Quando si parla di Calisthenics, sempre più persone appassionate di allenamento riconoscono questa
realtà. Chi non ne ha mai sentito parlare, è molto probabile che veda qualche video sui social media,
oppure che scendendo di casa ed entrando al parco più vicino, trovi qualcuno che si allena con solo una
sbarra e delle parallele.
Questa disciplina di allenamento a corpo libero accosta il concetto di bellezza “Kalos” al concetto di forza
“Sthenos” e si può praticare quasi ovunque. Il Calisthenics, infatti, per essere praticato, richiede pochissima
attrezzatura.
Di fronte a tanta versatilità, molte persone hanno deciso di mettersi in gioco e integrare esercizi a corpo
libero nei loro allenamenti. La qualità principale del Calishtenics è la possibilità di adattarsi al livello atletico
di chi lo pratica, tramite progressioni e regressioni che rendono un esercizio più facile o più difficile.
A differenza del classico allenamento dei pesi, dove il carico viene gestito aumentando o diminuendo i kg
sul bilanciere, quando ci si allena a corpo libero bisogna giocare con angoli e leve progressivamente più
sfidanti, con varianti di esercizi mono-arto (come ad esempio lo squat con una sola gamba) e, solo dopo
aver raggiunto un certo livello di preparazione, applicare le zavorre ad alcuni esercizi.
A chi vuole cominciare Calishtenics, è bene trasmettere l’importanza delle basi, ovvero i movimenti da cui
iniziare affinché il corpo si condizioni e non vi sia il rischio di incorrere in fastidiosi dolori articolari.
Prevenire è meglio che curare, e allenandosi con metodo si è già a metà dell’opera.
Gli esercizi base proposti in questo articolo sono 5: gli Australian pull up, i dip facilitati, gli affondi, la
barchetta, l’arch body.
BARCHETTA
Questo esercizio insegna a reclutare bene gli addominali in vista di skills più complesse. Si parte da sdraiati
a terra, si sollevano le spalle e poi infine i piedi. Lo sguardo è verso l’alto e avanti a 45°.
Per rendere più complicato l’esercizio si può distendere una gamba avanti, poi entrambe tenendole aperte
e infine tutte e due. Ciò significa giocare con le leve progressivamente più sfavorevoli.
Questo esercizio potenzia la catena posteriore, creando maggior equilibrio nel corpo. Bisogna percepire il
lavoro nella parte medio-alta della schiena e dietro alle gambe, per arrivare a questa percezione è
consigliato rivolgere i talloni in fuori e premere con il bacino contro il pavimento. Il collo va mantenuto
neutro.
Oltre ad essere utile nel Calisthenics, l’arch body risulta una vera e propria medicina per chiunque svolga un
lavoro sedentario in cui si passa molto tempo seduti.
Questo esercizio permette di stimolare le gambe e l’equilibrio in alternativa al classico squat a corpo libero.
Per aiutarti, puoi guardare un punto fisso per terra due metri davanti a te mentre fai il movimento.
Si possono svolgere una gamba per volta, alternati sul posto (come in foto), oppure alternati in camminata,
rendendoli leggermente più difficili.
AUSTRALIAN PULL UP
Questo esercizio permette di potenziare i muscoli della schiena e delle braccia in vista delle trazioni alla
sbarra. Si può eseguire anche agli anelli o al trx. In foto è rappresentata la versione con la presa prona, si
può anche fare l’esercizio con la presa supina e in tal caso verrà stimolato maggiormente il bicipite. È
consigliato variare periodicamente la presa in modo da condizionare bene l’articolazione del gomito.
DIP
Questo esercizio potenzia i muscoli di “spinta” (tricipiti, pettorali, deltoidi) e rappresenta una buona
alternativa al classico piegamento sulle braccia. Con le ginocchia piegate è più semplice.
Un buon assetto posturale durante gli esercizi aiuta a tenere lontani gli infortuni. Per questo motivo, negli
ultimi due esercizi è consigliato mantenere le scapole come nella foto, ovvero retratte e depresse, in modo
da mettere in sicurezza la spalla durante i movimenti. Con il termine “retratte” si intende “vicine tra loro”,
mentre con il termine “depresse”, si intende “abbassate, lontane dalle orecchie”.
Buona pratica!