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Scuola di Ingegneria
Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile
Indirizzo Strutture
A.A. 2020-2021
a) Modello di Ramberg e Osgood per la curva G(γ) con G0 ricavato dal modello di
Hardin e Drnevich ....................................................................................................... 11
a) Modello di Yokota et al. per la curva G(γ) con G0 ricavato dal modello di Hardin e
Drnevich ...................................................................................................................... 14
b) Modello di Yokota et al. per la curva D(γ) con G0 ricavato dal modello di Hardin e
Drnevich ...................................................................................................................... 15
a) Modello di Ramberg e Osgood per la curva G(γ) con G0 ricavato dal modello di
Hardin e Drnevich ....................................................................................................... 22
a) Modello di Yokota et al. per la curva G(γ) con G0 ricavato dal modello di Hardin e
Drnevich ...................................................................................................................... 24
b) Modello di Yokota et al. per la curva D(γ) con G0 ricavato dal modello di Hardin e
Drnevich ...................................................................................................................... 26
Ghiaia .................................................................................................................. 34
Velocità di propagazione delle onde S nelle verticali del sito di indagine .......... 36
Spettri di risposta................................................................................................. 55
5 Confronto delle risposte sismiche locali con quelle ottenute col metodo semplificato delle
NTC2018 ..................................................................................................................................... 62
7 Appendice ........................................................................................................................... 68
Modelli di adattamento........................................................................................ 72
Ghiaia .............................................................................................................. 74
Litotipi ............................................................................................................. 78
Pag. 1
Figura 2: Tabella parametri “Pericolosità di base”
Pag. 2
Figura 4: Home page Eucentre
Una volta registrati nel sito è stato possibile scaricare il set di sette accelerogrammi.
Accedendo al WebGIS dal sito, ci si posiziona in corrispondenza della zona di interesse e si
seleziona il pallino rosso più vicino. Ciò permette di scaricare il set di accelerogrammi, ovvero
7 files di testo che contengono 2 colonne di dati: nella prima si trova il tempo (campionato al
cinquantesimo, al centesimo o al duecentesimo di secondo) e nella seconda la corrispondente
accelerazione del suolo misurata in 𝑚/𝑠 2 . Nel file di testo è anche specificato lo scaling factor
che il WebGis ha preventivamente applicato all’accelerogramma per renderlo spettro-
compatibile con quello ricavato dal foglio del CSLP.
Pag. 3
del CSLP sono state inserite nel software Rexel v 3.5, il quale permette, attraverso il comando
Map la verifica della posizione del sito. Il target spectrum scelto è stato “Italian Building Code
2008”. Si è fatto riferimento ad un sottosuolo di classe A (ammassi rocciosi affioranti o terreni
molto rigidi) con classe topografica T1 (terreno pianeggiante) e ad un edificio in classe II, con
una vita nominale di 50 anni, operando una valutazione allo Stato Limite di salvaguardia della
Vita (SLV), quindi con un periodo di ritorno di 475 anni.
Si è tentato inizialmente di lavorare con la coppia M-R (magnitudo-distanza) nella “preliminary
database research”; il database al quale si è fatto ricorso è stato ESD (European Strong-motion
Database) e la classe del sito scelta per la ricerca è la medesima del sito analizzato, così da avere
input sismici con media aderenti alla classe A (è stata dunque spuntata l’opzione “same as target
spectrum”). I valori di M e R da inserire sono stati ricavati tramite il sito dell’istituto nazionale di
Geofisica e Vulcanologia effettuando la ricerca per comune (comune di Senigallia).
Cliccando col mouse sul quadrato sottostante il punto con scritto Senigallia, e richiedendo nel
riquadro di selezione strumenti la voce Grafico di disaggregazione, abbiamo ottenuto la coppia
M-R cercata (in cui si valutano i contributi di diverse sorgenti sismiche alla pericolosità di un sito,
fornendo la coppia magnitudo-distanza del terremoto che contribuisce maggiormente alla
pericolosità). I risultati sono riportati nelle immagini sottostanti.
Pag. 4
Figura 7: Grafico di disaggregazione
Il valore M da inserire in Rexel è stato aumentato e diminuito di 0.3, perciò il range di magnitudo
varia tra Mmin=4.83 e Mmax=5.43 mentre la distanza R è stata considerata all’interno
di un range di 20 km, varia perciò tra 0 e 29.2 km. Tuttavia, la ricerca M-R con questi valori non
ha prodotto alcun risultato; dunque, si è proceduto ad ampliare l’intervallo di ricerca di M e di R
come di seguito riportato:
- 4.53 < M < 5.73, 0 < R < 39.2;
- 4.23 < M < 6.03, 0 < R < 50;
Ciononostante, la ricerca non è andata a buon fine in nessuno di questi casi. Sono stati fatti altri
tentativi variando ulteriormente l’intervallo di ricerca, ma invano. Perciò, si è proceduto con una
ricerca per PGA: questo è stato fatto variare nell’intervallo compreso tra 0,5 𝑃𝐺𝐴 e 2 𝑃𝐺𝐴. Il
PGA di riferimento è corrispondente al valore di ag ottenuto dai parametri del foglio Excel Spettri-
NTC, ovvero ag = PGA = 0.182 g. L’intervallo di riferimento è dunque dato da 0.091-0.364 g.
Pag. 5
Figura 9: dati input Rexel
Affinché lo scarto tra lo spettro di risposta del sito e lo spettro medio dei 7 input da estrarre
non sia troppo grande, si è indicata una tolleranza del 10% in difetto e del 30% in eccesso come
d’altronde indicato dalle normative NTC18 al paragrafo 3.2.3.6. e si è scelto di considerare i
periodi nel range compreso tra 0.1s e 2s. In tale intervallo ricadono infatti la maggior parte degli
edifici non isolati, coerentemente con le indicazioni delle NTC. Selezionando l’opzione “I’m
feeling lucky” (l’unica possibile nel caso di ricerca per PGA in quanto “scaled record” non risulta
più selezionabile, diversamente da quanto accadeva per la ricerca per M-R), cliccando 7 records
come “set size” e optando per “1 component”, si è avviata la ricerca che ha prodotto un set di 7
accelerogrammi spettro-compatibili con quello della normativa, per il sito di interesse. Si
riportano di seguito i grafici degli spettri elastici di risposta in termini di accelerazione ottenuti
confrontati con quello da normativa (Target Spectrum). In output Rexel fornisce un file zip
contenente i file testo in cui sono riportati i valori degli spettri elastici di risposta e i set di
accelerogrammi da usare poi in STRATA.
Nella cartella di output è presente anche un file in cui sono riportate le informazioni relative ai
sette eventi sismici ottenuti dalla ricerca con Rexel:
Pag. 6
Figura 10: Set spettri elastici compatibili Rexel
Pag. 7
2 Caratterizzazione dei litotipi
La caratterizzazione dei litotipi presenti nelle verticali da investigare viene effettuata elaborando
le prove in sito e di laboratorio fornite. In particolare, sono state condotte nove prove down-hole
per la caratterizzazione di Vs (velocità di propagazione delle onde S) contestualmente alle quali
sono stati estratti quattro campioni su cui eseguire le indagini di laboratorio. I litotipi presenti
nelle verticali assegnate sono i seguenti:
● Argilla limosa
● Limo sabbioso
● Ghiaia
● Substrato geologico
Si riporta di seguito una tabella con i dati relativi ai singoli campioni (profondità di estrazione,
tipo di terreno, peso di volume, limiti di Atterberg) e al substrato geologico.
Figura 12: Tabella con i dati dei campioni e del substrato geologico
Riportiamo inoltre la stratigrafia delle verticali d’indagine su cui eseguire lo studio di risposta
sismica locale (le quote delle profondità sono espresse in metri e riferite al piano campagna):
Pag. 8
indagine fino ad una quota di 60 m, ottenendo i valori mancanti di Vs per interpolazione dei dati
sperimentali con legge di potenza. Tutti i passaggi saranno chiariti meglio nel paragrafo 2.2.4.
Per il litotipo di argilla limosa si dispone di un unico campione estratto dal sondaggio S2. Come
prima operazione si è proceduto a calcolare i parametri di adattamento del modello di “Hardin e
Drnevich” da cui è stato ricavato il 𝐺0,𝐻𝐷 da assumere per il successivo adattamento di altri
modelli ai dati sperimentali.
Il modello di Hardin e Drnevich viene utilizzato per ricavare il valore di 𝐺0,𝐻𝐷 da assumere per
il successivo adattamento dei modelli di Yokota e Ramberg-Osgood ai dati sperimentali.
Pag. 9
Figura 14: Modello di Hardin e Drnevich
Mediante questo cambio di variabili si ottiene un set di valori discretizzati all’interno di un grafico
in cui sulle ordinate sono riportati i valori di 1/G e sulle ascisse la deformazione a taglio γ. Tramite
il foglio di calcolo Excel, si estrapolano i parametri “a” e “b” della retta di regressione lineare che
meglio approssima la distribuzione dei dati sperimentali.
Figura 15: Curva 1/G(γ) ricavata dal modello di Hardin e Drnevich per l’argilla limosa
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Modello di Ramberg e Osgood
a) Modello di Ramberg e Osgood per la curva G(γ) con G0 ricavato dal modello di Hardin
e Drnevich
Il modello di “Ramberg e Osgood” permette di ricavare l’andamento di G(γ) partendo dai dati
sperimentali della prova di Colonna Risonante e dal valore del modulo di taglio iniziale 𝐺0,𝐻𝐷 .
Figura 17:Curva x-y per argilla limosa (Ramberg e Osgood) con G0,HD
Pag. 11
1
𝐺 𝑅−1
1−𝐺
0
𝛾=
𝐺 𝑅
𝐶( )
[ 𝐺0 ]
In questo modo, campionando i valori del rapporto 𝐺/𝐺0 a piacere, è stata costruita la curva di
decadimento di cui se ne riporta il grafico:
Lo stesso procedimento è stato effettuato utilizzando per la determinazione dei parametri “A”,
“C” ed “R” utilizzando il 𝐺0,𝑆𝑃 , intendendo quest’ultimo come il massimo valore sperimentale di
G ottenuto dalla prova di Colonna Risonante.
Pag. 12
Figura 19: curva x-y per argilla limosa (Ramberg e Osgood) G0,SP
• 𝐶 = 10 𝐴 = 800.0992758
Pag. 13
Modello iperbolico modificato di Yokota et al.
a) Modello di Yokota et al. per la curva G(γ) con G0 ricavato dal modello di Hardin e
Drnevich
Questo modello è stato impiegato per determinare l’andamento di 𝐺(𝛾). Utilizzando infatti i dati
sperimentali, ottenuti dalla prova di Colonna Risonante, e il modulo di taglio iniziale 𝐺0,𝐻𝐷 , è
possibile definire l’andamento di 𝐺/𝐺0,𝐻𝐷 , con le deformazioni 𝛾.
Figura 21: Modello iperbolico modificato di Yokota et Al. per la curva G(γ)
Una volta effettuato il cambio di variabili, sono stati estrapolati i parametri A e β relativi alla linea
di tendenza lineare che meglio approssima i dati sperimentali.
Figura 22: curva x-y per G(γ) dell’argilla limosa (Yokota) G0,HD
Come si osserva dal grafico soprastante, sono stati scartati i primi nove valori (in arancione)
poiché tali punti si trovano infatti nel dominio elastico. I parametri del modello cercati sono
quindi:
• 𝛽 = 1.15388725 (coefficiente angolare della retta di regressione)
• 𝐴 = 𝑙𝑜𝑔 (𝛼) = 1.258728607 (termine noto della retta di regressione)
da cui:
Pag. 14
• 𝛼 = 10 𝐴 = 18.14381493
A questo punto è possibile procedere alla verifica dell’adattamento del modello analitico. Nel
grafico sottostante è riportato il confronto tra i dati sperimentali e la curva di decadimento ottenuta
con il modello di “Yokota et al.”.
b) Modello di Yokota et al. per la curva D(γ) con G0 ricavato dal modello di Hardin e
Drnevich
Il modello di “Yokota et al.” viene utilizzato per determinare anche la curva che esprime come
varia il rapporto di smorzamento D in funzione della deformazione di taglio 𝛾.
Figura 24: Modello iperbolico modificato di Yokota et Al. per la curva D(γ)
Anche in questo caso, grazie al cambio di variabili, è possibile effettuare una regressione lineare
e ricavare i valori di DMAX e λ.
Pag. 15
Figura 25: curva x-y per lo smorzamento dell’argilla limosa (Yokota) G0,HD
Risulta:
• 𝑎 = 3.4286 (termine noto della retta di regressione)
• 𝜆 = −2.771 (coefficiente angolare della retta di regressione)
da cui:
● 𝐷𝑀𝐴𝑋 = 𝑒 𝑎 = 30.83308697
𝜆𝐺
Queste due variabili sono state inserite all’interno della formula 𝐷𝑚𝑎𝑥 = 𝑒 𝐺0 , ed al variare del
rapporto 𝐺/𝐺0,𝐻𝐷 (ottenuto con il modello di Yokota stesso), in funzione della deformazione di
taglio, è stata costruita la curva di smorzamento 𝐷(𝛾).
Pag. 16
Ripetendo i passaggi seguiti per il punto a), ma utilizzando come valore di rigidezza iniziale il
massimo dei valori di G ottenuti sperimentalmente si perviene ai seguenti risultati:
A questo punto è possibile procedere alla verifica dell’adattamento del modello analitico. Nel
grafico sottostante è riportato il confronto tra i dati sperimentali e la curva di decadimento ottenuta
con il modello di “Yokota et al.”.
Pag. 17
Figura 28: G(γ) per argilla limosa (Yokota), G0,SP
Figura 29: curva x-y per lo smorzamento dell’argilla limosa (Yokota) G0,SP
Risulta:
● 𝑎 = 3.4286 (termine noto della retta di regressione)
● 𝜆 = −2.7021 (coefficiente angolare della retta di regressione)
da cui:
● 𝐷𝑀𝐴𝑋 = 𝑒 𝑎 = 30.83308697
Pag. 18
𝜆𝐺
Le variabili sono state inserite all’interno della formula 𝐷𝑚𝑎𝑥 = 𝑒 𝐺0 , ed al variare del rapporto
G/G0,SP (ottenuto dal modello di Yokota stesso), in funzione della deformazione a taglio, è stata
costruita la curva di smorzamento.
Di seguito si riportano i grafici delle curve di decadimento ottenute utilizzando i modelli di Yokota
et Al. e Ramberg Osgood, prima con l’impiego di G0,HD e poi con G0,SP.
Figura 31: Confronto dei vari adattamenti di G(γ)/G0,HD per argilla limosa
Pag. 19
Figura 32: Confronto dei vari adattamenti di G(γ)/G0,SP per argilla limosa
Figura 33: Confronto dei vari adattamenti di D(γ) per argilla limosa
Pag. 20
Litotipo limo sabbioso
Per la caratterizzazione del litotipo limo sabbioso è stata seguita la stessa procedura del litotipo
argilla limosa disponendo, anche per questo, di un unico campione estratto dal sondaggio S6.
Il modello di Hardin e Drnevich viene utilizzato per ricavare il valore di G0 da assumere per il
successivo adattamento dei modelli di Yokota e Ramberg-Osgood ai dati sperimentali.
Mediante questo cambio di variabili si ottiene un set di valori discretizzati all’interno di un grafico
in cui sulle ordinate sono riportati i valori di 1/G e sulle ascisse la deformazione a taglio γ. Tramite
il foglio di calcolo Excel, si estrapolano i parametri “a” e “b” della retta di regressione lineare che
meglio approssima la distribuzione dei dati sperimentali.
Figura 34: Curva 1/G(γ) ricavata dal modello di Hardin e Drnevich per il limo sabbioso
Pag. 21
𝐺 𝐺
In seguito dai valori di 𝛾, 𝑒 sono stati costruiti i modelli di Yokota et al. e di Ramberg
𝐺0,𝐻𝐷 𝐺0,𝑆𝑃
a) Modello di Ramberg e Osgood per la curva G(γ) con G0 ricavato dal modello di Hardin e
Drnevich
Il modello di “Ramberg e Osgood” permette di ricavare l’andamento di G(γ) partendo dai dati
sperimentali della prova di Colonna Risonante e dal valore del modulo di taglio iniziale G0,HD.
Riportando in un grafico come varia la “y” in funzione della “x” si ricavano i parametri A ed R
della linea di tendenza che meglio approssima i dati sperimentali.
Figura 35: Curva x-y per limo sabbioso (Ramberg e Osgood) con G0,HD
Pag. 22
Operando delle semplici manipolazioni algebriche sulla definizione del modello, è possibile
esprimere come varia γ in funzione del rapporto 𝐺/𝐺0 e in funzione dei parametri appena trovati
“C” ed “R”.
1
𝐺 𝑅−1
1−
𝐺0
𝛾=
𝐺 𝑅
[ 𝐺0 ) ]
𝐶 (
In questo modo, campionando i valori del rapporto 𝐺/𝐺0 a piacere, è stata costruita la curva di
decadimento di cui se ne riporta il grafico:
Pag. 23
Figura 37: curva x-y per limo sabbioso (Ramberg e Osgood) G0,SP
a) Modello di Yokota et al. per la curva G(γ) con G0 ricavato dal modello di Hardin e
Drnevich
Pag. 24
Questo modello è stato impiegato per determinare l’andamento di G(γ). Utilizzando infatti i dati
sperimentali, ottenuti dalla prova di Colonna Risonante, e il modulo di taglio iniziale G0, ricavato
dal modello di Hardin e Drnevich, è possibile definire l’andamento di G, normalizzato rispetto a
G0,HD, con le deformazioni γ.
Una volta effettuato il cambio di variabili, sono stati estrapolati i parametri A e β relativi alla linea
di tendenza lineare che meglio approssima i dati sperimentali.
Figura 39: curva x-y per G(γ) del limo sabbioso (Yokota) G0,HD
Come si osserva dal grafico soprastante, sono stati scartati i primi undici valori (in arancione).
Tali punti si trovano infatti nel dominio elastico. I parametri del modello cercati sono quindi:
● 𝛽 = 0.956075106 (coefficiente angolare della retta di regressione)
● 𝐴 = 𝑙𝑜𝑔 (𝛼) = 1.331886804(termine noto della retta di regressione)
da cui:
● 𝛼 = 10 𝐴 = 21.4727073
A questo punto è possibile procedere alla verifica dell’adattamento del modello analitico. Nel
grafico sottostante è riportato il confronto tra i dati sperimentali e la curva di decadimento ottenuta
con il modello di “Yokota et al.”:
Pag. 25
Figura 40: G(γ) per limo sabbioso (Yokota), G0,HD
b) Modello di Yokota et al. per la curva D(γ) con G0 ricavato dal modello di Hardin e
Drnevich
Il modello di “Yokota et al.” viene utilizzato per determinare anche la curva che esprime come
varia il rapporto di smorzamento D in funzione della deformazione di taglio γ.
Anche in questo caso, grazie al cambio di variabili, è possibile effettuare una regressione lineare
e ricavare i valori di DMAX e λ.
Figura 41: curva x-y per lo smorzamento del limo sabbioso (Yokota) G0,HD
Risulta:
● 𝑎 = 3.178088501 (termine noto della retta di regressione)
Pag. 26
● 𝜆 − 2.389122365 (coefficiente angolare della retta di regressione)
da cui:
● 𝐷𝑀𝐴𝑋 = 𝑒 𝑎 = 24.0008321
𝜆𝐺
Le variabili 𝜆 e 𝐷𝑀𝐴𝑋 sono state inserite all’interno della formula 𝐷/𝐷𝑚𝑎𝑥 = 𝑒 𝐺0 e, al variare
del rapporto G/G0,HD ottenuto dal modello di Yokota stesso in funzione della deformazione di
taglio, è stata costruita la curva di smorzamento.
Figura 43: curva x-y per G(γ) del limo sabbioso (Yokota) G0,SP
Pag. 27
● 𝐴 = 𝑙𝑜𝑔 (𝛼) = 1.384655925 (termine noto della retta di regressione)
da cui:
● 𝛼 = 10 𝐴 = 24.24688347
A questo punto è possibile procedere alla verifica dell’adattamento del modello analitico. Nel
grafico sottostante è riportato il confronto tra i dati sperimentali e la curva di decadimento ottenuta
con il modello di “Yokota et al.”.
Figura 45: curva x-y per lo smorzamento del limo sabbioso (Yokota) G0,SP
Risulta:
● 𝑎 = 3.178088501(termine noto della retta di regressione)
Pag. 28
● 𝜆 = −2.430052499 (coefficiente angolare della retta di regressione)
da cui:
● 𝐷𝑀𝐴𝑋 = 𝑒 𝑎 = 24.0008321
𝜆𝐺
I parametri di adattamento 𝜆 e 𝐷𝑀𝐴𝑋 sono stati inseriti all’interno della formula 𝐷/𝐷𝑚𝑎𝑥 = 𝑒 𝐺0
e, al variare del rapporto G/G0,SP ottenuto dal modello di Yokota stesso in funzione della
deformazione di taglio, è stata costruita la curva di smorzamento.
Figura 47: Confronto dei vari adattamenti di G(γ)/G0,HD per limo sabbioso
Pag. 29
Figura 48: Confronto dei vari adattamenti di G(γ)/G0,SP per limo sabbioso
Figura 49: Confronto dei vari adattamenti di D(γ) per limo sabbioso
Pag. 30
Litotipo ghiaia
Data l’assenza di una specifica prova di colonna risonante svolta sul litotipo ghiaia, si è scelto di
far ricorso ad uno dei modelli presenti in letteratura per ricavare gli andamenti delle curve
𝐺(𝛾)/𝐺0 e 𝐷(𝛾). Il modello scelto come riferimento è quello di Rollins et Al. (1998)
appositamente studiato per le ghiaie.
È pertanto possibile campionare l’andamento delle due curve scegliendo dei valori di 𝛾. Si
riportano di seguito gli andamenti delle curve.
Pag. 31
Litotipo substrato geologico
Per il presente litotipo sono state fornite le curve di adattamento da impiegare tal quali nella
modellazione della risposta simica locale tramite il software STRATA. Pertanto, si riportano gli
andamenti delle due curve.
Pag. 32
Litotipo argilla limosa
L’argilla limosa è presente nella prima verticale su cui eseguire l’analisi di risposta sismica locale
(V1) nei primi 12 metri, mentre nella seconda nei primi 7 metri. Per questo motivo del litotipo ne
verrà caratterizzata la Vs solo tra 0 e 12 m. Si riportano di seguito due grafici: il primo mostra le
prove eseguite nello strato interessato e la loro media, mentre il secondo riporta il profilo
opportunamente regolarizzato (si assume la velocità costante tra 10 e 12 metri nonostante la media
presentasse una discontinuità alla profondità di 11 m).
5
Profondità [m]
5
6
6
7
7
8
8
9
10 9
11 10
12 11
13 12
Il limo sabbioso è presente nella prima verticale (V1) tra 12 e 15 metri, mentre nella seconda tra
7 e 17 metri. Si caratterizza pertanto la Vs di questo materiale tra 7 e 17 metri. Poiché tra 7 e 14
metri non abbiamo dati forniti dalle prove, si riportano i grafici che mostrano l’andamento anche
nello strato più superficiale. Infatti, dove non erano presenti dati è stato assunto il valore medio
Pag. 33
della velocità tra il dato precedente (a 6 metri di profondità) e quello successivo (a 14 metri di
profondità).
2 2
4 4
6
Profondità [m]
Profondità [m]
8
8
10
10
12
12
14
14
16
16
18
Ghiaia
La ghiaia è presente solo nella prima verticale assegnata (V1) tra 15 e 19 metri. L’unica correzione
che è stata effettuata per regolarizzare il profilo, rispetto a quello che si otterrebbe da una media
delle prove, è stata quella di assumere tra 17 e 19 metri una Vs=362 m/s. Nel profilo medio delle
prove, infatti, a 18 metri vi è una discontinuità di pochi m/s.
Pag. 34
Profilo Vs estrapolato per Profilo Vs regolarizzato per
ghiaia ghiaia
Vs [m/s] Vs [m/s]
250 300 350 400 450 200 250 300 350 400
14 14
15
15
16
Profondità [m]
16
Profondità [m]
17
17
18
18
19
20 19
Substrato geologico
Il substrato è presente per la prima verticale (V1) tra 19 e 60 metri, mentre per la seconda tra 17
e 60 metri. Si caratterizza pertanto la Vs di questo materiale tra 17 e 60 metri. Trovandoci a
profondità più elevate, si è resa necessaria una regolarizzazione più diffusa in quanto, come si
potrà osservare dai grafici il profilo ottenuto facendo la media delle prove down-hole, risulta
modificarsi ad ogni metro anche di pochi m/s. Si specifica inoltre che nel primo grafico la media
è stata calcolata scartando la prova DH4 in quanto questa si discosta particolarmente dalle altre.
Inoltre, poiché le prove avevano fornito dati di Vs solo fino a profondità di 35 m, è stato necessario
interpolare i dati ottenuti con legge di potenza del tipo:
𝑉𝑠 (𝑧) = 𝑎 𝑧 𝑏
Secondo i dati forniti è risultato essere 𝑎 = 119.32 e 𝑏 = 0.4337. Con tale legge sono state
trovate le velocità in funzione della profondità con passi di 5 metri.
Si riportano di seguito i grafici che chiariscono meglio le operazioni effettuate:
Pag. 35
Profilo Vs estrapolato per Profilo Vs regolarizzato
substrato geologico per substrato geologico
Vs [m/s] Vs [m/s]
300 350 400 450 500 550 600 650 300 400 500 600 700 800 900
12 12
14 16
16
20
18
20 24
Profondità [m]
22 28
24
32
26
Profondità [m]
28 36
30 40
32
44
34
36 48
38 52
DH1 DH2 DH3 56
DH4 DH5 DH6 60
DH7 DH8 DH9 64
Media 68
Si osserva che col metodo così proposto si è arrivati a definire il bedrock sismico con una velocità
Vs pari a 800 m/s alla profondità di 60 m.
Determinata la variazione della velocità nei litotipi con l’aumentare della profondità, sono stati
costruiti i grafici che mostrano l’andamento della Vs nelle verticali assegnate con cui eseguire
l’analisi di risposta sismica locale.
Pag. 36
Figura 59: profilo Vs nelle verticali d'indagine
Pag. 37
3 RSL calcolata mediante il software Strata: Modello lineare
equivalente
Gran parte dei problemi geotecnici sono basati sull’impiego di metodi numerici: questi ultimi idealizzano il
deposito in modo da rendere più semplice il problema, conservando però gli aspetti più importanti per la
determinazione della risposta sismica locale.
Tali modelli possono essere classificati in base a diversi criteri:
• In funzione della dimensionalità: Monodimensionali, Bidimensionali e Tridimensionali
• In relazione del modello fisico Impiegato: masse concentrate o strati continui
• In relazione al modello di comportamento: lineare, lineare equivalente, non lineare.
• In base al tipo di analisi effettuato: in tensioni totali o in tensioni efficaci.
Il software utilizzato per questa esercitazione è STRATA ed è un codice monodimensionale con cui è stata
effettuata un’analisi lineare equivalente in tensioni totali. Questo programma, pur semplificando molto il
problema, permette di ottenere un gran numero di output contraddistinti da un buon grado di affidabilità,
soprattutto se gli effetti sono riferiti alla stratigrafia (quest’analisi non tiene di conto degli effetti legati alla
morfologia sepolta e quelli topografici 2D).
I modelli 1D si basano sulle seguenti ipotesi:
• Successione stratigrafica omogenea a comportamento visco-elastico;
• Substrato orizzontale deformabile;
• Strati e substrato infinitamente estesi in direzione orizzontale;
• Direzione verticale di propagazione delle onde di taglio;
• Effetti indotti dalle onde P trascurabili.
Per l’analisi numerica della RSL è richiesta da definizione di:
- Modello geotecnico del sottosuolo (stratigrafia, caratteristiche geotecniche dei terreni);
- Moto sismico di riferimento: accelerogrammi rappresentativi per il sito in corrispondenza della
formazione rocciosa (da base o affiorante).
Si ottengono in uscita, sulla superficie libera e all’interno del deposito, il moto sismico e le storie temporali
tensioni-deformazioni, oltre che agli spettri di risposta elastici. Il programma tende inizialmente a
schematizzare la verticale di indagine come una colonna multistrato continua: ad ogni strato, considerato
omogeneo a comportamento visco-elastico lineare, è applicata l’equazione della trave a taglio:
𝜕𝑢𝑖2 𝜕 2 𝑢𝑖 𝜕 3 𝑢𝑖
𝜌𝑖 = 𝐺𝑖 + 𝜂𝑖
𝜕𝑡 2 𝜕𝑧 2 𝜕𝑧 2 𝜕𝑡
2𝐺𝑖
Con 𝜂𝑖 = 𝜔𝑖
in cui:
𝜌= densità
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u= spostamento
G= modulo a taglio
D= rapporto di smorzamento
ω= pulsazione
Il problema è risolto nel dominio delle frequenze imponendo la congruenza degli spostamenti al contatto tra
strati successivi e la condizione di 𝜏 = 0 sul piano campagna. Tramite la trasformata di Fourier si ottiene la
scomposizione in armoniche regolari di ogni accelerogramma e per ciascuna di esse il programma calcola il
valore di amplificazione e ne ricostruisce la funzione di trasferimento. Attraverso quest’ultima il software
determina lo spettro di Fourier in superficie e, con l’utilizzo dell’antitrasformata, ne individua
l’accelerogramma. Infine, con una serie di integrazioni, il programma ricostruisce le storie temporali delle
velocità e degli spostamenti, fino a trovare le deformazioni a taglio. Tale procedimento, basato sulla
trasformata di Fourier e sul principio di sovrapposizione degli effetti, può essere applicato a rigore solo se il
comportamento del terreno è di tipo lineare. Purtroppo, oltre la soglia di deformazione elastica, G e D non
sono costanti ma dipendono dalla deformazione raggiunta. È dunque necessario effettuare un’analisi lineare
equivalente in cui, mediante una procedura iterativa costituita da una sequenza di analisi lineari, i valori di G
e D sono continuamente aggiornati in base al valore della deformazione a taglio ‘efficace’ ottenuta al passo
precedente, fino a convergenza.
La procedura iterativa può essere così riassunta:
1) Con i valori iniziali G0 e D0 (G(1) e D(1)) è eseguita un’analisi lineare e determinato l’andamento della
(1)
deformazione a taglio nel tempo γ(t)(1) e e quindi 𝛾𝑒𝑓𝑓 = 0.65 𝛾𝑚𝑎𝑥
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2) In corrispondenza di γeff(1) vengono ricavati i nuovi valori G(2) e D(2) e ripetuta una nuova analisi lineare,
determinando nuovamente γ(t)(2) e e quindi γeff(2)
3) L’analisi è ripetuta fino a convervenza: il procedimento si arresta quando il valore |𝛾(𝑡)(𝑘−1) −
𝛾(𝑡)(𝑘) | < 𝜀 tolleranza prefissata.
All’interno del programma sono stati inizialmente inseriti i materiali che compongono le verticali di indagine:
per ognuno di essi è stato necessario definire il peso di volume e la curva che meglio approssima l’andamento
del modulo a taglio G e del rapporto di smorzamento D.
Successivamente abbiamo indicato gli strati che compongono le verticali, definendo per ognuno lo spessore,
il tipo di materiale di cui è composto e la velocità di propagazione delle onde di taglio al suo interno.
Infine sono stati caratterizzati gli accelerogrammi che fungono da input per l’analisi ed estratti i seguenti
output:
- Gli spettri di risposta elastici in termini di pseudo-accelerazione;
- Andamento dei valori massimi di accelerazione PGA;
- Andamento lungo la verticale di acceleazione, deformazione e tensione di taglio per ciascuno strato;
Di seguito sono riportati tutti i passaggi che hanno portato alla determinazione della RSL per ciascuna verticale.
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Figura 62: General setting Strata
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Figura 63: Inserimento dei dati sulle curve G e D
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Figura 65: Esempio di modellazione della stratigrafia delle verticali
3.4 Motions
In questa finestra sono stati definiti gli input sismici con i quali il software ha calcolato la risposta sismica
locale utilizzando:
• Accelerogrammi forniti dal programma REXEL;
• Accelerogrammi forniti dal sito Eucentre.
Sono stati quindi caricati i file in formato .txt, costituiti due una colonna con le accelerazioni in [g] e definiti:
− Point count: numero di righe che compongono la colonna;
− Time step: 0,0100 s;
− Format: columns;
− Data column: 1;
− Units: Gravity;
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− Start line;
− Stop line;
− Scale factor.
Inseriti tali valori, il programma calcola automaticamente il parametro “PGA” [g]
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Nella finestra Response and Fourier Spectra è necessario definire i parametri location e type, come specificati
nella seguente Figura 69.
In conclusione, cliccando sul tasto “Compute”, il programma restituisce nella finestra “results” i grafici e le
tabelle relativi agli “Output specification”. Quest’ultimi saranno in seguito traferiti sul programma Excel, al
fine di visualizzare in modo migliore il loro andamento.
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Figura 71: Results - Output
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Figura 72: Andamento degli errori nelle iterazioni di Strata
Com’è possibile notare dalla figura precedente, l’analisi è proceduta nella maniera corretta in quanto è stato
sempre rispettato il limite minimo dell’errore, fissato pari all’1%.
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4 Analisi dei risultati ottenuti da Strata
In questo capitolo sono analizzati i risultati forniti da STRATA. In particolare, sono valutati, in funzione della
profondità:
− Andamento del PGA;
− Andamento di 𝜏𝑚𝑎𝑥 ;
− Andamento di 𝛾𝑚𝑎𝑥 .
− Spettri di risposta.
Sulla base dell’ultimo dato presentato, tramite integrazione si è potuto calcolare il fattore di amplificazione,
come sarà successivamente esposto nei prossimi paragrafi.
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livelli deformativi alti, come ad esempio fino a 𝛾 = 5 %, in fase di iterazione il programma abbia
utilizzato dei valori che non corrispondono a nessuna evidenza sperimentale né analitica.
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Figura 73: Andamento del PGA nelle verticali d'indagine
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4.2 Andamento della τMAX
Nei grafici in Figura 74 sono riportati gli andamenti relativi alla τMAX al variare della profondità
e degli accelerogrammi utilizzati come input.
Confronto dei risultati
Tutti gli andamenti, indipendentemente dal set di accelerogrammi scelto e dalla verticale
analizzata, tendono a decrescere al diminuire della profondità, fino a essere pari a zero in
corrispondenza del piano campagna come imposto nelle condizioni al contorno.
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Figura 74: Andamento delle tensioni tangenziali nelle verticali d'indagine
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4.3 Andamento della γmax
Come già accennato nei precedenti capitoli, il numero di fattori che influenzano la risposta del
sottosuolo reale in sito (megascala) in condizione di carico dinamico e ciclico è molto elevato.
Dunque, per ottenere un’analisi accurata è necessaria una quantità maggiore di informazioni e
leggi costitutive più complesse.
Il comportamento dinamico dei terreni dipende fortemente dalla deformazione a taglio indotta
dalle sollecitazioni, rapportata alla soglia lineare γl e quella volumetrica γv: quest’ultime
definiscono tre grandi categorie di risposta del terreno in funzione del livello deformativo
raggiunto.
In particolare, si distinguono:
− bassi livelli deformativi (γ molto piccoli): il terreno sottoposto a carichi dinamici ciclici
ha un comportamento visco-elastico lineare, con energia dissipata molto bassa e modulo
a taglio G costante;
− medi livelli deformativi: (γl <γ< γv): il terreno ha un comportamento visco-elastico non
lineare e si ha perdita significativa di energia per attrito. Dopo i primi cicli di carico,
l’ampiezza massima della deformazione si stabilizza attorno ad un valore limite: questo
comportamento è detto “isteretico stabile”;
− alti livelli deformativi (γ molto grandi): il terreno ha un comportamento visco-elasto-
plastico non lineare e l’ampiezza delle deformazioni cresce progressivamente con il
numero di cicli di carico; l’area di ciascun ciclo di isteresi è sempre più grande e inclinata.
Questo comportamento è detto “isteretico instabile” e in questa condizione il terreno può
giungere a rottura.
Poiché questo elaborato ha lo scopo di analizzare la risposta sismica locale, si ipotizza che gli
accelerogrammi considerati provochino deformazioni nel terreno appartenenti alla seconda
categoria. Finché i livelli deformativi sono al di sotto di γv, la risposta del terreno può essere
considerata ancora in campo elastico perdendo l’ipotesi di linearità: la risposta sismica locale può
essere quindi studiata associando i modelli visco-elastici lineari ad una metodologia di calcolo
equivalente.
Basandosi su quanto appena affermato, è necessario analizzare con attenzione gli andamenti delle
deformazioni in funzione della profondità al fine di verificare che i valori di γ rientrino nella
seconda categoria.
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Figura 75: Andamento delle deformazioni nelle verticali d'indagine
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Confronto dei risultati
Dalla Figura 75 si nota che:
− A parità di verticale, si raggiungono valori più alti di deformazione a taglio per il set
determinato con Rexel;
− Oltre una certa profondità, tutti gli andamenti tendono a un valore asintotico pari a 0,01
%.
Spettri di risposta
In questo capitolo sono analizzati i grafici relativi agli spettri di risposta in termini di
accelerazione forniti dal software STRATA.
Lo spettro di risposta elastico è un grafico che esprime l’andamento di spostamento, velocità o
accelerazione in funzione del periodo T, in risposta ad un moto di input in un sistama ad un grado
di libertà SDOF in dipendenza anche a:
− periodo naturale T0 o frequenza naturale f0;
− rapporto di smorzamento ξ.
Si assume che gli accelerogrammi forniti dalla Eucentre o da Rexel rappresentino l’input sismico
alla base di un oscillatore semplice: lo spettro di sisposta riproduce la risposta massima in
accelerazione di tutti i possibili oscillatori semplici aventi uguale smorzamento ξ al variare di T0.
I punti in cui abbiamo ricavato l’“acceleration response spectrum” (ARS) sono:
− A: bedrock affiorante rigido;
− S: superficie del deposito.
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In verità nei modelli per l’analisi della risposta sismica, non si utilizza il moto sismico 𝑎𝑏 (𝑡) come
input, ma quello su roccia affiorante 𝑎𝑎 (𝑡): le sostanziali differenze fra questi ultimi sono le
condizioni al contorno, in quanto il primo è relativo alla base del deposito mentre il secondo ad
una superficie affiorante.
Di seguito sono illustrati tutti i grafici ottenuti dal software STRATA e rielaborati con il
programma Excel, relativi agli accelerogrammi ottenuti nelle due verticali con l’utilizzo degli
input ricavati da Rexel e Eucentre.
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Figura 77: fattori di amplificazione e spettro di risposta elastico V1 Rexel
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Figura 78: fattori di amplificazione e spettro di risposta elastico V1 Eucentre
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Figura 79: fattori di amplificazione e spettro di risposta elastico V2 Rexel
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Figura 80: fattori di amplificazione e spettro di risposta elastico V2 Eucentre
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Confronto dei risultati
Dai grafici si possono trarre le seguenti osservazioni:
− Tutti gli spettri di risposta, a prescindere dall’accelerogramma usato, hanno picchi di
accelerazione più elevati in superficie a causa di effetti amplificativi provocati dal
deposito;
− A parità di verticale, gli accelerogrammi ricavati da Rexel provocano valori di Sa
sottilmente superiori a quelli ottenuti con Eucentre.
6.4.2 FATTORE DI AMPLIFICAZIONE
Una volta determinati, per ciascun accelerogramma gli spettri relativi alla superficie del deposito
e gli spettri relativi al bedrock è necessario calcolare il fattore di amplificazione che rappresenta
la pericolosità del sito, determinato mediante la formula:
0.5
∫0.1 𝑆𝑎,𝑠 (𝜉, 𝑇)
𝐹𝐻 = 0.5
∫0.1 𝑆𝑎,𝑖 (𝜉, 𝑇)
𝜉 = 5% = 0.05
Sa,s= spettro di risposta in termini di accelerazione valutato sulla superficie libera del deposito;
Sa,i= spettro di risposta in termini di accelerazione valutato sul bedrock;
ξ= coefficiente di smorzamento viscoso;
T= periodo.
Il valore di FH è stato calcolato mediante il programma Excel utilizzando il metodo dei trapezi:
𝑏 𝑛−1
ℎ
∫ 𝑓(𝑇) = (𝑓(𝑎) + 2 ∑ 𝑓(𝑇𝑖 ) + 𝑓(𝑏))
𝑎 2
𝑖=1
In cui ℎ rappresenta il passo di campionamento del periodo 𝑇𝑖 − 𝑇𝑖−1 (0.020050251 s). I periodi
impiegati come estremi per l’integrazione sono 0,1 s e 0,5 s.
Risulta evidente, dai grafici precedenti, che tutti i fattori di amplificazione FH sono maggiori di
1. Si può quindi concludere che nelle due verticali analizzate si hanno esclusivamente effetti
amplificativi.
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5 Confronto delle risposte sismiche locali con quelle ottenute
col metodo semplificato delle NTC2018
L’ultimo passaggio prevede il confronto tra gli spettri di risposta medi in termini di accelerazione
estrapolati da STRATA e quelli forniti nelle NTC 2018.
Le NTC prevedono l’utilizzo delle seguenti formule [§3.2.3.2.1.]:
𝑇 1 𝑇
0 ≤ 𝑇 ≤ 𝑇𝐵 𝑆𝑒 (𝑇) = 𝑎𝑔 𝑆 𝜂 𝐹0 [ + (1 − )]
𝑇𝐵 𝜂𝐹0 𝑇𝐵
𝑇𝐵 ≤ 𝑇 ≤ 𝑇𝐶 𝑆𝑒 (𝑇) = 𝑎𝑔 𝑆 𝜂 𝐹0
𝑇𝐶
𝑇𝐶 ≤ 𝑇 ≤ 𝑇𝐷 𝑆𝑒 (𝑇) = 𝑎𝑔 𝑆 𝜂 𝐹0 ( )
𝑇
𝑇𝐶 𝑇𝐷
𝑇𝐷 ≤ 𝑇 𝑆𝑒 (𝑇) = 𝑎𝑔 𝑆 𝜂 𝐹0 ( )
𝑇2
In cui si hanno i seguenti termini, tratto dalle NTC:
• 𝑆 è il coefficiente che tiene conto della categoria di sottosuolo e delle condizioni
topografiche mediante la relazione seguente 𝑆 = 𝑆𝑆 𝑆𝑇 essendo SS il coefficiente di
amplificazione stratigrafica (vedi Tab. 3.2.IV) e ST il coefficiente di amplificazione
topografica (vedi Tab. 3.2.V);
• 𝜂 è il fattore che altera lo spettro elastico per coefficienti di smorzamento viscosi
convenzionali 𝜉 diversi dal 5%, mediante la relazione 𝜂 = √10/(5 + 𝜉) ≥ 0.55 dove 𝜉
(espresso in percentuale) è valutato sulla base dei materiali, della tipologia strutturale
e del terreno di fondazione;
• 𝐹0 è il fattore che quantifica l’amplificazione spettrale massima, su sito di riferimento
rigido orizzontale, ed ha valore minimo pari a 2,2;
• 𝑇𝑐 è il periodo corrispondente all’inizio del tratto a velocità costante dello spettro, dato
dalla relazione 𝑇𝐶 = 𝐶𝐶 𝑇𝐶∗ dove: 𝑇𝐶∗ è definito al § 3.2 e 𝐶𝐶 è un coefficiente funzione
della categoria di sottosuolo (vedi Tab. 3.2.IV);
• 𝑇𝐵 è il periodo corrispondente all’inizio del tratto dello spettro ad accelerazione
costante, dato dalla relazione 𝑇𝐵 = 𝑇𝐶 /3
• 𝑇𝐷 è il periodo corrispondente all’inizio del tratto a spostamento costante dello spettro,
𝑎𝑔
espresso in secondi mediante la relazione: 𝑇𝐷 = 4 𝑔
+ 1.6
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Figura 81: esempio di spettro elastico di risposta da NTC2018
Le categorie di sottosuolo alle quali può essere applicato il metodo semplificato sono identificate
sulla base delle condizioni stratigrafiche e dei valori della velocità equivalente di propagazione
delle onde di taglio 𝑉𝑠,𝑒𝑞 , definita dalla seguente espressione:
𝐻
𝑉𝑠,𝑒𝑞 =
ℎ𝑖
∑𝑁
𝑖=1 𝑉𝑠,𝑖
Dove:
• hi: spessore dell’i-esimo strato (all’interno del quale Vs è costante);
• Vs,i: velocità delle onde di taglio nell’i-esimo strato;
• N: numero di strati;
• H: profondità del substrato, definito come quella formazione costituita da roccia o terreno
molto rigido, caratterizzata da valori di Vs non inferiori a 800 m/s.
Per profondità del substrato maggiori di 30 metri la Vs,eq è definita dal parametro Vs,30 ottenuto
ponendo H=30 [m] nell’espressione precedente e considerando la proprietà degli strati di terreno
fino a tale profondità.
Figura 82: Tab. 3.2.II Categorie di sottosuolo che permettono l’utilizzo dell’approccio semplificato
Pag. 63
Figura 83: Categorie di sottosuolo che permettono l’utilizzo dell’approccio semplificato
Una volta definta la categoria di sottosuolo si utilizza la seguente tabella per determinare i
coefficienti SS e CC:
All’interno di queste formule i valori F0, TC* e ag sono ricavati dal foglio di calcolo fornito dal
CLSP per un tempo di ritorno pari a 475 anni.
Dalla tabella risulta che per il sito in analisi si abbiano i seguenti valori:
𝑎𝑔 = 0.182 𝑔; 𝐹0 = 2.471; 𝐹𝑐∗ = 0.297 𝑠
Pag. 64
5.1 Verticale V1
Poiché nella verticale 1 la profondità del bedrock si trova a 60 metri, per il metodo semplificato
si utilizza la formula del Vs,30: sono stati quindi riutilizzati il foglio Excel in cui avevamo calcolato
l’andamento della velocità nella verticale, e si è suddiviso quest’ultima in 15 strati a velocita Vs
costante fino alla profondità di 30m.
La Vs,30 ottenuta è pari a 280.129 m/s. Pertanto dalla tabella 3.2.II dell’NTC si ricava che ci
troviamo in una categoria di sottosuolo di tipo C. Applicando quanto previsto nella tabella 3.2.IV
dell’NTC18 si ha che:
• 𝑆𝑆 = 1.672 → 𝑆𝑆 = 1.5
• 𝐶𝐶 = 1.567
Gli spettri ricavati con il metodo semplificato sono stati calcolati attraverso le formule riportate
al §3.2.3.2.1. delle NTC2018, di cui se ne riporta schematicamente i valori risultanti:
5.2 Verticale V2
Poiché nella verticale 2 la profondità del substrato si trova a 60 metri, per il metodo semplificato
si utilizza la formula del Vs,30: sono stati quindi riutilizzati il foglio Excel in cui avevamo calcolato
Pag. 65
l’andamento della velocità nella verticale, e si è suddiviso quest’ultime in 11 strati a velocita Vs
costante fino alla profondità di 30m.
La Vs,30 ottenuta è pari a 285.69 m/s. Pertanto dalla tabella 3.2.II dell’NTC si ricava che ci
troviamo in una categoria di sottosuolo di tipo C. Applicando quanto previsto nella tabella 3.2.IV
dell’NTC18 si ha che:
• 𝑆𝑆 = 1.672 → 𝑆𝑆 = 1.5
• 𝐶𝐶 = 1.567
Gli spettri ricavati con il metodo semplificato sono stati calcolati attraverso le formule riportate
al §3.2.3.2.1. delle NTC2018, e restituiscono gli stessi identici valori calcolati nel paragrafo
precedente della presente relazione. Si ottiene così il grafico riportato nella figura seguente, nella
quale sono compresi anche gli spettri di risposta in output dal software Strata per un confronto
diretto.
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6 Conclusioni
Dall’osservazione dei grafici appare evidente che gli andamenti degli spettri elastici di risposta
calcolati dal software STRATA sono notevolmente maggiori di quelli forniti dalle NTC 2018: nel
range 0-0.6 s i picchi raggiunti con l’analisi della Risposta Sismica Locale tendono addirittura a
raddoppiare quelli calcolati con le formule in normativa.
Da questo confronto si può affermare con sicurezza che lo spettro calcolato dalle NTC 2018
sottostima considerevolmente gli effetti dell’accelerazione orizzontale e di conseguenza anche le
azioni di progetto: ciò è principalmente dovuto al fatto che le formule su cui si basa tengono conto
esclusivamente della tipologia di terreno in cui si propagano le onde sismiche fino alla profondità
di 30 metri.
Al contrario, il software STRATA richiede anche la caratterizzazione dei litotipi che costituiscono
il deposito analizzato, ed in particolare i loro pesi specifici e le curve di decadimento della
rigidezza e smorzamento. Inoltre, deve essere definita la stratigrafia delle due verticali e
l’andamento delle velocità al loro interno. Questo gran numero di parametri da dover inserire
richiede prove costose in sito e in laboratorio e ciò fa sì che i risultati ottenuti garantiscano una
buona approssimazione dell’entità dell’azione sismica.
È dunque a discrezione del progettista l’uso di un metodo di analisi più o meno approfondito: per
questa scelta si deve tenere conto della sicurezza, del costo, delle tempistiche, della località in cui
è prevista la costruzione.
Pag. 67
7 Appendice
Nel seguente capitolo sono inserite tutte le immagini e le tabelle riguardanti i dati menzionati nel
corso della relazione.
7.1 Accelerogrammi
Accelerogrammi Rexel
Pag. 68
Figura 88: Accelerogrammi Rexel 4-7
Pag. 69
Figura 89: Confronto degli accelerogrammi Rexel
Accelerogrammi Eucentre
Pag. 70
Figura 91: Accelerogrammi Eucentre 3-6
Pag. 71
Figura 92: Accelerogrammi Eucentre 7
Modelli di adattamento
Argilla limosa
Campione S2_C2 Step G [kPa] γ [%] D [%] Du [kPa] 1/G [kPa] G/G0,HD G/G0,sper
Prof. (m) 9.00-9.50 1 87553.926 0.000135663 1.388685784 - 1.14215E-05 0.975134506 1
γ (kN/m3) 19.21 2 87420.93833 0.000202295 1.925116358 - 1.14389E-05 0.973653351 0.998481077
wL (%) 46 3 87428.31858 0.000301907 1.60377059 - 1.14379E-05 0.973735549 0.998565371
wP (%) 18 4 87457.84894 0.000455726 1.938400434 - 1.14341E-05 0.974064444 0.998902653
5 87420.93833 0.000679348 1.854384481 - 1.14389E-05 0.973653351 0.998481077
6 87443.08189 0.000914624 1.87800611 - 1.1436E-05 0.973899976 0.99873399
7 87450.46495 0.001346164 1.793790646 - 1.1435E-05 0.973982205 0.998818316
8 87133.8358 0.002150784 1.758174329 - 1.14766E-05 0.970455738 0.995201926
9 87170.56471 0.003109752 1.886195147 - 1.14718E-05 0.970864808 0.995621427
10 86563.85753 0.00452809 1.881628369 - 1.15522E-05 0.964107588 0.988691901
11 85118.29817 0.006977211 2.06848429 - 1.17484E-05 0.948007627 0.972181398
12 83180.92462 0.009424428 2.204657827 - 1.2022E-05 0.92643007 0.950053623
13 78153.62128 0.015907212 2.821049654 - 1.27953E-05 0.870438327 0.892634115
14 72600.57362 0.022940327 3.51864265 - 1.3774E-05 0.80859109 0.829209802
15 60975.85963 0.038350513 5.116793031 1.2 1.63999E-05 0.679120485 0.696437755
16 46335.44441 0.07062994 7.896782431 5.4 2.15818E-05 0.516062417 0.529221778
Pag. 72
Campione S2_C2 Step G [kPa] γ [%] D [%] Du [kPa] 1/G [kPa] G/G0,HD G/G0,sper
17 28526.13021 0.17447309 11.58186634 19.6 3.50556E-05 0.31771064 0.32581212
Limo sabbioso
Campione S6_C1 Step G [kPa] γ [%] D [%] Du [kPa] 1/G [kPa] G/G0,HD G/G0,sper
Prof. (m) 3.00-3.50 1 96032.3755 9.35059E-05 2.086691463 - 1.04132E-05 1.016213129 0.999096733
γ (kN/m3) 20.11 2 96020.89939 0.000139011 1.917371464 - 1.04144E-05 1.016091689 0.998977339
wL (%) 26 3 96119.19676 0.000181792 0.951593417 - 1.04037E-05 1.01713187 1
wP (%) 15 4 96110.2544 0.000252512 1.700833029 - 1.04047E-05 1.017037242 0.999906966
σc' (kPa) 100 5 96119.19676 0.000366108 1.606742005 - 1.04037E-05 1.01713187 1
6 96110.2544 0.000510074 1.717912481 - 1.04047E-05 1.017037242 0.999906966
7 95527.28222 0.000792625 1.833889557 - 1.04682E-05 1.010868239 0.99384187
8 95059.39059 0.001046717 1.778624974 - 1.05197E-05 1.005917017 0.988974043
9 94099.20088 0.001485515 1.689758301 - 1.06271E-05 0.995756305 0.97898447
10 91678.06122 0.002303003 1.981022362 - 1.09077E-05 0.970135842 0.95379554
11 88647.99474 0.003359048 2.39763933 - 1.12806E-05 0.938071725 0.922271489
12 84109.15217 0.004942592 2.623781288 0.1 1.18893E-05 0.890041762 0.87505051
13 78389.63992 0.007779705 3.452182347 0.2 1.27568E-05 0.829517971 0.81554614
14 73452.03582 0.010572446 3.895424072 0.4 1.36143E-05 0.77726832 0.764176546
15 63989.78048 0.017445108 5.09166265 1.1 1.56275E-05 0.677138878 0.665733617
16 53316.47981 0.029539176 6.762817246 2.9 1.87559E-05 0.564194174 0.554691275
17 43434.61341 0.045810768 8.304183193 5.8 2.30231E-05 0.459624415 0.451882817
18 29937.59716 0.100810414 10.69747364 18.4 3.34028E-05 0.316799195 0.311463247
19 12295.67732 0.291968917 16.70666761 50.7 8.13294E-05 0.130112669 0.127921141
Pag. 73
G/G0,HD (Yok) G/G0,SP (Yok) γHD(R&O) γSP(R&O) G/G0 D,G0,HDYok D,G0,SPYok
0.984949491 0.986181434 0.012669717 0.011786416 0.7449 2.281706533 2.185000031
0.977240425 0.978840762 0.016034191 0.014904658 0.6939 2.324120167 2.224326248
0.970513613 0.972369278 0.020102992 0.018673522 0.6429 2.361773272 2.2595826
0.959268612 0.961449385 0.025129286 0.023326817 0.5919 2.426083928 2.320345323
0.939344906 0.941872882 0.031477173 0.029200614 0.5409 2.544358558 2.433396335
0.915220741 0.917889386 0.039692179 0.03679822 0.4899 2.695312519 2.5794317
0.881827129 0.884334989 0.050627504 0.04690648 0.4389 2.919159069 2.798568542
0.828657782 0.830331601 0.065685261 0.060817927 0.3879 3.314555944 3.191015228
0.782940454 0.783519857 0.087312931 0.080787756 0.3369 3.697097126 3.575460986
0.690845439 0.688633063 0.120123325 0.111064291 0.2859 4.606987677 4.502685541
0.574576974 0.568504228 0.173742718 0.160508226 0.2349 6.082122929 6.029073687
0.470290686 0.46112243 0.271350785 0.250441614 0.1839 7.802986181 7.826667291
0.294618945 0.282608511 0.482392092 0.444690781 0.1329 11.87229803 12.07738847
0.131272857 0.121590581 1.112886057 1.024193351 0.0819 17.53960704 17.8609543
Ghiaia
Substrato geologico
Pag. 74
Step γ [%] G/G0 (-) D (%)
15 5.00E-01 0.114 21.295
16 7.50E-01 0.074 23.587
17 1.00E+00 0.054 24.825
18 2.00E+00 0.024 26.742
19 5.00E+00 0.008 27.849
Verticali disponibili
DH 1 DH 2 DH 3 DH 4 DH 5 DH 6 DH 7 DH 8 DH 9
z (m) Vs (m/s) z (m) Vs (m/s) z (m) Vs (m/s) z (m) Vs (m/s) z (m) Vs (m/s) z (m) Vs (m/s) z (m) Vs (m/s) z (m) Vs (m/s) z (m) Vs (m/s)
1 130 1 144 1 140 1 195 1 213 0 100 1 195 0 150 1 195
5 130 4 144 4 140 2 195 3 213 1 100 2 195 2 150 2 195
5 163 4 180 4 150 2 212 3 185 1 199 2 212 2 220 2 212
6 163 8 180 7 150 3 212 5 185 2 199 3 212 6 220 4 212
6 240 8 240 7 215 3 170 5 244 2 199 3 200 6 360 4 200
10 240 10 240 11 215 4 170 8 244 3 199 5 200 7 360 5 200
10 255 10 272 11 228 4 228 8 225 3 210 5 262 7 306 5 299
14 255 14 272 14 228 6 228 13 225 4 210 10 262 8 306 10 299
14 316 14 328 14 265 6 230 13 285 4 210 10 342 8 342 10 420
16 316 17 328 15 265 9 230 15 285 5 210 14 342 10 342 14 420
16 348 17 404 15 303 9 217 15 303 5 242 14 320 10 401 14 409
17 348 19 404 16 303 12 217 16 303 6 242 18 320 11 401 18 409
17 380 19 489 16 404 12 267 16 348 6 307 18 400 11 500 18 435
19 380 23 489 17 404 15 267 19 348 7 307 20 400 13 500 22 435
19 390 23 413 17 378 15 281 19 398 7 295 20 355 13 420 22 499
20 390 25 413 19 378 17 281 21 398 8 295 24 355 15 420 25 499
20 454 25 478 19 472 17 315 21 384 8 295 24 470 15 380 25 640
27 454 27 478 21 472 19 315 23 384 9 295 27 470 18 380 50 640
27 497 27 544 21 489 19 319 23 406 9 321 27 386 18 470
29 497 32 544 27 489 23 319 28 406 10 321 29 386 23 470
29 576 32 612 27 589 23 343 28 450 10 321 29 420 23 600
32 576 35 612 35 589 25 343 33 450 11 321 33 420 50 600
32 633 35 760 35 760 25 441 33 555 11 284 33 444
37 633 50 760 50 760 26 441 38 555 12 284 34 444
37 750 26 560 38 700 12 315 34 640
50 750 50 560 50 700 13 315 50 640
13 315
14 315
14 315
15 315
15 252
16 252
16 252
17 252
17 234
18 234
18 306
19 306
19 306
20 306
20 306
21 306
21 306
22 306
22 306
23 306
23 390
24 390
24 390
25 390
25 470
26 470
26 470
27 470
27 399
28 399
28 399
29 399
29 420
30 420
30 420
31 420
31 440
32 440
32 630
50 630
Pag. 75
Figura 94: Andamento delle Vs nei fori d'indagine 1-5
Pag. 76
Figura 95: Andamento delle Vs nei fori d'indagine 6-9
Pag. 77
Litotipi
Pag. 78
8 Indice delle figure
Figura 1: Foglio CSLP .................................................................................................................. 1
Figura 2: Tabella parametri “Pericolosità di base” ....................................................................... 2
Figura 3: Spettri elastici di riferimento per ogni Tr ...................................................................... 2
Figura 4: Home page Eucentre ...................................................................................................... 3
Figura 5: WebGis Eucentre. .......................................................................................................... 3
Figura 6: Mappa pericolosità sismica............................................................................................ 4
Figura 7: Grafico di disaggregazione ............................................................................................ 5
Figura 8: Valori medi della disaggregazione ................................................................................ 5
Figura 9: dati input Rexel .............................................................................................................. 6
Figura 10: Set spettri elastici compatibili Rexel ........................................................................... 7
Figura 11: informazioni relative agli eventi riportati da Rexel ..................................................... 7
Figura 12: Tabella con i dati dei campioni e del substrato geologico ........................................... 8
Figura 13: Verticali per l'analisi della risposta sismica locale ...................................................... 8
Figura 14: Modello di Hardin e Drnevich ................................................................................... 10
Figura 15: Curva 1/G(γ) ricavata dal modello di Hardin e Drnevich per l’argilla limosa .......... 10
Figura 16: Modello di Ramberg e Osgood .................................................................................. 11
Figura 17:Curva x-y per argilla limosa (Ramberg e Osgood) con G0,HD ................................. 11
Figura 18: G(γ) per argilla limosa (Ramberg e Osgood), G0,HD .................................................. 12
Figura 19: curva x-y per argilla limosa (Ramberg e Osgood) G0,SP ............................................ 13
Figura 20: G(γ) per argilla limosa (Ramberg e Osgood), G0,SP ................................................... 13
Figura 21: Modello iperbolico modificato di Yokota et Al. per la curva G(γ) ........................... 14
Figura 22: curva x-y per G(γ) dell’argilla limosa (Yokota) G0,HD ............................................... 14
Figura 23: G(γ) per argilla limosa (Yokota), G0,HD ..................................................................... 15
Figura 24: Modello iperbolico modificato di Yokota et Al. per la curva D(γ) ........................... 15
Figura 25: curva x-y per lo smorzamento dell’argilla limosa (Yokota) G0,HD ............................ 16
Figura 26: curva D(γ) per argilla limosa (Yokota), G0,HD ........................................................... 16
Figura 27:curva x-y per G(γ) dell’argilla limosa (Yokota) G0,SP................................................. 17
Figura 28: G(γ) per argilla limosa (Yokota), G0,SP ...................................................................... 18
Figura 29: curva x-y per lo smorzamento dell’argilla limosa (Yokota) G0,SP ............................. 18
Figura 30: curva D(γ) per argilla limosa (Yokota), G0,SP ............................................................ 19
Figura 31: Confronto dei vari adattamenti di G(γ)/G0,HD per argilla limosa ................................ 19
Figura 32: Confronto dei vari adattamenti di G(γ)/G0,SP per argilla limosa................................. 20
Figura 33: Confronto dei vari adattamenti di D(γ) per argilla limosa ......................................... 20
Figura 34: Curva 1/G(γ) ricavata dal modello di Hardin e Drnevich per il limo sabbioso ......... 21
Figura 35: Curva x-y per limo sabbioso (Ramberg e Osgood) con G0,HD ................................ 22
Pag. 79
Figura 36: G(γ) per limo sabbioso (Ramberg e Osgood), G0,HD............................................... 23
Figura 37: curva x-y per limo sabbioso (Ramberg e Osgood) G0,SP ........................................ 24
Figura 38: G(γ) per limo sabbioso (Ramberg e Osgood), G0,SP ................................................ 24
Figura 39: curva x-y per G(γ) del limo sabbioso (Yokota) G0,HD ................................................ 25
Figura 40: G(γ) per limo sabbioso (Yokota), G0,HD ..................................................................... 26
Figura 41: curva x-y per lo smorzamento del limo sabbioso (Yokota) G0,HD ............................. 26
Figura 42: curva D(γ) per limo sabbioso (Yokota), G0,HD ........................................................... 27
Figura 43: curva x-y per G(γ) del limo sabbioso (Yokota) G0,SP................................................. 27
Figura 44: G(γ) per limo sabbioso (Yokota), G0,SP...................................................................... 28
Figura 45: curva x-y per lo smorzamento del limo sabbioso (Yokota) G0,SP .............................. 28
Figura 46: curva D(γ) per limo sabbioso (Yokota), G0,SP ......................................................... 29
Figura 47: Confronto dei vari adattamenti di G(γ)/G0,HD per limo sabbioso ............................... 29
Figura 48: Confronto dei vari adattamenti di G(γ)/G0,SP per limo sabbioso ................................ 30
Figura 49: Confronto dei vari adattamenti di D(γ) per limo sabbioso ........................................ 30
Figura 50: Modello di Rollins et Al. ........................................................................................... 31
Figura 51: andamento della curva G(γ)/G0 per la ghiaia ............................................................. 31
Figura 52: andamento della curva D(γ) per la ghiaia .................................................................. 31
Figura 53: andamento della curva G(γ)/G0 per il substrato geologico ........................................ 32
Figura 54: andamento della curva D(γ) per il substrato geologico ............................................. 32
Figura 55: profilo Vs per argilla limosa....................................................................................... 33
Figura 56: profilo Vs per limo sabbioso ...................................................................................... 34
Figura 57: profilo Vs per ghiaia ................................................................................................... 35
Figura 58: profilo Vs per substrato geologico ............................................................................. 36
Figura 59: profilo Vs nelle verticali d'indagine ........................................................................... 37
Figura 60: funzionamento del codice Strata ................................................................................ 39
Figura 61: Materiali e curve implementati nel codice Strata ...................................................... 40
Figura 62: General setting Strata ................................................................................................. 41
Figura 63: Inserimento dei dati sulle curve G e D ...................................................................... 42
Figura 64: Informazioni bedrock................................................................................................. 42
Figura 65: Esempio di modellazione della stratigrafia delle verticali ......................................... 43
Figura 66: Input sismici Strata .................................................................................................... 43
Figura 67: Inserimento di un generico accelerogramma su Strata .............................................. 44
Figura 68: Output specification - profiles ................................................................................... 44
Figura 69: Output specification - response and Fourier spectra .................................................. 45
Figura 70: Proprietà dello spettro di risposta .............................................................................. 45
Figura 71: Results - Output ......................................................................................................... 46
Figura 72: Andamento degli errori nelle iterazioni di Strata....................................................... 47
Pag. 80
Figura 73: Andamento del PGA nelle verticali d'indagine.......................................................... 50
Figura 74: Andamento delle tensioni tangenziali nelle verticali d'indagine................................ 52
Figura 75: Andamento delle deformazioni nelle verticali d'indagine ......................................... 54
Figura 76: Rappresentazione di un generico deposito................................................................. 55
Figura 77: fattori di amplificazione e spettro di risposta elastico V1 Rexel ............................... 57
Figura 78: fattori di amplificazione e spettro di risposta elastico V1 Eucentre .......................... 58
Figura 79: fattori di amplificazione e spettro di risposta elastico V2 Rexel ............................... 59
Figura 80: fattori di amplificazione e spettro di risposta elastico V2 Eucentre .......................... 60
Figura 81: esempio di spettro elastico di risposta da NTC2018 .................................................. 63
Figura 82: Tab. 3.2.II Categorie di sottosuolo che permettono l’utilizzo dell’approccio
semplificato ................................................................................................................................. 63
Figura 83: Categorie di sottosuolo che permettono l’utilizzo dell’approccio semplificato ........ 64
Figura 84: tabelle 3.2.IV fornita dalla normativa per il calcolo di SS e CC ............................... 64
Figura 85: Confronto del metodo semplificativo per la V1 ........................................................ 65
Figura 86: Confronto del metodo semplificativo per la V2 ........................................................ 66
Figura 87: Accelerogrammi Rexel 1-3 ........................................................................................ 68
Figura 88: Accelerogrammi Rexel 4-7 ........................................................................................ 69
Figura 89: Confronto degli accelerogrammi Rexel ..................................................................... 70
Figura 90: Accelerogrammi Eucentre 1-2 ................................................................................... 70
Figura 91: Accelerogrammi Eucentre 3-6 ................................................................................... 71
Figura 92: Accelerogrammi Eucentre 7 ...................................................................................... 72
Figura 93: Confronto degli accelerogrammi Eucentre ................................................................ 72
Figura 94: Andamento delle Vs nei fori d'indagine 1-5 .............................................................. 76
Figura 95: Andamento delle Vs nei fori d'indagine 6-9 .............................................................. 77
Pag. 81