1 Tutti i diritti riservati puoi regalare questa intervista a chi vuoi, a patto che tu non la venda o non la ceda facendo spam.
Enrico Sigurt
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Introduzione
WOW!!! Per una persona appassionata di crescita personale e finanziaria questa intervista vale tantissimo. All'interno scoprirai cos' la PNL, questa sigla di cui spesso si sente parlare ma di cui tantissime persone ancora non conoscono l'esistenza.
Io stesso, che gi avevo affrontato questo discorso, ho scoperto parecchie cose nuove in queste pagine. Questa volta non voglio perdermi troppo in parole e lascio subito lo spazio al grande Roland DelVecchio. Solo una piccola nota: leggi questa pagine come se avessi pagato migliaia di euro per averla. Le strategie e i consigli che trovi qui dentro valgono tantissimo. Il fatto che tu abbia ricevuto gratuitamente queste pagine non significa che stai per leggere qualcosa di inutile o di
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bassa qualit. Per cui mi raccomando, dedica il tuo tempo con passione alla lettura di queste pagine. Si parla della tua vita e del tuo futuro... tanto vale approfittarne no? Buona lettura
Enrico Sigurt
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Iniziamo quindi con l'intervista. 1. Chi Roland DelVecchio? La mia risposta a questa domanda ha molte versioni, poich cerco sempre di rispondere considerando il contesto in cui la domanda mi viene posta.
In questo caso credo che la versione pi idonea di cui dispongo sia quella dai risvolti un po' pi filosofici... che quella che preferisco perch mi consente di esprimermi mostrando quella parte di me che adora incastrarsi con "contorsionismi lessicali". Non tanto che mi conosco...e devo ammettere che ce n' voluto di tempo prima che riuscissi a definire bene quali elementi compongono la mia identit.
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Oggi mi identifico sulla base di ci che penso di essere nella circostanza in cui mi trovo; cio quando mi trovo in circostanze che stimolano autonomamente in me la domanda: "Chi sono io?" tendo a produrre l'identit pi utile al contesto che sto vivendo. Perci, talvolta sono uno che sa che ce la pu fare e altre volte sono quello che capisce che meglio rinunciare. Di certo, capita anche che sono quello che crede di potercela fare, e poi si sbaglia. In definitiva sono ci che penso di essere nel momento in cui ci penso.
Ma c' un altro elemento -fondamentale- che fa parte della mia identit. Questo elemento occupa uno spazio molto importante nella mia carta d'identit, da quando ho capito che le persone con cui entro in contatto non potranno mai definire ci che io sono esattamente come riesco a fare io con i miei riferimenti. E poich ritengo che avere una buona identit serva a muoversi agevolmente nel mondo, capisco che indispensabile rispettare anche i riferimenti di queste persone; cos non trascuro l'importanza di comprendere ci che gli altri pensano che io sia...per adeguarmici e poter fare sempre le scelte migliori.
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Quindi, rispondendo con una sola frase alla domanda " chi Roland DelVecchio? ", dico: sono ci che penso di essere + ci che gli altri pensano che io sia. 2. Cosa fai nella vita? Hai dei siti internet? Delle tante cose che faccio - lavorativamente parlando- quella di cui vado pi orgoglioso quella che riguarda il coaching. Mi occupo di mental training promuovendomi principalmente nel mondo dello sport ( faccio sessioni di coaching con gli atleti, conferenze per dirigenti e allenatori...) anche se mi piace davvero tanto impegnarmi nei casi della vita che la gente mi sottopone. Ho dei siti. Il principale all'indirizzo www.pnlsport.it ed quello che rappresenta maggiormente ci che faccio in quanto Coach. Curo saltuariamente un blog all'indirizzo http://bussoladiroly.blogspot.com/. Quando l'ho attivato pensavo di avere pi disponibilit di tempo e potermene occupare di pi... ma non stato cos. La stessa cosa valsa per il profilo attivo su
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Facebook. E me ne dispiaccio perch sono consapevole che sono canali importantissimi che servono a mantenere i contatti con le persone che apprezzano ci che faccio. Purtroppo, da qualche parte il tempo lo devo ottimizzare anche io; specialmente adesso che sono diventato pap: mio figlio non ne pu sapere dei miei impegni e, quando mi vede, spesso vuole che io ci sia. In ultimo curo una rubrica sul mental training all'indirizzo www.quelliche.net , il portale sul calcio pi seguito nel centro Italia.
3. Per la Bruno Editore hai scritto 2 ebooks: "La Bussola di Roly" e "Lo Stato SDV". Di cosa tratti in questi libri digitali? Si, sono autore di questi due titoli, diventati importanti grazie al fatto che sono stati stimati e pubblicati dall'editore numero uno in Italia per gli ebook sulla formazione. Forse non tutti sanno che per entrare nel catalogo Bruno Editore bisogna superare validi test sulla qualit del prodotto presentato... ma cos. Dunque aver raggiunto due volte questo obiettivo diventato per me motivo di
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grande orgoglio e garanzia per chiunque si interessi all'argomento che tratto nei miei lavori. Nei miei libri parlo di come ottenere una vita di qualit e come questa la si possa "misurare". Nello specifico, nell'ebook "la bussola di Roly" tratto il come ci si possa avvalere di un semplice strumento - una bussola - per orientarsi tra le diverse direzioni che la vita consente di prendere, ed essere efficaci nel seguire la rotta che si scelto di perseguire. Il libro contiene una rappresentazione -uno strumento - delle cose pi importanti da tenere ben in mente durante il viaggio. La bussola aiuta a compiere le azioni pi giuste ed appropriate per mantenere la rotta verso la comune destinazione della vita: ci che io chiamo "lo stato sdv". Cos ho introdotto anche il secondo libro pubblicato: "Lo stato SDV: il senso della vita". E se il primo parla di uno strumento utile per perseguire un traguardo, questo ebook, " lo stato Sdv " parla di come si pu riconoscere il traguardo quando lo si raggiunto e anche come mantenersi nello stato che determina la
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qualit della vita che si sta vivendo. 4. Cosa li rende differenti e a chi li consiglieresti? La Bussola di Roly uno strumento di direzione e orientamento che, in pratica, consente di rappresentare le - proprie - soggettive caratteristiche per poi sfruttarle per il fine che ci si prefigge. E' un libro per tutti coloro che cercano dei pratici riferimenti per orientarsi; ma si rivelato utile anche per chi lavora nell'ambito dell'aiuto perch consente di ricordare meglio le caratteristiche soggettive di chi si sta aiutando.
Lo stato SDV, un libro che si differenzia dalla bussola di Roly perch ti fa capire che cosa persegui e ti rende consapevole del fatto che molto spesso ci che vuoi davvero molto vicino a te e facile da raggiungere, se solo lo sai riconoscere. Infatti "lo stato SDV parla di come si pu identificare il senso della vita e come mantenerlo. Questo un libro per tutti quelli che sentono il bisogno di sapere qual' il senso della loro vita"...dunque anche per Paolo Bonolis...
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5. Sei un esperto di PNL. Cosa significa nella tua vita la PNL? Grazie! Apprezzo molto chi mi considera un esperto in PNL, poich interpreto il complimento come un riconoscimento per la passione che metto nell'apprendere e applicare ci che questa "scienza" ogni giorno mi mette a disposizione. Ma c' una curiosit a riguardo, ed che io non mi ritengo un esperto. Questo perch voglio evitare di cadere in quella trappola che inesorabilmente scatterebbe se mi considerassi esperto. Credere di essere un esperto di PNL sarebbe per me una convinzione limitante poich mi farebbe smettere di cercare e sperimentare i sempre nuovi modi possibili di applicarla. Credo che solo mantenendomi in una posizione di allievo potr permettermi di imparare sempre cose nuove... e contribuire cos alla crescita della materia stessa. Credo che il mio interesse per la PNL giunger al capolinea il giorno che dir a me stesso di non poter imparare oltre. E allora
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forse mi riterr un inutile esperto. Nella mia vita PNL significa aver trovato gi scritto ci che altrimenti avrei dovuto capire da solo. Sono immensamente grato a chi l'ha scoperta e a chi a contribuito a diffonderla... fino a giungere a me. Mi stato davvero risparmiato il tempo e la fatica necessaria per riuscire a capire quali siano le basi su cui appoggia tutto quello che riguarda l'uso della mente: che ci che la PNL ha ottenuto, compreso e dimostrato. La struttura analizzata e resa disponibile da Bandler e Grinder esattamente ci di cui penso di aver bisogno per vivere la vita in totale libert. 6. Cos' la PNL? PNL l'acronimo di Programmazione Neuro Linguistica che, in sostanza, tratta e studia l'eccellenza umana. In pratica, la PNL consente, attraverso le indicazioni che fornisce, di modellare la strategia di eccellenza di un soggetto e trasferirla a favore di un altro soggetto che vuole eccellere nello stesso settore.
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Ma questa solo una delle possibili definizioni che possono appartenere alla PNL. E per quanto io cerchi di dare una definizione esaustiva, ci sar sempre la possibilit di considerarla in modo pi appropriato, a seconda del contesto in cui si tende a definirla. Comunque, la PNL, l'atteggiamento mentale pi utile che io conosca per ottenere il meglio dalle circostanze che ci coinvolgono. 7. E' adatta a tutte le persone e a tutti gli ambiti della crescita?
Si, adatta a tutte le persone poich la teoria PNL si basa proprio sulla considerazione e il rispetto della soggettivit dell'uomo, e quindi non pu escludere nessuno. Tutti possono impararla e tutti possono applicarla su loro stessi o sugli altri. Quello che rende possibile questo "trasferimento" di informazioni dato dal fatto che, nonostante si consapevoli che nessun uomo combina gli strumenti di cui dispone per fare l'esperienza del mondo - i sensiin modo uguale a quello di un altro, tutti gli uomini dispongono di almeno uno dei sensi per fare l'esperienza che desiderano
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apprendere. E proprio questo permette a chiunque di poter comprendere e applicare ci che la PNL insegna. Si dice che dove c' un uomo che fa qualcosa c' possibilit di applicare le istruzioni che la PNL mette a disposizione; perci tutti gli ambiti della crescita personale, professionale o sportiva sono abbracciati dalla scienza della PNL 8. Come il linguaggio di tutti i giorni pu influenzare la nostra vita?
L'uomo un essere comunicante e significante, ovvero non pu astenersi dal comunicare e dall'assegnare un significato a quello che comunica e che riceve dalla comunicazione. Sapere questo, permette di capire che volenti o nolenti siamo costantemente influenzati dalle circostanze e proprio grazie alle circostanze che ci influenzano riusciamo ad elaborare sempre nuovi significati e possiamo farlo fino a che i significati che ricaviamo risultano utili e apprezzabili per la qualit della nostra vita.
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9. Le parole hanno un significato soggettivo? Come pu questo influenzarci? Si, ogni parola non altro che la rappresentante di un significato soggettivo, cio rappresenta un contesto unico e strettamente personale della propria esperienza. Vorrei far notare come la stessa parola ad esempio "Albero" possa assumere per la stessa persona significati totalmente diversi se scritta o se detta. Come pure rappresenta significati sempre diversi se viene detta usando toni differenti tra loro. Albero, ad esempio, nominato con poca enfasi pu assumere il significato di un disegno. Alberooooooooo!!!!, nominato trascinando l'ultima lettera pu assumere il significato di un albero appena abbattuto in fase di caduta. L'influenza che queste variabili di significato comportano sono da considerarsi inevitabili ma allo stesso modo anche gestibili per il semplice fatto che siamo noi ad assegnare questi significati e possiamo assegnarne sempre diversi fino a che otteniamo quello che ci pi utile e gradevole.
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10. Cosa sono i livelli logici di cui spesso si sente parlare? A cosa serve conoscerli? I livelli logici sono un' utilissima suddivisione dell'esperienza umana e servono per comprendere quali sono gli elementi dominanti nell'esperienza stessa. In altre -complicate - parole, i livelli logici rappresentano un modo per fare una distinzione tra le azioni compiute in un contesto e le strategie mentali che si utilizzano per compiere le stesse azioni. Sono stati classificati da uno studioso di PNL: Robert Dilts. Dilts ha suddiviso in livelli il processo di pensiero e archiviazione delle informazioni. L'utilit di questa classificazione sta nel fatto che permette di analizzare e all'occorrenza riorganizzare per gradi ( livelli ) il proprio atteggiamento mentale ed ottenere la massima resa dal comportamento che ne scaturisce. In altri termini si tratta di una suddivisione modellamento. dell'esperienza al fine di consentirne il
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Con un esempio pratico, se volessimo "fare nostra" la strategia di una persona che sappiamo eccellere in un campo di cui siamo interessati, potremmo chiedergli in quale ambiente riesce a fare ci che fa, qual' il suo comportamento specifico, quali sono le sue capacit innate e acquisite, quali le sue convinzioni e i suoi valori, qual' la sua identit e qual' la sua missione. Ottenute queste risposte disporremmo della sua organizzazione mentale e di tutto quello che serve sapere per poter - a questo punto coordinare la nostra mente nello stesso modo e produrre le azioni che ci consentiranno di realizzare quel risultato. A questo punto saranno solo le eventuali diversit fisiche a produrre risultati diversi da quelli ottenuti dal modello preso in esame. 11. Spesso nei corsi di crescita personale e, in particolare, di leadership, si spiega che un vero leader decide velocemente e senza ripensamenti? Perch? E soprattutto, non c' il rischio di prendere le decisioni sbagliate? Si, nei grandi leader si riscontra sempre questa capacit. A mio avviso una caratteristica che si sviluppa e si rafforza grazie ai
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benefici che produce il fatto di fare solo opportune valutazioni assumendosi, da subito, la responsabilit delle decisioni che si prenderanno. Questo non significa che i leader non pensano bene a ci che stanno decidendo, anzi. Significa invece che lo fanno considerando solo quali siano i vantaggi di decidere in un senso anzich nell'altro. Gli altri, a differenza dei grandi leader, si dilungano sulla decisione da prendere perch passano molto tempo a rappresentare le possibilit di sbagliare e cercare il modo per dirottare verso altri la responsabilit di tale eventualit. Dunque si concentrano molto sugli effetti negativi che potrebbe produrre la loro decisione e cercano in tutti i modi di assicurarsi che l'eventuale esito negativo non li coinvolga direttamente. Ci che trascurano quelli che non sono ancora dei veri leader che, per effetto della legge di attrazione, se si rappresenta nei propri pensieri l'errore o la possibilit di fallire, la si produce realmente.
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Con questo, non significa che i grandi leader non prendono decisioni sbagliate ma significa che mentre decidono lo fanno considerando che l'esito che ne scaturir sar comunque un'opportunit senza precedenti per crescere e migliorarsi. Quante volte ognuno di noi si trovato nella condizione di pensare che se non ci si prova non si sapr mai di che opportunit si tratta ? E le volte in cui, pur di scoprirlo, si decide di provarci lo stesso, anche a costo di fallire, si pu vantare di aver agito come i grandi leader.
12. E' per quanto riguarda le auto giustificazioni? Sono positive o negative per noi? Beh! Autogiustificarsi lo considero un processo mentale che ha come obiettivo quello di salvaguardare l'integrit della persona che ha deciso in merito a qualcosa che non andato a buon fine; e sul fatto se sia positivo o negativo posso esprimermi dicendo che dipende da quello Se che soggettivamente produce un autogiustificarsi. l'autogiustificazione produce
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incoraggiamento a provare ancora qualcosa di diverso e considerare quel tentativo comunque un'esperienza, direi che estremamente positivo. Ma qualora auto-giustificarsi producesse un rafforzo della convinzione che esattamente quello che va fatto e che bisogna insistere, allora lo considererei molto negativa perch si tratterebbe di una fallimentare strategia perseverante, che trascura la regola che dice che fare esattamente ci che gi stato fatto produrr esattamente ci che gi stato prodotto.
13. Conosci qualche trucco per "curare" la procrastinazione, un ostacolo spesso presente sulla strada del successo per tantissime persone? Si, procrastinare anch'esso un termine che rappresenta un processo nel quale le persone tendono a rimandare il pi a lungo possibile le azioni da compiere. E anche questo pu assumere un significato negativo se il successo che si persegue prevede che ci si dia una mossa nel fare le cose che devono essere fatte. Ma c' sempre la possibilit che procrastinare sia qualcosa di positivo, se ad esempio la si applica nei momenti in cui solitamente ci si
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arrabbia. Credo che in tal caso sia proprio una buona cosa perch procrastinare gli stati di rabbia un buon modo per mantenere spedito il proprio passo verso il successo perseguito. Conosco diversi "trucchi" per trasferire la strategia di procrastinazione di una persona in un contesto in cui gli risulta pi utile, rispetto al contesto in cui la manifesta e non la vorrebbe. La PNL insegna proprio come fare questo genere di cose.
14. E' vero che le persone di successo scrivono sempre i propri obbiettivi? Perch? Si, vero. Una statistica americana riporta un dato in cui calcola che solo il 3% della popolazione di una nazione scrive i propri obiettivi, e quel 3% raggiunge il 97% degli obiettivi di quella nazione. Ecco anche perch queste persone vengono poi considerate di successo. Perch scrivere i propri obiettivi? E' presto detto! Scrivere
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un'azione che stimola la memoria a lungo termine e ci significa che se un obiettivo lo si scritto pi facile ricordarlo e dunque pi facile perseguirlo. Un esempio pratico, a dimostrazione di ci, la lista della spesa. Sar capitato a tutti di averla scritta e poi essersi dimenticati di prenderla al momento di andare al supermercato... ricordando per perfettamente quello che c'era scritto sopra. Per dare anche una spiegazione tecnica, forse un po' complessa, sul perch conveniente scrivere gli obiettivi dico: l'atto di rileggere gli obiettivi appena scritti consente l'attivazione, attraverso il canale visivo, di un'ancora dello stato attuale, rispetto all'obiettivo da raggiungere ( stato desiderato). Se, per esempio, ipotizziamo di aver scritto e riletto un obiettivo il 1 maggio, verr ancorato lo stato attuale di quel 1 maggio. Rileggendo dopo un p' di tempo lo stesso foglio, ad esempio il 15 maggio, si riattiver l'ancora dello stato attuale di quel 1 maggio e ci consentir un confronto con il nuovo stato attuale (del 15 maggio ) consentendoci di constatare il progresso ottenuto in quei trascorsi 15 giorni. Ricordare l'obiettivo a memoria non consente
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questo confronto e nega perci il piacere del progresso ottenuto. In fine, davvero un peccato privarsi dell'indescrivibile piacere ( premio emozionale) di depennare dal foglio un obiettivo quando lo si raggiunto. 15. Si possono formulare in qualsiasi modo gli obbiettivi? Oppure bisogna seguire regole ben precise? Ci sono regole ben precise, che chi raggiunge i propri obiettivi segue scrupolosamente. Anche se vero che ci sono persone che non conoscono quali siano queste regole ma le applicano nel loro modo di organizzare e perseguire gli obiettivi. Infatti chi ha stabilito quali siano le regole da rispettare per perseguire efficacemente gli obiettivi le ha estrapolate da chi gli obiettivi li raggiunge... anche se non sa come. Del resto queste persone raggiungono gli obiettivi perch fanno ci che fanno e non perch fanno ci che dicono di fare. La differenza sostanziale. Si osservato che un obiettivo, per essere perseguito, deve essere espresso in positivo; cio deve rappresentare ci che si desidera
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ottenere e non ci che non si vuole pi. Capita spesso che la gente si esprima con farsi tipo: " non voglio pi stare senza qu !". Questa frase non d indicazioni e direzione al cervello che dovrebbe coordinare le azioni da compiere e perci, quando ci si esprime cos -negativamente- non si produce alcuna resa. E ancora, un obiettivo deve essere in qualche modo misurabile; cio si deve poter capire, attraverso un indice stabilito, quando lo si raggiunto.
La mancanza dell'unit di misura, che ne consente la misurabilit, uno dei motivi, ad esempio, per cui molti non sanno riconoscere il senso della loro vita, ovvero non sanno quando sono in procinto di raggiungere l'obiettivo degli obiettivi. E' anche per questo che ho scritto " Lo stato Sdv". Perch dopo aver capito quale fosse quell'unit di misura ho voluto renderla disponibile a chi ne ha bisogno per misurare questo obiettivo. Un obiettivo misurabile, infatti, per forza un obiettivo identificato e tangibile...perci perseguibile.
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Ma non basta! Un obiettivo da raggiungere deve considerare e rispettare i vantaggi dello stato presente, altrimenti l'inconscio si opporr a qualunque tentativo di perseguirlo. L'obiettivo inoltre, deve rientrare nella propria responsabilit e non creare conflitto con i propri valori, ovvero essere ecologico. 16. Molte persone vogliono cambiare la propria vita? Ma sempre fattibile? Oppure ci sono momenti in cui conviene e momenti in cui meglio lasciare tutto cos com'?
Si sempre fattibile, poich il momento in cui una persona vuol cambiare la propria vita un momento in cui si rapportamentalmente- con una condizione migliore di quella in cui vive; e poich l'uomo tende a fare sempre la scelta migliore per lui disponibile nel suo modello del mondo, in quel preciso momento ha in qualche modo valutato la possibilit di fare -talvolta solo inconsciamente - qualcosa di diverso per cambiare e ottenere quel miglioramento. Quando una persona crea nuovi riferimenti e fa un "ricalco sul futuro", vivendo per un momento nello stato
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desiderato, scopre anche quali sono le risorse di cui dispone per poter ottenere quel cambiamento. Capita per di constatare che ci che si desiderato non del tutto ecologico, ovvero che quel cambiamento produce conflitti interiori tra le parti che assolvono altre funzioni utili per la sopravvivenza e quando ci accade anche possibile che ci si renda conto che meglio rinunciare ad intraprendere quel cambiamento. 17. Il Senso della Vita: cosa intendi esattamente?
Il senso della vita stato per me motivo di ricerca per diversi anni...fino a che, agli inizi del 2003, ho scoperto ci che mi ha consentito di comprenderne l'entit. In sintesi, il senso della vita una specifica sensazione che chiunque in grado di percepire e distinguere fra le tante e diverse sensazioni che per tutto l'arco della vita attraversano il nostro corpo. Purtroppo non credo di poter esaurire l'argomento con poche descrizioni. Infatti ho impiegato un intero libro per rendere comprensibile questo "senso"; e nel scriverlo ho cercato
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al meglio che potevo di sintetizzare e semplificare l'argomento affinch tutti, con il minor impegno possibile, possano identificarlo. Se fossi in grado, oggi, di trasmettere i contenuti di quel libro con le poche righe di questa risposta certamente penserei di aver trovato un altro modo, nuovo e migliore, per svelarlo a tutti, ma non credo di essere diventato cos abile con la scrittura.
Il dialogo interiore una delle tre modalit che l'uomo combina per organizzare le sue strategie. Facciamo cose o decidiamo di non farle anche in base a ci che ci diciamo internamente. Spesso il dialogo interiore ci comunica le risorse che abbiamo, mentre certe volte ci suggerisce di adoperare cautela. Possiamo considerare il dialogo interiore come il nostro consigliere privato... ma non sempre pu risultare conveniente ascoltarlo dato che talvolta ci suggerisce frasi scoraggianti e fuori luogo.
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Il dialogo interiore, comunque, pu essere gestito. E per saperlo gestire bisogna imparare a usare il telecomando della mente. Con il telecomando della mente si possono regolare le sottomodalit auditive, consentendo di cambiarne i toni , il ritmo, il timbro ecc..che consentono di ricavarne un dialogo pi utile ed appropriato allo scopo che si persegue. 19. In particolar modo, le domande che ci poniamo, possono aiutarci a vivere meglio?
Certamente ! E pi delle domande di per se, la qualit delle domande che ci poniamo a fare una notevole differenza. Domande di qualit producono risposte di qualit e siccome quel che si vuole ottenere con una domanda sempre una risposta che offra nuove possibilit di manovra, sar opportuno che ci si prenda il tempo per imparare a porsi domande di qualit. Domande di qualit, ad esempio, sono quelle formulate con il "come " anzich con il "perch". Questa differenza produce una maggiore contributo-dalla mente - nel perseguire un obiettivo.
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Questo semplice accorgimento orienta in modo totalmente diverso il nostro cervello nella risposta e lo dirige verso la rappresentazione di azioni di possibilit (futuro ) piuttosto che verso i significati gi assegnati ( passato ). 20. Sono tutti uguali i bisogni? O alcuni sono pi importanti di altri? Nel mio libro "la bussola di Roly" li suddivido in 3 categorie. I bisogni primari, i bisogni secondari e i bisogni terziari.
Credo sia abbastanza intuitivo pensare che appartengono alla famiglia dei bisogni primari quelli indispensabili, ovvero tutti quelli legati alla sopravvivenza vera e propria. I bisogni primari sono i bisogni che vanno soddisfatti sempre e comunque, anche in presenza dei bisogni delle altre due categorie. Bisogni come Respirare, mangiare, bere, dormire e mantenere la temperatura corporea sono quelli che ne fanno parte. I bisogni secondari, invece, sono quelli necessari da soddisfare
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per mantenere lintegrit degli organi vitali che, appunto, necessitano per soddisfare i bisogni primari. E sono: curare le malattie, scongiurare i pericoli. Per ultimi, ci sono i bisogni terziari, ovvero quelli che opportuno soddisfare per garantirsi il necessario equilibrio mentale; l'equilibrio che consente di ottenere da se stessi la miglior resa nelle azioni finalizzate a soddisfare i bisogni primari e secondari. Questi bisogni sono: Superare la noia, soddisfare la passione.
21. E' sempre possibile rimanere nello stato SDV, anche nei momenti pi critici della nostra vita? Si possibile rimanere nello stato SDV ed proprio questa capacit a rendere straordinaria la vita di un uomo che ci riesce. Ma non affatto facile se non si acquisisce prima la consapevolezza di che cosa sia lo stato SDV. Inoltre, per affinare questa abilit, serve sapere come si possano organizzare le proprie strategie mentali. E' la PNL a fornire le istruzioni per
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prevenire i - o uscire dai - momenti critici ( infatti, studiando e applicando la PNL si impara ad usare il cervello per produrre cambiamenti anche nelle sensazioni che si percepiscono fino ad ottenere quella che, riconosciuta, lo stato SDV ). Chiaramente se ci si ritrova in un momento critico significa che non si riusciti a prevenirlo; ma ci non toglie la possibilit di uscirne immediatamente, con i metodi disponibili e con la consapevolezza di che cosa sia lo stato SDV.
Grazie per questa domanda perch mi d la possibilit di trasmettere un concetto che considero molto importante. Io sono fermamente convinto che nel mondo non ci sia nulla da migliorare, a parte la capacit dell'uomo di usare il proprio cervello. E' l'unica cosa che, migliorata, consentir di apprezzare tutto quello che il mondo - perfetto cos com' - ci rende disponibile.
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Per approfondire
Il Senso della Vita
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