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Titolo : UNA ZUPPA MISTERIOSA (titolo provvisorio)

di Sabina Colloredo

La storia è tratta e rivisitata da una favola del folklore europeo. Ogni Paese la
interpreta scegliendo un ingrediente iniziale che rappresenta la propria
tradizione. Chi mette un sasso, chi un’ascia, ecc.
Noi abbiamo scelto qualcosa di tipicamente italiano…

1.
C’era un villaggio sul mare. Era fresco e pulito.
Le case erano colorate e i raggi del sole le accendevano come un arcobaleno.
Un giorno arrivarono nel villaggio due viaggiatori: un ragazzo e una ragazza.
La ragazza portava a tracolla una chitarra, il ragazzo suonava l’armonica.

2.
La ragazza bussò alla porta della prima casa.
Le aprì una donna: «Cosa volete?» domandò in modo sgarbato.
«Buongiorno! Siamo due viaggiatori. Possiamo suonare in cambio di un po’ di
cibo!»
«No! Non ho cibo!» sbraitò la donna. «E detesto la musica. Andate via!»
E sbatté l’uscio.

3.
Il ragazzo bussò alla casa successiva.
Un bambino si affacciò alla finestra: «Cosa volete?» chiese.
«Vorremmo suonare e cantare in cambio di un po’ di cibo!»

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Il bambino li guardò sospettoso. «Non abbiamo cibo in casa!» rispose e chiuse
la finestra.

4.
I due ragazzi bussarono a ogni porta del paese, ma ricevettero sempre la stessa
risposta.
«Via di qui!»
«Non ho niente!»
«Non c’è cibo!»
Allora si sedettero sotto un pino e intonarono una canzone bellissima.
«Non è possibile che in un villaggio così ricco non ci sia cibo» disse la ragazza.
«Sono d’accordo» sorrise il ragazzo. «Dobbiamo proprio preparare la nostra
zuppa magica.»

5.
«Siamo due cuochi famosi!» gridarono allora i ragazzi. «Se ci portate una
pentola, possiamo preparare la nostra zuppa magica e ognuno di voi potrà
assaggiarla!»
Un uomo andò da loro portando sulle spalle un vecchio pentolone.
«Io adoro mangiare!» disse. «Adesso fatemi vedere cosa possono fare con una
pentola vuota due cuochi famosi.»

6.
I ragazzi accesero un falò, riempirono il pentolone d’acqua e lo misero sul
fuoco. Gli abitanti li guardavano incuriositi.
«Cosa fate?» chiese una donna.
«La zuppa magica!» disse la ragazza. «Richiede degli ingredienti speciali, ma
sono sicura che li troveremo.»

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Il ragazzo si chinò sulla pentola e disse: «Patata!».
Le lettere della parola patata gli uscirono dalla bocca e si tuffarono nell’acqua,
una dopo l’altra.

7.
«Stiamo cucinando la nostra zuppa magica!» gridò la ragazza. «Sarà colorata,
nutriente, coraggiosa e profumata! Ma ci vorrebbe una carota. C’è qualcuno che
ha una carota in questo villaggio?» chiese.
Nessuno rispose.
«Peccato» disse il ragazzo. «Allora dovremo rinunciare alla nostra zuppa e
andarcene.»
Una bambina alzò timidamente la mano: «Aspetta! Forse io ho una carota!».

8.
«Bene» le sorrise la ragazza. «Avvicinati alla pentola e butta la tua carota
nell’acqua!»
La bambina si avvicinò e disse: «Carota!». E le lettere volarono dalla sua bocca
nella pentola.
Un buon profumo di zuppa iniziò a spargersi nell’aria.
«Io ho una zucchina!» propose una donna.
«E io una cipolla!» disse un bambino.
«Benissimo!» esclamò il ragazzo.
«Che felicità!» esclamò una bambina.
«Anche la felicità è un ottimo ingrediente!» disse la ragazza.

9.

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«Io non ho verdure, ma porto gli aromi dell’orto!» si offrì un uomo.
Uno dopo l’altro, gli abitanti del villaggio si avvicinarono alla pentola con il
proprio ingrediente. Le parole volavano nell’aria, si tuffavano nell’acqua e si
mischiavano con le altre.
Nel pentolone bolliva una zuppa densa e profumata.

10.
«Coraggio! Una zuppa magica non è fatta solo di verdure!» spiegava la ragazza
a tutti quelli che si avvicinavano.
I bambini allora si sbizzarrirono.
«Amicizia al pepe!» disse una bambina.
«Coraggio al pesto» sussurrò un bambino piccolo.
«Amore e pomodoro!» disse la sorella più grande.
Quanti sogni e sentimenti finivano nel pentolone!

11.
Le parole che cadevano nella zuppa avevano ognuna il proprio sapore e colore
che si mischiava con gli altri. Un profumo speciale aleggiava nell’aria.
Gli abitanti del villaggio portarono i tavoli all’aperto e li apparecchiarono con
piatti, cucchiai e bicchieri. Qualcuno aggiunse acqua e vino e pane da tagliare.

12.
«La zuppa magica è pronta!» avvertirono i due ragazzi.
Si formò una lunga fila e tutti ebbero la propria scodella piena.
«Che bontà!» esclamavano, dopo la prima cucchiaiata. «Quei due sono davvero
dei cuochi eccezionali.»
E così il villaggio si riempì di risate, profumi e parole.

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Finita la zuppa, i commensali volevano ringraziare i due cuochi di quella
meravigliosa giornata e del calore che avevano provato pranzando insieme e
dividendo il cibo.

13.
Li cercarono a lungo, ma i due ragazzi erano spariti.
«Saranno andati a preparare la zuppa magica in un altro villaggio!» disse un
bambino. «Chissà quali ingredienti useranno questa volta!»
I due cuochi misteriosi infatti si erano rimessi in viaggio. Avevano una lunga
strada davanti e nel percorrerla cantavano felici:
Se una zuppa magica
Anche tu vuoi fare
L’ingrediente più importante
È…
Ma l’ultima parola si perse nel vento. Scommettiamo che tu sai qual è?

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