Politica Economica
1
Istituto Liberale
Alessio Cotroneo
Sito www.istitutoliberale.it
E-mail info@istitutoliberale.it
2
Ringraziamenti per i
nostri Mecenate
La traduzione e la pubblicazione di quest’opera sono sta-
te possibili unicamente grazie al gentile e fondamentale
contributo di:
Filippo Feliziani
Edoardo Sirotti
Giorgio Antongiovanni
Aldo Colosimo
Daniele Parlato
Antonio Morisi
Fabio Franzolin
Atlas Network
3
Indice
Il Capitalismo .............................................................. 24
L’Inizio del Capitalismo ......................................................... 25
Il Cliente ha Sempre Ragione ................................................. 28
Il Capitalismo Aumenta il Tenore di Vita ............................. 31
Il Risparmio Capitalistico Aiuta i Lavoratori ........................ 38
Il Socialismo ................................................................ 45
La Libertà nella Società........................................................... 46
Comandano i Consumatori .................................................... 50
La Società Fondata sullo Status.............................................. 53
La Mobilità Sociale.................................................................. 57
La Pianificazione Governativa ............................................... 59
Il Calcolo Economico .............................................................. 66
L’Esperimento Sovietico ......................................................... 69
L’Interventismo ........................................................... 72
Le Aziende di Stato................................................................. 73
Che Cos’è l’Interventismo? .................................................... 75
Perché il Controllo dei Prezzi Fallisce? ................................. 79
Interventismo in Tempo di Guerra ........................................ 85
Il Controllo degli Affitti .......................................................... 90
4
C’è una Via di Mezzo fra Capitalismo e Socialismo? ........... 92
L’Inflazione .................................................................. 98
Stampare il Denaro ................................................................. 99
L’Aumento dei Prezzi Passo Dopo Passo ........................... 103
Al Governo non Piace Tassare ............................................. 108
L’Inflazione non Può Durare ............................................... 109
Il Gold Standard ................................................................... 112
Inflazione e Stipendi............................................................. 115
Stipendi e “Piena Occupazione”.......................................... 120
Gli investimenti esteri ............................................... 125
Strumenti Migliori per Aumentare la Produzione ............. 126
Gli Investimenti Esteri Britannici ........................................ 130
Ostilità agli Investimenti Esteri ........................................... 134
I Governi Ostacolano il Risparmio ...................................... 137
I Paesi in Via di Sviluppo Hanno Bisogno di Capitale....... 141
La Migrazione di Capitali Aumenta gli Stipendi ............... 145
La Politica e le Idee ................................................... 149
Idee Economiche e Politica .................................................. 150
I Gruppi Politici di Pressione ............................................... 153
Interventismo e Interessi Speciali ........................................ 159
L’Inflazione e l’Interventismo Hanno Distrutto l’Impero
Romano ......................................................................... 161
Solo Buone Idee Possono Sconfiggere Cattive Idee............ 165
5
6
PREFAZIONE DELL’ISTITUTO
LIBERALE
Non è un caso che Ludwig Heinrich Edler von Mises sia
stato definito «l'Ultimo Cavaliere del Liberalismo» dal
suo biografo, il professor Jörg Guido Hülsmann.
8
alla fine del conflitto.
12
Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale e con le
continue richieste e pressioni dei nazisti sulla piccola
Svizzera per la consegna della testa dei coniugi Mises - e
dopo aver subito anche un tentato rapimento - decise di
emigrare negli Stati Uniti.
15
La pubblicazione di questo trattato diede a Mises una
grande notorietà negli Stati Uniti, rendendolo una figura
di spicco tra i liberali e i conservatori americani, soprat-
tutto nelle scienze sociali. Continuò in seguito a produrre
opere rilevanti, come "The Anti-capitalistic Mentality"
(1956), “Theory and History: An Interpretation of Social and
Economic Evolution” (1957) e "The Historical Setting of the
Austrian School of Economics" (1969).
16
Ci siamo presi la libertà di chiamarlo, in questa tradu-
zione, "Le 6 Lezioni", esattamente come fatto in prece-
denza nell'edizione brasiliana, diventata molto popolare
e indispensabile nel nutrire il movimento liberale in quel
Paese.
Buona lettura!
18
.
19
PREFAZIONE ALL’EDIZIONE
AMERICANA
Il presente libro rispecchia pienamente la posizione fonda-
mentale dell’autore, posizione per cui egli fu – ed è tuttora –
ammirato dai suoi seguaci e criticato dagli avversari… ben-
ché ognuna delle sei lezioni possa figurare separatamente
come un saggio indipendente, l’armonia della serie propor-
ziona un piacere estetico pari a quello che deriva dalla con-
templazione dell’architettura di un edificio ben costruito.
Verso la fine del 1958, mio marito fu invitato dal Dr. Al-
berto Benegas-Lynch a tenere una serie di lezioni in Ar-
gentina, e io lo seguii. Questo libro contiene la trascrizio-
ne delle parole pronunciate da mio marito a centinaia di
studenti argentini durante quelle lezioni.
20
nell’enorme sala conferenze dell’Universidad de Buenos
Aires. In due stanze vicine le sue parole erano simulta-
neamente tradotte in lingua spagnola per gli studenti che
le ascoltavano con le cuffie. Ludwig von Mises (1881-
1973) parlò liberamente di capitalismo, socialismo, inter-
ventismo, comunismo, fascismo, politica economica e dei
pericoli della dittatura.
22
gi politici; e nelle poche e brevi osservazioni con le quali
riuscì a far rivivere i tempi passati.
New York
giugno 1979
23
PRIMA LEZIONE
IL CAPITALISMO
Alcune espressioni utilizzate dalle persone sono spesso
fuorvianti. Quando si parla dei grandi uomini d’affari
contemporanei, ad esempio, vengono spesso chiamati “il
re della cioccolata”, “il re del cotone” o “il re delle auto-
mobili”.
24
sino alla fine della sua vita; lo ereditava dai suoi antenati,
ed esso non era soggetto ad alcun mutamento. Se fosse
nato povero, sarebbe rimasto per sempre povero, e se
fosse nato ricco – un signore o un duca – avrebbe con-
servato il suo ducato e la tutta la sua proprietà per il re-
sto della vita.
27
IL CLIENTE HA SEMPRE RAGIONE
28
delle ferrovie dipendeva dalla loro capacità di servire le
persone meglio di qualsiasi altro metodo di trasporto.
30
Nonostante tutti i suoi benefici, il capitalismo è stato pe-
rennemente e costantemente attaccato e criticato. È ne-
cessario comprendere l’origine di questa avversione. È
un dato di fatto che l’odio per il capitalismo ebbe origine
non nelle masse, non tra i lavoratori, ma nell’aristocrazia
terriera – la nobiltà, sia piccola sia grande,
dell’Inghilterra e del continente europeo. Colpevolizza-
rono il capitalismo per un fenomeno che non era molto
piacevole per loro: agli inizi del diciannovesimo secolo,
gli stipendi più elevati che le industrie pagavano ai pro-
pri lavoratori costrinsero la nobiltà terriera a pagare sti-
pendi ugualmente alti ai propri lavoratori agricoli.
L’aristocrazia attaccò le industrie criticando il tenore di
vita delle masse di lavoratori.
31
secondo cui nelle fabbriche lavoravano donne e bambini,
che, prima di andare a lavorare in tali fabbriche, viveva-
no in condizioni del tutto soddisfacenti, è una delle più
grandi bugie della storia.
34
al villaggio un piacevole Biergarten come quello che ab-
biamo qui a Berlino, un posto dove ci si può sedere, bere
della birra e ascoltare musica». Questa è una storia rac-
contata dal punto di vista del principe Bismarck, il dato-
re di lavoro. Non rispecchiava, certamente, il punto di
vista di tutti i suoi dipendenti. Essi andarono a lavorare
nelle fabbriche perché l’industria offriva loro stipendi
più elevati e aumentava il loro tenore di vita a livelli sen-
za precedenti.
36
Vi sono persone in diversi Paesi che considerano molto
ingiusto che un uomo che deve mantenere una famiglia
con svariati figli percepisca lo stesso stipendio di un uo-
mo che deve provvedere solo a sé stesso. Ma la questione
non è esattamente se l’imprenditore debba assumersi
delle responsabilità maggiori in base alla dimensione
della famiglia del dipendente.
38
un’azienda d’assicurazioni, quel denaro va a finire nelle
mani di un imprenditore, un uomo d’affari, e permette a
costui di iniziare e realizzare progetti che fino a un gior-
no prima non avrebbe potuto cominciare, giacché il capi-
tale necessario non era disponibile.
40
sa secondo la quale gli operai diventavano sempre più
poveri, che le masse diventavano sempre più indigenti, e
che eventualmente la ricchezza di un Paese si sarebbe
concentrata nelle mani di pochi o addirittura nelle mani
di un singolo uomo. E, di conseguenza, le masse di ope-
rai impoveriti finalmente si sarebbero ribellate e avreb-
bero espropriato le ricchezze degli abbienti proprietari.
Secondo questa dottrina di Marx, non vi può essere al-
cuna opportunità, alcuna possibilità all’interno del si-
stema capitalista per il miglioramento delle condizioni
dei lavoratori.
41
masse non siano migliorate in una maniera del tutto sen-
za precedenti. Tutti questi progressi degli ultimi ottanta
o novant’anni sono stati raggiunti a dispetto dei pronosti-
ci e delle previsioni di Karl Marx. Ciò si deve al fatto che,
per i socialisti marxisti, le condizioni dei lavoratori non
sarebbero mai potute migliorare. Essi seguivano una fal-
sa teoria, la famosa “Legge di Ferro dei Salari” – una
legge che stabiliva che gli stipendi dei lavoratori, nel si-
stema capitalista, non avrebbero mai superato
l’ammontare di denaro necessario affinché essi potessero
mantenersi in vita per essere poi in grado di lavorare
all’industria.
42
quantità di cibo, si ridurrà il numero di organismi e mi-
crobi in generale. L’uomo, invece, è diverso. Anche il la-
voratore – a dispetto del fatto che i marxisti non lo rico-
noscano – ha bisogni umani che vanno oltre il cibo e la
riproduzione della propria specie. Un aumento reale dei
salari comporta non solo una crescita demografica, ma
anche, e innanzitutto, un aumento del tenore di vita me-
dio. Ecco il motivo per cui oggi abbiamo un tenore di
vita più elevato nell’Europa occidentale e negli Stati Uni-
ti rispetto a quello delle nazioni in via di sviluppo, come,
ad esempio, quelle del continente africano.
43
Dovete ricordare che, nell’ambito delle politiche econo-
miche, non esistono miracoli. Avrete letto nei giornali e
avrete sicuramente seguito alcune conferenze sul cosid-
detto “miracolo economico italiano” 2 – ossia della ripresa
economica dell’Italia dopo la sua sconfitta e la sua di-
struzione nella Seconda guerra mondiale. Ma non è stato
affatto un miracolo. È stata la semplice applicazione dei
principi dell’economia di libero mercato, dei metodi del capi-
talismo, anche se essi non sono stati seguiti del tutto e/o
fino in fondo. Ogni singolo Paese può sperimentare il
medesimo “miracolo” della ripresa economica, ma devo
ribadire che la ripresa economica non è assolutamente
derivata dal miracolo; essa nasce dall’adozione – e ne è il
risultato – di politiche economiche salde.
44
SECONDA LEZIONE
IL SOCIALISMO
Mi trovo qui, nella città di Buenos Aires, in qualità di
invitato del Centro de Difusión Economía Libre3 (in italiano:
Centro di Diffusione Economia Libera). Che cos’è l’economía
libre? Cosa significa questo sistema di libertà economica?
La risposta è semplice: si tratta dell’economia di mercato,
si tratta del sistema nel quale la cooperazione tra indivi-
dui nella divisione sociale del lavoro viene raggiunta
grazie al mercato. Questo mercato non è un posto; è un
processo, è il modo in cui, tramite acquisti e vendite, tra-
mite la produzione e il consumo, gli individui contribui-
scono al funzionamento sistemico della società.
45
Questo è il significato di libertà economica: che
l’individuo si trova in una posizione di essere capace di
scegliere in che modo vorrebbe integrarsi nella società.
L’individuo può scegliere la sua carriera, è libero di fare
esattamente ciò che desidera fare.
47
to risultare sgradito agli uomini al potere.
48
Credono che i capitani dell’industria, gli uomini d’affari
e gli imprenditori siano i veri padroni del sistema eco-
nomico. Ma questa non è altro che un’illusione. I veri
padroni del sistema economico sono i consumatori. E se i
consumatori decidono di non dare più il loro sostegno
economico a un settore di un determinato business, questi
imprenditori saranno costretti o ad abbandonare la rile-
vante posizione previamente occupata nel sistema eco-
nomico o a adeguare le proprie azioni ai desideri e alle
richieste dei consumatori.
49
uno dei suoi brillanti saggi “Ce qu’on voit et ce qu’on ne
voit pas” (in italiano, “Ciò che si vede e ciò che non si ve-
de”, pubblicato dall’Istituto Liberale). Per poter com-
prendere il funzionamento di un sistema economico
dobbiamo considerare e analizzare non solo quei feno-
meni che si possono vedere chiaramente, ma anche quei
fenomeni che non possono essere percepiti direttamente.
Per esempio, un ordine impartito da un capo a un fatto-
rino può essere sentito da tutti coloro che sono presenti
in quella stanza. Ciò che non si può sentire, invece, sono
gli ordini impartiti dai consumatori al capo.
COMANDANO I CONSUMATORI
Il fatto è che, nel sistema capitalistico, i veri padroni sono
i consumatori. Il sovrano non è lo Stato, sono le persone.
E la prova di ciò è il fatto che gli individui hanno il diritto
di comportarsi in maniera folle. Questo è il privilegio del
sovrano. Egli ha il diritto di commettere errori e nessuno
può impedirglielo; ma, certamente, egli dovrà successi-
vamente pagare per i suoi errori. Quando diciamo che il
consumatore è supremo o che il consumatore è sovrano
non intendiamo dire che egli è un individuo in grado di
sapere ogni singola volta ciò che è meglio per sé stesso. I
consumatori spesso acquistano o consumano beni che
non dovrebbero comprare o consumare.
50
cui un sistema di capitalismo di Stato, per mezzo del
controllo dei consumi, può impedire alle persone di fare
del male a loro stesse. L’idea di un governo come
un’autorità paternalista, come un guardiano universale,
è l’idea di coloro che difendono il socialismo.
51
dicono: «Più importanti del corpo sono la mente e
l’anima, e l’uomo fa molto più male a sé stesso quando
legge cattivi libri, quando ascolta pessima musica e
quando guarda scadenti film. Pertanto, è un dovere del
governo impedire alle persone di commettere questi er-
rori».
53
può sempre trovare un modo per provare a far cambiare
idea ai suoi cari concittadini. Può cercare di persuaderli,
di convincerli, ma non può costringerli usando la forza,
la forza del potere di polizia governativo.
54
rò per molto più tempo.
55
Egli considerava suoi pari solo gli aristocratici degli altri
Paesi – quelli, ad esempio, d’Italia, d’Inghilterra e della
Germania.
56
nella ricchezza, differenze che i marxisti hanno erronea-
mente considerato equivalenti alle vecchie differenze che
vi erano tra gli uomini nelle società basate sullo status.
LA MOBILITÀ SOCIALE
Le differenze all’interno di una società capitalista non
sono uguali a quelle che esistono in una società sociali-
sta. Nel Medioevo – e in molti Paesi anche nei periodi
successivi – una famiglia aristocratica di grande ricchez-
za avrebbe potuto rimanere una famiglia di duchi per
centinaia e centinaia di anni, indipendentemente dalla
qualità, dai talenti, dal carattere e dal valore morale dei
suoi membri. Nelle condizioni della moderna società ca-
pitalista, invece, vi è ciò che è stato descritto dai sociologi
come “mobilità sociale”. Il principio motore di questa
mobilità sociale, secondo il sociologo ed economista ita-
liano Vilfredo Pareto, è “la circulation des élites”. Ciò si-
gnifica che ci saranno sempre delle persone ricche e poli-
ticamente importanti che si troveranno in cime alla scala
sociale, ma che questi individui – queste élites – sono in
continuo cambiamento.
57
discendenti di quelle che furono le più eminenti famiglie
d’Europa ottocento o mille e più anni fa. I Capetingi di
Bourbon – che a lungo governarono qui in Argentina –
furono una casa reale già nel distante decimo secolo.
Questi re governarono un territorio oggi conosciuto co-
me Île-de-France, e ampliarono il loro regno una genera-
zione dopo l’altra. Ma in una società capitalista vi è una
mobilità continua – i poveri diventano ricchi e i discen-
denti di quei ricchi successivamente perdono la loro ric-
chezza e diventano poveri.
58
pevolizzare soltanto sé stesso se non dovesse riuscire a
raggiungere la posizione sognata.
LA PIANIFICAZIONE GOVERNATIVA
60
centrale o la libertà degli individui di ideare i propri pia-
ni, di portare avanti i propri progetti e sogni personali.
L’individuo pianifica la propria vita, ogni giorno, cam-
biando i progetti quotidiani a proprio piacere.
62
possa essere ricercata e sviluppata. Questa è una cosa
veramente molto difficile da fare, perché soltanto il
gruppo all’apice del governo – o il supremo dittatore
stesso – possiede il potere di prendere decisioni. E se
queste persone – per pigrizia o per l’età avanzata, o per-
ché semplicemente non sono particolarmente brillanti e
istruite – sono incapaci di capire l’importanza della nuo-
va idea, allora il nuovo progetto non verrà portato avan-
ti.
63
guida del generale Foch successivamente sconfissero i
tedeschi – si resero conto dell’importanza dell’aviazione
per gli scopi militari. Lo Stato maggiore generale tedesco
disse: «L’aviazione è semplicemente un’attività piacevo-
le, è adatta agli oziosi. Da un punto di vista militare, solo
gli Zeppelin sono importanti», e lo Stato maggiore fran-
cese condivideva la stessa opinione.
64
guardano sempre al passato e che molto raramente han-
no dimostrato di avere il talento per scoprire nuovi geni.
È questa la grande differenza tra un sistema di “pianifi-
cazione”, e un sistema nel quale ognuno può pianificare
e agire per conto proprio.
65
un manicomio. Dunque, tutto questo entusiasmo da par-
te della generazione emergente di pittori, poeti, musici,
giornalisti e attori in favore del socialismo è basato su
un’illusione. Ci tengo a sottolinearlo perché questi gruppi
sono tra i più fanatici sostenitori dell’ideologia socialista.
IL CALCOLO ECONOMICO
66
i fattori di produzione – le materie prime, i macchinari,
gli strumenti – e per il fattore umano della produzione,
ovvero i salari dovuti ai fornitori della manodopera.
Questo tipo di calcolo fatto dall’imprenditore non può
essere concluso in assenza di prezzi forniti dal mercato.
68
L’ESPERIMENTO SOVIETICO
69
potrebbe essere la scomparsa del cancro. Questo esperi-
mento può essere ripetuto con molteplici animali della
stessa specie e che soffrono della stessa patologia. Se il
farmaco viene usato per alcuni degli animali ma non per
altri, è possibile successivamente confrontare i risultati.
Non è possibile farlo nell’ambito dell’azione umana. Non
vi sono esperimenti di laboratorio per quanto riguarda
l’azione umana.
71
TERZA LEZIONE
L’INTERVENTISMO
Una frase famosa e spesso citata recita: «Il governo mi-
gliore è quello che governa il minimo possibile». Io non
credo che questa sia una giusta descrizione delle funzio-
ni di un buon governo. Il governo dovrebbe occuparsi di
tutte le materie per le quali è necessario e dovrebbe, inol-
tre, svolgere i compiti per i quali è stato istituito.
72
Se io dicessi che la benzina è un liquido utilissimo, utile
per svariati fini, ma che ciononostante non la berrei mai
perché non lo riterrei sensato, ciò non vorrebbe dire che
sono un nemico della benzina. Io non odio la benzina.
Dico soltanto che la benzina è molto utile per svariati
propositi, ma non per altri.
LE AZIENDE DI STATO
74
Per il governo le condizioni sono altre. Il governo può
andare avanti in deficit, perché dispone del potere di tas-
sare le persone. E se i contribuenti sono favorevoli a pa-
gare tasse più elevate affinché il governo possa gestire
un’impresa che subisce continue perdite – cioè, a gestire
un’azienda in una maniera meno efficiente rispetto a ciò
che farebbe un’istituzione privata – e se le persone accet-
tano queste perdite, allora l’impresa andrà avanti con la
sua attività.
75
mercato.
79
viene a conoscenza del fatto che la popolazione si lamen-
ta dell’aumento del prezzo del latte. Il latte è senza dub-
bio un alimento molto importante, soprattutto per i
bambini. Di conseguenza, il governo fissa un prezzo
massimo per il latte, un prezzo che è inferiore a quello
che sarebbe il potenziale prezzo di mercato. Dopodiché il
governo dice: «ora abbiamo sicuramente fatto tutto ciò
che era necessario affinché i genitori poveri possano ac-
quistare tutto il latte necessario per alimentare i loro
bambini».
82
to potrete venderne di più».
87
pio, avesse avuto bisogno di più soldi avrebbe dovuto
dire: «Sono molto malato, ho bisogno di un urgentissimo
intervento chirurgico e l’operazione costa cinquecento
marchi». Dopodiché avrebbe dovuto chiedere al führer
del distretto (il Gauführer o Gauleiter) se fosse autorizzato
a prelevare una somma più elevata rispetto al suo sti-
pendio standard. I prezzi non erano più prezzi, i salari
non erano più salari: essi erano termini quantitativi in un
sistema socialista.
90
Consideriamo il caso di due genitori i cui figli sono anda-
ti via di casa dopo aver superato i vent’anni d’età, o do-
po essersi sposati o trasferiti per motivi di lavoro. Nor-
malmente questi genitori andrebbero a vivere in appar-
tamenti più piccoli ed economici. Questa necessità smet-
te di esistere quando vengono imposti controlli sugli af-
fitti.
92
È completamente assurda l’idea secondo cui ci sarebbe
un terzo sistema – che si troverebbe a metà strada tra il
socialismo e il capitalismo, come dicono i suoi sostenitori
–, un sistema che si discosterebbe sia dal socialismo sia
dal capitalismo, ma che nonostante ciò avrebbe tutti i
vantaggi ed eviterebbe tutti gli svantaggi di entrambi i
sistemi.
94
frivano di determinate patologie erano del tutto convinte
che sarebbero guarite attraverso il contatto fisico del re,
per mano del re. I medici erano normalmente più bravi,
ma nonostante ciò mandavano i loro pazienti dal re.
97
QUARTA LEZIONE
L’INFLAZIONE
Se l’offerta di caviale fosse abbondante quanto quella di
patate, il prezzo del caviale – cioè, il rapporto di scambio
tra il caviale e il denaro, o tra il caviale e altri beni – cam-
bierebbe considerevolmente. In tal caso, uno potrebbe
ottenere il caviale con un livello molto minore di sacrifi-
cio rispetto a quello che è necessario attualmente per far-
lo.
98
naria dell’inflazione non sarebbe l’incremento nella
quantità di moneta, bensì l’aumento dei prezzi.
STAMPARE IL DENARO
100
Non esistono scorciatoie per risolvere i problemi finan-
ziari di un governo; se ha bisogno di denaro, deve otte-
nerlo attraverso la tassazione dei suoi cittadini (o, sotto
determinate condizioni, prendendolo in prestito da per-
sone che dispongono di denaro). Ma molti governi, pos-
siamo dire anche la maggioranza dei governi, pensano che
vi sia un metodo alternativo per ottenere il denaro neces-
sario: semplicemente stampandolo.
103
saranno sempre alcuni prezzi che variano più veloce-
mente, che aumentano o scendono molto di più rispetto
ad altri. Vi è anche una ragione per questo.
104
Essi formano il secondo gruppo. E il secondo gruppo
considera l’inflazione un fenomeno molto positivo per i
propri affari. Perché non sarebbe così? Non è meraviglio-
so poter vendere di più? Per esempio, il proprietario di
un ristorante vicino alla fabbrica di munizioni dirà: «È
veramente meraviglioso! Gli operai della fabbrica hanno
più soldi, sono più numerosi e ‘finanziano’ il mio risto-
rante. Sono veramente molto contento di tutto ciò». Egli
non avrebbe alcun motivo per pensarla diversamente.
107
AL GOVERNO NON PIACE TASSARE
108
vette chiedere alla Banca centrale come essa avrebbe tro-
vato e consegnato quel denaro: semplicemente lo stam-
pò.
IL GOLD STANDARD
112
Oggi la maggioranza delle persone ritiene sia ridicolo
parlare di un ritorno al gold standard. Negli Stati Uniti,
per esempio, verrebbe considerato praticamente un so-
gnatore chi dicesse che “prima o poi gli Stati Uniti do-
vranno ritornare al gold standard”.
INFLAZIONE E STIPENDI
118
I sindacati sono diventati abbastanza coscienti
dell’importanza dell’indicizzazione. Di conseguenza, que-
sto metodo di riduzione della disoccupazione che il go-
verno della Gran Bretagna ha inaugurato nel 1931 – e che
è stato poi adottato da quasi tutti i governi importanti –,
questo metodo per “risolvere la disoccupazione”, oggi
non funziona più.
124
QUINTA LEZIONE
125
“arretrati”, perché non potevano confrontare le condi-
zioni del proprio Paese con quelle dei Paesi nei quali le
condizioni erano più soddisfacenti.
126
Basterebbe che un operaio americano visitasse un altro
Paese – ad esempio, l’Italia, Paese d’origine di tanti lavo-
ratori americani – per scoprire che non sono le sue quali-
tà personali, bensì le condizioni esistenti all’interno di un
Paese, a fare sì che la sua remunerazione sia più elevata.
130
Ci sarebbero voluti tanti, tantissimi decenni prima che
questi Paesi potessero arrivare allo stesso livello di svi-
luppo tecnologico raggiunto dalla Gran Bretagna
cent’anni prima di loro. Ma il grande evento che aiutò
tutti questi Paesi fu l’investimento estero.
131
Proseguendo nella risposta a questo autore britannico,
Herbert Spencer aggiunse: «Lei dice che i tedeschi sono
molto più avanzati rispetto alla Gran Bretagna. Ma
guardi la Germania. Addirittura, Berlino, la capitale del
Reich tedesco, la capitale del Geist, sarebbe completamen-
te al buio, se una compagnia britannica non avesse inva-
so il Paese e illuminato le strade».
133
OSTILITÀ AGLI INVESTIMENTI ESTERI
134
avrebbe semplicemente dichiarato di non voler più pa-
gare i debiti contratti dal governo precedente, il governo
zarista.
138
Penso di essere riuscito a spiegare con chiarezza che le
politiche americane non sono esempi degni di essere imi-
tati dagli altri Paesi. La politica che ho menzionato pre-
cedentemente è peggio che sbagliata – è folle. L’unica co-
sa che mi piacerebbe aggiungere è che un Paese ricco
può permettersi un maggior numero di politiche sbaglia-
te rispetto a un Paese povero.
140
I PAESI IN VIA DI SVILUPPO HANNO BI-
SOGNO DI CAPITALE
145
tivo ha portato e rafforzato una tendenza a salari più
elevati in quei Paesi.
146
Detto ciò, sono totalmente d’accordo sul fatto che
l’obiettivo finale debba essere quello di incrementare il
tenore di vita in tutti i Paesi. Ma non sono d’accordo sul-
le misure da adottare per raggiungerlo. Quali misure ef-
fettivamente contribuiranno a raggiungere questo obiet-
tivo?
148
SESTA LEZIONE
LA POLITICA E LE IDEE
Nel periodo conosciuto come Illuminismo, negli anni in
cui i nordamericani ottennero la loro indipendenza, e,
alcuni anni dopo, quando le colonie spagnole e porto-
ghesi divennero nazioni indipendenti, il sentimento pre-
valente nella società occidentale era quello ottimista.
149
guerre e che le rivoluzioni non sarebbero state più neces-
sarie. Queste aspettative non furono realizzate.
Questa meta finale, alla quale tutti gli uomini onesti de-
vono dedicarsi, è il benessere dell’intera nazione, e anche
quello delle altre nazioni – questi leader politici e morali
erano completamente convinti che una nazione libera
non potesse interessarsi della conquista di altri Paesi.
Ritenevano che le lotte tra i partiti fossero circostanze
normali, che fosse perfettamente normale l’esistenza di
divergenze d’opinione riguardo ai metodi migliori con
cui condurre gli affari di Stato.
157
È ovvio che siamo più pratici; le persone oggi non parla-
no di libertà, bensì di un aumento dei prezzi delle arachidi.
Se questo è pratico, allora è evidente che i Parlamenti
sono cambiati considerevolmente, ma certo non in me-
glio.
159
La dittatura, ovviamente, non è la soluzione ai problemi
economici; e non è nemmeno la risposta ai problemi del-
la libertà. Un dittatore può iniziare la sua carriera politi-
ca facendo ogni genere di promessa, ma, essendo un dit-
tatore, necessariamente non le manterrà.
L’INFLAZIONE E L’INTERVENTISMO
HANNO DISTRUTTO L’IMPERO ROMA-
NO
161
dell’avvento del capitalismo moderno.
Tutto ciò che accade nel mondo sociale dei nostri tempi è
il frutto di idee: le cose buone e le cose brutte. Bisogna
combattere le cattive idee. Dobbiamo lottare contro tutti
gli aspetti che non ci piacciono nella vita pubblica. Dob-
biamo sostituire le idee sbagliate con idee migliori. Dob-
biamo respingere tutte quelle dottrine che promuovono
166
la violenza sindacale. Dobbiamo opporci alla confisca
della proprietà privata, al controllo dei prezzi,
all’inflazione e a tutti quei mali che ci affliggono.
168
169
Scoprire il liberalismo
170
morale. "Da quando sono i professori a dovermi dire cosa è
giusto e cosa è sbagliato?", mi chiedevo.
Capii che non era così quando, durante una festa noiosa,
un compagno mi chiese: "Ale, sai dirmi cosa fece di buono il
fascismo?"
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Sapeva che ero "di destra". Non seppi davvero rispon-
dergli. La sera stessa cercai su internet in ogni sito cosa
avesse fatto il fascismo. Non riuscii a trovare una sola
cosa positiva.
Una delle frasi che ho sentito più spesso negli ultimi anni
è stata: "Grazie a te/voi, ho finalmente capito essere liberale.
Lo sono sempre stato, ma non sapevo di esserlo."
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ne di uscire dallo schema destra-sinistra.
Cos’è il liberalismo?
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Non si può rinunciare al liberalismo nel nome del prag-
matismo momentaneo, perché le scelte prese con la cecità
del breve termine impediscono che nel lungo termine ci
siano pace, prosperità e libertà.
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Abbiamo raccolto con cura gli aforismi celebri, i dati sul-
la nostra situazione, le storie delle vittorie del liberalismo
nel passato o negli altri paesi e i migliori testi per accen-
dere la luce della rivoluzione liberale che illuminerà
l’Italia. Così come per molti altri nostri contenuti, in que-
sto libro leggerai idee che parlano anche di te e dei tuoi
valori.
Detto ciò, spero che questa lettura sia stata di tuo gradi-
mento e ti invito a visionare i nostri altri libri e i moltis-
simi contenuti gratuiti sul nostro sito.
Alla prossima,
Alessio Cotroneo
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