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Conservazione e fertilità del suolo, i cambiamenti climatici e la protezione del paesaggio

CRA, Roma, 4-5 dicembre 2008

Riqualificazione ambientale
mediante l’impiego di pioppi spontanei.
Vietto Lorenzo, Chiarabaglio Pier Mario, Nervo Giuseppe
CRA – Unità di ricerca per le Produzioni Legnose fuori Foresta (PLF)
Str. Frassineto, 35 – Casale Monferrato (AL)
Introduzione
Nell’ultimo decennio, in seguito ad una maggiore sensibilità verso le problematiche inerenti la
difesa del suolo e del territorio in genere, è notevolmente cresciuto l’interesse nei confronti della
riqualificazione ambientale e,. soprattutto nelle aree fluviali di pianura, L’attenzione verso le
attività di recupero ambientale e di riqualificazione fluviale ha fatto sì che alcune salicacee
spontanee abbiano pioppo nero (Populus nigra L.) e pioppo bianco (Populus alba L.) hanno
acquisito un’importanza rilevante anche in un settore diverso da quello più tradizionale della
produzione legnosa. Il pioppo nero (Populus nigra L.) e il pioppo bianco (Populus alba L.) sono
specie autoctone tipicamente pioniere che, soprattutto nelle aree fluviali di pianura, rivestono
un’importanza primaria. Caratterizzate da spiccata eliofilia ed elevata plasticità sono in grado di
colonizzare i greti che la dinamica fluviale rende disponibili e di affermarsi anche sui suoli più
detritici e poveri dove, frequentemente, si ritrovano in associazione ai salici. L’intenso sfruttamento
del territorio a vantaggio delle attività agricole e industriali , oltre che eventi idrologici estremi quali
siccità e inondazioni, hanno profondamente alterato la dinamica gli ecosistemi fluvialei,
provocando una drastica riduzione degli habitat tipici di alcune specie come, in particolare, P.
nigra. Questa sta diventando rara specie è ormai sporadica in Italia e rara in molti Paesi europei
dove, allo stato spontaneo, si ritrova generalmente solo più come individui isolati o in formazioni
di modesta entità; per questi motivi è stata inserita recentemente nelle liste rosse dei taxa minacciati
redatte dall’International Union for Conservation of Nature and Natural Resources (IUCN 2007).

Risultati e conclusioni
Il CRA-Unità di ricerca per le produzioni legnose fuori foresta (PLF) gestisce ampie banche di
germoplasma di pioppo e salice che, oltre al tradizionale impiego nei programmi di “breeding”,
possono essere vengono utilizzate per la produzione di materiale vivaistico qualificato da impiegare
negli interventi di riqualificazione ambientale.
In collaborazione con alcuni parchi fluviali come Iil Parco Fluviale del Po e dell’Orba ed il Parco
Oglio Sud, sono stati realizzati numerosi interventi pilota finalizzati, a seconda del contesto e delle
problematiche da risolvere, alla creazione di ecosistemi umidi, al recupero da aree interessate da
attività estrattiva, a riconvertire aree agricole golenali soggette a frequenti fenomeni erosivi, ad
aumentare la capacità auto depurativa delle fasce fluviali (buffer strips), a ricreare corridoi biologici
ecologiciricollegando tra loro ambienti naturali frammentati, a creare aree per la fruizione turistico-
didattica e, non ultimo, a contribuire al reinserimento di alcune specie arboree (P. nigra in
particolare) e arbustive negli ambienti naturali di origine.
Gli interventi finora realizzati hanno interessato una superficie di oltre 100 ettari ed hanno
evidenziato come, pur operando frequentemente in condizioni difficili, il pioppo nero e il pioppo
bianco possono essere validamente impiegati per ottenere, in tempi relativamente brevi, una
copertura arborea in grado di creare condizioni idonee favorevoli per l’affermazione delle specie
più definitive (frassini, olmi, ontani, aceri, querce), favorire le successioni vegetazionali naturali e
accelerare l’evoluzione dell’area recuperata verso il climax. In contesti fluviali caratterizzati da
condizioni favorevoli al rinnovamento spontaneo di specie tipicamente eliofile e pioniere come il
pioppo nero (suoli umidi con orizzonte minerale esposto), la riqualificazione fluviale può
contribuire efficacemente alla conservazione della specie e della biodiversità tipica degli ecosistemi
acquatici. Ricorrendo all’impiego di genotipi geneticamente differenziati è stato infatti possibile
avviare una conservazione di tipo dinamico ricreando artificialmente in-situ delle unità di
conservazione genetica che, a maturità, attraverso la riproduzione naturale, potranno consentire
l’adattamento della specie a modificazioni ambientali e favorire, attraverso la disseminazione
spontanea, la ricolonizzazione dei greti fluviali.

Prospettive
La carenza (quasi totale assenza) di materiale vivaistico idoneo presso il comparto vivaistico privato
è attualmente uno dei limiti principali per la realizzazione di progetti di recupero ambientale, non
solo in ambito regionale o nazionale, ma anche a livello europeo. L’interesse nei confronti delle
attività di riqualificazione è in costante aumento. In questo campo, al fine di non favorire provocare
ulteriori perdite di variabilità genetica nei popolamenti naturali oltre che per contenere i rischi di
tipo epidemiologico, è opportuno ricorrere all’impiego di individui di pioppo di sicura origine e
identità oltre che geneticamente diversificati. Al momento solo il CRA-PLF è potenzialmente in
grado di garantire una produzione vivaistica qualificata. Il completamento Purtroppo la carenza
(assenza) di materiale vivaistico idoneo presso il comparto vivaistico privato è attualmente uno dei
limiti principali per la realizzazione di progetti di recupero in campo ambientale, non solo in ambito
regionale o nazionale, ma anche a livello europeo. La realizzazione di una base conoscitiva di tipo
inventariale a livello europeo inerente i popolamenti e genotipi spontanei delle specie autoctone di
pioppo consentirebbe sia , oltre ad di avviare un’opera di conservazione di tipo sistematico sia, di
creare riserve genetiche strategiche per il settore vivaistico. Al momento solo il CRA-PLF, grazie
alle raccolte effettuate in Italia in passato, è potenzialmente in grado di garantire una produzione
vivaistica qualificata. Inoltre, la costituzione e lL’iscrizione al RNCF di varietà multiclonali di P.
nigra e P. alba, già possibile con il materiale genetico disponibile nelle banche di germoplasma
esistenti, potrebbe essere un primo valido contributo alla soluzione del problema.

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