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Fig. 1 – Schema
fondamentale di un
condensatore
Fig. 3 – Modelli
equivalenti per ESR ed
ESL
Questi due parametri hanno l’e etto di aumentare indebitamente l’impedenza del
condensatore all’aumentare della frequenza, e dipendono dalla costruzione del
condensatore.
Inoltre, la non idealità dei materiali dielettrici posizionati tra le armature, così come le
caratteristiche dei materiali plastici impiegati per la realizzazione del contenitore esterno,
contribuiscono a rendere imperfetto l’isolamento tra le armature, che può essere
immaginato come una resistenza di elevato valore in parallelo al condensatore ideale.
Fig. 4 – Modello
equivalente per la
resistenza
d’isolamento
Questa resistenza ha l’e etto di produrre una certa corrente di perdita, che rappresenta
un problema specialmente quando la di erenza di potenziale tra le armature è notevole in
quanto tende ad aumentare la dissipazione di calore del dispositivo (questo fenomeno è
indicato dai produttori mediante il fattore di dissipazione). In de nitiva, un condensatore
reale può essere quindi rappresentato da un circuito equivalente come quello in gura.
11 12 15 18 22 27 33 39 47 56 68 82
10 11 12 13 15 16 18 20 22 24 27 30
33 36 39 43 47 51 56 62 68 75 82 91
A causa dei processi costruttivi e delle limitazioni imposte dai materiali usati, ogni
condensatore è a etto da una certa tolleranza, che esprime il massimo scostamento
percentuale della capacità e ettiva rispetto a quella nominale. Valori comuni di tolleranza
vanno dal ±5% al ±20% per i tipi più di usi, mentre sono disponibili condensatori a
tolleranza del ±2% o inferiore per applicazioni di precisione. La tolleranza viene indicata
dal costruttore numericamente o attraverso un codice alfabetico stampato sul
condensatore (i valori più bassi sono espressi come variazione relativa in capacità
piuttosto che in percentuale).
Codice Tolleranza
C ±0,25 pF
D ±0,5 pF
F ±1%
G ±2%
J ±5%
K ±10%
M ±20%
Z -20%/+80%
La tipologia del dielettrico impiegato, così come la costruzione del condensatore, sono
alla base delle caratteristiche di ciascun dispositivo; sta quindi al progettista scegliere il
condensatore più adatto per la data applicazione, considerando che non esiste il
“condensatore ideale”.
Molto di usi, specialmente per le applicazioni ad alta frequenza, sono i dielettrici a base
ceramica come i condensatori ceramici a disco, i condensatori ceramici multistrato ed i
condensatori ceramici NP0. I primi, prodotti con capacità no all’ordine del microfarad,
hanno generalmente tolleranza elevata ( no al ±20%) e scarsa stabilità termica, aspetti che
ne precludono l’utilizzo in circuiti che richiedano stabilità o precisione.
Fig. 6 – Alcuni condensatori ceramici
Al contrario, i dispositivi denominati NP0 sono prodotti per valori di capacità più
modesti, ma hanno coe ciente termico nullo e tolleranze inferiori, unitamente ad un
basso fattore di dissipazione. Sono quindi scelti per assicurare miglior stabilità e
precisione.
Grazie alle loro contenute ESR ed ESL, rispettivamente intorno ai 10 mΩ e ai 500 pH,
i condensatori ceramici risultano largamente impiegati in circuiti ad alta frequenza e
costituiscono la scelta per eccellenza del bypass delle alimentazioni nei circuiti che lo
richiedono. Per quest’applicazione sono generalmente impiegati dispositivi con capacità
comprese tra i 10 nF e i 100 nF, di tipo a disco o multistrato dal momento che non è
richiesta particolare stabilità. I produttori di circuiti integrati raccomandano il loro
utilizzo nelle immediate vicinanze del circuito integrato interessato al bypass.
Un aspetto indesiderato dei condensatori ceramici è il loro modesto comportamento
piezoelettrico. Infatti, se sollecitati sicamente da urti o vibrazioni, sono capaci di
produrre una piccola tensione di rumore.
Fig. 7 – Segnale prodotto per e etto piezoelettrico da un
condensatore ceramico multistrato da 1 µF percosso
violentemente
KT Film di poliestere
KP Film di polipropilene
KS Film di polistirene
Fig. 11 – Collegameni in
antiserie (le due
alternative sono
equivalenti)
Nonostante siano disponibili solo per modesti valori di capacità, i condensatori a mica
e a vetro multistrato sono in grado di fornire un’elevatissima stabilità termica, basse
tolleranze (±0,5%) e grandi resistenze d’isolamento. Pertanto, questi condensatori
trovano larga applicazione nei circuiti ad alta frequenza dove sia richiesta stabilità e
precisione. I condensatori a vetro multistrato sono impiegati per applicazioni militari ad
alta a dabilità dove sia richiesta insensibilità alle radiazioni nucleari.
Quando l’elevata rigidità dielettrica e l’economicità sono preferiti alle altre
caratteristiche si fa uso dei condensatori a carta in olio (paper in oil, PIO), dove il
dielettrico è costituito da un nastro di carta impregnato in olio minerale o di ricino.
Questi condensatori, di usi in passato, hanno il vantaggio di risultare relativamente
economici alla produzione e resistenti alle alte tensioni, aspetti che li rendono utili nel
rifasamento dei motori. D’altro canto, presentano tipicamente ESR ed ESL considerevoli,
unitamente ad una scarsa resistenza d’isolamento che può peggiorare nel tempo a causa
della tendenza della carta ad assorbire umidità. Vengono generalmente prodotti con
amplie tolleranze (±10%; ±20%) dal momento che, per costituzione, non sono in grado di
garantire una buona stabilità termica.
Autore:
bsproj
Appassionato di musica e progettazione elettronica.
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Applicazioni e formule dei condensatori di
accoppiamento
Guida pratica all’uso e al dimensionamento dei condensatori di
accoppiamento nel settore audio
Il condensatore di
accoppiamento agisce
come un ltro passa-
alto del primo ordine
Nel caso degli ampli catori a BJT o a JFET, questa corrisponde approssimativamente al
parallelo delle due resistenze del partitore della base(nota) o alla resistenza sul gate. Nel caso degli
ampli catori operazionali non-invertenti, la resistenza d’ingresso corrisponde al valore del
resistore tra morsetto non-invertente e massa, mentre nel caso degli ampli catori operazionali
invertenti corrisponde al resistore collegato tra ingresso e morsetto invertente (che è una massa
virtuale).
1
fc = (1)
2πRi Cc
(dove è stata volutamente trascurata, in senso conservativo, la resistenza d’uscita della sorgente).
Alla frequenza di taglio, il segnale risulta già attenuato di circa −3 dB e presenta una rotazione di
fase di circa 45° rispetto alle alte frequenze.
Inoltre, quando sono presenti più stadi accoppiati in alternata con più condensatori, questi
possono interagire tra loro generando, alla frequenza di taglio, un’attenuazione complessiva
ancora maggiore.
Per questi motivi, e anche tenendo conto delle loro tolleranze costruttive (che si aggirano spesso
intorno al ±10%), i condensatori di accoppiamento in alternata dovrebbero essere dimensionati
a nché la frequenza di taglio del ltro sia molto inferiore rispetto al limite inferiore della banda di
frequenza che si desidera trasferire.
Per esempio, se si desidera trasferire un segnale audio che ha una banda di frequenze compresa
tra 20 Hz e 20 kHz, allora si potrebbe scegliere una frequenza di taglio di 2 Hz, che è dieci volte
minore rispetto al limite inferiore della banda del segnale.
Studiando la f unzione di trasferimento del ltro e ricavandone il modulo, otteniamo
un’equazione che ci permette di conoscere l’attenuazione introdotta dal ltro al variare della
frequenza:
1 1
|Av | = = (2)
√1 + (2πf R C )−2 √1 + (f /f )2
i c c
Questa equazione permette di dimostrare che, se scegliamo una frequenza di taglio dieci volte
minore rispetto alla minima frequenza del segnale, ovvero se fc /f = 1/10 , l’attenuazione vale
appena −0,04 dB anziché −3 dB.
1
Cc ⩾ (3)
2πfc Ri
dove f è la frequenza di taglio del ltro passa-alto, che dovrebbe essere molto inferiore rispetto
c
alla minima frequenza del segnale che si intende trasferire, e Ri è la resistenza d’ingresso dello
stadio successivo.
Se si sceglie una frequenza di taglio di 2 Hz, si giunge ad una semplice equazione facile da
ricordare:
80 ∣ Cc in microfarad
Cc ⩾ ∣
Ri ∣ Ri in chiloohm
per cui se la resistenza d’ingresso dello stadio successivo vale, per esempio, 50 kΩ, la capacità del
condensatore di accoppiamento dovrebbe essere di almeno 80/50 = 1,6 microfarad. (Si noti che
questa equazione non ha alcun signi cato sico, ma è utile per un rapido calcolo mnemonico.)
Autore:
bsproj
Appassionato di musica e progettazione elettronica.
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