La procedura per la gestione della sicurezza dei ponti esistenti codificata dalle [LG] individua 3 FASI:
Le prime due FASI in particolare sono quelle che consentono di pervenire alla definizione delle condizioni di
sicurezza dei ponti e quindi di definire se un ponte possa o meno restare in servizio, con o senza limitazioni
d’uso/di traffico, o se debba essere sottoposto a interventi di manutenzione/rinforzo ed entro quale
intervallo di tempo e così via. Le prima due FASI inoltre consentono di fissare il tempo T-ZERO a partire dal
quale la gestione della sicurezza dei ponti potrà essere condotta secondo le moderne tecnologie e potranno
essere avviati i monitoraggi e i controlli in maniera sistematica in accordo alle stesse [LG].
Data la vastità del numero di ponti esistenti le [LG] individuano un approccio multilivello, suddividendo le
attività in livelli via via più raffinati e specifici: si comincia con valutazioni speditive e generalizzate a tutti i
ponti, con censimento, ispezione e classificazione e si prosegue con analisi e successivi approfondimenti,
opportunamente graduati, dei manufatti che presentano le maggiori criticità.
Si individuano 6 LIVELLI:
Livello 1: RILIEVO E ISPEZIONI Esteso a tutti i manufatti censiti al Livello 0; consiste nel rilievo
speditivo della struttura (tipologia, campate, lunghezza, struttura di spalle, pile, impalcato,
ecc.); caratteristiche geomorfologiche e idrauliche dell’area, compilazione delle schede di
rilievo e degrado e individuazione di potenziali condizioni di rischio connesse ad eventi
franosi o idrodinamici [compilare schede ALLEGATO “B”: 1-Descrittiva, 2-Fenomeni franosi
e idraulici, 3-Difettosità; per la compilazione si fa riferimento all’ALLEGATO “C” Schede
difettologiche che sono un manuale di come devono essere condotti il rilievo e la
valutazione dei difetti; per i ponti in c.a.p. a cavi post-tesi, particolarmente critici e
vulnerabili, si compila anche la scheda ALLEGATO “D”].
0. 1. CENSIMENTO E ISPEZIONE
La prima operazione da fare è il CENSIMENTO DEI PONTI; serve per definire compiutamente il patrimonio di
manufatti di competenza del Proprietario/Gestore; dato non sempre in possesso atteso il gran numero di
manufatti, l’esteso arco temporale di realizzazione e la vastità del territorio. Convenzionalmente le [LG] si
riferiscono solo ai ponti di luce complessiva superiore a 6 m; comunque anche gli altri, semplici scatolari in
c.a. o simili, potranno senz’altro essere censiti e inseriti nei data-base perché anche di essi il
Proprietario/Gestore deve avere contezza.
La raccolta dei dati da parte degli Enti Proprietari/Gestori consentirà di creare un data-base finalizzato a
catalogare il vasto patrimonio infrastrutturale esistente; è fondamentale inoltre che via via che sono
acquisiti documenti e dati sul singolo ponte il data-base venga aggiornato.
Le informazioni raccolte con il CENSIMENTO consentiranno di suddividere i ponti in macro-classi,
individuando un ordine di priorità secondo cui si procederà alle Ispezioni visive in situ e si avvieranno le
attività previste al Livello 1.
Il CENSIMENTO si basa su attività di ricerca documentale in relazione al manufatto e alla cartografia
tematica esistente; la ricerca deve essere approfondita e deve riguardare sia la documentazione tecnica
(progetto originario, prove e collaudi, cartografia, interventi manutentivi o di ispezione e monitoraggio
precedenti, ecc.) sia amministrativa e relativa al ruolo che l’opera d’arte riveste nella rete stradale.
Per ogni struttura è predisposta una “Scheda di censimento di Livello 0” secondo l’allegato A delle [LG],
strutturata in modo da raccogliere tutte le informazioni che poi potranno essere utilizzate per la
formazione dell’Archivio Informatico Nazionale delle Opere Pubbliche (AINOP) previsto dal D.M. 430 del
08/10/2019 del M.I.T.
Il livello successivo dell’approccio multilivello prevede le ISPEZIONI VISIVE di tutti i ponti inseriti nel
censimento eseguito al Livello 0; le ISPEZIONI VISIVE servono a verificare l’attendibilità delle informazioni
reperite nella fase precedente e a raccogliere altre informazioni sulle caratteristiche dell’opera oltre a
fornire una prima valutazione sul livello di degrado.
Le ISPEZIONI VISIVE devono essere condotte da personale qualificato (*) in quanto ci si deve attenere
procedure codificate e a metodologie standard di valutazione di ogni singolo parametro: è da tale
fotografia del manufatto che discende la definizione della Classe di Attenzione (CdA) del ponte, attraverso
la fase successiva di CLASSIFICAZIONE.
Le ISPEZIONI VISIVE prevedono la compilazione di apposite SCHEDE DI VALUTAZIONE attraverso le quali si
definiscono le caratteristiche morfologiche, materiche e strutturali del ponte, il suo stato di degrado e la
presenza o meno, e in quale misura, di criticità specifiche; inoltre si definiscono le condizioni
geomorfologiche e idrauliche dell’area e le potenziali condizioni di rischio per eventi franosi e idraulici.
(*) con apposito Regolamento approvato dal C.S.LL.PP., il M.I.T. definisce i requisiti che devono possedere
gli operatori qualificati quali “Ispettore di ponti di I e/o II livello”
2. CLASSIFICAZIONE
La CLASSIFICAZIONE è il cuore della procedura, consiste nella stima dei fattori di rischio associati ai ponti
censiti e ispezionati ai livelli 0 e 1 e conduce alla definizione della Classe di Attenzione del ponte.
Trattandosi di una valutazione speditiva e semplificata si parla di Classe di Attenzione e non di Rischio in
quanto per quest’ultimo sarebbero necessarie elaborazioni ed analisi più approfondite. La procedura
semplificata consente di stilare una prima classifica dei manufatti in modo da redigere un ordine di priorità
secondo cui si approfondiranno le indagini, verifiche e controlli e si programmeranno gli interventi
manutentivi e strutturali necessari.
Le [LG] individuano 5 CLASSI DI ATTENZIONE:
CLASSE ALTA
CLASSE MEDIO-ALTA
CLASSE MEDIA
CLASSE MEDIO-BASSA
CLASSE BASSA
Inoltre si individuano 4 tipologie di CLASSE DI ATTENZIONE per i ponti:
CdA STRUTTURALE
CdA SISMICA
CdA FRANE
CdA IDRAULICA
Come per i RISCHI, la definizione della CLASSE DI ATTENZIONE si basa su tre fattori
Pericolosità
Vulnerabilità
Esposizione
Ciascun fattore è poi definito in base ai parametri da cui dipende, suddivisi in primari e secondari.
In maniera codificata e guidata attraverso l’esame dei dati raccolti ai Livelli 0 e 1 si definiscono in
successione tutti i parametri che concorrono alla definizione della CLASSE DI ATTENZIONE per ciascuna
delle 4 tipologia elencate. Si tratta di una procedura articolata ma di rapida attuazione se sono disponibili i
dati richiesti per cui si ribadisce l’importanza che le attività di cui al Livello 0 e 1 siano svolte in maniera
scrupolosa, raccogliendo tutta la documentazione possibile ed eseguendo delle corrette ed esaustive
ispezioni visive.
3. VALUTAZIONI PRELIMINARI
Si estendono prioritariamente ai ponti a cui è stata attribuita una CdA Medio-Alta; nel caso di CdA Alta
infatti è necessario avviare immediate verifiche di sicurezza.
Consistono nel valutare attentamente i difetti e le criticità riscontrate nelle ispezioni visive e nello stimare
prioritariamente le risorse dell’opera in funzione delle norme di progetto, valutando il rapporto tra la
domanda di ogni singolo elemento del ponte (soletta, travi, pile ecc.) derivante dall’applicazione di carichi
previsti dalla norma vigente all’epoca della costruzione (e che ipoteticamente è stata rispettata: ecco
l’importanza di recuperare la documentazione progettuale originaria!) e la domanda ottenuta applicando i
modelli di traffico attualmente previsti dalla normativa vigente; per chiarezza, il parametro
potrebbe rappresentare il rapporto tra i momenti sollecitanti un determinato componente strutturale del
ponte esaminato, in condizioni di carico come da progetto originario (il regolamento Normale n. 8 del
14/09/1933) e in condizioni di carico come previste dalle nuove NTC2018.
4. VALUTAZIONI ACCURATE
Si tratta della consueta valutazione della sicurezza prevista dalle NTC2018 per gli edifici esistenti, da
svolgere con le procedure ivi indicate e integrate da quanto riportato nelle [LG].
SORVEGLIANZA E MONITORAGGIO
Le [LG] forniscono agli Enti P/G indicazioni, criteri e requisiti minimi delle procedure che è necessario
pianificare e attuare per la gestione della sicurezza dei ponti esistenti, in relazione alla Classe di Attenzione
determinata con l’attività descritta in precedenza (Livelli 0, 1 e 2).
Le procedure indicate tengono conto di quelle già presenti e attuate da alcuni Enti che gestiscono le
infrastrutture in modo da non richiedere modifiche eccessive e in modo che tutto il patrimonio derivante
dall’attività di monitoraggio e controllo pregresso possa costituire un utile bagaglio di conoscenza per i
manufatti, da implementare e aggiornare.
Le procedure prevedono sia attività di ispezione periodica che sistemi di monitoraggio strumentale
particolarmente consigliati per i ponti di CdA Alta o Medio-Alta.
Le ispezioni periodiche servono a dare informazioni sullo stato di condizione del ponte (diagnosi) con
riferimento alla struttura in elevazione e di fondazione e alle condizioni ambientali (geologiche e idrauliche)
e a desumere ipotesi di evoluzione delle condizioni attuale (prognosi). Queste informazioni, in uno a quelle
raccolte nell’attività di Livello 0, costituiscono il patrimonio di conoscenza che consente di:
- Migliorare la conoscenza del ponte;
- Aggiornare la CdA;
- Pianificare le attività manutentive/di consolidamento.
Gli strumenti del monitoraggio sono:
- Ispezioni periodiche ordinarie
- Ispezioni periodiche straordinarie
- Indagini non distruttive e/o semidistruttive
- Prove di carico statiche e rilievi della dinamica del ponte
- Monitoraggio strumentale
- Algoritmi di interpretazione dei dati
- Modelli strutturali
- Indici dello stato di condizione e di degrado
- Data-base informatici (BMS Bridge Managemente System)
Le [LG] forniscono indicazioni su tali attività, con un certo dettaglio, non esaustive ma da prendere come
riferimento per implementare le attività, secondo le più aggiornate e consolidate teorie relative e in linea
con i documenti/normative tecniche di comprovata validità, richiamate in parte nelle stesse [LG]. È indicato
come devono essere condotte le ispezioni periodiche con riferimento ai diversi aspetti che devono essere
osservati e descritti; quali metodologie di indagine adottare; le prove di carico statiche e i rilievi dinamici; il
monitoraggio strumentale SHM (Structural Health Monitoring), occasionale e periodico o permanente, con
riguardo ai diversi aspetti che è necessario controllare (strutture, attività sismica, aspetti geotecnici, franosi
e idraulici).
Il sistema di sorveglianza descritto nelle [LG] rappresenta il complesso delle attività che il
Proprietario/Gestore di un’opera d’arte deve attuare per garantirne la funzionalità e il mantenimento delle
condizioni di sicurezza.
Sono individuate modalità codificate per la raccolta, l’analisi e l’interpretazione dei dati, finalizzati alla
programmazione della manutenzione ordinaria e straordinaria e al conseguente aggiornamento della
Classe di Attenzione del ponte. Si tratta di veri e propri manuali e procedure operative che prevedono lo
sviluppo dei seguenti aspetti:
- Come deve essere organizzato il sistema di sorveglianza (cfr. UNI ISO 55000 “Gestione dei
Beni”/Asset Management)
- Come devono essere identificati i ponti e gli elementi costruttivi
- Come catalogare i difetti (cfr. Allegato C - Schede difettologiche)
- Cosa devono contenere le schede descrittive delle ispezioni visive (cfr. Allegato B)
- Come condurre ispezioni straordinarie, eseguire prove sui materiali e prove di carico o rilievi
dinamici
- Come svolgere il monitoraggio
- Quali caratteristiche devono avere i modelli interpretativi dei dati raccolti
- Quali caratteristiche deve avere il software per l’archiviazione dei dati (per l’archiviazione,
l’elaborazione dei dati secondo i modelli interpretativi e per agevolare la conseguente attività
decisionale).
Il sistema di identificazione
Ha lo scopo di consentire l’associazione dei dati e delle informazioni provenienti dal sistema di sorveglianza
allo specifico ponte e in particolare agli elementi costitutivi del ponte, che infatti viene ad essere suddiviso
in componenti ciascuno dei quali identificato da un codice.
L’identificazione è a più livelli: Nazionale, di Rete e di Opera interconnessi e legati all’Archivio Informatico
Nazionale delle Opere Pubbliche (AINOP)
La scomposizione del ponte in componenti consente di implementare facilmente un modello BIM che può
esso stesso contenere il modello agli elementi finiti o comunque essere interconnesso con i modelli
strutturali e con il sistema di gestione del ponte (BMS).