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ISSN 2421-5511

90009

9 772421 551003
Anno 9 - N. 9 (#379) Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano - Supplemento culturale settimanale da vendersi esclusivamente in abbinamento a Corriere della Sera ¤ 1,00 + il prezzo del quotidiano. In CH Tic. Fr 1,00

per il Corriere della Sera


Fabrizio Cotognini
#379
Euro 1,00
3 marzo 2019
Domenica
2 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

corriere.it/lalettura Il dibattito delle idee


SSS
Il mito di Dracula e dei suoi simili è vivo
Orizzonti .

più che mai nell’immaginario collettivo, ma


Senza la comunità
l’individuo non esiste si è trasformato radicalmente nel passaggio
dalla tradizione alla modernità. La sua
9
ILLUSTRAZIONE DI BEPPE GIACOBBE

versione folklorica era legata alla paura


di un ritorno dei defunti. Dall’Illuminismo
in poi si presta a incarnare il male assoluto,
tre pagine sul convegno dell’European il diavolo, il cannibale, ma anche l’artista, il
Academy of Religion a Bologna
flâneur, l’errante, il seduttore, lo straniero,
Classici l’emigrante. Oggi il vampiro globalizzato
Petrarca in montagna
.

abita le rovine postmoderne del Muro di


filosofo postmoderno Berlino, delle Torri Gemelle e di Bagdad.
Rappresenta l’inquietudine e l’incertezza
18
ILLUSTRAZIONE DI ANTONELLO SILVERINI

I nuovi
dell’uomo contemporaneo che cerca
disperatamente di rimuovere la morte
e teme di essere travolto dal postumano
di MAURO BONAZZI

Libri .

L’epica in versi di Mari


per il goleador Hateley di VITO TETI

20
MARK HATELEY (AL MILAN DAL 1984 AL 1987)

I i
l mio primo incontro con la figura del vampiro ri- Fanu, fino alle incursioni più recenti di autorevoli stu-
sale a circa venticinque anni fa, sullo sfondo del- diosi del mito come Mircea Eliade e Furio Jesi. Quando il
l’interesse per alcuni avvenimenti che hanno se- Romanticismo rivaluta forme e contenuti delle culture
gnato la vita e la storia delle culture locali tradi- popolari tradizionali, un lungo processo di disgregazio-
zionali: il sangue come elemento di vita e di mor- ne dell’antico universo contadino sta ormai giungendo a
te, la tematica del doppio nel fenomeno compimento. Mentre il vampiro folklorico era legato al-
di SANDRO VERONESI migratorio, lo spopolamento e l’estinzione delle la società tradizionale e alle sue contraddizioni, quello
comunità, il tema della nostalgia e della melanconia letterario nasce in qualche misura come prodotto della
nella storia di lunga durata del Mezzogiorno italiano. fine di quell’universo e del lento affermarsi di un mondo
Alimentata da film come Dracula di Bram Stoker di nuovo. Lentamente, il mondo occidentale cominciava a
Maschere .
Francis Ford Coppola e Intervista col vampiro di Neil
Jordan (dal romanzo di Anne Rice), era allora in corso
lasciarsi alle spalle le grandi carestie ed epidemie: la se-
te di sangue del vampiro moderno rimanda a ossessioni
Il rap delle periferie l’ennesima «epidemia vampirica» che, segnando una
fase della trasformazione del vampiro «postmoderno»,
e angosce diverse da quelle della società tradizionale.
Se Voltaire aveva potuto ironizzare sulla rapida scom-
(e l’ossessione per i soldi) ribadiva il suo carattere di revenant nella cultura con-
temporanea.
parsa della «moda» dei vampiri che, negli anni Trenta
del Settecento, venivano ovunque scoperti, esumati,

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La figura del vampiro ci offre elementi di riflessione bruciati, si può presumere che sarebbe rimasto sorpre-
per approfondire il passaggio del mondo occidentale so dalla loro successiva vicenda. Eppure, per uno dei
dalla tradizione alla modernità e oltre, perché permane tanti paradossi della storia delle idee, proprio Voltaire
tuttora nelle metafore che a cavallo del millennio si sfor- dà vita a uno dei caratteri della successiva «resurrezio-
zano di interpretare l’inquieta visione di un futuro vena- ne» del vampiro, utilizzandolo per evocare l’emergere
to di angoscia della fine del mondo. del capitalista sfruttatore nella società industriale.
In passato, gli studiosi hanno rintracciato ovunque fi- Un’immagine che rappresenterà solo una delle nuove
gure e motivi vampirici che sarebbero poi confluiti nella metafore, positive e negative, del termine vampiro, che
configurazione del vampiro moderno. Le connessioni si presterà a incarnare il male assoluto, il diavolo, il can-
tra vampiri, lupi mannari, sciamani, streghe — tutte fi- nibale, ma anche l’artista, il flâneur, l’errante, il sedutto-
di SILVIA AVALLONE gure che raccontano una continuità tra mondo dei vivi e re, lo straniero, l’emigrante.
e GIUSEPPE ANTONELLI mondo dei morti — sono molteplici e sembrano rinvia-
re a un analogo sostrato culturale arcaico. Tuttavia que- I libri
sti fenomeni — pur rivelando evidenti «somiglianze di Il vampiro e la melanconia di
famiglia» — si sono presentati, nella storia e nelle tradi- Vito Teti, docente di Il vampiro, quale oggi ci viene consegnato da lettera-

Parole d’Europa .
zioni di distinte aree geografiche, con una diversità che
soltanto invenzioni recenti hanno mescolato e confuso.
Se nelle società tradizionali il vampiro folklorico non
Antropologia culturale
all’Università della Calabria,
è edito da Donzelli (pp.
tura e cinema, non è quindi tanto un prodotto della tra-
dizione, ma una creazione della modernità che combat-
te e distrugge le culture tradizionali. Il contagio vampi-
Vitamoremorte e scismi può essere separato dalla paura del ritorno, perturbante XVIII-382, e 34). Dracul di rico non dilaga nelle situazioni in cui i defunti potevano
dalla Lettonia alla Grecia e pericoloso, dei defunti, è proprio nel passaggio che
l’Occidente compie verso l’Illuminismo e la modernità
Dacre Stoker e J. D. Barker,
edito in Usa da Putnam,
tornare, in maniera irrelata o controllata; al contrario si
afferma con grande forza simbolica proprio quando la

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che è possibile paradossalmente cogliere l’origine del uscirà a giugno in Italia da modernità si impegna nel progetto di espellere, rin-
ILLUSTRAZIONE DI AMALIA CARATOZZOLO

complesso fenomeno storico del «ritorno» dei vampiri, Nord. Sempre Nord il 21 chiudere, esorcizzare l’alterità, la follia, la morte. Rial-
che li vede tuttora presenti, dalla letteratura al cinema marzo pubblica Dracula e io, lacciandosi al discorso di Foucault, è Baudrillard a indi-
(si pensi alla popolarità della saga di Twilight), dalla romanzo di Gianluca Morozzi viduare l’esclusione dei morti e della morte come la più
musica ai fumetti e ai videogiochi. che immagina il vampiro a radicale di quelle poste alla base della nostra cultura.
Nel momento in cui sentimento melanconico e fasci- Bologna. Tra gli altri titoli: Tuttavia, la nostra «razionalità» moderna sembra su-
no delle rovine si apprestavano a raccontare i contrasti Matthew Beresford, Storia bire lo scacco della morte — rappresentato dal vampiro
del lento affermarsi della modernità, il vampiro trovava dei vampiri (traduzione di distruttivo, malefico, ossessivo — che, nella prospettiva
dunque una possibilità di rinascita nella letteratura ro- Francesca Biancani, Odoya, dell’antropologo Ernesto de Martino, in passato poteva
mantica, come metafora ambivalente e perturbante di 2017); Massimo Zanichelli, essere contrastato attraverso rituali e forme di cordoglio
di PETROS MARKARIS nuove contraddizioni, ponendo così le basi per la sua Fino all’ultima goccia capaci di restituire «presenza», di risolvere il significato
e NORA IKSTENA mitologia contemporanea. Possiamo ripercorrere la co- (Mimesis, 2014); Tommaso di finitudine dell’individuo e di far «morire cultural-
struzione di questi motivi attraverso le opere narrative Braccini, Prima di Dracula mente il morto», trasformandolo in «caro estinto». Nel-
di autori come Polidori, Byron, Hoffmann, Gautier, Le (il Mulino, 2011) le società tradizionali il controllo della morte passa at-
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 3

{
Il mattino non ha l’oro in bocca
«Prima colazione abbondante» ormai è un o solo un caffè per il metabolismo è lo stesso
Sopra le righe must, il fondamento di tutte le buone diete.
Perché? Migliora il metabolismo, si mangia
e mangiare al mattino non ti fa perdere peso,
semmai aumenti. Lo rivela un’analisi molto
di Giuseppe Remuzzi
meno di giorno e così si perde peso, dicono… accurata di tutti i dati disponibili (attenzione
Non è vero niente. Una colazione abbondante però: potrebbe non valere per i bambini).

Miti e misteri Dacre Stoker,


discendente di Bram, rende
giustizia alle origini irlandesi

Il thriller
del pronipote
di «Dracula»
di MIRKO ZILAHY

C
ome figli d’un nume malevolo, i discendenti
di Dracula si sono moltiplicati mutando for-
me, costumi e contesti da quando il romanzo
di Bram Stoker fu messo in vendita dall’edito-
re Archibald Constable & Company di We-
stminster al prezzo di 6 scellini. Era il 26 maggio 1897.

vampiri
Oggi ogni volume di quella prima tiratura — tremila
copie, la copertina rigida gialla — vale una piccola
fortuna (fino a quarantamila dollari per una copia con
dedica) e, a ben vedere, tutto ciò che nel frattempo
hanno sfiorato le sottili, pallide mani del conte vampi-
ro si è trasformato in un successo straordinario.
Nonostante Dracula abbia raggiunto milioni di let-
tori, gran parte della sua fortuna fu merito dei sensa-
zionali spettacoli teatrali che Hamilton Deane, attore e
impresario irlandese, mise in piedi in Inghilterra a
partire dal 1924 e portò a Broadway nel 1927. Veri show,
con tanto di pipistrello volante sulle teste degli spetta-
tori terrorizzati, che fecero da modello alla trasposizio-
ne cinematografica di Tod Browning (1931) con Bela
Lugosi nei panni del conte. Con il grande schermo il
ghiaccio lo aveva già rotto il Nosferatu di Murnau con
un plagio non autorizzato dalla vedova di Stoker che
vinse la causa e riuscì a far ritirare prima e poi bruciare
tutte le pellicole, tranne una. Quella appartenuta al
regista tedesco. Negli anni Sessanta e Settanta il gran-
de mattatore col mantello fu Christopher Lee con una
decina di titoli, molti dei quali improbabili. Nei primi
Novanta uscì il suntuoso Dracula di Bram Stoker con
Gary Oldman per la regia di Coppola. Il teatro non ha
mai smesso di riproporne adattamenti — tra marzo e
traverso la sua trasformazione da evento biologico in della propria condizione. Così interno alla tradizione L’immagine aprile Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio porteranno Dra-
evento sociale e culturale. Venuta meno la possibilità di culturale dell’Occidente, il vampiro ormai «globalizza- Yinka Shonibare (Londra, cula sui palcoscenici italiani — e il cinema ha conti-
organizzare il rapporto quotidiano con i defunti, disin- to» non abita più le rovine dell’antico mondo, ma quelle 1962), The Sleep of Reason nuano a rivisitarne il mito (tra le tante spiccano le tra-
nescandone il carattere contagioso, la nostra incapacità postmoderne: dal Muro di Berlino a Bagdad, dalle Torri Produces Monsters (2008, sposizioni del romanzo di Anne Rice, Intervista col
di ascoltare il loro clamore (per dirla con Carl Gustav Gemelle alle macerie dei terremoti e dei tanti luoghi ab- stampa fotografica a colori), vampiro, e della saga di Twilight di Stephenie Meyer).
Jung), la nostra paura della morte e, allo stesso tempo, il bandonati dall’emigrazione. Segnali tangibili di cam- courtesy dell’artista/ Anche la «nuova tv» ha cavalcato l’onda lunga del vam-
non essere convintamente contro la morte, ci condan- biamenti economici, sociali, politici, tecnologici e am- Stephen Friedman Gallery, piro con svariate serie che si arricchiranno nel 2020 del
nano alla condizione del vampiro, che vive senza sentir- bientali le cui conseguenze complessive ci sfuggono, e Londra/ James Cohan Dracula di Steven Moffat e Mark Gatiss, gli ideatori di
si vivo. Non essere «contro la morte» è l’accusa che Elias che spingono la società occidentale a riflettere, ancora Gallery, New York. Il lavoro Sherlock, per Netflix e Bbc. Malgrado ciò, il romanzo fu
Canetti rivolge a un’umanità che ha commesso ogni sor- una volta, su sé stessa, sulla sua possibile decadenza, si ispira a El sueño de la accolto con sospetto e freddezza dai critici e solo di
ta di eccidi, stragi, guerre, mutilazioni. Nel dichiarare la sulle prospettive del transumano e del postumano che razón produce monstruos, fronte all’enorme diffusione cinematografica si aprì il
sua guerra alla morte, Canetti però non la rimuove, non potrebbero condurre alla fine dell’Homo sapiens. un’acquaforte e acquatinta dibattito sul valore dell’opera letteraria.
la espelle, e riconosce invece il bisogno della modernità Davanti alla minaccia del tramonto di tante categorie (oggi conservata alla Da allora, Dracula è stato letto come mito del terro-
di affermare forme di cordoglio e di lutto. interpretative del mondo che conosciamo, forse è lecito Biblioteca Nacional re, del fantastico, della paura del diverso, del ribalta-
Agli albori del nuovo millennio, il vampiro che non pensare che il vampiro, che ha saputo trasformarsi e de Espana) realizzata nel mento delle leggi naturali, dell’incubo luminoso di
può «specchiarsi» si ripropone come figura emblemati- «non morire» nel passaggio alla modernità per rappre- 1797 da Francisco Goya. una vita inesauribile; è stato additato come metafora
ca dell’autorappresentazione dell’uomo nella società at- sentarne l’inquietudine, sopravviva proprio perché ali- Fa parte (come foglio politica di un mondo antico, estraneo e misterioso,
tuale. Con la sua melanconia, afferma un nostro radicale mentato dalla nostra incertezza, dal nostro attuale sen- numero 43) di una serie aristocratico, che spaventava la borghesia industriale
bisogno di presenza. Nel suo delirio di potenza e nella so della fine e dal bisogno di scongiurarlo. di ottanta incisioni chiamata
sua ricerca di «eternità», rivela tutta la fragilità, l’orrore © RIPRODUZIONE RISERVATA Los caprichos (1799) CONTINUA A PAGINA 5
4 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

SERGIO LUZZATTO
MAX FOX
O LE RELAZIONI PERICOLOSE

Nella primavera del 2012, Massimo De Caro viene arrestato


per avere svaligiato l’antica biblioteca dei Girolamini di Napoli,
di cui si è fatto nominare direttore. Ma l’intera sua storia
parla di un mondo che è il nostro: il mondo post-verità e post-onestà.

Einaudi
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 5

{
Ladri di bianco e d’azzurro
C’è un’epidemia di furti di azulejos a Lisbona. collezionisti valgono centinaia di euro l’una.
Cittadini Dipinte a mano, azzurre e bianche, le Come salvarle? Mappandole online e

Il dibattito delle idee di Edoardo Vigna piastrelle tipiche portoghesi vecchie di secoli
sono spesso incustodite sulle facciate dei
palazzi. Troppo facile portarle via, per i
premiando chi aiuta a trovare i pezzi rubati.
Basta? No, il saccheggio resta. E mette un
tesoro in pericolo.

L’immagine
Un’altra variazione su
El sueño de la razón produce
monstruos di Goya (1746-
1828) di Yinka Shonibare
(courtesy dell’artista/
Stephen Friedman Gallery,
Londra/ James Cohan
Gallery, New York)

Imitidell’Irlandarurale
no, recensore teatrale per il «Dublin Evening Mail», ma-
nager dell’attore Henry Irving (da cui prese spunto per
alcune pose del conte) e direttore del Lyceum di Londra. «Der Vampyr»
Quelle letterarie: Wilkie Collins de La donna in bianco
(1859) per la struttura epistolare e le atmosfere, la com-
L’opera
popolanolafantasiamalata
ponente investigativa di Conan Doyle, il Poe dei raccon-

romantica
ti sulle sepolture premature e ovviamente Il vampiro di
John Polidori (1819) e Carmilla di Sheridan Le Fanu
(1872). Fondamentali furono poi gli anni al Trinity Col-
lege dove fu presidente della College Historical Society
amata
delpiccoloBramStoker
e della University Philosophical Society: un laboratorio
per le ricerche storiche, geografiche, filosofiche e an-
tropologiche che costituiranno la base «reale» del ro-
manzo.
da Murnau
Due di queste idee furono il regalo inatteso che il pro- di HELMUT FAILONI

PoimigranoinTransilvania
fessor Arminius Vambery, linguista e storico ungherese
dell’Università di Budapest, a Londra per una serie di
conferenze, fece a Stoker nel 1890. Durante una cena al
Lyceum gli raccontò storia, usi e costumi della Transil-
vania, di cui lo scrittore studierà per anni una serie di
baedeker consultati al British Museum e i due tomi di
The Land Beyond the Forest (1888) di Emily Gerard. La
seconda? Il Dracula storico, Vlad III di Valacchia (1431-
SEGUE DA PAGINA 3 rale popoleranno la fantasia del giovane Bram che li ri- 1477). Stoker rimase affascinato dal racconto di Vambe-
troverà, trasfigurati, molti anni più tardi nelle supersti- ry sul voivoda capace di meritarsi l’immortale sopran-
inglese di fine Ottocento; come simbolo della battaglia zioni di un’altra area selvaggia ed isolata. La Transilva- nome di Tepes, «l’impalatore», presso i romeni e Ka-
tra la tecnologia e una superstizione che ha a che fare nia. zikli Bey, «il principe impalatore», tra i turchi. Come
col profondo, col rimosso, con l’archetipo del grande Se quel nucleo antico e infantile è senza dubbio il pri- suo padre Vlad II Dracul (da cui il patronimico Dracula,

L
male e del suo fascino; è stata indagata l’estetica del mo- mo seme del romanzo di Stoker, si può dire che in Dra- «figlio del drago» e solo successivamente, per uno slit- ipsia, Germania,
stro, dell’uomo della notte, del misogino, dell’omoses- cul sia sbocciato un germoglio. Perché questo nuovo ro- tamento semantico dall’ambito cavalleresco a quello 29 marzo 1828. Il
suale, e via dicendo. Ipotesi di ricerca tracciate dagli manzo riesce a legare con un filo nero l’invenzione let- mitico-popolare «figlio del diavolo»), Tepes fu membro teatro cittadino è
studiosi di ogni latitudine che si sono però concentrati teraria e la vicenda biografica di Bram prendendo spun- dell’Ordine del Drago (fondato nel 1408 da Sigismondo pieno per la prima
meno sulle fonti e sulle suggestioni del folklore irlan- to da un suo diario ritrovato nella soffitta in una casa di Lussemburgo, re d’Ungheria e imperatore del Sacro dell’opera Der Vampyr
dese. sull’Isola di Wight. Così i due autori hanno immaginato Romano Impero) e regnò in tre periodi differenti tra il (nella foto la locandina
e rimescolato con grande abilità i motivi del capolavoro 1448 e il 1476 costruendo la propria leggenda in vita. originale) di Heinrich
originale con risultati sorprendenti. La qualità ipnotica La leggenda è quella di un sovrano che aveva gli occhi Marschner (1795-
della prosa di Stoker si rinnova in Dracul accresciuta dal del mondo occidentale contemporaneo su di sé. Tanto 1861), che sale sul
In questo senso Dracul, il romanzo di Dacre Stoker — ritmo del thriller contemporaneo. C’è tutto, una storia che Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II, nei suoi Com- podio anche in veste di
pronipote canadese di Bram — e J. D. Barker in uscita a carica di emozioni, veloce e spaventosa, un mistero che mentarii rerum memorabilium ebbe per quello che direttore. Suo cognato,
giugno in Italia per Nord, rende giustizia alla radice du- segna come una piaga la famiglia di Bram, accompa- chiamava «Iohannis Dragulae» parole di sdegno (atrox Wilhelm Wohlbrück, ha
blinese e alle fortissime influenze cui Stoker soggiacque gnandone i primi anni e la miracolosa — oscura — gua- nequitia et natura immanis) che nascondevano un’am- firmato il libretto a
durante i primi anni di vita. Un’infanzia tanto malferma rigione per riannodarsi infine a Dracula con una credi- mirazione tale da decidere di affidargli il comando di partire da Der Vampyr
e precaria da costringerlo lungamente a letto, ma lo bilità che mette i brividi addosso. una crociata (sollecitata ma mai partita) contro Mao- oder die Totenbraut
stesso capace di produrre esiti insperati nell’uomo che metto II, il sultano ottomano che minacciava i confini (1821) di Heinrich
sarebbe diventato: un gigante fulvo di barba e di capelli, balcanici dell’Europa cristiana. Ludwig Ritter e The
campione di rugby e colto rappresentante dell’alta bor- Vampyre di John
ghesia londinese. I suoi biografi sono tutti concordi nel Stoker amava raccontare come Dracula fosse sboc- Polidori (1819). Fu un
dire che, durante quei sette anni trascorsi nella mansar- ciato all’improvviso nella sua mente grazie a un incubo successo in pieno
da al numero 15 di Marino Crescent a Clontarf, accadde dopo un’abbuffata di zuppa di granchi: quella notte ave- Da questa suggestione biografica, e dalla fantasia Romanticismo, quando
qualcosa di straordinario. Minato da frequenti febbri va sognato un re vampiro che usciva da una bara. A dif- narrativa di Matteo Strukul nasce la graphic novel Vlad, l’interesse per il
spossanti, Bram ascoltava le storie fantastiche, e assai ferenza delle altre opere — una dozzina di romanzi e le lame del cuore per Feltrinelli Comics. Strukul firma il sovrannaturale teneva
poco adatte a un bambino, della madre. La Grande Ca- numerosi racconti, saggi e resoconti — però, la messa a primo volume della trilogia in cui ci mostra e ci raccon- inchiodati lettori e
restia era passata da poco e aveva lasciato milioni di fuoco e la progettazione di Dracula presero forma con ta, tutto insieme, il guerriero spietato e l’umanista colto ascoltatori. L’opera fu
persone morte sul suolo di un’Irlanda impoverita, mala- grande lentezza. Sette anni di appunti, ripensamenti e e illuminato. Con le tavole disegnate da Andrea Mutti e poi trascurata, fino a
ta e schiacciata dal giogo britannico e costrette a emi- difficoltà, che trovarono soluzione nella mescolanza di colorate da Vladimir Popov, Strukul traduce la potenza quando nel 1922 F. W.
grare in Inghilterra, in America e in Australia. Gli anni una lunga serie di elementi e di fonti eterogenee. Oltre fascinante della storia e strappa il mantello nero dalle Murnau la scelse per il
delle febbri e del tifo erano giunti dopo un’epidemia di alla biografia dell’autore, va considerata l’enorme in- spalle del Dracula letterario per ricucirgli addosso la co- cine-concerto
colera da cui Charlotte Blake, la mamma di Bram, era fluenza del teatro: Stoker fu appassionato shakespearia- razza del sovrano capace di catturare, quattro secoli e Nosferatu del 4
scampata per miracolo nella sua Sligo, nell’ovest del- mezzo più tardi, la morbosa fantasia di Stoker. settembre. Nel 2008
l’isola. Di quei racconti — del becchino che bussa di ca-
sa in casa per sapere se c’è bisogno dei propri servigi,
dello spettacolo macabro dei corpi accatastati sopra
SSS Il risultato è un’opera agile e preziosa — le atmosfere
cupe e affilate non ammiccano all’universo del gotico
— che mette in scena i giochi di potere, la guerra con il
una versione è andata
in scena a Bologna
(regia di Pier Luigi Pizzi,
casse straripanti, di vivi sepolti assieme ai morti, di epi- Emozioni sultano, i metodi disumani — celebre la crudele foresta protagonista Carmela
sodi di cannibalismo — Charlotte non risparmiò i parti- «Dracul», romanzo scritto da Dacre di pali — con cui Vlad trattava sudditi e nemici. Una vio- Remigio): questa è
colari peggiori a suo figlio e su quelle storie tragica- lenza che nel fumetto confligge drammaticamente con stata mantenuta anche
mente reali innestò le leggende del folklore gaelico. Co- Stoker e J. D. Barker, uscirà a giugno il grande amore per la nobildonna Katharina von Siegel per il restauro di
sì, le banshee (spiriti di donne forieri di morte), i chan- per Nord: lega con una credibilità e che mette a nudo l’anima, selvaggia e seducente, del Nosferatu fatto dalla
geling (folletti maligni che rapiscono i bambini, superbo lupo valacco.
succhiano loro la vita o vi si sostituiscono in culla) e i na
da brividi l’invenzione letteraria Mirko Zilahy
Cineteca di Bologna.

e la vicenda biografica di Bram


© RIPRODUZIONE RISERVATA

neamh mairbh (non-morti) di quell’Irlanda arcaica e ru- © RIPRODUZIONE RISERVATA


6 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

Il dibattito delle idee


Palcoscenici Il regista dirige (e interpreta) una riduzione del capolavoro di Bram Stoker: un viaggio notturno verso
l’ignoto accompagnato da lupi che ululano e treni che passano. «Il Vampiro è una metafora della morte. In questo testo
ci sono molti temi attuali: l’eutanasia, l’oscillazione tra scienza e superstizione, la lotta con il male dentro e fuori di noi...»

Sergio Rubini sfida Dracula


«Sono un esorcista»
D
di EMILIA opo Delitto/Castigo, dal capolavoro di Dosto- Lo spettacolo, prodotto dal Nuovo Teatro di Marco avviso, è il più adatto: il teatro è la terra della sperimen-
COSTANTINI evskij, tocca a Dracula, dal romanzo di Bram Balsamo, debutta il 5 marzo alla Pergola di Firenze, dal 3 tazione, della ricerca. In questo caso, come nel prece-
Stoker. La passione di Sergio Rubini di porta- aprile sarà all’Ambra Jovinelli di Roma, con la regia dello dente, non abbiamo operato una semplice riduzione...
re in scena la grande letteratura sta diventan- stesso Rubini, che firma anche l’adattamento scenico non è facile, direi persino che è impossibile ridurre, re-
do una costante. «Da ragazzo mi sono forma- con Carla Cavalluzzi. stringere libri di centinaia di pagine. Ci siamo concen-
to con questi libri — spiega l’attore a “la Lettura” —. Dal- La riscrittura di un capolavoro letterario può esse- trati su alcuni personaggi, quelli che ritenevamo i prin-
le storie raccontate dallo scrittore russo, mi ero subito re rischiosa... cipali, tagliandone altri. Stoker permette di farlo, perché
sentito accettato, all’epoca, per tutte le deformità, le «Certo, il rischio è sempre in agguato... Preciso subi- la sua scrittura apre mille piste da percorrere».
anomalie, le contraddizioni in esse espresse e di cui mi to, però, che adattare questi romanzi dal punto di vista La pista principale dell’opera è quella di un viaggio
sentivo portatore. Dracula è un mio vecchio amore, mi drammaturgico non nasce dalla frustrazione di non riu- notturno verso l’ignoto, tra lupi che ululano, banchi
ha sempre affascinato, perché rappresenta il male in as- scire a trovare pièce interessanti da interpretare, ma so- di nebbia, treni che passano, cavalli imbizzarriti dalle
soluto, che ci travolge, che ci seduce...». lo dal desiderio di approfondirli in un luogo che, a mio narici infuocate, e tante croci allineate lungo il per-
Illustrazione © Jan Sedmak — Design Carrara/Duse/Franceschini

progetto ideato e promosso da con il contributo di con il patrocinio di special partner con il sostegno di
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 7

{
Arriva il cane-procione
Il gatto a tre colori, la donna carpa, la volpe e il Levante (Oblomov, pp. 126, e 20), viaggio
Sushi style tanuki (un cane-procione), granchi, scimmie,
dormiglioni e ubriaconi. È un mondo magico
nella tradizione giapponese fatto di uomini e
animali fantastici: storie antiche come gli
di Annachiara Sacchi
e colorato quello disegnato da Elisa Menini in spiritelli nipponici, tavole moderne come in
Nippon Folklore. Leggende e miti dal Sol un manga.

corso. Lo spettacolo è dominato dall’oscurità?


«Non potrebbe essere altrimenti. Il personaggio del
L’icona Il voivoda di Valacchia sfuggì alla prigionia del sultano e riscattò la sua gente
Vampiro è una grande metafora della morte. Mi sembra In Romania è considerato una specie di Che Guevara. Troppi stereotipi su di lui

Feroce ma non solo


interessante affrontarlo dal punto di vista psicologico
dell’oscurità dell’anima. Il romanzo gotico dello scritto-
re irlandese è stato scritto alla fine dell’Ottocento, poco
prima dell’avvento delle teorie di Freud sulla scoperta
dell’inconscio, ma è già intriso di quelle teorie, in qual-

Vlad eroe degli oppressi


che modo ne è il precursore».
In che senso?
«Tutte le paure dei personaggi di Dracula partono
dall’inconscio, ma Stoker non ne era consapevole, gli
mancava la giusta chiave di lettura. Ecco che le ragioni
dei malesseri vengono intercettate fuori dai personaggi
stessi. In altri termini: lo psicoanalista afferma che il
male, che scatena i nostri incubi, lo abbiamo dentro di
noi; Stoker dice che ci aggredisce dall’esterno, da un’en- di MATTEO STRUKUL

i i
tità che, qui, rientra nella sfera dello spiritismo».
A compiere il viaggio è il procuratore londinese Jo-
nathan Harker (interpretato da Luigi Lo Cascio), in-
caricato di recarsi in Transilvania per curare l’acqui-
sto di un appartamento a Londra da parte di un clien-
te altolocato, un certo Conte Dracula.
«Il giovane avvocato accetta con entusiasmo l’incari-
co, attraversa un momento positivo della carriera ed è
felicemente sposato con Mina (Margherita Laterza). Ma
non può immaginare, non è a conoscenza della terribile
avventura che lo attende, quando verrà a trovarsi nel fa-
tidico castello: una sciagura da cui, all’inizio, riuscirà
eroicamente a scappare per tornare in patria, ma che al-
la fine gli farà venire i capelli bianchi».
Nel castello incontrerà un cliente molto particola-
re, impersonato da Geno Diana.
«È un bell’uomo elegante, che parla in slovacco».
Perché?
«Per renderlo più distante, più astratto. L’ho immagi- MATTEO STRUKUL
nato come un guerriero a riposo, con origini antichissi- L’appuntamento ANDREA MUTTI
me, erede di Attila, insomma un tipo intriso di arcaicità. Dracula, dal romanzo Vlad. Le lame del cuore
Sfugge all’iconografia classica, è lo straniero per defini- di Bram Stoker, va in scena il FELTRINELLI COMICS
zione, colui che si impossessa della vita degli altri, è un 5 marzo a Firenze e dal 3 al Pagine 63, e 14
seduttore: la morte è dotata di un suo intrinseco eroti- 14 aprile al Teatro Ambra
smo. E infatti, quando Jonathan torna a Londra per riab- Jovinelli di Roma La graphic novel e il testo
bracciare la sua amata, si rende conto che Dracula è già (via Guglielmo Pepe, 43; Vlad. Le lame del cuore (da
arrivato in città, lo ha misteriosamente preceduto». info: 06.83082620), cui sono tratte le due tavole)
In che modo si accorge della sua presenza? nell’adattamento di Sergio è la prima parte di una
«Dagli effetti negativi su Mina, la trova affetta da una Rubini e Carla Cavalluzzi. trilogia su Vlad III di
strana malattia: ha crisi di sonnambulismo apparente- Regia di Rubini, che è anche Valacchia (1431–1476 o

P
mente inspiegabili. Teme che questo possa avere conse- in scena con Luigi Lo Cascio 1477), detto l’«Impalatore».
guenze negative sulla loro unione, perciò si rivolge a e Margherita Laterza (a rincipe della notte, vampiro, si- Il secondo volume uscirà in flitto sociale. Sono solo alcuni degli
uno psichiatra, il dottor Seward (Roberto Salemi), che sinistra con Rubini durante gnore delle tenebre: Dracula è estate, il terzo in autunno. esempi possibili. Ma è evidente che sce-
accetta di prenderla in cura. E siccome anche Jonathan è le prove, foto di Noemi fra i personaggi letterari più ce- Questo testo è stato scritto gliere una via di rottura, di opposizione a
assalito da crisi di ansia e di angoscia, la coppia di sposi Ardesi), Lorenzo Lavia, lebri di sempre. Decine di ridu- per «la Lettura» questi e altri fenomeni, sia oggi una stra-
viene accolta in un’ala del manicomio. Presto, però, Roberto Salemi, Geno Diana. zioni cinematografiche, serie Gli autori da sempre più difficile, anacronistica.
Seward sente di non avere gli strumenti giusti per risol- Le scene sono di Gregorio televisive, videogame, fumetti. Ma chi era Matteo Strukul (Padova, Vlad era dunque un ribelle. Per questo,
vere la situazione, dunque è costretto a chiedere aiuto a Botta, i costumi di Chiara davvero il personaggio storico? L’uomo 1973) è autore della per la volontà d’aiutare il popolo valacco,
un suo amico». Aversano (a sinistra i dietro la leggenda? Colui che ispirò un tetralogia I Medici (Newton venne considerato campione di libertà da
bozzetti di Van Helsing e di autore irlandese, di nome Bram Stoker, a Compton) che ha avuto un parte della Romania tutta, alla stregua di
Harker), le musiche di tal punto da divenire, grazie alla sua pen- successo internazionale. Con quel che fece Cuba con Che Guevara. E
Giuseppe Vadalà, progetto na, immortale? il primo volume della serie, proprio come quest’ultimo, complice la
E qui entra in scena il professor Abraham Van Hel- sonoro di G.U.P. Alcaro. Lo Vlad III di Valacchia fu voivoda e signo- Una dinastia al potere, ha determinante saga letteraria, egli cam-
sing, l’antagonista di Dracula. spettacolo è prodotto dal re della guerra. Spietato con il proprio vinto il Premio Bancarella peggia oggi su magliette e tazze, divenen-
«È il personaggio che ho ritagliato per me: filosofo Nuovo Teatro di Marco nemico, violento e crudele, divenne fa- 2017. Suoi anche Giacomo do uno dei volti simbolo dell’Est Europa.
metafisico olandese, conoscitore dell’occultismo, Balsamo, in coproduzione migerato per la sua sete di sangue e l’effe- Casanova, la sonata dei cuori Certo, egli non fu solo un principe ri-
esperto di fenomeni soprannaturali». con Fondazione Teatro ratezza con cui terrorizzava i nemici, ap- infranti (Mondadori, 2018; belle e sanguinario, fu anche un abile go-
Un uomo di scienza... della Toscana plicando la tecnica dell’impalamento che Premio Salgari 2018) e vernante, disposto ad accogliere il com-
«Sì, ma che ha maturato, nella sua vita, la consapevo- Il protagonista gli valse il nome di Impalatore. Ma questa Inquisizione Michelangelo promesso, l’intrigo e financo il tradimen-
lezza che la scienza non sia tutto: non tutto è spiegabile Sergio Rubini (Grumo è solo una parte della sua storia, quella (Newton Compton, 2018). to come strumenti utili ai propri obietti-
scientificamente, in maniera razionale. Van Helsing è a Appula, Bari, 21 dicembre più sporca, a dire il vero. Senza volerne Le sue opere stanno per vi, utilizzando la diplomazia, quando
suo modo uno spregiudicato, aperto a tutto, pronto an- 1959; in alto, foto LaPresse), fare l’agiografia, sarebbe corretto riflette- uscire in una quindicina di possibile, e la strategia militare più spie-
che a mettere le mani nella superstizione, nel mistero è reduce dal successo re sul perché un uomo come Vlad sia di- lingue. Ha pubblicato tata, ove necessario, con lo spregiudicato
esotico... insomma è uno che, assumendosi il compito dell’adattamento di un altro ventato quel che è diventato. E capire co- tra l’altro per e/o La ballata pragmatismo che caratterizza la politica.
di estirpare il male, va al di là della realtà oggettiva. Lo si capolavoro, Delitto/Castigo, me mai, ancor oggi, la sua figura sia at- di Mila (nel 2011 vincitore Giacché, se gli Ottomani bramavano le
potrebbe definire una specie di esorcista». tratto da Dostoevskij. Figlio tuale e meriti di essere approfondita. In del Premio speciale sue terre, altrettanto voleva il sovrano un-
Perché ha scelto un tipo del genere per sé? di un capostazione, dopo gli questo, solo la storia e gli studiosi delle Valpolicella), seguito da gherese. Quel che è certo è che la ribellio-
«Perché io firmo la regia della messinscena e Van Hel- studi al liceo scientifico sue gesta possono aiutarci. Scopriremmo Regina nera. La giustizia di ne valacca e transilvana allo strapotere ot-
sing è a suo modo il regista che gestisce questa cordata Federico II di Altamura, nel allora che Vlad fu, insieme ad altri 999 Mila (2013) e da Cucciolo tomano, innescò un lento ma inesorabile
di persone che si sbracciano per affrontare il male, per 1978 si trasferisce a Roma bambini, tributo umano al sultano Mu- d’uomo. La promessa di Mila processo di indipendenza che trovò pie-
guarire dal male: il mostro che si annida dentro tutti all’Accademia nazionale rad II, quando la Sublime Porta Ottomana (2015). Andrea Mutti na realizzazione solo alla metà del Di-
noi. Ma anche perché io sono il più anziano di tutta la d’arte drammatica Silvio strappava i fanciulli alla propria terra (Brescia, 1973) ha ciannovesimo secolo. Fu allora che, con
compagnia, dunque mi pare un ruolo adatto alla mia età d’Amico, che lascia dopo due d’origine per farne altrettanti giannizzeri, cominciato giovanissimo la l’annessione alla Valacchia della Molda-
anagrafica». anni. Lavora con grandi guerrieri della fanteria turca. carriera di fumettista con via, i rumeni riuscirono finalmente a es-
Lei non si può definire vecchio a 59 anni... registi come Antonio editori indipendenti. È sere definitivamente riuniti. Lo stesso
«No, ma certamente non più giovane. Ora mi si offre Calenda e Gabriele Lavia. passato poi nella scuderia senso di ribellione e indipendenza, che
la possibilità di guardare alla morte, tema centrale del Esordisce al cinema nel delle serie «Hammer» e poi tornò puntualmente quasi centocin-
testo, con uno sguardo diverso da un ragazzo: è lo sguar- 1985 con Figlio mio Privato dei propri affetti, obbligato ad «Lazarus Ledd», per Star quant’anni anni più tardi, nel 1989, con la
do maturo di chi sa che alla morte deve cominciare a infinitamente caro. Nel 1990 assimilare una cultura non sua, prigio- Comics, per approdare a rivoluzione che depose, giudicò e con-
pensarci, a farci i conti, a metterci le mani... il tempo che firma la prima regia niero insieme al fratellino Radu nella for- «Nathan Never», per Sergio dannò a morte il tiranno Nicolae Ceause-
passa la avvicina inesorabilmente, occorre prenderla in cinematografica con La tezza di Egrigoz, e sottoposto al più ferreo Bonelli Editore. Lavora sul scu. Ma la superficialità con cui il perso-
considerazione, per saperla fronteggiare e accettare». stazione, tratto da un’opera rigore militare e a torture, Vlad riuscì solo mercato francese e su quello naggio storico venne affrontato da una
L’attualità di un romanzo gotico è possibile? teatrale di Umberto Marino. dopo dieci anni di prigionia a tornare statunitense firmando certa tradizione di racconti germanici,
«In questo romanzone sono racchiusi molti temi at- Lavora come attore con nella propria terra. E qui, quando il figlio episodi per «Batman», «X- operò manipolazioni che, attraverso una
tuali. Uno fra tutti l’eutanasia. Mina è contaminata in Giuseppe Tornatore, di quel sultano, Maometto II, pretese da Men», «The Punisher», propaganda durata secoli, relegò il prin-
maniera irreversibile, è una malata terminale ed espri- Francesca Archibugi lui il tributo di mille bambini valacchi e «Iron Man», «Guardians cipe nella galleria dei più efferati tiranni.
me il modo in cui ci si pone di fronte al progredire di e con Mel Gibson transilvani, il voivoda si ribellò all’oppres- of the Galaxy», «Conan» Senza prova d’appello.
una malattia. A un certo punto della sua dolorosa disce- nella Passione di Cristo sione, difendendo i figli del proprio Pae- e «Star Wars» Per molto tempo, dunque, Vlad III di
sa nell’Ade, chiederà a Jonathan di ucciderla». se e la terra che amava al punto da essere Valacchia ha rappresentato tutto ciò che
C’è anche un altro tema molto attuale... disposto a sacrificarle la vita. facilmente identifichiamo nel male asso-
«L’oscillazione tra scienza e superstizione. Le corsie E cosa c’è di più rivoluzionario, e attua- luto, nel mostro necessario, da contrap-
degli ospedali sono affollate non solo di medici e infer- le, di opporsi al modello dominante? Per- porre, magari, alla nostra inappuntabile
mieri, ma pure di effigi religiose, santini, madonne di ché a ben vedere il più potente impero capacità di auto-assoluzione. Vlad Dracu-
Lourdes, immagini di padri pii... Quando si è malati ci del mondo — al tempo — non differiva la, figlio di un cavaliere dell’Ordine del
sentiamo impotenti, la ragione si arrende, affidandosi completamente, nei suoi effetti, dalla Drago, è invece il simbolo ribelle e guer-
ad altro in cerca di aiuto: alla spiritualità, e anche alla globalizzazione senza quartiere che ucci- riero delle popolazioni sopravvissute
magia... tutto si confonde ed entra in gioco la suggestio- de le identità, dal dilagare della specula- benché a lungo annichilite e umiliate: da
ne, che in certi fortunati casi — perché no? — può addi- zione finanziaria che azzera i modesti pa- Roma, dagli imperi coloniali, dall’Uomo
rittura contribuire alla guarigione». trimoni dei piccoli risparmiatori, acuen- Bianco, dalla razza ariana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA do la frattura tra ricchi e poveri e il con- © RIPRODUZIONE RISERVATA
8 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 9

Orizzonti
Grado G. Merlo è il #twitterguest
Grado Giovanni Merlo (Pinerolo, Torino,
1945) è professore emerito di Storia del
cristianesimo all’Università Statale di Milano.
Dal 1994 presiede la Società internazionale
.

di studi francescani. È autore di importanti


studi e sintesi di storia medievale. Tra i suoi
Filosofie, religioni, costumi, società libri: Il cristianesimo medievale in Occidente
(Laterza, 2012); Valdo. L’eretico di Lione
(Claudiana, 2010). Da oggi consiglia un libro
al giorno ai follower de @La_Lettura.

Tempi moderni Si tengono a Bologna le giornate internazionali di studio della European Academy of Religion,
organizzate dalla Fondazione Giovanni XXIII. Il tema è il rapporto tra i diritti del singolo e le identità culturali: una
questione su cui si confrontano le visioni individualistiche e quelle comunitarie. Una terza via è stata aperta dal filosofo
Michael Walzer. In polemica con il giurista John Rawls, sostiene che la cittadinanza politica non deve diffidare delle
appartenenze particolari. In queste pagine «la Lettura» ha chiesto ad alcuni studiosi di anticipare i temi dei loro interventi

Non c’è individuo


i

L’evento
Si tiene a Bologna dal 4 al 7
marzo il terzo convegno
annuale della European
Academy of Religion
(EuARe), una piattaforma di
scambio per studiosi,
istituzioni accademiche,
riviste, case editrici e media

senza comunità
che si occupano del fatto
religioso in Europa e nelle
regioni circostanti. Rafforzare
l’individuo, nutrire la comunità
è il tema delle giornate di
studio, articolate in quattro
conferenze plenarie e molti
altri incontri. In tutto sono
previsti 1.320 iscritti, più di
790 relatori, 240 panel, per
un totale di 370 sessioni di
lavoro. È in calendario anche
un contest tra le classi delle
scuole secondarie superiori
di SOPHIE NORDMANN per lavori di vario tipo volti a

L
rappresentare le religioni nel
e esperienze tragiche del XX se- cui ricava i principi di giustizia universal- te le concezioni di giustizia si elaborino a vi è una precisa assegnazione culturale: è tessuto sociale della città.
colo hanno richiesto un ripen- mente validi. Rawls costruisce il disposi- partire da una comunità particolare. effettivamente possibile, se non si sceglie L’istituzione organizzatrice è
samento radicale sulla posizio- tivo teorico di individui posti appunto Sulla base di tale convinzione Walzer l’eredità culturale trasmessa, separarsene per il terzo anno consecutivo
ne dell’individuo nella società sotto un «velo d’ignoranza», che non co- apre nel dibattito fra liberali e comunitari completamente o totalmente. In questo la Fondazione per le scienze
civile, così come l’articolazione noscono il loro posto specifico nella so- la propria terza via, assolutamente origi- processo, la comunità storica e culturale religiose di Bologna (Fscire)
di una pluralità di comunità sociali, cul- cietà e devono scegliere i princìpi di giu- nale. E lo fa riferendosi alla tradizione del conserva tuttavia un ruolo centrale di ri- diretta da Alberto Melloni,
turali e religiose all’interno di uno stesso stizia fondamentali dell’ordinamento. pensiero ebraico e all’esperienza ebraica ferimento e sostegno, laddove gli indivi- fondatore di EuARe. L’evento
sistema politico. I pensatori ebrei sono Chi si trova in questa posizione è staccato che è, da secoli, quella dell’appartenenza dui sentano il bisogno di ancorarsi a le- ha il patrocinio del
stati all’avanguardia su una serie di rifles- da ogni forma di appartenenza a comuni- a una comunità minoritaria. La constata- gami di solidarietà indistruttibili. Parlamento europeo e della
sioni nelle quali la questione in gioco è tà particolari e quindi può scegliere in zione di Walzer — che lo porta a distan- Il modello pluralista proposto da Wal- Commissione europea, della
sempre stata quella dell’individuo e della piena libertà regole valevoli per tutti. ziarsi dalle posizioni liberali — è che la zer si radica nella sua esperienza di intel- Commissione nazionale
sua appartenenza a comunità di tipo di- Questo è il modello d’individuo conside- comunità è un fatto antropologico im- lettuale ebreo. È lui stesso a rivendicare Unesco, dell’Università e del
verso, che si compenetrano o sono in rato dai liberali prescindibile e dunque non bisogna con- questa posizione: ricorda che i suoi non- Comune di Bologna, ed è
concorrenza tra loro. siderare l’appartenenza a una comunità ni emigrarono negli Stati Uniti per fuggi- sostenuto dal ministero
Negli Stati Uniti degli anni Ottanta la come un ostacolo all’unità politica e so- re l’oppressione zarista ed è questa espe- dell’Istruzione, dal ministero
questione delle minoranze culturali al- ciale. Al contrario, lungi dal farsi concor- rienza che spiega perché molti pensatori degli Esteri, dalla Regione
l’interno dello Stato liberale e democrati- A osteggiarlo è Walzer. Intellettuale renza, l’appartenenza comunitaria e la ebrei si siano focalizzati sulla giustizia Emilia-Romagna, dalla
co è attraversata da un dibattito intenso. impegnato a partire dagli anni Sessanta cittadinanza politica devono nutrirsi sociale. Ciò spiega anche, in parte, la Fondazione Cariplo e dalla
In quel periodo il sociologo e filosofo nella lotta per i diritti civili, più tardi si fa l’una dell’altra. Più le comunità culturali massiccia partecipazione dei pensatori Fondazione Carisbo
ebreo americano Michael Walzer apre conoscere proprio per la sua polemica sono estese, più la partecipazione dell’in- ebrei alle correnti socialiste e comuniste L’autrice dell’articolo
una terza via, largamente ispirata dal- con Rawls, di cui nell’importante saggio dividuo alla cittadinanza è diversificata. a partire dalla fine del XIX secolo. Walzer Nata nel 1975 a Parigi,
l’esperienza dell’ebraismo come mino- Sfere di giustizia critica l’universalismo Là dove ci si rifiuti di riconoscere l’appar- stesso dice di aver a lungo pensato, in Sophie Nordmann insegna
ranza in diaspora e innestata in un conte- astratto. Secondo Walzer infatti Rawls, tenenza a una comunità, è possibile che gioventù, che ebraismo e socialismo fos- Pensiero e filosofia ebraica
sto contrassegnato da un vivo confronto servendosi dell’astrazione del velo si verifichino attriti con una ricaduta sero identici: un profondo legame lega la alla École Pratique
tra le correnti liberale e comunitaria, in d’ignoranza, pretende di eliminare qual- identitaria. sua appartenenza comunitaria e la sua des Hautes Etudes
particolare sulla questione dell’apparte- siasi legame con un contesto particolare, Contrariamente a quanto si pensa di posizione d’intellettuale di sinistra. Bibliografia
nenza comunitaria individuale, e della promulgando regole di giustizia formale solito, dunque, è il rifiuto dell’apparte- Walzer è erede di tutta una tradizione I due testi a cui fa
collocazione degli individui e delle co- che trascendano le specificità culturali. nenza comunitaria che rinforza il ripie- di pensiero ebraico, alla quale adatta i riferimento l’articolo sono:
munità particolari all’interno della co- Con la nota «metafora della camera d’al- gamento identitario; mentre il riconosci- problemi specifici del proprio tempo, John Rawls, Una teoria della
munità politica. bergo» Walzer spiega che, per quanto mento favorisce la costruzione di per nutrire le riflessioni sulla società giustizia (a cura di
Possiamo attribuire i natali di questa modifichiamo a nostro gusto la disposi- un’identità individuale complessa, più americana liberale contemporanea. Un Sebastiano Maffettone,
querelle alla pubblicazione nel 1971 del li- zione dei mobili della nostra camera d’al- aperta, che rinforzi i legami con l’appar- altro esempio, dunque, di come la tradi- traduzione di Ugo Santini,
bro Una teoria della giustizia di John bergo, in noi rimane inestinguibile la no- tenenza politica nazionale. zione filosofica ebraica rappresenti una Feltrinelli, 1982); Michael
Rawls. In questo saggio l’autore sviluppa stalgia di casa. Così mette in evidenza un Per Walzer, l’incoraggiamento ad eser- riflessione politico-sociale sull’individuo Walzer, Sfere di giustizia
una concezione liberale dell’individuo: sentimento di «casa propria», che mo- citare una cittadinanza attiva è una natu- e le comunità a cui appartiene. (traduzione di Gianni
essa si fonda in particolare sulla posizio- stra bene come tutte le norme di giustizia rale estensione dell’appartenenza comu- (traduzione di Carlotta Giametta) Rigamonti, Feltrinelli, 1987;
ne originale del «velo d’ignoranza», da siano legate a un contesto specifico e tut- nitaria. Nelle società liberali attuali, non © RIPRODUZIONE RISERVATA Laterza, 2008)
10 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

Orizzonti Società

e la comunità
Europa Indonesia

Il populismo usa la fede Spiritualità consapevole


negandone l’universalità per opporsi ai fanatici
di JAYNE SVENUNGSSON di DICKY SOFJAN

C I
on l’ascesa del populismo in riconosciute. La capacità del Papa di far l volto gentile e sorridente del- di giustizia sociale e di sostenere una
tutta Europa, c’è un accresciuto emergere l’impulso universalistico del- l’islam indonesiano si sta eroden- riforma delle politiche per assicurare
investimento nella religione. l’eredità biblica è cruciale anche per il do. Un numero crescente di musul- una vita armoniosa e la prosperità uma-
Gli esempi vanno dalla retorica futuro dell’Europa. Che ci piaccia o no, mani indonesiani sono stati attratti na».
apocalittica impiegata dai mo- l’Europa è — e rimarrà per un futuro dalle idee regressive dei partiti e Questo è stato fatto conducendo semi-
vimenti di estrema destra agli apparen- imprevedibile — intrisa di idee, simboli delle organizzazioni islamiche più con- nari e programmi di formazione per
temente più innocenti riferimenti ai e valori cristiani. Tuttavia, contrariamen- servatrici come il Fronte dei difensori «consulenti religiosi» o funzionari del
simboli cristiani come segni d’identità te alle rivendicazioni odierne di questi dell’islam, Hizb ut-Tahrir, e, in misura ministero degli Affari religiosi, che sono
da parte dei partiti storici. Una caratteri- simboli e valori da parte dei populisti, molto minore, i gruppi radicali. Ricerche in prima linea nella lotta per l’anima
stica ricorrente in questi discorsi è il essi non sono statici o fissi. È quindi attendibili indicano inoltre che gli inse- religiosa del popolo indonesiano. Nella
concetto di crisi. Negli ultimi anni l’Eu- fondamentale non contrastare tali riven- gnanti di religione indonesiani sono più prima fase, nel 2017, più di 600 persone
ropa non è stata scossa soltanto dalla dicazioni essenzialistiche contrappo- intolleranti del resto dei membri della in sei città (100 partecipanti per città)
«crisi dell’euro» e dalla «crisi dei rifugia- nendo ad esse rivendicazioni essenziali- società. Ciò significa che gli studenti sono state formate in un «seminario di
ti»; entrambe sono sottese da una crisi stiche opposte. Come ha sostenuto Ulri- sono esposti a insegnamenti e compor- arricchimento», condotto da una combi-
culturale più profonda. Questo è anche il ch Schmiedel, un tale sforzo serve sol- tamenti intolleranti nelle scuole. Questo nazione di accademici, esperti invitati e
punto in cui la religione entra in gioco. tanto a rafforzare la logica essenzialistica è fondamentale, poiché la religione è funzionari del ministero.
Come nelle usuali narrazioni conserva- attraverso cui operano varie forme di una materia obbligatoria e viene inse- La maggior parte dei partecipanti ha
trici, la radice della crisi è ricondotta alla populismo teologico. La risposta teolo- gnata dalla scuola materna all’università. dichiarato di essere soddisfatta della
perdita dei valori cristiani tradizionali e gica appropriata, perciò, dovrebbe esse- Il suo insegnamento presenta tuttavia partecipazione ai seminari di arricchi-
il rimedio, perciò, è da ricercarsi nel re proprio quella di mostrare il potenzia- una criticità: si concentra più sugli mento. Uno ha detto: «Non abbiamo mai
ripristino di quei valori. Una conseguen- le trasgressivo, trascendente e universa- aspetti giurisprudenziali della fede che sperimentato seminari interattivi di que-
za di tali tendenze è che la religione vie- lizzante di concetti biblici centrali come su questioni cruciali come la diversità sto tipo prima d’ora!». Altri hanno elo-
ne utilizzata come strumento demagogi- Dio, il peccato, la grazia e la croce: tutti, religiosa, il pluralismo, la giustizia socia- giato il programma perché ha fornito
co per escludere parti della popolazione. nel loro modo specifico, pongono una le, l’uguaglianza di genere, la povertà. loro una piattaforma per incontrarsi con
Nel definire l’Europa come intrinseca- sfida a qualsiasi tentativo di definire le Il programma di alfabetizzazione reli- i loro omologhi delle altre religioni. Gra-
mente cristiana, si restringe allo stesso identità personali, religiose o sociali una giosa in corso cerca di affrontare il pro- zie al successo del programma, il mini-
tempo lo spazio pubblico per gli europei volta per tutte. Solo così la religione può blema. L’obiettivo principale è «promuo- stero ha ora inserito l’«alfabetizzazione
di origine ebraica, musulmana o altra. contribuire a un’Europa che sia un vere la consapevolezza, la comprensione religiosa» tra i i progetti da intraprende-
Tuttavia, ci sono anche importanti «compito infinito» piuttosto che un e l’interazione tra le comunità religiose, re a partire dal 2019 nell’ambito della sua
correnti contrarie a queste tendenze, mausoleo sulle sue passate glorie. rafforzando al tempo stesso la capacità dotazione di bilancio nazionale.
non da ultimo all’interno delle Chiese © RIPRODUZIONE RISERVATA degli attori locali di costruire un’agenda © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’individuo

Vangeli Usura

Scacco all’antisemitismo La prima finanza etica


Il Sinedrio seppellì Gesù inventata dai monoteismi
di ADRIANA DESTRO e MAURO PESCE di BENEDIKT KOEHLER

U L
n contributo nuovo alla demo- morissero prima della sera, domandaro- a religione e l’economia non sentato dichiarazioni in proposito: con-
lizione dell’antisemitismo che no ai Romani di spezzare loro le gambe sembrano avere molto da dire sigliava ai suoi seguaci «prestate senza
circonda la storia della morte per accelerarne la morte. l’una all’altra. Tuttavia, la fragili- sperarne nulla». Maometto, infine, fu
di Gesù viene da una ricerca Il Vangelo di Marco afferma che a sep- tà dei sistemi bancari e le cre- non solo il fondatore di una religione,
su chi si preoccupò di deporlo pellire Gesù fu Giuseppe di Arimatea, scenti disuguaglianze nella ma anche il capo di una comunità politi-
dalla croce e di seppellirlo. Essa mostra membro del Sinedrio, che simpatizzava distribuzione della ricchezza hanno sti- ca, e spesso dovette giudicare dispute
che il Sinedrio di Gerusalemme non per Gesù. Che Giuseppe potesse da solo molato un ampio dibattito sull’etica del- commerciali. Nel Corano, il divieto di
ebbe un atteggiamento ostile verso il distaccare Gesù dalla croce e seppellire il le economie moderne. I leader della applicazione di un tasso d’interesse può
cadavere di Gesù. La crocifissione era un cadavere è, tuttavia, inverosimile. In Chiesa sono diventati progressivamente essere rintracciato in quattro delle 114
sistema di esecuzione capitale cui erano realtà, lo stesso Vangelo di Marco, in un più espliciti nel sottolineare che le prati- Sure in cui è ripartito.
sottoposti coloro che — come Gesù — altro passo, dice che a seppellire Gesù che economiche devono essere non solo Sarebbe sbagliato dedurre dal divieto
non erano cittadini romani. Secondo la furono varie persone, non un uomo so- efficienti, ma anche etiche. In realtà, il di addebitare tassi d’interesse che le
prassi romana, i crocifissi non dovevano lo. Gli Atti degli Apostoli affermano che legame tra economia e religione è stato religioni abramitiche non approvassero i
essere seppelliti, ma rimanere sulla cro- a staccare Gesù dalla croce e a seppellir- riconosciuto fin dall’inizio delle religio- rendimenti da investimenti finanziari
ce. Morivano per soffocamento e veniva- lo furono i leader religiosi. La notizia che ni: i fondatori delle tre confessioni abra- nel loro complesso. Al contrario, ricava-
no divorati dagli animali. fosse stato il Sinedrio a preoccuparsi mitiche prestarono un’attenzione parti- re un guadagno da investimenti era leci-
Le autorità ebraiche di Gerusalemme, della sepoltura era circolata a lungo e colare alla pratica di usura. to, ma a determinate condizioni. Ad
invece, pretendevano che venisse rispet- questo spiega perché il Vangelo di Marco Mosè, Gesù e Maometto si pronuncia- esempio, Mosè specificava le regole per
tata la legge biblica per la quale il cada- la attribuisca a un membro del Sinedrio. rono sull’amoralità delle pratiche di usu- valutare il prezzo degli investimenti in
vere di un crocifisso doveva essere sep- Solo il Sinedrio, e non una persona qual- ra. Proibizioni di addebitare interessi su terreni agricoli, e nell’VIII secolo il giuri-
pellito prima della notte. Avveniva così siasi, poteva ottenere da Pilato il permes- un prestito compaiono nel Libro di Mosè sta islamico Malik ibn Anas legiferava
che a Gerusalemme i Romani concedes- so di seppellire i crocifissi. (quattro volte), nel Vangelo secondo sulla partecipazione agli utili nelle im-
sero al Sinedrio di seppellire velocemen- Quindi, i Vangeli ci hanno lasciato una Luca (due volte) e nel Corano (quattro prese commerciali. Le religioni abrami-
te i crocifissi. A questo compito si dedi- traccia evidente e preziosa di come si volte). Mosè insisteva sul divieto di corri- tiche operavano piuttosto una distinzio-
cava un gruppo di addetti, dotato degli erano svolti i fatti: furono gli Ebrei stessi spondere un interesse sul prestito, men- ne tra rendimenti finanziari leciti e ille-
strumenti necessari a distaccare i corpi a preoccuparsi di dare una sepoltura a tre promuoveva altre misure, come le citi. A questo riguardo, si differenziaro-
dalle croci e a trasportarli nelle fosse. Il Gesù. La scoperta aiuta a superare l’an- pratiche di welfare, con l’obiettivo di no progressivamente dai pensatori
Vangelo di Giovanni racconta che i capi tiebraismo che ha dominato le nostre creare per gli israeliti un sistema econo- classici, come Aristotele, che considera-
ebrei si diedero da fare per seppellire culture. L’opposizione non era tra gli mico diverso da quello dei loro vicini. vano il denaro incapace di generare ren-
per tempo Gesù e gli altri crocifissi. Vo- Ebrei e Gesù, ma tra i Romani e Gesù. Gesù non era il leader di una nascente dimenti.
lendo essere sicuri che i condannati © RIPRODUZIONE RISERVATA entità politica, ma anch’egli aveva pre- © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 11

{
Esorcismo alla Chiesa
Censiti i preti abusatori, Bergoglio sentenzia esorcismo alla Chiesa». Si facevano una volta
Due parole in croce che «dietro c’è Satana» e invita tutti a
preghiera e penitenza. L’arcivescovo Scicluna,
esorcismi alle città e Giotto dipinse in Assisi
San Francesco che «caccia i diavoli da
di Luigi Accattoli
suo collaboratore nella caccia ai pedofili, Arezzo». Mai s’era visto un esorcismo fatto
commenta che il Papa vorrebbe «quasi un alla Chiesa, ma è il tempo di cose mai vedute.

Belgio Iran

Un Paese di minoranze Le femministe islamiche


incluso il culto dominante sfidano le discriminazioni

»»» D
di LOUIS-LÉON CHRISTIANS di SARA HEJAZI e KERSTIN WONISCH

I
n Belgio le statistiche religiose sono gione di Bruxelles e in particolare in alcu- all’interno della tradizione criticato per essere un corpus di cono-
proibite, per cui le cifre disponibili ni suoi Comuni. Il finanziamento pubbli- islamica, le femministe ira- scenze debole ed eterogeneo.
si basano sull’autodichiarazione dei co del culto islamico (dal 1974) rimane niane sfidano non soltanto la La difficoltà di categorizzare il «fem-
gruppi religiosi, oltre che su valuta- ampiamente inferiore, in proporzione, a narrazione dominante della minismo islamico» all’interno e all’ester-
zioni generali fluttuanti o sondaggi quanto meriterebbe la sua presenza nella natura divina e immutabile no del mondo accademico è probabil-
approssimativi. La diminuzione del nu- popolazione. delle leggi discriminatorie, ma anche il mente la ragione per cui è stato conside-
mero dei cattolici dichiarati (meno di sei Dal 2008, il governo sta negoziando Gli autori monopolio maschile sulla produzione rato altamente problematico e difficile
milioni su oltre undici milioni di abitan- con il buddhismo (30 mila fedeli) per fi- Jayne Svenungsson è della scienza giuridica. da concettualizzare, pur essendo un
ti), e più ancora dei cattolici praticanti nalizzarne il riconoscimento e quindi le docente di Teologia Negli ultimi quattro decenni è apparsa fenomeno rilevante in particolare nel
(poco più di un milone), induce a mette- sovvenzioni statali. Anche l’induismo (20 sistematica all’Università di infatti, non solo in Iran, una nuova area caso della Repubblica islamica dell’Iran.
re in discussione la nozione stessa di mi- mila) ha manifestato l’auspicio di un ri- Lund, in Svezia. Dicky di studi che si occupa dei testi sacri isla- Dall’instaurazione del governo basato
noranza. Lo stesso vale per lo scarso nu- conoscimento ufficiale. In tal modo, la Sofjan è membro mici (il Corano e la Sunnah) e della loro sulla sharia della Repubblica islamica in
mero di persone (20 mila) che si sono au- maggioranza dei movimenti minoritari dell’Indonesian Consortium tradizione interpretativa (esegesi, giuri- Iran, le donne hanno perso molti diritti
todichiarate membri di strutture laiche riceverebbe sovvenzioni statali in Belgio. for Religious Studies sprudenza, raccolte di detti del Profeta), tanto nel dominio privato quanto in
organizzate, riconosciute e sovvenziona- Le eccezioni principali rimarrebbero i dell’Università di Giacarta. guidata principalmente dalla questione quello pubblico. Pertanto, il movimento
te dallo Stato allo stesso titolo delle reli- cristiani siriaci e i Testimoni di Geova. Louis-Léon Christians della giustizia di genere. Questi studi delle donne iraniane pone l’accento so-
gioni. Da questo punto di vista, i cattolici Inoltre altri gruppi religiosi di mino- insegna Diritto delle religioni mirano a intraprendere un’azione socia- prattutto sulle riforme giuridiche e sulle
praticanti rappresenterebbero la mino- ranza, dai numeri molto più piccoli, sono ed è presidente dell’Istituto le che produca nuove conoscenze sul- campagne contro le leggi, le tradizioni e
ranza religiosa più ampia. Una tale affer- movimenti contestati dal punto di vista «Religioni, spiritualità, l’uguaglianza di genere all’interno di un i costumi discriminatori. Con l’idea di un
mazione è tuttavia paradossale, dato che sociale e in alcuni casi ritenuti «organiz- culture e società» quadro islamico, mettendo in evidenza movimento che viene contestata e persi-
il culto cattolico può vantare una posizio- zazioni settarie pericolose», secondo una dell’Università cattolica di come la giustizia di genere fosse radicata no negata dal clero al potere, non tutte le
ne dominante per ciò che riguarda gli definizione stabilita da una legge del 2 Louvain-la-Neuve (Belgio). nella tradizione fin dall’origine della attiviste musulmane si autodefiniscono
edifici di culto e i finanziamenti pubblici. giugno 1998. Tale legge impedisce tutta- Sara Hejazi, nata in Iran, Rivelazione. Tali studi vengono coltivati «femministe islamiche». Tuttavia, l’atti-
L’islam è la seconda minoranza in Bel- via alle autorità pubbliche di schedare o vive a Torino: antropologa e prevalentemente da studiose musulma- vismo mosso dalla necessità di nuove
gio in termini di domanda religiosa. La censire tali movimenti. Solamente una giornalista, si occupa di ne di diverse discipline e Paesi e sono interpretazioni del testo sacro, di un’er-
proporzione della popolazione musul- rapida secolarizzazione e una crescente movimenti religiosi e stati chiamati «femminismo islamico» meneutica basata sul genere e della col-
mana (600 mila persone) varia tuttavia in indifferenza nella popolazione caratte- sessualità. Kerstin Wonisch dall’inizio del nuovo millennio. Mentre laborazione con altre donne con una
base alla posizione geografica, rendendo rizzano il Belgio in termini realmente sta svolgendo un dottorato alcuni studiosi hanno visto un grande forte identità religiosa, può essere consi-
ancora una volta incerta la percezione del «maggioritari». Resta da vedere chi rap- presso l’Università di Graz. valore epistemico e politico nel «femmi- derato come connesso al complesso
termine «minoritario». La popolazione presenterà questi cittadini senza voce. Adriana Destro insegna nismo islamico» per riformare la tradi- fenomeno del femminismo islamico.
islamica è presente soprattutto nella re- © RIPRODUZIONE RISERVATA Antropologia culturale zione religiosa, altri studiosi l’hanno © RIPRODUZIONE RISERVATA

all’Università di Bologna.
Anniversari Mauro Pesce insegna Storia
del cristianesimo
Testi sacri

Un’impronta teologica all’Università di Bologna.


Benedikt Koehler, già
banchiere ed economista, Non censurate il Corano
sui diritti umani moderni Il nodo è come lo si legge
studia l’economia nelle
religioni abramitiche. Peter
Petkoff è direttore di un
programma di studi su
religione e diritto al Regent’s
di PETER PETKOFF Park College di Oxford e di JOCELYNE CESARI

L N
insegna alla Brunel
a Dichiarazione universale dei umana nella sua profonda complessità e University di Londra. ell’aprile 2018 sui più impor- cesso in contesti pubblici, siano essi a
diritti umani, adottata settan- un allontanamento dall’idea più conven- Jocelyne Cesari è presidente tanti giornali francesi è stato maggioranza musulmana o caratterizzati
t’anni fa dalle Nazioni Unite, zionale e più banale di umanità. È stato della European Academy of pubblicato un manifesto dalla presenza di consistenti minoranze
venne modellata da illustri re- Malik a mettere alla prova i limiti della Religion e dirige l’Edward schierato a favore dell’elimi- islamiche.
dattori. Ma il vero eroe intellet- zona di sicurezza intellettuale dei mem- Cadbury Centre for the nazione dei versetti del Cora- Una di queste condizioni è legata al
tuale (e per lo più ignorato) dell’impresa bri del comitato, è stato lui a convincerli Public Understanding of no che «incitano alla violenza e legitti- necessario potenziamento dei fattori in
fu Charles Malik, un giovane e scono- a confrontarsi con una nozione com- Religion all’Università di mano l’uccisione degli ebrei in particola- grado di attenuare il pericoloso processo
sciuto professore greco-ortodosso di plessa della persona umana e del suo Birmingham re». Il testo è stato firmato da circa tre- di progressiva politicizzazione dell’islam
filosofia dell’Università americana di potenziale di «diventare», non soltanto I traduttori cento noti intellettuali e politici e ha oggi in corso a livello internazionale,
Beirut, che accettò a malincuore di di- di «essere». È stato lui a ottenere infine I testi di Sara Hejazi e ottenuto il pieno sostegno dell’ex presi- alimentato, secondo l’opinione di molti
ventare il primo ambasciatore libanese l’accoglienza completa della Dichiarazio- Kerstin Wonisch, Dicky dente della Repubblica Nicolas Sarkozy e studiosi, anche dalla fragilità nell’epoca
all’Onu. Filosofo esistenzialista, allievo di ne. Sofjan, Benedikt Koehler, dell’ex primo ministro Manuel Valls. attuale della tradizione spirituale corani-
Heidegger e Whitehead, Malik capì mol- L’umanesimo cristiano di Malik ha Jayne Svenungsson, La petizione recitava tra l’altro: «I ver- ca, corrosa o soppiantata da versioni
to bene che la creazione dei diritti umani cambiato la discussione sui diritti uma- Jocelyne Cesari, Peter setti del Corano che chiedono l’assassi- statalizzate dell’islam che non lasciano
moderni non richiede semplicemente ni, rendendola intellettualmente coeren- Petkoff sono stati tradotti nio e la punizione degli ebrei, dei cristia- alcuno spazio alle sette musulmane che
un consenso politico, bensì una sintesi te, ha dato filosoficamente forma alla da Francesco Giusti. Il testo ni e dei non credenti siano dichiarati non appartengono alla maggioranza dei
filosofica. E ben presto lasciò il segno Dichiarazione e ha collegato il progetto di Louis-Léon Christians da obsoleti dalle autorità religiose», così rispettivi Paesi, o ai gruppi non musul-
integrando le idee, spesso in competi- sui diritti umani a più ampie correnti Maura Sciuccati (Faci) che «nessun credente possa fare riferi- mani, dai cristiani delle varie confessio-
zione, che emergevano all’interno del culturali di rinnovamento. Malik de- mento a un testo sacro per commettere ni agli atei.
comitato di redazione. scrisse la Dichiarazione come il prodotto un crimine». La sfida più grande del tempo attuale
Le sue intuizioni filosofiche erano di tre rivoluzioni — la rivoluzione fran- Questa infelice formulazione è un è quindi quella di oltrepassare le stru-
ispirate da una complessa rete di idee e cese, quella americana e quella russa. È chiaro sintomo della mancata compren- mentalizzazioni statali e politiche della
amicizie che vanno dalla cristologia cal- più di questo: è un prodotto della rivolu- sione, e a volte dell’assenza completa, di fede musulmana — dopo averne attenta-
cedonese, la teologia liturgica, Agostino, zione greco-romana e giudeo-cristiana interpretazioni islamiche che siano in- mente individuato e analizzato le cause
Giovanni Crisostomo, Heidegger, Mari- che Karl Jaspers, nel suo saggio Lo spiri- clusive e legittime per i musulmani e per — per riannodare i fili di una tradizione
tain, attraverso gli emigrati russi orto- to europeo, definisce come la capacità le società di cui sono parte. Nella situa- spirituale dell’Islam che nei secoli passa-
dossi come Schmemann, Florovsky, fino unica di portare armonia dalla dissonan- zione attuale è dunque molto urgente ti è stata spesso improntata, dall’Andalu-
a Küng, Barth, Nolde, Rahner e J.C. Mur- za, sintesi dalle contraddizioni. E Malik LE ILLUSTRAZIONI indagare le condizioni affinché tali inter- sia all’India, a insegnamenti e prassi volti
ray. Nel corso delle discussioni, queste fu il vero profeta di questa rivoluzione DI QUESTE PAGINE pretazioni possano svilupparsi, seguen- all’apertura e all’inclusione nei confronti
traiettorie intellettuali hanno prodotto durante la stesura della Dichiarazione. E DELLA PRECEDENTE do percorsi innovativi e adatti ai tempi e dell’altro.
una visione molto solida della persona © RIPRODUZIONE RISERVATA SONO DI BEPPE GIACOBBE agli ambiti, ed essere veicolate con suc- © RIPRODUZIONE RISERVATA
12 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 13

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La scuola del marketing sportivo
Torna disponibile un grande classico del Merlini, pp. 300, e 18), il libro è una miniera di
Downtown management: Cosa non ti insegnano alla consigli pratici. McCormack inventò il

Orizzonti La polemica di Stefano Righi Harvard Business School. Scritto da Mark marketing sportivo, un’industria oggi
McCormack, il leggendario fondatore di Img e miliardaria, ma i suoi consigli, le tecniche e le
riproposto da Gribaudi (traduzione di Roberto strategie valgono ancora oggi in ogni settore.

Caudillos, che passione


Le vedove di Chávez
di LORIS ZANATTA
In Italia non mancano
i sostenitori di Maduro:
tra gli altri Giulietto
Chiesa e Gianni Vattimo.

»»» V iva Maduro! Dal Parlamento ai giornali, dalle


Ma sono ancora più ama la democrazia, tendere mani, fingere moderazione,
far le vittime del potente Impero yankee. L’aveva impara-
to da Lenin? Macché: da Curzio Malaparte, Tecnica del
aule universitarie ai bar di periferia, lo dicono
in tanti, a cominciare da Giulietto Chiesa e numerosi coloro colpo di Stato, un bestseller. La più brillante penna del
fascismo, secondo Piero Gobetti. Aveva ragione! Era un
Diego Fusaro. Ma anche figure più autorevoli,
come Gianni Vattimo, difendono il presidente che rimpiangono il suo diciannovista, rivoluzionario, antiborghese, antilibera-
le, antiparlamentare, anticapitalista. Quella è la matrice

predecessore alla guida


venezuelano. Ancor più numerosi in Italia sono quelli di chavismo, castrismo, peronismo, sandinismo e così
I filosofi che hanno idolatrato per anni il suo mentore, Hugo via. Che in più vi aggiungono l’integralismo cattolico
Nel 2014 Gianni Vattimo ha Chávez, e oggi scuotono mesti il capo: «Quando c’era della tradizione ispanica. Dobbiamo stupirci che tanti
pubblicato con Santiago
Zabala il volume Comunismo
Lui...». Come se Maduro non fosse un dono di Chávez,
se quel che raccoglie non fosse ciò che l’altro aveva se- del Venezuela. In realtà italiani dicano: «Viva Maduro»?
Andate su YouTube, cliccate un video di Maduro o del
ermeneutico (Garzanti), nel
quale tra l’altro esprimeva
un forte apprezzamento per
minato. Insegnando la storia latinoamericana, ci sono
abituato: prima c’era Cuba, poi i sandinisti, gli zapatisti,
i chavisti. Ora, vedrete, toccherà al Messico di López
dietro i miti rivoluzionari suo mentore, un vecchio comizio di Fidel Castro o Eva
Perón: vi ricordano Olof Palme o Benito Mussolini? Feli-
pe González o Francisco Franco? Retorica vacua, rituali
l’esperienza della rivoluzione
«bolivariana» condotta da
Obrador. Stormi di studenti, intellettuali, sportivi tatua-
ti, giornalisti improvvisati «scoprono» l’America Latina latinoamericani emerge barocchi, gesti pomposi, slogan datati e logori; e tanto
paternalismo, tante parabole bibliche: i pani e i pesci, il
Hugo Chávez in Venezuela.
Lo scorso 28 gennaio
e con lo zelo del novizio volano di mito in mito; quando
ne cade uno, e prima o poi cadono tutti, nessuno si fa una cultura autoritaria, cammello e la cruna dell’ago, i mercanti nel tempio.
Amano davvero «il popolo, i poveri, gli ultimi»? O fab-

non tanto marxista


Vattimo ha rilasciato mai male: ce n’è già un altro pronto; diverso, ma uguale. bricano poveri che poi mantengono a suon di carità e
all’agenzia Adnkronos Vallo a spiegare che è sempre la stessa musica. È come se sussidi, condannando i loro Paesi all’eterno, piagnuco-
un’intervista nella quale si è ogni generazione dovesse riscoprire la ruota. loso sottosviluppo?
detto convinto che in
Venezuela sia in atto, contro
Su tutti quei fenomeni, ormai lo so, gli italiani sanno
poco, ed è normale; ma hanno solide convinzioni, il che quanto paternalista.
il governo del presidente
Nicolás Maduro, «un’azione
strategicamente orientata
lo è meno. La chiamo, scherzando a metà, «sindrome di
Gianni Minà»: la vulgata sull’America Latina è come la
sua di un tempo; un impasto di pietismo, paternalismo,
Sono eredi della crociata L’estetica dei miti latinoamericani non ha mai smesso
d’essere falangista; il loro eloquio è un campionario di
del potere internazionale». A
sua volta Diego Fusaro,
vittimismo, lacrime, dolore, eroismo. E miti romantici:
il Che, i preti col fucile, i guerriglieri. Guai a scalfirli, a clericale tipicamente fascismo «eterno», per dirla con Umberto Eco: machi-
smo, vitalismo, manicheismo, prepotenza, sbruffonag-
autore di numerosi saggi e
curatore di recenti edizioni
far notare che Guevara predicava odio e violenza e
avrebbe fatto come Mao in Cina; che quei preti sognava- ispanica contro le idee gine, teatralità. L’anticamera dell’inettitudine; quanta
inettitudine! Sarà che in fondo sono liturgie religiose

dell’Illuminismo liberale
delle opere di Karl Marx, ha no una cristianità fondamentalista; che i guerriglieri adattate all’età secolare; evocano un mondo antico, odo-
preso apertamente le difese hanno spianato la via ad atroci dittature combattendo la rano d’Inquisizione: peccato, colpa, sacrificio, confes-
del «socialismo patriottico» democrazia «borghese». Guai a dirlo: la storia è «po- sione, conversione, martirio, sangue, morte, resurrezio-
di Maduro, bollando il suo stverità», il mito storia, meglio la fede che la realtà. ne. I caudillos rivoluzionari latinoamericani sono spa-
antagonista Juan Guaidó Per capire di che cosa si parla, valga una breve storia. gnoli antichi, di un genere che la Spagna ha smesso di
come un fantoccio della C’era una volta un colonnello, Hugo Chávez. Voleva produrre da tempo.
«monarchia del dollaro» che prendere il potere con le armi, ma fallì: sul terreno rima- Che cosa vogliono? E che cosa ci aspettiamo noi da lo-
«delegittima, destabilizza, sero un’ottantina di morti; lui finì in galera. Ma tale era ro? «Se la Chiesa creasse uno Stato, creerebbe uno Stato
diffama, rovescia e financo lo scontento in Venezuela, che divenne un eroe; un an- come il nostro», diceva Fidel, ripeté Chávez, promise Or-
bombarda tutti i governi e i ziano presidente democristiano gli concesse l’amnistia: tega, assicurava Perón. Tutto qui: sognano il Regno di
popoli non allineati meglio libero che martire. O no? Il focoso ufficiale prese Dio in terra, fabbricano lo Stato confessionale, il leader è
cadavericamente con il il primo aereo: destinazione L’Avana. Fidel Castro fiutò il sacerdote, il partito la Chiesa, i cittadini i fedeli. Sono
nuovo ordine mondiale subito il figlio e l’erede. Gli insegnò ciò che già aveva in- gli eredi dell’antica crociata contro i Lumi della cristia-
ultraclassista». Su posizioni segnato a Menghistu, Ortega, Mugabe: «La cosa più im- nità ispanica, agitano la croce e brandiscono la spada
analoghe è collocato portante è il potere». Bisogna prendere la polizia, le for- per convertire tutti alla fede; la loro fede. Ci riescono?
Giulietto Chiesa, ze armate, i servizi segreti. Poi la scuola, l’economia, i Per carità: di buone intenzioni è lastricata la via dell’in-
ex giornalista dell’«Unità», media. Quando si ha tutto, si fa la rivoluzione: nessuno ferno. Ma è quel che fa gridare a tanti: «Viva Maduro!».
della «Stampa» e del Tg5 potrà più impedirlo. Intanto: dissimulare! Dire che si © RIPRODUZIONE RISERVATA
14 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

SCOPER Il mistero del tesoro di Hjarnø:


un sacrificio contro l’oscurità
decorazione raffinate, oltre a
frammenti d’oro spezzati per essere
usati come sistema di pagamento. Il
tutti Cassiodoro e Procopio di Cesarea,
descrissero il Sole di quegli anni privo
di luce e di calore, la rovina dei raccolti

TE
tesoro è ora esposto nel Museo di e il diffondersi di allarme e angoscia
Vejle, dove sono in corso studi e analisi superstiziosa tra la popolazione.
sulle tecniche di lavorazione, la Durante questo secolo in Scandinavia
provenienza e l’utilizzo dei vari pezzi. Il diminuiscono i villaggi e le tracce di

I
di PATRIZIA GARIBALDI primi gioielli d’oro del tesoro di tesoro fu sepolto dopo la presenza umana e si diffonde l’uso di
Hjarnø, l’isola danese sulla costa disgregazione dell’Impero Romano nascondere oggetti preziosi, sia per
orientale dello Jutland, furono d’Occidente, nel corso del VI secolo proteggerli sia come offerta rituale alle
scoperti nel 2017 da un’archeologa dopo Cristo: un periodo turbolento e divinità. Gli archeologi ipotizzano che
dilettante. Oggi il tesoro comprende 32 difficile, durante il quale l’Europa fu anche il tesoro di Hjarnø rappresenti il
piccoli monili e oggetti, 27 d’oro e 5 sconvolta da un improvviso sacrificio a forze sovrannaturali ostili,
d’argento o bronzo, rinvenuti nella cambiamento climatico, innescato da fatto da un ricco personaggio nella
stessa area dagli archeologi del Museo un’eruzione vulcanica nel 536. Nei speranza di sopravvivere ai disordini e
di Vejle coordinati da Mads Ravn. Si livelli di ghiaccio coevi in Groenlandia alle carestie causate dall’inspiegabile
tratta di piccole perle, ciondoli, una sono state trovate polveri vulcaniche e oscurità.
spilla e fermagli d’oro di manifattura e Vejle Museerne/Kenneth Stjernegaard autorevoli testimoni oculari, primi tra © RIPRODUZIONE RISERVATA

Universi {
La lotta di Lazlo e Sarai
Lazlo Strange è tornato. L’eroe protagonista
de Il sognatore di Laini Taylor conclude la sua
onirica avventura ne La musa degli incubi
I(n)stantanee (traduzione di Donatella Rizzati, Fazi, pp. 523,
e 15). Ora che gli abitanti di Pianto sanno che
di Nathascia Severgnini
.

i Mesarthim, esseri potenti e malvagi, sono


Scienze, astronomia, matematica, nuovi linguaggi sopravvissuti, Lazlo e Sarai dovranno lottare
per sconfiggere antichi odî e paure e sventare
piani di vendetta. Lo scatto è di Martina
Petrucci, @mmart_nao su Instagram.

I numeri i
La «Summa de arithmetica» di Luca Pacioli,
assiduo frequentatore di Leonardo a Milano,
è il testo fondante del business moderno
Andrà all’asta a giugno, dopo un tour mondiale Il personaggio
Il frate francescano Luca

del Rinascimento
Pacioli (Sansepolcro, Arezzo,
1445 circa - Roma, 1517) è
stato un matematico, amico
di Piero della Francesca e di
Leonardo da Vinci. Dopo
essersi formato tra il paese
natale e Venezia, insegna
matematica in diverse città
italiane. Nel 1497 si
trasferisce a Milano
chiamato da Ludovico il
Moro, dove condivide per
cinque anni la casa con
dal nostro corrispondente a Londra LUIGI IPPOLITO Leonardo. Tra le sue opere:

S
De Divina Proportione, testo
e i banchieri di Lehman Bro- Sansepolcro attorno alla metà del Quat- a capo del dipartimento Libri e Mano- sul rapporto aureo (1497) e
thers avessero letto questo libro trocento. Dopo aver insegnato matemati- scritti dell’ufficio di New York della casa De ludo scachorum (1500),
con attenzione, forse ci sarem- ca in diverse città italiane, si stabilì a Mi- d’aste londinese —. Mentre Leonardo e manuale sugli scacchi
mo risparmiati la crisi finanzia- lano, dove per cinque anni divise la casa altri compivano passi rivoluzionari nel- dedicato a Isabella d’Este.
ria di dieci anni fa. O forse no: con Leonardo: fu un periodo di grande l’arte e Machiavelli lo faceva nella scienza L’opera più celebre è la
ma resta il fatto che la Summa de arith- collaborazione negli studi sulla prospet- politica, Pacioli lo realizzava nel busi- Summa de arithmetica,
metica di Luca Pacioli rappresenta il testo tiva, durante il quale da Vinci diede vita ness. Dalla partita doppia alla teoria della geometria, proportioni et
fondante del business moderno, un ma- all’Ultima Cena. Dopo che entrambi furo- probabilità all’informatica, i princìpi ma- proportionalità (1494),
nuale di management finanziario i cui in- no costretti a lasciare Milano a seguito tematici delle aree più vitali della finanza dedicata a Guidubaldo da
segnamenti hanno tuttora una insospet- dell’invasione francese, Pacioli pubblicò contemporanea sono tutti presenti nella Montefeltro. Testo fondante
tata risonanza. un trattato sugli scacchi e quindi il De di- sua Summa». del business moderno, il
È per questo che Christie’s, prima di vina proportione, un testo sul rapporto Si tratta di un testo che arriva raramen- volume è un compendio di
mettere all’asta a giugno una preziosa co- aureo che ebbe grande influenza sugli ar- te sul mercato dei libri antichi, anche se management finanziario,
pia del libro, la porterà in tour nei quattro tisti dell’epoca. Ma il frate e studioso non non è così raro da trovare nelle bibliote- che riassume la matematica
angoli del pianeta: un giro del mondo era un matematico in senso stretto: nella che: anzi, è sopravvissuto molto bene e in del Rinascimento
inedito per un prodotto unico del genio scienza dei numeri includeva astrologia, Italia ci sono oltre 80 copie sparse in di- Le immagini
italico del Rinascimento. musica e architettura, in un approccio ti- verse istituzioni. «L’alto livello di soprav- Qui a sinistra e nelle foto a
La Summa venne pubblicata nel 1494 e picamente rinascimentale in cui si salda- vivenza è una testimonianza della sua uti- destra: la copertina e alcune
in essa si incontrano codificati i fonda-
menti matematici del mondo moderno:
un testo che rappresenta il vertice della
vano suggestioni speculative di ascen-
denza neoplatonica e considerazioni pra-
tiche assorbite dal rapporto con la na-
SSS lità e di come era altamente considera-
to», spiega Margaret Ford, responsabile
internazionale dei Libri e Manoscritti di
pagine interne della Summa,
copia di un collezionista
privato che andrà all’asta il
scienza dei numeri rinascimentale, in un scente classe mercantile. La lezione disattesa Christie’s. «La quotazione così alta — 12 giugno da Christie’s a
momento in cui la matematica araba tro-
vava una sintesi con la conoscenza antica
Nelle prossime settimane tutta l’atten-
zione sarà sulla Summa de arithmetica,
«La banca dei Medici fallì continua — si spiega perché solo due co-
pie sono arrivate sul mercato negli ultimi
New York (stima: 1-1,5
milioni di dollari). Dall’alto,
da poco riscoperta. Il libro di Pacioli è che Christie’s offre in vendita con una sti- per cattiva contabilità. Così 30-40 anni. Ma anche per la sua impor- seconda immagine:
pertanto non solo un’icona del Rinasci- ma di partenza fra il milione e il milione e i mutui subprime del 2007- tanza: è considerato il libro che ha codifi- Ritratto di fra Luca Pacioli
mento, ma una delle pietre miliari nel mezzo di dollari. «La sua è una delle cato la partita doppia e gettato le fonda- con un allievo (1495),
cammino della conoscenza umana. grandi storie poco raccontate del Rina-
2008. Pacioli ha ancora menta del business moderno». attribuito a Jacopo
Pacioli era un frate francescano nato a scimento — commenta Christina Geiger, molto da insegnare» Pacioli non si limita alle istruzioni pra- de’ Barbari (1450-1516)

KUNSTMUSEUM
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 15

La ricerca La funzionalità della nostra mente non è legata soltanto ai neuroni,


ma a cellule (dette gliali) che possono rivelarsi fondamentali anche per la salute

I segreti degli astrociti


Così cambia il cervello
di VALENTINA BENFENATI

Q i
tiche: dice che lo scopo dell’uomo d’affari uando parliamo di cervello tica). Entrambi i processi sono fonda-
è fare profitto ma lo chiama «profitto ra- molti di noi pensano ai neu- mentali nella memoria e nell’apprendi-
gionevole», quindi mette in campo roni, eppure negli ultimi de- mento. L’alterazione delle oscillazioni di
un’etica del business. E dà raccomanda- cenni è stato dimostrato che calcio, che mediano il dialogo tra neuro-
zioni non solo su come tenere la contabi- la visione neurone-centrica ni e astrociti, è implicata in patologie
lità ma anche su come pagare le tasse, co- delle funzioni e disfunzioni cerebrali è acute come ictus ed epilessia, dove sono
me amministrare le spese, e così via. sorpassata. Il cervello umano è infatti co- Gli astrociti proprio gli astrociti le prime cellule a
È un manuale su «come fare» però al- stituito per la maggior parte da cellule, Gli astrociti sono cellule di sentire che qualcosa non va.
l’interno di un lavoro più ampio sulla ma- dette gliali (da glue, colla), perché al tem- nevroglia (il tessuto L’alterazione progressiva della comu-
tematica: quindi c’è anche la geometria po della loro scoperta, alla fine dell’Otto- interstiziale dell’encefalo e nicazione neuroni-astrociti porta alla
euclidea, ma trova pure un posto molto cento, si riteneva fossero un collante che del midollo spinale) compromissione della memoria e proba-
importante Leonardo Fibonacci, il gran- riempiva gli spazi tra i neuroni. Dopo più La ricerca più recente bilmente di altre funzioni cognitive nella
de matematico del XIII secolo: «Fibonac- di un secolo dalla loro identificazione, si In un testo sulla rivista malattia di Alzheimer. Ma se la funzione
ci non era circolato molto fino a Pacioli è visto che un particolare tipo di cellule «Advanced Healthcare degli astrociti è così importante, come
— continua Margaret Ford — e quest’ul- gliali, dette astrociti, hanno un ruolo cen- Materials», 2018, 1801139 mai sta emergendo solo nell’ultimo ven-
timo è il principale trasmettitore della trale nella struttura e nella funzione del dal titolo Electrical tennio? Studiare un neurone è relativa-
sua matematica, che ha applicazioni an- cervello. Gli astrociti, così detti per la loro Stimulation by an Organic, mente più semplice. Il problema nello
che oggi nell’informatica. Quindi in qual- morfologia a stella, sono cellule caratte- Transistor Architecture Induces studio degli astrociti è di tipo tecnologi-
che modo anche il coding e il computing rizzate da prolungamenti che contattano Calcium Signaling in co, infatti nella neuro-ingegneria gli stru-
lo dobbiamo a Pacioli». sia i neuroni che i vasi sanguigni cerebra- Nonexcitable, Brain Cells, per menti attualmente disponibili sono stati
li. Un dato interessante è che il numero di la prima volta è stato progettati e mirati esclusivamente per lo
astrociti e la loro complessità rende di- dimostrato che gli astrociti studio dei neuroni. Per vedere un segnale
verso il nostro cervello da quello di altri possono essere eccitati con di calcio è stato necessario che venissero
La copia in vendita proviene da un col- mammiferi, come i roditori, e da quello un campo elettrico applicato sviluppati tecniche di microscopia ottica
lezionista privato europeo ed è in ottime di alcuni invertebrati, come le lumache. da un dispositivo organico. ad alta risoluzione e marcatori fluore-
condizioni. Non se ne conosce bene la In un cervello umano il rapporto tra il Gli autori dello studio sono scenti per il calcio.
storia specifica, ma contiene a margine numero degli astrociti e quello dei neu- Ana Isabel Borrachero- Inoltre, quando studiamo gli astrociti
calcoli del XVII secolo: vuol dire che fino roni è 10 volte superiore a quello di una Conejo, Emanuela Saracino, in laboratorio (in vitro), perdiamo molte
ad allora era nelle mani di qualcuno che lumaca. Inoltre, gli astrociti umani sono Marco Natali, Federico informazioni perché le metodologie usa-
la utilizzava a fini pratici. Ma è anche la più grandi e più ramificati e presentano Prescimone, Saskia Karges, te ad oggi ci consentono di ottenere cel-
copia migliore che si sia conservata. processi 10 volte più lunghi rispetto a Simone Bonetti, Grazia lule poligonali, ben diverse dalla morfo-
Le tappe del suo tour mondiale sono quelli osservati in altri animali. Nell’am- Paola Nicchia, Francesco logia a stella che esprimono in vivo. Tut-
state scelte per la loro rilevanza simboli- bito dell’Homo sapiens sembra che la Formaggio, Marco Caprini, tavia, sebbene grazie all’impiego della
ca. La scorsa settimana il libro è stato complessa morfologia degli astrociti sia Roberto Zamboni, Francesco microscopia a due fotoni accoppiata al-
esposto a Londra, perché questa è la sede correlata a capacità cognitive migliori. È Mercuri, Stefano Toffanin, l’utilizzo di modelli animali genetica-
della City; la prossima settimana sarà a curioso che gli astrociti del cervello di Michele Muccini mente modificati, sono state compiute
New York, perché lì si trova Wall Street; Einstein, secondo uno studio anatomico e Valentina Benfenati scoperte importanti, la nostra capacità di
ad aprile andrà a San Francisco, la culla effettuato nei primi anni Ottanta, siano Gli enti coinvolti studiare e comprendere gli astrociti e il
delle nuove tecnologie; a maggio sarà a più numerosi e complessi rispetto a quel- Insieme all’Istituto per la loro ruolo nel cervello è ancora molto li-
Hong Kong, centro della finanza e della li osservati in altri uomini della sua stessa sintesi organica e la mitata. In quest’ottica, la strategia che
tecnologia in Asia; infine l’asta il 12 giu- età. Infine, studi più recenti hanno chia- fotoreattività (Isof-Cnr) di stiamo attuando da una decina di anni al
gno, di nuovo a New York. rito che gli astrociti contribuiscono in Bologna (Benfenati, Cnr-Isof in collaborazione con altri istitu-
È un testo che avrebbe ancora molto da modo fondamentale al neuro sviluppo e Zamboni e Saracino) e ti (vedi la scheda a sinistra), è quella di
insegnare e di cui tanti avrebbero fatto alla formazione di nuove sinapsi, le strut- all’Istituto per lo studio dei concentrare i nostri sforzi sullo sviluppo
bene a far tesoro. «Il collasso della banca ture che connettono due neuroni e ne materiali nanostrutturati e la validazione di materiali e tecnologie
dei Medici alla fine del XV secolo — rac- consentono la comunicazione. (Ismn-Cnr) (Borrachero, avanzate che siano in grado di accendere
conta Richard Brooks, autore di un libro Prescimone, Karges, Bonetti, o spegnere, in tempo reale, o nel lungo
su Pacioli — era tutta una questione di Mercuri, Toffanin e Muccini) periodo, l’attività degli astrociti. Per farlo
cattiva contabilità: se avessero guardato a hanno collaborato il abbiamo pensato di sfruttare la capacità
chi prestavano e avessero valutato corret- Ciò che rende rivoluzionario lo studio Dipartimento Fabit che gli astrociti hanno di rispondere a
tamente i loro debiti non avrebbero fatto degli astrociti è il loro emergente ruolo dell’Università di Bologna stimoli chimici e fisici, quali lo stimolo
quella fine. Fu un caso simile a quello dei nelle funzionalità del cervello. Sono defi- (Formaggio e Caprini) il meccanico, il campo elettrico o la luce.
mutui subprime nel 2007-2008. Non nite cellule non eccitabili, perché non Dipartimento di Bioscienze,
hanno guardato che cosa avessero nei lo- possono generare e propagare l’impulso Biotecnologie e
ro libri contabili, non hanno giudicato i bioelettrico allo stesso modo dei neuro- Biofarmaceutica
debiti appropriatamente e tenuto conto ni. Infatti, nella visione classica, si ritiene dell’Università In un lavoro pubblicato dai ricercatori
di essi». È per questo che la Summa, se che alla base dei processi cognitivi quali di Bari (Nicchia) del Cnr-Isof e del Cnr-Ismn per la prima
letta appropriatamente, potrebbe anche memorizzazione, apprendimento, ci sia Il progetto volta è stato possibile dimostrare che gli
aiutare a prevenire un’altra crisi finanzia- la capacità dei neuroni di dialogare attra- La pubblicazione è stata astrociti, considerati cellule passive e di
ria. «Il tono del libro — continua Brooks verso un segnale, detto potenziale d’azio- supportata dal Progetto supporto, possono essere eccitati attra-
— è molto rigoroso e serio, con un forte ne, che è propagato da un neurone all’al- europeo Olimpia, coordinato verso un campo elettrico applicato da un
accento morale. Tranne se non gli con- tro attraverso le sinapsi. Tuttavia adesso da Muccini e Benfenati. Le dispositivo organico. Facendo converge-
viene, come quando Pacioli parla di valu- si sa che anche gli astrociti comunicano ricerche sono finanziate re in un singolo gruppo di lavoro compe-
tare le azioni: se le sopravvaluti ottieni un tra loro e partecipano alla comunicazione dall’Air Force con i progetti tenze multidisciplinari che vanno dalla
maggior profitto, e fa l’esempio di valuta- tra neuroni, tramite segnali diversi dal Astromat, Astronir e 3D chimica alla scienza dei materiali, alla fi-
re oggetti d’argento invece che a 20, a 24, potenziale d’azione, ovvero onde di cal- Neuroglia, che sono sica dei dispositivi, la fotonica e le neuro-
in modo da ricavarne più profitti. Che è cio, e che questa forma di eccitazione è coordinati da Benfenati e scienze, stiamo riuscendo ad aprire uno
essenzialmente quello che ha fatto Leh- fondamentale per il corretto funziona- Zamboni (Cnr-Isof), in scenario internazionale che può cambia-
man Brothers. La sua non è necessaria- mento dell’attività neuronale. collaborazione con Annalisa re il modo di comprendere, stimolare e
mente un’indicazione a farlo: ma nello Queste oscillazioni di calcio si verifica- Convertino, Guglielmo modulare la funzionalità del cervello.
spiegarlo mostra come si può abusare del no localmente a livello della sinapsi tra Fortunato, Luca Maiolo La visione è di per sé attrattiva anche
sistema. E arriva molto vicino a racco- due neuroni, in risposta a variazioni mol- (Cnr-Imm), Vincenzo per strategie globali di più ampio respiro
mandarlo». to piccole della concentrazione di ioni, Guarino e Luigi Ambrosio che coinvolgano partnership internazio-
La Summa è un testo marcatamente ri- acqua o di trasmettitori, ma possono pro- (Cnr-Ipcb) e con l’Università nali e transoceaniche. In questo senso si
nascimentale. Nella sua introduzione pagarsi anche per lunghe distanze. Quin- di Vanderbilt, Air Force collocano gli sforzi effettuati per mettere
parla dell’applicazione della matematica di tra due neuroni, c’è un terzo elemento Research Laboratory di in comune in modo organizzato risorse
a tutte le arti liberali: «È un approccio le- a cui spetta l’incomodo compito di risi- Dayton, l’Università di umane ed economiche che provengono
onardesco — commenta Margaret Ford stemare l’ambiente in cui i neuroni devo- Maryland e la da enti di ricerca governativi transnazio-
— che vede le applicazioni della mate- no lavorare. Infatti, oltre ad attivare pro- Johns Hopkins University nali e transcontinentali (vedi ancora la
matica dall’architettura alla musica. Ed è cessi che consentono di mantenere La ricercatrice scheda a sinistra). I risultati degli studi
importante che collochi lo studio del- l’equilibrio tra ioni, acqua e molecole Valentina Benfenati (laurea compiuti negli ultimi due decenni apro-
l’economia nel contesto delle arti liberali: (omeostasi iono-idrica), provvedono al in Farmacia) coordina un no un’opportunità a terapie farmacologi-
ora ci sembra più scontato ma allora era supporto metabolico necessario perché i gruppo di colleghi ricercatori che che mirano a combattere patologie
solo un sapere tecnico. Uno dei suoi neuroni possano funzionare, regolando al Cnr di Bologna che si cerebrali acute o croniche. La nostra stra-
obiettivi è situare l’economia nel conte- la circolazione sanguigna neurovascola- occupa di astrociti tegia pone le basi per una visione nuova:
sto più ampio dell’umanesimo». re. È interessante notare come attraverso generare tecnologie che mirino alla com-
Tornare a Pacioli, dunque? « C’è già la loro complessa morfologia, gli astroci- prensione del cervello e del suo funzio-
una sua riscoperta — conclude Ford — ti siano in grado di esercitare la loro atti- namento non avendo come target i soli
quando lo menziono a economisti o ma- vità di sensori e controllori dell’attività neuroni, bensì le cellule non neuronali.
tematici vedo che il suo nome sta diven- cerebrale a diverse scale spazio-tempora- La generazione di materiali e tecnolo-
tando più conosciuto. È stato in parte tra- li. Inoltre, gli astrociti, attraverso i segnali gie mirate agli astrociti (interfacce gliali)
scurato perché già nella seconda metà di calcio, rilasciano molecole (gliotra- potrebbe avere un impatto anche sullo
del Cinquecento, quando scrivevano libri smettitori), che sono in grado di poten- sviluppo industriale di dispositivi avan-
di matematica o di economia, utilizzava- ziare la funzione di un neurone (poten- zati per la salute che mirano a riaccende-
no il suo lavoro ma non lo citavano: in ziamento sinaptico) e, nel lungo termine, re il cervello dove sembra spento e rivolu-
pratica un caso di copyright violato». di promuovere la formazione di nuove zionare la bioingegneria e la robotica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA connessioni tra neuroni (plasticità sinap- © RIPRODUZIONE RISERVATA
16 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 17

(
L’autrice e il social network
La visualizzazione è a cura di Sofia Chiarini, con testi, parole o hashtag. Fondato nel 2010
information designer freelance; il suo da Kevin Systrom e Mike Krieger, Instagram

Universi Visual data


portfolio è su behance.net/sofchi. Instagram è nel 2012 è stato acquisito da Facebook; a
un social network che permette di giugno del 2018 ha raggiunto il miliardo di
condividere in Rete immagini e video, anche utenti attivi mensilmente nel mondo.

Nuovi linguaggi Con l’hashtag «#aliceinwonderland» il romanzo di Lewis Carroll è il più evocato e citato su Instagram

Alice diventa regina di cuori (social)


10.000 50.000 100.000 500.000 1 milione 5 milioni 10 milioni

-1616
64

15
1597 #romeoegiulietta #williamshakespeare #romeoandjuliet

1813 #orgoglioepregiudizio #prideandprejudice #janeausten Scrittori


su Instagram

17
18
1843 #achristmascarol #charlesdickens 17 75 -

1 812- 70
18
1845 #ilcorvo 1848
#theraven #edgarallanpoe
18-
18

49
8
1847 #cimetempestose #emilybronte #wutheringheights 1 8 0 9-1
Fonte: instagram.com
16 -1 8 5 5

1847 #charlottebronte #janeeyre


18

1865
1881
#alicenelpaesedellemeraviglie #lewiscarroll #aliceinwonderland
21-
18

89
8

1866 #dostoevskij #crimeandpunishment 1 8 32-1


1835-19 La visualizzazione mostra gli scrittori più «insta-
1
grammati» e, di ciascuno, l’opera più popolare sul
0

1876 #tomsawyer 182 #marktwain social. Il simbolo in corrispondenza dell’opera


8
varia a seconda della presenza o meno di film nei
-19

post contenenti il titolo come hashtag. Sono dispo-


10

1877 #leotolstoy #annakarenina 1854-19


0 sti dall’alto verso il basso in senso cronologico,
0

dall’opera più vecchia (in alto) a quella più recente


1890 #thepictureofdoriangray -1943
#oscarwilde (in basso), la timeline a sinistra sull’asse verticale
66
indica la data di pubblicazione delle opere; sull’asse
18

1902 #beatrixpotter #peterrabbit orizzontale, invece, gli elementi sono posizionati in


corrispondenza della quantità di hashtag conte-
1882 -1941

nenti il nome dell’autore o dell’opera. Sono stati


1922 #ulisse #ulysses #jamesjoyce
considerati solo hashtag utilizzati più di 10.000
volte. Quando rientrava in questo parametro, è
1925 #ilgrandegatsby #fscottfitzgerald #thegreatgatsby stata indicata anche la traduzione in italiano. I dati,
raccolti direttamente su Instagram, sono aggiornati
189

6-
194 al 28 febbraio 2019.
#lasignoradalloway #mrsdalloway 0 #virginiawoolf
-1963
94
18

41

19
1932 #aldoushuxley #bravenewworld 1 8 82- L’hashtag #ontheroad è un’eccezione: il risultato del
1890-19
7 conteggio è fuori scala rispetto alle altre opere, in
6

quanto l’hashtag viene utilizzato soprattutto per


1934 #murderontheorientexpress 1899-19 #agathachristie foto di viaggi.
6
1

1940 #forwhomthebelltolls #ernesthemingway


La traduzione italiana «Ulisse» è anche il titolo di
1949 1902-19 #georgeorwell #1984 una trasmissione televisiva presentata da Alberto
6 Angela. Infatti, nei post contenenti #ulisse trovia-
50
8

3-
19

190
mo spesso il volto del divulgatore scientifico.
1952 #eastofeden #johnsteinbeck -1973
92
18

1955 #ilsignoredeglianelli -1969


#jrrtolkien #lordoftherings
22
19

1957 #sullastrada 1917-1 #jackkerouac #ontheroad


9
93

1962 #aranciameccanica #anthonyburgess #aclockworkorange


Come si legge n. post n. post n. post
#traduzione #autore #titolo
1963 #thebelljar #sylviaplath
3
96

-1 traduz. italiana scrittore opera


1964 #charlieandthechocolatefactory 1 932 #roalddahl 1928-2
4

0 1 9 2 8 -2
01
14
90

19
1969 #iknowwhythecagedbirdsings 1 91 6- #mayaangelou Colore: anno di nascita altri possibili
lingua originale e morte significati
1969 #slaughterhousefive #kurtvonnegut dell’opera dell’autore dell’hashtag:
Inglese Film
07

20 Russo Altro
1 922-

di GIULIA ZIINO edizione del superclassico di Lewis Carroll è del inconfondibile. Così come il suo mondo fatto di un romanzo sulla lingua e le sue contraddizioni

«M
1865), la social regina di cuori. Perché vince? Dal- carte da gioco, regine bisbetiche e sornioni sor- nascoste, pieno di giochi di parole difficili da
a io non voglio andare fra la sua ha tre carte da giocare: forza della (grande) risi dello Stregatto, animale talmente iconico da tradurre. Nel Paese delle immagini di Instagram
i matti» osservò Alice. letteratura, nostalgia dell’infanzia, dominio del- ridursi in molti casi a un semplice ma potentissi- i libri sono più che altro fotografati, ma anche ci-
«Be’, non hai altra scelta l’immagine. Su Instagram delle tre è la forma ad mo segno grafico. Dal 1951 — anno del cartone tati: da Alice si prende molto in prestito il dialo-
— disse il Gatto —. Qui avere la meglio e, più ancora di altre storie, quel- disneyano — solo il Cappellaio matto della cop- go sui matti ma anche frasi sull’identità («Potrei
siamo tutti matti. Io sono la di Alice si lega fin da subito a un’iconografia pia Tim Burton-Johnny Depp riuscirà ad avere raccontarvi le mie avventure… cominciando da
matto. Tu sei matta». «Come lo sai che sono precisa. E potente: la bambina dai capelli lunghi (quasi) lo stesso impatto nell’immaginario made stamattina — disse Alice un po’ intimidita —,
matta?» disse Alice. «Per forza — disse il Gatto disegnata da sir John Tenniel nelle tante (più di in Wonderland, e siamo nel 2010. ma è inutile riandare a ieri perché allora ero
— altrimenti non saresti venuta qui». 90) illustrazioni realizzate per i due romanzi del A una ricognizione assolutamente non scien- un’altra persona») e paradossi: «È inutile che ci
«Qui» non è il Paese delle Meraviglie, ma In- reverendo Carroll (la seconda puntata, Attraver- tifica, l’Alice social — che guardi a Carroll, a Di- provi — rise Alice —, non si può credere a una
stagram. Sul social «per immagini», infatti, al so lo specchio, è del 1871) non sfigura tra i Millen- sney o a Burton — sembra trovarsi a suo agio so- cosa impossibile». «Oserei dire che non ti sei al-
netto del gigante #ontheroad — che, però, scon- nial nel suo lezioso grembiulino vittoriano. prattutto fra cancelleria, articoli per il tè (ovvio), lenata molto — ribatté la Regina —. Quando ero
fina in mondi lontani dal romanzo di Jack Ke- Lo sapeva Walt Disney, che acquistò i diritti sui tatuaggi e tante, tantissime torte (di non-com- giovane, mi esercitavo sempre mezz’ora al gior-
rouac — l’hashtag letterario più usato (dati ag- disegni di Tenniel e ne colorò l’ispirazione con le pleanno?): ai patiti del cake design piacciono no. A volte riuscivo a credere anche a sei cose im-
giornati al 24 febbraio 2019) è #aliceinwonder- tinte decise del cartone animato. Capelli biondi, molto bianconigli e lepri marzoline. possibili prima di colazione».
land. È lei, Alice, bambina di 154 anni (la prima nastrino nero, vestito azzurro e ballerine: Alice è E le parole? Alice è — anche e soprattutto — © RIPRODUZIONE RISERVATA
18 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

Libri {
Jesus Christ Superguitar
Pubblicato nel 1970 su doppio Lp prima di
approdare al palco, Jesus Christ Superstar
resta un passaggio importante nella storia
Note blu del musical. Oggi lo omaggia la scarnificata
versione per chitarra (qualche voce appare
di Claudio Sessa
.

solo qua e là) di Valerio Scrignoli, Superstar


Narrativa, saggistica, poesia, ragazzi, classifiche per Musicamorfosi, etichetta ma soprattutto
viva associazione culturale che ha proposto
più volte il lavoro in pubblico. Echi di blues,
psichedelia e jazz in un’operazione post-rock.

Maestri Il grande poeta


trecentesco è stato a suo
modo un anticipatore
della visione secondo
cui non si può giungere
a una conoscenza
oggettiva della realtà.
Si legga il resoconto
dell’ascesa al Monte
Ventoso: tutto diventa
sfuggente, si scompone

Petrarca
in un gioco di citazioni.
Sullo sfondo c’è la forte
rivalità con l’autore della
«Divina Commedia»
di MAURO BONAZZI

postmoderno
Q i
uando sia iniziata l’epoca moderna esatta- pevolezza che la realtà da sola non dice nulla; che è solo trarca, o forse dando prova di una perfidia meravigliosa.
mente non si sa. Nel 1492, con la scoperta quando la leggiamo attraverso il prisma di altri testi che Perché Dante, per Petrarca, è quello che l’ispettore Clou-
delle Americhe, magari, o nel 1517 con la crisi essa può acquistare consistenza, in una serie di rimandi seau è per Dreyfus, un incubo capace di togliergli il son-
luterana che spacca in due il mondo della potenzialmente infiniti, e di modificazioni continue di no. Era acclamato come il più grande del suo tempo, Pe-
cristianità occidentale; o forse ancora nel significato. Come nel caso della famosa passeggiata sul trarca, e lo sarebbe stato per secoli. Ma anche se non lo
1543, quando Niccolò Copernico afferma che è la Terra a Monte Ventoso in Provenza. ammetteva, lui lo sapeva: sapeva che quel toscano volga-
girare intorno al Sole e non il contrario? Difficile rispon- re (non sapeva neanche scrivere in un buon latino!) era
dere. Di certo sappiamo quando è iniziata l’epoca post- più grande ancora, il più grande di tutti. Ed era vissuto
moderna: in un giorno ventoso del 1336, con una pas- solo pochi anni prima! Ma si può essere più sfortunati?
seggiata. E pazienza se è cominciata prima ancora della In apparenza è tutto molto semplice. C’era una mon- Ovviamente Petrarca nega, professando un’ammirazio-
modernità. Nel mondo del postmoderno non ci sono tagna, bella, alta, famosa, e Petrarca aveva provato a sca- ne incondizionata. Ma è come Dreyfus, appunto, e l’irri-
fatti, ma interpretazioni. Una battuta? In parte, ma la so- larla, in compagnia del fratello Gherardo. Appena ridi- tazione traspare in ogni frase, fino a che gli scappa un
stanza non cambia. In effetti tutto è iniziato qualche an- sceso, aveva scritto una lettera «in fretta e di getto» al commento illuminante, e tutto si chiarisce.
no dopo, diciamo intorno al 1353, e la passeggiata forse frate agostiniano Dionigi da Borgo San Sepolcro, rac- È quando Petrarca affonda il colpo basso, buttandola
non c’è neppure stata. Non fatti, appunto: interpretazio- contandogli tutti i dettagli della sua avventura. La con- sul personale. Finge di elogiarlo e lascia cadere un giu-
ni. clusione, però, è sospetta: che Petrarca dopo due giorni dizio pesantissimo sulla persona e su come si è compor-
Il grande progetto della modernità è quello del con- di scalata, ancora sporco e stanco, potesse vergare una tato. È un grande Dante, scrive, e io lo ammiro molto: il
fronto tra il soggetto e la realtà; una realtà oggettiva- lettera così forbita è da escludere. E infatti, alcuni detta- MASSIMO CAMPANINI suo desiderio di conoscenza era tanto intenso che non si
mente intesa, che il soggetto riesce finalmente a misu- gli suggeriscono che fu composta molto più tardi, una I giorni di Dio. è fatto fermare o distrarre da nulla: «Non le ingiurie dei
rare e controllare, forte delle sue conoscenze. Un’illusio- quindicina d’anni dopo. I dubbi ormai invadono tutto. Il viaggio e il tempo cittadini, non l’esilio, non la povertà, non l’amore della
ne, avrebbero poi sostenuto Friedrich Nietzsche e tanti Petrarca questa montagna l’ha scalata o si è inventato tra Occidente e Islam moglie e dei figli lo distolsero dal cammino intrapreso,
altri pensatori insieme a lui: la realtà che ci circonda è tutto? Perché il suo racconto è un po’ troppo fantasioso. MIMESIS dal suo desiderio di gloria». Due piccoli indizi fanno
molteplice, enigmatica, oscura; una foresta di segni che La domanda più urgente è però un’altra. Ammettiamo Pagine 160, e 15 una prova. Il primo: il desiderio di conoscenza che lo
rinviano ad altri segni ed entro cui il soggetto ormai pure che sia salito: ma è arrivato in vetta o no? Che cos’è spinge sempre oltre. Questo non è un elogio. È una cita-
frantumato si muove come in un labirinto. Solo il gioco successo davvero su quella cima? Sono domande diffici- Il saggio zione, ed è una critica: Petrarca identifica Dante con il
di riferimenti e citazioni può allora ridare senso a una li, che trovano una risposta possibile in un’altra lettera, In questo libro l’orientalista suo personaggio più famoso, con l’Ulisse dell’Inferno.
realtà che altrimenti rischia di dissolversi. «Con questi indirizzata da Petrarca a un altro grande della letteratura Massimo Campanini, Non era stato Ulisse che per desiderio di conoscenza
frammenti ho puntellato le mie rovine», scriveva Tho- italiana, a proposito di un altro ancora più grande. approfondisce il modo in cui («fatti non foste a viver come bruti…») aveva abbando-
mas Stearns Eliot nel 1922. È una buona descrizione di Il destinatario era Giovanni Boccaccio, e in discussio- l’universo culturale nato moglie e figli («non il debito amore…»)? Il secondo
quello che aveva fatto Francesco Petrarca sei secoli pri- ne era Dante. Perché non lo ami?, gli chiedeva il giovane occidentale e quello islamico indizio è la staffilata finale. È l’allusione al desiderio di
ma. amico, incapace di spiegarsi le ragioni del silenzio di Pe- trattano il tema del viaggio gloria, che chiude la citazione: perché poi qual era dav-
Lo conosciamo come un poeta; se fosse vissuto ai con diversi riferimenti al vero il desiderio di Dante? Non la conoscenza, ma la glo-
giorni nostri non avrebbe sfigurato neppure come filo-
sofo, ovviamente postmoderno. Non si tratta soltanto
delle invettive furibonde scagliate all’indirizzo di chi
SSS pensiero di Dante Alighieri
Le lettere
I testi di Petrarca richiamati
ria — è per la gloria che ha sacrificato tutto, condannan-
do la famiglia a una vita di stenti. Bella persona Ulisse, e
bella persona Dante! Ormai siamo a un passo dalla solu-
pretendeva di ridurre la filosofia a un arido esercizio di Finale a sorpresa nell’articolo di Mauro zione.
logica, come se un ragionamento formalmente corretto
potesse mettere ordine nella complessità del mondo.
Pensavamo di leggere la cronaca Bonazzi sono tratti dalle Basta pensare a quale sia il tema del Canto XXVI del-
l’Inferno: non si parla di un viaggio (lo analizza ora, nel
lettere Familiari. Sono la
Barbari, scriveva, pronti a calare in Italia da Oxford; inca- di un’ascensione e invece ci troviamo lettera IV 1 (con la bel saggio I giorni di Dio, edito da Mimesis, Massimo
paci di scrivere, restii a ogni coinvolgimento pratico — sommersi dai soliti problemi descrizione dell’ascesa sul Campanini)? Improvvisamente, i viaggi si moltiplicano,
quando il compito della filosofia è coltivare l’arte della Monte Ventoso) e XXI 15 e quelli immaginari diventano più importanti di quello
parola e l’impegno politico! esistenziali. Non riescono a stare (indirizzata a Giovanni reale. Ci sono quelli di Petrarca e suo fratello Gherardo;
Non è questo soltanto. Decisiva è piuttosto la consa- tranquilli neppure in salita, i filosofi Boccaccio, parla di Dante) e poi Ulisse e Dante. Sembrava una bella scampagnata,
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 19

{
Il «logos» su acciaio e carta
Le lastre d’acciaio dialogano con pagine di
carta cinese su cui fluttuano frasi in
inchiostro nero e rosso. L’installazione
Greche Dialoghi è il cuore della mostra della scultrice
greca Venia Dimitrakopoulou alla Fondazione
di Alice Patrioli Sandretto Re Rebaudengo di Torino (fino al
31 marzo). Tema e titolo dell’esposizione,
secondo appuntamento di una trilogia
italiana dell’artista, è il logos, la parola in tutte
le sue possibili interazioni con il segno.

quella di Petrarca. È la sua risposta alla Divina Comme-


dia. Che abbia scalato il monte non lo sapremo mai e
Geografie/1 Analisi sulle attribuzioni ILLUSTRAZIONE
DI ANTONELLO SILVERINI
Geografie/2 Il mito di Fiammetta

Gli ultimi anni La Napoli


non importa. Ma capire che cosa è avvenuto in cima,
adesso diventa decisivo.
Iniziamo a mettere insieme le tessere del mosaico,
partendo dai due opposti, Ulisse e Gherardo. Quello di

di Dante del giovane


Ulisse è il viaggio di chi pretende di poter raggiungere la
meta fidando solo nella propria intelligenza, convinto
di poter fare a meno del favore di Dio, e per questo mise-
ramente fallisce. Gherardo è l’esatto contrario. Il raccon-

a Ravenna Boccaccio
to della sua ascesa sul Monte Ventoso è un’allegoria della
sua scelta di vita. Gherardo si è fatto monaco, si è dedi-
cato interamente a Dio. Per questo la sua ascesa è coro-
nata dal successo. In mezzo ci sono i due contendenti,
Dante e Petrarca. Apparentemente Dante è come Ghe-
rardo e Petrarca come Ulisse. Dante sul monte davanti a
cui Ulisse era naufragato (il Purgatorio) era riuscito a sa- di SEBASTIANA NOBILI di ALESSIA RASTELLI

C iN
lire; mentre Petrarca è svogliato, vacilla, tergiversa, non
si capisce bene se raggiunga la meta o no. Ma non im- on il suo nuovo libro dantesco, Alberto Casa- el primo capitolo del Filocolo (1336-38),
porta, in fondo. Perché quello che conta sono proprio dei sceglie di immergersi nel dibattito critico romanzo in prosa scritto da Giovanni Boc-
esitazioni e oscillazioni: lì è il suo trionfo. più recente per chiedersi cosa di Dante siamo caccio un quindicennio circa prima del De-
È l’identificazione tra Ulisse e Dante che ritorna su un riusciti a scoprire fino a oggi, e cosa oggi cameron, il giovane autore, allora studente
piano più profondo. La colpa di Ulisse era la convinzio- Dante stesso e la sua opera rappresentino. In universitario, introduce la donna di cui è
ne di poter raggiungere Dio con le sue sole forze. Ma Dante. Altri accertamenti e punti critici (Franco Ange- innamorato. Si chiama Maria — svela — e più avanti
non è la stessa cosa che ha fatto Dante, quando ha prete- li), Casadei parte dallo studio della biografia, di quella nel libro le attribuisce anche il senhal (il nome fittizio,
so di aver compiuto un viaggio nell’aldilà, unico tra tutti vita intorno alla quale abbiamo così pochi documenti e mutuato dalla poesia provenzale) di Fiammetta. Alleva-
gli uomini? Non è un «volo» molto più «folle» di quello tanti interrogativi, chiarissima nei contorni perché lo ta sotto il nome di un padre putativo, aggiunge lo scrit-
di Ulisse? Dante non solo è stato un cattivo padre, ma an- scrittore ce ne parla nella Commedia, e altrettanto tore fiorentino, la fanciulla è in realtà figlia del sovrano
che — quel che è peggio — uno scrittore empio (lo ripe- oscura nei particolari, nelle date, negli incontri, nel di Napoli Roberto d’Angiò, che la concepì con «una
terà anche Jorge Luis Borges, un altro che di post mo- numero dei libri letti: come se Dante stesso, e persino gentilissima giovane dimorante nelle reali case».
derno s’intendeva, in uno dei suoi stupendi saggi dante- gli eredi e amici, si fossero divertiti a nascondere le Boccaccio, figlio illegittimo di un mercante, vive in
schi: «Dante fu Ulisse»). tracce, per trasformare la ricerca in un’indagine polizie- quel momento proprio a Napoli, studia diritto canoni-
Ecco perché Petrarca lascia tutto nell’incertezza, sca che si snoda per accumulo di indizi. co ed è animato da ambizioni letterarie e di promozio-
quando arriva in prossimità della cima. Se in gioco è la Da qui il lavoro minuzioso di Casadei, che si muove ne sociale. Sente in particolare la competizione con
conquista dell’Eden, chi è lui per dire che ce l’ha fatta? La tra due poli, quello dell’accertamento filologico e quel- Niccolò Acciaiuoli, il quale, seppure anche lui figlio di
costruzione del racconto è perfetta: Petrarca è lì, fiero lo della militanza critica, dove la seconda scaturisce ALBERTO CASADEI un mercante fiorentino, è ben introdotto negli ambien-
(in vetta? Vicino alla vetta? Non si capisce, ma ormai non naturalmente dal primo: quali dei testi attribuiti a Dan- Dante. Altri accertamenti ti dell’aristocrazia partenopea. Ecco allora il ponderoso
importa); guarda il mondo dall’alto, sopra le nuvole, co- te si possono dichiarare autentici? È vera quella lettera e punti critici impegno del Filocolo (ritrascrizione dotta di una mate-
me un novello Zeus; apre le Confessioni di Sant’Agosti- indirizzata all’imperatore Arrigo VII recentemente attri- FRANCO ANGELI ria cortese: la leggenda di Florio e Biancofiore) e quel
no (un altro libro!) e quello che legge lo gela: «E gli uo- buita allo scrittore, o la discussa Epistola a Cangrande Pagine 298, e 30 proclamarsi addirittura amante di una figlia di re.
mini se ne vanno ad ammirare gli alti monti, e trascura- della Scala, così contraddittoria alla luce della Comme- In libreria dal 22 marzo Un’invenzione quest’ultima — dietro l’apparire di
no sé stessi». Ma chi sei tu? Chi ti credi di essere che non dia? E quale il titolo definitivo del capolavoro? Fiammetta c’è probabilmente un amore giovanile, ma
sai nulla e non sei nulla? È una domanda rivolta a sé stes- Quanto alla falsità della Quaestio de aqua et terra — Il volume non di tale lignaggio — dovuta a ragioni letterarie. «Ma
so — e ancora di più a Dante, che dal Purgatorio aveva la tesi universitaria che Dante avrebbe discusso a Vero- Il saggio ritorna su questioni ciò non esclude la presenza di motivazioni extra, prima
addirittura preteso di volare in Paradiso. Petrarca invece na, dichiarata inautentica in anni recenti perché contie- critiche relative a Dante di tutto la rivalità con l’amico Acciaiuoli», scrive Marco
inizia a scendere: silenzioso, racconta, meditando sulla ne teorie scientifiche posteriori — Casadei ne trae una (1265-1321), tra cui Santagata nel saggio Boccaccio indiscreto. Il mito di
debolezza della sua anima e di quella degli uomini. conseguenza importante per l’itinerario politico e bio- l’Epistola a Cangrande e altri Fiammetta (il Mulino). Un lavoro che si concentra so-
Trionfante. grafico dell’ultimo Dante: se la Quaestio è un falso, testi di dubbia attribuzione prattutto sugli anni della formazione e delle prime
allora Dante non si sposta da Ravenna, dove spende gli prove dell’autore, a Napoli, gettando nuova luce su que-
ultimi anni della sua vita, per tornare a Verona, e quindi sta fase e lasciando emergere originali elementi d’inter-
trascorre nella città romagnola un tempo forse maggio- pretazione. In attesa che esca a settembre, per Monda-
È il trionfo dell’umiltà, ma è anche una situazione che re di quanto non si sia mai creduto. Dato certo, oltre dori, una biografia completa sul modello di quella che
rischia di andare fuori controllo. Come in un racconto alla Commedia e alle opere giovanili, restano le Eglo- l’italianista ha già scritto su Dante (2012).
postmoderno, la realtà si è ormai scomposta in un gioco ghe, che il poeta scrive proprio a Ravenna sollecitato «Indiscreto», appunto, viene definito Boccaccio nel
di citazioni, e tutto si fa più sfuggente. Dio improvvisa- dall’amico professore di Bologna, Giovanni del Virgilio. saggio sugli anni giovanili. Non è infatti sconsiderato
mente si fa più lontano, sparisce dalla vista. Dov’è? Il Scrivendo a lui, Dante — che pure, a differenza di Pe- attribuire una figlia illegittima a un re sul quale si vuole
viaggio rischia di non giungere mai a destinazione. E se trarca, non svaluterà mai l’esperienza volgare a favore fare colpo? Se lo chiede Santagata, riproponendo una
Dio non ci fosse, e la nostra vita fosse un errare senza de- del latino — matura il progetto di diventare un «Virgi- questione già sollevata in passato dal critico Giuseppe
stinazione? E se fossimo tutti come l’Ulisse dantesco, lio moderno», ponendo così le basi dell’Umanesimo, di Billanovich. Se quest’ultimo però era giunto alla tesi
persi in un labirinto indecifrabile? «Non è il nostro un cui avrebbe potuto essere il padre se non fosse soprag- che la corte avesse interpretato le parole di Boccaccio
eterno precipitare? E all’indietro, di fianco, in avanti, da giunta la morte. L’ultima opera si salda così con il «tea- MARCO SANTAGATA come finzione e lo avesse «perdonato», Santagata è
tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo tro» del Paradiso, su cui Casadei si ferma con grande Boccaccio indiscreto. scettico. Con una stringente (e appassionante) indagi-
forse vagando come attraverso un infinito nulla?». Così lucidità per mostrarci Dante illustratore di un «mondo Il mito di Fiammetta ne a colpi di indizi testuali, mostra che molto probabil-
scriveva un altro filosofo scalatore, lui pure campione possibile», in gara con i pittori del tempo nel descrivere IL MULINO mente, invece, Boccaccio urtò la suscettibilità di Rober-
del postmoderno: il solito Nietzsche, in Engadina, asce- l’aldilà, anzi superiore perché capace di inventare una Pagine 200, e 19 to d’Angiò e va a fondo nelle conseguenze biografiche e
so «a seimila piedi sopra il livello del mare, e ancora più lingua sempre all’altezza della materia trattata, in una letterarie di una tale ingenuità. La diffusione del Filoco-
in alto su tutte le cose umane». tensione poetica mai sperimentata prima. Ideatore di Il volume lo e la necessità di andar via da Napoli nel 1340 sono
Il cerchio si chiude intorno al povero lettore, che pen- una «mistica intellettuale» che si conclude con la visio- Il libro esplora la formazione per lo studioso «eventi connessi». Lasciare Napoli fu
sava di leggere la cronaca di una scalata e si trova som- ne della divinità — un Dio quasi «ologramma» —, di Giovanni Boccaccio un trauma, il trauma della vita di Boccaccio (che non si
merso dai soliti problemi esistenziali. Da dove veniamo, Dante si conferma, come disse di lui Eugenio Montale, (1313-1375), in particolare laureerà più). E forse anche questo spiega il ritorno
dove andiamo? Non riescono a stare tranquilli neppure «non moderno» e tuttavia misteriosamente vicino: un la genesi del mito di quasi ossessivo, nelle opere successive, a Fiammetta e a
in salita, i filosofi. Il viaggio continua. contemporaneo perenne, pure nella sua lontananza. Fiammetta, figura femminile quegli anni. Materia, la «vita dopo», del prossimo libro.
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20 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

Libri Memoria

i Poesia Michele Mari


dà sempre prova
di grande versatilità. Lo
da Atleide
Il discorso di Rivera
(vv. 71-78)

dimostra anche la recente (...) L’invettiva di Franco Baresi


raccolta di versi scritti
e alate a lor cosí volse parole
il tocco-vellutato pari a un dio: al fratello Giuseppe
(vv. 703-714)

soprattutto negli anni


«Nell’ora del dolor si vede il forte,
allor che tutto a la memoria ei fida
(...) e allor Baresio

Ottanta, tra i quali spicca


il nome suo, e lungi dall‘azione
rivoltosi al german queste parole
tragge languendo i giorni immotivati.
MICHELE MARI parlò adirato dal profondo cuore:
Del viver mio almen vi sia retaggio
Dalla cripta
EINAUDI
Pagine 148, e 12,50
un componimento che questa che vi do in pegno antica classe».
«Fors’eran questi i patti, e questo il modo
del disputar la classe fra i guerrieri?

L’autore
celebra Mark Hateley, Veh che la nostra madre che ad Oriente
in Brixia (3) si riman preda a vecchiezza
La descrizione di Hateley e Wilkins
Michele Mari ha pubblicato
Di bestia in bestia
(Longanesi, 1989, poi
attaccante del Milan di (vv. 168-176)
di figlio il nome ti torría per certo,
se tanta infingardaggine vedesse
Einaudi, 2013), Io venía pien
d’angoscia a rimirarti
allora. Più che un’elegia: Bruno era bello e di tremendo aspetto,
lo sguardo suo velato dall’etade:
e anch’io sento vergogna nel mio cuore

questi endecasillabi
e fiero al guardo d’aquila profondo. pensando che d’un sangue ambo scendiamo».
(Longanesi, 1990; Marsilio,
1998; Einaudi, 2016), Dell’occitana Albione almo figliuolo
di Derbe (1) ei venne con sessanta navi
riescono nell’impresa
La stiva e l’abisso (Bompiani,
1992; Einaudi, 2002), tinte le guance a strie di pece e minio:
Euridice aveva un cane venía con lui l’accorto re degli Angli,
di rispondere a voci
(1)
Derbe: Derby
(Bompiani, 1993; Einaudi, (2)
Vílchide Raimonte: Raymond Colin Wilkins
il Vílchide Raimonte (2) che in Mancestria
2004), Filologia dell’anfibio detto Razor, centrocampista inglese passato
stupende già fe’ prove e d‘alto ingegno:
che non risuonano più
(Bompiani, 1995; Laterza, al Milan dal Manchester City
2009), Tu, sanguinosa quaranta navi lo seguían scarlatte. (3)
I Baresi sono originarî di Travagliato (Brescia)

Una specie di Iliade


infanzia (Mondadori, 1997;
Einaudi, 2009), Rondini sul
filo (Mondadori, 1999),
I sepolcri illustrati
(Portofranco, 2000), Tutto il
ferro della torre Eiffel
(Einaudi, 2002), I demoni e la
pasta sfoglia (Quiritta, 2004;
Cavallo di Ferro, 2010;

gioca a calcio e fa gol


il Saggiatore, 2017), Cento
poesie d’amore a Ladyhawke
(Einaudi, 2007), Verderame
(Einaudi, 2007), Milano
fantasma (Edt, 2008, con il
pittore Velasco Vitali), Rosso
Floyd (Einaudi, 2010),
Fantasmagonia (Einaudi,
2012), Roderick Duddle
(Einaudi, 2014) e il memoir
Leggenda privata (Einaudi,
2017). Per Rizzoli ha
tradotto L’isola del tesoro di
Stevenson e Ritorno all’isola di SANDRO VERONESI

C’
del tesoro di Andrew Motion;
una versione del 24° canto è qualcosa d’irriducibile nella versatilità quello spazio-tempo provengono quasi tutti i componi- i raffinati, coltissimi, ingombranti genitori, pochi colle-
dell’Iliade in endecasillabi che Michele Mari va dimostrando da tren- menti poetici contenuti in questo nuovo volume, intito- ghi studenti o professori e tutt’al più un amico idolo co-
sciolti è contenuta in Dalla t’anni — qualcosa di struggente e d’invaria- lato Dalla cripta; molti inediti, altri comparsi su riviste o me il Vittorio Dornetti qui celebrato in un sonetto. Dun-
cripta. Tra i saggi: Eloquenza e to che ha generato e continua a generare i libri collettanei dei decenni scorsi, hanno quasi tutti in que sonetti, sì, e sonetti caudati, e sestine, e settenari, e
letterarietà nell’Iliade di suoi libri, e illumina quasi tutte le sue pagi- comune il fatto d’esser stati scritti tra l’inizio e la metà ottonari, e anacreontiche, e scherzi, in un trionfo di
Vincenzo Monti (La Nuova ne. È lui stesso che spazza via ogni dubbio su quale sia il degli anni Ottanta, cioè quando l’autore, nato nel 1955, sdrucciole, bisdrucciole e semisdrucciole, giambi, dat-
Italia, 1982), Venere celeste demone che lo governa, e su dove si trovi: lo dice chiaro stava abbandonando quel tempo incerto per diventare tili, anapesti, tutto un manierismo esplicitamente sfo-
e Venere terrestre (Mucchi, in Leggenda privata, lo dice nelle interviste, è nell’infan- sé stesso. E se vi sono alcuni testi più recenti, ve ne sono derato per conquistarsi l’inattualità — e tuttavia anche
1988) e La critica letteraria zia che si trova questo demone, nell’adolescenza, nelle anche altri più vecchi, a compensare, così che il baricen- una spinta giovanile e rivoluzionaria che lo porta a cele-
nel Settecento (Ledizioni, voci provenienti dalla sua giovinezza; è quella disperata tro del libro rimanga saldamente puntato sul passato — brare con quell’armamentario soggetti antifrasticamen-
2014). Figlio del designer affermazione di sé cui si tende con ogni gesto quando si «perché il passato è tutto, e siamo suoi». te ultra pop come la sua cameretta, o i concorsi per cat-
Enzo Mari e della è solo cera nelle mani di chi regna sulla nostra formazio- Ovviamente, uno che a diciott’anni ha letto tutto Plu- tedre nei licei, o i consigli di classe. Anche la traduzione
disegnatrice Iela Mari, ne — si tratti dei genitori che ci plasmano subdolamen- tarco, e Alfieri, e Foscolo, e Leopardi, a 28 scrive senza del canto XXIV dell’Iliade, datata 1982, originariamente
insegna Letteratura te ogni giorno secondo il calco di figlio che hanno in te- nessuna intenzione d’essere capito da tutti, ma solo ri- inclusa in un libro collettivo di tributi in onore di Gen-
italiana all’Università sta, o degli autori furiosamente letti allo scopo di ade- volgendosi a una schiera di eletti che però ancora non naro Barbarisi, suo professore a Milano, e qui riproposta
Statale di Milano guarsi oppure di distanziarsi da quel calco. Ecco, da può certo dirsi nutrita, e si riduce al pubblico di sempre: in chiusura del volume, anche questa traduzione geme e

SU TUTTO
IL CATALOGO
BOMPIANI
DAL 15 FEBBRAIO AL 17 MARZO
I LIBRI TI TRASFORMANO
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 21

{
Sonetti dipinti in dialetto
Pinacoteca dell’animo in lingua piemontese. parlano» di Giovanni Tesio (Interlinea, pp.
Soglie Un canzoniere di esemplari sonetti dialettali,
ispirati a un centinaio di artisti di diverse
128, € 12). Nato a Piossasco (Torino) nel
1946, l’autore passa dai Pesci rossi di Matisse
di Franco Manzoni
epoche e aree geografiche, costituisce la alla Tempesta di Giorgione, dal San Giovanni
silloge Piture parolà ossia «pitture che di Caravaggio ai Girasoli di Van Gogh.

Prosa Il nuovo testo di Édouard Louis insiste sulle responsabilità dei politici
sulla vita degli ultimi. «Vanno difesi, non importa se siano brave persone»

Il corpo spezzato di papà


è colpa di Sarkozy e Macron
Io li accuso, è giusto così
dal nostro corrispondente a Parigi STEFANO MONTEFIORI

i «P
er mio padre, una avrebbe una vita molto diversa». mancata decisione di Macron, esat-
decisione politica È un modo per alleggerire le tamente come per mio padre toglie-
di Emmanuel sue responsabilità? re 5 euro di aiuti sociali al mese
Macron o Jacques «No, è per attribuirle a chi le ha vuol dire mangiare meno».
Chirac è qualcosa davvero, le porta sulle spalle. Mio Lei rimprovera a Hirsch, al-
I versi di Michele Mari (Milano, 1955: foto Archivio Corsera) di intimo, quanto un bacio o la pri- padre non ha mai avuto accesso ai l’epoca collaboratore di Sarkozy,
sono tratti dal poema Atleide contenuto nella raccolta Dalla cripta ma volta che ha fatto l’amore. Fa viaggi, alla letteratura, alla cono- di avere trasformato gli aiuti so-
edita da Einaudi. L’Atleide, scrive Mari, «è il poema in endecasillabi parte della storia del suo corpo», scenza, a un minimo di cultura e di ciali, che nel passaggio da «Rmi»
sciolti (interrotto al v. 1148 del canto I) di Mark Hateley, attaccante dice Édouard Louis, il giovane scrit- istruzione. La sua responsabilità è a «Rsa» sono diventati condizio-
inglese in forza per breve tempo, sulla metà degli anni 80, tore protagonista nel 2014 del caso molto inferiore a quella di chi ha nati all’accettazione di un posto di
alla squadra del Milan sommamente cara all’autore». letterario Il caso Eddy Bellegueule, studiato e ha fatto una carriera tale lavoro.
Mark Hateley (Derby, Gran Bretagna, 1961: sullo sfondo, che si è confermato con Storia della da avere in mano gli strumenti per «“Dovete tornare al lavoro altri-
foto Archivio Corsera), al Milan dal 1984 al 1987, violenza e pubblica adesso in Italia cambiare le cose, se solo avesse menti perdete il diritto agli aiuti”,
giocò 66 partite segnando 17 reti CdS Chi ha ucciso mio padre. Louis tor- voluto. E non è vero che tutto “com- questo veniva ripetuto dall’ammini-
na a parlare della sua famiglia di plesso”, come si usa dire per trovare strazione ai poveri. Mio padre aveva
sottoproletari del Nord della Fran- scusanti ai potenti. Angela Merkel la schiena a pezzi per l’incidente in
freme e ferve di una generosissima, ribelle contempora- ÉDOUARD LOUIS cia, in particolare del padre un tem- ha deciso di accogliere un milione fabbrica ma doveva accettare di fare
neità — non già nella lingua, del tutto adeguata alla cir- Chi ha ucciso mio padre po omofobo, razzista e violento e di migranti, Macron no. Queste lo spazzino a 30 chilometri da casa
costanza, quanto nell’atteggiamento con il quale Mari ce Traduzione oggi fiero di lui, in un testo breve, persone hanno il potere di cambia- altrimenti perdeva ogni aiuto».
la porge, come il compagno genio che ci passa la tradu- di Annalisa Romani pensato per il teatro. Un libro po- re le cose, se le persone annegano In questi giorni Hirsch pubbli-
zione dal greco e non sapremo mai se lo fa per amor no- BOMPIANI tente, di lotta politica e letteraria nel Mediterraneo non è colpa del ca un libro in risposta a «Come ho
stro o di quel testo per noi altrimenti impraticabile. Pagine 64, e 12 insieme, in cui Louis fa i nomi dei sistema né della ”complessità”. Un ucciso suo padre», nel quale con-
Sì, perché questa traduzione viene strategicamente In libreria dal 6 marzo responsabili della disgrazia morale, migrante che perde un figlio nel testa le sue tesi. Lo ha letto?
messa subito dopo la vera, potentissima ragion d’essere sociale e fisica del padre: Jacques Mediterraneo paga sulla sua storia «No, non mi interessa, sono im-
di questo libro: l’Atleide, poema incompiuto di 1148 en- L’autore Chirac, Nicolas Sarkozy, Emmanuel personale una decisione o una merso nella scrittura del mio quarto
decasillabi sciolti, datato 1985-86, dedicato al centravan- Édouard Louis (nato Eddy Macron, Martin Hirsch e altri. libro. Ne ho sentito parlare. Ma
ti inglese Mark Hateley e al suo Milan «tutto sommato Bellegueule, Amiens, In «Chi ha ucciso mio padre» trovo bizzarro questo meccanismo
modesto», come lo definisce Mari stesso nell’avvertenza Francia, 1992: a fianco, foto sono presenti i problemi denun- che esiste da sempre, quando de-
iniziale. Perché la passione per il calcio, che Mari ha più di Joel Saget/Afp) è nato in ciati poi dal movimento dei gilet nunci i violenti dicono che il violen-
volte equiparato a quella per letteratura, è l’invenzione una famiglia sottoproletaria gialli. Sentiva che il momento to sei tu. È successo anche con i
che spariglia tutto nella sua formazione di genio etero- e ha vissuto l’infanzia nella della battaglia sociale stava per gilet gialli, che invece hanno avuto
diretto, ed è giusto che alla fine proprio con quella for- povertà. Trasferitosi a Parigi arrivare? il merito di fare emergere la realtà.
mazione essa si fonda, generando questo innesto genia- e ammesso all’Ens, «Ho finito il libro nel dicembre In Francia se sei operaio hai il 50%
le che ridefinisce le gerarchie del rapporto tra calcio e la Scuola Normale 2017, molto prima che i gilet gialli in più di possibilità di morire prima
letteratura. Superiore, ha ottenuto di scendessero in strada, ma sono di 65 anni. Se sei gay hai 4 volte più
Prima, cioè, di metterci davanti al modello originale, cambiare il suo nome nel questioni che esistevano già da probabilità di suicidarti durante
Mari ci travolge con questa sua metastatica proliferazio- 2013. Ha curato il volume tempo nella mia testa, attraverso il l’infanzia e l’adolescenza, se sei una
ne dell’Iliade nel calcio, e con la conseguente, ardente, Pierre Bourdieu: corpo di mio padre e di mia madre: donna puoi morire sotto i colpi di
esilarante trasfigurazione delle cronache sportive in ge- l’insoumission en héritage l’impossibilità di comprare medici- un uomo, se sei nero o arabo puoi
sta, proclami e profezie che accompagnano un inces- (Puf, 2013) ed è ideatore e ne, di nutrirsi in modo decente, la essere ucciso dalla polizia come è
sante, sanguinoso derby Milan-Inter — espediente, direttore della collana «Des fame, l’angoscia di arrivare alla fine successo a Adama Traoré (morto
questo, che concentra il canto su un nemico solo, i «Me- Mots» della Presses del mese. Prima ancora che alla durante un controllo a 26 anni nel
loglauchi dalla bassa fronte», con cui l’«eritromelio» (il Universitaires de France. Il politica ho pensato a questo libro 2016, ndr). La politica provoca effet-
rossonero) deve fare i conti nella vita quotidiana. Per in- suo primo romanzo, come a una storia personale. Quan- ti sui corpi. Tutta una parte del
ciso, anche l’Inter di quel periodo è una squadra abba- l’autobiograficio e do ho visto come stava mio padre a mondo politico non smette di ma-
stanza modesta, resa vagamente memorabile solo dalla controverso Il caso Eddy cinquant’anni, con la schiena spez- scherare questo, come se la politica
presenza tra le sue fila di Kalle Rummenigge «con le sue Bellegueule (Bompiani, zata, ho voluto spiegare che le con- fosse una questione di gestione, o
cosce lustre come specchi», e di Fulvio Collovati, già ca- 2014), è diventato subito un dizioni del suo corpo derivano dal di estetica, di visione della società,
pitano milanista, passato ai cugini dopo la seconda, caso in Francia. Nel 2016 posto che gli è stato assegnato nel o di concetti vaghi come il vivere
ignominiosa retrocessione in B del 1982, e perciò defini- ancora Bompiani ha mondo, non sono una fatalità». insieme».
to «traditor di genti». pubblicato in Italia il suo La scelta di indicare gli «assas- Ma c’è il problema che i gilet
Ancor prima dell’avvento dello squadrone di Sacchi, secondo romanzo, Storia sini» di suo padre, che è ancora in gialli si sono resi protagonisti di
Hateley è il simbolo della rivalsa milanista per via di una della violenza, tradotto in vita, ha fatto molto discutere. atti e slogan antisemiti, razzisti,
scena primaria che nel poema non è nemmeno menzio- una trentina di Paesi «L’ho fatto per togliere alla politi- omofobi.
nata, tanto viene data per scontata, e cioè il gran gol di ca quella dimensione tecnocratica, «So benissimo che le classi po-
testa a sovrastare proprio Collovati che decretò la vitto- astratta, che sembra avere da trop- polari nelle quali sono cresciuto
ria per 2-1 nel derby del 24 ottobre 1984. Ma nell’Atleide po tempo. Le decisioni politiche hanno al loro interno anche perso-
il campione inglese non gioca, è infortunato, azzoppato non cambiano poi molto le vite di ne omofobe antisemite, razziste, le
da un fallaccio di Francini («uom vile, oscuro, cui rode- noi che viviamo abbastanza como- conosco bene, è il mio mondo e ne
va/ livida bile l’inveggioso petto») in un Torino-Milan damente a Parigi. Ma quando l’allo- sono stato vittima. Ma questo non
della sua prima stagione italiana, ed è la sua assenza che ra presidente Chirac toglie il rim- mi impedisce di battermi per loro.
viene cantata, insieme al goffo tentativo di portare borso di certe medicine e mio pa- Ci si batte contro le ineguaglianze,
ugualmente nella mischia la sua maglia numero 9, effet- dre, che quindi non può più com- contro la povertà e la discriminazio-
tuato dal «giovine Incocciandro», e le funeste conse- prarsele, l’incidente in fabbrica lo ne di classe, non mi interessa sape-
guenze generate da questo ardire. costringe letto, senza potersi muo- re se il singolo lo merita o no. Io
vere. È impossibile parlare di mio lotto contro le violenze poliziesche
padre e delle classi popolari senza nel comitato Adama, parlo del-
parlare delle decisioni politiche». l’omosessualità, quando manifesto
La lettura di questo poema è assolutamente imperdi- Il libro poggia su due pilastri: per salvare i gay in Cecenia forse
bile per chiunque, anche non tifoso del Milan, abbia da registro personale e politico. difendo anche qualche gay mascal-
riscattare ore e ore passate con l’orecchio attaccato alla «Perché i due elementi si incro- zone ma la questione della politica
radiolina, meglio se solo, meglio ancora se nella ripro- ciano. A un certo punto racconto non ha niente a che vedere con il
vazione paterna, com’era per Mari e anche per me, o de- che mio padre, a causa dell’ideolo- registro della stima e dell’amore.
dicate alla lettura di pleonastici paginoni della «Gazzet- gia della virilità, non ha mai detto Non penso che il popolo sia più
ta», alla visione di intere puntate del Processo del lunedì “ti amo” a mia madre. Quando ha nobile e più giusto, sin dal primo
e di programmi ancora più marci nelle televisioni locali compiuto quarantacinque anni lei libro cerco di sbarazzarmi di questo
— o anche, semplicemente, a giocare nel campo. «Mi- lo ha lasciato e questo lo ha distrut- pasolinismo. Questa mitologia del
chele! (o Sandro, o Giacomo, o Francesco) Piantala con to, perché lui la amava davvero ma buon selvaggio, dell’autenticità del
quella roba da cretini!»... Nel cuore di questo libro, dal non poteva dirglielo, secondo i co- povero è diffusa ma è una forma di
fondo della cripta, risuona la risposta possente che Mi- dici della sua classe sociale e del- ideologia capitalistica, di merito-
chele Mari ha composto per sé e per tutti, una volta per l’ambiente nel quale siamo cresciu- crazia. Mi batto contro la povertà,
tutte, a questa rimostranza sepolta nel passato. E a que- ti. Se chi ha potere avesse fatto qual- non mi interessa se mio padre lo
sto serve, alla fin fine, la poesia: a rispondere a voci che che cosa contro la violenza della merita. Lotto perché è giusto».
non risuonano più. cultura machista, mio padre oggi © RIPRODUZIONE RISERVATA

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22 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 23

{
I giorni di Michael Dickman
A tre anni da Brother, la raccolta scritta col È una poesia fatta di ricordi, di esperienze
Stanze gemello (e poeta) Matthew per la morte del come la paternità, l’amore, di intrecci tra

Libri Narrativa italiana di Angela Urbano loro fratello maggiore (uscita in Italia per La
nave di Teseo nel 2018), Michael Dickman
pubblica Days & Days (Knopf, pp. 136, $ 27).
paesaggi interiori ed esteriori nel passare del
tempo, e cattura il lettore con una grazia
urgente, una disarmante sincerità.

Neogotico Andrea Tarabbia affronta un tema metafisico ispirandosi a Igor Stravinskij, pio era il verme, e il verme era presso Dio,
e il verme ero io».
a Gesualdo da Venosa, geniale madrigalista uxoricida, e a un immaginario manoscritto Madrigale senza suono nasconde al
suo interno una sorta di antiteodicea, do-
ve il male è previsto dall’ordine stesso
delle cose, una «epopea negativa» (per
usare la fortunata categoria di Giovanni
Macchia) dove l’architettura è tanto rigo-
rosa quanto terrificante. Il dato metafisi-
co emerge poi scopertamente quando
Stravinskji, in una delle sue note a corol-
lario della Cronaca, pone l’interrogativo
fondante della narrazione: «Come può,
Gesualdo, aver scritto una musica tanto
bella e aver compiuto un gesto tanto orri-
bile?». Può la bellezza avvicinarci a Dio
(come prevederebbe la natura dei madri-
gali e dei responsori) e nello stesso tem-
po essere trascinata verso la dimensione
più mostruosa dell’umano? Dopo l’assas-
sinio di Maria, Gesualdo e Gioacchino
compiono una sorta d’abominevole gesto
maieutico e traggono dal suo utero il
frutto dell’adulterio: Ignazio, questo il
nome del bambino, verrà allevato nelle
tenebre come una bestia, immagine del
furor paterno e sorta di nuovo minotau-
ro, «un Giobbe delle segrete, un Petruška
animale». Eppure, in modo incongruo ed
Bruno Caruso (Palermo, enigmatico, dal grembo di Maria si spri-
1927-Roma, 2018), L’uomo giona anche la musica di Gesualdo, il
scimmia (olio su cartone) Plange quasi virgo, una delle prove più

La scimmia musicale
alte e ardite della sua produzione.

Riproducendo le forme canoniche del


romanzo gotico, Tarabbia in realtà le re-
staura: come Gesualdo rinnovò la musica

ti farà scoprire il male


manierista lacerando il testo, facendolo
quasi sanguinare in direzione anti-Mon-
teverdi, così Stravinskij si impossessò dei
madrigali gesualdiani, consapevole che
«per entrare nella sua musica, ho dovuto
scardinarla, romperla, infinitamente va-
riarla». Entrambi esasperano il linguag-
gio musicale della tradizione precedente,
di CHIARA FENOGLIO lo rinnovano facendolo apparire mai sen-

S i
tito prima, chiudono un’epoca e ne inau-
ulla soglia del nuovo libro di An- 1960) è probabilmente un falso, un apo- l’autore si confronta con il «punto cieco» gurano un’altra. Si confrontano da un la-
drea Tarabbia, Madrigale senza crifo, una cronaca infedele e inattendibi- di tutta la sua opera: il male, l’orrore, il to con i padri, dall’altro con il vuoto.
suono, il lettore trova ad acco- le delle vicende storiche che portarono il pozzo nero della crudeltà umana. In modo paradossale, ma conseguente
glierlo una scimmia, misteriosa- principe di Venosa a trucidare la moglie, Ancora una volta, come ne Il demone e congruente rispetto ai romanzi prece-
mente apparsa nel giardino del- Maria d’Avalos, e il suo amante Fabrizio di Beslan (2011) e nel Giardino delle mo- denti, Tarabbia scrive un libro morale: il
la casa di Igor Stravinskij a Los Angeles. Carafa nel 1590. Ma la scimia imitativa è sche (2015), l’abbrivio è dato da una vi- confronto con la morale secentesca del-
Alta non più di un bambino di due anni, anche quella che si impossessa di Stra- cenda storica, scandagliata nei suoi fondi l’onore (e del delitto d’onore) è continuo
scura, curva e inquietante, essa anticipa vinskij, che non solo riscrive i madrigali più macabri e terribili; questa volta però e si apre alla riflessione sul perdono e la
l’ingresso in scena di uno dei due prota- gesualdiani ma qui, nel romanzo, recu- Tarabbia reinventa la lunga tradizione penitenza (dopo l’omicidio di Maria
gonisti del romanzo, Gioacchino, il servo pera la Cronaca di Gioacchino e la pub- del manoscritto ritrovato e, denuncian- D’Avalos, Gesualdo percuote incessante-
nano e deforme di Carlo Gesualdo, la sua blica corredandola dei suoi commenti e done fin dall’inizio la probabile inatten- mente una ferita e così spiega il suo atto:
anima nera, il suo alter-ego demoniaco, contrappunti. Ed è, ancora, la scimmia dibilità, conduce il lettore a ragionare sui «Mi fa male, è per questo che la percuoto:
nonché l’immaginario autore del mano- che anima la scrittura di Tarabbia e lo doppi fondi della letteratura e della sto- per punirla»). Ma Madrigale senza suono
scritto rinvenuto da Stravinskij in una li- guida a costruire un testo simil-secente- ria, dunque sui nostri rapporti col passa- è un libro morale anche perché risponde
breria antiquaria veneziana e da cui la vi- sco depurato di ogni barocchismo, dove to. Ma Tarabbia lavora anche sulla tradi- audacemente a quell’imperativo posto da
cenda prende avvio. zione del romanzo gotico, innestandovi il Jacques-Bénigne Bossuet (e disatteso da
Già in Landolfi, e prima ancora in una
delle Familiari di Petrarca, l’emblema
della scimmia alludeva alla scrittura co-
SSS tema purtroppo attualissimo del femmi-
nicidio e declinandolo in una direzione
che definirei metafisica: intanto perché
ANDREA TARABBIA
Madrigale senza suono.
Manzoni) secondo cui la vita dei malvagi
può essere utile tanto quanto quella dei
santi, purché se ne mostri la miseria e
me imitazione, scimmiottante e dunque Traccia la Cronaca di Gioacchino si presenta co- Morte di Carlo Gesualdo, l’orrore.
parodica, della tradizione. E in effetti il Tutto comincia con me un libro d’ore, come un diario pun- principe di Venosa
BOLLATI BORINGHIERI
© RIPRODUZIONE RISERVATA

manoscritto fortunosamente capitato tra teggiato dai riferimenti cronologici esatti


le mani di Stravinskij (che lo condurrà l’apparizione di un piccolo e da meditazioni sulla natura dell’anima Pagine 373, e 16,50
nella finzione del romanzo al progetto di quadrumane a Los e del corpo. In secondo luogo perché l’in- Stile UUUUU
traduzione strumentale di alcuni madri- cipit è esplicitamente il rovesciamento L’autore
gali di Gesualdo, poi eseguiti realmente a
Angeles, nel giardino del (dunque ancora la parodia) dei primi ver- Tarabbia (Saronno, Varese, Storia UUUUU
Venezia, Monumentum pro Gesualdo del compositore russo setti del Vangelo di Giovanni: «In princi- 1978) vive a Bologna Copertina UUUUU

Esordi I personaggi deliranti al servizio dello stile diseguale di Andrea Zandomeneghi


i
meglio negli ultimi capitoli ri-
spetto ai primi. Pesano infatti

Una nutria alla porta, tutt’intorno il caos


nella chiarezza del testo l’etero-
geneità dei toni e dei riferimenti
messi in pagina, con effetto
talvolta di superflua bulimia.
Finché si disquisisce di Io,
di ALESSANDRO BERETTA sesso, Nulla, malattia è funzio-
nale e calzante al personaggio,

I l cadavere di un animale,
abbandonato all’ingresso di
una casa vicino a Capalbio,
diventa il motivo ossessivo in-
torno a cui ruotano i pensieri
di alcol e antidepressivi autoge-
stiti perché «la mia cefalea non
è di nessun altro. Semplice-
mente io sono la cefalea». Facile
alle affermazioni paradossali,
no inquietanti: don Stefano,
prete che scrive a grandi intel-
lettuali lettere di protesta, Giu-
lio nipote di Davide, l’amico
Emanuele, la domestica cubana
dopo essere stata congelata,
musa nera in liquefazione, iro-
nico e sensato omaggio al pas-
sero defunto di Cosmo (1965) di
Gombrowicz, modello implicito
ma altri interventi, come sul
film Kaboom di Gregg Araki,
tolgono forza ai primi temi,
come certe accelerazioni che
sanno di esercizi di stile. Anche
del protagonista del romanzo come «non sono bipolare, sono Dorotea, capace di critiche fero- delle pagine di Zandomeneghi. il buon disordine gioca un patto
d’esordio di Andrea Zandome- diopolare», Davide mescola ci, suo figlio Esteban, bello e Chi l’avrà messa? È un’intimida- con il lettore, ma qui, talvolta, si
neghi, Il giorno della nutria. Un continuamente i piani del ra- con doti da sciamano, e la ma- zione per vecchie liti o forse la disgrega troppo nel ritmo e
io narrante dai movimenti ec- gionamento dato che, alla ten- dre del protagonista, inferma e chiave di qualcosa di più pro- ANDREA ZANDOMENEGHI nella tenuta. Nonostante que-
centrici rispetto alla vicenda, denza a riflettere, aggiunge allettata, spesso in preda al deli- fondo. Un’ipotesi, ad esempio, è Il giorno della nutria sto, il mal di testa cosmico di
esile ma cruda, che invita a scritti recuperati nella bibliote- rio. Le relazioni tra loro sono il legame con lo spirito guida di TUNUÉ Aloisi è bello e affascinante,
seguirlo in un mondo psicotico, ca privata, ricordi e immagini intricate, filtrate dalla coscienza Davide che, dopo un rito fatto Pagine 152, e 16 poeticamente inguaribile.
intriso di letteratura e filosofia, che arrivano da mondi non del protagonista che ha rappor- tempo prima con Esteban, si © RIPRODUZIONE RISERVATA

screziato di una sua cinica e troppo distinti: «Poteva trattarsi ti talvolta sessuali con alcuni di chiama «Airtun», ovvero «nu- L’autore
assurda simpatia. È la voce di materiale onirico o che pro- loro, da Esteban a Giulio, e sen- tria» al contrario. Certo, è solo Andrea Zandomeneghi
mentale di Davide Aloisi, tren- veniva dalla voragine delle sbor- te il peso di un bacio a Emanue- una delle letture tra quelle che (Capalbio, Grosseto, 1983) Stile UUUUU
tenne che soffre da un decen- nie precedenti». le: «Il bacio è un’ispezione fina- si accavallano in un’indagine ha diretto la rivista «Crapula
nio di «cefalea tensiva cronica Intorno a lui, si muove un lizzata alla pena capitale». che oscilla tra il simbolico e il Club». Il giorno della nutria Storia UUUUU
quotidiana» curandola con mix gruppo di personaggi non me- Intanto, la nutria è lì, morta reale e che l’autore tiene bene, è il suo primo romanzo Copertina UUUUU
24 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

Libri Narrativa straniera


Intervista/1 Ha combattuto in Iraq a 17 anni, il suo «Yellow Birds» è stato un successo. Ora Kevin mangia. L’idea che un vicino di casa ab-
bia avuto un rapporto intimo con la soffe-
Powers ricostruisce il Sud americano durante lo schiavismo: «Quella storia ci condiziona ancora» renza e la morte deve generare una specie
di disgusto e di ripugnanza, poi masche-
rati con gesti di ringraziamento osse-
quiosi e generici. Non so fino a che punto
il fallimento o il successo in guerra abbia-
no un peso, ma sospetto che la maggior
parte dei civili non pensi affatto allo stato
dei nostri conflitti recenti. Certo, il tratta-
mento medico dei veterani è migliorato
molto, grazie alle conoscenze sul distur-
bo post-traumatico da stress e sulle ferite
morali. Ma il governo? Al governo non
importa assolutamente niente dei solda-
ti. Altrimenti non ci avrebbero mandati
in Iraq, mentre avrebbero moltiplicato le
truppe in Afghanistan quasi 18 anni fa,
quando potevano fare la differenza».
Che cosa pensa della decisione del
presidente Donald Trump di ritirarsi
dalla Siria e dall’Afghanistan?
«L’idea di tirar fuori le forze armate
americane dalla guerra in Medio Oriente,
se si realizzasse davvero, sarebbe l’unico
beneficio della presidenza di Trump, che
per il resto è un idiota. Sono passati quasi
vent’anni: se avessimo potuto sistemare
la situazione, l’avremmo già fatto. Non
mi sento un esperto di politica estera ma
il mio istinto mi dice che forse può esser-
ci un nostro coinvolgimento di tipo non
violento e che dovremmo limitare l’uso
della forza militare ai casi di assoluta ne-
cessità, cosa che non credo sia stata fatta
in Afghanistan, Iraq o Siria».
Ma c’è chi sostiene che così abban-
doniamo, per esempio, le donne afgha-
ne all’oppressione dei talebani.
«Sono preoccupazioni validissime,
che ho anch’io. Ma questo genere di pro-
blemi non può essere risolto da soldati
americani o italiani che sparano con i fu-
cili, calati in mezzo a culture molto diver-
se da quelle da cui veniamo. Non so come
risolvere la situazione ma penso che sia
tempo di cambiare strategia: quella at-
tuale non funziona».

La violenza è come l’amore Uno dei protagonisti del nuovo ro-


manzo nasce intorno al 1860 e vive fino
agli anni Cinquanta del XX secolo. Ser-
ve a farci riflettere su quanto sia recen-

Senza, noi non saremmo noi


te la Guerra civile?
«Quel che ho cercato di fare è di mo-
strare che puoi tracciare una linea diretta
tra la fine della Guerra civile e gli anni
Cinquanta e chiedere cosa sia cambiato
nell’arco di una vita. È facile pensare a
questi eventi come se fossero storia anti-
ca, eppure sono così recenti! Mentre la
di VIVIANA MAZZA sorte del conflitto è stata decisa in modo

«S i
netto sul campo di battaglia, le divergen-
pero che la mia espe- a Chesterfield County. E la casa che ho ze che l’hanno causato non sono state
rienza in guerra mi ab- usato come modello per il libro era a 500 pienamente risolte. Quelli che dicono
bia permesso di guar-
dare alle violenze avve-
ChenYuanbin metri da quella dove sono cresciuto, an-
che se ormai in rovina. Sia la mia scuola
che siamo sull’orlo di una nuova Guerra
civile esagerano, ma le tensioni irrisolte
nute nel posto da cui elementare sia la media prendevano il tornano a essere sottolineate oggi».
GONG LI IN «LA STORIA DI QIU JU» DI ZHANG YIMOU (’92)

provengo in modo più autentico, non so- nome di Robiou: che amara ironia che la Quanto è cambiato davvero il Sud?
lo attraverso le lenti deformanti della sto- sua storia infame sia rimasta iscritta nel Fino a che punto è ancora legato a sim-
ria. Credo che la memoria individuale e paesaggio. A lungo ha occupato la mia boli come la bandiera confederata e le
quella collettiva abbiano entrambe un mente, già molto prima che mi conside- statue dei generali sudisti?
aspetto difensivo, che porta a mettere noi rassi uno scrittore. Alla fine l’ho roman- «La fine della schiavitù legale è stata
stessi nella migliore luce possibile, a per- zata, per esaminare i temi che mi stanno un enorme cambiamento, ma la struttura
donarci i nostri errori, così da non dover a cuore. Il risultato è una combinazione gerarchica della società è rimasta. È inne-
mai essere i cattivi. Ma se fossi nato cen- tra la familiarità dei luoghi che hanno in- gabile che il lavoro degli attivisti dei dirit-
t’anni prima, avrei potuto benissimo es- fluenzato la mia comprensione del mon- ti civili abbia avuto un impatto profondo
sere il cattivo della storia. Non sono tanto do e il tentativo di andare oltre la mia per- anche nel Sud. Resta il desiderio di rag-
arrogante da pensare che avrei potuto su- cezione grazie alle ricerche storiche». grupparsi e di separarsi, che è una carat-
perare la pressione sociale del tempo». Perché un’altra storia di violenza? teristica umana, non unica e specifica del
Kevin Powers, il veterano che conqui-
stò pubblico e critica nel 2012 con Yellow Burocrazia rossa «Mi interessa come amore e violenza
siano entrambi fondamentali per l’uma-
Sud degli Stati Uniti. Nel romanzo perso-
naggi diversi commentano i cambiamen-
Birds, il suo romanzo d’esordio ispirato
all’esperienza militare vissuta a 17 anni in ovvero Kafka in Cina nità. Penso che la violenza porti sempre a
nuova violenza ma anche che, per essere
ti, alcuni in modo sincero ma ingenuo,
altri cinicamente e forse con più onestà.
Iraq, è tornato a casa, nel Sud degli Stati commessa, non abbia bisogno di essere Le condizioni di vita materiali sono mi-
Uniti. E ha deciso di raccontare una nuo- di MARCO DEL CORONA sollecitata, istigata. Ci sono modalità di- gliorate, tuttavia la questione chiave è se
va storia di violenza, radicata stavolta nel verse in cui è stata esercitata nella storia: il cuore della nazione possa o no cambia-

E
luogo dov’è cresciuto, la contea di Che- se Kafka in cinese si dicesse Qiu intima o esteriore, strumentale, su scala re. Non conosco la risposta. Parte del Sud
sterfield in Virginia, ai tempi della Guerra Ju? È la protagonista della industriale. Ma mi sembra che scaturisca è razzista, ma il tipo di razzismo aperto
civile, tra le brutalità dello schiavismo e novella di Chen Yuanbin da cui dall’esistenza stessa dell’umanità». che c’era ancora cinquanta o vent’anni fa
dei combattimenti. In Un grido tra le ro- Zhang Yimou trasse un film che vinse Il veterano Bob Reid torna a casa mu- è assai più raro. È anche vero che gli Stati
vine (La nave di Teseo) come in Yellow il Leone d’Oro a Venezia nel ’92: la tilato, senza un braccio, e la gente di- KEVIN POWERS del Sud vengono spesso usati come capro
Birds c’è un veterano che torna dal fronte sfida alla burocrazia è il suo Processo. stoglie lo sguardo perché in lui vede il Un grido nelle rovine espiatorio: molti yankee erano e sono
durante il conflitto: qui si tratta del pro- In La storia di Qiu Ju (a cura di Fiorenzo proprio fallimento, la disfatta del Sud. Traduzione di Carlo Prosperi razzisti tanto quanto la gente del profon-
prietario terriero Bob Reid, il quale sco- Lafirenza, Atmosphere, pp. 88, e 14) È la stessa esperienza che vivono i sol- LA NAVE DI TESEO do Sud, ma raramente viene chiesto loro
pre che il vicino Antony Levallois ha una contadina chiede giustizia per il dati feriti (nel corpo o nella psiche) in Pagine 269, e 19 di renderne conto allo stesso modo».
sfruttato la sua assenza per soffiargli la marito, pestato dal capovillaggio. Le Iraq e Afghanistan? Oppure l’America I personaggi del romanzo sono pro-
tenuta, sedurre e sposare la figlia adole- basterebbero semplici scuse, invece si ha imparato a prendersi cura di loro? L’autore fondamente soli, ma l’amore per i figli
scente e prendersi i suoi schiavi. inabissa in un dedalo di leggi, cavilli e «L’americano contemporaneo non ha Powers (Richmond, Usa, — anche «bastardi» — è un’eccezione.
Poco dopo aver pubblicato «Yellow funzionari. Finirà con una giustizia alcun rapporto con la morte. Il mio istin- 1980) ha scritto Yellow Birds Lei è diventato padre mentre scriveva...
Birds», lei già diceva di voler scrivere apparente che si rivelerà un doppio to mi dice che questo è un aspetto fonda- (Einaudi Stile libero, 2013) «I miei due gemelli sono nati due setti-
un romanzo «su un omicidio avvenuto torto: per il capovillaggio e per lei. La mentale nel determinare la distanza che L’immagine mane prima che completassi la prima
in Virginia». È una storia vera quindi? logica della legge ignora gli uomini. esiste tra i veterani e i civili. La maggior Adam Turl, 13 Baristas bozza. Sono cose che entrano nel modo
«L’omicidio del proprietario di pianta- © RIPRODUZIONE RISERVATA parte degli americani non vuole nemme- (2015, installazione, tecnica in cui scriviamo e pensiamo».
gioni Anthony Robiou è una vicenda nota no sapere da dove viene la carne che mista, particolare) © RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 25

{
Robert Frank inedito
Le più belle immagini di Robert Frank (Zurigo, famoso libro The Americans e 25 sono opere
Scatti flessibili 1924) dedicate all’America sono esposte alla
Danzinger Gallery di New York fino al 16
inedite realizzate durante i suoi viaggi nel
Paese. Frank, durante due anni di riprese
di Fabrizio Villa
marzo. La mostra Robert Frank’s America è finanziate dalla Fondazione Guggenheim,
composta da 40 immagini: 15 sono tratte dal realizzò oltre 28 mila fotografie.

Intervista/2 Katherine Rundell, che da ragazzina


ha vissuto in Africa, ha scritto racconti
con i personaggi di Kipling ancora piccoli

Il Libro della giungla


ha un prequel, anzi 5

i
di SEVERINO COLOMBO ni donne che hanno problemi con le re-

«H
gole e la disciplina. Le somigliano?
o fame di storie» di- «Solo un po’, vorrei essere coraggiosa
ce Mowgli a papà quanto loro. Ho meno probabilità di ca-
Lupo. Così prendo- valcare un lupo rispetto alle mie eroine».
no vita Racconti del- Ma ha un lato selvaggio. È vero che si
la giungla, cinque arrampica su vecchi edifici di notte?
storie sorprendenti ambientate nel mon- «Sì, è vero! Lo faccio perché amo vede-
do selvaggio creato da Rudyard Kipling re la città dall’alto, vedere senza essere vi-
(1865-1936) per Il libro della giungla sta, sentire l’aria della città di notte sulle
(1894) e di cui sono protagonisti mamma mani e sui piedi».
Lupa, la pantera Bagheera, il serpente Per il suo nuovo libro, «The Good
Kaa, l’orso Baloo da giovani, prima del- Thieves», ha preso lezioni di trapezio e
l’incontro con il cucciolo d’uomo Mow- ha imparato a lanciare i coltelli...
gli. Le ha scritte l’inglese Katherine Run- «Sì! Il trapezio in particolare è stato
dell che «la Lettura» ha intervistato. fantastico, da principiante è più facile di
Com’è nata l’idea del libro? quanto sembri. Essere veramente bravi è
«L’editore Macmillan mi ha proposto invece molto difficile. Hai la sensazione
di scrivere qualcosa legato al Libro della che volare sia possibile».
giungla e ho pensato a queste storie delle Studia letteratura rinascimentale al-
origini, di quando i miei personaggi pre- l’All Souls College di Oxford. In che mo-
feriti erano giovani. C’è qualcosa di deli- do questo le è utile quando scrive per i
zioso nel vedere figure familiari quando giovani lettori?
ancora stanno crescendo». «Mi permette di pensare al linguaggio
Ha letto «Il libro della giungla» e a come può essere distorto e modellato.
quando era bambina? Il mio lavoro principale è sul poeta del Ri-
«Me lo ha letto mio padre, a tavola: nascimento John Donne, che era incredi-
eravamo quattro bambini in famiglia ed bilmente creativo quando si trattava di
era un modo per tenerci tranquilli. Avrò KATHERINE RUNDELL nuove forme e modi di esprimersi. Mi
avuto circa 7 anni: ricordo soprattutto Racconti della giungla. permette di avere meno paura quando mi
che mi piaceva Bagheera, la trovavo bella, Le nuove avventure prendo rischi linguistici».
pericolosa, gentile ed elegante». di Mowgli Se lei fosse un animale selvaggio
È stato difficile scrivere un libro Traduzione di Mara Pace quale sarebbe?
usando personaggi già esistenti, non RIZZOLI «Mi piacerebbe essere un uccello che
creati da lei? Pagine 240, e 23,50 può salire in alto. E vorrei essere veloce:
«Scrivere della giungla è stata una gio- In libreria dal 5 marzo alcuni uccelli possono volare per mesi
ia. Certo c’era sempre un fondo di paura, senza fermarsi a riposare».
che potessi non rendere giustizia all’ori- L’autrice Nel libro di Kipling ci sono alcune re-
ginale di Kipling». Katherine Rundell gole e leggi non scritte (su rispetto,
È nata in Inghilterra e ha vissuto die- (Pembury, Gran Bretagna, giustizia, fiducia, amicizia...) per vive-
ci anni in Africa, nello Zimbabwe. Qual 1987) è una scrittrice per re insieme nella giungla. Vale anche tra
è il suo rapporto con questo Paese? ragazzi. Tra i suoi libri: gli uomini, nel mondo civilizzato?
«Ero lì poche settimane fa, alcuni Capriole sotto il temporale «Penso che Kipling guardasse alla
membri della famiglia ci vivono ancora; (2011), Sophie sui tetti di giungla come a una sorta di microcosmo
mi sento come a casa. Torno ogni anno; Parigi (2014) e La ragazza dei della sua società ideale dove il rispetto
stavolta ho visto alcuni piccoli di rinoce- lupi (2017), editi in Italia da per la lealtà, l’amicizia e l’equità plasma-
ronte e ho sentito il rumore stridulo che Rizzoli. L’autrice è il 1° aprile no la vita. Quanto agli uomini: la Gran
fanno quando sono affamati». alla libreria Trame a Bologna Bretagna è attualmente nel mezzo della
È stata ospite al Salone del Libro nel e partecipa alla Bologna Brexit, e non si copre di gloria, quindi
2018, a Torino, e al festival «Mare di Li- Children’s Book Fair durante ammetto di non essere molto ottimista in
bri» nel 2017, a Rimini. Che cosa pensa la quale sarà annunciato, questo momento».
dell’Italia? E dei ragazzi italiani? il 3, il vincitore del Premio Il suo libro «Capriole sotto il tempo-
«Adoro l’Italia, vorrei esserci nata. Ven- Strega Ragazzi. In settembre rale» (Rizzoli) è ora finalista al Premio
go a Roma spesso per alcuni lavori di sce- sarà a Pordenonelegge Strega Ragazze e Ragazzi...
neggiatura. I giovani italiani mi sono Le immagini «È una sensazione meravigliosa. Ca-
sembrati pieni di passione e avventura: è In questa pagina due tavole priole è il mio primo libro, si ispira alla
sempre un grande piacere incontrarli». di Kristjana S. Williams mia infanzia nello Zimbabwe».
I suoi personaggi sono spesso giova- tratte dal volume © RIPRODUZIONE RISERVATA
26 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

{
(2) posizione precedente S stabile A parità di percen-
tuale di vendita, la
Legenda 1 in salita R rientro posizione è deter-
5
Libri Le classifiche in discesa N novità minata dal valore
decimale non in-
100 titolo più venduto (gli altri in proporzione) dicato in classifica

Rivoluzione in Top Ten: cinque titoli sono novità. Comanda Carofiglio


Segue la youtuber Iris Ferrari. Poi Gamberale, Clare e Stephen King

La pagella
di Antonio D’Orrico
Top 10 ebook
di Alessia Rastelli Narrativa italiana

1
Pif voto
...che Dio perdona a tutti
4 1 Gianrico Carofiglio
(-) N 100
Gianrico Carofiglio
2 (-) N 44
Chiara Gamberale
Feltrinelli (-) La versione La versione L’isola
di Fenoglio di Fenoglio dell’abbandono
Almeno Savonarola N 100 Einaudi, € 16,50 Einaudi, € 16,50 Feltrinelli, € 16,50

non scriveva romanzi 2 In digitale


Iris Ferrari
Rivoluzione in Top Ten con cinque novità di cui
due provenienti dalla narrativa italiana: si tratta di 3 (1) 5 42
(-) Le nostre emozioni spunta il libro Gianrico Carofiglio, che vola al primo posto Antonio Manzini

L
assoluto con un volume in cui il maresciallo Rien ne va plus
a cosa migliore del primo N 66 Mondadori Electa, € 15,90 del pane Fenoglio riflette su metodo investigativo e arte
della bugia; e Chiara Gamberale, che è quarta con
romanzo di Pif è la dedica a Dino un romanzo dove rilegge il mito di Arianna. Sellerio, € 14
Zoff per la parata contro il Caratteristiche delle farine
Brasile di Falcao che, assieme ai
gol di Paolo Rossi, ci fece vincere
3 Matteo Renzi e dei lieviti, segreti e
tecniche della cottura,
(10) Un’altra strada. Idee
il Mondiale 1982. La seconda cosa
migliore di ...che Dio perdona a tutti è la per l’Italia di domani
oltre a 50 ricette illustrate
da scatti fotografici. Nella Narrativa straniera
1

1
frase del padre di Zoff al figlio, allora agli 50 Marsilio, € 16 variegata classifica degli
inizi della carriera, che si lamentava per ebook più venduti per il
aver preso gol da un tiro che non si
aspettava: «Perché non te lo aspettavi? 4 Chiara Gamberale
Kindle, il dispositivo di
lettura digitale di Amazon
(-) N 37
Cassandra Clare
2 (-) N 28
Stephen King
Era un tiro. E tu stavi lì a fare il portiere, (-) L’isola (che non rende note le Elevation
mica il farmacista». Zoff lo racconta nella proporzioni tra i titoli),
Regina dell’aria
dell’abbandono e delle tenebre
sua autobiografia, Dura solo un attimo, la spunta Il grande libro del
gloria, libro molto bello (sono rari i libri
N 44 Feltrinelli, € 16,50 Mondadori, € 19,90 Sperling & Kupfer, € 15,90
pane. Lo firmano
belli dei calciatori). Non è quindi farina Piergiorgio Giorilli, dal
del sacco di Pif. La farina del sacco di Pif
non ricorda quella di Zoff. Claudia 5 Antonio Manzini 1987 maestro
panificatore nelle scuole
Due novità balzano in vetta alla classifica degli
Stranieri: Cassandra Clare, con la saga degli 3 (1) 5 26
Morgoglione, che ha intervistato l’ex (1) Rien ne va plus del settore, docente e Shadowhunters, cacciatori di demoni, figure Georges Simenon
Iena, ora scrittore, ha capito meglio di consulente specializzato, metà uomini e metà angeli; e Stephen King, con Il sospettato
tutti di che tipo di
farina si tratti:
5 42 Sellerio, € 14 ed Elena Lipetskaia, un romanzo breve su un uomo affetto da una
strana malattia... Entrambi i titoli entrano in Top
ingegnere tecnologo
Ten rispettivamente al sesto e al nono posto. Adelphi, € 18
6
«All’inizio ci alimentare. Un ebook
imbattiamo in un Cassandra Clare spinto dalla promozione, il
personaggio maschile (-) Regina dell’aria 19 febbraio a 2,99 euro.
che ricorda un po’ certi e delle tenebre Così come, offerti per un
libri di Fabio Volo». Io
avevo pensato a certi N 37 Mondadori, € 19,90
giorno a un prezzo da 0,99
a 2,99 euro, sono stati gli
Saggistica

1
libri di Francesco altri titoli della Top Five,

Pif è nato a
Piccolo, forse ero stato
troppo cattivo. ...che 7 Marco Missiroli
tranne il romanzo-novità
Il sarto di Parigi, il cui
(-) N 66 2 (1) 5 50
Dio perdona a tutti è la (2) Fedeltà prezzo di copertina è già in Iris Ferrari Matteo Renzi
Palermo nel 1972 storia di un venditore Un’altra strada.
partenza di 99 centesimi. Le nostre emozioni
di case che ha una Idee per l’Italia
passione smodata per i dolci e si mette 5 36 Einaudi, € 19 L’autore è il sudafricano di domani
con una ragazza che ha una pasticceria
Marius Gabriel (che vive Mondadori Electa, € 15,90 Marsilio, € 16

8
ora tra Londra e Il Cairo), il
(anzi, più di una). Al principio sono rose
Valerio Mazzei, Sespo quale racconta una storia
e fiori (e molti bignè, detti sciù alla
meridionale), ma poi lei scopre che lui è (3) #valespo di amicizia in cui uno dei
protagonisti è lo stilista
Exploit per la sedicenne Iris Ferrari che guida la
Saggistica, con un libro in cui parla di emozioni, e
che arriva sul podio della Top Ten piazzandosi alle
3 (17) 1 20
Vittorino Andreoli
un cattolico tiepidino e si arrabbia. Da qui Christian Dior. spalle del leader Carofiglio e davanti al politico Il rumore
in poi, il romanzo fa una straorzata da
paura e diventa un attacco in stile
5 29 Mondadori Electa, € 15,90 Completano la Top Five Matteo Renzi. Nella Varia comandano le star del delle parole
Il ladro gentiluomo di web Valerio Mazzei e Sespo (alias Edoardo

9
fondamentalista a come gli italiani Alessia Gazzola, la più Esposito); nei Ragazzi detta legge la Schiappa. Rizzoli, € 19
vivono la religione. L’esito è più che Stephen King recente storia della
imbarazzante (non tanto per il modo in (-) Elevation specializzanda Alice Allevi,
cui gli italiani sono cristiani, quanto per
Varia
e due libri distanti nel
la predica savonaroliana di un Pif che si tempo: L’amico ritrovato di
prende molto sul serio). Comunque, la N 28 Sperling & Kupfer, € 15,90
Fred Uhlman, che uscì in

1
cosa più preoccupante non sta nel libro,
Germania nel 1971, in
bensì nell’intervista (sempre a Claudia
Morgoglione) dove Pif afferma: «Mi sono 10 Georges Simenon Italia nel 1979, e il thriller
Una certa giustizia di P. D.
(1) S 29 2 (-) N 12
detto che sarebbe stato il primo e ultimo (5) Il sospettato James, del 1997. Valerio Mazzei, Sespo Diego Passoni
romanzo, ma poi già me ne è venuto in #valespo Ma è stupendo!
mente un altro». Errare è umano. @al_rastelli
5 26 Adelphi, € 18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mondadori Electa , € 15,90


© RIPRODUZIONE RISERVATA
Vallardi, € 15,90

La classifica
1 Alessia Gazzola
Il ladro gentiluomo
Longanesi, e 9,99
Ragazzi

1
Formato Kindle
2 Fred Uhlman
L’amico ritrovato
(1) S 13
Jeff Kinney
2 (2) S 8
Michela Murgia
Feltrinelli, e 6,99
Formato Kindle Diario di una Schiappa. Noi siamo
Una vacanza da panico tempesta
3 P. Giorilli, E. Lipetskaia
Il grande libro del pane il Castoro, € 13 Salani, € 16,90
Gribaudo, e 10,99
Formato Kindle
4 Marius Gabriel
Il sarto di Parigi
Newton Compton, e 0,99
Formato Kindle
Stati Uniti
5 P. D. James
Una certa giustizia
Mondadori, e 7,99
1
Delia Owens
2
Marlon James
3
J. D. Robb
Formato Kindle
Where the Black Leopard, Connections
(18-24 febbraio 2019) Crawdads Sing Red Wolf in Death

G.P. Putnam’s Sons, $ 27 Riverhead Books, $ 30 St. Martin’s Press, $ 28.99


DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 27

Gianluca Fiocco (Roma, 1970) è ricercatore di Storia


contemporanea all’Università di Roma Tor Vergata.
Si occupa in particolare dell’impatto della guerra
1
Jack London
2
Herbert George
3
Emilio Salgari
Il podio industriale tra Otto e Novecento. Tra i suoi lavori
recenti, Togliatti, il realismo della politica, biografia
Guerra alla Cina.
L’inaudita invasione
Wells
La guerra nell’aria
Il sotterraneo
della morte
di Gianluca Fiocco di Palmiro Togliatti uscita per i tipi della Carocci. O Barra O Edizioni, € 6 Mursia, € 12,90 CentoAutori, € 14

La «torre ferma» dell’editoria


Avanti adagio, quasi indietro. Potrebbe esser questa la torre ferma, che non crolla»: da non intendere però mercato statico, tendente all’omologazione e
Il numero sintesi dei primi due mesi 2019 in libreria, che dantescamente come situazione di stabilità, ma piuttosto all’assuefazione, ci vuole una marcia editoriale in più, una
di Giuliano Vigini proseguono nel solco tracciato dall’andamento fiacco di scarso dinamismo. I settori (narrativa e ragazzi), i base più larga di clientela, una crescita dei lettori. Ma,
delle vendite nel 2018, in lieve calo a valore (-0,4%) e a canali (online), gli editori (non più di 50) che trainano le tenuto conto di come vanno in generale i consumi in Italia,
copie (-1,4%). Si potrebbe dire che il mercato sta «come vendite sono sempre quelli. Per rianimare questo per gli editori è già un risultato positivo restare a galla.

(Elaborazione a cura di Nielsen BookScan. Dati relativi alla settimana da lunedì 18 a domenica 24 febbraio 2019)

4 (2) 5 36
Marco Missiroli
6 (4) 5 24
Elena Ferrante
8 (6) 5 20
Elena Ferrante
10 (7) 5 18 12 (10) 5 12
Michela Marzano
14 (15) 1 11 Antonio
16 (12) 5 11 18 (-) N 10
Scurati
20 (-) N 9
Elena Ferrante Donato Carrisi Andrea Camilleri Lidia Ravera
Fedeltà L’amica geniale Storia di chi fugge Storia della Idda Il gioco M. Il figlio La stagione L’amore che dura
e di chi resta bambina perduta del suggeritore del secolo della caccia

Einaudi, € 19 e/o, € 18 e/o, € 19,50 e/o, € 19,50 Einaudi, € 17,50 Longanesi, € 22 Bompiani, € 24 Sellerio, € 10 Bompiani, € 18

5 (3) 5 24 7 (5) 5 21
Elena Ferrante
9 (8) 5 20 11 (-) N 15 13 (9) 5 12
Marcello Simoni
15 (-) N 11 17 (11) 5 10 19 (13) 5 9
Andrea Camilleri Giacomo Papi Andrea Vitali Catena Fiorello Pif Roberto Emanuelli
Conversazione Storia del nuovo Il censimento Certe fortune La prigione Tutte le volte ...che Dio Buonanotte a te
su Tiresia cognome dei radical chic della monaca che ho pianto perdona a tutti
senza volto
Sellerio, € 8 e/o, € 19,50 Feltrinelli, € 13 Garzanti, € 19 Einaudi, € 17 Giunti, € 18 Feltrinelli, € 16 Rizzoli, € 18,90

4 (4) S 21
Sophie Kinsella
6 (6) S 17
Wilbur Smith
8 (5) 5 16
Lucinda Riley
10 (7) 5 12 12 (9) 5 10
Michel Houellebecq Haruki Murakami
14 (11) 5 9 16 (-) N 8
Natasha Solomons
18 (-) N 7
Rosie Walsh
20 (16) 5 7
Akilah Azra Kohen
Søren Sveistrup
La famiglia (con David Churchill) La ragazza Serotonina L’assassinio L’uomo I Goldbaum Sette giorni Phi
prima di tutto! La guerra della luna. del Commendatore. delle castagne perfetti
dei Courtney Le sette sorelle Libro I
Mondadori, € 19 HarperCollins Italia, € 22 Giunti, € 16,90 La nave di Teseo, € 19 Einaudi, € 20 Rizzoli, € 20 Neri Pozza, € 18 Longanesi, € 16,90 Mondadori, € 19

5 (2) 5 18
Haruki Murakami
7 (3) 5 17
Robert Galbraith
9 (8) 5 14
Danielle Steel
11 (10) 5 11
Manuel Vilas
13 (17) 1 10 15 (19) 1 9
Raphaëlle Giordano Luis Sepúlveda
17 (13) 5 7
Camilla Läckberg
19 (-) N 7
Rebecca West
L’assassinio Bianco letale. Oltre ogni In tutto c’è stata Oggi è il giorno Storia di una Donne che Nel cuore
del Commendatore. Un’indagine di ostacolo bellezza giusto per... balena bianca non perdonano della notte
Libro II Cormoran Strike raccontata da...
Einaudi, € 20 Salani, € 24 Sperling & Kupfer, € 19,90 Guanda, € 19 Garzanti, € 17,90 Guanda, € 14 Einaudi, € 14,50 Fazi, € 20

4 (-) N 18
Frédéric Martel
6 (15) 1 12
Massimo Cacciari
8 (4) 5 9
Alberto Angela
10 (9) 5 8
Enrico Letta
12 (3) 5 8
Alessandro Baricco
14 (14) S 6 16 (16) S 6
Sabino Cassese
18 (10) 5 5
Andra Bucci
20 (-) R 5
Massimo Recalcati
Massimo Franco
Sodoma La mente inquieta Cleopatra. Ho imparato The Game C’era una volta La svolta. Tatiana Bucci A libro aperto.
La regina Andreotti Dialoghi Noi, bambine Una vita
che sfidò Roma... sulla politica... ad Auschwitz è i suoi libri
Feltrinelli, € 24 Einaudi, € 18 HarperCollins Italia, € 20 il Mulino, € 15 Einaudi, € 18 Solferino, € 18,50 il Mulino, € 18 Mondadori, € 17 Feltrinelli, € 16

5 (2) 5 12
Mario Giordano
7 (5) 5 9
Giampaolo Pansa
9 (6) 5 8
Michelle Obama
11 (12) 1 8
Massimiliano Ossini
13 (7) 5 8
Lesley-Ann Jones
15 (-) R 6
Michela Murgia
17 (-) R 6
Yuval Noah Harari
19 (8) 5 5
Aldo Cazzullo
L’Italia Quel fascista Becoming. Kalipè. Lo spirito Freddie Mercury. Istruzioni per 21 lezioni Giuro che non
non è più italiana di Pansa La mia storia della montagna I will rock you diventare fascisti per il XXI secolo avrò più fame
Mondadori, € 19 Rizzoli, € 20 Garzanti, € 25 Rai Libri, € 16 Sperling & Kupfer, € 16,90 Einaudi, € 12 Bompiani, € 24 Mondadori, € 18

3 (-) N 8
Alberto Fiorito
4
LaSabri
(-) R 8 5 (2) 5 8
Benedetta Rossi
6 (5) 58
Adriano Panzironi
7 (3) 5 7 8 (-) N 6
Stefano Erzegovesi Elvira Costantini
9 (-) N 6
AA.VV.
10 (-) N 6
Alberto Fiorito
Claudia Renzi Cavolini. La cucina Vivere 120 anni Il digiuno per tutti Alberto Fiorito L’operatore Michela Zonta
Verdura Con adesivi di casa mia Carne, pesce socio-sanitario Legumi,
OSS e OSSS proteine vegetali
Gribaudo, € 8,90 Rizzoli, € 15,90 Mondadori Electa, € 19,90 Wte Editore, € 19,90 Vallardi, € 14,90 Gribaudo, € 8,90 Edizioni Simone, € 30 Gribaudo, € 8,90

3 (3) S 8
J. K. Rowling
4 (4) S 7
Francesca Cavallo
5 (-) N 6
AA.VV.
6 (-) R 5
Francesca Cavallo
7 (7) S 5
R. J. Palacio
8 (6) 5 5
Chloe Daykin
9 (9) S 4
J. K. Rowling
10 (8) 5 4
J. K. Rowling
Harry Potter e la Elena Favilli Planeta Elena Favilli Wonder Fish boy Animali fantastici. Harry Potter
pietra filosofale Storie della social party Storie della I crimini e la camera
buonanotte... buonanotte... 2 di Grindelwald dei segreti
Salani, € 10 Mondadori, € 19 De Agostini, € 14,90 Mondadori, € 19 Giunti, € 14 Giunti, € 14 Salani, € 18 Salani, € 11

Inghilterra Francia Germania


1
David Walliams,
2
Jojo Moyes
3
Heather Morris
1
Francois Ruffin
2
Frédéric Martel
3
Yukito Kishiro
1
Simon Beckett
2
Dörte Hansen
3
T. C. Boyle
Tony Ross Still Me The Tattooist Ce pays que Sodoma Gunnm - Tome Die ewigen Toten Mittagsstunde Das Licht
Fing of Auschwitz tu ne connais pas 01. Tout savoir
sur Gunnm
HarperCollins, £ 12.99 Penguin, £ 8.99 Zaffre, £ 8.99 Les Arenes, € 15 Robert Laffont, € 23 Glénat, € 7,60 Wunderlich, € 22,95 Penguin, € 22 Hanser, € 25
28 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 29

CONTR0 La gioia conviviale


secondo Keith Haring
conobbe Andy Warhol e Madonna, entrando in
contatto con il mondo cultural-artistico che
gravitava attorno al «Club 57» a Manhattan e

VALORE
stringendo amicizia con un altro grande come
Jean-Michel Basquiat. Si apre così uno dei momenti
più ricchi di fruttuosi incontri per Haring, che
proprio in quest’opera rappresenta la gioia della
di CHIARA PAGANI
N
onostante la sua morte prematura a soli 31 anni, convivialità e dell’incontro tra due amici suggellato
l’universo di figure stilizzate di Keith Haring (1958- da un abbraccio. Pochi, pochissimi colori appaiono
1990) è conosciuto e riconosciuto da tutti come la sulla tela. Davanti a uno sfondo giallo delimitato da
sua cifra stilistica che popola tele e dipinti, ma anche un quadrato verde si stagliano due sagome, il cui
murales e grandi teloni, riconoscibili per i colori vivaci e i legame di affetto è amplificato dalle linee rosse che
netti contrasti cromatici. Per questo la sua opera Untitled si irradiano verso l’esterno — due figure umane che
(nella foto), un acrilico su tela di 80 x 80 centimetri che trasmettono un senso di gioia sfrenata e di
andrà all’asta il 6 marzo da Sotheby’s a Londra, parte da esuberanza giovanile tipica di un artista che si
una quotazione che già si aggira tra i 442mila e i 663mila sarebbe spento pochi anni dopo, quando l’Aids ne
euro. È firmata con il suo monogramma ed è datata 6 avrebbe indebolito le forze e la vitalità produttiva.
maggio 1983, anno in cui nella Grande Mela Haring © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sguardi {
Un libro (quasi) amato
Katie Morosky (Barbara Streisand) e Hubbell
Gardiner (Robert Redford, nella foto), si
ritrovano in una delle tappe della loro
.
Ciak, si legge tormentata storia d’amore. Lei gli mostra una
copia del romanzo scritto da lui, A Country
di Cecilia Bressanelli
Pittura, scultura, architettura, fotografia Made of Ice Cream («Un paese fatto di
gelato»): «Hai comprato una delle due sole
copie vendute». Ma Katie l’ha letto due volte:
«E mi è piaciuto, quasi completamente». In
Come eravamo, 1973, regia di Sydney Pollack.

La mostra Per realizzare un oggetto dal significato universale (eccolo qui sotto nella fotografia), che aprirà l’esposizione
«Solo da bambini» alla Fondazione Merz di Torino, tre artisti hanno chiamato tre richiedenti asilo. Kalambani, Chehou e
Zakaria sono in Italia da meno di due anni e per vivere raccolgono e rivendono ferro vecchio. «Questa costruzione ludica,
assemblata con mezzi di fortuna, è una sorta di archetipo dell’umanità che accomuna i fanciulli di tutte le latitudini»

La giostra D
idikidim. Domuri. Come ogni favola che si ri-
spetti anche quella che prenderà forma da
giovedì 7 marzo alla Fondazione Merz di To-
rino avrà le sue care, vecchie, parole magi-
che, quelle parole necessarie per sconfiggere
ogni cattivo incantesimo: didikidim e domuri, appunto.
Non si tratta però di neologismi fantasiosi e senza un
senso più o meno comune (tipo il supercalifragilisti-
chespiralidoso di Mary Poppins), ma di due diverse de-
clinazioni (rispettivamente in lingua katakoci e in lin-
gua mandinka) del molto concreto verbo mangiare. Per-
ché le guest-star della mostra Solo da bambini (accanto
agli artisti Lina Fucà, Daniele Gaglianone e Paolo Leo-

A Torino tre africani hanno raccolto ferri vecchi


nardo e alla curatrice Maria Centonze) sono tre ragazzi
per i quali la parola mangiare vuol dire davvero molto. Si
chiamano Kalambani Nassirou, nato nel 1982 in Togo, in

e costruito un gioco, che è soprattutto un sogno


Italia dal maggio 2017; Mouhamed Abou Chehou nato

dei migranti
nel 1992 in Togo, in Italia dal maggio 2017; Zakaria Cisse,
nato nel 1996 in Senegal, in Italia dal maggio 2017. Sono
tre richiedenti asilo che vivono (nello stesso piccolo ap-
partamento nel quartiere Barriera di Milano a Torino) e
lavorano per strada recuperando e rivendendo ferro vec-
chio (dunque, una versione aggiornata dei lattonieri).
«Il nostro progetto — spiega Lina Fucà — è nato come
riflessione intorno al tema dell’infanzia, quella fase del-
l’esistenza in cui si condensano incontri ed esperienze
determinanti, alla quale facciamo continuamente ritor-
no attraverso la memoria. Non volevamo però che re-
stasse qualcosa di astratto, di lontano dalla realtà, ma
che al contrario coinvolgesse la città di Torino con i suoi
spazi, con le comunità che li abitano, con le nostre espe-
rienze personali».

dal nostro inviato a Torino STEFANO BUCCI


Così, ricordandosi di quei tre ragazzi di colore che in-
contrava mentre accompagnava i suoi bambini a scuola,
Fucà, artista visiva, ha pensato (d’accordo con Gagliano-
ne, regista e videomaker, nonché marito di Lina, e con
Leonardo, pittore, fotografo, videomaker) di farli parte-
cipare in prima persona al progetto. «Ci siamo convinti
— raccontano a “la Lettura” — che fossero le persone
giuste per costruire la nostra giostra, quella che abbia-
mo intitolato Lo stesso giro nello stesso mondo, quella
che fisicamente aprirà la mostra». Kalambani, Chehou e
Zakaria l’hanno costruita utilizzando materiali in ferro
di scarto, recuperati in giro per la città. Per loro la raccol-
ta del ferro rappresenta (nel quotidiano) un’attività mi-
rata al sostentamento economico, ma in questa occasio-
ne, invece, ha trovato una finalità differente: «La costru-
zione con mezzi di fortuna di un oggetto ludico che pro-
babilmente accomuna i bambini di ogni latitudine,
come se una piccola giostra diventasse una sorta di ar-
chetipo dell’umanità intera». Come avete fatto a lavora-
re assieme? «È stato facilissimo. Ci siamo intesi subito e
quando volevamo trovare un punto di contatto abbiamo
utilizzato le nostre parole magiche, didikidim e domuri
che nella lingua kotokoli, del Togo, e in quella man-
dinka, del Senegal, vogliono dire mangiare. Ogni volta
che qualcuno di noi le pronunciava, immediatamente
trovavamo una soluzione».
Così, ad esempio, è stato deciso (proprio dai tre ra-
gazzi) di inserire quel seggiolino di plastica rossa intrec-
ciata... quel telaio di bicicletta giallo... quel brandello di
un vecchio cartello stradale che fa da fulcro all’installa-
zione e che reinterpreta in versione contemporanea il
simbolo della giostra già affrontato con modi e stili mol-
to differenti da Bruce Nauman (Carousel, 1988), Carsten
Höller (Double carousel with zöllner stripes, 2011), Vale-
rio Berruti (La giostra di Nina, 2018).
In questa pagina e nelle successive alcuni momenti dell’allestimento della giostra che aprirà la mostra Solo da bambini alla Fondazione Merz di Torino
(dal 7 marzo al 19 maggio). Sopra, da sinistra: Daniele Gaglianone, Paolo Leonardo, Mouhamed Abou Chehou, Kalambani Nassirou, Zakaria Cisse, Lina Fucà CONTINUA A PAGINA 30
30 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

Sguardi Le mostre

Un telaio di bicicletta giallo,


un seggiolino di plastica rossa...
Così i rifiuti delle nostre vite
sono diventati una giostra
i
L’appuntamento
Solo da bambini,
a cura di Maria Centonze,
Torino, Fondazione Merz,
7 marzo-19 maggio
(tel. 011.19719437;
fondazionemerz.org); orari:
martedì-domenica, 11-19;
biglietto intero, e 6
Il progetto
L’iniziativa avviata dalla
Fondazione presieduta
da Marisa Merz coinvolge tre
artisti italiani: la coppia
composta da Lina Fucà
(Torino, 1972) e Daniele
Gaglianone (Ancona, 1966)
e Paolo Leonardo (Torino,
1973). Punto di partenza
è il viaggio a Cuba, durato
circa un mese, compiuto
da Lina Fucà e Daniele
Gaglianone con i loro figli
nel 2016, su commissione
della Fondazione Merz.
Da questa esperienza è nata
una riflessione più generale
sul tema dell’infanzia
che si concretizzata nelle
opere di Fucà (Non bastano
un milione di passi, Ti ho
SEGUE DA PAGINA 29 va parte della loro infanzia». Ogni volta che c’era una so- pensata sempre, Improvviso ro o si sono intrecciati con il ricordo delle persone in-
sta, un momento di pausa, ritornavano le parole magi- temporale), di Gaglianone contrate lungo il cammino. Lina Fucà presenta in parti-
Seduti attorno a un tavolo, durante una pausa dell’al- che (le solite didikidim e domuri) che alla fine hanno (Los ojos tristes, los ojos del colare tre installazioni nelle quali si incrociano fotogra-
lestimento, Kalambani (che sembra essere il leader del avuto l’effetto sperato: il primo vero contratto di lavoro sueño), di Gaglianone con fia, performance, tessitura (Non bastano un milione di
terzetto), Zakaria e Chehou ascoltano con attenzione le firmato dai tre ragazzi proprio per la mostra Solo da Leonardo (Altri occhi), di passi, Ti ho pensata sempre, Improvviso temporale);
parole degli artisti e della curatrice: «Siamo contenti di bambini. Leonardo (Archivio Coco’s) Daniele Gaglianone, ispirandosi al viaggio nell’isola ca-
poter lavorare — racconta Zakaria, arrivato in Italia dal E pensare che tutto non è iniziato dall’Africa, ma da L’installazione raibica con i propri figli, ha realizzato un filmato «carico
Senegal passando per la Guinea Bissau — di poter fare Cuba. Da un viaggio a Cuba, durato circa un mese, com- Ad aprire il percorso di emozioni, spazi, sguardi, vite, suggestioni» (Los ojos
quello che sappiamo» (Zakaria era fabbro, faceva porte piuto da Lina Fucà e Daniele Gaglianone con i loro figli Lo stesso giro nello stesso tristes, los ojos del sueño); Paolo Leonardo, oltre a fir-
e finestre per le case). Per gli altri, per Chehou e Kalam- nel 2016, su commissione della Fondazione Merz. Alla mondo, installazione site- mare con Gaglianone Altri occhi, ha lavorato sul rappor-
bani, all’inizio si era trattato di una semplice esecuzio- rielaborazione visiva, personale e collettiva di questa specific realizzata dai tre to tra pittura, fotografia e ricordo attraverso il video Ar-
ne, di un modo per assicurarsi una degna sopravviven- esperienza biografica si sono sommate le influenze del artisti con tre richiedenti chivio Coco’s che di fatto conclude il percorso espositi-
za. O così l’avevano immaginato: «Con il passare dei territorio di appartenenza dei tre artisti (la Sicilia per asilo: Kalambani Nassirou vo, opera video dedicata alla raccolta di foto-ricordo del-
giorni, via via che la giostra prendeva forma — aggiunge Fucà, le Marche per Gaglianone, la Calabria per Leonar- (Togo, 1982), Mouhamed la famiglia proprietaria del «Coco’s», ristorante situato
Fucà —, ho iniziato a chiedere loro di non eseguire sol- do) e, naturalmente, di Torino. Solo da bambini si è così Abou Chehou (Togo, nel centro storico di Torino, frequentato negli anni Set-
tanto quello che chiedevo, ma di pensare a una giostra potuto sviluppare lungo tre distinti racconti del vissuto 1992); Zakaria Cisse tanta anche dalla grande comunità di immigrati che
di cui avevano memoria, di cui si ricordavano, che face- di ciascun autore, che talvolta si sono sovrapposti tra lo- (Senegal, 1996) giungeva nel capoluogo piemontese dal Sud Italia.

L
Tecnologia Le ricerche archeologiche confermano l’ipotesi o storico olandese Johan Huizinga
aveva dunque ragione. L’Homo
in particolare il gioco con piccoli modelli
che richiamano una tecnologia o le sue
dello storico Huizinga. Piccoli modellini utilizzati dai bimbi sapiens è sempre stato Homo lu- parti, avrebbe permesso ai piccoli Homo
hanno consentito di sviluppare importanti innovazioni dens. Il gioco, e in particolare i sapiens di sperimentare in modo elemen-

Giocando s’impara
giocattoli, non sono solo uno dei tare e controllato i funzionamenti e le
modi principali per apprendere abilità combinazioni possibili di oggetti e forme,
complesse nell’età dello sviluppo, ma pos- incoraggiando e ponendo le basi per le più
sono rappresentare la chiave per compren- grandi innovazioni future. Un elemento ti-
dere l’origine di alcune delle più grandi in- pico del gioco, potenzialmente fertile per

Furono i cuccioli
novazioni della storia umana. È questa l’innovazione, spiega un altro membro del
l’originale tesi sostenuta da un gruppo in- gruppo di ricerca, la canadese April
ternazionale di archeologi in una recente Nowell, è infatti anche l’abilità di immagi-
pubblicazione sulla rivista «Evolutionary nare scenari controfattuali: «Che cosa ac-
Anthropology». cadrebbe se…».

di Homo ludens
Prendiamo l’esempio classico dell’in-
venzione della ruota. «Costruirne un pro-
totipo in scala reale richiede una grande
quantità di risorse, di tempo, di abilità» Queste osservazioni trovano riscontro in
spiega il professor Felix Riede del Diparti- un’ormai ampia letteratura sul rapporto tra

a inventare la ruota
mento di Archeologia dell’Università di gioco e creatività. «Il gioco è un generatore
Aarhus, Danimarca. «Procedere per conti- di novità» secondo il biologo Patrick Bate-
nue prove ed errori, imparare da sé, è son. Quando si gioca c’è spontaneità, di-
estremamente impegnativo e a rischio di vertimento, assenza delle pressioni e dello
fallimento». Troppo impegnativo per stress che normalmente si associano alle
un’epoca in cui la stretta sopravvivenza di attività di routine (come quelle lavorative).
sé e della propria discendenza occupava In un esperimento in cui si chiedeva ai par-
gran parte del tempo e delle risorse degli tecipanti di immaginare i possibili diversi
di MASSIMIANO BUCCHI adulti. Ma ecco l’ipotesi di Riede: il gioco, e utilizzi di un vasetto di marmellata o di una
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 31

{
Il paese delle campane(lle)
I rintocchi accompagnano il cammino verso il mondo di bronzi sacri tra cui la preziosissima
Pazzi da collezione Museo internazionale della Campana.
L’esposizione, attigua alla Fonderia Marinelli
«campana dell’anno Mille». Ben conservati
gli antichi testi, i manoscritti e un’edizione
di Maurizio Bonassina
che opera ad Agnone (Isernia) sin dal olandese del 1664 del De tintinnabulis,
Medioevo, raccoglie la più vasta collezione al considerato la bibbia dell’arte campanaria.

L’esposizione Fotografie, dipinti, oggetti e giocattoli a Rovigo celebreranno una


tradizione che è diventata un business mondiale. Tutto partì da due meccanici nel 1929

Dal Polesine affamato


alle luci di Coney Island
L’epopea dei «fieranti»
di STEFANO REJEC

i L
a civiltà contadina del Polesine è evasa dalla
prigione nebbiosa della pianura in sella a un
cavallo bianco, quello in vetroresina che don-
dola e gira in ogni giostra che si rispetti: è con
fantasia che la gente di qui si è ingegnata a
costruire le macchine del luna park e a portarle nei
L’appuntamento paesi e nelle periferie delle città quando il lavoro dei
La mostra Giostre! Storie, campi, agli inizi del Novecento, non garantiva più una
immagini, giochi sarà vita stabile. E Giostre! Storie, immagini, giochi è la mo-
allestita dal 23 marzo al 30 stra che dal 23 marzo a Palazzo Roverella, a Rovigo,
giugno a Palazzo Roverella racconterà l’attrazione protagonista del luna park, at-
di Rovigo (da lunedì a traverso foto d’epoca e contemporanee — il filo con-
venerdì 9-19, weekend e duttore dell’esposizione — e poi dipinti, manifesti di
festivi 9-20, ingresso: e 9, fiere, giocattoli, installazioni, organi, filmati. «Ho im-
info: tel 0425 460093, maginato la mostra stessa — spiega a “la Lettura” Ro-
palazzoroverella.com). Nel berta Valtorta, la curatrice — come una giostra, un gio-
percorso, novanta fotografie co e, insieme, un invito a riflettere: la circolarità del
dall’Ottocento a oggi (da movimento rimanda a quello delle stagioni, dunque al
Eugène Atget a Henri tempo che passa». Tra gli oggetti esposti, quelli presta-
Cartier-Bresson, da Robert ti dal Museo storico della giostra e dello spettacolo
Doisneau a Elliott Erwitt, da popolare di Bergantino, la «capitale» dei fieranti, con
Gabriele Basilico a Martin una cinquantina di famiglie dedite a questa attività su
Parr) accompagnano il nemmeno 3 mila anime. Il paese dove tutto ebbe inizio.
visitatore, insieme a 7 dipinti Era il 1929, anno della Grande Depressione: due Um-
(tra questi, un’opera di berto, Bacchiega e Favalli, meccanici di biciclette, dove-
Giacomo Balla) e una vano aspettare il raccolto dell'anno per essere pagati (e
cinquantina di giostre- poi magari in natura). Così quando a una fiera videro
giocattolo in latta e cartone. un circuito di Monza in miniatura intuirono un futuro
Esposti anche 6 grandi nuovo e costruirono una giostra. Da allora è stato un
poster di fiere degli anni crescendo e oggi tra Bergantino, Melara e dintorni so-
Venti e Trenta, organi e no 68 le aziende che costruiscono le attrazioni dei luna
cavalli in legno. Inoltre: park, i caravan per spostarsi: insieme formano uno dei
l’installazione dell’artista 17 Distretti industriali del Veneto. Dalle loro fabbriche
contemporaneo inglese escono le giostre semplici immortalate da Robert Doi-
Stephen Wilks Donkey sneau e i marchingegni sofisticati dei parchi di diverti-
Roundabout, la «giostra degli mento di tutto il mondo. A parte le storiche Wonder
asini», e il film di Adriano Wheel e Cyclone, le attrazioni del luna park di Coney
«Questa giostra — dicono Chehou, Zakaria e Kalam- Sforzi Jody delle giostre, Island, a New York, il primo d’America, sono della
bani — sembra quella dei nostri bambini» (ognuno di David di Donatello 2011 Zamperla Spa di Altavilla vicentina, che ne è anche
loro è sposato, con moglie e figli ancora al paese). Cosa come migliore corto, che gestore tramite la Central Amusement International.
si aspettano adesso? «Di poter fare quello che sappia- racconta le difficoltà della «La giostra— riflette Valtorta — non risparmia una
mo». A dare loro speranza, ci sono sempre le loro parole vita nomade di un figlio di vena di malinconia quando, adulti, scendiamo dalla
magiche. Ma c’è anche la favola della Fondazione Merz: fieranti (Jody), costretto a pedana e a girare salgono i figli: cavalli, bruchi, razzi, le
negli stessi giorni in cui iniziava l’allestimento di Solo da cambiare spesso scuola, macchinine che ruotano al ritmo della musica una po-
bambini è arrivata la cittadinanza italiana per Petrit Ha- senza poter istituire stabili tente madeleine proustiana a evocare l’infanzia finita».
lilaj, l’artista kosovaro autore dell’installazione che, al- rapporti di amicizia Fenomeno di costume. Metafora esistenziale. Scrisse
l’interno della struttura industriale degli anni Trenta se- Le immagini Tiziano Terzani in Un altro giro di giostra, costretto a
de della Fondazione, aveva ricostruito l’ex-Casa della A fianco, dall’alto: Bernard un bilancio dalla malattia: «Fin dall’inizio m’era toccato
Cultura di Runik, sua città d’origine. In quel caso la pa- Plossu (1945), Lisbona, il cavallo bianco e su quello avevo girato e dondolato a
rola magica era shkrepëtima (era anche titolo della mo- 1988 (© Bernard Plossu); mio piacimento senza che mai, mai qualcuno fosse
stra) ovvero lampo, nella lingua di Halilaj, ma anche il Mario Giacomelli (1925- venuto a chiedermi se avevo il biglietto… ora passava il
pensiero improvviso e intenso che smuove le coscienze. 2000), Per poesie, fine anni controllore, pagavo il dovuto e, se mi andava bene, ma-
Stefano Bucci Sessanta (© Archivio Mario gari riuscivo anche a fare… un altro giro di giostra».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Giacomelli/ Rita Giacomelli) © RIPRODUZIONE RISERVATA

graffetta, Bateson notò che chi si descrive- determinate zone coincide proprio con le datata attorno al 3500 a.C.) modellini a for- cali adatto al territorio e agli animali dispo-
va come «incline al gioco» tendeva ad of- aree di maggiore sviluppo tecnologico dei ma di animale, ritrovati nell’attuale Ucrai- nibili.
frire una maggiore varietà di opzioni. Nu- Thule. na, con un buco in corrispondenza delle Nel suo classico Homo ludens (traduzio-
merosi gli esempi storici di grandi creativi Tornando ancora più indietro nel tem- zampe per farli muovere su piccoli dischi ne di Corinna van Schendel, Einaudi,
che amavano associare al gioco le proprie po, nel sito archeologico di Laugerie-Basse di ceramica a forma di ruota. 1946), Huizinga non parla dell’invenzione
attività: da Mozart al fisico Richard Feyn- in Francia sono state trovate delle «rondel- della ruota in relazione al gioco. Osserva
man, allo scopritore della penicillina le»ricavate da ossa che risalgono a un’epo- però che tra i tanti significati di «gioco», in
Alexander Fleming, che di sé diceva: «Io ca tra gli 11 mila e i 18 mila anni fa. Queste varie lingue (tra cui l’inglese, il giapponese
gioco con i microbi». rondelle portano su ciascun lato un’imma- Aver giocato con questi modellini da e anche l’italiano) ce n’è uno meccanico:
L’ipotesi di Riede e dei suoi colleghi pare gine di daino raffigurato nell’atto della cor- piccoli, esplorando i differenti modi di far- nel senso di piccola differenza tra due
suffragata anche da una serie di dati ar- sa. Le rondelle sono forate al centro per far li muovere, può aver contribuito, una volta componenti che ne consente il moto, pro-
cheologici. Gli studiosi hanno messo ad passare una corda. Muovendo la corda, si adulti, a immaginarne possibili sviluppi e prio come nel caso di due ruote dentate.
esempio a confronto ben documentate faceva girare l’immagine simulando il mo- applicazioni. A meno che, ovviamente, Sulla copertina della prima edizione
culture materiali della storia della Groen- vimento come si fa oggi con i cosiddetti non siano stati proprio gli inventori adulti olandese del libro (1938) campeggiava
landia. Nonostante il comune contesto flip books per bambini. Gli studiosi ipotiz- a usarli come prototipi. «Uno avrebbe po- inoltre una ruota a tre gambe, la cosiddetta
economico e ambientale, le differenze so- zano che il far girare queste rondelle abbia tuto costruire un centinaio di questi mo- Triscele. Un’immagine dalla complessa
no profonde. Nessun oggetto assimilabile contribuito a sviluppare idee e spunti per dellini e giocandoci capire quale funziona- simbologia (oggi tra l’altro rappresentata
a un giocattolo è stato infatti trovato per i possibili altri utilizzi del movimento rota- va meglio» spiega Riede. Oppure capire sulla bandiera della Regione Sicilia) che,
Saqqaq, una cultura paleoeschimese della torio, tra cui la filatura di tessuti. che quel tipo di innovazione non era adat- secondo alcuni studiosi, Huizinga scelse
Groenlandia meridionale sviluppatasi a Soprattutto in alcuni casi, naturalmente, ta al contesto, come potrebbe essere acca- come «simbolo di gioco e combattimento,
partire dal 2500 a.C. e scarsamente innova- la datazione non è così precisa da permet- duto nell’America centrale. Qui figurine in ma anche espressione di progresso uma-
tiva. Bambole e kayak in miniatura e armi tere di stabilire se siano arrivati prima i argilla su ruote sono documentate fin dal no». Gioco, rotelline e progresso: proprio
«giocattolo» erano invece comuni tra le modellini giocattolo o le tecnologie in sca- XV secolo a.C, ma il trasporto su ruote, co- la ricetta che pare sia stata vincente per il
bambine e i bambini dei neoeschimesi la reale: è altamente possibile, secondo m’è noto, arrivò solo con lo sbarco degli nostro antenato, Homo sapiens e al tempo
Thule (antenati dei moderni Inuit), una Riede e i suoi colleghi, che i due processi si spagnoli, tremila anni dopo. Una possibile stesso ludens. O forse addirittura sapiens
cultura dinamica e innovativa presente siano rinforzati reciprocamente. spiegazione è che, pur essendo conosciuto proprio in quanto ludens.
nella Groenlandia nel XIII secolo; non solo, E la ruota? Risalgono a due secoli prima come principio meccanico, il trasporto su @MassiBucchi
ma la presenza di questi specifici oggetti in della sua effettiva comparsa (abitualmente ruota non fosse considerato dalle civiltà lo- © RIPRODUZIONE RISERVATA
32 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

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Le Dc di domani
Tornerà la Dc? Ci inventeremo nuovi partiti un’analisi comparativa su scala globale a La
Sapere di Dio cristiani, o magari islamici, in Europa? Se ne disciplina giuridica dei partiti a orientamento

Sguardi La tecnica di Marco Ventura parla già in vista delle prossime elezioni religioso (Giappichelli, pp. 232, e 22). Pochi
europee; se ne parlerà ancora di più in futuro. anni fa avremmo dubitato dell’utilità di un
La giurista Maria Chiara Locchi ha dedicato volume come questo. Ora ci interessa.

Stili Il russo Andrey Esionov reinterpreta un genere classico ritraendo un’umanità marginale
in una trama spesso misteriosa. Espone all’Accademia delle arti del disegno di Firenze

La natura inquieta dell’acquerello


di ANDREA FANTI

S i
cenari urbani contemporanei at- L’acquerello è una pratica tradizionale,
tinti dalla realtà o dalla memoria e per Esionov la maestria con cui domina
dei numerosi luoghi visitati per questa tecnica non è l’aspetto più impor-
lavoro in diverse città europee, tante, perché lui reinterpreta il mezzo
alcune italiane, l’attimo colto al con una visione più moderna, utilizzan-
volo, l’istantanea che rivela il carattere di do al meglio la capacità selettiva che le
personaggi incontrati per caso, scintilla mascherature e la pittura sulla carta ba-
che scocca, esortazione a rappresentare gnata offrono. Nell’epoca degli infiniti
con la tecnica fluida e leggera dell’acque- procedimenti di produzione, dove le im-
rello il momento che non deve andare magini sono ottenute con una definizio-
perduto. Andrey Esionov con una mae- ne senza precedenti e da un numero
stria inarrivabile realizza opere di indici- sempre maggiore di soggetti, ma che tra-
bile leggerezza e complessità come fos- discono una sconsolante piattezza emo-
sero pensieri disincantati e ironici sulla tiva, Esionov utilizza un medium che
realtà, i gusti, gli atteggiamenti, i modi di spiazza per la sua classicità, per ribadire
vivere il presente delle persone nel conte- la propria presenza nella re-
sto urbano, congelando quell’attimo che altà. I suoi acquerelli non so-
andrebbe inevitabilmente perso e stori- no semplici reportage, ma of-
cizzandolo in una perfetta rappresenta- frono uno sguardo attento
zione pittorica. sull’umanità quasi marginale
All’Accademia delle arti del disegno di intenta in attività effimere o
Firenze si inaugurerà il 5 marzo la mostra anonime consuetudini, parte
di acquerelli a lui dedicata Neo-nomadi e stessa di uno scenario più
Autoctoni. Più di cinquanta opere rag- complesso rappresentato dal
gruppate per aree tematiche: sono lavori panorama urbano circostan-
di eccellente esecuzione formale dai qua- te. Esistenze percepite come
li traspaiono suggestioni simboliche, ap- figure umane inglobate in un
parentemente innocue, dal sapore ironi- complesso mosaico che l’ar-
co e vagamente canzonatorio. Per anni ha tista estrapola, restituendone
disegnato «sotto voce», mentalmente, un’individualità che le rende
mandando a memoria e accumulando protagoniste. La sua narra-
immagini che inconsciamente sentiva di zione per immagini si presta
dover restituire in modo fisico, al mo- a più livelli di lettura. Lo
mento giusto, sul foglio di carta. sguardo dell’artista va oltre
l’impeccabile tecnica e la rap-
presentazione oggettiva di
momenti di vita, si spinge
Andrey Esionov è un artista russo di ta- verso una figurazione allego-
lento, nato nel 1963 a Tashkent in Uzbeki- rica nella quale affiora una
stan, cresciuto in un ambiente orientale, dimensione onirica e meta-
uno scenario dai colori brillanti sia nel forica, contrapponendo la
paesaggio che nelle decorazioni architet- modernità e la tradizione nei
toniche. Nei suoi dipinti si respira una suoi soggetti. I suoi disegni
forte tradizione accademica e si palesa offrono un punto di vista su
un’abilità professionale ad alto livello. un’altra dimensione, al limite
La sua pittura comparve inaspettata dell’inquietudine: un giova-
nel 2016 e la qualità delle opere risvegliò ne «veleggia» tranquillo e
da subito un forte interesse da parte della scanzonato in skateboard su
critica tanto che Alexander Yakimovich, una pista d’atterraggio, igna-
critico e storico dell’arte, lo presentò co-
me il «fenomeno Esionov». L’allora sco-
L’istituzione ro del jet alle sue spalle forse
non udito; ecco due ragazzot-
nosciuto artista in realtà si era formato a
metà degli anni Ottanta, presso l’Univer- La più antica accademia del mondo te serene, abbigliate in modo
grossolano, daga alla mano,

fondata su consiglio di Giorgio Vasari


sità nazionale d’arte e di teatro Alexander che passeggiano incuranti
Ostrovsky di Tashkent, mostrando un ta- delle teste da loro mozzate e
lento non comune per il disegno e la pit- lasciate sul selciato; un poeti-
tura che annunciava una solida carriera. co scorcio di Venezia fa da
In quegli anni di glasnost’ e perestrojka, scenario muto all’operosità di un uomo L’appuntamento
in un momento storico di profonda mu- di colore che pulisce guano di piccione; Neo-nomadi e Autoctoni,
tazione per l’Unione Sovietica, Esionov sulla panchina le signore, dal volto stan- Firenze, Accademia
preferì però misurarsi in ambiti diversi, co e dal corpo sformato, chiacchierano delle arti del disegno
diventando imprenditore e confrontan- mentre sullo sfondo troneggia un graffi- dal 5 marzo al 28 aprile
dosi con realtà per lui nuove, nelle varie to definitivo come una sentenza, no fate, (info: esionov.it)
città europee che frequentava «per assor- nessun destino. Sono momenti sospesi L’artista
bire il mondo — come affermerà anni nei quali la realtà e i fantasmi dell’autore Andrey Esionov (Tashkent,
dopo in un’intervista —, per farlo scorre- si fondono andando oltre la mera rappre- Uzbekistan, 1963; nella foto
re dentro di sé», per arricchirsi di espe- sentazione. in alto) si è diplomato al
rienze. Dopo una ventina d’anni nei quali C’è un filo che collega le opere di Esio- Collegio della musica e
il disegno è per lui solo un esercizio inte- nov alla prestigiosa istituzione vasariana, dell’arte repubblicana nel
riore, emerge con prepotenza il bisogno che le accoglie in questa prima personale 1981; è poi entrato
di «respirare» attraverso la pittura a olio italiana: il virtuosismo tecnico dei suoi all’Istituto d’arte e teatro
e l’acquerello. Perciò progetta e realizza acquerelli è il risultato di un lungo studio Alexander Ostrovsky,
un atelier e riprende a dipingere. Riac- e minuziosi disegni a matita che traccia- dove ha ricevuto una
quista in pochi mesi l’abilità e la pienezza no con precisione gli spazi, i colpi di luce formazione accademica
di un talento che era solo sopito, valoriz- e le tonalità della composizione, un chia- nel Dipartimento di pittura
zato dalla giovanile formazione accade- ro rimando alla filosofia del Vasari per il di cavalletti. Per vent’anni si

L’
mica. Dipinge ritratti simbolici di russi Accademia delle arti del disegno di Firenze. Un’ulteriore scissione si ebbe quale il disegno è posto al di sopra di dedica ad altra attività
famosi che contribuiscono a diffondere di Firenze è la più antica nel 1937, con l’entrata in vigore delle ogni altro principio ed è considerato il imprenditoriale; ricomincia a
la sua fama. È una stagione d’inteso lavo- accademia di belle arti del leggi Gentile sul riordino della pubblica padre generatore di tutte le arti. «La po- dipingere nel 2012 con
ro proficuo e di mostre, all’interno di mondo, fondata nel 1563 da Cosimo I istruzione, tra Accademia di belle arti, a tenza della luce che irradia dagli ambien- successo esponendo
contesti prestigiosi, seguite con interesse de’ Medici su consiglio di Giorgio Vasari. cui rimaneva esclusivamente un ruolo ti e dalle figure stesse è dunque esaltata, e in contesti prestigiosi.
dalla critica. Il suo stile figurativo e la sua È un’associazione culturale di artisti e pedagogico, e Accademia delle arti del conferisce un tratto identitario agli ac- È membro titolare
tecnica magistrale continuano a stupire. studiosi, incoraggia e promuove studi e disegno, alla quale erano anche querelli di Esionov — scrive Cristina Aci- dell’Accademia delle arti
La modalità con la quale si affaccia al manifestazioni che favoriscano le arti e riconosciute particolari prerogative per dini, presidente dell’Accademia delle arti russa e membro dell’Unione
mondo dell’arte, dopo una lunga pausa al la loro conoscenza, pone particolare lo sviluppo artistico e la tutela del del disegno —. Una chiarità ora diffusa artistica russa dei pittori
termine degli studi accademici e la sua attenzione al restauro, alla tutela e patrimonio. Nel solco della tradizione, ora lampeggiante pervade le composizio- Le immagini
completa estraneità alle dinamiche del conservazione delle opere d’arte, ancora oggi l’Accademia, guidata da ni: una trasparenza interna dà consisten- Sopra dall’alto: Regina dei
mercato, gli consentono, da vero outsi- organizza e promuove varie attività Cristina Acidini, sviluppa un’opera di za cristallina alle forme e insieme suscita vermi (2016) e Racconto
der, di potersi scegliere gli ambiti e le te- culturali. Nel 1784 se ne distaccò il promozione dell’arte con lezioni riflessi fantasmatici, che si sciolgono nel- veneziano (2017); nella foto
matiche sui quali lavorare, senza dover settore scolastico, fondando pubbliche, convegni, mostre e progetti le pennellate liquide dei fondali appena grande a sinistra: Sogni di
sottostare alle convenzioni di un ipoteti- separatamente l’Accademia di belle arti di ricerca nazionali e internazionali. mossi e quasi indistinti». Snowden (2015), acquerelli
co percorso formativo. © RIPRODUZIONE RISERVATA su carta, 76x56 centimetri
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 33

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Violenti in nome delle mucche
Nel rapporto Violent Cow Protection in India, quali almeno 44 persone sono state uccise.
Voci dal mondo la ong Human Rights Watch denuncia come Circa il 90% dei 254 attacchi a minoranze

Sguardi Il personaggio di Sara Banfi la retorica d’odio usata del partito Bjp abbia religiose, documentati in India tra 2009 e il
istigato campagne violente contro il consumo 2018, si sono verificati dopo l’ascesa al
e il commercio di bestiame bovino, durante le potere del partito del premier Modi.

L’intervista Nato in Algeria. emigrato a Parigi, Adel Abdessemed propone opere civili di un
realismo straniante. Ora Napoli ospita una sua mostra con un titolo preso in prestito da Totò
Le sue opere sono azioni che affron-
tano alcuni problemi politici oggi mol-
to pressanti e, insieme, vogliono spin-
gere il pubblico a sentirsi responsabile
di quegli eventi.
«Ritengo che tutta l’arte sia politica».
Sono evidenti le assonanze con
l’estetica pasoliniana del cinema come
«lingua vivente della realtà».
«Sono un ammiratore di Pasolini co-
me poeta, come pensatore e soprattutto
come regista. Apprezzo molto la sua
estetica. Ciononostante, non posso total-
mente associarla alla mia arte. Che è
espressione di una partecipazione attiva
del mondo in cui vivo: della “realtà”, se
vogliamo usare il termine di Pasolini».
Centrale, nella sua ricerca, il ruolo
del soggetto.
«Sono io il “soggetto” in quanto indi-
viduo e in quanto artista».
In che modo ha affrontato un tema
drammatico e forse addirittura irrap-
presentabile come quello dei migran-
ti?
«Le migrazioni sono tra i drammi
maggiori del tempo che stiamo vivendo.
Di per sé questo fenomeno è una delle
contraddizioni più assurde dell’attuale
civiltà occidentale. Come testimone, mi
confronto con questo fenomeno. Come
artista, creo opere che interrogano que-
sto fenomeno. Inoltre, consideri che so-
no anche personalmente coinvolto: ho
dovuto lasciare il mio Paese, sono stato
un migrante, so di cosa sto parlando per-
ché l’ho vissuto in maniera diretta».
La sua sfida: tenere insieme cronaca
e trasfigurazione. In che modo è possi-
bile difendersi dalla retorica dell’este-

Ho toccato il male e il dolore


tizzazione del male?
«Ho spesso toccato il male e il dolore
— tragedia non appartiene al mio voca-
bolario — cercando di evitare qualsiasi
retorica o spettacolarizzazione. E non mi
hanno perdonato».
Che differenza c’è tra arte, reportage

ma ho evitato la retorica
e giornalismo?
«Non lo so. Lei lo sa?».
Forse, quel che avvicina queste pra-
tiche è l’attenzione al presente. Sem-
bra essere, questo, il luogo che le sue
opere scelgono di abitare.
«Per me, come artista, il passato e il
presente sono sempre strettamente col-
di VINCENZO TRIONE legati e il futuro è il mio orizzonte: sfoca-

H i
to o nitido».
ope, 2012: una barca monu- mosso di alcune dolorose urgenze politi- Come può il presente farsi arte,
mentale, nella quale sono che e religiose con un distacco di sguar- uscendo dalle secche della cronaca?
accatastati giganteschi sac- do che le trasfigura, sperimentando «Il presente potrebbe essere un punto
chi d’immondizia, che evo- menzogne e depistaggi semantici. Si fa di partenza, ma non sempre lo è per me.
cano il destino dei migranti, così interprete di un realismo straniante. Vi sono tanti altri fattori che possono
condannati a inseguire la salvezza. Anco- Inteso come avventura dello strappo vio- ugualmente funzionare con la medesima
ra 2012, sulla facciata del Centre Pompi- lento, che apre squarci nelle nostre con- forza».
dou di Parigi: una fotografia di grande suetudini. Stato di eccezione, che sfugge Ritornerei alla sua esperienza da no-
formato in cui l’artista — Giordano Bru- all’usura delle descrizioni abusate. Con- made, che sembra incidere anche sulla
no postmoderno — ritrae sé stesso men- tromovimento, che esibisce «il dorso volontà di sperimentare continuamen-
tre brucia, accompagnato dalla scritta delle cose» (come avrebbe detto Ernst te tecniche e media.
«Je suis innocent». Sempre 2012, Musée Bloch). «La mia arte non nasce da un’idea né
Unterlinden di Colmar: quattro sculture Esemplari, per comprendere questa da un concetto che viene in seguito rap-
a grandezza naturale di Gesù crocifisso iconoclastia, un nuovo ciclo di lavori, in- presentato attraverso un materiale, un
presentate accanto all’opera cui sono titolato Cocorico Paintings (ora esposto medium o una tecnica. Ogni mia opera è
ispirate (la pala d’altare di Isenheim, di- presso la galleria Alfonso Artiaco di Na- l’unione di questi elementi, che sono in-
pinta tra il 1512 e il 1516 da Matthias Grü- poli). Sequenze di giochi astratti, che L’appuntamento separabili».
newald). riarticolano, in una fitta trama, elementi Adel Abdessemed – Candele Ci parli del suo ciclo napoletano.
Ne è autore una tra le figure più impe- geometrici policromi e lineari insieme Candelotti e Sei Lumini, «Nessuna delle mie opere è ispirata da
gnate dell’arte del nostro tempo. Nato in con improvvise indicazioni verbali: sono Napoli, Galleria Alfonso Napoli. In alcune di esse, ho usato mate-
Algeria e trapiantato a Parigi, Adel Ab- pezzi di latta riciclata interrotti da inatte- Artiaco, fino al 23 marzo riali linguistici che Napoli mi ha offerto».
dessemed, negli anni, non ha mai ab- si affioramenti letterari, che ripetono al- (Info Tel: 081 49 76 072, Eppure sono tanti gli echi parteno-
bandonato la sua idea dell’arte come pra- cune espressioni dialettali napoletane alfonsoartiaco.com) pei. Come titolo della mostra, ha scelto
tica civile e responsabile. Insofferente («’O sole mio», «Tomo tomo»). Come L’artista «Candele Candelotti e Sei Lumini»:
nei confronti di ogni concettualismo, brandelli salvati da una Babele di lingue. Adel Abdessemed una frase tratta da “‘A livella” di Totò.
concepisce la sua azione come una for- Muoviamo dalla sua vicenda biogra- (Costantina, Algeria, 2 «Quel verso è di rara musicalità e di
ma di testimonianza irrequieta. L’artista, fica. Inizio anni Novanta. Lei lascia la marzo 1971) ha avviato la sottile ironia. Ho trovato ‘A livella straor-
per lui, deve comportarsi come un intel- sua terra natale, dopo il colpo di Stato sua attività artistica a Batna dinaria: mi ha colpito la sonorità della
lettuale: non limitarsi a fotografare l’esi- che rovescia il governo islamista rego- nel 1986. Ha vissuto a Lione, sua poesia. E anche i rifermenti alla vita e
stente ma avere un preciso punto di vista larmente eletto, dando inizio alla guer- Parigi, New York e Berlino. alla morte».
sul mondo, utilizzando una comunica- ra civile. Giovane studente, riceve mi- Ora si è stabilito a Londra Nei «Cocorico Paintings», ritornano
zione immediata ed efficace, distante da nacce di morte a causa delle sue visioni Le immagini tanti detti napoletani.
ogni messaggio cifrato. laiche. Perciò chiede asilo in Francia. Dall’alto: Cocorico painting «Sono come note a margine, estratte
Abdessemed, abile nel transitare tra Qui comincia a dar vita a performance (metallo stampato riciclato, dal paesaggio culturale napoletano. Da
media diversi (quadri, fotografie, video, nelle quali evoca le violenze cui aveva 42,5 x 57,5 x 3,5 cm; «La sempre mi affascina porre in connessio-
performance, sculture), non si limita assistito in Algeria. Come definirebbe terra dei fuochi»); Cocorico ne testi e immagini».
mai a documentare. Punta a saldare ade- la condizione del «transplanté»? painting (metallo stampato Due ultime domande. Come giudica
sione al presente con ipotesi di allonta- «Non sono io che posso definire que- riciclato, 42,5 x 57,5 x 3,5 l’intervento del governo italiano sui
namento dal presente stesso. Custode sto stato. Solo gli altri possono farlo, se cm, «’O sole mio»); Cocorico migranti e il viaggio di Papa Francesco
della difficile disciplina del disorienta- vogliono». Painting (metallo stampato negli Emirati Arabi?
mento intenzionale, pensa le sue opere In che modo lo stato di trapiantato riciclato, 42,5 x 57,5 x 3,5 «Il governo italiano? È una barzelletta
come specchi concavi, inclinati. Indugia ha inciso sulla sua opera? cm, «Courage»); Cocorico internazionale. Papa Francesco era un
su certe zone oscure della storia odierna «Il mio lavoro di artista è solo parzial- painting (metallo stampato gesuita, non è vero? E io non sono né ita-
su cui troppo spesso il nostro sguardo mente determinato dalla situazione reale riciclato, 42,5 x 57,5 x 3,5 liano né cattolico».
passa distrattamente. Si sofferma sul ri- in cui vivo». cm, «Non ci sono») © RIPRODUZIONE RISERVATA
34 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

Sguardi ilCartellone .

PALAZZO REALE PALAZZO DEL PODESTÀ

Ritratto di un collezionista Il ritorno di Botticelli


che amava le nature morte (e dell’Incoronazione)
WOLFSONIANA

Achille Funi e Mimì Buzzacchi:


L’ incontro con Roberto Longhi, nel 1951, che pre-
sto si trasforma in amicizia, influisce senz’altro
nelle scelte da collezionista del pittore Geo Po-
letti (1926-2012). Ne è testimonianza la mostra ospitata
dal Palazzo Reale di Milano fino al 24 marzo, Le nature
C he a Montevarchi ci fosse un capolavo-
ro di Sandro Botticelli (1445-1510) lo
sappiamo da Giorgio Vasari, il quale
scrisse nelle Vite di una pala d’altare esegui-
ta dal pittore per la chiesa francescana di
un’officina ferrarese in Libia morte di Geo Poletti. Una collezione milanese (palazzo-
reale.it). Sul tavolo ritratto da Evaristo Baschenis a metà
San Ludovico. Restò qui fino ai primi del-
l’Ottocento, quando fu trafugata a seguito
del Seicento ci sono un cesto di mele e un piatto con della soppressione napoleonica degli ordini

D ue città, occasioni condivise e un lungo rapporto di amicizia


unirono Achille Funi (1890-1972), tra i padri della pittura mura-
le italiana, e la pittrice Mimì Buzzacchi (1903-1990). Ferrarese,
Funi mantenne sempre un profondo legame con la sua città mentre
Mimì vi abitò insieme al marito Nello Quilici, negli anni Trenta diret-
prugne, meloni e pere: è considerata la prima opera
realizzata in Lombardia a mostrare una reale compren-
sione della Canestra del Caravaggio, visibile all’epoca
nella collezione del cardinale Federico Borromeo. Nel
quadro dipinto da Giacomo Ceruti (e appartenuto a
religiosi. Se ne persero le tracce finché non
venne identificata, una trentina di anni fa,
nell’Incoronazione della Vergine e Santi
conservata a Villa La Quiete a Firenze. Raffi-
gura (sotto) un’assemblea di santi, tra cui
tore del «Corriere padano» e docente universitario. Partirono entram- Giovanni Testori), campeggia in primo piano una testa Ludovico da Tolosa e Caterina di Alessan-
bi quando Italo Balbo, governatore della Libia, immaginò di formare a di maiale: il pittore trasmette tutta la ruvidezza della dria, che volgono lo sguardo al cielo dove la
Tripoli una officina ferrarese incaricata di decorare edifici pubblici e pelle. Le colombe di un’altra, piccola tela hanno invece Vergine riceve la corona da Dio Padre in un
chiese. Ora una mostra (Achille Funi e Mimì Quilici Buzzacchi. Da la leggerezza del Settecento veneziano (sotto: prima coro di angeli. Lo stile è quello della maturi-
Ferrara alla Libia, Genova, Wolfsoniana, fino al 24 marzo, wolfsonia- metà XVIII secolo): Poletti la considerava opera di Gian tà di Botticelli, tra il 1498 e il 1508. Fino al 28
na.it) mette in dialogo i linguaggi novecenteschi di Funi con le sugge- Domenico Tiepolo. (paolo beltramin) aprile è esposta nel Palazzo del Podestà di
stioni metafisiche e la ricerca di Mimì (sotto: Autoritratto al torchio, Montevarchi (Arezzo) nella mostra Botticel-
1926) alla quale è dedicata in contemporanea Una donna tra le due li, Della Robbia, Cigoli. Montevarchi alla
guerre. Vedute del cuore tra xilografie, litografie ed ex-libris alla Pina- riscoperta del suo patrimonio artistico (co-
coteca Servolini, Collesalvetti, Livorno, fino al 7 marzo. (anna villari) mune.montevarchi.ar.it), che raccoglie nove
dipinti e una scultura realizzati tra il Quat-
trocento e il Settecento. (lauretta colonnelli)

GENOVA MILANO MONTEVARCHI (AR)


● ● ● ● ● ●
TORINO VENEZIA SENIGALLIA (AN)

PALAZZETTO BAVIERA

PALAZZO DUCALE
La vita ai margini
dell’oscura Istanbul
La serenissima visione
della Serenissima di Canaletto
S enigallia (Ancona) ormai può esse-
re considerata a pieno titolo la «Cit-
tà della fotografia» per il suo impe-

A
FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO vvicinandosi alla tela si riesce persino a vedere gno verso la cultura fotografica. Dopo
l’impalcatura che copre un minuscolo campanile l’ultima stagione espositiva internazio-
Limiti e tabù del mito africano in lontananza. Il bacino di San Marco (sopra:
1738, particolare), proveniente dal Museum of Fine Arts
nale che ha visto le opere di due grandi
maestri quali Robert Doisneau e Alexan-
oltre il diktat eurocentrico della tela di Boston, rappresenta il vertice della poetica di Cana-
letto (1697-1768): il cielo azzurro domina la Serenissi-
der Rodchenko, adesso è la volta del
fotografo turco Coskun Asar (1974) con
ma, colta in un momento di laboriosa attività, uno la mostra dal titolo Blackout. Darkside of

L e contraddizioni del Kenya contemporaneo, tra cultura popolare stile quasi iperrealista. È una visione piena di ottimi- Istanbul (comune. senigallia.an.it). Fino
e contesto socio-politico, rivivono nella sintassi pittorica di Mi- smo, dove la luce trionfa senza chiaroscuri, lontana al 31 marzo, nelle sale del cinquecente-
chael Armitage (Nairobi, 1984) protagonista della personale The dalle inquietudini di Francesco Guardi (1712-1793), sco Palazzetto Baviera, oltre settanta
Promised Land, la prima in Italia, ospitata alla Fondazione Sandretto avvisaglie del crepuscolo della Repubblica. Canaletto & immagini raccontano in un reportage
Re Rebaudengo di Torino (fino al 26 maggio, fsrr.org). Armitage Venezia a Palazzo Ducale (Venezia, fino al 9 giugno. intenso e a tratti autobiografico la vita ai
smonta il «mito africano» per svelarne limiti e tabù: nei dipinti che visitmuve.it), a cura di Alberto Craievich, espone 25 margini nei sobborghi di Istanbul (so-
raffigurano grandi raduni collettivi (sopra: The Fourth Estate, 2017) opere del vedutista veneziano accanto ad altri 80 quadri pra). Con un focus sul cambiamento
Armitage smaschera, ad esempio, le strategie messe in atto per la e una serie di disegni, sculture e porcellane. Tra gli sociale e sui processi di trasformazione e
manipolazione del consenso attraverso la propaganda. Il percorso autori Luca Carlevarijs, Rosalba Carriera, Pietro Longhi, gentrificazione della metropoli turca
espositivo, che include una serie di opere inedite, stimola l’osservato- Giambattista Piazzetta, Giambattista e Giandomenico degli ultimi vent’anni, Coskun Asar ha
re a confrontarsi con l’attitudine coloniale nella dialettica tra Nord e Tiepolo, Giambattista Piranesi e Antonio Canova. Alle seguito la gente di Beyoglu, nella parte
Sud del mondo. La scelta del supporto — il tessuto ricavato dalla cor- certezze spensierate di Canaletto subentra una cupa europea della città, raccontando
teccia dell’albero di Lubugo tipico dell’Uganda e un tempo utilizzato consapevolezza. (alessandro zangrando) le esistenze spesso al limite di membri
per i sudari funerari — rappresenta un ulteriore elemento di emanci- di gang, prostitute, protettori, transes-
pazione dal diktat eurocentrico della tela. (maria egizia fiaschetti) suali. ( fabrizio villa)
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 35

{
I primi cigni
Il lago dei cigni al debutto non ebbe una trovarono la partitura di Ciaikovskij e i
In punta di piedi grande accoglienza: andato in scena per la movimenti troppo difficili. Nel 1895 Petipa e
di Giovanna Scalzo prima volta il 4 marzo 1877 con la Ivanov, apportando modifiche consistenti,
coreografia di Julius Reisinger, rimase in condussero al successo uno dei balletti più
scena solo 40 giorni. Orchestra e ballerini apprezzati ed eseguiti di sempre.

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI BUCHMANN GALERIE

13 piccoli film, 13 personaggi Numeri e lettere


con il volto di Cate Blanchett diventano arte

T redici grandi schermi illuminati spiccano nel-


l’oscurità, voluta, della Sala della Rotonda di Pa-
lazzo delle Esposizioni a Roma, dove fino al 22
aprile (palazzoesposizioni.it) approda, per la prima
volta in Italia, la mostra Manifesto dell’artista e regista
N on si tratta di scenografiche in-
stallazioni, né di sculture, sistemi
di calcolo o grandi contatori lumi-
nosi a led. Questa volta, nella personale
Opere su carta 1995-2018 (fino al 27
NATIONAL GALLERY

tedesco Julian Rosefeldt (1961), che da tre anni gira il


mondo e i musei di arte contemporanea. Sugli schermi
aprile) alla Buchmann Galerie di Lugano
(buchmanngalerie.com/lugano), a esse-
Figure di aristocratici e rivoluzionari
scorrono 13 brevi film, ognuno di 10 minuti e 30 secon-
di, ambientati in un diverso contesto. E tutti, a eccezio-
re protagonisti sono i disegni dell’artista
giapponese Tatsuo Miyajima (Tokyo,
La pittura al tempo della ghigliottina
ne del prologo, sono prodigiosamente interpretati dal- 1957). Realizzati tra il ’95 e il 2018 esplo-
l’attrice australiana e due volte Premio Oscar Cate Blan-
chett. Ma cosa ci fa Cate (che per questo progetto ha
lavorato gratis) nei panni di un vagabondo (sotto) in un
impianto industriale (unico personaggio maschile), di
un’amministratrice delegata, di una punk alterata, di
rano le questioni essenziali della poetica
di Miyajima. Come la serie dei disegni K
che rappresentano il tempo passato, o
come la serie Innumerable Counts (sot-
to: Hand-drawn Innumerable Counts
È la città sulla Senna non ancora Ville Lumière, come diverrà nota
con la Belle Èpoque delle mille luci nella notte, la protagonista
dell’opera di Louis-Léopold Boilly (1761-1845). Nato a Lille, visse
la Parigi degli anni del terrore rivoluzionario e della ghigliottina, poi
dell’ascesa del Bonaparte e infine della Restaurazione. E ritrasse quel-
un’oratrice a un funerale, di una madre di famiglia ec- 20180305, courtesy dell’artista/Buch- l’umanità inquieta, divisa tra retaggio aristocratico e pulsioni populi-
cetera? Recita un collage di testi tratti unicamente da mann Galerie) che rappresenta con se- ste, con tratto preciso. Risultato: i suoi quadri sono quasi una cronaca
manifesti artistici del Novecento: Futurismo, Dada, quenze numeriche, spirali e linee gli dell’epoca. E adesso, fino al 19 maggio, si possono ammirare alla Na-
Surrealismo, Fluxus... (edoardo sassi) innumerevoli momenti della vita. Anche tional Gallery di Londra nella mostra Boilly: Scenes of Parisian life
nella serie Count Down lo spazio vuoto è (nationalgallery.org.uk), che permette di vedere per la prima volta
colmato, anzi si trasforma in possibilità: esposte al pubblico venti opere dell’artista in mano a una collezione
nel conto alla rovescia da 9 a 1 infatti, il privata britannica (sotto: Scène de carnaval, 1832). Quella del miliar-
numero zero sembra non trovare spazio, dario Harry Hyams che rischiò di essere razziata anni fa quando una
rappresentato da piccoli microchip o da gang di ladri d’antichità prese di mira il suo Ramsbury Manor. Ma,
sottili lamine d’oro. (silvia perfetti) incredibilmente, le tele di Boilly non furono rubate. (enrica roddolo)

ROMA LUGANO LONDRA


● ● ● ● ● ●
PALERMO BRUXELLES NEW YORK

MET MUSEUM

MUSEO ARCHEOLOGICO SALINAS


Gli eroi del baseball:
passione «elettrica»
Due capitali a confronto
sotto il regno dei Borbone
J efferson Burdick (1900-1963), un elet-
tricista della città di Syracuse (Stato
di New York), cominciò a colleziona-

S i fa presto a dire Sud. Ma la vera storia, e la vera BOZAR / CENTRE FOR FINE ARTS re cartoline, poster, annunci pubbli-
cultura, sono ben altro. Lo racconta in questi gior- citari sui campioni dello sport da quan-
ni la mostra Palermo capitale del Regno. I Borbo-
ne e l’archeologia a Palermo, Napoli e Pompei, organiz-
Van Orley, la voce «italiana» do aveva 10 anni, cioè dal 1910. Ha raccol-
to oltre 30 mila pezzi, donati al Metropo-
zata appunto a Palermo dal Museo archeologico Salinas
(curata dal suo direttore Francesca Spatafora, regio-
del Rinascimento fiammingo litan Museum of Art di New York
(metmuseum.org) . Il museo ora presen-
ne.sicilia.it/bbccaa/salinas) e aperta fino al 31 marzo. ta, fino all’11 agosto, una piccola, ma
L’esposizione racconta in pratica l’unico anno in cui il
capoluogo siciliano fu vera Capitale del Regno delle
Due Sicilie, il 1816. Una collaborazione con il Museo
archeologico nazionale di Napoli, il Parco archeologico
di Pompei e CoopCulture ricostruisce quello snodo che
U na voce «italiana» nel cuore del Rinascimento fiammingo: per
la prima volta, Bruxelles dedica una rassegna monografica a
uno dei suoi maestri più rappresentativi, Bernard van Orley
(circa 1488-1541). Fino al 26 maggio, il Palais des Beaux Arts (bozar.be)
raccoglie dipinti e arazzi di un artista poliedrico e aristocratico: figlio
gustosa selezione dedicata al baseball,
ancora uno degli sport più popolari del
Paese. Sono 93 immagini che risalgono
al 1887 e arrivano fino agli anni Cinquan-
ta. Scorrono i volti aristocratici, con i
fu politico e culturale irripetibile per Palermo. Per d’arte, van Orley fu il pittore di corte di Margherita d’Austria e poi di baffi ottocenteschi, dei primi giocatori,
esempio, nella prima sezione della mostra, dedicata a Maria d’Ungheria, con gli onori e le committenze del più alto rango. quando il baseball era praticato dalla
Pompei, appaiono i materiali della Casa di Sallustio Sia vero o no il suo incontro con Raffaello, l’influenza italiana su di lui upper class. Poi ecco i campioni neri,
(sopra: Erote che regge una maschera, I secolo avanti è palpabile, in opere, qui in mostra, come Sant’Elena dinnanzi al segregati nelle «Negro League» fino al
Cristo) , donati al Museo di Palermo nel 1831 da Ferdi- Papa, la Sacra Famiglia del Louvre, la Vergine col Bambino del Prado, secondo dopoguerra. E naturalmente le
nando II, incredibile testimonianza del legame indisso- il Trittico Haneton, in parte la Madonna con Bambino e San Martino leggende, come l’afroamericano Jackie
lubile tra le due Capitali. (paolo conti) (sopra, 1514). La mostra invita poi a ramificare il percorso: visitando, Robinson, dei Brooklyn Dodgers, e Joe
al Musée Art & Histoire, con lo sconto, gli arazzi delle Storie di Gia- Di Maggio, dei New York Yankees. Giu-
cobbe e di Notre Dame du Sablon; le vetrate di van Orley nella catte- seppe, detto Joe (sopra: 1938), il figlio di
drale di San Michele e Gudula; e i suoi cartoni per le Cacce di Carlo V a emigranti siciliani, uno dei mariti di
Rouge-Cloître, appena fuori città. (gian mario benzing) Marilyn Monroe, citato da Woody Allen
come «una delle cose per cui valga la
pena vivere». (giuseppe sarcina)
36 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

FUORI Il rombo con la vodka per Clooney


e l’orata spericolata per Vasco Rossi
generale è il ristorante Tre Panoce di
Conegliano, ha servito i suoi piatti anche
alle Olimpiadi di Vancouver del 2010 e a

SCENA
quelle di Sochi nel 2014, contribuendo
all’ospitalità del Comitato Olimpico
Internazionale. Resta fedele alla tradizione
veneta e italiana: «Sono ancorato ai sapori

«N
di ALESSANDRO ZANGRANDO on lo inserisco più nel menu: prima tappa al Lido», spiega Vettorello. del Mediterraneo — precisa — anche se poi
ormai il “rombo alla Clooney” è Quali sono gli ingredienti del rombo alla la cucina è in evoluzione continua». Pure
conosciuto e tutti i clienti me lo Clooney? «È un piatto essenziale, pulito, Vasco Rossi ha saputo apprezzare, in
chiedono». Tino Vettorello, trevigiano di San come piace all’attore. Preparo un letto di occasione del red carpet del 2015: «L’ho
Polo di Piave, dove è nato 50 anni fa, è il salicornia, l’asparago del mare, sul quale messo di fronte alla mia “Orata spericolata”
sovrano, seppur ritirato in cucina, della adagio il rombo, tagliato a pezzetti quadrati, flambata nel whisky, in omaggio alla sua
Terrazza Biennale. Nel suo ristorante al Lido flambato nella vodka e annaffiato di canzone. E lui si è messo a ridere. Ma gli
di Venezia, in questi 11 anni, sono passati prosecco. Importante è la salsa di lamponi. Tino Vettorello di San Polo ospiti sono stati tanti da Madonna a Lady
tutti i protagonisti della Mostra del Cinema. Segno di colore ed energia, proprio come il Di Piave, 50 anni: è chef Gaga, vegetariana, alla quale ho proposto
«Certo, con George si è istantaneamente carattere di George». Vettorello, titolare di del ristorante della un viaggio tra le verdure mediterranee».
creato un rapporto di amicizia, sono la sua un gruppo di ristorazione il cui quartiere Biennale al Lido di Venezia © RIPRODUZIONE RISERVATA

Maschere {
Uova di città
Lo scatto più apprezzato di Instagram? Un
uovo con la didascalia «Raggiungiamo
insieme un record del mondo», che da
.
Sulla strada gennaio ha raccolto oltre 50 milioni di like. Sul
fenomeno si è interrogato Rek0de, street
di Davide Francioli
Teatro, musica, danza, cinema, televisione artist che modifica virtualmente le città: nel
suo rendering 3D Eggsistential Crisis, il
Golden Lane Estate di Londra è riempito di
uova. Un omaggio al record. Ma basta così
poco per influenzare i comportamenti?

Ho sempre preteso dalla musica, e dalla letteratura, Il 2006 fu un anno di fuoco: «Gomorra» di
di mettermi in croce. L’attacco di «Momenti no» Roberto Saviano e la lezione dei Co’Sang. Un
di Fabri Fibra ricorda la fine di «Ti prendo e ti altro anno di fuoco fu il 2008: Paolo Giordano mi
porto via» di Niccolò Ammaniti: «Io sto nell’acqua travolse con le fragilità adolescenziali, Marracash
in questa vasca in cui ci butto acceso un phon» mi svelò la Barona di Milano, né mito né buco nero

Il rap è la colonna sonora


delle mie periferie
Geografie
Nell’infografica a destra:
una mappa di Milano
con alcuni rapper collocati
nei quartieri o nelle città
dell’hinterland dove sono
nati o cresciuti. A sinistra:
Fabri Fibra (pseudonimo
di Fabrizio Tarducci),
nato a Senigallia
(Ancona) nel 1976. Fibra
ha esordito come solista
nel 2002 con l’album
Turbe giovanili; a destra:
Marracash (pseudonimo
di Fabio Bartolo Rizzo),
nato a Nicosia (provincia
di Enna) nel 1979
e cresciuto a Milano.
Il suo primo album
da solista, Marracash,
è uscito nel 2008

L’
di SILVIA AVALLONE adolescenza arrivò tutta in ticolo 31 perché contenevano lo spirito ceva sentire importanti. promontorio protetto dal Tirreno come
una notte. Scostai le coper- di contraddizione di cui avevo fame. Fe- All’inizio fu il metal poi il punk. Negli L’isola di Arturo, dominato dai cicli di
te e mi alzai a un’ora deserta ci fuori anche i peluche e dopo m’infilai anni Novanta, in quella terra di mezzo lavorazione dell’acciaio. Due discote-
— non si sentivano rumori per l’ultima volta nel letto di mia ma- tra Torino e Milano, avevo due chance: che: una per l’estate, una per l’inverno.
provenire dalla strada — e, dre. il conformismo o un tentativo di ribel- Si ascoltava quel che passava in radio,
per prima cosa, cominciai a strappare Era il 1997 e vivevo a Biella, che era lione. Scelsi la seconda. Perché? Era allora la spensi, feci incetta di Balzac e
dalle pareti della mia stanza i poster come dire: lontano. Sulla soglia del sexy appassionarsi ai problemi, l’ideali- Dostoevskij. Fu un periodo di latenza:
delle Spice Girls. Non potevo più ascol- Monte Cresto, del Bo, del Camino: fini- smo lo era. Stingevo i jeans con la can- le canzoni d’amore non mi hanno mai
tare quella musica: provavo avversione vano le strade, si rimaneva lì, in sospe- deggina, ascoltavo i Rancid e Frankie convinta. Ho sempre preteso dalla mu-
per la bambina che ero stata fino a po- so, eppure, per un po’, fu come il centro hi-nrg mc, ero convinta che la società si sica, come dalla letteratura, di metter-
chi istanti prima, l’urgenza di smantel- del mondo. Pochi anni prima, in un ca- dovesse capire, modificare. Questa mi in croce, non di rassicurarmi; di co-
larla. Ammucchiai le musicassette e i cd pannone tra le risaie, aveva aperto un educazione mi ha dato forma. stringermi a sporcare le mani, aprire gli
che avevo collezionato alle elementari: i locale: il Babylonia. Non avevo ancora il In realtà i gruppi punk e metal che si occhi. Mentre me ne stavo là, sugli sco-
Festivalbar, i Take That, li ficcai in una permesso di andarci, ma il mito di chi esibivano al Babylonia stavano per tra- gli, a comporre poesie e studiare Sofo-
busta nera. Non sapevo più quali libri veniva a suonare a Ponderano dagli Sta- montare. Ma la loro carica eterodossa cle, non avevo internet, solo carta. Al-
leggere, come vestirmi, cosa desidera- ti Uniti — i Misfits per esempio — si non sarebbe andata persa: si sarebbe trove il rap italiano stava rinascendo ma
re. Tenni solo un paio di dischi degli Ar- diffondeva sui banchi di scuola e ci fa- trasformata. Forse, e scrivo forse perché io non lo sapevo. Quando raggiunsi Bo-

SSS
sto parlando della mia vita, non della logna con i bagagli stipati nella mia pri-
storia della musica in Italia, stava en- ma Peugeot 106 per cominciare l’uni-
trando in un fiume carsico che sarebbe versità, l’unica cosa che volevo era la-
Raggiungo Fibra su WhatsApp. Risponde in otto messaggi vocali: esploso in superficie dopo il 2000, nel
mio interlocutore musicale più duratu-
sciarmi alle spalle la provincia, seppel-
lirla. Ignara che non ci si libera mai di
«Avevo 17 anni quando ascoltavo i Sangue Misto. Nei primi anni ro: il rap. quel «da».
Novanta era una tale novità sentire testi in italiano le cui rime non Di ritorno a Piombino per l’estate, in-
fatti, nel 2006, vidi il manifesto che mi
fossero dedicate a una ragazza... Affrontavano temi impegnati! Il 2000 fu anche l’anno in cui mi tra-
riportò a casa. Seduta a un bar alzai lo
sguardo dal caffè e lessi: Io odio Fabri
Eravamo convinti che il rap avrebbe cambiato il mondo» sferii a Piombino. Non avevo Torino e
Milano a un’ora di auto, vivevo in un
Fibra Tour. Quell’odio mi mise in aller-
ta. Acquistai Tradimento e Mr. Simpa-
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 37
co. A maggio venne pubblicato Gomor-
ra, la prova di quanto la parola letteraria

D EI RAPPER potesse incidere sulla realtà e rivelarla.

PPA
Fu proprio grazie a un’intervista di Ro-

A
VIMERCATE berto Saviano che scoprii i Co’Sang e il
M
#SFERA EBBASTA

LA
loro album Chi more pe’ mme. È qui che

ANO
#VEGAS JONES #EMIS ho trovato la chiave per definire il mio

M I L MONZA
KILLA rapporto con questo genere: ’o rap

DI
CARATE comm document. Lo ascolto per docu-
#DON JOE BRIANZA #PEPITO mentarmi. Perché mi piace ma il piace-
re non è evasione: è presenza. Poesia
#BLO/B #REMMY RELLA cruda è il titolo perfetto per questa vo-
lontà di testimoniare: Qual è ’o limit ch’
#KEVIN HUSTLE divid/ Marianell co’ Piscinl?/ Scimmj
n’copp ’e tub/ Simil ’o mod ’e fà ’e furt/
#VACCA «Sta vota è l’ultim» c’ric ’o giudic/ Ma
PADERNO #THE NIGHT SKINNY appen esc squagl ’a cart. Il testimone è
DUGNANO #J-AX una prima persona invischiata, che ap-
#LORD BEAN
partiene e insieme disubbidisce. Per fa-
LAINATE #OMEGA #GRIDO re rap, come per scrivere, non devi giu-
#TED BEE STORIE dicare, ma conoscere. Mantenere il fo-
cus sulla contraddizione.
CINISELLO In quegli anni in tv spopolavano le
BALSAMO immagini di bella vita a Porto Cervo, i
BOLLATE CASSINA
sogni pubblicizzati erano ricchezza,
#DARGEN DE’ PECCHI bellezza e irresponsabilità. Questi spac-
#DUSTED
#KBC cati di periferia napoletana rappati in
RHO & SICK BUDD D’AMICO dialetto da Luchè e Ntò avevano il fuoco
BRESSO della protesta. Io desideravo dimostra-
#EMARCINATI SESTO re, almeno a me stessa, che la libertà
SAN GIOVANNI COLOGNO
stava nel vocabolario: uscire di casa e
#MR. BABA MONZESE usarlo bene. Battezzare una crepa per
#MICROSPASMI cominciare a cicatrizzarla.
NIGUARDA
QUARTO #MOSÈ COV
OGGIARO
#AXOS
L’altro anno capitale per la mia for-
mazione fu il 2008, quello de La solitu-
CORNAREDO BONOLA dine dei numeri primi e di Marracash.
#NASTY G #BONOLA Paolo Giordano mi travolse con la sua
CAGNOLA
narrazione della fragilità adolescenzia-
FAMILY PIOLTELLO le. Marracash mi raccontò la Barona, i
FELTRE
casermoni che non sono né un mito né
BULLONA CENTRALE un buco nero, ma un luogo abitato da
SETTIMO QT8 SEGRATE
MILANESE #MDT #ZANKO persone che le sue parole mi facevano
ZONA 7
#ERNIA VIALE #BASSI vedere.
#CHARLIE #VALEPAIN Ho occasione di parlarne con lui di
ARGONNE MAESTRO
CHARLES persona. «Il rap è rappresentazione —
#WAREZ mi spiega — un racconto dall’interno.
Non giudica, non denuncia. Ho cercato
BANDE NERE
#LAZZA di dare corpo, nei miei testi, alla perife-
BAGGIO ria in cui sono cresciuto senza retorica.
#COLICHE MDT PORTA VITTORIA Non era certo il posto in cui volevi rima-
#GHALI nere tutta la vita. Io ci sono piombato
VIA DEZZA CALVAIRATE PESCHIERA dopo aver vissuto in una casa di rin-
#HEGOKID #VINCENZO
#JAKE #RKOMI BORROMEO ghiera vicino al centro, in classe alle
#ENTICS * DA VIA ANFOSSI elementari insieme a bambini bene-
LA FURIA stanti con i genitori che parlavano ita-
#MONDO MARCIO PONTE liano corretto e andavano a teatro: è sta-
BARONA CORVETTO LAMBRO to uno shock a 11 anni ritrovarmi in Ba-
#MARRACASH VIGENTINO #NERONE rona». Gli ricordo un’intervista del
TREZZANO 2008 in cui dichiarò di aver letto Delitto
BUCCINASCO #JANGY
SUL NAVIGLIO e castigo. «Leggere mi è sempre piaciu-
LEEON to, ero l’unico del palazzo ad avere la
#MARKIO #FEDEZ * tessera della biblioteca. È con il sistema
scolastico che non sono mai andato
GRATOSOGLIO
NOVERASCO d’accordo. Mi sono iscritto a Lettere al-
l’università. Non ho finito ma ho prepa-
#TRUMAN #BAT ONE
rato tra gli altri un esame su Elsa Mo-
SIMBIO #APE & ASHER KUNO rante». Non nascondo la mia soddisfa-
zione. Perché non sei arrivato alla lau-
#MAHMOOD * #PASKAMAN rea? «Mi sentivo fuori posto, faticavo a
rientrare negli schemi. Ho sempre avu-
to un rapporto libero con il linguaggio
SAN DONATO e, negli stessi anni, mentre mi barca-
#JACK THE SMOKER MILANESE menavo con mille lavoretti, ho comin-
ciato a rappare. Era questa l’unica stra-
#MISTAMAN #GUÉ PEQUENO da che desideravo percorrere».
#LANZ KHAN Chiedi alla polvere, Non confondermi
#SPACE ONE le ho ascoltate spesso nei mesi in cui
cominciai Acciaio. Alzai quella tappa-
rella al terzo piano di un condominio
popolare e permisi all’operaio Enrico di
*Urban Pop Corriere della Sera prendere in mano il binocolo per spiare
sua figlia. Gli operai, le periferie, il lavo-
ro morente non erano ancora argo-
tia: ritrovai finalmente il mio interlocu- temi impegnati. I pochi che li ascoltava- poetica. Ha raccontato con sarcasmo Glossario menti di primo piano in Italia — lo sa-
tore. no, come me, erano convinti che il rap un luogo a me familiare, il margine; co- Hip hop: movimento rebbero diventati di lì a poco —, ma del
L’attacco di Momenti no ricorda la fi- avrebbe cambiato il mondo». Lo sento me ci si sente ad abitare anni luce dal culturale nato negli anni rap sì.
ne di Ti prendo e ti porto via di Niccolò ridere, ma è una risata bella, di chi forse centro e il destino segnato. Le relazioni Settanta nel Bronx, a New Marracash descrive la Barona per
Ammaniti: Io sto nell’acqua in questa ci crede ancora. È lo stesso idealismo nei suoi testi sono sempre difettose, York, le cui principali quel che è: un posto di legami e delu-
vasca in cui ci butto acceso un phon. che anch’io ho respirato. Alla domanda mancanti, altro che canzoni d’amore. espressioni sono musica e sioni: Ci arrivò lo sfratto/ e su mia ma-
Mr. Simpatia narra come si vive in quei se avesse usato Mr. Simpatia — il disco Eppure, senza utopie né catechesi, ha danza di strada. Rap: genere dre ebbe un brutto impatto/ era venuta
paesoni che ti stritolano nel loro immo- che ha segnato la svolta nella sua carrie- dato indicazioni su come liberarsi: te ne musicale derivato dall’hip a Milano sognando una casa privata/ e
bilismo, nei giudizi, che ti smorzano se ra — per andarsene da Senigallia, ri- vai solo se hai una passione. hop, esploso nella seconda ora stava alla Barona, dietro una risa-
coltivi un’ambizione: Quando giro in sponde: «Me n’ero già andato. L’ho Avevo ventidue anni. Se Fibra aveva metà degli anni Settanta ia. Così racconta in Bastavano le bricio-
città c’è chi mi chiede curioso: «Ehi Fi- scritto in Inghilterra, lavoravo in un’im- reinventato il rap italiano raccontando nelle comunità afro- e le, quando per «immigrati» s’intende-
bra, come mai non sei ancora famo- presa italiana e guadagnavo mille euro Senigallia, io potevo ambientare un ro- ispano-americane di New vano ancora i meridionali. Ricorda i
so?». Se dovessi definire questo album al mese. Avevo realizzato che via di casa manzo a Piombino. Non bisognava per York, caratterizzato da un viaggi a ritroso a Nicosia per le vacanze
parlerei di un vivido romanzo provin- con quello stipendio era impossibile forza vivere a Roma o a Parigi per diven- ritmo «parlato» e rimato. estive: Andavo giù in Sicilia in Uno die-
ciale. Il rap che più mi piace, ancora og- resistere, e quel senso di frustrazione è tare scrittori. Non era detto che il mar- Trap: sottogenere musicale sel e solo allora rivedevo mio padre feli-
gi, è narrazione impietosa: di quel che diventato il tema dell’album. Dall’estero gine fosse uno svantaggio, anzi. dell’hip hop, nato nel Sud
non si può dire, di quel che non osia- avevo la distanza giusta per raccontare Il 2006, del resto, fu un anno di fuo- degli Usa negli anni Duemila CONTINUA A PAGINA 38

SSS
mo. La realtà. una realtà di provincia in cui molti ra-
Raggiungo Fibra su WhatsApp, gli gazzi avrebbero potuto rispecchiarsi,
chiedo del rap italiano ai tempi dei pio- altri invece l’opportunità di farsi qual-
nieri. Lui mi risponde in otto messaggi
vocali: «Ero un diciassettenne quando
che domanda. Lo scopo del rap per me
è questo: narrare, intrattenere, denun-
«Il rap è rappresentazione — mi dice Marracash —, un racconto
ascoltavo i Sangue Misto. Nei primi an- ciare. Come in qualsiasi forma d’arte, dall’interno. Non giudica, non denuncia. Ho cercato di dare corpo,
ni Novanta era una tale novità sentire
dei testi in italiano le cui rime non fos-
non tanto inseguire il successo, quanto
fornire una fotografia del momento nei miei testi, alla periferia milanese in cui sono cresciuto senza
sero dedicate a una ragazza, come nel
caso del rap poetico e romantico di Jo-
storico che stiamo vivendo».
L’inadeguatezza, il senso d’ingiusti- retorica. Non era certo il posto in cui volevi rimanere tutta la vita.
vanotti, che ne rimasi impressionato.
Parlavano di centri sociali, affrontavano
zia, la sfiga, la rabbia, la famiglia a pezzi
o che ti soffoca: Fibra ne ha fatto una
È stato uno shock a 11 anni ritrovarmi in Barona»
38 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

Maschere Musica e società


La passion predominante Le canzoni Parole parole parole Tutto parte da
di Mahmood e di Achille Lauro ascoltate lontano: da «Money (That’s All I Want)»
a Sanremo hanno rilanciato il tema chiave cantata anche dai Beatles, dal ritmo di un
di un genere: il denaro, spesso associato registratore di cassa di «Money» dei Pink
ad altri due obiettivi esistenziali, il «sesso» Floyd. Ma oggi, tra crudi epiteti rivolti alle
e le «sostanze». Perché nella «trap» donne e altri esibizionismi, è lontano anche il
l’universo è pieno di griffe e di status symbol mondo di pupe e gangster di Buscaglione

Euro, cash, grana, soldi


La trappola della trap
D
di GIUSEPPE opo esserci lamentati tanto per la monoto- mo particolare, l’andamento inconfondibile che ogni
ANTONELLI nia idealizzata dei testi di Sanremo, que- rapper dà alle parole. Oggi più che altro cash flow, da-
st’anno — grazie a due tra le canzoni mi- to che — a quanto pare — serve solo ad arricchirsi con
gliori: quella vincitrice di Mahmood e quel- le rime dalle uova d’oro: «Le mie parole costano come
la di Achille Lauro — abbiamo avuto un as- chanel» (Beba). I vecchi pregiudizi sono solo un ricor-
saggio della monomania materialistica che da un po’ do: «I soldi rovinano l’arte/ allora ho scritto una poe-
domina le classifiche. Soldi e Rolls Royce. Se la vecchia sia su cento euro e l’ho data a un mendicante» (Lu-
Sanremo era monotematica, una parte della nuova chè). Dal valore estetico alla valuta estatica.
canzone italiana è moneytematica. Di sicuro quella
che da qualche anno in qua va sotto il nome di trap (la Svalutation
trap più spesso che il trap: perché è sottinteso musica, Il ritmo di un registratore di cassa che squilla su una
ma anche perché il Trap per molti resta ancora un linea di basso. Nel 1973, Money dei Pink Floyd stimma-
grande allenatore). tizzava il potere ambiguo del denaro; lontana, ormai,
dall’euforia di quella Money (That’s All I Want) scritta
Nel nome dei soldi negli anni Cinquanta e ripresa dai Beatles nel ’63. Og-
«Troppi soldi mi servirebbe un trolley» canta Sfera gi, il modello americano su cui si basano i nostri trap-
Ebbasta, e poi giù di rima: «Corro verso i money/ fac- per è fatto di titoli come Money counter o Money ma-
cio tardi, scusami honey». I soldi sono una passione chine: pura esaltazione del far soldi.
Protagonisti totalizzante, inebriante; l’unica vera musa di questa «Soldi sentite il suono dei miliardi/ non ti tradisco-
A fianco: il duetto tra i musica. Riempiono il cuore e le tasche, rapiscono lo no mai/ ti danno quello che vuoi», cantava da noi Re-
rapper milanesi Mahmood sguardo: «Cinquecento pezzi da cento dentro il bor- nato Zero all’inizio degli edonistici anni Ottanta. Salvo
(Alessandro Mahmoud, sello», «I miei occhi Bancomat». Perché «Senza soldi poi ripensarci verso la fine del brano, passando da
1992) e Gué Pequeno in tasca nessuno fa quello che vuole/ con i soldi in ta- «avere tanti soldi che gioia» ad «avere tanti soldi che
(Cosimo Fini, 1980) durante sca trovi sempre la soluzione». E sarà pur vero che noia/ più ne hai più ne vuoi/ ma poi con troppi soldi
lo scorso Festival di «non sono i soldi che fanno la vita/ ma senza i soldi cosa ci fai?». La canzone s’intitolava proprio Soldi: co-
Sanremo, vinto dal primo che cazzo di vita» (come dice, stavolta, Nashley). me quella di Mahmood, ma anche come molte altre
con la canzone Soldi; l’artista «Soldi, soldi, soldi questo è il mio vocabolario» incise tra gli anni Settanta e i Duemila da Eugenio Fi-
trap romano Achille Lauro (Dark Polo Gang). Puoi chiamarli come vuoi: «Euro, nardi, Alberto Camerini, Litfiba, Mannarino o Articolo
(Lauro De Marinis, 1990), cash, grana, soldi, sghei» (Gué Pequeno). Puoi tenerli 31 (Soldi soldi soldi). Si potrebbe citare anche il Celen-
uno dei protagonisti della dove vuoi: «Niente soldi in banca, diecimila in tasca, tano di Svalutation («la lira cede e precipita giù») o
nuova scena musicale basta» (Achille Lauro); «tengo sempre nelle palle un quello del Ragazzo della via Gluck: vero archetipo di
italiana, adesso in libreria malloppo arrotolato» (Shiva). Tanto, alla fine, non ba- molti testi trap, per l’idea del giovane partito povero
con il volume Sono io Amleto stano mai: «Sai faremo tanti money money, non vado dalla periferia e diventato ricco grazie alla musica:
(Rizzoli, pp. 256, e 16,90), in pari/ Prendo un volo, volo in Cali Cali, flow micidia- «Quel ragazzo ne ha fatta di strada/ ma non si scorda
nel quale ripercorre la li/ Se li vuoi sono 16 pali, nemici cari» (Madman). Do- la sua prima casa/ ora coi soldi lui può comperarla/
propria vita e la carriera ve pali sta per milioni, Cali sta per coca e il flow è il rit- torna e non trova gli amici che aveva».

Il rap è un romanzo
ce. Quello di Marracash suona come un nel rap, come la mercificazione di tutto,
romanzo realista aggiornato. Il rap una incluse le donne. Veniamo descritte in
forma di riscatto affamata, ma solitaria. termini spesso crudeli, ritratte come
Questa pretesa di farcela da soli a tutti i trofei. Belle, svestite, stereotipate, vuo-
costi, di risarcire il passato e scavalcare te: un altro accessorio da esibire, al pari

realista. Volete sapere


il muro che separa il margine dal centro di orologi e collane, per accrescere la
mi servì più tardi per Marina Bellezza: coolness.
ho fatto della protagonista un’interpre- Parto dal presupposto che la rappre-
te da talent, ma non avrebbe sfigurato sentazione artistica di una realtà impli-
nell’agone dei rapper. Che pure sanno, chi un’analisi e quindi una presa di di-

perché gli adolescenti


e lo cantano spesso, che il successo è stanza. Questa donna ridotta a riflesso
una chimera: ti ubriaca, ti tradisce, ma del desiderio maschile viene al tempo
non ti salva. A salvarti è solo la passione stesso disprezzata e apprezzata, critica-
di raccontare. ta e accettata, in un cortocircuito che ri-
In Da dove la vita è perfetta ho attin- manda là: alle pubblicità con cui siamo

lo ascoltano? Perché
to al rap senza mediazioni. Ho scelto cresciuti, alla cultura atavica che vuole
Estate in città di Marracash e l’ho calata la donna a casa, o in strada, in ogni caso
nel romanzo, dentro l’abitacolo refrige- non libera, non indipendente.
rato di un’auto che attraversa Bologna, Ne parlo con Paola Zukar, manager
afosa e deserta in pieno luglio. Manuel di Fabri Fibra e Marracash, autrice di un

si sono stufati di sognare


guida senza patente, fa il pusher, a 17 libro prezioso per orientarsi in questo
anni è disilluso. Ma ascoltando questa genere: Rap. Una storia italiana. «I te-
canzone immagina di avere ancora sti del rap — mi dice — a differenza di
un’alternativa alla droga. quelli delle canzoni d’amore, non mil-
lantano alle donne un mondo da so-
gno. Al contrario, pongono loro delle
domande. Le incitano, anche brutal-
SEGUE DA PAGINA 37 La droga è un racconto prepotente mente, a opporsi a un’idea di femmini-
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 39

{
Acque di lapislazzuli
Nella Biblioteca Nazionale di Napoli è lapislazzuli. E poi: il colore argilla delle
Cambusa esposta, nella stessa teca che ospita i
manoscritti di Giacomo Leopardi, l’Infinito e A
montagne; mentre le praterie sono bianche.
La rivoluzione copernicana ha sovvertito
di Nicola Saldutti
Silvia, una cosmologia di Tolomeo dove il blu tutto, ma i colori di quella mappa (sbagliata)
delle acque del mondo è stato realizzato con del mondo sono meraviglia.

Mille lire al mese


Ho capito in un secondo che tu da me Mahmood Una questione di soldi era anche quella che faceva
Carlo Martello tornato dalla battaglia di Poitiers nel te-
Volevi solo soldi, soldi Soldi sto di Villaggio e De André, notando come il prezzo di
Come se avessi avuto soldi, soldi certe prestazioni fosse passato — durante la sua as-
senza — dalle 3 alle 5 mila lire. Ironici antesignani era-
no stati qualche anno prima Gaber e Jannacci, che in
Vieni via con me, sai che sono un ragazzo d’oro Gué Pequeno Una fetta di limone (1960, testo di Umberto Simonetta)
avevano adottato il gergo dei Montenapi. I ricchi ra-
Quando tocco quello che io tocco sai diventa oro, oro Bling bling (oro) gazzi milanesi per cui l’intappo era il vestito alla moda,
il grano il denaro e il sacco le mille lire: «Non voglio i
cento sacchi/ né grano per gli intappi/ né i regalini a
mucchi». Ma nella storia della nostra canzone, si può
Princess, brinda con il re, money in the bank (G-U-E) Sfera Ebbasta risalire ben oltre. Almeno fino a quel ritornello degli
Fitness, sopra questi soldi io ci faccio plank (money gang) Xnx anni Trenta — «se potessi avere mille lire al mese» —
parafrasato tempo dopo da Daniele Silvestri, ricondu-
(con Gué Pequeno) cendolo al ben più frugale sogno di Mille euro al mese.
D’altronde, come canta oggi anche Coez (uno che con
la trap non c’entra niente): «I soldi sono sempre belli/
erano belle anche le lire».
Ho bruciato mille euro, non trovavo l'accendino Luchè
Stamm fort Alla fiera della trap
Altro che pecunia non olet: nella trap tutto profuma
(con Sfera Ebbasta) di soldi, dai capelli alle mutande; un unico universo di
griffe deluxe e status symbol. Macchine, vestiti, borse,
orologi, gioielli sempre con il prezzo tatuato sulla pel-
Tanta roba è cash mica tanto per MadMan le: «Tutto ad ogni costo/ solo marche addosso» (Capo
Plaza). Più che auri sacra fames, l’esecranda fame di
dato che voglio andare a LA e pure a Saint Tropez, altroché Numeri oro, un’aurea mediocritas: omogenea e omologata.
Una sorta di pensiero unico imposto dalle SSS: Soldi,
Sesso, Sostanze. Un manierismo dalle maniere forti,
con minime variazioni sul tema; parole e frasi che si
Milano pesta, sgomito nella ressa Marracash ripetono uguali in un unico coro d’oro zecchino, non
coi soldi in testa Con i soldi in testa certo da zecchino d’oro: «Più volgare perché più diret-
to» (Nayt).
levarsi da qui, una vita diversa «Esplicito» c’è scritto accanto a quasi tutti i titoli
trap nelle liste di Spotify. E in effetti sembra di stare
alla fiera del politicamente scorretto, dove per due sol-
Metto un rossetto che sa di soldi Chadia Rodriguez di tutto si può dire e soprattutto comprare: droga e
l'unica cosa che mi ricordi 3G sesso più che mai. Un’orgia verbale di maschilismo
esibizionista, in cui gli epiteti usati per le donne sono
(con Jake La Furia) quasi sempre insulti sessisti. Come in un’iperbolica
caricatura di Fred Buscaglione: tra eccessi, pupe e gan-
gster, ma senza traccia di ironia; anzi, in un tono cupo
'Sti ragazzi sanno che cos'è la strada Capo Plaza tipo cupio dissolvi, tra Suburra e fine impero.

Vogliono money money Non cambierò mai Si è rattrappito il rap


Solamente money money money money Nel commentare questi testi, ci si sente un po’ come
quel tale che scriveva sul giornale: quello bersagliato
Per tutta la squadra da Vasco Rossi perché aveva detto che i viaggi di cui
cantava non sempre erano turismo. Solo che qui non
si tratta di allusioni, ma soltanto di delusioni: nei testi
Mi tuffo verso i soldi come un doppio carpiato Dark Polo Gang trap non c’è niente da svelare o da capire, perché —
appunto — tutto è esplicito. Esplicito e prevedibile,
Cono gelato parole comprese, in una trasgressione nichilista che
non ha nulla di ribelle né di rivoluzionario.
«I soldi per me sono Dio/ ma per molti sono il de-
No, niente soldi in banca, diecimila in tasca, basta Achille Lauro monio», dice Gué Pequeno, evocando il dualismo
evangelico tra Dio e mammona, il demone tentatore
Ulalala della ricchezza. Nella trap, invece, si può essere tran-
(con Gemitaiz) quillamente fedeli al denaro e alla mamma, a mam-
mona e a mammina: «Mamma guarda, sto trappan-
do» (Jesto), «E pur ogg/ mammà nun m’ha cucenat»
(Enzo Dong).
Rimaniamo fuori, bruciamo quei fiori, beviamo i liquori Gemitaiz Mamma, mi si è rattrappito il rap! Dalle posse che
Sogniamo i milioni, non erano ricchi i nostri genitori Fuori volevano cambiare il mondo allo spasso di chi pensa al
proprio conto e canta una vita da satrapo strapagato in
cui l’impegno è trapassato dopo lo strappo con il pas-
sato di borgata. Eccola la trappola del trap: un’arcadia
Voglio fare tanti soldi Young Signorino al contrario fatta di gergo e parolacce, che vorrebbe es-
sere cruda cronaca, ma finisce col diventare mitologia
voglio tanti mocassini Soldi e mocassini da fumetto: «La papera ci casca, sei una papera che
tanti, tanti, tanti soldi mangia/ sbanca, zio Paperone in piazza» (Achille Lau-
ro).
senza andare nei casini © RIPRODUZIONE RISERVATA

lità plasmata dalla mente dell’uomo». indebolendo le scuole, invitandoli a sistema di valori che fosse pro o contro, ol, che una laurea è uno strumento e
L’impressione che ricavo ascoltando ciondolare nemmeno in piazza, ma nel ma comunque fatto di idee, e che spes- non un pezzo di carta, che la scuola è
molti loro testi è che gli stessi rapper, di perimetro delle proprie stanze. Trova so i soldi li sviliva, oggi il mondo non è ancora il luogo che da suddito ti fa cit-
donne libere e alla pari, abbiano biso- ciò che ami e lascia che ti uccida, eh eh/ più una casa e la meccanica del deside- tadino.
gno come dell’aria. La società intera ne domani vai sicuro come sempre/ a rio sembra precipitata in un materiali- Ghali lo dichiara in Cara Italia: Io so-
ha urgenza. Altrimenti ogni relazione si scuola se ti chiedono: «Il futuro do- smo assoluto. no un pazzo che legge. Risponde Sono
risolve nel niente o, peggio, in violenza. v’è?», digli: «Presente». Ma se il futuro Penso ai testi recenti di Sfera Ebba- già qua a chi gli dice: Vai a casa, perché
E le rapper? Chiedo a Paola. Negli Usa non c’è, niente ha senso. Perché studia- sta, l’artista italiano più ascoltato lo nato a Milano da genitori tunisini. Fi-
brillano in cima alle classifiche, in Ita- re, sacrificarsi, lottare contro lo scem- scorso anno su Spotify: trionfano i Ro- glio di una bidella, con il papà in una
lia? «Piccole rapper crescono, potrei ri- pio quotidiano dei diritti umani, del lex, le auto di grossa cilindrata, le firme, cella ha usato il rap per emanciparsi, ha
sponderti. Ma la quota rosa nel rap è, pianeta, del lavoro, del linguaggio? il consumo spasmodico di tutto. Questi impiegato le parole e il talento senza
come dappertutto, minoritaria e debo- Nessun altro genere musicale è carti- testi sono stati criticati da più parti, ep- cedere a scorciatoie o chiudersi in ca-
le. La maggior parte si fa scrivere i testi na di tornasole quanto il rap, la sua pre- pure contengono informazioni sullo mera. Il rap è prezioso quando incalza e
dagli uomini. Prima che si raggiunga sa sull’attualità è formidabile. Se gli stato delle cose e, alle mie orecchie, mantiene un’istanza civile, quando ser-
un equilibro nel rap, si deve ottenere adolescenti lo ascoltano, commenta suonano come una richiesta di signifi- ve a dare a chi lo ascolta la tentazione di
nella realtà». Paola Zukar, «è perché si sono stufati di cato. Prima di ritrovarsi sommerso dal- reagire. Perché nelle periferie non ci
sognare». E io, a 34 anni, seguo con at- la fama, Sfera cantava i palazzoni di Ci- devono essere libri? Perché chi nasce e
tenzione la musica di riferimento di chi nisello Balsamo, Ciny, in cui è cresciu- cresce in certi quartieri può lasciare la
ne ha 15 con l’intento di non perdere i to. Il suo linguaggio perde in comples- scuola prima del diploma e non im-
Il rap oggi ha vinto, anche grazie al legami con l’adolescenza, con la notte sità rispetto alla generazione mergere mai la testa in un romanzo?
web, sulle canzoni d’amore. Quando in cui avvertii su di me il suo potere. precedente, retrocede alla sgrammati- Molti ragazzi che oggi fanno rap all’ini-
poi una canzone rap è d’amore — rarità Negli ultimi anni, nei ventenni espo- catura. Ha fatto i soldi, è riuscito a scap- zio si sono affacciati da una finestra e
— stravince. È il caso di Il cielo nella nenti della trap, ho notato una riduzio- pare da quei palazzi dove metà gli viene hanno cercato gli aggettivi per descri-
stanza di Salmo, classe ’84, originario ne dell’orizzonte: i quartieri, le città, le un tumore/ metà diventano pazzi. E gli vere il paesaggio che stava loro di fron-
di Olbia. Il resto del suo ultimo album, Dall’alto: i rapper di Milano strade nei loro testi sbiadiscono, il noi altri che sono rimasti? Sfera rispedisce te. È lo stesso gesto che ho compiuto io
Playlist, uscito a fine 2018, non rispar- Ghali e Sfera Ebbasta si dissolve, rimane l’io. Se negli anni al mittente le responsabilità. E il mit- scrivendo. Quello a cui devo la libertà.
mia stoccate critiche a una società che e il duo napoletano Co’Sang, Novanta era ovvio uscire di casa e cerca- tente siamo noi se non dimostriamo Silvia Avallone
ha estromesso i giovani dal discorso, composto da Ntò e Luchè re una comunità, l’appartenenza a un agli adolescenti che aprire un libro è co- © RIPRODUZIONE RISERVATA
40 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019
Qui sotto a sinistra:
Massimo Zamboni
e Paola Turci durante

Maschere Dialoghi
la conversazione.
In basso a destra:
illustrazione di Sr García

Succede che un musicista e scrittore incontri una cantante pop


reduce da Sanremo, con un nuovo disco in uscita. Succede
che Massimo Zamboni trovi in un testo di Paola Turci
un’assonanza con una frase rivelatrice di Anna Maria Ortese
sull’inquietudine, che è «ricercare, senza tregua, il nome che
avevi». Perché succede che lei, la cantante pop Paola Turci, scriva
davvero di sé: «Cerco di capire solo se somiglio al mio nome»

Amica fragile
fiche. Una canzone che mi ha fatto tribolare, non volevo
fosse leziosa, un libriccino di insegnamenti, detesto
queste cose, non ho niente da insegnare a nessuno.
MASSIMO ZAMBONI — Nella sua autobiografia,
Chronicles, Bob Dylan afferma che nelle canzoni di tre
minuti l’ascoltatore non è in grado di operare connes-
sioni. Può rimanere incatenato dalla melodia ma non ha

però fortissima
il tempo per fare collegamenti, quindi non affronta
l’ascolto con intelligenza, al massimo con emozione: ti
senti stretta nei meccanismi della canzone classica?
PAOLA TURCI — Amo molto la forma canzone, intro,
strofa, ponte, ritornello. Mi piace la rima, come in De
André. Ho cantato una canzone di Léo Ferré da 6 minuti,
Tu non dici mai niente, anche la mia Sono io ha una par-
te strumentale molto lunga. Ma mi piace chiudere una
canzone in un arco di tempo. Voglio fare canzoni che il
pubblico ha voglia di sentire, adesso so che le conosco-
no, mi piace quando le cantano.
MASSIMO ZAMBONI — In Mi piace dire no canti che
l’unico rimpianto è non avere detto altri cento no. La fe-
da Reggio Emilia conversazione di MASSIMO ZAMBONI con PAOLA TURCI de è non lasciarsi tentare? È arrendevolezza o, al contra-

«D i
rio, determinazione?
a ragazzina mi chiamavano Patti. me probabilmente non sono ancora arrivata, ma la mu- PAOLA TURCI — La fede è una conquista. Un regalo
Ero magra come un chiodo. A 16 an- sica è il percorso attraverso cui arrivare a me. che ti viene fatto tuo malgrado. Ho trovato la fede una
ni ho fatto vedere a mia madre delle MASSIMO ZAMBONI — La tua voce trasmette qualco- decina di anni fa. Sono entrata in crisi, ho avuto una
foto di Patti Smith, e lei pensava che sa che va al di là della patina resa necessaria da ovvie re- conversione, un grande cambiamento di vita. Tutto è
fossi io. La voce, la figura, il suo gole. Mi sembra che chi ti ascolta non guardi tanto al nato da un viaggio fortuito che ho dovuto fare a Lourdes,
mondo m’hanno dato la direzione». Un nuovo album, «vestito buono» ma a quel qualcosa di più che non si non ho potuto dire di no a un’amica che mi
Viva da morire. Un singolo presentato con successo a mostra con evidenza. Quale è il segreto? ha quasi obbligata a seguirla. Ho scoperto
Sanremo, L’ultimo ostacolo, canzone che si memorizza PAOLA TURCI — Mi sono chiesta, una ventina d’anni che non era un luogo di pazzi; ho scoperto
istantaneamente. Una copertina bianca, candida. Il sor- fa: perché canto in questo modo? Allora sono andata a l’allegria, ho visto tanti malati ringraziare
riso aperto, la posa spigliata. Incontrando Paola Turci, fare una lezione di canto. per essere in quello stato interiore che ha
questi segni si sovrappongono alla sua presenza fisica, MASSIMO ZAMBONI — Una sola? permesso l’incontro con Dio. Quella è la fe-
umana, più complessa di quanto la confezione disco- PAOLA TURCI — Sì. Mi è bastata per scoprire che ave- licità. Si è aperto un vaso di Pandora che
grafica vorrebbe far apparire. Una fisionomia che porta vo delle possibilità in avanti, ottave che potevo prendere mi ha lasciato di stucco. Sono stata presa
con sé i tratti di una Patti Smith o Charlotte Gainsbourg. più in alto, e ho sentito che c’era qualcosa che non avevo da un impellente bisogno di parlare, come
PAOLA TURCI — Leggere è la terapia che comincio a mai sentito prima: l’espressione di un dolore. Mi sono una matta. Ho cominciato a domandare.
fare quando voglio scrivere. Una medicina che mi per- ricordata improvvisamente che sin da piccola la musica MASSIMO ZAMBONI — Questo come
mette di parlare, di scrivere, di pensare, di fare tutto. Di mi permetteva di esprimere un dolore. C’è stato un peri- ha cambiato il tuo approccio alla musica?
vivere più vite, insomma. odo in cui non mi sono guardata, né riascoltata, e quan- PAOLA TURCI — Ho cominciato a scri-
MASSIMO ZAMBONI — Conosci Anna Maria Ortese, do questo è avvenuto ho pensato: «Ma che dramma ho vere canzoni d’amore. Piccola canzone
una delle più grandi e sottovalutate autrici italiane? Una dentro di me? Che cosa c’è?». Ho cominciato a cercare il d’amore, ad esempio. La cantai al funerale
sua frase, da Corpo celeste, mi ha colpito profondamen- sorriso dentro la voce, più una tenerezza che una risata, di mio padre, nasce da un’idea d’amore as-
te e mi ha indicato il senso di un intero cammino perso- una carezza. Ho scoperto che esistono le sfumature. soluto. Ma la più bella canzone d’amore è
nale: «L’inquietudine è questo: ricercare, senza tregua, MASSIMO ZAMBONI — In tanti tuoi video, dalla fan- PAOLA TURCI Dio come ti amo di Domenico Modugno, la adoro, mi dà
il nome che avevi». Nella tua canzone Prima di saltare tascienza anni Sessanta di Saluto l’inverno all’attuale Viva da morire una potenza enorme. È narrativa, sa entrarmi dentro
canti: «Cerco di capire solo se somiglio al mio nome». Ti L’ultimo ostacolo, appaiono stanze o strutture vuote WARNER MUSIC ITALY senza stucchevolezza, è un concetto talmente alto da
sembra di assomigliare al tuo nome? C’è aderenza piena senza arredamento, azioni ridotte al minimo, addirittu- In vendita dal 15 marzo non aver bisogno di zucchero.
tra quello che pensi di essere e la Paola Turci pubblica, ra spazi tra le persone come «disinfettati». La copertina MASSIMO ZAMBONI — La tua incapacità di nascon-
oppure c’è ancora qualcosa di inespresso? del tuo nuovo album appare immacolata. Nei testi appa- L’artista e il tour derti è sorprendente. Hai così poca paura di mostrarti.
PAOLA TURCI — Io mi confronto molto con la fragili- iono immagini solide — Roma con la neve, un fiore che Paola Turci (Roma, 1964) Passano anni, poi scrivi Fiore di giardino, dove usi paro-
tà. Mi destabilizza. Ho paura di perdere la strada che mi spacca il terreno — ma la maggior parte delle immagini terrà due concerti a Milano le molto dure, che molti mettono in relazione con un av-
porta verso quello specchio che dice il mio nome. Dob- restano intoccate, intangibili. Dov’è la vita sporca, orga- (13 maggio, Teatro degli venimento pesante della tua vita: «Non ti resta che pre-
biamo assecondare un po’ la nostra vulnerabilità, il no- nica? Deve essere espulsa dalle canzoni? Arcimboldi) e a Roma (20 gare/ la fine della tua lenta agonia». Oppure Fatti bella
stro essere mai uguali. È un po’ un’utopia, per me, sento PAOLA TURCI — La ricerca di ordine che mi fai notare maggio, Auditorium Parco per te, dove cominci con un urlo fragoroso seguito da
questo avvicinamento, anche se — come in Eduardo Ga- si oppone al disordine in me. Forse esprimo estetica- della Musica). Il 12 parole come: «Non ti trucchi/ e sei più bella/ Ti vesti in
leano — più mi avvicino più l’orizzonte si sposta in mente un ordine che non ho. L’arte di ricominciare, ad novembre partirà da Torino fretta/ e sei più bella». Canzoni che danno coraggio.
avanti. Questo mi affascina. Alla somiglianza con il no- esempio, è molto ordinata, sono immagini visive filoso- un tour teatrale PAOLA TURCI — L’uso di una canzone è come scrivere
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 41

{
Bacon ai forestieri
«Se un uomo è gentile e cortese verso i Bacon (Saggi, a cura di Clavio Ascari, Istituto
Classicamente forestieri, questo dimostra ch’egli è cittadino
del mondo e che il suo cuore non è un’isola
Geografico De Agostini, 1966), inserite in una
riflessione più ampia dedicata al virtuoso
di Nuccio Ordine
tagliata fuori dagli altri paesi, ma un esercizio della generosità, trasformano il
continente unito a essi»: le parole di Francis nostro pianeta in una patria immensa…

Dice lei: «La fede è una conquista, un regalo che ti viene fatto una storia di cui tu decidi il finale. Come in Troppo occi-
dentale, la storia di una ragazza di 22 anni uccisa in cen-

tuo malgrado. L’ho trovata una decina di anni fa. Sono entrata in
tro a Berlino dal fratello perché si metteva la minigonna
e andava in discoteca. Stavo leggendo Arundhati Roy, la
storia di riscatto di una donna musulmana che reagisce
crisi, ho avuto una conversione. Tutto è nato da un viaggio al sopruso. Ho unito queste vicende e fatto rivivere que-
sta ragazza. Anche lei ha avuto il suo riscatto, come me.

fortuito a Lourdes. I cattivi maestri? Molti, nell’adolescenza: MASSIMO ZAMBONI — In questi giorni a Reggio
Emilia c’è un’importante mostra, Africa, di Sebastião
Salgado. La sezione più terribile ritrae il genocidio in
tutti quelli che mi hanno fatto pensare che solo stordendomi Ruanda, 1994. Tu hai vinto un premio Amnesty per la
canzone per i diritti umani con Rwanda, composta —
avrei vissuto meglio. Altri cattivi maestri sono quelli che fanno ho letto — in mezz’ora. Le canzoni possono raccontare
gli orrori del mondo, o questi sono costretti a spegnersi

canzoni espressamente per le radio per chissà quale loro ego»


esteticamente sul corpo o il volto di un cantante? Siamo
condannati a festeggiare, come canti in Viva da morire?
PAOLA TURCI — Dopo aver visto il film Hotel Rwanda
tornai a casa senza riuscire a parlare. Ho preso la chitar-
ra e mi sono sfogata; la mattina dopo, subito al risveglio,
ho ricominciato con quella musica ancora in testa, per la
rabbia di non aver capito l’entità di quel genocidio avve-
nuto tanti anni prima. Non voglio però metterla dentro a
un concerto dove c’è ad esempio Viva da morire, dove c’è
festa; ho paura che canzoni come questa si perdano.
MASSIMO ZAMBONI — In La vita copiata in bella
canti: «Avevamo bisogno di sbagli, di cattivi maestri».
Quali sono stati i tuoi?
PAOLA TURCI — Molti, nell’adolescenza; tutti quelli
che mi hanno fatto pensare che soltanto stordendomi
avrei potuto vivere meglio. Questa idea di tapparsi le
orecchie, di non guardare quello che c’è al di fuori è
inaccettabile a 16 o 17 anni. Altri cattivi maestri sono
quelli che fanno canzoni espressamente per le radio,
per chissà quale loro ego, una canzone dietro l’altra,
sempre uguale, sempre la stessa.
MASSIMO ZAMBONI — Ho visto Santiago, Italia, il
nuovo film di Nanni Moretti (sul golpe di Pinochet in Ci-
le nel 1973 e l’accoglienza in Italia degli esuli, ndr). Ti fa
capire quanto abbiamo perso: noi come persone, il no-
stro Paese come Paese. Un periodo della nostra vita sin-
gola e collettiva è terminato, e non recupereremo più il
mondo solidale a cui eravamo arrivati per via dolorosa.
PAOLA TURCI — Non sono sicura che non lo recupe-
reremo più. Vedo gli stessi passi all’indietro, quindi è
possibile che poi si ritorni ancora lì. Questo è il periodo
peggiore. Ancora mantengo un brandello di ideale, ho
letto da qualche parte che la parola comunismo è un abi-
to rimasto appeso al secolo passato; mio nonno era ro-
magnolo, aveva una farmacia, grandi speranze, è dovuto
andare via per non aver preso la tessera fascista, rico-
minciò da zero. Con quell’ideale io sono cresciuta.
MASSIMO ZAMBONI — Nel privato ho cominciato a
cantare per la prima volta in vita mia dopo i 50 anni. Ora
mi sento cantante soltanto da pochi mesi. Quanto tem-
po si deve gettare per essere noi stessi! Veder trascorrere
la maggior parte della vita per diventare quello che si è
già! Per questo mi colpiscono molto le ultime parole
delle persone, mi sembra che distillino il vero senso del
vivere. Un attimo che racconta un’essenza.
PAOLA TURCI — La fine, il momento in cui si sta per
finire: è lì che si rivela tutto. Mi fai pensare a mio padre.
Una presenza dirompente da quando se ne è andato.
L’ultima frase che mi ha rivolto prima di morire è stata:
«Dimmi, cara». Dopo 18 anni vivo le cose in modo molto
forte. Anche questo nostro incontro è importante, mi
misura, mi fa domandare delle cose, come vorrei farmi
vedere, cosa dirò, cosa mi manca. Mi interrogo. Nella
musica non ci dovrebbe essere un limite, ma solo una
scoperta. Per me è molto più facile esprimere il nuovo. A
volte mi piace lasciarmi andare a quello che mi piace, a
quello che c’è in giro, anche se a volte quello che c’è in
giro strizza l’occhio a una corrente. Alla fine sono una
cantante pop, con una casa discografica, un disco da
promuovere, un mestiere dove c’è anche bisogno di es-
sere concentrati. Questa è la vita che ho deciso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
studio sonnoli
Caravaggio, Flagellazione, Métropole Rouen Normandie - Musée des Beaux-Arts, Rouen
© C. Lancien, C. Loisel /Réunion des Musées Métropolitains Rouen Normandie

Museo e Real Bosco 12 aprile —


di Capodimonte 14 luglio 2019

Prenotazioni con il contributo di in collaborazione con con il sostegno di organizzazione


e comunicazione
www.museocapodimonte.beniculturali.it
T. 848 800 288
coopculture.it
42 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

Akwaeke Emezi Acquadolce

«Acquadolce è l’ultimo capolavoro


di questa età dell’oro
del romanzo nigeriano.»
The Wall Street Journal

«Coraggioso e straordinario,
poetico e disturbante.»
The New York Times

«Un romanzo perfetto.


Sexy, sensuale, spirituale, saggio.»
The Guardian

Finalista al PEN/Hemingway Award


The New York Times 100 Notable Books of 2018
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 43

{
Manifestazioni di pizza
La pizza a Nordest, in un locale un libro, ricco di informazioni (Simone
Cotture brevi contemporaneo. Atmosfera metropolitana in Padoan, La pizza contemporanea, Italian

Maschere Teatro di Marisa Fumagalli un paese ai margini dell’A4. Regno di un


pizzaiolo sperimentatore (farine, lieviti,
cotture, ricette) che racconta i suoi segreti in
Gourmet, pp. 256, e 69). Oltre il gusto, anche
lezione di marketing gestionale dallo chef-
patron de I Tigli, a San Bonifacio (Verona).

Lucia Calamaro pubblica una commedia (e la porta in scena con Silvio Orlando)
sull’impossibilità delle relazioni familiari. In queste pagine la sua poetica teatrale
— l’atto creativo, i fantasmi, le ossessioni — dialoga con quella di Emma Dante

La drammaturga
che scardina la famiglia
di MAURIZIO PORRO

I i
l teatro lo si attende, guarda, ap-
plaude, lo si porta a casa ma ogni
tanto lo si legge anche. Ci sono col- Raccontare,
lane editoriali rimaste storiche, co-
me quella Einaudi fondata da Paolo raccontare
Grassi; editori come Cuepress che pro-
pongono testi della nuova drammaturgia
soprattutto femminile (Il cielo non è un
Lucia
fondale di Daria Deflorian e Antonio Ta-
gliarini e Tu es libre di Francesca Garol- scrive
le parole
la); e Marsilio che dal 7 marzo manda in
libreria nella collana Gocce il testo di Lu-
cia Calamaro Si nota all’imbrunire (Soli-
tudine da paese spopolato), che debutta
con Silvio Orlando la stessa sera del 7 a che io
Narni e poi arriva al Piccolo di Milano dal
12 al 31 marzo.
Lucia Calamaro è una delle autrici di
vorrei dire LUCIA CALAMARO
punta della scena italiana — macchina Si nota all’imbrunire
globale che scrive i testi, li dirige e a volte di SILVIO (Solitudine
li recita. Nel suo carnet Guerra nel 2004, ORLANDO da paese spopolato)
Cattivi maestri nel 2005, Autobiografia

S
MARSILIO
della vergogna nel 2008, Diario del tempo iamo una Pagine 144, e 10
nel 2014 e nel mezzo il caso L’origine del compagnia che In libreria dal 7 marzo
mondo, che ha vinto meritatamente tre si è data questo
premi Ubu con punte di gradimento al- obiettivo come Lo spettacolo
tissime a Roma, Milano, Parigi. È la firma Si nota all’imbrunire, scritto e
ragione sociale:
di un sodalizio quasi psicosomatico con diretto da Lucia Calamaro, è
Daria Deflorian, che ha portato alla nasci- cercare di raccontare prodotto da Cardellino srl,
ta dell’aggettivo calamaresco, che natu- l’oggi con le parole Stabile dell’Umbria e Napoli
ralmente all’autrice fa anche piacere pur dell’oggi, il mondo Teatro Festival e ha
di non rimanere imprigionata in una for- contemporaneo con debuttato in prima
mula, in un codice, come quando si dice le parole del mondo nazionale al San Ferdinando
felliniano per indicare il circo e le tetto- contemporaneo; di Napoli, il 30 giugno 2018.
ne. siamo molto curiosi, In occasione dell’uscita del
No, calamaresco è un aggettivo in evo- attenti, andiamo in testo teatrale, l’opera va in
luzione. Certo con questi testi Calamaro giro, ci guardiamo tournée: anteprima 7-8
ha aperto la strada a una drammaturgia marzo al Manini di Narni
intorno… ho visto un
femminile che è stata nel panorama ita- (Terni); tra le date anche il
liano del tutto assente — si ricordano paio di spettacoli di Piccolo Teatro Grassi di
giusto Iaia Fiastri, agente speciale della Lucia Calamaro al Milano (dal 12 al 31) e l’Abc
ditta Garinei & Giovannini scomparsa al- Teatro India, a Roma, di Catania (dal 23 al 26
la fine dell’anno scorso, o la Ginzburg che e poi per un caso maggio). La commedia è
sposava per allegria, ma era un prestito fortuito e fortunato interpretata da Silvio
dalla letteratura. lei ha espresso la Orlando (che compare
disponibilità a anche sulla copertina del
lavorare insieme. libro mentre legge Illusioni
Mi ha inviato un testo perdute di Balzac) con
Prima di questa novità — Si nota al- Riccardo Goretti, Roberto
abbastanza
l’imbrunire (Solitudine da paese spopo- Nobile, Alice Redini, Maria
lato) — che compare ora contemporane- misterioso, che non Laura Rondanini. Scene di

SSS
amente in scena e sulla pagina, l’autrice ho capito bene; in nel teatro. In realtà la storia della nuova Roberto Crea, costumi di
dedita allo scardinamento dei ruoli fami- seguito ci siamo tragedia è appena cominciata, ma ci sono Ornella e Marina Campanale
liari aveva scritto La vita ferma e raccolto incontrati firme di primo piano come Fabrizio Sini- e luci di Umile Vainieri
alcuni suoi lavori nel volume Il ritorno e abbiamo parlato Lucia Calamaro si che si accoppiano ai tragici, offrendo La protagonista
della madre a cura di Renato Palazzi (Edi- di questa nostra «Io scrivo per gli nuove vite. Lucia Calamaro, romana, è
toria & Spettacolo, 2013). collaborazione, e alla È vero che ci sono pochissimi casi di drammaturga, regista e
Ma forse la novità è proprio il ruolo fine abbiamo iniziato
attori, devo sapere drammaturghe e i greci e gli elisabettiani attrice. Tra i suoi testi
multiforme che la drammaturga donna a lavorare insieme. chi sono e che cosa erano tutti uomini, almeno in apparenza, teatrali: Guerra (2004),
si è assunta a contatto stretto con gli ele- ma proprio in nome di un lavoro comune Cattivi maestri (2005),
menti della scena, i corpi fisici del teatro
A me Lucia piace pensano. Silvio che annulla quasi i passaggi tradizionali Tumore (2006), Autobiografia
e degli attori: si veda il caso sintomatico perché non si Orlando è una del teatro, oggi la drammaturgia femmi- della vergogna (2008), Diario
censura, non vuole
di Emma Dante e della sua compagnia o
compiacere, dice
delle mie immagini nile sta acquistando peso. Certo, a do- del tempo (2014). L’origine
della stessa Calamaro che scrive i suoi co- manda precisa le interessate restano in- del mondo ha vinto tre premi
pioni su misura come i dramaturg di una quelle cose che le mitologiche» decise sul gender, rifiutano la divisione, Ubu nel 2012. La vita ferma
volta, non solo quelli degli stabili bre- passano per la testa rispondono più per obbligo e correttezza ha debuttato nel 2016 al
chtiani ma anche, metti, Patroni Griffi
che seguiva gli estri, le doti e le personali-
tà della Compagnia dei Giovani per cui
ed è una testa piena
zeppa di riferimenti
culturali.
SSS professionale: è chiaro che non credono
a una divisione. «Non mi vanno i dibattiti
di genere — dice Calamaro a “la Lettura”
Festival di Terni
Le immagini
Qui sopra (foto di Maria
scrisse gran parte della sua produzione. Nei suoi spettacoli
Emma Dante —. Non molte donne fanno teatro e arte Laura Antonelli/Agf) e nella
In più oggi c’è una generazione di nuo-
ho trovato le parole «Io scrivo con gli in Italia, ma cresceranno, per ora siamo pagina successiva al centro
vi dramaturg che si è avventata con furia poche e quindi è anche difficile indivi- (foto di Mario Spada), due
vitale sui classici, proprio i tragici greci, che vorrei dire e attori, non per loro. duare una poetica che ci contraddistin- scatti di scena dello
partendo dalla geniale Santa Estasi di Lucia riesce a Sono bastarda nel gua». In ordine alla quantità, forse sì, ma spettacolo. La prima si
Antonio Latella con la storia sanguinosa scriverle. Soprattutto in ordine alla qualità, allo stile, ai tappeti- riferisce alla messa in scena
degli Atridi riveduta e corretta da giovani in questo nuovo Si modo di concepire ni inconsci che srotola, i copioni di Cala- l’11 luglio 2018 al Festival
e straordinari scrittori (compreso Criso- nota all’imbrunire. la scrittura e vivere maro sono individuabili eccome. dei Due Mondi di Spoleto; la
temi, novità assoluta) per arrivare alla Ifi- © RIPRODUZIONE RISERVATA
le storie attraverso i Emma Dante, uno dei nomi della regia seconda al Napoli Teatro
genia, liberata! di Carmelo Rifici e Ange- Festival 2018 (Teatro San
la Demattè, facendo irrompere il teatro corpi dei miei attori» CONTINUA A PAGINA 44 Ferdinando, 30 giugno)
44 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

Maschere Teatro
Debutti «Guerra santa» di Fabrizio Sinisi a Brescia:
una jihadista orfana torna dal prete che l’aveva cresciuta

Prima dell’attentato
dialoghi di notte
in forma di poesia
di MAGDA POLI

I i Non ci sono padri


n periodo in cui la parola è svilita, tere sembra insanabile e sanguinoso. O
calpestata, resa sorda ovunque da Medea del 2016, rivisitazione del mito
un continuo chiacchiericcio, il gio- greco all’interno di un reportage sulla
vane poeta e drammaturgo Fabrizio prostituzione sulle strade italiane. E
Sinisi, dimostra l’esigenza di risco- nella verità della finzione si staglia la

buoni né buoni figli,


prirne il potenziale di «invenzione». La reale, vuota, opportunistica crudeltà dei
parola, la centralità del linguaggio, che moderni Giasone e di una società che
rivela anche il lato nobile della sua im- tutto considera merce, passa e va.
precisione perché la precisione senza Sinisi ha vinto anche molti premi tra i
echi porterebbe a un mondo chiuso. quali il «Testori» per la letteratura con

soltanto fallimenti.
«Sono molto convinto che il teatro, Guerra santa che dal 5 al 10 marzo de-
per continuare a vivere, debba ritrovare butta al Santa Chiara di Brescia. «La sto-
la sua matrice religiosa, la sua natura di ria — racconta — è basata su uno sche-
rito laico — puntualizza Sinisi — e per ma semplice: una giovane donna occi-
questo motivo, come sempre in tutta la dentale, orfana e cresciuta in un istituto

Lucia Calamaro
mia scrittura teatrale, il linguaggio è in sotto la tutela di un sacerdote cattolico,
versi, è il linguaggio della poesia: non parte all’improvviso per la Siria, vuole
poesia come gergo aulico ma come una unirsi ai miliziani. Dopo 7 anni, la notte L’autore
temperatura del linguaggio, come vol- prima di Pasqua, ritorna in Italia a incon- Fabrizio Sinisi (sopra), classe
taggio del parlato». Il discorso, prose- trare il prete che l’ha allevata come una 1987, poeta, drammaturgo,

scrive un’opera
gue, «non deve limitarsi a comunicare figlia. Il suo scopo è un attentato da traduttore e critico letterario,
informazioni o emozioni ma rappresen- compiersi in chiesa durante la grande collabora regolarmente con i
tare, di per sé, un gesto. Non solo la vi- messa pasquale. Quasi tutto il testo si maggiori teatri italiani.
cenda, il racconto, ma la lingua stessa svolge la notte prima di questo evento, in Guerra santa, testo vincitore
deve diventare luogo di un evento». In questo dialogo, molto estremo, tra loro del Premio Testori per la

di lessici familiari
questo è in linea con Giovanni Testori due». Letteratura 2018, già in
che scriveva: «Il luogo in cui il teatro è La parola come corpo e come azione corso di traduzione in
vero teatro, non è quello scenico, ma assume su di sé la gran prova dello svela- Austria, Francia, Germania e
quello verbale, e risiede in una specifica, mento, o più precisamente il tentativo di Stati Uniti, è la prima tappa
buia e fulgida, qualità carnale e motoria svelamento del profondo, delle viscere, di una trilogia che esplora il
della parola l’azione teatrale non è la della verità. «Scrivendo Guerra santa — conflitto tra la generazione
trama, la storia, ma è la parola». dice Sinisi — ho provato a usare il teatro dei padri e quella dei figli,
in modo dichiaratamente antinaturali- per provare a indagare SEGUE DA PAGINA 43 geniale». A Calamaro interessa molto la
stico: immaginare il palcoscenico come contrasti e ferite fenomenologia dei ricordi e il palcosce-
un luogo del dirsi tutto, di un parlarsi del nostro presente italiana di oggi che si spende molto an- nico è il luogo eletto dei fantasmi — dei
Poco più che trentenne Sinisi ha già assoluto e definitivo. Una situazione, Lo spettacolo che all’estero, interpellata da «la Lettura» personaggi, degli attori e del pubblico. Ci
compiuto una imponente «carriera» quasi sempre impossibile nella realtà Nella chiesa di una grande per riflettere sul tema, risponde: «Ok, sono molte voci di dentro che risuonano.
anche come dramaturg, lavorando al quotidiana, in cui due esseri umani si città italiana, un sacerdote perché non si dice allora teatro maschile? Nel testo c’è un dialogo British, piccole
fianco di importanti registi, rielaboran- mettono a nudo totalmente, si parlano prepara le celebrazioni per Ma forse c’è qualcosa che la donna cerca rese dei conti quotidiane, empatie, di-
do classici o contemporanei nella pro- come nessuno riuscirebbe mai a parlar- l’imminente Pasqua quando molto più del maschio, qualcosa che ha a stanze incolmabili, mini isterie, discorsi
spettiva di una messinscena. Dal 2010, a si. Il testo non ha veri dialoghi, ma è viene interrotto dall’arrivo di che fare con la maternità. Parlo per me, pinteriani che puntano verso il nulla, fin-
23 anni, è, infatti, dramaturg della Com- costruito su un’alternanza di invettive e una giovane orfana, allevata ma credo che dalla madre, dall’insemina- ché la confusione tra desideri e realtà si
pagnia Lombardi-Tiezzi e l’elenco degli difese, funziona per monologhi, come dalle suore, scappata zione del corpo, inizi tutto. Qui sta la pri- impossessa della testa di Silvio, cioè Sil-
spettacoli realizzati è lunga, basti pensa- fosse un processo reciproco. L’ho pensa- dall’istituto sette anni prima ma differenza con l’uomo». vio Orlando, sulle cui misure e sulla cui
re a Il ritorno di Casanova e La signorina to come una specie di liturgia laica». per unirsi ai terroristi. Il cuccia psicologica la commedia è stata
Else di Arthur Schnitzler o l’opera lirica Il teatro è comunque, in ogni caso, in dialogo fra i due diventa una pensata, scritta e ora diretta.
Lo stesso mare di Fabio Vacchi e Amos ogni tempo e luogo, un rito, scriveva Pier resa dei conti fatta di accuse, «Io scrivo per gli attori, è fondamenta-
Oz. Ma è anche un autore dalla cifra in- Paolo Pasolini del suo «Teatro di Paro- invettive, difese, un processo Si nota all’imbrunire è una commedia le sapere chi sono e cosa pensano, come
quieta e inaspettata in una ricerca tenace la». Pasolini altro maestro di Sinisi: «So- reciproco che precipiterà in tutta di lessici familiari con un pater fa- si comportano — afferma Calamaro —.
del come rappresentare, svelare, far in- no molto convinto che il teatro, per con- un finale spiazzante. milias rintanato nel proprio ego, immo- Scriviamo per nostre immagini mitologi-
tuire quel qualcosa di misterioso e d’im- tinuare a vivere, debba ritrovare la sua Interpretato da Andrea di bile da tre anni per nevrosi e rifiuto del che e Orlando è una delle mie. Pirandello
penetrabile che ogni vita porta con sé. matrice religiosa, la sua natura di rito Casa e Federica Rosellini mondo: Calamaro gli fa arrivare a domi- e Ruggeri, d’Annunzio e la Duse: ogni au-
A 25 anni dedica la sua opera prima laico». E allora che viva il rito laico, il (insieme nella foto in alto a cilio, nel villaggio spopolato, i figli e il tore ha i suoi miti. A me piace di Orlando
La grande passeggiata a Dominique teatro di poesia: del resto c’è un che di sinistra) e diretto da fratello, ad accudirlo e festeggiarlo per il la pacatezza, il suo sentirsi dismesso dal-
Strauss-Kahn stella del Partito socialista dionisiaco perché avvenga la magia di Gabriele Russo, Guerra santa compleanno e anche per ricordare l’as- l’esistenza e il suo personaggio gli somi-
francese, direttore generale del Fondo scrivere il mondo percorrendolo con le è in scena dal 5 al 10 marzo senza della madre scomparsa, un doppio glia. Lui emana mitezza, non è agguerri-
monetario internazionale, un affresco parole. E questa è la sola via possibile al Teatro Mina Mezzadri- anniversario. «È un uomo che vive accan- to, né logorroico, né dinamico, ma silen-
potente, una tragedia moderna in versi per chi, poeta, nelle parole sa contenere Santa Chiara di Brescia to all’esistenza e non più dentro la realtà, zioso e mite, e discreto, un personaggio
sulle derive dell’opulenta società occi- il riflesso della vita. (Contrada Santa Chiara si è costruito una tana e si ossigena con la “statico” tra Oblomov e lo scrivano Bart-
dentale dove il contrasto tra morale po- © RIPRODUZIONE RISERVATA 50/a, tel. 030.3772134) memoria, tema che mi è da sempre con- leby di Melville. Il carattere di questo pa-
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 45

{
Trasgressioni letali
I Beatles? Comunisti. I giovani? Preda di servizio del Paese. Si dice così di Elvis Presley
Risate al buio droghe. I pacifisti? Nemici dei valori
americani. Vorrei il distintivo del Bureau of
in Storie di ordinaria follia rock (Massimo
Padalino, Giunti, pp. 192, e 14,90). Ma Elvis
di Francesco Cevasco
Narcotics per infiltrarmi tra gli hippie e spiarli non era morto di trasgressione e sostanze
con tutte le carte in regola in nome e al avvelenate, giovane di 42 anni?

Festival Kepler-452 porta a Bologna «F. Perdere le cose»,


riflessione sullo smarrimento. Di oggetti, persone, luoghi

Questa è la vita di F.
che ha una vita
ma non può viverla
di LAURA ZANGARINI

iL
dre è nato con lui, ma incrocia anche la fetti e io vorrei fossero migliori. Che pec- a rivoluzione è facile se sai CO- di assistenza strutturata e spontanea, in
mia indole di personale disadattamento cato. Che rimpianto». ME farla è stata la loro prima cui si presta soccorso agli homeless». È
all’umanità: prediligiamo il dentro al «È tutta una faccenda di sguardi — af- produzione. «Un’esperienza così, prosegue Borghesi, «che ci siamo
fuori, quindi il caldo riparo del teatro». ferma Emma Dante — anche quando fondativa» la descrive Nicola imbattuti nel dormitorio Rostom, dove
Se il Calamaro’s touch dipende da una scrivo voglio qualcuno da guardare negli Borghesi, con Enrico Baraldi e vengono accolte persone senza fissa
sintonia interiore, il tocco di Emma Dan- occhi, con cui discutere, un posto da oc- Paola Aiello anima e corpo di Kepler- dimora in condizione di grave emargina-
te è più corporeo, tanto che lei si defini- cupare con il corpo. Nel cinema la regista 452, giovane compagnia nata a Bologna zione sociale. Qui abbiamo conosciuto
sce una bastarda del teatro: «Sono ba- è il sindaco, costruisce il set, prende le nel 2015, alle prese oggi con un nuovo e F., nigeriano, 42 anni, in Italia da oltre
starda nel modo di concepire la scrittura decisioni; il teatro in apparenza è più de- molto atteso spettacolo, F. Perdere le venti, una vita spezzata in due: un passa-
e vivere le storie attraverso i corpi dei mocratico, non impongo mai un mono- cose, in prima nazionale dall’8 al 10 mar- to con un lavoro regolare, e un presente
miei attori: scrivo con loro, non per loro. logo a un attore ma faccio in modo che zo all’Arena del Sole di Bologna. senza protezioni a causa di un crollo
La mia scrittura confina con una parteci- sia lui a generarlo. Io guardo e ascolto, ed Il segreto del successo di questa picco- nervoso, in seguito al quale è impazzito.
pazione attiva del corpo, lì sta la radice di ecco che sono così la madre di cui dicevo, la compagnia è forse nella purezza dello Ricoverato e successivamente dimesso,
tutto. Non cerchiamo mai qualcuno che senza far sentire ai figli il peso di esserlo: sguardo. «Lavoriamo su un format di ha trovato riparo al Rostom. È qui che lo
ricopra un ruolo, l’abbiamo già con noi e lascio libertà assoluta ma sono il corpo teatro partecipato, senza attori profes- abbiamo incontrato. F. ci ha sorpresi,
questo determina anche mutazioni e ag- materno dominante che ne accoglie un sionisti. Dopo La rivoluzione è facile se pietrificati, incantati, sedotti, inquieta-
giustamenti, non vado mai diritta duran- altro. Se sia tutta drammaturgia non so, sai COME farla abbiamo riproposto, in ti». Mentre Borghesi, Baraldi e Aiello
te il processo creativo, la linea è sghem- so però che c’è sempre una grande ten- La compagnia Comizi d’amore, le domande di Pasolini parlavano, nella sala comune della strut-
ba. E il teatro non mi aiuta, anzi mi depi- sione, si crea un forte rapporto in cui io Kepler-452 nasce nel 2015 sulla sessualità cinquant’anni dopo; e, in tura, con un altro ospite del dormitorio,
sta imponendomi una riflessione sulle sono la spettatrice ideale. Muta di conti- a Bologna dall’incontro tra La grande età, un’indagine sui centri F. è entrato e si è presentato: «Ha alzato
cose: è scomodo riflettere in scena». nuo il processo creativo che nasce ed esi- Nicola Borghesi (sopra), anziani. Mentre in È assurdo pensare una mano e ha detto: “Io sono io”».
ste in un unico luogo, quello in cui si classe 1986, attore, regista, che gli aerei volino abbiamo ricostruito, «Da quel momento — riprende Bor-
guarda e si è guardati, come un pontile drammaturgo e direttore con l’aiuto dei parenti, l’identità di alcu- ghesi — è cominciato un rapporto diffi-
gettato negli occhi del pubblico. Così na- artistico per la compagnia; ne delle 81 vittime della strage di Ustica: cile ma ricco che tuttora dura, e che ci ha
Queste due forti personalità, che non sce anche un limite, una separazione. Il Enrico Baraldi (1993), lo riallestiremo a maggio alla vigilia, a posto questioni artistiche importati.
si chiudono a chiave in un ruolo preciso teatro è questo: si guarda e si è guardati. regista, autore e attore; e giugno, del trentennale». Come raccontare in assenza di narrazio-
ma lo rifiutano, non sono comunque so- Vuole una definizione? Drammaturgia Paola Aiello (1984), attrice e ne?». F. non parla, non vuole parlare.
litarie per natura: Calamaro ha in testa un dello sguardo, ma lo sguardo altrui cam- autrice. La prima produzione Quando lo fa, «dalla sua bocca escono
attore o un’attrice (è stata a lungo Daria bia le cose, lo spettatore modifica la crea- di Kepler-452 è La squarci di dolore pornografici, abissi in
Deflorian); Emma Dante fa corpo unico zione ed è un momento terribile, io temo rivoluzione è facile se sai Dalla loro fondazione molto conosciu- cui è difficile immergersi». Borghesi:
con il suo gruppo e lo ama talmente che la profanazione di quello sguardo, mi COME farla, nata in ti e apprezzati sul territorio, i Kepler-452 «Come restituire questa identità strana e
lo spoglia in pubblico: «Non so creare da mette a disagio: è sempre una forma di collaborazione con Lodo hanno acquistato visibilità a livello na- meravigliosa sul palco, dove F., per ra-
sola, non potrei scrivere un romanzo». La violenza. Io non sono felice in sala quan- Guenzi di Lo Stato Sociale, zionale con Il giardino dei ciliegi. Tren- gioni burocratiche e politiche (il suo
chiave sta forse nel nascondersi dal resto do inizia lo spettacolo». seguita dal progetto Comizi t’anni di felicità in comodato d’uso, in permesso di soggiorno è scaduto e non
del mondo, nel giocare a nascondino in «Io credo — sostiene Calamaro — che d’amore, che indaga luoghi e cui hanno intrecciato l’opera di Cechov può più essere rinnovato per motivi sa-
teatro. «Se proprio devo trovare una mia ci voglia molta autoironia; sostengo oggi identità di non professionisti alla storia vera di una famiglia di sgom- nitari a causa di un inasprimento della
poetica — dice Calamaro —, cui ho ag- un’autoconfessione quasi comica, una attraverso le domande berati. «Non ci aspettavamo tanto suc- legge), non può salire? Come rappresen-
giunto un rigagnolo di malinconia recen- volta ero più dura; ma rispetto al cinismo dell’omonimo documentario cesso per un lavoro che parla di memo- tare un’assenza?». Perdere le cose è il
te, è l’eco di un viale del tramonto, un cre- l’evoluzione va verso la commozione, fil- di Pasolini. A marzo 2018 ha ria e di luoghi dell’anima — osserva Pao- tentativo di ricostruire l’identità di un
puscolo vitale che attraversa la scena. In tra il perdono e dentro permette all’inter- debuttato lo spettacolo Il la Aiello, attrice e autrice —. Ma nella essere umano che non può varcare un
questa nuova commedia affermo tran- prete, in questo caso Silvio Orlando, di giardino dei ciliegi. Trent’anni storia di Giuliano e Annalisa Bianchi, confine. «Il palco — interviene Baraldi
quillamente, ribadisco, che le relazioni spendere le sue carte e il suo essere stupi- di felicità in comodato d’uso, sfrattati dalla loro casa di campagna, — contiene un paradosso e una metafo-
familiari sono impossibili, le abbiamo to e dis-adatto al mondo: è una cosa che in cui l’opera di Cechov si troppo forte era, dall’altra parte del mon- ra: avremmo voluto fare un contratto a
tutti ma facciamo una fatica terribile a mi colpisce al cuore». «Certi silenzi vivo- mescola alla storia vera di do, più di cento anni dopo, il riverbero F., ma non possiamo; avremmo voluto
coltivarle. Non ci sono buone madri né no e ti rimangono dentro tutta la vita — una famiglia di sgomberati di quella dei fratelli Ranevskaja». portarlo in scena, ma non possiamo. La
buoni padri, è tutto un fallimento e nes- ricorda Emma Dante — e raccontano la Lo spettacolo Dopo aver ragionato a lungo su quale nostra libertà finisce dove inizia quella
suno sa fare bene il proprio mestiere, né condivisione di una comunità: il teatro è F. Perdere le cose (nella foto potesse essere il centro di interesse del dell’altro: ma restringere il campo di
il padre né il figlio. Mi dispiace vedere come un amante che ti ama, tu lo soggio- grande, da sinistra: Nicola loro successivo lavoro, spiega Enrico azione dell’altro, non limita anche noi,
quanto l’essere umano non riesca ad ghi come un figlio e se poi ti tradisce o si Borghesi, Enrico Baraldi, F., Baraldi, regista, autore e attore, «abbia- creando l’impossibilità di un incontro?
amare un altro, mi addolora la sua inca- prostituisce tu non lo devi sapere». nigeriano 42enne al centro mo deciso di lavorare sulla perdita, sul Le leggi dello Stato impediscono a F. di
pacità organica a volere profondamente Cronistoria perfetta di un Edipo teatra- dello spettacolo che non può significato profondo di questa parola». farsi vedere, dunque di far vivere al pub-
bene; ma è sempre andata così e non ci le... «Ma nel tempo lo sguardo è cambia- però entrare in scena, e Si perdono cose, persone, luoghi, abitu- blico il suo stesso percorso, limitando
sono indizi che qualcosa muti, anzi lo to, si è abbassato e illuminato. Prima era Paola Aiello) debutta dini: «Questa riflessione ci ha consentito pertanto il confronto dello spettatore
sforzo è sempre più vano. Ogni tanto si dritto e buio. Non ci devono essere luci e nell’ambito di VIE Festival di non circoscrivere un perimetro preci- con una parte di sé. Solo finché esiste la
sorride e credo dovremo accontentarci distrazioni, non siamo fenomeni da cir- dall’8 al 10 marzo nella Sala so, il titolo lo abbiamo trovato per libera possibilità della narrazione, che è anche
della tenerezza come per i cuccioli, per- co. Ma voglio comunque pensare con ot- Thierry Salmon dell’Arena associazione: perdere le cose. Inevitabile rielaborazione, ci si può forse conciliare,
ché gli esseri umani, così imperfetti, mi timismo: il teatro vivrà per sempre anche del Sole di Bologna (via concentrarsi sugli homeless, su chi ha ci si può salvare. Il teatro è il luogo in cui
fanno tenerezza e si riflettono nei perso- con pernacchie, fischietti e pomodori». dell’Indipendenza 44, perso tutto. Da qui è partita la nostra si è esseri umani spogliati di ogni defini-
naggi che non riescono a volersi bene. Maurizio Porro tel. 051.2910910). Biglietti: esplorazione nei luoghi della nostra zione, identità. Come F., e noi con lui».
Perché tutto gira sempre intorno agli af- © RIPRODUZIONE RISERVATA posto unico e 13,50 città, che ancora conserva una solida rete © RIPRODUZIONE RISERVATA
46 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 47

Maschere laLocandina .

CHE COSA SONO LE NUVOLE?


TEATRO

BAMBINI

CLUBBING
Dare voce al coccodrillo
che tutti abbiamo dentro

O gnuno ha dentro di sé un coccodrillo fatto


di cose che spaventano (fragilità, timori,
insicurezze) e cose che danno forza (capa-
cità di riconoscere valori e limiti, propri e altrui):
sono temi importanti, da grandi, quelli affrontati
con leggerezza e poesia da Giuseppe Palasciano e
Jacopo Fracasso (sotto da sinistra a destra; foto di
David Turbiani) in Il canto del coccodrillo di Da-
niel Gol (Teatrodistinto). Lo spettacolo, per bam-
bini dagli 8 anni, attraverso immagini, oggetti,
gesti quotidiani e situazioni racconta il rapporto
che lega due personaggi. Viene proposto nell’am-
bito del quinto Lucca Teatro Festival. Che cosa
sono le nuvole?, dal 7 marzo nella città toscana e
in paesi vicini. Organizzata da La Cattiva Compa-
ROMA
gnia, la rassegna prevede anche oltre a spettacoli FEMALE IN MARCH
per famiglie e per le scuole incontri, laboratori e
una vetrina di nuove produzioni del teatro ragaz-
zi. Il canto del coccodrillo viene presentato dome-
La maratona in consolle
LUGANO nica 10 (ore 17; e 6/8) all’auditorium Vincenzo da
Massa Carrara di Porcari. (severino colombo)
è tutta femminile

U
JACKIE na maratona di oltre 50 artiste per rappre-
sentare l’universo femminile nelle sue infi-
La vita al di qua e al di là nite declinazioni: musica, nuovi linguaggi
visuali, performance. Sabato 9 marzo gli spazi del
di quel tailleur Chanel Macro Asilo di Roma (dalle 20 alle 2, via Nizza 138,
femalecut.it) ospitano l’11ª edizione di Female in
March, progetto ideato da Miz Kiara (sopra, foto

J acqueline — Jackie — Lee Bouvier Kennedy


Onassis è la first lady americana più famosa
della storia, icona di una società che rispec-
chia un mondo televisivo in cui l’immagine va-
le più della realtà. È il prototipo di una nuova
di Luisa Carcavale), fondatrice del collettivo Fe-
male Cut, con Officine Fotografiche e #Telasuo-
niamo, corso di avvicinamento al djig dedicato al-
le donne. Nella lunga staffetta sonora ad alternar-
si in consolle saranno 20 protagoniste della scena
donna, della moglie, della madre e della vedova romana del clubbing e dell’underground, la parte
perfetta, intrappolata nel suo elegante completo scenografica sarà a cura di Vj Alis e Punanima-
Chanel macchiato di sangue e materia cerebrale. tion. Il contenitore, nel quale trovano espressione
Prigioniera e vittima del suo stesso personaggio, l’eclettismo e il talento multisfaccettato delle
Jackie ci instilla il dubbio che dietro all’immagine donne, racchiude anche un’installazione di Paper
e all’iconicità pop ci sia una cruda verità e che la Art di Paulina Slebodzinska + Lamis, la perfor-
vera esistenza sia altrove. Diretto da Alan Alpen- mance Biscia di Alessandra Caputo e Flora Conto-
felt, che con il testo dell’autrice austriaca Elfriede
Jelinek — Premio Nobel per la Letteratura 2014 —
si propone di esplorare i misteri della dialettica
LUCCA li con Chiara Pavoni, e una rassegna a cura di Offi-
cine Fotografiche. (maria egizia fiaschetti)

tra oppressore e oppresso: Jackie, interpretato da


ROCK

JAZZ ETNICO

Francesca Mazza (sopra), Caterina Filograno,


Anahì Traversi e Carlotta Viscovo, sarà in scena
martedì 12 e mercoledì 13 marzo al Lac di Lugano,
in Svizzera (piazza Bernardino Luini 6, info: luga-
noinscena.ch). (alice grandi)

CITTÀ VARIE
COMMEDIA

VERONA
COLORIFICIO KROEN

I riff dei fratelli Pontiak


dalla periferia d’America
DORTMUND
TOURNÉE

La vendetta di E.V.A.
O riginari delle Blue Ridge Mountains, vivo-
no e lavorano in una fattoria in Virginia,
suonano e incidono nel vecchio fienile di
casa, ora studio di registrazione. I fratelli Carney
LA TOURNÉE

— Jennings (1978, basso, organo e voci), Van L’«oud» di Youssef varca


contro l’uomo disonesto (1980, voce e chitarra) e Lain (1982, batteria e vo-
ci) — nel 2004 danno vita ai Pontiak (sopra). In- i confini dell’esotismo
namorati del rock anni Settanta, incidono il pri-
mo album, Valley of Cats, nel 2006. Living (2010)

E lvira. Vicky, Antonia. Ovvero le protagoniste


di Figlie di E.V.A., scritto da Michela Andre-
ozzi e Vincenzo Alfieri con Grazia Giardiello.
Massimiliano Vado dirige un trio femminile d’ec-
cezione (nella foto, da sinistra): Maria Grazia Cuci-
ne conferma le coordinate stilistiche, in bilico tra
stoner e hard rock, con oasi folk. Echo Ono (2012)
lancia definitivamente i Pontiak, con riff granitici
e melodie folk rock, degne del miglior Neil
Young. Rock e periferie: continua la magia musi-
I nsieme ad Anouar Brahem, Dhafer Youssef
(sopra) è senza dubbio uno dei grandi virtuosi
di oud, il liuto arabo. Entrambi tunisini, il pri-
mo ha un approccio più interiore, il secondo, che
canta anche piuttosto bene, più esuberante. La
notta (la moglie tradita Vicky), Michela Andreozzi cale dei Carney, poderosi e moderni, che tra un carriera di Youssef comincia sul finire degli anni
nella doppia veste di autrice e interprete (l’attenta disco e l’altro, inseriscono tour in giro per il mon- Novanta, quando viene chiamato ad aggiungere
segretaria Elvira), e Vittoria Belvedere (Antonia, do. Eccoli arrivare in Italia per presentare l’album, con il suo oud colori esotici a gruppi di jazz (Pao-
docente di latino precaria, bellissima, con la sin- Dialectic of Ignorance. Si parte da Verona il 9 lo Fresu, Markus Stockhausen, Uri Caine...). Poi,
drome di Tourette). A unire il trio, che altrimenti marzo (Colorificio Kroen, biglietti: e 11,22, pon- pian piano, arrivano le formazioni a suo nome,
si mal sopporterebbe, è il desiderio di vendetta tiak.bandcamp.com); poi il 10 a Torino, l’11 a Ro- accompagnate dall’uscita di dischi che nella nic-
contro un uomo politico potente e disonesto, che ma, il 12 a Milano e il 13 a Ravenna. (renzo matta) chia del jazz hanno anche un certo successo. Il
le scarica dopo averle usate per arrivare in vetta. Il più recente, Sounds of Mirrors (2018), è con Zakir
piano? Distruggerlo proprio là dove si sente im- Hussain (tabla), Eivind Aarset (chitarra elettrica),
battibile: la politica. Elvira, Vicky, Antonia allora Hüsnü Senlendirici (clarinetto). Il gruppo
addestrano il candidato perfetto (Marco Zingaro) (Stéphane Edouard sostituirà Hussain) ora parte
per batterlo. Dopo il debutto a Civitavecchia (Ro- per una tournée. Si comincia domenica 10 marzo
ma) a febbraio, Figlie di E.V.A. arriva a Bologna a Dortmund (info, orari e prezzi, su dhaferyous-
(Teatro Duse, 15, 16 e 17 marzo; info: teatrodusebo- sef.com). Poi Amburgo (11 marzo), Magonza (12),
logna.it) per poi proseguire in un tour che fino al Berlino (13), Londra (15), sempre in prestigiose
30 aprile attraverserà l’Italia. (cecilia bressanelli) sale da concerto. (helmut failoni)
48 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

Percorsi (
Gli autori
Ennio Di Francesco (1942), già funzionario di
Polizia, è autore di Un commissario (Marietti,
1991, finalista premio Bancarella) e di Il vate e
lo sbirro. L’indagine segreta del commissario
Giuseppe Dosi sul «volo dell’arcangelo»
.

Biografie, inchieste, reportage, racconti Gabriele d’Annunzio (prefazione di Luciano


Canfora e introduzione di Franco Gabrielli,
Solfanelli, 2017). Nazareno Giusti (1989) ha
vinto il premio Rino Albertarelli come miglior
giovane autore italiano di fumetti.

Graphic novel
di Ennio Di Francesco
e Nazareno Giusti La caduta
del Vate
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 49

(
SSS
La sera del 13 agosto 1922 Gabriele d’Annunzio
Il personaggio
Giuseppe Dosi (1891–1981) commissario di
Pubblica Sicurezza, per le sue indagini era
solito travestirsi, attività che iniziò proprio col
precipita, misteriosamente, da una delle finestre del caso d’Annunzio. Nel ’25 sventò un attentato
al Duce. Indagò sul caso Girolimoni arrivando
Vittoriale. Pochi giorni dopo, il Vate avrebbe dovuto a una verità diversa da quella che voleva il
Regime: per questo fu arrestato e internato in
incontrare Mussolini e Nitti. Casualità o attentato alla vita manicomio per alcuni mesi. Fu insignito dalle
autorità americane della Medal of Freedom e
del poeta? Intanto, sul Garda arriva un singolare pittore... riabilitato. Coniò il nome Interpol.
50 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 51

{
Dalla California con vigore
Fondatori dell’Alt-country, esponenti del Ryders tornano con Psychedelic Country Soul
Incisioni cosiddetto Paisley Underground, movimento e si rivelano in forma smagliante. Dentro c’è

Percorsi Biografia di un luogo di Renzo Matta musicale sviluppatosi a Los Angeles ad inizio
anni Ottanta, univano il suono californiano
dei Byrds all’irruenza del punk. Ora i Long
tutto un mondo di rock, folk e, appunto,
psichedelia: tra i 12 brani, spicca la cover
Walls, tributo a Tom Petty.

Cinque anni di lavoro, censimenti e restauri hanno consentito a Giordano Bruno Guerri
di portare alla luce (e ora mettere in mostra) sedie, bauli, stufe e tesori dei solai del Vittoriale.
«Abbiamo aperto armadi e svuotato cassetti. Il suo maggiore capolavoro è la sua vita»

Nella soffitta
ziosi mandati al restauro. Un patrimonio
che ora esce dalla polvere visto che, dal 9
marzo, sarà protagonista della mostra
D’Annunzio ritrovato. È l’ultimo traguar-
do di un’operazione di recupero degli
oggetti quotidiani del Vittoriale: gioielli,
vestaglie, scarpe, i collari dei leggendari

di d’Annunzio
levrieri del Comandante (che poi non
erano solo levrieri). Guerri dal 2008 os-
serva una filosofia: «D’Annunzio voleva
che venissero ricordate non solo la sua
opera letteraria e le sue imprese belliche,
ma anche la sua vita quotidiana». Lo pre-
cisa l’atto del 22 dicembre 1923 con cui il
proprietario dona la dimora agli italiani:
«Ogni oggetto raccolto nelle diverse età
della vita fu sempre per me un modo di
espressione. Per ciò m’ardisco a offrire al
di ANNA GANDOLFI popolo italiano tutto quel che mi rima-

i
ne». Guerri, storico e scrittore, prosegue:
«Abbiamo cominciato ad aprire gli ar-
madi e svuotare i cassetti, dimenticati
per decenni». Dalle camere s’è passati al-
le cucine e ora in soffitta. «Oggetti in at-
tesa di un destino, a riposo, pronti al-
l’uso. Lassù ci sono opere d’arte di di-
screto valore: un volto databile al II seco-
lo a.C., carboncini ottocenteschi del
tedesco Hans Thoma. Altri pezzi sono
anonimi, soprammobili non graditissi-
mi in attesa di destinazione». Le sedie:
«Decine, di ogni ordine e grado di como-
dità a seconda dell’ospite». Poi i bauli:
«Enormi, in pelle, 12 pezzi. Il Vate viag-
giava con decine di completi». È l’arma-
mentario del dandy che tanto ricorda
l’Andrea Sperelli del Piacere.
Nei sottotetti il rimando tra vita minu-
scola e letteratura è continuo. La più da-

«P
tata tra alcune selle accantonate richia-
eccato che i signori va- ma Murgione, cavallo che nel Primo vere L’ultima dimora
dano così di fretta...». il sedicenne Gabriele soprannomina Sil- Il Vittoriale degli italiani è
Gabriele d’Annunzio vano: «T’amo o Silvano! M’è dolce l’acuto l’ultima dimora di Gabriele
ostenta dispiacere. I nitrito». Infine, le stufe: «D’Annunzio d’Annunzio (1863-1938: qui
suoi ospiti sudano, esigeva sempre almeno 30 gradi». Sono sopra). Il poeta-soldato,
puntano l’uscita. Ringraziano, si scusa- 4, in ottone dorato perché al Vittoriale ritiratosi a Gardone Riviera
no. Sono in tre, giunti al Vittoriale so- tutto, ma proprio tutto, era lusso. (Brescia) sul Garda, fece
gnando un’intervista fiume con il padro- erigere a partire dal 1921
ne di casa. Eppure qualcosa va storto: ab- una cittadella a memoria
bozzano domande e non insistono, la della sua «vita inimitabile» e
curiosità si spegne sulle labbra di volti Prima dei tesori delle soffitte, la Fon- delle imprese della Prima
paonazzi. In quelle stanze, in effetti, dazione aveva riportato in pubblico ci- guerra mondiale. Il Vate
manca l’aria e non è colpa dell’opulenza meli altrimenti destinati all’oblio. L’anel- fino alla morte visse
degli arredi. I «robusti genovesi» (sarà il lo con il veleno indossato nel sorvolo di nella lussuosa «Prioria»
Vate a chiamarli così) non lo sanno ma Vienna nel 1918, il cappello dell’incontro ma donò l’intero complesso
sono vittime di uno stratagemma archi- con il Duce del 25 maggio 1925 («D’An- allo Stato nel 1923. Il
tettato dal poeta-soldato con la complici- nunzio rispettava Mussolini come de- Vittoriale — che tra i cimeli
tà di una fedele compagna: la stufa d’oro, miurgo giunto al potere, ma era ostile a più suggestivi conta la nave
accesa a tutta forza. Fuori sfolgora l’esta- Hitler e questa è una prova del suo di- militare «Puglia»,
te del 1921, dentro il clima è torrido. stacco dal fascismo»). Trecento paia di incastonata nel parco — è
L’istrione si concede perché deve, c’è pur scarpe, vestaglie e ancora vestaglie, «sue oggi una fondazione visitata
sempre un pubblico da accontentare, ma e delle amanti. Per comporre i romanzi ogni anno da oltre 200 mila
il suo intento è ridurre la permanenza (e aveva bisogno di emozioni forti. Viveva persone (vittoriale.it)
l’invadenza) dei visitatori. Nella Sala del- come un sultano: era lui stesso a sceglie- L’esposizione
la musica diventata tropicale la chiac- re, decorare e fornire ogni accessorio alle Lo scrittore e storico
chierata si fa monologo e il monologo in dame di passaggio». Lo aiuta la gover- Giordano Bruno Guerri
dieci minuti è finito: obiettivo raggiunto. nante francese Amélie Mazoyer. La rivali- (Monticiano, Siena, 1950) è
L’aneddoto dei gentiluomini surriscal- tà fra lei e Luisa Baccara, veneziana di- presidente dell’ente dal
dati passa di bocca in bocca, i resoconti ventata la Signora del Vittoriale (ma 2008: oltre a valorizzare il
del segretario Tom Antongini lo riporta- d’Annunzio mai divorziò da Maria Har- lato artistico, monumentale
no fra i tanti che cesellano il profilo quo- douin di Gallese) è alimentata dal Vate: e storico della casa-museo,
tidiano di uno dei più grandi intellettuali «Le due donne — racconta Guerri — per punta a fare conoscere
del secolo scorso: scrittore, drammatur- volere del padrone di casa dovevano con- anche quello quotidiano.
go, poeta, giornalista, militare, politico, dividere il bagno, vivevano in stanze con- «D’Annunzio segreto» è il
seduttore, asceta e altro ancora, Gabriele tigue, oggi non incluse nel percorso di nome dato alle sale in cui,
d’Annunzio ha condotto «una vita inimi- visita». Ovunque aleggiavano profumi nel 2010, sono stati esposti i
tabile» anche nel privato. Lo testimonia speciali: «Preparava lui le fragranze». primi abiti e gioielli riemersi
la sua ultima dimora, dai saloni alle sof- D’Annunzio romanziere e interventi- dalle camere. L’attenzione si
fitte. E se i primi sono ben noti ai visita- sta ma pure alchimista, arredatore, pitto- è poi rivolta alle soffitte, mai
tori che ogni anno a Gardone Riviera re. Restituirne l’immagine integrale, per aperte prima. I cimeli più
(Brescia) si mettono in coda per vederli la Fondazione, è un obbligo culturale. preziosi sono stati restaurati
da vicino, le altre sono scoperta recente. «Se la lingua del Vate è sempre più diffi- col contributo della
Nelle soffitte della casa-museo nessuno cilmente praticabile per la sua opulenza, Fondazione Comunità
era mai entrato. Nessuno aveva esamina- la biografia è talmente affascinante da Bresciana: dopo 5 anni di
to gli oggetti radunati lì (fra questi le co- farne una figura universalmente nota: il lavoro, il 9 marzo saranno
stose stufe gioiello), cristallizzati alle capolavoro di maggiore successo è la sua svelati con la mostra
20.05 del primo marzo 1938, quando il vita. Scandagliando la normale anorma- D’Annunzio ritrovato curata
Poeta morì nel suo studio. Nessuno, fino lità scendiamo nella profondità di un da Angelo Bucarelli
a ora: Giordano Bruno Guerri, presiden- uomo che anche nel quotidiano è coe- Le immagini
te della Fondazione che si prende cura rente alla propria immagine, al racconto Nelle foto di Augusto Rizza
della cittadella costruita tra il 1921 e il della propria diversità». Nel giugno 1926 che «la Lettura» pubblica
1938, ha salito quei gradini e si è messo a il Vate invia una lettera al progettista del in anteprima, da sinistra:
cercare. L’ha fatto da solo, poi accompa- Vittoriale, Gian Carlo Maroni: «Chiedo a uno scorcio della soffitta;
gnato da una équipe scientifica, inse- te l’ossatura architettonica, ma io mi ri- un dettaglio dei bauli
guendo un obiettivo: «Riaprire ogni sin- servo l’addobbo. Desidero inventare i in cuoio; le vestaglie delle
golo spazio entro il 2021». Con un silen- luoghi dove vivo». E inventando quei amanti appese nelle camere
zioso lavoro durato 5 anni, il contenuto luoghi ha continuato a scrivere di sé. e l’armadio con le giacche:
dei solai è stato censito, i pezzi più pre- © RIPRODUZIONE RISERVATA ne possedeva decine
52 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

Percorsi Le parole dell’Europa

L’iniziativa
Il «Dizionario
comune europeo»:
27 scrittori
per 27 Paesi
Noi greci non abbiamo uno spazio di mediazione e di
I
l primo è stato Claudio Magris, il 3
febbraio scorso — un mese fa —
quando ancora mancavano più di
condivisione, né abbiamo fatto un consuntivo dei nostri cento giorni alle elezioni europee di
fine maggio: il suo saggio su «futuro»

errori nazionali e individuali. Semplicemente, a partire ha aperto le voci di un «Dizionario comune


europeo» che «la Lettura» ha chiesto di
comporre a uno scrittore per ogni Paese
dalla crisi del 2008, abbiamo adottato la soluzione più che sarà chiamato al voto.
Sullo stesso numero (#375) un testo del

semplice: addossare le responsabilità all’Europa. direttore Luciano Fontana presentava il


progetto. Ventisette scrittori di ventisette
Paesi sono stati invitati a proporre una
E al Fondo monetario. Oggi prevalgono paura e rabbia. parola — o un’idea — sull’identità del loro
Paese e sulla comune appartenenza alla

Rabbia (nazionalista) per la soluzione adottata costruzione europea. Le parole vengono


via via pubblicate sul supplemento

sulla questione macedone; e rabbia (politica) per la


culturale del «Corriere della Sera», alla
vigilia del rinnovo del Parlamento di
Strasburgo in una tornata elettorale (che

spaventosa sofferenza del ceto medio e dei più poveri alcuni temono e altri auspicano) sismica: le
tradizionali famiglie politiche continentali
sono infatti messe in discussione da
un’ondata populista e sovranista che sta

Scisma
ridefinendo le fondamenta stesse
dell’edificio europeo così com’è stato
pensato fino a oggi.
Sullo stesso numero del 3 febbraio sono
state pubblicate le prime due parole
straniere — oltre a «futuro» di Magris:
Frank Westerman, nederlandese tradotto
in Italia da Iperborea, ha scelto
«cedimento» (inklinken in lingua originale);
la svedese Elisabeth Åsbrink (anche lei
pubblicata da
Iperborea) ha
indicato
«scarpe»
(skorna). Il
testo di Frank
Westerman è
stato pensato
come una lettera aperta al calciatore Arjen
Robben, gloria (sportiva) nazionale, e come
una metafora del territorio dei Paesi Bassi
che sprofonda; Elisabeth Åsbrink ha invece
rievocato un’antica tradizione svedese di
togliersi le scarpe prima di entrare nelle

S
case, come segno di igiene e di rispetto.

i
La settimana successiva («la Lettura»
di PETROS cisma è una parola che ha segnato gnifica che l’Europa non abbia fatto molti e #376 del 10 febbraio) il vocabolario
MARKARIS la Grecia del dopoguerra. gravi errori nella gestione della crisi greca. Le europeo si è arricchito con la scrittrice
Nella coscienza dei greci uno politiche di austerità attuate come misure per spagnola Clara Sánchez (Garzanti), che ha
scisma si è consumato con la affrontare la crisi finanziaria del 2008 sono scelto «tolleranza» (tolerancia) e con la
guerra civile (1945-1949) che è sta- state imposte alla Grecia con aggressività e finlandese Rosa Liksom (Iperborea), che ha
ta anche definita «scisma fratrici- senza nessun margine di trattativa. proposto un racconto di fiction dedicato a
L’autore da». Lo «scisma fratricida» è stato Naturalmente, di questo duro trattamento una singolare «battuta di caccia»
Romanziere, drammaturgo e superato con il tempo, con la ricostituzione nei confronti della Grecia non sono responsa- (metsästysretkí) nelle foreste nordiche.
sceneggiatore, Petros dello Stato nazionale ma è rimasto profonda- bili solo Bruxelles e il Fondo monetario inter- Domenica 17 («la Lettura» #377) il
Markaris è nato a Istanbul il mente inciso nell’inconscio dei greci. E si nota nazionale (Fmi), ma anche i vari governi greci «Dizionario comune europeo» ha
1° gennaio 1937 da padre ancora oggi nella quotidianità. Per esempio, che hanno accuratamente evitato di realizzare affiancato due forme di nostalgia,
armeno e madre greca. Ha se critichi il governo in carica ti capiterà sen- autonomamente un programma di uscita del curiosamente proposte insieme da uno
tradotto in greco diverse z’altro che qualcuno dei tuoi interlocutori ti Paese dalla crisi, preferendo affidarsi all’Ue e scrittore portoghese e da uno bulgaro. Il
opere teatrali tedesche, tra accusi senza mezzi termini di essere di destra all’Fmi con l’illusione che, in questo modo, lusitano Pedro Chagas Freitas (pubblicato
cui i due Faust di Goethe e e viceversa. Manca completamente uno spazio avrebbero limitato l’emorragia di voti. in italiano da Garzanti) ha esplorato la
Madre Coraggio di Brecht. Ha dedicato alla comprensione e al confronto — In Grecia, le misure della sfibrante austerità saudade («nostalgia», che abbiamo
collaborato con il regista a distanza di settant’anni dalla fine della guer- hanno avuto come risultato il crollo della clas- conservato nell’originale per il doppio
Theo Angelopoulos a ra civile — come manca la cultura della me- se media. Naturalmente, neanche questo è un significato — positivo o negativo — che lo
numerose sceneggiature, diazione e della responsabilità condivisa. Per fenomeno esclusivamente greco. In molti Pae- scrittore le attribuisce); il bulgaro Georgi
compresa quella del film gran parte dei greci, un passo indietro equiva- si europei, e non solo nell’Europa meridiona- Gospodinov (Voland) ha proposto una
L’eternità e un giorno, Palma le né più né meno che a un tradimento. le, l’imposizione dell’austerità ha avuto conse- riflessione su tagà («malinconia» in
d’oro a Cannes nel 1998. La In realtà, l’ingresso della Grecia nel Mercato guenze disastrose per il ceto medio. bulgaro), che lo scrittore distingue dalla
sua fama internazionale è comune europeo e, in seguito, nell’Unione Eu- La differenza, per la Grecia, sta nel fatto che saudade portoghese e dalla hüzün turca
dovuta alla figura del ropea, non è avvenuto all’insegna di questa la leva più importante dal punto di vista eco- per una ragione tanto evidente quanto
commissario Kostas mentalità divisiva. Come nel resto d’Europa, nomico è proprio il ceto medio. In Grecia non divertente: portoghesi e turchi — scrive
Charitos, definito dalla anche in Grecia a suo tempo la stragrande ci sono né grandi imprese, né grandi stabili- Gospodinov — soffrono per qualcosa che
critica internazionale «il maggioranza dei cittadini aveva accettato menti industriali. La sua economia si basa sul avevano e hanno perso, generalmente un
fratello greco di Maigret». l’adesione con entusiasmo. L’euforia si è spen- ceto medio. Quando questo crolla, crolla tutta impero; noi — aggiunge — soffriamo
Kostas Charitos — ta con la crisi, come conseguenza delle dure l’economia. perché abbiamo perso qualcosa che non
commissario della polizia di misure imposte dall’Ue alla Grecia. abbiamo mai avuto.
Atene — è protagonista di I greci non hanno fatto un consuntivo dei Domenica scorsa (24 febbraio, «la Lettura»
una serie di libri (10 romanzi loro errori a livello nazionale e individuale e #378) Catherine Dunne (Guanda) ha
e la raccolta di racconti I hanno preferito la soluzione più semplice: ad- fotografato la sua Irlanda con
labirinti di Atene) pubblicati dossare tutte le responsabilità per le dure con- Ma veniamo ora al voto dei greci alle immi- «disfunzionale» (dysfunctional), Andreas
in Italia prima da Bompiani dizioni di sopravvivenza causate dalla crisi ai nenti elezioni europee. Gli amici con cui di- Gruber (Longanesi) ha raccontato la sua
e ora da La nave di Teseo. provvedimenti imposti dall’Unione Europea. scuto paventano la probabile crescita dei con- Austria con «pericoloso» (gefährlich).
«Personaggio» costante Questa idea ha riportato in auge la mentalità sensi per il partito neonazista di Alba Dorata. Questa settimana il «Dizionario» prosegue
della narrativa di Markaris è scissionista, fratricida, stavolta tra Grecia ed La loro paura si fonda su due argomenti. con «scisma» (dichasmós) del greco Petros
anche l’Atene moderna, Europa. Così, se nel Dopoguerra, tra gli anni Il primo è la sindrome nazionalista che la Markaris (La nave di Teseo) e Vita-Amore-
afflitta da eterni ingorghi, Cinquanta e Sessanta, di ogni guaio era colpe- questione macedone e la soluzione che ne è Morte (Dzive-Nave-Milestiba) della lettone
urbanizzazione selvaggia, vole la sinistra, ora della miseria del Paese è stata trovata con l’accordo di Prespa ha scate- Nora Ikstena (Voland).
burocrazia e corruzione responsabile l’Europa. Certo, questo non si- nato in un gran numero di cittadini (l’accordo
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 53

{
La Riviera è gialla
Cristina Rava fa della Riviera di Ponente, in il medico legale Ardelia Spinola. Rebaudengo
Mani in alto Liguria, più che lo sfondo, il soggetto della
sua narrativa, esplorato grazie a due
torna in Di punto in bianco (Rizzoli, pp. 360,
e 18), desideroso di mollare tutto per ritirarsi
di Roberto Iasoni
congegni seriali efficienti: il commissario in Langa. Illusione: un omicidio lo riporterà
Bartolomeo Rebaudengo e, spin off di questi, in campo. E accanto ritroverà Ardelia.

ILLUSTRAZIONE DI MASSIMO CACCIA

GRECIA

Popolazione
dati aggiornati al
1° gennaio 2018

10.738.868
Pil pro capite
euro
(al prezzo corrente)
16.700
media europea: 30.000

Studenti universitari
percentuale
sulla popolazione
tra 15 e 64 anni
27,2
0 20 40 60 80 100

media europea: 27,9

Attività culturali
percentuale
di popolazione
(> di 16 anni)
di Prespa tra Atene e Skopje — sottoscritto dai che negli ultimi 12 mesi
primi ministri Alexis Tsipras e Zoran Zaev e è andata/ha visitato
approvato dai rispettivi Parlamenti — ha chiu- almeno una volta
so decenni di tensioni — Skopje proclamò CINEMA
l’indipendenza dalla Jugoslavia l’8 settembre
1991 — e consente alla Macedonia di adottare 32,8
0 20 40 60 80 100
il nuovo nome di Macedonia del Nord. L’ac-
cordo è stato contestato dai nazionalisti greci SPETTACOLI DAL VIVO
che considerano la Macedonia parte integran-
33,8
te della storia e della geografia greca, ndr). 0 20 40 60 80 100
Il secondo è il prevedibile voto di insoffe-
renza e di collera di una grande maggioranza SITI CULTURALI
di elettori che ancora soffre per la crisi. 16,9
I due fenomeni non sono solo greci. Il na- 0 20 40 60 80 100
zionalismo è in crescita in tutta Europa e non
sull’onda di un accordo internazionale, ma a
causa dell’euroscetticismo. Il ceto medio, co- Spese culturali
me ho già detto, non viene colpito soltanto in percentuale della spesa
Grecia. Il problema in molti Stati europei, e familiare destinata
anche in Grecia, è la perdita di fiducia nei par- a cultura e ricreazione
titi tradizionali. I partiti del centrodestra e del
centrosinistra, che hanno governato l’Europa 4,6
negli ultimi decenni, nella crisi finanziaria del 0 20 40 60 80 100
2008 hanno commesso l’errore fatale di soste- media europea: 8,5
nere generosamente le banche infliggendo al-
lo stesso tempo ai cittadini politiche di rigida
Internet
e severa austerità. Il risultato è che gran parte
dei cittadini di questi Paesi sono convinti di percentuale
essere loro a pagare il prezzo della salvezza di popolazione
delle banche. che ha utilizzato
L’altro grande errore dei partiti istituzionali internet negli ultimi
è che festeggiano lo sviluppo senza interessar- 3 mesi
si affatto della distribuzione della ricchezza
che lo sviluppo produce. Il risultato di questa
scelta politica è che la ricchezza si è accumula-
ta nelle mani di un’esigua minoranza, mentre
le classi medie e gli strati più disagiati della 72
popolazione combattono per sopravvivere.
Questi due errori hanno creato un nuovo
scisma che ormai non è più soltanto greco, ma
divide i governanti dell’Unione Europea dai
cittadini. media europea: 85

Turismo
Ora abbiamo trovato una soluzione scari- in milioni – notti
cando tutto sugli emigranti. Ma gli emigranti di pernottamento
sono la scintilla che ha fatto divampare l’in- in esercizi turistici
cendio e non la sua causa. (da parte dei residenti
Che cosa accadrà in Europa e in Grecia con nel Paese) nel 2018
le elezioni europee? Non c’è una risposta sem-
plice a questa domanda.
20,4
In quanto europei e greci, vorremmo scon- Rifiuti
giurare la crescita dell’estrema destra. D’altra
parte, quelli che votano estrema destra non kg per persona
sono tutti estremisti. In gran parte si tratta di nel 2017
cittadini arrabbiati e disperati. E in nessuna
parte del mondo le persone arrabbiate e di-
sperate hanno la mente lucida.
L’esperienza greca mostra come la rabbia è
504
sempre frutto di collera e disperazione.
(traduzione dal greco
di Andrea Di Gregorio) media europea: 487
© RIPRODUZIONE RISERVATA Fonte: Eurostat CdS
54 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

Vita
Percorsi Le parole dell’Europa

Mia bisnonna Milda è scampata alla deportazione


sovietica. Mio nonno Janis è stato condannato a dieci
anni di Siberia perché s’è opposto all’abbattimento di
un bosco di abeti... Ma noi lettoni non proviamo odio

M o
m orte
di NORA IKSTENA

i è capitato recentemente di ve-


dere alcune fotografie che mo-
strano la vita di persone comuni

r
in Lettonia alla fine del XIX seco-
lo. Un apicoltore inginocchiato
accanto a un alveare ha davanti
un piccolo panno bianco sul qua-
le sciamano le sue api, formando un rivoletto scuro.
Un conciatore. Donne ai lavatoi che fanno il bucato: il
fotografo è anche riuscito a far sorridere una di loro.
Un mercato di ceramiche nella città di Aglona. Ogni
foto sembra un quadro, vitale e di incredibile qualità.
Ognuna di esse rappresenta un momento di gioia
senza tempo.
Se devo parlare della Lettonia, devo per prima cosa

e
riflettere sui momenti personali e importanti in cui
sono stata a contatto con la mia terra natale. Mi ven-
gono in mente diverse immagini.
Campi che al calore dell’estate profumano di pic-
coli fiori selvatici ed erbe medicinali e dove la sera,
dai fiumi circostanti, si diffonde una nebbiolina che
porta con sé un’umidità benedetta.
Prati di campagna novembrini, fangosi e bagnati,
che fanno soffrire e tremare l’anima per il loro senso
di abbandono. Chilometri di spiagge incontaminate
di sabbia bianca, e la linea dell’orizzonte dove cielo e
terra si incontrano. Fuori dalle grandi città, case fati-
scenti, rovine di basi militari sovietiche e cianfrusa-
glie lasciate nei boschi, mucchi di rifiuti sparsi disor-
dinatamente in giro. Magnifiche ville private circon-
date da alte recinzioni, protette da sistemi di allarme,
e piccole baracche di legno custodite da fedeli cani
bastardi. Il silenzio solitario e profondo della vita cre-
puscolare in un cimitero di campagna e i condomini
tutti uguali degli alloggi collettivi costruiti durante
l’era sovietica. Gli abitanti benestanti ed eleganti del
centro storico di Riga, i mendicanti e i musicisti di
strada che si aggirano intorno al Monumento alla Li-
bertà e gli ubriachi nella via Maskavas. Assaggiare il
tartufo di pomeriggio alla gastronomia del «City
market» e provare altre prelibatezze a prezzi ridotti
presso le bancarelle del Mercato Centrale. I cibi mo-
notonamente standardizzati del supermercato, fra-
gole fresche offerte ai bordi dell’autostrada a giugno
e la platessa affumicata e calda nei villaggi di pescato-
ri sulla costa in agosto. L’enorme, indistruttibile crea-
tività della gente che si riflette nei tappeti fatti a ma-
no e nelle pentole di terracotta, nei festival di canzo-
ni, danza e folclore, nella straordinaria musica classi-
ca, nella nuova drammaturgia, nei documentari,
nella prosa e nella poesia. Altrettanto popolari tra le
masse, i reality show attuali che sembrano cancellare
dal cervello tutti gli impulsi creativi. Il buon senso
presente in ogni lettone e la disillusione collettiva
per l’incapacità dei partiti politici di formulare una
prospettiva per il Paese e di realizzarla attraverso un
onesto, duro lavoro.

La nostra esperienza con la democrazia è stata va-


ria. Nel 1934, il primo ministro Karlis Ulmanis sciolse
il Parlamento, ma è generalmente accettato che gli
anni successivi, fino all’occupazione sovietica del
1941, furono un periodo di prosperità economica. La
nazione aveva un leader che amava la sua gente e si
aspettava di essere riamato, specialmente dagli scrit-
tori e dagli artisti. La chiamo la dittatura di velluto,
che prima o poi sarebbe morta di morte naturale. Un
mare di candele accese nel giorno dei morti, in ricor-
do dei propri parenti e del difficile compito di spie-
gare e giustificare la storia della Lettonia.
Non proviamo odio verso le altre nazionalità. Nei
primi trent’anni di indipendenza, siamo stati uno dei
pochi Paesi europei a dare rifugio agli ebrei persegui-
tati dai nazisti. Una volta, a New York, un signore
ebreo dai capelli grigi mi ha abbracciata perché veni-
DOMENICA 3 MARZO 2019 CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA 55

{
La badante impara la filosofia
Loro vivono in una casa attraversata dal matrimonio a pezzi: avrà il compito di leggere
Colpo di fulmine vento e come il vento sono travolgenti: un
anziano professore cieco, la figlia musicista e
al vecchio qualche frase dai libri di filosofia in
biblioteca. Il romanzo trascinante che ne
di Ida Bozzi
le nipotine adolescenti. Lei si chiama Maria viene è Niente caffè per Spinoza di Alice
Vittoria ed è una badante con una vita e un Cappagli (Einaudi, pp. 278, e 17,50).

ILLUSTRAZIONE
DI AMALIA CARATOZZOLO SSS
Una copertina
un artista

LETTONIA La nuova vita dell’acquaforte


Popolazione Un’acquaforte del XVII

FOTO DI GIORGIO PEROTTINO


secolo riproduce una
dati aggiornati al
cappella con un
1° gennaio 2018 sepolcro. Ma la
1.934.379 preziosa stampa è
«contaminata» da
Pil pro capite cancellature, linee,
segni che evocano una mappa, anche
euro dalla presenza di due maestosi cigni. Il
(al prezzo corrente) titolo che Fabrizio Cotognini ha voluto
13.900 dare all’opera realizzata per la nostra
copertina ci può aiutare a capire: Der
media europea: 30.000 reine Tor, il «puro folle», ovvero Parsifal,
protagonista dell’opera wagneriana
Studenti universitari

i
ispirata alla saga dell’eroe del Sacro
vo dalla Lettonia. Si ricordava che alla fine degli anni percentuale Graal. Fabrizio Cotognini (Macerata,
Trenta la Lettonia aveva dato rifugio alla sua famiglia. sulla popolazione 1983) parte abitualmente da antiche
L’ho pregato di scrivere i suoi ricordi e mandarli al tra 15 e 64 anni incisioni originali e crea nuove immagini
«New York Times», perché sfortunatamente nel ispirandosi alla grande letteratura e
mondo si è diffusa l’idea che i lettoni siano stati in 30 all’alchimia. Certo, Cotognini una
generale dei collaborazionisti dei nazisti. Durante 0 20 40 60 80 100 trasmutazione riesce davvero a farla:
L’autrice l’occupazione tedesca alcuni lettoni hanno collabora- media europea: 27,9 partendo da riferimenti letterari e
Nora Ikstena è nata a Riga, to, come hanno fatto cittadini di altri Paesi europei materiali della storia dell’arte, dà vita
capitale della Lettonia, il 15 occupati. Ogni nazione ha le sue pecore nere. Le or- Attività culturali a opere capaci di custodire una
ottobre 1969. Attiva nella ganizzazioni ebraiche continuano ancora oggi a dare riflessione sulla storia, il tempo, la
vita politica e culturale del la caccia ai pochi collaborazionisti lettoni, perché si- percentuale memoria, con un linguaggio colto,
suo Paese, è considerata fra ano consegnati alla giustizia e processati. di popolazione innovativo e del tutto autonomo. Anche
le personalità più autorevoli Non cerchiamo vendetta. È difficile trovare una fa- (> di 16 anni) per queste sue qualità ha vinto il 19°
della letteratura baltica miglia lettone la cui storia non sia strettamente lega- che negli ultimi 12 mesi Premio Cairo: con le sue opere
contemporanea. Le sue ta al genocidio del nostro popolo perpetrato dal regi- è andata/ha visitato Cotognini è portatore di una originale
opere — che comprendono me sovietico, che ha ucciso e deportato in Siberia, su almeno una volta forma di scrittura, che ci conduce in un
romanzi, raccolte di racconti, vagoni bestiame, decine di migliaia di persone. La CINEMA mondo di confine, dove immagini, segni
favole e scritti biografici — mia bisnonna, Milda Kalveks, è fuggita da casa sol- e parole ci pongono domande sul
sono tradotte in diverse tanto con la borsetta, perché un vicino l’ha avvertita 31,8 mistero del vivere. (gianluigi colin)
0 20 40 60 80 100
lingue e hanno ricevuto dell’imminente arresto e della deportazione in corso.
numerosi riconoscimenti. Le hanno portato via la casa. Mio nonno Janis Fecers SPETTACOLI DAL VIVO
Il latte della madre, uscito nel è stato condannato a dieci anni di Siberia perché era
2015 e vincitore del Dzintars 52,4
guardia forestale e non ha permesso agli ufficiali rus-
0 20 40 60 80 100
Sodums e del Premio dei si di abbattere un bosco di abeti rossi... Ma in Letto-
lettori, pubblicato in Italia da nia ci sono centinaia di storie simili. Non credo che la SITI CULTURALI
Voland nel 2018 (traduzione Russia chiederà perdono alle nazioni, tra cui la no- 44,2
di Margherita Carbonaro, stra, che hanno subito un genocidio per mano del re- 0 20 40 60 80 100
pp. 188, e 16), le è valso un gime sovietico.
grande successo di critica e Ma lasciamo che questo resti sulla coscienza della
Spese culturali
COURTESY DELL’ARTISTA/PROMETEOGALLERY

pubblico. Nora Ikstena ha Russia.


studiato Filologia lettone percentuale della spesa
all’Università della Lettonia familiare destinata
(1987-1992) e Lingua e a cultura e ricreazione
letteratura inglese
all’Università del Missouri L’Europa ora si è accorta di noi. 9,9
(1994-1995), presso cui è Grazie. 0 20 40 60 80 100
stata caporedattore di «The Meglio tardi che mai. media europea: 8,5
Review of Contemporary Saremo più sicuri, ma ancora una volta dovremo
Fiction», producendo una riuscire a farci valere con le nostre forze. L’Unione
rivista dedicata alla prosa
Internet
Europea come organizzazione politica ed economica
lettone. Autrice di numerose mi sembra lontana dall’essere perfetta. Ma la Letto- percentuale
biografie di autori lettoni del nia è stata coinvolta nel cambiamento globale del di popolazione
passato e contemporanei, di mondo, e noi, agnellini alle prime armi, dobbiamo che ha utilizzato
saggi, racconti e romanzi, ha farci posto tra i leoni, e riuscire a dire la nostra. Dob- internet negli ultimi
ricevuto numerosi biamo cercare di mantenere il rispetto di noi stessi 3 mesi
riconoscimenti, fra cui il all’interno dell’ordine mondiale, dilaniato dalle stes- Supplemento culturale del Corriere della Sera
Premio dell’Assemblea se vecchie guerre. Le superpotenze opprimono le del 3 marzo 2019 - Anno 9 - N. 9 (#379)
baltica per la letteratura grandi potenze, i super forti opprimono i forti, i forti
(2006), l’Ordine delle Tre opprimono i deboli, i deboli opprimono i più deboli, Direttore responsabile Luciano Fontana
stelle (2008) e il Premio i più deboli quelli che lo sono ancora di più. Una infi- 84 Vicedirettore vicario Barbara Stefanelli
Eccellenza per la cultura nita serie di belligeranti, schierati in ordine decre- Vicedirettori Daniele Manca
(2018), come autrice lettone scente di forza e potere. Nel frattempo, nel mare del Venanzio Postiglione
Giampaolo Tucci
di rilevanza internazionale. buon senso, le acque travolgono tre porti. Vita. Amo- Beppe Severgnini (7-Sette)
Nel 2016 è stata la prima re. Morte. La realtà, come il mare, travolge Dzive, Na-
Supplemento a cura
scrittrice lettone invitata a ve, Milestiba. media europea: 85 della Redazione cultura Antonio Troiano
partecipare al Library of Pierenrico Ratto
Congress National Book Turismo Cecilia Bressanelli
Festival di Washington; nel Stefano Bucci
2018 ha rappresentato la in milioni – notti Antonio Carioti
Lettonia alla London Book Ma amo l’Europa con tutto il cuore come luogo di pernottamento Severino Colombo
Fair. In Italia sono anche metafisico di solidarietà. Come una casa per l’intel- in esercizi turistici Marco Del Corona
(da parte dei residenti Helmut Failoni
usciti, pubblicati letto e per il cuore. Qui è possibile meditare sul desti- Cinzia Fiori
da Damocle, Storie no dell’umanità. nel Paese) nel 2018 Alessia Rastelli
di vita (2016) e Un bianco
fazzoletto (2014)
Tornerò infine a quei momenti importanti del re-
stare in contatto. Nella biografia di Virginia Woolf di
1,6 Annachiara Sacchi
Cristina Taglietti
Giulia Ziino
Mary Ann Caws si verifica un momento del genere Rifiuti Cover editor Gianluigi Colin
quando l’autrice cita il passo del diario di Woolf data-
to 15 maggio 1940: «Se l’Inghilterra sta per essere kg per persona
nel 2017 RCS MediaGroup S.p.A. Sede legale: via A. Rizzoli, 8 - Milano
sconfitta, che senso ha aspettare? Meglio chiudere Registrazione Tribunale di Milano n. 505 del 13 ottobre 2011
subito la porta del garage». REDAZIONE e TIPOGRAFIA:
Anche se sento spesso la necessità di attraversare i Via Solferino, 28 - 20121 Milano - Tel. 02-62821

confini, non riesco a immaginare la mia vita senza la


Lettonia. Spero che noi tutti sopravviveremo. E che
438 PUBBLICITA’: RCS MediaGroup S.p.A. - dir. Pubblicità
Via A. Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Tel. 02-25841
www.rcspubblicita.it
ognuno respirerà liberamente e in modo indipen- © 2019 COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.p.A.
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo prodotto può
dente in una comune zona di solidarietà. essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali.
( traduzione dall’inglese di Maria Sepa) media europea: 487 Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Fonte: Eurostat CdS
56 LA LETTURA CORRIERE DELLA SERA DOMENICA 3 MARZO 2019

È capitato anche a voi?

KRISTEN ROUPENIAN
CAT PERSON
«Virale in tutto il mondo, Cat Person è il racconto
piú cliccato nell’intera storia del New Yorker».
The Guardian

EINAUDI
STILE LIBERO BIG

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