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Storia delle musiche Afro-Americane

Ruolo ed evoluzione del contrabbasso nel Jazz

Bruno Graziosi matricola: 5772 - 2° Anno Biennio Contrabbasso Jazz a.a 2021/2022
Indice:

– Introduzione
– Early Jazz : James “Jimmy” Johnson, John Lindsay, Bill Johnson e Geoge
Murphy “Pop” Foster
– Swing Era : Walter Page, Bob Haggart, Lerroy Eliot “Slam” Stewart, Jimmy
Blanton
– Bebop : Oscar Pettiford, Ray Brown
– Modern Jazz (50-60) : Paul Chambers, Charles Mingus
– 1960/1970 Free Jazz e Avanguardia : Scott La Faro, Ron Carter Niels
Pederson, Dave Holland
– Jazz di oggi : John Patitucci, Avishai Cohen, Dan Berglund, Lerry Grenadier
- Introduzione

In questo elaborato cerco di individuare come e chi ha contributo all' evoluzione del
contrabbasso e del ruolo del contrabbassista, cercando di indicare quei musicisti e le
innovazioni tecniche dello strumento, nei vari periodi e stili del jazz.
Intato illustriamo le origini e che cos'è il contrabbasso.
E' in uso dal XVI secolo ma non sappiamo da quando di preciso perchè non ci sono fonti
che posso indicarci una data , troviamo solo alcuni
imprecisi documenti ed illustrazioni. Alcuni datano
l'invenzione del contrabbasso intorno al 1562 prendendo
come riferimento il dipinto di Paolo Veronese – Nozze
di Cana 1562-63 dove vengono rappresentati musicisti tra i
quali un contrabbassista .
Il contrabbasso è lo strumento di registro più basso tra gli
archi. In sostanza il contrabbasso fu una trasformazione,
sul modello degli archi attuali, delle viole di registro basso,
delle quali esso conserva non pochi caratteri nella struttura
e nella linea. Queste viole di registro basso erano
conosciute in Italia sotto il nome di violoni o contrabbassi di viole. Il violone aveva sei
corde (qualche volta anche cinque), accordate a terze e a quarte verso il basso (re, la, mi, do,
sol, mi). Alcuni esemplari furono costruiti da celebri liutai italiani. I contrabbassi erano
dapprima usati, specialmente nelle musiche di chiesa, per accentuare con la loro robusta
sonorità la parte di basso nei cori. Nel sec. XVII si usava in Francia esibire concerti
burleschi per simili strumenti Come nella musica classica è anche uno degli strumenti
caratteristici e fondamentali della musica jazz, grazie al suo suono caratteristico e al suo
ruolo fondamentale che ha nella sezione ritmica di una formazione jazz.
Nel corso del tempo ha avuto una costante evoluzione; nato con ruolo di semplice strumento
di accompagnamento a vero e proprio strumento solista.
Il ruolo principale è quello di creare groove cioè la combinazione tra ritmo e armonia ossia
descrive gli accordi e sostenere ritmicamente il brano. La tecnica di accompagnamento più
caratteristica del jazz è quella del Walking Bass che consiste
nella scansione di tutti i quarti della battuta, creando
estemporaneamente una linea che definisce l'armonia del
brano. Dando un ordine cronologico delle tecniche usate per
suonare il contrabbasso possiamo dire che la prima tecnica
consisteva nel suonare con l'arco quindi una tecnica
direttamente ripresa dal mondo della musica classica, poi
iniziarono con lo “ Slap” che consisteva nel tirare e
percuotere la corda così da emettere sia la nota ed elementi
percussivi, poi si passò al pizzicato ma senza lasciare
l'utilizzo dell'arco che veniva usato per momenti solistici ed
infine oggi i contrabbassisti usano tutte le tecniche nominate in più grazie all'evoluzione
tecnologica vengono utilizzati effetti per modificare il suono, questo lo possiamo ascoltare
nel jazz moderno di oggi.
Per le prima decade della storia del jazz il contrabbasso non era ancora parte integrante delle
band o delle orchestre. Molti gruppi ne fecero a meno come Louis Amstrong's Hot Five e le
prime orchestre di Duke Ellington.
Questo cambiò alla fine degli anni 20 quando si introdussero i primi microfoni per la
registrazione e questo rese possibile registrare il contrabbasso per la prima volta. Agli inizi il
contrabbasso doveva condividere il posto nelle band con la tuba o trombone perchè erano
molto popolari le marching band. Solamente nella “swing era” il contrabbasso venne più
usato della tuba, una delle ragioni era che i brani “fast” brani con un tempo veloce venivano
suonati meglio con il contrabbasso che con la tuba. Ma molti bassisti suonava tutti e due gli
strumenti per affrontare qualsiasi esigenza richiedeva il repertorio e la situazione in cui
lavorare che andava da una sala da ballo alla strada con la marching band, questo uso del
doppio strumento avvenne fino al 1930. La funzione della tuba o del contrabbasso era la
stessa: parte della sezione ritmica, sosteneva il ritmo del brano e allo stesso momento era il
riferimento armonico creando un contrappunto melodico. Con l'evoluzione degli stili del
jazz dal Dixieland , swing era ,bebop fino ai nostri giorni, la tecnica e lo sviluppo melodico
era ed è sempre in continua evoluzione.
Questa evoluzione è data da diversi fattori che si sono influenzati a vicenda, ossia esigenze
musicali che con l'evoluzione di questa musica ha portato i musicisti a ricercare nuove
tecniche esecutive e avere un suono personale che lo caratterizzasse. Queste nuove ricerche
sono avvenute anche grazie all'evoluzione dello strumento per quanto riguarda il settaggio
dell'altezza delle corde, il passaggio da corde di budello a quelle di acciaio e
dell'amplificazione, prima tramite microfono e poi tramite pick up, strumento che ha
permesso di avere un suono più presente nella band. Quindi possiamo affermare che il ruolo
del contrabbasso si è evoluto grazie ad un influenza reciproca tra ricerche artistiche e
miglioramenti strutturali dello strumento.
– Early Jazz
A partire dalla fine dell'ottocento nelle comunità afro-americane di New Orleans iniziarono
a formarsi le prime formazioni di jazz , che affrontavano diversi repertori vari come le
marce,brani ragtime , ballad etc, queste venivano eseguite in diversi contesti nei funerali
,nelle strade, locali da ballo e bar. Per questo molti contrabbassisti spesso suonavano anche
strumenti a fiato come la tuba e il trombone per adattarsi alle varie situazioni, avevano
questa capacità perchè il ruolo musicale era lo stesso.
All'inizio il contrabbasso veniva suonato più con
l'arco che pizzicato, spesso veniva utilizzato come
contrappuntando la struttura del brano con note
che cadevano sul primo e terzo movimento
oppure raddoppiava altri strumenti negli interludi
o ponti modulanti nelle composizioni
multitematiche. Nel periodo di Buddy Bolden
(1877-1931) musicista considerato uno dei padri
del jazz, il contrabbassista della sua band era
James “Jimmy” Johnson nato a New Orleans
circa nel 1876 oltre al contrabbasso suonava anche la tuba, suonava principalmente con
l'arco ed è il contrabbassita che appare nella famosa foto della band di Bolden scattata
all'incirca nel 1905. Ebbe una carriera con diverse orchestre e possiamo ascoltarlo con le
incisioni avvenute nel 1936 con Don Albert's Orchestra e poco dopo morì a San Antonio.
Nel periodo dal 1924 al 1929 è fondamentale il lavoro svolto dal contrabbassista John
Lindsay che soprattutto con Jelly Roll Morton , cominciò con un accompagnamento oltre
che sul primo e terzo movimento della misura, anche sugli altri due (il secondo e il
quarto),anche l'uso dello stop sul primo movimento.
Lindsay nasce a New Orleans il 23 agosto 1894, è uno dei più
importanti contrabbassisti del primo jazz,nella sua carriera è
apparso in molte registrazioni discografiche. Iniziò a suonare il
contrabbasso da ragazzo con la band del padre,poi imparò a
suonare anche il trombone. Fino alla metà degli anni 20 lavorava
alternando i due strumenti, infatti lavorò come trombonista per
John Robichaux a New Orleans e con A.J. Piron per incisioni
avvenute a New York tra il 1923 e 1924. Dopo questo periodo si
trasferì a Chicago ed iniziò una carriera da contrabbassista full
time, lavorò con varie band tra cui nel 1926 con Jelly Roll
Morton's Red Hot Peppers, dal 1931-1932 andò in tour con Louis Armstrong. Spese i suoi
ultimi 25 Anni a Chicago, suonando e collaborando con vari musicisti. Mori il 3 luglio 1950
a Chicago.
Nel 1925 si iniziò ad amplificare lo strumento tramite microfoni e questo permise al
contrabbasso di avere un suono più presente ed iniziò ad non essere più un raddoppio della
tuba ma comincerà a fungere da base della sezione ritmica. All'inizio degli anni 30 il
contrabbasso presentava normalmente delle corde di budello con un ponte molto alto;
questo costringeva gli strumentisti ad un'azione molto faticosa con la mano sinistra,
soprattutto con il pizzicato, tanto che in quei anni, per ottenere il suono più forte possibile,
la tecnica dello SLAP divenne prevalente tra i contrabbassisti. Infatti nelle prime forme del
jazz si usava maggiormente l'arco fino al periodo della prima guerra mondiale, poi iniziò a
diffondersi la tecnica dello slap , non è chiaro chi introdusse questa nuova tecnica a New
Orleans. Bill Johnson viene considerato l'inventore di questa nuova tecnica perchè prima di
un concerto il suo arco si spezzò ed non fece in tempo di trovarne un altro e iniziò a suonare
con lo slap.
Uno dei protagonisti di questa tecnica era il contrabbassista George Murphy “Pop”
Foster , nacque il 12 maggio 1892 in una piantagione vicino Donaldsonville nel sud della
Louisiana. All'età di 10 anni con la sua famiglia si trasferì a New
Orleans. Iniziò a studiare il violoncello ma subito passò al
contrabbasso.
Suonava anche altri strumenti come la tuba e la tromba.
Dal 1907 iniziò a lavorare come musicista professionista con varie
formazioni come Kid Ory, King Oliver e altre band. Nel 1921 si
trasferisce a St.Louis dove lavora per più di un decennio
con Dewey Jackson e Charlie Creath.
Prese il soprannome “Pops” perchè era il più vecchio tra i
musicisti con cui collaborava nelle band. Nel 1929 si trasferì a
New York dove lavorò nelle band di Louis Amstrong e Luis
Russel fino agli inizi del 1940, ottenne molti ingaggi con vari
artisti lavorando molto e partecipava regolarmente al programma
“This is jazz” trasmesso dalla radio nazionale. Registro dischi
con Mezzrow-Bechet quintetto e sestetto.Verso la fine degli anni quaranta iniziò intensi tour
suonando in tutti gli stati uniti e anche in europa sopratutto in Francia con Jimmy Archey's
Band. Dalla fine del 1950 fino ai primi anni 60 suonò con Earl Hines poi nel 1966 ebbe un
tour europeo con la New Orleans All-Stars. Poi si trasferì a San Francisco dove morì nel
1969.

Swing era
Negli anni 30' conosciuta come la Swing era, il ruolo del contrabbasso cambiò radicalmente
sia nello stile dell'accompagnamento ma anche nel solismo. A definire il ruolo del
contrabbasso nella sezione ritmica fu il contrabbassista Walter Page con la Count Basie's
Band. Lui fù l'artefice del passaggio dal vecchio accompagnamento ossia il passaggio dal
suonare con la tecnica dello Slap solamente sul primo e secondo quarto della battuta “two
beat style” al cosiddetto “walking bass” questo nuovo modo di accompagnare consiste nella
scansione di tutti i quarti della battuta, creando un contrappunto estemporaneo che descrive
l'armonia del brano, dove al primo quarto di solito viene suonata la tonica dell'accordo e la
terza o la quinta nel terzo movimento, con passaggi diatonici o cromatici per andare
all'accordo successivo. Quindi il contributo di questo bassista fu molto importante per
innovare e dare più luce al contrabbasso.
Walter Page era un poli strumentista come molti altri contrabbassisti dell'epoca suonava
anche la tuba e il sassofono baritono. Era nato a Gallatin,Missuri il 9 febbraio 1900 ebbe
interesse per la musica già da bambino. Nel 1910 si trasferì con la madre in Kansas City ed
iniziò le prime esperienze musicali come suonatore di gran cassa nella brass band del suo
quartiere sotto il suo primo insegnate di musica Clark
Smith che era stato un musicista nelle band
dell'esercito. Studiò per diventare insegnate di musica
all'università del Kansas in Lawrence, dove completò
in un solo anno il percorso triennale di musica e studiò
anche ingegneria. Dopo i suoi studi dal 1918 al 1923
inizio subito a lavorare in diverse formazioni suonando
la tuba , il sax baritono e il contrabbasso per Bennie
Moten Orchestra, nello stesso periodo era molto
richiesto e guadagnava molto bene nei week end. Nel
1925 fondò i The Blue Devils una famosa orchestra
residente in Oklahoma City , riscuotendo molto
successo e dove si esibivano illustri ospiti come Lester
Young e Count Basie. Fu proprio lo stesso Basie a rimanere affascinato dalle sue
performance, dal suo carisma e dal rispetto che gli davano gli altri musicisti che dipendeva
non solo dal fatto che era il band leader ma anche perchè era considerato uno di loro. Poi la
band iniziò ad avere difficoltà con alcuni membri che lasciarono l'orchestra ed era difficile
trovare atri musicisti poi si aggiunsero difficoltà per trovare ingaggi e problemi con il
sindacato dei musicisti. Dal 1935 al 1942 suonò per la Count Basie Orchestra , fu membro
fondamentale per la sezione ritmica che fece la storia delle big band, lui insieme al batterista
Jo Jones, il chitarrista Freddie Green e il pianista Basie vennero chiamati come “All-
American Rhythm Section” , grazie a Page la sezione ritmica di Basie era innovativa e
differente dalle altre Big Band, proprio perchè con il suo walking bass trascinante e preciso
a mantenere il beat diede la possibilità agli altri componenti della sezione ritmica di
accompagnare i modo più libero ed espressivo. Fu importante questo cambiamento perché
fino ad allora la sezione ritmica imitava la mano sinistra del pianista e il batterista suonava
con la cassa tutti i quarti.
Dopo la carriera con Basie, si stabilì a New York e lavorò prevalentemente come freelance
con vari artisti fino al 1957 anno della sua morte all'età di 57 anni.
Possiamo citare alcuni dei dischi in cui ha partecipato come con:

– Count Basie: The Original American Decca Recordings (1937-39 )


– Buck Clayton : The Huckle-Buck and Robbins' Nest (1954), How Hi the Fi (1954),
Jumpin' at the Woodside (1955) ,All the Cats Join In (1956)
– Lester Young and Buck Clayton: The "Kansas City" Sessions (1938)
– Paul Quinichette: For Basie (1957)
– Lester Young, Charlie Christian and Buck Clayton :From Spirituals to Swing (1938 -
1939 )
– Ruby Braff: The Ruby Braff Octet with Pee Wee Russell & Bobby Henderson at
Newport
In questo periodo un contrabbassista molto popolare era Bob
Haggart, anche lui suonava più strumenti ma come
contrabbassista si distinse e fu anche eletto miglior
contrabbassista nel 1937 dalla rivista “ The Metronome”.
Era membro attivo del gruppo di Bob Crosby e compose lo
standard jazz “What's new”. Nel 1938 compose un brano che
entrò nella top ten radiofonica dell'epoca ossia un duetto
contrabbasso e batteria dal titolo “Big Noise from Winnetka”.
Cosa molto importante che fece fu la pubblicazione nel 1942 del
primo metodo per contrabbasso moderno “jazz”.

Il contrabbassista Leroy Eliot “Slam” Stewart si distinse con il suo stile ossia quello di
eseguire soli con l'arco e contemporaneamente cantarla un
ottava più alta.
Nasce in Englewood, New Jersey nel 1914, iniziò lo studio del
violino che suonò fino ai 20 anni quando poi decise di dedicarsi
al contrabbasso. Fu ispirato da un violinista che mentre eseguiva
assoli contemporaneamente cantava su di esso, da qui Stewart
decise di riportare lo stesso sul contrabbasso. Divenne popolare
con il duo insieme al chitarrista e pianista Slim Gaillard ed erano
conosciuti come “Slim & Slam”. Nel 1938 la loro miglior hit fu
“Flat Foot Floogie (with a Floy Floy).Aveva un suono bello e
caratteristico e il bassista Keter Betts racconta che ai concerti
di Stewart erano presenti tutti i contrabbassisti della sezione della Boston Symphony perchè
erano tutti increduli di come potesse ottenere un suono di qualità da uno strumento
economico ( Kay Bass). Negli anni a seguire fu un musicista molto attivo ed accompagnò
molti jazzisti come: Erroll Garner,Art Tatum nel periodo Bepop suonò con Dizzy Gillespie e
registrò due importanti brani dell'epoca “Groovin' High” e “Dizzy Atmosphere”.
Morì nel 1987 all'età di 73 anni a Binghamton.

Alcuni dischi da solista e sideman:

– Slam Stewart (1946)


– Slam Bam (1971)
– Slamboree (1972)
– Fish Scales (1975)
– Two Big Mice (1977)
– Dialogue (1978)
– Shut Yo' Mouth! (1981) with Major Holley
– The Cats Are Swingin' (1987)
– Benny Goodman Sextet - Slipped Disc, 1945–46
– Art Tatum Live 1951–1953

Ma in quest'epoca ci fù un'altro artefice del grande cambiamento nell'uso dello strumento


nel jazz,fu Jimmy Blanton, tanto con l'arco che con il pizzicato, suonò nell'orchestra di
Ellington sia con Ellington stesso in duo, raggiungendo vette di tecnica e di lirismo fino ad
allora sconosciute. Blanton riuscì a trasferire la chiarezza del tocco e dell'esecuzione dei
suoi soli all'interno delle big band creando swing,melodie e armonie attraverso delle linee di
basso che cambiavano radicalmente la qualità della sezione ritmica dell'orchestra rispetto al
passato. Questo cambiamento è provato dalle sue ultime incisioni con l'orchestra di
Ellington, tra il 1940 e il 1941. Blanton nella sua breve vita è stato il primo contrabbassista
jazz ad eseguire assoli complessi utilizzando sia l'arco che con il pizzicato, nato in
Chattanooga,Tennessee il 5 ottobre 1918, le prime lezioni musica gli furono date dalla
madre e iniziò studiando il violino, pianoforte e il sax. Ma durante gli anni di studio presso
la Tennesee State University inparò a suonare il contrabbasso e da subito inizio ad esibirsi
con la “Tennesee State Collegians” negli anni tra il 1936 al 1937 mentre durante il periodo
estivo suonava con l'orchestra di Fate Marable.
Lasciò l'università nel 1938 e iniziò a lavorare a tempo pieno a St.Louis con “Jetter Pillar
Orchestra” . Nel 1939 fu scoperto da Duke Elligton che impressionato dalla sua tecnica , lo
volle subito nella sua orchestra. Passò tutta la sua breve carriera con Ellington incideno sia
in orchestra che in duo con Duke stesso. I duetti costituiscono gli esempi più straordinari del
suo talento. Sono sei brani registrati in due sessioni una il 22
novembre 1939 e il 1° ottobre 1940, in cui non si limita
soltanto ad accompagnare ma anche
a dialogare con Ellington, risponde e talvolta assume il ruolo
predominante. La sua tecnica lo porta ad allontanarsi dallo
stile prevalente a quarti “Walking bass” arrichendole di ottavi
e sedicesimi. Possiamo ascoltare queste innovazioni nel brano
“Jack the Bear” inciso con Ellington nel 1940 dove
nell'introduzione e nella fine il contrabbasso è lo strumento
principale. La presenza di Blanton fu talmente importante
nella band di Ellington che unita alla presenza di un'altro importante sassofonista ossia
Benny Webster crearono una sonorità innovativa che quella formazione prese il nome di
Blanton – Webster Band. Purtroppo a causa della sua fragile salute dovette lasciare la band e
a soli 23 anni a causa della tubercolosi morì a Los Angeles nel 1942.

Trascrizione di alcune battute di un solo sullo standard “Body and Soul” presente nel disco
inciso in duo con Duke Elligton registrato il 10/01/1940 per la RCA.

Questo frammento del solo è eseguito utilizzando l'arco ma si può notare che per l'epoca
introdusse molti nuovi elementi nel fraseggio solistico nel contrabbasso jazz che nessuno
prima di lui aveva fatto. Per questo Jimmy Blanton viene considerato il primo
contrabbassista jazz moderno.
– BeBop

E' uno stile Jazz sviluppato negli anni 40 soprattutto a New York, nasce come reazione nei
confronti dei rigidi arrangiamenti per Big Band. Il termine Be Bop nasce da un onomatopea
che deriva da una breve frase di due note che in alcuni casi indicava il segnale per
concludere il brano. Tra i musicisti di spicco di questo stile possiamo citarne due; Dizzy
Gillespie e Charlie Parker.
Questo cambiamento avvenne in un periodo particolare perchè ci fu un grande sciopero dei
musicisti per ottenere un minimo salariale per le sessioni di registrazione in studio e molti
musicisti furono chiamati al servizio militare durante la seconda guerra mondiale. Con lo
sciopero che consisteva nel non registrare dischi che durò due anni dal 1942 al 1944 causò
la perdita in entrate per molte etichette discografiche e band. Un altro problema fu che
durante la guerra le grandi orchestre e big band venivano ridotti per esigenze economiche e
quindi molti musicisti persero il lavoro. E qui che si sviluppo il be bop con formazioni
ridotte eseguivano brani con un carattere diverso ,con tempi più veloci e armonie più
complesse dello swing. Questo nuovo stile non era più funzionale al ballo o
all'intrattenimento ma inizia a dare una visione del jazz come forma d'arte musicale. Questo
presenta una nuova sfida per i contrabbassisti che si continuano con il classico “walking
bass” ma aveva più libertà anche come nella scelta delle note che non si limitava più alla
tonica, caratteristica e dominante ma poteva sviluppare e improvvisare ed estendere la
propria linea melodica ed iniziarono ad usare degli abbellimenti ritmici come il “drop”.

Esempio di walking bass stile Bebop con l'inserimento di abbellimenti, eseguito da Ray
Brown sul brano “Blues for Basie”.

Oscar Pettiford è considerato il primo contrabbassista Bebop e diretto successore di ciò che
aveva introdotto Jimmy Blanton. Pettiford nasce nel 1922 in una riserva indiana. La madre
era un insegnate di musica e il padre era un veterinario, ma lasciò
la professione per formare un orchestra composta dalla moglie e i
suoi 11 figli, nella quale Oscar Pettiford iniziò suonando il piano
per poi passare al contrabbasso.
Nel 1941 divenne membro della Charlie Barnet's orchestra ma
come secondo bassista affiancando Chubby Jackson, nel 1943 si
trasferì a New York e venne subito ingaggiato per suonare con
Dizzy Gillespie nel suo primo combo Bebop. Pettiford non si
limitò a lavorare solo in ambito jazzistico ma incise anche per
formazioni Rhythm'n Blues. Poi dal 1945 al 1948 lavorò
nell'orchestra di Duke Ellington. Nel 1949 durante una partita
amatoriale di baseball Pettiford ebbe un infortunio rompendosi
un braccio e dovette interrompere di suonare il contrabbasso e
iniziò a suonare il violoncello accordato e usando la stessa tecnica del contrabbasso e con
questo avvenimento aiutò ad introdurre il violoncello come strumento jazz. Una delle prime
registrazioni dove suona il violoncello è “Cello again” registrata nel 1952 e viene
accompagnato al contrabbasso da un'altra leggenda “Charles Mingus”.
I questi anni Pettiford era un bassista molto richiesto ma verso la fine degli anni 50 si
trasferì in Europa prima in Germania a Baden-Baden poi in Danimarca a Copenaghen dove
morì nel 1960 dopo una lunga convalescenza causata da un incidente automobilistico.
Ha avuto un intensa attività discografica e qui citiamo alcuni dei più importanti dischi da
leader e da sideman che ha registrato:

– Bass Hits (1943–46)


– The New Oscar Pettiford Sextet (1953)
– Oscar Pettiford Sextet ( 1954)
– Basically Duke ( 1954)
– The Oscar Pettiford Orchestra in Hi-Fi ( 1956 )
– Winner's Circle (1957) con John Coltrane
– Vienna Blues – The Complete Session (1959)
– First Bass (1953-60)
– The Complete Essen Jazz Festival Concert, (1960) con Coleman Hawkins, Bud
Powell, Kenny Clarke
– My Little Cello (1960)
– Kenny Burrell: Swingin' (1956 )
– Art Blakey: Drum Suite (1957)
– Miles Davis: The Musings of Miles (Prestige)
– Kenny Dorham: Jazz Contrasts 1957) Afro-Cuban ( 1955)
– Duke Ellington: Carnegie Hall Concert
– Thelonious Monk: Thelonious Monk Plays Duke Ellington ( 1955), The Unique
Thelonious Monk (1956), Brilliant Corners ( 1956)
– Max Roach: Deeds, Not Words (, 1958)
– Sonny Rollins: Freedom Suite (1958)
– Sonny Stitt: Sonny Stitt Plays Arrangements from the Pen of Quincy Jones ( 1955)
– Art Tatum: The Art Of Tatum ( 32-44)
– Clark Terry: Clark Terry ( 1955)
– George Wallington: The George Wallington Trios (1952–53)
– Julius Watkins: Julius Watkins Sextet ( 1954–55)

Probabilmente il bassista più popolare negli anni 50 fu Ray


Brown che già dalla metà degli anni 40 era parte dei pionieri
del Bebop insieme a Parker e Gillespie. Nasce a Pittsburgh il 13
ottobre 1926, iniziò ad otto anni lo studio del pianoforte per poi
più tardi passare al contrabbasso, ebbe molte esperienze nella
scena jazz di Pittsburgh ma dopo aver finito le scuole superiori
si trasferì a New York dove accettò l'offerta di Gillespie e fece
parte della sua band, dopo questa esperienza formò
un suo trio e lavorarono con Ella Fitzgerald che nel 1948 sposò.
É considerato il contrabbassista che portò ad
un alto livello questo strumento continuando ciò che Jimmy Blanton e Oscar Pettiford
iniziarono.
Oltre ad un altissimo livello tecnico e musicale Ray Brown fece delle modifiche al proprio
strumento, fu il primo ad abbassare l'altezza delle corde rispetto alla tastiera così da ottenere
più agibilità per la sua tecnica e poi fu uno dei primi bassisti a passare dalle corde di budello
a quelle in acciaio. Un'azienda Danese “Lycon” si offrì di sponsorizzarlo con le sue corde e
così Brown divenne uno dei primi musicisti ad avere uno sponsor.
Nel brano One Bass Hit del 1946 di Dizzy Gillespie possiamo ascoltare la rivoluzione
sonora e tecnica che Ray Brown portò a questo strumento, introdusse un suono molto
presente e incisivo facile da distinguere dagli altri strumenti e con al sua grande tecnica
possiamo ascoltare come facilmente fraseggiava durante l'accompagnamento senza
interrompere il flusso del walking bass ma semplicemente arricchendolo di abbellimenti e di
frasi che dialogano con il solista. Ebbe una lunga carriera fino al 2002 anno in cui morì
improvvisamente durante il riposo pomeridiano prima di un concerto che avrebbe dovuto
fare ad Indianapolis.
In diversi brani del Bebop si introdusse un basso ostinato e patterns che consisteva in una
linea di basso che si ripete per un intera sezione del brano. Questa nuova tecnica la troviamo
spesso nei brani di Gillespie. Il più celebre dei quali è “A night in Tunisia” dove nella
sezione A è presente un ostinato di groove latin e nella sezione B il tipico “walking bass”
che ha carattere swing.

Alcuni dischi da Leader:

– New Sound in Modern Music (1952)


– Bass hit! (1957)
– This Is Ray Brown (1958)
– The Poll Winners Ride Again (1959)
– Jazz Cello (1960)
– Ray Brown with the All Star Big Band (1962)
– Ray Brown with Milt Jackson (1965)
– This One's for Blanton (1972)
– Quintessence (1976 )
– Milt Jackson, Ray Brown Jam (1982)
– Count Basie: Basie Jazz (1954)
– Ella Fitzgerald: These are the blues (1963)
– Dizzy Gillespie: Roy and Diz (1954), For Musicians Only ( 1956), Dizzy Gillespie
Jam (1977)
– Charlie Parker: Big Band (1954)
– Oscar Peterson: Lester Young with the Oscar Peterson Trio (1952)
The Astaire Story ( 1952)
– Frank Sinatra: L.A. Is My Lady (1984)

In quest'epoca iniziò un grande sviluppo di sistemi di amplificazione per contrabbasso con


lo nascità di pick up e amplificatori. Varie aziende iniziarono a produrre questi prodotti per
migliorare l'emissione del suono del contrabbasso che in molte situazione veniva sovrastato
dagli altri strumenti. Uno dei primi produttori fu il marchio “Ampeg” che nel 1947 che
proponeva ai contrabbassisti un sistema di amplificatore e pick-up. Il pick-up proposto
consisteva in microfono che veniva inserito all'interno della cassa del contrabbasso e
collegato ad un amplificatore. Il contrabbassista jazz Chubby Jackson in un intervista riporta
l'esperienza avuta nel 1946 con il sistema di amplificazione “Ampeg”, raccontando che in
un concerto avvenuto nella Carnegie Hall trovò il contrabbasso amplificato e rimase
sbalordito dal suono e sustain che aveva e da quel momento lo utilizzò per tutta la sua
carriera. Questo per dire che grazie a questo sviluppo tecnologico anche la musica ne ebbe
beneficio specialmente per i contrabbassisti che non avevano più bisogno di sforzarsi per far
sentire lo strumento ma potendo suonare con una tecnica più leggera hanno potuto
sviluppare un nuovo fraseggio ed essere più incisivi durante i soli sviluppando così anche
una tecnica maggiore sullo strumento.
– Modern jazz (50-60)
Dalla fine degli anni 40 il jazz ebbe un evoluzione che prese diverse strade. Con Gillespie
che utilizzò elementi di musica latin così creando l'Afro Cuban Jazz a Miles Davis con la
crezione dello stile Cool Jazz. Con il disco Birth of the Cool (1957), che si contrastò al
Bebop dove i solisti improvvisavano su nuove progressioni armoniche e con fraseggio
diverso. Il nuovo stile riportò l'attenzione sul suono della band che dove avere un suono
caratteristico a prescindere dagli arrangiamenti. I soli rimangono elementi importanti della
musica ma l'ascolto non si limita solo al solista ma all'intera band, era importante l'insieme
degli elementi che dava un suono caratteristico e riconoscibile al gruppo. Queste sonorità
più piacevoli vennero riprese anche nello stile West Coast che poi si mescolarono con ritmi
e armonie della bossa nova. Tra tutti questi nuovi stili nella metà degli 50 il più popolare era
Hard Bop era più influenzato dalla tradizione Blues e Gospel e dalla suo ritmo fortemente
trainante. Su questo terreno Miles Davis e John Coltrane svilupparono il jazz modale dove i
musicisti improvvisavano su materiale modale ossi su una o più scale modali e non su
materiale tonale.

Il disco che rappresenta al meglio questo stile è Kind of Blues di Miles Davis registrato nel
1959. Il contrabbassista presente era Paul Chamber, il tema di “So What” eseguito da lui
diventerà uno dei brani più iconici del periodo.
Le lunghe sequenze di accordi ripetute (8+8 in Re-, 8 in Mib-, 8 in Re-) identificano
immediatamente il brano come modale (modo dorico). Alla fine della sezione B,
l'improvvisatore ha a disposizione ben 24 battute in Re minore dorico senza alcun cambio di
accordo.
Il tema, normalmente esposto dal contrabbasso, è in forma antifonale con la funzione della
risposta assunta dagli ottoni e consiste, per la parte di basso, di una frase della durata di sei
quarti che viene ripetuta, con variazioni, quattro volte per sezione, trasposta di un semitono
nella sezione B.
Paul Chambers uno dei bassisti migliori tra il 1950 e il 1960 viene ricordato per il suo
“ timing ” ossia aveva una grande capacità di mantenere il tempo e dai suoi virtuosismi con
l'arco e pizzicato. Nel suo breve periodo di attività registrò molti dischi sia come sideman e
sia come leader. Il disco più famoso che ha registrato da sideman è “ Kind Of Blue ” di
Davis da leader è sicuramente “ Bass on Top ” dove mette in luce tutte le sue abilità da
solista e band leader.
Nasce a Pittsburgh nel 1935, si trasferì con i genitori a Detroit
dove inizio a suonare con i compagni di scuola con il baritono poi
passo alla tuba. Divenne contrabbassista nel 1949, nel 1952 prese
lezioni da un contrabbassista della Detroit Symphony Orchestra.
Suona e praticava musica classica con un gruppo chiamato “
Detroit String Band ”. Si trasferì a New York invitato dal
sassofonista Paul Quinichette, dal 1954 al 1955 ebbe un intensa
attività suonando con vari artisti come: Quinichette Bennie
Green, J.J. Johnson, Kenny Burrell. Nel 1955 divenne membro
del quintetto di Miles Davis e fu nominato dalla rivista DownBeat
con il premio “ New star Award”.
Dopo il suo ruolo nella band di Davis, Chambers è stato il
contrabbassista in due sezioni ritmiche. Il primo, con Red Garland al pianoforte e Philly Joe
Jones alla batteria, divenne noto come "The Rhyth Section", quel nome presente in un
celebre album del sassofonista Art Pepper “ Art Pepper Meets the Rhythm Section ” . Il
secondo, con Wynton Kelly e Jimmy Cobb, fece molte sessioni come sideman, e suonò in
numerosi album durante il periodo in cui era attivo, tra cui punti di riferimento come con
Thelonious Monk “ Brilliant Corners ” , John Coltrane “ Giant Steps ”, Oliver Nelson “ The
Blues and the Abstract Truth ”, Wes Montgomery e molti altri e per questo fu il bassista più
registrato dell'epoca.
Nel corso della sua vita Paul Chambers ebbe dipendenze sia da alcol che da eroina. Fu
ricoverato in ospedale alla fine del 1968 con quello che si pensava fosse un grave caso di
influenza, ma i test rivelarono che aveva la tubercolosi. Cadde in coma per 18 giorni. Si
ritiene che le sue dipendenze da eroina e alcol abbiano contribuito ai suoi problemi di salute.
Il 4 gennaio 1969 morì di tubercolosi all'età di 33 anni.
Molti musicisti hanno scritto brani dedicate a Chambers. Red Garland ha scritto la melodia
"The P.C. Blues", Coltrane scrisse un blues "Mr. P.C." che prende il nome da Chambers.
Tommy Flanagan ha scritto "Big Paul", che è stato eseguito sul disco di Kenny Burrell e
John Coltrane del 1958. Max Roach ha scritto un assolo di batteria chiamato "Five For
Paul", su un disco di batteria solista nel 1977 registrato in Giappone, e Sonny Rollins ha
scritto "Paul's Pal" .

Discografia da solista e Sideman:

– Chambers' Music (Jazz: West, 1956)


– Whims Of Chambers (Blue Note, 1957)
– Westlake Bounce The Music Of John Graas (1957)
– Bass on Top (Blue Note, 1957)
– Paul Chambers Quintet (Blue Note, 1958)
– We Three (New Jazz, 1959) with Roy Haynes and Phineas Newborn Jr.
– Go (Vee-Jay, 1959)
– 1st Bassman (Vee-Jay, 1960)
– Miles Davis: Milestones (1958), Kind Of Blue (1959), Sketches of Spain (1960)
– John Coltrane: Blue Train( 1958), Giant Steps (1960)
– Bill Evans: On Green Dolphin Street ( 1959)

Ebbe grande successo perchè grazia alla sua tecnica dava solidità, giusto timing e chiarezza
delle note al walking bass e per questo era molto richiesto. Una componente cruciale del
modo di suonare di Chambers che ha contribuito al suo suono è la sua tecnica della mano
sinistra. Chambers produce con chiarezza il suono di ogni nota decidendo quando impedire
a ogni nota di vibrare. Accelerare il decadimento di ogni nota, di conseguenza, produce un
tono chiaro e permette alla risonanza del basso di avere un contributo più significativo al
suo tono,ciò consente anche allo spazio tra ogni nota di far parte del ritmo e di rafforzare
ulteriormente il tempo. Il suo tono chiaro e l'attacco sicuro rendono ogni nota intenzionale.
La sua tecnica del pizzicato consisteva di pizzicare diagonalmente attraverso la tastiera e più
vicino al ponte per dare alle note più basse più pronuncia e sustain e pizzicando più vicino
alla tastiera per le note più acute e creare un suono con più calore .
Oltre ad avere uno dei toni bassi più riconoscibili di tutti, Chambers ha reinventato il modo
in cui le linee di walking bass si sono sviluppate dando una maggiore priorità alla linearità o
al suonare in base alla situazione musicale. Una delle caratteristiche distintive del suo modo
di suonare è la sua scelta armonica nelle linee di walking. Chambers ha cambiato il concetto
di sviluppare linee di basso sovrapponendo accordi per creare una linea più fluida per
aiutare lo slancio della musica. Invece di suonare note che sono nell'accordo, sceglie note
che meglio continuano la sua linea e di solito si risolve nell'accordo in seguito.
Spesso, queste note di accordi sovrapposti possono funzionare come toni disponibili per
l'accordo originale. Esempio di una trascrizione della linea di walking bass di Chambers nel
brano di Miles Davis "Sid's Ahead" presente nel disco Milestones registrato nel 1958. ( solo
Coltrane)

Nella misura 40 dell'esempio 1, Chambers termina una linea ascendente dalla misura 39
evitando di suonare la fondamentale degli accordi nella misura 40. Si noti che suona il 5 ° e
il 7 ° dell'accordo di Cm e nell'accordo di F7, il 5 ° seguito da 5°b usato come nata di
passaggio che porta alla nota di destinazione del Bb7, che è la fondamentale. Nella battuta
42 per non rompere il flusso del walking continua con una linea discendente con le note
dell'armonia di Bb7 e utilizzando le note in comune con il D7 per arrivare in battuta 43 con
il fa# (3°) che da conferma dell'armonia di D7. Un altro esempio che conferma che per
Chambers la continuità del walking è la sua priorità lo abbiamo durante il solo di Davis,
nella trascrizione possiamo notare che a misura 148 sul F7 Chambers suona il MI (nota più
grave) IV corda, questa nota è completamente outside ed è molto strana trovarla in un
accompagnamento, ma secondo me serve per continuare il flusso della linea di basso che poi
si risolverà sulla 5° dell'accordo successivo ossia battuta 149 sul Bb7 risolve su Fa.

Infine, la caratteristica più importante che contraddistingue Chambers è la sua


interpretazione del tempo e del senso del ritmo swing. Le sue sensazioni sono con ritmi che
sembrano avere variazioni e creano uno slancio in avanti.

Charles Mingus

Negli stessi anni del Bebop e fino agli anni 70 un'altra figura importante che segnò l'identità
e il ruolo del contrabbassista nel jazz fu Charles Mingus il primo contrabbassista
compositore, direttore d'orchestra e creatore di un etichetta indipendente che portò
all'estrema espressione la musica jazz.
Nato il 22 Aprile 1922 a Nogales,Arizona ma dopo poco la sua nascita si trasferì con la
famiglia a Los Angeles. Intorno al 1930 inizia lo studio del trombone con il signor Young
direttore del coro della AMEC, in quel periodo ascolta molto alla radio l'orchestra di Duke
Ellington. Tra il 1930-35 passa a studiare il violoncello. Studia con un insegnate ambulante,
tale Mr.Anson e con Miss Lakoti, insegnate africana di pianoforte della sorella. É parte della
sezione dei violoncelli della Los Angeles Junior Philarmonic. Crea una piccola ensemble da
camera con le sorelle e si esibisce nell'auditorium della loro chiesa. Frequenta come
violoncellista la Senior Symphony Orchestra della Jordan High School. Poi conosce il
trombonista Britt Woodman che gli offre lezioni di teoria musicale e probabilmente il 17
dicembre del 1936 lo porta ad ascoltare dal vivo l'orchestra di Duke Ellington. Nello stesso
periodo lascia il violoncello per passare al contrabbasso. In questo periodo ascolta molta
musica classica e studia anche composizione con Lloyd Reese. Dal 1939 al 1940 inizia a
suonare in vari gruppi e prende lezioni di contrabbasso con Herman Rheischagen membro
della New York Philarmonic. Dal 1942 al 1943 suona con l'orchestra di Louis Amstrong,
dopo molte esperienze da sideman nel 1945 incide i prime dischi a proprio nome, nel 1947
incide per la Columbia il brano “ The Chill of Death ” che rimmarà inedito. Nell'autunno
dello stesso anno grazie a Britt Woodman entra nell'orchestra di Lionel Hampton ed inizia
gradualmente ad avere una visibilità nazionale, infatti è citato tra i primi venti
contrabbassisti nella classifica di “ Metronome ” conosce Fats Navarro e suona anche con
Billie Holiday, in questo periodo vive a San Francisco e lavora in vari club di Hollywood.
Entra nel trio di Red Norvo con la quale ha una tournée in tutti gli Stati Uniti poi a causa di
un incidente razziale lascia il trio. Poi si trasferisce a New York nel 1951 ed entra in contatto
con i maestri del Bebop e suona con: Parker,Gillespie ,Davis ed inizia a frequentare Lennie
Tristano. Con sua moglie Celia e Max Roach fonda l'etichetta Debut ed entro il loro primo
anno il 1952 pubblicarono tre dischi. Inizia a suonare regolarmente con Charlie Parker e con
il trio di Bud Powell.
Nel 1956 registra il disco “ Pithecanthropus Erectus ” per l'etichetta Atlantic. è un lavoro
che influenzerà tutta la produzione futura del
musicista. L'organico dei musicisti in studio è
ridotto: due sax, un pianoforte, un basso e la
batteria, ma con qualche sovra incisione in
fase di post-produzione, il gruppo sembra
un'orchestra. La prima traccia, che dà il titolo
al disco, è la storia dell'evoluzione umana in
una suite di dieci minuti, un tema sommesso
che a sprazzi si agita con l'irrompere in scena
dello stridente suono di un sassofono impazzito, fino ad esplodere nell'improvvisazione
collettiva, insieme a variazioni di tempo da 4/4 a 6/4, in un crescendo di tensioni e
dissonanze. Nel disco è presente lo standard “ A Foggy Day ” Mingus lo sottotitola “ A
Foggy Day in San Francisco ” lui inserisce nell'introduzione e finale i suoni e rumori di San
Francisco che sentiva dalla finestra di casa sua, i rumori di una metropoli che spesso lo
divertivano o lo tormentavano.
Questo disco è la prima testimonianza dell'apertura stilistica di Mingus verso le maggiori
possibilità espressive offerte dal futuro free jazz, rispetto ai canoni classici del genere.
Nello stesso periodo la sua casa discografica la “ Debut ” è in crisi finanziaria ed affida la
liquidazione dell'etichetta ad una donna con cui ha una relazione ma dopo qualche anno nel
1958 la Debut chiude. Ma questi sono anche anni molto produttivi in cui registra molti
album come: The Clown, Tijuana Moods. Compone e registra anche musiche da film che
però non verranno utilizzate; dopo questo periodo produttivo ha una crisi e si fa ricoverare
in un ospedale psichiatrico “Bellevue”, si dice che anche per sfuggire alla mafia.
Nel Maggio del 1959 esce uno dei suoi dischi più importanti sia per motivi musicali che
politici, “MINGUS AH UM” si tratta del primo disco di Mingus registrato sotto l'etichetta
Columbia. La copertina dell'album è un dipinto dell'artista S. Neil Fujita. Il titolo è una
derivazione di una immaginaria declinazione latina.
Better Git It In Your Soul si ispira ai canti gospel e ai sermoni che Mingus avrebbe potuto
sentire da bambino a Watts, Los Angeles, in California, mentre Goodbye Pork Pie Hat è una
citazione dal sassofonista Lester Young (che era morto poco tempo prima della registrazione
dell'album).
Il brano “Self-Portrait in Three Colors” era stata originariamente scritta per il film “Ombre”
di John Cassavetes, ma non venne mai utilizzata per la colonna sonora del film.
“Open Letter to Duke” è un chiaro omaggio alla figura di Duke Ellington, composto da tre
precedenti brani di Mingus (Nouroog, Duke's Choice, e Slippers). Jelly Roll è un
riferimento al pianista pioniere del jazz Jelly Roll Morton; Bird Calls, come affermato da
Mingus stesso, doveva ricordare il richiamo degli uccelli, ma venne erroneamente
interpretata dal pubblico come un riferimento alla leggenda del bebop Charlie "Bird" Parker.
Nel disco è presente il brano “Fables of Faubus” Mingus scrive anche un testo ed è un brano
di protesta; è così intitolata in riferimento a Orval E. Faubus, governatore dell'Arkansas
autore nel 1957 dell'istanza contro l'integrazione razziale nelle scuole di Little Rock, atto di
insubordinazione verso la Corte suprema degli Stati Uniti d'America, che costrinse il
Presidente Eisenhower ad inviare la guardia nazionale nella per ristabilire l'ordine. Uscì una
versione censurata del brano perchè la Columbia si rifiutò di includere il testo del brano
sull'album. Mingus registrerà nuovamente il brano completo di liriche all'interno dell'album
“Charles Mingus Presents Charles Mingus” , pubblicato l'anno seguente, per la casa
discografica “Candid Records”, intitolandolo quindi “Original
Fables Faubus”.
Nel 1962 registra un disco con un musicista che aveva sempre
ascoltato e ammirato che era Duke Ellington, incise il disco “
Money Jungle ” in trio con alla batteria Max Roach.
Il periodo più creativo di Mingus, ricco di composizioni e di
sperimentazioni sia discografiche sia in concerto condotte in tutte
le direzioni musicali anche oltre il free si chiude con la tournée in
Europa dell'aprile 1964 per la quale il musicista ha radunato un
sestetto formidabile: sezione ritmica composta da Mingus,
Richmond e Byard, ai fiati Dolphy, Clifford Jordan al sax tenore e il
trombettista Johnny Cole. La band si esibisce ad Amsterdam, Oslo,
Stoccolma, Copenaghen, Liegi, in Germania, in Italia e a Parigi, in
due concerti alla Salle Wagram e al Théâtre des Champs-Elysées ,
documentati nel memorabile triplo LP The Great Concert of
Charles Mingus.
Nonostante il gruppo suoni in maniera straordinaria, come
riportano le varie recensioni e i tre video registrati ad Oslo, Stoccolma e Liegi di quei
concerti e delle loro prove, il tour è condizionato dalle intemperanze del leader e costellato
di incidenti che culminano nel ricovero d'urgenza in ospedale di Coles, svenuto sul palco a
Parigi per una emorragia interna e lo costrinse ad abbandonare la tournée, che prosegue in
quintetto. Quando la band fa ritorno negli USA, Dolphy non è con loro. Ha infatti deciso di
fermarsi in Europa, dove ha formato un suo gruppo con il pianista Misha Mengelberg, il
bassista Jacques Schols e il batterista Han Bennink.
A giugno Dolphy viene colto da un attacco di iperglicemia diabetica a Berlino, cade in coma
e il giorno dopo muore. Una settimana prima aveva compiuto 36 anni. Per tragica ironia
della sorte, uno dei cavalli di battaglia della sua ultima tournée con Mingus era un brano
intitolato “So Long Eric” per intero Don't Stay Over There Too Long, Eric un invito rivolto
dal bassista a Dolphy perché tornasse stabilmente con il suo gruppo quanto prima.
Poi suona al festival di Montery, il concerto finisce con una nuova versione orchestrale del
brano “Meditations on Integration” .L'album doppio “Mingus at Monterey” viene pubbliato
dalla Charles Mingus Enterprieses per pochi mesi, i dischi vengono venduti per posta o
affidati ad altri distributori; dopo un paio di insuccessi organizzativi Mingus cade in un
tracollo nervoso e viene ricoverato in ospedale per tre mesi , dove subisce un pesante
trattamento farmacologico,che si aggiunge al suo ventennale uso di antipsicotici, Nella
primavera del 1968 esce “Mingus” il documentario di Tom Reichman. Negli anni settanta
torna lentamente sulla scena con un nuovo gruppo e nuove composizioni. Cerca di
riprendersi e lavorare ma il 23 novembre 1977 viene ricoverato al Columbia Presbyterian
Neurological Institute e gli viene diagnosticata la sclerosi amiotropica alaterale, detta morbo
di Gehrig, per qualche tempo la diagnosi gli viene tenuta nascosta. Inizia diversi tratttamenti
di cura ma è ridotto su una sedie a rotelle e non può più suonare, compone cantando in un
registratore, Il giugno del 78 il presidente Jimmy Carter organizza una festa per George
Wein alla Casa Bianca. Omaggiato dal presidente,Mingus, su una sedia a rotelle,scoppia in
lacrime. Pochi giorni dopo si trasferisce a Cuernavaca in Messico. Muore il 5 gennaio 1979
all'età di 56 anni. La morte lo coglie mentre lavora ad un
progetto musicale con la cantautrice canadese Joni Mitchell
alla quale ha affidato alcune musiche perché lei possa scrivere
dei testi su di esse. Il disco vedrà comunque la luce e
significativamente verrà intitolato “Mingus”.
Mingus sintetizzò tutte le caratteristiche date dagli stili
jazzistici per mezzo del suo grande virtuosismo. Oltre ad
affinare la tecnica contrappuntistica, ruppe il ruolo
dell'accompagnamento tipico delle note in 4/4,inserendo note
in anticipo o in ritardo rispetto al quarto. Le sue composizioni
presentano spesso originali linee di basso e grandi spunti solistici. La sua figura è entrata
nella storia del jazz, oltre che come grande strumentista, anche come compositore lavorando
molto sull'orchestrazione e la concertazione con forme complesse. Una sua caratteristica è
quella di non usare la partitura e ogni componente deve sapere la sua parte, una tecnica
innovativa che usa per indicare i cambi di sezione sono: segnali sonori che posso essere
cambi di tempo o brevi melodie che indicano il cambio, segnali visivi e Mingus in alcuni
casi usa la propria voce cantando la parte della nuova sezione. Con le sue opere ha
influenzato gran parte del jazz dalla metà del Novecento ai giorni nostri.
Qui possiamo vedere come Mingus varia il modo di accompagnare alternando una linea con
anticipi più moderna con il classico accompagnamento “Walking bass”. Poi notiamo il
cambio di tempo è una caratteristica del suo modo di comporre.

1960-1970 Free Jazz e Avanguardia

Nel 1960 Ornette Coleman registrò il disco “Free Jazz: A Collective Improvisation”, fu
registrato con un doppio quartetto, in uno c'era al contrabbasso Scott LaFaro e all'altro
Charlie Haden. Questo disco ebbe un grande impatto nella scena jazz. E fu proprio da
questo disco che presero il nome per descrivere questo nuovo jazz d'avanguardia. Nel Free
Jazz i musicisti consapevolmente non rispettavano le forme armoniche tradizionali del jazz
ma continuarono a mantenere il concetto del ritmo. Il contrabbasso inizia ad abbandonare il
classico accompagnamento ed inizia ad improvvisare dialogando con gli altri strumenti. I
contrabbassisti cominciarono ad esplorare le possibilità dello strumento sugli armonici, l'uso
di metodi percussivi come la cassa armonica usata per la produzione di suoni e la possibilità
offerta dalle corde tra il ponte e la cordiera per poter ottenere delle particolari sonorità.
Da questo momento, il jazz inteso in modo tradizionale, con andamento swing comincia a
fondersi con altri modi musicali. Questo nuovo stile era un insieme di momenti musicali
perché si poteva passare da un momento di free sulla struttura armonica ad un momento
completamente free ed anche ritornare su un tracciato armonico tradizionale. Quindi i
musicisti dovevano avere la capacità di controllare diversi elementi e gestirli in base a ciò
che nel momento accadeva.

Scott LaFaro è considerato il contrabbassista più influente di questo periodo. Nasce nel
1936 nel New Jersey, prima di scoprire il contrabbasso studiò il sassofono. Lasciò il college
per andare in tour con la big band di Buddy Morrow.
Nel 1959 si trasferì a Los Angeles e suonò con Chet Baker, Victor
Feldman, Benny Goodman ed Ornette Coleman. In quel periodo
condivideva l'appartamento con Charlie Haden e insieme
lavorarono nel disco di Ornette Coleman “Free Jazz”. Dopo questo
disco entrò a far parte del trio di Bill Evans, con lui possiamo
ascoltare tutte le sue qualità, essendo tecnicamente un virtuoso
sviluppò soli anche nel registro alto del contrabbasso ed invece di
accompagnare in walking bass, lui sviluppò uno stile di
accompagnamento più libero ed indipendente; come se creasse delle
melodie per accompagnare il solista. Con il batterista Paul Motion crearono un nuovo modo
di suonare in trio dove il basso e la batteria non sono più accompagnatori ma parte attiva
nell'improvvisazione creando dialogo nel trio senza più avere un solista che spicca ma un
continuo dialogo tra i musicisti. Nel 1962 morì in un incidente stradale vicino New York.
Ecco un frammento di una trascrizione di un solo di Scott LaFaro sullo standard “ Nardis”
questo solo è presente nel disco “Exploration” di Bill Evans registrato in trio nel 1961.
Qui possiamo notare la grande capacità tecnica che aveva, osserviamo come può sfruttare
l'utilizzo di tutta la tastiera del contrabbasso dalle note gravi a quelle più acute che lo
strumento permette. Lui è uno dei primi a sfruttare nei soli e nell'accompagnamento la
posizione del capotasto.

Alcuni album più importanti:

– Ornette Coleman: Free Jazz: A Collective Improvisation (1961), Ornette! (1962)


– Bill Evans: Portrait in Jazz (1960), Explorations (1961), Sunday at the Village
Vanguard (1961), Waltz for Debby (1962)
– Victor Feldman: The Arrival of Victor Feldman (1958), Latinsville! (1960)
– Stan Getz and Cal Tjader: Cal Tjader-Stan Getz Sextet ( 1958)
– Hampton Hawes: For Real! (1958)
– Booker Little: Booker Little (1961)
– Tony Scott: Sung Heroes (1959)

Ron Carter è il bassista più registrato al mondo ed è ancora in attività, nasce nel 1937
inizia lo studio della musica a 10 anni, il primo strumento è il violoncello con cui si esibisce
in concerti da musica da camera, poi si iscrive alla Technical
School di Detroit, ma nell'ambiente della musica classica
trova molti problemi di natura razziale e così decise di
dedicarsi al jazz e passare al contrabbasso.
Nel 1956 passò alla Eastman School of Music, restandovi fino
al 1959 e suonando nella Philharmonic Orchestra della scuola.
Nel 1959 iniziò la carriera professionistica a fianco di Chico
Hamilton, e dal 1962 si unì a un gran numero di musicisti
jazz; fra di essi, Cannonball Adderley ed Eric Dolphy, col
quale spesso registrò suonando il violoncello. Nel 1961
ottenne il dottorato in musica presso la Manhattan School of Music di New York. Nel 1963
prese il posto di Paul Chamber nel quintetto di Miles Davis e lavorò con lui per 5 anni
rimase un elemento fisso in quella che viene considerata la più grande sezione ritmica della
storia del jazz, affiancato da Herbie Hancock al piano e Tony Williams alla batteria. Tra i
dischi che registrò con Davis ricordiamo “Seven steps to Heaven” e “E.S.P.” che sta per
“Extra Sensory Perception” in quest'ultimo sono presenti tre composizioni di Ron Carter:
Eight-One, R.J. e Mood. Dopo l'esperienza con Davis ebbe molte collaborazioni con vari
artisti al punto che per un periodo suonava il basso elettrico nei progetti Jazz/Fusion,
possiamo ascoltarlo nel disco di Freddie Hubbard “Red Clay” del 1970 dove registra tutti
brani con il basso elettrico, dopo questo periodo del jazz/fusion Carter lascia il basso
elettrico e continua la sua carriera utilizzando solo il contrabbasso.
Carter si esibì anche in alcune delle registrazioni di Hancock, Williams e Shorter durante il
1960 per la Blue Note. Fu un sideman in molte registrazioni Blue Note dell'epoca. Ha anche
suonato nell'album First Take della cantante soul/pop Roberta Flack.
É un musicista versatile che collaborò e tutt'ora collabora con artisti di vario genere come
per esempio nel 1991 registrò per una linea di basso per un gruppo hip hop “A Tribe Colled
Quest”. Nonostante i suoi legami artistici, Ron Carter è stato in tutta la sua carriera un
elemento estremamente richiesto per le sessioni di registrazioni, che dettero origine a più di
cinquecento album. All'impegno di strumentista, Carter ha abbinato il coinvolgimento nelle
attività di formazione musicale di giovani e incarichi nell'ambito accademico infatti insegnò
per 20 anni al City Collage di New York, oggi è insegnante di tecnica di contrabbasso nella
facoltà di jazz alla Juilliard School di New York.
É facile da riconoscere nei dischi per la sua eleganza sonora e gusto nella scelta delle linee
di basso.

Alcuni Album da Sideman:

– Miles Davis: Seven Steps to Heaven (1963), E.S.P. (1965), My Funny


Valentine(1965), Miles Smiles (1967), Nefertiti (1968), Water Babies (1977)
– Herbie Hancock :Maiden Voyage (1965), Speak Like a Child (1968)
– McCoy Tyner: The Real McCoy (1967), Trident (1976), Counterpoints (2004)

Negli anni 70 anche contrabbassisti europei ebbero successo nella scena americana
ricordiamo Niels-Henning Orsted Pederson e Dave Holland. Il primo contrabbassista
danese ,nato a Osted, presso Roskilde. Ultimo di cinque
fratelli, fu avviato allo studio della musica dalla madre
pianista, dedicandosi prima allo studio del pianoforte per poi
passare al contrabbasso. Già all'età di quattordici anni
calcava i palcoscenici delle principali città danesi con il
gruppo "Jazzkvintet 60". Ingaggiato come contrabbassista
stabile del Jazzhaus Montmartre uno dei jazz club più noti di
Copenaghen,debuttò lì nel Capodanno del 1961, quando
aveva solo 15 anni .A diciassettenne dovette declinare l'invito
ad entrare a far parte dell'orchestra di Count Basie, troppo
giovane perché gli venissero rilasciati tutti i permessi
e i documenti ad una legale permanenza negli Stati Uniti. Il Montmartre era una tappa
regolare per i jazzisti americani in tournée e, come membro della house band, si è esibito
con musicisti come Sonny Rollins, Dexter Gordon, Stan Getz e Bill Evans, con il quale è
stato in tournée in Europa nel 1965. Durante gli anni '60, Ørsted Pedersen ha suonato con
una serie di altri importanti jazzisti americani che erano in tournée o residenti in Danimarca,
tra cui Ben Webster, Bud Powell, Count Basie, Dizzy Gillespie e Ella Fitzgerald. Nel 1981
ricevette il titolo di "Miglior bassista dell'anno" dalla rivista Downbeat, e nel 1990 ricevette
il Nordic Council Music Prize, è stata la prima volta che questo premio è stato assegnato ad
un musicista . Era presumibilmente lo strumentista danese più famoso a livello
internazionale di sempre, ed ha lavorato con i più grandi solisti jazz del mondo. Pedersen ha
lavorato in arrangiamenti in duo e trio con il pianista Kenny Drew, registrando insieme .
Ha lavorato con Joe Pass ed ha registrato molto come leader.
Fu membro del trio di Oscar Peterson con cui collaborò anche in duo ed ebbero molte
tourneè e incisioni. Un disco molto importante fu “Double Bass” dove duetta con un altro
grande contrabbassista Sam Jones, disco importante perchè mette in evidenza il livello
tecnico raggiunto con il contrabbasso per questo tipo di musica. I suoni brani più famosi
sono "My Little Anna", "Jaywalkin'" e "The Puzzle", così come arrangiamenti jazz di
canzoni popolari tradizionali danesi. Un'esibizione in duo con Rune Gustafsson al Vossajazz
1980, conclusa nell'album Just The Way You Are dell'etichetta Sonet Gramofon, registrato
sei mesi dopo questo primo incontro.
Niels faceva parte della "bass explosion" della fine degli anni '60 e '70 quando il ruolo del
basso subì un cambiamento drammatico. È uno dei tanti bassisti di quest'epoca che
apparentemente hanno risolto i problemi tecnici associati allo strumento e possono
concentrarsi sulla musica. Muore a Copenaghen nel 2005 a causa di un arresto cardiaco,
lasciando in eredità al mondo del Jazz quella sua tecnica profondamente virtuosistica.

Alcuni dischi da Leader e da Sideman:

– Paul Bley/NHOP (1973)


– Double Bass con Sam Jones (1976)
– Four Keys con John Scofield (1979)
– Chops con Joe Pass (1979)
– Threesome (1986)
– The Duets (1999)
– Svend Asmussen: Telemann Today (1976), Prize/Winners (1978),
Sven Asmussen at Slukafter ( 1989)
– Chet Baker: The Touch of Your Lips (1979),
Someday My Prince Will Come (1983)
– Dexter Gordon: Ladybird (1965) ,Stella by Starlight (1966), Both Sides of Midnight
(1967), Body and Soul (1967), Lullaby for a Monster (1976)
– Stephane Grappelli: Two of a Kind (1965), Young Django (1979)
Tivoli Gardens Copenhagen Denmark (1980), Live 1992 (1992)
– Oscar Peterson: Great Connection (1971), The Good Life (1973)
– The Trio (1974), Oscar Peterson and the Bassists – Montreux '77 ( 1977), The Paris
Concert: Salle Pleyel, 1978 (1979), Skol (1982), Oscar Peterson Meets Roy Hargrove
and Ralph Moore (1996)

Contrabbassista in continua evoluzione, Dave Holland è un improvvisatore e compositore


il cui lavoro ha toccato il jazz acustico post-bop, jazz d’avanguardia, e fusion.
Nato nel 1946 a Wolverhampton, in Inghilterra, Holland ha iniziato a suonare l’ukulele
all’età di quattro, il passaggio a chitarra a dieci e basso a 13. Ha preso alcune lezioni di
pianoforte da bambino, ma era in un primo momento per lo più autodidatta, imparando dalla
musica pop che ascoltava alla radio. Ha suonato in orchestre da ballo con gli amici. Da
adolescente ha deciso di provare a fare una vita da musicista. Sotto l’influenza di
contrabbassisti jazz come Leroy Vinnegar e Ray Brown.
Holland iniziò a studiare il contrabbasso da autididatta, imparando soprattutto suonando su
dischi che ascoltava; iniziò ad esibirsi professionalmente
poco dopo.
Uno dei suoi primi concerti fu nella big band che
accompagnava il cantante Johnny Ray. Poi ha studiato con
James Merrett, il il primo contrabbassista della London
Philharmonic, che lo raccomanda al corso di laurea presso
la Guildhall School of Music and Drama; dove ha
maturato esperienza in vari stili, dalla musica orchestrale al
jazz di New Orleans al bebop e altro ancora. Nel 1966, ha
iniziato a suonare con molti dei musicisti con il quale
avrebbe collaborare nel corso dei prossimi due decenni: il
trombettista Kenny Wheeler, il sassofonista John Surman e
il pianista John Taylor, che erano ben in sintonia con le innovazioni jazz del tempo. Holland
riconosce di essere influenzato da Mingus, LaFaro, Jimmy Garrison, e Gary Peacock.
Si interessò anche a compositori classici del 20 ° secolo, in particolare Béla Bartók.
Suonando nei club Londinesi con i migliori musicisti del jazz inglese, così come musicisti
americani in visita come Coleman Hawkins, Ben Webster, e Joe Henderson.
Prendeva anche parte al movimento free jazz londinese che si raccoglieva attorno al
batterista John Stevens, apparendo nell’album Karyobin, un classic della Spontaneous
Music Ensemble uscito nel 1968. Nello stesso anno, Miles Davis e Philly Joe Jones lo
ascoltarono suonare al Ronnie Scott’s e Jones disse a Holland che Davis lo voleva nel suo
gruppo (al posto di Ron Carter). Davis lasciò l’Inghilterra prima che Holland potesse
parlargli e dopo due settimane Holland ricevette una telefonata che gli dava tre giorni di
tempo per raggiungere New York per un ingaggio nel night club di Count Basie. Arrivò la
sera prima, ospite di Jack DeJohnette e il giorno dopo Herbie Hancock lo accompagnò al
locale. Da quel momento è iniziata una collaborazione biennale con Davis. Il debutto di
Holland corrispose all’ultima performance di Hancock col gruppo di Davis. Holland
compare nelle registrazioni di Davis a partire dal settembre 1968, nell’album “Filles de
Kilimanjaro”, con Davis, Corea, Wayne Shorter and Tony Williams.
Rimase con Davis fino all’estate del 1970 ed è presente negli album “In a Silent Way” e
“Bitches Brew”, momenti fondamentali nello sviluppo del genere jazz fusion.
Il suo primo anno con Davis vide Holland suonare principalmente il basso acustico, per poi
passare - dal 1970 - al basso elettrico con frequenti uso di wah-wah ed altri effetti
elettronici, nel solco della direzione 'elettrica' imposta al gruppo da Davis. Holland faceva
anche parte del gruppo stabile di Davis, a differenza di altri musicisti che erano presenti solo
in studio.
Il cosiddetto 'quintetto perduto' (Davis, Shorter, Corea, Holland e DeJohnette) lavorò per
tutto il 1969, ma non registrò mai in studio con questa formazione. Esiste una registrazione
dal vivo assieme al percussionista Airto Moreira, “It's About That Time”, che fu pubblicata
nel 2001.
Lasciato il gruppo di Davis, Holland formò il gruppo “Circlee”con Chick Corea, Barry
Altschul e Anthony Braxton e inizia una duratura collaborazione con l'etichetta ECM. Nel
1972 venne registrato “Conference of the Birds”,con Sam Rivers, Altschul e Braxton, il
primo album di Holland come leader e l'inizio di un lungo sodalizio con Rivers.
La composizione “Conference of the Birds”, che dà il titolo all'album fu ispirata a Holland
dal canto degli uccelli fuori dalla finestra della sua casa di Londra.
Holland negli anni 70 lavorò come leader e come sideman con molti altri musicisti: tra gli
altri Stan Getz, Chick Corea, Anthony Braxton, Sam Rivers e il “Gateway Trio” con John
Abercrombie e Jack DeJohnette. Il Gateway trio pubblicò due importanti lavori nel 1975 e
1977, per ricostituirsi nel 1994 in una seduta che fruttò altri due album.
La maggior parte del lavoro di Holland si è svolto con formazioni medio-piccole ma si
hanno anche incisioni in solo o in duo come il disco “Music for two basses” del 1971 con il
contrabbassista Barre Phillips dove sperimentarono nuove sonorità.
Nel 1980 Holland lasciò Rivers per formare una serie di quartetti e quintetti e per lavorare
come sideman di Herbie Hancock ed altri.
La più recente formazione del Dave Holland Quintet nata nel 1997, ha vinto numerosi
Grammy: i suoi membri sono Robin Eubanks (trombone); Steve Nelson (marimba,
vibrafono); Chris Potter (sassofonista); e Billy Kilson poi Nate Smith (batteria).
Il secondo album della band, “Overtime” del 2004, fu pubblicato dall'etichetta di Holland.
Come compositore, Holland produce spesso temi quasi folk, con ritmi asimmetrici e per due
voci , come nel brano “Shifting Sands” scritto da Holland e presente nell'album “Not For
Nothin” (2001) ha una metrica di 9/4 e due voci che si incastrano ritmicamente tra loro.
Questo rappresenta come cambia l'evoluzione dei contrabbassisti che dopo aver risolto i
problemi tecnici dello strumento e miglirato la tecnica musicale iniziano a lavorase su ritmi
più complessi e diversi dal classico swing.

Alcuni dischi da Leader e da Sideman:

– Miles Davis: In a Silent Way (1969), Bitches Brew (1970), Black Beauty: Miles
Davis at Fillmore West (1977)
– Kenny Wheeler: Flutter by, butterfly (1987)
– Sam Rivers: Sizzle (1975), Waves (1978)
– Chick Corea: Is (1969), Sundance (1969)
– Joe Henderson: Black Is the Color (1972), Multiple (1973)
– Pat Metheny: Question and Answer (1990)
– Conference of the Birds (1972), Emerald Tears (1977)

- Jazz di Oggi

Negli ultimi anni il livello tecnico dei contrabbassisti è cresciuto tanto ed oggi ci sono molti
musicisti virtuosi che hanno saputo utilizzare la loro tecnica al servizio del jazz odierno
infatti è una musica piena di contaminazioni di ritmi, armonie e di sonorità elettroniche; non
più di tradizione jazzistica ; così da portare i contrabbassisti ad utilizzare effetti per
modificare il suono. Possiamo prendere in considerazione quattro contrabbassisti attuali che
si sono distinti per le loro sonorità e ritmiche portando all'ultimo grado di evoluzione dello
strumento, sono John Patitucci, Avishai Cohen, Dan Berglund e Lerry Grenadier. Quattro
grandi contrabbassisti ognuno con uno stile diverso sia musicale che tecnico. Patitucci
possiamo dire che è il più tradizionale dei tre perchè utilizza solo la tecnica dell'arco e
pizzicato e nei gruppi jazz/fusion il basso elettrico, utilizza fraseggi jazz tradizionali inseriti
in musica con sonorità più moderne, Avishai Cohen rappresenta il jazz contaminato ad
elementi ritmici/melodici provenienti da musica entica, Berglund tramite effetti come il
distorsore o chorus, ascoltiamo come il suono del contrabbasso viene modificato per creare
quel contesto musicale tipico del jazz nord Europeo in fine Grenadier come Patitucci ha un
linguaggio molto tradizionale ma inserito in contentesti moderni con ritmiche complesse en
in stile even eights.
John Patitucci è contrabbassista e compositore nasce a New York nel 1959, ha cominciato
a suonare il basso elettrico, incoraggiato dal fratello maggiore, all'età di 10 anni; a 12 anni
ha iniziato a comporre e ad esibirsi. A 15 anni si è interessato al contrabbasso.
Musicista che ha esplorato vari generi musicali dalla musica classica al soul, dal blues al
rock e al jazz. Ha studiato contrabbasso alla San Francisco State University e
alla Long Beach State University. Nel 1980, ha continuato la sua carriera a Los Angeles
come musicista in studio ed artista jazz. Nel 1983 partecipa alla
registrazione dl disco di Victor Feldman “To Chopin with
Love” uno dei suoi primi lavori da sideman. Nel 1985 inizia la
collaborazione con Chick Corea gli ha fatto guadagnare una
certa fama internazionale e lo ha messo in prima linea nel
mondo del jazz. Le sue molte registrazioni con la Chick Corea
Electric Band and Acoustic Band, le sue registrazioni da solista
per GRP Records e le sue registrazioni successive gli hanno
portato a guadagnare due Grammy Awards uno per la musica
ed uno per la composizione e oltre quindici nomination ai Grammy. In più, con la sua prima
registrazione da solista, John Patitucci è salito in cima alle classifiche jazz.
Nel 1994 è stato incaricato di scrivere un brano per un'orchestra e basso elettrico per
l'orchestra da camera "Suono e Oltre di Pescara. Il brano, intitolato “Theme and Variation
for Six Strings Bass and Strings”, è stato poi inserito nell'album “Line by Line” del 2006.
Con Patitucci come solista, il brano è stato eseguito nel marzo 1995 in Italia ed nell'agosto
1995 a Tokyo, in Giappone. É ancora in attività ed ha e colloabora con i più importanti
musicisti della scena internazionale come: Wayne Shorter, Danilo Perez, Roy Haynes e
molti altri.
Notiamo come il contrabbassista è dovuto tornare ad essere un poli strumentista, già dalla
fine degli anni 70 iniziarono ad alternare il contrabbasso con il basso elettrico questo per far
fronte a tutte le esigenze che il nuovo jazz stava portando.
Nel brano di Chick Corea “Spain” registrato nel 1989 con la Chick Corea Akoustic Trio,
notiamo come il contrabbassista in questo caso John Patitucci deve affrontare un repertorio
e nello specifico una sezione del tema all'unisono con il pianoforte e per affrontarlo richiede
un alto livello tecnico. Questo esempio indica come i nuovi stili del jazz nello specifico nel
moderno Latin/Jazz richiedono un alto livello tecnico di conoscenza dello strumento.
Questo porta anche ad un settaggio differente che consiste nel avere le corde il più basse
possibili ossia più vicine alla tastiera per consentire questi passaggi difficili.

Alcuni dischi da Leader e da Sideman:

– John Patitucci (1987), Another World (1993), Communion (2001)


Line by Line ( 2006), Remembrance (2009), Brooklyn (2015)
– Chick Corea: The Elektric Band (1986), Light Years (1987), Eye of the Beholder
(1988), Chick Corea Akoustic Band (1989), Inside Out (1990), Rendezvous in New
York (2003) , To the Stars (2004), The Musician (2017)
– Al Di Meola: The Infinite Desire (1998), The Grande Passion (2000),
Consequence of Chaos (2006)
– Dave Grusin: The Gershwin Connection (1991), GRP All-Star Big Band (1992),
Homage to Duke (1993), All Blues (1994) ,West Side Story (1997)
– Lee Ritenour: Stolen Moments (1990), Wes Bound (1992), World of Brazil (2005),
Smoke 'N' Mirrors (2006)
– Wayne Shorter: Phantom Navigator (1986), Alegría (2003), Beyond the Sound
Barrier (2005), Without a Net (2013), Emanon (2018)

Avishai Cohen uno dei migliori contrabbassisti della nuova scena jazz attivo dagli anni 90
ad oggi, lui ha introdotto nuovi elementi ritmici, influenzati dalla musica araba, spagnola ed
israeliana dovuta alle suo origini. Nasce in Israele a Kabri nel 1970 da una famiglia di
musicisti. Cominciò a 9 anni lo studio del pianoforte poi abbandonato 5 anni dopo in favore
del basso elettrico, ispirato da Jaco Pastorius; all'età di 16 anni iniziò lo studio del
contrabbasso, guidato dal maestro Michael
Klinghoffer. A 18 anni si sposta a New York e
per guadagnarsi da vivere suonò nelle strade e
nei parchi. Successivamente suonò con
diverse formazioni jazz oltre che, per un
breve periodo, in trio con Danilo Pérez.Per
tutta la prima metà degli anni novanta, suonò
unicamente in piccoli jazz club fino a
quando, nel 1996 entrò in contatto con Chick
Corea, firmando il suo primo contratto. La
collaborazione con Corea fu determinante;
riuscì ad arrivare ai grandi festival jazz di fama internazionale, ed inoltre fu proprio sotto
l'etichetta Stretch record, di Corea, che ha inciso i suoi primi quattro album da leader.
Il suo virtuosismo è basato sull'introduzione di nuovi ritmi composti come i polyrhytms e
altri tempi come il 7/8 , 17/8 e altri tutti dovuti al fatto che il jazz odierno è contaminato
anche da altri elementi che provengono dai paesi orientali. Un'altra caratteristica è che ha
introdotto nel jazz l'utilizzo del corpo del contrabbasso come una percussione creando ritmi
dal timbro percussivo.
Nel brano “Pinzin Kinzin” ( esempio 1) che troviamo nell'album “Gently Disturbed” del
2008, il brano è basato sull'utilizzo dei polyrhytms.Il brano è scritto in 4/4 ma notiamo l'uso
simultaneo di ritmi diversi tra le voci, la mano destra del pianoforte si muove sul 4/4 la
mano sinistra ritmicamente è all'unisono con il contrabbasso che suddividendoli prendendo
in riferimento i sedicesimi la linea ritmica è composta da 4+5 così da creare un due ritmi
sovrapposti. La batteria fa da collante perchè con la cassa suona la stessa scomposizione
ritmica del contrabbasso, con il rullante suona sul 2° e 4° quarto e con gli altri componenti
della batteria interagisce con il pianoforte.
Nel brano “NuNu” (esempio 2) presente nel disco “Continuo” del 2006 vengono utilizzati
combinazioni di tempi che variano in base alla sezione come passaggi dal 9/8 al 10/8.

Esempio 1 “Pinzin Kinzin”


Esempio 2 “NuNu”

Alcuni dischi da Leader e da Sideman:

– Danilo Pérez : PanaMonk (1996)


– Kurt Rosenwinkel Trio : East Coast Love Affair (1996)
– Chick Corea : Past, Present & Futures (2001)
– Adama (1998), Devotion (1999), Colors (2000), Unity (2001), Lyla (2003) ,
At Home (2005), Continuo (2006), As Is...Live at the Blue Note (2007),
Sha'ot Regishot “Sensitive hours” (2008), Gently Disturbed (2008), Seven Seas
(2011), Two Roses (2021), Shifting Sands (2022)

Il Jazz contemporaneo soprattutto in Europa ha avuto un cambiamento che consiste nella


ricerca di influenze musicali provenienti dalla musica classica e dalla musica folcloristica
europea, infatti i gruppi Jazz Europei abbandonano il classico swing e creano una musica
più suggestiva e atmosferica, uno dei gruppi che rappresenta questa nuova corrente è il
Esbjörn Svensson Trio o conosciuto come E.S.T., è stato un trio jazz svedese, formatosi nel
1993 e composto da Esbjörn Svensson (pianoforte), Dan Berglund (contrabbasso) e da
Magnus Öström (batteria ). Sono rinomati per il loro stile ,
suonando spesso in ambientazioni rock.
Il Contrabbassista Dan Berglund in questo progetto utilizza
effetti sul contrabbasso come distorsioni, chorus
utilizzando sia il pizzicato che l'arco, soprattutto con
quest'ultimo viene utilizzato sia in modo classico o
percuotendo sulle corde con la parte di legno creando così
suoni ritmici e percussivi che con l'aggiunta degli effetti crea
una nuova sonorità innovativa ed un utilizzo non
tradizionale dello strumento. Dan Berglund è nato nel 1963
ed è cresciuto in un piccolo villaggio in Svezia Pilgrimstad.
Suo padre suonava la fisarmonica in una banda amatoriale e
suo fratello maggiore suonava la chitarra per questo lo introdussero in tenera età a stili
musicali molto diversi tra cui musica folk svedese, pop e rock.
Ha iniziato a suonare la chitarra quando aveva dieci anni e poco dopo ha formato una band
con i suoi amici . La band era composta da tre chitarristi e un batterista, quindi mancava il
bassista. Dan ha assunto il ruolo di bassista, prima suonando le linee di basso sulla sua
chitarra, poi in seguito suo padre gli ha comprato un basso elettrico ed è stato subito
affascinato dal suonarlo. Inizia a Suonare il contrabbasso quando il suo insegnante di
musica del liceo, gli portò un contrabbasso a casa. Circa un anno dopo Dan ha iniziato la sua
formazione musicale professionale presso “birka Folkhogskola” a “Ostersund”. Fu un
momento difficile per lui, poiché avrebbe preferito di gran lunga suonare il suo basso
elettrico in una rock band piuttosto che il contrabbasso in un conservatorio. Nel 1990 si
stancò di suonare con l'orchestra e voleva migliorare le sue capacità musicali, così si trasferì
a Stoccolma e si iscrisse alla Royal Music University. Ha subito conosciuto tutti i grandi
musicisti della capitale e grazie alle sue capacità è stato presto ingaggiato e ha suonato in
molte band diverse come la Fredrik Noren Band, Lina Nyberg, Louise Hoffsten e Per Texas
Johansson. Fu durante uno dei tour con Lina Nyberg che Dan incontrò Esbjö Svensson per
la prima volta. Da questo momento la sua carriera cambiò entrando nel trio di Svensson.
Un brano di riferimento che possiamo ascoltare è “Elevetion of love” che si trova nell'album
“Seven days of falling” dove Berglud esegue un solo utilizzando l'archetto più effetti di
distorsione .

Alcuni dischi da Leader e da Sideman:

– Dan Berglund's Tonbruket (2009), Dig It to the End (2010) (awarded Gyllene Skivan
2011), Nubium Swimtrip (2013), Forevergreens (2016), Live Salvation (2018) ( live
in Stuttgart, 2016),Masters of Fog (2019)
– E.S.T : When Everyone Has Gone (1993), EST Plays Monk (1996), Winter in Venice
(1997), From Gagarin's Point of View (1999), Good Morning Susie Soho (2000),
Strange Place for Snow (2002), Seven Days of Falling (2003), Viaticum (2005),
Tuesday Wonderland (2006), Leucocyte (2008)

Un'altra caratteristica del jazz moderno è quello di non suonare più ritmi tradizionali nello
specifico il “Walking bass” ma accompagnare con un fraseggio che interagisce con quello
che fanno gli altri strumenti, anche lo stile solistico è cambiato perchè si è passato da un
virtuosismo melodico ritmico a soli concentrati più su
modelli rimici invece di creare melodie virtuosistiche.
Attualmente un contrabbassista che ha lavorato molto e
sviluppato soli in questa maniera è Lerry Grenadier.
Nasce a San Francisco nel 1966, inizia a suonare il basso
elettrico all'età di 10 anni e le sue prime esperienze
musicali iniziano formando un gruppo rock con i due
fratelli maggiori Steve e Phil, The Juveniles. Nell'ascolto
dei primi dischi jazz automaticamente si avvicina al
contrabbasso apprezzando musicisti come Ray Brown,
Ron Carter, Paul Chambers. Ammira con attenzione il
ruolo di Scott la Faro nel trio con Bill Evans
assimilandone il grande supporto ritmico e armonico, poi
sarà la volta di Gary Peacock nel trio Keith Jarrett ad influenzare in modo efficace. La sua
carriera inizia nel 1980 quando suona al Monterey Jazz Festival con la High School Band.
Nel 1984 inizia una serie di concerti nella San Francisco Bay area collaborando con
musicisti come Joe Henderson e Jeff Ballard. Nell'estate dello stesso anno si iscrive allo
Stanford Jazz Workshop, un corso diretto da Stan Getz. Nel 1990 alla fine dei suoi studi si
sposta a Boston per suonare con Gary Burton ed in questa occasione incontra il sassofonista
Joshua Redman. Da qui inizia a frequentare musicisti della sua generazione alla Berkley
University. Kurt Rosenwinkel e Mark Turner, con questi nomi ancora oggi vanta numerose
collaborazioni. Massiccio è il riassunto musicale di Grenadier dopo aver suonato con una
grande varietà di musicisti in diverse situazioni musicali, questo suggerisce all'ascoltatore
una grande abilità nell'affrontare diversi stili conservando un vero linguaggio originale. Nel
1994 fondamentale è l'incontro con Brad Mehldau e Jorge Rossy dove insieme
contribuiranno nell'evoluzione del trio. Nel 1999 inizia una collaborazione con il Pat
Metheny Trio affiancato da Bill Stewart alla batteria, nel 2000 Larry Grenadier si sposta a
Los Angeles per incidere l'album “Water is wide” con il sassofonista Charles Lloyd.
Attualmente Larry Grenadier gode di una grande attività musicale con il Brad Mehldau trio
e con la band FLY di cui è co-leader insieme al sassofonista Mark Turner ed il batterista Jeff
Ballard.

Tra i dischi significativi possiamo citare:

– Pat Metheny : Trio 99/2000, Trio Live (2000), Metheny/Mehldau Quartet (2007)
– Brad Mehldau: The Art of the Trio (1996), Largo (2002), Anything Goes (2004), Day
Is Done (2005), House on Hill (2006) ,Live at Village Vanguard (2008) - FLY: Fly
(2004), Sky and Country (2009) ,Year of the Snake (2012)

Per capire come lo stile solistico è cambiato evolvendosi in una creazione di un fraseggio
più tendente all'utilizzo di elementi ritmici, invece di creare melodie estemporanee;
prendiamo in esempio un solo eseguito da Grenadier sul brano Giant Steps di Coltrane nella
versione proposta da Pat Metheny. La traccia è nell'album “Trio99>00” di Pat Metheny,
registrato con al contrabbasso Larry Grenadier e alla batteria Bill Stewart. Nel disco sono
presenti sia composizioni di Metheny che standard, distribuito dalla Warner Bros. 8
Febbraio 2000. Il solo di Grenadier si sviluppa su due chorus del brano che viene eseguito
dal trio in uno stile completamente diverso dall'originale, infatti presenta uno stile latin.
Il solo ha un andamento ritmico molto costante che viene eseguito per tutti e due i chorus,
l'idea tematica principale è la combinazioni di due crome e una semiminima e viceversa,
fondamentalmente questa è la caratteristica di questo solo basato tutto su questa figurazione
ritmica.

Possiamo concludere che il solo armonicamente è molto ancorato agli accordi, ha una
densità ritmica molto costante e le idee principali su cui sviluppa il solo sono due: la figura
ritmica formata da due crome e una semiminima e la frase in sincope. Da questi frammenti
del solo possiamo notare come l'evoluzione solistica del contrabbasso si sta andando in iuna
direzione di un solo che non è sopra le altre parti ma quello di emergere grazie agli elementi
ritmici ma nello stesso tempo interagire con gli altri strumenti. In altre parole ci si concentra
di più nel suonare iniseme che far emergere un solista nei confronti degli altri.
In conclusione secondo me l'evoluzione stilista del contrabbasso è andata di pari passo al
cambiamento del jazz in termini stilistici e musicali, quindi i musicisti hanno dovuto
migliorare la loro tecnica in base alle esigenze musicali e questo è potuto avvenire anche
grazie alle tecnologie di amplificazioni sviluppatosi negli anni. Quindi ciò è dovuto a
combinazione di avvenimenti che hanno portato a questi cambiamenti.

Bibliografia:

– Jonas Lohse “The double Bass Book: 400 years of low notes”, editore: Jonas Lohse
Verlag 2021
– Riccardo Crotti “Il Contrabbasso” , editore: Dalla Costa, 1 Agosto 2005
– Stefano Zenni “Charles Mingus – Polifonie Dell'universo Musicale Afroamericano”,
editore: Stampa Alternativa 2002
– Todd Coolman “The Bass Tradition” , editore: Jamey Aebersold Jazz Inc 2 Gennaio
1995

Sitografia:

– All About Jazz Music, Musicians, Bands & Albums


– https://syncopatedtimes.com/
– https://www.jazzstandards.com/

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