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PUES IES), teneeee a Alcuni dei metodi di analisi utilizzati sulla Terra per determinare Ja sua struttura interna possono essere applicati a qualsiasi corpo celeste. Sulla Luna si é scoperto che... C lertamente moltiricordano Vimma- gine della prima impronta lasciata dall'uomo sul suolo lunare. Era il 21 Tuglio 1969, e roboanti ceonache riferi- vvano delVallunaggio dell’Apollo 11 edelle gesta di Armstrong, Collins e Aldrin. Non altrettanto zelo fu naturalmente in seguito mostrato da parte dei mezzi di informazione per riferire dei risultati scientific ottenuti da quella come dalle altre missioni (dopo equipaggio dell'Apollo L1, alti dieci uomini avreb- hero in seguito camminato sulla Luna), Quanti di moi conascono, per ecempio, che genere di “terreno” hanno calpesta- toi prodi astronaut, e qual informazio- ni se ne possono ricavare riguardo alla storia del nostro satellite? Se gid le missioni sovietiche della fine degli anni 50 e le spedizioni statunitensi dei primi anni 60 cominciacono a fornire i primi dati “geologici” riguardanti il 34 nostro satellite, fu solo con le missioni Apollo che venne installata una serie di strumenti utili alla misurazione di versi parametri di interesse geofisico 0, meglio, selenologico. In questo articolo ci occuperemo di al- cunt aspetti “geofisici”, accennando so- lamente ai risultati di altre discipline quali la petrografia e la geochimica. Ma andiamo per ordine. © Terremoti lunari Lunico metodo sicuro e inequivocabile per conoscere la struttura interna di un corpo celeste quale la Luna o la Terra & naturalmente quello di scavare an "bu co” e vedere il succedersi delle forma: Zioni rocciose. Ma trivellare un pozz0 & tun’operazione estremamente costosa e lo spessore che si riuscira ad indagare sara comunque insignificante rispetto al raggio del pianota L'uomo sulla Luna. La prima impronta la lascid Neil Armstrong (21 luglio 1969), I'ultima Eugene Cernan (14 dicembre 1972). Il pozzo pit profondo sinora scavato sulla Terra & quell di Kola (nome del pozzo Kola-SC3) nella Russia nord oce- dentale, non Iontano dal confine con la Finlandia. Ha superato i 12 km di profondit3 eha rivelato una sequenza tologica che ha un po’ sorpreso gli stu- diosi. Ad ogni modo, 12 km sono vera- ‘mente nulla, se paragonati ai circa 6378 km del raggio equatoriale terrestre. E chiaro che dobbiamo allora utilizzare qualche altro metodo per costruirci un modello dellinterno del pianeta. Esso sara per forza di cose indiretto. Utiliz~ zeta cio® Ie informazioni che possiamo ottenere stuciando qualche fenomeno ced interpretandone il significato. Il cammino delle onde sismiche che si sviluppano durante un terremoto 0 che sono provocate dall’uomo con delle esplosioni é il metedo pil potente a di- sposizione dei geofisici per ottenere un‘immagine dellinterno del pianeta. Le discipline che s: occupano di questi studi sono la sismica e la sismologia (i spettivamente dette anche sismica altiow e sismica passiea). A causa della medesi- ma radice, queste due branche della geofisica sono spesso confuse dai non addetti ai lavori, percid & bene sottoli- rearne le differenze. Entrambe utilizza- no la propagazione, riflessione e rifra- zione delle onde acustiche che si tra- smettono nel sottosuolo come mezzo per indagame le strutture. Mentre pero {a sismologia utilizza le onde che si svi- luppano durante un terremoto, la sismi- ca sfrutta le once provocate artificial- mente utilizzando la dinamite o altri pia raffinati ¢ complessi metodi (in base al terreno e all obiettivo dell’indagine), Tralasciando una completa descrizione delle peculiarita insite nei due diversi metodi, & bene comungue sottolineare due punti essenziali. Nella sismologia, i Iuogo e il momento esatti del terremoto (orgente delle onde di cui poi si studia il comportamento) non @ noto a priori e deve essere determinato (vedi riqua- dro); nella sismica, queste informazioni sono perfettamente note, dato che Yesplosione & prodotta artificialmente. Seconda essenziale differenza é la diver: sa energia degli eventiconsiderati. Eab- bastanza chiaro infatli che la quantita di energia liberata durante un terremoto & di gran lunga maggiore rispetto al “sol- letico” indotto da una carica di dinami- te. Ne consegue che le onde che si svi- ‘omone. 122 ws zce Probabilmente, pochi sanno che azione delle forze marealinonsifa sen- ieee uae eee emi e stesso e ‘qe) ma anche sulle rocce della crosta teresa. Poiché Tintensta delle eure ecu eee tere crs Otero eter eee eur Corpo considerato (Sole o Luna nel caso dole maree terres inversa- Roce te knoe ieer cacti eeu te kee ttc Beet ee unos tu eeeele ucon coo) eee ee eee ee a eer Mune ea cece us Cees eae tec eee eee te Lo studio di tali mare teresré tpicamente svolto analizzendo le defor ‘mazioni della crosta registra da parcolrisrumenti scientific (quali ad ‘esempio ciinometri, estensimetr, gravimetri ec), In grado di registraro Pee eee ake reach oC ar oes Re ee eMart Le forge mareali che si verficano su un corpo celeste per etfetto dol moto een er etek rons Cee bee eRee te ue he heroes Cie race era tigen ree ea tny sisma, Un teremoto rappresenta infattla conseguenza diuno stato di sfor- pe eet re oe ace urs Precise hee eee cca) Perera sic e ee ean arte ears) ere eR uc aT) Soe ict eer luppano nel primo caso viaggeranno molto pitt ontano e in profondita (sino al nucleo). DYaltra parte, la porzione che [pud essere investigata tramite I'uilizz0 dei metodi della sismica si limita gene- ralmente a poche decine di kilometr raggiungendo (sulla Terra) la disconti- nuita (detta di Mohorovicich) tra emantello, Uno degli obiettivi forse pitt importanti svolto nell’ambito delle missioni Apollo @ stata Iinstallazione di alcuni sismome- {ri sulla superficie lunare impiegati tan- to in studi di sismica attiva che passiva, Lialimentazione di tai sismometri fu as sicurata in un caso da pile solati per il resto da piccoli impianti a isotopi ra- dioattivi. L’apparecchiatura rimase in funzione sino allottobre 1977. I primi esperimenti furono eseguiti nel ’69

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