2
Sommario
3
La dimensione divina ................................................. 62
Zuo Wang 坐忘 – La meditazione Taoista ............... 70
Le idee disegnate 8 - Frugalità ................................. 76
12. TAOISMO E SOCIETÀ ...................................... 77
13. FORMARE UN GRUPPO DI STUDIO ............. 79
14. LIBERA IL TAOISTA CHE È IN TE! .............. 80
15. APPROFONDIMENTI ........................................ 81
1. La via taoista è un volo d’uccello. ........................ 81
2. Prima di iniziare il cammino ................................ 84
3 - La Trinità. Modello di Conoscenza Universale... 86
4 - Il Sistema Formale Daoista ................................. 88
5 - Le Tre Potenze e i Tre Tesori. ............................. 94
6 - Umanità Unita nell’Uno. ................................... 101
7. Coltivare la Virtù - Xiude 修德 .......................... 103
UNA PARABOLA FINALE .................................... 106
LA CHIESA TAOISTA D’ITALIA ........................ 108
L’AUTORE ............................................................... 112
Note finali .................................................................. 113
Contatti: .................................................................... 113
4
Dedicato
A te
che lo stai per leggere.
5
6
见素抱朴
少私寡欲
Jiàn sù bào pǔ
Shǎo sī guǎ yù
7
8
Premessa
Negli ultimi decenni in Italia c’è stato un aumento
esponenziale dell’interesse culturale verso le filosofie, le
religioni e le tecniche psico-motorie cinesi. Esse,
indubbiamente, hanno modificato l’approccio della nostra
società verso temi come il benessere psicofisico (Qigong,
Taiji Quan), l’abitare sostenibile in armonia con la natura
(Feng Shui), la salute (Medicina Tradizionale Cinese), la
spiritualità (Meditazione), la religiosità e la filosofia di
vita (Taoismo). Se oggi la nostra società è più sensibile
verso l’ecologia, la protezione globale dell’ambiente e
l’integrazione culturale, lo dobbiamo anche a esse, perché
sono oramai parte della nostra cultura. In particolare il
pensiero taoista sta avendo una grande diffusione. La
principale ragione di questo successo risiede nel fatto che
esso è una via pratica che si può seguire facilmente nel
quotidiano. Il Taoismo è stato accettato e seguito perché
si fonda sui concetti della Pace come fondamento della
società, della Serenità come presupposto dell’equilibrio
mentale e della Dimensione Spirituale quale valore
fondamentale dell’uomo. Il Taoismo è complesso quanto
l’uomo stesso, è una dimensione dell’anima, cui si può
accedere da molte direzioni e con differenti approcci.
Questo testo non è un manuale o un trattato ma, usando un
linguaggio colloquiale, vuole essere una guida
introduttiva, semplice e alla portata di tutti, che contenga,
nondimeno, informazioni culturali corrette. Per renderlo
più fruibile, ho ridotto all’osso alcuni argomenti, giusto
per dare un’idea, mentre altri li ho sviluppati un po’ di più.
Spero che il mio modesto contributo, possa essere di aiuto
ai lettori, per avere un giusto approccio a questa
plurimillenaria tradizione spirituale.
Vincenzo di Ieso
9
10
1. Che cos’è il Taoismo
Il Taoismo prende il nome dal termine Dào 道1, il Grande
Principio, che crea e sostiene tutto l’universo.
Esso professa:
1. La non violenza.
2. Il rispetto e la cura della natura, di tutti gli esseri
viventi e di se stessi.
3. Il ritorno a una vita semplice ed essenziale.
4. Liberare la mente, per quanto possibile, dalle
sovrastrutture artificiali e artificiose che modelli
culturali consumistici impongono come unici e veri.
5. Una filosofia di vita aperta alla trascendenza.
11
stato spirituale della propria coscienza. L’esperienza
trascendentale deve essere vista, poiché esperienza
personale, innanzitutto come un fenomeno
antropologico inalienabile. Per questo nessuno ha il
diritto o il potere di negarne la veridicità.
2. L’uomo si deve assumere completamente, sempre e
comunque, la responsabilità di se stesso,
riappropriandosi del diritto di scegliere il proprio
destino, la propria divinità.
3. La radice ultima dei mali dell'uomo va cercata nella
sua dimensione spirituale da cui consegue, ad
esempio, che la guarigione deve essere innanzitutto
di natura spirituale.
Il Taoismo, schematicamente, è:
1. Una filosofia naturalistica e a-morale, nel senso che i
suoi principi sono ispirati ai ritmi e ai cicli della
natura e in essa non esiste una morale normativa
rigida;
12
2. Una religione atea, nel senso che non crede
nell’esistenza di un dio-persona.
In cinese, la prima è chiamata Dàojiā 道 家 ,
l’insegnamento taoista; la seconda Dàojiào 道 教 , la
religione taoista. La distinzione è solo culturale poiché, in
realtà, sono parti di un corpo unico.
Non è possibile definire un luogo o una data precisa di
fondazione né esiste un unico iniziatore. Il Taoismo è un
bacino di raccolta di differenti tradizioni e insegnamenti.
Da essi ha preso il meglio, creando un diamante che,
grazie alle svariate sfaccettature, può riflettere la sua luce
a tutti gli uomini, in tutte le direzioni.
Questa è la sua forza ma, per vari versi, anche il limite alla
sua comprensione, specialmente da parte degli
occidentali, abituati a confrontarsi con pacchetti culturali
ben definiti e preconfezionati.
In sintesi potremmo dire che le tradizioni-radice sono
mistiche, filosofico-speculative e la religione popolare
cinese.
13
Jīng 道德经, il Canone del Tao e del suo Carisma, è
il testo fondamentale;
5. La religiosità popolare cinese;
6. La metafisica, con approfondite speculazioni sulla
vita, la morte e l’immortalità, che ha avuto il suo
apice durante la dinastia Táng 唐代 (618-907).
14
Non si può, dunque, dare una definizione univoca del
Taoismo. Ne possiamo cogliere l'essenza unicamente
nella visione generale.
15
una religione perché in esso mancano alcuni tratti
caratteristici del nostro modo di intendere questo
sostantivo. Infatti, esso non ha un fondatore, come il
Cristianesimo o il Buddismo; né ha un “Verbo” scritto che
regola la fede del credente, come il Vangelo, il Corano o
la Bibbia, ma, soprattutto, non ha, né potrebbe avere, il
concetto di un dio-persona dotato di sentimenti umani.
16
2. Dao De Jing – Il Libro del Taoismo
Il testo fondamentale che espone il pensiero taoista è il
Dàodé Jīng 道德经, il Canone del Tao e del suo Carisma.
Esso è attribuito a Lǎozǐ 老 子 2 , un Maestro vissuto,
secondo la tradizione, 2500 anni fa.
Nessun percorso taoista è possibile senza un profondo
studio del Dàodé Jīng. In esso sono contenuti tutti i
principi di base e suggerisce il giusto comportamento nei
vari campi della vita: dalla politica alla mistica, dalla
cosmologia alla pedagogia, dall’arte della guerra alla
famiglia.
Circa due secoli dopo Lǎozǐ, vissero Zhuāngzǐ 庄子 e
Lièzǐ 列子, autori degli omonimi testi.
Questi tre libri costituiscono l’impalcatura dottrinale del
Taoismo.
2
Lao significa venerabile, vecchio, antico; Zi, maestro. Laozi è
un titolo onorifico.
17
3. Principi fondamentali del Taoismo
I principi fondamentali che animano la visione del mondo
di ogni taoista sono cinque: Unità, Armonia, Mutamento,
Spontaneità e Non-Interferenza, seguiti, questi ultimi,
dai rispettivi corollari Non-Conformismo e A ciascuno la
sua Via.
Unità del Tutto – Tàiyī 太一
3
Non sta a me dare un giudizio su quale delle due posizioni è la
migliore da seguire ma, paradossalmente, la visione olistica
porta alla sintesi, alla semplificazione, all’essenziale mentre
quella dualistica alla diversificazione, alla specializzazione in
settori sempre più ristretti, alla dispersione in mille rivoli.
4
dal latino charisma, a sua volta dal greco χάρισμα, significa
dono.
18
Tutto il creato è, dunque, la manifestazione concreta e
diretta del Tao. Ciascuno dei suoi elementi, compresi noi
esseri umani, va protetto e preservato, perché tutti e tutto
hanno la stessa Origine.
5
Dao De Jing cap.2.
6
I modelli cognitivi cinesi derivano dalla diretta osservazione
della realtà e applicati empiricamente.
7
Il Taiji tu è il simbolo universale del Taoismo.
8
Dao De Jing cap.2.
19
Ad esempio, ci lamentiamo del caldo in estate o del
freddo in inverno. Se invece manteniamo la visione
globale delle stagioni e la loro azione unitaria, diventa
evidente la necessità funzionale di entrambi. Saremo, così,
grati del caldo in estate e del freddo in inverno.
Purtroppo, il pensiero dicotomico 9 , ha un effetto
collaterale: porta alla separazione.
Gli occidentali sono malati cronici, in tal senso. Essi sono
abituati a pensare in termini dualistici ma oppositivi: lo
Stato contro il cittadino, un partito contro un altro, un
inquilino contro un altro, una fazione contro l’altra, una
religione contro l’altra.
20
Persino l’amore potrebbe essere un male: si può, di fatto,
affogare anche nel miele 12.
Il Taoismo riconosce che gli opposti sono necessari alla
vita e al reciproco miglioramento ma insegna che tutto è
relativo e impermanente.
Esso invita a superare le opposizioni, a evitare gli estremi.
Propone un Pensiero Integrato, non-duale, che conduce
verso la visione olistica, globale e unitaria della realtà.
Verso l’integrazione e non la separazione.
12
Talvolta le persone diventano insopportabili con il loro
onnipresente, asfissiante amore. Pur essendo sinceramente
innamorate, non riescono a regolare il loro flusso d’amore verso
la persona amata, la quale, non si sentirà certo coccolata ma
oppressa. La conseguenza può solo essere la disarmonia e la
separazione. Basterebbe amare non troppo…
21
Le idee disegnate 1 - Armonia
和 Hé - Armonia
22
Armonia Universale – Tàihé 太和
23
Mutamento – Yì 易
Chiunque sa che tutto muta continuamente, dai nostri
corpi, alla nostra mente; dalle stagioni alle costellazioni;
dalla percezione di sé alla roccia. Potremmo dire che
l’unica legge fissa e costante nell’universo è il
Mutamento. Niente è fisso. Tutto si muove. Tutto muta di
stato o di funzione.
a. Mutamento
Nell’universo tutto muta continuamente il suo stato: dalle
pietre alle stelle e noi esseri umani in mezzo. Perché?
Pensate cosa sarebbe l’esistenza se ci fosse sempre il sole,
sempre la notte o tutto rimanesse statico e fermo.
In realtà la vita stessa cesserebbe. Il mutamento è parte
indispensabile del processo di evoluzione sia universale
sia personale. Tutti sanno che, per crescere e consentirci
di essere adulti, maturi e consapevoli, occorre far morire i
bambini che siamo stati. Nessuno si stupisce di questa
affermazione. È l’ovvia osservazione della realtà.
b. Caos
Tutti sappiamo che nelle fasi di passaggio delle varie età,
attraversiamo momenti di crisi in cui non ci riconosciamo.
Un adolescente non si riconosce più bambino né può
ancora identificarsi come adulto. Come d’altra parte
avviene per un sessantenne: non si riconosce più come un
adulto nel pieno delle sue forze né tanto meno come un
anziano ormai verso il tramonto.
24
Infatti, la principale domanda che tutti ci poniamo è:
“Chi sono io?”
Nessuno può dare una risposta a questo terribile quesito 13.
Perché il “chi sono io?” è una domanda terrificante?
Quello che temiamo di più è l’incertezza.
L’incertezza è sorella del Caos, uno stato che la nostra
cultura deterministica e puritana valuta negativo ed
aberrante, tanto da indurre l’idea che tutto, invece, deve
essere certo, bello ed allineato. Niente di male in questo
modello culturale ma esso è contraddetto dalla realtà.
Gli unici che vogliono che le cose non cambino mai sono
coloro che, grazie all’ordine statico, possono controllare
meglio il territorio, le persone, la Cultura.
Invece la vita vuole il mutamento, per quanto non esiste
cambiamento senza conflitto.
Ad esempio, tutti si sforzano di costruire una famiglia
secondo un modello di felicità e armonia.
Ditemi, però, in quale famiglia non esistono conflitti?
Dunque, o siamo incapaci, tutti, di costruire una siffatta
famiglia o il modello proposto deve essere, per lo meno,
riveduto. Quanto dico riguardo alla famiglia vale anche
per la società.
Possiamo superare facilmente l’incertezza se cambiamo il
valore dato al concetto di Caos. È il Caos che mette in
13
L’identificazione di sé è un’auto-consapevolezza che matura
secondo tempi unici per ciascuno di noi, come per un qualsiasi
frutto in natura. È vero che possiamo usare la chimica per
accelerare la crescita della nostra frutta ma, alla fine, avremo,
con alte percentuali, un bel cancro che ci ucciderà. Come ci
insegna la saggezza taoista, quindi, è meglio non interferire con
i naturali cicli di crescita, sia della natura esterna sia di quella
interna a noi.
25
crisi lo stato di fatto delle cose, che distrugge il presente e
fa venire meno le certezze. Senza Caos, comunque, non ci
sarebbe futuro né una vera crescita. Per noi taoisti, il Caos
non è distruzione e disordine. Queste si chiamano
violenza e aggressività. Concetti assenti nella nostra
visione del mondo. Riteniamo, invece, che il Caos sia
l’occasione di meravigliose opportunità, ovviamente per
chi ha occhi per vedere, orecchi per intendere e abbia la
consapevolezza che ciascuno di noi ha un potere infinito:
può cambiare le cose.
c. Adattamento
Ogni stato di Caos è sempre seguito dall’adattamento.
Seguitemi in questa riflessione.
In fondo ti accorgi di avere perso l’equilibrio solo quando
cadi. È la caduta che ci fa apprezzare l’equilibrio, non
quando lo abbiamo. Mentre cadiamo, il nostro stato muta.
Una volta caduti sorge il Caos che porta disorientamento.
Dopodiché ci adattiamo alla nuova situazione, prendiamo
consapevolezza e cercheremo di rialzarci. Se accetteremo
il Caos come un dato positivo per l’evoluzione,
ritorneremo a riflettere su noi stessi. La riflessione porterà
alla consapevolezza e quest’ultima all’adattamento alla
nuova situazione cui seguiranno le scelte. Le scelte
porteranno di nuovo le certezze e ci rimetteremo in piedi
dopo la caduta.
26
Le idee disegnate 2 - Mutamento
易 Yì - Mutamento
27
Spontaneità – Zìrán 自然
道法自然
dào fǎ zì rán
La norma del Tao è la spontaneità
Non-conformismo
28
Onde evitare fraintendimenti, evidenzio che noi taoisti
non siamo dei rivoluzionari a-sociali, anzi, riteniamo
indispensabile il rispetto dell’ordine sociale per il
benessere e la sicurezza comune.
Intendo dire che, sebbene il pensiero taoista sia
tendenzialmente autarchico con leggere connotazioni
anarchiche, rigetta i comportamenti che possono
inficiare la dignità della persona umana sia dal punto
visto soggettivo sia da quello sociale.
La persona ha il diritto-dovere di essere se stessa.
Siamo esseri sociali e la società deve fondarsi sul rispetto
di sé e dell’altro e non sulla sopraffazione, la violenza o
sulla forzatura di bisogni etero-indotti che procurano il
vantaggio di pochi a scapito di tutti gli altri. Il rispetto di
sé e dell’altro è il meccanismo regolatore che, se lasciato
funzionare, consente una vera pace sociale.
Non-interferenza – Wúwéi 无为
29
persone realizzano la loro natura solo se sono lasciate
libere di essere ciò che sono, senza artificialità e forzature.
Invece di forzarci a “giudicare”, pensiamo invece a
“apprezzare” ciò che siamo o sono gli altri. Sia in bene
sia in male. Inoltre ricordo ancora una volta il mutamento.
Non è detto che, quanto oggi può apparire una perdita, lo
sia veramente. Gli eventi possono volgersi in seguito a
nostro favore. Lasciamo fluire le cose interferendo il
meno possibile.
Per queste ragioni il taoista vive il presente e agisce
adattando continuamente se stesso alla situazione.
Ovviamente ciò richiede una grande consapevolezza di sé
e del mondo, ottenibile solo se comprendiamo che siamo
Tutti-Uno.
30
Le idee disegnate 3 - la Via
道 dào – la Via
31
4. Il Dào 道
32
Descrivere il Tao è impossibile tramite modelli
cognitivi 14 poiché esso è l’Origine, il Sostentatore e la
Meta di tutto. Essendo il prima del prima di ogni cosa,
non ha avuto un creatore o una origine.
Allo stesso tempo è immanente poiché è la “Via” che
segue tutto il creato. Il Tao non ha una connotazione
antropologica, per questo non gli si possono attribuire
desideri né sentimenti 15.
Tutto deriva dal Tao, anche gli dei. Noi taoisti, infatti, non
preghiamo il Tao ma onoriamo la divinità. Basti pensare
che in Cina vi sono innumerevoli templi taoisti ma
nessuno di loro è dedicato al Dào 道.
14
Dao De Jing cap.1,1.
15
Qing Jing Jing 清静经, il Classico della Purezza e della
Tranquillità.
33
Anche noi esseri umani abbiamo un aspetto immanente e
uno trascendente.
Siamo fatti di materia, energia ma anche di spirito.
Le nostre parti materiali mutano nel corso della nostra
esistenza, al contrario di quella divina e spirituale che
rimane sempre identica alla sua Origine.
34
5. Come si scrive Tao in cinese
35
6. I Tre Tesori - San bao 三宝
Per riconnettersi al Tao bisogna che corpo, mente e spirito
non siano in conflitto tra loro così come non devono
esserci disarmonie tra noi e il mondo che ci circonda.
Credo che nessuno affiderebbe la sua salute a un giovane
laureato in medicina, per quanto preparato egli sia.
Perché?
Un operaio, un contadino, un medico o un ingegnere,
sono affidabili quando hanno fatto il loro specifico corso
di studi, praticato per anni e accumulato esperienza.
Questo li rende capaci di avere una visione corretta e
sicura nei loro campi.
Lo stesso vale per la pratica taoista che segue un iter di
studio e di pratica.
16
Si legge: san pao.
36
Quando si sceglie la Via, i Sān Bǎo sono:
Cielo – Uomo – Terra
37
Secondo il Taoismo e la Medicina Tradizionale Cinese, la
vita umana è consentita grazie a tre elementi:
1. Jīng 精, l’Essenza nutritiva, la vita, la vitalità mentale
e fisica, l’energia riproduttiva.
2. Qì 气 , l’Energia vitale che riceviamo dai nostri
genitori, dall’aria che respiriamo, dal cibo che
mangiamo, dall’ambiente fisico e psico-affettivo.
3. Shén 神, lo Spirito, la nostra vera natura e il nostro
vero Sé.
17
Dao De Jing cap. 67.
38
Le idee disegnate 4 - Virtù
德 Dé - Virtù
39
Le interpretazioni possono essere varie e tutte egualmente
valide sia dal punto di vista spirituale-religioso sia da
quello antropologico. La parte destra del carattere ci dice
“cosa”, quella sinistra il “come”.
40
7. Perché seguire il Taoismo
se ci sei sopra,
perché non farlo?
se non ci sei,
perché non farlo?
41
8. Diventare Taoisti.
Il Taoismo è un universo con infinite sfaccettature. In
esso troviamo scuole di ascetismo e filosofia, medicina e
religione, arti marziali e alchimia, architettura e
letteratura e moltissimo altro ancora. Tutti i campi del
sapere sono stati investigati da noi taoisti per
comprendere l’agire del Tao nell’esistente e per cercare
un sentiero che riporti l’uomo alla sua origine divina.
Ovviamente, quando si esplora una terra sconosciuta,
alcuni sentieri possono portare al fallimento e altri a
trovare la via giusta per la meta.
Certo è che, se non ci fosse l’esplorazione, non potremmo
mai conoscere il territorio. Ciascuno dei sentieri scoperti,
pur nella loro diversificazione, portano tutti al Tao,
quando sono seguiti con un cuore sincero.
42
Il Taoismo è come un grande albero, con rami a differenti
altezze. Ciascuno si aggrappa al ramo più vicino alle sue
possibilità.
Si può iniziare il cammino dalle semplici tecniche
psicomotorie. Se abbiamo sufficiente volontà, man mano
saliremo i diversi livelli fino a giungere all’illuminazione
spirituale.
Ci sono praticanti di arti marziali taoiste che si
sottopongono a duri allenamenti, ma non
approfondiscono lo studio dei testi. Altri che vanno ogni
giorno al tempio per fare offerte e pregare ma non
meditano ogni giorno. Altri ancora, dedicano tutta la loro
vita allo studio dei testi ma non praticano nessuna tecnica,
né vanno nei templi.
Ciascuno di loro non va oltre il campo scelto ma
comunque è sulla “Via”.
Si può essere taoisti , ad esempio, anche senza percorrere
il sentiero religioso che pure è una parte vitale del
Taoismo stesso.
Vocazione
Innanzitutto si deve sentire un richiamo, una vocazione
interiore, verso il Taoismo. Senza questa premessa,
qualsiasi studio o pratica porterà solo verso il puro
intellettualismo o l’arido tecnicismo e non certo verso una
scelta che colori ogni aspetto della propria vita.
43
Appartenere a una Scuola Taoista
L'appartenenza a una tradizione è vitale per l'identità di un
Taoista. Solo chi è parte di un lignaggio taoista, certo e
dimostrabile, può dirsi tale 18.
Per entrare a far parte di una “famiglia” taoista 19, si deve
essere accettati come discepoli da un maestro di una delle
varie Scuole, Pài 派 , riconosciute dall’Associazione
Taoista Cinese 20 o che, comunque, abbiano una storia
documentata e universalmente conosciuta.
Il rapporto maestro-allievo
18
Anche nella tradizione occidentale nessuno può definirsi
Cristiano se non ha ricevuto il battesimo.
19
Un lignaggio taoista può essere sia laico sia religioso. Le due
linee avranno i loro culti, l’una, incentrato su un altare di
famiglia, l'altra intorno a un altare in un tempio.
20
Con questo non voglio dire che il Taoismo vero si trova solo
all’interno dell’A.T.C. ma sicuramente le Scuole che operano al
suo interno forniscono maggiori garanzie spirituali e culturali.
44
Scappate via da quelli che dicono di avere l’illuminazione
spirituale o che affermano di potervela dare. Ancor di più
da chi dice di avere poteri super naturali o di essere
depositario della Verità.
Nessuno può dare niente ad alcuno!
Ciascuno deve fare il suo percorso solitario e combattere
la sua battaglia interiore. Non c’è altra via!
45
al servizio degli altri e a sostenere con la sua esperienza i
praticanti, purché sia chiaramente richiesto 21.
Nel Taoismo non esistono maestri né allievi, nel senso
corrente dei termini. Essi si differenziano esclusivamente
per la quantità di Via percorsa.
In quanto Esseri Spirituali, siamo, di fatto, tutti
potenzialmente uguali.
I primi hanno solo più consapevolezza che la loro natura
vera è quella spirituale e che il mondo materiale è solo un
vuoto involucro, destinato a non perdurare.
21
Anche il Vangelo dice che bisogna chiedere per ricevere
(Luca 11, 9-10).
46
Infine, è bene siano chiari due concetti: non si diventa
maestri taoisti con un corso di formazione trimestrale;
occorre seguire un maestro vero per almeno dieci anni,
prima di essere in grado di trasmettere i fondamenti della
tradizione.
Tirate voi le conclusioni.
22
Vuol dire fratello minore-figlio.
47
Secondo la scuola e la corrente, si ottiene un registro
(Shōulù 收录) e una divinità custode, come nella scuola
Zhengyi, o "si prendono i voti" (Shòujiè 受戒) come nella
scuola monastica Quanzhen. Per l’ordinazione dei
sacerdoti (Dàoshì 道士), invece, si eseguono cerimonie
specifiche.
I vari tipi di Taoisti
A grandi linee possiamo suddividere i taoisti in cinque
tipi:
48
tradizionali e ogni quindicesimo giorno del mese
lunare) e, moderatamente, bere alcol 23 .
2. La scuola, Quánzhēn Dào 全 真 道 , la Via della
Perfezione Completa in cui i monaci lasciano le loro
famiglie (Chūjiā 出 家 ) per vivere nei monasteri,
rispettano il celibato, non mangiano carne o bevono
alcolici.
In realtà esiste una grande varietà di comportamenti
individuali, comunemente accettati. Ci sono Daoshi
Quanzhen che si prendono qualche libertà alimentare,
così come Daoshi Zhengyi che decidono di diventare
vegetariani per la loro pratica. La vita taoista, almeno
nello Quanzhen, è scandita da attività religiose, pratica
individuale, lezioni in classe, cerimonie di iniziazione o di
passaggio al livello superiore, periodi di ascetismo 24.
Noviziato
Non tutti possono far parte di una Famiglia Taoista o Dào
Pài 道 派 . Prima di essere accettati formalmente, si
concede un periodo per mettere alla prova le qualità e le
capacità degli studenti.
In particolare:
1. La Volontà Zhì 志
2. Il Rispetto Jìng 敬
3. La Sincerità Chéng 诚
4. La Vocazione Dàogǔ 道骨 25
23
L’alcol è stato storicamente parte dei rituali di libagione.
24
Si ritiene che tre anni siano il minimo per costruire le
fondamenta, ma alcuni vi trascorrono tutta la loro vita.
25
Letteralmente “l’ossatura daoista”.
49
Soprattutto, questo periodo permette di creare una
relazione armoniosa (Hé 和) tra Maestro e Discepolo che
confermi una predestinata affinità tra di loro e che il loro
incontro è stato voluto dal destino di entrambi (Yuánfèn
缘分). Se c’è Yuánfèn ci sarà Hé.
Scelta di Vita
Essere un Taoista vuol dire seguire il Tao cioè avere una
mentalità sostenuta dai principi etici taoisti, praticare
quotidianamente le varie tecniche psico-spirituali, fare
una scelta comportamentale di vita molto chiara e precisa.
1. La Via Dào 道
2. Il Maestro Shī 师
3. I Libri Sacri Shū 书
50
B – Vivere secondo i 3 Tesori Interni 26
Nei Sānbǎo 內三宝
1. Compassione Cí 慈
2. Frugalità Jiǎn 儉
3. Umiltà Bù gǎn wéi tiānxià xiān
不 敢 為 天下 先
26
Capitolo 67 del Dao De Jing
27
Bùdé shāshēng 不得杀生; Bùdé tōudào 不得偷盗; Bùdé
yínsè 不得淫色; Bùdé kǒushìxīnfēi 不得口是心非; Bùdé shìjiǔ
不得嗜酒. I cinque Precetti sono esposti nel 太上老君戒經
Tàishàng Laojūn jiè jīng, il Canone delle Proibizioni del
Supremo Signore Laojun (Laozi). Egli dice che questi Cinque
precetti sono fondamentali per mantenersi puri così da poter
ricevere e mantenere il sacro insegnamento. Coloro i quali
accettano questi precetti e li seguono senza mai venir meno, fino
alla fine della loro esistenza, saranno riconosciuti come
depositari della fede ed essi otterranno la Realizzazione
Spirituale.
28
I rapporti naturali sono consentiti. Tutti gli altri sono proibiti.
Monaci e monache fanno voto di castità.
51
D – Evitare i 3 Veleni
Sāndú 三毒
29
La proibizione comprende qualsiasi intossicante che faccia
perdere il controllo di sé o che possa alterare la consapevolezza
e la coscienza.
52
Le idee disegnate 5 - Compassione
慈 Cí - Compassione
53
9. Identità taoista
Il Taoismo non è un corso di formazione ma una scelta di
vita.
I fini della pratica Taoista sono:
1. Avere un corpo in salute e una mente calma e
tranquilla.
2. Mantenere il contatto con la propria dimensione
spirituale.
3. Vivere la propria esistenza, contenti di ciò che si ha.
4. Proteggere la Natura.
5. Aiutare i più bisognosi.
54
Pratica la meditazione per calmare la sua mente. Lo stato
meditativo, come lo Zuòwàng 坐 忘 30 , consente di
prendere fiato dallo stress quotidiano ma, ancora più
interessante, fa affrontare e gestire con efficacia le proprie
ansie e paure. Così la mente, piano piano, grazie ad una
trasmutazione alchemica interiore, diventa calma e
limpida, come uno specchio d’acqua.
30
Meditare seduti.
55
Le idee disegnate 6 - Amore
愛 Ài – Amore
56
10. Il saluto Taoista
Noi taoisti non amiamo le cose complicate. Preferiamo
focalizzarci sulla semplicità e sull’umiltà. Questo si
riflette anche sul modo di salutarci. Quando due taoisti si
incontrano, si salutano all’antica maniera cinese: in
generale non ci si tocca, per cui non ci si abbraccia, né si
danno baci sulla guancia, né ci si stringe la mano, né si
dice “ciao” a distanza. La ragione di questo antico
approccio è salutistica: serviva ad evitare contaminazioni
e contagi tramite il contatto fisico. Per quanto ci riguarda,
esprime la semplicità e l’umiltà ma esso è anche denso di
altri significati.
Il saluto può essere formale o informale, tra pari o tra
taoisti di differente livello, in piedi o in ginocchio.
Non vi potete rivolgere a un Dàoshì 道士, specialmente
se anziano, come se fosse vostro collega di studio. Lui
risponderebbe con un sorriso ma sarebbe un atto di
presunzione, quanto meno di ignoranza, da parte vostra.
Le mani
Ci sono vari modi
di unire le mani
per salutare e il
loro atteggiamento
varia tra uomini e
donne. Il più
comune consiste
nell’avvolgere il
pugno destro con la mano sinistra (viceversa per le donne).
57
Il pollice sinistro si incunea nel vuoto tra l’indice ed il
pollice destro. La figura che ne viene fuori è il Taiji che
indica l’intero universo e lo stato di dinamica armonia fra
Yin e Yang. La sinistra è considerata Yang, bontà, positiva,
la luce, la saggezza. La destra Yin, aggressività, negativa,
il buio, la forza bruta. Salutarsi formando il Taiji con le
mani, ci ricorda che dobbiamo dominare la forza con la
saggezza, il buio con la luce, la cattiveria con la bontà. Le
mani vanno portate all’altezza del cuore o della gola,
mentre i gomiti sono tenuti in basso.
Il tronco
Inclinare il tronco è una comunicazione: più lo inclinate,
più il saluto diventerà formale e sarà proporzionale al
grado spirituale che ha chi vi sta di fronte.
58
Saluto in ginocchio – Kòu shǒu 叩首
Formula di saluto
59
Le idee disegnate 7 - Saggezza
智 Zhì Saggezza
60
11. La pratica quotidiana Taoista
Li Xuanzong
61
Entriamo nel merito di questo capitolo.
Le scritture e gli insegnamenti tradizionali ci insegnano
che il fine della pratica taoista è diventare dei santi. Dal
punto di vista spirituale questa indicazione è ineccepibile.
Purtroppo, in un mondo in crisi di senso e di valori, come
quello in cui viviamo, un traguardo del genere è difficile
da proporre, arduo se non impossibile da realizzare, salvo
che non ci si chiuda in una grotta a meditare e studiare per
tutta la vita. Non credo che, oggi, un modello del genere
possa essere seguito integralmente se non da pochissime
persone. Il resto dell’umanità taoista, come me e voi, deve
darsi un progetto più “semplice” e facilmente realizzabile:
pur aspirando alla santità, dobbiamo sforzarci di essere
delle “persone buone”.
Cosa vuol dire essere delle persone buone?
Prendersi cura di se stessi, degli altri e della natura, al
meglio delle proprie possibilità.
La dimensione divina
Possiamo esserlo, però, solo se manteniamo il contatto
con la dimensione divina dentro di noi, distaccandoci, per
quanto possibile, seppure per piccoli periodi di tempo,
dalla contingenza e dai bisogni illusori ed egoistici della
nostra mente.
Se venisse a mancare questo presupposto, non ci sarebbe
nessuna differenza tra i nostri meriti spirituali rispetto a
quelli morali delle buone azioni fatte da un boyscout.
Il nostro fine è accumulare meriti spirituali.
La pratica quotidiana risponde a questo scopo ma, per
essere efficace, deve avvenire in un luogo destinato allo
scopo e utilizzare strumenti appropriati.
In effetti, la pratica non può avvenire dappertutto.
Non è vero che un luogo equivale a un altro.
62
Vi porto alcune analogie.
Posso fare ginnastica dappertutto ma per avere risultati
specifici ed efficaci, avrò bisogno di una palestra. Se mi
sono ferito gravemente, andrò in un ospedale. Se voglio
attraversare un fiume, avrò bisogno di un mezzo adatto
allo scopo come una barca. Se mi aspetta un viaggio,
posso farlo a piedi, in auto, in aereo, in sella a una
tartaruga. È evidente che un mezzo non vale l’altro.
Sebbene, alla fine, arriverò alla meta, la variabile tempo
sarà enormemente diversificata.
Lo spazio sacro
63
per le vostre attività spirituali. L’unica area della casa
assolutamente non utilizzabile sarà il bagno. Se
deciderete di avere il vostro spazio sacro nella stanza da
letto, dovrete avere l’accortezza e la delicatezza di coprire
le immagini sacre, durante i vostri rapporti sessuali.
Non entrerete in contatto con il vostro spazio sacro se
siete arrabbiati, sotto l’effetto dell’alcool o in qualsiasi
stato alterato della vostra mente.
Altare domestico.
31
Questa lampada dovrebbe essere perennemente accesa perché
rappresenta la luce del Tao. Se ciò non è possibile, tenetela
64
(Yang-sole), a destra. Al centro davanti, un
brucia-incenso (l’uomo). Avrete inoltre bisogno di una
piccola campana. Potrete aggiungere un vaso per i fiori e
un piatto per le offerte, in particolare, frutta fresca di
stagione.
Preoccupatevi di mantenere il vostro altare sempre pulito
e in ordine, cambiando ogni giorno l’acqua, i fiori e le
offerte.
Accudire l’altare equivale a prendersi cura della parte più
intima e spirituale di se stessi.
Ricordo quanto dettomi dal mio Maestro a tal proposito:
“L’altare sono io!”
65
Ovviamente non possiamo solo ricevere, dobbiamo
innanzitutto dare poiché il rapporto di amicizia si fonda
sulla reciprocità.
Quanto detto possiamo trasferirlo, per analogia, al piano
spirituale.
Come possiamo ricambiare tanto amore e protezione da
parte del divino?
Con il “cibo spirituale” poiché entrambi ci scambiamo
nutrimento. Potremmo dire che il rapporto con la divinità
è di tipo “alimentare”.
Lo so che state sorridendo ma con questo modo
paradossale di esporre sono certo che non dimenticherete
i principi base.
La divinità, come il nostro amico, ci nutre con la sua
energia, ci protegge, ci aiuta e ci sostiene. D’altra parte,
Essa si nutre del nostro amore, della nostra bontà verso il
prossimo, del Bene che possiamo fare ma, soprattutto,
della nostra devozione spirituale.
Quest’ultima si realizza concretamente con la nostra
pratica quotidiana che, a mio avviso, è il modo migliore
per dire alla divinità: “Io sono a casa, ti aspetto”.
66
La pratica
67
4. Poi offrite tè o acqua, fiori e frutta, accendete tre
bastoncini d’incenso e suonate per tre volte una
piccola campana.
5. Recitate o meglio cantate le scritture come il Qīng
Jìng Jīng 清淨經, il Classico della Purezza e della
Tranquillità. Esso spiega come gli opposti del mondo
apparente sono la causa della nostra serenità o della
nostra disperazione e indica la strada verso
l’illuminazione spirituale. Meditate sulle parole
cercando di penetrarne il profondo significato. In
alternativa potete leggere un salmo del Dàodé Jīng
道 德 经 , il Canone del Tao e del suo Carisma,
riflettendo poi sugli insegnamenti contenuti in esso.
Se davvero avete poco tempo, recitate alcuni Bǎo
Gào (宝诰), i Mantra-Preghiera.
6. A questo punto sedetevi e rimanete per quanto più
tempo potete in Zuòwàng 坐忘, lo stato meditativo
vero e proprio. In questo stato è possibile avere un
“contatto profondo e diretto” con la divinità che ci
accompagnerà nella nostra giornata.
7. Terminata la pratica, rieseguite il saluto rituale, fate
un passo verso l’indietro e iniziate con gioia la vostra
giornata oppure, la sera, avviatevi verso un sonno
ristoratore.
68
otterrete. Così come succede a me da venti anni a questa
parte.
69
Zuo Wang 坐忘 – La meditazione Taoista
内观其心,
心无其心 。
Nèi Guān Qí Xīn,
Xīn Wú Qí Xīn.
70
Il primo fattore che genera questa ignoranza, è il fare
esperienza. Sono le nostre esperienze che formano il
bagaglio che determina il peso della nostra esistenza ed
essendo la memoria storica del nostro vissuto, ci
indirizzano verso un tipo di scelte piuttosto che altre.
Badate che non sto negando i dati esperienziali,
indispensabili per la crescita della persona. Dico solo che
la memoria delle esperienze fatte “indirizzano” la nostra
mente. Il secondo fattore è l’elaborato mentale 32 . La
capacità di pensare è un’acquisizione straordinaria della
nostra evoluzione. Il problema è che, spesso, il pensiero
genera una realtà virtuale nella quale ci rifugiamo o ci
incarceriamo, secondo i casi.
Se vogliamo entrare veramente in contatto con noi stessi,
dobbiamo spegnere gli schermi che proiettano immagini
virtuali di noi stessi, dobbiamo porci al di là sia della
memoria esperienziale sia dell’elaborazione mentale.
32
Intendo sia il pensare sia il provare sensazioni, emozioni e
sentimenti.
33
È descritta già nello Zhuāng Zǐ 庄子, 2400 anni fa (cap. 6, Yen
Hui spiega a Confucio che cos’è lo Zuowang). Esposta
71
l’osservazione interiore, la contemplazione, per ottenere
una mente chiara e tranquilla ( Qīng 清 e Jìng 静 ).
Quando ciò è raggiunto, si ottiene la consapevolezza (Zhì
智, saggezza) che condurrà all’illuminazione spirituale
(Dédào 得道, raggiungere il Tao).
72
noi è parte del Grande Uno e che l’Amore Universale è il
suo linguaggio.
Zuowang è una non-meditazione poiché non è una
“tecnica” ma uno “stato della nostra coscienza”.
Esso non è un’esperienza trascendentale. Non si hanno
visioni, frutto della propria fede religiosa o delle proprie
inclinazioni mistiche. Non è astrazione dalla realtà né
quietismo in senso stretto.
È uno stato naturale del nostro essere in cui non si perde
“Mai” la consapevolezza di Se.
Zuowang è non-mente: uno stato di consapevolezza
non-duale, al di là del giudizio bipolare delle apparenze.
Quando si raggiunge questo stato, scompare il chi credi di
essere o ti hanno fatto pensare di essere i vari
condizionamenti socio-culturali e vieni fuori “Tu”.
Praticando con costanza, lentamente ma inesorabilmente,
si entrerà in contatto con la propria natura vera. Quella
spirituale. A questo punto diventa evidente, perché lo
percepiamo, che esiste “altro da me”.
Nello stato di non-dualità la mente ordinaria svanisce e,
finalmente, si diventa pienamente consapevoli della
non-separazione tra noi e il Tao.
La persona illuminata è colui capace di mantenere questo
contatto anche fuori lo stato meditativo, mentre vive la
sua quotidianità.
La tecnica
La tecnica è di una semplicità disarmante ma, allo stesso
tempo, stupefacente per la sua efficacia.
Qui la espongo a grandi tratti, giusto per dare un’idea, ma
occorre una guida esperta che imposti correttamente la
postura, dia gli opportuni suggerimenti personali,
73
sostenga il discepolo lungo l’intero iter di
auto-conoscenza.
Zuo - Sedersi
Sedetevi per terra, su un cuscino posto sotto il bacino 34.
Incrociate le gambe. Ponete il dorso di una mano sul
palmo dell’altra, lasciando che i pollici si tocchino
leggermente. Rilassate le spalle. Mantenete la colonna
vertebrale eretta. Il mento retratto verso la gola. Il naso in
asse con l’ombelico. Le orecchie in linea con le spalle.
Occhi chiusi o leggermente socchiusi. Sfuocate lo
sguardo. Rimanete semplicemente seduti. Controllate il
vostro corpo. Non dovete fare alcun movimento seppure
minimo. Vi assicuro che già questo non è facile. Richiede
una grande volontà. Sarà la vostra prima grande
conquista.
Wang - Dimenticare
Ho una cagnetta. Quando mi siedo a tavola, lei poggia il
suo muso sulle mie gambe e fa gli occhi tristi. Vuole,
ovviamente, del cibo. Se non gliene do, dopo un po’, lei
va via.
Ecco, questa è la dinamica che descrive il “dimenticare”
dello Zuowang: non dobbiamo nutrire ciò che la mente ci
mostra.
Una volta assunta la postura corretta, rimanete in attesa.
Da questo momento in poi, lasciate fluire liberamente
qualsiasi pensiero, immagine, ricordo, emozione o
sensazione venga fuori. Non nutriteli con la vostra
attenzione ed essi andranno via. Nessuna riflessione,
nessuna eccitazione, nessun attaccamento o analisi. Siate
34
Se avete difficoltà, va bene anche sedersi su di una sedia.
74
solo spettatori di quanto viene proiettato dalla vostra
mente.
Raccomandazioni
Quando ti siedi, il tuo vissuto è lì con te. Hai
identificazione di te come la persona inserita nel vortice
dinamico del mondo, con tutti i problemi, le catene e i
conflitti, che questo comporta. Per queste ragioni la mente
mette subito in atto le sue abituali dinamiche.
Specialmente agli inizi, essa non fa che ripeterci: ”Che ci
faccio io, qui?”
La Mente mente. Sempre. Non vuole perdere il dominio
su noi stessi e difenderà, anche in modo subdolo, le sue
posizioni. Insomma, aspettatevi di tutto.
75
Le idee disegnate 8 - Frugalità
76
12. Taoismo e Società
35
Il secondo grande Padre del Taoismo.
36
Dao De Jing, Cap. 8.
77
La nostra società non ha bisogno di pace ma di Armonia.
L’armonia sociale è un cardine del pensiero taoista.
天下太平
Tiān Xià Tài Píng
Sia pace e prosperità nel mondo intero!
78
13. Formare un gruppo di studio
79
14. Libera il taoista che è in te!
80
15. Approfondimenti
81
pensiero del proprio fondatore che non ha lasciato nulla di
scritto. Egli, oramai lontano nello spazio-tempo, sorride
della capziosità interpretativa, se non addirittura del
travisamento dei suoi insegnamenti.
Questa dinamica è simile a quanto fanno i critici d’arte
quando interpretano le opere artistiche: il loro autore,
mentre le creava, non pensava per niente a quanto loro
hanno poi interpretato. Egli seguiva semplicemente il suo
estro creativo. Il raptus creativo spontaneo viene in questo
modo ingabbiato in modelli cognitivi! Non c’è che dire:
una bella masturbazione mentale!
L’insegnamento taoista, al contrario di tutte le altre
tradizioni, non contiene messaggi nascosti o significati
occulti. Tutto è chiaro e alla luce del sole.
Le parole dei Padri Fondatori possono essere universali e
individuali allo stesso tempo. Un insegnamento da bocca
a orecchio ma guardandosi negli occhi, senza fronzoli.
Il loro è un continuo rimando a non fermarsi sulle
apparenza, a mantenere lo sguardo sul proprio sentire, a
non credere per fede ma a sperimentare sempre l’efficacia
degli insegnamenti.
Ad esempio, sebbene Lao Zi comunichi la verità, allo
stesso tempo ci dice, in modo paradossale, che la verità
vera non può essere descritta, tramandata e interpretata.
Perché quest’apparente paradosso?
Egli inizia il Dao De Jing dicendo che il Tao (la Via) di
cui si può parlare, concettualizzare, non è la vera via ma
solo una sua controfigura virtuale.
Come non si può incasellare il raptus creativo in modelli
cognitivi, allo stesso modo, il raptus mistico non può
essere descritto.
82
Di che cosa stiamo parlando?
Posso fornire un’immagine: guardate il volo degli uccelli.
Essi seguono una “via” nell’aria. Questa via non è mai la
stessa. Sarà ogni volta differente, tanto che l’uccello
stesso non potrà ripeterla esattamente; né nessun altro
uccello la percorrerà mai poiché, ciascuna di queste “vie”,
è unica e irripetibile. Quando l’uccello l’ha percorsa, essa
non esiste più. Scompare. Essa esiste solo in quel
fuggente attimo in cui combaciano l’uccello, il volare e la
rotta seguita.
Un punto unico nello spazio-tempo che può essere “visto
e sentito” unicamente dall’uccello che la percorre e solo
quando la segue. Inoltre i fattori che fanno evolvere la
rotta sono interiori ed esteriori, come il puntare una preda
o il cambiamento del vento. Fattori unici e irripetibili nel
continuum spazio-temporale.
Così è la “Via” di un taoista: unica, individuale,
irripetibile e incopiabile. Infiniti punti spazio-temporali
che si susseguono nella dinamica evolutiva personale.
Da quanto detto sorgono due considerazioni.
Come si potrebbe mai descrivere la “Via”, il Dao?
Come potremmo definire la meta finale della “Via” se
persino chi la percorre non conosce la prossima virata
d’ali?
Per questo, i Padri, ci suggeriscono di “seguire” la Via.
Semplicemente. Spontaneamente. Interferendo il meno
possibile sul suo sviluppo naturale e spontaneo. Questo si
chiama Wéi wúwéi 为无为, “agire senza agire”.
83
2. Prima di iniziare il cammino
La nostra natura vera è quella spirituale: siamo esseri
spirituali ed eterni, in continua evoluzione.
La nostra natura illusoria è quella immanente: il corpo
fisico, i sensi e l’intelletto.
Essi sono destinati a perire con la loro oggettivante
limitatezza. È assurdo fondare la nostra esistenza
unicamente su di essi ma ciò avviene perché ci ingannano.
Essi ci fanno credere che sono noi stessi. Ci imbrigliano
in reti dorate e ci rinchiudono in spazi angusti ma che noi
accettiamo perché ci danno sicurezza.
Siamo come dei pesci che vivono in un acquario.
Essi pensano che quello sia il loro mondo e vivono la loro
vita pensando di essere liberi e al sicuro.
Che cosa succederebbe, invece, se qualcuno dicesse loro
che la loro vera, naturale, dimensione è lo spazio infinito
del mare o la potente corrente dei fiumi?
Probabilmente non ci crederebbero.
Penserebbero che stiamo raccontando una bella favola.
Questo è quanto accade anche a noi.
Pensiamo di essere liberi in un mondo regolato dall’avere
piuttosto che dall’essere, dal potere di pochi sui molti, dal
denaro piuttosto che dalla solidarietà, dalle informazioni
virtuali televisive che diventano modelli di realtà, così
come da politici parolai che ignorano completamente di
essere semplici comparse sul teatrino della vita. Tutto
questo ipnotizza la nostra intelligenza. Siamo dominati da
paradigmi capziosi scambiati per verità sociali.
84
bisogni etero indotti da una società che, oramai, sacrifica
le persone per il solo scopo di far sopravvivere se stessa!
L’unica via di uscita è centrare il discorso sulla dignità
della persona umana e non sulla società. Ovviamente la
persona deve essere vista come essere spirituale che, certo,
non ha bisogno di una Ferrari per sentirsi realizzata.
85
3 - La Trinità. Modello di Conoscenza Universale
Il pensiero taoista è un prodotto della prassi derivata
dell’osservazione della natura, dei comportamenti degli
esseri viventi, dei moti e delle acquisizioni interiori dei
“viaggiatori sulla Via”.
Cerchiamo di ricostruire le basi di questo pensiero
immaginando di essere un contadino cinese di tremila
anni fa, seduto a guardare l’orizzonte.
Che cosa vede?
Il cielo sopra di sé, la terra sotto di sé, e, ovviamente, lui
stesso. Poi egli nota che il cielo, è come una emisfera.
Non ha interruzioni di sorta mentre la terra sì, con le
montagne e le valli. Nel cielo vi è movimento (sole, luna,
stelle, luce, buio, nuvole, pioggia, lampi, tuoni), sulla
terra tutto tende a rimanere fermo, pesante e inerte, come
gli alberi e le rocce.
Con il passare del tempo nota che sia il cielo sia la terra
mutano secondo cicli stagionali, pur rimanendo sempre
cielo e terra. Inoltre nota che ci sono due tensioni che si
scontrano continuamente: dal cielo tutto cade come la
pioggia e i fulmini, mentre dalla terra tutto sale, come
l’erba. Questo dinamismo permette la vita nello spazio
mediano (centro): l’erba cresce grazie alla pioggia o un
albero brucia se colpito da un fulmine.
A questo punto nota che nella parte alta del suo corpo,
nella testa, una emisfera, esiste una turbolenta dinamicità,
come nel cielo, e percepisce che il corpo è pesante come
la terra. Vede il suo corpo mutare nel corso delle varie
stagioni della vita e sente che il suo cuore (centro)
reagisce a stimoli interni, emozionali, o esterni,
provenienti da situazioni ambientali e sociali ma è proprio
questo che lo fa sentire vivo.
86
Egli inoltre vede che non è un soggetto passivo in questa
trinità.
Può coltivare la terra e raccogliere l’acqua del cielo.
Come coltivatore si rende conto che qualità e quantità
determinano la sopravvivenza. Se la qualità della terra
non è buona o la quantità di acqua è troppa o troppo poca,
non ci sarà raccolto e il suo destino sarà segnato dalla
fame e dalla morte. D’altra parte egli può modificare
l’orografia e alterare il clima. Deviando, ad esempio, il
corso di un fiume o tagliando indiscriminatamente le
foreste, porterà siccità e morte a un pezzo della terra,
modificando l’ecosistema. La vita dunque dipende da una
giusta proporzione di tutti gli elementi.
Ora egli, grazie all’osservazione empirica della realtà
esistente e all’introspezione, ha tutte le informazioni per
eseguire delle analogie tra la sua struttura psicofisica, il
cielo e la terra.
Il mondo interiore e quello esteriore sono connessi e
analogicamente simili. Il micro-cosmo e il macro-cosmo
non sono visti separati ma dinamicamente, olisticamente,
uniti. Egli comprende di essere immagine analogica di
questa Trinità perché ha un Corpo-Terra, un
Cuore/Mente-Uomo e uno Spirito-Cielo.
Questa è l’origine dei concetti Yīnyáng 阴阳 (Bi-polarità
gnoseologica), Wǔxíng 五 行 (Cinque Dinamiche
dell’esistente), Bāguà 八卦 (le Otto tensioni dell’essere e
dell’esistere) che sono alla base non solo del pensiero
taoista ma anche della medicina tradizionale e oserei dire,
di tutta la cultura cinese.
La Trinità, è un modello cognitivo analogico e simbolo di
Conoscenza Universale su cui si basa quasi tutto
l’impianto gnoseologico ed epistemiologico daoista.
87
4 - Il Sistema Formale Daoista
Il Taoismo, oltre che una religione, è innanzitutto un
Sistema Formale, una visione del Mondo. È però un
“sistema aperto”. Esso, conscio del Mutamento (易 Yì) è
stato sempre pronto ad accogliere, facendolo suo,
“l’altro”, così come ha fatto, ad esempio, con il
Confucianesimo, il Buddismo e le religiosità tradizionali
autoctone cinesi.
Nel suo Libro del Tao e della Virtù, Dàodé Jīng 道德经,
esordisce, infatti, con una negazione di questa possibilità
cognitiva:
“Il Tao che si può definire, non è il Vero Tao” 38.
88
Il primo insegnamento che riceviamo da Lǎozǐ 老子, è
che il Dào 道 è di là della comprensione umana; concetto
rafforzato, ad esempio, nel cap. 21,4 quando dice che il
Tao è “qualcosa” di assolutamente inconcepibile e
assolutamente incomprensibile.
Per questo egli lo chiama semplicemente la “Via”.
Egli ci dice, è vero, che non possiamo definirlo ma,
d’altra parte, analizzando le modalità dinamiche
dell’esistente, possiamo giungere alla comprensione della
sua azione cioè il Tao diventa “qualcosa” quando agisce
(cap.21).
89
procedere, di progredire, di allontanarsi fino al limite
massimo e di ritornare al proprio contrario.
90
道, come i ruscelli al mare (cap.22), essendo il sostrato di
tutto l’universo, Tiānxià 天下.
39
Possiamo affermare che il cosmo, più di ogni altra cosa,
assomiglia più da vicino a quell’Essere vivente di cui ogni altro
essere vivente, singolarmente o geneticamente, è una parte: una
creatura vivente che è più giusta di ogni altra e per molti versi
la più perfetta. Platone
91
络)40. A causa di ciò, inevitabilmente, si influenzano l’un
l’altro 41.
40
Vedi i principi dell’agopuntura.
41
Gǎnyìng 感应, Gòngmíng 共鸣, Gòngzhèn 共振.
42
Yi Xinying, un importante maestro taoista del secolo scorso,
dava una classificazione dei differenti tipi di daoisti a seconda
del loro livello di unione con il Dào: il Perfetto ( 真人 zhēnrén ),
92
modalità operative del Tao, non interferendo nell’ordine
naturale delle cose (Wuwei 无为) 43 grazie all’assenza del
“fare distinzioni”, cercando di raggiungere
l’identificazione con il Tao stesso, tramite meditazione ed
estasi.
Solo se accettiamo questa premessa, possiamo definirci
Taoisti, avere una visione olistica del cosmo, dare la
ragione del nostro esistere e accettare gli altri per quello
che sono.
93
5 - Le Tre Potenze e i Tre Tesori.
Sāncái 三才, le Tre Potenze, la dinamica del Reale, e
Sānbǎo 三宝, i Tre gioielli, la dinamica antropologica,
costituiscono due modelli trinitari della mediazione
culturale Taoista che ci consentono di comprendere
l’Unità del Cielo, dell’Uomo e della Terra nonché di
regolare armonicamente i rapporti tra noi e gli altri nel
rispetto di ciascuno.
Essi sono codici per un linguaggio universale.
44
感应 Gǎnyìng.
94
tempo appropriato del Cielo e i profitti della Terra (tiān
shí dì lì 天时地利).
95
ma se un vulcano erutta, potrà causare molti danni. Un
uragano o un’eruzione, per quanto potenti, una volta che
hanno scaricato la loro energia, però, cessano.
Perché?
Tutto l’universo si fonda su tre leggi che ne consentono la
sopravvivenza: Mutamento, Caos e Omeostasi.
Ogni cosa muta nel corso del suo esistere e quando ci
sono degli squilibri energetici, si mette in moto un
meccanismo di difesa che riporta tutto a valori accettabili.
Questo vale dall’astronomia alla biologia.
L’uomo, invece, è diventato incapace di fermarsi perché
ha dimenticato queste leggi e che, in questo universo, è
solo un ospite temporaneo.
La rottura del rapporto equilibrato tra uomo, cielo e terra,
è la causa di quasi tutti i mali della nostra società e del
destino dell’uomo. Infatti, se ogni elemento della trinità
Sāncái 三 才 segue il suo percorso e la relazione è
armonica, senza la predominanza di uno sull’altro, ci sarà
l’equilibrio olistico naturale, Zìrán 自然: un continuo
flusso di Qì 气 creerà campi vitali (Campi di energia, Qì
chǎng 气場) in cui, equilibrio e armonia, saranno la loro
Virtù (Cielo-Uomo uniti, Tiānrénhéyī 天人合一).
Il cielo e la terra sono armonici di per sé. L’uomo può
scegliere se concorrere all’armonia o andare contro la
natura. Da questo dipende il nostro destino.
È pur vero che questo modello, di cui oggi la fisica
quantista ci fornisce modelli che la giustificano, sorge da
una visione cosmologica ma perché rifiutare le intuizioni
dei nostri antichi progenitori i quali, più di noi, erano a
contatto con la natura, con i suoi cicli e ritmi,
nell’incessante metamorfosi dell’identico?
96
5.b - San Bao – la dinamica antropologica
97
salvaguardia del nostro pianeta. Riporto solo due spunti
su cui riflettere:
1. Il problema dei rifiuti: ne produciamo troppo perché
prendiamo più di quanto ci occorra veramente,
sprecando inutilmente le risorse.
2. Il problema della fame nel mondo: la civiltà
occidentale butta un terzo del cibo che compra:
l’equivalente di quanto basterebbe per sfamare intere
popolazioni che, letteralmente, muoiono di fame.
98
5.b.3. Umiltà
Il terzo Gioiello è: bù gǎn wéi tiānxià xiān (不敢为天下
先), che significa non desiderare di essere il primo al
mondo.
Quanto è lontano questo principio dall’egocentrismo
umano e dalla presunzione di essere, tipici della società
umana. Troviamo insegnamenti, sia in Oriente sia in
Occidente, che richiamano l’attenzione sulla necessità di
regolare l’egoismo umano per consentire a tutta la
comunità di crescere e svilupparsi tramite la condivisione
e non con l’acquisizione. Il che vuol dire che è un
problema antico, probabilmente un effetto sviluppatosi
nel passaggio della società da matriarcale a patriarcale.
Già Zhuang Zi diceva che ovunque vi sia un’associazione
umana, vi sono intrighi e inganni.
Oggi, ancora di più, l’essere ”il primo”, arrivare “primi”,
è l’affermazione di sé portata al parossismo. Il culto della
personalità, con l’effetto di avere degli “Io” macrocefali e
auto-referenziali, così come l’affermazione di uno su tutti,
l’interesse individuale su quello collettivo, sta uccidendo
la società. Basta guardarsi intorno per comprendere
quanto sto scrivendo.
Il potere economico è detenuto da poche persone che
influenzano lo sviluppo di tutte le nazioni.
Il potere politico tende verso il bipolarismo che, certo, è
una cosa buona, ma soffre di un equilibrio instabile che
potrebbe portare al convergere verso un solo partito o,
peggio, una sola persona.
La storia ci insegna che quando ciò accade il popolo ne
esce decimato.
Lao zi, grande conoscitore delle dinamiche sociali,
comprese tutto questo. Basta rileggere con attenzione i
99
capitoli del Dao De Jing dedicati alla politica e allo Stato
per verificare questa mia affermazione.
Egli non solo immagina una società fondata sull’aiuto
reciproco, ma comprende che l’affermazione di sé, per
quello che si è, senza prevaricazioni e contese verso gli
altri, è un dato naturale che, se mantenuto nel suo alveo,
può essere la chiave di volta di una buona società umana.
Fra i tanti riferimenti cito il cap. 8 del Dao De Jing in cui
dice che il sommo bene è come l'acqua 45, la sua bontà
giova a tutte le creature, senza contese, senza chiedere
niente in cambio; occupa sempre il posto più in basso,
dove gli uomini ordinari non voglio stare. Per questo è
simile al Dao.
Da sempre i taoisti hanno preso alla lettera questo
insegnamento poiché l’acqua esprime il concetto di
umiltà. Infatti, la metafora dell’acqua ricorre da sempre
nel modus agendi e nella letteratura taoista.
Attenzione però perché i significanti sono molto
differenti da quelli occidentali. È vero che l’acqua si
adatta ai contenenti o si trasforma sotto l’azione del
caldo-freddo ma mantiene volume e sostanza. La sua
essenza non cambia mai.
Un taoista si adatta alla contingenza anche di buon grado
ma non perde mai la sua identità.
L’umiltà non è un agire in cui ci abbandoniamo nelle
mani altrui o, ipocritamente, nascondiamo le nostre
qualità. È avere piena consapevolezza dei propri limiti e
delle proprie possibilità.
Il “Non desiderare di essere il primo al mondo” non
esclude che io occupi il mio posto nel mondo.
45
Analogia del sincero seguace daoista.
100
6 - Umanità Unita nell’Uno.
L’antica visione della realtà, proveniente dalla tradizione
cinese, in cui Cielo, Uomo e Terra vivono in simbiosi
come una Unità, e i Tre Gioielli, precetti fondamentali del
Taoismo, così come esposti nel Dao De Jing,
costituiscono un Modello Universale, etico ed ecologico,
che può salvare l’umanità dalla distruzione e consentire
una valida piattaforma, tra l’altro, per un dialogo
interreligioso concreto.
101
pregare insieme, scevri da pregiudizi ideologici e dalla
paura di perdere la propria individualità.
102
7. Coltivare la Virtù - Xiude 修德
46
Commentario Imperiale al Libro dell’Ascensione Occidentale.
47
Dao De Jing Cap. 51.
48
Dao De Jing, cap.21.
103
Sforzo personale e tensione continua verso l’unità con il
Tao (Xiūdé 修德 e Xiūdào 修道), porteranno Dàoguǒ 道
果, i Frutti del Tao 49.
Avverrà una trasformazione dell’Essere che eleverà una
persona comune a Uomo di Virtù, un Uomo Vero, un
Uomo Realizzato. Uno Zhēnrén 真人.
49
Ziranjing 自然经, Il Libro della Spontaneità.
50
Dao De Jing Cap. 38. In questo capitolo viene descritta una
gerarchia di valori che parte dal Dào 道, passa per Dé 德, Virtù,
Rén 仁, bontà, Yì 义, rettitudine, Lǐ 礼, buone maniere.
104
straordinarie, persino sconfiggere la morte fisica,
diventando un Immortale, uno Xiānrén 仙人 51.
51
Lo so che il concetto dell’immortalità può far storcere il naso
agli intellettuali occidentali. Non è questo il luogo per un
approfondimento dottrinale o bibliografico ma, personalmente,
ho incontrato maestri la cui età era ben lontana dai termini cui
siamo abituati. In fondo, una giusta combinazione di eugenetica,
alchimia interiore e altri fattori, può allungare la vita.
52
Nel presente lavoro ho esposto le principali.
105
Una parabola finale
Un ladro condusse suo figlio con sé in una villa e gli
ordinò di rubare gli abiti in un armadio a muro. Quando il
figlio vi entrò, egli lo chiuse dentro e scappò via nella
notte, facendo un baccano d’inferno, battendo contro le
pareti, urtando mobili e quant’altro rumore potesse fare.
Gli abitanti della casa, svegliati dal frastuono, accorsero
tutti. Certi che c’era un ladro in casa, iniziarono a cercare
in ogni angolo. Il ragazzo, imprigionato nell’armadio, era
in preda alla disperazione. La sua mente cercava
affannosamente il modo di poter sfuggire alla cattura. A
questo punto ebbe un’idea: fare i versi di un topo. Gli
squittii attirarono l’attenzione dei servi e il padrone di
casa, ovviamente, ordinò loro di aprire le porte
dell’armadio per far uscire e catturare il topo. Non appena
fu tolto il lucchetto, il ragazzo balzò fuori, travolgendo i
servi sorpresi, e scappò più veloce che poteva, inseguito
da tutti. Corse per stanze e corridoi ma non riusciva a
seminare gli inseguitori. A questo punto vide il pozzo nel
cortile e gli venne un’idea. Prese un grosso sasso e lo
scaraventò dentro con tutta la sua forza. Padrone e servi,
udendo il tonfo nell’acqua, pensarono che il ladro vi fosse
caduto dentro. Mentre loro andavano ad affacciarsi ai
bordi del pozzo, il ragazzo correva verso la libertà.
Giunto a casa egli raccontò l’accaduto al padre il quale,
dopo aver ascoltato, disse:
“Bravo! Adesso sei pronto per essere un ladro!”
Spiegazione
Qual è l’insegnamento?
Chi rappresentato i personaggi di questa storia?
La strada dello sviluppo spirituale taoista è sempre
individuale.
106
Il padre è il maestro taoista, il figlio, il suo apprendista.
Un maestro vero fornisce l’insegnamento corretto e
guiderà lo studente lungo il suo processo di sviluppo
spirituale. Ogni insegnamento che si riceve, affinché
diventi efficace, deve essere metabolizzato dallo studente.
A ognuno di essi dovrà corrispondere una piena
consapevolezza nel suo cuore perché il Tao può essere
compreso e realizzato solo individualmente.
Quando inizia il processo di sviluppo interiore, ci
troviamo nella stessa situazione del figlio: rinchiusi, al
buio, senza uno spiraglio di luce. Nessuno ci può aiutare.
Dipende esclusivamente da noi uscire da questa
situazione. Dobbiamo essere noi a trovare il modo di
uscire. Premesso che vogliamo farlo davvero.
Il lucchetto rappresenta i blocchi mentali alla
comprensione e impediscono alla nostra natura vera di
venire fuori. Esso potrà essere aperto solo con la giusta
chiave: l’illuminazione.
Gli inseguitori rappresentano i nostri preconcetti, i
paradigmi mentali, l’ignoranza spirituale. Essi vogliono
catturarci per forza. Per sfuggire loro dobbiamo rompere
le dinamiche mentali. Fare in modo che sorga un pensiero
nuovo, di là dagli schemi usuali. Ecco che a questo punto,
improvvisamente, si accende una luce nella nostra testa e,
un altro pezzo di Verità, è conquistato.
107
La Chiesa Taoista d’Italia
Che cos'è
108
Mezzi
La C.T.I. si sostiene con le quote di iscrizione e con
offerte gratuite e volontarie.
Adesione
L'adesione alla C.T.I. è libera e volontaria. Chiunque,
avendo sentito dentro di sé l'innata pulsione della ricerca
spirituale, può farne parte. In qualsiasi momento ognuno
può andare via o tornare, secondo i suoi bisogni o desideri,
senza restrizioni o permessi, di qualsiasi genere da parte
di alcuno. La C.T.I. non è obbligata ad ammettere tutti i
richiedenti e può estromettere coloro la cui condotta sia
contraria ai valori che persegue53.
53
1. Le 6 Libertà della Costituzione della Repubblica
Italiana : 1. Persona - art. 13 - la libertà personale è inviolabile.
2. Riunirsi - Art. 17 - I cittadini hanno il diritto di riunirsi
pacificamente e senza armi. Per le riunioni anche in luogo aperto
al pubblico, non è richiesto preavviso. 3. Associarsi - Art.18 - i
cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente senza
autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla
legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che
perseguono, anche indirettamente, scopi politici mediante
organizzazioni a carattere militare. 4. Culto - art. 19 - Tutti
hanno il diritto di professare liberamente la propria fede
religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne
propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto,
purché non si tratti di riti contrari al buon costume. 5. Pensiero -
Art. 21 - Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio
pensiero con la parola, con lo scritto e con ogni altro mezzo di
diffusione. 6. Insegnamento - Art. 33 - L'arte e le scienze sono
libere e libero ne è l'insegnamento. Enti e privati hanno il diritto
di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo
stato.
109
Permanenza
Agli iscritti, che devono essere maggiorenni 54, è richiesto,
per tutto il tempo in cui decideranno di far parte della
C.T.I. :
1. Amicizia e mutuo soccorso con tutti gli altri membri,
ognuno secondo i propri mezzi e possibilità.
2. Non attentare mai e in alcun modo alla propria o altrui
esistenza.
3. Avere rispetto non solo per la vita umana ma anche
per tutti gli altri esseri viventi, animali e piante. Da
cui un profondo impegno ecologista.
4. Siano sempre consapevoli dunque responsabili di se
stessi, in particolare non assumendo sostanze
inebrianti e\o stupefacenti di qualsiasi natura, che
alterino in qualche modo l'essere coscienti.
5. Non elevino il fanatismo di qualsiasi genere a valore
significante la propria esistenza.
6. La pratica quotidiana della meditazione.
110
Caserta, marzo 2012
111
L’autore
112
Note finali
Contatti:
www.daoitaly.org
daoitaly@gmail.com
prefetto@daoitaly.org
segreteria@daoitaly.org
113