Atto I
La Mascherina di un cinema abbandonato presenta il film della serata con la
canzone Science Fiction/Double Feature in cui fantasmi mascherati fanno il
coro.
Dopo aver assistito al matrimonio tra Ralph Hapshatt e Betty Munroe, Brad
Majors confessa il suo amore a Janet Weiss cantando Dammit, Janet!, e
fidanzandosi così ufficialmente. Appare poi il narratore per spiegare che Brad e
Janet stanno lasciando Denton per far visita al Dr. Everett Scott, il loro
ex-insegnante di scienze, guidando nel mezzo di un temporale. Durante tale
viaggio uno pneumatico si sgonfia e sono costretti a camminare in mezzo alla
pioggia per chiedere un telefono in un vecchio castello (Over at the
Frankenstein Place).
Qui Frank rivela la sua creazione, un ragazzo biondo ed Atletico di nome Rocky
Horror, che viene fatto rivivere. Nel mentre, da un freezer esce Eddie, ridotto
ad uno zombie dall'asportazione di mezzo cervello (impiantato su Rocky), che
danneggia il laboratorio fino a quando Frank riesce a richiuderlo nuovamente
nel freezer uccidendolo con un'ascia. Frank rivela a Rocky di aver avuto una
forte relazione intellettuale con Eddie, ma di preferire lui perché più atletico,
oltre ad avere comunque metà cervello di Eddie. Brad and Janet, sconvolti,
vengono accompagnati in due camera separate per la notte.
Atto II
In camera sua, Janet riceve delle avances da Brad ma poi si accorge che in
realtà è Frank travestito. Dapprima riluttante, Janet si lascia convincere da
Frank che il piacere non è un crimine, e i due ricominciano ad amoreggiare.
Subito dopo, Brad fa l'amore con Janet ma poi scopre che si tratta nuovamente
di Frank travestito. I due sono interrotti da Riff Raff che compare su un monitor
e comunica che Rocky è scappato.
Janet cerca Brad nel laboratorio, ma trova Rocky che si sta nascondendo; vede
su un monitor Brad a letto con Frank e seduce Rocky (Touch-a, Touch-a,
Touch-a, Touch Me). Il resto del gruppo cerca Rocky attraverso i vari monitor
scoprendo Janet con lui, il che ferisce molto Brad (Once in a While).
Lo show viene interrotto da Riff Raff e Magenta che entrano vestiti in tute
spaziali e con armi a raggi; Riff Raff dichiara di aver preso il comando e di voler
riportare gli alieni sul proprio pianeta (Transit Beam). Frank dichiara di voler
rimanere sulla Terra a fare sesso con gli umani (I'm going home), ma Riff Raff
uccide lui, Columbia e Rocky e quindi ordina a Brad, Janet, ed al dottor Scott di
andarsene. I tre lasciano il castello mentre Riff Raff e Magenta esprimono la
loro felicità nel tornare a casa ballando ancora il "Time Warp" con i loro amici
Transilvani (Spaceship).
Brad e Janet guardano il castello sparire in cielo, confusi a causa delle loro
avventure sessuali (Super Heroes). Il Narratore conclude la sua storia con la
frase "e strisciando sulla superficie del pianeta, insetti detti "razza umana",
persi nel tempo, nello spazio e nel significato".
Nascono prima le canzoni e poi, pian piano, qualche dialogo. L'idea iniziale è
quella di scrivere un'opera rock che divertisse tutti, grandi e bambini,
soprattutto doveva essere uno spettacolo che lui per primo avrebbe voluto
vedere.
Fa ascoltare loro alcuni brani della sua 'creatura' e...è fatta! Tutti ne rimangono
molto colpiti, Hartley inizia a lavorare su alcuni arrangiamenti, il titolo viene
cambiato prima in "The Rocky Hor-roar Show" e successivamente nel definitivo
"The Rocky Horror Show".
Per il ruolo del nostro dolce travestito 'rubò' alcuni gesti tipici di Liza Minnelli e
si tinse i capelli di biondo (in origine avrebbero dovuto essere blu).
Laura Campbell, poi divenuta Little Nell, lavorava come barista in un ristorante
non lontano e ballava il tip tap per i clienti.
Una giovane attrice irlandese dai capelli rossi vestì quelli - succinti - di Magenta:
Patricia Quinn.
Richard O'Brien avrebbe voluto interpretare il ruolo del rockettaro Eddie, ma
Sharman gli suggerì invece di far proprio il ruolo del subdolo maggiordomo
gobbo Riff Raff…e così fu.
Anche il nuovo anno inizia bene, nel gennaio del 1974 al Rocky viene assegnato
l'Evening Standard Drama, Opera & Ballet Award come miglior musical.
Il 21 marzo 1974 The Rocky Horror Show debutta al Roxy Theatre sul
celeberrimo Sunset Boulevard di Hollywood.
Mick Jagger, leader dei Rolling Stones che pochi anni andò vicino ad
interpretare Alex in Arancia meccanica di Stanley Kubrick, espresse il suo
interesse per dare corpo al protagonista Frank N. Furter, ma gli venne preferito
Tim Curry alla prima esperienza cinematografica. Gli unici attori teatrali a non
arrivare sul grande schermo furono così Rayner Bourton che aveva interpretato
Rocky; Christopher Malcolm (Aberdeen, 19 agosto 1946 – Londra, 15 febbraio
2014) e Julie Covington (Londra, 11 settembre 1947) che, nei panni di Brad
Majors e Janet Weiss, vennero sostituiti dai giovani attori che avevano seguito
con entusiasmo le prime statunitensi del musical, ovvero Barry Bostwick (San
Mateo, 24 febbraio 1945), che superò la concorrenza di Steve Martin, e Susan
Abigail Tomalin (New York, 4 ottobre 1946) che aveva assunto il cognome del
marito Chris ed era ormai nota come Susan Sarandon.
“Il più bel musical rock della storia del cinema, un sublime concentrato di
cultura camp, kitch, irriverente e genialmente pop” (Mereghetti). Un cult
inossidabile che uscì in Italia il 31 agosto 1975, ma non fu mai doppiato.
Senza un attimo di tregua, appena finite le riprese del film, lo show fa ritorno
negli Stati Uniti ed il 10 marzo 1975 debutta a New York al The Belasco Theatre.
Mentre in patria e negli States viene distribuito nelle sale e fa subito flop "The
Rocky Horror Picture Show", lo show teatrale continua a godere di ottima
salute e a riempire i teatri
Il Rocky è ormai divenuto una moda, viene tradotto in moltissime lingue, dal
norvegese allo spagnolo. Numerosi film (uno su tutti: "Fame – Saranno
Famosi") citano il Rocky, in tv abbondano le parodie (perfino a "Saturday Night
Live" ed al "Muppet Show" si è parlato di Rocky) e i personaggi famosi fanno a
gara per interpretare uno dei ruoli principali.
Gary Glitter è fra i primi a cimentarsi nei panni del nostro amato Dottor Furter e
incide anche un disco; lo imitano, in anni più recenti Christopher Lee
(narratore), Brian May (Eddie), Robbie Williams (Rocky), Anthony Head (Frank),
Sebastian Bach (Riff Raff), Luke Perry (Brad), ...perfino Russel Crow prima di
diventare "Il Gladiatore" si è esibito sulla sedia a rotelle del Dott. Scott!
Nel 1984 The Rocky Horror Show arriva per la prima volta anche in Italia. Vi farà
ritorno nel 1992, al Teatro Lirico di Milano con una innovativa scenografia fatta
di giochi di luce e laser show.
● Elio e le Storie Tese ne utilizzano la musica per la sigla di "Mai Dire Goal",
Tuttavia non mancarono e non mancano gli attacchi e le critiche per le scene di
travestitismo e per le smaccate allusioni sessuali.
Rex Reed, affermato critico del “The New York Observer”, scrisse che The Rocky
Horror Picture Show era “solo per omosessuali”.
Ronald Reagan cercò si sbarazzarsi del film. Anche la stessa Fox, sempre più
repubblicana, provò a disfarsene. Fortunatamente senza successo anche
perché parallelamente altri critici avevano visto nel film “un serio documento
sociale”.
The Rocky Horror Picture Show fu una fusione perfetta tra musical,
fantascienza e B-movie, in cui l’arte, la cultura del novecento e la storia del
cinema sono immerse in un trionfo del kitsch della camp art. Lo scenografo
Brian Thomson (Sydney, 5 gennaio 1946) era da poco stato in Italia e riempì il
set di riferimenti all’arte: dalla creazione di Michelangelo alla Gioconda di
Leonardo passando per il David il cui fallo venne ricostruito e ingrandito. Ma ad
arricchire il set della pellicola figurano anche la Venere di Milo con una candela
sul capo, il Discobolo senza testa, “La madre” di James Whistler e “American
Gothic” del pittore Grant Wood.
I due sono protagonisti anche della successiva “Over at the Frankenstein Place”
che segna l’arrivo al castello, canzone attaccata per il riferimento di Riff Raff alla
morfina.
Il quarto brano è il più famoso del musical e dell’album omonimo, “The Time
Warp” una ballo corale, trascinante, utilizzato ancora oggi nei flash mob di
tutto il mondo. In parte ispirato al ballo dei gangster del film Tirate sul pianista
di François Truffaut (che influenzò anche Tatantino per Pulp Fiction), in Italia
venne rifatto da Elio e le storie tese come sigla della trasmissione “Mai dire
gol”.
The Rocky Horror Picture Show nel 2005 è stato inserito nel National Film
Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America, insieme, tra
gli altri, a The cameraman (1928) di Buster Keaton.
Infine nel 2016 a Fox ha prodotto un remake diretto da Kenny Ortega, The
Rocky Horror Picture Show: Let’s Do the Time Warp Again con Tim Curry nella
parte del narratore. Imparagonabile.
The Rocky Horror Picture Show, ad oltre quarant’anni dalla sua uscita, continua
a far discutere i benpensati. Visto come una minaccia o un invito, il capolavoro
di O’Brian e Sharman rimane semplicemente un bellissimo sogno sulla
liberazione sessuale.