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Relazione sugli urti unidimensionali

Anna Palladino

SG3 - DIETI (MIS-Z)

▪ Richiami teorici
Per urto si intende l'interazione tra due particelle o due corpi estesi che si esplica attraverso forze di tipo impulsivo
in un tempo trascurabile rispetto ai tempi tipici di osservazione del moto, prima e dopo tale interazione.
Una forza si dice impulsiva quando agisce per un tempo brevissimo ed è molto più intensa
di tutte le altre forze in gioco.
L'applicazione del principio di conservazione della quantità di moto si presta in modo caratteristico quando avviene
una collisione tra due corpi rigidi in assenza di forze esterne (sistema isolato). Durante un urto due corpi che
collidono, si comportano come un sistema isolato: la loro quantità di moto si conserva.
Se, durante la collisione, oltre alla quantità di moto si conserva anche l'energia totale, si ha un urto elastico. In
questo caso, le velocità finali valgono:

Invece, un urto si definisce anelastico se non si verifica la conservazione dell'energia cinetica. Un caso particolare di
questa eventualità è un urto completamente anelastico, quando i due corpi in seguito alla collisone restano solidali e
procedono alla stessa velocità finale (la velocità del centro di massa).
In un urto completamente anelastico si ha la sola conservazione della quantità di moto.

▪ Procedimento
Questa relazione ha lo scopo di verificare le proprietà degli urti elastici e anelastici unidimensionali, utilizzando un
simulatore ideato dall’Università del Colorado a Boulder (da cui è possibile accedere tramite il seguente link
https://phet.colorado.edu/sims/html/collision-lab/latest/collision-lab_it.html ). In particolare, valuteremo
determinate casistiche relative alle masse dei corpi e all’elasticità dell’urto, facendo le opportune considerazioni in
termini di velocità, quantità di moto ed energia cinetica.

▪ Dati sperimentali
Analizziamo i tre casi che possono verificarsi durante un urto elastico tra due sfere :

▪ 1º caso  𝑚1 = 𝑚2
𝒗𝒆𝒍𝒐𝒄𝒊𝒕à 𝒗𝒆𝒍𝒐𝒄𝒊𝒕à 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒊𝒕à 𝒅𝒊 𝒎𝒐𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒊𝒕à 𝒅𝒊 𝒎𝒐𝒕𝒐 𝒆𝒏𝒆𝒓𝒈𝒊𝒂 𝒄𝒊𝒏𝒆𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒆𝒏𝒆𝒓𝒈𝒊𝒂 𝒄𝒊𝒏𝒆𝒕𝒊𝒄𝒂
𝒎𝒂𝒔𝒔𝒂 (𝒎)
𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 (𝒗𝟎 ) 𝒇𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 (𝒗𝒇 ) 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 (𝒑𝟎 ) 𝒇𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 (𝒑𝒇 ) 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 (𝑲𝟎 ) 𝒇𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 (𝑲𝒇 )

0,50 kg -1.00 m/s -0.50 m/s 0,50 kg m/s -0,25 kg m/s 0,31 J 0,31 J

0,50 kg 0,50 m/s 1.00 m/s -0,25 kg m/s 0,50 kg m/s

a) prima dell’urto

b) dopo l’urto

▪ 2º caso  𝑚1 > 𝑚2

𝒗𝒆𝒍𝒐𝒄𝒊𝒕à 𝒗𝒆𝒍𝒐𝒄𝒊𝒕à 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒊𝒕à 𝒅𝒊 𝒎𝒐𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒊𝒕à 𝒅𝒊 𝒎𝒐𝒕𝒐 𝒆𝒏𝒆𝒓𝒈𝒊𝒂 𝒄𝒊𝒏𝒆𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒆𝒏𝒆𝒓𝒈𝒊𝒂 𝒄𝒊𝒏𝒆𝒕𝒊𝒄𝒂
𝒎𝒂𝒔𝒔𝒂 (𝒎)
𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 (𝒗𝟎 ) 𝒇𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 (𝒗𝒇 ) 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 (𝒑𝟎 ) 𝒇𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 (𝒑𝒇 ) 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 (𝑲𝟎 ) 𝒇𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 (𝑲𝒇 )

1,50 kg 1,00 m/s 0,50 m/s 1,50 kg m/s 0,75 kg m/s 0,75 J 0,75 J

0,50 kg 0 m/s 1,50 m/s 0 kg m/s 0,75 kg m/s


a) prima dell’urto

b) dopo l’urto

▪ 3º caso  𝑚1 < 𝑚2

𝒗𝒆𝒍𝒐𝒄𝒊𝒕à 𝒗𝒆𝒍𝒐𝒄𝒊𝒕à 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒊𝒕à 𝒅𝒊 𝒎𝒐𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒊𝒕à 𝒅𝒊 𝒎𝒐𝒕𝒐 𝒆𝒏𝒆𝒓𝒈𝒊𝒂 𝒄𝒊𝒏𝒆𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒆𝒏𝒆𝒓𝒈𝒊𝒂 𝒄𝒊𝒏𝒆𝒕𝒊𝒄𝒂
𝒎𝒂𝒔𝒔𝒂 (𝒎)
𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 (𝒗𝟎 ) 𝒇𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 (𝒗𝒇 ) 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 (𝒑𝟎 ) 𝒇𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 (𝒑𝒇 ) 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 (𝑲𝟎 ) 𝒇𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 (𝑲𝒇 )

0,50 kg 1,00 m/s -0,50 m/s 0,50 kg m/s -0,25 kg m/s 0,25 J 0,25 J

1.50 kg 0 m/s 0,50 m/s 0 kg m/s 0,75 kg m/s

a) prima dell’urto
b) dopo l’urto

▪ Consideriamo ora il caso in cui l’urto è anelastico

𝒗𝒆𝒍𝒐𝒄𝒊𝒕à 𝒗𝒆𝒍𝒐𝒄𝒊𝒕à 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒊𝒕à 𝒅𝒊 𝒎𝒐𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒊𝒕à 𝒅𝒊 𝒎𝒐𝒕𝒐 𝒆𝒏𝒆𝒓𝒈𝒊𝒂 𝒄𝒊𝒏𝒆𝒕𝒊𝒄𝒂 𝒆𝒏𝒆𝒓𝒈𝒊𝒂 𝒄𝒊𝒏𝒆𝒕𝒊𝒄𝒂
𝒎𝒂𝒔𝒔𝒂 (𝒎)
𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 (𝒗𝟎 ) 𝒇𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 (𝒗𝒇 ) 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 (𝒑𝟎 ) 𝒇𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 (𝒑𝒇 ) 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒍𝒆 (𝑲𝟎 ) 𝒇𝒊𝒏𝒂𝒍𝒆 (𝑲𝒇 )

0,50 kg 1,00 m/s - 0,13 m/s 0,50 kg m/s -0,06 kg m/s 0,44 J 0,02 J

1.50 kg -0,50 m/s -0,13 m/s -0,75 kg m/s -0,19 kg m/s

a) prima dell’urto

b) dopo l’urto
▪ Conclusioni
Per quanto concerne le velocità, possiamo fare delle riflessioni significative :
𝑓 𝑓
1. se le masse sono uguali, 𝑣1 = 𝑣20 e 𝑣2 = 𝑣10 ;
𝑓 𝑓
2. se la prima sfera è maggiore della seconda, che è inizialmente ferma, 𝑣1 ≅ 𝑣10 e 𝑣2 ≅ 2𝑣10 ;
𝑓 𝑓
3. se la prima sfera è minore della seconda, che è inizialmente ferma, 𝑣1 ≅ −𝑣10 e 𝑣2 ≅ 0 .

Inoltre, dall’analisi dei tre casi proposti si evince che la quantità di moto e l’energia cinetica si conservano durante gli
urti elastici:
𝑓 𝑓 𝑚 𝑚
𝑝10 + 𝑝20 = 𝑝1 + 𝑝2 => 0,50 − 0,25 = −0,25 + 0,50 => 0,25 𝑘𝑔 = 0,25 𝑘𝑔
𝑠 𝑠
𝐾 0 = 𝐾𝑓 => 0,31 𝐽 = 0,31 𝐽

Si possono dimostrare analogamente gli altri due casi.


Anche nell’urto anelastico si verifica la conservazione della quantità di moto:

𝑓 𝑓
𝑝10 + 𝑝20 = 𝑝1 + 𝑝2 => 0,50 − 0,75 = −0,06 − 0,19 => −0,25 𝑘𝑔 𝑚/𝑠 = −0,25 𝑘𝑔 𝑚/𝑠

Al contrario, l’energia cinetica non si conserva, infatti si può notare dalla tabella come K tende a diminuire dopo
l’urto.

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