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Ombre e ferite
11920.1
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Quando unpubblica, episodio di la violenza
reazionesull’infanzia
generale è viene portato all’attenzione
11930.00 E.
e educazione
11920.1 E.E.Biffi,
dell’opinione
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx sempre di condivisa con-
dell’opinione pubblica, la reazione generale è sempre di condivisa con-
danna, di generale sgomento e sorpresa, come
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx se una cosa simile non
danna, di generale sgomento e sorpresa, come se una cosa simile non
fosse possibile, nemmeno pensabile. Eppure,
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxbambine, bambini e ado-
fosse possibile, nemmeno pensabile. Eppure, bambine, bambini e ado-
lescenti in ogni contesto sociale e a ogni latitudine continuano ad essere
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lescenti in ogni contesto sociale e a ogni latitudine continuano ad essere
vittime di violenza, sotto diverse
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vittime di violenza, sotto diverse
e sempre più complesse forme. Non solo:
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e sempre più complesse forme. Non solo:
dell’educazione
dell’educazione
sonosono i membri adulti di quella stessa societàche
i membri adulti di quella stessa società chesi sisgomenta
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx sgomentae esisisorpren-
sorpren-
BIFFI, E. E.
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.
de,de,i responsabili
i responsabili del proliferare di culture che, facendodadasfondo
del proliferare di culture che, facendo sfondoad adagiti
Biffi, E.Macinai
agiti
violenti,
violenti, contribuiscono ad alimentarli. Senza contare che spesso,molto
contribuiscono ad alimentarli. Senza contare che spesso, molto
Xxx X xxx
spesso, adad essere i principali
i principaliautori
autorididiviolenza
violenzaall’infanzia sono proprio
MACINAI (a cura(adi)cura
spesso, essere
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx sono proprio quegli adulti
quegli adulti
differentemente differentemente
chiamati a chiamati
prendersi a prendersi
cura di quellecura di quelle
bambine e bambine
bambini.
educazione
Il presente
fenomenovolume si propone di prettamente
osservare questo complesso e ambiguo
ee educazione
da una prospettiva pedagogica, volta a rendere
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx.
fenomeno da una prospettiva prettamente pedagogica,
visibili le ombre che la violenza riverbera sulle pratiche educative,
visibili le ombre che la violenza
maggiori riverbera sulle pratiche
volta
educative,
a rendere
dalle più
dalle più
Violenza
Violenza
Violenza
su violenza
minute pratiche alle strategie di politiche educative. E nel tratteg-
minute pratiche alle maggiori strategie di politiche educative.
giarlo vuol ricordare quanto la violenza contro le bambine e i bambini resti
giarlo
una vuol
feritaricordare quanto laperchéviolenza v’ècontro le bambine
E nel
e i bambini
tratteg-
resti ee maltrattamento
maltrattamentoaiai
maltrattamento suiminori
minori
minorenni
Ombre e ferite
dell’educazione: una matrice pedagogica alle radici
unastesse
feritadella
dell’educazione: perché v’è una matrice pedagogica
violenza, che emerge nell’analisi dei vissuti, delle esperienze e alle radici
di) Ombre
stesse
delledella violenza,
dinamiche cheche emerge nell’analisi
avvicinano gli adulti a dei vissuti, delle
un pensare esperienze
ed agire violento. e
delle dinamiche che avvicinano gli adulti a un pensare ed agire violento. aaacura
curadi
cura di
di
Con queste premesse, il volume si rivolge ad educatori, pedagogisti, inse-
Ombre ee ferite
Con queste
gnanti premesse,
e studiosi il volume si rivolge
dell’educazione ad educatori,
con l’obiettivo di fornirepedagogisti,
alcune coordinate inse- Elisabetta
ElisabettaBiffi
Elisabetta BiffieeeEmiliano
Biffi Emiliano Macinai
Emiliano Macinai
dell’educazione
gnanti e studiosi dell’educazione con l’obiettivo di fornire
che possano orientare nell’analisi del fenomeno e guidare nell’intervento. alcune coordinate
che possano orientare nell’analisi del fenomeno e guidare nell’intervento.
violenza
su violenza
Elisabetta Biffi è professoressa associata di Pedagogia generale e so-
Elisabetta
ciale presso Biffi è professoressa
il Dipartimento associata
di Scienze Umane di per
Pedagogia generale
la Formazione e so-
“Riccardo
ferite dell’educazione
ciale pressodell’Università
Massa” il Dipartimento di Scienze
degli Studi di Umane per la Formazione
Milano-Bicocca. Le sue linee “Riccardo
di ricerca
pedagogici
Massa”
indagano dell’Università degli Studie di
i diritti dell’infanzia Milano-Bicocca.
il ruolo dell’educazione Le sue
perlinee di ricerca
la giustizia so-
dell’educazione
indagano
ciale, lai violenza
diritti dell’infanzia
sull’infanziae eillaruolo dell’educazione
formazione per laeducativi
degli operatori giustizia e
sociale, la violenza
pedagogici all’infanzia
nel sistema di tutelae elapromozione
formazionedell’infanzia.
degli operatori educativi
Coordina Vio-
su
e pedagogici
lE-LAB, Laboratorio nel sistema di tutela sulla
Pedagogico e promozione
Violenza sui dell’infanzia. Coordina
Minori (www.violelab.
Violorg).
E-LAB, FraLaboratorio
le sue pubblicazioni
Pedagogico persulla
questo Editore:
Violenza ai Minori (www.violelab.
Le scritture professionali
pedagogici
pedagogici
org).
delFra le sue
lavoro (2014).per questo Editore: Le scritture professionali
pubblicazioni
educativo
del lavoro educativo (2014).
Emiliano Macinai è professore associato di Pedagogia generale e so-
ciale presso
Emiliano il Dipartimento
Macinai è professoreFORLILPSI dell’Università
associato di Pedagogia degli Studi
generaledi Firenze.
e so-
Svolge
ciale presso ricerche nell’ambito
il Dipartimento della pedagogia
FORLILPSI interculturale,
dell’Università degli Studi della pedago-
di Firenze.
gia politica,
Svolge ricerchedella pedagogia
nell’ambito dellaepedagogia
della storiainterculturale,
dell’infanzia, dellacon particolare
pedago-
giariferimento al tema dei diritti. Tra i storia
suoi volumi: Pedagogia e diritti dei
politica, della pedagogia e della dell’infanzia, con particolare
Studi
bambini al
riferimento (2013);
tema Le deiparole-chiave
diritti. Tra i della pedagogia
suoi volumi: interculturale.
Pedagogia e dirittiTemi dei e
(a cura, con
bambini (2013); Le parole-chiave della pedagogia interculturale. Temidia-
problemi nella società multiculturale M. Catarci, 2015); Il e
Studi
E. Studi
rio di Gastone
problemi nella società Ferraris. L’esperienza
multiculturale di guerra
(a cura, con M. e diCatarci, 2015);(aIl dia-
internamento cura,
riocon L. Collacchioni,
di Gastone Ferraris.2019).
L’esperienza di guerra e di internamento (a cura,
con L. Collacchioni, 2019).
FrancoAngeli
VVViol-E.
FrancoAngeli
FrancoAngeli
ISBN
ISBN 978-88-917-7291-6
978-88-917-7291-6 -
iol
Direzione: Elisabetta Biffi, Vanna Iori, Emiliano Macinai, Maria Grazia Riva.
Tutti i volumi pubblicati sono sottoposti a double blind peer review. Il Comitato
scientifico può svolgere anche le funzioni di comitato di referee.
Ombre e ferite
dell’educazione
Violenza
e maltrattamento sui minorenni
a cura di
Elisabetta Biffi e Emiliano Macinai
Isbn 9788891798015
L’opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sul diritto d’autore. L’Utente nel momento in
cui effettua il download dell’opera accetta tutte le condizioni della licenza d’uso dell’opera previste e
comunicate sul sito
https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/deed.it
Le Autrici » 161
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Riferimenti bibliografici
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Un trentennio di attenzioni
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Al tempo stesso, è solo alle soglie del 2000 che i principali organi-
smi internazionali – le Nazioni Unite, l’Organizzazione Mondiale
della Sanità, il Consiglio d’Europa – iniziano ad occuparsi specifica-
tamente di violenza all’infanzia.
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Per uno sguardo sul dibattito pedagogico contemporaneo sul tema si rimanda a
due numeri molto interessanti presso la rivista Pedagogia Oggi. Si sta parlando del
numero 2/2013 Violenze visibili e invisibili. Per una pedagogia dello svelamento e
dell’impegno (Tecnodid) e del numero 1/2016 Educare le emozioni. Contro la vio-
lenza (Tecnodid).
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9 The best interest of the child, tradotto in italiano con la dicitura “superiore in-
teresse del bambino” è uno dei quattro principi fondamentali della Convenzione che
costituisce una clausola generale o per meglio dire un criterio guida nei casi in cui si
debba prendere decisioni relative al minore.
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Il contributo pedagogico
It is high time to close the gap between international standards, political commit-
ments and action. It is high time to promote a culture of respect for children’s rights
and of zero tolerance for violence [È ormai tempo di colmare la distanza fra standard
internazionali, decisioni politiche e azioni. È ormai tempo di promuovere una cultura
del rispetto per i diritti dell’infanzia e una tolleranza zero verso la violenza].
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10 www.memoiretraumatique.org/assets/files/v1/Documents-pdf/2017-1er_Plan_
VIOLENCES_ENFANTS_VF.pdf.
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Conclusione
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I diritti non sono e non saranno mai espressi in una forma defini-
tiva, poiché il loro contenuto è e sarà destinato a cambiare di pari
passo con i bisogni, le esigenze, le aspettative e gli interessi espressi
dall’umanità nei diversi momenti della sua storia. I diritti dunque
sono un prodotto umano, stanno dentro una cornice culturale e sono
alimentati dalla storia: non saranno mai codificati una volta per tutte
e vi saranno sempre soggetti umani diversi che imporranno l’atten-
zione su nuovi bisogni da trasformare in nuovi diritti. Questo pro-
cesso ha coinvolto l’infanzia durante tutto il Novecento, ma il rico-
noscimento pieno e puntuale dei diritti specifici dei bambini potrà
compiersi solo sul finire del secolo. Il Novecento rompe il luogo co-
mune che spinge a ritenere che i diritti siano scritti nella natura
umana o nel destino dell’uomo: essi sono il frutto di conquiste, de-
vono essere difesi e costantemente ripensati, negoziati in base
all’emergere dei bisogni e rinnovati mano a mano che cambiano le
condizioni di vita nelle comunità sociali aperte e in divenire.
Il Novecento è stato da questo punto di vista il secolo dei diritti; il
processo di negoziazione dei diritti fondamentali durante il secolo XX
ha imboccato una duplice strada: quella dell’allargamento orizzontale
attraverso l’inclusione nei diritti fondamentali di soggetti e gruppi pre-
cedentemente esclusi; e quella della differenziazione verticale attra-
verso l’individuazione di diritti specifici relativi a soggetti portatori di
bisogni particolari. L’infanzia è uno dei soggetti collettivi che nel
corso del Novecento viene interessato da questo duplice processo: da
un lato, i bambini sono inclusi al pari degli adulti nei diritti fondamen-
tali; dall’altro lato, i diritti particolari dei bambini ricevono un’ade-
guata specificazione in base ai bisogni e alle caratteristiche che gli
adulti reputano peculiari dell’infanzia.
L’infanzia è dunque uno dei soggetti che nel corso del Novecento
assume una prima e significativa visibilità sociale e culturale; apparso
sulla scena come un soggetto sofferente, non autosufficiente, fragile,
vittima a lungo ignorata, adesso viene compreso pienamente nella sua
dignità umana e al tempo stesso scoperto come portatore di bisogni,
competenze e interessi specifici: questo duplice riconoscimento, la
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Riferimenti bibliografici
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1988.
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Se sul piano della storia delle idee, fra Sette e Novecento, muta de-
cisamente la concezione dell’infanzia, alimentando il dibattito e la trat-
tatistica pedagogica sulla necessità di tutelare e valorizzare l’infanzia,
non nel medesimo tempo storico muta realmente la condizione della
vita infantile, sia per quanto concerne le pratiche educative poste in
essere dalle diverse classi sociali (per quanto l’infanzia borghese e ari-
stocratica sia la prima a godere di questi cambiamenti), sia relativa-
mente all’immaginario collettivo e alle mentalità arcaiche di una so-
cietà.
Se volgiamo la nostra attenzione, infatti, alla microstoria offerta
dalla dimensione autobiografica, ossia a quelle storie di vita che emer-
gono dalle narrazioni individuali (c.d. pedagogie narrate), dalle quali
emerge lo snodarsi delle vite reali e quindi dell’educazione informale
intrisa dei modelli educativi consci e latenti di una comunità e di un
tempo storico, possiamo davvero scrivere un’altra storia. Se proviamo,
insomma, ad indagare non più l’idea di infanzia presente in un tempo
storico e in una società determinata, bensì la storia di bambini reali,
scopriamo che le condizioni di vita reali di bambine e bambini sono
state spesso in stridente contrasto con le teorie pedagogiche, ieri come
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Premessa
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Vetrinizzazione
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Sharenting
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2 Con domande intendiamo qui sia quelle più pragmatiche e concrete sia quelle
più esistenziali che non solo ci pongono direttamente ma che il loro stesso essere nel
mondo pone all'umanità.
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Spesso ci troviamo a provare dei sensi di colpa: verso chi ci ha fatto nascere,
verso chi ci ha accompagnati per un tratto della nostra vita, verso i nostri
fratelli e verso noi stessi. Occorre poter lavorare su noi stessi per conoscere
ed imparare quali sono i nostri limiti e le nostre potenzialità, provando a con-
frontarci con il nostro passato, per capire quali siano i modelli cui vogliamo
avvicinarci e quali quelli da cui vogliamo distanziarci… (ivi, p. 12).
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