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Irretroattività

Una volta creata una norma, questa ha valore dal 15° giorno dalla pubblicazione. Una volta entrata in
vigore produce i suoi effetti dal 15° giorno in avanti, ma una norma che entra in vigore tra 15 giorni non può
riferirsi a fatti di 5 anni fa.
 Cosa succede se due disposizioni o se due fonti primarie che riguardano la stessa cosa dicono il
contrario? Vale la più recente e il grado di specialità della disposizione.
La retroattività del tributo è intesa come possibilità di assumere a presupposto di imposta un fatto
espressivo di capacità contributiva manifestatosi in periodi di imposta antecedenti quello dell’introduzione
della norma.
L’art. 11 delle preleggi fissa il principio di irretroattività delle leggi, affermando che “la legge non dispone
che per l’avvenire: essa non ha effetto retroattivo”.
La norma non vieta solo la retroattività propria, ma anche quella impropria, intesa come quella che si
verifica a periodo d’imposta non ancora concluso.
La legge 212 del 2000, statuto dei diritti del contribuente all’articolo 3 prevede che le disposizioni
tributarie non hanno effetto che per l'avvenire breve.
La certezza del diritto è elemento fondamentale sia per l’irretroattività sia per i canoni di interpretazione. La
certezza del diritto è l'elemento fondamentale che consente di caratterizzare un ordinamento giuridico
verso la sua perfettibilità e c’è nel momento in cui la norma giuridica è scritta bene con grado di
prevedibilità e precisione.
La retroattività è vietata nel diritto penale dall’art. 25 della costituzione, per cui “nessuno può essere punito
per un reato che nel momento in cui ha commesso il fatto non era previsto come reato”.
La corte costituzionale ha fissato alcuni paletti alla determinazione della irretroattività/retroattività delle
norme tributarie dicendo che è consentita la tassazione di un presupposto realizzato nel passato purché
continui a manifestare una capacità contributiva attuale nel momento di entrata in vigore della disposizione
futura.
Le sentenze di accoglimento della Corte costituzionale hanno effetto ex tunc, nel senso che a decorrere dal
giorno successivo alla data di pubblicazione della sentenza, la norma censurata non può più trovare
applicazione.

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