La chitarra è uno strumento cordofono a pizzico. È uno strumento dalle origini
antichissime: basti pensare che un bassorilievo in pietra del XIII secolo a.C. ci rappresenta un ittita che suona uno strumento già molto simile alla chitarra moderna. Tuttavia rimangono poche le testimonianze della sua esistenza prima del 1400. La sua origine è di derivazione medio-orientale: gli studiosi sono d’accordo nell’affermare che la parola “Tar” significhi “corda”. La storia della chitarra coincide con un altro importante strumento a corde: il Liuto. Il Liuto è uno strumento di origine araba introdotto in Europa già nel 1400. Esso fu costruito in varie dimensioni e dotato di un numero di cori sempre crescente. Si diffuse da subito in tutta l’Europa tranne che in Spagna, dove le sue funzioni erano svolte dalla “Vihuela”, uno strumento più somigliante alla chitarra moderna. Contemporaneo al liuto c’era la chitarra rinascimentale, a quattro cori, non più grande di cinquanta centimetri, considerata uno strumento minore, più popolare, con il quale l’esecutore non suonava complesse strutture polifoniche, ma musiche di danza e di intrattenimento. Nacque poi la chitarra barocca, con l’aggiunta di un altro coro, e si affermò come strumento principale per accompagnare il canto. Le sue dimensioni aumentarono ma non superarono mai i settanta-ottanta centimetri.
Chitarra rinascimentale Chitarra barocca
Nell’ottocento poi la chitarra si presentava in una forma molto simile a quella che conosciamo adesso, con sei corde singole, con una cassa armonica più ampia e con le meccaniche a posto dei piroli in legno. Le meccaniche consistevano in un sistema di tensione formato da un ingranaggio mosso da una vite senza fine. Sarà grazie a Torres, verso la fine dell’ottocento, che la chitarra assunse la sua forma definitiva: Torres aumentò ancora le sue dimensioni e inserì l’incatenatura (struttura di listelli all’interno della cassa che aumentano la sonorità). La chitarra riscosse grandi consensi a partire dall’ottocento nelle grandi capitali (da menzionare Sor, Giuliani). Nella seconda metà dell’ottocento passò un periodo buio ma il suo interesse tornò vivo nei primi del novecento grazie ad artisti come Tarrega e Segovia. Nella prima metà del 1900 la chitarra cominciò la sua sfida con il volume: nacquero le prime big band e la chitarra era inevitabilmente coperta dai fiati e dalla batteria, frasi melodiche a corda singola erano praticamente impercettibili. Un esempio della ricerca di maggiore volume fu senza dubbio la chitarra resofonica, più famosa con il nome del marchio Dobro: uno strumento costruito inserendo dei coni risonanti di metallo. Fu grazie a Rickenbacker che nel 1931 venne prodotto il primo pickup magnetico. Si trattava di un dispositivo elettronico in grado di trasformare le vibrazioni della corda in impulsi di tipo elettrico. Esso venne inserito nelle chitarre archtop già esistenti (chitarre con caratteristiche buche a forma di F e tavola armonica arcuata). Nel 1948 nacque la prima chitarra con corpo completamente pieno (solid-body): la celebre Broadcaster di Leo Fender. Successivamente nacquero altre chitarre solid-body: La Telecaster (1950), la Stratocaster (1953) grazie a Fender, e la Les Paul (1954) grazie a Gibson.