt<™in, &¢i-);
e (&s¢i=I+n⁄èt<™inx≈, &Àii=-) s éjzenwtejnom˘
9. Pronuncia neutra:
accento e intonazione.

9.1. Per quanto riguarda l'e‡ettiva forza accentuale sulle varie


sillabe delle parole nelle frasi russe, dobbiamo chiarire la situazio-
ne, giacché, anche su quest'aspetto, circolano idee confuse e
fuorvianti. Infatti, la prominenza d'una certa sillaba non coincide
necessariamente con la sua accentazione˘ Come si sa, la prominen-
za (che fa emergere una data sillaba sulle altre vicine) non è co-
stituita solo dall'accento; è, invece, un gioco complesso di forza
accentuale, di durata, d'altezza tonale e di timbro dei vari seg-
menti della sillaba.
Ora, in russo, i vocoidi della sillaba pretonica (o preaccentua-
le, cioè quella che precede immediatamente la sillaba tonica
d'una ritmia: la "prima pretonica& dei testi russi) hanno un'artico-
lazione abbastanza netta e distinta, anche se un po' meno di
quella delle sillabe accentate; il fatto è più evidente per /a/, infat-
ti, abbiamo, per esempio, (&gxıå'v<a_) golova˘

9.2. Però, non bisogna confondere il timbro vocalico col gra-


do d'accentazione, giacché, per motivi ritmici, la prima sillaba
di questa parola riceve l'accento secondario, non la seconda. O-
gnuna di quelle sillabe ha una sua prominenza peculiare: (&gx)
per l'accento ritmico (nonostante un timbro decisamente più
attenuato e meno periferico nel vocogramma).
La prominenza di (ıå) è determinata dal timbro semi-atte-
nuato (cioè meno attenuato che in (&gx)) e una tonalità consisten-
temente diversa da quella della tonica che la segue, anche se
non indicata da un simbolo particolare (® ˙ 9.1).
Infine, ('v<a_) è prominente per l'accento primario, per il tim-
bro pieno e anche per il semiallungamento (in sillaba non-cauda-
ta, oltre che per l'inserimento di (<)) e per il dislivello tonetico
con le sillabe precedenti: ((&gx2ıåçv<a_)).
120 Pronuncia russa per italiani

Le vocali russe accentate hanno un semicrono in sillaba non-


-caudata interna di parola, oppure finale (sia in polisillabi che in
monosillabi) se in tonia, cioè nelle frasi o in parole isolate: gde (gèDe_),
ni (èNi_), na (èna_), gde ni na estì (gèDE NinàèjEST).
Troppo spesso, si legge, anche in manuali specifici, che la sil-
laba pretonica, (ıå), avrebbe il secondo grado d'accentazione,
mentre tutte le altre sarebbero più deboli, soprattutto quelle
dopo l'accento; però, in (s't<a;Rxãx) staraà˚ abbiamo, per le ulti-
me due sillabe, attenuazione del timbro (come per (&gx)) e debo-
lezza accentuale (come per (ıå)), che le potrebbe far sembrar
d'un grado inferiore, ma non è così; il loro eventual indebolimen-
to è dovuto al fatto che, generalmente, le parole d'esempio ven-
gono considerate in tonia (anche se involontariamente), con la
conseguente riduzione dell'intensità articolatoria e intonativa
sulle postoniche.

9.3. L'accento nelle parole russe è soggetto a variazioni anche


d'ordine grammaticale, infatti i vari paradigmi (nominali {: so-
stantivi, aggettivi} e verbali) costituiscono una grande di‚coltà,
soprattutto per lo straniero, che può trovare aiuto nelle gramma-
tiche e nei dizionari.
Ecco alcuni esempi d'accentazione distintiva (coppie minime fone-
miche): ('Rju;©I) "mani& e (Ru'©i;) "della mano& ruki, ('<at-ıxs) "atlan-
te& e (åt'ı<as) "raso, satin& atlas, ('mju;kx) "tormento& e (mu'k<a;)
"farina& muka, ('p<a;çi⁄) "cuocere (al vapore)& e (på'çi⁄) "planare&
paritì, ('p<a;çu) "cuocio (al vapore)& e (på'çu;) "plano& parù.
S'osservino bene le seguenti coppie lessicali: ('jøRgxn) "orga-
no (di stampa…)& e (åR'g<an) "organo (strumento musicale)&
organ, (s'vjøistvx) "caratteristica& e (svåist'vjø;) "a‚nità per
matrimonio& svojstvo, ('z<a;mxk) "castello& e (zå'mjøk) "ser-
ratura& zamok, (k'Rjø;ãu) "ricopro& e (kRå'ju;) "taglio (un vesti-
to)& kroù, ('pjø;tx≈) "sudore (caso strumentale)& e (på'tjø≈)
"allora, dopo& potom, ('ju;Á¢) "più stretto& e (u'Á <™;) "già& u<e,
('p<ahnu⁄) "odorare& e (påh'nju⁄) "so‚are, spirare& pahnutì;
('haøs, èhaAs) "caos (primordiale)& e (hå'jøs÷ 'haøs, èhaAs) "confu-
sione& haos.
9. Pronuncia neutra: accento e intonazione 121

9.4. Consideriamo, ora, alcuni casi in cui la variazione accentua-


le è tra pronuncia neutra e pronuncia "dialettale& o "gergale&:
(då'b<…;xx) e ('djø;b¢xx)d dobyxa, (&åb¬Ik'xi⁄) e (åb'¬™kxi⁄)d obleg-
xitì, (&mi¬i'm™t5, -'m™;t”) e (mi'¬i;mIt5, -mIt”)d millimetr; o "po-
polare&: (kRå'Ài;ViãI) e (&kRxÀi'VE;ãI)p krasivee, (zvå'~i⁄) e (z'vjø;~I⁄)p
zvoniwì.
Oppure, la di‡erenza può essere di livelli stilistici letterari, co-
me "folkloristico& (usato nelle favole e nei racconti tradizionali):
(&mxıå'Á™q) e ('mjø;ıxÁIq)f molodec, (Ái'Vi;qx) e ('ÁE;VIqx)f
devica, (&ÀiçIb'Rjø;) e ('ÀE;çIb-Rx)f serebro, ('⁄jøÓkxv¢i) wòlkovyj
e (⁄¢Ó'kjø;v¢i)f welkovyj, ('s<a;hxRn¢i) e (så'h<aRn¢i)f saharnyj,
(&bxgå't<…Ì) e (bå'g<a;t¢Ì)f bogatyrì; oppure un livello "aulico&:
('n<a;xIt¢i) e (nå'xãa;t¢i)a naxatyj, ('izbRxnn¢i) e (Izb'R<ann¢i)a iz-
brannyj, ('¬¯;biëëii) e (¬¯'bÅëëii)a lùbàqij, (h'v<a;¬iëëii) e (hvå-
'¬Åëëii)a hvalàqij, (m¢⁄'¬E;~iãI) e ('m<…⁄¬i~iãI)a mywlenie.

9.5. Infine, ci sono anche casi di duplice accentazione neutra:


(t'vjø;Rxk, två'Rjøk) tvorog, (I'n<a;xI, 'i;nxxI) inaxe, ('jø;buh,
å'bjuh) obuh, (p'Rjø;bIÓ, pRå'biÓ) probil˘
Considerando pure la variazione nel paradigma, possiamo
vedere: ('ÁE;çIvx) derevo, (Ái'çEV-jx) derevìà, (&ÁiçI'v<a;) dereva÷
comprese pronunce meno consigliabili (che appaiono dopo ";&),
o indicate "errate& (qui indicate da "≠&) nei dizionari di pronun-
cia (che mettiamo solo nelle trascrizioni fonetiche): ('jøddxÓ,
åd'd<aÓ) otdal, (&åddå'ı<a;, ≠'jøddxıx, ≠åd'd<a;ıx) otdala, ('jøddx-
ıx, åd'd<a;ıx÷ &åddå'ıjø;) otdalo, ('jøddx¬I, åd'd<a;¬I) otdali˘

9.6. Nei composti, ogni elemento (prima dell'ultimo, che man-


tiene saldamente l'accento primario, (')) tende a conservare un
certo accento, che segniamo (*) (o (&), se sùbito davanti a ('), corri-
spondente a quello ritmico eventuale). Anche il timbro vocalico
si mantiene bene, senza le neutralizzazioni tipiche delle sillabe
inaccentate: (&sxmå*¬øtxstRå'jE;~iãI) samolòtostroenie, (kåÍ*tjøFi-
¬ikå'p<aÓkx) kartofelekopalka, (*bjøÍtpRxvå_'~ik) bortprovod-
nik, (s*pjøÍtkRu'Ájøk) sportkru<ok, (å*<™Rx*fjøtåÀ'~i;mxk) aè-
rofotosnimok, (I*¬™ktRx*p<aRxpx&dxgçI'v<a;⁄i1) èlektroparopo-
122 Pronuncia russa per italiani

dogrevatelì, (*gjøs¢z'd<at, -sI-) Gosizdat, (&mjøz'b<a~k, &mjøs-,


-∫k) Mosbank, (&ik'R<atkxãI) i kratkoe, (*pjøÓxI's<a;) polxasa,
(&pjøı'gjø;dx) polgoda (si noti, però: ('pjøıÁi8) poldenì).

9.7. Nella frase, ovviamente, ci sono anche parole che non


sono accentate; perlopiù, si tratta di grammemi, o monosilla-
bi funzionali, non lessicali, come le preposizioni, le congiun-
zioni e alcune particelle: (&åtstå'ı<a;) ot stola, (&pxdåk'njø≈)
pod oknom, (kåm'~™;) ko mne, (b'R<a⁄-jx I'ÀøstR¢) bratìà i sòs-
try, (~Iz'n<a;ãu) ne znaù, (skå'Á<…;kx) ska<i-ka, ('jønÁ¢) on <e,
(pçi'Áø+-¬I) pridòt li.
Anche i pronomi e gli aggettivi monosillabici possono esser
deaccentati (pur se più raramente): (møib'R<at) moj brat,
(='Áe;Àøn, -xn) zdesì on, (ku'd<a v¢bI'Á <…;⁄I) kuda vy be<ite,
(&ViÀi'j¯8, &VE-) vesì iùnì÷ anche èto: (k'tjø <™tå='Á™;ıxÓ, Itå-, k-
&tøItå-) kto èto sdelal, ('vjø;nøn, -xn) von on, ('vjø;tøn, -xn)
vot on, (vøt'tjut, vå-) vot tut, (vøn't<a≈, vå-) von tam, (ønz'n<aÓ)
on znal, (⁄&tjøøn't<a≈, ⁄&tåø-) xto on tam, (&njøøm'b<…Óta≈,
-º'b-, &nåø-) no on byl tam, (tåk'vjøt) tak vot (congiunzione,
mentre l'avverbio tak non si riduce), ('jøn då'ja;) on da à (sem-
pre congiunzione, mentre da, l'avverbio "sì&, è generalmente ac-
centato ('d<a;); infine: (jI'mju hxÁb¢⁄'tjø;) emu hotì by xto.

9.8. Ecco una lista dei più frequenti monosillabi (solo con va-
lori funzionali, come grammemi) con forma ridotta (realizzata coi
tassofoni vocalici inaccentati, richiesti dal contesto, fino a (à, A),
per quelle con o-, -o, specie le preposizioni; si noti che o è (A, à, o):
(àsè%e_nu, os-) o stenu, contro (o) o! in (oèda_à) o da! "oh sì!&.
Ma si riducono anche le congiunzioni, e pure i pronomi in
posizione postaccentuale in ritmie; e, più la velocità dell'eloquio
è elevata, maggior è la possibilità di riduzione e attenuazione:
a, by, vy, vam, vas, vot, von, da, dlà, do, za, kak, ko, li, mne,
my, na, ne, ni, o, ob, on, ot, po, pod, semì, so, to, ty, hotì,
xto. Lo stesso vale per il grammema byl "era&; e pure per vesì
"tutto& in certe locuzioni: (évoViSèd>uh) vo vesì duh o (ésAfSIh-
èn>ok) so vseh nog "a tutta birra&; anche per semì con funzione
9. Pronuncia neutra: accento e intonazione 123

semantica vuota: (SiMèP°TNIc énANiè$E_LI) sem$ pàtnic na ne-


dele "cambiar continuamente idea&.
Il pronome à "io& può esser ridotto, immediatamente dopo
V accentata: (må'gu jxpxVI'd<a⁄) mogu à povidatì, (g'ÁE jxmå-
'gu pxıu'xi⁄) gde à mogu poluxitì, (kåg'd<a jxnåxI'n<aÓ) kogda
à naxinal (ma non fino a /ji/, nemmeno se seguìto da elemen-
to palatale o palatalizzato: (+BednYi Jà+BednYi) bednyj à bednyj!).

9.9. Negli stessi contesti fonici, anche il grammema desinen-


ziale -à arriva al massimo a (à, A), avendo la struttura con /'ja£[\]/,
che impedisce il passaggio a ü/'ji/ (JI), fermandosi a ('jà, 'jA): ar-
mià (èarMijà, -jA). Invece, le desinenze -àh, -àm, -àmi non hanno
questo limite: (fèPESNIh) v pesnàh, (Niè$E_LiMI) nedelàmi, essendo
interne, non finali assolute.
Ugualmente, per la preposizione dlà, che s'appoggia a ciò
che la segue, troviamo (DLà£8, DLA£8, DLI£8, DLi£9) (ma (DèLa_), me-
talinguisticamente): (èva_zAD éLAcViètof) vaza dlà cvetov, (kèNi_GiD
éLi$iè%Ei) knigi dlà detej. Comunque, i monosillabi posson
aver una maggior indipendenza per il timbro vocalico, rispet-
to alle sillabe inaccentate interne di parola; si notino, per esem-
pio: ('vjø;Rxn) voron e ('vjøR-øn) vor on, (&⁄i¬I's<a;) telesa e
(&⁄E¬I's<a;) te lesa, (jIs'~Ei) àsnej e (jås'~Ei) à s nej.

9.10. Al contrario, certe preposizioni e particelle monosillabi-


che possono prendere l'accento della ritmia, quando la parola
che le segue abbia l'accento originale sulla prima sillaba: ('b™z-
ViÀ⁄I) bez vesti, ('pjød-Ru©I) pod ruki, ('~™;b¢ıx) ne bylo,
('pjøt-çI) po tri, ('n<a;pxÓ) na pol, ('n<a;gxRu) na goru, ('n<aÀ⁄I-
nu) na stenu, ('z<a;gx&Rxdx≈, -g“xd-, -gRxd-) za gorodom, (&Rx=Ái-
'¬i⁄ 'n<advx) razdelitì na dva, ('pjødnxsx≈) pod nosom, ('z<a;-
nxs) za nos, ('jø+xIsu) ot xasu, ('pjøtpxıx≈) pod polom, (&ja-
px⁄i'çaı jIvø'izVidu) à poteràl ego iz vidu, (I'mu 'z<a;sxRxk) emu
za sorok, (påm'njø;Á¢⁄ 'ÀEM 'n<a;pi⁄) pomno<itì semì na pàtì.
Anche le particelle negative ne, ni, generalmente inaccentate,
possono avere questa struttura, soprattutto col verbo bytì ('b<…⁄)
"essere&: (jI'vjø;txm '~™;b¢ıx) ego tam ne bylo, (&ønt<am'~™;Á¢Ó)
on tam ne <il.
124 Pronuncia russa per italiani

9.11. Le preposizioni che possono avere questa struttura ac-


centuale (più tipicamente nel linguaggio colloquiale, ma sempre
meno frequentemente, a quanto pare) sono: bez, vo, do, za, iz,
na, o, ob, ot, po, pod, pri, so; però, non basta che il sostantivo
o il numerale che segue sia originariamente accentato sulla prima
sillaba, come avviene, per esempio, in: (&ømpxıå&Á…Ók'~i;gu nås-
'tjøÓ, &øº-) on polo<il knigu na stol, (&ånå'À™;ıx nås'tjuÓ)
ona sela na stul.
L'esatta applicazione dipende dall'uso vivo, senza che se ne
possa dar una regola precisa e assoluta. Un dizionario di pronun-
cia serio, con trascrizioni vere (almeno in IPA u‚ciale), dovreb-
be render conto di queste forme. Purtroppo, però, la maggior
parte dei cosiddetti "dizionari di pronuncia& della tradizione
sovietica –dura a morire– ignorano tutto ciò, dandolo magari
per scontato, come pure tante altre cose, che –in realtà– non
sono a‡atto scontate (soprattutto per gli stranieri, ma nemme-
no per popoli sovietizzati).

Intonazione del russo neutro (˙ 9.1)

9.12. Visto che abbiamo trattato abbastanza di‡usamente


l'intonazione (æ 4), la ˙ 9.1 serve soprattutto a mostrar le proto-
nie e le tonie tipiche del russo neutro. Il lettore farà tutti i con-
fronti fra questi tonogrammi e quelli delle ˙ 4.3, 4.5-6, 10.3, 11.5.

˙ 9.1. Protonie e tonie del russo neutro (º § 5.4.3).

/ / (2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /./ (% ç 3 3)

/¿/ (¿ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /?/ (2 • 2 2)

/¡/ (¡ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /÷/ (2 ç 2 2)

/˚/ (˚ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /,/ (2 ' 2)


10. Confronti fra pronunce:
neutra e tradizionale

10.0. Questo capitolo serve a conoscer e poter riconoscere le


peculiari di‡erenze fra pronuncia neutra (moderna) e (neutra)
tradizionale. Ovviamente, non si pretende di far apprender atti-
vamente queste peculiarità, ma solo d'esser in grado di saperle
riconoscere e classificare, udendole dai parlanti nativi. Anche per
non appesantir troppo il testo e la lettura, non si danno sempre
tutte le versioni cui s'allude, ma solo nei vari punti più salienti.
Il lettore si potrà proficuamente esercitare negli altri casi.
C'è un'innegabile scarsa conoscenza generale della pronun-
cia russa, sia tra nativi che tra stranieri, pur riferendoci soprat-
tutto agli "addetti ai lavori& (come avviene anche per l'italiano
e per le altre lingue, in fondo). Ci sono, inoltre, metodi diversi
di descrizione, trascrizione e di valutazione, nonché applicazioni
di‡ormi di criteri diversi sull'argomento.
Come s'è già avuto modo d'anticipare, anche i parlanti "model-
lo& u‚ciali, della stessa radio-televisione, oscillano tra pronunce
più o meno neutre o tradizionali (e mediatiche), probabilmente
pure per mancanza d'informazione specifica, per confronti e scelte
convenienti, visto anche il tipo di "trascrizione& (in realtà, una
semplice e banale "riscrittura& grafemica: la "grafonica sovietica&)
usato nei manuali e dizionari, pure u‚ciali e "scientifici&.
Comunque, quanto descritto finora rientra, a pieno diritto,
nella pronuncia russa neutra (moderna), che si va sempre più
a‡ermando e di‡ondendo, essendo anche meno lontana dalla
grafia. Ora segnaleremo le di‡erenze che rientrano, prevalente-
mente, nella pronuncia tradizionale, secondo la "vecchia pronun-
cia moscovita& che era acquisita oralmente, comprese le "strane&
eccezioni, che la di‡erenziavano, per certi aspetti, dalla pronuncia
di Pietroburgo, generalmente più fedele alla scrittura, ma non
in un banale modo pedissequo.
126 Pronuncia russa per italiani

10.1. Le peculiarità della pronuncia tradizionale riguardano


soprattutto le vocali, in minor misura le consonanti e l'intonazio-
ne (come segnaleremo). D'altra parte, le peculiarità di pronuncia
mediatica si rivelano, oltre che per vocali e intonazione, anche
per le consonanti. Cominciamo dando, intanto, una bell'occhiata
ai vocogrammi della pronuncia tradizionale (˙ 10.2), per averne
un primo contatto diretto. Poi, riprendiamo tutto più sistematica-
mente.
Per quanto riguarda le consonanti, procediamo con gli oro-
grammi, in modo da evidenziar le di‡erenze articolatorie, così
siamo pronti a considerar i simboli diversi. Visto che le di‡erenze
consonantiche sono poche rispetto al neutro (moderno), vedia-
mo sùbito la ˙ 10.1, in cui confrontiamo le realizzazioni dei
fonemi /w, W; l/ (aggiungendo gli orogrammi di (q, Q; x, X), po-
stalveopalatali). Infatti, nella pronuncia tradizionale, invece di
(⁄, Á; l), più spesso troviamo (S, q; l) (anche se in alternanza con
gli altri). La di‡erenza principale, come si vede dagli orogrammi,
è che invece della coppia difonica apico-postalveo-velare (⁄, Á)
(labiata: con arrotondamento labiale), abbiamo quella corono-
-postalveo-velare (S, q) (protrusa: con arrotondamento e protrusio-
ne delle labbra).
Inoltre, invece di (l) alveo-velare, troviamo più spesso (l), alveo-
-uvulare (che mostriamo con questo simbolo, più immediatamen-
te distinguibile dal più legittimo (Ï), col diacritico rovesciato,
più adatto –però– quando sia in correlazione con altri contoidi
uvularizzati). I contoidi (S, q; l) richiedono uno sforzo articolato-
rio un po' maggiore e uditivamente suonano un po' più "cupi&
di (⁄, Á; l). Esempi: witì (èS<y%), walì ('S<°L), piwu (PièS>u_),

˙ 10.1. Orogrammi dei contoidi diversi da quelli neutri.

+
.÷ ëò ı

+
Sq C‚ l/Ï
10. Confronti fra pronunce: neutra e tradizionale 127

lo< (èl>oS), wìòt (SèjØt), switì (SèS<y%), westì ('S<eS%), Sawa


('s<a_Sà), mywì ('m<…S), <itì (èq<y%), <ar ('q<aÍ), ho<u (haèq>u_),
ko<a ('k>o_qå), gara< (ga'r<aS) "garage&, v gara<e (v&gAra'q<e_),
<dòt (qè$Øt), s<atì (qèq°%).
Inoltre, la pronuncia tradizionale, per il fonema /q/, general-
mente ha la sequenza /qx/ (qxJ=, qx=, qx£) (sempre visibile nella
˙ 10.1): (ëxi'k<a;)t (ëëI-)n qeka, qit (qèxJit, qèxit), iqu (iqèxJU_, iq-
èxU_), (ë'ëãÅÀ⁄jÉ) sxastìe, (&piçi'piëëIk) perepisxik (il su‚sso -xik
non è percepito come separatore), borq (èb>orqx), tovariq
(taèv<°_Riqx). In generale, a Mosca è sempre prevalsa la realizzazione
(ëë), più agile e più conveniente anche nel neutro moderno (con-
tro l'uso di San Pietroburgo, con /qx/).

10.2. Comunque, in pronuncia neutra, si ha anche (ëx) /qx/,


quando ci sia un chiaro confine morfemico, mostrato pure dalla
grafia, con sx˚ zx˚ wx˚ <x˚ stx˚ zdx, mai q: (ë'xã™≈) s xem, (&IëxI-
'vjø;) iz xego˘ Hanno /qq/ o /qx/: (VIs'njuëëIt¢i, -ëx-) vesnuwxa-
tyj, (bå'RjøëëIt¢i, -ëx-) borozdxatyj.
Ma, tra lessema e su‚sso, generalmente si ha (ëë) /qq/: (Iz'vjøë-
ëIk) izvozxik, (&piçi'bEëëIk) perebe<xik, ('ÁjøëëI) <òstxe˘ Tra
prefisso e lessema, è più frequente (ëx) /qx/: (bië&xIıå'VExn¢i) bes-
xelovexnyj, (&IëxIÍ'⁄i⁄) isxertitì, (&RxëxI'haqqx) rasxihatìsà.
In parole usate più frequentemente, come pure quelle in cui il
prefisso non è più sentito separato, di solito si ha (ëë) /qq/: (Råë-
'ëãøskx) rasxòska, (ë'ëãÅÀ⁄jI) sxastìe, (ë'ëãøt) sxòt, (Ië'ëã™s) isxez˘
Tipico, poi, più della pronuncia tradizionale che di quella
neutra, è il fonema /QQ/ (òò) (che ricorre in poche parole e solo
all'interno di lessema): (ò'òãÖt)t (Á'Ájøt)n <<òt, ('jEòò¨)t ('j™ÁÁu)n
ez<u, (&¨ãiò'òãÄ⁄)t (&uãIÁ'Á<a⁄)n uez<atì, ('pjÖòòÉ)t ('pjøÁÁ ¢)n
poz<e. Per i derivati di ('djÖëx)t ('djøë, 'djø⁄⁄)n do<dì˚ abbia-
mo: ('djÖòòIk)t ('djøÁÁIk)n do<dik, (dÅò'òi;)t (dåÁ'Ái;)n do<-
di, (dÅò'òãÖ≈)t (dåÁ'Áø≈)n do<dòm˘

10.3. Ma passiamo davvero alla ˙ 10.2, coi vocogrammi della


pronuncia tradizionale, da confrontar accuratamente con la ˙ 2.7
(internazionale), ˙ 2.8 (internazionale alla nativa) e ˙ 6.1 (neutra).
128 Pronuncia russa per italiani

˙ 10.2. Vocogrammi delle vocali e dittonghi tradizionali.

/i/ ('i, i', ’I, ’JiJ), /éi/ (éi) /u/


('u, u', 'J%J, 'J¯0, '0¯J,
/™/ ('™, "™Ä, 'JeJ, 'J™0, ’U, ’JTJ, ’0¨J, ’J¨0)
'0™J, '0™0) /ø/ ('ø, "ø∏, ’ø,
f
>’eò≥ /’™/ (É) 'J+J, '0ÖJ, 'JÖ0)
>e, à, Ja≥ (Ù', ’JÙJ, ’JÉ0)

/…/ ('…, …', ±’¢,


ÈÚ[Ú]'˚ '[Ú]Ú‘, ’‘ò)

/a/ ('a, a', ò’a, è9a¬, ’x, ’åò,

f
f
'JÄJ, 'JÅ0, '0ÅJ÷ 0Å'J÷
"JÉÉJ, "J°É0, "0aàJ)
/ii/ ('ii, ii', ’iò, ±’iiò) /ui/ ('¯i, 'J%i, ’¨i, ’JTi)

/øi/ ('Öi, 'J+i)


/ai/ ('JÄiJ, 'JÅi0,
'0ÅiJ, 0Åi', ’0xi)

/…i/ ('…i, …i', ’…ò,


±’¢iò, ’Èiò, ≠’‘iò)

/™i/ ('JeiJ, ò'[0]™i, ’JÙi)

Notiamo sùbito (come si sarà già visto nella trascrizione di


qualche esempio) che, nei contesti "interpalatali&, la pronuncia
tradizionale ha delle articolazioni vocaliche decisamente più
avanzate e chiuse (® ˙ 10.2, anche se i simboli (i, E) sono "ugua-
li&, ma stanno per (iï, Eï)): ('bi⁄) bitì˚ ('jE1) elì, ('pÄ⁄) pàtì,
('⁄+;⁄x) tòtà, ('¬%;ÁI) lùdi, (⁄T'FÅk) tùfàk˘
10. Confronti fra pronunce: neutra e tradizionale 129

La pronuncia tradizionale presenta, anche se non più sistemati-


camente, il fenomeno chiamato ekan'e ((èje_kANI) ekanìe), che ha
la duplice sequenza fonemica /je, 9e/t, anche con tassofoni inaccen-
tati, che non passano a /’i/: (èje, è9e, è9E9, 9Èè, '9È9, '9™)t. Per e-
sempio: (LÈès<a_)t lesa "impalcatura& (º (Liès<a_)t lisa "volpe&),
(pRÈèd<°%)t predatì "tradire& (º (pRièd<°%)t pridatì "aggiungere&),
(éx™staèt<a_)t xastota "frequenza& (º (éxIstaèt<a_)t xistota "pulizia&).
Inoltre: (èje_kAN™)t ekanìe, (kèl°_$Èi)t kladej, (sèPe_lAJ™)t spe-
loe (ma non per -aà: (sèt<a_rAJà)t staraà), (NÈès>u_)t nesu, (éSÈMÈ-
èn<a_)t semena, (jÈèz<yk)t àzyk, (PÈèt<ak)t pàtak, (PÈè%i_)t pàti, (xÈ-
ès<y_)t xasy, (pèlØqqi%)t ploqadì.
Osserviamo anche: (ÀI'vjød~x)n (Ài'vjÖ_~É)t segodnà e il trat-
tamento diverso in (ÀI'vjød~x 'VE_x™rA≈)n (Ài'vjÖ_~Ù 'VE_x™rA≈)t
segodnà vexerom.

10.4. Vediamo ora una serie d'esempi con la desinenza -e:


('pjø;¬I)n (-Ö;¬É)t pole, ('mjø;çI)n (-Ö;çÉ)t more, ('VE;xI)n (-xÉ)t
vexe, (Á¢'¬iëëI)n (q…'¬iëxÉ)t <iliqe, (z'd<a;~iãI)n (z'd<Å;~iãÉ)t zda-
nie; ('Ài;~Ivx)n (-~Évå)t sinego, ('Ài;~Imu)n (-~ÉmU)t sinemu,
(f'Ài;~I≈)n (-~É≈)t v sinem; (z'ljø;ãI)n (-Ö;ãÉ)t zloe (º (z'ljøi)n
(-Öi)t zloj), (z'ı<…;ãI)n (z'l<…;ãÉ)t zlye, (tå'kjø;ãI)n (ta'kjÖ;ãÉ)t ta-
koe, (tå'©i;ãI)n (ta'©i;ãÉ)t takie, (¬i'ba;ÁjI)n (-'bÅ;qjÉ)t lebà<ìe,
('vjøÓxjI)n (-«xjÉ)t volxìe; (d'vjø;ãI)n (-Ö;ãÉ)t dvoe, (t'Rjø;ãI)n
(-Ö;ãÉ)t troe; (smi'¬E;ãI)n (Àmi'¬E;ãÉ)t smelee, (VIR'~E;ãI)n (ViR'~E;ãÉ)t
vernee.
Pure con -em, -ev, -es: (u'xi;⁄i¬I≈)n (¯'xi;⁄i¬É≈)t uxitelem,
(p'ı<a;xI≈)n (p'lÅ;CÉ≈)t plaxem, (Á¢'¬iëëI≈)n (q…'¬iëxÉ≈)t <iliqem,
(mId'VE;ÁI≈)n (miÁ'VE;ÁÉ≈)t medvedem, (b'R<a;⁄jIf)n (b'R<Å;⁄jÉf)t
bratìev, ('⁄<…L-jIf)n ('S<…L-jÉf)t wilìev, ('v<…;~És)t (-~Is)n vynes. E
anche con -àmi/-ami: ('k<ap-¬imI)n (-¬ÉmI)t kaplàmi, (mId'VE;Ái-
mI)n (mid'VE;ÁÙmI)t medvedàmi˚ ('tju;ximI)n ('tj¯CÉmI)t tuxami,
('RjøëëimI)n (-ÖëëÉmI)t roqami.
Ovviamente, partendo dal punto di vista della pronuncia
neutra moderna e dell'ortografia, quando si sentono parlanti
che usano il vocoide (™£), verrebbe da attribuirlo a /’i/; ma ora
sappiamo bene di che si tratta.
130 Pronuncia russa per italiani

Già da più di qualche esempio, s'è visto che /a, o, u/ accentate,


se sono precedute oppure seguìte da un fono palatalizzante (in-
vece che precedute e anche seguìte da foni palatalizzanti), hanno
realizzazioni intermedie fra quelle interpalatali, (è°,èO, èî), e le
non-interpalatali, (èa, èo, èu), cioè (è°, èØ, èU): (èV°s) vàs, (èq<°1) <alì,
(èjØS) ò<, (èv>Ø8) vonì, (èLUk) lùk, (ègUS) gusì.
Si noti, inoltre, che per /'u/ (contrariamente al neutro, che ha so-
lo due vocoidi alti, (u, U), anche in sillaba inaccentata) abbiamo
ugualmente tre timbri diversi ('8í8, '8fl9, '9fl8, '9Õ9) (in sillaba
pretonica ha i tassofoni alti, come in sillaba accentata): (éígaèl>ok)
ugolok, (épABièSedfli%™) pobesedujte, ($ièREVNfl) derevnù, (SéLÕ$i-
èn>oi) slùdànoj, (ruèk<a_) ruka, (SUèd<a_) sùda, (xîè%Ø_) xutìò.
Aggiungiamo solo che /e/, in contesto non-interpalatale, è
realizzato nel punto più basso e arretrato della propria casella
sul vocogramma, (e/): (è<e_rà) èra, (èb<e_) be.
10.5. La ˙ 10.2 mostra che per le pretoniche alte non-arroton-
date, /i, …/, la pronuncia tradizionale ha una realizzazione più
chiusa di quella moderna; mentre quella arrotondata, /u/, è più
aperta, in tutte le posizioni inaccentate, tranne –di nuovo– nella
pretonica (® sempre la ˙ 10.2): /i', …', u'/ (i', …', u')t (I', ¢', u')n: (&åb-
çi'kjøs)t (-I-)n abrikos, (b…'©i;)t (b¢-)n byki, (u'q<™;)t (u'Á <™;)n u-
<e. Un'/a'/ pretonica è (a')t (å')n: (&Uga'ljøk)t (&ugå'ı-)n ugolok.
Come s'è già visto, pure con esempi, la pronuncia tradizionale
ha anche, più tipicamente, "/e'/& (Ù') per e, à pretoniche (compre-
se xa˚ qa, ma non per i, che ha /i'/ (iï')); tutte queste, nella pro-
nuncia neutra, hanno /i'/ (I', i'J)): (ÁÙ'¬i⁄)t (Ái'¬i⁄)n delitì,
(~ÙÀ'⁄i;)t (~iÀ'⁄i;)n nesti, (tçÙÀ'⁄i;)t (tçiÀ'⁄i;)n tràsti, (xÙ's<…;)t
(xI's<…;)n xasy÷ si riconsiderino, quindi, (¬i's<a;)t (¬I's<a;)n lisa e
(¬Ù's<a;)t (¬I's<a;)n lesa˘ Nel contesto /J!'/, appare solo un altro
fonema neutro (moderno) /u/ (u, ¯): (À¯'d<a;)t (Àu'd<a;)n sùda,
(¬%'bi⁄)t (¬¯'bi⁄)n lùbitì˘
In pronuncia tradizionale, per ’eò, dopo /w, W; c/, troviamo
/’…ò/ (‘ò)t: ('ıjut⁄¢)n ('l>utS‘)t luxwe˚ ('hju;Á¢)n (-q‘)t hu<e˚
('s>onc¢)n (-q‘)t solnce.
10. Confronti fra pronunce: neutra e tradizionale 131

10.6. Gli aggettivi in -kij, -gij, -hij, nella pronuncia tradi-


zionale hanno /…i/ (¢i), ma anche (‘i) (di solito reso con "/Èj/&,
come se fosse /’ai/ (xi), pur essendo un po' diverso, ® ˙ 8.1),
preceduti da (k, g, h), invece della resa neutra con /ii/ (©ii, áii,
Hii) (secondo la grafia): (z'vjø~k¢i, -k‘i, -∫k-)t (-˚©ii, -8©ii)n zvon-
kij, (s'tRjø;g¢i, -g‘i)t (-áii)n strogij, ('⁄i;h¢i, -h‘i)t (-Hii)n tihij˘
Oggi, tale pronuncia tradizionale suona non-neutra, oppure
aulica. Anche i verbi in -ivatì hanno questo comportamento:
(pa'm<a«k¢vx⁄)t (på'm<aÓ©Ivx⁄)n pomalkivatì, (nÅ'⁄Å;g¢vx⁄)t
(nå'⁄Å;áIvx⁄)n natàgivatì, (pa'm<a;h¢vx⁄)t (på'm<a;HIvx⁄)n po-
mahivatì˘
Per le desinenze inaccentate, con -Vj, la pronuncia neutra
ha /ii/ (ii) -ij, /ii/ (ii) -ej, /…i/ (¢i) -yj, /ai/ (xi) -oj; quella tradi-
zionale ha "/Ei/& (Ùi) per -ej e "/Èi/& (±¢i, Èi, ≠‘i) per -yj, spesso
descritte come neutralizzazione dei primi due (e così è, nel neu-
tro moderno, /ii/ (ii)) e dei secondi due (però, si ha: (¢i)n (±¢i,
Èi, ≠‘i)t V (xi)n:t): ('Ài;~ii) sinij, ('ju;¬ii)n ('j¯;¬Ùi)t ulej, (t'Rjud-
n¢i)n (±-¢i, -Èi, ≠-n‘i)t trudnyj, (t'Rjudnxi) trudnoj˘
La pronuncia neutra, per wa, <a, ca pretoniche (eventualmen-
te, anche con o), ha /0a'/ (0å'), mentre quella tradizionale ha
/0…'/ (0…') (che ormai è aulica): (⁄å'ái;)n (S…-)t wagi, (Áå'R<a;)n (q…-)t
<ara, (d&vxqqå'⁄i;)n (-qq…'⁄i;)t dvadcati˘ Però, ci sono delle pa-
role per le quali è ancora frequente la pronuncia del tipo tradizio-
nale anche per parlanti tendenzialmente moderni: <ak£t˚ <as-
m$n˚ <av£lì˚ bewam£lì˚ lowad£j (anche se postoniche: dv\d-
catì˚ tr$dcatì).

10.7. Tra le maggiori di‡erenze con la grafia, per la pronuncia


tradizionale, troviamo le desinenze verbali inaccentate -àt, -àqij,
che hanno /u/ (oggi considerato, però, aulico o non-neutro, giu-
stamente) invece della pronuncia neutra, con /’i0[é]ò/: ('hjÖ;Á¨t)t
('hjø;ÁIt)n hodàt, (s'tRjÖ;ãTëëii)t (s'tRjø;ãiëëii)n stroàqij˘
Un'altra pronuncia tradizionale ormai non-neutra, che si può
sentire (questa volta con scambio timbrico opposto), riguarda
forme come ('djøb-R¨ã¨÷ ≠-xã¨)t dobruù, ('Ài;~Tã¨÷ ≠-iã¨)t si-
nùù, (èd>u_mYéJiqqii)t dumaùqij˘
132 Pronuncia russa per italiani

La pronuncia tradizionale, oltre a timbri più comuni, ha (a)t


per /ò’a/ (å)n (iniziale non-pretonica) e (å)t per /’aò/ (x)n (finale):
(&adna'vjø;)t (&ådnå-)n odnogo, ('pjøznå)t (-nx)n pozdno˘

10.8. Come s'è visto, in russo (anche neutro), per assimilazio-


ne di sonorità, abbiamo (y) (semi-costrittivo sonoro) per /h/:
(&ø~Iz'djøyb¢)n (&øn…z-)t on izdoh by (per questa combinazione
di (0òI), si può aver anche il compromesso (&ønIz-)).
Nella pronuncia tradizionale, in alcune parole d'àmbito par-
ticolare, abbiamo pure: ('bjø;yå)t ('bjø;gx)n Boga, (yas'pjÖ⁄)t
(gås'pjø⁄)n gospodì, (b¯z'y<Å1⁄IÍ)t (buz'g<a1⁄IÍ)n bùstgalì-
ter (inoltre, con /gi/ (JÉ)t "/’g™/&, vero costrittivo palatale): (a'b-
jÖ;JÉ)t (å'bjø;áI)n o Boge); lo stesso avviene per le seguenti for-
me, che resistono ancora pure in pronuncia neutra: ('bjøh)t
(-h, -k)n Bog, ('yjøspxÁI)t ('y-, 'g-)n Gospodi!÷ tra non molto,
(y), per /g/, dovrebbe scomparir completamente (seguìto da
/QQ/ = /WW, Wd/ (ÁÁ, Ád), come s'è visto).
Per la preposizione k˚ seguìta da g-˚ abbiamo: (y'gjø;RxdU)t
(g'gjø;Rxdu)n k gorodu. Infine, anche nel neutro, abbiamo (H,
y) per il fonostilema "/h/& nell'esclamazioni (e nelle onomatopee):
(å'H<a;, å'y<a;) "/a'ha/& aga!
Nella pronuncia tradizionale /k, g/ sono (h, y) davanti a occlusi-
vi: (tay'd<a;)t (tåg'd<a;)n togda, (h'tjø;)t (k'tjø;)n kto, (hka'mju;)t
(kkå-)n k komu˘ Per -g˚ davanti alla desinenza -kij˚ e suoi derivati,
abbiamo (©, k÷ H, h): ('mÅhk¢i)t ('mÅ©©ii)n màgkij, ('mÅhkxmU)t
('makkxmu)n màgkomu, (±'mÅhxÉ)t ('makxI)n màgxe, ('¬ÖhkÈi, ±-¢i,
≠-‘i)t ('¬P©©ii)n lògkij, (±'¬™hxÉ)t ('¬™kxI)n legxe; ma (k) avrà la me-
glio, anche se è spesso considerata ancora piuttosto non-neutra.
Infatti, per esempio, per tàgxajwij si ha già (⁄Ik'xãÅi⁄¢i,
≠⁄Ih-), e per otàgxitì, (&å⁄Ik'xi⁄, ≠-h'x-). Nelle sequenze gt, kk,
abbiamo: ('kjøh⁄I)t (-k⁄I)n kogti, ('njøh⁄I)t (-k⁄I)n nogti,
('ÁÖh⁄å)t ('Áøk⁄x)n dògtà˘
Il pronome xto è sempre (⁄'tjø;), come nei suoi composti,
tranne nexto ('~Extx); mentre nixto può avere due pronunce:
(~I⁄'tjø;÷ ~ix'tjø;). Inoltre, x vale /w/ nei patronimici femminili:
('V™;RxIL 'ji;~I⁄nx) Vera Ilìinixna, e in: (kå'~™⁄nx) konexno,
10. Confronti fra pronunce: neutra e tradizionale 133

(nå'Rjø⁄nx) naroxno, (s'kju⁄n¢i) skuxnyj, (ji'ãi⁄~Iqx) àixnica˘


La sequenza grafica xn vale /wn/, nella pronuncia tradizionale
di parole comuni; in quella neutra, vale /xn/, anche se, per alcu-
ne, ci sono entrambe le pronunce; comunque, in generale si ha:
('bju;ıxxénxãx)n (-lxSénxãå)t buloxnaà, ('ı<a;vxx~Ik)n ('l-, -S~-)t
lavoxnik, (må'ıjøxn¢i)n (ma'ljøSnÈi, ±-¢i, ≠-‘i)t moloxnyj˘

10.9. Nella pronuncia tradizionale, le C che precedono le Ç


si palatalizzano in modo più esteso di quanto avviene nella pro-
nuncia neutra: (zÅ⁄'mE;~iãÉ)t (zåt-, -~iãI)n zatmenie, (s'kjÖÌp)t
(s'kjøÍp)n skorbì, ('xãEÌ⁄I)t ('xã™Í⁄I)n xerti.
Ancora: ('ÁEF©I)t ('Á™f©I)n devki, (Á'VEÌ)t (d'V-)n dverì, (⁄'min)t
(t'min)n tmin, (Á'mit-çii)t (d'm-)n Dmitrij, (À'm™;nå)t (s'm™;nA)n
smena, (À'mEÌ⁄)t (s'm™Í⁄)n smertì, (Àpi'n<a;)t (spI-)n spina, (À'F™;-
Rå)t (s'F™;RA)n sfera, (À'V™t)t (s'V™t)n svet, (©'~i;gå)t (k'~i;gA)n kni-
ga, (pçI&sxq…a'¬i=mÉ)t (-¢å'¬izmI)n pri socializme.
Non è a‡atto neutra la di‡usa pronuncia con palatalizzazione
generalizzata: (&kxm¯'~iz≈, -i;zõ, -mm-÷ ≠-=))t (&kxmu-)n kommu-
nizm]÷ nemmeno nella pronuncia tradizionale, si ha la palataliz-
zazione di (ı) per assimilazione: ('mjølVÉ)t (-ıVI)n molve, neppu-
re per geminazione: (&pjøl'¬it-Rå)t (-ı'¬it-RA)n pol-litra˘
La palatalizzazione tradizionale è più tenace all'interno di pa-
rola che all'inizio: (&nxÀVi'~Ä;xi⁄)t (&nxsVi'~Å;xi⁄)n nasvinàxitì,
(ÀViN'jÅ;, sV-)t (sViN'ja;)n svinìà˘
Inoltre, la palatalizzazione per assimilazione è normale, pure
nella pronuncia neutra, per fonemi omorganici (tranne /ı, R/)
anche se si sta di‡ondendo quella senza palatalizzazione: ('⁄<™À⁄,
-s⁄) westì, (kåÀ'~E⁄, -s'~-) kosnetì, (À'⁄Ep, s'⁄-) stepì, (='ÁEÀ,
z'Á-) zdesì, (ÀmiÀ'⁄i;, smis'⁄i;) smesti˘
Per i fonemi eterorganici, la palatalizzazione indiretta non è
più attuale: (Iz'b™;)n (i='b™;)t izbe, (Råz'mÅ⁄)n (Ra='mÄ⁄)t raz-
màtì, (s'm™h)n (À'm™h)t smeh˘ Quando ci vuole, anche la grafia
l'indica: (çi='b™;) rezìbe, (vå='mi;)n (va=-)t vozìmi, (⁄iÀ'm™;)n
(⁄ÙÀ-)t tesìme˘
134 Pronuncia russa per italiani

10.10. Si notino le di‡erenze tra pronuncia moderna e tradi-


zionale, per quanto riguarda /RJ/: ('⁄™RmIn)n ('⁄EçmIn)t termin,
(⁄IÍ'pit)n (⁄ÙÌ-)t terpit, ('À™Rbiãx)n ('ÀEçbiãå)t Serbià, ('V™ÍF)n
('VEÌF)t verfì, ('xã™RVI)n (-eçVI)t xervi, ('⁄™R~iãI)n ('⁄Eç~iãÉ)t ter-
nie, (u'À™RÁiãI)n (¯'ÀEçÁiãÉ)t userdie, ('Á <™Í⁄)n ('q<™Ì⁄)t <erdì,
(À'⁄™R¬i⁄)n (-Eç¬-)t sterlàdì, ('V™ÍÀiãx)n ('VEÌÀiãå)t versià, (À'V™R=I-
ÓÀx)n (À'VEç=I«så)t sverzilsà, (kå'm™ÍxIs©ii)n (ka'mEÌxiÀ©ii)t kom-
merxeskij˘
Ma, pure in pronuncia tradizionale, come in quella neutra, si
ha (RJ) dopo ('0é) (con V non-anteriore): ('p<aÍ⁄iãx)n (-å)t partià,
('jøRÁIÍ)n (-ÉÍ)t order, ('djuR~I)n (-É)t durne, ('m<aR¬x)n (-å)t mar-
là, ('kjuÍÀI)n (-É)t kurse÷ lo stesso avviene dopo V inaccentata (an-
che se anteriore): (VIÍ'⁄E⁄)n (ViÍ-)t vertetì, (ÀIR'Vis)n (ÀiR-)t serviz,
(VIR'=i;ıx)n (ViR'=i;lå)t verzila, (=IR'~ist¢i)n (=iR-)t zernistyj˘
Non si palatalizzano le C + (ç): (vèçE;mx) vremà˚ (f'ç™skx) fres-
ka˚ (påÍ'tç™t) portret˚ (hån'dçi⁄) handritì˚ (pçIz'çit) prezrit˘
La pronuncia tradizionale, per il riflessivo (in -sà˚ -sì]˚ ha (s)
(non (À)), tranne che nei gerundi con accentazione ultimale:
(ba'jÄÀ)t (bå'jÅÀ)n boàsì (contro (&sxbi'R<Å;ãxs)t (-bI'R<a;-)n sobira-
àsì]÷ nella pronuncia neutra, invece, i riflessivi hanno (À), tranne
le terze persone (in -tsà) e gl'infiniti (in -tìsà) con /-tsa, -qqa/:
(~i'Àøqqx) nesòtsà, (kıå'djuqqx) kladutsà, (u'xiqqx) uxitìsà˘
In particolare le C linguali anteriori sono soggette alla "palata-
lizzazione& per assimilazione, anche in pronuncia neutra: ('mjøÀ-
⁄Ik) mostik, (¬iÀ'~ik) lesnik, (u='ÁExkx) uzdexka, (Rå'bjø+~Ik)
rabotnik, (å_'~i;) odni, ('b<a8ëIk) banqik.
Davanti a (¬), dopo (ı, R), o nella prefissazione, o all'inizio di pa-
rola, si hanno entrambe le pronunce (la "palatalizzazione& è più
tradizionale): (pIt'¬a;, pi+-, 'pE+-¬x)n (pÙ+'¬Å;, 'pE+-¬å)t petlà, ('jøs¬Ik,
-À¬-)n ('jÖÀ¬-)t oslik, (tåÓs'⁄ak, -À'⁄-)n (ta«À'⁄Åk)t tolstàk, ('møRz-
~It, -=~-) mòrznet, (s⁄I'n<a;, À⁄-)n (À⁄Ù-)t stena, (z'ÁEÀ, ='Á-) zdesì,
(s'~™k, À'~-) sneg, (&Rxs⁄I'R<a⁄, -À⁄I-)n (-À⁄i'R<Å⁄)t rastiratì, (påd-
'~øs, -_'~-)n (pÅ_'~Ös)t podnòs.

10.11. I pronomi ih˚ im˚ imi sono regolarmente ('ih, ih, Ih÷
'i≈, i≈, I≈÷ 'i;mI, &imI, &ImI), mentre tradizionalmente avevano
10. Confronti fra pronunce: neutra e tradizionale 135

la pronuncia eccezionale (per òi) con /ji/, per analogia con ego
(ãI'v>o;), emu (ãI'm>u;) (ma oggi, ormai, è aulica o non-neutra).
La pronuncia tradizionale faceva un caposaldo del fatto che
Còi fosse /0ò…/: (vy't<Å;¬iã¨)t v Italiù, ('k<…;çÉ)t k Ire, distin-
guendoli da (Vi't<Å;¬iã¨)t Vitaliù, ('©i;çÉ)t Kire÷ però, i parlanti
nativi, spontaneamente, rendono le cose naturali, eliminando
gli artifici, per cui oggi prevale decisamente la pronuncia "palata-
lizzata& per entrambe le coppie d'esempi, senz'altro a causa an-
che della grafia, dimostrando ulteriormente che il russo ha e‡etti-
vamente sei fonemi vocalici˚ indicati dall'ortografia (col solo
problema delle riduzioni in sillaba inaccentata e dei mutamenti
storici). I puristi (ovviamente!) continuano a considerar non-neu-
tra questa pronuncia spontanea, ma senz'altro dovranno cambiar
opinione, presto.

10.12. La scrittura u‚ciale conserva non poche lettere che


non corrispondono (più) a suoni e‡ettivi. Il caso più comune
è quello di t, d tra altre C\ ('m™sn¢i) mestnyj, (u'xãas~Ik) uxast-
nik, (⁄¢s'sjøt) westìsot, (tu'çiss©ii, -sq©ii) turistskij, (kçIs-
'q<a;) krestca, (&pxdus'q<…;) pod uzdcy, (gå'ı<anq¢) gollandcy,
('À™Íq¢) serdce, (ÀIÍ'xi⁄kx) serdxiwko, ('pjøznx) pozdno, (p'R<az-
~Ik) prazdnik, (ëëIs'¬ifxIk, ëëiÀ-) sxastlivxik, ('sjø;VIs&¬Iv¢i, -ViÀ-)
sovestlivyj, (áI'g<ans©ii÷ -nqs-) gigantskij, (gå'ı<ans©ii÷ -nq©ii)
gollandskij, (gå'ı<a~kx, -∫kx, -ntkx) gollandka, (⁄åt'ı<a~kx,
-∫kx) wotlandka.
Però, ora, in certe parole, si può aver la restituzione della C
grafica: ('b™z[d]nx) bezdna, (z'Vøz[d]n¢i) zvòzdnyj, (kås[t]'¬a;v¢i,
-À[+]'¬-) kostlàvyj, (pås[t]'ı<a⁄) postlatì, (Iz'Vøs[t]kx) izvòstka,
(mås[t]'©i;) mostki, (på'j™s[t]kx) poezdka, ('Ájøs[t]©ii) <òstkij.
Altre parole, per quest'aspetto, hanno corrispondenza tra
scrittura e pronuncia: (stu'Á™ntkx) studentka, (å&FIq¢'antkx) o-
ficiantka.
Altri casi particolari: ('sjønq¢) solnce, ('xãustvx) xuvstvo,
('t<…;Àixx, 't<…;Àîxx,'t<…sCx, 't<…ëëx) tysàxa, (Ài'xãas, Àî'xãas, ë'ëãas, &ëas)
/si'xas/ sejxas (nel senso di "adesso, sùbito&), (på'Á<a;ıustx, på-
'Á <a;ı¢stx, pÄ'Á <aı¢stx, på&Á<aÓstx, p&⁄aÓstx, b&ÁaÓstá) /på'Áalustå,
136 Pronuncia russa per italiani

-l[…]stå/ po<alujsta, (z'dR<astvui⁄I, z'dR<astui⁄I, z'dR<asÀ⁄I,


z'dR<aÀ⁄I, z'dR<aÀ⁄, z&dRaÀ⁄, zaÀ:, zåÀ:, zxÀ:) zdravstvujte.
Come promemoria utile, e come esercitazione (per cui, negli
esempi, diamo solo l'accento), si può dire che t = (`) nelle sequen-
ze grafiche std˚ stìd˚ stl˚ stn˚ sts˚ stsk (quest'ultima è /sk/):
westìdes@tì˚ nev£stka˚ sxastl$vyj˚ westn\dcatì˚ izv£stnyj˚
westìs%t /w…s'sot/, tur$stskij; d = (`) in zdk˚ zdn\ po£zdka˚
pr\zdnik˚ p%zdno˘
Inoltre, le sequenze ts˚ ds corrispondono a /q/, nelle desinen-
ze pronominali -t[ì]sà: (smi'jøqqx) smeòtsà, (smi'jaqqx) smeàtì-
sà, e quando t˚ d sono seguìte dalle desinenze -skij˚ -stvo˚
-stvie\ ('Á™q©ii) detskij, (åt'sjuqtViãI) otsutstvie, (&pRåãIz-
'vjøqtvx) proizvodstvo, (À'¬™qtViãI, s'¬-) sledstvie˘
Infine, nelle desinenze genitivali -ogo e -ego, g vale /v/: ('b™;ıx-
vx) belogo, (jI'vjø;) ego÷ è, quindi, solo apparente la stranezza
di (ÀI'vjø_~x) segodnà "oggi& (= "di questo giorno&).

10.13. La ˙ 11.3 mostra i tonogrammi della pronuncia tradi-


zionale, che vanno confrontati attentamente con tutti gli altri
già visti: italiani (˙ 4.2-3), internazionali (˙ 4.5-6), neutri (˙
9.1) e anche con quelli mediatici (˙ 11.5). Si noteranno le to-
nie marcate (con la pretonica conclusiva semialta) e le protoni-
che basse.

˙ 10.3. Tonogrammi della pronuncia tradizionale (º § 5.4.4).

/ / (2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /./ (% ç 3 3)

/¿/ (¿ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /?/ (2 • 2 2)

/¡/ (¡ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /÷/ (2 ç 2 2)

/˚/ (˚ 2 2 ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /,/ (2 ' 2)


11. Confronti fra pronunce:
neutra e mediatica

11.1. La pronuncia mediatica è qualcosa di più nuovo: è


emersa più recentemente, perché più libera di manifestarsi, ma
non necessariamente migliore. Può anche condivider qualche
peculiarità con la pronuncia tradizionale, pur avendo, allo stes-
so tempo, anche coincidenze con la pronuncia neutra (moder-
na): in fondo, è pur sempre la "stessa& lingua.
Comunque, non si tratta nemmeno d'una pronuncia regiona-
le, pur se può condivider qualcosa anche d'àmbito regionale e
pure di popolare. Si tratta d'un tipo di pronuncia, con oscillazio-
ni fra i vari tipi menzionati, usata perlopiù da chi non è riuscito
ad assumer la pronuncia neutra, anche se lavora nell'àmbito
della radio e televisione.
Pure in registrazioni didattiche, anche se specifiche per la pro-
nuncia, ritroviamo, più o meno frequentemente, molte di queste
oscillazioni.
Quindi, la pronuncia mediatica ha una connotazione non
proprio positiva, nonostante il fatto che sia più usata della neutra
stessa e anche di quella tradizionale. Infatti, richiedendo minor
impegno e minor applicazione, è più facile da raggiungere (per
i nativi). Per questo motivo, un numero maggiore di russofoni
(e di sovietizzati) l'usa, considerandola, magari, come se fosse
la neutra, visto che ingloba anche peculiarità attuali sia di Mosca,
sia di San Pietroburgo (ma diverse dal neutro), comprese varianti
e oscillazioni.
Aggiungiamo che la pronuncia mediatica preferisce non ac-
corciar le geminate, che rimangono (88) invece di (88); op-
pure le riduce completamente, anche fra vocali (tranne (ëë, ëC)):
(èÃannÅJ™, èÃa_nÅJ™) dannye, (ÔDèDELnÅi, ÔèDELnÅi) otdelìnyj.
Inoltre, preferisce mantener sonori i sonanti, anche finali o
seguìti da contoidi non-sonori: (èLEN) lenì, (èMir) mir, (è∂u{) dul.
138 Pronuncia russa per italiani

11.2. Inoltre, per quanto riguarda le consonanti, la pronuncia


mediatica del russo, dal punto di vista uditivo, può dar l'impres-
sione d'esser meno peculiare, anche se più variabile e meno sta-
bile. Però, dal punto di vista articolatorio, invece, richiede un
numero maggiore di sfumature, combinate assieme.
Infatti, sebbene in sillaba inaccentata presenti contoidi più
generalmente normali, in sillaba accentata, invece, fonde in fo-
ni unici le peculiarità determinate dalle combinazioni (è8<, è8>).

˙ 11.1. Primi orogrammi dei contoidi della pronuncia mediatica.

m [ M m

n “ n ~

M N ˙

pb ({ Pb pb

td TD td +_

kg kg ©á

qQ qfl ¸_
11. Confronti fra pronunce: neutra e mediatica 139

Ma, procediamo con ordine, e analizziamo bene le ˙ 11.1-2.


Davanti a vocale accentata, quindi, invece di (8<), più spesso,
abbiamo: (¯, Ç; ˙, ~; ¥, Ã; k, g; f, v; fi, Ë; h; ¸; ®; l; “) (con (k,
g, h) normali). E, al posto di (8>), abbiamo: (û, “; π, ∫; †, ∂;
Ü, Ÿ; 5, ç; ß, Ω; ©; ã; Í; ª; /). Invece, in sillaba inaccentata, o davanti
a consonanti, o in fine di parola, per (8), troviamo: (m, μ, n,
…; p, b; t, d; k, g; f, v; s, z; c, C; h; r; {; .).
Per (9), in sillaba accentata o inaccentata, abbiamo: (M, N,

˙ 11.2. Altri orogrammi dei contoidi della pronuncia mediatica.

fv 5ç fv fv

sz sz fiË )7

.÷ /\ “‰ ëò

·y ã‚ Δ,

R ∂ R ç

+ + + +
] 3 ı ¬

j ã C‚
140 Pronuncia russa per italiani

¿; P, B; T, D; K, G; f, v; S, Z; H; R; L, ú) (con (T, D) semplici, anche


se in alternanza possibile con (%, $)) e (qq, qx; x, X; j, J). Os-
serviamo che tutti gli ostruenti labiodentali sono, perlopiù, ve-
ri costrittivi, non semicostrittivi.
Ora, vediamo anche la ˙ 11.3, che mostra i vocogrammi del-
la pronuncia mediatica (ovviamente, da confrontare con tutti
gli altri vocogrammi già visti: ˙ 2.4, 2.7-8, 6.1, 10.2).

˙ 11.3. Vocogrammi della pronuncia mediatica.


/i/ (i, èI{, ºiè, =i, ¬ , £èu∞, è9î9,
/u/ (èu, uè
'ò, '#È£, '9i9) è8U9, è9U8, è9U£,

>=i£≥ ('=Jò£, #'=È£) 'í[£], #'ø£, '8õ8, '9—9,


>£è≥ /'i/ (@ò, È) #/'y/ (Y, Å) '8õ9, '9õ8, '9õ£,
/a/ (èa, #èÔa±, èÔ{, Ôè, ='Jõ, #=—)
è9É9, è8°9, è9°8, è9a{) /'a/ (£Ô, Ô£, å, üÌ, Ìü,
>'=à£≥ (=Jà£, #=É£, 9É£, ™9£) ü = in contatto
f

=Jå8, #=™8) con bilabiali e velari(zzati)

/y/ (èY, yè, 'Å, #'å; 'Y£, #'Å£, #èYy£)


/e/ (èe, è9E9, è8e9, è9e8,
è8™8, £è™8, è™{)
/'e/ (Èè, 9È, 9È9, È9, /o/ (èø, £èø∞, èøر, +øØA£, 'ø,
8™9, 8™8, ™£) è9∏9, è8O9, è9O8)
º

º
º º

>=e£≥ ('=JÈ£, #'=™£)

/ii/ (èii, 'ii; 'i£, @'ii£)


/ui/ (è9îi, '9—i; è8Ui, '8õi)

/oi/ (è9∏i, è8Oi)

/ai/ (è9Éi, è8°i, 8°iè, ’0Éi)

/yi/ (èYi, 'Åi; 'y£, @'Yi£)

/ei/ (è9Ei, è[0]™i, ’9Ùi)


11. Confronti fra pronunce: neutra e mediatica 141

11.3. Passiamo a considerar alcuni esempi: (mè®a_mår) mra-


mor, (诰T) matì, (è˙Ô{kÔ) palka, (èûøh) moh, (èMÉT) màtì, (kÔn-
踙rt) koncert, (ÔèÇa_) ona, (èÊøs) nos, (èNiT) nitì, (kÔμèva_) kan-
va, (è†O¿Kii) tonkij, (è~a…k) bank.
Inoltre: (èªøp) lob, (è˙YL) pylì, (èπøt) pot, (èP™{) pel, (ÔbèMen)
obmen, (è~a_zÔ) baza, (è∫øk) bok, (èBjOt) bìòt, (èÍøt) rot, (è¥am)
tam, (è†ut) tut, (èTUk) tùk, (ÔdèÊø) odno, (èÃa_mÔ) dama, (è∂up)
dub, (èDEN) denì, (èkak) kak, (èÜuk-{Ô) kukla, (èKit) kit, (gÔè®a_)
gora, (ègas) gaz, (èŸøt) god, (èGE_Nii) genij.
Anche: (cíèkat) cukat, (踙h) ceh, (è™_tÔ) èto, (Liè©ø_) lico, (p{ÔC-
èÃarm) placdarm, (èÍøf) rov, (èfa_zÔ) faza, (è5øn) fon, (kèÍøf) krovì,
(vèÊuk) vnuk, (èvY_nu{) vynul, (èçus) vuz, (èVit) vid, (sè®a_zí) srazu,
(èfiat) sad, (èßøn) son, (èSEM) semì, (zèÇak) znak, (nÔèËat) nazad,
(èΩøf) zov, (vèZÉT) vzàtì, (èÊø.) no<, (è“Y_nÔ) wina, (è/ø{k) wòlk,
(òqèqU_, òqèxU_) iqu, (÷èðT) <datì, (艰L) <alì, (è\ø_nY) <òny,
(èπø÷÷Y, èπOQQY) poz<e, (èûøh) moh, (èha_tÔ) hata, (èãø_{Ìt) holod,
(éPòtõèHi_) petuhi.
Infine: (è‰Yr) <ir, (è®at) rad, (èÍøt) rot, (èRis) ris, ({èg°T) lgatì,
(èlampÔ) lampa, (èªuk) luk, (èLes) les; (èjUk) ùg, (èxOrnåJÔ) xòrnaà,
(èÔ{XbÔ) alxba.
Anche la pronuncia mediatica (come quella tradizionale) pre-
senta vocoidi molto avanzati in posizione interpalatale: ('bi+) bitì˚
('jEL) elì, ('pÄ+) pàtì, ('++;+√) tòtà, ('¬%;_¤) lùdi, (+õ'fÅk) tùfàk˘

11.4. Aggiungiamo la ˙ 11.4, giacché la pronuncia mediatica


più marcata presenta un'interessante peculiarità per quanto ri-
guarda le vocali in sillaba accentata, che hanno leggeri dittonga-
menti ristretti e con secondi elementi piuttosto sfuggenti (ma,
comunque, presenti), che mostriamo solo qui. Inoltre, hanno
esiti diversi a seconda che siano seguìte da (9) o da (8)), ma
sempre di‡erenti dai veri dittonghi fonemici (e anche da quelli
in giustapposizione d'elementi vocalici).
Nel primo vocogramma della ˙ 11.4, sono dati i risultati di
(=9): (#èLiiT) litì, (#kèNi_iGò) knigi, (#èjEòL, ##èjIòL) elì, (#èDE_òTò, ##èDI_òTò)
deti, (èe_ÈTò) èti, (#è¸eÈL) celì, (#èMÉ™T, ##èM™òT) màtì, (#èPÉ™T-jõ,
###èP™òT-jõ) pàtìù, (#艰™L) <alì, (#诰_™TÈRò) materi, (#èL∏Èxxòk,
142 Pronuncia russa per italiani

˙ 11.4. Vocogrammi addizionali della pronuncia mediatica.


/i/ (#è[9]ii 9) /u/ (#è9îò9) (#è8Uò9)
/y/ (#è8Yò9)
/e/ (#è9Eò9, ##è9Iò9) (#è8eÈ9) /o/ (#è9∏È9) (#è8OÈ9)

/a/ (#è9É™9, ##è9™ò9) (#è8°™9)

/i/ (#è[9]iÀ8) /u/ (#è9Uõ8, ##è9Uï8)


/y/ (#è8Yï8) (#è8uõ8, ##è8uï8)

/e/ (#è9e™8) /o/ (#è9Oö8, ##è9O„8)


(#è8™™8, ##è8™å8) (#è8øö8, ##è8ø„8)
/a/ (#è9°à8)
(#è8aà8, ##è8aÔ8)

#èL∏_Èxòk) lòtxik, (#vè∂O_ÈM™) v dome, (#èTîòL) tùlì, (#èπUòT) putì,


(#èLî_òDò) lùdi, (#'6̄;òLòcÔ) ulica, (#è®YòT) rytì, (#èÃY_òNÔ) dynà.
Il secondo vocogramma della ˙ 11.4 dà i risultati di (=8):
(#èKiÛt) kit, (#èPi_ÛvÔ) pivo, (#èje™m) em, (#èDe_™{Ô) delo, (#踙™{,
##踙å{) cel, (è™_åtÔ) èto, (#èv°às) vàz, (#èT°_àgÔ) tàga, (#è“aàk, ##è“aÔk)
wag, (#è¯a_àmÔ, ##è¯a_ÔmÔ) mama, (#è∂ø„m, ##è∂ø„m) dom, (#èçø_„rån,
##èçø_„rån) voron, (#èjO„r., ##èjO„r.) òrw, (#èNO„bÔ, ##èNO„bÔ) nò-
bo, (#è†uõt, ##è†uït) tut, (#è∂u_õbÔ) duba, (#èLUõk, ##èLUïk) lùk,
(#èTU_õnÅr, ##èTU_ïnÅr) tùner, (#èÃYïm) dym, (#è¥Y_ï{Ô) tyla.

11.5. Per le desinenze inaccentate, con -Vj, la pronuncia neu-


tra ha /’ii/ (ii) -ij, /’ii/ (ii) -ej, /’…i/ (¢i) -yj, /’ai/ (xi) -oj; quella
mediatica ha "/’ei/& (Ùi) per -ej (e, di solito, ha anche "/’Èi/& (Èi)
-yj), spesso descritti come neutralizzazione dei primi due (e così
è, nel neutro moderno) e anche dei secondi due (però, si ha: (¢i)n
(Èi)m V (xi)n:m): ('Ài;~ii) sinij, ('ju;¬ii)n ('6̄;¬Ùi)m ulej, (t'Rjud-
n¢i)n (tèÍudnÈi)m trudnyj, (t'Rjudnxi)n (tèÍudn‘i)m trudnoj˘

11.6. La pronuncia neutra ha /i, òji, éji/ per e (in sillaba inac-
centata) e /’i/ per òè (iniziale)÷ in tutti questi casi, la pronuncia
11. Confronti fra pronunce: neutra e mediatica 143

mediatica, rinforzata dalla grafia, può avere "/’e/& (É, Ù', ÙJ) (e
anche /'y/ ≠(¢', ’Å) per òè): (Ù'¥a., ±¤-, ≠¢-)m (I't<a⁄)n èta<, (bÙ'çP;-
z√)m (bi'çø;zx)n beròza, (&bÙçÙ'\o;nÈi)m (&biçI'Ájø;n¢i)n bere<ònyj,
(&ÀÙmÙ'Ça;)m (&ÀimI-)n semena, (pÙ&çÙmÙ'¬i;)m (pi&çimi-)n peremeli,
('bE;çÉk)m (-Ik)n bereg, (&√bÙ'ËÅ;⁄Ù¬n√)m (&åbI'z<a;⁄i¬nx)n obàzatelì-
na, ('v¢;+ÙçÙ+)m ('v<…;⁄içi⁄)n vyteretì, ('ûP;çÉ)m ('mjø;çI)n more˚
('πP;¬É)m ('pjø;¬I)n pole.
Osserviamo che, ovviamente, per i inaccentato, anche se inizia-
le di parola, abbiamo, regolarmente, (’¤, i')m (’I, I')n: (iTèTi_)m (IT-
è%i_)n idti, (&òzvièNi_T™)m (&IzVièNi_%I)n izvinite!
La pronuncia mediatica, per /é'ji/ Vi, presenta anche forme
come: (m√'ãi;, m√'i;)m (må'ji;)n /ma'ji/ moi, Æ. Inoltre, ha pure
la frequente riduzione di /’éjiò/ a (’éã¤, ’éÙ) (per -éi, compreso
(’éãÙ, ’éÉ) per -ée), anche /’éjaò/ (’éãå, ’éÄ) (per -éà): (mõèZE_Jò,
-èZE_È) muzei, (spÔèÜøiNòJÈ, -ÈJÈ, -Nò™) spokojnee, (bYsètRE_JÈ, -E_™)
bystree, (trÔμèv°_JÈm, -°_™m) tramvaem, (éÔõDiè†ø_RiJò, -Riò, -RiÈ)
auditorii, (è“ø_våJÈ, -å™) novoe, (è“ø_våJÔ, -åÉ) novaà, (édåsvi-
èð_NòJÔ, -Nòà, -NÉ) do svidanià.
Come s'è già visto in qualche trascrizione, per /ò'ø, ò'u/, tro-
viamo dei tassofoni più arrotondati, (o∞, P∞ ÷ u∞, 6̄): (èo∞ _bÔ) oba,
(èP∞ S) osì, (èu∞ m) um, (èg 6̄ S) gusì.

10.7. Per /’…/, la pronuncia neutra ha (’¢), mentre quella media-


tica ha anche le varianti più aperte, (È, ≠‘) (quest'ultima è meno
consigliabile): (&bÈt√'çPi)m (&b¢tå'vjøi)n bytovoj, (&vÈh√'_i+)m
(&v¢hå'Ái⁄)n vyhoditì, ('v¢;mÈı)m ('v<…;m¢Ó)n vymyl, ('o∞ ;pÈtÈ)m
('jø;p¢t¢)n opyty˚ (÷…'çotn‘ãÉ)m (Á¢'vjøtnxãI)n <ivotnoe.
Come abbiamo già avuto modo di dire, questi timbri di /’…/
(È, ≠‘¯) sono abbastanza simili a quello di /’a/ (‘æ, Ì) (quest'ulti-
mo in contatto con bilabiali o velari e velarizzati), per cui è fa-
cile ritenerli lo stesso suono, proclamandone la neutralizzazione;
però, generalmente, la sfumatura c'è, specie considerando anche
le varianti, tanto più che le vere confusioni sono poche, pure
graficamente, salvo casi clamorosi di parlanti nativi con scarsa
istruzione, o di stranieri con scarsa preparazione fonica.
144 Pronuncia russa per italiani

10.8. Per /’u/, la pronuncia mediatica ha (õ, í£, #ø£, 9—9):


(&kõvÈR'kaqq√)m (&kuv¢Í'k<aqqx)n kuvyrkatìsà, (&sõm√'†o;hÔ)m
(&sumå'tjø;hx)n sumatoha, ('Ëa;mõ÷Èm)m ('z<a;muÁ¢≈)n zamu-
<em, (kÌ&mõ~i'©™;)m (kx&m¯~i'©™;)n kommùnike, (i'mE;ãõë&CiiÀ√,
-ë&ë-)m (I'mE;ã¯ë&ëiiÀx)n imeùqijsà, (Àõ'Ãa;)m (Àu'd<a;)n sùda˘
La pronuncia neutra, per wa, <a, ca pretoniche (eventualmen-
te, anche con o), ha /0a'/ (0å'), mentre quella tradizionale ha
/0…'/ (0…') (che ormai è aulica): (⁄å'ái;)n (S…-)t wagi, (Áå'R<a;)n (q…-)t
<ara, (d&vxqqå'⁄i;)n (-qq…'⁄i;)t dvadcati˘ Però, ci sono delle pa-
role per le quali è ancora frequente la pronuncia del tipo tradizio-
nale anche per parlanti tendenzialmente moderni: <ak£t˚ <as-
m$n˚ <av£lì˚ bewam£lì˚ lowad£j (anche se postoniche: dv\d-
catì˚ tr$dcatì).
In generale, per queste sequenze, c'è anche una pronuncia
mediatica, di compromesso, con (‘, È) per /…'/: (⁄à'ái;)n (.√-, .‘-,
.È-)m wagi, (Áå'R<a;)n (÷√èÍa_, ÷‘-, ÷È-)m <ara, (d&vxqqå'⁄i;)n (d&v‘q-
q√'+i;, -‘'-, -È'-)m dvadcati. La stessa si ritrova anche per we, <e,
ce pretoniche (pure con o); ma, in pronuncia neutra, si ha /…'/
= (¢'): (⁄¢p't<a⁄) weptatì˚ (Á¢'n<a;) <ena˚ (q¢'n<a;) cena.

11.9. Aggiungiamo, per informazione e per confronti utili,


un certo numero di terminazioni, con alcune riduzioni colloquia-
li, che comprendono anche deviazioni fonotattiche mediatiche
o tradizionali, col cambio di qualche fonema (qui usiamo an-
che "/T/&):
-aù /-èaju/ (-èa_Ju)n, (-è°_Jõ, #-èÉ_—)m, (-è°_Jfl)t
-aù /-'aju/ (-'AJu)n, (-'åJõ, #-'™—)m, (-'AJfl, -'IJfl)t + /-'iju/
-ùù /-'juju/ (-'JUJu)n, (-'J—Jõ, -'Jò-, #-JO)m + /-'jiju/, (-'JÕJfl, -'JiJfl)t
+ /-'jiju/
-aet /-èajIt/ (-èa_JIt)n, (-è°_Jòt, #-èÉ_òt)m, (-è°_JIt)t
-aet /-'ajit/ (-'AJIt)n, (-'åJòt, #-'™òt)m, /-'AjIt, -'YJIt/t (-'AJIt, #-'ÅJ-)t +
/-'yjit/
-ajte /-'aiTi/ (-'Ai%I)n, (-'™i-, #-'Åi-)m + /-yiTi/, (-'Ai-, #-'Åi-)t + /-yiTi/
-aà /-'aja/ (-'AJA)n, (-'åJà, #-'™É)m, (-AJà)t
-àà, -9aà /-'9ija/ (-'9iJA, -'9iA)n, (-'9òJà, -'9òà, #-'9òÉ)m, (-9iJà,
11. Confronti fra pronunce: neutra e mediatica 145

-9ià, #-9Èà)t
-yi /-'yji/ (-YJI)n, (-'ÅJò, #-'ÅÈ)m, (-ÅJI)t
-yj /-'yi/ (-Yi)n, (-'y, -'Åi, @-'Yi)m, (-'y, #-'Åi, ##-'åi, @-'Yi)t
-ii /-'iji/ (-'iJI, -'iI)n:t, (-'òJò, -'òò, #-'òÈ)m
-ij /-'ii/ (-'ii)n, (-'i, @-'ii)m:t
-k-g-h+ij /-'k-g-h-ii/ (-'K-G-H+ii)n, /-'k-g-h-ii, -'k-g-h-yi/ (-'K-G-H+i,
@-'ii; -'k-g-h-y, #-åi, @-Yi; )m, /-'k-g-h-Yi, -'k-g-h-ii/, (-'k-g-h-y, -Åi,
@-Yi; -'K-G-H+i, @-'ii)t
-cià /-'cyja/ (-'cYJA)n, (-'cÅJà, #-'cÉ)m, (-'cÅJà, #-'cà)t
-atì /-'aT/ (-'A%)n:t, (-'™T)m + /-'eT/
-atì (numeri) /-'8aT/ (-A%)n, (-™T, -ÈT)m + /-'8eT/, (-å%)t + /-'8yT/
-àtì (numeri) /-'9iT/ (-i%)n, (-iT)m, (-È%)t + /-'9eT/
-àt (numeri) /-'9it/ (-It)n, (-òt)m, (-™t)t + /-'9et/
-àtsà /-'9-j+itsa/ (-I-)n, /-'itsa, -'a-/ (-ò-, -å-, #-0™-)m, /-'etsa, -y-, -a-, -u-/t
(-™-, -å-, -A-, #-fl-)
-àt /-'9-j+it/ (-I-)n, /-'it, -'at/ (-ò-, -å-, #-0™-)m, /-'et, -'yt, -'at, -'ut/ (-™-,
-å-, -A-, #-fl-)t
-àh /-'9-j+ih/ (-I-)n, /-'ih, -'ah/ (-ò-, -å-, #-0™-)m, /-'eh, -'yh, -'ah/ (-™-,
-å-, -A-)t
-àm /-'9-j+im/ (-I-)n, /-'im, -'am/ (-ò-, -å-, #-0™-)m, /-'em, -'ym,
-'am/(-™-, -å-, -A-)t
-àmi /-'9-j+imi/ (-iMI)n, /-'y-, -'a-/ (-i-, -å-, #-0™-)m, /-'e-, -'y-/ (-È-, -å-)t
-à /-'9-j+a/ (-A-)n, (-à-, #-0É-)m, (-à-)t
à 9- /èja£9-, ja£è9-/ (èja-, \jàè-, =Jàè-)n, (èjÉ-, \jÉè-, =JÉè-)t:m
-Vi /-'=ji/ (-'=JI, -'=I)n:t, (-'=Jò, -'=ò, #-'=È)m
-e /-'9-ji/ (-'I)n, (-'ò, #-'0È)m, (-'™)t
-Ve /-'=ji/ (-'=JI, -'=I)n, (-'=Jò, -'=ò, #-'=È)m, (-'=JI, -'=I, #-'=J™)t
e- /'ji-/ (\'jI-, 'JI-, -i9-)n, (\'jò-, 'Jò-, -i9-)m, (\'jI-, 'JI-, -i9-)t
8e- /'9i-/ ('9I-, -i9-)n, ('9ò-, -i9-)m, ('9I-, -i9-)t
è- /'i-/ (I-)n, /'i-, 'y-/ ('ò-, 'Å-)m, /'i-/ (I-)t
8 è- /8£'i-/ ('9I-, 9i9-)n, /'8£i-, '8£y-/ ('9ò-, -i9-, '8Å-, '8È-m), /'8£y-,
'8£i-/ ('8Å-, '8I-; '9I-, '9i9-)t
8è- /'8y-/ ('8Y-)n, ('8Å-)m:t
146 Pronuncia russa per italiani

11.10. Per completar il confronto di pronunce diverse, diamo


anche la ˙ 11.5 coi tonogrammi mediatici, da veder con attenzio-
ne, come sempre, con tutti gli altri dati nei capitoli precedenti: ˙
4.2-3, 4.5-6, 9.1 e 10.3.
˙ 11.5. Tonogrammi della pronuncia mediatica (º § 5.4.5).

/ / (2 2 Ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /./ (2 ç 3 3)

/¿/ (¿ 2 2 Ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /?/ (2 ' 1 2)

/¡/ (¡ 2 2 Ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /÷/ (2 ç 2 2)

/˚/ (˚ 2 2 Ç 2 2 ç 2 2 ç 2) /,/ (2 ' 2)


10. Minipronunciario

Raccogliamo in questo Minipronunciario più di 3000 nomi


di persona, famiglia e luogo (e qualche altra parola utile). Sono
forniti nella pronuncia internazionale, con soli otto vocoidi (i;
E, e; à, a; o; u; y), e senz'accenti secondari (&) o semicroni (;).

Abaj (àèbai) Ad<ubej (àdWuèBEi)


Abakan (àbàèkan) Adler (èadLir)
Abasa (àbàèsa) Admoni (àdèmoNi)
Abastumani (àbàstuèmaNi) A<aev (àèWajif)
Abdulino (àbèduLinà) Azerbajd<an (àZirbàidèWan)
Abinsk (àèBinsk) Azov (àèzof)
Ablesimov (àbèLESimàf) Ajvazovskij (àivàèzofsKi)
Abramov (àbèramàf) Ajtmatov (àitèmatàf)
Abrasimov (àbèraSimàf) Akim (àèKim)
Avaxa (àèvaxà) Akimenko (àKièMe…kà)
Avanesov (àvàènesàf, -èNe-) Akimov (àèKimàf)
Avvakum (àvàèkum, àvv-) Akkerman (àKKirèman)
Avgust (èavgust) Akmolinsk (àkèmoLinsk)
Averkiev (àèVerKijif) Aksaj (àkèsai)
Averxenko (àèVerxi…kà) Aksakov (àkèsakàf)
Avram (àvèram) Akselìrod (àkSiLèrot)
Agap (àègap) Aksònov (àkèSonàf)
Agapij (àègaPii) Aksinìà (àkèSiNjà)
Agafìà (àègaFjà) Akstafa (àkstàèfa)
Agdaw (àgèdaw) Aksu (àkèsu)
Agin (èaGin) Aktau (àkètau)
Aginskaà (àèGinskàjà) Aktùbinsk (àkèTuBinsk)
Aginskoe (àèGinskàji) Alaverdi (àlàVirèDi)
Agryz (àgèrys) Alagòz (àlàèGos)
Adam (àèdam) Alagir (àlàèGir)
Adamovix (àdàèmoVix) Alaj (àèlai)
Ad<arià (àdèWaRijà) Alapaevsk (àlàèpajifsk)
148 Pronuncia russa per italiani

Alatau (àlàètau) Amalìrik (àèmaLRik)


Alatyrì (àèlatyR) Ambarcumàn (àmbàrcuèMan)
Aldan (àlèdan) Amvrosievka (àμèvroSijifkà)
Aldanov (àlèdanàf) Amga (àmèga)
Alejsk (àèLEisk) Amudarìà (àmudàRèja)
Aleksandr (àLikèsandr) Amur (àèmur)
Aleksandra (àLikèsandrà) Amursk (àèmursk)
Aleksandrià (àLiksànèdrijà) Amfiteatrov (àMFiTièatràf)
Aleksandrov (àLikèsandràf) Anabar (ànàèbar)
Aleksandrovix (àLikèsandrà- Anadyrì (àènadyR)
Vix) Ananino (àènaNinà)
Aleksandrovna (àLikèsandràv- Ananuri (ànàènuRi)
nà) Anapa (àènapà)
Aleksandrovsk (àLikèsan- Anastas (ànàsètas)
dràfsk) Anastasij (ànàsètaSii)
Aleksandropolì (àLiksànèdro- Anastasià (ànàsètaSijà)
pàL) Anastasìevix (ànàsètaSjiVix)
Alekseev (àLikèSEjif) Anastasìevna (ànàsètaSjivnà)
Alekseevix (àLikèSEjiVix) Anatolij (ànàètoLii)
Alekseevka (àLikèSEjifkà) Anatolìevix (ànàètoLjiVix)
Alekseevna (àLikèSEjivnà) Anatolìevna (ànàètoLjivnà)
Alekseevskij (àLikèSEjifsKi) Anau (àènau)
Aleksej (àLikèSEi) Angara (à…gàèra)
Aleksin (àèLekSin) Angarsk (à…ègarsk)
Alòhin (àèLoHin) Angrapa (à…ègrapà)
Ali-Bajramly (àèLi bàiràmèly) Angren (à…ègRen)
Aliger (àLièGer) Andi<an (àNDièWan)
Alina (àèLinà) Andreev (ànèdrEjif)
Alisova (èaLisàvà) Andreevix (ànèdREjiVix)
Alla (èallà) Andreevna (ànèdREjivnà)
Alma-Ata (àlèma àèta) Andreevskij (ànèdREjifsKii)
Almalyk (àlmàèlyk) Andrej (ànèdREi)
Altaj (àlètai) Andronovo (ànèdronàvà)
Alupka (àèlupkà) Andrusovo (ànèdrusàvà)
Aluwta (àèluwtà) Andrùwa (ànèdRuwà)
Alxevsk (àlèxefsk) Andrùwka (ànèdRuwkà)
Alìmetevsk (àLèMETifsk) An<ero-Sud<ensk (à∑èWerà
Alìtman (èaLtmàn) èsudWynsk)
Alàbìev (àèLaBjif) Aniva (àèNivà)
10. Minipronunciario 149

Anisià (àèNiSijà) Arsenìev (àrèSENjif)


Anna (èannà) Arsenìeva (àrèSENjivà)
Annenkov (èaNNi…kàf) Arsenìevskij (àrèSENjifsKii)
Annenskij (èaNNinsKii) Artawat (àrtàèwat)
Annuwka (èannuwkà) artelì (àrèTEL)
Antokolìskij (àntàèkoLsKii) Artemij (àrèTEMii)
Anton (ànèton) Artòm (àrèTom)
Antonina (àntàèNinà) Artòmovsk (àrèTomàfsk)
Antonov (ànètonàf) Artòmovskij (àrèTomàfsKii)
Antonovix (ànètonàVix) Artik (àrèTik)
Antonovna (ànètonàvnà) Arhangelìsk (àrèha¿GiLsk)
Antracit (àntràècyt) Arhipenko (àrèHiPi…kà)
Anùta (àèNutà) Arhipov (àrèHipàf)
Anùtka (àèNutkà) Arhipova (àrèHipàvà)
Anà (èaNà) Arcybawev (àrcyèbawyf)
Apatity (àpàèTity) Asafìev (àèsaFjif)
apn (apeèen) Asbest (àzèBest)
Apollon (àpàèlon, -lèl-) Aseev (àèSEjif)
Apraksin (àpèrakSin) Askanià-Nova (àsèkaNijà èno-
Apuhtin (àèpuhTin) và)
Apweron (àpwyèron) Astara (àstàèra)
Apweronsk (àpwyèronsk) Astafìev (àsètaFjif)
Aragac (àràègac) Astrahanì (èastràhàN)
Aragvi (àèragVi) Astrov (èastràf)
Araks (àèraks) Asà (èaSà)
Arakxeev (àràkèxEjif) Atbasar (àdbàèsar)
Aralìsk (àèraLsk) Atkarsk (àtèkarsk)
Arbat (àrèbat) Auèzov (àuèezàf)
Arbuzov (àrèbuzàf) Afanasev (àfàènaSif)
Argunov (àrguènof) Afanasevo (àfàènaSivà)
Argunì (àrèguN) Afanasij (àfàènaSii)
Arenskij (àèRensKii) Afanasìev (àfàènaSjif)
Arzamas (àrzàèmas) Afanasìevix (àfànàSèjEVix)
Aristov (èaRistàf) Afanasìevna (àfàènaSjivnà)
Arkadij (àrèkaDii) Afinogenov (àFinàèGenàf)
Armavir (àrmàèVir) Ahalcihe (àhàlècyHi)
Arsen (àrèsen) Ahverdov (àhèVerdàf)
Arsenij (àrèSENii) Ahmadulina (àhmàèduLinà)
Arsentij (àrèSENTii) Ahmatova (àhèmatàvà)
150 Pronuncia russa per italiani

Ahtuba (èahtubà) Balahna (bàlàhèna)


Ahtyrka (àhètyrkà) Balawiha (bàlàèwyhà)
Ahtyrskij (àhètyrsKii) Balawov (bàlàèwof)
Ahundov (àèhundàf) Baliev (bàèLijif)
Axinsk (àèxinsk) Balkarià (bàlèkaRijà)
Axisaj (àxièsai) Balta (èbaltà)
Awhabad (àwhàèbat) Baltijsk (bàlèTiisk)
Aèroflot (àiràfèlot, ày-) Baltruwajtis (bàltruèwaiTis)
Aàguz (àjiègus) Balhaw (bàlèhaw)
Aàn (àèjan) Balìmont (bàLèmont)
bam (èbam)
Baba (èbabà) Bar (èbar)
Baba-°ga (èbabà jièga) Baraba (bàràèba)
Babelì (èbaBiL) Barabinsk (bàèraBinsk)
Babij °r (èbaBii èjar) Baranovixi (bàèranàVixi)
Babuwkin (èbabuwKin) Barancov (bàrànècof)
Bagramàn (bàgràèMan) Baratynskij (bàràètynsKii)
Bagration (bàgràTièon) Barguzin (bàrguèZin)
Bagrationovsk (bàgràTièo- Barklaj-de-Tolli (bàrkèlai
nàfsk) DiètoLi)
Bagrickij (bàègRicKii) Barnaul (bàrnàèul)
Baguwevix (bàguèweVix) Barto (bàrèto)
Badahwan (bàdàhèwan) Barwaj (bàrèwai)
Ba<ov (bàèWof) Barywnikov (bàèrywNikàf)
Bajkal (bàièkal) Baràtinskij (bàèRaTinsKii)
Bajkonur (bàikàènur) Baskunxak (bàskuNèxak)
Bakal (bàèkal) Basmanov (bàsèmanàf)
Bakalovix (bàkàèloVix) Basov (èbasàf)
Baklanov (bàkèlanàf) Batajsk (bàètaisk)
Bakst (èbakst) Batalpawinsk (bàtàlpà-
Baku (bàèku) èwynsk)
Bakunin (bàèkuNin) Batum (bàètum)
Bakweev (bàkèwyjif) Batumi (bàètuMi)
Balabanov (bàlàèbanàf) Batùwkov (èbaTuwkàf)
Balabanova (bàlàèbanàvà) Bahmetìev (bàhèMETjif)
Balakirev (bàèlaKiRif) Bahxisaraj (bàhxisàèrai)
Balaklava (bàlàkèlavà) Baxinskij (bàèxinsKii)
Balakovo (bàlàèkovà) Bawkircev (bàwèKircyf)
balalajka (bàlàèlaikà) Bawkirceva (bàwèKircyvà)
10. Minipronunciario 151

Bednyj (èBednyi) Berkutov (èBerkutàf)


Be<ica (èBeWycà) Bestu<ev (BisètuWyf)
Bezborodko (Bizbàèrotkà) Bestu<ev-Rùmin (BisètuWyf
Bezymenskij (BizyèMensKii) èRuMin)
Bek (èBek) Behterev (èBehTiRif)
Bekabad (Bikàèbat) Bibikov (èBiBikàf)
Belaà (èBelàjà) Bijsk (èBiisk)
Belaà Cerkovì (èBelàjà ècer- Birobid<an (BiràBidèWan)
kàF) Biron (èBiràn)
Belgorod (èBelgàràt) Birùsa (BiRuèsa)
Belgorod-Dnestrovskij Bitùg (BièTuk)
(èBelgàràd DNistèrofsKii) Bià (èBijà)
Belòv (BièLof) Blavatskaà (blàèvackàjà)
Belinskij (BièLinsKii) Blavatskij (blàèvacKii)
Beloborodov (Bilàbàèrodàf) Blagoveqensk (blàgàèVEqqinsk)
Belovo (Bièlovà) Blagodatì (blàgàèdaT)
Belomorsk (Bilàèmorsk) Blok (bèlok)
Beloreck (BilàèReck) Blùher (bèLuHir)
Belorussià (BilàèruSijà) Boborykin (bàbàèryKin)
Beluha (Bièluhà) Bobrikov (èbobRikàf)
Belyj (èBelyi) Bobrujsk (bàbèruisk)
Belìcy (èBELcy) Bogdan (bàgèdan)
Belàev (BièLajif) Bogdanov (bàgèdanàf)
Bendery (Binèdery) Bogdanovix (bàgdàènoVix)
Benua (Binuèa) Bogolùbov (bàgàèLubàf)
Berggolìc (BirgègoLc) Bogolùbovo (bàgaèLubàvà)
Berdixev (BirèDixif) Bogomolec (bàgàèmoLic)
Berdàev (BirèDajif) Bogomolov (bàgàèmolàf)
Berdànsk (BirèDansk) Bogorodsk (bàgàèrotsk, -ck)
Beregovo (BiRiègovà) Boguwevix (bàguèweVix)
Beregovoj (BiRigàèvoi) Bodajbo (bàèdaibà, bàdàièbo)
Berezina (BiRiZièna) Boksitogorsk (bàkSitàègorsk)
Berezniki (BiRiZNièKi) Bolgary (bàlègary)
Beròzov (BièRozàf) Bolgrad (bàlègrat)
Beròzovo (BièRozàvà) Boleslav (bàLisèlaf)
Berezovskij (BiRièzofsKii) Bolehov (bàèlehàf)
Berzarin (BirzàèRin) Bolotnikov (bàèloTNikàf)
Berià (èBERijà) Bolhov (èbolhàf)
Berk (èBerk) Bolìwaà (bàLèwajà)
152 Pronuncia russa per italiani

Bolìwoj teatr (bàLèwoi Tièatr) Brànsk (bèRansk)


Bondarev (èbondàRif) Brànskij (bèRansKii)
Bondarxuk (bàndàrèxuk) Bubennov (buBinènof)
Bor (èbor) Bug (èbuk)
Boratynskij (bàràètynsKii) Bugulìma (buguLèma)
Bor<oj (bàrèWoi) Buguruslan (bugurusèlan)
Bor<omi (bàrèWoMi) Budancev (buèdancyf)
Borzà (èborZà) Budònnyj (buèDonnyi)
Boris (bàèRis) Bud<ak (budèWak)
Borislav (bàRisèlaf) Buzuluk (buzuèluk)
Borisov (bàèRisàf) Bujnaksk (buiènaksk)
Borisovix (bàèRisàVix) Bulavin (buèlaVin)
Borisovka (bàèRisàfkà) Bulat (buèlat)
Borisovna (bàèRisàvnà) Bulgakov (bulègakàf)
Borisoglebsk (bàRisàgèLepsk) Bulganin (bulègaNin)
Borovikovskij (bàràVièkofs- Bulygin (buèlyGin)
Kii) Bunin (èbuNin)
Borovixi (bàràVièxi) Bureà (buèREjà, -Rièja)
Borodin (bàràèDin) Burcev (èburcyf)
Borodino (bàràDièno) Buslaev (busèlajif)
Bortnànskij (bàrètNansKii) Butlerov (èbuTLiràf)
Botvinnik (bàtèViNNik) Buturlin (buturèLin)
Botkin (èbotKin) Buturlinovka (buturèLinàfkà)
Boxvar (bàxèvar) Buhara (buhàèra)
Boàn (bàèjan) Buharin (buèhaRin)
Bratsk (bèratsk, -ck) Buhtarma (buhtàrèma)
Bredihin (bRièDiHin) Buxax (buèxax)
Bre<nev (bèReWNif) Bykovskij (byèkofsKii)
Brest (bèRest) Byrranga (byrèra…gà)
Brest-Litovsk (bèRest Liètosk)
Brik (bèRik) Vavila (vàèVilà)
Brodskij (bèrotsKii, -cKii) Vavilov (vàèVilàf)
Brody (bèrody) Vaga (èvagà)
Bronislav (bràNisèlaf) Vadim (vàèDim)
Bronwtejn (brà∑wètein) Vazuza (vàèzuzà)
Brusilov (bruèSilàf) Vajgax (vàiègax)
Brùllov (bRuèlof) Vajnonen (vàiènonyn)
Brùsov (bèRusàf) Valdaj (vàlèdai)
Brànka (bèRa…kà) Valentin (vàLiNèTin)
10. Minipronunciario 153

Valentina (vàLiNèTinà) Venìàmin (ViNjièMin)


Valerij (vàèLERii) Vera (èVerà)
Valerià (vàèLERijà) Veresaev (ViRièsajif)
Valerìàn (vàLiRèjan) Vereqagin (ViRiqèqaGin)
Valuev (vàèlujif) Vernadskij (VirènatsKii, -c-)
Vampilov (vàMèPilàf) Vernyj (èVernyi)
Vanino (èvaNinà) Verstovskij (VirsètofsKii)
Vanà (èvaNà) Vertov (èVertàf)
Varvara (vàrèvarà) Verhneudinsk (VerhNiu-
Varga (èvargà) èDinsk)
Varlaam (vàrlàèam) Verhnij Ufalej (èVerhNii
Varlamov (vàrèlamàf) ufàèLEi)
Vasilevix (vàèSiLiVix) Verhnàà Pywma (èVerhNijà
Vasilòvka (vàSièLofkà) pywèma)
Vasilevskij (vàSièLefsKii) Verhnàà Salda (èVerhNijà
Vasilenko (vàSièLe…kà) sàlèda)
Vasilij (vàèSiLii) Verhoànsk (Virhàèjansk)
Vasilìev (vàèSiLjif) Veselovskij (ViSièlofsKii)
Vasilìevix (vàSiLèjEVix) Vesòlyj (VièSolyi)
Vasilìevka (vàèSiLjifkà) Vetluga (Vitèlugà)
Vasilìevna (vàèSiLjivnà) Vikentij (VièKENTii)
Vasilìxenko (vàèSiLxi…kà) Viktor (èViktàr)
Vasnecov (vàsNiècof, -SN-) Viktorià (VikètoRijà)
Vasùgan (vàSuègan) Viktorovix (èViktàràVix)
Vatutin (vàètuTin) Viktorovna (èViktàràvnà)
Vah (èvah) Vilià (èViLijà)
Vahtangov (vàhèta…gàf) Vilìkickij (ViLèKicKii)
Vahw (èvahw) Vilìno (èViLnà)
Vaca (èvacà) Vilùj (VièLui)
Vvedenskij (VVièDensKii) Vindava (èVindàvà)
Veli< (èVELiw) Vinkler (èVi…kLir, -¿KL-)
Velikie Luki (VièLiKiji èluKi) Vinnica (èViNNicà)
Velikij Ustùg (VièLiKii èuS- Vinogradov (Vinàgèradàf)
Tuk) Vinokurov (Vinàèkuràf)
Velìtman (èVELtmàn) Virta (Virèta)
Venevitinov (ViNièViTinàf) Visla (èVislà)
Venedikt (ViNièDikt) Vislinskij Zaliv (VisèLins-
Venecianov (ViNicyèanàf) Kii zàèLif)
Veniaminov (ViNiàèMinàf) Vissarion (VissàRièon)
154 Pronuncia russa per italiani

Vissarionovix (VissàRièonà- Volynì (vàèlyN)


Vix) Volìsk (èvoLsk)
Vitalij (ViètaLii) Vorkuta (vàrkuèta)
Vitberg (èVitBirk) Vorobìòv (vàràBèjof)
Vitebsk (èViTipsk) Vorobìòva (vàràBèjovà)
Vitim (VièTim) Vorone< (vàèroNiw)
Vixuga (èVixugà) Voronov (èvorànàf)
Viwera (èViwyrà) Voroncov (vàrànècof)
Viwnevskaà (ViwèNefskàjà) Vorowilov (vàràèwylàf)
Viwnevskij (ViwèNefsKii) Vorowilovgrad (vàràwylàv-
Vladivostok (vlàDivàsètok) ègrat)
Vladikavkaz (vlàDikàfèkas) Vorowilovsk (vàràèwylàfsk)
Vladimir (vlàèDiMir) Voskresensk (vàskRièSensk)
Vladimir-Volynskij (vlà- Voskresenskij (vàskRièSensKii)
èDiMir vàèlynsKii) Vostok (vàsètok)
Vladimirovix (vlàèDiMirà- Vostokov (vàsètokàf)
Vix) Vostoxnyj (vàsètoxnyi)
Vladimirovna (vlàèDiMiràv- Voshod (vàsèhot)
nà) Votkinsk (èvotKinsk)
Vladimov (vlàèDimàf) Vrangelì (vèra¿GiL)
Vladislav (vlàDisèlaf) Vrubelì (vèruBiL)
Vlas (vèlas) Vsevolod (fèSevàlàt)
Vlasov (vèlasàf) Vuoksa (vuèoksà)
Vnukovo (vènukàvà) Vyborg (èvybàrk)
Vodla (èvodlà) Vyg (èvyk)
Voznesenskaà (vàzNièSenskàjà) Vyksa (èvyksà)
Voznesenskij (vàzNièSensKii) Vysokaà (vyèsokàjà)
Vojnovix (vàiènoVix) Vysokoe (vyèsokàji)
Volga (èvolgà) Vyxegda (èvyxigdà)
Volgograd (vàlgàgèrat) Vywinskij (vyèwynsKii)
Volgodonsk (vàlgàèdonsk) Vywnegradskij (vywNigèrats-
Vol<sk (èvolwsk) Kii, -cKii)
Vol<skij (èvolwsKii) Vywnij Voloxòk (èvywNii và-
Volkov (èvolkàf) làèxok)
Vologda (èvolàgdà) Vàzemskij (èVaZimsKii)
Volodin (vàèloDin) Vàzniki (èVazNiKi, -ZN-)
Volokolamsk (vàlàkàèlamsk) Vàzìma (èVaZmà)
Volowin (vàèlowyn) Vàtka (èVatkà)
Volhov (èvolhàf) Vàxeslav (Vixisèlaf)
10. Minipronunciario 155

Gabrilovix (gàbRièloVix) Genixesk (GièNixisk)


Gavriil (gàvRièil) Gennadij (GinènaDii)
Gavrila (gàvèRilà) Georgievix (GièorGijivix)
Gavrilov (gàvèRilàf) Georgievna (GièorGijivnà)
Gavrilovix (gàvèRilàVix) Georgievsk (GièorGijifsk)
Gavrilovna (gàvèRilàvnà) Georgij (GièorGii)
Gavrùwa (gàvèRuwà) Georgiu-De< (GiàrèGiu èdew)
Gagarin (gàègaRin) Georgiu Wtefan (GiàrèGiu
Gagra (ègagrà) wtyèfan)
Gad<ibekov (gàdWyèBekàf) Gerasim (GièraSim)
Gadiev (gàèDijif) Gerasimov (GièraSimàf)
Gadolin (gàdàèLin) Gerasimovix (GièraSimàVix)
Gadàx (gàèDax) Gerasimovna (GièraSimàvnà)
Gazli (gàzèLi) Gervasij (GirèvaSii)
Gazni (gàzèNi) Gercen (èGercyn)
Gajdar (gàièdar) Gess (èGes)
Galaktionov (gàlàkTièonàf) Gilelìs (èGiLiLs)
Galan (gàèlan) Gincburg (èGincburk)
Galina (gàèLinà) Gladilin (glàèDiLin)
Galicià (gàèLicyjà) Gladkov (gèlatkàf)
Galix (ègaLix) Glazov (gèlazàf)
Gallaktion (gàllàkTièon) Glazunov (glàzuènof)
Galà (ègaLà) glasnostì (gèlasnàST)
Gamaleà (gàmàèLEjà) Glafira (glàèFirà)
Gamzatov (gàmèzatàf) Gleb (gèLep, GèL-)
Gand<a (gàndèWa) Glebka (gèLepkà, GèL-)
Gapon (gàèpon) Glebovix (gèLebàVix, GèL-)
Garin (ègaRin) Glebovna (gèLebàvnà, GèL-)
Garwin (ègarwyn) Glinka (gèLi…kà, GèL-)
Gaspra (ègasprà) Glinskij (gèLinsKii, GèL-)
Gastev (ègasTif) Glièr (gLièer, GL-)
Gatxina (ègaTxinà) Gluhov (gèluhaf)
Gafuri (gàfuèRi) Gnedix (gèNEDix, GèN-)
Gvardejsk (gvàrèDEisk) Gnesin (gèNESin, GèN-)
Ge (èGe) Gnesina (gèNESinà, GèN-)
Gelasij (GièlaSii) Govorov (ègovàràf)
Gelìman (èGELmàn) Gogolì (ègogàL)
Gelìmersen (èGELMirSin) Godovskij (gàèdofsKii)
Gelìfand (GiLèfant) Godunov (gàduènof)
156 Pronuncia russa per italiani

Goleniqev (gàLièNiqqif) Grebònka (gRièBo…kà, GR-)


Golikov (ègoLikàf) Grekov (gèRekàf, GèR-)
Golicyn (gàèLicyn) Gremin (gèREMin, GèR-)
Golovanov (gàlàèvanàf) Gremàxinsk (gRièMaxinsk, GR-)
Golovin (gàlàèVin) Grexaninov (gRixièNinàf, GR-)
Golovkin (gàèlofKin) Grexko (gèRexkà, GèR-)
Golovko (gàlàfèko) Gribaxòv (gRibàèxof, GR-)
Golovnin (gàlàvèNin) Griboedov (gRibàèjedàf, GR-)
Golodnyj (gàèlodnyi) Grigorij (griègoRji, GR-)
Golubkina (gàèlupKinà) Grigorovix (gRigàèroVix, GR-)
Gomelì (ègoMiL) Grigorìev (griègoRjif, GR-)
Gonxarov (gàNxièrof) Grigorìevix (griègoRjiVix, GR-)
Gonxarova (gàNxièrovà) Grigorìevna (griègoRjivnà, GR-)
Gora (gàèra) Grin (gèRin, GèRin)
Gorbatov (gàrèbatàf) Griwa (gèRiwà, GèR-)
Gorbaxòv (gàrbàèxof) Griwka (gèRiwkà, GèR-)
Gorbunov (gàrbuènof) Grodno (gèrodnà)
Goremykin (gàRièmyKin) Groznyj (gèroznyi)
Gorenko (gàèRe…kà) Gromyko (gràèmykà)
Goreckij (gàèRecKii) Gruzià (gèruZijà)
Gori (ègoRi) Gruwevskij (gruèwefsKii)
Gorlovka (ègorlàfkà) Gràzi (gèRaZi, GèR-)
Gorno-Altajsk (ègornà àl- Gubaha (guèbahà)
ètaisk) Gubkin (ègupKin)
Gorodec (gàràèDec) Gudermes (guDirèMes)
Gorodeckij (gàràèDecKii) Gudok (guèdok)
Gorodiqe (gàràèDiqqi) Gukovo (ègukàvà)
Gorodki (gàràtèKi) gulag, gulag (guèlak)
Gorodok (gàràèdok) Gulistan (guLisètan)
Gorodsk (ègoràtsk, -ck) gum (ègum)
Gorskoe (ègorskàji) Gumilòv (guMièLof)
Gorxakov (gàrxièkof) Gurzuf (gurèzuf)
Gorynì (gàèryN) Gurilòv (guRièLof)
Gorìkij (ègoRKii) Gurko (ègurkà)
Goslar (ègoslàr) Gurìev (èguRjif)
Grabarì (gràèbaR) Gurìevix (èguRjiVix)
Grabovskij (gràèbofsKii) Gurìevna (èguRjivnà)
Granin (gèraNin) Gurìevsk (èguRjifsk)
Granovskij (gràènofsKii) Gusev (èguSif)
10. Minipronunciario 157

Gusinoozòrsk (guSinààèZorsk) Demid (DièMit)


Gusì-Hrustalìnyj (èguS hru- Demidov (DièMidàf)
sètaLnyi) Demidovix (DièMidàVix)
Guxkov (guxèkof) Demidovna (DièMidàvnà)
Demìàn (DiMèjan)
David (dàèVit) Denikin (DièNiKin)
Davidenko (dàVièDe…kà) Denisov (DièNisàf)
Davidovix (dàèVidàVix) Derbent (DirèBent)
Davidovna (dàèVidàvnà) Der<avin (DirèWaVin)
Davyd (dàèvyt) Desna (Disèna)
Davydov (dàèvydàf) Detskoe Selo (èDetskàji Sièlo,
Davydovix (dàèvydàVix) -ck-)
Davydovna (dàèvydàvnà) Deulino (DièuLinà)
Dagestan (dàGisètan) D<alal-Abad (dWàèla làèbat)
Dalì (èdaL) D<alilì (dWàèLiL)
Dalìnij (èdaLNii) D<ambul (dWàmèbul)
Dalìnij Vostok (èdaLNii vàs- D<ankoj (dWà…èkoi)
ètok) D<ezkazgan (dWyskàzègan)
Daniil (dàNièil) D<etygara (dWytygàèra)
Daniilovna (dàNièilàvnà) D<ugawvili (dWugàwèViLi)
Danila (dàèNilà) D<ulìfa (dWuLèfa)
Danilevskij (dàNièLefsKii) D<ungarià (dWu…ègaRijà)
Danilov (dàèNilàf) Dzaud<ikau (dzàudWyèkau)
Danxenko (dàNèxe…kà) Dzer<insk (DZirèWynsk)
Dargomy<skij (dàrgàèmyw- Dzer<inskij (DZirèWynsKii)
sKii) Divnogorsk (Divnàègorsk)
Darìà (èdaRjà) Dimitrij (DièMitRii)
Dawava (dàèwavà) Dimitrovgrad (DièMitràvgràt)
Dawkesan (dàwKièsan) Dinamo (Diènamà)
Dawkova (èdawkàvà) Dionisij (DiàèNiSii)
Dvin (dèVin) Dmitriev (dèMitRijif)
Dvina (dVièna) Dmitrievix (dMitRièjEVix)
Dvinsk (dèVinsk) Dmitrievna (dèMitRijivnà)
Deborin (DièboRin) Dmitrij (dèMitRii)
Degtàrsk (DikèTarsk) Dmitrov (dèMitràf)
Dedovsk (èDedàfsk) Dnepr (DèNepr)
De<nòv (DiWèNof) Dneprogès (DNipràèges)
Dejneka (Diiènekà, dyi-) Dneprodzer<insk (DNipràD-
Delìvig (èdeLVik) ZirèWynsk)
158 Pronuncia russa per italiani

Dnepropetrovsk (DNipràPit- Dudaev (duèdajif)


èrofsk) Dudinka (duèDi…kà)
Dnestr (DèNestr) Dudincev (duèDincyf)
Dno (dèno) Duma (èdumà)
Dob<anskij (dàbèWansKii) Dunaevskij (dunàèjefsKii)
Dobrovolìsk (dàbràèvoLsk) Dunà (èduNà)
Dobrovolìskij (dàbràèvoLs- Dunàwa (duèNawà)
Kii) Dunàwka (duèNawkà)
Dobrolùbov (dàbràèLubàf) Durnovo (durnàèvo)
Dobrynin (dàbèryNin) Durov (èduràf)
Dobxinskij (èdopxinsKii) Duwanbe (duwàmèbe)
Dov<enko (dàvèWe…kà) Duwkin (èduwKin)
Dokwukino (dàkèwuKinà) Dybenko (dyèBe…kà)
Dolgoprudnyj (dàlgàpèrud- Dymov (èdymàf)
nyi) Dymwic (èdymwyc)
Dolgorukij (dàlgàèruKii) Dàgilev (èDaGiLif)
dolina (dàèLinà)
Dolinsk (èdoLinsk) Evgenij (jivèGENii)
Dolmatovskij (dàlmàètofsKii) Evgenià (jivèGENijà)
Domodedovo (dàmàèDedàvà) Evgenìevna (jivèGENjivnà)
Don (èdon) Evgraf (jivgèraf)
Donat (dàènat) Evdokim (jivdàèKim)
Donbass (dàmèbas) Evdokià (jivèdoKijà)
Donec (dàèNec) Evlampij (jivèlamPii)
Doneck (dàèNeck) Evlampià (jivèlamPijà)
Donskoj (dànsèkoi) Evlah (jivèlah)
Dorow (èdoràw) Evlogij (jivèloGii)
Dorowenko (dàràèwe…kà) Evpatorià (jifpàètoRijà)
Dostoevskij (dàstàèjefsKii) Evreinov (jivèREinàf)
Drogobyx (dràègobyx) Evsevij (jifèSEVii)
Dro<<in (dèroWWyn, -QQin) Evseev (jifèSEjif)
Dru<ba (dèruWbà) Evsej (jifèSEi)
Dru<inin (druèWyNin) Evstrat (jifsètrat)
Dru<inina (druèWyNinà) Evtihij (jifèTiHii)
Dru<ino (dèruWynà) Evtuwenko (jiftuèwe…kà)
Dru<kovka (druwèkofkà) Egor (jiègor)
Dubna (dubèna) Egorov (jiègoràf)
Dubno (èdubnà) Egorìevsk (jiègoRjifsk)
Dubovka (duèbofkà) E<ov (jièWof)
10. Minipronunciario 159

Ejsk (èjEisk) Eremenko (jiRièMe…kà)


Ekaterina (jikàTièRinà) Ermak (jirèmak)
Ekaterinburg (jikàTiRimèburk) Ermil (jirèMil)
Ekaterinenwtadt (jikàTièRi- Ermilov (jirèMilàf)
Ni∑wtàt) Ermolaj (jirmàèlai)
Ekaterinodar (jikàTiRinàèdar) Ermolin (jirèmoLin)
Ekaterinoslav (jikàTiRinàs- Ermolov (jirèmolàf)
èlaf) Ermolova (jirèmolàvà)
Elabuga (jilàèbugà) Eropkin (jièropKin)
Elgava (èjelgàvà) Erofej (jiràèFEi)
Elena (jièLenà) Eruslan (jirusèlan)
Elec (jièLec) Erwov (jirèwof)
Eleckij (jièLecKii) Esen (jièSen)
Elizaveta (jiLizàèVetà) Esenin (jièSENin)
Elizavetgrad (jiLizàVidègrat) Essej (jiSèSEi)
Elizavetovskoe (jiLizàVi- Essentuki (jiSSintuèKi)
ètofskàji) Efanov (jièfanàf)
Elizavetpolì (iLizàVitèpoL) Efim (jièFim)
Elizar (jiLièzar) Efimenko (jiFièMe…kà)
Elij (èjELii) Efimov (jièFimàf)
Elin-Pelin (ièLiM PièLin) Efimovix (jièFimàVix)
Eliseev (jiLièSEjif) Efimovna (jièFimàvnà)
Eliseevix (jiLièSEjiVix) Efrem (jifèRem)
Eliseevna (jiLièSEjivnà)
Elisej (jiLièSEi) >danov (Wèdanàf)
Elpatìevskij (jilèpaTjifsKii) >eleznovodsk (WyLiznàèvotsk,
Elìnà (èjELNà) -ck)
Elìcin (èjELcyn) >eleznodoro<nyj (WyLiznà-
Eman<elinsk (jimà∑WyèLinsk) dàèroWnyi)
Emelìàn (jiMiLèjan) >elàbov (WyèLabàf)
Emelìànov (jiMiLèjanàf) >emxu<nikov (WymèxuWNi-
Enakievo (jiènaKivà) kàf)
Enawimskij Polkan (jièna- >òltye Vody (èWoltyji èvody)
wymsKii pàlèkan) >ivago (Wyèvagà)
Enisej (jiNièSEi) >igulòvsk (WyguèLofsk)
Enisejsk (jiNièSEisk) >iguli (WyguèLi)
Ergeni (jirGièNi) >irinovskij (WyRiènofsKii)
Erevan (jiRièvan) >itomir (WyètoMir)
Eremej (jiRièMEi) >odino (èWoDinà)
160 Pronuncia russa per italiani

>ukov (èWukàf) Zeà (èZEjà)


>ukovskij (WuèkofsKii) Zima (Zièma)
>uravlòv (WuràvèLof) Zimbalist (ZimbàèList)
>uravno (Wuèravnà) Zina (èZinà)
Zinovij (ZiènoVii)
Zabajkalìe (zàbàièkaLji) Zinovìev (ZiènoVjif)
Zabelin (zàèBELin) Zinovìevsk (ZiènoVjisk)
Zabolockij (zàbàèlocKii) Zlatoust (zlàtàèust)
Zavol<ìe (zàèvolWy) Zmeinogorsk (zMiinàègorsk)
Zagorsk (zàègorsk) Zozulà (zàèzuLà)
Zagoskin (zàègosKin) Zond (èzont)
Zajsan (zàièsan) Zorin (èzoRin)
Zajcev (èzaicyf) Zoqenko (èzoqqi…kà)
Zakavkazìe (zàkàfèkaZji) Zoà (èzojà)
Zakarpatìe (zàkàrèpaTji) Zubov (èzubàf)
Zaliv (zàèLif) Zugdidi (zugèDiDi)
Zalygin (zàèlyGin) Zuevka (èzujifkà)
Zamàtin (zàèMaTin) Zuevo (èzujivà)
Zapadnaà Dvina (èzàpadnàjà Zùganov (Zuèganàf)
dVièna)
Zaporo<ìe (zàpàèroWy) Ivan (ièvan)
Zarudin (zàèruDin) Ivangorod (ivanègoràt)
Zasulix (zàèsuLix) Ivanov (ièvanàf, ivàènof)
Zahar (zàèhar) Ivanovix (ièvanàVix)
Zaharij (zàèhaRii) Ivanovo (ièvanàvà)
Zaharov (zàèharàf) Ivanovskij (ivàènofsKii)
Zaharova (zàèharàvà) Ivano-Frankovsk (ièvanà
Zvenigorod (zVièNigàràt) frà…èkofsk)
Zvorykin (zvàèryKin, zèvoryKin) Ivanteevka (ivàNèTEjifkà)
Zelenograd (ZiLinàgèrat) Ivanìkovo (ièvaNkàvà)
Zelenogradsk (ZiLinàgèratsk, Igarka (iègarkà)
-ck) Ignat (igènat)
Zelenodolìsk (ZiLinàèdoLsk) Ignatij (igènaTii)
Zelenxuk (ZiLiNèxuk) Ignatovix (igènatàVix)
Zelònyj Mys (ZièLonyi èmys) Ignatovna (igènatàvnà)
Zemetxino (ZièMETxinà) Ignatìev (igènaTjif)
zemstvo (èZemstvà) Ignatìevix (igènaTjiVix)
Zeravwan (Ziràfèwan) Ignatìevna (igènaTjivnà)
Zetkin (èZetKin) Igorevix (èigàRiVix)
10. Minipronunciario 161

Igorevna (èigàRivnà) Ingulec (i…guèLec)


Igorì (èigàR) Inguri (i…èguRi)
Ieronim (ijiràèNim) Indigirka (iNDièGirkà)
I<evsk (ièWefsk) Inkerman (i¿Kirèman)
I<ma (èiWmà) Inna (èinnà)
izba (izèba) Instrux (èinstrux)
Izberbaw (izBirèbaw) Inta (inèta)
Izvestià (izèVESTijà) intelligencià (iNTiLièGencyjà)
Izvolìskij (izèvoLsKii) Inà (èiNà)
Izgarywev (izègarywyf) Ioahim (iààèHim)
Izmail (izmàèjil) Iori (ièoRi)
Izmajlov (izèmailàf) Iosafat (iàsàèfat)
Izmajlovo (izèmailàvà) Iosij (iàèSii)
Izùm (ièZum) Iosif (ièoSif)
Izàslav (iZàsèlaf) Iosifovix (ièoSifàVix)
Ilarij (ièlaRii) Iosifovna (ièoSifavnà)
Ilek (ièLek) Iosià (iàèSijà)
Ili (ièLi) Ipatij (ièpaTii)
Ilim (ièLim) Ipatìev (ièpaTjif)
Ilià (iLièja) Ippolit (ipàèLit)
Illarion (illàRièon) Ippolitov (ipàèLitàf)
Illarionovix (illàRièonàVix) Ippolitovix (ipàèLitàVix)
Illarionovna (illàRièonàvnà) Ippolitovna (ipàèLitàvnà)
Ilìin (iLèjin) Ira (èirà)
Ilìinixna (iLèjiNixnà) Iraklij (ièrakLii, -KL-)
Ilìinskij (iLèjinsKii) Irbit (irèBit)
Ilìix (iLèjix) Irgiz (irèGis)
Ilìixòv (iLjièxof) Irenì (ièREN)
Ilìixòvsk (iLjièxofsk) Irina (ièRinà)
Ilìmenì (èiLMiN) Irinej (iRièNEi)
Ilìf (èiLf) Irkut (irèkut)
Ilìùwin (iLèjuwyn) Irkutsk (irèkutsk, -ck)
Ilìà (iLèja) Irmino (èirMinà)
Iman (ièman) Irtyw (irètyw)
Imandra (èimàndrà) Isaak (isàèak)
Imeretià (iMièRETijà) Isaakij (isàèaKii)
Inber (èimBir) Isaakàn (isààèKan)
Ingoda (i…gàèda) Isaj (ièsai)
Ingul (i…ègul) Isak (ièsak)
162 Pronuncia russa per italiani

Isakovix (ièsakàVix) Kazbek (kàzèBek)


Isakovna (ièsakàvnà) Kazi-Magomed (kàèZi màgà-
Isakovskij (isàèkofsKii) èMet)
Isaxenko (ièsaxi…kà, isàèxe…kà) Kazimir (kàZièMir)
Isetì (ièSET) Kazin (èkaZin)
Iskander (iskànèder) Kairov (kàèjiràf)
Iskitim (isKièTim) Kajrakkum (kàiràkèkum)
Iskra (èiskrà) Kalatozov (kàlàètozàf)
Ismail (izmàèjil) Kaledin (kàèLEDin)
Ismailovix (izmàèjilàVix) Kalinin (kàèLiNin)
Ismailovna (izmàèjilàvnà) Kaliningrad (kàLiNi…ègrat)
Issyk-Kulì (isèsyk èkuL) Kalinka (kàèLi…kà)
Istomina (isètoMinà) Kalinnikov (kàèLiNNikàf)
Istra (èistrà) Kaltan (kàlètan)
Isfara (isfàèra) Kaluga (kàèlugà)
Iturup (ituèrup) Kaluw (èkaluw)
Iulià (ièuLijà) Kama (èkamà)
Iwim (ièwym) Kamenev (èkaMiNif)
Iwimbaj (iwymèbai) Kamenec-Podolìskij (èka-
Ià (èijà) MiNic pàèdoLsKii)
Kamenskoe (èkaMinskàji)
Jowkar-Ola (jàwèka ràèla) Kamensk-Uralìskij (èka-
Minsk uèraLsKii)
Kabalevskij (kàbàèLefsKii) Kamensk-Wahtinskij (èka-
Kablukov (kàbluèkof) Minsk èwahTinsKii)
Kaverin (kàèVERin) Kamxatka (kàmèxatkà)
Kavkaz (kàfèkas) Kamywin (kàèmywyn)
Kagan (cogn.) (èkagàn) Kamywlov (kàmywèlof)
Kagan (top.) (kàègan) Kan (èkan)
Kaganovix (kàgàènoVix) Kanaker (kànàèKer)
Kagul (kàègul) Kanaw (kàènaw)
Kadievka (èkaDijifkà) Kandalakwa (kàndàèlakwà)
Kadyrov (kàèdyRàf) Kandinskij (kàNèDinsKii)
Kazakevix (kàzàèKEVix) Kanev (èkaNif)
Kazakov (kàzàèkof) Kanin (èkaNin)
Kazanskij (kàèzansKii) Kankrin (kà…èkRin)
Kazanì (kàèzaN) Kansk (èkansk)
Kazahstan (kàzàhsètan) Kantemir (kàNTièMir)
Kazaxok (kàzàèxok) Kantorovix (kànètoràVix)
10. Minipronunciario 163

Kapica (kàèPicà) Katerina (kàTièRinà)


Kapnist (kàpèNist) Katkov (kàtèkof)
Kara (èkarà) Kattakurgan (kàttàkurègan)
Karabah (kàràèbah) Katuar (kàtuèar)
Karabaw (kàràèbaw) Katunì (kàètuN)
Kara-Bogaz-Gol (kàèra bàègaz Katuwev (èkatuwyf)
ègol) Katynì (kàètyN)
Karavaeva (kàràèvajivà) Katùwa (kàèTuwà)
Karaganda (kàràgànèda) Katà (èkaTà)
Kara-Dag (kàèrà èdak) Kafan (kàèfan)
Karakulì (kàràèkuL) Kahovska (kàèhofskà)
Kara-Kulì (kàèra èkuL) Kahovskij (kàèhofsKii)
Karakum (kàràèkum) Kaxalov (kàèxalàf)
Karamazov (kàràèmazàf) Kawin (èkawyn)
Karamzin (kàràmèZin) Kawira (kàèwyrà)
Karatau (kàràètau) Kawkadarìà (kàwkàdàRèja)
Karbuna (kàrèbunà) kvas (kèvas)
Kargopolì (èkargàpàL) Kvawnà (kvàwèNa)
Karelià (kàèRELijà) kgb (kageèbe)
Karenin (kàèRENin) Kedrin (èKedRin)
Karenina (kàèRENinà) Kedrov (èKedràf)
Karmir-Blur (kàrèMir èblur) Keldyw (èKeldyw)
Karpenko-Karyj (kàrèPe…kà Kelermes (KiLirèMes)
èkaryi) Keller (èKELir, -LL-)
Karpinsk (kàrèPinsk) Kemerovo (èKEMiràvà)
Karpinskij (kàrèPinsKii) Kemì (èKEM)
Karpov (èkarpàf) Kentau (Kinètau)
Karsavin (kàrèsaVin) Kerenskij (èKERinsKii)
Karsavina (kàrèsaVinà) Keres (èKERis)
Kartaly (kàrtàèly) Kerxì (èKerx)
Karwi (kàrèwy) Ketlinskaà (KitèLinskàjà, KiTèL-)
Kasatkin (kàèsatKin) Ketì (èKET)
Kasimov (kàèSimàf) Kzyl-Orda (gèzy làrèda)
Kasparov (kàsèparàf) Kiev (èKijif)
Kaspijsk (kàsèPiisk) Kizil (èKiZil)
Kastalìskij (kàsètaLsKii) Kilià (KiLièja)
Kataev (kàètajif) Kimmerik (KiMMièRik)
Katanga (èkatà…gà) Kimovsk (èKimàfsk)
Katenin (kàèTENin) Kimry (èKimry)
164 Pronuncia russa per italiani

Kingisepp (èKi¿Gisyp, Ki¿Gièsep) Knà<nin (kNiWèNin, KN-)


Kinelì (KièNEL) Kovalevskaà (kàvàèLefskàjà)
Kinewma (èKiNiwmà) Kovalevskij (kàvàèLefsKii)
Kipnis (KipèNis) Kovalòv (kàvàèLof)
Kiprenskij (KipèRensKii) Kovelì (èkoViL)
Kir (èKir) Kovno (èkovnà)
Kirgizià (KirèGiZijà) Kovrov (kàvèrof)
Kireevskij (KièREjisKii) Kogan (èkogàn)
Kirilenko (KiRièLe…kà) Ko<evnikov (kàèWevNikàf)
Kirill (KièRil) Kozakov (kàzàèkof)
Kirov (èKiràf) Kozincev (èkoZincyf)
Kirovabad (Kiràvàèbat) Kozlov (kàzèlof)
Kirovakan (Kiràvàèkan) Kozlovskij (kàzèlofsKii)
Kirovgrad (Kiràvègrat) Koj-Krylgan-Kala (èkoik
Kirovograd (Kiràvàgèrat) rylèga… kàèla)
Kirovsk (èKiràfsk) Kokand (kàèkant)
Kirsanov (Kirèsanàf) Kokxetav (kàkxiètaf)
Kirwon (Kirèwon) Kola (èkolà)
Kiselòv (KiSièLof) Kolguev (kàlègujif)
Kiselòvsk (KiSièLofsk) Kolmogorov (kàlmàègoràf)
Kislovodsk (Kislàèvotsk, -ck) Kolomna (kàèlomnà)
Kistàkovskij (KiSTièkofsKii) Kolomyà (kàlàèmyjà)
Kitoj (Kiètoi) Kolpawevo (kàlèpawyvà)
Kiwinòv (KiwyèNof) Kolpino (èkolPinà)
Klavdià (kèlavDijà) Kolxak (kàlèxak)
Klimentij (kLièMENTii, KL-) Kolyma (kàlyèma)
Klimov (kèLimàf, KèL-) Kolìcov (kàLècof)
Klimovsk (kèLimàfsk, KèL-) Kolìxugino (kàLèxuGinà)
Klin (kèLin, KèL-) Komandorskie ostrova (kà-
Klincy (kLinècy, -KL-) mànèdorsKiji àstràèva)
Klodt (kèlot) Komarov (kàmàèrof)
Kluhori (kluèhoRi) Komi (èkoMi)
Klyxkov (klyxèkof) Komissar<evskij (kàMisà-
Klùev (kèLujif, KèL-) rèWefsKii)
Klùxevskaà Sopka (kLuxifs- Kommunarsk (kàmuènarsk)
èkajà èsopkà, KL-) Komsomol (kàmsàèmol)
Klùxevskij (kLuèxefsKii, KL-) Komsomolìsk (kàmsàèmoLsk)
Klàzìma (kèLaZmà, KèL-) Komsomolìskaà (kàmsà-
Knipper (kèNiPir, KèN-) èmoLskàjà)
10. Minipronunciario 165

Kondakov (kàndàèkof) Kotikov (èkoTikàf)


Kondratìev (kànèdraTjif) Kotlas (èkotlàs)
Kondrawin (kànèdrawyn) Kotlin (èkoTLin, -tL-)
Konev (èkoNif) Kotovsk (kàètofsk)
Konenkov (kàèNe…kàf) Kotuj (kàètui)
Koneckij (kàèNecKii) Kocùbinskij (kàcjuèBinsKii)
Konovalov (kànàèvalàf) Koxetov (èkoxitàf)
Konotop (kànàètop) Kravxenko (kèrafxi…kà)
Konstantin (kànstàNèTin) Kravxinskij (kràfèxinsKii)
Konstantinovka (kànstàN- Krajnyj Sever (kèrainyi èSE-
èTinàfkà) Vir)
Kopejsk (kàèPEisk) Kramatorsk (kràmàètorsk)
Kopelev (èkoPiLif) Kramskoj (kràmsèkoi)
Korzuhin (kàrèzuHin) Krasnaà Zvezda (kèrasnàjà
Korin (kàèRin) zVizèda)
Korkino (èkorKinà) Krasnaà Polàna (kèrasnàjà
Kornelià (kàrèNELijà) pàèLanà)
Kornil (kàrèNil) Krasnoarmejsk (kràsnààr-
Kornilov (kàrèNilàf) èMEisk)
Korobkin (kàèropKin) Krasnov (kràsènof)
Korovin (kàèroVin) Krasnovodsk (kràsnàèvotsk,
Korolenko (kàràèLe…kà) -ck)
Korolòv (kàràèLof) Krasnogvardejsk (kràsnàg-
Korostenì (èkoràsTiN) vàrèDEisk)
Korsakov (cogn.) (èkorsàkàf) Krasnogorsk (kràsnàègorsk)
Korsakov (top.) (kàrèsakàf) Krasnodar (kràsnàèdar)
Korsunì (èkorsuN) Krasnodon (kràsnàèdon)
Korxnoj (kàrxènoi) Krasnokamsk (kràsnà-
Kostenki (kàSèTE¿Ki, -sèT-) èkamsk)
Kostomarov (kàstàèmaràf) Krasnoturìinsk (kràsnàtuR-
Kostrov (kàsètrof) èjinsk)
Kostroma (kàstràèma) Krasnouralìsk (kràsnàuèraLsk)
Kostylòv (kàstyèLof, -sT-) Krasnoàrsk (kràsnàèjarsk)
Kostà (èkoSTà, -sTà) Krasnyj Lux (kèrasnyi èlux)
Kosygin (kàèwyGin) Krasnyj Sulin (kèrasnyi su-
Kotelìnikov (kàèTELNikàf) èLin)
Kotelìnix (kàèTELNix) Kraxkovskij (kràxèkofsKii)
Kotelìnyj ostrov (kàèTELnyi Kraweninnikov (kràwyèNiN-
èostràf) Nikàf)
166 Pronuncia russa per italiani

Krevo (kèRevà, KèR-) kumys (kuèmys)


Kremenxug (kRiMiNèxuk, KR-) Kunawir (kunàèwyr)
Kremlì (kèRemL, KèR-) Kungur (ku…ègur)
Krestinskij (kRiSèTinsKii, Kupavin (kuèpaVin)
KR-, -sT-) Kupavina (kuèpaVinà)
Krivoj Rog (kRièvoi èrok, KR-) Kupino (èkuPinà)
Krokodil (kràkàèDil) Kuprin (kupèRin)
Kronwtadt (krà∑wètat) Kupànsk (èkuPinsk)
Kropotkin (kràèpotKin) Kura (kuèra)
Kruzenwtern (kruzy∑wètern) Kurbskij (èkurpsKii)
Krupskaà (kèrupskàjà) Kurgan (kurègan)
Kruxònyh (kruèxonyh) Kuropatkin (kuràèpatKin)
Krylenko (kryèLe…kà) Kuroxkin (èkuràxKin)
Krylov (kryèlof) Kursk (èkursk)
Krylovo (kryèlovà) Kurxatov (kurèxatàf)
Krym (kèrym) Kusevickij (kuSièVicKii)
Krymov (kèrymàf) Kustanaj (kustàènai)
Krymsk (kèrymsk) Kutaisi (kutàèjiSi)
Ksenià (kèSENijà) Kutuzov (kuètuzàf)
Kstovo (ksètovà) Kuc (èkuc)
Kuba (kuèba) Kuwva (èkuwvà)
Kubanì (kuèbaN) Kuwner (èkuwNir)
Kudymkar (kuèdymkàr) Kyzyl (kyèzyl)
Kuzbass (kuzèbas) Kyzylkum (kyzylèkum)
Kuzneck (kuzèNeck, -ZèN-) Kùi (Kuèji)
Kuznecov (kuzNiècof, -ZN-) Kùhelìbeker (KuHiLèBEKir)
Kuzìma (kuZèma) Kàhta (èKahtà)
Kuzìmin (kuZèMin)
Kuzìminiwna (kuZèMiNiwnà) Laba (èlabà)
Kuzìmix (kuZèMix) Labinsk (làèBinsk)
Kujbywev (èkuibywyf) Lavoxkin (èlavàxKin)
Kukolìnik (èkukàLNik) Lavr (èlavr)
Kukryniksy (kukryèNiksy) Lavrenòv (làvRièNof)
Kulebaki (kuLièbaKi) Lavrentev (làvèRENTif)
Kulewov (kuLièwof) Lavrentij (làvèRENTii)
Kulunda (kulunèda) Lavrentìevix (làvèRENTjiVix)
Kulàb (kuèLap) Lavrentìevna (làvèRENTjivnà)
Kuma (kuèma) Lavrov (làvèrof)
Kumertau (kuMirètau) Ladoga (èladàgà)
10. Minipronunciario 167

Lado<skoe ozero (èladàwskà- Leonovix (LièonàVix)


ji èoZirà) Leonovna (Lièonàvnà)
La<exnikov (làèWexNikàf) Leont (Lièont)
Lazarev (èlazàRif) Leontij (LièoNTii)
Lazarevix (èlazàRiVix) Leontià (LièoNTijà)
Lazarì (èlazàR) Leontovix (LiànètoVix)
Lazurskij (làèzursKii) Leontìev (LièoNTjif)
Lamsdorf (èlamsdàrf) Leontìevix (LièoNTjiVix)
Lansere (lànsyère) Leontìevna (LièoNTjivnà)
Laptev (èlapTif) Lepewinskaà (LiPièwynskàjà)
Lara (èlarà) Lermontov (èLermàntàf)
Larin (èlaRin) Leskov (Lisèkof)
Larina (èlaRinà) Lesogorsk (Lisàègorsk)
Larionov (laRièonàf) Lesozavodsk (Lisàzàèvotsk,
Larisa (làèRisà) -ck)
Latywev (èlatywyf) Lefortovo (Lièfortàvà)
Lebedev (èLEBiDif) Lòv (èLof)
Lev (èLef) Liana (Lièanà)
Levitan (LiViètan) Libedinskij (LiBièDinsKii)
Levitov (LièVitàf) Liberman (èLiBirmàn)
Levickij (LièVicKii) Livadià (LièvaDijà)
Lena (èLenà) Livny (èLivny)
Lenin (èLENin) Ligaxòv (Ligàèxof)
Leninabad (LiNinàèbat) Lida (èLidà)
Leninakan (LiNinàèkan) Lidià (èLiDijà)
Leningrad (LiNi…ègrat, -nèg-) Liza (èLizà)
Leninogorsk (LiNinàègorsk) Lilà (èLiLà)
Leninsk (èLENinsk) Lina (èLinà)
Leninsk-Kuzneckij (èLENins Linevix (LièNEVix)
kuzèNecKii, -ZèN-) Lion (Lièon)
Lenkoranì (Li…kàèraN) Lipeck (èLiPick)
Lenskij (èLensKii) Lipkin (èLipKin)
Lentovskij (LinètofsKii) Lisickij (LièSicKii)
Leonid (LiàèNit) Lisixansk (LiSièxansk)
Leonida (LiàèNidà) Liski (èLisKi)
Leonidov (LiàèNidàf) Litva (Litèva)
Leonidovix (LiàèNidàVix) Litvinov (LitèVinàf)
Leonidovna (LiàèNidàvnà) Literaturnaà gazeta (LiTirà-
Leonov (Lièonàf) èturnàjà gàèZetà)
168 Pronuncia russa per italiani

Lifarì (LièfaR) Lùbimov (èLuBimàf)


Liwev (èLiwyf) Lùblino (LubLièno)
Lobaxevskij (làbàèxefsKii) Lùbovì (LuèboF)
Lovatì (èlovàT) Lùbomir (LubàèMir)
Lozovaà (làzàèvajà) Lùdkevix (LutèKEVix)
Lomonosov (làmàènosàf) Lùdmila (LudèMilà)
Lopatin (làèpaTin) Lùlùkov (LuLuèkof)
Lopatka (làèpatkà) Làdov (èLadàf)
Losenko (làèSe…kà) Làpkin-Tàpkin (èLapKiN èTap-
Losskij (èlosKii) Kin)
Lubny (èlubny) Làpunov (Lipuènof)
Lubànka (luèBa…kà) Làtowinskij (LitàèwynsKii)
Luga (èlugà) Làhovskie ostrova (èLahàfs-
Lugansk (luègansk) Kiji àstràèva)
Luganskij (luègansKii) Làckij (èLacKii)
Lugovskoj (lugàfsèkoi)
Lu<in (èluWyn) Mavra (èmavrà)
Luza (èluzà) Magadan (màgàèdan)
Luzin (èluZin) Magalov (màègalàf)
Luka (luèka) Magnitogorsk (màgNità-
Lukij (luèKii) ègorsk, -GN-)
Lukin (luèKin) Mazepa (màèZepà)
Lukix (luèKix) Majkov (èmaikàf)
Lukià (luèKijà) Majkop (màièkop)
Lunaxarskij (lunàèxarsKii) Majskij (èmaisKii)
Luninec (luNièNec) Majà (èmaijà)
Lunc (èlunc) Makanin (màèkaNin)
Luck (èluck) Makar (màèkar)
Luxickij (luèxicKii) Makarenko (màèkaRi…kà)
Lyna (èlynà) Makarij (màèkaRii)
Lysenko (biol.) (èlySi…kà) Makarov (màèkaràf)
Lysenko (mus.) (lyèSe…kà) Makarova (màèkaràvà)
Lysìva (èlySvà) Makarovix (màèkaràVix)
Lytkarino (lytèkaRinà) Makarovna (màèkaràvnà)
Lìvov (Lèvof) Makarìev (màèkaRjif)
Lìvovix (LèvoVix) Makeevka (màèKEjifkà)
Lìvovna (Lèvovnà) Makovskij (màèkofsKii)
Lùbercy (èLuBircy) Maks (èmaks)
Lùbim (èLuBim) Maksim (màkèSim)
10. Minipronunciario 169

Maksimov (màkèSimàf) Marina (màèRinà)


Maksimova (màkèSimàvà) Mariupolì (màRièupàL)
Maksimovix (cogn.) (màkSi- Marià (màèRijà)
èmoVix) Markakolì (màrkàèkoL)
Maksimovix (figlio di Mak- Markevix (màrèKEVix)
sim) (màkèSimàVix) Markov (èmarkàf)
Maksimovna (màkèSimàvnà) Markova (èmarkàvà)
Maksutov (màkèsutàf) Markovix (èmarkàVix)
Malahov (màèlahàf) Markovna (èmarkàvnà)
Malgobek (màlgàèBek) Markovnikov (màrèkovNikàf)
Malevix (màèLEVix) Marks (èmarks)
Malenkov (màLi…èkof) Marr (èmar)
Malik (èmaLik) Martov (èmartàf)
Malin (èmaLin) Martos (èmartàs)
Malinovskij (màLiènofsKii) Martyn (màrètyn)
Maloàroslavec (màlàiràsèla- Martynov (màrètynàf)
Vic) Marusà (màèruSà)
Malukov (èmalukàf) Marfa (èmarfà)
Malygin (màèlyGin) Marwak (màrèwak)
Malywkin (màèlywKin) Mary (màèry)
Malùtin (màèLuTin) Marìà (èmaRjà)
Malàvin (màèLaVin) Masevix (màèSEVix)
Mamedov (màèMedàf) Maslov (èmaslàf)
Mamin-Sibiràk (èmaMiN Si- Maslova (èmaslàvà)
BièRak) Matveev (màtèVEjif)
Mamonovo (màèmonàvà) Matveeva (màtèVEjivà)
Mana (èmanà) Matveevix (màtèVEjiVix)
Mangywlak (mà…gywèlak) Matveevna (màtèVEjivnà)
Mandelìwtam (màNDiLwètam, Matvej (màtèVEi)
-ndyL-) Matvienko (màtVièe…kà)
Manizer (èmaNiZir) Matoxkin War (èmatàxKin
Manuil (mànuèjil) èwar)
Manyx (èmanyx) Matrosov (màtèrosàf)
Maramzin (màràmèZin) Mahaev (màèhajif)
Marganec (èmargàNic) Maharadze (màhàèraDZi)
Margelan (màrGièlan) Mahaxkala (màhàxkàèla)
Mari (èmaRi) Mahno (màhèno)
Mariengof (màRiji…ègof) Mahtumkuli (màhtumkuèLi)
Mariinsk (màRièjinsk) Mawa (èmawà)
170 Pronuncia russa per italiani

Mawka (èmawkà) Minin (èMiNin)


Maà (èmajà) Minkus (èMi…kus)
Maàkovskij (màjièkofsKii) Minsk (èMinsk)
Mgvimevi (mGVièMEVi, mgV-) Minskij (èMinsKii)
Mglin (mèJLin, mègL-) Minusinsk (MinuèSinsk)
Medvedev (MidèVEDif) Minìàr (MiNèjar)
Medvedica (MidèVEDicà) Mir (èMir)
Medve<ìegorsk (MidveWy- Mirgorod (èMirgàràt)
ègorsk) Mirnyj (èMirnyi)
Mednogorsk (Midnàègorsk) Miroslav (Miràsèlaf)
Medynì (MièdyN) Miha Chakaà (èMihàc haèkajà)
Me<durexensk (MiWduèRE- Mihail (Mihaèil)
xinsk) Mihajlov (Mièhailàf)
Mezenì (MièZEN) Mihajlova (Mièhailàvà)
Mej (èMEi) Mihajlovix (MièhailàVix)
Mejerholìd (MijirèhoLt) Mihajlovka (Mièhailàfkà)
Melekess (MiLièKes) Mihajlovna (Mièhailàvnà)
Melitopolì (MiLiètopàL) Mihajlovskij (MihaièlofsKii)
Melìnikov (èMELNikàf) Mihalkov (Mihàlèkof)
Mendeleev (MiNDièLEjif) Mixurin (MièxuRin)
Menwikov (èMe∑wykàf) Mixurinsk (MièxuRinsk)
Menwutkin (Mi∑èwutKin) Miwa (èMiwà)
Merv (èMerf) Mladenov (mlàèDenàf)
Mere<kovskij (MiRiwèkofsKii) Mogila (màèGilà)
Merkurij (MirèkuRii) Mogilòv (màGièLof)
Merkurov (Mirèkuràf) Mogilòv-Podolìskij (màGi-
Metner (èMETNir) èLof pàèdoLsKii)
Mefodij (MièfoDii) Mogoxa (màègoxà)
Mexislav (Mixisèlaf) Modest (màèDest)
Mexnikov (èMExNikàf) Mo<aev (màèWajif)
Meqaninov (MiqqièNinàf) Mo<ajsk (màèWajisk)
Miass (Mièas) Mo<ajskij (màèWajisKii)
mig (èMik) Mozdok (màzèdok)
Mikewin (MièKewyn) Mozyrì (èmozyR)
Mikoàn (Mikàèjan) Mojseev (màièSEjif)
Mila (èMilà) Mokwa (èmokwà)
Millerovo (èMiLiràvà) Moldavià (màlèdaVijà)
Milùkov (MiLuèkof) Molnià (èmolNijà)
Mingexaur (Mi¿Gixièur) Molodaà gvardià (màlàèda-
10. Minipronunciario 171

jàg èvarDijà) Nabere<nye Xelny (ènaBi-


Molodexno (màlàèDExnà) RiWnyji xilèny)
Molotov (èmolàtàf) Navalìnyj (nàèvaLnyi)
Moloxansk (màlàèxansk) Navawin (nàèvawyn)
Monakov (màènakàf) Navoi (nàvàèji)
Monxegorsk (màNxiègorsk) Nagibin (nàèGiBin)
Moon (màèon) Nagornyj Karabah (nàègor-
mordva (màrdèva) nyi kàràèbah)
Mordvinov (màrdèVinàf) Nade<da (nàèDeWdà)
Moric (èmoRic) Nade<din (nàèDeWDin)
Morozov (màèrozàf) Nade<dinsk (nàèDeWDinsk)
Morozovsk (màèrozàfsk) Nadson (ènatsàn)
Morwansk (màrèwansk) Nadà (ènaDà)
Moskva (màskèva) Nazar (nàèzar)
Moskvin (màskèVin) Nazarovo (nàèzaràvà)
Moskvix (màskèVix) Nazimova (nàèZimàvà)
Mosolov (màsàèlof) Najdònov (nàièDonàf)
Mospino (èmosPinà) Nalìxik (ènaLxik)
Moxalov (màèxalàf) Namangan (nàmà…ègan)
Mravinskij (mràèVinsKii) Napravnik (nàpèravNik)
Msta (msèta) Narva (ènarvà)
Mstislav (msTisèlaf, mST-) Narev (ènaRif)
Mugan (muègan) Nare<nyj (nàèReWnyi)
Mukaxevo (muèkaxivà) Narodnaà (nàèrodnàjà)
Muravìòv (muràVèjof) Narodnaà volà (nàèrodnàjà
Murgab (murègap) èvoLà)
Murzaveckij (murzàèVecKii) narodniki (nàèrodNiKi)
Murmansk (èmurmànsk) Naro-Fominsk (ènarà fà-
Murom (èmuràm) èMinsk)
Muromec (èmuràMic) Naroxì (ènaràx)
Musorgskij (èmusàrksKii) Naryn (nàèryn)
Muhin (èmuHin) Narìàn-Mar (nàRèjan èmar)
Muhina (èmuHinà) Nastà (ènaSTà)
Mcensk (mècensk) Nasyri (nàsyèRi)
Mcheta (mcèHetà) Natalìà (nàètaLijà)
Mytiqi (myèTiqqi) Natawa (nàètawà)
Màsin (èMaSin) Naum (nàèum)
Màskovskij (MisèkofsKii) Naumov (nàèumàf)
Màsoedov (Misàèjedàf) Nahimov (nàèHimàf)
172 Pronuncia russa per italiani

Nahixevanì (nàHixièvaN) Ni<inskaà (NièWynskàjà)


Nahodka (nàèhotkà) Ni<inskij (NièWynsKii)
Nebit-Dag (NièBid èdak) Ni<nekamsk (NiWNièkamsk)
Neva (Nièva) Ni<neudinsk (NiWNièuDinsk)
Nevelì (èNEViL) Ni<nij Novgorod (èNiWNii
Nevelìsk (èNEViLsk) ènovgàràt)
Nevelìskij (èNEViLsKii) Ni<nij Tagil (èNiWNii tàèGil)
Nevelìskoj (NiViLsèkoi) Nizovoj (Nizàèvoi)
Neverov (NièVeràf) Nikelì (èNiKiL)
Nevinnomyssk (NiVinnà- Nikita (NièKità)
èmysk) Nikitin (NièKiTin)
Nevrev (èNevRif) Nikitix (NièKiTix)
Nevskij (èNefsKii) Nikifor (NièKifàr)
Nevìànsk (NiVèjansk) Nikiforov (NièKifàràf)
Negovskij (NiègofsKii) Nikodim (NikàèDim)
Nedogonov (Nidàègonàf) Nikolaev (Nikàèlajif)
Ne<in (èNeWyn) Nikolaeva (Nikàèlajivà)
Neizvestnyj (NiizèVesnyi) Nikolaevix (NikàèlajiVix)
Nekrasov (Nikèrasàf) Nikolaevna (Nikàèlajivnà)
Nekrasovskoe (Nikèrasàfskàji) Nikolaevsk (Nikàèlajifsk)
Nelidov (NièLidàf) Nikolaevsk-na-Amure (Nikà-
Nelidova (NièLidàvà) èlajifsk nààèmuRi)
Neman (èNemàn) Nikolaj (Nikàèlai)
Nemirovix (NiMièroVix) Nikolìsk (NièkoLsk)
Nemcov (Nimècof) Nikolìskij (NièkoLsKii)
Nemxinova (Nimèxinàvà) Nikon (èNikàn)
Nerehta (èNERihtà) Nikopolì (èNikàpàL)
Nerxinsk (èNerxinsk) Nil (èNil)
Nesvi< (èNesViw) Nilin (èNiLin)
Nesselìrode (NiSiLèroDi) Nina (èNinà)
Nesterenko (NiSTièRe…kà) Ninoxka (èNinàxkà)
Nesterov (èNESTiràf) nkvd (e…kaveède)
Nestor (èNestàr) Novaà Zemlà (ènovàjà ZimèLa)
Neftegorsk (NifTiègorsk) Novaà Sibirì (ènovàjà SièBiR)
Neftekamsk (NifTièkamsk) Novgorod (ènovgàràt)
Nefteùgansk (NifTijuègansk) Novgorod-Severskij (ènov-
Neftànye Kamni (NifTiènyji gàràt èSEVirsKii)
èkamNi) Novikov (ènoVikàf, nàVièkof)
Nexaev (Nièxajif) Novoaltajsk (novààlètaisk)
10. Minipronunciario 173

Novovolynsk (nàvàvàèlynsk) Nura (nuèra)


Novovorone<kij (nàvàvà- Nureev (nuèREjif)
èroNiwKii) Nurek (nuèRek)
Novograd-Volynskij (nàvà- Nuha (nuèha)
gèrat vàèlynsKii) nèp (ènep)
Novogrudok (nàvàgèrudàk)
Novodvinsk (nàvàdèVinsk) Obdorsk (àbèdorsk)
Novodevixij monastyrì oblastì (èoblàST)
(nàvàèDEVixii mànàsètyR) Oblomov (àbèlomàf)
Novoe vremà (ènovàji vèREMà) Obluxìe (àbèluxji)
Novozybkov (nàvàèzypkàf) Obninsk (èobNinsk)
Novokuzneck (nàvàkuzèNeck, Obnorskij (àbènorsKii)
-ZèN-) Oboànì (àbàèjaN)
Novokujbywevsk (nàvàèkui- Obradovix (àbràèdoVix)
bywyfsk) Obrazcov (àbràsècof)
Novomoskovsk (nàvàmàs- Obrazcova (àbràsècovà)
èkofsk) Obruxev (èobruxif)
Novonikolaevsk (nàvàNikà- Obqij Syrt (èopqii èsyrt)
èlajifsk) Obì (èoP)
Novopolock (nàvàèpolàck) Ogaròv (àgàèRof)
Novorossijsk (nàvàràèSiisk) Ognòv (àgèNof)
Novoselìcev (nàvàèSELcyf) Ogonòk (àgàèNok)
Novosibirsk (nàvàSièBirsk) Odessa (àèDesà)
Novosibirskie ostrova Odincovo (àDinècovà)
(nàvàSièBirsKii àstràèva) Odoevskij (àèdojifsKii)
Novosti (ènovàSTi) Odoevceva (àèdojifcyvà)
Novotroick (nàvàtèroick) O<egov (èoWygàf)
Novoxeboksarsk (nàvàxi- Ozerov (èoZiràf)
bàkèsarsk) Ozòrsk (àèZorsk)
Novoxerkassk (nàvàxirèkask) Ojmàkon (àiMièkon)
Novowahtinsk (nàvàèwah- Ojstrah (èoistràh)
Tinsk) Oka (àèka)
Novyj Afon (ènovyi àèfon) okrug (èokruk)
Novyj Uzenì (ènovyi uèZEN) Oktàbrìskij (àkèTabRsKii)
Noginsk (nàèGinsk) Okud<ava (àkudèWavà)
Nolìde (ènoLDi) Oleg (àèLek)
Nordvik (ènordVik) Olenòk (àLièNok)
Norilìsk (nàèRiLsk) Olenìka (èoLiNkà)
Nukus (nuèkus) Olewa (àèLewà)
174 Pronuncia russa per italiani

Olòkma (àèLokmà) Osipov (èoSipàf)


Olòkminsk (àèLokMinsk) Osipovix (cogn.) (àSièpoVix)
Olimpij (àèLimPii, -MP-) Osipovix (figlio di Osipov)
Olonec (àlèoNic) (èoSipàVix)
Olìga (èoLgà) Osipovna (èoSipàvnà)
Olìdenburg (àLDimèburk) Oskol (àsèkol)
Olìhon (àLèhon) Osorgin (àsàrèGin)
Olà (èoLà) Ostawkov (àsètawkàf)
Omolon (àmàèlon) Ostrov (èostràf)
Omsk (èomsk) Ostrovskij (àsètrofsKii, èost-
Omì (èoM) rà-)
Onega (àèNegà) Ostrogorskij (àstràègorsKii)
Onegin (àèNEGin) Ostrogradskij (àstràgèrats-
Onekotan (àNikàètan) Kii, -cK-)
Onon (àènon) Ostromyslenskij (àstràmys-
oon (oèon) èLensKii)
Oparin (àèpaRin) Ostroumova (àstràèumàvà)
Opekuwin (àPièkuwyn) Ostrouhov (àstràèuhàf)
oprixnina (àpèRixNinà) Otradnyj (àtèradnyi)
Optina Pustynì (èopTinà Oha (àèha)
èpustyN) Ohlopkov (àhèlopkàf)
Orgeev (àrèGEjif) Ohotsk (àèhotsk, -ck)
Ord<onikidze (àrdWàNièKiD- Ohrana (àhèranà)
Zi) Oxakov (àèxakàf)
Orelì (àèREL) Ow (èow)
Orenburg (àRimèburk)
Orehovo (àèRehàvà) Pavel (èpaVil)
Orehovo-Zuevo (àèRehàvà èzu- Pavla (èpavlà)
jivà) Pavlenko (pàvèLe…kà)
Oròl (àèRol) Pavlov (èpavlàf)
Orlov (àrèlof) Pavlova (èpavlàvà)
Orlovskij (àrèlofsKii) Pavlovix (èpavlàVix)
Orsk (èorsk) Pavlovna (èpavlàvnà)
Orhon (àrèhon) Pavlovo (èpavlàvà)
Orwa (èorwà) Pavlovsk (èpavlàfsk)
Osetià (àèSETijà) Pavlovskij (pàvèlofsKii)
Osinniki (àèSiNNiKi) Pavlovskij Posad (èpavlàf-
Osip (èoSip) sKii pàèsat)
Osipenko (àSièPe…kà) Pavlodar (pàvlàèdar)
10. Minipronunciario 175

Panaev (pàènajif) Petrovna (Pitèrovnà)


Panin (èpaNin) Petrovsk (Pitèrofsk)
Pankratij (pà…èkraTii) Petrovsk-Zabajkalìskij
Panova (pàènovà) (Pitèrofsk zàbàièkaLsKii)
Panfòrov (pà“èForàf) Petrovskij (PitèrofsKii)
Paskevix (pàsèKEVix) Petrograd (Pitràgèrat)
Pasternak (pàstyrènak) Petrodvorec (PitràdvàèRec)
Paustovskij (pàusètofsKii) Petrozavodsk (Pitràzàèvotsk,
Pahmann (èpahmàn) -ck)
Paxev (èpaxif) Petrokrepostì (PitràkèRe-
Pawkevix (pàwèKEVix) pàsT, -KèR-)
Pevcov (Pifècof) Petropavlovsk (Pitràèpav-
Pelageà (PilàèGEjà) làfsk)
Pelagià (PilàèGijà) Petropavlovsk-Kamxatskij
Pend<ikent (PindWyèKent) (Pitràèpavlàfsk kàmèxatsKii,
Pen<ina (èPe∑Wynà) -cK-)
Penza (èPenzà) Petruwevskaà (Pitruèwefskàjà)
Pervencev (èPerVincyf) Petruwka (Pitèruwkà)
Pervomajsk (Pirvàèmaisk) Pewkov (èPewkaf)
Pervouralìsk (PirvàuèraLsk) Pexenga (èpExi…gà)
peredvi<niki (PiRidèViWNiKi) Pexora (Pièxorà)
Perekop (PiRièkop) Pòtr (èPotr)
Pereslavlì-Zalesskij (Pi- Piksanov (Pikèsanàf)
RisèlavL zàèLesKii) Pilìnàk (PiLèNak)
perestrojka (PiRisètroikà) Pimen (èPiMin)
Pereàslav-Hmelìnickij Pimenov (èPiMinàf)
(PiRièjaslàf hMiLèNicKii) Pinega (èPiNigà)
Permì (èPerM) Pinsk (èPinsk)
Pernov (Pirènof) Pioner (PiàèNer)
Perov (Pièrof) Pionerskaà (PiàèNerskàjà)
Perovo (Pièrovà) Pionerskij (PiàèNersKii)
Perovskaà (Pièrofskàjà) Pirogov (Piràègof)
Peterburg (PiTirèburk) Pisarev (èPisàRif)
Petergof (PiTirègof) Pisemskij (èPiSimsKii)
Petlùra (PitèLurà, PiT-) Pitoev (Piètojif)
Petrawevskij (PitràèwefsKii) Picunda (Piècundà)
Petrov (Pitèrof) Piwpek (PiwèPek)
Petrova (Pitèrovà) Plast (pèlast)
Petrovix (PitèroVix) Plastov (pèlastàf)
176 Pronuncia russa per italiani

Platon (plàèton) Poltava (pàlètavà)


Platonov (plàètonàf) Poltorack (pàltàèrack)
Plevna (pèLevnà) Polà (èpoLà)
Pletnòv (pLiTèNof, -tèN-) Pomàlovskij (pàMièlofsKii)
Plehanov (pLièhanàf) Pontràgin (pànètRaGin)
Pleqeev (pLiqèqEjif) Popov (pàèpof)
Pliseckaà (pLièSeckàjà) Popova (pàèpovà)
Plotnikov (pèloTNikàf, -tN-) Popovix (pàèpoVix)
Pnin (pèNin) Poronajsk (pàràènaisk)
Pobeda (pàèBedà) posadnik (pàèsaDNik, -dN-)
Pobedonoscev (pàBidàènos- Posowkov (pàsawèkof)
cyf) Potapenko (pàètaPi…kà)
Pogodin (pàègoDin) Potapov (pàètapàf)
pogrom (pàgèrom) Potebnà (pàTibèNa)
Podgornyj (pàdègornyi) Potehin (pàèTEHin)
Podkamennaà Tunguska Potòmkin (pàèTomKin)
(pàtèkaMinnàjà tu…èguskà) Poti (èpoTi)
Podkumok (pàtèkumàk) Poxep (èpoxip)
Podolìsk (pàèdoLsk) Poàrkov (pàèjarkàf)
Podolìà (pàèdoLjà) Pravda (pèravdà)
Podàxev (pàèDaxif) Pravdin (pèravDin)
Pokrovsk (pàkèrofsk) Pravdinsk (pèravDinsk)
Pokrovskij (pàkèrofsKii) Pregolà (pRiègoLà)
Polevoj (pàLièvoi) Pr<evalìsk (prWyèvaLsk)
Polevskoj (pàLifsèkoi) Pr<evalìskij (prWyèvaLsKii)
Pole<aev (pàLièWajif) Priboj (pRièboi)
Polenov (pàèLenàf) Priluki (pRièluKi)
Polessk (pàèLesk) Primorsk (pRièmorsk)
Polesìe (pàèLESji) Primorskij kraj (pRièmors-
Polikarp (pàLièkarp) Kiik èrai)
Polikarpov (pàLièkarpàf) Priozòrsk (pRiàèZorsk)
Polina (pàèLinà) Pripàtì (èpRiPiT)
Politbùro (pàLitBuèro) Priwvin (èpRiwVin)
Polovinkin (pàlàèVi¿Kin) Prokopij (pràèkoPii)
polovcy (èpolàfcy) Prokopovix (pràkàèpoVix)
Polonskaà (pàèlonskàjà) Prokopxuk (pràkàpèxuk)
Polonskij (pàèlonsKii) Prokopìevsk (pràèkoPjifsk)
Polock (èpolàck) Prokofij (pràèkoFii)
Polockij (èpolàcKii) Prokofìev (pràèkoFjif)
10. Minipronunciario 177

Proskurov (pràsèkuràf) Rahmaninov (ràhèmaNinàf)


Protazanov (pràtàèzanàf) Rahov (èrahàf)
Prohorov (pèrohàràf) Raà (èrajà)
Prut (pèrut) Revda (èRevdà)
Prutkov (prutèkof) Revelì (èREViL)
Pràniwnikov (pèRaNiwNikàf) Rejsner (èreisnyr)
Pskov (psèkof) Remizov (èREMizàf)
Pugaxòv (pugaèxof) Rennenkampf (RiNi…èkampf)
Pudovkin (puèdofKin) Repin (èREPin)
Pulkovo (èpulkàvà) Repino (èREPinà)
Putin (èpuTin) Repnin (RipèNin)
Putivlì (puèTivL) Rerih (èreRih)
Puwkin (èpuwKin) Reutov (èReutàf)
Puwkino (èpuwKinà) Reformatskij (RifàrèmacKii)
Pypin (èpyPin) Rexica (èRExicà)
Pyrìev (èpyRjif) Rewetnikov (RièweTNikàf, -tN-)
Pywma (pywèma) R<ev (rèWef)
Pànd< (èPantw) Riga (èRigà)
Pàrnu (èParnu) Rimma (èRimmà)
Pàsina (èPaSinà) Rimskij-Korsakov (èRimsKii
Pàtigorsk (PiTiègorsk) èkorsàkàf)
Pàtigorskij (PiTiègorsKii) Rion (Rièon)
Rioni (RièoNi)
Rabinovix (ràBiènoVix) Rovenìki (ràVi¿èKi)
Radek (èradyk) Rovno (èrovnà)
Radzinkij (ràDèZinsKii, -dèZ-) Rogatin (ràègaTin)
Radiqev (ràèDiqqif) Rodion (ràDièon)
Radlov (èradlàf) Rodionov (ràDièonàf)
Raevskij (ràèjefsKii) Rodxenko (èrotTi…kà, -TT-)
Razdan (ràzèdan) Ro<estvenskij (ràèWestVins-
Razin (èraZin) Kii)
Razumovskij (ràzuèmofsKii) Roza (èrozà)
Raisa (ràèjisà) Rozalià (ràèzaLijà)
Rajsman (èraismàn) Rozanov (èrozànàf)
Ramenskoe (èraMinskàji) Rozov (èrozàf)
Raskolìnikov (rasèkoLNikàf) Rokitno (ràèKitnà)
Rasputin (ràsèpuTin) Rokossovskij (ràkàèsofsKii)
Rasskazovo (ràsèkazàvà) Rokotov (èrokàtàf)
Ratuwinskaà (ràtuèwynskàjà) Romadin (ràèmaDin)
178 Pronuncia russa per italiani

Roman (ràèman) Rybinsk (èryBinsk)


Romanov (ràèmanàf) Rybnica (èrybNicà)
Romanovix (ràèmanàVix) Ry<ova (ryèWovà)
Romanovna (ràèmanàvnà) Rykalov (ryèkalàf)
Romanovskij (ràmàènofsKii) Rykalova (ryèkalàvà)
Romm (èrom) Rykov (èrykàf)
Romny (ràmèny) Ryleev (ryèLEjif)
Roslavec (èroslàVic) Rylov (ryèLof)
Roslavlì (èroslàvL) Rylìsk (èryLsk)
Rossijskaà Sovetskaà Fede- Rynda (èryndà)
rativnaà Socialistixes- Rùmin (èRuMin)
kaà Respublika (ràèSiiskàjà Rùrik (èRuRik)
sàèVeckàjà FiDiràèTivnàjà sà- Ràzanov (Rièzanàf)
cyàLiSèTixiskàjà RisèpubLikà) Ràzanì (RièzaN)
Rossià (ràèSijà)
Rostov (ràsètof) Saverij (sàèVERii)
Rostov-na-Donu (ràsètof nà- Savickij (sàèVicKii)
dàènu) Savrasov (sàvèrasàf)
Rostovskij (ràsètofsKii) Sadko (sàtèko)
Rostovcev (ràsètofcyf) Sadovskij (sàèdofsKii)
Rostopxin (ràstàpèxin) Sadofìev (sàèdoFjif)
Rostropovix (ràstràèpoVix) Sazonov (sàèzonàf)
Rowalì (ràèwaL) Saki (èsaKi)
Roqin (èroqqin) Sakmara (sàkèmarà)
Rtiqevo (rèTiqqivà) Sal (èsal)
Rube<noe (ruèBeWnàji) Salavat (sàlàèvat)
Rubinwtejn (ruBinwètein) Salair (sàlàèjir)
Rublòv (rubèLof) Salehard (sàLièhart)
Rubcovsk (rupècofsk) Saltykov (sàltyèkof)
Rudenko (ruèDe…kà) Salìsk (èsaLsk)
Rudnyj (èrudnyi) Salìàny (sàLèjany)
Ruzaevka (ruèzajifkà) Salùt (sàèLut)
Rumàncev (ruèMancyf) Samara (sàèmarà)
Ruskaà (èruskàjà) Samarin (sàèmaRin)
Ruslan (rusèlan) Samarkand (sàmàrèkant)
Ruslana (rusèlanà) Samarskij (sàèmarsKii)
Rustavi (rusètaVi) Sambor (èsambàr)
Rusì (èruS) Samojlov (sàèmoilàf)
Rybakov (rybàèkof) Samojlovix (sàmàièloVix)
10. Minipronunciario 179

Samosud (sàmàèsut) Severomorsk (SiViràèmorsk)


Samsonov (sàmèsonàf) Severouralìsk (SiViràuèraLsk)
Samuil (sàmuèjil) Severcov (èSEVircàf)
Samuilovix (sàmuèjilàVix) Severànin (SiVièRaNin)
Samyzdat (sàmyzèdat) Sege<a (SièGeWà)
Sanain (sànàèjin) Sedov (Sièdof)
Sankt-Peterburg (sà…k[t]Pi- Sejfullina (SiièfuLLinà)
Tirèburk, èsà…k[t]) Selenga (SiLi…èga)
Saransk (sàèransk) Seliger (SiLièGer)
Saranì (sàèraN) Selìvinskij (SiLèVinsKii)
Sarapul (sàèrapul) Semòn (SièMon)
Saratov (sàèratàf) Semònov (SièMonàf)
Sarìàn (sàRèjan) Semònova (SièMonàvà)
Satka (èsatkà) Semònovix (SièMonàVix)
Safonov (sàèfonàf) Semipalatinsk (SiMipàèla-
Safonovo (sàèfonàvà) Tinsk)
Sahalin (sàhàèLin) Semirexìe (SiMièRExji)
Saharov (èsahàràf) Senkovskij (Si…èkofsKii)
Sawa (èsawà) Serapion (SiràPièon)
Saàny (sàèjany) Serafim (SiràèFim)
Sverdlov (sVirèdlof) Serafima (SiràèFimà)
Sverdlovsk (sVirdèlofsk) Serafimovix (cogn.) (SiràFi-
Svetlana (sVitèlanà) èmoVix)
Svetlanov (sVitèlanàf) Serafimovix (figlio di) (Sirà-
Svetlov (sVitèlof) èFimàVix)
Svetlogorsk (sVitlàègorsk) Serafimovna (SiràèFimàvnà)
Svetogorsk (sVitàègorsk) Sergeev (SirèGEjif)
Sviridov (sVièRidàf) Sergeevix (SirèGEjiVix)
Svirì (sèViR) Sergeevna (SirèGEjivnà)
Svobodnyj (svàèbodnyi) Sergeev-Censkij (SirèGEjif
Svàtopolk (sVitàèpolk) ècensKii)
Svàtoslav (sVitàsèlaf) Sergej (SirèGEi)
Sevan (Sièvan) Serdobsk (Sirèdopsk)
Sevastopolì (SivàsètopàL) Seret (èSERit)
Sevela (SièVelà) Serov (Sièrof)
Severnaà Zemlà (èSEVirnàjà Serozòm (SiràèZom)
ZimèLa) Serpuhov (èSerpuhàf)
Severodvinsk (SiViràdèVinsk) Sibaj (Sièbai)
Severodoneck (SiViràdàèNeck) Sibirì (SièBiR)
180 Pronuncia russa per italiani

Sivaw (Sièvaw) Sovetsk (sàèVeck, -ts-)


Signahi (SigènaHi) Sovetskaà (sàèVeckàjà, -ts-)
Simbirsk (SiMèBirsk, Sim-) Sovetskaà Gavanì (sàèVeckà-
Simeon (SiMièon) jà ègavàN, -ts-)
Simonov (èSimànàf) Sovetskij Soùz (sàèVecKii
Simferopolì (Si“FièropàL) sàèjus, -ts-)
Sinàvskij (SièNafsKii) Sokalì (sàèkaL)
Skvira (skèVirà, sK-) Sokalìskij (sàèkaLsKii)
Skernevice (sKirNièVicy) Sokol (èsokàl)
Skitalec (sKiètaLic) Sokolov (sàkàèlof)
Skobelev (sèkoBiLif) Sokolovskij (sàkàèlofsKii)
Skovoroda (skàvàràèda) Sol<enicyn (sàlWyèNicyn)
Skole (sèkoLi) Soligorsk (sàLiègorsk)
Skopin (skàèPin) Solikamsk (sàLièkamsk)
Skoropadskij (skàràèpacKii, Sollogub (sàlàègup)
-tsKii) Solnexnogorsk (sàlNixnà-
Skràbin (sèkRaBin) ègorsk)
Slavgorod (sèlavgàràt) Solncevo (èsoncyvà)
Slavkin (sèlafKin) Soloveckij (sàlàèVecKii)
Slavànsk (slàèVansk) Solovìòv (sàlàVèjof)
Slancy (sèlancy) Sologub (sàlàègup)
Slobodskoj (slàbàtsèkoi, -cèk-) Solouhin (sàlàèuHin)
Slonim (sèloNim) Soloha (sàèlohà)
Slonimskij (slàèNimsKii) Somov (èsomàf)
Sluck (sèluck) Sonà (èsoNà)
Sluckij (sèlucKii) Soroki (sàèroKi)
Sluxevskij (sluèxefsKii) Sorokin (sàèroKin)
Smela (sèMelà) Sorskij (èsorsKii)
Smidovix (sMièdoVix) Sosnovec (sàsènoVix)
Smirnov (sMirènof) Sosnovyj Bor (sàsènovyi èbor)
Smolensk (smàèLensk) Sofijskij sobor (sàèFiisKii
Smolìnyj (sèmoLnyi) sàèbor)
Smyslov (smysèlof) Sofià (città) (sàèFijà, èsoFijà)
sng (ese…ège) Sofìà (pers.) (èsoFjà)
Sne<noe (sNiWènoji, SN-) Soxi (èsoxi)
Sobolev (èsobàLif) Sow (èsow)
Sobor (sàèbor) Soùz (sàèjus)
Sobornostì (sàèbornàST) Soùz Sovetskih Socialis-
Sobxak (sàpèxak) tixeskih Respublik (sàèjus
10. Minipronunciario 181

sàèVecKih sàcyàLiSèTixisKih Ris- Stolypin (stàèlyPin)


èpubLik, -ts-) Stravinskij (stràèVinsKii)
Spartak (spàrètak) Strelìna (sètRELnà)
Speranskij (sPièransKii) Stroganov (sètrogànàf)
Spiridon (sPiRièdon) Struve (sètruVi)
sssr (esesesèer) Strugackij (struègacKii)
Stavropolì (stàvèropàL) Stryj (sètryi)
Stalin (sètaLin) Stupino (sètuPinà)
Stalinabad (stàLinàèbat) Suvalki (suèvalKi)
Stalingrad (stàLi…ègrat, -nèg-) Suvorov (suèvoràf)
Staliniri (stàLièNiRi) Sudak (suèdak)
Stalino (sètaLinà) Suzdalì (èsuzdàL)
Stalinogorsk (stàLinàègorsk) Sula (suèla)
Stalinsk (sètaLinsk) Sulak (suèlak)
Stalìskij (sètaLsKii) Sumarokov (sumàèrokàf)
Stanislav (stàNisèlaf) Sumgait (sumgàèjit)
Stanislavskij (stàNisèlafsKii) Sumy (èsumy)
Stankevix (stà¿èKEVix) Sungir (su¿èGir)
Stanovoj (stànàèvoi) Sura (suèra)
Stanovoj Hrebet (stànàèvoi Surgut (surègut)
hRièBet) Surikov (èsuRikàf)
Stanùkovix (stàNuèkoVix) Surkov (surèkof)
Staraà Russa (sètaràjà èrusà) Surhandarìà (surhàndàRèja)
Starevix (stàèREVix) Susanin (suèsaNin)
Starov (stàèrof) Suslov (èsuslàf)
Staryj Oskol (sètaryi àsèkol) Suhovo-Kobylin (suhàèvo
Stasov (sètasàf) kàèbyLin)
Stahanov (stàèhanàf) Suhoj Log (suèhoi èlok)
Stepan (STièpan, sT-) Suhona (èsuhànà)
Stepanakert (STipànàèKert, sT-) Suhumi (suèhuMi)
Stepanov (STièpanàf, sT-) Suxan (suèxan)
Stepanova (STièpanàvà, sT-) swa (sèwa)
Stepanovix (STièpanàVix, sT-) Syktyvkar (syktyfèkar)
Stepanovna (STièpanàvnà, sT-) Sylva (èsylvà)
Stepawin (sTièpawyn) Syrdarìà (syrdàRèja)
Stepnàk (STipèNak, sT-) Syzranì (èsyzràN)
Sterlitamak (STirLitàèmak, sT-) sèv (èsef)
Stefan (STièfan, sT-)
Stolbovo (stàlèbovà) Tavda (tàvèda)
182 Pronuncia russa per italiani

Taganrog (tàgànèrok) Tbilisi (dBièLiSi)


Tagil (tàèGil) Tverca (tVirèca)
Tad<ikistan (tàdWyKisètan) Tverì (tèVER)
Tairov (tàèjiràf) Teberda (TiBirèda)
Tajga (tàièga) Ted<en (tydèWen)
Tajmyr (tàièmyr) Teikovo (èTEjikàvà)
Tajmyra (tàièmyrà) Tekeli (TiKièLi)
Tajwet (tàièwet) Temir (TièMir)
Talas (tàèlas) Temirtau (TiMirètau)
Talgar (tàlègar) Temrùk (TimèRuk)
Taldy-Kurgan (tàlèdy kurègan) Tendràkov (TindRièkof)
Tallin (ètaLLin) Teodor (Tiàèdor)
Talyw (tàèlyw) Terebenòv (TiRiBièNof)
Taman (tàèman) Tereza (TièRezà)
Tamara (tàèmarà) Terek (èTERik)
Tambov (tàmèbof) Terewkov (TiRiwèkof)
Taneev (tàèNEjif) Terewkova (TiRiwèkovà)
Tank (èta…k) Termez (TirèMes)
Tannu-Ola (tànènu àèla) Ternopolì (TirènopàL)
Tannu-Tuva (tànènu ètuvà) Terpigorev (TirPiègoRif)
Tanà (ètaNà) Tewik-Taw (tyèwyk ètaw)
Taras (tàèras) Tihvin (èTiHVin)
Taras Bulìba (tàèraz èbuLbà) Tiksi (TikèSi)
Tarasov (tàèrasàf) Timan (Tièman)
Tarbagataj (tàrbàgàètai) Timiràzev (TiMièRaZif)
Tarkovskij (tàrèkofsKii) Timofeev (TimàèFEjif)
Tarle (ètarLi) Timofeevix (TimàèFEjiVix)
Tarnopolì (tàrènopàL) Timofeevna (TimàèFEjivnà)
Tarsis (ètarSis) Timofej (TimàèFEi)
Tarhanov (tàrèhanàf) Timowenko (Timàèwe…kà)
Taseeva (tàèSEjivà) Tiraspolì (TièraspàL)
tass (ètas) Tisa (èTisà)
Tatarsk (tàètarsk) Tit (èTit)
Tatiqev (tàèTiqqif) Titov (Tiètof)
Tatlin (ètaTLin, -tL-) Tihon (èTihàn)
Tatìàna (tàTèjanà) Tihonov (èTihànàf)
Tawaus (tàwàèus) Tihoreck (TihàèReck)
Tawkent (tàwèKent) Tkaxòv (tkàèxof)
Tawtagol (tàwtàègol) Tkvarxeli (tkvàrèxELi)
10. Minipronunciario 183

Tmutarakanì (tmutàràèkaN) Tunguska (tu…èguskà)


Tobol (tàèbol) Tupolev (ètupàLif)
Tobolìsk (tàèboLsk) Turan (tuèran)
Toguxin (tàguèxin) Turgaj (turègài)
Tokmak (tàkèmak) Turgenev (turèGENif)
Tolbuhin (tàlèbuHin) Turkestan (turKisètan)
Tolìàtti (tàLèjaTi, -TTi) Turkmenistan (turkMiNisètan)
Tomsk (ètomsk) Turkmenià (turèkMENijà)
Tomskij (ètomsKii) Turksib (turkèSip)
Tomì (ètoM) Tutaev (tuètajif)
Tonà (ètoNà) Tuhaxevskij (tuhàèxefsKii)
Topki (tàpèKi) Tynda (ètyndà)
Tor<ok (tàrèWok) Tynànov (tyèNanàf)
Torez (tàères) Tyxina (tyèxinà)
Trauberg (tèrauBirk) Tùmenì (TuèMEN)
Trediakovskij (tRiDiàèkofsKii) Tùtxev (èTuTxif)
Trenòv (tRièNof) Tànì-Wanì (èTaN èwaN)
Tretìàkov (tRiTjièkof)
Trialeti (tRiàèLETi) Uvarov (uèvaràf)
Tripolìe (tRièpoLji) Uvarovo (uèvaràvà)
Trifon (tRièfon) Uglegorsk (ugLiègorsk, uGL-)
Trifonov (tRièfonàf) Uglix (èugLix, -GL-)
Trojka (tèroikà) Uda (uèda)
Trojck (tèroick) Udmurtià (udèmurTijà)
Tropinin (tràèPiNin) U<gorod (èuWgàràt)
Trofim (tràèFim) Uzbekistan (uzBiKisètan)
Trofimov (tràèFimàf) Uzenì (uèZEN)
Trockij (tèrocKii) Uzlovaà (uzlàèvajà)
Trub (tèrup) Ukraina (ukràèjinà)
Trubeckoj (truBicèkoi) Ulan-Bator (uèlam èbatàr)
Tuapse (tuàpèse) Ulanov (uèlanàf)
Tuva (ètuvà) Ulanova (uèlanàvà)
Tugan (tuègan) Ulan-Udè (uèlan uède)
Tugan-Baranovskij (tuègam Ulìàna (uLèjanà)
bàràènofsKii) Ulìànov (uLèjanàf)
Tujmazy (tuimàèzy) Ulìànovsk (uLèjanàfsk)
Tula (ètulà) Ulà (èuLà)
Tuloma (tuèlomà) Umanì (èumàN)
Tulun (tuèlun) Ungeny (u¿èGeny)
184 Pronuncia russa per italiani

Ural (uèral) Fedorovskij (FidàèrofsKii)


Uralìsk (uèraLsk) Fedoseev (FidàèSEjif)
Ura-Tùbe (uèra TuèBe) Fedot (Fièdot)
Urga (urèga) Fedotov (Fièdotàf)
Urgenx (urèGENx) Fedotova (Fièdotàvà)
Uryson (uryèson) Fedotovix (FièdotàVix)
Urùpinsk (uèRuPinsk) Fedotovna (Fièdotàvnà)
Urànhaj (uRi…èhai) Fedxenko (èFETxi…kà)
Usmanì (èusmàN) Fedìka (èFETkà)
Usolìe (uèsoLi) Fedà (èFEDà)
Uspenskij (usèPensKii) Feliks (èFELiks)
Ussuri (ussuèRi) Feodor (Fièodàr)
Ussurijsk (ussuèRiisk) Feodora (Fiàèdorà)
Ussurijskij (ussuèRiisKii) Feodorovix (FièodàràVix)
Ustin (uSèTin) Feodorovna (Fièodàràvnà)
Ustinov (uSèTinàf) Feodosievix (FiàèdoSijiVix)
Ustì-Ilimsk (uSTièLimsk) Feodosievna (FiàèdoSijivnà)
Ustì-Kamenogorsk (uSTkàMi- Feodosij (FiàèdoSii)
nàègorsk) Feodosià (FiàèdoSijà)
Ustì-Ordynskij (uSTàrèdyns- Feodot (Fiàèdot)
Kii) Feodotià (FiàèdoTijà)
Ustùrt (uSèTurt) Feofan (Fiàèfan)
Utkin (èutKin) Fergana (Firgàèna)
Ufa (uèfa) Fet (èFet)
Uhta (uhèta) Fòdor (èFodàr)
Uhtinskij (uhèTinsKii) Fòdorov (èFodàràf)
Uhtomskij (èuhtàmsKii) Fòdorovix (èFodàràVix)
Uwakov (uwàèkof) Fòdorovna (èFodàràvnà)
Fòkla (èFok-là)
Favorskij (fàèvorsKii) Figner (èFigNir, -nyr)
Faddej (fàèDEi) Filaret (FilàèRet)
Fadeev (fàèDEjif) Filareta (FilàèRetà)
Fadej (fàèDEi) Filatov (Fièlatàf)
Falìk (èfaLk) Filimon (FiLièmon)
Famincyn (èfaMincyn) Filipp (FièLip, -pp)
Fastov (èfastàf) Filippovix (FièLippàVix)
Fatìànovo (fàTèjanàvà) Filippovna (FièLippàvnà)
Fedin (èFEDin) Finskij zaliv (èFinsKii zàèLif)
Fedorenko (FidàèRe…kà) Firs (èFirs)
10. Minipronunciario 185

Flier (fLièjer) Heraskov (Hièraskàf)


Foka (èfokà) Herson (Hirèson)
Fokin (èfoKin) Heta (èHetà)
Foma (fàèma) Hetagurov (Hitàèguràf)
Fomin (fàèMin) Hibiny (HièBiny)
Fonvizin (fà“èViZin) Hiva (Hièva)
Fortunat (fàrtuènat) Himki (èHimKi)
Fortunatov (fàrtuènatàf) Hinxin (èHiNxin)
Fort-Wevxenko (èfort wyf- Hitrovo (Hitràèvo)
èxe…kà) Hlebnikov (hèLebNikàf)
Forw (èforw) Hlestakov (hListàèkof)
Fot (èfot) Hlopov (hèlopàf)
Foti (èfoTi) Hmelìnickij (hMiLèNicKii)
Fotina (fàèTinà) Hovanskij (hàèvansKii)
Fofanov (èfofànàf) Hovanqina (hàèvaNqinà)
Frenkelì (fèRe¿KiL) Hodasevix (hàdàèSEVix)
Frol (fèrol) Hod<ejli (hàdWyièLi)
Frolenko (fràèLe…kà) Hod<ent (hàdèWent)
Frug (fèruk) Hodorkovskij (hàdàrèkofsKii)
Frumkin (fèrumKin) Holm (èholm)
Frunze (fèrunzy) Holminov (èholMinàf)
Furmanov (èfurmànàf) Holmogory (hàlmàègory)
Furceva (èfurcyvà) Holmsk (èholmsk)
Homàkov (hàMièkof)
Habarovsk (hàèbaràfsk) Hopòr (hàèPor)
Hady<ensk (hàèdyWynsk) Hormoz (hàrèmos)
Halilovo (hàèLilàvà) Hotin (hàèTin)
Hanka (èha…kà) Hrennikov (hèRENNikàf)
Hanty-Mansijsk (hànèty Hruqòv (hruqèqof)
màNèSiisk)
Hariton (hàRièton) Cadasa (càdàèsa)
Harms (èharms) Carapkin (càèrapKin)
Harcyzsk (hàrècysk) Caricyn (càèRicyn)
Harìkov (èhaRkàf) Carskoe Selo (ècarskàji Sièlo)
Hasavùrt (hàsàèVurt, -vèjurt) Cvetaev (cViètajif)
Hatanga (èhatà…gà) Cvetaeva (cViètajivà)
Haxaturàn (hàxituèRan) Celinograd (cyLinàgèrat)
Hvolìson (hèvoLsàn) Cesarevix (cysàèREVix)
Hemnicer (HimèNicyr) Cimlànsk (cymèLansk)
186 Pronuncia russa per italiani

Cimlànskij (cymèLansKii) Xernogorsk (xirnàègorsk)


Ciolkovskij (cyàlèkofsKii) xernozòm (xirnàèZom)
Chaltubo (chàlètubà) Xernomyrdin (xirnàèmyrDin)
Chinvali (cHiμèvaLi) Xernywevskij (xirnyèwefsKii)
Xernywov (xirnyèwof)
Xaadaev (xààèdajif) Xernàhov (xirNièhof)
Xagoda (èxagàdà) Xernàhovsk (xirNièhofsk)
Xagodoqa (xigàèdoqqà) Xernàhovskij (xirNièhofsKii)
Xajkovskij (xiièkofsKii) Xerskij (èxersKii)
Xapaevsk (xièpajifsk) Xertomlyk (xirtàmèlyk)
Xaplygin (xipèlyGin) Xehov (èxehàf)
Xapygin (xièpyGin) Xòrnaà (èxornàjà)
Xard<ou (xirdèWou) Xiatura (xiàèturà)
Xasov °r (èxasàf èjar) Xigirin (xiGièRin)
Xebarkulì (xibàrèkuL) Xigorin (xiègoRin)
Xeboksary (xibàkèsary) Xikoj (xièkoi)
Xebotaròv (xibàtàèRof) Ximkent (ximèKent)
Xebywòv (xibyèwof) Xirikov (èxiRikàf)
Xevakinskij (xièvaKinsKii) Xirxik (xirèxik)
Xeleken (xiLièKen) Xistopolì (èxistàpàL)
Xelkar (xilèkar) Xistàkov (xiSTièkof)
Xelùskin (xièLusKin) Xita (xièta)
Xelàbinsk (xièLaBinsk) Xixerin (xièxERin)
xervonec (xirèvoNic) Xixibabin (xixièbaBin)
Xervonopartizansk (xirvo- xk (xièka)
nàpàrTièzansk) Xkalov (xèkalàf)
Xeremhovo (xiRimèhovà) Xona (èxonà)
Xerenkov (xiRi…èkof) Xu (èxu)
Xerepnin (xiRipèNin) Xubajs (xuèbais)
Xerepovec (xiRipàèVec) Xuguev (xuègujif)
Xerkasov (xirèkasàf) Xugunov (xuguènof)
Xerkasskij (xirèkasKii) Xujkov (xuièkof)
Xerkassy (xirèkasy) Xukovskaà (xuèkofskàjà)
Xerkessk (xirèKesk) Xukovskij (xuèkofsKii)
Xernenko (xirèNe…kà) Xulman (xulèman)
Xernigov (xirèNigàf) Xulym (xuèlym)
Xernobylì (xirènobyL) Xumandrin (xumàNèDRin)
Xernov (xirènof) Xuna (èxunà)
Xernovcy (xirnàfècy) Xusovaà (xusàèvajà)
10. Minipronunciario 187

Xusovoj (xusàèvoi) Wilka (èwylkà)


Xuhoncev (xuèhoncyf) Wirvan (wyrèvan)
Xuà (èxujà) Wiwkin (èwywKin)
Wiwkov (wywèkof)
Wagal (wàègal) Wklovsk (wèklofsk)
Waginàn (wàGièNan) Wklovskij (wèklofsKii)
Wadr (èwadr) Wmelòv (wMièLof)
Wadrinsk (èwadRinsk) Wolohov (èwolàhàf)
Walàpin (wàèLaPin) Wostakovix (wàstàèkoVix)
Wamilì (wàèMiL) Wostka (èwostkà)
Waporin (wàèpoRin) Wpir (wèPir)
Warapova (wàèrapàvà) Wtejn (wètein)
Warov (wàèrof) Wuvalov (wuèvalàf)
Watrov (wàtèrof) Wuiskij (èwuisKii)
Watura (wàèturà) Wukwin (wukèwyn)
Wahmatov (èwahmàtàf) Wuwenskoe (èwuwynskàji)
Wahrisabz (wàhRièsaps) Wuà (èwujà)
Wahtòrsk (wàhèTorsk)
Wahtinsk (èwahTinsk) Qedrin (qqidèRin)
Wahty (èwahty) Qepkin (qèqepKin)
Wack (èwack) Qerba (qèqerbà)
Wackij (èwacKii) Qerbakov (qqirbàèkof)
Wvarc (wèvarc) Qerbatov (qqirèbatàf)
Wvernik (wèVerNik) Qerbina (qqirèBinà)
Webalin (wyèbaLin) Qòkino (qèqoKinà)
Webelinka (wyBièLi…kà) Qòlkovo (qèqolkàvà)
Wevardnadze (wyvàrdènaDZi) Qipaxòv (qqipàèxof)
Wevxenko (wyfèxe…kà) Qukin (qèquKin)
Weki (wyèKi) Qusev (qèquSif)
Welepin (wyèLEPin) Quxinsk (qèquxinsk)
Welehov (èweLihàf)
Welihov (èweLihàf) éjzenwtejn (iiZi∑wètein, yi-)
Weller (èweLLir) ékibastuz (iKibàsètus, y-)
Wemaha (wymàèha) élektrogorsk (iLiktràègorsk, y-)
Wenwin (wy∑èwyn) élektrostalì (iLiktràsètaL, y-)
Wepetovka (wyPiètofkà) élista (iLisètà, y-)
Wepilov (wyèPilàf) élìbrus (iLèbrus, y-)
Weremetìevo (wyRièMETjivà) élìvira (iLèVirà, y-)
Werwenevix (wyrwyèNEVix) élìton (iLèton, y-)
188 Pronuncia russa per italiani

émba (èembà) °vorskij (jièvorsKii)


érenburg (iRimèburk, y-) °goda (èjagàdà)
érmita< (irMiètaw, y-) °zykov (jièzykàf)
értelì (èertyL) °iva (èjaivà)
értilì (irèTiL, y-) °ila (jiièla)
ésen (ièSen, y-) °kobi (jièkoBi)
éxmiadzin (ixMiàDèZin, y-) °kobson (jikàpèson)
éwpaj (iwèpai, y-) °kov (èjakàf)
°kovlev (èjakàvLif)
§gov (èjugàf) °kovlevix (èjakàvLiVix)
§gorskij War (èjugàrsKii °kovlevna (èjakàvLivnà)
èwar) °kub (jièkup)
§denix (juèDENix) °kubovix (cogn.) (jikuèboVix)
§doma (èjudàmà) °kubovix (figlio di °kub)
§<in (èjuWyn) (jièkubàVix)
§<no-Sahalinsk (èjuWnà sà- °kubovna (jièkubàvnà)
hàèLinsk) °kubovskij (jikuèbofsKii)
§<nyj (èjuWnyi) °kutsk (jièkutsk, -ck)
§la (èjulà) °kuwkin (jièkuwKin)
§lij (èjuLii) °lta (èjaltà)
§lià (èjuLijà) °mal (jièmal)
§nker (èju¿Kir) °mantau (jimànètau)
§on (juèon) °n (èjan)
§rga (jurèga) °na (èjanà)
§rev-Polìskij (èjuRif èpoLs- °ngiùlì (ji¿GièjuL)
Kii) °novskij (jiènofsKii)
§rij (èjuRii) °ntarnyj (jinètarnyi)
§rìev (èjuRjif) °ransk (jièransk)
§rìevec (èjuRjiVic) °roslav (jiràsèlaf)
§rùzanì (juRuèzaN) °roslavlì (jiràsèlavL)
§supov (juèsupàf) °roslavskij (jiràsèlafsKii)
§tkevix (jutèKEVix) °rowenko (jiràèwe…kà)
§wkevix (juwèKEVix) °rcevo (èjarcyvà)
°sinovataà (jiSinàèvatàjà)
°blonovyj (èjablànàvyi) °snaà Polàna (èjasnàjà pà-
°bloxkov (èjablàxkàf) èLanà)
°botinskij (jibàèTinsKii) °uza (èjauzà)
°vlinskij (jivèLinsKii) °win (èjawyn)
°vorov (èjavàràf) °à (èjajà)
13. Nota bibliografica

13.1. In confronto con altre lingue, ci sono moltissimi cosidde-


finiti "dizionari di pronuncia russa&, che –perfino nel terzo mil-
lennio!– non usano vere trascrizioni foniche, ma la discutibile
"grafonica sovietica&, o misera "riscrittura& cirillica con "simboli
e diacritici& più o meno misteriosi (perfino con simboli aggiunti
in esponente), mai veramente chiariti, né usati coerentemente
perfino da uno stesso autore. Perdipiù, non sono a‡atto su‚cien-
ti per poterli considerar delle vere trascrizioni d'una qualche
utilità concreta, lasciando troppi dubbi e incertezze.
Ci dispiace doverlo dire, ma –per dovere scientifico– non
possiamo ignorar i fatti, dato che le opere sovietiche danno pro-
prio l'impressione che manchi la volontà di prender decisioni
in merito ai veri fonemi (anche in opere "russe& d'oggi, che ri-
mangono profondamente sovietiche nello spirito, o nella man-
canza di spirito autonomo).
Invece, quei libri si perdono in un mare di dannose illazioni,
rese in modi molto ambigui, non basati s'un vero criterio fonemi-
co, perdendosi, invece, con "grafismi& da 1° millennio... e cer-
cando di dedurre (e addirittura d'indicare) fonemi, partendo
dai capricciosi grafemi. Quanto spreco d'energie per risultati
discutibili e non definitivi!
Fra l'altro, sarebbe estremamente utile una seria riforma del-
l'"ortografia&, specie usando è per tutti gli e che non sono (j™,
J™), ma (™), che è il problema maggiore non solo per gli stranieri,
bensì anche per molti alloglotti forzosamente sovietizzati.
Nei libri scritti in russo, è quasi comprensibile l'uso di finti
alfabeti fonetici basati sul cirillico, con qualche discutibile ag-
giunta di simboli anche IPA, ma, a volte, impiegati con valori
diversi. Si diceva "quasi comprensibile& perché in tutte le nazioni,
assurdamente, si continua a produrre presunti alfabeti fonici,
ricorrendo ai valori che le lettere hanno nella propria lingua,
190 13. Nota bibliografica

credendo d'aiutare, probabilmente; ma, in realtà, facendo solo


degl'ibridi assurdi e innaturali, pur essendo convinti del contra-
rio, a quanto pare. Però, ciò avviene solo per mancanza di capaci-
tà scientifiche, che, non raramente, pure coll'impiego dell'IPA˚
portano all'uso di simboli errati, sempre per pura incapacità
(nonché per la vergognosa limitatezza dell'uƒIPA stesso).
In libri scritti in lingue diverse dal russo, poi, è colpevolissimo
il fatto di ricorrer alla "grafonica sovietica&, magari con qualche
altra assurda "innovazione& personale, che non aiuta per nulla;
anzi, complica ulteriormente le cose, senz'arrivar a conclusioni si-
cure. Ma il problema è proprio quello: anche chi scrive di foneti-
ca russa non ne sa abbastanza, e si limita a riproporre le solite vec-
chie e insoddisfacenti cose, che non portano a nulla di buono.

13.2. Per chi s'interessi pure alla pronuncia d'altre lingue,


nel Manuale di pronuncia ci sono esaustivi capitoli anche su:
inglese, francese, spagnolo, portoghese, russo, arabo, hindi, cine-
se, giapponese, esperanto. Si danno pure varianti geo-sociali,
comprese quelle americane e mediatiche.
Come materiali per l'italiano, adatti sia per nativi che per
stranieri, abbiamo Pronunce straniere dell'italiano\ il "ProSIt&.
Per accostarsi alla pronuncia d'altre lingue, ci si può riferire
alle fonosintesi fornite nella seconda parte del volume Fonetica
e tonetica naturali˘

13.3. Opere generali e su altre lingue


Aussprachewörterbuch (2005•, 1962») Mannheim: Bibliographi-
sches Institut “ F. A. Brockhaus AG ("il duden&; contiene
anche nomi, cognomi e toponimi di varie lingue con la pro-
nuncia originaria, ma con trascrizioni poco amalgamate, per-
ché intralinguistiche, e a volte poco aggiornate metodologica-
mente; IPA).
Canepari, L. (2000) Dizionario di pronuncia italiana. Bologna:
Zanichelli (il DiPI, con ristampa integrale in brossura 2009;
è in preparazione un'edizione aggiornata e ampliata, per Arac-
ne; canIPA)˘
13. Nota bibliografica 191

— (2004”) Manuale di pronuncia italiana. Bologna: Zanichelli


(il M<PI, con 2 audiocassette allegate, coi sonori in mp3 scari-
cabili dal sito canipa˚ assieme ad altri regionali, giacché sono
descritte anche 22 coinè regionali; canIPA]˘
— (2006) Avviamento alla fonetica. Torino: Einaudi (canIPA]˘
— (2007a) Fonetica e tonetica naturali. München: Lincom Euro-
pa (nuova edizione del Manuale di fonetica, il M<F; nella pri-
ma parte, tratta della fonetica naturale; nella seconda, dà le
"fonosintesi& di circa 300 lingue, compresi 63 dialetti d'Italia
e 72 lingue morte, inclusa l'intonazione; canIPA]˘
— (2007b) Natural Phonetics “ Tonetics. München: Lincom
Europa (è l'adattamento inglese del precedente; canIPA]˘
— (2007c) Pronunce straniere dell'italiano. München: Lincom
Europa (che fornisce la pronuncia italiana neutra, con osser-
vazioni regionali, e quella di 43 gruppi linguistici diversi sparsi
nel mondo, comprese le intonazioni: il capitolo 3.1 è sul rus-
so; canIPA]˘
— (2007”) A Handbook of Pronunciation. München: Lincom
Europa (è l'adattamento inglese del titolo seguente; canIPA]˘
— (2007’) Manuale di pronuncia. München: Lincom Europa
(per italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese,
russo, arabo, hindi, cinese, giapponese, esperanto; canIPA]˘
— (2010) <e Pronunciation of English around the World. Mün-
chen: Lincom Europa (canIPA).
— (2011’) Pronuncia francese per italiani. Roma: Aracne (canIPA]˘
— (2011’) Pronuncia inglese per italiani. Roma: Aracne (canIPA]˘
— (2012”) Pronuncia portoghese per italiani. Roma: Aracne (canIPA]˘
— (2012) Pronuncia tedesca per italiani. Roma: Aracne (canIPA]˘
— (2013’) English PronunciationS. Roma: Aracne (con le pro-
nunce neutre “ mediatiche –americana “ britannica– e con
quella internazionale, nella prima parte: International, Ameri-
can “ British Pronunciations÷ la seconda parte: Territorial Ac-
cents˚ dà oltre 200 accenti diversi, per la maggior parte nativi
{l1: 121, con varianti}, gli altri sono accenti bilingui {l2: 63}
o stranieri marcati di varie zone del mondo {ls: 30}; la terza
192 13. Nota bibliografica

parte dà utili appendìci di vario tipo, compresi gli omofoni e


un Minipronunciario; canIPA]˘
— “ Cerini, M. (2009) Pronuncia cinese per italiani. Roma:
Aracne (canIPA]˘
— “ — (2013) Pronuncia neerlandese per italiani. Roma: Arac-
ne (canIPA]˘
— “ — (in prep.) Dutch Pronunciation “ Accents – including
Afrikaans (international, and neutral “ mediatic accents of
‰anders and the Netherlands, and with 21 regional accents
together with those of the Netherlands Antilles, Suriname and
South Africa; canIPA]˘
— “ Giovannelli, B. (2013[) La buona pronuncia italiana del ter-
zo millennio. Roma: Aracne (coi sonori nel sito canipa; canIPA]˘
— “ Miotti, R. (2013”) Pronuncia spagnola per italiani. Roma:
Aracne (canIPA]˘
— “ Vitali, D. (1995) Pronuncia e grafia del bolognese, in "Rivi-
sta Italiana di Dialettologia&, 119-164 (canIPA]˘
13.4. Opere sul russo
Avanesov, R.I. [Avanesov, R.I.] (1972) Modern Russian Stress˘
Oxford: Pergamon (accentazione tramite grafia cirillica).
Boyanus, S.C. [Boànus, S.K.] (1955) Russian Pronunciation
“ Russian Phonetic Reader˘ London: Lund Humphries (preva-
lentemente pronuncia tradizionale, ma ancora utile, sebbene
un po' intricato; IPA]˘
Canepari, L. (2007’) Manuale di pronuncia. München: Lincom
Europa (il capitolo 8 è sul russo; canIPA]˘
Comrie, B. “ Stone, G. “ Polinsky, M. (1996) †e Russian
Language in the Twentieth Century˘ Oxford: Clarendon Press
(interessante, ma con IPA di tipo sovietico arcaico).
Cubberley, P. (2002) Russian. A Linguistic Introduction˘ Cam-
bridge: C. Univ. Press (un miscuglio di traslitterazione sovieti-
cheggiante, con un po' d'IPA e altre notazioni non sempre
chiare o adeguate, e "°, F& per "`&, e coll'apice accentuale
dopo la sillaba accentata!).
De Dominicis, A. “ Skomorochova Venturini, L. {Skomo-
13. Nota bibliografica 193

rohova, L.} (1995) Introduzione allo studio della lingua russa.


Fonetica, Fonologia, Prosodia, Ortoepia, Ortografia, Grafema-
tica˘ Torino: Rosenberg “ Sellier (troppo basato sulle fantafo-
niche credenze sovietiche, con qualche definizione e simboli
IPA tutt'altro che impeccabili: invece di chiarir le idee sull'ar-
gomento, le confonde ulteriormente]˘
Dobrovol«skaja, J. [Dobrovolìskaà, §.] (1997) Dizionario
russo-italiano / Russko-italìànskij slovarì˘ Milano: Hoepli
(con traslitterazione, più dannosa che utile per la pronuncia]˘
Häusler, F. (1974) Russische Aussprache˘ Leipzig: Verlag Enzyklo-
pädie (utile disco di vinile con fascicoletto per la pronuncia
moderna/tradizionale, con qualche problema di notazione
sovietica arcaica; non-IPA]˘
— (1974) Russische Intonation˘ Leipzig: Verlag Enzyklopädie
(disco di vinile con fascicoletto]˘
Jones, D. “ Ward, D. (1969) †e Phonetics of Russian˘ Cambridge:
C. Univ. Press (pronuncia moderna/tradizionale, con molti uti-
li esempi, ma con scelte fonologiche vetero-sovietiche; IPA]˘
Kasatkin, L. “ Krysin, L. “ !ivov, V. [Kasatkin, L. “ Kry-
sin, L. “ >ivov, V.] (1995) Il russo˘ Firenze: La Nuova Italia
(non-IPA˚ una sorta di fono-traslitterazione di derivazione so-
vietica arcaica, che mescola e confonde i livelli fonico e grafico,
con alcune parti utilizzabili).
Klepko, V. [Klepko, V.] (1977) A Practical Handbook on Stress
in Russian˘ New York: Dover Publications (accentazione tra-
mite grafia cirillica).
Kovalev, V. [Kovalòv, V.] (2007’) Dizionario russo{–italiano
“ italiano–russo}˘ Bologna: Zanichelli (non-IPA˚ tentativo
di far una trascrizione per ogni lemma, ma non per le forme
flesse che, comunque, hanno l'accentazione grafica, come pu-
re le parole degli esempi; però, il tutto è basato sui simboli
della traslitterazione di derivazione sovietica arcaica, invece
d'usar veri simboli fonici, causa di possibili scomode confusio-
ni, soprattutto per "{e˚ y}&, specie in sillabe inaccentate, per
la vera distribuzione dei fonemi /i, …/, che solo un'anacronisti-
ca testardaggine sovietica non accetta ancora, a volte determi-
194 13. Nota bibliografica

nata da fattori mediatici più che neutri; l'accento di parola


è messo acuto sopra le vocali, mentre la palatalizzazione delle
consonanti è sovieticamente indicata con (0'}, ma, dato che
non è l'accento delle normali trascrizioni foniche, sarebbe
stato meglio usar (0'}, o veri simboli fonici del tipo (9); inol-
tre, purtroppo, non c'è più quel bel carattere cirillico tondo
e corsivo delle prime edizioni, simile al nostro, mentre è rima-
sto il pesante bastone grassetto; comunque, è abbastanza un
passo in avanti anche per il trattamento delle sillabe inaccen-
tate, ora più esplicitamente foniche che nei "dizionari di pro-
nuncia russa& rigorosamente… sovietici).
Russische Aussprache (1959) Berlin: Langenscheidt (disco di vinile
con libretto per la pronuncia moderna/tradizionale, IPA)˘
Russo: dizionario "universal& (2009) Milano: Mondadori/Lan-
genscheidt (con traslitterazione, più dannosa che utile per la
pronuncia).
Russo: i fraseologici (2006) Milano: Mondadori/Langenscheidt
(trascrizioni basate sulla traslitterazione, con qualche refuso;
non-IPA).
Russo: parole per viaggiare (2002) Bologna: Zanichelli (IPA, ma
ibrido, con spiegazioni confuse e simboli usati e combinati
male; inoltre "(˛, Ã)& postalveolari, per (+, _), prepalatali, e
altri (0j), per (9))˘
Shapiro, M. [Qapiro, M.] (1968) Russian Phonetic Variants
and Phonostylistics˘ Berkeley/Los Angeles: Univ. of California
Press (interessante libretto, ma con traslitterazione che segue
trascrizioni di tipo IPA sovietico arcaico)˘
Trofimov, M.V. [Trofimov, M.V.] “ Jones, D. (1923) †e
Pronunciation of Russian˘ Cambridge: C. Univ. Press (l'unico
con una sana e abbastanza realistica impostazione fonemica
pre-sovietica, nonostante un'ortografia pre-rivoluzionaria e
pronuncia tradizionale con ekanìe invece che ikanìe; IPA)˘

13.5. Opere in russo


Ageenko, F.L. “ Zarva, M.V. (1993) Slovarì udarenij russko-
go àzyka {Dizionario d'accentazione della lingua russa}. Mos-
13. Nota bibliografica 195

kva: Russkij °zyk ("grafonica sovietica&, o parziale riscrit-


tura ipodiacritica, per l'accento e le principali eccezioni, che
non indica né neutralizzazioni, né tutte le assimilazioni; scon-
venientemente, divide le parole comuni dai nomi propri in
due sezioni firmate separatamente, in quest'edizione).
Avanesov, R.I. (1972) Russkoe literaturnoe Proiznowenie
{Pronuncia russa letteraria}˘ Moskva: Prosveqenie (un li-
bro e un fascicolo con 12 dischi di sottile vinile proletario).
Borunova, S.N. “ Voroncova, V.L. “ Esìkova, N.A. (1983»,
1999’) Orfoèpixeskij slovarì russkogo àzyka {Dizionario
ortoepico della lingua russa}. Moskva: Russkij °zyk ("grafo-
nica sovietica&, o parziale riscrittura ipodiacritica, per l'accen-
to e le principali eccezioni, che non indica né neutralizzazioni,
né tutte le assimilazioni; dà solo parole comuni in molte pagi-
ne con troppo spazio vuoto nelle due colonne).
Bryzgunova, E.A. (1982) Vvodnyj fonetiko-razgovornyj kurs
russkogo àzyka {Corso introduttivo fonetico-colloquiale del-
la lingua russa}˘ Moskva: Russkij °zyk ("grafonica sovietica&,
o parziale riscrittura ipodiacritica, con un'audiocassetta).
Gorbaxevix, K.S. (2000) Slovarì trudnostej proiznowenià
i udarenià v sovremennom russkom àzyke {Dizionario delle
di‚coltà di pronuncia e accentazione nella lingua russa moder-
na}˘ Sankt-Peterburg: Norint ("grafonica sovietica&, o par-
ziale riscrittura ipodiacritica, con qualche annotazione).
Esìkova, N.A. (1994) Kratkij slovarì trudnostej russkogo
àzyka. Grammatixeskie formy: udarenie {Dizionarietto
delle di‚coltà della lingua russa. Forme grammaticali: accenta-
zione}. Moskva: Russkij °zyk (grafia corrente con accenti
acuti).
Ivanova, T.F. (2004) Novyj orfoèpixeskij slovarì russkogo
àzyka {Nuovo dizionario ortoepico della lingua russa}. Mos-
kva: Russkij °zyk Media (meno lemmi del suo predecesso-
re {Borunova…}, ma più forme flesse; ancora con "grafonica
sovietica&, o parziale riscrittura ipodiacritica, per l'accento
e le principali eccezioni, ma non indica né neutralizzazioni,
né tutte le assimilazioni, e dà solo parole comuni).
196 13. Nota bibliografica

Kalenxuk, M.L. “ Kasatkina, R.F. (1997) Slovarì trudnos-


tej russkogo proiznowenià {Dizionario delle di‚coltà della
pronuncia russa}. Moskva: Russkij °zyk ("grafonica sovieti-
ca&, o parziale riscrittura ipodiacritica, per l'accento e le prin-
cipali eccezioni, ma non indica né neutralizzazioni, né tutte
le assimilazioni).
Odincova, I.V. (2006) Zvuki, ritmika, intonacià {Suoni,
ritmo, intonazione}. Moskva: Flinta/Nauka (ancora basato
sulla discutibile fonologia e tonologia sovietiche, parzialmente
senza trascrizioni; le 3 audiocassette danno prevalentemente
la pronuncia moscovita mediatica, ma con continue oscillazio-
ni, specialmente verso la pronuncia tradizionale).
Panov, M.V. (1990) Istorià russkogo literaturnogo proiz-
nowenià {Storia della pronuncia russa letteraria}. Moskva:
Russkij °zyk (qualche misera notazione sovietica in cirillico).
Redìkin, V.A. (1971) Akcentologià sovremennogo russkogo
literaturnogo àzyka {Accentazione della lingua russa lette-
raria moderna}. Moskva: Praveqenie (in varie sezioni pre-
senta i diversi tipi accentuali con paradigmi morfologici).
Reznixenko, I.L. (2004, sebbene senza una vera indicazione
di data) Slovarì udarenij russkogo àzyka {Dizionario d'ac-
centazione della lingua russa}. Moskva: ast-Press (solamente
accenti scritti, quasi dispersi in un mare di spazio vuoto).
— (2005) Orfoèpixeskij slovarì russkogo àzyka {Dizionario
ortoepico della lingua russa}. Moskva: Astrelì-ast (ancora
notazioni sovietiche cirilliche).
Slavkova, S. [Slavkova, S.] (2002) Kratkie svedenià o rus-
skoj fonetike i orfografii / Corso introduttivo di fonetica
e ortografia russa˘ Bologna: Clueb (libercolo di "grafonica
sovietica&, o parziale riscrittura ipodiacritica, di dubbia utili-
tà, e con refusi, scritto in russo tranne la premessa e la traduzio-
ne del titolo, col nome dell'autrice dato solo in traslitterazione)˘
LA PRONUNCIA DELLE LINGUE PER ITALIANI

. Luciano C, Renzo M


Pronuncia spagnola per italiani. Fonodidattica contrastiva
naturale. II edizione
 ----, formato  ×  cm,  pagine,  euro

. Luciano C
Pronuncia francese per italiani. Fonodidattica contrastiva na-
turale. III edizione
 ----, formato  ×  cm,  pagine,  euro

. Luciano C
Pronuncia inglese per italiani. Fonodidattica contrastiva na-
tutale. III edizione
 ----, formato  ×  cm,  pagine,  euro

. Luciano C
Pronuncia portoghese per italiani. Fonodidattica contrastiva
naturale. II edizione
 ----, formato  ×  cm,  pagine,  euro

. Luciano C
Pronuncia tedesca per italiani isbn
, formato  ×  cm,  pagine,  euro

. Luciano C, Marco C


Pronuncia neerlandese per italiani. Fonodidattica contrasti-
va naturale
 ----, formato  ×  cm,  pagine,  euro

. Luciano C, Daniele V


Pronuncia russa per italiani. Fonodidattica contrastiva natu-
rale
 ----, formato  ×  cm,  pagine,  euro
Finito di stampare nel mese di luglio del 
dalla «ERMES. Servizi Editoriali Integrati S.r.l.»
 Ariccia (RM) – via Quarto Negroni, 
per conto della «Aracne editrice S.r.l.» di Roma

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