Un Rifugio Sicuro?
all’Unico rifugio proposto da Dio, a Cristo Gesù, il
Solo Gesù Cristo
“Il Nome dell’Eterno è una forte torre, il giusto vi
corre e trova un Alto rifugio”. (Prov. 18:1)
Leggendo l’Antico testamento, troviamo diversi
episodi che sono e figure tipologiche dell’Opera di
Salvezza, che doveva essere manifestata con la
venuta di Cristo. Ad esempio: il Diluvio, (Gen. 6, 7
e 8): la richiesta di Dio ad Abramo di offrire
Isacco in Sacrificio, (Gen. 22); Mosè e la
liberazione dall’Egitto, ed altri che per ragioni di
spazio non possiamo elencare. In questo articolo vi
proponiamo un’altra figura tipologica di Cristo:
“Le Città di Rifugio”. L’Eterno aveva ordinato a
Mosè, poi, ripetuto a Giosuè di costituire 6 città di
Rifugio, dislocate nelle varie zone del territorio di
Israele. (Num.35,9-34; Deut.19,1-11). I nomi delle
Città sono: Kades, nella Galilea; Sichem, in
Samaria; Hebron, in Giuda; Besor, nel deserto;
Ramot, in Galaad; Golan, in Basan. (Num.35,9-
34; Deut.19,1-11). Da notare che ognuno di questi
nomi ha un significato particolare, figurato, del
piano di salvezza in Cristo Gesù. Lo scopo di
codeste Città, era che chiunque avesse causato la
morte, involontariamente, ad un suo prossimo,
potesse fuggire e rifugiarsi in una di quelle Città,
per restare là fino alla morte del Sommo Sacerdote
in carica. Tutto ciò per evitare di essere vendicato e
ucciso da un parente. Perché tale omicidio non
poteva considerarsi un reato, ma uno spiacevole
infortunio. “Altrimenti, il vindice del sangue,
mentre l'ira gli arde in cuore, potrebbe inseguire
l'omicida e,…,raggiungerlo e colpirlo a morte,
mentre non era degno di morte, in quanto non
aveva prima odiato il compagno”. (Deut. 19:6). In
quelle città, dopo accurata verifica e accertamento,
l’omicida, avrebbe trovato rifugio. (Gios.20,4,5).
Si tratta di un concetto rivoluzionario per quel
tempo, al quale anche il Codice Penale moderno
attinge, prevedendo una diversa valutazione della
pena in relazione al reato commesso. Ora noi
sappiamo che come credenti, figli di Dio, non
dobbiamo peccare, questa è la norma. “Chi è nato
da Dio non pecca”.(1Giov. 3,6-9). Ed ancora:
“Figlioletti vi scrivo affinchè non pecchiate,
(1Giov.2,1,2). Tuttavia nella nostra debolezza,
falliamo, pecchiamo, sbagliamo. Possiamo dire che
codesti peccati, sono incidentali, non voluti.
(Deut.19,4,5). Cosa possiamo fare? Ricorrere
subito ai piedi di Cristo per ottenere perdono,
placare l’ansia, fugare la frustrazione, il senso di
colpa. La prima città è Kades, che vuol dire: il
Santo, ovvero: la persona di Cristo. Allora
corriamo amici, fratelli, fuggiamo anime dilette,
solo Rifugio sicuro per il peccatore. Solo in Gesù
v’è salvezza, perdono, pace e vita nuova. Solo in
Lui troviamo, comprensione e riabilitazione. Egli
perdona i nostri peccati e ci santifica nella Verità.
(Giov.17,17-19). Ecco ora il secondo aspetto
tipologico, della Città di rifugio: Sichem, che vuol
dire Spalla, ovvero: forza e potenza di Cristo.
Immaginiamo amici con quale slancio l’omicida
correva verso il rifugio, sapendo ciò che rischiava
la vita se raggiunto dal vendicatore. Sichem
rappresenta Gesù , il Buon Pastore, che cerca la
Sua pecorella ferita, la mette sulle Sue spalle,
(Is.40,11; Lu.15,5) la riconduce all’ovile. Egli dice:
Io conosco le mie pecore ed esse mi seguono, e io
do loro vita eterna.(Giov.1027). Quale dolcezza,
quale sicurezza! Gesù Cristo ha preso su di sé tutti
i nostri peccati, sulle sue spalle, sulla Croce. Quale
Amore! Quale Sacrificio! Gesù è anche disposto a
prendere ogni giorno il nostro peso e i nostri falli
giornalieri. Ricordiamo: Come il Sacerdote portava
sul petto e sulle spalle i nomi delle tribù d’Israele,
(Es.39,5-14) così Gesù, Sommo Sacerdote eterno
(Sal.110,4; Eb.7,20-22) porta i nostri nomi davanti
al Padre. Terzo aspetto della Città di Rifugio.
Hebron vuol dire Comunione. Mentre l’omicida
correva alla Città, assillato da dubbi, rimorsi, sensi
di colpa, crogiolandosi se avesse potuto evitare una
simile tragedia. Ma no, impossibile, è stata una
fatalità. Quei pensieri, assillavano il peccatore,
tolgliendogli la pace del cuore, la Comunione con
Dio. Come liberarsi? Correre verso Hebron con
fiducia, raccontare al Sacerdote, l’accaduto con
cuore rotto contrito (Sal.34,18). Corriamo a Gesù
Cristo, anime dilette per riavere Comunione con
Lui. Si amico/a, tu puoi di nuovo ristabilire la tua
pace e Comunione con Dio, per mezzo di Cristo il
nostro Salvatore. Accade nella vita del cristiano,
che a causa di peccati involontari, cadute e
fallimenti, si perde la pace, la gioia, lo zelo e la
Comunione con Dio, ma non disperate: Dio ci
ama. Corriamo con fiducia a Cristo, con tutto il
cuore, Egli è pronto a ridarci quella pace che
avevamo perduto. Ricordiamo: Con Gesù si può
ricominciare. Corriamo, a Hebron per ripristinare
la nostra Comunione con Dio. La quarta città si
chiama Besor, che vuol dire: Eredità, ovvero: la
sorte del credente. Cosa ci fa pensare questo? Che
il fuggitivo omicida aveva lasciato tutto per
fuggire, onde evitare di essere raggiunto dal
vendicatore; indugiare era rischioso, l’urgenza era:
fuggire, perché in Besor trovava tutto. Oh, cari
amici, quando il credente è assillato da ansie,
sollecitudini e frustrazioni, rimorsi e sensi di colpa,
la cosa più urgente è: correre a Cristo, l’Unico
Rifugio sicuro, dove ritrova nuova pace, nuovo
senso di vivere, dove si ottiene condono totale e
l’Eredità perduta, (Sal.16,6); tutto il patrimonio
morale e spirituale. “Benedetto sia l'Iddio e Padre
del Signor nostro Gesù Cristo, il quale nella sua
gran misericordia ci ha fatti rinascere, mediante la
risurrezione di Gesù Cristo, ad una speranza viva
in vista di una eredità incorruttibile,…conservata
nei cieli per voi”. (1Pietro 1:3,4). La parola di Dio
ci accerta che abbiamo ricevuto lo Spirito di
figliolanza, il suggello di appartenenza di eredi di
Dio e coeredi di Cristo, (Rom.8,15-17). Corriamo
amici, corriamo fratelli, alla Città di Rifugio, in
Cristo per prendere possesso della nostra bella e
gloriosa eredità. Ecco la quinta Città: Ramot –
Vetta. Un altro prezioso insegnamento tipologico.
Noi siamo in Cristo nei luoghi Celesti. La Vetta
più alta, cioè: il cristiano redento e risuscitato con
Cristo (Col.3,3) a vita nuova, possiede una
posizione stabile nei luoghi Celesti in Cristo.
(Ef.2,6). Non è meraviglioso tutto ciò? E allora,
corriamo a Ramot di Galaad; scaliamo per fede la
vetta più alta con l’ausilio dello Spirito Santo,
stringiamoci a Cristo, perché solo con Lui il
Nemico non potrà più farci paura o cadere
nell’avversità. Un ultimo aspetto figurativo sulla
sesta Città di Rifugio: Golan – Allegrezza; cioè la
condizione del credente. (Gal.5,22) Una pienezza
di gioia. Quando il Maligno ci tenta, ci turba, ci
confonde, corriamo al nostro Redentore Cristo
Gesù, nostro Rifugio di Salvezza e di Vita eterna.
Egli dice: Vi ho detto queste cose, affinché la mia
allegrezza dimori in voi, e la vostra allegrezza sia
resa completa. (Giov.15:11). Un ultima
considerazione: Il fuggitivo poteva essere libero
solo alla morte del “sommo sacerdote in carica,
senza uscire dal Rifugio, dai confini della Grazia.
Così il peccatore pentito diventa libero (Giov.
8,32-36) ai piedi di Cristo, nostro Sommo
Sacerdote, che morì per i nostri peccati. Venite a
trovarci nella Chiesa Cristiana Evangelica A.D.I.
Via Verbena 7 - GINOSA - (TA). Le riunioni si
tengono Martedì e Giovedì alle ore 19.00;
Domenica alle 18.00, Adorazione e edificazione. A
Laterza in Via Matteotti 27, Lunedì e Venerdì alle
18. L’Iddio della Grazia e della Pace e sia con voi.
(giuseppe.pizzulli@alice.it)