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Illuminismo (meglio il luismo)

L’illuminismo è un movimento politico, culturale e sociale nato in


Inghilterra, sviluppatosi in Europa, ma che troverà una grand evoluzione
solo in Francia. Gli illuministi francesi, in questo periodo, partoriranno
idee che andranno ad influenzare quelle di tutti gli altri illuministi europei,
idee che non si limiteranno al campo della letteratura. Alla base
dell’illuminismo c’è un passato storico, ossia quello dell’antico regime, in
cui erano presenti privilegi politici e censure ecclesiastiche, soprattutto
nel campo scientifico (esempio Galileo). Nell’illuminismo la realtà viene
interpretata attraverso una osservazione diretta e l’uomo deve essere
libero di esprimere libertà in ogni campo. Ad esempio l’obiettivo della
scienza era progredire e per fare ciò si utilizzava la ragione. Da qui ci
riconduciamo al termine “illuminismo”, ossia la ragione che illumina le
tenebre del passato. Protagonista importante di questo periodo è
l’enciclopedia, ossia un testo di Diderot e D’alembert formato da 17
volumi, che parla delle conoscenze più moderne dell’epoca.
Nell’illuminismo si rifiuta il barocco e torna il linguaggio classico. Viene poi
stabilito il ruolo educativo dell’arte, ossia dire il vero con la massima
chiarezza. In questo periodo gli intellettuali hanno un ruolo
importantissimo: si incontrano nei caffè, nei salotti letterali, e discutono
delle loro idee rivoluzionarie. Inoltre si sviluppa il giornalismo, che non
solo diffonde notizie, ma critica la realtà dei fatti che racconta.
In questo periodo nascono alcuni grandi temi, come il meccanicismo e il
sensismo, secondo cui l’universo è un’immensa macchina guidata da leggi
ferree, che possono essere non solo studiare, ma anche previste. Anche
l’anima dell’uomo è regolata da leggi meccaniche. Nasce infatti un sapere
laico e secondo molti, anche i sentimenti erano regolati da leggi fisiche.
Un altro tema molto discusso è quello dello sviluppo della civiltà umana,
vista come un processo evolutivo che conduce a un futuro che può solo
migliorare e il mondo ha una visione molto più positiva. Le società
indigene con cui si entra a contatto attraverso le scoperte, vengono
chiamate “i selvaggi”. Nascono così due teorie: il mito del buon selvaggio
di Diderot e le teorie sulla pedagogia, espresse da Rosseau.

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