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1) Socrate venne accusato di corrompere i giovani convincendoli del falso e

rovinarli moralmente. Socrate si difende dicendo che non ha mai voluto educare
dicendo di non avere nulla da insegnare. Non essendo un sofista non si è mai
voluto far pagare per il suo insegnamento e non ha mai voluto insegnare la virtù
politica e Socrate afferma che molto spesso sono proprio i figli dei più ricchi che
vogliono frequentarlo per loro scelta trovando persone che sono convinte di
sapere qualcosa ma sanno poco o nulla arrabbiandosi con Socrate e non con
loro stessi accusando Socrate di corrompere i giovani. Nel caso invece, in cui
Socrate avesse corrotto i giovani sarebbe stato involontario e in questo caso
dovrebbe essere corretto per l’errore fatto.
2) L’origine dell’accusa deriva dalla deposizione intesa come una vera e propria
denuncia da parte dei suoi diffamatori.
3) Socrate è venuto in odio da molti perché ricerca la verità e non si fa
condizionare, invitando gli altri a fare lo stesso; viene processato infatti per non
farsi coinvolgere negli intrighi politici con una duplice accusa: rovinare i giovani
e l’accusa di empietà, però entrambi sono solo pretesti.
4) Socrate afferma che la sua sapienza si tratta di una sapienza umana
5) Socrate nei confronti di Atene ritiene di avere un vitalizio, dedicando la sua vita
al servizio del dio per la città, trascurando i suoi affari rimanendo in povertà per
il bene della città, Socrate espone le sue idee affermando che il suo servizio sia
fondamentale alla società perché la indirizza nella giusta via invitando ognuno a
prendersi cura della propria anima; invita il popolo a ricercare la propria
ricchezza interiore. Socrate è convinto che condannandolo a morte i cittadini
ateniesi facciano del male a loro stessi poiché chi non si cura della propria
anima scivola nel vizio e si danneggia. Lui infatti si sente incaricato di stimolare
le persone paragonandosi a un tafano.
6) Socrate non voleva esercitare un ruolo attivo nella politica ateniese perché non
voleva far parte di intrighi politici; era convinto che l’attività politica fosse
subordinata alla giustizia. Per lui era più importante dedicarsi alla ricerca e al
dialogo, indagando la virtù umana ovvero l’eccellenza, e dedicandosi alla ricerca
della verità.
7) Socrate rifiuta la possibilità dell’esilio perché significherebbe fare un oltraggio a
dio e costretto a rinunciare alla ricerca e al dialogo. Condannato all’esilio
passando di città in città sarebbe stato cacciato da ogni parte, cosciente del fatto
che in qualsiasi posto i giovani sarebbero venuti ad ascoltarlo come ad Atene e
mandandoli via perché costretto a non poter dialogare, convincerebbero i più
anziani o familiari a espellerlo anche da quella città. Per Socrate chi subisce
un’ingiustizia al contrario di chi la commette, non è danneggiato poiché la sua
virtù è integra.
8) Socrate non cerca di muovere a pietà l’assemblea perché significherebbe
dichiarare il falso, ammettendo di essere colpevole commettendo un’ingiustizia
considerata peggio della morte.
9) Socrate crede di non avere nulla da temere poiché è cosciente della sua
immortalità dell’anima e dell’integrità della sua virtù. Socrate sceglie la morte
accettando la volontà del daimonion che non lo ha fermato nel parlare in modo
tale da difendere la giustizia anche a costo della vita facendolo agire secondo ciò
che è davvero bene per lui.

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