Johann Mattheson
-Compositore, saggista musicale e diplomatico di Amburgo
-Musica strumentalelinguaggio musicale o discorso sonoro con lo scopo di stimolare un
moto dell’anima mediante cura degli intervalli, divisione movimenti ed equilibrio
progressione.
-Nel 1700 e anche più tardi, il concetto di “musica strumentale” non appariva sconato come
ora:
oggi definita “assoluta” esprime la musica autentiva
non veniva pesa sul serio, veniva considerata suono vuoto e inanimato
Roussau “ciarpame”
Non era considerata eloquente ma insignificante
Calvisius nel “Melopoiia”Musica ha il potere di muovere sentimenti anche senza un
testa, la strumentale è un movimento sonora analogo agli impulsi emotivi
Matthesonla musica strumentale si differenzia da quella vocale non negli scopi ma nei
suoni mezzi, essendo più ridotta “arte imperfetta”
(Kochinvece dubita che suoni possano diventare una lingua)
-Ruolo compositoredeve saper esprimere la sua interiorità attraverso l’abile scelta e
combinazione dei suoni senza le parole, affinché l’ascoltare possa percepirne il senso,
l’impulso e l’attenzione.
Eccezioni ascoltatorispiegate attraverso la “teoria dei temperamenti” es un brano
gioioso doveva recare gioia, se veniva percepito cupamente allora significava che
l’ascoltatore era un malinconico e conduceva tutto alla malinconia.
considerata DISCORSO SONORO (Mattheson, Forkel ecc.)
considerata PITTURA MUSICALE (Dubos, Rousseau ecc)
-Rappresentanti dell’estetica dell’imitazione credono nella capacità mimetica dell’arte,
ritenendo musica strumentalepittura sonora
CONTRADDIZIONE
-VirtuosismiHiller parla delle “meraviglie” della musica strumentale, riferendosi ai salti,
passaggi veloci, arpeggi stupiscono ma non emozionano.
”Meraviglioso “ del Barocco è l’opposto del naturale “linguaggio delle emozioni)
1780 Rivalutazione del “meraviglioso”
-Meraviglioso rivalutato dall’ “estetica” musicale
-Teoria della musica strumentale influenzato dalla poetica del drammaturgo
Klopstockpoeti e compositori hanno il senso del sublime, non della ragiona naturalistica,
altrimenti si spegnerebbero nel banale.
allegro sinfonia”ode pindarica” in poesia esalta e commuove l’anima dell’ascoltatore
e richiede lo stesso spirito per essere apprezzato.
meraviglia vuotastupore metafisico grazie ai suoni
Herdere la musica aveva quel “qualcosa” che la differenziava da danza, canto,
spettacolo chiamato devozioneciò che eleva singoli e gruppi oltre parole e genti, finché
dei suoi sentimenti non restano suoni (liberazione prosaicità).
DETTO DA Nageli Stimmung “stato d’animo” “ mutato dalla musica strumentale dalla
mondanità (diverso da linguaggio sonoro e pittura sonora)
Parla anche della “teoria delle forme” la musica:
a)non rappresenta né imita
b)non ha contenuto
c)ha soltanto forme, collegato di suoni che produce totalità
Filosofi del 800tendevano a mantenere il primato della musica vocale anche contro le
tendenze dei compositori contemporanei
-Accusavano la strumentale esoterica (non tocca l’interesse artistico)
e la strumentale popolare (induce spirito a vaghe e inconsapevoli fantasticherie)
contrapponevano la chiarezza della musica vocale!
Hegelmusica strumentale incompleta necessita di parole
Theodor (allievo di Hegel)dogmatizza l’opinione del maestro
musica strumentalepresenta l’emozione in purezza
vocerappresenta la coscienza, consente all’emozione di essere compresa
Gervinus mancanza di determinatezza difetto della musica strumentale
semplice profilo della musica vocale, svuotata dalla musica vera.
sostituisce
a) la creazione di forme
b)il magistero artiginale
c) miracoli della tecnica
con
a)sostanza spirituale
b) opera d’arte
c) meraviglie dell’arte
In lui l’estetica si convince di essere in possesso dello spirito artistico, manifestando
arroganza per la tecnica.
Dall’Estetica di Hegel
-La regione vera e propria delle composizione del musicista resta l’interiorità formale, il
puro suono, il suo scavare nel contenuto diviene non un dare forma all’esterno ma un
ripiegamento sulla propria libertà interna, in modo da essere liberi dal contenuto
Definisce la musica rispetto alla scultura
Se la regione della musica è uro suono, la sua emancipazione da un contenuto di cui essa
esprime in suoni il significato per l’interiorità conduce al vuoto e alla sterilità
Ripiegamento su se stesso rischia di rivenire un passo verso il vuoto. Ciò che la musica
guadagna come musica, lo perde come arte.
-Non bisogna considerare Hegel però un sostenitore dell’estetica del sentimento n.B.
Per lui l’interiorità è una regione nella quale appare il contenunto sostanziale, una
modalità in cui prende vita.
-Definisce lo spirito come contenuto e il contenuto come spiritosolo quando lo spiritua,e
si esprime nell’elemento sensibile dei suoni anche la musica si eleva a vera arte, indifferente
se il contenuto determinato acquisti esplicitamente per sé una sua indicazione per mezzo di
parole o se debba essere avvertito solo tramite suoni, rapporti armonici e melodia. N.B
l’importanza dunque non è tra la presenza o assenza di un testo ma di un contenuto.
-La musica può rivolgersi al contenuto:
in modo oggettivo (diretto verso una cosa)
in modo soggettivo (rivolto all’interno)
es: messa-testo biblico (la musica cerca di esplorare la profondità interiore di un contenuto
come tale)
arie riflessive sui testi madrigalistici (modo in cui il contenuto si intreccia con l’interiorità
del soggetto)
comunque che si applichi a livello soggettivi oppure oggettivo non esce mai
dall’interiorità!!
-Hegel però pensa inoltre che la musica che esprime i sensi di un oggetto o i moti del
sentimento si allontana da quello che si appropria, diviene ascolto di sé dando al cuore
liberazione della gioia e dalla sofferenza.
tesi contradditoria “musica ideale libera nel dolore e nella gioia”
“gioco sonoro dell’ascolto diventa liberazione da gioia e dolore, fino ad arrivare alla
sterilità”
VISCHER
-Continuatore del pensiero di Hegel
-La musica è “emozione come suono”, totalità indivisibile di suono ed emozioni.
-Rimproverava alle precedenti estetiche di aver giudicato solo interiorità e sentimento senza
vedere le linee di articolazione che distinguono vita formale e arte musicale.
-Per ribattere ad Hanslick cerca di definire l’emozione come suono nella sua individualità
-sentimento fugace inafferrabile
-“emozione trova espressione nella musica come qualcosa di intuibile, che svanisce
quando la si vuole afferrare”
-L’arte più ricca e povera, dice tutto o niente.
-Prima della sua elaborazione l’emozione è come materiale grossolana e
informel’impronta individuale prefigurata come emozione nel materiale si realizza solo
nella forma!
quando diviene suono svanisce (esiste soltanto dal materiale al passaggio)
HANSLICK
-Inutile motivare le forme musicali per mezzo delle emozioni
Le forme musicali sono infatti definite mentre le emozioni astratte
-In realtà Hanslick non negava forme emotive, riconosceva che l’armonia e la melodia ha
momenti di tensione e risoluzioni come le emozioni e i sentimenti
-Il problema quindi non era la presenza o meno di tratti emotivi, ma la loro determinatezza o
non!
-Quando si parla d’Estetica della musica a programma ci si deve scontrare con la parola
“contenuto”
designa da un lato un argomento che esiste fuori la musica
dall’altro un momento parziale dell’opera stessa (significato rilevante)
es: Il Faust di Goethe non è il contenuto della Faust-Symphonie di Liszt ma l’argomento
non modello da imitare, ma materiale che il compositore elabora
quindi
un assortimento di suoni e un argomento rappresentano 2 tipi di materiale e il contenuto
musicale è costituito in sostanza dall’interazione reciproca di argomento e forme sonore in
movimento
ma se l’argomento determina il significato di temi e dei motivi musicale è vero anche il
contrario
la sostanza dell’argomento è forgiata dai temi musicali.
la musica a programma poggia sulla dipendenza reciproca dei suoi elementi costitutivi.
-La posizione del poema sinfonica nella coscienza musicale comune può essere
caratterizzata come estraneo alla comprensione immediata, non ancora abbastanza
comprensibile a quella storica.
-La musica a programma era la musica di un’epoca in cui l’esperienza veniva plasmata dalla
lettura, e la letteratura su un oggetto era importante come l’oggetto stesso
Nel diciannovesimo secolo ci cercò di affermarla anche per motivi sociali oltre che
estetici.
(poemi di Liszt come ideologia, giustificazione)
-Il poema sinfonica tradisce un’insicurezza riguarda la sinfonia
-Intorno al 1850 era ancora radicata l’idea che la musica fosse innanzitutto vocale
-Nel Ventesimo secolo, utilizzare testi e immagini per aiutarsi a trovare un senso della
musica divenne segno di dilettantismo
-Nel Diciannovesimo secolo il puro suono era percepito come un linguaggio di cui se ne
avvertiva l’eloquenza, ma che eludeva la totale comprensione del contenuto musicale.
-Il motivo estetico che premeva verso la musica a programma si intreccia con un motivo
sociale
-La musica strumentale appariva ai più colti tra i suoi oppositori come un’arte senza
tradizione di basso rango, lontana dalla poesia.
Liszt oppose la sua tesi opposta alle ultime tendenze di far diventare musica poesiai
capolavori musicali assorbono i capolavori della letteratura
-Il senso che la musica riceve nella sua forma esistenziale secondaria, quella letteraria, non
manca di riflettersi nella forma primaria “la composizione”
(Quasi sempre l’esperienza musicale si intreccia col ricordo di letture)
estetica romanticacritica deve intervenire riflettendo sulla sostanza dell’opera d’arte
musica a programmmacritica deve intervenire sulla produzione stessa
-Brandel vedeva nell’unità “poetico-sentimentale” la realizzazione di una tendenza che a
livello inconsapevole e rudimentale aveva determinato tutta la storia strumentale.
(il passaggio al consapevole è mediato dalla critica!!)
-Non è esagerato considerare il poema sinfonico una realizzazione nella composizione di un
principio che aveva determinato la descrizione della musica da inizio secoloinfatti Liszt
spiegava la concezione del poema sinfonica come una conseguenza di Beethoven!
-Il ruolo del poema sinfonica nella storia dell’emancipazione della musica strumentale è
contradditorio
era progressista pretendere quel carattere di arte enfaticamente che Liszt rivendicò per se
e per Beethoven
era regressivo il metodo con cui egli cercava di ottenerlo “ impadronirsi dei capolavori
della letteratura, che racchiusi in suoni, avrebbero garantito l’irreprensibilità della musica
come arte”
TRADIZIONE E RIFORMA DELL’OPERA
Berg
-Dice che prima di scrivere un’opera aveva l’intento di dare al teatro quello che appartiene
ad esso ciò articolare la musica in modo da essere cosciente, in ogni istante, del suo dovere
di servire il dramma! (nota sul problema dell’Opera)
formula i principi del dramma musicale
-Parla della traduzione in musica della funzione teatrale, mise en scène attraverso la
musica
Opera Brecht/Weill
-Nasce intorno al 1930
-Innegabilmente progressivo
-Mahagonny, Opera da tre soldi
-Cambiò a tutti gli effetti le relazioni tra il testo e la musica malasciò intatta l’abitudine
del pubblico di sentire le idee musicali più convenzione in un’Opera che in un concerto, ma
sfruttò questa abitudine
WagnerOpera d’arte totale , singole arti unite senza contraddizioni in un medeesimo
scopo
Brecht teatro musicale in cui testo, musica e gesto si scontrano e si straniano a vicenda!
lo straniamento deve rendere straordinariamente l’abituale
comportamento quotidiano deve mostrare qualcosa di sorprendente, che può essere
modificato!
infatti
Quando strania una melodia che indica buoni sentimenti per mezzo di un testo che
tradisce pensieri spregevoli, Brecht cerca di mostrare che i sentimentali “universalmente
umani” sono maschere di interessi!
-Perché lo straniamento funzioni, la musica deve produrre effetto convenzionale quanto il
sentimento che rappresenta
la musica per essere progressiva deve essere regressiva, sentimentale proprio
quando l’estetica popolare ritiene che sia! Natura e funzione divergono!
ESTETICA E STORIA
Spitta (musicolo tedesco)
-Intendere le opere d’arti come documenti visto come uno dei più grandi progressi
-Separa la storia e l’estetica determina distinzione per proteggere giudizio estetico e
storico
l’opera musicale
come oggetto estetico non è un documento (es. sullo stato della tecnica della fuga nel
1700) ma un’opera sottratta al tempo e astratta dalle condizioni accidentali da cui è sorta
idea della contemplazione
come documento storicocome testimonianza delle circostanze esterne, si annulla come
opera d’arte, si profila una “storia dell’arte” senza l’arte idea dello sviluppo
-Giudizi estetici e storici hanno il medesimo oggetto ma lo comprendono in modo diverso
es: chi considerò bello il soggetto di una fuga di Bach esprime un giudizio estetico anche se
non sa da dove provenga la melodia che è una variazione che risale all’inizio del
diciassettesimo secolo
-In realtà la conoscenza storica si fonda sul giudizio estetico e viceversa
se si giudicasse solo storicamente si stabilirebbe che un brano musicale ripeta qualcosa di
già detto senza parlare di epigonismo come difetto
se si giudicasse solo esteticamente si stabilirebbero che un brano manca di originalità solo
facendo riferimento alla tecnica compositivo, senza nessun riferimento all’epoca.
Ingarden
-La musica che suona è un oggetto reale, quella scritta un oggetto intenzionale
-Le caratteristiche della struttura temporale corrispondono a quelle dell’oggetto.
-Durata singola esecuzione, tratto di tempo reale ed irripetibile.
-Nell’opera scritta è immanente un’area determinata in base all’ampiezza e sequenza delle
parti, una durata di cui condivide i caratteri definitori, non si colloca nel tempo reale e
irripetibile.
opera scritta (è ripetibile, ha il tempo dentro di sé)
singola esecuzione (realizzazioni dentro il tempo)
-La musica è suono in movimento punto di partenza alla base di teoria di vari studiosi di
estetica musicale del Ventesimo secolo
Shafke li chiama energetisti perché riconducono l’impressione di movimento di una
successione di suoni a un’ipotetica energia che dovrebbe agire nella musica come impulso e
costituirne l’essenza.
-Fenomeno del movimento strettamente collegato a quello di spazio sonorospazio irreale
che va tenuto distinto sia dalla spazio fisico reale in cui si forma il suono, sia dallo spazio
raffigurato in musica, tipo quello evocata in musiche a programma
spazio sonorole dimensioni che lo determinano, che sembrano essere rappresentate da
verticalità e orizzontalità del sistema della notazione musicale, non sono cosi ben definite
né nell’essenza né nelle relazioni.
difficoltà definizione spazio sonoro
-I suoni sono avvertiti come alti-bassi, chiari-scuri, acuti-gravi (antichità)
importante però il tempo (tempo e processi musicali che accadono in esso sono
irreversibili)
difficoltà di rappresentarsi un movimento senza un supporto, movimento in musica
sembra mancare di un substrato ( col procedere della melodia, un suono primo non
cambia posizione ma viene sostituito da un altro)
diventano risolvibile se si prende in considerazione nel concetto di spazio e movimento, il
ritmo e non la melodia!
movimento ritmico determinato da durata, accento e indicazione di tempo, è indipendente
dalla melodia mentre il movimento melodico non è separabile da quello ritmico.
rappresenta principio impressione moto musicale (si può immaginare un ritmo senza
melodia non una melodia senza ritmo)
-Nella successione solo si può avere un’impressione della distanza tra i suoni, verticalità
spazio sonoroIl fatto che per esprimerci il carattere di distanza sia meno pregnante negli
accordo che nei suoni diventa spiegabile grazie all’ipotesi che la rappresentazione di uno
spazio sonoro, costituisca un’astrazione dal fenomeno del movimento musicale, movimento
di cui l’elemento fondante è il ritmola verticalità ossia l’impressione che le differenze tra
i suoni siano distanze spaziali, si costituisce insieme all’orizzontalità
CRITERI
Herder estetica divisa in poteri
sensazione e intuizione afferrano opera come un insieme ma restano ad un livello
confuso, ovvero impressione priva di riflessione
rappresentazione perspicue (chiare)si ottengono mediante analisi che deve disarticolare
l’insieme che si presentava integro alla sensazione e alla percezione
analisinon intesa come obiettivo dell’esperienza estetica, ma come un metodo (giro più
ampio) che può condurci alla comprensione.
-Intuizionenon conservatasi trasforma in riflessionepoi superata in seconda
immediatezza intuizione
-Crede che i giudizi intacchino la totale contemplazione dimentica di sé (colpa intelletto)
-La riflessione estetica termina nella criticama la relatività dei giudizi estetici paralizza la
possibilità di una teoria della critica
relativitàinibisce creazione tradizione critica dotata di consapevolezza
-Da un giudizio estetico si apprendono più cose sulla persona giudicante o sull’oggetto
giudicato, sbagliato perché?
1)caos dei giudizi non immutabile, caosa apparente provocante da scelta di esempi
fuorviante
2)scetticismo davanti ai giudizi estetici ritenuti contraddittori e incompatibili, si basa su una
superficialità di lettura un lettore che si immerge nelle critiche senza fermarsi ai giudizi
ma analizzando anche le argomentazioni vedrà che le divergenze partono da differenze nei
concetti di partenza
3)sbagliato pensare che la storia della critica si fatta da una serie di giudizi che cerca di
screditare quella precedente. Per quanto le differenze tra giudizi siano evienti è innegabile
che la parzialità del gusto non è un difetto che impedisce un giudizio globale sul passato ma
può diventare un vantaggio quando pone le premesse per intuizione che in altri tempi non
avebbero avuto pregnanza
4)Tra i critici un accordo su ciò che è sostanziale non è cosi raro ossia il rango delle opere
non è raro. Ciò che è determinante non sono le differenze di gusto ma il livello a cui ci si
muove quello dell’oggetto e quello dei concetti a partire dai quali, la critica si muove
nell’argomentare.
-I prnicpi del giudizio estetico sono paslati dall’epoca in cui provengono
principio di intepretazione è dialetticorappresenta la conseguenza del metodo storico e
al tempo stesso il suo rovesciamento enll’opposto.àà