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Cure Gruppo 1

2) Sarebbe indicato cambiare la posizione del paziente allettato ogni 2 ore posizionandolo nel
modo seguente, posizione laterale destra, laterale sinistra e poi supina, in modo da evitare la
formazione di lesione da decubito cambiando posizione ogni 2 ore si evita che ci sia troppa
pressione su dei singoli punti (che a lungo andare portano a una costrizione dei vasi sanguigni e
poi più in là a delle lesioni, in modo tale da evitare la formazione di lesioni che potrebbe aggravare
ancora di più la condizione generale del paziente, in oltre un cambio continuo di posizione aiuta a
ridurre di contrare la sindrome di immobilizzazione, Durante i cambi di posizione bisogna
presentare attenzione a mantenere un coretto allineamento delle articolazioni in modo da evitare
contratture o anchilosi che possono provocare dolore.
Pensiamo che anche per la situazione, il cambio di posizione ogni 2 ore sia adatto perché essendo
costretta a letto c’è un alto rischio di formazione di lesioni da decubito, in oltre per la situazione la
paziente va posizionata in con posizioni particolari: posizione supina e posizione di Sims, in quanto
queste sono le più raccomandate per delle lesioni o operazioni alla spina dorsale.
3) La sindrome da immobilizzazione, risulta essere molto grave infatti se non si presta attenzione
può andare a causare problemi a livello sistematico cioè in tutto il corpo.
Apparato cardio vascolare, infatti uno delle prime complicanze è l’aumentata attività cardiaca,
perché il cuore deve impiegare una forza maggiore per pompare il sangue in tutto il corpo, un’altra
delle condizioni che occorre è la ipotensione ortostatica cioè l’abbassamento della pressione
sanguigna una volta che si cambia posizione troppo velocemente e in fine c’è il rischio della
formazione di trombi a causa della ristagnazione del sangue nelle vene, tutte queste complicanze
possono portare a delle patologie molto più gravi che nel caso del apparato cardiocircolatorio
sono: tachicardia, tromboflebite e embolia polmonare.
Apparato respiratorio: Nel caso del apparato respiratorio Vi è una ridotta espansione toracica per
via dell’scarso spazio che permette un’espansione toracica e una stasi delle secrezioni che a lungo
andare possono non solo portare a difficoltà respiratorie a lungo andare anche a una
broncopolmonite.
Muscoloscheletrico:

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