CAPITOLO 5
Elementi di cinetica chimica
(5.1)
(5.2)
81
82
(5.3)
(5.4)
(5.5)
A1 + 2A2 = 2A3
la velocità con cui viene consumato il reagente A 2 e quella con cui viene
generato il prodotto A3 sono pari a due volte la velocità di reazione del
reagente A1:
r3 = -r2 = 2 (-r1)
82
83
(5.6)
(5.7)
(5.8)
2
Per reazioni in fase gassosa a bassa pressione (gas perfetti), l’esperienza mostra che la composizione del sistema è ben
descritta dal punto di vista cinetico dalle concentrazioni in volume (moli/vol) piuttosto che dalle frazioni molari, dalle
attività o da altre variabili termodinamiche.
83
84
2 O3 3 O2 (5.9)
(5.10)
(5.12)
84
85
i = i i = 1…c
2A1 A2
(5.13)
ovvero:
(5.14)
85
86
Ed
Ei invece, dall’ipotesi che i
La teoria dello stato di transizione
Reazione parte,
reagenti formino un compostodiretta intermedio instabile (complesso attivato)
Reagenti
con energia superiore a quella dei reagenti e dei prodotti. Questo
complesso si decompone per dare i prodotti della reazione. Nella Fig.5.1
sono indicati Hr
i livelli energetici relativi dei reagenti, del complesso di
transizione e dei prodotti. Il complesso attivato Prodotti ha sempre energia
superiore a quella dei reagenti e dei prodotti e la differenza fra il livello
energetico del complesso e quello dei reagenti è l’energia di attivazione E
della reazione. Fig.5.1 Teoria dello stato di transizione
86
87
87
88
Esempio n. 5.1
Per la reazione A B + C è stata misurata la costante cinetica a varie
temperature. I risultati sono riportati nella seguente tabella:
Soluzione
K dipende dalla temperatura secondo la legge di Arrhenius (Eq. 5.15). Effettuando il loratimo del I
e II membro si ha:
(E1.1)
che indica una dipendenza lineare del ln(k) da 1/T con pendenza –E/R.
Pertanto si possono correlare con una retta le variabili ln(k) ed 1/T e ricavare l’energia di
attivazione E dalla pendenza.
La pendenza che si ricava dal fitting è –E/R = -1.461x104. Pertanto l’energia di attivazione
risulta E = 2.903x104 cal/mole [R = 1.987 cal/(mole.K)].
88