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Sindacato Lavoratori Comunicazione Roma 20 Giugno 2011

Ai Segretari Generali SLC-CGIL territoriali Ai responsabili TLC territoriali

Oggetto: delibera Agcom n. 301/11/CONS su Regolamentazione servizi di accesso reti NGN.

Care/i compagne e compagni, stata recentemente pubblicata la nuova delibera AGCOM in materia di reti NGN, provvedimento su cui lAutorit ha prorogato di ulteriori giorni la vecchia consultazione a cui come SLC-CGIL e CGIL partecipammo (vi inviamo in allegato il documento che spedimmo allepoca e che mandammo anche a voi). In particolare come leggerete dallallegato B alla nuova delibera n. 301/11/CONS, diverse nostre proposte sono state riconosciute come valide. In particolare: sulla remunerazione degli investimenti e sulla differenziazione del risk premium anche in relazione allincentivazione a forme evolute di utilizzo virtuale delle risorse di rete e comunque non escludendo, anzi favorendo, anche forme di coinvestimento tra pi operatori; sulla costruzione di indici - per identificare le aree a forte concorrenza con quelle a media concorrenza (definizione prima assente ed ora riconosciuta proprio su nostra proposta) e a fallimento di mercato - relativi non solo alla concentrazione demografica, ma anche produttiva, ecc. (per intenderci i distretti industriali cos da favorirne la rapida cablatura).

Scopo del nostro intervento e della nostra azione, del resto, era ed quello di facilitare una scelta dei decisori volta a sciogliere il nodo della remunerazione degli investimenti per le reti NGN. Senza una certezza in materia di remunerazione degli investimenti infatti, non potranno mai partire con una certa sicurezza investimenti tanto importanti in termini quantitativi quando fondamentali per la competitivit e sviluppo del Paese.

SLC-CGIL Piazza Sallustio 24 00187 Roma Tel. 0642048212 Fax 064824325 Sito internet http://www.slc.cgil.it e-mail: segreteria.nazionale@slc.cgil.it

In particolare le nostre posizioni sono state riportate e/o prese in considerazione rispetto agli orientamenti: D2.2. (obbligo di accesso al segmento di terminazione, essendo probabile unarchitettura pi GPon con FTTB che non To House da parte di Telecom Italia, con mantenimento di pi segmenti di manutenzione); D.2.13 (possibilit di estendere lobbligo di accesso al segmento terminale di fibra anche ad altri operatori); D.2.16 (orientamento per cui, per favorire una competizione anche infrastrutturale, si riconosce che trattasi di infrastrutture da realizzare ex novo, per cui lAutorit riconosce che il prezzo del servizio di accesso al segmento terminale deve essere stabilito applicando la metodologia dei costi incrementali di lungo periodo, con la previsione di un premio di rischio. Scelta coerente con lopportunit di prevedere, in futuro, una formulazione simmetrica per tale obbligo di accesso); D3.10 (dove espressamente si scrive che La CGIL ritiene che le tariffe del servizio di unbundling dovrebbero incorporare un risk premium inversamente proporzionale alla domanda di utenti e servizi e che i prezzi non dovrebbero essere orientati al costo se non nelle aree chiaramente a fallimento di mercato, dove andrebbero previste misure compensative per leventuale unico operatore che realizza la rete. In questo caso come SLC-CGIL ci preoccupiamo di evidenziare la necessit, da un lato di tenere conto e indirettamente favorire una crescita della domanda di utenti, anche con offerte commerciali pi competitive da parte di eventuali altri operatori; dallaltra di individuare un premio pi corposo per quelle aziende che scommettono su potenzialit di sviluppo in aree oggi a fallimento di mercato, questo in funzione anti digital divide di nuova generazione); D5.1 (Gli operatori Vodafone, Wind, Tiscali e Retelit, le societ Alcatel-Lucent e la CGIL condividono lorientamento dellAutorit circa lestensione, nel caso di rete FTTN, dellobbligo di fornitura del servizio di sub-loop unbundling della tratta terminale in rame anche al caso in cui il punto di concentrazione sia differente dallarmadio di strada della rete in rame esistente. Questo al fine anche di valorizzare la parte intelligente di rete e una manutenzione di qualit indipendentemente dallarchitettura di rete scelta dallincumbent); D6.1 (In generale, tutti i soggetti intervenuti condividono gli orientamenti dellAutorit in merito alla previsione di un premio di rischio, incorporato nel costo del capitale, ai fini della definizione dei prezzi dei servizi di accesso fisico e virtuale alle reti in fibra ottica di nuova costruzione). In conseguenza, questa la valutazione di Agcom: D6.8 (Il riconoscimento di un risk premium rappresenta un meccanismo incentivante per lo sviluppo di nuove infrastrutture e servizi in fibra; analogamente, il coinvestimento nello sviluppo di reti NGA uno strumento che consente di ridurre i costi ed i rischi connessi a tale sviluppo. In tal senso lAutorit, nel prevedere lapplicazione di un risk premium, da un lato, e nellincentivare lo sviluppo di forme di coinvestimento, dallaltro, intende rendere disponibili agli operatori due soluzioni alternative per affrontare i rischi connessi allo sviluppo delle nuove reti. Si evidenzia,
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inoltre, che anche in assenza di un premio aggiuntivo, la remunerazione del costo del capitale garantita dallapplicazione di un opportuno WACC nella definizione del prezzo dei servizi allingrosso).

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In pi: D9.1 (Telecom Italia condivide lorientamento dellAutorit circa ladozione di misure differenziate sulla base delle condizioni concorrenziali riscontrate sul territorio. Analogamente, la CGIL e Retelit condividono gli orientamenti dellAutorit; tuttavia, Retelit ritiene che la fornitura del servizio bitstream e lobbligo di accesso al segmento di terminazione debbano essere previsti anche nelle aree che saranno aperte allunbundling della fibra e che questultimo servizio debba essere reso disponibile indipendentemente dal numero di infrastrutture in fibra presenti. In questo caso evidente che le nostre indicazioni come SLC-CGIL vanno in una direzione di valorizzare forniture di servizi di bitstream in quanto esse incorporano un maggiore contenuto tecnologico, una maggiore remunerazione nella scala di valore e una maggiore capacit trasmissiva, senza per forza eventuali interventi ulteriori di accesso fisico.) D9.6 (Secondo Fastweb, Tiscali, Vodafone e Wind, la differenziazione geografica dei rimedi non pu essere basata sulla probabilit che si sviluppi in una determinata area uninfrastruttura alternativa, ma deve basarsi sulle condizioni competitive in atto determinate dalla eventuale presenza di diverse infrastrutture di accesso. In merito, Welcome afferma che la proposta dellAutorit apprezzabile dal punto di vista prospettico, a condizione di verificare nel prosieguo la sussistenza di uneffettiva concorrenza fra infrastrutture di operatori diversi dallattuale proprietario della rete in rame. La CGIL invita lAutorit a prendere in considerazione non solo i piani attuali (al massimo triennali) delle diverse imprese, ma anche indicatori socio demografici, di produzione e di reddito a carattere generale. In questo caso come SLC-CGIL evidenziamo come occorra prendere a riferimento per lo sviluppo delle reti NGN non solo indicatori quantitativi rispetto alla popolazione o i piani industriali attuali che si concentrano esclusivamente su 13 aree metropolitane, ma anche elementi qualitativi come, per esempio, la presenza di imprese, di distretti industriali, di centri di ricerca e universit, ecc.). Nel capitolo ulteriori osservazioni dei soggetti interessati infine si riporta quanto segue: Punto 18. La CGIL sostiene che lattivit regolamentare, nel rispetto del principio di neutralit tecnologica, debba essere volta a favorire il massimo rendimento dei potenziali investimenti privati, anche perch, a parere della confederazione, le principali aziende presenti sul mercato (anche quelle fornitrici di apparati e/o tecnologie) vantano risorse tali da poter sviluppare investimenti significativi nella realizzazione delle nuove reti. Secondo la CGIL la regolamentazione delle le reti NGA deve tener conto, inoltre, della progressiva integrazione fisso-mobile, nonch del fatto che nellattuale contesto competitivo delle reti NGA, sia a livello infrastrutturale sia dei servizi, non si configura alcuna situazione di monopolio naturale. Infine, la CGIL invita lAutorit ad adottare misure volte a favorire nel breve periodo lo sviluppo di reti NGA non solo nelle aree profittevoli, ma anche e soprattutto in quelle a
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medio valore che rischiano fortemente di rimanere escluse dai piani di investimento dei principali operatori. Infine unannotazione importante che, come gi scritto nel passato documento, ci dovr vedere protagonisti: la seguente delibera rinvia per la sua attuazione ad un successivo provvedimento che lAutorit intende emanare entro dicembre 2011 (si veda art. 33 dellarticolato della delibera). In particolare entro tale data lAutorit avvier un procedimento volto a definire il modello a costi incrementali di lungo periodo di tipo bottom-up per la determinazione dei prezzi dei servizi di accesso allingrosso su rete in fibra. Nellambito di tale procedimento, saranno individuate le aree dove non sussiste competizione infrastrutturale ai fini della definizione dei prezzi del servizio Bitstream. Si tratter cio di definire concretamente tanto le aree territoriali e la loro classificazione (con evidenti impatti sulla differenziazione di misure per la remunerazione degli investimenti), quanto la quantificazione di tali remunerazioni secondo il principio dei costi incrementali. Come SLC-CGIL e come CGIL dovremmo far vivere tale appuntamento come un momento importante di proposta ed iniziativa a livello nazionale e territoriale. Cordiali saluti. p. la Segreteria Nazionale Alessandro Genovesi ALL. 2

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