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ELLENICO
UN’EREDITÀ
IL FORO
BABILONESE
SCENE DI VITA
ROMANO
IN EGITTO
LA GRECIA
DUECENTO ANNI
E I BARBARI
DEL POPOLO
L’ASTROLOGIA
GOYA, PITTORE
IL TRAMONTO
L’ESTINZIONE DI UNA SPECIE UMANA
DEI NEANDERTAL
N. 155 • GENNAIO 2022 • 6,00 E
20155
periodicità mensile - esce il 18/12/2021 - poste italiane s.p.a spedizione in abbonamento postale d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n° 46)
9 772035 878008
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aut. mbpa/lo-no/063/a.p./2018 art. 1 comma 1 - lo/mi. germania 13,70 € - svizzera c. ticino 12,20 chf - svizzera 12,50 chf - belgio 11,80 €
VISTA DEL FORO ROMANO DAL
CAMPIDOGLIO: DA SINISTRA, ARCO
DI SETTIMIO SEVERO, TEMPIO DI
SATURNO E COLONNE DEL TEMPIO
DI CASTORE E POLLUCE.
LA GRECIA
E I BARBARI ANA RODRIGO
L’ETNOCENTRISMO
ELLENICO via Gustavo Fara, 35 DIRECTOR GENERAL CORPORATIVO
GOYA, PITTORE
DEL POPOLO 20124 Milano JOAN BORRELL
SCENE DI VITA
DEL XVIII SECOLO DIRECTORA GENERAL
tel. 0200696352 AUREA DIAZ
IL TRAMONTO e-mail: storica@storicang.it
DEI NEANDERTAL Direttore generale: ANDREA FERDEGHINI
L’ESTINZIONE DI UNA SPECIE UMANA DIRECTORA DE MARKETING
BERTA CASTELLET
RICOSTRUZIONE Coordinatrice editoriale: PIA BRUGNATELLI DIRECTORA CREATIVA
JORDINA SALVANY
DEL VISO DI UN NEANDERTAL Grafica: MIREIA TREPAT DIRECTOR EDITORIAL
REALIZZATA DA Coordinatrice editoriale Italia: ELENA BILONI ISMAEL NAFRÍA
ELISABETH DAYNES. DIRECTOR GENERAL DE OPERACIONES
FOTO: S. ENTRESSANGLE / E. DAYNES / SCIENCE Collaboratori: VÍCTOR LLORET BLACKBURN (Consulente JOSEP OYA
PHOTO LIBRARY / AGE FOTOSTOCK
editoriale); LUIGI COJAZZI; MATTEO DALENA; DIRECTOR DE PRODUCCIÓN
ALESSANDRA PAGANO; AMARANTA SBARDELLA; RAMON FORTUNY
INTERNATIONAL PUBLISHING
Senior Vice President: YULIA PETROSSIAN
BOYLE, ALLISON BRADSHAW, ARIEL
DEIACO-LOHR, KELLY HOOVER, DIANA
JAKSIC, JENNIFER JONES, LEANNA
LAKERAM, ROSSANA STELLA
NELL’ANTICA ZECCA di
Guanzhuang sono stati ritrovati
sia le monete sia gli stampi
d’argilla usati per fabbricarle.
Per produrre le monete gli
artigiani ricorrevano infatti
a due stampi esterni, tra i quali
collocavano un nucleo di argilla
che avrebbe costituito la cavità
del “manico” della vanga. Gli
stampi venivano successivamente
legati intorno al nucleo e quindi
vi veniva versato all’interno del
bronzo fuso. Nella moneta qui
sopra è ancora visibile un nucleo
di argilla inserito nel manico.
SOPRA, TRE PROSPETTIVE DELLA MONETA-VANGA PIÙ GLI SCAVI HANNO RIVELATO LA STRUTTURA GENERALE DI GUANZHUANG,
ANTICA TROVATA A GUANZHUANG. A SINISTRA, STAMPO CHE CONSISTEVA IN DUE RECINTI MURARI CIRCONDATI DA UN FOSSATO.
IN ARGILLA IN SCALA SUPERIORE A QUELLA DELLA MONETA. LA ZECCA SI TROVAVA AL CENTRO DEL RECINTO ESTERNO.
HAO ZHAO
ARCHEOLOGIA CINESE
Pechino
U
PROTETTA DA MURA
e da un fossato, n’équipe di ar- carbonio dei resti produce- L’importanza del ritro-
Guanzhuang, fondata cheologi cinesi ha va monete di bronzo in serie vamento risiede nelle ca-
nell’800 a.C., era un annunciato il ri- già tra il 640 e il 550 a.C. Fi- ratteristiche della zecca.
importante centro trovamento della nora si credeva che la più an- Secondo Hao Zhao, ar-
di Zheng, uno stato più antica zecca del mon- tica zecca del mondo fosse cheologo dell’Università
vassallo degli Zhou. do. Situata nel giacimento quella di Sardi, capitale della di Zhengzhou e capo della
La città e la sua zecca
furono abbandonate di Guanzhuang, secondo i Lidia (odierna Turchia), di squadra di ricerca, «le tec-
nel 450 a.C. ricercatori che hanno effet- un periodo compreso tra il niche di conio delle mone-
tuato la datazione al radio- 575 e il 550 a.C. te utilizzate a Guanzhuang
sono caratterizzate da una furono i primi soldi metal- erano fabbricate con me- non appare né il nome del
fabbricazione in serie e un lici in circolazione al mon- talli preziosi e marcate con reggente né il nome dello
alto grado di standardiz- do, sebbene alcuni esperti un sigillo che ne garanti- stato. In questo senso, fin
zazione […] La produzione ritengano che la nascita va il contenuto. Ma come dall’inizio, la moneta cine-
delle monete-vanga non della moneta avvenne con- commenta Lyce Jankowski, se contiene un elemento
era un esperimento spora- temporaneamente in Lidia, numismatica specializ- “fiduciario”», cioè il suo
dico e su piccola scala, ma Cina e India. zata nelle regioni dell’A- valore, di fatto superiore a
un processo ben pianificato sia orientale e curatrice quello del metallo di cui era
e organizzato». Valore fiduciario presso il Museo reale di composta, si fondava sulla
La moneta-vanga è un Al di là del dibattito sul Mariemont, in Belgio, che fiducia. Gli archeologi di
tipo di moneta usato in luogo di nascita, la zecca non ha partecipato a que- Guanzhuang sostengono
Cina a metà del I millen- di Guanzhuang contribu- sta ricerca, «la monetazione che l’elemento fiduciario
nio a.C., così chiamato per isce a una migliore com- cinese è fondamentalmen- della moneta-vanga era
la sua forma. La più antica prensione del ruolo sociale te diversa, un fatto che va garantito dal responsabile
tra quelle scoperte nel sito ed economico delle prime tenuto in conto se si vuole della zecca, che si trattas-
misurava originariamente monete. Fino a poco tempo comprendere la storia del- se di «gruppi di mercanti,
quattordici centimetri di fa la teoria più convenzio- la produzione di moneta. Il di qualche autorità locale o
lunghezza per sei di lar- nale si basava sulle monete valore della moneta-vanga dello stesso stato Zheng».
ghezza. Il ritrovamento lidie, il cui valore derivava non si basa sul suo conte-
consolida l’idea che questi dalla loro composizione: nuto metallico, e su di essa BRADEN PHILLIPS
I primi abitanti
GLI SCAVI iniziali del sito Taguatagua 3 hanno
identificato un raschietto e un coltello di
pietra di fabbricazione molto simile a quella
del Cile
già osservata nei giacimenti Taguatagua 1 e 2.
Accanto a questi oggetti è stata trovata anche
una struttura di combustione associata a ossa
di gomfoteriidi (lontani parenti degli elefanti
Un gruppo internazionale di archeologi moderni) e ad altri resti fossili; nella fotografia
esplora le prime comunità del Cono sud qui sotto si possono vedere delle vertebre di
un gomfoteriide. I risultati contribuiscono con
N
nuovi dati all’ipotesi che il lago Tagua Tagua
el lago Tagua Ta- guatagua 1 e Taguatagua 2. fosse un polo di attrazione per umani e animali
gua, situato nella Tra il 2019 e il 2020 è stato nella transizione dal Pleistocene all’Olocene.
valle centrale del scoperto un terzo giaci-
Cile, si è conser- mento con una grande va-
vata una serie unica di fos- rietà tassonomica. Diverse
sili di vertebrati che ha istituzioni come l’Univer-
permesso di ricostruire in sità di O’Higgins, l’Istituto
dettaglio gli ecosistemi catalano di paleoecologia
della fine della glaciazio- umana ed evoluzione so-
ne nel Pleistocene supe- ciale, la Pontificia univer-
riore. Ci sono anche prove sità cattolica del Cile e l’U-
d’insediamenti dei primi niversità australe del Cile
gruppi umani della zona, stanno studiando la rela-
che 13mila anni fa viveva- zione di questi primi abi-
no con animali oggi estinti. tanti con il loro ambiente
Intorno al 1833 il drenaggio e i bruschi cambiamenti
del lago permise di scoprire climatici avvenuti tra Plei-
IPHES
due giacimenti fossili, Ta- stocene e Olocene.
La Valle Santa reatina è un unicum ambientale, culturale e re- permette di riscoprire, tesori di spiritualità, arte e architettura
ligioso. Incorniciata dalle vette dell’Appennino e racchiusa tra come il Palazzo Papale di Rieti, l’attigua Cattedrale e le grandi
verdi colline, questa terra fertile e ricchissima di acqua rac- chiese degli ordini mendicanti, in una città che conserva tutti
chiude anche l’eredità più antica e autentica dell’esperienza di i segni di una storia lunga e piena, dalle origini pre-romane
san Francesco. Nel reatino, probabilmente, il Santo compose alla centralità medievale, fino agli affascinanti palazzi rinasci-
l’inno tenerissimo del Cantico delle Creature. mentali e ottocenteschi. Il punto di convergenza della proposta
Di sicuro, nel 1223 vi realizzò due esperienze fondamentali si trova là dove tutto ha avuto inizio, nella sobria grotta oggi
della sua vita e della sua spiritualità: la redazione definitiva inclusa nel santuario di Greccio, impreziosita dall’affresco che
della Regola dell’Ordine, e l’invenzione, a Greccio, del primo narra come tutto accadde, forse eseguito dal Maestro di Narni
Presepio della cristianità. Da qui prende vita la Valle del Primo tra la fine Trecento e i primi del Quattrocento.
Presepe: un complesso di iniziative articolate proprio tra Grec- La Valle del Primo Presepe è inserita nel percorso che porta
cio – uno dei Borghi più belli d’Italia – e la città capoluogo di all’ottavo Centenario Francescano, che partendo da Greccio nel
Rieti, tutte volte al recupero del significato originario e origina- 2023, passerà a La Verna nel 2024 e si concluderà ad Assisi nel
le dell’intuizione del Poverello. Insieme ai presepi, il percorso 2026.
A
metà del XVI secolo Tur- immense possibilità di arricchimen-
1565
Turgut Reis
Turgut tentò di fondare
partecipa un regno simile a quello di
all’invasione
ottomana di Barbarossa sulla costa tunisina
Malta e muore.
BU
AL
M
CARLO V. MEDAGLIONE D’ARGENTO DEL 1537 CON LA FIGURA DELL’IMPERATORE.
vicine città di Monastir e Susa, in un miraglio italiano decise di prendere La leggenda narra che i corsari, sbarca-
evidente tentativo di emulare i fra- tempo prima di passare all’attacco. ti all’alba, non furono individuati dalla
telli Barbarossa nella loro impresa di Dal canto suo Turgut aveva lascia- guardia costiera, ma da un membro
fondare un regno sulla costa. Arrivò to Mahdia in aprile per lanciare la del consiglio cittadino che stava por-
al punto di esibire una bandiera tutta devastante offensiva contro le coste tando a spasso il cane. I turchi (in real-
sua, rossa e bianca con una mezzaluna iberiche che avrebbe dato origine alla tà avventurieri di diverse provenien-
blu al centro. La monarchia spagnola sua tetra fama. Non era la prima volta ze) entrarono senza problemi in città
non poteva permettere cheuna rocca- che si avventurava sulle coste orienta- e si diedero al saccheggio. Gli eserciti
forte corsara minacciasse i suoi pos- li della Spagna: nel 1545 era sbarcato a delle località vicine contrattaccarono
sedimenti in Spagna e in Italia, così Pineda de Mar (Barcellona), dove ave- rapidamente e sorpresero i corsari in
come le comunicazioni nel Mediter- va catturato e ucciso settanta persone, piena razzia. Solo lo sbarco dello stes-
raneo. Andrea Doria contrattaccò ra- un evento tuttora commemorato nel so Turgut evitò una fine disastrosa
pidamente e riconquistò con facilità portico della chiesa locale. per i suoi uomini. Poco dopo, sulle
Monastir. A Mahdia, tuttavia, i corsari Nel maggio del 1550 lasciò un ri- spiagge vicine, i corsari liberarono i
rinforzarono le proprie difese, e l’am- cordo indelebile a Cullera (Valencia). prigionieri in cambio di un riscatto.
BARBAROSSA sconfigge
la flotta di Carlo V durante
la battaglia di Prevesa, nel
1538. Olio di Hovhannes
Umed Behzad. XIX secolo.
Museo navale, Istanbul.
AURIMAGES
Le incursioni non finirono lì. Tur- re in città per dare manforte ai difen- rarono per vari giorni duemila uomi-
gut si rifugiò alle isole Baleari, dove fu sori, ma fu respinto. Mahdia cadde ni. Mentre alcuni soldati attaccavano
protagonista di un violento attacco a poco dopo. Doria a quel punto assediò Doria per creare un diversivo, il grosso
Pollença (Maiorca) il 31 maggio, e a lu- Gerba, e Turgut dovette rifugiarsi in della flotta di Turgut prendeva il largo
glio tornò a devastare Salou (Tarrago- una zona paludosa senza apparente attraverso il varco. Quando i genovesi
na) e a rapire molti dei suoi abitanti. via d’uscita. Quando tutto sembrava scoprirono lo stratagemma era ormai
Una volta rientrato a Gerba, Turgut ormai perduto, Turgut ebbe l’idea di troppo tardi. Secondo il cronista San-
apprese che Andrea Doria aveva posto scavare un canale per aprirsi una via doval, Doria non avrebbe potuto pre-
Mahdia sotto assedio. Tentò di entra- di fuga. Si narra che allo scavo lavo- vedere una mossa così ardita.
RITRATTO DI KHAYR AL-DIN BARBAROSSA. 1540 CIRCA. del mare come Turgut raramente si
BU
M
Tiratura limitata
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PERSONAGGI STRAORDINARI
IL CASTELLO DI CULLERA
(Valencia) doveva difendere
la città dai corsari, ma non fu
sufficiente a evitare il saccheggio
da parte di Turgut nel 1550.
ALAMY / ACI
ma richiedeva invece il beneplaci- loro sottratti, obiettivo che riusci- che si era specializzato negli attacchi
to di un’autorità superiore. Turgut rono a raggiungere nel 1558. I fran- corsari contro i turchi. Dal suo go-
lavorava da tempo per Algeri, regno cesi rimproverarono a Turgut il suo vernatorato di Tripoli, Turgut Reis
vassallo del sultano. ritardo nell’arrivare in loro soccorso, si unì all’élite dell’esercito ottoma-
Nel 1551 Solimano assunse Turgut accusandolo persino di essersi ven- no concentrata sull’isola. I cavalieri
come luogotenente della sua flotta duto agli spagnoli. di Malta resistettero ferocemente
agli ordini diretti dell’ammiraglio all’assalto e al fuoco dell’artiglie-
Sinan Pascià. Questo mise fine al- Governatore di Tripoli ria nemica. Il 17 giugno, durante un
le ambiguità in merito allo status di Poco dopo il sultano lo sollevò dal bombardamento contro il forte di
Turgut, ma la sua attività nella mari- suo incarico e gli assegnò il gover- Sant’Elmo (punto chiave nella difesa
na reale era molto simile a quella delle no di Tripoli, dove poté mettersi dell’isola), Turgut stava passando in
flottiglie corsare. Il nuovo generale maggiormente in evidenza. Anche rassegna le sue batterie quando fu
ottomano fece migliaia di prigionieri se le coste spagnole non furono più colpito alla testa da una pietra. Morì
sull’isola maltese di Gozo, anche se obiettivo dei suoi attacchi, Turgut si sei giorni più tardi in seguito alla fe-
la sua impresa più importante fu la accanì così implacabilmente contro rita. I corsari nordafricani persero
conquista di Tripoli, che dal 1510 era quelle siciliane e napoletane che nel così il loro grande capo, da loro chia-
nelle mani dei cristiani. 1561 il viceré spagnolo dichiarò che mato «la spada nuda dell’Islam».
Nel 1553 Solimano incaricò Turgut in quei territori la navigazione era
RAMIRO FEIJOO
di aiutare i francesi a conquistare la diventata impossibile. STORICO
Corsica, che all’epoca apparteneva ai Nel 1565 il sultano chiese a Turgut
genovesi, alleati degli spagnoli. L’of- di partecipare a una grande offensiva Per SAGGI
Dragut Rais corsaro
fensiva permise alla Francia di occu- contro Malta, da cui voleva estirpare saperne barbaresco
pare l’isola, ma i genovesi si riorga- il leggendario ordine degli Ospitalie- di più Roberto Moresco.
Debatte, Livorno, 2015.
nizzarono per riprendersi i territori ri di san Giovanni di Gerusalemme,
Il primo
1718
passo verso la
mitragliatrice
CI
/A
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LA
A
P
rima dell’avvento delle mitra- le gun. Nato a Norwich, in Inghilterra, Identico a quello che sarebbe stato
gliatrici moderne, in grado di James Puckle esercitò la professione usato in seguito per il revolver, era
di sparare raffiche di proiettili di avvocato a Londra, ma la sua pas- incentrato sul movimento rotatorio di
in modo automatico, si era sione era la tecnologia. Fu così che nel un enorme tamburo che permetteva di
tentato di velocizzare la frequenza di 1718 brevettò l’arma che porta il suo ricaricare le munizioni a ripetizione. Il
tiro con altri tipi di arma da fuoco. Uno nome. La canna, in perfetto equilibrio tamburo, facilmente sostituibile, po-
di questi fu ad esempio il ribadoc- sul treppiede su cui era montata, po- teva avere dalle sei alle undici camere
chino, un pezzo di artiglieria a canne teva muoversi liberamente sul piano di scoppio in cui andavano inseriti i
multiple; ma ce ne furono anche altri, orizzontale e con una certa ampiezza proiettili. La rotazione del tamburo
genericamente raggruppati sotto il anche su quello verticale. Lunga circa era un’operazione completamente
termine “organo” per la loro somi- novanta centimetri e con un calibro di manuale, eseguita tramite una ma-
glianza con lo strumento musicale. trentadue millimetri, l’arma era dotata novella che permetteva di allineare
All’inizio del XVIII secolo, dopo di un meccanismo a pietra focaia nella la pietra focaia con il piccolo foro
alcuni interessanti tentativi, nacque parte posteriore, che permetteva di presente nella camera di scop-
una delle armi da fuoco più ingegnose attivare l’innesco del proiettile. pio. Azionando il percussore
della storia dell’armamento, che prese La caratteristica più innovativa della si attivava l’innesco, pro-
il nome dal suo inventore: la Puck- Puckle gun era il sistema di carica. vocando così l’espulsione
del proiettile.
Un fallimento inspiegabile
CANNONE A ORGANO
REALIZZATO NEL 1678. Si trattava quindi di un’arma a ripe-
HEERESGESCHICHTLICHES tizione, che andava però ricaricata
MUSEUM, VIENNA.
manualmente dopo ogni colpo: non
la si può pertanto considerare una
mitragliatrice, che è invece un’arma
automatica la cui ricarica non richiede
l’intervento umano. In ogni caso, la
Puckle gun garantiva una cadenza di
fuoco molto superiore alle altre armi
dell’epoca. Nel corso di una dimostra-
zione individuale in una giornata di
pioggia battente, l’arma sparò sessan-
tatré colpi in sette minuti, al ritmo
di nove colpi al minuto, quando un
fuciliere esperto poteva spararne al
massimo tre al minuto.
BRIDGEMAN / ACI
WORCESTER ART MUSEUM / BRIDGEMAN / ACI
ORGANO DEL XVII
SECOLO CON QUATTRO
CANNE MONTATE SU
UNA BASE DI LEGNO.
1500 circa
Leonardo da Vinci progetta
varie macchine da guerra,
tra cui un cannone a organo.
Se ne può vedere un disegno
nel Codice atlantico.
1718
James Puckle brevetta un’arma
con un tamburo che contiene
diversi proiettili e permette
di sparare colpi in sequenza.
SC
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1862
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HIRAM MAXIM
la causa protestante. Grazie alla facilità un fallimento commerciale. Si ha POSA CON LA
di manovra e alla precisione di tiro, la testimonianza di un unico acquisto, MITRAGLIATRICE
DI SUA INVENZIONE.
Puckle gun sarebbe stata ideale come effettuato dal duca di Montagu, che
armamento navale, dato che avrebbe ne comprò due esemplari, ma non si
permesso una rapida sequenza di spari sa se furono mai utilizzati. Al-
su bersagli in movimento. L’inventore cuni scritti satirici dell’epoca
riteneva che sarebbe stata particolar- arrivarono ad affermare che
mente utile contro i pirati turchi, ai le uniche vittime dell’in-
quali aveva riservato un tipo più letale venzione di Puckle furono
di munizioni, dalla peculiare forma coloro che avevano inve-
quadrata, proibito tra i cristiani. stito nella sua società.
Nonostante le qualità dell’arma, GERMÁN SEGURA GARCÍA
il governo inglese, fortemente con- STORICO MILITARE
V I TA Q U OT I D I A N A
Zoo umani,
la vergogna
dell’Occidente
Nel XIX secolo s’imposero come attrazione di massa
mostre in cui erano esposti i nativi dei territori colonizzati
D
a una parte del recinto impresari provarono ad affiancare
stavano l’Africa, l’Asia, alle bestie persone in carne e ossa.
le Americhe, l’Oceania e L’idea funzionò ed ebbe un successo
tutto ciò che di naturale, straordinario fino agli anni trenta
primitivo e dunque pittoresco po- del XX secolo.
tevano esprimere; dall’altra l’uomo
bianco, lo spettatore occidentale con Un nuovo affare
la sua aura di pretesa superiorità. E Il creatore di un simile tipo di spet-
ancora: da un lato uomini, donne e tacoli fu il tedesco Carl Hagenbeck.
bambini seminudi, prelevati forzo- Il suo lavoro consisteva nel reperire
samente dai rispettivi luoghi d’ori- animali esotici da rivendere a circhi
gine ed esposti al pubblico ludibrio; e zoo. Negli anni settanta del XIX se-
dall’altro intere famiglie borghesi e colo si rese conto che esporre esseri
aristocratiche che avevano pagato umani suscitava un’enorme curio-
il biglietto per assistere a uno show sità nel pubblico. Tra il 1874 e il 1878
etnico in piena regola. allestì circa settanta spettacoli etno- ANGOLANI esibiti a Parigi
È quanto accadde a partire dalla grafici, che portava in giro nelle va- durante l’Esposizione
seconda metà del XIX secolo nel- rie città europee e nei quali mostra- universale del 1889.
BRIDGEMAN / ACI
IL PRINCIPE GIOLO DELLE FILIPPINE. INCISIONE. XVII SECOLO. ro politiche colonialistiche. A tale
scopo si servirono delle Esposizioni
Angolani nel
internazionali, grandi rassegne che
«villaggio nero»
celebravano i progressi dell’econo- UNA CAPANNA, palme e stuoie fanno da sfondo a un grup-
mia e della civiltà. I primi a essere po di giovani angolani (ne arrivarono in tutto 18) dall’aria
esibiti furono due gruppi di hindu e
dimessa, presentati come “veri selvaggi”. Furono collocati
thug nel corso della Great Exhibition
che si tenne a Londra nel 1851. Gli insieme a centinaia di altri africani e indigeni provenienti
indiani, sudditi della Corona ingle- da tutto il mondo nel cosiddet- bire nativi dallo sguardo perso
se, avrebbero simulato un cruento to “villaggio nero” dell’Esposi- e dal comportamento passivo
rituale espiatorio in cui i penitenti zione universale di Parigi del finiva per annoiare gli spetta-
finivano appesi dalle scapole a dei 1889, che celebrava il centena- tori: predisposero quindi delle
ganci metallici. Il sangue versato era rio della presa della Bastiglia. performance in cui dovevano
tristemente vero e decretò il succes- Per la prima volta la corrente riprodurre il loro stile di vita,
so dell’attrazione. elettrica illuminava i padiglioni, simulando battute di caccia e
All’Esposizione coloniale di Lon- visitabili anche di sera. Gli im- pesca, lavorando con gli utensi-
dra del 1886, accanto ad alcuni abo- presari avevano capito che esi- li o mangiando in famiglia.
rigeni della Nuova Guinea fu messa
UN PIGMEO
A NEW YORK
«PIGMEO AFRICANO. Anni: 28 –
Altezza: 147 cm – Peso: 46,7 kg.
Portato qui dal Kasai, stato li-
bero del Congo, Africa centro-
meridionale, dal dottor Sam-
uel P. Verner. In mostra tutti
i pomeriggi di settembre». Il
testo apparve il 9 settembre
del 1906 sul recinto della
casa delle scimmie del giar-
dino zoologico di New York.
Il primo giorno accorsero in
40mila a osservare il “feroce”
Ota Benga, «qualcosa di mai
visto sotto il sole», ma ci fu-
rono anche delle proteste da
parte dei gruppi religiosi che
si battevano per i diritti dei ne-
ri. Nel 1916 il ragazzo cadde in
depressione e si suicidò con
un colpo di pistola.
OTA BENGA. FOTOGRAFIA DEL PIGMEO
MBUTI DEL CONGO. INIZI DEL XX SECOLO.
ALAMY / ACI
in mostra anche una trentina di tes- to guineani accompagnati dal loro re tali, fece le cose in grande: tra scul-
sitori di tappeti della città indiana Dinah Salifou. Gli oltre trenta milio- ture di avorio e piante di cacao, caffè,
di Agra: erano in realtà detenuti che ni di visitatori fecero così il proprio tabacco e caucciù, circa trecento indi-
partecipavano a un programma di primo, singolare incontro con l’Altro. geni congolesi furono chiamati a far
«recupero sociale dei criminali». rivivere a oltre seimila chilometri di
Visitatori e giornalisti «sembravano Non dar da mangiare distanza il loro habitat naturale.
guardare a loro come animali». In occasione dell’Esposizione inter- La rivista italiana Emporium non
In occasione dell’Esposizione uni- nazionale che si tenne a Bruxelles nel mancò di segnalare che «quando co-
versale di Parigi del 1889 fu realizzato 1897, gli organizzatori della mostra desti neri sono arrivati a Tervuren,
per la prima volta coloniale di Tervuren fecero scrive- si sono messi a ballare per la gioia,
un “villaggio ne- re su una serie di cartelli: «Non dar tanto erano felici di trovarsi in riva
ro” destinato a da mangiare ai neri, sono nutriti». Si all’acqua e sotto l’ombra dei gran-
ospitare decine temeva infatti che il cibo lanciato dai di alberi. Nella loro ignoranza, essi
di angolani, gha- visitatori provocasse indigestioni. Il credevano che in Europa non si tro-
nesi, senegalesi e sovrano Leopoldo II del Belgio, che vassero né fiumi, né foreste». Si sep-
circa quattrocen- governava il Congo con metodi bru- pe solo in seguito che alcuni di loro
non erano sopravvissuti al viaggio.
Altri invece morirono di polmonite
Il re Leopoldo del Belgio fece e furono interrati in una fossa co-
mune. Malgrado ciò, per il distratto
arrivare quasi 300 indigeni per reporter italiano il parco coloniale
l’Esposizione di Bruxelles del 1897 di re Leopoldo e i suoi abitanti «ri-
marranno una delle più interessanti
ALBUM
i s c o p r ire u li.
R d e l F r i te
i v i d a l e a ed a r
C i d i s t o ri d a
a e s a g g g ob a r
P
p i t a l e l on
dalla ca
Il progetto RECOLOR
Reviving and EnhanCing artwOrks
and Landscapes Of the adRiatic
(Riscoperta e valorizzazione dei beni artistici
e paesaggistici dell’Adriatico)
è stato finanziato dal programma
Interreg V-A Italia-Croazia 2014-2020.
Oltre al Comune di Cividale del Friuli,
Tempietto Longobardo esso coinvolge altri sette partner:
Monastero di Santa Maria in Valle Regione Emilia-Romagna in veste di capofila,
Cividale del Friuli (Udine) Università di Bologna, Politecnico di Sebenico,
www.tempiettolongobardo.it Comune di Campobasso, Montefeltro Sviluppo Scarl,
Tel. +39 0432 700867 Comune di Albona e Città di Zara.
V I TA Q U OT I D I A N A
UN VILLAGGIO
SENEGALESE
ALL’ESPOSIZIONE
L’ultima moda in fatto di“selvaggi” tletica dell’uomo bianco anglosasso- Stavolta, però, il riscontro non fu
era rappresentata dagli igorot delle ne. Lo spettacolo fu avvilente: ignari sempre positivo. Sulla stampa voci
Filippine, esposti con i loro «ghigni delle tecniche delle varie specialità, anticolonialiste bollarono l’esposi-
famelici» alla Lousiana Purchase Ex- in particolare del lancio del peso e zione come «la più spettacolare stra-
position del 1904 e poi nuovamente del martello, turchi, indiani e pig- vaganza coloniale mai messa in scena
nel 1908 a Seattle. Se i loro spettatori mei uscirono di scena tra gli schia- in Occidente». Fu allora che, secondo
erano intenti a trangugiare zucchero mazzi del pubblico probabilmente molti storici, iniziò il declino degli
filato, patatine e hot dog, gli igorot senza nemmeno un lancio valido. zoo umani. Come sostiene lo studio-
furono costretti a cibarsi ogni gior- Allo stesso modo fu un fiasco totale so Viviano Domenici, questi furono
no di carne di cane dinanzi agli oc- la contesa fra apache e sioux nel tiro sostituiti dal cinema «come stru-
chi degli esterrefatti fotoreporter. con l’arco, che non riuscirono nep- mento capace d’influenzare l’opinio-
Queste immagini avrebbero dovuto pure a flettere. Ma, evidentemente, ne pubblica spingendola a sostenere
rafforzare la convinzione della ne- era tutto calcolato. la politica colonialista», anche se
cessità della “missione civilizzatri- qualche caso isolato e antistorico si
ce” statunitense nei confronti degli Il mondo dice basta registrò ben oltre la fine della Secon-
abitanti dei nuovi territori annessi Con il loro carico di sfruttamento, da guerra mondiale.
dopo la guerra filippino-americana violenze e brutalità le Esposizioni MATTEO DALENA
(1899-1902). umane videro accrescere pubblico STORICO E GIORNALISTA
Negli stessi giorni dell’Esposi- e consensi fino all’Esposizione di
zione del 1904 si tennero a St. Louis Parigi del 1931, quando 1.500 com- Per SAGGI
delle «Giornate antropologiche» al parse furono chiamate ad accendere saperne Uomini nelle gabbie
Viviano Domenici.
fine di testare le prestazioni fisiche l’interesse degli oltre dieci milioni di più Il Saggiatore, Milano, 2015.
Zoo umani
dei “selvaggi” e, qualora ce ne fosse di visitatori per il «primitivismo del AA.V.V. Ombre corte, Verona, 2003.
bisogno, ribadire la superiorità a- mondo extraeuropeo».
Gli speciali di
Storica National Geographic
in edicola questo mese
Speciale Storica
atlante storico
Dallo sviluppo della civiltà egizia, sorta sulle grande conquistatore Alessandro Magno, fino
sponde del Nilo e approdata poi fino in Sudan alle ambizioni espansionistiche di Roma che
e in Siria, alla nascita delle prime comunità in misero le basi della futura identità europea.
Mesopotamia, “la terra tra i due fiumi”; dai Da sempre la storia dell’umanità, nella sua
viaggi dei fenici nel Mediterraneo agli alto- inestricabile varietà, si è scritta sulla geografia
piani di Iran e Anatolia che accolsero grandi del pianeta e sui luoghi fisici nei quali han-
imperi; dal fiorire della cultura e dei commerci no preso forma le differenti culture e civiltà.
nell’antica Grecia, terra di eroi, di tiranni e del In edicola dal 22 dicembre. Prezzo 10,00¤.
L’ASTROLOGIA
IN EGITTO
L’ I N F L U S S O DE L L E ST E L L E
ANTICO
dei re e agli affari
che raggiunsero l’Egitto durante il Periodo di governo.
Bilancia
Gemelli
Toro
Ariete
Pesci
astrologi bilingui che adattavano l’orosco-
po all’idioma di ciascun cliente. La maggior
UNA BASE
parte era probabilmente formata da sacerdoti
legati ai templi, sebbene dovessero esserci DATI
anche degli astrologi indipendenti.
Metodi divinatori
ASTROLOGICA
Per ottenere il proprio oroscopo, il cliente PER CONOSCERE LE POSIZIONI DEI PIANETI nel giorno
andava dall’astrologo e gli comunicava data di nascita di un cliente, gli astrologi usavano delle tavole
e ora di nascita. L’astrologo calcolava le posi- astronomiche come quella riportata in questa pagina.
zioni occupate in quel momento dal sole, dal- Il testo, scritto in demotico e disposto in colonne,
la luna e dai cinque pianeti allora conosciuti si legge da destra a sinistra. Vi sono registrate le
(Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno) posizioni dei cinque pianeti visibili (Mercurio, Venere,
Marte, Giove e Saturno) in relazione ai segni zodiacali
con l’aiuto di tavole astronomiche, e l’ascen-
nel periodo dal 70 al 133 d.C. I dati sono classificati
dente per mezzo di una tavola delle ascensio-
in base agli anni di regno degli imperatori romani,
ni. Quindi interpretava queste informazioni
da Vespasiano ad Adriano. La tavoletta riprodotta
e comunicava al cliente le previsioni che ne
qui accanto mostra gli anni dal quattordicesimo al
poteva trarre sul suo futuro. diciassettesimo di Adriano (129-133 d.C.). Le tavole
L’astrologo scriveva le informazioni pre- indicano la data in cui ogni pianeta passava da un
dittive su un frammento di papiro oppure di segno zodiacale all’altro; per esempio, il decimo giorno
ceramica. Poteva anche mostrare al proprio del secondo mese (seguendo il calendario egizio
cliente le posizioni degli astri alla sua nascita alessandrino) del quattordicesimo anno del regno
tramite un disegno, o per mezzo di una tavo- di Adriano, Venere, «la stella del mattino», si spostò
la sulla quale posizionava pezzi di materia- dalla Vergine alla Bilancia, e rimase in quel segno fino
li diversi che indicavano i vari corpi celesti. al quinto giorno del terzo mese.
Alcune delle tavole conservatesi fino ai no-
stri giorni erano in legno, avorio o marmo. In 1 La «stella del mattino»
un passaggio del Romanzo di Alessandro, una (Venere)
biografia romanzata di Alessandro Magno
mese 1 giorno 1 Leone
scritta in greco nel III secolo d.C., il farao-
ne Nectanebo II fa l’oroscopo alla madre di giorno 16 Vergine
Alessandro, Olimpiade, per scoprire se suo
mese 2 giorno 10 Bilancia
marito, Filippo II di Macedonia, la lascerà:
«Estrasse una tavola regale e costosa, che mese 3 giorno 5 Scorpione
semplici parole non potrebbero descrivere, e
giorno 29 Sagittario
la mise su una sedia. Era fatta di avorio, ebano,
oro e argento, ed era suddivisa in tre aree: in mese 4 giorno 21 Capricorno
un primo cerchio i trentasei decani, in un se-
condo i dodici segni dello zodiaco, e all’inter- mese 5 giorno 15 Acquario
no il sole e la luna. Poi aprì una piccola scatola mese 6 giorno 9 Pesci
d’avorio, tirò fuori le sette stelle e l’oroscopo
mese 7 giorno 4 Ariete
fatto di otto pietre ingegnosamente lavorate,
e ricreò un cielo in miniatura, illuminando- giorno 28 Toro
lo in un piccolo cerchio». Nectanebo rivelò mese 8 giorno 23 Gemelli
NATIONAL MUSEUMS LIVERPOOL / BRIDGEMAN / ACI
ANNO 16
ANNO 14
5. Sobek
(Mercurio)
1. Horus
il toro
(Saturno)
2. Horus
il segreto
(Giove)
ANNO 17
3. Horus
il rosso
(Marte)
ANNO 15
TAVOLETTE STOBART.
TROVATE DA HENRY
STOBART NEL 1855,
DURANTE UN VIAGGIO
IN EGITTO. WORLD
MUSEUM, LIVERPOOL.
12
8 9
11
10
7 4
6
5 2
3
LO ZODIACO
1 Ariete 7 Bilancia
La sua origine non è Anch’essa di origine
mesopotamica, tuttavia mesopotamica. Per i greci,
DI DENDERA
non si sa per certo se sia la Bilancia era la tenaglia
egizia oppure greca. dello Scorpione.
2 Toro 8 Scorpione
IL COSIDDETTO ZODIACO di Dendera, che in origine Il nome di questa Di origine mesopotamica,
decorava il soffitto di una delle cappelle osiriache costellazione in questo segno appare
Mesopotamia è il Toro in testi dell’inizio del
del tempio tolemaico di Hathor a Dendera, di Anu, il dio del cielo. II millennio a.C.
è in realtà un planisfero circolare che rappresenta
le principali stelle visibili dall’Egitto. Al centro, 3 Gemelli 9 Sagittario
che raffigura il nord, l’Orsa minore appare Chiamati in Egitto i In Mesopotamia si chiamava
come un piccolo canide su un aratro, mentre Grandi Gemelli, qui sono Pabilsag, era un uomo con
l’Orsa maggiore figura come una zampa di toro. rappresentati come un due teste, un corpo di cavallo
uomo e una donna. e una coda di scorpione.
La costellazione del Dragone corrisponde invece
alla dea-ippopotamo Taweret.
Queste costellazioni sono a loro volta circondate 4 Cancro 10 Capricorno
Questo simbolo ha Di origine mesopotamica,
dalla fascia dello zodiaco, sotto la quale sono origini mesopotamiche. rappresenta un essere
visibili le principali stelle del cielo meridionale, Qui è rappresentato come mitologico che è l’unione
ovvero la costellazione di Orione e le stelle un grande granchio. di una capra e di un pesce.
Sirio e Canopo. Le figure poste lungo tutto
il margine sono i 36 decani. 5 Leone 11 Acquario
Il planisfero è sostenuto da quattro personaggi Segue l’iconografia Questa costellazione è
mesopotamica, con il rappresentata in Egitto
femminili che stanno a rappresentare le colonne leone su un serpente che come il dio del diluvio
del cielo, una per ogni punto cardinale, e da otto rappresenta la dea Tiamat. e del Nilo, Hapi.
creature inginocchiate e dotate di una testa di
falco. Tra le costellazioni dello zodiaco si possono 6 Vergine 12 Pesci
ILLUSTRAZIONI: GUILLAUME DUPRAT
vedere i cinque pianeti, posti nelle posizioni È l’immagine babilonese Di origine mesopotamica,
di una giovane con una è costituita da due pesci
che, secondo i trattati astrologici, occupavano spiga di grano, che indica uniti per la coda, con uno
al momento della nascita del mondo. la sua stella più luminosa. stagno tra loro.
Pianeti
Costellazioni
Marte
Venere
Dragone
Saturno
Orsa minore
Mercurio
Orsa maggiore
Giove
Orione
Sirio
Canopo
un manuale astrologico demotico di epo-
ca romana, conservato al Cairo, si legge una
predizione per l’Egitto: «Se Sopdet [la stella
Sirio] sorge quando Marte è in Gemelli, al-
cuni si rivolteranno contro il re d’Egitto nel
paese di Siria. Il re procederà contro di loro
con il suo esercito. Combatterà. In Siria non
ci saranno piogge abbondanti. Afflizione per
cinque mesi».
Per SAGGI
L’Egitto degli astrologi
saperne Franz Cumont. Mimesis, Milano, 2019.
di più La fede negli astri. Dall’antichità
al Rinascimento
Fritz Saxl. Bollati Boringhieri, Torino, 2016.
Giove Marte
Mercurio Venere
a
Saturno
e
a I SEGNI ZODIACALI
1 Cancro 7 Capricorno
7 2 Leone 8 Acquario
3 Vergine 9 Pesci
4 Bilancia 10 Ariete
5 Scorpione 11 Toro
8 6 Sagittario 12 Gemelli
c
9 F L’OROSCOPO DI HETER
«Giove e Saturno
d in Leone»
10
«Fine della Vergine, Marte»
11
«Mercurio «Ascendente
in Scorpione» [in Scorpione]»
ILLUSTRAZIONE: UNIVERSITÄTS- UND LANDESBIBLIOTHEK SACHSEN-ANHALT, HALLE
«Venere in Sagittario»
e
12
IL TRAMONTO DEI
N E A N D E R TA L
L’E S T I N Z I O N E D I U N A S P EC I E U M A N A
I
neandertal, o Homo neanderthalen- Oggi si sa che l’evoluzione umana fu mol-
sis, sono la specie umana che è stata to più complessa. I progressi della ricerca
maggiormente oggetto d’interesse da hanno ribaltato gran parte della vecchia vi-
quando nel 1863 furono descritti i primi sione peggiorativa dei neandertal e hanno
fossili di quelli che sono i parenti evo- anche ridotto le aspettative su un possibi-
lutivi più prossimi dell’Homo sapiens. Non le ruolo chiave dell’Europa nell’evoluzione
è un fatto sorprendente, dato che sono stati umana: ormai è chiaro che gli esseri umani
a lungo considerati il modello dell’anello moderni e i neandertal condividono un an-
mancante tra la nostra specie e i primi e tenato africano comune di meno di 500mila
scimmieschi antenati preumani. Inoltre, anni fa, che in termini evolutivi è un tempo
i neandertal erano genuinamente europei estremamente ridotto.
e, soprattutto, scomparvero senza lasciare Per gran parte dell’esistenza dell’Homo
traccia. La loro “inferiorità” fisica, intel- sapiens, le differenze fisiche con i neander-
lettuale e tecnologica li aveva condanna- taliani furono trascurabili. Allo stesso mo-
ti all’estinzione, ed erano stati sostituiti do, le differenze culturali tra le due specie
dai Cro-Magnon, della specie Homo sa- sono archeologicamente impercettibili. Si è
piens, anch’essi in tutto e per tutto euro- scoperto che i nostri lontani “cugini” erano
pei. Questo si adattava perfettamente alle altrettanto complessi da un punto di vista
idee dell’epoca sull’evoluzione, intesa come cognitivo. Per un certo periodo ci siamo an-
un processo ascendente al culmine del che incrociati, riproducendoci con successo
quale c’erano i sapiens: la specie che ave- e dando origine a individui ibridi che, a loro
va completato con successo il processo volta, si sono riprodotti più tardi. L’eredità
evolutivo iniziato milioni di anni fa. di questa interazione è percepibile ancora
oggi, dato che tutti gli esseri umani attuali
RAPPRESENTAZIONE SCIMMIESCA DI UN
posseggono tra l’uno e il quattro per cento
NEANDERTAL REALIZZATA INTORNO AL 1920. di DNA neandertaliano nel proprio genoma.
EVERETT COLLECTION / ALAMY / ACI
250MILA-45MILA ANNI FA Area di distribuzione dei neandertal
(Homo neanderthalensis)
I neandertal prima dell’arrivo degli esseri
umani moderni (sapiens) in Eurasia. Area di distribuzione degli umani
moderni (Homo sapiens)
Sito neandertaliano
Sito di umani moderni
Sito di neandertaliani e di
umani moderni (occupato
indipendentemente da entrambi)
45MILA-37MILA ANNI FA
All’incirca in questo periodo in Europa
i neandertal convivono con gli umani moderni.
MAPPE: CHARLES W. BERRY / NGS MAPS
Tali somiglianze, unite
soprattutto alla capacità
d’ibridarsi, hanno portato
a decenni di discussioni in
seno alla comunità scien-
tifica. Alcuni ricercatori so-
stengono ad esempio che Homo
UNA SCOPERTA sapiens e Homo neanderthalensis fossero in
CONTROVERSA realtà membri di un’unica specie – che la
Nel 1908 furono tassonomia, ovvero la classificazione de-
trovati a La
Chapelle-aux-Saints gli esseri viventi, definisce appunto come
(Francia) i fossili su un insieme di popolazioni naturali capa-
cui si basarono le ci d’incrociarsi e produrre prole fertile. In
ricostruzioni meno quest’ottica i neandertal sarebbero quindi
umanizzate dei
una sottospecie che si è evoluta in Europa
neandertal. Si disse
poi che quei tratti prima di essere riassorbita da popolazioni
erano il risultato arrivate dall’Africa alla fine del Pleistocene
di un’osteoartrite. (il lungo periodo durato quasi due milioni
DEA / AGE FOTOSTOCK
di anni che terminò con la fine dell’ultima
epoca glaciale). Altri studiosi sostengono
invece che le differenze fisiche e genetiche
tra i neandertal classici – cioè quelli vissuti
tra i 200mila anni fa e il momento della loro
estinzione – e gli Homo sapiens dello stesso
periodo sarebbero comunque sufficienti per
L’INCONTRO
mantenere ognuna delle due specie nella sua
Neandertal e sapiens s’incrociarono
casella tassonomica. Tuttavia c’è qualcosa geneticamente. L’illustrazione
nella storia dei neandertaliani che ha resi- ricostruisce un incontro tra membri
stito alla prova del tempo e che continua dei due gruppi; i sapiens indossano
ancora a incuriosire. Si sono estinti. Sono i loro caratteristici ornamenti.
scomparsi senza lasciare traccia e sono stati
SCIENCE PHOTO LIBRARY / AGE FOTOSTOCK
completamente sostituiti dall’Homo sapiens
Un processo naturale
L’estinzione è parte naturale dell’evoluzione
biologica. Si stima che il 99,9 per cento di
tutte le specie mai esistite sia scomparso.
L’estinzione dei neandertal va quindi inter-
pretata come un processo storico naturale
e non come un’eccezione o una stranezza.
I fattori coinvolti in un’estinzione natu-
rale sono diversi: tra i più comuni, la com-
ANTONIO RODRÍGUEZ-HIDALGO
SOMIGLIANZE
E DIFFERENZE
oggi si crede che i neandertaliani e i sapiens, la nostra
specie, siano emersi circa 400mila anni fa, i primi in
Europa e i secondi in Africa. Ma per circa 200mila anni
le differenze fisiche – cioè scheletriche – tra i due tipi di
umani furono molto specifiche e percepibili solo dagli
esperti. A partire da 200mila anni fa, e soprattutto
da 120mila anni fa, le caratteristiche anatomiche dei
neandertal – quelle visibili nella struttura ossea – sono
già molto evidenti. Tuttavia non si sa quale fosse il loro
aspetto esteriore, che doveva dipendere dalla latitudine
o variare a seconda della popolazione. I sapiens erano
probabilmente di pelle scura, ma non dovevano avere
lo stesso aspetto ai tropici e in Africa settentrionale.
E i neandertal siberiani avevano probabilmente delle
sembianze molto diverse da quelli mediterranei.
40MILA ANNI FA
I neandertal classici erano più bassi,
più tozzi e più muscolosi dei sapiens;
avevano grandi arcate sopracciliari
(le creste ossee sopra gli occhi),
la fronte inclinata all’indietro e non
avevano il mento. I paleoartisti Adrie
e Alfons Kennis hanno realizzato
questa ricostruzione di una femmina
neandertal di 1,50 m di altezza.
molto più a nord e a est, forse raggiun- nei periodi freddi, i neandertal delle pianure
LE PREDE gendo la Mongolia e la Cina. Tra 130mila europee dipendevano notevolmente dalla
PIÙ GRANDI e 115mila anni fa, e di nuovo tra 60mila e carne di una o due prede principali, come i
Anche se la dieta dei 40mila anni fa, le popolazioni europee di bisonti a Mauran o lo renne nel rifugio Jon-
neandertal era varia,
alle latitudini medie neandertal erano in espansione, grazie an- zac, due località francesi. I resti degli animali
dell’Europa si basava che a periodi climaticamente miti. Ma da consumati nei siti non indicano carestia o
sui grandi erbivori. 55mila anni fa in poi si verificò una serie di scarsità di cibo nel corso delle occupazioni
Bisonte scolpito eventi climatici estremi, erratici ed estre- più recenti di queste aree, ma quanto più un
su corna di renna
mamente brevi che resero il clima completa- predatore è specializzato – e i neandertal lo
dall’H. sapiens 15mila
anni fa. mente imprevedibile. A volte i cambiamenti erano – tanto più facile è che si avvii verso
si succedevano su scala umana, e questo eb- l’estinzione quando il gioco si fa duro e il
be probabilmente un impatto terribile sulle numero di potenziali prede diminuisce.
popolazioni neandertaliane, che entrarono
in un periodo di grande incertezza. Coesistenza o scontro?
Se i neandertal si erano adattati a periodi Circa 45mila anni fa, a metà dell’interglaciale
climatici più o meno duri decine di volte, MIS3 (uno dei periodi alternati caldi e fred-
come poté farli scomparire l’imprevedibilità di del clima terrestre), con un clima a tratti
del clima? Forse non si trattò solo di quello, in peggioramento e le popolazioni di nean-
anche se fu probabilmente uno dei fattori dertal divise in piccoli gruppi isolati, un più
principali che li spinsero verso l’estinzione, recente lignaggio umano di origine africana
non solo perché durante le oscillazioni il iniziava timidamente a emigrare dall’Africa
tempo era caotico, ma anche perché si ve- o dall’Asia per stabilirsi nel bacino inferio-
rificò una serie di episodi particolarmente re del Danubio. Non era la prima volta che
freddi provocati dagli eventi climatici Hein- neandertal e sapiens coabitavano, poiché tra
rich e Dansgaard-Oeschger. Per quanto se 100mila e 55mila anni fa le due specie ave-
ne sa, i neandertaliani non avevano svilup- vano convissuto nel Vicino Oriente senza
pato tecnologie per sopravvivere nei biomi apparenti conflitti.
artici: non ci fu mai nulla che assomigliasse Molti ricercatori sostengono che la com-
agli inuit tra i neandertal, un fatto che può petizione per le risorse e il territorio tra gli
essere di vitale importanza per comprende- antichi abitanti d’Europa e i nuovi arrivati
re la loro estinzione nel contesto di quelle fu l’elemento chiave che fece pendere l’ago
epoche di freddo estremo. della bilancia a sfavore dei neandertal. Anche
Varie popolazioni di neandertal si adat- se gli archeologi non vedono molte diffe-
tarono agli ecosistemi mediterranei, dove renze tra neandertal e sapiens in termini di
seppero diversificare la loro dieta per in- tecnologia, dieta o occupazione territoriale,
cludere una quantità significativa di vege- è vero che i primi migranti sapiens in Euro-
tali, piccoli animali come uccelli, conigli e pa portavano con sé culture del Paleolitico
superiore. Queste includevano elementi di
grande importanza per adattarsi a un mon-
Quanto più un predatore è specializzato, do in crisi: aghi per cucire vestiti elaborati,
arpioni per la pesca e la caccia agli animali
tanto più è facile che rischi l’estinzione acquatici, propulsori per la caccia su lunga
quando il numero di prede diminuisce distanza e, soprattutto, un’impressionante
Industria musteriana,
Paleolitico medio.
TRACCE DI
UNA TRANSIZIONE
la sostituzione o l’assimilazione dei neandertal
da parte dei sapiens in Europa si riflette nel passaggio
dal Paleolitico medio (da 120mila a 50mila anni fa),
caratterizzato dalla cultura neandertaliana musteriana, Industrie L’industria litica
al Paleolitico superiore (da 50mila a 11mila anni fa), con del Paleolitico (la produzione di utensili di
culture come l’Aurignaziano, il Solutreano e il Maddaleniano, superiore. pietra) è una manifestazione
opera dei sapiens. Tra questi due periodi, tra i 50mila e i materiale delle diverse
culture paleolitiche.
40mila anni fa, si svilupparono culture di transizione come il
Castelperroniano, l’Uluzziano e il Bohuniciano, che mostrano
innovazioni tipiche del Paleolitico superiore, ma in pochi casi
sono chiaramente associate a resti umani. Sembra sempre
più chiaro che alcune di queste innovazioni furono il prodotto
dei neandertal, altre invece dei primi sapiens. L’aumento
della connessione tra popolazioni potrebbe essere stato
ALAMY / ACI
GRECI E
BARBARI
I greci coniarono il termine “barbaro”,
usato ancora oggi in modo dispregiativo
nei confronti di persone ritenute incolte
o crudeli, per indicare tutti quei popoli
che consideravano scarsamente civilizzati
poiché non condividevano la loro cultura
T ra le diverse civiltà dell’epoca antica quella greca
fu di certo la meno coesa sotto differenti pun-
ti di vista. Non occupò un’area delimitata da
confini geografici naturali quali il Nilo in Egit-
to o i fiumi mesopotamici, e non ebbe mai né unità politica né
una capitale da cui esercitare il potere, come nel caso di Menfi,
Ninive o Babilonia. Coltivò tuttavia una sorta di sentimento
Oceano
Atlantico
gli epiroti, gli etoli, perfino i tessali o altre ceva sentire diversi e superiori rispetto agli ad
iana
popolazioni a nord-ovest la cui condizione altri. Credevano che il centro dell’universo
u
G
I B E R
di greci non era ben definita. Ancora ver- si trovasse nel santuario di Apollo a Delfi, I
so la fine del IV secolo a.C. il Periplo dello dov’era conservato l’omphalos, l’ombelico Guadalquivir
Cadice
pseudo-Scilace delimitava il territorio gre- del mondo, visto che proprio lì si sarebbero Malaga
Tangeri
co propriamente detto alla Grecia centrale dirette le due aquile che Zeus, il padre degli
e alla penisola del Peloponneso. dei, aveva liberato dalle estremità orientale
Rusaddir
Quanto oggi è noto come Grecia – o Ella- e occidentale del globo. (Melilla)
de, secondo la definizione degli stessi abi- Tuttavia i greci furono anche aperti ai
tanti – era un insieme di piccole comu- contatti con diverse popolazioni. Agli ini-
nità sparse nella parte meridionale della zi del I millennio a.C. le coste occidentali
L’Europa tra l’VIII
penisola balcanica e nelle isole dell’Egeo, dell’Asia Minore si riempirono di comu- e il VI secolo a.C.
comunità che condividevano una lingua nità greche che dovettero vivere a stret- Area di diffusione
della civiltà
(divisa in dialetti facilmente comprensibili to contatto con gli indigeni, e tra l’VIII e di Hallstatt,
tra loro), un panteon più o meno simile (an- il VI secolo a.C. gli elleni si espansero su proveniente dal
mondo celtico
che se poi gli stessi dei assumevano epiteti tutte le coste mediterranee, strinsero rap- Aree culturali
e rituali svariati in ogni luogo), una forma di porti con le culture del luogo e accrebbero del Bronzo finale
Culture italiche
vita e costumi in apparenza piuttosto affi- le proprie conoscenze su diverse forme di
Mondo ellenico
ni, nonché una serie di miti comuni come vita e usanze.
CARTOGRAFIA: EOSGIS.COM
Impero persiano
la guerra di Troia o le peripezie di Eracle. I greci non costituivano del resto un’ec- Aree fenicie
Soprattutto la trama mitologica sembrava cezione da questo punto di vista, giac- e puniche
rievocare, almeno in ma- ché facevano parte di un vasto gruppo di
E
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Mare La cartina mostra le civiltà e i popoli di Europa,
d e l N or d Asia e Africa con cui i greci intrecciarono rapporti
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durante la loro espansione nel Mediterraneo tra
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l’VIII e il VI secolo a.C.: i popoli italici; i fenici e i loro
eredi cartaginesi; i celti, provenienti dalla civiltà di
G E R M A N I Hallstatt; i popoli iberici; i persiani e le genti attorno
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al mar Nero: traci e sciti.
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480-479 a.C. 334 a.C. II-I secolo a.C. I secolo d.C. in poi
Le vittorie greche a Anche Alessandro La conquista romana Roma assimila la cultura
Salamina e a Platea Magno appella i persiani della Grecia fa sì che greca e condivide con
favoriscono la definizione “barbari” per sottolineare i romani vengano questa il sentimento
quasi esclusiva di che la sua è una guerra equiparati ai “barbari” di civiltà, opposto al
“barbari” per i persiani. contro i nemici dei greci. dai greci sottomessi. mondo “barbaro”.
Governare rispetto alle norme di civiltà che ovviamente
loro credevano d’incarnare.
con i barbari Malgrado l’eterogenea complessità delle
genti con cui mantenevano i contatti, gli
S
elleni ne semplificarono i nomi e costru-
I DICE CHE ALESSANDRO MAGNO ignorò il consiglio del
irono veri e propri indebiti stereotipi sui
maestro Aristotele, secondo cui avrebbe dovuto trattare
in modo diverso greci e barbari, e preferì una valutazione loro comportamenti e costumi. Chiamaro-
personale e morale degli uni e degli altri, eliminando la no così “traci” tutti i popoli che vivevano a
barriera insormontabile radicata nel pensiero ellenico. In tal nord dell’Egeo e in buona parte dell’attuale
senso i matrimoni misti che lui stesso favorì e l’inclusione di Bulgaria, e li rappresentarono in modo ge-
milizie locali nelle sue truppe confermerebbero una politica nerico con una particolare acconciatura a
conciliatoria tra vincitori e vinti. Ma ciò non rispondeva a motivi creste, o con tatuaggi e copricapi in pelle
ideologici: Alessandro capì che solo collaborando con le élite di volpe. Usarono invece il termine “sciti”
locali e agendo sull’amministrazione fiscale allora imperante per indicare tutti i nomadi che abitavano le
avrebbe potuto controllare il vasto impero appena conquistato. steppe a nord del mar Nero, la cui immagine
convenzionale si ridusse a vestiti multico-
lori, pantaloni inclusi, all’uso dell’arco e alla
proverbiale ferocia.
Quanto ai fenici, che con i greci condi-
visero imprese quali l’esplorazione dell’e-
stremità occidentale del Mediterraneo o
la colonizzazione dell’isola di Pithecusa
TOM LOVELL / NATIONAL GEOGRAPHIC IMAGE COLLECTION
MATRIMONI DI SUSA TRA CONQUISTATORI MACEDONI E ARISTOCRATICI PERSIANI, NEL 324 A.C. I greci e gli altri
Neppure gli egizi, molto più civilizzati,
scamparono ai pregiudizi: vennero infatti
etichettati come esotici per i loro costumi,
anomali agli occhi dei greci, che ritenevano
UNO SGUARDO popoli, come i fenici, i ciprioti o gli etru- scambiassero i ruoli abituali di uomo e di
ORIENTALE schi, che percorrevano le rotte marittime donna. Erodoto annotò che le donne anda-
Il ciondolo
ed effettuavano scambi di ogni sorta attra- vano al mercato mentre gli uomini tesseva-
(forse un amuleto)
è in pasta di verso una rete di emporia, porti cosmopo- no a casa; che questi portavano le ceste in
vetro proveniente liti in cui un santuario assicurava la buona testa e le donne sulle spalle; che le figlie, e
dal Levante riuscita delle transazioni. Una situazione non i figli, dovevano mantenere i genitori; e
mediterraneo. tanto fluida non evitò tuttavia i conflitti affermò perfino che le donne urinavano in
La fattura indica
che si tratta di territoriali, di cui forse già compaiono piedi e gli uomini inginocchiati. Se ciò fos-
un’opera accenni nella guerra di Troia o nei se poco, gli egizi adoravano strane divinità
fenicia. racconti mitici quali i viaggi e mummificavano i morti e addirittura gli
DEA / ALBUM
di Eracle fino allo stretto di animali. Anche il loro nome fu grecizzato:
Gibilterra o l’isola di Eri- deriva infatti da Aigyptos, probabile traslit-
zia, controllata dal gigan- terazione in greco di Hut-Ka-Ptah (la casa
te Gerione. Non impedì dell’anima di Ptah), nome del grande tempio
neppure che tra i greci af- del dio Ptah a Menfi, e non dal termine tauy,
fiorasse un sentimento “due terre”, che gli egizi usavano per definir-
di superiorità rispetto si. Anche riguardo agli etruschi gli stereotipi
ad altre culture, viste come non furono pochi: i greci sottolinearono la
lontane, esotiche, e perciò loro abominevole crudeltà verso i prigionieri
ritenute diverse e strane e l’eccessiva libertà delle loro donne.
GUERRIERI SCITI
In questo recipiente di elettro
(una lega di oro e argento),
un artista greco rappresentò
gli sciti con i caratteristici
pantaloni e il copricapo a
punta. IV secolo a.C. Museo
Ermitage, San Pietroburgo.
BRIDGEMAN / ACI
IL DIO GEB IN UN AFFRESCO DEL
VII SECOLO A.C., L’EPOCA DEI FARAONI
SAITICI. IN QUESTO PERIODO I
GRECI SI STABILIRONO IN EGITTO,
DOVE FONDARONO LA COLONIA DI Furono i persiani ad aggiudicarsi il primo
NAUCRATI, SUL DELTA DEL NILO. posto nell’attribuzione di tale insulto do-
po aver invaso il territorio greco durante le
guerre persiane, o mediche, al punto che
quello divenne l’epiteto principale con cui
venivano indicati i nemici ancestrali dell’El-
lade, soprattutto perché ne costituivano la
maggior minaccia per la sopravvivenza.
L’oratore Isocrate lo usò nel IV secolo a.C.
all’interno delle proprie arringhe per cer-
care di unire i greci contro il rivale comune,
e con la stessa intenzione lo adoperarono
i sovrani macedoni, prima Filippo II e poi
il figlio Alessandro Magno. Questi ultimi
volevano così mascherare la campagna della
conquista dell’Asia presentandola quale una
guerra di vendetta contro il barbaro primi-
tivo, ossia il persiano.
Le guerre mediche incoraggiarono l’inte-
resse per i persiani, e nacquero quindi i co-
siddetti persiká, racconti che, descrivendone
costumi e storia, li ritraevano quali decadenti
e deboli, soffermandosi sui sovrani oltremo-
do attaccati al lusso e sui sudditi indolenti
e servili. I testi rimarcavano inoltre il ruolo
troppo importante delle donne e degli eu-
nuchi a corte – erano loro a tenere le redini
del potere – nonché la codardia e l’incom-
petenza degli eserciti.
DEA / ALBUM
Etnocentrismo o razzismo?
Malgrado le sfumature xenofobe, il termi-
DONNA ETRUSCA Del resto, i greci ricorsero al termine ne “barbaro” non implicò quasi mai una di-
Rhyton (contenitore “barbaro” per indicare in modo generico e scriminazione basata su tratti fisici. Riferito
di liquidi) etrusco dispregiativo tutti gli altri popoli, che non principalmente alla lingua, suggeriva che i
a forma di testa
femminile, opera rispecchiavano il loro grado di civiltà. An- barbari non fossero in grado di articolare
del ceramografo cor oggi si discute riguardo all’origine di un discorso intelligente che abbracciasse e
Charinos. 550-530 tale parola, e la maggior parte degli studiosi contemplasse l’ordine del mondo.
a.C. Museo nazionale concorda nel conferirle una matrice ono- Oltre alla lingua, i tratti che dividevano
etrusco, Tarquinia.
matopeica, giacché faceva riferimento a il greco dal barbaro erano gli indumenti, la
chi si esprimeva in maniera incom- differenza politica tra persone libere e quelle
prensibile (per un greco, ovviamen- sottomesse al monarca, le diverse forme di
te). Le frasi si traducevano quindi in combattimento (queste ultime rimandavano
una specie di balbettio incoerente: bar implicitamente all’esaltazione delle vitto-
bar... Nella letteratura greca il termine rie greche). Il colore della pelle non aveva in
compare per la prima volta per qualifi- pratica nessuna importanza. In effetti, in
care come barbarophonoi (“coloro che pieno V secolo a.C. gli etiopi (il cui nome
parlano rozzamente”) i cari dell’Asia in greco significa “dall’aspetto bruciato”)
Minore, i quali comunque collabora- erano considerati i più belli e slanciati tra gli
rono attivamente con i greci in qualità uomini, abitanti di un luogo idealizzato ai
di mercenari dei re saitici dell’Egitto confini meridionali del mondo allora cono-
nel VII secolo a.C. sciuto, e le etnie oggi razzializzate venivano
AKG / ALBUM
PORTA DI TUTTE LE NAZIONI
Serse I, il re persiano la cui
invasione della Grecia è nota
come Seconda guerra persiana
(480-479 a.C.), fece costruire
questa porta a Persepoli,
la capitale del suo impero.
MOHAMMAD NOURI / ALAMY / ACI
L’ideale del mostrarono violenti e propensi al saccheg-
gio: non fu certo un buon biglietto da visita,
“buon selvaggio” e i greci li equipararono agli altri barbari che
vivevano a Occidente. La situazione cambiò
L’
quando Roma s’impose nel Mediterraneo
IDEOLOGIA DEL BARBARO ebbe comun-
e le sue élite adottarono la cultura della ci-
que anche una sfumatura più idealista
e positiva nella cultura greca. Ad esem- viltà conquistata; alcuni intellettuali greci
pio, sin dall’inizio alcuni guardarono agli cercarono allora di accomunare Roma a una
altri popoli, soprattutto ai più lontani, con città ellenica tramite racconti mitici che ne
una certa invidia e anche con simpatia. riconducevano l’origine alla guerra di Tro-
In contrasto con la visione dominan- ia. E così Roma si affiancò alla Grecia qua-
te, più negativa, caratteristiche quali le esempio di civiltà rispetto a un mondo
il modo di vivere più semplice – privo esterno barbaro e ostile, che poteva essere
delle complessità e dei conflitti le- educato soltanto con la conquista.
gati a un’organizzazione sociale più I greci non furono mai troppo curiosi
strutturata –, la relazione armoniosa nei confronti dei popoli diversi da loro. Sin
con la natura – che evitava l’avidità e
dall’Odissea, gli “altri” erano sempre strani,
le diseguaglianze – o un proverbiale
senso della giustizia vennero associa-
ostili e poco affidabili, non rispettavano le
te a popolazioni tanto distanti quanto più elementari norme di convivenza, come
gli etiopi o gli iperborei (così affermò Erodoto la legge dell’ospitalità, o non compivano gli
nel V secolo a.C.) e gli sciti (come scrisse lo opportuni sacrifici agli dei. Frigi, traci, sci-
storico Eforo di Cuma cent’anni più tardi). Nel ti ed etnie di differente origine costituiro-
tardo ellenismo una conoscenza maggiore no una parte importante del mercato degli
del globo favorì direttamente l’invenzione schiavi, che finivano spesso a lavorare ad
di luoghi utopici, in cui le condizioni di vita Atene ed erano continuo oggetto di scher-
MET / SCALA, FIRENZE
contrastavano con quelle greche. no per via del loro rude comportamento.
GIOVANE ETIOPE. STATUETTA GRECA IN BRONZO. Questa difformità di carattere fu ricondotta
III-II SECOLO A.C. METROPOLITAN MUSEUM, NEW YORK. perfino a criteri apparentemente scientifici,
giacché veniva spiegata tramite il clima e
l’ambiente naturale, che avrebbero causato
negli abitanti una condotta debole e servile.
Insomma, una simile concezione nega-
TRACIA, PAESE rappresentate nelle ceramiche ateniesi sen- tiva dell’altro, spesso ostile, dispregiativa
BARBARO za apparenti tratti denigratori. Il termine e distaccata, fu favorita dalla superiorità
Fantino tracio che
barbaros venne impiegato come dispregia- militare greca, che permise l’occupazione
lotta contro un orso
in un frammento tivo pure nei confronti dei macedoni, che di alcuni territori “barbari” nel periodo di
d’argento e in sin dall’inizio i greci considerarono lontani espansione oltremare; dal ricorso a ogni sor-
parte dorato, dalla propria stirpe: l’oratore ateniese De- ta di tranelli (non va dimenticato che l’astuto
appartenente al mostene ricorse a tale parola per criticare Odisseo era uno degli eroi greci più amati); e
tesoro di Letnica
(Bulgaria). di continuo Filippo e il figlio. dall’ammirazione delle stesse élite indige-
IV secolo a.C. circa. Più avanti, in periodo ellenistico, l’insul- ne per i prodotti greci più sofisticati, come
ALAMY / ACI to fu riferito soprattutto ai celti, divenuti il la ceramica, e per le imponenti costruzioni
vero pericolo per le poleis greche all’in- erette dagli elleni.
domani dell’incursione nel santuario FRANCISCO JAVIER GÓMEZ ESPELOSÍN
DOCENTE UNIVERSITÀ DI ALCALÁ. AUTORE DI
di Delfi nel III secolo a.C. e del loro GEOGRAFÍAS DE LO EXÓTICO. LOS GRIEGOS Y LAS OTRAS CULTURAS
insediamento nel centro dell’A-
sia Minore.
Un caso complesso ri- Per SAGGI
Arrivano i barbari
saperne Lorenzo Braccesi. Laterza, Roma-Bari, 2020.
guarda i romani. Quando di più I barbari
fecero la prima comparsa Bruno Dumézil. LEG, Gorizia, 2017.
Delfi. Il centro del mondo antico
sul territorio greco, con la Michael Scott. Laterza, Roma-Bari, 2005.
Prima guerra macedonica, si
GRECI CONTRO CELTI
I bassorilievi del sarcofago
Amendola mostrano la lotta
tra greci e galati: così erano
chiamati i celti presenti in
Asia Minore. II secolo d.C.
Musei capitolini, Roma.
DEA / SCALA, FIRENZE
SCONTRO TRA LAPITI E
CENTAURI; A TERRA UNA
DONNA MORTA. V SECOLO A.C.
MUSEO ARCHEOLOGICO
NAZIONALE, FIRENZE.
BARBARI, AMAZZONI,
CENTAURI E GIGANTI
Attraverso diversi episodi mitologici i greci rappresentarono
in modo indiretto la lotta contro i barbari e la loro sconfitta,
che equivaleva alla vittoria della civiltà sul caos
ACHILLE UCCIDE PENTESILEA,
LA REGINA DELLE AMAZZONI.
VASO DEL PITTORE EXEKIAS.
VI SECOLO A.C. BRITISH
MUSEUM, LONDRA.
G
li elleni raffigurarono i pro- il motivo della Gigantomachia, la della Centauromachia, la guerra tra
pri trionfi sulle altre popo- lotta tra dèi e giganti, mostrata sia centauri e lapiti, avvenuta nel giorno
lazioni attraverso scene sul Partenone sia sull’altare eretto delle nozze del re di questi ultimi, Pi-
della Centauromachia (la lotta con dal re di Pergamo per celebrare i ritoo, con Ippodamia, che i centauri
i centauri), dell’Amazzonomachia propri successi sui galati, nome avevano cercato di rapire. A destra,
(lo scontro con le amazzoni) e della greco per i celti dell’Asia Minore. in un altro recipiente, compare uno
guerra di Troia. Questi temi compa- Tali episodi furono profusamente dei momenti culminanti dell’Amaz-
iono ad esempio sulle metope del riprodotti nei bassorilievi che de- zonomachia, lo scontro tra greci e
Partenone, che commemorano la coravano i templi e nelle pitture su amazzoni: l’eroe Achille affonda la
vittoria sui persiani nelle guerre ceramica. In questa pagina doppia lancia nel corpo di Pentesilea, la re-
FOTO: SCALA, FIRENZE
mediche. Ritorna spesso anche si può notare a sinistra un momento gina delle temibili donne guerriere.
IL FORO
VISTA DEL
FORO ROMANO
Veduta dal
Campidoglio:
da sinistra a
destra, arco di
Settimio Severo,
ROMANO
tempio di Saturno
(sede dell’erario
pubblico) e,
sullo sfondo,
tre colonne del
tempio di Castore
e Polluce. Nella
pagina accanto,
bassorilievo di
I
Tempio di Antonino e Faustina
Un sacco sistematico
La rovina dell’antica Roma viene general-
mente attribuita ai barbari, eppure l’arche-
ologo Rodolfo Lanciani, direttore degli sca-
vi nel foro alla fine del XIX secolo, dichiarò
al riguardo: «Lasciamo in pace i barbari. I
torti da loro causati a Roma non sono mi- Curia Iulia
nimamente da paragonare al male che al-
tri arrecarono alla città. E con questi “altri”
io intendo i romani stessi, i romani del pe-
riodo imperiale e bizantino, del Medioevo
ILLUSTRAZIONE 3D: PROGETTO KATATEXILUX
Basilica Iulia
Tempio di Saturno
Rostri
Arco di Tito
Curia Iulia
Colonna di Foca
LE PRIME 1800-1850
ESPLORA-
ZIONI
Negli anni SGOMBERARE E SCAVARE
trenta del Seguendo l’esempio degli scavi di Pompei e coperto di terra fino a un terzo della sua altezza.
XIX secolo si
approntò un di Ercolano, alla fine del XVIII secolo si decise Quindi si demolirono le case addossate ai templi
progetto delle di recuperare i resti del centro monumentale di di Vespasiano e di Saturno e si liberò la facciata
aree scavate Roma, liberandolo dagli ammassi di macerie e del tabularium, gli archivi dell’antica Roma. Nel
e si protessero dalle costruzioni medievali. Nel 1801 papa Pio VII frattempo alcuni ricchi stranieri s’interessarono
con delle nominò commissario delle antichità Carlo Fea, all’archeologia dell’Urbe. Nel 1811 Elizabeth Cav-
mura i fossati
che doveva dissotterrare i monumenti a vista nel endish, duchessa del Devonshire, iniziò a far dis-
attorno ai
monumenti, foro fino a raggiungere un livello più profondo e seppellire la base della colonna di Foca. Anche il
come si nota studiarli sulla base dei testi classici per capirne duca di Blacas e il conte di Funchal, ambasciatori
nell’incisione. la corretta identificazione. Nel 1803 comincia- di Francia e Portogallo, finanziarono degli sca-
rono gli scavi attorno all’arco di Settimio Severo, vi. Nel 1811 il Giornale del Campidoglio scriveva:
Tempio di Saturno
LA COLONNA DI FOCA
HILARY MORGAN / ALAMY / ACI
Anche se rimasero sempre in vista alcune lettere dell’iscrizione della colonna, nessuno ne
scavò la base fino al 1811. Fu la duchessa del Devonshire a patrocinarne il dissotterramento,
grazie al quale nel 1813 si poté leggere l’epigrafe della colonna.
IL FORO 1870-1898
SI PALESA
Alla fine del
XIX secolo LA RINASCITA DEL FORO
gli scavi del Sospesi per due decenni a causa delle vicis- fu tale che vennero distrutti monumenti signi-
foro di età
alto-imperiale situdini politiche che toccarono il Paese, gli ficativi quali i rostri o la tribuna di Diocleziano.
vennero quasi scavi del foro ripresero nel 1870. In un’Italia Gli scavi, guidati tra il 1870 e il 1885 da Pie-
ultimati. che aveva pressoché concluso il processo di tro Rosa, Giuseppe Fiorelli e Rodolfo Lanciani,
L’archeologo unificazione c’era un grande interesse nell’esi- si concentrarono nell’area centrale del foro, tra
Lanciani bire i monumenti più gloriosi del suo passato. il tempio del Divo Giulio, quello di Antonino
l’avrebbe Per questo si voleva recuperare l’aspetto che e Faustina, la basilica di Massenzio e la casa
definita
«l’epoca d’oro mostravano all’epoca di maggiore splendore di delle Vestali. Quando Pietro Rosa ne assunse
degli scavi Roma, l’alto impero, senza le aggiunte succes- la direzione nel 1870, «l’intero sito era sepolto
romani». sive. Il disprezzo per l’epoca tarda dell’impero sotto 33 piedi [circa 10 metri] di terra». Ven-
(III-V secolo) e per la successiva “decadenza” nero tolti circa 286 milioni di piedi cubici di
che muove oggi l’archeologia romana». Il cul- STATUA DI UNA VESTALE MASSIMA. II SECOLO
A, FIRENZE
mine del progetto, secondo Lanciani, fu «un D.C. MUSEO NAZIONALE ROMANO, ROMA.
RICCARDO AUCI
GIACOMO BONI POSA ACCANTO
A UNA DELLE SEPOLTURE A
INCINERAZIONE NELLA FOSSA DELLA
NECROPOLI ARCAICA DEL FORO.
UN MUSEO DA L 1 9 2 5
ALL’A RIA
APERTA
Per rendere la UNA VETRINA DEL PASSATO
visita del foro Nel XX secolo la fase di scavi su grande sca- da un cimitero ebraico e da una fabbrica di gas),
più attraente
e istruttiva per la del foro fu considerata ultimata. Cominciò doveva essere liberato da tutto ciò che impedi-
i turisti, molte quindi un periodo di restauro dei monumenti e va di ammirarne la grandezza ed essere protetto
delle colonne di collocazione delle rovine in un parco archeo- da qualsiasi abuso edilizio. Si dimostrò pure che
ormai crollate logico centrale, secondo il piano approvato nel la visita al foro sarebbe stata più istruttiva e
furono erette 1887 su proposta della commissione istituita intrigante se gli edifici fossero stati presentati al
nuovamente dal ministro Guido Baccelli nel 1881. A causa pubblico restaurati con dei materiali ritrovati nel
utilizzando
il materiale dello sviluppo disordinato di Roma si decise che sito. In tal modo Alfonso Bartoli, direttore degli
disseppellito il foro romano, assieme al Colosseo, a una parte scavi dal 1925, promosse la ricostruzione tra
negli scavi. dei fori imperiali, alle terme di Traiano e di Cara- gli altri della curia, della basilica di Massenzio
calla, nonché al circo Massimo (allora occupato e del tempio di Venere e Roma. In quegli anni
RAMPE DI ACCESSO
CINECITTÀ LUCE / SCALA, FIRENZE
Durante gran parte del XX secolo una strada aperta al traffico attraversava il lato settentrionale
del foro romano e lo collegava al Campidoglio. Passava accanto all’arco di Settimio Severo
e saliva tra il tempio di Vespasiano e quello di Saturno, come mostra l’immagine.
DEA / ALBUM
aperto al pubblico.
BRIDGEMAN / ACI
1813. Musei
Vaticani.
I
O AUC
ARD
RICC
SCALA, FIRENZE
ZE
IREN
LA, F
/ SCA
DEA
il louvre
storia di un edificio
Nato come torre difensiva e trasformato
poi in un castello fortificato, dal XVI secolo il
Louvre divenne uno sfarzoso palazzo che doveva
sottolineare il potere dei re di Francia
UN PALAZZO
IN COSTANTE
EVOLUZIONE
Davanti al padiglione
Sully, ristrutturato
nel XIX secolo per
completare la facciata
occidentale del Louvre,
s’innalza la piramide di
vetro e metallo da cui
oggi si accede al museo.
PATRICK ESCUDERO / GTRES
SIMBOLO DI PARIGI
VERSO
OVEST
I
Notre-Dame
ntorno al 1600 Enrico IV
ordinò di collegare il
Louvre a un nuovo immo-
bile ubicato fuori dalle
mura, le Tuileries, tramite
Palazzo della Cité la Grande galleria. Ebbe
così inizio un processo di
espansione del Louvre verso
Louvre
ovest, in senso parallelo alla
Senna, processo che sarebbe
durato praticamente fino ai
lavori voluti da Mitterrand
negli anni ottanta del secolo
scorso. Nel XIX secolo l’area
non era più occupata da case
e nemmeno dal palazzo del-
Mura del 1380 le Tuileries, distrutto dalla
Comune nel 1871. Si veni-
Tuileries va a definire così un’ampia
prospettiva lungo i giardini
delle Tuileries.
O
PARIGI NEL ggi è il museo più frequenta- di Francia avviarono la complessa trasfor-
XVII SECOLO to al mondo, con 9,6 milioni mazione che rese il Louvre un simbolo del
In questa cartina di visitatori solo nel 2019. La potere della monarchia.
della città, stampata
nel 1615, si possono piramide di vetro disegnata Ricostruito in stile rinascimentale con
ammirare alcune dall’architetto sino-statuni- decorazioni dei più abili scultori e pittori,
opere del regno di tense Ieoh Ming Pei nel 1989, sotto la pre- nonché collegato al vicino palazzo delle Tui-
Enrico IV, come il sidenza di François Mitterrand, è oramai leries da una maestosa galleria, il Louvre
Pont neuf, la Grande
galleria e il palazzo
l’emblematica porta d’ingresso a un’incom- s’impose come la principale reggia dei Valois
delle Tuileries. parabile collezione d’arte. Tuttavia il Louvre (1328-1589) e dei Borbone (1589-1792), anche
Incisione di non è sempre stato un museo. La sua storia se pochi di loro soggiornarono con frequen-
Mathieu Merian. ebbe inizio ottocento anni fa, quando era un za nello splendido complesso. Durante il re-
semplice torrione difensivo destinato a di- gno di Luigi XIV Versailles, a circa venti chi-
venire una residenza reale. lometri a sud-ovest di
Fu nel XVI secolo che i re Parigi, divenne la residen-
za reale per antonomasia. Il Louvre fu prati- proveniva la minaccia degli inglesi, allora IL SAGGIO RE
camente abbandonato, ma fu questo che gli padroni della Normandia. Costituito da un DI FRANCIA
permise di trasformarsi in un museo d’arte, dongione – una grande torre circolare – al- Carlo V è passato
alla storia come
come avvenne a partire dal 1793. to trenta metri, era inoltre il simbolo del po- un monarca colto
tere feudale del monarca sui vassalli. Tutti e saggio. Fondò la
Da fortezza a palazzo gli atti da lui emessi nel ruolo di signore feu- prima biblioteca
Quando il re Filippo II Augusto ordinò di eri- dale erano infatti firmati nell’imponente reale all’interno del
Louvre. Statua nella
gere il primo Louvre, verso il 1190, voleva torre. La fortezza non era però una residenza;
reggia di Versailles.
fare sfoggio della propria forza militare. A il potere politico, giudiziario e sacro dei re-
quei tempi il Louvre era ancora una fortezza gnanti aveva sede nel palazzo della Cité, ac-
situata fuori dalle mura di Parigi appena co- canto alla cattedrale di Notre-Dame.
struite e, seppure di modeste dimensioni, Tutto cambiò nel XIV secolo. La nuova
aveva lo scopo di ribadire che il sovrano con- cinta muraria iniziata da Carlo V nel 1356
trollava il territorio fino a nord-ovest, da cui inglobò il Louvre all’interno della città.
LA SALA Venuta meno la funzione difensiva, il castel- Fu Francesco I a mutare nuovamente il de-
DELLE CARIATIDI lo divenne un palazzo, e a tale scopo furono stino del Louvre. Influente sovrano del Ri-
Progettata necessarie importanti modifiche per ren- nascimento, intuì il bisogno di garantirsi
dall’architetto
Pierre Lescot nel derlo abitabile. Si conservò la torre centrale, l’appoggio della “grande città”, in particolare
1546, deve il nome oramai puramente simbolica, e gli edifici quando nel 1526 rientrò dalla prigionia in
alle sculture che attorno furono ampliati e dotati di finestro- Spagna dopo la sconfitta nella battaglia di
ne decorano un ni per rendere il complesso più luminoso. Pavia. Il dilagare delle contestazioni da par-
lato. Concepita
Sopra i tetti vennero disposte decorazioni te dei protestanti francesi gli fece capire che
come sala da
ballo, oggi accoglie dorate. Tuttavia neppure allora i re trascor- doveva assicurarsi la fedeltà di Parigi, e quin-
una collezione di revano molto tempo nel Louvre. Nel XV e nel di stabilirsi proprio nella capitale, approfit-
sculture greche. XVI secolo preferivano le residenze sulle tando del palazzo del Louvre.
sponde della Loira, come quelle di Blois e di
Amboise, e quando si recavano a Parigi al- Rifacimenti successivi
loggiavano in splendidi castelli urbani quali Malgrado le riforme, il Louvre era ancora un
quello di Tournelles o di Saint-Paul. complesso medievale angusto e scomodo, e
nel 1546, un anno prima della morte, Fran-
cesco I approntò un progetto di ricostruzio-
ne dell’edificio. All’inizio i lavori si concen-
trarono nell’ala occidentale del castello. A
Nel 1546 Francesco I iniziò a sovrintenderli fu chiamato l’architetto e
ricostrui