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I ricercatori del laboratorio di Google nel 2012 hanno costruito una rete neurale
composta da 16.000 processori per computer con un miliardo di connessioni. Questo
sviluppo è stato particolarmente significativo per il campo del riconoscimento
facciale e delle immagini, compiti che oggi vengono regolarmente completati dalle
reti neurali.
Col termine deep learning intendiamo quella sottocategoria del machine learning
facente parte del mondo dell’intelligenza artificiale.
Andando più a fondo, il deep learning fa riferimento agli algoritmi ispirati alla
struttura e alla funzione del cervello chiamate reti neurali artificiali. Questo studio è
volto all’apprendimento da parte di specifiche macchine attraverso dati appresi grazie
all’utilizzo di tali algoritmi, i quali usano vari livelli di unità non lineari a cascata
per svolgere compiti di estrazione di caratteristiche e di trasformazione e sono
basati sull’apprendimento non supervisionato di livelli gerarchici multipli di
caratteristiche (e di rappresentazioni) dei dati apprendendo multipli livelli di
rappresentazione che corrispondono a differenti livelli di astrazione; questi livelli
formano una gerarchia di concetti.
Applicando il Deep Learning, avremo quindi una “macchina” che riesce
autonomamente a classificare i dati ed a strutturarli gerarchicamente, trovando quelli
più rilevanti e utili alla risoluzione di un problema (esattamente come fa la mente
umana), migliorando le proprie prestazioni con l’apprendimento continuo.
Per cui, esattamente come fa il nostro cervello biologico, il deep learning pone una
classificazione dei dati più rilevanti per giungere ad una conclusione e sfrutta le reti
neurali artificiali, modelli di calcolo matematico-informatici basati sul funzionamento
delle reti neurali biologiche, ossia modelli costituiti da interconnessioni di
informazioni, che si presentano come un sistema “adattivo” in grado di modificare la
sua struttura (i nodi e le interconnessioni) basandosi sia su dati esterni sia su
informazioni interne che si connettono e passano attraverso la rete neurale durante la
fase di apprendimento e ragionamento.
I sistemi basati su Deep Learning sono difficili da addestrare a causa del numero
stesso di strati nella rete neurale. Il numero di strati e collegamenti tra i neuroni nella
rete è tale che può diventare difficile calcolare le “regolazioni” che devono essere
apportate in ogni fase del processo di addestramento (un problema indicato come
problema della scomparsa del gradiente); questo perché per il training comunemente
si usano i cosiddetti algoritmi di retro propagazione dell’errore (backpropagation)
attraverso il quale si rivedono i pesi della rete neurale (le connessioni tra i neuroni) in
caso di errori (la rete propaga all’indietro l’errore in modo che i pesi delle
connessioni vengano aggiornati in modo più appropriato).
CASI DI APPLICAZIONE
Gli ambiti in cui oggi viene utilizzato il deep learning sono molto vari; dalla
computer vision per le auto senza conducente, fino robot droni impiegati per la
consegna di pacchi o anche per l’assistenza in casi di emergenza. E ancora:
riconoscimento e sintesi vocale e linguistica per chatbot e robot di servizio,
riconoscimento facciale per sorveglianza in paesi come la Cina; riconoscimento
immagini per aiutare i radiologi a individuare i tumori nei raggi X, oppure la visione
del computer che rende possibile il supermercato Amazon Go senza cassa.
Ad oggi il DP è largamente utilizzato anche nell’ambito medico e i suoi punti di forza
includono la capacità di automatizzare l'interpretazione delle immagini mediche,
migliorare il processo decisionale clinico, identificare nuovi fenotipi e selezionare
percorsi di trattamento migliori in malattie complesse. Il deep learning può essere
adatto alla medicina cardiovascolare in cui gli indici emodinamici ed
elettrofisiologici sono sempre più catturati su base continua da dispositivi indossabili
e dalla segmentazione delle immagini nell'imaging cardiaco. Tuttavia, DL ha anche
debolezze significative, tra cui difficoltà nell'interpretazione dei suoi modelli, la
mancanza di standardizzazione nella progettazione, la mancanza di efficienza dei dati
nella formazione, l'applicabilità limitata agli studi clinici e altri fattori. Pertanto,
l'applicazione clinica ottimale della DL richiede un'attenta formulazione di problemi
risolvibili, la selezione degli algoritmi e dei dati DL più appropriati e
un'interpretazione equilibrata dei risultati.
Guardando invece ai compiti che una macchina può svolgere grazie al Deep
Learning si possono riportare:
Deep-learning-based cardiovascular risk stratification using coronary artery calcium scores predicted from retinal photographs,
Le malattie cardiovascolari (CVD) causano la più alta mortalità a livello globale. Con
l'aumento dei costi sanitari, la valutazione precoce del rischio di CVD non invasiva è
vitale. I metodi convenzionali hanno mostrato scarse prestazioni rispetto ai metodi di
intelligenza artificiale (AI) più recenti e in rapida evoluzione. La causa principale
della CVD è la deposizione aterosclerotica nelle arterie coronarie del cuore. A causa
di diversi tipi di comorbidità come il diabete, la malattia renale cronica, l'artrite
reumatoide, l'ipertensione, i lipidi elevati e le malattie cerebrali, il rischio di CVD è in
aumento, mettendo i pazienti a più alto rischio di malattie cardiache e ictus.
Con il progresso dell'IA nel campo dell'assistenza sanitaria, in particolare
nell'apprendimento automatico (ML), nell'apprendimento profondo (DL), combinato
con soluzioni mobili come l'e-health e le tecnologie basate su cloud, la valutazione
del rischio CVD ha mostrato segni promettenti.
La biologia e la medicina sono discipline ricche di dati, ma i dati sono complessi e
spesso mal compresi, quindi, le tecniche di deep learning possono essere
particolarmente adatte per risolvere i problemi di questi campi. I recenti progressi
nell'intelligenza artificiale, in particolare nel deep learning, hanno dimostrato la sua
fattibilità in diverse applicazioni mediche come la diagnostica e l'imaging medico, la
gestione del rischio o gli assistenti virtuali. Soprattutto nell'imaging medico c'è un
grande potenziale in quanto il deep learning può essere utilizzato con successo per
identificare e segmentare oggetti all'interno dello spazio di immagine tridimensionale.
Ciò rende il deep learning una tecnologia promettente per automatizzare la previsione
degli eventi cardiovascolari dall'imaging.
In questo articolo osserviamo come il calcio coronarico (CAC) sia un marker
preclinico di aterosclerosi molto importante ed è fortemente associato al rischio di
malattie cardiovascolari cliniche. La misurazione dei punteggi CAC, pertanto, è stata
sempre più utilizzata per la stratificazione del rischio di malattie cardiovascolari,
insieme ai modelli di previsione del rischio clinico nelle linee guida internazionali. Le
linee guida dell'American College of Cardiology/American Heart Association
(ACC/AHA) raccomandano l'uso dell'equazione PCE per classificare le persone a
rischio di malattie cardiovascolari e determinare a chi dovrebbe essere somministrata
la terapia con statine.
Per il gruppo a rischio intermedio, le linee guida raccomandano di misurare il calcio
coronarico (CAC) per aiutare nella decisione della terapia con statine. In questo
articolo si è creato uno score CAC basato sull'apprendimento profondo previsto
dalle fotografie retiniche (RetiCAC) e viene utilizzato questo nuovo punteggio
RetiCAC per la stratificazione del rischio cardiovascolare. La ricerca consiste in studi
che applicano il deep learning alle fotografie retiniche per la previsione di eventi
cardiovascolari attraverso la combinazione dei termini di ricerca di intelligenza
artificiale ("apprendimento profondo" o "apprendimento automatico"), immagine
retinica ("retina") e "calcio coronarico”. Valore aggiunto di questo studio è lo
sviluppo del RetiCAC per predire la presenza di CAC misurato con scansione TC.
Basato su RetiCAC, una nuova fotografia retinica a tre livelli fornisce informazioni
sulla vascolarizzazione umana e approfondimenti sulla salute cardiovascolare. Ampi
studi sulla popolazione hanno dimostrato che un evidente danno vascolare retinico
(segni di retinopatia come microaneurismi ed emorragie retiniche) e alterazioni più
sottili (restringimento arteriolare della retina) sono marker di malattia cardiovascolare
subclinica (stenosi dell'arteria carotidea) e possono predire i principali eventi di
malattie cardiovascolari e la mortalità.
È stata definita la presenza del CAC pari a zero come assenza di CAC e superiore a
zero come presenza di CAC, rivelando un basso rischio di malattie cardiovascolari
tra gli individui con un punteggio CAC pari a zero.
Sono stati utilizzati dati clinici e 216.152 fotografie retiniche da cinque set di dati o
studi indipendenti provenienti da Corea del Sud, Singapore e Regno Unito per
convalidare gli algoritmi. Nello specifico abbiamo; il centro di ricerca sull'eziologia
delle malattie cardiovascolari e metaboliche ad alto rischio (CMERC-HI), lo studio
Singapore Epidemiology of Eye Diseases (SEED), e la UK Biobank.
Utilizzando un set di dati di un centro di screening sanitario sudcoreano, è stato
addestrato un algoritmo di apprendimento profondo per prevedere la probabilità della
presenza di CAC. Sono stati stratificati i punteggi RetiCAC in terzili e utilizzato
modelli di rischi proporzionali per valutare la capacità di RetiCAC di prevedere
eventi cardiovascolari sulla base di set di test esterni provenienti da Corea del Sud,
Singapore e Dalla Biobanca del Regno Unito. Sono stati, quindi, valutati i valori
incrementali di RetiCAC e aggiunti alla Pooled Cohort Equation (PCE) per i
partecipanti alla Biobanca del Regno Unito.
L’incidenza cumulativa degli eventi cardiovascolari è stata valutata nei tre gruppi (a
basso, moderato e alto rischio) definiti dai punteggi RetiCAC e in tre gruppi
stratificati in base ai punteggi CAC misurati con la TC cardiaca (0,>0-100 e >100)
utilizzando il metodo di Kaplan-Meier e Cox modello proporzionale di pericoli per
stimare i rapporti di pericoli (HR).
Il valore prognostico incrementale del RetiCAC rispetto alla PCE nella previsione
degli eventi di malattie cardiovascolari è stato valutato utilizzando il metodo di
Kaplan-Meier, la statistica C di Harrell e NRI Continua nei gruppi a rischio
borderline e intermedio della UK Biobank. L’incidenza cumulativa degli eventi di
malattia cardiovascolare è stata valutata in quattro gruppi a rischio stratificati in base
al PCE (<5% [basso rischio]; 5%-<7,5% [rischio limite]; 27,5%-<20% [rischio
intermedio]; e ≥20% [rischio elevato]) e nei tre gruppi (rischio basso, moderato e
elevato) secondo il RetiCAC.
L’analisi è stata ripetuta includendo individui sotto trattamento con statine. Inoltre, è
stata posta un’ultima analisi includendo tutti i partecipanti (neri, cinesi, misti o di
altre origini etniche, sud asiatiche e bianchi).
RISULTATI
RetiCAC ha sovraperformato tutti i modelli a singolo parametro clinico nel predire la
presenza di CAC (area sotto la curva caratteristica operativa del ricevitore di 0,742,
IC 95% 0,732-0,753). Tra i 527 partecipanti alla coorte clinica sudcoreana, 33 (6,3%)
hanno avuto eventi cardiovascolari durante il follow-up di 5 anni. Nella coorte basata
sulla popolazione di Singapore (n = 8551), 310 (3,6%) partecipanti hanno avuto
eventi cardiovascolari fatali per 10 anni e i tre strati RetiCAC sono stati
significativamente associati ad un aumentato rischio di eventi cardiovascolari fatali.
Nella Biobanca del Regno Unito (n = 47 679), 337 (0,7%) partecipanti hanno avuto
eventi cardiovascolari fatali per 10 anni. Quando aggiunto al PCE, il RetiCAC a tre
strati ha migliorato la stratificazione del rischio cardiovascolare nel gruppo a rischio
intermedio e nel gruppo a rischio borderline.
Il modello di punteggio RetiCAC ha mostrato prestazioni superiori, rispetto a modelli
mono parametri, quali l’età e il glucosio.
Eventi di malattie Persona- Incidenza* Modello aggiustato per età e per Modello corretto per il rischio †
Definizione
Un grafo (o rete) G è una coppia (V, E) dove V è un insieme finito i cui elementi
sono detti vertici o nodi ed E è un sottoinsieme i cui elementi, detti archi o lati, sono
coppie di oggetti in V. I matematici, utilizzano la lettera n per denotare il numero dei
nodi di un grafo, e la lettera m per denotare invece il numero di archi. Dato un grafo
G = (V, E) quindi, possiamo denotare la cardinalità di V con n e la cardinalità di E
con m. I grafi sono quindi utili strumenti per modellare contesti “di relazione”.
Esempio
Vertice V: [A, B, C, D]
Archi E: [(A, B), (B. A), (B, D), (D, B),
(D, C), (C, D), (B, C), (C, B)
➢ Ogni relazione forma una coppia ordinata se è indicata una direzione, oppure
formerà una coppia non ordinata.
Differenza tra coppie ordinate e non ordinate
Nel caso delle coppie non ordinate, le coppie (a,b) e (b, a) indicano lo stesso spigolo
del grafo. Viceversa, nel caso delle coppie ordinate le coppie (a, b) e (b, a) indicano
un verso differente sullo stesso spigolo, rispettivamente a→b e b→a.
Esistono due categorie principali di grafi: orientati e non orientati.
Grafo orientato. I grafi orientati hanno gli archi con una direzione. In questo caso gli
archi sono frecce. Ad esempio, si può andare dal nodo 1 al nodo 2 ma non viceversa,
non si può passare dal nodo 2 al nodo 1.
Grafo non orientato. I grafi non orientati hanno gli archi con una relazione biunivoca
tra i nodi. In altri termini, il nodo 1 collega il nodo 2 e il nodo 2 collega il nodo 1. Si
può scorrere in entrambe le direzioni.
Un altro concetto chiave della teoria dei grafi riguarda la direzione degli archi.
Diremo che un arco è indiretto, se esiste un arco tra il nodo N1 e il nodo N2
percorribile da N1 a N2 e viceversa in maniera del tutto equivalente. Diremo invece
che un arco è diretto, se esiste un arco tra il nodo N1 e il N2 percorribile solo in un
senso (da N1 a N2 oppure da N2 a N1).
Sviluppare un grafo
Per sviluppare un grafo in un programma informatico si utilizzano due metodi.
La lista di adiacenze. I nodi del grafo sono memorizzati in una variabile array. Ogni
elemento dell'array indica un nodo del grafo e contiene la lista delle sue connessioni
(archi ).
Mariarita Di Benedetto,
Studentessa di terzo anno del corso TFC e PC
Cod. matricola: 1000006318