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La Didattica Mentalista
nell’apprendimento
musicale
Carla Barbara Coppi
del gruppo ottimizzando tempi, strategie e direttamente sul piano auditivo saltando il
risultati. passaggio intermedio delle immagini.
Nell’insegnamento musicale non possono La consapevolezza del proprio stile di
essere trascurati alcuni elementi di fondo: il apprendimento assume dunque
linguaggio musicale si articola su strutture un’importanza fondamentale per poter
complesse che procedono compiere i “gesti mentali” che offrono
contemporaneamente in senso orizzontale all’individuo la possibilità di ricevere dal
(melodia), verticale (armonia) e secondo mondo quelle acquisizioni che, fino a quel
un’impalcatura ritmica, soggetta a momento, considerava inaccessibili.
variazioni.
Ecco come la Didattica Mentalista spiega Orecchio musicale ma non solo
lo sviluppo percettivo-auditivo: per i Pietro Sacchelli spiega perché i soggetti
soggetti auditivi il passaggio dalla con difetti d'intonazione non
percezione all’evocazione corrispondente necessariamente sono privi di attitudine. La
avviene in modo diretto (dall’ascoltato al mancata riproduzione corretta di un suono
risentito) e in linea con l’utilizzo della attraverso il canto è generalmente presente
propria madrelingua pedagogica. nei soggetti visivi. Tuttavia esistono auditivi
Generalmente i soggetti auditivi sono in poco intonati che non riescono ad evocare in
grado di cogliere anche aspetti secondari dei terza persona andando dal modello a sé e
fenomeni sonori percepiti, che riescono a prendendo quindi la fonte percettiva come
riprodurre fedelmente in modo spontaneo. punto di riferimento. Essi cantano in prima
Al contrario i soggetti auditivi “deboli” persona, cioè vanno da sé al modello, quindi
incontrano difficoltà nel riascoltare nella partono dalla propria voce per adattarla in
mente gli stimoli sonori ricevuti: in tal caso modo personale al modello sonoro
essi si trovano ad operare mentalmente prescelto. Naturalmente è auspicabile che il
comparazioni tra evocati prima di poter maestro di musica sappia individuare la
restituire fedelmente l’oggetto percepito. madrelingua pedagogica dei propri alunni
Ancora più complesso è il processo e, dopo averli resi consapevoli delle corrette
mentale che si attiva nei soggetti visivi: essi dinamiche mentali, li avvii ad un costante
devono decodificare il linguaggio auditivo esercizio, spostando la loro azione evocativa
traducendolo in immagini (dall’ascoltato al primaria da sé al modello, favorendo il
rivisto). Successivamente potranno associare passaggio dalla prima alla terza persona. 13
immagini mentali e suoni (dal rivisto al In musica le evocazioni mentali
risentito) col progetto di ricercarli nella spontanee accadono spesso contro la nostra
mente e riascoltarli. Soltanto un costante volontà: quante volte siamo tormentati da
esercizio consentirà loro di evocare un motivetto che improvvisamente ci
Note
1
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, 2012, Annali della Pubblica istruzione, numero speciale, Le Monnier, pag. 58
2
Delalande F. (2011), La musica è un gioco da bambini, Milano, Ed. Franco Angeli, pagg. 24-26
3
Delalande F., (2011) op.cit.
4
Willems E. (1990), L'orecchio musicale, Padova, Ed. Zanibon
5
Leopardo C.E. (giugno 2010), Lo sviluppo dell’intonazione: uno studio a Buenos Aires”, dalla rivista Musica Domani, Torino, EDT, pag. 35
6
Sacchelli P. (2001), Il metodo metacognitivo della Gestione Mentale. Il pensiero di A. de la Garanderie, Bologna, Ed. Pendragon, 2001, pag.
17-18
Sacchelli, P. (2005), Prevenire e risolvere le difficoltà ortografiche, Roma, Ed. Anicia
Coppi C.B. (2014), Didattica Mentalista Applicata e Musica, Roma, Gruppo Editoriale L'Espresso
Scarantino C., Antonietti A. (gennatio-febbraio 2012), Creatività e metacognizione, in “Psicologia e scuola”, pag. 24
7
De la Garanderie A. (1991), I profili pedagogici. Scoprire le attitudini scolastiche, Firenze, La nuova Italia, pag. 1
De La Garanderie A. (2013), Critica della ragione pedagogica, Verona, Ed. QuiEdit
De La Garanderie A. (2003), I mezzi dell’apprendimento e il dialogo con l’alunno, Trento, Ed. Erikson
AA.VV. (1996), La pratica pedagogia della Gestione Mentale, Tirrenia (PI), Ed. Del Cerro
8
De La Garanderie A. (1991) op. cit. pag.1
9
De la Garanderie A. (1991), op. cit.
10
idem, pag. 134
11
Sacchelli P. (2005) op. cit.
12
Corti F. (gennaio--aprile2006), Vocalità corale: Bilancio prospettivo di un direttore di coro, dalla rivista Diapason,
anno XIX n.62, pag. 8
13
Sacchelli P. (2001), op. cit., pag. 135
14
Schumann R. (1992), Regole di vita per il musicista, Firenze, Ed. Pizzicato, pagg. 5, 7