Sei sulla pagina 1di 2

Breve storia della chitarra

“Dalla Vihuela alla Les Paul”


Mirko Rossi

La chitarra è uno strumento cordofono a pizzico. È uno strumento dalle origini


antichissime: basti pensare che un bassorilievo in pietra del XIII secolo a.C. ci
rappresenta un ittita che suona uno strumento già
molto simile alla chitarra moderna. Tuttavia
rimangono poche le testimonianze della sua esistenza
prima del 1400. La sua origine è di derivazione
medio-orientale: gli studiosi sono d’accordo
nell’affermare che la parola “Tar” significhi “corda”.
La storia della chitarra coincide con un altro importante strumento a corde: il Liuto. Il
Liuto è uno strumento di origine araba
introdotto in Europa già nel 1400. Esso fu
costruito in varie dimensioni e dotato di un
numero di cori sempre crescente. Si diffuse da
subito in tutta l’Europa tranne che in Spagna,
dove le sue funzioni erano svolte dalla
“Vihuela”, uno strumento più somigliante alla
chitarra moderna. Contemporaneo al liuto c’era la chitarra rinascimentale, a quattro
cori, non più grande di cinquanta centimetri, considerata uno strumento minore, più
popolare, con il quale l’esecutore non suonava complesse strutture polifoniche, ma
musiche di danza e di intrattenimento. Nacque poi la chitarra barocca, con
l’aggiunta di un altro coro, e si affermò come strumento principale per accompagnare
il canto. Le sue dimensioni aumentarono ma non superarono mai i settanta-ottanta
centimetri.

Chitarra rinascimentale Chitarra barocca


Nell’ottocento poi la chitarra si presentava in una forma
molto simile a quella che conosciamo adesso, con sei corde
singole, con una cassa armonica più ampia e con le
meccaniche a posto dei piroli in legno. Le meccaniche
consistevano in un sistema di tensione formato da un
ingranaggio mosso da una vite senza fine. Sarà grazie a
Torres, verso la fine dell’ottocento, che la chitarra assunse la
sua forma definitiva: Torres aumentò ancora le sue
dimensioni e inserì l’incatenatura (struttura di listelli
all’interno della cassa che aumentano la sonorità). La chitarra
riscosse grandi consensi a partire dall’ottocento nelle grandi
capitali (da menzionare Sor, Giuliani). Nella seconda metà dell’ottocento passò un
periodo buio ma il suo interesse tornò vivo nei primi del novecento grazie ad artisti
come Tarrega e Segovia.
Nella prima metà del 1900 la chitarra cominciò la sua sfida con il volume: nacquero
le prime big band e la chitarra era inevitabilmente coperta dai fiati e
dalla batteria, frasi melodiche a corda singola erano praticamente
impercettibili. Un esempio della ricerca di maggiore volume fu
senza dubbio la chitarra resofonica, più famosa con il nome del
marchio Dobro: uno strumento costruito inserendo dei coni
risonanti di metallo. Fu grazie a Rickenbacker che nel 1931 venne
prodotto il primo pickup magnetico. Si trattava di un dispositivo
elettronico in grado di trasformare le vibrazioni della corda in
impulsi di tipo elettrico. Esso venne inserito nelle chitarre archtop
già esistenti (chitarre con caratteristiche buche a forma di F e
tavola armonica arcuata). Nel 1948 nacque la prima chitarra con
corpo completamente pieno
(solid-body): la celebre
Broadcaster di Leo Fender. Successivamente
nacquero altre chitarre solid-body: La Telecaster
(1950), la Stratocaster (1953) grazie a Fender, e la
Les Paul (1954) grazie a Gibson.

Potrebbero piacerti anche