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La versione da lui raccontata:

Nacqui da mia madre, che quella partì che io ancora non la vedevo. Mio padre mi raccontava che era
andata assieme a tutte le donne alla ricerca delle cose più belle.

Sono cresciuto nella foresta di…. Hahahha ragazzo, non te lo svelerò mai. Fatti i fatti tuoi. In quella foresta
del vattalepesca, sono cresciuto come cresce ogni creatura del mondo, mangiando, pisciando e cagando.

Qualche volta ho pure studiato e lavorato (L’ultima parola sbiascicata e poco chiara).

C’era un Elfo dei boschi un po’ strano, se ne stava sempre sopra un albero a scrivere e leggere, stava
sempre da solo. Un giorno siccome che mi oscurava il sole, gli ho tirato una pietra, abbiamo litigato e l’ho
picchiato.

Quando se ne è andato dalla zona tutto storto, perché io quando picchio non faccio sconti, si è perfino
scordato il suo tomo.

Gli ho dato una letta, e per carità tutti segni strani, non si capiva nulla che mi veniva il mal di testa solo a
pensarci. Allora siccome che io sono di buon cuore, ho deciso di riportaglielo per magari picchiarlo di
nuovo.

Quando sono arrivato al suo villaggio, c’era un casino pazzesco, quelli dei boschi erano stati attaccati da
orchi, molti di loro erano già schiattati, poi uno enorme me lo sono ritrovato davanti, aveva tutte due le
braccia alzate e teneva un diamine di martello due volte più grande di me.

Ovviamente non avevo paura, avrei cominciato a picchiarlo dal basso, fino ad arrivargli sul capo, ci avrei
messo di più ma era solo questione di tempo.

Ma quel pestifero elfo mi rese le cose semplici, gridò una frase, e dalle sue mani un getto di fuoco ha
investito le chiappe dell’orco.

Hahaha porca trota saltava come una gazzella che ha preso un calcio nei coglioni.

Da quel giorno decisi di diventare amico di quell’elfo, così tanto per picchiarlo di tanto in tanto. Mi insegnò
qualche trucchetto e cominciai a praticare magia.

(Poi si fa ombroso) un giorno gli sfilai un libro che si teneva gelosamente, ormai riuscivo a leggerli, ma
quello era davvero tosto. Ero nel mio villaggio, in assoluta contemplazione quando ho pronunciato quelle
parole.

Ho sentito la mia pelle ardere, ma non di dolore, ma di potere. Poi sentivo quell’energia provenire da ogni
cosa, e si ficcava dentro di me, ne ero sempre più pieno,pieno da far male. Il ronzio nelle orecchie mi ha
stordito da farmi piegare su me stesso.

Quando mi sono ripreso, immagino due giorni dopo, gran parte del mio villaggio era andato bruciato,
come gran parte degli abitanti anche.

E ci credete? Se la sono presa con me. Neanche l’elfo mi ha più parlato, prima che lo picchiassi per l’ultima
volta.

(fa spallucce) Allora ho deciso di imparare ad usare la magia e mi sono messo a studiare seriamente nel
conclave che si chiama come il mio villaggio “Fatti i fatti tuoi”
Gli anni sono passati, tanti ricordi sono andati persi e credetemi nella mia lunga vita, sono tante tante le
cose ho affrontato.

Giro il mondo e me la godo, con la speranza di ritrovare qualcuno dei miei ricordi.

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