Romanzo
di Stefano Aroldi
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Addison, 2012
In poco più di diciotto anni di permanenza su questo pianeta, Lara Anderson aveva
appreso tre importanti lezioni di vita:
1) Non fidarti di nessuno, se non di te stessa.
2) Quando qualcuno si dimostra troppo gentile con te, significa che vuole fregarti.
3) Nessuno può rimediare ai tuoi errori.
Eppure, per quanto quelle nozioni avessero messo radici profonde nel suo modo di
pensare e di agire, la sera del 24 Giugno del 2012 (che un giorno avrebbe ricordato come “la
serata dell’Incoscienza”) finì per scordarsele del tutto.
Più volte da adulta avrebbe ripercorso quella manciata di ore, nel tentativo di dare una
spiegazione plausibile a quella serie di comportamenti ingiustificati che avevano finito per
compromettere la sua intera esistenza. Col tempo sarebbe giunta alla conclusione che
quell’improvviso senso di leggerezza, che l’aveva spinta a commettere atti del tutto
discordanti con il suo modo abituale di concepire la vita, fosse da attribuire ad una sorta di
ammutinamento della parte di sé che per troppo tempo aveva soppresso, in favore di un
senso di responsabilità decisamente superiore a quello dei propri coetanei. La colpa, in altre
parole, era da attribuire alla ragazzina immatura, egoista e smaniosa di godersi il momento
presente che fino ad allora era rimasta inascoltata, un po’ come un malato di mente in una
cella imbottita; era stata lei che, di punto in bianco, aveva deciso di “scansare il censore” ed
aveva preso il sopravvento, incurante delle conseguenze che ciò avrebbe comportato.
In altre occasioni. invece, avrebbe attribuito quella temporanea mancanza di lucidità
ad un amalgama di fattori esterni, che l’avevano indotta ad abbassare la guardia: lo scintillio
delle giostre, il fragore della musica country, il profumo dolciastro dello zucchero filato e
delle mele caramellate, l’untuoso aroma delle frittelle. E quegli occhi, soprattutto quegli
occhi, così blu e penetranti da far impallidire l’oceano; un mix letale che, alla stregua di un
potente anestetico, era riuscito a sopire la sua parte più razionale facendo leva sugli istinti
che stanno alla base di ciascuno di noi e che, essendo il frutto di migliaia di anni di
evoluzione, risultano tanto potenti quanto irresistibili.
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per la quindicesima volta The Crow, piuttosto che infilarsi in quel buco gremito, puzzolente
e chiassoso che loro trovavano tanto eccitante. Ad ogni modo Abigail – che mal tollerava i
rifiuti - aveva insistito così a lungo che alla fine era riuscita a spuntarla, più per una
questione di sfinimento che per le discutibili motivazioni snocciolate per perorare la causa.
Così, lei e il suo nuovo fidanzato – Jake, capitano della squadra di football nonché
sogno proibito della maggior parte delle ragazzine che frequentavano l’Addison High
School – erano passati a prenderla alle sette in punto a bordo dell’auto di lui, un enorme
Hummer nero fiammante che pareva appena uscito da un documentario sulle gang criminali
di New York. A quella vista, Lara aveva sollevato gli occhi al cielo e, montando a bordo,
aveva dovuto mordersi la lingua per non fare allusioni al meccanismo di compensazione che
spesso spinge gli uomini a comprarsi automobili così voluminose.