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Felisa Bermejo Calleja

Le relative spagnole e italiane


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Questo volume contiene, con numerose modifiche e approfondimenti, la parte riguardante le subordi-
nate relative della tesi dottorale Studio contrastivo della subordinazione relativa e avverbiale in spagnolo e
in italiano, con particolare riferimento all'uso del modo indicativo e congiuntivo, diretta dal Prof. Luciano
Agostiniani, titolare della cattedra di Linguistica Generale e direttore dell'Istituto di Linguistica della
Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Perugia, che ringrazio per i suoi precisi consigli e per
la sua cordiale disponibilità.
Ringrazio vivamente anche la Prof.ssa Elisabetta Paltrinieri, titolare della cattedra di Lingua Spagnola
presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Torino, per il suo incoraggiamento
alla pubblicazione di questo volume nonché per i suoi preziosi commenti.
Il mio profondo riconoscimento a Pino Menzio per il suo paziente lavoro di rilettura del testo in ita-
liano, oltre che per il suo incommensurabile aiuto, appoggio e stimolo.

© Celid, ottobre 2009


via Cialdini 26, 10138 Torino
tel. 011 447.47.74
edizioni@celid.it
www.celid.it

I diritti di riproduzione, di memorizzazione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo


(compresi microfilm e copie fotostatiche) sono riservati.

ISBN 978-88-7661-860-4

Stampa DigitalPrint Service, Segrate (MI)


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Indice

Simboli, sigle e abbreviazioni 9


Premessa 11
1. Introduzione 13
2. Relative libere 14
3. Restrittive e appositive 15
4. Strutture scisse, pseudo-scisse e “ecuacionales” 17
4.1. Scissa e pseudo-scissa in italiano 18
4.2. “Ecuacional” in spagnolo 19
4.3. Nessi relativi usati nelle strutture pseudo-scisse e “ecuacionales” 21
4.4. L’uso dei relativi nelle strutture “ecuacionales” 21
4.5. L’uso dei relativi nelle strutture pseudo-scisse 22
4.6. Costruzione “galicada” 23
5. Nessi relativi 24
5.1. Inventario e categorie . 24
5.2. Categoria e funzioni di que/che 25
5.3. Caratteristiche formali e funzionali dei nessi relativi 28
5.3.1. Caratteristiche formali 28
5.3.2. Caratteristiche funzionali 29
5.4. Tabelle 29
6. Nessi relativi. Schede (caratteri e particolarità d’uso) 31
6.1. que 31
6.2. che 34
6.3. {quien/quienes} 36
6.3.1. <cualquiera que> 40
6.4. chi 40
6.4.1. chiunque 42
6.5. <{el/la} cual> - <{los/las} cuales> 42
6.6. <{il/la} quale - <{i/le} quali> 43
6.7. <lo cual> 44
6.8. <il che> 45
6.9. <{lo/el/la/los/las} que> 46

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6.9.1. <lo que> = <lo cual> 48


6.10. <{quello/quella/quelli/quelle} che> 49
6.11. {cuyo/cuya/ cuyos/cuyas} 49
6.12. <{il/la/i/le} cui> 50
6.13. {cuanto/cuanta/cuantos/cuantas} 50
6.14. {quanto/quanti} 51
6.15. donde 51
6.16. dove 53
6.16.1. dovunque 54
6.17. cuando 54
6.18. quando 55
6.19. como 56
6.20. come 57
6.21. Avverbi relativi 58
7. Modo verbale della subordinata relativa 59
7.1. Tre punti fermi 59
7.2. Antecedente e modo verbale nella subordinata relativa 59
7.2.1. Concetti fondamentali 59
7.2.2. Antecedente definito o indefinito 60
7.2.3. Sintagma nominale antecedente definito 62
7.2.3.1. Antecedente di relative appositive 62
7.2.3.2. Antecedente di relative appositive o restrittive 63
7.2.3.2.1. Appositive 63
7.2.3.2.2. Restrittive 63
7.2.4. Sintagma nominale antecedente indefinito 64
7.3. Antecedente negativo, subordinata relativa con verbo al congiuntivo 65
7.3.1. nadie, nada, ningún, ninguno, ninguna 65
7.3.2. nulla, niente, nessun, nessuna, nessuno 66
7.3.3. indefiniti negativi + de / + di 67
7.3.4. <no hay quien> / <non c’è chi> 67
7.4. Alternanza indicativo/congiuntivo nella subordinata relativa 68
7.4.1. Relazione tra SN antecedente e modo verbale della subordinata
relativa 68
7.4.2. Fattori che favoriscono la selezione del congiuntivo 68
7.4.3. Incidenza del verbo della principale sul modo verbale della subordinata
relativa: verbi intensionali 73
7.4.3.1. Verbo principale intensionale (verbi non implicativi,
implicativi negativi; volitivi, dubitativi, modali) 73
7.4.3.2. <lo que> ~ {<quello che>/<ciò che>} in contesti intensionali 76
7.4.4. Incidenza del verbo della principale sul modo verbale della subordinata
relativa: tempo futuro 77
7.4.4.1. Verbo principale futuro 77
7.4.4.1.1. Spagnolo 78
7.4.4.1.2. Italiano 78
7.4.4.2. I relativi <lo que> ~ <quello che> in contesti futuri 79
7.4.4.2.1. <lo que>: subordinata con verbo al congiuntivo 79

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7.4.4.2.2. quello che: subordinata con verbo all’indicativo 81


7.4.5. Quantificatori indefiniti 81
7.4.5.1. Quantificatori indefiniti: {cualquiera / cualquier}, quienquiera,
dondequiera 82
7.4.5.2. Relativi: chiunque, qualunque, ovunque, dovunque, qualsiasi 82
7.4.5.2.1. chiunque (pronome relativo) 82
7.4.5.2.2. qualunque 83
7.4.5.2.3. qualsiasi 83
7.4.5.3. Quantificatore poco 84
7.4.6. Focalizzatori di esclusione 85
7.4.7. Superlativi relativi 85
7.4.8. Antecedente preceduto da como/come modale 87
7.5. Alternanza modale nelle relative libere 89
7.5.1. Italiano 89
7.5.2. Spagnolo 91
7.5.2.1. Menzione particolare 91
7.5.2.1.1. Carattere concessivo 92
7.5.2.1.2. Reduplicazione del verbo 92
7 . 5 . 2 . 1 . 3 . <Independientemente de> / <Indipendentemente da> 93
7 . 5 . 2 . 1 . 4 . Según / <A seconda> 93
7 . 5 . 2 . 1 . 5 . <Depende de> / <Dipende da> 94
7.5.2.2. Menzione generica 95
7.6. Subordinata relativa con verbo all’infinito 95
8. Riepilogo 97
8.1. Nessi relativi 97
8.2. Frase scissa, pseudo-scissa e “ecuacional” 97
8.3. Modo verbale 97
Bibliografia 101

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Simboli, sigle e abbreviazioni

/
= = Segnala una dissimmetria tra la lingua spagnola e la lingua italiana.
/ = Separa elementi che si presentano in alternativa.
{} = Racchiude elementi appartenenti a una data serie, generalmente separati
dal simbolo / e quindi utilizzabili in alternativa.
<> = Racchiude componenti fissi di una sequenza, locuzione o nesso complesso.

SN = Sintagma nominale.
SPrep = Sintagma preposizionale.
OD = Oggetto Diretto.
Vp = Verbo della proposizione principale.
Vs = Verbo della proposizione subordinata.

Simboli e abbreviazioni dei corpora di C-O


ORAL

// = Pausa prosodica conclusiva.


? = Pausa prosodica conclusiva con valore interrogativo.
... = Pausa prosodica conclusiva per sospensione intenzionale del parlante.
+ = Pausa prosodica conclusiva per interruzione causata dall’interlocutore o
dallo stesso parlante.
/ = Pausa prosodica non conclusiva.
[/] = Pausa prosodica non conclusiva dovuta a un falso inizio.
[//] = Pausa prosodica non conclusiva dovuta a un falso inizio con ripetizione
parziale di materiale linguistico.
[///] = Pausa prosodica non conclusiva dovuta a un falso inizio senza ripetizione
parziale di materiale linguistico.
# = Pausa durante il flusso del discorso.
<> = Marcano l’inizio e la fine della sovrapposizione di un determinato parlante.
[<] = Specifica la relazione di sovrapposizione tra due catene testuali appar-
tenenti a due parlanti.
& = Frammenti di discorso.
hhh = Elementi non linguistici o paralinguistici.
xxx = Parola incomprensibile.
yyy = Parola non trascritta.
yyyy = Segnale audio non trascritto.

[med] = Mezzi di comunicazione.


[nat] = Contesti naturali.
[fam] = Contesto familiare.
[pub] = Contesto pubblico.
[tel] = Dialoghi telefonici.

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Per poter localizzare l’occorrenza all’interno dei corpora C-ORAL-ROM, alla fine
di ogni esempio verranno fornite le relative indicazioni tra parentesi quadre.
Esempi:
[efamdl01] e=spagnolo, fam=contesto familiare, dl=dialogo, 01=numero del
file;
[inatps03] i=italiano, nat=contesto naturale, ps=discorso politico, 03=numero
del file.
Gli enunciati segnati con [med] o [nat] appartengo al registro formale; quelli
segnati, invece, con [fam] o [pub] o [tel] appartengono al registro informale.

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Premessa

Nel presente studio, caratterizzato da un approccio nettamente contrastivo, si


possono individuare due parti ben differenziate. La prima presenta in forma di
schede le caratteristiche di ogni relativo, prima in spagnolo e poi in italiano, per-
mettendo così di stabilire facilmente un paragone tra i relativi equivalenti nelle due
lingue, operazione facilitata anche dalle specifiche marche di dissimmetria. Par-
tendo dal rilievo che, quando due o più relativi concorrono in un dato uso, nelle
lingue romanze si predilige l’impiego di uno di essi a seconda delle diverse condi-
zioni sintattiche, abbiamo precisato che, ricorrendo alcune circostanze, l’uso di tale
relativo può raggiungere gradi di inaccettabilità o agrammaticalità. Tutte queste
caratteristiche, a cui si aggiunge la similitudine fonica che riporta ad uno stesso
etimo, ci hanno consentito di presentare i relativi in parallelo, indicando le diver-
genze prodotte dall’uso concreto in ognuna delle due lingue. Nella seconda parte,
dedicata allo studio del modo verbale, dopo la descrizione dell’antecedente e l’e-
sposizione dei concetti di referenzialità e specificità/non specificità, sono analizzati
i fattori sintattici e pragmatici che determinano l’uso del modo indicativo o con-
giuntivo nella subordinata relativa in ambedue le lingue.
Dato il carattere contrastivo del presente lavoro, oltre a richiamarsi a diverse e
fondamentali analisi specifiche dei relativi nelle due lingue, è stato necessario indi-
viduare due studi linguistici con caratteristiche anch’esse parallele. La scelta è
caduta su due prestigiose, nonché recenti, grammatiche di consultazione, opere col-
lettive che raccolgono diversi studi specifici, alcuni dei quali dedicati alle subordi-
nate relative; si tratta della Grande grammatica italiana di consultazione, coordinata
da Renzi, Salvi e Cardinaletti (2001) e della Gramática descriptiva de la lengua
española, diretta da Bosque e Demonte (1999)1. All’interno delle due grammatiche,
gli studi specifici sulle relative sono curati da Guglielmo Cinque per la lingua ita-
liana e da José María Brucart per la lingua spagnola. I due linguisti, specialisti nello
studio delle relative, avevano già pubblicato studi particolareggiati su questo argo-
mento (Cinque 1978; Brucart 1994), entrambi applicando la prospettiva della gram-
matica generativa. Come si vedrà più approfonditamente in seguito, Cinque man-
tiene questa linea nella Grande grammatica, mentre Brucart, nella Gramática
descriptiva, presenta le questioni in modo “post-teorico”, cioè in una forma meno
legata alla teoria generativista, rinunciando a prendere posizione, ad esempio, sul
que “complementador”. Non ci siamo però limitati alle fonti appena citate, e
abbiamo utilizzato altri studi specialistici di diversi autori quali Aletà Alcubierre
(2003), Porto Dapena (1997) e Osuna García (2006) per lo spagnolo, e Larsson
(1990) e Donati (1995) per l’italiano, oltre alle grammatiche generali che forniscono
un’informazione precisa sui relativi. Per quanto riguarda il modo verbale nelle rela-
tive, oltre ai capitoli specifici di Wandruszka (2001) e di Pérez Saldanya (1999)

1
A proposito dell'anno di pubblicazione, va precisato che la prima edizione della Grammatica di
consultazione risale al 1988, ed è quindi precedente a quella spagnola (1999); nel presente studio citia-
mo però l'edizione della Grammatica di consultazione del 2001, in quanto tale lavoro è stato oggetto
di modifiche di entità assai significativa.

11
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nelle due grammatiche di consultazione già citate, abbiamo fatto riferimento anche
agli studi di Borrego/Asencio/Prieto (1985), Gonzalo (1990), Porto Dapena (1991),
Sánchez Montero (1996) ed altri.

I corpora utilizzati sono quelli relativi alla lingua spagnola e italiana di C-ORAL-
ROM (Cresti / Moneglia 2005); si tratta di un insieme di corpora di quattro lingue
romanze realizzato da quattro prestigiose università, coordinate dall’Università di
Firenze. Per quanto riguarda lo spagnolo, la zona dei parlanti corrisponde all’area
della capitale spagnola; della registrazione ed elaborazione dei dati si è fatta carico
l’Università Autonoma di Madrid, sotto la direzione di A. Moreno Sandoval. Per
quanto riguarda l’italiano, la zona di appartenenza dei parlanti è la Toscana, e il
lavoro di prelievo ed analisi è stato organizzato dall’Università di Firenze, sotto la
direzione di M. Cresti e M. Moneglia. I C-ORAL-ROM sono corpora del parlato,
la cui caratteristica più rilevante per il nostro tipo di analisi è la comparabilità, in
quanto i corpora delle diverse lingue sono stati pianificati e realizzati secondo cri-
teri comuni. In tal senso, C-ORAL-ROM fornisce un insieme di corpora di parlato
spontaneo delle principali lingue romanze (francese, italiano, portoghese e spa-
gnolo), registrato in situazioni libere, con circa 300.000 parole per ognuna delle lin-
gue. Si tratta di monologhi, dialoghi e conversazioni, nel cui insieme la varietà
informale e formale rappresentano ciascuna il 50%. L’edizione del corpus permette
quindi la comparazione delle strutture sintattiche del parlato delle lingue romanze
prese in esame, da un punto di vista sia qualitativo sia quantitativo. Nel presente
lavoro, sulla base dei nostri obiettivi di ricerca, abbiamo realizzato un’analisi di tipo
qualitativo, e non quantitativo, delle frequenze di uso.
La diversa frequenza d’uso di alcuni relativi rispetto ad altri, virtualmente inter-
cambiabili con i primi, viene segnalata con o senza dati concreti da quasi tutte le
grammatiche: che sono d’accordo, per esempio, nell’indicare l’uso maggioritario e
indiscutibile di que/che in tutte le varietà diamesiche e diafasiche. Siccome tra gli
obbiettivi del nostro lavoro non vi è l’analisi di frequenze o di calcoli statistici, ci
limiteremo a segnalare alcuni dati rilevanti osservati nel nostro corpus, oltre ai risul-
tati forniti da studi precedenti sui relativi. Alcuni di essi sono frutto di un’analisi
di testi scritti, come nel caso di Larsson per l’italiano e di Eberenz per lo spagnolo.
Altri risultati provengono invece da un’analisi del parlato; per quanto attiene allo
spagnolo, vale la pena ricordare l’esistenza di un progetto panispanico sullo studio
dei relativi, Proyecto de estudio coordinado de la norma lingüística culta de las princi-
pales ciudades de Iberoamérica y de la Península Ibérica, segnalato da Cortés Rodrí-
guez (1987: 301).
L’orizzonte che guida le scelte principali di questo lavoro è sempre l’insegna-
mento dello spagnolo come lingua straniera a studenti italofoni. Lo studio contra-
stivo è infatti strettamente legato all’insegnamento della lingua; questo approccio
permette di descrivere con efficacia un importante fenomeno grammaticale come i
relativi e le relative, presentandone le similitudini e le divergenze, in modo da farne
oggetto non solo di osservazione, ma soprattutto di riflessione.

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1. Introduzione

Dal punto di vista della struttura, le subordinate relative sono proposizioni intro-
dotte da un pronome, aggettivo o avverbio relativo, che si inseriscono in un’unità
superiore. Esse possono avere due funzioni diverse: funzione secondaria, come
modificatore di un elemento nominale integrato in un SN della principale; o fun-
zione primaria o argomentale (soggetto, oggetto, …), circostanza in cui la relativa
costituisce un SN basico. Nel primo caso la relativa ha un antecedente espresso nella
principale, mentre nel secondo non ha l’antecedente e riceve il nome di relativa
libera. Dal punto di vista semantico, le relative si dividono in restrittive e appositive.

Le subordinate relative individuano un tipo di subordinazione particolarmente


complesso. La difficoltà proviene da due diversi elementi: a) dalla struttura, conte-
nente un nesso che introduce la subordinata, svolge una funzione all’interno di essa
e riprende un antecedente presente nella principale; b) dalla possibilità di alter-
nanza dei modi indicativo/congiuntivo nella subordinata. Tale alternanza dipende
da fattori diversi (dal SN, dal tempo verbale della principale, dalla modalità della
frase principale, ...) e si manifesta, nella maggior parte dei casi, come una doppia
possibilità. Entrambe le possibilità possono essere corrette grammaticalmente, ma
non sono sempre adeguate pragmaticamente.

Sulla natura delle relative si riscontrano diversi pareri da parte dei grammatici.
Nel nostro studio, le abbiamo ritenute subordinate 2 relative, considerando tali sia
quelle con antecedente espresso, sia quelle senza antecedente. Le frasi relative non
fanno parte né della serie di subordinate sostantive né della tipologia delle subor-
dinate avverbiali, e costituiscono quindi un gruppo a sé.
Per quanto riguarda l’italiano, nella Grande Grammatica di Consultazione
(Renzi/Salvi/Cardinaletti 2001) le relative non sono inserite nella parte dedicata
alla “subordinazione” (parte quarta del secondo volume) 3, perché sono esaminate
all’interno del “sintagma nominale” (parte seconda del primo volume). Anche nella
Gramática Descriptiva de la Lengua Española (Bosque/Demonte 1999) le subordinate
relative sono analizzate, nel primo volume, come componenti della “struttura del
sintagma nominale”. Effettivamente, con antecedente espresso esse svolgono la
funzione (facoltativa) di modificatore, a differenza della funzione argomentale
(Graffi 1994: 118).
A questo punto subentra, all’interno delle relative, una divisione significativa,
basata sul fatto che le relative libere (senza antecedente espresso) svolgono la fun-
zione di argomento. Di conseguenza, bisogna tenere conto del rapporto delle rela-
tive con la frase principale, che può essere o di modificatore (con antecedente),

2
Aletá Alcubierre (1990: 17) segnala altre classificazioni. Alcuni grammatici spagnoli distinguono
due gruppi tra le frasi dipendenti, “inordinadas y subordinadas”, e includono le relative tra le “inor-
dinadas”, in quanto fanno parte di un sintagma della principale.
3
Paolo Acquaviva (2001 II: 633-720) distingue le frasi subordinate in argomentali e avverbiali.

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oppure di argomento (senza antecedente, le cosiddette “libere”) (Graffi 1994: 119).


Alarcos Llorach (1994: 340), da un lato, segnala che una caratteristica delle relative
con antecedente è che esse non mantengono un rapporto diretto con il nucleo ver-
bale del periodo, ma si inseriscono all’interno di un gruppo nominale unitario, cioè
un SN. Quindi la proposizione in sé non svolge nessuna funzione di complemento
del verbo, ma di dipendenza rispetto a un altro elemento non verbale che fa parte
di questo gruppo nominale unitario; è proprio l’insieme di questo gruppo a svolgere
una funzione di complemento del verbo della principale. D’altro lato, Alarcos Llo-
rach (1994: 333) mette in rilievo che le relative senza antecedente subiscono un pro-
cesso di “sostantivazione”, e di conseguenza si assimilano alle subordinate sostan-
tive per quanto riguarda la funzione svolta all’interno della frase complessa.

2. Relative libere

Le relative senza antecedente hanno ricevuto diverse denominazioni e tratta-


zioni. Per Graffi (1994: 118) “le relative libere, non possedendo per definizione un
antecedente, non possono fungere da elementi modificatori del nome, ma piuttosto
si comportano come delle frasi argomentali. (…) La loro natura di frasi relative non
è dovuta quindi al loro tipo di rapporto con la frase principale (…) diverso da quello
delle relative con antecedente, ma dalla loro struttura morfologica e sintattica”.
Alarcos Llorach (1994: 333-334) ritiene che esse siano il risultato di un processo di
“sostantivazione”, fenomeno che, in quanto è subito dagli aggettivi, fa parte della
natura delle subordinate relative, dato che la loro funzione è aggettiva. Cinque
(2001 I: 497-510) denomina “relative indipendenti” queste costruzioni senza ante-
cedente; Brucart (1999: 445-453) divide tali costruzioni in relative “libres” (con il
relativo {quien/quienes}) o “semilibres” (con <{el/la/los/las} que>).
(1) a. // e / queste / olimpiadi / sono state meravigliose // come soddisfazioni / ce l’
ho avute // perché insomma / intanto / chi partecipa alle olimpiadi / qualcosa
di buono ha fatto // [imedsc02]

b. nadie se felicita de tener / que verse / envuelto / en una huelga // es la expre-


sión de un fracaso // puntualmente a veces / porque quienes / tienen en sus
manos / la capacidad / para evitar / los problemas / mediante la negociación /
pues no logran ponerse de acuerdo / [emedin01]

c. VIC: ¡hombre! / eso está claro / no ? que no haber debutado / pues sería una
desilusión // pero bueno / ya te digo / que el que manda es el entrenador y / si
no me hubiera sacado pues / no pasa nada / no ? [emedsp02]

Per quanto riguarda lo spagnolo, in collegamento con la funzione svolta dall’in-


tera subordinata, i relativi cuyo e <art + cual> si usano solo nelle relative che
hanno antecedente espresso. Gli altri relativi possono introdurre la relativa libera
(que deve essere preceduto obbligatoriamente da articolo). Per quanto riguarda l’i-
taliano, cui, <art + quale> e che si usano solo nelle relative con antecedente
espresso.

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3. Restrittive e appositive

Le subordinate relative possono presentare due schemi basici di intonazione; il


significato e l’incidenza sull’antecedente sono diversi, a seconda che la relativa sia
enunciata tra due pause oppure no. È questo il motivo per cui è generalmente accet-
tata, negli studi grammaticali, la distinzione tra due tipi di subordinata relativa: 1)
restrittiva: senza pause, restringe l’estensione dell’antecedente; 2) appositiva: tra
pause, non restringe l’estensione dell’antecedente.

Le subordinate relative possono essere restrittive o appositive 4. Questa classifi-


cazione parte dalla Logique di Port Royal (1662) e si è mantenuta con varianti fino
ai nostri giorni. Studiosi appartenenti a correnti diverse hanno dedicato analisi spe-
cifiche a questa suddivisione. Aletá Alcubierre (1990: 162-163) offre una descri-
zione dettagliata delle diverse classificazioni stabilite da questi autori, e lui stesso
ne propone una che mira a superare i limiti imposti dalla divisione binaria, con l’o-
biettivo di risolvere le ambiguità nell’interpretazione di certe frasi (Había un crío
que jugaba a la pelota), nelle quali è importante poter determinare la “cardinalità”
– il numero di elementi – dell’universo del discorso. Abbinando i criteri semantici
di estensione e intensione, Aletá Alcubierre individua quattro tipi di frasi relative 5.
Anche Cinque (2001 I: 458) fa riferimento a frasi ambigue rispetto all’interpreta-
zione restrittiva o appositiva, in particolar modo se sono in isolamento (L’uomo che
se ne era disinteressato non ha avuto il posto). Aletá Alcubierre (1990: 157) insiste sul
fatto che le frasi relative devono essere debitamente contestualizzate, per poter
dare loro l’interpretazione appropriata. Molti studi sono fatti con esempi “di labo-
ratorio”, e quindi le classificazioni risultanti non possono soddisfare tutti i casi.
Invece, dato che la frase relativa è una risorsa a disposizione del parlante per iden-
tificare ciò di cui si parla, “el contexto y la situación son dos elementos esenciales
para que el oyente logre la adecuada interpretación de la construcción relativa que
emite el hablante. Dicho de otra forma, la interpretación de una cláusula relativa al
margen de un contexto o una situación resulta, salvo excepciones, ambigua”. Ad
ogni modo, Brucart (1999: 416) argomenta a favore della distinzione in due varietà,
appoggiandosi su criteri grammaticali e linguistici, e sottolineando la solidità della
classificazione ereditata e ribadita dalla tradizione grammaticale.

4
I termini adottati nel presente studio (restrittive e appositive) sono quelli usati da Cinque (2001 I:
457-517) e Graffi (1994: 120). Dardano e Trifone (1983: 322-324) usano le denominazioni: determi-
nativa (o limitativa) e appositiva (o esplicativa). Serianni (1988: 524) distingue tra limitative (o restrit-
tive, o determinative o attributive) e esplicative (o aggiuntive o appositive). Per quanto riguarda lo spa-
gnolo, el Esbozo (Real Academia Española 1973: 525) distingue tra especificativas e explicativas. Alarcos
Llorach (1994: 331): especificativas (o determinativas) e explicativas (o incidentales). Brucart (1999: 408)
distingue tra especificativas e explicativas, segnalando anche le altre denominazioni che esse ricevono:
restrictivas, determinativas o atributivas, le prime; incidentales o apositivas, le seconde.
5
(i) especificativa restrictiva, (ii) especificativa no restrictiva, (iii) explicativa restrictiva, (iiii) expli-
cativa no restrictiva.

15
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Graffi (1994: 120) definisce le restrittive come le frasi che “modificano il signi-
ficato del sintagma nominale antecedente, restringendone l’estensione”, e le appo-
sitive come le frasi che “aggiungono soltanto delle ulteriori informazioni”.
Per Alarcos Llorach (1994: 331), le restrittive limitano il riferimento compiuto
dall’antecedente e, insieme alla subordinata, costituiscono un gruppo fonico unita-
rio. Le appositive non modificano l’allusione dell’antecedente e sono perfettamente
prescindibili, cioè non aggiungono niente che non sia implicito nell’antecedente;
seguono di solito una pausa, che nello scritto è rappresentata dalla virgola. Per
quanto riguarda la virgola, si deve tener presente che si tratta di una convenzione
grafica, che quindi presenta delle limitazioni come criterio discriminatorio.
Le subordinate restrittive, semanticamente, determinano e precisano il signifi-
cato dell’antecedente; se questo è al plurale, lo limitano e lo chiudono quantitati-
vamente. Dal punto di vista sintattico, svolgono la funzione di aggettivazione. Le
subordinate appositive, semanticamente, esprimono una qualità circostanziale del-
l’antecedente o un dato che si vuole mettere in rilievo; se l’antecedente è al plurale,
la subordinata esplicativa comprende la totalità.
Esistono anche fatti sintattici specifici dei due tipi di relativa, che giustificano
la loro differenziazione. In realtà, non tutti i relativi hanno lo stesso comporta-
mento nei due tipi di subordinata. In italiano, per esempio, “il quale in funzione di
soggetto può introdurre solo le relative appositive, mentre se introduce le restrittive
si ha un effetto di agrammaticalità quasi totale (…) ?*Lo studente il quale è venuto
a trovarmi ieri mi ha detto di salutarti” (Graffi 1994: 121). In spagnolo, ad esempio,
quien può fungere da soggetto se la subordinata è appositiva, ma non se è restrit-
tiva: “el relativo quien nunca aparece como sujeto de las oraciones relativas especi-
ficativas (…) *El hombre quien sabe hacer algo de un modo perfecto” (Alarcos Llorach
1994: 332).

(2) a. // d’altro canto / a torto / o a ragione / Rommel era convinto che Montgomery
fosse / troppo cauto // l’esatto contrario di Rommel / il quale rischiava / a volte
/ anche troppo // [imedrp01]

b. // ahora le voy a ceder la palabra / a / Gloria Calama / (...) quien / os va a pre-


sentar / los datos / los resultados concretos de [/] del estudio // # [enatps01]

La distribuzione di ogni singolo relativo sarà esaminata in dettaglio nelle schede


(vedere § 6). Le relative appositive si costruiscono nella maggioranza dei casi con
l’indicativo, mentre è raro l’uso del congiuntivo. Quindi tutto ciò che riguarda l’al-
ternanza modale del verbo della subordinata si riferisce fondamentalmente alle rela-
tive restrittive. Per quanto attiene all’antecedente, a differenza della restrittiva
nella quale la costruzione sarebbe agrammaticale, la relativa appositiva – sia in ita-
liano sia in spagnolo – può avere come antecedente un’intera proposizione (il che/lo
cual), un nome proprio senza articolo o un pronome personale. Rispetto a certi pro-
nomi dimostrativi, costui/costei/costoro possono soltanto fungere da antecedente di
una relativa appositiva; invece colui/colei/coloro, privi di autonomia, sono antece-
denti soltanto di una relativa restrittiva (Cinque 2001 I: 494).

16
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4. Strutture scisse, pseudo-sscisse e “ecuacionales”

La differenziazione tra frasi scisse e pseudo-scisse è molto importante nel con-


trasto tra italiano e spagnolo. La lingua italiana ha a disposizione queste due strut-
ture ben differenziate; in tal senso, Salvi (2001 II: 177) segnala che le analogie tra le
frasi scisse e le frasi pseudo-scisse si riducono alla funzione comunicativa, che esse
condividono, e alla presenza di essere; “per il resto le strutture dei due tipi di frase
sono sostanzialmente diverse” 6. Lo spagnolo, invece, ha una struttura denominata
“ecuacional” o “perífrasis de relativo” 7, che corrisponde formalmente alla pseudo-
scissa in quanto è una costruzione relativa. Alla corrispondenza strutturale non cor-
risponde invece l’uso: mentre in spagnolo si usa prevalentemente la “ecuacional” o
“perífrasis de relativo”, in italiano è molto più usata la frase scissa, che non è rela-
tiva. La dissimmetria si fa notare di più con alcuni elementi, come per esempio gli
avverbi quando e come, che in italiano non si possono usare in frasi pseudo-scisse
(Salvi 2001 II: 179), mentre in spagnolo gli avverbi cuando e como si usano nelle frasi
“ecuacionales”. Infine, come si vedrà più avanti, si osservano differenze sintattiche
nell’uso delle preposizioni tra la “ecuacional” spagnola e la pseudo-scissa italiana.

Le strutture pseudo-scisse e “ecuacionales” contengono un sintagma (o gruppo


sintagmatico), una forma del verbo essere/ser e una subordinata relativa, equivalente
dal punto di vista referenziale al sintagma precedente. Questa equivalenza spiega
perché la posizione tra sintagma e subordinata sia intercambiabile; tuttavia, se que-
sta intercambiabilità può risultare indistinta a livello sintattico, non lo è a livello
pragmatico. Di fatto, diversi studiosi hanno individuato funzioni comunicative dif-
ferenti che corrispondono, sebbene in forma non univoca, al distinto ordine dei
costituenti (Fernández Leborans 2001). Della struttura “ecuacional”, Borrego
Nieto (1998) sottolinea il carattere enfatico e l’uso nella replica orale; tali caratte-
ristiche sono segnalate anche da Fernández Leborans (2001), che però non limita
la struttura all’uso reattivo, mettendo in rilievo che essa ha anche un uso di inizio
del discorso in generale. Sulla base di criteri pragmatici, Alonso Raya (1998:150-
151) distingue tre funzioni comunicative: (i) contrastiva, (ii) con focus anaforico e
(iii) discontinua. Quella contrastiva è la funzione prototipica (No, hombre, no. El
que destrozaba ancianas era José Martínez); l’enunciato che ha la funzione con focus
anaforico codifica informazione nuova come se fosse già nota (Pues porque es ura-
nio lo que se necesita para producir energía nuclear); l’enunciato con la funzione
discontinua codifica informazione nuova nei due costituenti (Ha sido el aumento en

6
Sono scisse: È con Giovanni che voglio parlare. È per questo libro che sono venuto. Sono pseudo-
scisse: È Giovanni quello con cui voglio parlare. È questo libro quello per cui sono venuto.
7
Il termine "ecuacionales" è stato coniato da Alarcos Llorach (1982: 320) ed è usato tra gli altri da
Gutiérrez Ordóñez (1986), Porroche Ballesteros (1988), Martínez (1994), Borrego Nieto (1998). Tali
costruzioni hanno però ricevuto diverse altre denominazioni, come "fórmulas perifrásticas de rela-
tivo" (Fernández Ramírez; Alonso Raya 1998), "perífrasis de relativo" (Moreno Cabrera 1999), "hen-
didas" (López García 1994), "escindidas" o "pseudo-escindidas" (Fernández Leborans 2001), "ora-
ciones enfáticas de relativo" (RAE 2005, Diccionario panhispánico de dudas).

17
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el consumo de drogas de diseño lo que ha hecho que la venta de alcohol en los locales
nocturnos descienda estrepitosamente). Per quanto riguarda quest’ultimo, va eviden-
ziato che il suo uso non si limita a scambi dialogici, ma può comparire anche in
discorsi espositivi, come ad esempio gli articoli giornalistici. In questo senso,
Fernández Leborans (2001: 300-301) sottolinea che si tratta di una risorsa stilistica
molto produttiva in testi scritti e nel discorso orale formale.
È proprio la struttura spagnola, con l’ordine dei suoi costituenti (ser + elemento
enfatizzato + relativa), presente, ma non esclusiva, nelle due ultime funzioni, a
creare i transfer negativi rispetto alla struttura scissa italiana, e viceversa.

4.1. Scissa e pseudo-scissa in italiano


La frase scissa è una costruzione di enfatizzazione caratterizzata dall’uso del
verbo essere come componente fissa. La frase scissa presenta due possibilità strut-
turali: la subordinata esplicita e quella implicita. Il che della subordinata esplicita
viene considerato congiunzione (Salvi 2001 II: 178; Donati 2002: 58-59) e non pro-
nome relativo. Si noti che l’ordine in cui si presentano le componenti della frase
non ammette variazioni.
Essere + S + che + v finito:
(3) È con la nutella che Nico adora il pane integrale (Donati 2002: 59).

Essere + S + a + v infinito:
(4) Fu la segretaria ad avvisare la polizia (Cinque 2001 I: 488).

=/ Per quanto riguarda la scissa con infinito (4), lo spagnolo non dispone di una
struttura formalmente equivalente, in quanto la “ecuacional” ha necessariamente
i due verbi in forma finita. Per quanto riguarda la scissa con che (3), lo spagnolo
presenta una struttura simile, che è però marcata diatopicamente o diafasicamen-
te (vedere § 4.6).
La frase pseudo-scissa ha come elemento fisso il verbo essere. Lo specificando è
la parte che precede essere, e l’elemento specificatore la parte che lo segue (Salvi
2001 II: 177-189).
Lo specificando, cioè la parte che precede il verbo essere, contiene una proposi-
zione relativa, con antecedente o senza:
(5) a. Chi ha ucciso il maggiordomo è il conte.
b. Quello con cui voglio parlare è Giovanni.
[frase relativa + verbo ser + elemento enfatizzato]

Lo specificando può essere dislocato a destra:


(6) a. È il conte chi ha ucciso il maggiordomo.
b. È Giovanni quello con cui voglio parlare (Salvi II: 178).
[verbo ser + elemento enfatizzato + frase relativa]

18
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Infine, l’elemento specificatore può essere topicalizzato:


(7) a. IL CONTE è chi ha ucciso il maggiordomo.
b. GIOVANNI è quello con cui voglio parlare.
[elemento enfatizzato + verbo ser + frase relativa]

Lo specificando può essere costituito da 8:

– una proposizione relativa libera introdotta da chi, quanto, dove:


(8) a. Chi ti potrebbe aiutare è Mario.
b. Quanto mi aspetto da te è un aiuto finanziario.
c. Dove mi piacerebbe andare è a Parigi.

– quello o ciò seguito da una proposizione relativa:


(9) a. Quello che mi è venuto in mente è di partire domani.
b. Ciò a cui penso spesso è il matrimonio di Piero.

4.2. “Ecuacional” in spagnolo


In spagnolo, ci sono diverse strutture che mettono in rilievo o enfatizzano un
costituente o un elemento della frase; tale elemento è focalizzato. La focalizzazione
avviene mediante le strutture grammaticali specifiche di enfatizzazione, che in
spagnolo sono formule perifrastiche di relativo denominate orazioni “ecuacionales”
o “perífrasis de relativo”. La frase “ecuacional” spagnola è composta dall’unità
enfatizzata, il verbo ser e la subordinata relativa. “Las ecuacionales son, pues, cons-
trucciones esencialmente tripartitas y se componen de «foco + verbo ser + oración
de relativo»” (Martínez 1994: 46).

I relativi usati sono: {quien/quienes}, <{el/la/los/las} que>, <lo que>, donde,


cuando e como. Si osservi che il relativo que è sempre preceduto dall’articolo deter-
minativo. Sono esclusi i relativi: <{el/la} cual>, <{los/las} cuales>, <lo cual> e
{cuyo/cuya/cuyos/cuyas}.

Per quanto attiene all’ordine in cui si possono presentare queste tre componenti,
in spagnolo esistono tre possibilità (Porroche 1988: 100):

8
Oltre ai due casi indicati, Salvi ne individua un altro che, però, noi raccogliamo solo in nota, per-
ché non è un caso considerato “ecuacional” nelle grammatiche spagnole consultate. Il punto in que-
stione è un SN contenente un nome superordinato seguito da una proposizione relativa (Il colore che
preferisco è il rosso. La sensazione che provò fu la nausea. La cosa che ho trovato è un portacenere). Salvi
(2001 II: 180) spiega che per nome superordinato si intende un nome il cui significato è contenuto nel
significato dell’elemento specificatore, come ad esempio colore rispetto a rosso, sensazione rispetto a
nausea, cosa rispetto a portacenere.

19
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– frase relativa + verbo ser + elemento enfatizzato:


(10) a. Quien ha asesinado al mayordomo es el conde.
b. Con {quien / el que} quiero hablar es con Juan.

– verbo ser + elemento enfatizzato + frase relativa:


(11) a. Es el conde quien ha asesinado al mayordomo.
b. Es con Juan con {quien / el que} quiero hablar.

– elemento enfatizzato + verbo ser + frase relativa:


(12) a. El conde es quien ha asesinado al mayordomo.
b. Con Juan es con {quien / el que} quiero hablar.

=/ Tra lo spagnolo e l’italiano, si deve far notare la dissimmetria che occorre


quando il relativo è preceduto da preposizione. La prima differenza si rileva in
riferimento a chi, dato che tale pronome non può essere complemento preposi-
zionale.
(13) a. *È Giovanni con chi voglio parlare.
b. Es con Juan con quien quiero hablar.

In italiano, l’equivalente di questa frase si potrebbe costruire come frase pseudo-


scissa: È Giovanni quello con cui voglio parlare, o come frase scissa: È con Giovanni
che voglio parlare.

=/ La seconda – e più importante – dissimmetria è che le sequenze spagnole


<{el/la/los/las} que> e <lo que> corrispondono in apparenza all’italiano <{quel-
lo/quella/quelli/quelle}che>; in spagnolo si tratta però di relative libere, mentre in
italiano il dimostrativo costituisce l’antecedente. C’è inoltre un’altra differenza
rilevante: se queste sequenze sono precedute da preposizione, la costruzione è
diversa nei seguenti punti:

– in spagnolo la preposizione precede l’articolo (o il dimostrativo aquello) allo


stesso modo dell’elemento enfatizzato:
(14) Es con Juan con el que quiero hablar.

– in italiano quello, che riprende l’elemento enfatizzato, non va preceduto da


preposizione, e lo stesso vale per l’elemento enfatizzato. La preposizione precede
soltanto il relativo.
(15) È Giovanni quello con cui voglio parlare (Salvi 2001 II: 178).

In italiano, la preposizione precede l’elemento enfatizzato soltanto nelle frasi


scisse.
(16) È con Giovanni che voglio parlare (Salvi 2001 II: 178).

20
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4.3. Nessi relativi usati nelle strutture pseudo-scisse e “ecuacionales”

Alla sequenza spagnola <{el/la/los/las} que> 9 corrisponde in italiano la sequenza


formata da antecedente e relativo <{quello/quella/quelli/quelle} che>. Parimenti, a
<lo que> corrisponde <{quello/ciò} che. Non va però dimenticato che la relativa
spagnola è priva di antecedente, mentre la relativa italiana ha come antecedente
appunto il dimostrativo.

4.4. L’uso dei relativi nelle strutture “ecuacionales”


Le caratteristiche più rilevanti dei relativi usati nelle strutture “ecuacionales”
sono state segnalate da Porroche Ballesteros (1988: 95-102).

{Quien/quienes} si usano esclusivamente quando l’elemento enfatizzato fa rife-


rimento a una persona.
<{El/la/los/las} que> si possono usare quando l’elemento enfatizzato fa riferi-
mento a una persona, animale o cosa.
<Lo que> si usa quando l’elemento enfatizzato è una parola neutra, un gruppo
di parole o una frase, e anche quando è un nome senza articolo o con articolo inde-
terminativo10. Se l’elemento enfatizzato è complemento predicativo, quando è un
nome si usa esclusivamente <lo que>; quando è un aggettivo si usa <lo que> in alter-
nanza con como (Un timo es lo que es esto. Cansada es lo que estoy. Cansada es como
estoy).
Donde, cuando, como si usano se l’elemento enfatizzato è, rispettivamente, un
complemento circostanziale di luogo, tempo o modo.

9
Sui diversi punti di vista riguardo al valore pronominale dell’articolo in spagnolo, si veda la rasse-
gna realizzata da Osuna García (2005: 61-72).
10
Osuna García (2005: 128) segnala anche frasi con <lo que> e pronomi o nomi che fanno riferi-
mento a persona: Tú eres lo que me preocupa; Lo que me preocupa son los niños.

21
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Per quanto riguarda le preposizioni, di norma, se l’elemento enfatizzato è pre-


ceduto da preposizione, la medesima compare davanti al relativo.
(17) a. A Luis es a quien te presenté.
b. Con la vecina es con la que quiero hablar.

Se l’elemento enfatizzato è un sintagma introdotto dalle preposizioni: a, de, por,


para, hasta, desde, il relativo donde deve essere preceduto dalla preposizione. Se si
tratta di un’altra preposizione (sobre, bajo, tras, ante, entre) ciò non è obbligatorio.
(18) a. De la playa es de donde vengo.
b. Tras la puerta es donde está el perchero.

In queste strutture (ma non nelle subordinate temporali) il relativo cuando può
essere preceduto solo da hasta e desde.
(19) Desde el mes de abril es desde cuando no tengo noticias suyas.

Per quanto riguarda l’accordo del verbo ser con l’elemento enfatizzato, se l’ele-
mento enfatizzato è un nome con preposizione, oppure non è un pronome, il verbo
ser compare sempre alla terza persona singolare.
(20) a. A Madrid es a donde iremos.
b. Allí es a donde iremos.

Se l’elemento enfatizzato è un nome senza preposizione o un pronome, e i rela-


tivi sono <{el/la/los/las} que> o {quien/quienes}, il verbo ser si accorda in numero e
persona con l’elemento enfatizzato.
(21) Las flores blancas son las que me gustan.

Se l’elemento enfatizzato è un nome e i relativi sono <lo que> o cuando, il verbo


ser può concordare con l’elemento enfatizzato a patto che questo elemento non sia
il primo di tutta la frase.
(22) Los martes es (*son) cuando tengo clase de literatura.

4.5. L’uso dei relativi nelle strutture pseudo-scisse


Le caratteristiche più rilevanti dei relativi usati nelle strutture pseudo-scisse
sono state analizzate da Salvi (2001 II: 184-189).

Se l’elemento specificatore (enfatizzato) è una persona determinata, nello spe-


cificando potremo avere chi, ma non ciò.
(23) Chi ho persuaso a partire è Maria.

Ciò, però, si usa con un SN indeterminato specifico e non specifico.

22
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(24) a. Ciò che ho visto è stato un uomo in frac.


b. Ciò che preferiremmo è un guardiano notturno stabile.

Quello, in genere, si usa solo per cose.


(25) Quello che ho visto è un incidente mortale.

Se quello è usato per persone, presuppone un gruppo all’interno del quale l’ele-
mento specificatore individua una persona particolare.
(26) Quello che è partito è Gianni.

Per quanto riguarda l’accordo del verbo essere con l’elemento specificatore (enfa-
tizzato), essere si accorda con l’elemento specificatore.
(27) a. Chi l’ha offeso sono i suoi amici.
b. Chi l’ha offeso sei tu.

4.6. Costruzione “galicada”


La costruzione “galicada”11 è una struttura ricondotta alla “ecuacional”, ma for-
malmente diversa. Mentre nella “ecuacional” è usato il corrispondente relativo
(quien, donde, cuando, el que, la que, ecc.) che formalizza lo specificando (con la
frase relativa), nella costruzione “galicada” è usato un que invariabile, non prece-
duto da preposizioni o da articoli, e indifferente al contenuto (persona, luogo,
tempo, modo) dell’elemento specificatore o enfatizzato.

Per quanto riguarda la categoria del que nella costruzione “galicada”, è maggio-
ritaria la valutazione del que come congiunzione. Ne è prova anche la denomina-
zione di “perífrasis conjuntiva” data da Moreno Cabrera (1999: 4294), con la quale,
oltre a mettere in rilievo la categoria del que, lo studioso fa una distinzione netta
rispetto alla costruzione canonica, che denomina “perífrasis de relativo”.

In merito al giudizio normativo su questa costruzione, il Diccionario panhispá-


nico de dudas (RAE 2005: 543) illustra con esempi l’uso del que privo delle corris-
pondenti preposizioni, segnala che tale uso è frequente nei paesi ispanoamericani e
in Catalogna, ma aggiunge che è più corretta la costruzione del que preceduto sia
dall’articolo che dalla preposizione (la stessa dell’elemento enfatizzato). Il Diccio-
nario panhispánico de dudas segnala anche la frequenza d’uso del que “galicado” in
corrispondenza con un avverbio di luogo, tempo o modo, ma fa notare che è prefe-
ribile utilizzare rispettivamente il relativo donde, cuando o como.

11
Oltre a costruzione “galicada” (Osuna García 2006), anche l’espressione “que galicado”, indicata
già da Bello (2004 [1847]), è diventata una denominazione ricorrente per riferirsi a questo que indi-
stinto e privo di preposizioni anteposte, nonostante sia accertato che non si tratti di un gallicismo.
Un’altra espressione utilizzata è “perífrasis conjuntiva” (Moreno Cabrera 1999: 4294).

23
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Tutti gli studiosi segnalano l’impiego di questa costruzione con diversi gradi di
accettazione, mettendo in rilievo che il suo uso è più frequente nei paesi ispanoa-
mericani che in Spagna, non solo nei registri substandard ma anche in quelli colti e
nella varietà scritta; di fatto, gli esempi riportati sono tratti da scrittori ispanoa-
mericani. A questo proposito, Dufter (2007) offre alcuni interessanti dati sulla fre-
quenza d’uso della costruzione “galicada” in sostituzione degli avverbi relativi
donde, cuando, como, concludendo che oggi il que invariabile è un fenomeno pan
ispanico, che presenta un indice di uso maggiore nei paesi ispanoamericani (più del
doppio rispetto alla Spagna); tale que sostituisce soprattutto como (in corrispon-
denza con así), mentre è invece minoritaria la sostituzione di donde e cuando. Oltre
a questo, Dufter (2007) rileva un’elevatissima frequenza dell’uso del que senza pre-
posizione nella sequenza es por eso que, nella quale la percezione di correttezza/scor-
rettezza risulta sfumata.

5. Nessi relativi

5.1. Inventario e categorie


In spagnolo, sulla base della funzione che svolgono nella subordinata, i relativi
appartengono a tre diverse categorie: pronomi, aggettivi e avverbi. Si possono
quindi dividere in quattro gruppi:
– pronomi: que, {quien/quienes};
– pronomi e aggettivi: <art + cual>, cuanto;
– aggettivi: {cuyo/cuya/cuyos/cuyas};
– avverbi: donde, como, cuando.

Il relativo cuanto è pronome, ma può funzionare come aggettivo grazie alla par-
ticolarità di potersi collocare davanti all’antecedente. Inoltre, come segnala Aletá
Alcubierre (1990: 24), non esiste un accordo unanime nel considerarlo un avverbio
o un pronome relativo. Santos Río lo registra nel suo dizionario come avverbio rela-
tivo, parafrasabile con todo lo que, oppure come correlativo di tanto e todo. Anche
se solitamente cualquiera, quienquiera o dondequiera non vengono inseriti nell’e-
lenco dei relativi, li segnaliamo qui per simmetria con il repertorio dei relativi ita-
liani proposto da Cinque (2001 I, 497-509).

In italiano, date le divergenze sulla categoria di appartenenza di alcuni relativi,


segnaliamo di seguito tre note classificazioni 12.

Dardano e Trifone (1985: 186-188) distinguono tra pronomi e avverbi:


– pronomi relativi invariabili: che, chi, cui;
– pronomi relativi variabili: il quale, la quale, i quali, le quali;
– avverbi relativi: dove (ove), donde (onde).
12
I criteri di classificazione dei relativi impiegati da Larsson (1990) sono di grande interesse, ma non
possiamo analizzarli qui, in quanto il relativo chi non rientra nel campo di studio di questo autore.

24
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Rispetto a chi, gli autori specificano che si tratta di un pronome doppio, “in
quanto unisce in sé la funzione di due pronomi diversi: uno dimostrativo (colui,
quello, colei, quella) o indefinito (qualcuno, uno, qualcuna, una), l’altro relativo
(che, il quale, la quale)”.

Seguendo la classificazione stabilita da Serianni (1988: 266-274), i relativi si


suddividono in:
– pronomi relativi veri e propri: che, cui, il quale;
– pronomi doppi (dimostrativo-relativi): chi, quanto, quale;
– congiunzioni relative: dove, ove, donde, onde.

Secondo Cinque (2001 I: 457-517), i relativi si suddividono in pronomi e agget-


tivi:
– pronomi relativi: cui, <il che>;
– pronome e aggettivo relativo: <art + quale>;
– pronomi relativi senza antecedente: chi, chiunque, quanto, quando, dove,
dovunque, ovunque, come.
All’interno delle costruzioni relative, lo studioso analizza e descrive anche che,
ritenendo però che esso sia un complementatore, cioè una congiunzione subordi-
nante (vedere infra).

=/ Mentre in spagnolo donde, cuando, como sono considerati avverbi relativi, in


italiano, come si può osservare nelle tre classificazioni presentate, vi è una disparità
di criteri (avverbi, congiunzioni o pronomi). Inoltre, va notato che solo Cinque
include quando e come tra i relativi.

Sia in italiano che in spagnolo il paradigma dei relativi è collegato a quello degli
interrogativi (Brucart 1999: 398). I relativi si differenziano fonicamente dagli inter-
rogativi perché sono atoni, eccetto cual in spagnolo e quale e cui in italiano. In spa-
gnolo, relativi e interrogativi si distinguono graficamente perché i primi non vanno
accentati, mentre i secondi hanno obbligatoriamente la tilde.

5.2. Categoria e funzioni di que/che


Sia il que spagnolo sia il che italiano sono stati oggetto di un grande dibattito,
volto a definire la loro natura e la categoria a cui vanno assegnati. La grammatica
tradizionale ha infatti presentato il que/che ora come pronome relativo, ora come
congiunzione, a seconda delle loro diverse funzioni sintattiche.
Per quanto riguarda lo spagnolo, sono stati individuati da Alarcos Llorach
(1970: 260-274) tre tipi di que (que1, que2, que3), dei quali il secondo corrisponde
al que relativo, caratterizzato, a differenza degli altri due tipi, dalla capacità di svol-
gere una funzione all’interno della stessa subordinata. Tranne qualche caso, l’esi-
stenza del que relativo non è stata messa in discussione dagli studiosi spagnoli; anzi,
lo specialista Martínez (1994b) considera come relativi anche il que consecutivo e
comparativo. Quest’ultima affermazione non è però condivisa né da Gutiérrez Sal-

25
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vador (1997a, 32-36) per le comparative, né da Álvarez (1999: 3767-3768) per le


consecutive 13. Anni dopo, rispetto alla precedente differenziazione tripartita, Alar-
cos Llorach (1994: 341 e 348-350) ha però ammorbidito i contorni delle differenze
tra que2 e que3; di fatto, nella sua Gramática, afferma che le subordinate compara-
tive e consecutive sono analoghe alle relative, con la differenza che nelle due prime
l’antecedente è un quantificatore. L’autore non fa tuttavia riferimento specifico
alla categoria del que, salvo segnalare che nelle consecutive non è una congiunzione.
Contrapponendosi alla distinzione in diversi tipi di que, altri studiosi ne hanno
proposto un’unica forma. Un esempio fra i più noti è quello di Lavandera (1971),
la quale sostiene che non sia necessario suddividere que in forme omonime; tutta-
via la studiosa, all’interno del que unico, ne distingue poi usi diversi. Grammatici
generativisti spagnoli hanno difeso l’esistenza di un unico que, denominato “com-
plementante” o “complementador”, in termini simili a quelli di Cinque (1978; 2001
I) e di Donati (1995) rispetto al che italiano. In questo senso, in uno studio pubbli-
cato nel 1994, un prestigioso esponente come Brucart ritiene che, a differenza degli
altri componenti del paradigma relativo, il que non è un vero relativo. Tuttavia lo
stesso Brucart, nel suo contributo alla grammatica descrittiva del 1999, ha succes-
sivamente classificato que come pronome relativo.
Una posizione che tiene conto delle due vedute è quella esposta da Moya Cor-
ral (2004), il quale individua tre funzioni nel que: una primaria o di inclusione, cioè
la capacità di inserire una proposizione e quindi di costruire una frase complessa,
un’altra di relativizzazione, e una terza di pronominalizzazione. L’autore ritiene
che la prima sia caratteristica comune dei tre tipi di que; di conseguenza, tutti e tre
possono essere ascritti alla categoria delle congiunzioni.
Per un approfondimento sulla diversità di prospettive e di studi sul que riman-
diamo a Osuna García (2006: 161-201), che ne offre una completa retrospettiva in
forma dettagliata, chiara e rigorosa. Lo stesso autore distingue due tipi di que (que
congiunzione e que relativo), ma avverte che non è sempre facile individuare a quale
tipo esso appartiene negli usi concreti. In un caso però Osuna García (2006: 195) è
categorico, ovvero quando sostiene che, nelle relative appositive, il que senza pre-
posizione e senza articolo è una congiunzione, e non un pronome. Per questo stu-
dioso, invece, quando il que è relativo, rappresenta il nucleo della costruzione rela-
tiva; quest’ultima, in base alla sua funzione semantica, costituisce una costruzione
nominale, come accade in particolar modo con le cosiddette libere. La funzione
semantica a cui allude Osuna García è una funzione referenziale che egli denomina
“designativa”, paragonabile a quella svolta, a seconda dei casi, dai dimostrativi o
dai pronomi personali, ma senza capacita deittica. Da questo punto di vista appare
più comprensibile il comportamento delle costruzioni relative, a cominciare dalla
diversificazione all’interno dei relativi, alcuni con riferimento esclusivo a una per-
sona, altri locativi o temporali.
13
Gutiérrez Salvador (1997a, 32-36) offre una serie di argomenti a favore dell’esistenza di un que
comparativo; dopo avere analizzato la natura di quest’ultimo, conclude che non è né una congiunzione
completiva né un relativo, in quanto non svolge nessuna funzione nella frase subordinata. Álvarez
(1999: 3767-3768) distingue il que congiuntivo da quello relativo, comparativo e consecutivo, caratte-
rizzando quest’ultimo per l’intensità con cui viene valutato un sintagma della frase principale come
causa del contenuto della subordinata.

26
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Per quanto riguarda l’italiano, per Cinque (1978; 2001 I) e Donati (1995), il
che usato nelle relative è un “complementatore” e non, come afferma la gramma-
tica tradizionale, un pronome relativo, categoria alla quale che è ascritto nelle clas-
sificazioni di Dardano e Trifone (1985) e di Serianni (1988) (vedere § 5.1.). Cin-
que (2001 I: 479) fa notare che, a differenza degli altri pronomi relativi, il che
“relativizza tutte e sole le posizioni nominali non precedute da preposizione”, feno-
meno che si giustifica perché che non è un pronome relativo vero e proprio, ma una
congiunzione: “l’ipotesi che che non sia un pronome relativo vero e proprio rende
naturale che non possa essere preceduto da preposizioni”. Quindi, considerato il
fatto che, nella costruzione relativa ordinaria, che non è mai preceduto da prepo-
sizione, lo studioso mette in evidenza che il che è in distribuzione complementare
con cui e <(art + ) quale>, e svolge funzioni non omogenee nella subordinata. Pra-
ticamente, che è usato in quelle relative che non sono introdotte da alcun elemento
subordinante relativo, perché “ogni frase subordinata con verbo di modo finito
deve essere introdotta da qualche elemento subordinante, o un pronome interro-
gativo, o un pronome relativo, o una congiunzione (che se la frase è dichiarativa, se
se è interrogativa); nel caso in discussione, non essendo la frase interrogativa e non
essendo introdotta da alcun SN pronominale relativo, dovrà venire introdotta dalla
congiunzione subordinante che, la quale farà, per così dire, le veci del pronome
relativo omesso. [...] Appare perciò che che congiunzione e che relativo sono la
stessa cosa”.
Donati (1995) ha dedicato un articolo allo studio specifico del que spagnolo, con-
frontandolo con il che italiano e il que francese. La studiosa segnala le peculiarità
del que spagnolo nelle relative, in quanto, a differenza delle altre lingue, esso (i) può
essere preceduto da preposizione, (ii) può essere accompagnato da articolo deter-
minativo, e (iii) può costruire la subordinata con verbo all’infinito. Anche se tali
caratteristiche avrebbero potuto riallineare questo elemento al paradigma degli altri
relativi, la studiosa, dopo aver analizzato la congiunzione spagnola que anche nelle
completive, osserva che in spagnolo essa ammette (i) preposizione, (ii) articolo
determinativo, e (iii) infinito. Dopo aver svolto delle considerazioni su altri para-
metri della teoria generativa, Donati conclude che il que spagnolo è, in conformità
alla teoria unificata della frase relativa romanza, un “complementatore” e non un
pronome relativo, in simmetria con il che italiano e il que francese.
Infine, Larsson (1990: 51-74) riprende il che polivalente dagli studi grammati-
cali francesi degli anni Venti e da quelli italiani pubblicati a partire dagli anni Ses-
santa sulla lingua popolare, riferendosi in particolare allo studio di T. Alisova
(1965), al quale seguirono diversi altri lavori nei decenni successivi. Larsson (1990:
52) precisa che il che polivalente non è un vero subordinatore “universale”, e distin-
gue tra che con funzione congiuntiva e che con funzione relativa. Lo studioso (1990:
56-61) riferisce che il che congiunzione introduce proposizioni subordinate, e riceve
diverse interpretazioni a seconda del rapporto semantico che si crea tra principale
e subordinata, e a seconda del contesto; ciò dà origine a diverse interpretazioni:
causale, finale, consecutiva, temporale ecc. In più, lo studioso fornisce altri esempi
in cui il che fa parte di costruzioni non chiaramente accettabili. Rispetto al che in
funzione relativa, Larsson (1990: 63) si riferisce ai casi in cui il relativo che è inter-
cambiabile con <prep + cui> oppure con <prep. + il quale> (vedere § 6.2.).

27
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In conclusione, negli studi sulla categoria del que/che e delle loro funzioni si indi-
viduano due linee fondamentali. Un primo punto di vista sostiene l’esistenza di
diversi tipi di que/che, tra cui il pronome relativo; un secondo orientamento consi-
dera il que/che come forma unica. A partire da tale forma unica, però, si delineano
due approcci diversi, dei quali uno nega l’esistenza del que/che pronome relativo;
l’altro invece, attraverso la concezione di un che polivalente, gli riconosce una fun-
zione relativa.

5.3. Caratteristiche formali e funzionali dei nessi relativi


5.3.1. Caratteristiche formali
Rispetto al genere e al numero, in spagnolo:
Sono invariabili:
– gli avverbi (donde, como, cuando);
– il pronome relativo que. Se è preceduto dall’articolo determinativo, è quest’ul-
timo a indicare il genere e il numero dell’antecedente o dell’eventuale referente.
Hanno variazione di numero:
– il pronome quien {quien/quienes};
– il pronome e aggettivo cual {cual/cuales}. L’articolo, che lo accompagna sem-
pre, concorda in numero e marca il genere.
Hanno morfemi di genere e numero:
– l’aggettivo cuyo {cuyo/cuya/cuyos/cuyas}. Esso presenta la particolarità di
concordare, non con l’antecedente, bensì con un elemento nominale della subordi-
nata;
– l’aggettivo cuanto {cuanto/cuanta/cuantos/cuantas}. Esso concorda con l’ante-
cedente, ma quest’ultimo può comparire dopo il relativo.

Rispetto al genere e al numero, in italiano:


Sono invariabili:
– i relativi cui, che, chi, dove, quando, dove, quanto (= ciò).
Hanno variazione di numero:
– il pronome e aggettivo quale {quale/quali}. L’articolo, che lo accompagna sem-
pre, concorda in numero e marca il genere.

Il relativo quanti è caratterizzato da Cinque (2001 I: 502) come plurale di chi


con uso indefinito, equivalente a tutti quelli che, ogni persona che, e non con valore
dimostrativo. La forma femminile quante non è possibile come relativa indipen-
dente.

=/ In italiano cui si usa quando è richiesto l’uso di preposizione; esso sostituisce


i relativi che e chi. Inoltre, cui preceduto dall’articolo determinativo <{il/la/i/le}
cui> equivale a {cuyo/cuya/cuyos/cuyas}.

=/ In italiano chi è invariabile. In spagnolo al singolare quien corrisponde il plu-


rale quienes.

28
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5.3.2. Caratteristiche funzionali


La caratteristica che distingue i nessi relativi dagli altri nessi subordinanti è che
sono unità bifunzionali, in quanto svolgono una funzione anche all’interno della
subordinata (Brucart 1999: 400).

Le principali funzioni dei relativi sono le seguenti (Aletá Alcubierre 1990: 23-
24):
– introducono la subordinata relativa e “marcan la transposición”, cioè sono
nessi subordinanti 14;
– riproducono nella subordinata il riferimento lessicale dell’antecedente e anche,
se possibile, le marche di genere e di numero;
– possono essere il nucleo di un SN costituito da loro stessi, che svolge una fun-
zione nella subordinata con indipendenza dall’antecedente. Il relativo è preceduto
da preposizione, se tale funzione la richiede (in questi casi il primo elemento della
subordinata è un SPrep).

5.4. Tabelle

14
“La necesidad de que los pronombres, adjetivos o adverbios relativos aparezcan al frente de la
oración subordinada puede derivarse de su carácter de nexos de subordinación: la presencia de tal uni-
dad funciona como marca de que el constituyente que los engloba contiene una subordinada de rela-
tivo” (Brucart 1999: 399).

29
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Con preposizione:

Per quanto riguarda gli altri nessi diversi da que, tra l’italiano e lo spagnolo non
si osservano differenze rilevanti nell’uso della preposizione.

Frasi “ecuacionales” e pseudo-scisse:

Alla sequenza spagnola <{el/la/los/las} que> corrisponde in italiano la sequenza


formata da antecedente e relativo <{quello/quella/quelli/quelle} che>. Parimenti, a
<lo que> corrisponde <{quello/ciò} che (vedere § 4).

I dimostrativi {quello/quella/quei/quelle} non sono relativi, ma come antece-


denti costituiscono, con il relativo che, una sequenza costante nelle pseudo-scisse.

30
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6. Nessi relativi. Schede (caratteri e particolarità d’uso)

6.1. que
– ANTECEDENTE: di persona e cosa.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: si usa in entrambi i casi.
– CON PREPOSIZIONE: nelle appositive va preceduto obbligatoriamente dall’ar-
ticolo determinativo. Nelle restrittive, invece, è possibile non intercalare l’articolo
se il que è preceduto dalle preposizioni a, con, de, en 15.
– RELATIVA LIBERA: non si può usare il relativo que senza l’articolo determina-
tivo.
– “ECUACIONAL”: non si può usare il relativo que senza l’articolo determinativo.

RESTRIZIONI: Se non è preceduto dall’articolo determinativo, que non si usa


nelle frasi “ecuacionales” e non si usa nelle relative libere (o sostantive). Inoltre,
tranne che con le preposizioni sopra indicate, è obbligatorio intercalare l’articolo
determinativo concordante in genere e numero con l’antecedente.

ANTECEDENTE

(28) a. // los jóvenes / que están / en edad / del amor / que se dice hoy día / tienen que
aprender / a ser novios cristianos // [enatpr06]

b. AMA: me he quedado con hambre // voy a coger de estas patatas que hay en la
mesa / que no son de nadie ... [epubdl14]

CON PREPOSIZIONE

Quando il relativo que è preceduto da preposizione, viene inserito l’articolo


determinativo. L’articolo concorda in genere e numero con l’antecedente ed è
obbligatorio per tutte le preposizioni tranne che per a, con, de, en, secondo le
diverse possibilità.

=/ In italiano, se vi è una preposizione non si usa che, ma cui (o <{il/la} quale>,


<{i/le} quali>).

Le due sequenze a cui dà origine il relativo que sono prep + <{el/la/los/las} que>
e prep + que.
Brucart (1999: 494-495) afferma che “la relativa oblicua con artículo determi-
nado es siempre preferida a la que prescinde de él”. Inoltre, lo studioso segnala che
per rendere possibile l’assenza dell’articolo devono esistere tre condizioni:

15
Sebbene il Diccionario panhispánico de dudas (RAE 2005:542) indichi anche la preposizione por,
riteniamo meglio non includerla in questa serie, data la particolare difficoltà che essa rappresenta per
chi non è di madrelingua spagnola. Inoltre, lo stesso dizionario suggerisce di inserire tra la preposizione
por e il que relativo l’articolo determinativo.

31
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– il sintagma che contiene l’antecedente deve essere di natura “definita”, per


esempio avere l’articolo determinativo;
– la subordinata relativa non può essere negativa;
– soltanto un ristretto gruppo di preposizioni può comparire nelle relative in
assenza dell’articolo determinativo: a, con, de, en (la prep. a non è marca di OD).

PREPOSIZIONI A, CON, DE, EN

Rispetto alla preposizione a come marca di funzione di oggetto diretto, il rela-


tivo que non va preceduto da tale preposizione se non è inserito l’articolo determi-
nativo: El chico que conocimos ayer se llama Pablo / El chico al que conocimos ayer
se llama Pablo.
Con le preposizioni a (non marca di accusativo), con, de, en, si può, come già indi-
cato, non inserire l’articolo determinativo; ciò vale soprattutto per due di esse, come
ha segnalato Matte Bon (1995: 319): “Dicha omisión es, no obstante, frecuente sólo
con las preposiciones con y en”. In ogni caso, l’articolo è sempre ammissibile 16; anzi,
se l’antecedente è di persona, la presenza dell’articolo davanti al relatore que è obbli-
gatoria. Di fatto, nei corpora di C-ORAL non abbiamo trovato nessuna occorrenza
di a que, en que, con que, de que che abbia antecedente di persona. È da notare che
negli esempi, nei casi in cui l’antecedente è di persona, se si eliminasse l’articolo la
frase non sarebbe accettabile. Per poter illustrare compiutamente queste afferma-
zioni, riportiamo qui di seguito un ampio numero di occorrenze, disposte nel
seguente ordine: <prep + que> (29a, d, i); <prep + art + que> (antecedente per-
sona) (29b, g, j) e <prep + art + que> (antecedente cosa) (29c, e, h, k).

(29) a. // no es posible / equiparar la privación de libertad / a que se refiere el artículo


diecisiete de la constitución / en sus diferentes apartados / con la presencia física
de una persona / en las dependencias policiales / para la práctica de una diligen-
cia / por el tiempo estrictamente necesario / para llevarla a efecto // [enatla01]

b. + bueno / durante este / periodo de preventivo / tienen menos derechos que


una [/] aunque parezca extraño / tienen menos derechos que una persona / a
la que ya se le ha juzgado / y se la ha sentenciado / y ha sido declarada cul-
pable // [enatla02]

c. // así pues / mi objetivo en esta conferencia / será mostrar un panorama / de


lo que considero son / los principales hallazgos / que la sociología de la cien-
cia / en este caso / la disciplina a la que me adscribo intelectualmente / y aca-
démicamente / ha generado respecto a la vida científica // [enatco02]

d. / y así / por la noche / se consolaba / hablando / con la muñeca / pero / en


esta vez / hablándola en francés / que era la lengua / en que ella se sentía
cómoda // [enatco03]

16
Martínez Arbelaiz (2004) giudica negativamente che i manuali di spagnolo ELE enuncino, come
norma unica e "prescrittiva", l'obbligatorietà dell'inserimento dell'articolo tra la preposizione e il
que relativo. Sebbene si riferisca alle preposizioni in generale, la studiosa fornisce esempi senza l'ar-
ticolo con le preposizioni già segnalate (a, con, de, en), ma non con altre.

32
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e. FUE: hasta esta semana / un equipo / de Cruz Roja Española / ha estado en


Bachau / una ciudad / en la que murieron / al menos / diez mil / de sus treinta
y cinco mil habitantes // [emedrp06]

f. / cuando / el profeta / nos dice / cuando vio Dios sus obras / y cómo se con-
vertían / de su mala vida / se compadeció / y se arrepintió // de la catástrofe
/ con que había / amenazado / a Nínive // y no la ejecutó // [enatpr04]

g. UC: bueno / ahora le va bien // la chica con la que iba el otro día / está
saliendo con él [efamdl21]

h. // a veces / los problemas / con los que / reflexionamos / son en cambio /


directamente prácticos // [enatco03]

i. DEF: [<] <sí / señoría // &eh> / es mi última pregunta // en su barrio / según


la información de que dispongo / y en otros muchos barrios de España / &eh
/ la situación es / equivalente / la gente no sale / sola a la calle / en determi-
nadas horas / verdad ? [enatla01]

j. se pone a hablarnos // de los pobres // se pone a hablarnos de gente que está


/ a la puerta / se pone a hablarnos de gente / de la que simplemente nos
separa / eso / una puerta / algo muy sencillo / algo que podríamos abrir //
[enatpr02]

k. // si por autonomía entendemos / la capacidad / de esos pueblos / para des-


plegar su cultura / con toda la creatividad / que quieran y de [/] de la que
sean capaces / para / mantener / alguna de sus costumbres / para / resolver
colectivamente / algunos asuntos / como ocurre en algunos / pueblos indio-
mexicanos / yo creo que no habría problema // [emedrp03]

ALTRE PREPOSIZIONI

Con le altre preposizioni, l’articolo va sempre inserito tra la preposizione e il


relativo que.
(30) a. // así que / la razón / aparece / en las ruinas / digamos / de lo que se ha des-
truido / del paradigma antiguo / eh / que es el modelo de &ob [/] de objeti-
vidad / y surge / como / nueva base / sobre la que construir / el orden
moderno // [enatte04]
b. // &eh / el grupo / pues empezamos a quedar en el parque / a jugar al rol / a
emborracharnos / los primeros botellones / el primer cumpleaños / que fue
el mío / y por ahí había una chica que se llamaba Cristina Pozas / por la que
yo estaba loquito // hhh // [efammn04]
c. // y había incluso / una segunda condición / por la que / Fabio Capello / ha
desechado / al Fútbol Club Barcelona // Fabio Capello no quiere / no le gusta
/ y está en su pleno derecho / trabajar con manager / [emedsp05]

ELISIONE DELLA PREPOSIZIONE

Il Diccionario panhispánico de dudas (RAE 2005: 542) riporta alcuni esempi con
antecedente temporale, e segnala che soltanto se esso è temporale risulta possibile
l’elisione della preposizione davanti a que relativo, quando quest’ultimo svolge fun-

33
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zione di complemento circostanziale e quando l’antecedente non richiede la prepo-


sizione per svolgere la stessa funzione (Estalló la guerra el año que se jubiló, ma *El
momento que estalló la bomba se produjo una gran confusión).
Per quanto riguarda lo spagnolo orale, Cortés Rodríguez (1990) mette in rilievo
alcuni fattori che influiscono sull’elisione della preposizione. Uno di essi è il livello
socioculturale degli informanti, che però non è in toto determinante. Di fatto, lo
studioso prende in considerazione altri elementi, quali ad esempio il tipo di prepo-
sizione, e osserva che le preposizioni più omesse sono a ed en (Bueno depende del tipo
de ciudades que vayas). Si tratta, in realtà, di usi anomali dei relativi, in cui è pre-
dominante l’omissione della preposizione dove l’uso corretto l’avrebbe richiesta;
ma va segnalato che la percentuale di tale omissione raggiunge il 75% dei casi.
Alonso Megido (1982, citato in Cortés Rodríguez 1990: 434) offre quattro argo-
menti che giustificano l’assenza della preposizione davanti al que relativo: (i) l’in-
tenzione di evitare la ridondanza; (ii) la dissimilazione; (iii) la co-referenza tra l’an-
tecedente e il relativo; (iiii) il fatto che con l’elisione non si incorre in ambiguità.
Gutiérrez Araus (1985: 33) indica che la causa più importante dell’elisione risiede
nel fatto che l’antecedente ha già la stessa preposizione anteposta. Il Diccionario
panhispánico de dudas (RAE 2005: 543) ritiene che l’omissione della preposizione
davanti a que sia propria del parlato trascurato.

6.2. che
– ANTECEDENTE: di persona e cosa.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: si usa in entrambi i casi.
– CON PREPOSIZIONE: non ammette preposizione. La presenza di preposizione
impone l’uso di prep + cui.
– RELATIVA LIBERA: no.
– FRASE PSEUDO-SCISSA: no. Deve avere un dimostrativo (quello, ciò) come
antecedente.
RESTRIZIONI: Non è preceduto da preposizione tranne casi particolari.

ANTECEDENTE
(31) a. / io ieri ho parlato con un veterinario / che è uno dei vostri consulenti / i nutri-
zionisti // è il dottor Bertocchi / qui del [/] dell’ Istituto profilattico [/] zoopro-
filattico / qui di Brescia / [imedts06]

b. MAS: la foto / della signora / che ci è stata data dal [/] dal [/] dai famigliari / è
stata trasmessa / via e-mail / a tutti i comandi dei carabinieri / della regione / e
le altre forze di polizia // [imedrp04]

c. :no no no no no // queste / son persone che non conosco // [ifamcv01]

d. FED: ciao Egidio // che abbiamo visto / prima alle prese con un corso di / for-
mazione in telecomunicazioni / [imedts05]

34
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=/ Il relativo che con funzione oggetto corrisponde in spagnolo a que, <a


quien/quienes>, <a {el/la/los/las} que>. Si veda, per esempio, la traduzione di
(31c): ... son personas {que/a quienes/a las que} no conozco...

CON PREPOSIZIONE

<prep + cui> (solo restrittive)

Siccome di norma il relatore che non ammette preposizione, la sequenza usata è


<prep + cui>.

=
/ In spagnolo, in caso di preposizione si inserisce l’articolo determinativo tra
la preposizione e il relatore que. Tale inserimento è obbligatorio per tutte le pre-
posizioni se l’antecedente è di persona. Con quattro preposizioni (a, con, de, en)
e se l’antecedente è di cosa, l’articolo è facoltativo, ma deve rispettare determi-
nate condizioni sintattiche.
(32) a. ANN: vediamo intanto / il servizio di Alberto Gentili / che è il collaboratore a
cui si riferiva / a [///] Piero Fassino / perché / indubbiamente / la crisi / della
Quercia / è un problema / che riguarda / tutti <noi> // [imedts04]

b. // il contenimento salariale a cui ci siamo sottoposti / quando / vendemmo la


scala mobile / che era un elemento certo / quello / di tutela / salariale // [inatps03]

c. CIA: possiamo anche dire / che l’AIDS in Camerun / è un’emergenza // visto che
l’ultimo [///] i dati del duemila / che sono basati su / trenta city sentinella / vuol
dire trenta posti nel paese / dove sono state testate le persone / in cui / si sono
rilevate delle / trivalenze / dal sette al venti per cento // quindi con una media /
nazionale / del dieci per cento / che vuol dire uno [///] un camerunese su [/] / su
dieci // [imedrp03]

d. // io / ho iniziato a fotografare / diciamo / più seriamente dal millenovecento-


novantadue // che poi la cosa / è buffa / perché ha coinciso / con / il riavvicina-
mento / in un ambiente in cui si faceva ricerca fotografica / si proponeva degli
autori italiani ... &he / [ifammn15]

e. + no / ma in fondo / mi sono trovata bene // secondo me / il segreto / è non con-


dividere tutto con le persone / con cui abiti // [ifamdl05]

f. // a volte / quando pensa a Marco / diventa triste // ma il calore con cui l’ hanno
accolta / parenti e amici / le fa dimenticare tutto // [imedrp04]

g. // pur / essendo / uno scrittore / che ha pubblicato presso la casa editrice Gar-
zanti / presso la casa editrice Einaudi / e [/] e quindi / &he / non Baldini e
Castoldi / che pubblica / no / Susanna Tamaro / e di cui tutti voi avete sentito
parlare // ma [/] ma / &he / tutti voi / avete almeno letto almeno un libro di
Tabucchi // ma quasi nessuno di voi / ha letto un libro di Volponi // capite ?
[inatte02]

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h. EMI: ti rendo disponibile / la sigla di cui si parlava pocanzi // tanto c’ è un


secondo ? <me lo dai> un secondo>? [ifamcv06]

i. / questo documento propone che il tema della democrazia partecipativa / sia uno
dei temi strutturali / su cui impostare / &he / il futuro di questa città //
[inatpd01]

j. // il PIL / aumenta // e non c’è nessun legame / per cui invece il lavoratore / possa
avere la ricaduta di questo incremento di produttività // [inatps03]

Il relativo che può essere preceduto da preposizione sotto determinate condi-


zioni sintattiche. Larsson (1990: 23) segnala alcuni casi particolari in cui “che può
avere funzione di regime; a parte le formule fisse dopo di che (dopodiché) e senza di
che, il relativo che si combina soltanto con la preposizione con: con che (accanto alle
forme con il che e con cui)”. Lo stesso studioso (1990: 35) specifica che la combi-
nazione prep + che “è possibile soltanto se l’antecedente è costituito da un neutro
non pronominale. Con altri antecedenti che in funzione di regime è praticamente
escluso nella lingua contemporanea”.

ELISIONE DELLA PREPOSIZIONE

Completamente diverso è il caso del relativo che (senza preposizione) in con-


correnza con <in cui> nelle relative con antecedente temporale, analizzate specifi-
camente da Larsson (1990) a cui rimandiamo. L’uso di che con antecedente tempo-
rale non è marcato diafasicamente, appartiene alla lingua standard ed è determinato
da fattori sintattici (il giorno che/in cui era venuto …). In altri contesti sintattici,
cioè senza antecedente temporale, l’accettabilità è invece controversa, ma è un dato
di fatto che tale costruzione gode di ampio uso. Larsson (1990: 63) riporta esempi
in cui il relativo che è intercambiabile con <prep + cui>, oppure con <prep + il
quale> (Dov’è quel museo popolare che si vedono gli animali di una volta. Aveva un
marito buono a niente, tre figli che mi ha fatto vedere la fotografia), e ne distingue
diversi tipi 17.

6.3. {quien/quienes}
– ANTECEDENTE: esclusivamente di persona.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: nell’appositiva si usa senza limiti di funzioni, e può
pertanto fungere da soggetto della subordinata. Nella restrittiva con antecedente
esplicito si usa esclusivamente preceduto da preposizione, e quindi non può svolgere
la funzione di soggetto della subordinata.
– CON PREPOSIZIONE: sì.
– RELATIVA LIBERA: sì.
– “ECUACIONAL”: sì.
17
Ancora diverso è un altro uso segnalato da Larsson (1990: 63). Tra le proposizioni avverbiali
introdotte da che, il linguista ne individua alcune che rappresentano un tipo particolare di relative,
caratterizzate da un che con funzione esclusiva di soggetto (Dirce era nel soggiorno che puliva). Per
esprimere tale contenuto, in spagnolo sarebbe necessario l’impiego del gerundio o di una subordinata
temporale esplicita.

36
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RESTRIZIONI: non può essere il soggetto della subordinata relativa restrittiva


con antecedente realizzato lessicalmente.

=
/ In italiano, chi è invariabile. In spagnolo, il pronome quien dispone di mor-
fema di numero: quienes.

ANTECEDENTE ESPRESSO

{Quien/quienes} è l’unico pronome relativo che ha il tratto lessicale “umano”;


gli altri pronomi relativi ammettono indistintamente un antecedente di persona o
cosa.

{Quien, quienes} con antecedente espresso non può svolgere la funzione di sog-
getto all’interno della subordinata relativa restrittiva: *Este es el chico quien me
llamó ayer.

Per quanto riguarda le funzioni diverse da quella di soggetto, {quien/quienes} si


usa se preceduto da preposizione. Siccome è caratterizzato dal tratto “umano”,
quando svolge la funzione di oggetto diretto deve obbligatoriamente essere prece-
duto dalla preposizione a (33a e 33b).
(33) a. # yo conocí [///] oí hablar / una vez / de una / muchachita [/] de una niña / a
quien / porque en su casa / o en su país / pasaban / miseria / acabada la guerra /
la mandaron / a Ginebra / donde todo el mundo hablaba en francés / que ella no
entendía / [enatco03] (oggetto)

b. // pero / siguen existiendo / los manicomios // instituciones / inmensas / donde


se mezclan / esquizofrénicos / retrasados mentales e indigentes sin enfermedad
alguna / y donde el interno / sigue siendo / alguien / a quien / sobre todo / hay
que vigilar // [emedrp02] (oggetto)

c. // además / se estudia incorporar a un pequeño porcentaje de inmigrantes / a quie-


nes una vez integrados / se les daría la nacionalidad // [emedrp04] (complemento
di termine)

È da notare che in questi esempi l’antecedente è “indefinito”: nel primo (33a)


l’articolo è indeterminativo (una niña); nel secondo (33b) è propriamente un inde-
finito (alguien); nel terzo (33c) è un plurale senza determinante (inmigrantes).

=/ In italiano, chi si usa soltanto senza antecedente espresso. In una versione


in italiano degli enunciati precedenti, non si potrebbe disporre del pronome rela-
tivo chi, ma si dovrebbe ricorrere ad altri relativi. In (33a) e (33b) si potrebbe uti-
lizzare che, perché il relativo svolge la funzione di oggetto diretto e perchè in ita-
liano non è richiesta la preposizione a, come invece succede obbligatoriamente in
spagnolo. D’altra parte, molto probabilmente, in italiano la costruzione sarebbe
in voce passiva con il che relativo. Se fosse passiva in spagnolo, cosa assoluta-
mente improbabile in questo contesto, si potrebbe usare anche il que relativo, ma
non sarebbe possibile usare quien.

37
Bermejo stesura copietta.qxd 10/10/2009 15.53 Pagina 38

Nell’enunciato (33c), il relativo quienes svolge la funzione di complemento di


termine; di conseguenza la versione in italiano richiederebbe il relativo <{il/la}
quale>, <{i/le} quali> oppure cui, preceduti da preposizione. Comunque, anche in
questo caso l’italiano prediligerebbe la costruzione passiva perifrastica; si noti che
in spagnolo si tratta di una costruzione con il se passivante, di frequenza d’uso
molto maggiore rispetto alla passiva con ser.

RELATIVA LIBERA

La capacità del relativo {quien/quienes} di rappresentare antecedenti ellittici è


la caratteristica più rilevante che esso possiede. Questo relativo informa, dall’in-
terno della subordinata, sul tipo di “entità” che deve essere concepita come ante-
cedente, delimitando il suo valore (Brucart 1999: 446). Questa caratteristica lo
distingue dai relativi <{el/la/los/las} que>, con i quali condivide la possibilità di far
parte di costruzioni relative senza antecedente espresso. La distinzione permette a
Brucart di dare la denominazione di “relativas libres” allo schema con {quien/quie-
nes}, e di “relativas semilibres” allo schema con <{el/la/los/las} que>.

Senza antecedente espresso, quien può svolgere la funzione di soggetto.


(34) a. QUI: no // puede entrar quien quiera / <de Filología> // [efamdl21]

b. CAR: &ah / pues / para recogerlo / si [/] si no vienen ellos [/] si no viene la per-
sona interesada / &eh / quien venga / tiene que traer un poder notarial //
[epubdl01]

c. / aparte de que quien tuvo retuvo / [emedsp02]

Le prime due occorrenze (34a, b), che hanno il verbo al congiuntivo, se tradotte
in italiano, avrebbero il relativo chiunque seguito anch’esso da congiuntivo.
La prima occorrenza presenta l’ellissi del verbo della completiva (entrar); in ita-
liano con l’ellissi si può anche usare il relativo indipendente chi, ma il verbo della
subordinata relativa è di solito all’indicativo: Fidati di chi vuoi (Cinque 2001 I: 499).
Ad ogni modo, le due prime frasi si potrebbero costruire con chi seguito dal pre-
sente indicativo. In realtà, anche se meno normale e piuttosto strano, il presente del
congiuntivo è possibile ed è perfettamente grammaticale.
Siccome la terza occorrenza (34c) – un detto proverbiale – ha il verbo all’indica-
tivo, la corrispondenza in italiano si costruirebbe ugualmente con chi + indicativo.
Quien può anche svolgere altre funzioni, ad esempio quella di oggetto diretto
(in questo caso, a differenza di que, deve essere preceduto dalla preposizione a come
marca di accusativo), di complemento di termine e altre. Siccome il relativo non
può essere preceduto dalla sequela di due preposizioni, nell’esempio (35c) non com-
pare la preposizione a come marca di dativo.

(35) a. MIG: [<] <los que> fuesen // y luego / de esos dos o tres / te mandan ya direc-
tamente a la empresa / para que ellos ya / elijan a quien quieran // [efamdl39]
(oggetto diretto)

38
Bermejo stesura copietta.qxd 10/10/2009 15.53 Pagina 39

b. / probablemente Sólo en los ángeles tienen alas / es / la quintaesencia del / cine


de Hawks // a quien no le gusta Hawks / odia / Sólo los ángeles tienen alas /
como odia / Hatari // [emedts04] (oggetto indiretto)

c. // yo creo que / ésta es / una película / absolutamente esencial / para quien le


guste el cine / para quien le guste / la vida / &eh / como decía [/] como decía nues-
tro amigo Truffaut / &eh / que es más fuerte / &eh / la vida en el cine que la vida
/ real / [emedts04]

In (35c), il congiuntivo rende “generico”, cioè non specifico, il relativo di rife-


rimento. In italiano in questa frase non si potrebbe usare il congiuntivo. Diversa-
mente da (35c), il (35b) ha il verbo all’indicativo, e lascia aperta la possibilità di
un’interpretazione specifica dell’antecedente eliso.

Negli esempi di relativa senza antecedente visti sinora, il pronome quien


potrebbe essere sostituito da <{el/la/los/las} que>. Tuttavia, è da sottolineare che
esiste una costruzione in cui il relativo quien non può essere sostituito da nessun
altro pronome relativo. In questo caso, “el pronombre relativo es una entidad ine-
specífica que actúa como variable lógica de carácter existencial” (Brucart 1999:
503). L’unica sostituzione ammessa sarebbe quella con pronomi indefiniti quali
alguien o nadie; invece il relativo <el que>, a causa del carattere definito dell’arti-
colo determinativo, in questi contesti è incompatibile con la natura semanticamente
indefinita di quien. Di fatto, negli esempi, quien fa parte della costruzione che ha
come nucleo il verbo haber impersonale.
(36) a. MAN: [<] <sí // hay quien> lo ha intentado // [emedin05]

b. / y es la / propuesta / que va a llevar el / cardenal arzobispo de Madrid / Monse-


ñor Roco Varela / al / próximo plenario de la conferencia episcopal / para que la
iglesia / excomulgue / a los miembros de ETA // hay quien piensa que es una /
propuesta un [///] más / &eh [///] <llega demasiado tarde> // [emedts01]

c. / nos dijo / que / su familia / su mujer y sus hijos / le habían grabado / le habían
llevado a un médico / y / era un enfermedad por la que / curiosamente / su mujer
se había divorciado / cosa que todos entendíamos perfectamente / porque no / o
sea / no había quien lo aguantase / claro // era [/] no era un ronquido normal / no
? era una [/] una &a [/] auténtica ametralladora // [epubmn02]

d. CAR: porque como esos / venden al contado / y esos no hay quien los / controle
/ [enatbu01]

=
/ In italiano, chi con il verbo esserci ammette la parafrasi relativa con qualc(uno)
che e con nessuno che, come accade in spagnolo. Tuttavia, a differenza dello spa-
gnolo, ammette la parafrasi con quello che, ma il contenuto delle frasi C’è chi pensa
che… e C’è quello che pensa che... è diverso. Nella prima, il valore è indefinito; nella
seconda, dimostrativo. D’altronde, il fenomeno non si limita solo ai relativi, dato
che il verbo esserci, a differenza di haber impersonale, si abbina a SN con dimo-
strativi e con articoli determinativi 18.
18
Per un maggior approfondimento, rinviamo a Muñiz Muñiz (1997: 287-306) e Bermejo Calleja
(2001: 41-54).

39
Bermejo stesura copietta.qxd 10/10/2009 15.53 Pagina 40

“ECUACIONAL”

Quien può anche far parte di una frase “ecuacional”, quando l’elemento enfa-
tizzato fa riferimento a persona.
(37) a. &eh / poder pasar la noche / y / al día siguiente / pues despertarme descansado
/ y no solamente eso / sino también / con la malévola intención de poder ser yo
/ quien / manejara el auto al día siguiente / &eh / [efammn09]

b. [/] a quien realmente rescató fue al [/] al ricachón este // [efammn10]

c. // y además que con quien hablé fue con la putita // [efamdl07]

=/ In italiano, chi come relativo indipendente serve a costruire frasi pseudo-


scisse, ma non scisse. Si userebbe la struttura scissa soprattutto per tradurre il
primo esempio.

6.3.1 <cualquiera que>


Non è un relativo, ma lo inseriamo qui per evidenziare la sua corrispondenza
con chiunque (vedere § 6.4.1.).
(38) / porque es evidente que el pueblo israelí / quiere la paz / pero no a cualquier
precio // cualquiera que conozca / con cierto detenimiento la situación de Israel
+ yo me acuerdo cuando estuve allí / por primera vez / en el año mil novecien-
tos sesenta y tres / Jerusalén entonces estaba / dividida / con una doble admi-
nistración / la mitad estaba &jo [///] bajo administración jordana / la otra bajo
administración israelí / había una cosa que era evidente / los israelíes querían que
/ Jerusalén fuese su capital /

6.4. chi
– ANTECEDENTE: no.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: --
– CON PREPOSIZIONE: sì.
– RELATIVA LIBERA: sì.
– PSEUDO-SCISSA: sì.

RESTRIZIONI: si usa soltanto come relativo indipendente, senza antecedente.

RELATIVA LIBERA

Cinque (2001 I: 497) segnala la distinzione tra il valore “indefinito” e il valore


“dimostrativo” di chi. Chi si può in ogni caso parafrasare con il sintagma con ante-
cedente determinato: quello/colui che, ma soltanto quando ha valore “indefinito” si
può parafrasare con un sintagma con antecedente indeterminato: uno che/tutti quelli
che. Solo con il valore indefinito sarebbe appropriato l’uso del congiuntivo.

40
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Gli esempi (39a, b) hanno valore indefinito; il (39c) ha invece valore dimostra-
tivo.
(39) a. / una dirigente della Regione che abita a Poggibonsi / aveva fatto una proposta
interessante / all’ allora assessore alla cultura / per fare un centro giovani / come
a Firenze ci sono / gestito poi da qualche cooperativa di giovani // proprio per-
ché / chi non ha interesse a andare alla scuola di musica / chi non vuole andare
nelle sale giochi / o nella discoteca / dove si ritrova / a Poggibonsi ? [ipubmn04]

b. // e / queste / olimpiadi / sono state meravigliose // come soddisfazioni / ce l’ ho


avute // perché insomma / intanto / chi partecipa alle olimpiadi / qualcosa di
buono ha fatto // [imedsc02]

c. Chi esce per ultimo, spenga la luce. (Cinque 2001 I: 497)

Sia con un valore sia con l’altro, Cinque (2001 I: 498) afferma che il relativo chi
non ha l’uso identificativo: “Chi può rappresentare l’uso non-identificativo di una
espressione definita”.

CON PREPOSIZIONE

Nella principale chi può svolgere diverse funzioni: soggetto, oggetto o qualun-
que altro tipo di complemento. Nella subordinata può soltanto svolgere il ruolo di
soggetto e oggetto, cioè due funzioni che non richiedono preposizione. Di fatto, la
preposizione che precede chi viene imposta dalla funzione svolta nella principale.
(40) a. // ma tanta tecnologia / spiegano i medici del centodiciotto / serve a poco / se fra
la gente non c’ è un’informazione adeguata // se chi assiste al malore / di chi è
vittima di un arresto cardiaco / non è in grado di prestare i primi soccorsi // ma
/ quali sono le azioni / che salvano la vita ? [imedsc02]

b. la fede / è agganciata / a questo atteggiamento // all’ atteggiamento / di chi /


spera costantemente // nel fatto che / anche se sono nella notte / verrà l’ alba /
verrà il momento / nel quale / Dio farà giustizia // [inatpr02]

c. PAO: ah // quindi non &impo + cioè / non è che a tutti / <a chi la chiede / gliela
danno> // [ifamcv18]

L’unica occorrenza con il verbo al congiuntivo (41) è un caso che Cinque (2001
I: 500) ritiene “un uso speciale anacolutico”.
(41) MAR: [<] <vuole> dire / per chi non lo sapesse / a casa / che cosa significa / un
dottorato di ricerca ? [imedts02]

PSEUDO-SCISSA
(42) Chi è venuto spesso è Giovanni. (Salvi 2001 II: 187)

41
Bermejo stesura copietta.qxd 10/10/2009 15.53 Pagina 42

6.4.1. chiunque
Chiunque come relativo ha solo valore indefinito; soltanto in questo caso può
parafrasare il relativo indipendente chi.
(43) a. VFC: a Genova / presso la sede centrale dell’ Associazione Italiana Sclerosi Mul-
tipla / è attivo un servizio telefonico gratuito / al quale può rivolgersi chiunque
desideri informazioni / e assistenza sulla malattia // [imedsc02]

b. // secondo me / appunto / molto dipende dalle / possibilità / &he / per &ciascù


[/] per chiunque voglia partecipare a queste cose / di poter avere accesso alle
informazioni / e alle conoscenze // [inatpd03]

=/ In spagnolo, pur disponendo degli indefiniti quienquiera o cualquiera, in frasi


di questo tipo si usa il relativo quien con il verbo al congiuntivo.

6.5. <{el/la} cual> - <{los/las} cuales>


– ANTECEDENTE: di persona e di cosa.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: sì. Nell’appositiva si usa generalmente senza prepo-
sizione; nelle restrittive si usa soltanto se preceduto da preposizione.
– CON PREPOSIZIONE: sì.
– RELATIVA LIBERA: no.
– “ECUACIONAL”: no.

RESTRIZIONI: nelle restrittive, questo relativo è usato soltanto se preceduto


da preposizione. Non è un relativo indipendente. Non è utilizzato nelle perifrasi
relative.

Possiede una proprietà esclusiva: è un relativo tonico, e quindi è l’unico dei rela-
tivi che può comparire alla fine di un gruppo fonico.
Si fa ricorso a questo relativo quando l’antecedente è un SN complesso e il
nucleo è distante dal relativo.

APPOSITIVA

Alarcos Llorach segnala (1994: 333) che il relativo <art + cual> ha il potere di
segregarsi come frase giustapposta mettendo in rilievo il proprio carattere apposi-
tivo; quando ciò si verifica, <art + cual> funziona quasi come un dimostrativo,
vale a dire che non indica più un rapporto sintattico con l’antecedente, bensì un
riferimento anaforico.
(44) // Pablo era como el gurú del grupo // era el abuelo / era el que siempre hacía las
/ bromas más cachondas / el que / tenía la filosofía sobre la vida / que todos tra-
tábamos de seguir / era / pues eso / la fiesta / el desparrame / el jolgorio / tal y
cual / hasta el / fatídico día / en el que Paco Limón / no se le ocurrió otra cosa
hhh / que presentarle a Carla / la cual estaba loquita por Pablo // [efammn04]

42
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RESTRITTIVE, CON PREPOSIZIONE


(45) a. // y esta mañana también / don Gabriel Masfurroll / que es / vicepresidente del
&bar / y a la vez / portavoz / de la junta directiva / ha confirmado / esas noticias
// y lo tenemos aquí / junto a nosotros / y con el cual / don Juan Manuel Gon-
zalo / podrás / charlar / ya // [emedsp06]

b. pues / supongo que me interesaba ir a Marruecos / por varias razones / primera


de ellas / &eh / porque / tenía mucho interés / por conocer a la familia en cuya
casa / me iba a alojar / tenía ganas de saber cómo era ese / entorno / un entorno
que me resultaba / muy familiar por mi relación con la parte de esa / familia que
[/] que vive en Madrid / con la cual me siento / muy próximo [efammn09]

c. // hubo encuentros / con las concejalías / de deportes / culturas / y desarrollo eco-


nómico para organizar actividades paralelas / durante la celebración del día sin
coches / a los cuales / tengo que agradecer / su colaboración // [enatpd02]

6.6. <{il/la} quale> - <{ i/le} quali>


– ANTECEDENTE: di persona e di cosa.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: nelle restrittive ordinarie può essere usato quando
è un complemento che richiede una preposizione, ma non quando è soggetto o
oggetto. Nelle appositive, invece, è possibile l’uso di questo relativo come soggetto.
– CON PREPOSIZIONE: sì.
– RELATIVA LIBERA: no.
– PSEUDO-SCISSA: no.

RESTRIZIONI: nelle restrittive si usa soltanto se preceduto da preposizione.


Non è un relativo indipendente. Non è utilizzato nelle frasi pseudo-scisse.

Questo relativo può anche usarsi come soggetto e oggetto, cioè senza preposizione,
“in frasi restrittive stilisticamente marcate (stile letterario e burocratico). In queste,
il modo della frase relativa è di norma il congiuntivo: I candidati i quali non dovessero
presentarsi entro tale data saranno automaticamente esclusi” (Cinque 2001 I: 493).

=
/ In spagnolo, el/la cual-los/las cuales non potrebbero essere usati in una rela-
tiva restrittiva – né ordinaria né marcata – con funzione soggetto.

APPOSITIVE
(46) a. // d’ altro canto / a torto / o a ragione / Rommel era convinto che Montgomery
fosse / troppo cauto // l’ esatto contrario di Rommel / il quale rischiava / a volte
/ anche troppo // [imedrp01]

b. FRA: ci troviamo lungo la Gardesana / nei pressi della chiesetta di San Pietro //
in questi pressi / furono tagliati i fili // in questa circostanza / sono stati arrestati
/ due ragazzi // i quali / son stati processati / va bene / da un tribunale / tedesco
/ va bene / condannati a morte // [imedrp01]

43
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RESTRITTIVE, CON PREPOSIZIONE


(47) a. // penso che si dia tutto molto per scontato // andiamo a vivere assieme / poi sì
ci sposiamo / facciamo dei figli // &he / dopo i matrimoni finiscono // &he / e ti
accorgi magari / che la persona che è al tuo fianco / non è / la persona giusta a te
// e allora [/] e allora si ritorna indietro &nel [///] con la stessa velocità / con la
quale si è deciso di sposarsi // [imedin01]

b. // noi ci troviamo esattamente / al termine di questo ponte / e cominciamo ad


avventurarci / nella strada / verso la quale / orienta / questo ponte // # [inatla01]

c. // qualcuno / ha previsto l’ ennesima estate / con temperature record / per le


quali / come al solito / soffriremo / e ci lamenteremo // [imedsc03]

6.7. <lo cual>


– ANTECEDENTE: un’intera frase.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: solo appositiva.
– CON PREPOSIZIONE: sì.
– RELATIVA LIBERA: no.
– “ECUACIONAL”: no.

RESTRIZIONI: l’antecedente deve essere un’intera frase e la relativa è sol-


tanto appositiva.

APPOSITIVE
(48) a. / cuando de repente / acierta a pasar por allí / otro de los camareros / con una
bandeja en la que / se evidenciaba / una [/] una langosta / cortada de forma muy
bonita / lo cual atrajo la atención de [/] de mis compañeros // que se quedaron
mirando / muy [/] muy fijamente / la bandeja // [efammn05]

b. [///] bueno / primero preguntó que si había terminado los exámenes / lo cual fue
un detalle por su parte / para no &descolocar [/] no desconcentrarme / y después
me lo contó // [efammn04]

c. [/] en chimpancés en libertad / también se han descrito / que / algunas poblacio-


nes / hacen gestos / con un significado concreto / eh ? lo cual / podríamos &en
[/] &ent [/] interpretarlo también como un lenguaje de signos // [enatco01]

CON PREPOSIZIONE

In un totale di 65 occorrenze che contengono il relativo lo cual, in 52 casi esso


è preceduto dalla preposizione con, in 2 dalla preposizione para e in uno dalla pre-
posizione por. <Con lo cual> ha un valore aggiunto consecutivo.
(49) a. // y entonces / mi padre y mi madre no querían / ir juntos / por supuesto / y [/]
y entonces / mi padre / fue con Marisol / y le tocó en uno de los últimos bancos
/ con lo cual no pudieron ver nada / y / mi madre / fue con mi abuelo // y esta-

44
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ban en primera fila / como los padrinos / de [///] con las personas más allegadas
a los estudiantes // [efammn06]

b. [/] la máquina de vapor / se constituyó como una tecnología consolidada / por


mucho que hubieran sido los cambios sociales / la gente siguió yendo a caballo /
o en carro // con lo cual / el viaje de París a Madrid / seguía siendo el mismo //
a pesar de / la Ilustración / y de todos los avances / científicos y artísticos
[enatbu03]

c. / &mm + lo que quiero de esto / es que profundicéis en el estudio de mapas //


alguna zona / cogéis un mapa topográfico / y después ese mapa topográfico / los
mapas que haya / para lo cual previamente habéis tenido que indagar / en la car-
toteca / que tenemos aquí en la universidad / tenéis que indagar / cuáles son las
disponibilidades / cartográficas / que tenéis en el lugar // [enatte01]

d. JAU: usted señor Gutiérrez es / probablemente / probablemente / hoy el / ana-


lista más / independiente // que podríamos traer aquí // por lo cual yo / me feli-
cito // me felicito además / de que sea aquí precisamente / donde se produzca su
reaparición pública // [emedin01]

=/ In italiano, <il che> ha restrizioni rispetto all’uso come termine di preposi-


zioni, in quanto ne ammette solo alcune con diversi gradi di marginalità. In spa-
gnolo, <lo cual> non ha, in linea di massima, restrizioni rispetto alle preposizioni
(ma, come si vede dagli esempi, le preposizioni non compaiono con la stessa natu-
ralezza che con gli altri articoli + cual).

6.8. <il che>


– ANTECEDENTE: un’intera frase.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: solo appositiva.
– CON PREPOSIZIONE: può essere preceduto soltanto da alcune preposizioni: a,
da, con, di, ma lo stile è più formale e letterario (Cinque 2001 I: 480). Sono escluse
le preposizioni: per, senza, in, su, tra.
– RELATIVA LIBERA: no.
– PSEUDO-SCISSA: no.

RESTRIZIONI: solo relative appositive. Di solito non è termine di preposi-


zione.

APPOSITIVE
(50) a. [///] e’ m’ era rimasto / qui’ passo / diciamo / lento / che [/] che ci permetteva di
fa’ bene i mobili / e belli / anche / a lavorare a conto mio / il che / volea dire /
qui’ passo lento / che fa bene i mobili / però / volea di’ anche guadagna’ poco //
[ifammn21]

b. // io / direi / ma credo chiunque / lo potrebbe dire / che si tratti / di un processo


unico / nella storia giudiziaria di questo paese // il che / intanto / mette addosso
emozione // la mette a chi parla // la mette a me // [inatla01]

45
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Si è riscontrato un caso in cui il relativo è preceduto da preposizione, ma non


appartiene allo stile formale.
(51) // che poi / la Sandra / a un certo punto / ha cominciato a fare dei discorsi del
genere /mah / io / per &m [/] io / non avevo nessun problema se venivate anche
voi // [...]
LOR: al che dice / come non avevi nessun problema / se si veniva anche noi ?
Alberto ha lasciato le chiavi a noi // cioè lui [/] non è che te c’ inviti a casa tua //
[ifamcv08]

=/ Come termini di preposizioni, il che e lo cual differiscono sia per le possibi-


lità combinatorie con esse, sia per i valori che acquisiscono.

6.9. <{lo/el/la/los/las} que>


– ANTECEDENTE: no (eliso).
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: --
– CON PREPOSIZIONE: sì.
– RELATIVA “SEMILIBERA”: sì.
– “ECUACIONAL”: sì.
RESTRIZIONI: non ha mai l’antecedente espresso.

ANTECEDENTE ELISO

L’uso del relativo <{el/la/los/las} que> è completamente diverso da quello delle


stesse sequenze precedute da preposizione, che hanno antecedente espresso e che
sono state analizzate con il relativo que; in quest’ultimo caso, è impossibile sosti-
tuire l’articolo con un dimostrativo.
Nel caso di cui ci stiamo occupando ora, la sostituzione con il dimostrativo è
possibile; inoltre la caratteristica fondamentale è che l’antecedente è eliso, e la frase
relativa si configura pertanto come relativa semilibera.

RELATIVA “SEMILIBERA”

“El español permite la omisión del núcleo nominal en un SN siempre que el


determinante aparezca realizado fonéticamente” (Brucart 1999: 446). L’ellissi del-
l’antecedente, quindi, si può verificare se il nome omesso è determinato da un arti-
colo (es. <{lo/el/la/los/las} que>) oppure da un aggettivo determinativo come un
dimostrativo (es. <{aquello/aquel/aquella/aquellos/aquellas} que>). L’articolo deter-
minativo, esterno alla relativa, informa sui tratti di genere e numero dell’antece-
dente eliso. Ci sono due differenze fondamentali tra relativa libera e semilibera.
Nella libera, dato che il pronome relativo è quien, l’informazione sull’antecedente
eliso viene data internamente; nella semilibera con i relativi <{lo/el/la/los/las} que>
tale informazione è esterna perché offerta dall’articolo. La seconda differenza è che
nella semilibera il rapporto anaforico con un’entità espressa nel discorso è molto
più chiaro; di conseguenza, è normalmente possibile “ripescare” il sintagma a cui fa
riferimento il pronome relativo.

46
Bermejo stesura copietta.qxd 10/10/2009 15.53 Pagina 47

(52) a. // hacen / varias expediciones / para [/] para ver / por dónde se llega antes y tal
/ como la situación estaba / jodida / pues / iba [//] iban a ir cada uno [//] o sea
iban a ir varios grupos / por varios sitios / para [/] para que el que antes llegara /
pues / intentara rescatar lo antes posible // [efammn10]

b. OTR: dice / que son historias para contar // aunque no ha podido vivir la que
más le hubiera gustado / saltar en paracaídas // sólo los soldados profesionales /
acceden a los cursos // [emedrp04]

Alla relativa semilibera si potrebbe applicare il valore “dimostrativo” che Cin-


que (2001 I: 497) ha individuato a proposito delle libere con chi; si tratta di un
valore opposto a quello “indefinito”.

Sarebbe “indefinito” l’esempio seguente.


(53) // y es que es cine en estado puro // es decir / el que no crea en las convenciones
/ en la ficción / en lo que significa rodar una película / y tú eso lo sabes bien / en
lo que significa / trascender la realidad / imaginar / un mundo / &eh / lleno de
personajes / que / probablemente no te encuentres a la vuelta de la esquina / pero
que desearías / haberte encontrado a la vuelta de la esquina / &eh / pues es muy
difícil / que disfrute de / Sólo los ángeles tienen alas // [emedts04]

CON PREPOSIZIONE
(54) a. QUI: y luego / él estaba dentro de los que / hacían los textos // [efamdl21]

b. // tal vez se habrán terminado enamorando // seguramente sí // y seguramente


felices lo son / porque cada uno busca en el otro lo que / quiere / el hecho de que
dejase tirado / a los que habíamos sido sus amigos / desde / pues eso / seis años
atrás / no ? me pareció / francamente fuerte // pero bueno / cada uno / toma su
camino // [efammn04]

c. yo estaba repitiendo COU / en el instituto / Gregorio Marañón / y / allí conocí


/ a la que tendría que ser la mujer de mi vida // Beatriz del Río // [efammn04]

d. JOS: el problema es que haría falta / más apoyo / para los que están / más retra-
sados / claro // pero tú te puedes encontrar / en / cuarto de la ESO / algún
alumno / que tiene [///] que está en cuarto / porque ha tenido que pasar a cuarto
/ porque ya no podía repetir más / pero no ha aprobado / nada de tercero / y a lo
mejor / tampoco / todo lo de segundo // [enatpe03]

=/ In italiano, la sequenza <prep + cui> non può comparire in questi contesti sin-
tattici perché sono privi di antecedente espresso. Le sequenze italiane corrispon-
denti sono <prep + quello che> o <prep + chi>. Anche in spagnolo, le semilibere
si possono parafrasare con i dimostrativi <{aquel/aquella/aquellos/aquellas} que>.

“ECUACIONALES”
(55) a. MON: no // es que yo hablé [/] hablando ayer con Rubén / me dijo / que es que
/ por cabezonería / como / era Emilio el que le había echado del coche / que no
iba a hablar con él / ni intentar arreglar nada / porque el que tenía que pedir &dis
[/] pedirle disculpas / era Emilio a él // [efamdl16]

47
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b. // si eres tú el que estás acomplejado // [efamdl26]

c. // porque eran capitanes / tenientes / los que venían hhh // me entiendes ? y


cuando me [efammn01]

d. ALF: y ahora sois vosotros los que la habéis tomado <el relevo> // [efamcv11]

ECUACIONALES CON PREPOSIZIONE


(56) // es lo que / &eh / se ha dado en llamar / una tienda de conveniencia / que /
tiene unos horarios de apertura / más amplios / y que precisamente es / con esta
baza / con la que juega / para captar a su público / y no con los precios / &eh /
competitivos // [enatps01]

=/ In spagnolo, di norma, la preposizione precede sia l’elemento enfatizzato sia


il relativo con l’articolo. In italiano, se si usasse la pseudo-scissa, la preposizione
non precederebbe né l’elemento enfatizzato né il dimostrativo: è questa strategia
quella su cui punta per ...; se si usasse la frase scissa, la preposizione si collocherebbe
davanti all’elemento enfatizzato: è su questa strategia che punta per ...

6.9.1 <lo que> = <lo cual>


– ANTECEDENTE: intera frase.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: solo appositiva.
– CON PREPOSIZIONE: sì.
– RELATIVA LIBERA: no.
– “ECUACIONAL”: no.

RESTRIZIONI: Introduce solo relative appositive e ha come antecedente l’in-


tera frase principale. Da non confondere con l’uso di <lo que> come relativo indi-
pendente.

Il relativo <lo que> può avere come antecedente un’intera frase, e in questo uso
può essere sostituito da <lo cual>. Non si tratta quindi di una relativa semilibera in
cui l’antecedente è eliso (vedere supra § 6.9).

(57) a. // # de hecho / en Internet / podemos recoger / tres cuestiones / tres / &eh / indi-
cadores / que nos / van / a apoyar / esta / visión / si quieren ustedes // por un lado
/ una mayor presencia de nuevos usuarios y empresas de lenguas / y / culturas
diversas / lo que / en [/] en números estadísticos significa / que aproximadamente
hoy día / un ochenta por ciento / del material de Internet / está exclusivamente
en inglés // [enatbu03]

b. // por tanto nosotros / no / entramos más / en esa discusión // lo que sí que


lamentamos profundamente / y la verdad es que / en fin / es un espectáculo /
poco edificante / para los ciudadanos / &eh / tal y como está / el grupo de
gobierno // [enatps02]

48
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6.10. <{quello/quella/quelli/quelle} che>


– ANTECEDENTE: --
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: --
– CON PREPOSIZIONE: --
– RELATIVA LIBERA: --
– PSEUDO-SCISSA: sì.

RESTRIZIONI: il dimostrativo funge da antecedente del relativo che o altri


(cui, quale...). Il dimostrativo è un costituente dello “specificando”, parte che pre-
cede il verbo essere nelle frasi pseudo-scisse (vedere §§ 4.1, 4.3 e 4.5).

Nelle occorrenze trovate lo specificando è dislocato a destra.


(58) a. // sono stato anche nel sud del Libano / a trovare i soldati italiani // mi sono fer-
mato al cippo che ricorda / quegli avieri / perché sono avieri quelli che sono là /
quegli avieri che sono caduti con l’ elicottero // [inatps01]

b. [/] ci hanno fatto capire / che / oggi / la forza multinazionale / ha il sostegno / di


tutti // questo / è quello che volevamo // grazie // [imedts03]

6.11. {cuyo/cuya/cuyos/cuyas}
– ANTECEDENTE: di persona e di cosa.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: entrambe.
– CON PREPOSIZIONE: sì.
– RELATIVA LIBERA: no.
– “ECUACIONAL”: no.

RESTRIZIONI: non è un relativo indipendente né è usato in frasi “ecuacionales”.

Non concorda con l’antecedente, bensì con il nucleo del SN in cui è inserito
(sempre in posizione precedente rispetto al nucleo).
(59) a. // así que cuando / el primer grupo / llegó al restaurante / después de jugarse la
vida / conduciendo por los arcenes / aclaro todo esto porque yo no conducía /
obviamente no / incurrí en ninguna responsabilidad al respecto / pero la con-
ductora / cuyo nombre no diré / por / razones / obvias / &eh / se saltó todas las
normas / de la circulación / la prudencia / y / cualquier / relación posible con [/]
con un [/] con un mundo / ordenado / para pasar / al más completo caos circula-
torio / que nos permitió llegar / pues algo así como veinte minutos antes que el
resto / de la expedición / más conservador // [efammn09]

b. pues / supongo que me interesaba ir a Marruecos / por varias razones / primera


de ellas / &eh / porque / tenía mucho interés / por conocer a la familia en cuya
casa / me iba a alojar / [efammn09]

c. // tiene fe en sí mismo / se ve capaz de adentrarse en los misterios de la natura-


leza / cuyas fuerzas / cree poder controlar // [emedsc04]

49
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d. // el balance provisional del naufragio / es de diez muertos / entre ellos / según


Cruz Roja / tres adolescentes / con edades comprendidas / entre los quince / y
los / diecisiete años // cuyos cuerpos / han sido ya trasladados / al cementerio de
Algeciras // [emednw04]

6.12. <{il/la/i/le} cui>


– ANTECEDENTE: di persona e di cosa.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: entrambe.
– CON PREPOSIZIONE: sì.
– RELATIVA LIBERA: no.
– PSEUDO-SCISSA: no.

RESTRIZIONI: non è un relativo indipendente né è usato in frasi pseudo-


scisse.
(60) a. SIM: tu hai un compagno // questo barbaro // # il cui nome adesso non ricordo
// [ifamcv07]

b. // e cominciamo subito / dal caso del bancario / Michele Cortese / la cui strana
scomparsa / ha mobilitato nelle ricerche / per un’ intera settimana / carabinieri
/ guardia di finanza / polizia / e perfino / squadre specializzate contro i sequestri
// [imedrp04]

c. // # vedano / come tutti sanno / e come tutti ricordano / venti giorni fa / in que-
sta città / si è celebrato / si è solennizzato / il trentesimo / anniversario / dell’
alluvione // fatto / la cui dimensione sovranazionale / qualche volta retorica-
mente / ma da buon fiorentino non me ne dispiaccio / è stata / affermata e ripe-
tuta / nel corso dei decenni // [inatla01]

=
/ In italiano, <{il/la/i/le} cui> è meno frequente di quanto lo siano in spagnolo
i corrispettivi {cuyo/cuya/cuyos/cuyas}. Di fronte a soli tre casi nel corpus di ita-
liano, si sono riscontrate ventiquattro occorrenze in quello spagnolo.

6.13. {cuanto/cuanta/cuantos/cuantas}
– ANTECEDENTE: sì.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: di norma è restrittiva.
– CON PREPOSIZIONE: --
– RELATIVA LIBERA: sì.
–“ECUACIONAL”: sì.

RESTRIZIONI: si usa molto poco come relativo.

Come aggettivo, concorda in genere e numero con il nome che accompagna.


Come pronome ammette anche flessione di genere e numero. Nonostante ciò, nelle
relative libere, si usa il pronome neutro cuanto equivalente a todo lo que (tutto ciò).
Infine ha anche un uso avverbiale, e in questo caso è naturalmente invariabile.

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L’unica occorrenza con cuanto relativo è:


(61) // es seguir / por la obra de Jesucristo / porque somos los [/] sus continuadores //
porque él dijo a sus discípulos / id al mundo entero a proclamar el Evangelio //
enseñándoles todo cuanto yo os he enseñado // [enatpr03]

Secondo Brucart (1999: 507) si tratterebbe di una relativa libera, dato che todo
è modificatore di cuanto e non il suo correlativo (cioè todo fa parte della relativa
perché non è l’antecedente di cuanto). Invece tanto/a/os/as sarebbe correlativo, in
quanto funge da antecedente (Acudieron tantos cuantos niños fueron invitados / Acu-
dieron tantos niños cuantos fueron invitados).

6.14. {quanto/quanti}
– ANTECEDENTE: no.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: --
– CON PREPOSIZIONE: --
– RELATIVA LIBERA: sì.
– PSEUDO-SCISSA: sì.

RESTRIZIONI: si usa soltanto nelle relative libere e pseudo-scisse.

RELATIVA LIBERA

Come relativo indipendente, quanto copre l’uso di <{ciò/quello} che> e si rife-


risce a un nome astratto. In questo caso ammette tutto come correlativo.
(62) PRO: questo però non è / quanto / in realtà / il cliente / <può avere> + [ipubdl04]

Secondo Cinque (2001 I: 497, 501-502), il relativo quanti è il plurale gramma-


ticale di chi; esso ha solo l’uso indefinito (tutti quelli che, ogni persona che) e non
quello dimostrativo (solo quelli che). Al plurale non ammette la co-occorrenza di
tutti nell’uso relativo (*Tutti quanti supereranno lo scritto saranno ammessi all’orale).

6.15. donde
– ANTECEDENTE: congruente con l’idea locativa.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: entrambe.
– CON PREPOSIZIONE: sì, con restrizioni.
– RELATIVA LIBERA: sì.
– “ECUACIONAL”: sì.

RESTRIZIONI: le preposizioni che possono precedere donde sono a, de, desde,


hacia, hasta, para, por, en.

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ANTECEDENTE

L’antecedente esplicito può essere un nome o un avverbio.


(63) a. JES: si / luego cuando llega a un sitio donde / sabe que tiene que frenar / va como
un tren normal // a la misma velocidad // [efamcv13]

b. // bueno / entonces / primer [/] primer acontecimiento excitante del día / la clase
de [/] de teatro // donde / yo me quedo en blanco // [efammn06]

c. // Informe Semanal ha vuelto / ahora / al lugar de la tragedia / donde los habi-


tantes se esfuerzan / por sobrevivir / en medio de la ruina // [emedrp06]

d. // hace solo unos días / aquí mismo / Caroline London / técnico de la oficina de
medio ambiente de la Unión Europea / recogía las quejas / de las asociaciones de
vecinos / de esta localidad // en donde / setecientos agricultores / riegan / con
este agua / seis hectáreas de cultivo en la vega media // [emedrp05]

e. LUI: hay [/] hay una cuestión a la que me gustaría volver // porque es verdad que
[/] que no hay vacas locas / allí donde no se buscan // y / resulta que Galicia / ha
sido el lugar donde más <se han> [/] [emedin05]

Se l’antecedente è un nome, dove può alternarsi con <(el) que> (63f) e anche, in
minor misura, con <el cual> (63g), preceduti dalla preposizione en; conviene però
ricordare che queste sequenze esprimono sia l’idea di luogo che di tempo.

f. [/] les habían / recomendado / un local // un local en el que decían que / ponían
muy buenas mariscadas // [efammn05]

g. // en el Polo Norte magnético la brújula / o sea el Polo Norte magnético es el


punto / en el cual la brújula indica noventa grados / hacia el centro de la Tierra
// [emedin04]

RELATIVA LIBERA
(64) a. ANT: [<] <claro / tuvo que venir la grúa para llevárselo> //
ENR: claro / por eso // bueno y en una obra / pues lo que hacen todavía es /
moverlos un poco a donde hay sitio // pero <aquí nada> //
ANT: [<] <te lo quitan> // aquí se lo llevó la grúa // [efamdl29]

b. SON: / y / si no / pues nos vamos donde queráis / [efamdl24]

ECUACIONAL

(65) a. RAU: sí // allí fui yo [///] allí fue donde fui // el año pasado / en Semana Santa /
[efamdl36]

b. UEL: [<] <claro> // entonces sí / sí // ya sé dónde está // es que ahí era donde
estaba / una antigua novia mía / trabajando // [efamdl20]

c. / yo si entro / entro en mi [/] en mi universidad // porque es allí donde / posi-


blemente tenga plaza // [efamdl15]

52
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6.16. dove
– ANTECEDENTE: congruente con l’idea locativa.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: entrambe.
– CON PREPOSIZIONE: sì, con restrizioni.
– RELATIVA LIBERA: sì.
– PSEUDO-SCISSA: sì.

RESTRIZIONI: dove può essere preceduto solo da alcune preposizioni: da, di,
per, fino a.

ANTECEDENTE

Cinque (2001 I: 481) afferma che “pur appartenendo alla classe dei pronomi
relativi senza antecedente, come quando, dove manifesta, al contrario di quando,
anche un uso relativo con antecedente”.
(66) a. ELA: e Porta Romana / cioè no / quindi non in Via Burchiello / cioè nella casa
dove / tu abiti ora> ? [ifamdl02]
<d

b. // l’attacco sarebbe il supporto / dove / si attacca la maniglia / in pratica /


[ifamdl04]

c. PAP: gl’arrivarono allora / in mezzo a un bosco // # dove c’era un sentiero // e


sul sentiero / incontrarono una vecchina // [ifammn04]

d. VFC: Màscala / la capitale / è una cittadina / dove si respira ancora la tipica


atmosfera / dell’Unione Sovietica // [imedrp02]

e. // e allora andiamo là dove / è stato trovato il primo caso di mucca pazza / ita-
liana / a Ponte Vico / nel bresciano / dove c’è Corrado Formigli // Corrado //
[imedts06]

f. // Udine / è molto vicina al confine con la Slovenia / da dove si può passare in


Croazia / con la sola carta d’identità // [imedrp04]

Nell’uso relativo con antecedente, dove può essere sostituito da in cui, nel quale ecc.
g. // io / ho iniziato a fotografare / diciamo / più seriamente dal millenovecentono-
vantadue // che poi la cosa / è buffa / perché ha coinciso / con / il riavvicina-
mento / in un ambiente in cui si faceva ricerca fotografica / [ifammn15]

h. / ecco / il delitto di regola / è / espulso / è rifiutato / è rimosso / anche dallo sce-


nario ristretto / nel quale si è / materializzato // [inatla01]

RELATIVA LIBERA

Come relativo indipendente, svolge simultaneamente la funzione di comple-


mento avverbiale di luogo della principale e della subordinata relativa.

53
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(67) a. LID: in due [///] sì / sono stata / dove sono nata / e dove sto ora // [ifamdl02]

b. VER: quindi riprendo / un attimino da dove [/] da dove avevo interrotto //


[inatps03]

PSEUDO-SCISSA

(68) // magari / vedere un po’ anche / a [///] come vengono [///] all’ importo che ven-
gon venduti i beni lì / all’ Istituto delle &vendicie [/] vendite giudiziarie // è lì /
dove si fa un po’ di mercato / di questa roba // # basta // poi / che fa? l’ ufficiale
di riscossione fa / anche pignoramenti immobiliari / [ifammn09]

6.16.1. dovunque
Dovunque e ovunque sono relativi indipendenti con valore indefinito. Di norma
non sono preceduti da preposizione.
In spagnolo corrispondono a dondequiera soltanto se sono relativi (dovunque tu
andrai: dondequiera que vayas); se non sono relativi, il traducente in spagnolo è todas
partes o cualquier parte (quando sei giovane, puoi andare dovunque: cuando eres joven,
puedes ir a todas partes/cualquier parte).

6.17. cuando
– ANTECEDENTE: con significato compatibile con il carattere temporale.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: se l’antecedente è un avverbio come hoy, ahora o
entonces, la subordinata con cuando è appositiva.
– CON PREPOSIZIONE: nelle relative libere non può essere preceduto da preposi-
zione. Nelle “ecuacionales”, soltanto da desde e hasta.
– RELATIVA LIBERA: sì, con enorme frequenza. Costituisce la subordinata tem-
porale.
– “ECUACIONAL”: sì.

RESTRIZIONI: ci sono limitazioni con l’antecedente e riguardo alle preposi-


zioni.

ANTECEDENTE
(69) a. MAR: cuando + no // el otro día no // en fin de año / cuando fuimos al entie-
rro del / <padre de José Ramón> // [efamcv02]

b. [///] el redactor jefe en este caso / dibuja la &pa [/] la página en papel / dibuja-
mos / pues las / quince / las veinte páginas / que vayamos a hacer // y en ese
momento / cuando se dibujan las páginas / está el fotógrafo // el fotógrafo / &eh
/ está también en la / reunión / y entonces va viendo / qué foto / va en cada
página // [enatpe04]

c. JOS: [<] <que> luego al final / resulta que es del / aire acondicionado // que le
tenía picado / o no sé qué xxx / o le tenía no sé cómo me ha dicho // ahora /
cuando me ha llamado ahora / me lo ha dicho // [efamdl05]

54
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d. // hay un problema / de tipo circulatorio / y bueno / ahora cuando Luis se ponga


en contacto lo va a profundizar // [emedts10_2]

Quando può essere commutato con que, <en (el) que> o <en el cual>; queste
forme sono preferite se la relativa è restrittiva (Brucart 1999: 510).
(70) // y nada / llegó ya un momento en el que / el tiempo era hhh [/] era [/] era muy
malo / muy malo / y no podían llegar a ningún sitio donde / resguarecerse /
[efammn10]

RELATIVA LIBERA
(71) a. CES: pues cuando me eché yo / me se quedaba / pelirrojo / [efamcv09]

b. / y ya pensé / bueno / pues cuando bajemos ya la llamo // [efamdl08]

c. FUE: cuando llegamos al mercado de la ciudad / comprobamos / que la suya / es


una historia / repetida muchas veces // la vida / se abre paso / entre los escom-
bros // y en las miradas de la gente / se adivina / que lo peor / ya casi ha pasado
// [emedrp06]

ECUACIONAL
(72) a. // si / esta persona es culpable / entonces es cuando ya deja de estar en preven-
tivo / y pasará / a ser / una persona / &eh / condenada / &culpa [/] culpable / sen-
tenciada / y / empezará / a cumplir sentencia // [enatla02]

b. // y otros / pues también es que / &eh / por ejemplo en Ecuador / es ahora cuando
llega mucha gente / porque allí / no recuerdo muy bien cómo es / por qué es la
razón / pero recuerdo que hay [/] hay alguna razón por la cual ahora vienen //
[enatpe02]

=
/ In italiano si deve usare la frase scissa, come nell’esempio:
(73) // è in quel periodo che nella costosa scuola privata / dove frequenta il ginnasio
/ Maren / conosce un ragazzo / di quattro anni più grande di lei // Marco diventa
il suo grande amore / quello per il quale farebbe qualunque cosa // [imedrp04]

6.18. quando
– ANTECEDENTE: no.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: --
– CON PREPOSIZIONE: quando può essere preceduto dalle preposizioni da, per,
fino a.
– RELATIVA LIBERA: sì.
– PSEUDO-SCISSA: no.

RESTRIZIONI: a differenza di dove, con quando non si può costruire né una


relativa con antecedente né una frase pseudo-scissa.

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RELATIVA LIBERA

Il relativo quando è esclusivamente un relativo indipendente 19, parafrasabile


con “nel tempo/momento in cui”, e svolge la stessa funzione di complemento in
entrambe le proposizioni, principale e subordinata relativa (Cinque 2001 I: 504).
(74) a. // quando mi ha superato / ho cercato di resistere / ma non c’era niente da fare
// [imedsp01]

b. // e guardate / che questo limite dobbiamo tenercelo anche quando andiamo a


contrattare / per colleghi e categorie di colleghi / che pigliano un milione e cin-
quecentotrentamila lire il mese // [inatps03]

c. // da quando è iniziata la guerra in Cecenia / questo oleodotto / ha smesso di


funzionare // [imedrp02]

=/ Rispetto alle preposizioni da e fino a, che in italiano possono precedere


quando, le corrispettive in spagnolo desde e hasta non si abbinano a cuando, bensì a
que: desde que, hasta que. Soltanto nelle “ecuacionales” cuando ammette queste due
preposizioni (e soltanto queste).

=
/ Mentre in spagnolo cuando è usato nelle “ecuacionales”, in italiano quando
non può essere usato nelle frasi pseudo-scisse (Salvi 2001 II: 179).

6.19. como
– ANTECEDENTE: modo, manera, forma; así.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: --
– CON PREPOSIZIONE: --
– RELATIVA LIBERA: sì. Costituisce la subordinata modale.
– “ECUACIONAL”: sì.

RESTRIZIONI: ammette soltanto gli antecedenti modo, manera, forma o ter-


mini simili.

ANTECEDENTE

Prevalentemente i nomi modo, manera, forma o un nome il cui significato sia


congruente con l’idea di modo. L’avverbio así e altri avverbi e sintagmi preposi-
zionali.

19
Larsson (1990: 125-156) riporta casi particolari in cui il relativo quando può avere come antece-
dente unità lessicali quali “mattina”, “ora” ecc. Inoltre lo stesso Larsson (1990: 11-13), nella sua clas-
sificazione generale, presenta quando come relativo con antecedente temporale e fornisce esempi presi
dal dizionario Zingarelli (l’ho visto lo stesso giorno quando ci siamo incontrati noi; è stato quella volta
quando sono venuto da te; il giorno quando si saprà la verità vorrò esserci).

56
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(75) a. ahora / cuando / &mm / las / ideas / &eh / las opiniones / contrarias al naciona-
lismo / son recibidas de esta manera / como las ha recibido el señor Ibarretxe /
respondiendo con insultos / [emedin01]

b. [/] la realidad / consiste / en la forma / como es mirada // [enatte04]

c. JES: me lo han mandado así / como te lo he mandado <yo> // [efamcv09]

RELATIVA LIBERA
(76) a. JES: / y / bueno / lo que pasa que luego a ver &don [///] tiene que continuar /
aquella estación // para algún sitio // no va a coger el AVE / y va a hacerlo como
lo hace el tren de ahora // que es / una estación terminal / en la que el / tren llega
/ y luego se da la vuelta // [efamcv13]

b. TRI: [<] <si se> portara como se tiene que portar / todavía dices / venga / vale /
pues te / ayudo / y tal // [efamdl09]

c. TRI: es muy fuerte // pero bueno // bueno / entonces te ha gustado como va que-
dando / más o menos ? [efamdl09]

ECUACIONAL
(77) // así / con Julio // y yo al principio he dicho Julián / en lugar de Julio hhh //
%act: (69) laugh
CHI: qué bien // lo has dicho muy bien // porque así es como le &lla [/] como le llama
Chiqui // [efamcv08]

=
/ In italiano, per tradurre una struttura “ecuacional” sarebbe necessaria una
frase scissa.
(78) / Indira Gandhi promulgò il xxx / la legge sui brevetti / con la quale si può bre-
vettare il processo di fabbricazione di un farmaco / ma non il prodotto / la mole-
cola / la sua base / che si considera di dominio pubblico // fu così / che i prezzi
scesero / e si salvarono milioni di vite umane // [imedrp03]

6.20. come
– ANTECEDENTE: no.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: --
– CON PREPOSIZIONE: --
– RELATIVA LIBERA: sì.
– PSEUDO-SCISSA: no.

RESTRIZIONI: si usa soltanto nella relativa libera.

Cinque (2001 I: 508) sostiene che come è solo relativo indipendente 20, parafra-
sabile con “nel modo {in/con} cui”. Seguendo la norma dei relativi indipendenti,
20
Tuttavia Larsson (1990: 11; 92-93) inserisce come tra i relativi con antecedente di ‘modo’ (S’era
bene accorta di piacergli l’altro ieri dal modo come lui la guardava).

57
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svolge la stessa funzione di complemento in entrambe le frasi, principale e subor-


dinata relativa.

RELATIVA LIBERA
(79) a. [/] la mi + allora si sopraggittava a mano // ‘un si faceva / come fanno ora / eh
// [ifamcv19]

b. MAR: <tutti devono pensare / come la pensi tu> // [ifamdl01]

=
/ In spagnolo, il relativo como può avere modo, manera e forma come antece-
denti espliciti. In italiano invece si usa il relativo in cui.
(80) // eh no / purtroppo / c’ è un paragone [///] studiando un po’ / ho trovato / che
c’ è un paragone / estremamente ingombrante / che / se mi concedete il modo iro-
nico / in cui l’ ho presentato / vi presento immediatamente // [inatco01]

Nella versione spagnola di questo esempio si potrebbe usare sia como sia <en (el)
que>.

=
/ In spagnolo, il relativo como è utilizzato nelle strutture “ecuacionales”. In ita-
liano, come non si usa nelle frasi pseudo-scisse (Salvi 2001 II: 179).

6.21. Avverbi relativi


In spagnolo, donde, cuando e como sono considerati avverbi relativi. Rispetto ai
pronomi e aggettivi relativi, questi avverbi hanno dei tratti lessicali che permettono
di identificare l’antecedente: cuando designa un momento o un intervallo tempo-
rale, donde fa riferimento a un luogo, e como esprime le nozioni di modo o maniera.
In genere, con questi avverbi, la subordinata relativa svolge la funzione di comple-
mento circostanziale della principale. L’antecedente, il cui contenuto è delimitato
lessicalmente, di solito è eliso; di conseguenza, con gli avverbi relativi, la costru-
zione più frequente in spagnolo è la subordinata relativa libera.

La frequenza della costruzione senza antecedente ha indotto alcuni grammatici


a ritenere che questo tipo di subordinazione non sia relativa, bensì avverbiale
(Porto Dapena 1997: 37-38, Alarcos Llorach 1994: 425-427). Soprattutto per le
subordinate temporali, sarebbe inopportuna e riduttiva una trattazione che le con-
sideri solo come relative. Brucart (1999: 510) segnala che “en la mayoría de las oca-
siones, cuando encabeza una relativa libre. [...] El análisis de estas oraciones ha sido
objeto de largo debate en la gramática del español, pues la mayoría de los autores
defienden el carácter adverbial de las subordinadas encabezadas por cuando sin
antecedente léxico”.

58
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7. Modo verbale della subordinata relativa

7.1. Tre punti fermi


Prima di affrontare nello specifico lo studio delle possibilità di alternanza dei
modi verbali nella subordinata relativa, conviene tener presenti tre punti fermi:

1) Nelle subordinate appositive, il verbo è usato all’indicativo 21 (Cinque 2001 I:


494; Brucart 1999: 413, Pérez Saldanya 1999: 3257).

2) Nelle subordinate restrittive, nella grande maggioranza dei casi il verbo è all’in-
dicativo. “La modalidad de las cláusulas de relativo es asertiva. En consecuen-
cia, el verbo de las relativas aparece casi siempre en indicativo” (Brucart 1999:
402). L’uso del congiuntivo è favorito da fattori di indole diversa, che si con-
cretizzano in vari elementi: nell’antecedente (indefinito, non specifico), nel pre-
dicato verbale della principale (volitivo, dubitativo), nella modalità di tale pre-
dicato (imperativo, interrogativo) ecc. Tuttavia, l’utilizzo dell’indicativo è
sempre valido in termini di grammaticalità. In termini di accettabilità, la scelta
di uno dei due modi si misura in base a criteri pragmatici.

3) C’è un solo caso in cui l’antecedente seleziona il modo congiuntivo come unica
possibilità, indipendentemente dai contesti e dalle interpretazioni date agli
enunciati. Si tratta dei SN antecedenti costituiti dagli indefiniti negativi nadie,
ninguno, nada in spagnolo e nessuno, niente in italiano, che “excluyen la presen-
cia del indicativo cuando el SN se une directamente a la proposición” (Gonzalo
1990: 285). Di fatto e in collegamento con ciò, “SN quantificati negativi non
possono fungere da antecedente di appositiva, ma solo di restrittiva” (Cinque
2001 I: 494).

7.2. Antecedente e modo verbale nella subordinata relativa


7.2.1. Concetti fondamentali
Nelle subordinate relative, l’alternanza del modo indicativo/congiuntivo è in
genere messa in rapporto con i concetti della specificità del SN e dell’implicazione
dell’esistenza del referente. Tali categorie semantiche si applicano al SN antece-
dente (o meglio alla correlazione antecedente-relativo) e anche al relativo indipen-
dente. Di conseguenza, uno degli elementi da analizzare è il SN antecedente, valu-
tando se è definito o indefinito, se ha un carattere specifico o non specifico, e quale
sia il tipo di referenzialità.

21
Aletá Alcubierre (1990: 110) segnala alcuni usi speciali del congiuntivo nelle appositive, che non
dipendono, però, dal rapporto tra la subordinata relativa e la principale; si tratta di frasi già modaliz-
zate: Su padre, que en paz descanse, era un buen hombre. Sus libros, que fueran tan leídos en otro tiempo,
han sido hoy olvidados. Porto Dapena (1991: 158) indica le “marcas de modalidad” quali quizás. Cfr.
anche Sánchez Montero (1996: 90).

59
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I concetti di esistenza e specificità rispondono alla visione o “intenzione” 22 del


parlante, che in genere è adeguata alla situazione contestuale. Questo dato è impor-
tante in particolar modo nelle relative, perché l’operazione di interpretazione o
“lettura” dell’enunciato è fatta dall’interlocutore, che deve tener conto non solo
dell’enunciato in sé, ma anche del contesto.

Gonzalo (1990: 281) segnala che le caratteristiche semantiche del SN vengono


in genere studiate in rapporto al problema della referenza e della specificità. I con-
cetti di referenza e di specificità sono associati all’enunciazione e sono indipendenti
dell’esistenza fisica del continuum spazio-temporale. “El SN sin modificar puede
ser «+referencial», «-referencial», «±referencial» [...]. Asimismo, el SN posee el
rasgo «+específico», «-específico», «±específico» [...]. Las combinaciones de
ambos rasgos determinan el tipo de mención (manera de aludir a la realidad) de los
SSNN y las relaciones que pueden establecer tanto con el verbo subordinado como
con el principal.”

7.2.2. Antecedente definito o indefinito


Il SN antecedente può essere classificato in due gruppi (sintagmi definiti e inde-
finiti) in base alla combinazione di diversi elementi quali il carattere continuo o
discontinuo del nucleo nominale, il tratto «±plural», la presenza/assenza dell’arti-
colo, i quantificatori, gli indefiniti e le possibili combinazioni tra di essi. I SN defi-
niti possono alludere genericamente a un referente, mentre gli indefiniti ammet-
tono una doppia lettura (specifica e non specifica) a seconda del contesto di
enunciazione (Gonzalo 1990: 282).

L’opposizione specificità/non specificità si basa sulla capacità di identificabilità


e di implicazione esistenziale. Nel riunire queste due caratteristiche si abbracciano
i punti di vista semantico e pragmatico. A maggior grado di identificabilità e/o di
importo esistenziale, la lettura sarà specifica.
In linea generale si può affermare che se l’antecedente è definito, la frase ha una
lettura specifica e il verbo della subordinata ha il verbo all’indicativo; se invece l’an-
tecedente è indefinito, la frase può presentare più di un’interpretazione, perché
risulta ambigua. Tale ambiguità si può risolvere mediante il modo verbale della
subordinata: se è indicativo, la lettura sarà specifica; se congiuntivo, la lettura sarà
non specifica.

Leonetti Jungl (1990: 154) rileva: “Mientras que en el caso de los indefinidos la
interpretación no marcada es la inespecífica, y la específica es la que suele ser favo-
recida por la presencia de modificadores y oraciones de relativo, en el caso de los
definidos sucede lo contrario. Éstos necesitan la presencia de una marca típica de

22
A proposito della distinzione tra determinative e esplicative, nella Logique di Port-Royal (1662)
“se afirma que es necesario atender más a la intención del hablante que a su sola expresión. Esta obser-
vación parece haber pasado desapercibida en los estudios posteriores que, no obstante, asumen con
unos u otros matices las tesis de Port-Royal” (Aletá Alcubierre 1990: 169).

60
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inespecificidad (una relativa en subjuntivo o un superlativo) para forzar la lectura


opaca, ya que lo natural, lo no marcado, es asignarles una interpretación específica
en la mayor parte de los contextos.” Dei tre esempi: a) Pedro quiere matar al dipu-
tado; b) Pedro quiere matar a un diputado; c) Pedro quiere matar al diputado más joven,
in (a) l’unica interpretazione possibile è la specifica; in (b) l’interpretazione è ambi-
gua; in (c) si osserva che, per ottenere un SN definito e ambiguo allo stesso tempo,
è necessario inserire un modificatore.

In certi contesti, dunque, gli antecedenti definiti possono essere non specifici,
come dimostra Rivero (1990: 264) che, in riferimento all’esempio El libro que pró-
ximamente {(a) escriba (SUBJ )/ (b) escribiré (IND)} será todavía mejor, afferma: “Ni
las descripciones definidas en indicativo ni las descripciones definidas en subjuntivo
presuponen (o implican) que existe algo que se adecua a la descripción. Sin
embargo, ambas no son equivalentes desde un punto de vista semántico; la distin-
ción se relaciona con lo que he denominado «especificidad»”. Rivero (1990: 261)
sottolinea inoltre la distinzione tra specificità ed esistenza: “Definitud y especifi-
cidad no están automáticamente relacionadas con los contenidos existenciales”.

Leonetti Jungl (1990:153) precisa che “la interpretación no referencial de los


definidos consiste [...] en un debilitamiento de la presuposición existencial que los
caracteriza, y son éstos precisamente los casos que pueden denominarse inespecífi-
cos.” Una frase come Me gustaría hablar con los que se presenten è ambigua, secondo
l’autore, a causa della presenza della subordinata relativa con il verbo al congiun-
tivo. Leonetti Jungl (1990: 155) conclude affermando che in linea generale le
espressioni definite sono specifiche, tranne nel caso in cui una marca esplicita non
imponga l’interpretazione contraria.

Rispetto ai SN antecedenti indefiniti, la subordinata relativa può modificare


l’interpretazione non specifica. Per esempio, se prendiamo la coppia di casi propo-
sti da Wandruszka (2001 II: 429): a) Cerco un cagnolino che abbia il pelo morbido e
b) Cerco un cagnolino che ha il pelo morbido, diversi tra di loro soltanto per il modo
verbale, indicativo o congiuntivo, si osserva che nella frase (b) “il fatto che si tratti
di un cane specifico, noto al parlante con la sopraddetta peculiarità, è indicato sola-
mente dal modo della frase relativa”.

In un ambito molto più ampio di quello della subordinazione relativa, Leonetti


Jungl (1990: 162) riporta quattro tipi di SN non referenziale:

Quelli che si trovano all’interno del dominio di una negazione che implica l’i-
nesistenza del referente.
Quelli il cui referente non esiste ancora nel momento dell’enunciazione, ma si
spera che esisterà in un momento futuro. Questi SN dipendono da predicati con il
verbo al futuro o all’imperativo o di modalità deontiche.
Quelli il cui referente può esistere o non esistere nel momento dell’enuncia-
zione. Questi SN dipendono da modalità epistemiche, interrogative e da verbi
intensionali.

61
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Quelli che denotano un sottogruppo non delimitato; per esempio cualquier in


spagnolo, qualsiasi in italiano, any in inglese.

Leonetti Jungl (1990: 162) fa notare che nella predetta classificazione la refe-
renzialità è vista come fenomeno di origine semantica, mentre altri studiosi riten-
gono sia un fenomeno pragmatico e discorsivo. “El uso referencial o especificidad
pragmática es una propiedad añadida o derivada, y depende de la distinción tema-
rema, de la forma y el contenido del SN, de la relevancia de dicho SN en el con-
texto, de la carga semántica que acompañe a su uso, y de la intención por parte del
hablante de indicar al oyente un objeto determinado. La referencialidad en este sen-
tido es, entonces, una cuestión pragmática”.

7.2.3. Sintagma nominale antecedente definito


7.2.3.1. Antecedente di relative appositive
Nomi propri, nomi comuni con determinante possessivo e pronomi personali sono
antecedenti di subordinate relative appositive, che quindi hanno il verbo della subor-
dinata all’indicativo.
Spagnolo

(81) a. // la jornada se va a desarrollar / &co [/] se va desarrollando con normalidad / y


sin retrasos / pero vamos / a saberlo de primera mano / conectando / con nuestro
compañero Héctor Arenas / que se encuentra / en el aeropuerto madrileño de
Barajas / Héctor / buenas tardes // [emednw02]

b. // entonces su novia / que es poco burra / pues se [/] se quiere liar a hostias / con
todo lo que pille // [efamcv03]

c. // y nosotros / que estamos en la sociedad / un poco / opulenta / tenemos que des-


cubrir / cómo ser cristianos / generosos dentro de esta sociedad // enseñar cómo
ser / novios cristianos // [enatpr06]

Italiano

(82) a. // non sono proprio amici però ... e ieri / mentre ero lì / arrivarono / quei due che
si son sposati / ti dissi / la cugina di Marco / e questo Massimiliano / che io ho
sempre visto // stanno insieme da una vita // lei è una biondina / lui con gli occhi
azzurri // [ifamcv15]

b. [///] s’ imbatté nel lupo // il lupo la vide / e gli disse / ciao / bella bambina // dove
vai ? e Cappuccetto Rosso disse / vado a trovare la mia nonna / che sta nel vil-
laggio qui vicino // e il lupo gli disse / mah / dai / io ti posso aiutare // [ifammn25]

c. // e lo sanno bene gli insegnanti / che fanno / ore / e ore / di gruppi di recupero
/ completamente inutili // perché non portano da nessuna / parte // anzi // se io
/ che non riesco a fare / bene / matematica / mi si somministra / in maniera # /
continua / esercizio di matematica / io / sicuramente / non farò mai / la matema-
tica // anzi / sarà quella famosa materia / che odio / per la quale / non sono por-
tato // [inatpe03]

62
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7.2.3.2. Antecedente di relative appositive o restrittive


Pronomi dimostrativi e nomi comuni determinati da articolo determinativo o
aggettivo dimostrativo sono antecedenti di subordinate relative appositive o restrit-
tive. Se sono appositive, il verbo della subordinata è all’indicativo. Se sono restrit-
tive, generalmente hanno il verbo all’indicativo; dato che il referente è identifica-
bile, l’interpretazione è specifica. In generale, i SN definiti sono interpretati
automaticamente come referenziali, vale a dire come entità concrete e identificabili
dall’interlocutore.

7.2.3.2.1. Appositive
Spagnolo

(83) a. [<] <además / que yo no había visto> todavía la carcasa de / Cesitar esta de
madera / que es muy chula // [efamcv09]

b. [<] <exactamente // no> no no // o sea no viene porque no le da la gana // digo


yo // !ah! / la que falta también es la [/] la hermanita pequeña // que está en la /
clase de Gloria // he hablado con Gloria / &eh / le pregunté / sigue faltando la
hermana de Tamara ? sí / sí // nada // nada // o sea son las dos // [epubdl08] .

Italiano

(84) a. // sono i vari modi di interpretare la democrazia / però la democrazia c’ è // pen-


siamoci ogni tanto / a chi l’ ha pagata / a chi è morto // e cerchiamo di usarla
bene / anche per rispetto a costoro / che ce l’ hanno messa tutta // [inatps01]

b. / e poi tutto il concerto in piedi / insomma / era stressante la cosa // e poi / in


piedi / hai visto / anche se il palco è un po’ rialzato / però / se ti viene uno
davanti alto / non vedi nulla // specialmente io / che non sono &ba [///] insomma
/ che son bassa / capito ? sicché nulla / io e quest’ altra ragazza / che era in mac-
china con me / s’ è detto / sai icchè / proviamo a andare nelle gradinate //
[ifamdl09]

c. DER: il più frequente incontro / è quello con la medusa // la quale / dà / un’ irri-
tazione / a contatto con la pelle / rigonfiamento / arrossamento / bruciore / e poi
lascia un tatuaggio // [imedsc03]

7.2.3.2.2. Restrittive
Spagnolo

(85) a. / y seguramente al ser / pocos vamos a poder beneficiarnos / más / no ? &eh /


entonces / &eh / me gustaría que el lunes / estos siete que os habéis apuntado /
uno de los cuales [/] por lo menos la mitad o más estáis aquí / &eh / nos juntáse-
mos un minuto para intentar / buscar una hora / que nos viniera bien //
[enatpr01]

b. // y entonces / decidí / que se lo iba a proponer // por qué no ? no tenía nada que
perder // el pibe lo va a entender / y si me dice que / no / que es lo que yo espe-
raba / pues no / &mm / si me dice que sí / pues oye / eso que me llevo para el
cuerpo // [efammn06]

63
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c. // pero bueno / para hablar de [/] de esta / película / en concreto / &eh / Eduardo
Torres Dulce dice / en este libro suyo que acaba de publicar / que tiene un título
muy de Howard Hawks / naturalmente / sacado de una película suya / Armas /
mujeres / y relojes suizos / que es un libro / espectacularmente bueno / prologado
por Cabrera Infante / [emedts04]

d. / y así / por la noche / se consolaba / hablando / con la muñeca / pero / en esta


vez / hablándola en francés / que era la lengua / en que ella se sentía cómoda //
[enatco03]

e. [/] este amigo / hhh / que / había hecho en el año noventa y tres / el Camino de
Santiago de Roncesvalles a / Hospital de Órbigo / un pueblecito de [/] de León
/ en el año noventa y ocho / cuando yo lo hice / quiso terminar / el camino que
había empezado / en el año noventa y tres / [epubmn02]

Italiano

(86) a. // non sono proprio amici però ... e ieri / mentre ero lì / arrivarono / quei due che
si son sposati / ti dissi / la cugina di Marco / e questo Massimiliano / che io ho
sempre visto // stanno insieme da una vita // lei è una biondina / lui con gli occhi
azzurri // [ifamcv15]

b. // e poi ognuno ha preso / con una derivazione / la sua acqua // che arriva tramite
un contatore che / ognuno / misura quello che consuma / pe’ poi pagare quello /
che naturalmente / ha consumato // [ifammn24]

c. + questa è la lettera che ho scritto / nell’ ottobre scorso / quando si è trattato


del caso / di coloro che sono stati condannati / per l’ uccisione del commissario
Calabresi / [inatps01]

d. MAX: il giorno / che ho scoperto / che ero cattivo // [ifamcv01]

7.2.4. Sintagma nominale antecedente indefinito


Pronomi indefiniti e nomi comuni determinati da articolo indeterminativo o
aggettivo indefinito o numerale tendono a creare ambiguità, e pertanto danno ori-
gine a due interpretazioni: una specifica e una non specifica. La subordinata rela-
tiva può disambiguare tale interpretazione, e la marca esplicita è generalmente il
modo indicativo o congiuntivo. Se il modo è indicativo (87a,c; 88a,c), l’interpreta-
zione è specifica; se è congiuntivo (87b,d; 88b), l’interpretazione è non specifica.
Tale è la lettura non marcata, sebbene, naturalmente, non manchino delle ecce-
zioni; in questo caso si tratterebbe però di un’espressione “marcata”.
Spagnolo

(87) a. [/] es que tía es incómodo / estar con una persona / que sabe siempre más que tú
/ sabes ?

b. / yo siempre tengo que estar con una tía que esté más enamorada que yo // y luego
/ pero nunca lo [/] nunca lo he intentado con una tía a la que yo no le vea así el
interés / no sé qué / y yo / <¡ah! pues ... sabes> ? [efamdl25]

64
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c. SIG: como sabéis / actualmente / es frecuente / al ir por la calle / ver alguien que
está gesticulando / aunque esté sólo // inmediatamente deducimos / que está
hablando / por un / teléfono móvil // [enatco03]

d. / algún día me tendré que morir / como todo // y qué va a ser de ello ? de ello ?
pues alguien que no sepa ni lo que es / termina hasta <tirándolo> // [efamcv11]

Italiano

(88) a. // e / &spe [/] io / spero / che [/]che &n [/] un simile [/] un simile strumento / che
giunge nelle mani / di una persona che ha / un minimo / di buonsenso / è un
moderato / magari un indeciso a votare / [ipubmn01]

b. APC: presidente / chiedo scusa // non so se ci sia qualche teste in aula / o impu-
tato per il procedimento connesso / che poi forse si debba sentire in aula // nel
qual caso / dovrebbe uscire // <credo / credo> //
PRE: [<] <come faccio a sapere se c’ è> qualcuno che non so chi sia // eh &se [///]
posso dire / <se c’ è qualcuno che si senta in> colpa / &sc [///] esca / però eh /
vabbè // [inatla03]

c. ZIO: ma / a voi / che questa qui ha trovato la porta aperta / è una supposizione
/ o / l’ ha detto qualcuno ?
CRI: no // questa è una supposizione che te faccio io // <perché> +
ZIO: [<] <ah> // [...]
CRI: nel senso / se fosse stato qualcuno che ha [/] che ha proprio aperto la porta
/ Laura stava sveglia //
ZIO: mh // [itelpv13]

7.3. Antecedente negativo, subordinata relativa con verbo al congiuntivo


7.3.1. nadie, nada, ningún, ninguno, ninguna
Se l’antecedente è composto da indefiniti negativi quali nadie, nada, ningún, nin-
guno, ninguna, in spagnolo è obbligatorio selezionare il modo congiuntivo nella
subordinata relativa. Si tratta di sintagmi antecedenti la cui interpretazione è chia-
ramente non specifica, visto che fanno allusione a una classe vuota. Quando la nega-
zione “incide sobre el SN, el antecedente nominal y la relativa denotan un conjunto
vacío, no existencial, y el único modo posible es el subjuntivo” (Pérez Saldanya
1999: 3262). L’insieme vuoto, il riferimento non esistenziale e la non specificità
sono chiari se, oltre l’avverbio di negazione, l’antecedente contiene uno degli inde-
finiti negativi soprannominati.
(89) a. LOC: ayer tuvimos el gusto / el honor / y el placer de charlar con tu padre / un
buen rato / que nos contó cómo eras de pequeño / lo bien que la pegabas / que
no había nadie que te quitara el balón / cuando la tenías [/] cuando la tienes
pegada a la bota izquierda / y estaba emocionado // has tenido la oportunidad de
verle ya hoy / después del partido / o todavía no [emedsp02]

b. ALV: [<] <no sé // es que a mí> francamente me da un poco igual / que me gra-
ben / no? <tampoco / voy a decir>
JOA: [<] <hhh>
ALV: / nada que pueda constar en acta / <ni nada así y tal> / pero / hhh / [ete-
lef08]

65
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c. JOS: en todo caso / yo no recuerdo ningún artículo de esa ley que diga / que le
vayan a dar una patada a mi puerta / ni ninguna otra puerta / sino / que van a
picar a mi timbre / me van a decir / que van a entrar / a [/] a efectuar un regis-
tro / [enatla01]

d. // todo el mundo de acuerdo / sustantiva ? sustantiva // efectivamente / ese que


/ no se refiere [///] no tiene una función [/] no tiene una función anafórica / es
decir / no se refiere a ninguna palabra dicha anteriormente / que pueda ser con-
siderada su antecedente / [epubmn01]

In spagnolo, tutte le occorrenze di frasi relative con antecedente indefinito nega-


tivo hanno il verbo al congiuntivo.

7.3.2. nulla, niente, nessun, nessuna, nessuno


Se l’antecedente è composto da indefiniti negativi quali nulla, niente, nessun,
nessuna, nessuno, le frasi relative “presentano per la maggior parte un predicato al
congiuntivo” (Wandruszka 2001 II: 460).
Congiuntivo:

(90) a. + non c’è niente / figurati / che abbia in contrario / nei confronti dell’ essere un
marxista rivoluzionario / oppure no / tutte ‘ste storie qui // però / sono due cose
separate // [ipubcv01]

b. / le tinture per capelli / possono produrre dei piccoli problemi // problemi che
vanno dalle allergie alle irritazioni // non esiste nessun dato che possa dimostrare
/ attualmente / che la tintura per capelli / sia un prodotto nocivo / e tanto meno
cancerogeno // [imedsc03]

Indicativo-congiuntivo:

(91) CRI: [<] <magari mette’> / capito / metto semplicemente / un cartello // capito?
cioè / tanto + nel senso / non può esser stato nessuno che non è [/] che [/] che
non è del palazzo / o che non c’abbia le chiavi del palazzo // perché / nessuno ha
aperto a nessuno // okay? [itelpv13]

Indicativo:

(92) // dico / meno male / non ci sarà nessuno che ti conoscerà / qui / eh //
[ifammn01]

Nel terzo esempio (91), lo stesso parlante manifesta un’oscillazione riguardo


all’uso del modo verbale: nella prima frase relativa usa l’indicativo, mentre nella
seconda, unita alla precedente mediante la congiunzione o – che la pone allo stesso
livello sintattico –, passa al congiuntivo.
Nel quarto esempio (92), il verbo della relativa è al modo indicativo e al tempo
futuro. La scelta del modo può rispondere a due motivi: o lo stile non è sorvegliato
– l’occorrenza appartiene al registro fam –, oppure si tratta di una negazione
esterna, vale a dire “viene usato l’indicativo nonostante vi sia come antecedente un
SN inerentemente negativo” (Wandruszka 2001 II: 460).

66
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=/ La differenza più consistente è che in spagnolo, con l’antecedente negativo,


l’uso del congiuntivo è sistematico e risponde alla norma grammaticale che detta
l’obbligatorietà del congiuntivo. In italiano, si riscontra sia l’uso del congiuntivo
sia quello dell’indicativo.

=/ Rispetto al quarto esempio (92), in spagnolo verrebbe obbligatoriamente usato


il presente del congiuntivo, non solo perché l’antecedente è negativo, ma anche per-
ché il verbo della principale è un futuro, che dà luogo all’uso del congiuntivo con
valore prospettivo.

7.3.3. Indefiniti negativi + de/di


Va segnalata qui l’esistenza di una costruzione composta dagli indefiniti nega-
tivi seguiti da un complemento introdotto dalla preposizione de/di. Se queste
costruzioni fungono da antecedenti, il verbo della subordinata relativa può presen-
tare alternanza indicativo/congiuntivo. Tali costruzioni ammettono una doppia let-
tura, specifica e non specifica, a seconda del contesto di enunciazione.
In spagnolo la scelta del modo dipende dal carattere prospettivo della relativa.
Se l’evento è orientato al futuro, probabilmente si userà il congiuntivo; se invece si
guarda al presente o al passato, di sicuro ci sarà l’indicativo.

I casi trovati nei corpora sia spagnoli sia italiani hanno il verbo all’indicativo.
Nessuna delle frasi principali è al futuro.
Spagnolo

(93) // # una vez fuimos a Segovia a una boda / él no vino // porque no va a ninguna boda
de las que voy yo // pero bueno // [efamdl11]

Italiano

(94) a. // sull’ onda della [/] della rabbia / dell’ emotività / sono stato attaccato dalla
Repubblica / mi hanno dato di riciclatore di quattrocento miliardi ... con due-
cento cinquantatre libretti ... i prossimi giorni proverò / che non ho fatto niente
di quello che mi è stato di &p [/] di cui sono stato accusato // [inatla02]

b. EMI: [<] <poi disse> / oh / abbi pazienza / guarda // noi obiettori / eh / siamo
andati a dirglielo //
FRA: <mh> //
EMI: [<] <n nessuno> / di quelli che organizzavano // s’andò noi / <oh / abbi
pazienza> ... [ifamcv06]

7.3.4. <no hay quien> / <non c’è chi>


Tra gli antecedenti negativi si deve anche includere <no hay quien> che equivale
a nadie, cioè indica la non esistenza di una persona.
(95) a. / nos dijo / que / su familia / su mujer y sus hijos / le habían grabado / le habían
llevado a un médico / y / era un enfermedad por la que / curiosamente / su mujer

67
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se había divorciado / cosa que todos entendíamos perfectamente / porque no / o


sea / no había quien lo aguantase / claro // era [/] no era un ronquido normal / no?
era una [/] una &a [/] auténtica ametralladora // [epubmn02]

b. CAR: porque como esos / venden al contado / y esos no hay quien los / controle
/ [enatbu01]

L’italiano dispone di una costruzione con lo stesso valore, <non c’è chi>: Non
c’è chi non lo conosca.

7.4. Alternanza indicativo/congiuntivo nella subordinata relativa


7.4.1. Relazione tra SN antecedente e modo verbale della subordinata relativa
Pérez Saldanya (1999: 3268) ha creato una tabella nella quale si osserva molto
chiaramente la relazione tra SN definito/indefinito e il modo verbale della subor-
dinata; tale relazione è collegata con i concetti di esistenza/non esistenza del refe-
rente e viene applicata alle frasi che presentano “creadores de opacidad”. “En las
oraciones que contienen elementos creadores de opacidad, el modo utilizado en las
relativas establece unas claras diferencias semánticas relacionadas con el tipo de
mención que realiza el SN en el que se inserta la relativa”.
La menzione del SN è esaustiva quando il SN allude a un elemento unico, se è
singolare, o a un insieme di elementi, se è plurale. In caso contrario la menzione
non è esaustiva.

7.4.2. Fattori che favoriscono la selezione del congiuntivo


Siccome l’alternanza indicativo/congiuntivo (tranne, come si è visto, nel caso
degli antecedenti nadie, ninguno, nada) è potenzialmente sempre possibile e risponde
a differenze semantiche e pragmatiche, è necessario tentare di individuare i fattori
che favoriscono o determinano il modo congiuntivo nella subordinata relativa.

68
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Rimane salvo il fatto che, da un punto di vista strettamente grammaticale, l’indica-


tivo sarebbe sempre possibile, pur con diverse restrizioni per quanto riguarda i
tempi verbali e le differenze semantiche e pragmatiche già indicate.

È necessario passare in rassegna gli studi che hanno segnalato i contesti, i fat-
tori e le condizioni in cui si verifica l’alternanza modale nella relativa, che dà luogo
a differenze di interpretazione in base alle opposizioni: specificità/non specificità;
referenzialità/non referenzialità; esistenza/non esistenza. I concetti che abbiamo
appena indicato appartengono alla semantica e alla pragmatica, e sono stati definiti,
esposti e classificati in maniere diverse.

Leonetti Jungl (1990: 33-37) mette in evidenza una serie di fattori elencati da
Jackendoff (1972), che li denomina operatori modali, e da Givón (1984). Tra essi,
merita segnalare quei fattori che hanno operatività sulle subordinate relative in
quanto incidono sul loro modo verbale, favorendo l’uso del congiuntivo. Tali fat-
tori sono i contesti negativi (antecedente negativo), i verbi non implicativi (verbi
intensionali), i verbi implicativi negativi, il tempo futuro (che comprende il tempo
verbale futuro, le perifrasi di futuro, il modo imperativo, il condizionale).
Gli operatori modali segnalati da Jackendoff (1972) hanno effetto sull’identifi-
cabilità dei referenti del SN:

– FUTURO: crea ambiguità;


– POSSIBILE (es probable, es posible, puede que): apporta un certo grado di incer-
tezza sull’esistenza di un referente identificabile;
– NEGAZIONE: la condizione modale che si applica al SN dipendente dall’opera-
tore modale “negazione”, è che non esiste un referente indentificabile;
– QUANTIFICATORI: hanno un operatore modale multiplo;
– GENERICI: nel caso di SN di referenza generica, entra in gioco l’operatore
modale di genericità, in quanto essi sono privi di referenti specifici o identificabili;
– INTERROGATIVE: in una frase interrogativa, l’interpretazione naturale di un
SN è non specifica;
– CLAUSOLE: gli operatori modali non incidono soltanto sul SN, ma anche sulle
frasi; in questo caso non si parlerà di identificazione di referenti ma di condizioni
di verità.

I risultati ottenuti da Givón (1984) non si allontanano troppo da quelli segna-


lati da Jackendoff. In generale, secondo Givón, creano opacità:

– i contesti dominati dalla negazione;


– i verbi intensionali (querer, necesitar, buscar, ...), i verbi non implicativi (per-
mitir, disuadir, persuadir, pedir, ordenar) e i verbi implicativi negativi (evitar, olvi-
dar);
– il tempo futuro;
– le frasi condizionali;
– le interrogative;
– l’interpretazione abituale o generica dei predicati.

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Quelle elencate sono tutte modalità non fattive, in cui il parlante non si impe-
gna con la verità di una proposizione né con alcun avvenimento specifico e, in con-
seguenza, non lo fa nemmeno con la referenzialità del SN.

Pérez Saldanya (1999: 3260-3264) crea una classificazione dei “creatori di opa-
cità”, ovvero gli elementi che possono creare opacità referenziale (ambiguità); essi
sono chiamati, nella logica di predicati, “elementi modalizzatori”. “Un enunciado
es opaco cuando suspende el carácter referencial de los SSNN” (1999: 3258). Que-
sti elementi non costituiscono un insieme omogeneo, ma appartengono a diverse
categorie e possono essere sia unità lessicali (quantificatori) sia morfemi (modo
imperativo, tempo futuro) sia modalità frasali (interrogativa). Inoltre, sono diversi
anche dal punto di vista semantico. È appunto questo il criterio sul quale si basa
Pérez Saldanya per la classificazione degli elementi creatori di opacità:

– predicato con valore volitivo (querer, desear, decidir, necesitar, buscar, ...);
– elementi (verbi modali, predicati e sostantivi) con valore deontico ed episte-
mico;
– elementi con carattere dubitativo (interrogazione e strutture condizionali);
– categorie con carattere prospettivo: tempi verbali o perifrasi che situano l’avve-
nimento in un “ámbito cronológico de la posterioridad” (futuro, condizionale e
perifrasi verbali);
– frasi che indicano azioni di carattere abituale che, in generale, si costruiscono
con verbi al presente o all’imperfetto indicativo e sono accompagnati da modi-
ficatori quali siempre, cada vez que ecc.;
– la negazione e gli induttori negativi.

Quelli elencati sono elementi che creano un tipo di contesto in cui il SN ante-
cedente (in generale indefinito) può avere un’interpretazione esistenziale o non esi-
stenziale; in altre parole, può presentare un’ambiguità referenziale perché il SN può
denotare un’entità concreta, oppure far riferimento a qualsiasi entità che riunisce
o riunirà eventualmente le proprietà indicate nella subordinata relativa.
Il contesto opaco è adeguato al modo congiuntivo, che mantiene la non specifi-
cità del referente. “El subjuntivo es el modo de la no aserción y se caracteriza por
el hecho de no afirmar la existencia del referente, bien porque no tiene una refe-
rencia específica (o el hablante duda de ella), bien porque, a pesar de ser específica,
no constituye el objetivo básico de la comunicación” (Pérez Saldanya 1999: 3258).
Si noti che questo studioso aggiunge all’interpretazione non specifica cui dà luogo
il congiuntivo, anche il valore non informativo del contenuto della subordinata, se
questa ha il verbo al congiuntivo; in altre parole, alle differenze di referenzialità tra
indicativo e congiuntivo Pérez Saldanya accosta le differenze di valore informativo.
Con l’indicativo, invece, si afferma l’esistenza del referente e l’interpretazione è
specifica.
Oltre a questi elementi, Pérez Saldanya (1999: 3268-3272) segnala alcune rela-
tive con caratteristiche particolari. Un primo tipo è quello delle relative libere, che
costituiscono un altro contesto sintattico nel quale è possibile l’alternanza modale.
Esso si distingue dal precedente per il fatto che in molti casi non è possibile indi-

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viduare un elemento modale esplicito che giustifichi l’uso del congiuntivo; inoltre,
siccome le relative sono libere, l’alternanza dei modi interessa il valore di verità di
tutta la frase, e non solo la specificità del SN in cui è inserita la relativa: “Quien
piense eso es un desconsiderado” (Pérez Saldanya 1999: 3268-3272). Altri tipi di rela-
tive analizzate dallo stesso studioso sono le relative nei contesti comparativi con
como, e le relative con antecedente modificato dal quantificatore poco, dai focaliz-
zatori solo, únicamente ecc. e dai superlativi relativi.

Wandruszka (2001 II: 428-431; 460-467), rispetto alla selezione del congiun-
tivo nelle relative, segnala il parallelismo con le completive quando la principale ha
un predicato volitivo oppure un predicato dubitativo. Rispetto ai predicati volitivi,
“i SN modificati da una frase relativa al congiuntivo appaiono perlopiù come
oggetti di verbi che reggerebbero il congiuntivo anche in una frase completiva,
come p. es. volere e sim. Il congiuntivo sembra essere particolarmente stabile là
dove la frase relativa esprime un’azione desiderata” (Wandruszka 2001 II: 429).
La predilezione per il congiuntivo è estesa dall’autore a verbi che, pur non ammet-
tendo subordinate completive, esprimono volizione o creazione, come cercare, com-
prare, costruire, disegnare, produrre ecc., soprattutto al futuro. Anche il modo impe-
rativo nella principale può avere carattere volitivo. Continuando sulla scia del
parallelismo delle relative con le completive rispetto alla tendenza del modo con-
giuntivo, Wandruszka (2001 II: 460-467) segnala altri fattori come la negazione,
l’interrogazione, la condizione (se, quando) e il paragone (come, come se). Inoltre
sottolinea il ruolo dei quantificatori universali che modificano il SN antecedente:
ogni, tutto, qualsiasi, ognuno, chi, chiunque, qualunque ecc. È interessante notare
che tali quantificatori sono inseriti dall’autore all’interno di una relazione condi-
zionale (Per ogni spesa che dovesse / doveva fare era necessaria un’autorizzazione). Per
ultimo, Wandruszka segnala l’antecedente al superlativo o modificato da solo,
primo, pochi. Infine, per quanto riguarda l’uso del congiuntivo, Wandruszka asso-
cia agli elementi precedenti i concetti della referenza specifica, del carattere inde-
finito e della prospettiva di futuro.

Tra le diverse regole sul modo selezionato nella subordinata relativa, laddove
c’è la possibilità di alternanza, Borrego/Asencio/Prieto (1985: 115) considerano,
oltre all’opposizione della menzione specifica e non specifica, anche il grado di com-
promissione del parlante rispetto al contenuto della frase, al di là dell’interpreta-
zione che il contesto permette. “Se emplea el subjuntivo en aquellos casos en que,
independientemente de lo que el contexto o situación permitan deducir al respecto,
el hablante no se compromete con la existencia de lo mencionado, es decir, no
puede o no desea dar a entender explícitamente, con el uso de la construcción rela-
tiva, que lo mencionado existe”. Al contrario, con l’indicativo il parlante si com-
promette nell’affermare che il referente del SN esiste come qualcosa di concreto,
anche se non sempre è possibile identificarlo. Nell’esempio Iremos a una ciudad
donde hace calor, la menzione è specifica e il parlante si compromette rispetto all’e-
sistenza concreta della città. Invece, nell’esempio Iremos a una ciudad donde haga
calor, la menzione non è specifica e il parlante non si compromette riguardo all’e-
sistenza del referente del SN antecedente. “El uso del subjuntivo supone a la vez

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inespecifidad en la mención y falta de compromiso explícito por parte del hablante


con respecto a la existencia de lo señalado” (Borrego/Asencio/Prieto 1985: 119).

Anche Porto Dapena (1991: 159) segnala che la compromissione del parlante è
associata all’indicativo, mentre la mancanza di compromissione è collegata al con-
giuntivo. Questo studioso, per spiegare il carattere specifico o non specifico e i con-
cetti di esistenza-non esistenza, che ritiene intrinsecamente uniti, rileva che l’indi-
cativo è usato se la caratteristica o fatto “objetivamente comprobable o
experimentado en relación con un antecedente” si riferisce a un “ser real o especí-
fico”. Il congiuntivo è usato se l’antecedente può essere interpretato come non spe-
cifico, vale a dire fa riferimento “a un objeto inexistente o desconocido”. L’esi-
stenza del referente può essere virtuale, eventuale o ipotetica (Porto Dapena 1991:
170). Un punto importante esplicitato con chiarezza da Porto Dapena (1991: 168)
è che l’alternanza indicativo/congiuntivo non si basa sull’opposizione semantica dei
modi; questi sono “índices del carácter específico o inespecífico, existente o inexi-
stente, referencial o no referencial del antecedente del relativo, que es donde reside
la verdadera distinción semántica”.

Riassumendo, segnaliamo schematicamente i fattori più rilevanti – tutti presenti


nella principale – che favoriscono l’uso del congiuntivo nelle frasi relative:
– verbi della principale che hanno un valore semantico volitivo o dubitativo
(Wandruszka, Pérez Saldanya) o sono non implicativi, intensionali (Karttunen
1968, Jackendoff 1972, Givón 1984, Leonetti Jungl 1990);
– negazione;
– quantificatori;
– modalità del predicato della principale: imperativo, interrogativo;
– tempo del predicato: futuro, prospettivo.

Ai fattori precedenti dobbiamo aggiungere, per quanto riguarda lo spagnolo,


altri fattori che non sono però reperibili nella principale. Si tratta di opposizioni tra
la compromissione/non compromissione del parlante rispetto all’esistenza del refe-
rente o rispetto a ciò che egli afferma (Borrego/Asencio/Prieto 1985, Porto Dapena
1997, Pérez Saldanya 1999). Quest’ultimo studioso tiene inoltre conto, in riferi-
mento al carattere specifico o non specifico del referente, del valore informativo
del contenuto della subordinata nella scelta del modo indicativo/congiuntivo.
Infine, sia Pérez Saldanya (1999) che Wandruszka (2001) segnalano la presenza di
elementi linguistici quali quantificatori, focalizzatori ecc., che incidono sull’uso del
congiuntivo nella relativa.

La negazione è stata analizzata nei paragrafi dedicati agli antecedenti negativi,


ovvero l’unico contesto che seleziona esclusivamente il congiuntivo nella subordi-
nata relativa. Gli altri fattori saranno studiati in seguito.

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7.4.3. Incidenza del verbo della principale sul modo verbale della subordinata
relativa: verbi intensionali
7.4.3.1. Verbo principale intensionale (verbi non implicativi, implicativi negativi;
volitivi, dubitativi, modali)
Rispetto all’alternanza modale, il grado di indeterminazione dell’antecedente
non è l’unico fattore a determinare la non specificità, come si è visto nel capitolo
precedente. Il carattere semantico del nucleo predicativo (verbi volitivi, dubitativi,
...) della principale costituisce un altro fattore determinante per segnalare l’esi-
stenza o meno del referente denotato dall’antecedente.

I contesti dominati da verbi come querer, buscar, necesitar, intentar ... / volere,
cercare, tentare ... configurano gli esempi più tipici di ambiguità, in quanto danno
luogo all’interpretazione specifica o non specifica. Si suole spiegare queste ambi-
guità mediante le differenze del dominio dell’operatore modale intensionale conte-
nuto nel verbo.

Jackendoff (1972) definisce il dominio di un operatore modale come la parte


della frase nella quale l’operatore può incidere sull’identificabilità dei referenti dei
SN; in questo caso, dei SN complementi dei verbi intensionali (Leonetti Jungl
1990: 123).

Per Karttunen (1968), i verbi intensionali si devono collocare in una posizione


intermedia tra i verbi non implicativi (che non implicano la verità né la falsità dei
complementi) e i verbi implicativi negativi. Gli intensionali sono verbi non impli-
cativi (querer/volere, buscar/cercare, ecc.) che non permettono di fare alcuna infe-
renza sulla realizzazione o l’esistenza delle situazioni o oggetti denotati dai com-
plementi oggetti. Per quanto riguarda i verbi implicativi negativi (negarse a/rifiutare
di), essi danno luogo a interpretazioni non specifiche nei SN indefiniti. Secondo
Leonetti Jungl (1990: 119), ciò che definisce i verbi intensionali è che non indicano
necessariamente la realizzazione di un evento o un avvenimento determinato, e per-
tanto rendono possibile che il SN non abbia implicazioni esistenziali. “Todo parece
indicar que está en juego aquí una propiedad léxica de los verbos y de sus deriva-
dos, la de afectar a la implicación existencial de las expresiones nominales indefi-
nidas que se combinan con ellos.”

Per quanto riguarda l’alternanza indicativo/congiuntivo nella subordinata, si


deve osservare il verbo della principale, verificando se è un verbo intensionale: non
implicativo (querer/volere, desea/augurare, buscar/cercare, esperar/sperare, intentar/ten-
tare di, pedir/chiedere permitir/permettere, temer/temere, necesitar/necessitare) o impli-
cativo negativo (negarse a/rifiutare di, evitar/evitare, disuadir/dissuadere). Gli inten-
sionali sono verbi che non implicano l’esistenza del referente nominato
dall’antecedente o la realizzazione dell’evento espresso dal verbo della subordinata
relativa.

Il fenomeno dell’alternanza modale in dipendenza dal significato lessicale del


verbo della principale è segnalato da Wandruszka (2001 II: 429) in base a un’altra

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classificazione, in cui un tipo è costituito dai verbi volitivi. “Il congiuntivo sembra
essere particolarmente stabile là dove la frase relativa esprime un’azione deside-
rata”. “Le relative non hanno quindi – così come le frasi completive volitive – la
funzione di comunicare semplicemente un fatto”.
Anche Pérez Saldanya mette in evidenza il valore volitivo dei verbi della prin-
cipale. “Un primo grupo de creadores de opacidad está constituido por los predica-
dos que tienen valor volitivo (de voluntad o de influencia) y que seleccionan un
argumento que designa el objeto o el evento sobre el que recae el acto volitivo”
(querer, desear, decidir, necesitar, buscar, hacer falta, obligar a, inducir a, ...).

I corpora di C-ORAL forniscono un buon numero di esempi in cui, con un verbo


intensionale (o volitivo) nella principale, si riscontra un verbo al congiuntivo nella
subordinata relativa, che ha come antecedente un complemento argomentale (o
oggetto) del verbo intensionale. L’incidenza di tali verbi è analoga in spagnolo e in
italiano. Oltre al verbo della principale, è interessante osservare che gli antecedenti
sono indefiniti; in questo modo, con il verbo al congiuntivo, l’interpretazione è
chiaramente non specifica.
Spagnolo

(96) a. / me gustaría que el lunes / estos siete que os habéis apuntado / uno de los cua-
les [/] por lo menos la mitad o más estáis aquí / &eh / nos juntásemos un minuto
para intentar / buscar una hora / que nos viniera bien // [enatpr01]

b. // # y en este caso / no sólo se trata / de llegar [/] de conseguir una solución / que
nos permita verlo claro / sino que se trata / de llegar / a una / decisión / sobre la
acción [/] # la actividad mental / la / perdón [/] la actividad verbal / de los niños
/ jugando / con las construcciones / en los ejemplos / de Vigotsky / pertenecen /
a la vez / a estas / dos cosas / que he dicho / [enatco03]

c. LOC: Cristina necesita unas moléculas / que tengan / un momento dipolar muy
alto // [enatte02]

d. JAV: en este hotel / murieron cuatro personas / dos todavía están entre los
escombros / la gente de puerto / tiene muchos problemas / porque se necesitan
plazas hoteleras / donde se puedan alojar las personas que vienen aquí //
[emedrp06]

e. [///] quiero decir / y necesitas un / monitor / que te anime / porque si no el grupo


/ se apaga // dos horas bien / <pero a la cuarta> ... [epubdl18]

Italiano

(97) a. [/] se uno viene / un &m [/] uno che mi dice / voglio un mobile / così e così / io
glielo fo’ / così e così // ma se uno viene e mi dice / io voglio un mobile bello /
voglio un mobile / che mi stia in sala / che &mi [/] che sia un credenzone / per-
ché tutti i mobili / gl’ hanno un nome + [ifammn21]

b. // sembra essere questa la parola d’ ordine / in casa Roma // mentre le altre


grandi / spettatrici forzate di un simile trionfo / tentano di allestire una rosa che
possa / in qualche modo impensierire / i campioni d’ Italia // la società giallorosa

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/ infatti / non ha di certo fatto parlare di sé / in questa corsa sfrenata al colpo del
calcio mercato // [imedsp01]

c. // ma certo / non è contro i valori fondamentali della giustizia / cercare una via
/ che non turbando queste fondamentali premesse / consenta nei casi meritevoli
/ di far spazio gradualmente / a un auspicabile recupero / alla società // [inatps01]

d. // insegno fotografia da qualche anno // in particolar modo quest’anno / in una


scuola privata di Firenze // dove ho cercato di / fare un corso / che non fosse
tanto / un corso di fotografia come solitamente / si può incontrare nelle scuole
di fotografia professionale / sulla tecnica / ma / bensì sul linguaggio fotografico
// [ifammn15]

e. // quindi / c’è da parte di tutti noi un impegno / per salvarla // e per [/] e per
sostenerla / questa famiglia // questo si fa // certamente // ci vogliono anche delle
leggi // che siano fatte apposta per tutelare la famiglia // [inatpr01]

f. [///] allora / consiglio di non fare vacanze / che siano dei &fero [/] delle feroci
interruzioni / dei propri ritmi / dei propri tempi / del proprio modo di vita //
[imedsc01]

g. // dice / &he / &he / e facendo [/] &he / e facendo questo lavoro / naturalmente
/ l’unica / fare il rappresentante / ci vorrebbe uno che / specialmente farlo fuori
come l’ ho fatto io / che non avesse la famiglia a carico // [ifammn14]

Naturalmente, ci sono anche esempi con il verbo della relativa all’indicativo; in


questo caso, la lettura è specifica. È da notare che, negli esempi trovati, l’antece-
dente è definito.
Spagnolo

(98) a. ABE: qué ha sido más [/] más difícil ? &eh / conseguir el equilibrio / en [/] en un
vestuario / de uno de los equipos más grandes del mundo / donde los hay / hay
gente de todos los tamaños / de todos los colores / de todas las razas / o conse-
guir ese equilibrio / que usted no esperaba conseguir / y que lo tiene entre los
medios de comunicación ? de eso hemos hablado usted y yo alguna vez / por aquí
/ en la radio / eh ? [emedsp03]

b. ROB: [<] <sí> // pues quería mirar muchas cosas / sobre todo los periódicos /
que los tengo que ver por la mañana / y luego / quería / ver los vídeos / que me
ha grabado [/] que me ha grabado / Chema / a ver qué tal se veían ... [efamdl26]

c. / pero creo que muchas personas / sobre todo las que siguen algún régimen / están
deseando ver / esa tarta / que se podrá comer sin engordar // [emedsc04]

Italiano

(99) a. // e poi dopo / ti ci vuole il codice / del pezzo che il cliente richiede // [ifammn17]

b. / è chiaro che / nessuno vuole / l’ inquinamento / nessuno vuole / i telefonini che


ti sparano di fronte / però ognuno di noi va in macchina / e ognuno di noi usa il
telefonino / anche quelle volte / abusa // [inatpd02]

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7.4.3.2. <lo que> ~ {<quello che>/<ciò che>} in contesti intensionali


Abbiamo appena visto che, con verbi intensionali nella principale e con il pro-
nome relativo que in spagnolo e che in italiano, il comportamento rispetto al modo
verbale delle subordinate relative è analogo in entrambe le lingue. Non accade così,
invece, con <lo que> in spagnolo e <quello che>/<ciò che> in italiano, tra i quali si
osservano differenze nella possibilità di introdurre subordinate relative con verbo
al congiuntivo.

=/ Con un verbo intensionale nella principale, lo que permette l’alternanza indi-


cativo/congiuntivo nella relativa, mentre <quello che>/<ciò che> selezionano di
regola il verbo all’indicativo (Wandruszka 2001 II: 464). Il risultato è che, con tali
sequenze, in italiano i verbi intensionali non hanno incidenza sul modo verbale
della subordinata relativa.
Spagnolo

(100) a. JAV: hombre / yo creo que [/] que &ha [/] hay que mirar &do [/] dos caminos
diferentes / por una parte intentar que [/] que / lo que gastemos / en casa / sea
cada vez menor / el consumo [/] el consumo / en el hogar sea cada / &eh [/] cada
vez menor / [epubdl03]

b. CAR: mi padre sí / no le [/] no le importaba // cuando le dije que me quería meter


/ en la Marina / y demás / a él no le importó // dijo que bueno / que hiciera lo
que quisiera / si era lo que quería / pues que lo hiciese // pero mi madre no //
[emedrp04]

c. nuestros gobernantes por lo general / nos muestran la cara / no ? pero atrás de


ello hay [/] hay este / deshumanización / no ? y solamente piensan en [/] en las
[/] en las ganancias capitales / no ? no les interesa / pues nada de lo que suceda /
más que + ellos lo que quieren es ganancia y / quieren / sobre de esa ganancia
destruir [/] destruir vidas / destruir / territorios ... no les importa nada //
[emedrp03_1]

d. ALV: que es [/] es eso // es / saber que te están grabando / y para qué me está
grabando //
JOA: hhh // claro //
ALV: luego / vas ahí / y lo expones / delante de ocho mil personas // a quién coño
le importa lo que yo hable // [etelef08]

Italiano

(101) BER: in ogni caso / guarda / che quando interrompi tu / lo fai / con meno &s [/]
con uguale / saccenza / di quando replichi alle interruzioni // forse bisognerebbe
deporre la saccenza / e discutere / <con qualche> interruzione / anche //
BUT: [<] <e forse> [/] e forse / bisognerebbe cercare di capire prima / quello che
dice l’ <altra persona> // [imedts03]

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7.4.4. Incidenza del verbo della principale sul modo verbale della subordinata
relativa: tempo futuro
7.4.4.1. Verbo principale futuro
Il futuro comprende, oltre al tempo verbale futuro, la perifrasi di futuro <ir +
a + INF> e le forme verbali al modo imperativo. “Hay también en las oraciones
subordinadas relativas una distribución frecuente que consiste en la presencia del
subjuntivo en la subordinada cuando en la subordinante hay un futuro o cualquier
otra forma que señala el futuro” (Fernández Ramírez 1986: 368).

Con il verbo della principale al futuro, la subordinata relativa può presentare


due possibilità: nella prima, il verbo della subordinata si riferisce a uno stato di cose
già compiuto (102a, b); nella seconda, il verbo della subordinata si riferisce a una
situazione che non si è ancora verificata (102c, d).
(102) a. // que sería / declaración ante su letrado / que / sí que le leerá sus derechos /
pero básicamente simplemente le enunciará los derechos que tiene / el derecho
a permanecer en silencio / el derecho / a un traductor si no tiene [/] si no cono-
ce la lengua / y / otros derechos // [enatla02]

b. ANN: ma legge’ la carta di cielo è complicato / no ?


LRT: ma ci sarà gente <cche / è esperta> // [ifamcv26]

c. ABU: porque / habrá que [///] claro / que habrá muchísima gente que hagan
puente / porque / nada más que para el lunes / no van ir a trabajar el lunes / y
luego martes y miércoles / otra vez parados // por eso / <así> ... [efamdl32]

d. // perché / ad agosto / in tutta fretta si riunisce ? e poi / non capisco perché


quando uno è in ferie / non ha più la mente concorsuale // ma comunque ...
saranno cose / che poi ci spiegheranno // [imedts02]

Nella prima possibilità (102a, b), il verbo della subordinata è al modo indicativo
e il tempo è passato o presente, ma non è futuro. Il comportamento morfosintattico
in italiano e in spagnolo è analogo. La nozione espressa dal verbo della subordinata
relativa si è già verificata, o si ha già conoscenza o esperienza di essa; in questo caso,
pur avendo il verbo principale futuro, il verbo della subordinata è all’indicativo
(presente o passato). Il referente dell’antecedente è specifico, perchè si afferma l’e-
sistenza e l’identità di esso; il parlante lo esprime già identificato.

Nella seconda possibilità (102c, d) il verbo è al futuro se è indicativo, oppure è


al presente se è congiuntivo (in certi contesti potrebbe essere usato l’imperfetto). È
questa seconda possibilità che interessa per l’analisi contrastiva dell’alternanza dei
modi in italiano e in spagnolo.
Il verbo in futuro o imperativo indica uno stato di cose non ancora realizzato e
quindi non fattuale; allo stesso tempo non si dichiara l’esistenza del referente del-
l’antecedente, perché non è specifico. La situazione è eventuale, e la nozione
espressa dal verbo della subordinata non ha riscontro nella realtà nel momento del-
l’enunciazione.

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In base alle occorrenze riscontrate nei corpora C-ORAL, se si presentano le con-


dizioni appena dette, il verbo della relativa può essere, in spagnolo, un congiuntivo
presente o un indicativo futuro, mentre in italiano è un indicativo futuro.

7.4.4.1.1. Spagnolo
In spagnolo, in tre casi (103a, b, c) il verbo della subordinata è al congiuntivo.
(103) a. ABU: porque / habrá que [///] claro / que habrá muchísima gente que hagan
puente / porque / nada más que para el lunes / no van ir a trabajar el lunes / y
luego martes y miércoles / otra vez parados // por eso / <así> ... [efamdl32]

b. UNO: y tú crees que habrá mucha gente que se pase / al mercado libre / a partir
del día uno de enero del dos mil tres / o ... así a nivel doméstico / digo yo //
[enatbu02]

c. ... a ver si resulta / que se nos quitará el reino de Dios / y se dará / a otro pueblo
/ que produzca más fruto? [enatpr05]

In due casi (104a, b) il verbo è al futuro indicativo.


(104) a. / sus expedientes serán / civilmente / a vista de todo / el mundo / pues serán /
&eh [/] serán limpios / sino será una persona que dejará de tener en antece-
dentes penales aunque como he dicho / seguirá también estando / en los archi-
vos de la policía judicial porque esto se / &eh [/] se considera que facilitará /
sus investigaciones // [enatla02]

b. // el sábado / tendremos / pues algunas precipitaciones / que / afectarán / sobre


todo / a Cataluña / y al archipiélago / balear / en Cataluña podrán ser / mode-
radas localmente / [emedmt03]

Il primo (104a) appartiene al linguaggio settoriale giuridico ed è connotato da un


dovere da compiersi obbligatoriamente, che in pratica annulla l’idea di eventualità.

L’altro (104b) fa parte di un discorso sulle previsioni meteorologiche, ovvero un


tipo di discorso in cui l’uso del futuro è costante, tanto da costituirne un elemento
caratteristico. Trattandosi di previsioni, con l’uso del futuro esse acquisiscono una
maggior forza assertiva, legata al “quasi” totale grado di probabilità che il parlante,
cioè il meteorologo, attribuisce all’enunciato. Tale forza verrebbe a mancare in
un’analoga frase con il verbo al congiuntivo, che costituirebbe un enunciato inac-
cettabile in questo tipo di discorso.

In applicazione allo spagnolo generale, Borrego/Asencio/Prieto (1985: 120) com-


mentano che, con la scelta del futuro indicativo, il parlante vuole presentare il SN
con meno riserve rispetto all’eventualità che il tempo futuro, in senso lato, sugge-
risce.

7.4.4.1.2. Italiano
In italiano non si è riscontrata nessuna occorrenza con il verbo della principale
in tempo futuro e il verbo della relativa al presente congiuntivo.

78
Bermejo stesura copietta.qxd 10/10/2009 15.53 Pagina 79

Su cinque occorrenze trovate, tutte hanno il verbo della subordinata al futuro


indicativo.
(105) a. // siamo andati in terra // ridi hhh uh // che ridere // che ridere // che ridere xxx
mi &face // ci s’alza / la mattina / a &mezzo [///] all’undici / perché a mezzo-
giorno / non so / se noi siamo alzati al tocco // e si va fòri // dico / meno male /
non ci sarà nessuno che ti conoscerà / qui / eh // indo’ si andava / indo’ lo cono-
scevano // [ifammn01]

b. // è pronta / come ogni notte / Giovanna Bizzarri // intonerà la canzone /


appunto / che Cristiana sceglierà // [imedin01]

c. // &he / appunto / basti / per ora dire / &he / anticipando quello che sarà un
discorso / che ci porterà via / un po’ di tempo / nell’analisi / del / &he / [/] del
Memoriale / come / in qualche modo / il linguaggio / di / Adino Saluggia / &he
/ ricalchi / &he / il / modello / linguistico / ma anche il modello tematico / &he
/ evidenziato da Freud / nel / &he / [/] nella sua / analisi / di / un caso / di para-
noia / [inatte02]

d. // perché / ad agosto / in tutta fretta si riunisce ? e poi / non capisco perché


quando uno è in ferie / non ha più la mente concorsuale // ma comunque ...
saranno cose / che poi ci spiegheranno // [imedts02]

e. // l’ Enel / si era impegnata / anche in consigli precedenti / e poi / ci saranno per-


sone che ricorderanno / anche gli impegni / che aveva Enel / verso quel traliccio
/ ad interrare / come da più parti si va reclamando / giustamente / al [/] alla [/]
all’azienda / che eroga / corrente elettrica // [inatpd02]

=
/ Se la principale contiene un futuro, in spagnolo è più frequente l’uso del pre-
sente congiuntivo rispetto al futuro indicativo nella subordinata relativa; in ita-
liano, invece, si usa fondamentalmente il futuro indicativo. Ne è un esempio il fatto
che in C-ORAL non vi sono occorrenze italiane con il verbo al congiuntivo.

7.4.4.2. I relativi <lo que> ~ <quello che> in contesti futuri


L’imperativo fa riferimento a un’azione da compiersi, dato che per propria
natura l’evento non si verifica nel momento dell’enunciazione. Se si verifica – e ciò
non è detto –, esso accadrà in un momento che cronologicamente corrisponde al
futuro, anche se immediato.
In spagnolo, <lo que> – l’equivalente di <quello che> e di <ciò che> – permette
l’alternanza modale nella subordinata relativa; in questa maniera, se la subordinata
cade sotto il dominio dell’operatore modale “futuro”, il verbo è al congiuntivo e il
SN è non specifico.
In italiano, invece, <quello che> e <ciò che> introducono di regola subordinate
relative con il verbo all’indicativo (Wandruska 2001 II: 464); quindi l’operatore
modale non ha nessuna incidenza sul modo verbale della subordinata relativa.
7.4.4.2.1. <lo que>: subordinata con verbo al congiuntivo
“El subjuntivo de carácter futural [...] aparece asociado no sólo al indicativo de
futuro o de pretérito, sino a cualquier otra forma o perífrasis verbal con valor de
futuro: indicativos y subjuntivos de presentes eventuales o voluntativos, infiniti-
vos finales, etc.” (Fernández Ramírez 1986: 370).

79
Bermejo stesura copietta.qxd 10/10/2009 15.53 Pagina 80

Futuro:

(106) / &eh / bueno / &mm / supongo que Boca / deberá hacer lo que quiera //
[emedsp06]

Imperativo:

(107) a. / con / la rebaja que he conseguido que te hagan / ya / el modo de pago haz lo que
quieras / no sé qué / cuando te venga bien / los pagas y no sé qué // [etelef08]

b. PAC: ponga lo que quiera // lo que yo quiero es que gane el Valencia //


[emedsp04]

Presente con valore di futuro:

(108) ABU: [<] <&e [/] eso es> // viernes &aq [/] vienes aquí /
BAR: sí //
ABU: / y te traes lo que te apetezca de comer / [etelef02]

Imperativo eliso:

(109) a. SER: / y después pues si + no sé si / Boaza iba a llevar algo de kuskús / seguro
o no / Doa no sé si iba a llevar algo / y tú / pues lo que te parezca // si quieres lle-
var algo picantón / para la gente / <y si no pues nada> // [etelef11]

b. ABU: / sabes ? y ya [/] y ya no sé qué más he hecho / hija / si es que no puedo //


BAR: pero tú / lo que puedas // <a ver si te vas a marear o algo> //
ABU: [<] <no / si eso voy haciendo> // mira / el polvo ya vendrá San Juan a
hacerlo //

c. RAU: [<] <entonces> / ya te digo / hay estas dos opciones // &mm / yo / &eh /
eso ya depende un poco de ti // <lo que tú> [/]
MAR: [<] <vale> //
RAU: lo que tú quieras // desde luego / la segunda opción / es un poco la [/] la [/]
la que se lleva todo el mundo / [epubdl04]

d. BEA: porque / incluso si quieres + lo que pasa que claro / tendrías que mirár-
telo muy bien / por si te preguntan / pero <vamos / estás xxx> //
LUC: [<] <no // si / sabes> ? yo tampoco quiero / <copiar / un trabajo> /
BEA: / [<] <no / vamos / lo que quieras> / sabes ? que a mí no me importa <ni
nada> + [epubdl05]

Nei primi due esempi (109a, b), in italiano si può usare quello che (+ IND),
essendo eliso l’imperativo; ma nei due ultimi casi (109c,d) ciò non sarebbe possibile,
e si dovrebbe usare un’espressione quale “come vuoi” 23.

23
A sua volta, “come vuoi” è equivalente a “como quieras”, che ha il verbo al congiuntivo se il verbo
della principale è al futuro o al modo imperativo:
LAU: quindi / anche la parte [/] la parte museale / anche se è in vetro / cioè / puoi tu / insonorizzarla
come vuoi // Angelo // [ifamcv16]
+ me dice / cómo lo quieres ? y le digo / como quieras // digo / como la &o [/] como la otra vez //
digo / bueno // nada / que te gusta como la otra vez // [epubcv01]

80
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Presente di congiuntivo eventuale:


(110) a. MAR: / con lo que me traigáis / yo / me autosuministre // esa es la [/] una opción
/ no ? [epubdl04]

b. // si xxx [///] ya no nos queda nada // qué hacemos ? yo [///] me dan ganas de sol-
tarlo / y llevárselo allí a la Moncloa al presidente del gobierno // y que haga él lo
que quiera // [emednw05]

7.4.4.2.2. quello che: subordinata con verbo all’indicativo


Futuro:

(111) // tu ci tieni molto ... &he / &he / che [/] che tu ci fai / dico / è normale / che
tutti penseranno / quello che pensano / di te / come pensano / di Rosaria / della
tua ex moglie // diranno / per i soldi / lei ch’ ha fatto / uguale / lui / ch’ ha fatto
// [ifamdl20]

Imperativo:

(112) a. IC: allora / chiudi gli occhi / girati / fai tutto quello che vuoi // [ifamcv09]

b. GIU: [<] <ecco> / e dice / icché ho comprare ? compra quello che vuoi /
dice // io compro / un maialino // e comprò un maialino piccino //<
[ifamcv20]

=/ In contesti futuri, con questi relativi si osservano nette differenze tra le due
lingue. In spagnolo, <lo que> permette, se il verbo principale è al futuro o all’im-
perativo, che il verbo della subordinata sia al congiuntivo. In italiano, invece, con
<quello che> o <ciò che> il verbo della relativa è all’indicativo. Wandruszka (2001
II: 464) segnala che <quello che> e <ciò che> selezionano di regola l’indicativo. A
testimonianza di ciò, in C-ORAL non abbiamo trovato nessuna occorrenza di
<quello che> e <ciò che> con il verbo al congiuntivo.

7.4.5. Quantificatori indefiniti


In spagnolo, gli indefiniti cualquiera (e varianti), quienquiera (e varianti), don-
dequiera, comoquiera 24 sono non specifici, in quanto sono caratterizzati dall’impos-
sibilità intrinseca di identificare l’eventuale referente. Essi esigono che il modo
verbale nella subordinata relativa sia il congiuntivo; secondo l’affermazione di
Pérez Saldanya (1999: 3265), questo è l’unico modo possibile.

In italiano, con chiunque il verbo della relativa è sempre al congiuntivo; con gli
indefiniti qualunque e qualsiasi si presenta alternanza indicativo/congiuntivo.

24
Tali indefiniti, quando sono antecedenti di relativo, equivalgono alle forme reduplicative “venga
quien venga” “vaya donde vaya” ecc. che, essendo formalmente strutture di relativo, hanno valore
concessivo.

81
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7.4.5.1. Quantificatori indefiniti: {cualquiera / cualquier}, quienquiera,


dondequiera
(113) a. [/] y la policía descubre / que ha sido / &eh / una persona determinada / y / se
le [/] y / se va a su casa a por él / pues esta persona se la arresta // y / en este
momento / cualquiera de las formas por las que haya sido / arrestada / o cualquier
/ &mm / &eh [///] tendrá que estar / xxx un / máximo / unas setenta y dos horas
/ &eh / hasta que sea / puesta / en disposición judicial // [enatla02]

b. JAV: veinte millones / en hacer la reforma / en cualquier local que te metas //


[efamcv12]

c. / cuando el nivel / del mar / ascendió / por encima / de la última barrera / entró
de forma catastrófica // eso puede ocurrir / en cualquier depresión / que en estos
momentos se encuentre / por debajo del nivel del mar // la depresión de China /
que ellos han mencionado / la del valle de la muerte / hasta los ochenta y cinco
metros / por <debajo> + [emedsc01]

d. / sencillamente prodigiosa / &eh / porque tiene alguno de los mejores mimbres


del cine // y con ello / me estoy refiriendo a Grant / otro / que hace una obra
maestra / en cualquier tipo de género en el que se ponga / [emedts04]

e. // si / tengo problema en cuanto a hacer la [/] las entrevistas / o si vemos que se


van a hacer muy tarde // cualquier cosa de éstas que / pudiese surgir / como / se
nos va a echar encima mayo / que sería <cuando yo tengo> [epubdl02]

Su un totale di 12 occorrenze con cualquiera / cualquier, 11 hanno il verbo al


congiuntivo, a causa del carattere non referenziale del SN antecedente. Tuttavia si
è riscontrato un caso con indicativo.
(114) // &eh / sorprendentemente / la gente / no / se queja / como / estamos acostum-
brados a ver / en nuestro trabajo habitual // la gente demanda poco / de nosotros
/ para las lesiones que tienen / y / yo creo que se muestran muy agradecidos por
cualquier / pequeña ayuda que nosotros podemos aportar // [emedrp06]

7.4.5.2. Relativi: chiunque, qualunque, ovunque, dovunque, qualsiasi


Gli indefiniti formati con il suffisso –unque (chiunque, qualunque, ovunque,
dovunque), e anche qualsiasi, possono selezionare il congiuntivo nella subordinata
relativa.

Per quanto riguarda il modo congiuntivo nella relativa, ognuno di questi rela-
tivi presenta delle peculiarità; per questo motivo li analizzeremo uno a uno.

7.4.5.2.1 chiunque (pronome relativo)


Di cinque occorrenze con chiunque come pronome soggetto, solo due conten-
gono una subordinata relativa; le altre tre sono frasi di diverso tipo 25.

25
Per esempio: // e solo se si è seguito uno dei tanto corsi di pronto intervento / organizzati anche
dal centodiciotto // manovre sbagliate / infatti / possono essere non solo inutili / ma dannose // chiun-
que / invece / dopo un breve corso / può essere in grado di aiutare // e spesso / di salvare anche una vita
// [imedsc02].

82
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È interessante il fatto che sia il modo verbale ad indicare se si tratta di una rela-
tiva, in quanto il pronome relativo che non è espresso. Se il verbo è al congiuntivo,
ci troviamo di fronte a una subordinata relativa; se il verbo è all’indicativo, il tipo
di frase è diverso.
Si può affermare, dunque, che il pronome chiunque seleziona il congiuntivo
sistematicamente se introduce una subordinata relativa. Altrimenti, seleziona l’in-
dicativo.
(115) a. VFC: a Genova / presso la sede centrale dell’ Associazione Italiana Sclerosi Mul-
tipla / è attivo un servizio telefonico gratuito / al quale può rivolgersi chiunque
desideri informazioni / e assistenza sulla malattia // [imedsc02]

b. // secondo me / appunto / molto dipende dalle / possibilità / &he / per &ciascù


[/] per chiunque voglia partecipare a queste cose / di poter avere accesso alle
informazioni / e alle conoscenze // [inatpd03]

=
/ chiunque relativo equivale in spagnolo a <cualquiera que> o a quien. Si tenga
conto che in spagnolo quien può essere preceduto da preposizione (115b), e può
selezionare il congiuntivo se ha valore generico e indefinito (vedere § 6.3.).

7.4.5.2.2 qualunque
Se qualunque introduce una subordinata relativa può selezionare sia l’indicativo
sia il congiuntivo.

L’unica occorrenza trovata ha il verbo all’indicativo.


(116) // secondo me / Troisi / come De Niro / no / non fa parte della categoria degli
attori // cioè / quelle persone che / qualunque ruolo affrontano / in un film / rie-
scono ad essere effettivamente / i personaggi che / interpretano // [ifamdl01]

7.4.5.2.3 qualsiasi
Pur non avendo il suffisso -unque, può introdurre subordinate relative senza il
pronome relativo espresso.
In assenza del pronome relativo che, si sono trovati enunciati sia con il verbo al
congiuntivo (3 casi: 117a,b,c) sia con il verbo all’indicativo (2 casi: 117d,e).
(117) a. SIM: [<] <qqualsiasi> incantesimo / tu pensi / di ricercare / come speri di lanciarlo
? di recitarlo ? [ifamcv07]

b. SEG: / e sull’ andamento delle azioni ed istituzioni / enti o società / cui il


comune qualsiasi [/] a qualsiasi titolo partecipi / quindi è molto ampia / la presi-
denza di tale commissione / è riservata con rappresentante <di xxx> //
[inatpe01]

c. ASS: in gestione / questo capitale / al fondo delle Generali +


ELA: <mh> // [...]
ASS: [<] <e> può prendere / una parte / o tutto il capitale / in qualsiasi momento
lei voglia // [ipubdl02]

d. ZIA: i tedeschi hanno fatto parecchi danni // su Valenza / hanno buttatu [/] &la

83
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[/] buttavono la robba da la finestra ... su Valenza xxx / buttavono la robba da


la finestra / e pu’ je davono focu // lì per su / facevono li danni / su pe’ la strada
/ qualsiasi persona / incontravono //

e. JAK: eh eh / <xxx> / qualsiasi cosa facevi //


GAL: [<] <se te> + no // se &t [/] se io chiudevo con due carte / te sapevi che
avevo i’ tris in mano //
JAK: andavo via / magari //

Con il relativo che esplicito, tutti gli esempi trovati hanno il verbo all’indicativo
(3 casi).

(118) a. // per qualsiasi bisogno che loro hanno / sia di venire a trovare i loro parenti / sia
/ che i parenti debbano andare a casa // abbiamo anche un servizio con l’ autista
che / appunto / si occupa di riportare a casa per qualche giorno / per qualche ora
/ questi ospiti / in modo che possono stare insieme alla loro famiglia //
[ifammn16]

b. // anche lì / voglio dire / stiamo un po’ attenti a fare queste proteste / nei con-
fronti dell’ Enel / che ha il dovere istituzionale / di fornire l’energia elettrica / a
qualsiasi casa che esiste sul territorio nazionale / l’ ho già detto // grazie //
[inatpd02]

c. / fino ai venti mesi / ho segnalato / &he / tutti / i segmenti fonetici / che prece-
devano / o / una qualsiasi forma / nome di evento / o nome di individuo / e così
via // che potevano essere / come dicevo / protoarticoli / protocopule / protocli-
tici / e così via // [inatte03]

Su un totale di 42 occorrenze tra pronomi e aggettivi indefiniti, 8 sono subor-


dinate relative introdotte da qualsiasi.

7.4.5.3. Quantificatore poco


Altri antecedenti come {poco/poca/pocos/pocas} senza determinante, quando
equivalgono a quasi nessuno, quasi niente, selezionano il modo congiuntivo nella
subordinata. È considerato un induttore negativo, ma che non intacca il carattere
esistenziale dell’antecedente e della relativa (Pérez Saldanya 1999: 3276). Si pre-
suppone l’esistenza del referente, e allo stesso tempo si mette in evidenza la sua
scarsità. L’alternanza è sempre possibile, ma con il congiuntivo si accentua appunto
l’idea di scarsità, contrariamente alle aspettative. Secondo Pérez Saldanya “con
subjuntivo, el cuantificador es el elemento informativo más importante y el resto
del SN, incluida la relativa, queda relegado a un segundo plano informativo”.

L’unico caso trovato è al congiuntivo.


(119) BAR: [<] <de acuerdo> [/] de acuerdo con [///] en casi todo lo que has dicho /
&eh / Gonzalo / yo creo que [/] que &cier [/] ciertamente / hay pocos personajes
en la historia / que tengan tanta [/] tanta base / doctrinal / histórica / sobre todo
histórica / xxx de fuentes [/] en fuentes / propias [emedts03].

84
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In italiano, il congiuntivo può anche comparire nella frase relativa dominata dal
quantificatore pochi (Wandruszka 2001 II: 466), ma le occorrenze dei corpora di C-
ORAL hanno il verbo all’indicativo.
(120) a. VIN: [<] <ce n’ è pochi ora> / che hanno i’ bestiame // stalle di bestiame // se ne
vede poche <anche là / &ne [/] nella Val d’ Arbia / xxx> // [ifamcv11]

b. ANN: [<] <ci so [/] ci sono> [/] ci sono poche persone / che le sanno legge dav-
vero le carte // e / però è una cosa divertente / è simpatica // poi / in una serata
che uno va a cena + [ifamcv26]

c. // e poi / ecco / io avevo già parlato ai bambini di Pinocchio // la maggior parte


/ quelli [/] quelli che hanno portato Pinocchio / va proprio bene quello che hanno
// sono pochi i bambini che non ce l’ anno / ho visto // [ipubcv02]

7.4.6. Focalizzatori di esclusione


Avverbi di esclusione come sólo, solamente, únicamente, exclusivamente, quando
focalizzano un SN quantificato, si comportano come induttori negativi e permet-
tono l’uso di termini di polarità negativa quali nunca, jamás ecc.

In italiano, Wandruszka (2001 II: 467) segnala il caso di il solo che, con cui si
può usare il congiuntivo oppure l’indicativo.

7.4.7. Superlativi relativi


La struttura dell’antecedente comprende: articolo determinativo + (nome) +
comparativo + aggettivo, a cui segue il relativo que:

art. det.+ (nome) + más/menos + agg. + que


(121) a. LUI: pero es la pobreza más digna / que hay en el <mundo> / [efamcv15]

b. / este año / me he dedicado / al oficio más complicado que hay en España / no ?


[emedin01]

lo + más/menos + agg. + que


(122) / el novio de Raquel // es lo más hhh [/] mira / es lo más raro que hay en este
mundo // es un chico más extraño / tía // no sé / es que / su [/] su [/] su abuelo
creo que es rico // [efammn03]

art. det. + comparativo (mejor, peor, mayor, menor + (nome) + que


(123) / Sólo los ángeles tienen alas es la mejor / película de aventuras / que se ha fil-
mado nunca // [emedts04]

Le relative che hanno come antecedente il superlativo relativo presentano in


genere la possibilità di alternanza modale indicativo/congiuntivo. Il congiuntivo è

85
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favorito quando il senso è ipotetico oppure si proietta al futuro, come si osserva


negli esempi seguenti.
Spagnolo

(124) / un país que conozco bastante bien desde dentro / es decir / de verlo desde den-
tro de una casa marroquí / y no de verlo / pues como profesor invitado / que
siempre es huésped / &eh / es decir un poco pues el / &eh [/] la persona / que no
ve nunca / la realidad de las cosas / y a la que todo el mundo enseña siempre / lo
más hermoso que haya que ver / en cualquier parte / [efammn09]

Italiano

(125) SER: era / veramente / il compagno di banco migliore potesse capitare //


[ifamcv04]

Comunque, il superlativo non è il fattore determinante del modo verbale della


subordinata. L’elemento da considerare è il “campo di comparazione” stabilito
dalla relativa, perché quando il campo di comparazione è molto ampio, la relativa
predilige il congiuntivo (e si orienta verso un valore astratto). Al contrario, quando
il campo di comparazione è ristretto, la relativa predilige l’indicativo (e si orienta
verso un valore concreto) (Gonzalo 1990: 289).

Indicativo:
Spagnolo

(126) DUR: xxx / y / yo entiendo / que el mejor servicio que puedo hacer en estos
momentos / al / gobierno de Convergència i Unió / y a la coalición / es dejar el
gobierno / [emednw04_1]

Italiano

(127) // Paolo richiamava / l’ anniversario di Aldo Moro // io credo che / la migliore /


risposta/ che noi possiamo dare / alla [/] a [/] al sacrificio / di Aldo Moro / sia
quella di utilizzare questi due tre giorni / di campagna elettorale / per spiegare /
ai cittadini / indecisi / [inatps02]

Congiuntivo:
Italiano

(128) a. LEO: [<] <perché io> mi ricordo che / &he / da Davoli / che fra l’ altro non è
neanche tra i più economici che esistano a i’ mondo / <anzi> ... [ifamcv02]

b. DED: dicevo che ho cominciato a scolpire // e i miei lavori più importanti / sono
alcune teste / scolpite / in pietra //
AMC: teste / di pietra ?
DED: sì // di pietra // ne ho una qui / in questa borsa // è il risultato espressivo
migliore / che io abbia mai ottenuto // per me capite / si tratta / di un momento
molto <importante> + [imedts01]

86
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=/ Nelle relative che hanno come antecedente un superlativo relativo, è molto


più frequente l’uso del congiuntivo in italiano che in spagnolo.
In spagnolo, su un totale di 11 occorrenze, solo una ha il verbo al congiuntivo.
In italiano, su un totale di 5 occorrenze, 3 hanno il verbo al congiuntivo.

Con un superlativo relativo come antecedente, la possibilità di alternanza


modale indicativo/congiuntivo nella subordinata relativa è comune a tutte le lingue
romanze, ma ciò che è diverso è la frequenza d’uso del congiuntivo (Gonzalo 1990:
289). Carlsson (1969) ha analizzato queste strutture in castigliano, francese e ita-
liano, e ha osservato notevoli differenze di frequenza. Ordinando le lingue dalla
maggiore alla minore frequenza del congiuntivo, la graduatoria è la seguente: fran-
cese, italiano, castigliano.
Per quanto riguarda il castigliano, Bello (2004 [1847]: § 1033) sostiene che il
superlativo relativo seleziona solitamente l’indicativo nella subordinata relativa:
“Los superlativos de régimen piden el indicativo”, a meno che la subordinata abbia
un “sentido de hipótesis o se refiera a un tiempo futuro”. Anche per Eriksson, la
virtualità del SN antecedente spiega l’impiego del congiuntivo in queste costruzioni
con superlativo relativo (Gonzalo 1990: 289). Bello (2004 [1847]: §1034) ritiene
che la maggior frequenza di uso del congiuntivo nel castigliano moderno sia origi-
nata da un gallicismo, introdotto nella lingua letteraria dagli autori spagnoli del-
l’Ottocento (Martínez de la Rosa, Torres Naharro).

7.4.8. Antecedente preceduto da como/come modale


Struttura della sequenza:

Spagnolo: como + SN antecedente + que relativo

Italiano: come + SN antecedente + che relativo

Gonzalo (1990: 292) sottolinea l’interesse che, dal punto di vista dell’alternanza
modale, hanno le costruzioni con como 26 relativo-modale. Como modifica tutto il
SN complesso e può precedere antecedenti formati da:

– SN indefinito:
(129) a. Escribía como un hombre que se hubiera vuelto loco.

b. Salió corriendo como alma que lleva el diablo.

– SN definito:
(130) Sonaba como las olas que rompen contra el acantilado.

26
Da non confondere con il “como afijal” che può essere sostituito da “una especie de”: Había en la
nevera como un extraño humo que emanaba del hielo. Había en la nevera (como) una especie de humo que
emanaba del hielo (Gonzalo 1990: 291). In italiano l’equivalenza sarebbe con “una sorta di”.

87
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– costruzioni senza antecedente espresso 27:


(131) Como {el que/quien} da palos de ciego.

Queste strutture possono avere un valore iperbolico o metaforico, o la somma


di entrambi i valori espressivi (Gonzalo 1990: 292-293).

Diversi studiosi come Fernández Ramírez (1986: 528) o Carlsson (1974) (citato
da Gonzalo 1990: 293) hanno segnalato l’equivalenza della costruzione di como
relativo-modale con la struttura <como si> + congiuntivo. Di fatto, quando si usa
il congiuntivo la frase ha un chiaro valore ipotetico.
(132) a. Escribía como un hombre que se hubiera vuelto loco (Carlsson 1974) 28.

b. Escribía como si se hubiera vuelto loco (Pérez Saldanya 1999: 3273).

Anche Wandruszka (2001 II: 462) per l’italiano ritiene che la “sequenza ‘come
+ SN’ potrebbe essere esplicitata da una frase ‘come se fosse SN’”.
(133) Scappai quasi subito... come se dovessi portare la notizia a qualcuno che stesse
lontano.

In spagnolo, dal punto di vista sintattico il como modale-relativo, allo stesso


modo che si, non seleziona mai il presente congiuntivo né il passato prossimo con-
giuntivo (Gonzalo 1990: 295).

(134) Habla como un ser que sufre mucho. *Habla como un ser que sufra mucho.

=/ In italiano, invece, secondo le indicazioni di Carlsson (1974) 29, è possibile


l’uso del presente del congiuntivo, e tale caratteristica lo distingue delle lingue ibe-
riche romanze.
(135) Parla come un essere che soffre molto. Parla come un essere che soffra molto.

=/ In spagnolo, se queste strutture selezionano il congiuntivo, si limitano all’im-


perfetto o al trapassato. In italiano si possono usare tutti i tempi del congiuntivo.

27
In spagnolo, è possibile trovare il como relativo-modale in espressioni idiomatiche: como quien
oye llover, como quien da palos de ciego, como alma que lleva el diablo, como quien no quiere la cosa ecc.
Per Gonzalo (1990: 293) queste espressioni hanno valore iperbolico o metaforico. Per Pérez Saldanya
(1999: 3274), dato che il verbo è sempre all’indicativo, esse designano azioni di carattere generale o abi-
tuale, “algunos de los cuales constituyen verdaderos clichés o imágenes esterotipadas”.
28
Questa frase costituisce parte del titolo dello studio di Carlsson pubblicato nel 1974, ed è stata
riportata da Gonzalo (1990: 293) e da Pérez Saldanya (1999: 3273).
29
“Quelle que puisse être la valeur explicative des facteurs que nous avons discutés, ils ne nous
dévoilent évidemment pas la cause de la différence quantitative que, dans le cas «present», sépare l’i-
talien de l’ibero-roman” (Carlsson 1974).

88
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Carlsson (1974), partendo dal criterio del tempo usato nella subordinata rela-
tiva, individua due gruppi:

– se il verbo subordinato è al presente o al passato prossimo, il modo del verbo è


all’indicativo in castigliano, catalano e portoghese. In italiano, esiste equilibrio
tra l’uso dei due modi.
– se il verbo subordinato è all’imperfetto o al trapassato, è ammessa l’alternanza
modale indicativo/congiuntivo (Gonzalo 1990: 293-294).

7.5. Alternanza modale nelle relative libere


Oltre al contesto opaco creato dagli operatori modali, Pérez Saldanya (1999:
3268) segnala l’esistenza di un altro contesto sintattico in cui è possibile l’alter-
nanza modale nelle relative. In queste costruzioni, non è individuabile un elemento
modale esplicito, la relativa è solitamente libera, e l’alternanza riguarda non solo la
specificità del SN, ma anche il valore di verità dell’intera frase in cui è inserita la
relativa.
I relativi indipendenti che analizziamo sono:

– in italiano: chi, chiunque e le sequenze con i dimostrativi <{quello/quella/que-


lle/quelli} che> e il neutro <ciò che>;
– in spagnolo: {quien/quienes} e <{lo/el/la/los/las} que> (queste ultime sono deno-
minate relative semilibere da Brucart).

7.5.1. In italiano
Il relativo chi può selezionare entrambi i modi. Di norma si usa l’indicativo,
anche nei casi in cui lo spagnolo prediligerebbe il congiuntivo. Il congiuntivo in ita-
liano si trova in casi particolari.
Wandruszka (2001 II: 463) mette in relazione il relativo chi con l’intento di
esprimere la “globalità dei possibili elementi di un insieme” (come i quantificatori
universali) e con la “relazione condizionale”; queste condizioni “provocano, anche
nelle frasi relative indipendenti introdotte da chi, una tendenza all’uso del con-
giuntivo: I soldati sparavano colpi in aria per intimorire chi cercasse di avvicinarsi”.

Nei corpora di C-ORAL, tutte le occorrenze con il relativo chi hanno il verbo
all’indicativo, tranne una con il verbo all’imperfetto congiuntivo, motivato dal fatto
che è una frase ipotetica.
(136) // non sbaglierebbe certo per eccesso / chi volesse definire / questo processo / come
un processo per offesa / all’ umanità // [inatla01]

Si noti che risulta “naturale” usare chi + l’imperfetto congiuntivo in un periodo


ipotetico.
Meno naturale, anche se possibile, è l’uso del presente congiuntivo nel seguente
esempio segnalato da Wandruszka (2001 II: 463): Chi ha / ?abbia paura di fare fatica,
lo dica subito.

89
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Il seguente esempio, con verbo modale nella principale, può servire per illustrare
l’uso dell’indicativo con chi.
(137) // è chiaro # che / chi sottoscrive questo tipo di piano / indipendentemente dalla
somma / che c’ investe / deve prevedere di rimanerci dentro / perlomeno cinque
anni // [ipubdl04]

=/ A questo punto, è necessario mettere in rilievo due dati. Il primo è che si è tro-
vata soltanto un’occorrenza con verbo al congiuntivo nella relativa introdotta da
chi (136) in una frase condizionale; il secondo dato è che ci sono delle occorrenze
con chi + verbo all’indicativo che appartengono a contesti in cui la versione spa-
gnola richiederebbe il modo congiuntivo.
A questo proposito, si vedano i tre esempi seguenti:
(138) a. / a quest’ incanto / può partecipare / chi vuole // [ifammn09]

b. / però io sono profondamente convinta / che un aspetto della formazione di chi


dovrà andare a insegnare / dovrebbero fargliela gli insegnanti della materna //
[inatpe03]

c. // comunque / c’ è un’ edizione della Giunti / che costa diecimilacinquecento lire


// e / &he / &ce [///] quella lì / chi non ce l’ ha / &he / sarebbe da acquistare //
però / voglio dire / chi ce n’ ha altre / basta che sia il testo integrale // [ipubcv02]

Al primo esempio (138a) corrisponde senza ombra di dubbio quien quiera. L’uso
del congiuntivo in spagnolo è giustificato dalla modalità epistemica, e in parte dal
significato del verbo querer.
Per il secondo esempio (138b), a causa del carattere futurale del congiuntivo spa-
gnolo, si direbbe: de quien deba (vaya a) ir a enseñar.
Nel terzo caso (138c), si userebbe il congiuntivo: quien no la tenga; quien tenga
otras. In spagnolo, per usare l’indicativo, il parlante avrebbe bisogno di disporre di
dati concreti sull’identità del referente, ovvero delle persone a cui si riferisce.

Nelle relative introdotte da chi, Wandruszka (2001 II: 463-464) sottolinea il


riferimento specifico se il verbo è all’indicativo: “La frase relativa denota un
insieme definito di individui”. L’esempio proposto dallo studioso è Il fuoco si alzò
e divampò tra le urla altissime di chi era / *fosse rimasto prigioniero. In questo caso chi
“ha il valore di quello / -i che”, e non ha il valore generico di riferimento della “glo-
balità dei possibili elementi di un insieme”.
Il relativo chiunque seleziona sempre il congiuntivo (Wandruszka 2001 II: 464).

(139) a. VFC: a Genova / presso la sede centrale dell’ Associazione Italiana Sclerosi Mul-
tipla / è attivo un servizio telefonico gratuito / al quale può rivolgersi chiunque
desideri informazioni / e assistenza sulla malattia // [imedsc02]

b. // secondo me / appunto / molto dipende dalle / possibilità / &he / per &ciascù


[/] per chiunque voglia partecipare a queste cose / di poter avere accesso alle
informazioni / e alle conoscenze // [inatpd03]

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=/ Lo spagnolo non ha un pronome relativo che propriamente risponda alle carat-


teristiche di chiunque. La corrispondenza si deve fare con un indefinito come cual-
quiera + que, che è però privo del tratto esclusivo di persona; oppure occorre ado-
perare il pronome quien + congiuntivo, che ha anche altri valori. Le due
occorrenze precedenti hanno perfetta corrispondenza con quien + congiuntivo:
quien desee (139a); quien quiera (139b).

Per quanto riguarda il modo verbale, “dopo quello che / colui che / ciò che è di
regola l’indicativo” (Wandruszka 2001 II: 464). Effettivamente, nei corpora di lin-
gua italiana di C-ORAL tutte le occorrenze con queste sequenze sono all’indica-
tivo.
(140) a. NIC: allora / chiudi gli occhi / girati / fai tutto quello che vuoi // [ifamcv09]

b. quello
SRE: volendo // così / se il batterista c’ ha i bassi lì / boh // puoi collegare <q
che vuoi> // [ifamcv02]

c. [/] tutti gli ingredienti // sopra / alla fine / ci fai / del parmigiano / parecchio /
sopra / e delle fettine di [/] di fontina // <xxx> //
VAL: [<] <di fontina> ?
LUC: fontina / o Emmental / o sottiletta / quello che / ti piace di più // e poi le
passi in forno / dieci minuti / non di più // [ifammn10]

=/ La scelta dei precedenti esempi serve ad illustrare un’importante dissimme-


tria, perché, se queste frasi fossero state enunciate in spagnolo, sarebbe stato usato
il presente congiuntivo, in particolar modo nei due primi casi (140a,b): lo que quie-
ras. Nel terzo (140c), molto probabilmente sarebbe stato usato anche il congiun-
tivo: lo que te guste, perché la parlante non sa specificamente che tipo di formaggio
piace all’interlocutrice.

7.5.2. In spagnolo
7.5.2.1. Menzione particolare
Pérez Saldanya (1999: 3269), sulla base degli studi di Fernández Ramírez (1986:
379-384), afferma che nelle relative libere l’uso del congiuntivo conferisce al SN
una “indeterminazione referenziale”, che in un dialogo rappresenta solitamente “la
indiferencia o la falta de compromiso del hablante respecto a la existencia de un
referente, o de alguna de sus propiedades”. Pérez Saldanya sottolinea che il con-
giuntivo serve al parlante in fase di replica per minimizzare gli argomenti dell’in-
terlocutore. Con il congiuntivo “el hablante prefiere situar en el terreno de lo posi-
ble, de lo indeterminado, para potenciar así su argumentación y contrarrestar la del
oyente”.
(141) – Me han dicho que el dinero lo cogiste tú.
– Pues el que te {ha/haya} dicho eso es un mentiroso. (Pérez Saldanya 1999:
3269)

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Secondo Pérez Saldanya (1999: 3270), la subordinata relativa in questi casi ha


un carattere marcatamente tematico, e di frequente acquisisce anche un carattere
polemico e non cooperativo.

=
/ L’italiano non usa il congiuntivo con questa funzione pragmatica, cioè per
minimizzare, nelle repliche, gli argomenti dell’interlocutore.

7.5.2.1.1. Carattere concessivo


In certi contesti, la relativa ha persino un valore concessivo: Lo que haya dicho
no cambiará mi opinión. In spagnolo, per rafforzare tale valore, la relativa può essere
preceduta da un nesso concessivo come a pesar de o altre espressioni come indepen-
dientemente de ecc.
(142) a. Lo que haya dicho no cambiará mi opinión.

b. A pesar de lo que haya dicho no cambiará mi opinión.

c. Independientemente de lo que haya dicho no cambiará mi opinión.

In italiano, la frase Malgrado quello che abbia detto non cambierà la mia opinione
non è accettabile.In italiano la frase sarebbe Malgrado abbia detto {quello/ciò}, non
cambierà la mia opinione. Oppure, si potrebbe usare una relativa introdotta dai
quantificatori indefiniti qualsiasi o qualunque con il verbo al congiuntivo: Qualsiasi
cosa abbia detto, non cambierà la mia opinione.

7.5.2.1.2. Reduplicazione del verbo


Secondo Pérez Saldanya (1999: 3270), tale valore concessivo è veicolato in spa-
gnolo dalle costruzioni relative con reiterazione del verbo, che hanno anche “carác-
ter futural” (Fernández Ramírez 1986: 370).
(143) a. // y como nosotros / no queremos ser cómplices / de ese silencio / y porque esta-
mos además comprometidos / con buscar una solución / que si queremos esa con-
vocatoria / de la comisión especial / y esperemos / que se dé la solución / que no
es otra / que sacar el nuevo pliego / y hacer la nueva adjudicación / cueste / lo que
cueste en los [/] en los términos en los que nos estamos moviendo en este
momento / [enatps02]

b. // enseñanzas / se van sacando muchas / una / por ejemplo / es esa / &eh / yo me


propuse desde el primer día / no quejarme por nada / es decir / viera lo que viera
/ intentaría mejorarlo / pero nunca / me quejaría por nada // [epubmn02]

=/ In italiano l’uso delle costruzioni relative con il verbo reiterato al congiuntivo


è molto scarso; lo dimostra anche il fatto che i corpora italiani di C-ORAL non ne
forniscono alcun esempio. Inoltre alcune di queste costruzioni sono di formazione
discutibile.

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7.5.2.1.3. <Independientemente de> / <Indipendentemente da>


In spagnolo, le espressioni <independientemente de>, <al margen de>, ... davanti
a una relativa di carattere polemico selezionano il congiuntivo.
(144) a. PAN: / que siempre / independientemente de lo usado / que estuviera el odre /
siempre / dejaba su / &eh / recuerdo / su memoria / su muta / en el sabor / de
quienes sabían / &eh / gustar / y catar / el vino // era / el regusto a pez //
[emedts06]

b. / la aurora // lo que se denomina la aurora // como iba surgiendo / esas primeras


luces / rosadas / preciosas / y a las siete / más o menos / amanecía // y todos los
días amanecía / independientemente de cómo hubiera sido la noche // noche llu-
viosa / noche / nebulosa / noche con muchas nubes / noche / totalmente clara /
noche estrellada ... [epubmn02]

In italiano, invece, queste espressioni selezionano l’indicativo, come mostrano


questi esempi.
(145) a. SND: eh / perché &indivis [/] individualista significa che / &he / a volte / &vu
[/] vuoi fare delle cose per conto tuo // o che comunque / indipendentemente da
quello che fai tu / io comunque / le cose / le faccio // [ifamcv21]

b. LAU: <però [/] però / prova / cioè> / prova a immaginarti / cioè / indipendente-
mente da quello che senti te // cioè prova a immaginarti / una persona / cioè /
<che ti incontra> + [ipubcv01]

c. COI: Alberto / il discorso è questo / cioè / volevo dirti questo qui / io / volevo
aggiungere // che / ora / al di là di quello che decideremo noi / in sede qui di con-
siglio / però gli altri consigli / hanno &tu [/] &tu [/] tutti posticipato // prima c’
è la riunione dell’assetto del territorio / e poi faranno questo parere // [ipubcv04]

7.5.2.1.4. Según / <A seconda>


Quando la relativa è preceduta da espressioni come según, <depende de> o simili,
il congiuntivo dà alla frase un valore di indeterminazione referenziale. “El subjun-
tivo pone de relieve la indeterminación cualitativa, gradual, estructural con que es
pensado el objeto” (Fernández Ramírez 1986: 379).

Nei corpora di C-ORAL non abbiamo trovato esempi con relative libere, ma
solo con antecedente espresso. Li riportiamo comunque, perché illustrano anche il
valore di indeterminazione referenziale.

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(146) // entonces como decía / según la información que tengas / así va a ir // las infor-
maciones más importantes van en página impar / y las menos importantes en
página par // [enatpe04]

Si confronti la frase con questo esempio all’indicativo:


(147) // los virus / son parásitos intracelulares que pueden clasificarse según los hos-
pedadores que infectan // así / hay virus bacterianos / virus vegetales / y virus
animales // [emedts11]

=
/ <A seconda di> richiede il verbo all’indicativo nella relativa.

Nei corpora di C-ORAL si sono riscontrati due casi, ed entrambi hanno il verbo
all’indicativo.
In uno la relativa è libera, nell’altro la relativa ha antecedente espresso.
(148) a. // lo stesso / scusa / fa / questa cellula fotoelettrica // percepisce più o meno luce
/ a seconda di quanta ne passa // [ifammn13]

b. // si fa prima la base // la base in creta / tonda / a seconda de [/] del [/] della forma
dell’ oggetto / che si vuol realizzare // [ifammn12]

7.5.2.1.5. <Depende de> / <Dipende da>


Le due occorrenze di C-ORAL con <depende de> hanno il verbo al congiuntivo.
(149) a. JAV: [<] <pero> claro / todo depende de la zona en que lo cojas // y ahí dónde
lo &po [/] quieras poner //
BEL: eso tiene que ser / &eh / la zona / centro / barrio Salamanca // esta zona
/ o el barrio de Salamanca // ahí / todo el mundo / sale a comer // pero es que
/ los bares / que están dando el dinero / son / [efamcv12]

b. JOS: eso también es [///] llama la atención a algunos / que se piensan que /
todos los extranjeros / tienen que tener el mismo nivel / que no depende de
que sean extranjeros o no / <sino de> [/]
FUE: [<] <hhh> //
%act: (1) assent
JOS: de dónde se venga / y de las / condiciones /
FUE: ya //
JOS: / sociales / de donde procedan / claro // [enatpe03]

=/ In spagnolo l’uso del congiuntivo nella relativa preceduta da <depende de> non
è obbligatorio, ma la tendenza alla sua scelta è molto forte. In italiano, invece, in
questo contesto sintattico è obbligatorio l’uso dell’indicativo, come si vede nell’e-
sempio:
(150) PRM: ma però / Lori / dai // cioè / io sinceramente l’ ho fatto + io lo farei per
divertimento //
LRT: ‘un tu ci credi ?
PRM: no //
ANN: io sì // però dipende da chi te le legge / <eh> //
LRT: [<] <io non lo so> se ci credo // però proprio ruzzo totale no // <nemmeno
serietà / totale // cioè> +

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ANN: [<] <no // dipende> [/] dipende da chi è la persona + perché le carte sono
una cosa strana // possono essere / interpretate in maniera / molto differente /
eh // e + [ifamcv26]

7.5.2.2. Menzione generica


Nei proverbi, è molto frequente trovare relative libere introdotte da
{quien/quienes} o <{el/la/los/las} que> in spagnolo, o da chi in italiano.

In italiano, tutti i proverbi hanno il verbo all’indicativo.


(151) UOA: io non mi fido / di questa pace di Putin // qui / in Daghestan / c’ è il pro-
verbio che dice / chi ha sparato oggi / può aspettarsi una vendetta anche tra cent’
anni // [imedrp02]

In spagnolo il verbo è nella maggior parte dei casi all’indicativo, ma ci sono


alcune ricorrenze con verbo al congiuntivo. Con l’indicativo si afferma l’esistenza
della classe denotata dalla relativa, e la frase fa riferimento ad avvenimenti abituali
o a conoscenze frutto dell’esperienza.
(152) / aparte de que quien tuvo retuvo / [emedsp02]

Con il congiuntivo, secondo Pérez Saldanya (1999), la frase ha un marcato


valore condizionale. Si deve tener presente che il congiuntivo compare quando la
correlazione modo-temporale tra subordinata e principale è: presente - imperativo
(o presente - futuro).
(153) El que esté libre de culpa tire la primera piedra.

Si confronti la frase con il corrispondente italiano: Chi è senza peccato scagli la


prima pietra.

7.6. Subordinata relativa con verbo all’infinito


Quando il nucleo verbale della subordinata relativa è costituito da una perifrasi
del tipo poder + infinito o deber + infinito, i verbi modali possono essere omessi,
e l’infinito rimane immutato (Alarcos Llorach 1994: 338). In genere, se si guarda
con attenzione, per poter omettere il verbo modale ausiliare il soggetto del verbo
principale deve essere lo stesso del verbo della subordinata; in altri termini, il rela-
tivo non può essere il soggetto della subordinata.
(154) a. JOS: en todo caso / yo no recuerdo ningún artículo de esa ley que diga / que le
vayan a dar una patada a mi puerta / ni ninguna otra puerta / sino / que van a
picar a mi timbre / me van a decir / que van a entrar / a [/] a efectuar un regis-
tro / como no tengo nada que ocultar / señor Nart / les / facilitaré el acceso / y si
tengo una cerveza / les invitaré a una cerveza // [enatla01]

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b. // eso / es un reto / que él se puso / y que nosotros / si él está dispuesto a [/] a


estar a / digamos / a plena disposición las veinticuatro horas del día / pues no
tenemos nada que decir // [enatps02]

In alcuni casi, se è omesso anche l’antecedente, il relativo è sostituito da un


interrogativo.
(155) a. No tenía con quién hablar.

b. No encontró qué alquilar.

I relativi cuyo e <art+cual> si costruiscono sempre con l’antecedente, e in con-


seguenza non possono costruirsi con l’infinito (Alarcos Llorach 1994: 339).

Per quanto riguarda la lingua italiana, la costruzione relativa infinitiva presenta


le seguenti caratteristiche (Cinque 2001 I: 466-468).

– I nessi relativi ammessi sono cui e quale. Non è mai ammesso che; al suo posto
si utilizza la preposizione da.

Le frasi relative con da non si devono confondere con le modali né con le finali.
Le modali hanno valore deontico e possono essere parafrasate con “dovere”; invece
le relative hanno solo un valore di possibilità e sono parafrasabili con “potere”. A
differenza delle finali, nelle relative al verbo può venire aggiunto facoltativamente
un si passivo.

– L’antecedente può essere preceduto dall’articolo indeterminativo o determina-


tivo, a patto che questi siano interpretati come non-specifici; in altri termini, il
parlante non può avere in mente o intendere una persona specifica.
– Un soggetto non può essere relativizzato nella costruzione infinitiva.
(156) a. / il laboratorio per la democrazia / ha iniziato ad affrontare questo argomento /
e / questo documento propone che il tema della democrazia partecipativa / sia
uno dei temi strutturali / su cui impostare / &he / il futuro di questa città //
[inatpd01]

b. // cominciano / nelle nostre zone / a mancare persone da assumere // [imedin02]

c. LEO: <cioè / io sto parlando di casse> / da utilizzare <in serate / nuove> / com-
prate dal Davoli // [ifamcv02]

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8. Riepilogo

8.1. Nessi relativi

8.2. Frase scissa, pseudo-scissa e “ecuacional”


La frase scissa italiana non è una struttura relativa: essere + S + che + v finito
(È con Giovanni che voglio parlare) (Salvi 2001 II: 178).
Siccome la frase “ecuacional” spagnola è una costruzione relativa (Es con Juan
con el que quiero hablar), essa formalmente corrisponde alla pseudo-scissa italiana,
ma per capacità e funzione espressiva corrisponde alla frase scissa, dato che in ita-
liano quest’ultima è molto più usata che la pseudo-scissa.
Rispetto all’uso delle preposizioni, le differenze tra la “ecuacional” spagnola e
la pseudo-scissa italiana sono: nella “ecuacional”, di norma, la preposizione precede
sia l’elemento enfatizzato sia il relativo (Es con Juan con el que quiero hablar); nella
pseudo-scissa, la preposizione non precede né l’elemento enfatizzato né il dimo-
strativo, ma solo il relativo che li riprende (È Giovanni quello con cui voglio parlare
[Salvi 2001 II: 178]).

8.3. Modo verbale


Si può affermare che:

– per le due lingue, se l’antecedente è negativo, il verbo della relativa è congiuntivo;

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– solo in riferimento allo spagnolo, se l’antecedente è modificato da quantificatori


indefiniti (cualquiera, ...), il verbo della relativa è al congiuntivo. In italiano,
invece, c’è alternanza;
– in italiano quello che / ciò che si costruiscono con il verbo all’indicativo; invece
il pronome relativo chiunque si costruisce sempre con il congiuntivo.

Al di fuori dei punti precedenti, per le subordinate relative è difficile fare affer-
mazioni categoriche sull’uso del modo verbale. Si deve quindi parlare di tendenze
che si realizzano in dipendenza da certi elementi presenti nella frase principale, o
che sono motivate da fattori pragmatici (grado di compromissione del parlante;
valore informativo della frase subordinata).

Gli elementi (gli operatori modali) presenti nella frase principale, che incidono
sul modo verbale della relativa, non sono ugualmente operativi in italiano e in spa-
gnolo. Mentre l’incidenza dei verbi intensionali (volitivi, dubitativi, ...) si manife-
sta analogamente nelle due lingue con l’impiego del congiuntivo (tranne in presenza
di quello che), l’operatore “futuro” non ha conseguenze sul modo verbale della rela-
tiva italiana, in netto contrasto con l’enorme incidenza che ha nelle relative spa-
gnole. Il “carattere futurale” (usando l’espressione di Fernández Ramírez) del con-
giuntivo nella relativa è un valore fondamentale in spagnolo, con la conseguenza
che la distribuzione futuro nella principale - congiuntivo nella relativa è molto fre-
quente.

Dissimmetrie:

– <quello che> e <ciò che> si costruiscono con il verbo all’indicativo; invece <lo
que> ammette l’alternanza modale. Merita una segnalazione particolare il fatto
che, con il verbo principale all’imperativo, <lo que> solitamente si abbina al con-
giuntivo (haz lo que quieras [etelef08]), mentre <quello che> e <ciò che> si abbi-
nano all’indicativo (fai tutto quello che vuoi [ifamcv09]);

– il pronome relativo chiunque introduce relative con verbo al congiuntivo;


{quien/quienes} ammettono l’alternanza modale e, se hanno un valore indefinito
come chiunque, selezionano il congiuntivo;

– con i quantificatori indefiniti qualsiasi, qualunque, la relativa ha il verbo al con-


giuntivo o all’indicativo. Invece, in spagnolo, con cualquier(a) è prevalente l’uso
del congiuntivo;

– nelle relative che hanno come antecedente un superlativo relativo, in italiano è


molto più frequente l’uso del congiuntivo (era veramente il compagno di banco
migliore potesse capitare // [ifamcv04]) rispetto allo spagnolo;

– con il come relativo-modale, in italiano si può usare il presente congiuntivo


(come uno che soffra), mentre in spagnolo (*como uno que sufra) esso è agram-
maticale;

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– in italiano non si usa il congiuntivo in una replica che serve a minimizzare gli
argomenti dell’interlocutore, mentre in spagnolo l’uso del congiuntivo con que-
sto valore è diffuso:
– Me han dicho que el dinero lo cogiste tú.
– Pues el que te {ha/haya} dicho eso es un mentiroso (Pérez Saldanya 1999: 3270);

– se l’antecedente o il relativo sono preceduti da espressioni quali <dipende


da>/<depende de>, <indipendentemente da>/<independientemente de>, in italiano
il verbo della relativa è all’indicativo, mentre in spagnolo è al congiuntivo;

– nelle relative libere, l’italiano non è solito usare il congiuntivo (a quest’ incanto
può partecipare chi vuole [ifammn09]); in spagnolo è possibile l’alternanza dei
modi (puede entrar quien quiera [efamdl21]).

Per quanto riguarda i nessi relativi, tutti i dati raccolti indicano che l’italiano
ha la tendenza a far dipendere la selezione del modo da un elemento linguistico
esplicito nella frase; conseguentemente, l’alternanza del modo verbale non avviene
normalmente con lo stesso pronome relativo, come accade in spagnolo. Di fatto, in
italiano, se il parlante ritiene conveniente usare il congiuntivo, sceglierà il pronome
relativo che si abbina con il congiuntivo, come ad esempio chiunque; se invece
vuole usare l’indicativo, il pronome relativo potrà essere chi, ma soprattutto la
sequenza <quello che>. In spagnolo, al contrario, i relativi {quien/quienes} e
<{el/la/los/las/lo} que> ammettono l’alternanza indicativo/congiuntivo. Sia in ita-
liano sia in spagnolo, i verbi intensionali hanno incidenza sul modo verbale nella
relativa. Riguardo all’effetto del futuro sulla scelta del congiuntivo nella subordi-
nata, in italiano è quasi nullo (intonerà la canzone / appunto / che Cristiana sceglierà
// [imedin01]), mentre in spagnolo l’incidenza del futuro è molto forte (habrá
muchísima gente que haga puente [efamdl32]). In spagnolo la scelta dell’indicativo o
del congiuntivo nella relativa può rispondere a criteri pragmatici. Nello spagnolo,
tale possibilità ha una grande efficacia operativa nella comunicazione, mentre in
italiano l’alternanza del modo verbale nelle relative non è particolarmente influen-
zata dalla sfera pragmatica.

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