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4 - SENZA ORIGINE

In questo capitolo viene definita la struttura del VUOTO e del suo essere nello svolgersi della
realtà.

Tra due eventi non esiste una soluzione di continuità e la realtà deve essere vista come una
successione di stati di equilibrio senza inizio, senza fine e dotati di esistenza istantanea.

Questo equilibrio è presente anche negli stati viventi e si manifesta come armonia nella situazione
presente, ossia in quella in cui la coscienza si trova in un certo istante.

La totalità che ci circonda ha origine da se stessa in una forma che noi possiamo definire solo con
un termine che induce lo STUPORE-TERRORE che si ha di fronte all’ignoto.

Ogni stato non armonico contraddice la FORMA ABISSALE (originale) nel suo espandersi verso
il tutto.

Per questo è necessario accogliere in sé la continuità presente man mano che si formano gli eventi.

In ogni evento è insita la potenza delle immagini e la coscienza tende ad assegnarsene una per poter
arrivare ad avere esperienza di ciò che accade; questo è detto ATTACCAMENTO.

L’azione forma l’esperienza, il carattere è la conseguenza delle esperienze; occorre porre attenzione
alle esperienze a cui sottoponiamo la nostra coscienza.

Procedere nella conoscenza è possibile solo a colui che sa mutare le proprie forme interiori in
armonia con gli accadimenti, per ottenere questo il METODO è essenziale; senza il metodo non si
forma il carattere, non si fa esperienza.

Il segreto nella sua forma più pura è nell’armonia tra l’azione necessaria dotata di esperienza e
l’azione di CONOSCENZA che compete all’abissale:

TU NON AGISCI LUI AGISCE.

TU AGISCI LUI NON AGISCE.

IN ESSENZA UNO AGISCE.

In questo procedere non sono ammesse interruzioni, ovvero momenti di sospensione della
coscienza.

Tutto è continuo.

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