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Questo volume contiene, con numerose modifiche e approfondimenti, la parte riguardante le subordi-
nate relative della tesi dottorale Studio contrastivo della subordinazione relativa e avverbiale in spagnolo e
in italiano, con particolare riferimento all'uso del modo indicativo e congiuntivo, diretta dal Prof. Luciano
Agostiniani, titolare della cattedra di Linguistica Generale e direttore dell'Istituto di Linguistica della
Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Perugia, che ringrazio per i suoi precisi consigli e per
la sua cordiale disponibilità.
Ringrazio vivamente anche la Prof.ssa Elisabetta Paltrinieri, titolare della cattedra di Lingua Spagnola
presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Torino, per il suo incoraggiamento
alla pubblicazione di questo volume nonché per i suoi preziosi commenti.
Il mio profondo riconoscimento a Pino Menzio per il suo paziente lavoro di rilettura del testo in ita-
liano, oltre che per il suo incommensurabile aiuto, appoggio e stimolo.
ISBN 978-88-7661-860-4
Indice
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/
= = Segnala una dissimmetria tra la lingua spagnola e la lingua italiana.
/ = Separa elementi che si presentano in alternativa.
{} = Racchiude elementi appartenenti a una data serie, generalmente separati
dal simbolo / e quindi utilizzabili in alternativa.
<> = Racchiude componenti fissi di una sequenza, locuzione o nesso complesso.
SN = Sintagma nominale.
SPrep = Sintagma preposizionale.
OD = Oggetto Diretto.
Vp = Verbo della proposizione principale.
Vs = Verbo della proposizione subordinata.
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Per poter localizzare l’occorrenza all’interno dei corpora C-ORAL-ROM, alla fine
di ogni esempio verranno fornite le relative indicazioni tra parentesi quadre.
Esempi:
[efamdl01] e=spagnolo, fam=contesto familiare, dl=dialogo, 01=numero del
file;
[inatps03] i=italiano, nat=contesto naturale, ps=discorso politico, 03=numero
del file.
Gli enunciati segnati con [med] o [nat] appartengo al registro formale; quelli
segnati, invece, con [fam] o [pub] o [tel] appartengono al registro informale.
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Premessa
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A proposito dell'anno di pubblicazione, va precisato che la prima edizione della Grammatica di
consultazione risale al 1988, ed è quindi precedente a quella spagnola (1999); nel presente studio citia-
mo però l'edizione della Grammatica di consultazione del 2001, in quanto tale lavoro è stato oggetto
di modifiche di entità assai significativa.
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nelle due grammatiche di consultazione già citate, abbiamo fatto riferimento anche
agli studi di Borrego/Asencio/Prieto (1985), Gonzalo (1990), Porto Dapena (1991),
Sánchez Montero (1996) ed altri.
I corpora utilizzati sono quelli relativi alla lingua spagnola e italiana di C-ORAL-
ROM (Cresti / Moneglia 2005); si tratta di un insieme di corpora di quattro lingue
romanze realizzato da quattro prestigiose università, coordinate dall’Università di
Firenze. Per quanto riguarda lo spagnolo, la zona dei parlanti corrisponde all’area
della capitale spagnola; della registrazione ed elaborazione dei dati si è fatta carico
l’Università Autonoma di Madrid, sotto la direzione di A. Moreno Sandoval. Per
quanto riguarda l’italiano, la zona di appartenenza dei parlanti è la Toscana, e il
lavoro di prelievo ed analisi è stato organizzato dall’Università di Firenze, sotto la
direzione di M. Cresti e M. Moneglia. I C-ORAL-ROM sono corpora del parlato,
la cui caratteristica più rilevante per il nostro tipo di analisi è la comparabilità, in
quanto i corpora delle diverse lingue sono stati pianificati e realizzati secondo cri-
teri comuni. In tal senso, C-ORAL-ROM fornisce un insieme di corpora di parlato
spontaneo delle principali lingue romanze (francese, italiano, portoghese e spa-
gnolo), registrato in situazioni libere, con circa 300.000 parole per ognuna delle lin-
gue. Si tratta di monologhi, dialoghi e conversazioni, nel cui insieme la varietà
informale e formale rappresentano ciascuna il 50%. L’edizione del corpus permette
quindi la comparazione delle strutture sintattiche del parlato delle lingue romanze
prese in esame, da un punto di vista sia qualitativo sia quantitativo. Nel presente
lavoro, sulla base dei nostri obiettivi di ricerca, abbiamo realizzato un’analisi di tipo
qualitativo, e non quantitativo, delle frequenze di uso.
La diversa frequenza d’uso di alcuni relativi rispetto ad altri, virtualmente inter-
cambiabili con i primi, viene segnalata con o senza dati concreti da quasi tutte le
grammatiche: che sono d’accordo, per esempio, nell’indicare l’uso maggioritario e
indiscutibile di que/che in tutte le varietà diamesiche e diafasiche. Siccome tra gli
obbiettivi del nostro lavoro non vi è l’analisi di frequenze o di calcoli statistici, ci
limiteremo a segnalare alcuni dati rilevanti osservati nel nostro corpus, oltre ai risul-
tati forniti da studi precedenti sui relativi. Alcuni di essi sono frutto di un’analisi
di testi scritti, come nel caso di Larsson per l’italiano e di Eberenz per lo spagnolo.
Altri risultati provengono invece da un’analisi del parlato; per quanto attiene allo
spagnolo, vale la pena ricordare l’esistenza di un progetto panispanico sullo studio
dei relativi, Proyecto de estudio coordinado de la norma lingüística culta de las princi-
pales ciudades de Iberoamérica y de la Península Ibérica, segnalato da Cortés Rodrí-
guez (1987: 301).
L’orizzonte che guida le scelte principali di questo lavoro è sempre l’insegna-
mento dello spagnolo come lingua straniera a studenti italofoni. Lo studio contra-
stivo è infatti strettamente legato all’insegnamento della lingua; questo approccio
permette di descrivere con efficacia un importante fenomeno grammaticale come i
relativi e le relative, presentandone le similitudini e le divergenze, in modo da farne
oggetto non solo di osservazione, ma soprattutto di riflessione.
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1. Introduzione
Dal punto di vista della struttura, le subordinate relative sono proposizioni intro-
dotte da un pronome, aggettivo o avverbio relativo, che si inseriscono in un’unità
superiore. Esse possono avere due funzioni diverse: funzione secondaria, come
modificatore di un elemento nominale integrato in un SN della principale; o fun-
zione primaria o argomentale (soggetto, oggetto, …), circostanza in cui la relativa
costituisce un SN basico. Nel primo caso la relativa ha un antecedente espresso nella
principale, mentre nel secondo non ha l’antecedente e riceve il nome di relativa
libera. Dal punto di vista semantico, le relative si dividono in restrittive e appositive.
Sulla natura delle relative si riscontrano diversi pareri da parte dei grammatici.
Nel nostro studio, le abbiamo ritenute subordinate 2 relative, considerando tali sia
quelle con antecedente espresso, sia quelle senza antecedente. Le frasi relative non
fanno parte né della serie di subordinate sostantive né della tipologia delle subor-
dinate avverbiali, e costituiscono quindi un gruppo a sé.
Per quanto riguarda l’italiano, nella Grande Grammatica di Consultazione
(Renzi/Salvi/Cardinaletti 2001) le relative non sono inserite nella parte dedicata
alla “subordinazione” (parte quarta del secondo volume) 3, perché sono esaminate
all’interno del “sintagma nominale” (parte seconda del primo volume). Anche nella
Gramática Descriptiva de la Lengua Española (Bosque/Demonte 1999) le subordinate
relative sono analizzate, nel primo volume, come componenti della “struttura del
sintagma nominale”. Effettivamente, con antecedente espresso esse svolgono la
funzione (facoltativa) di modificatore, a differenza della funzione argomentale
(Graffi 1994: 118).
A questo punto subentra, all’interno delle relative, una divisione significativa,
basata sul fatto che le relative libere (senza antecedente espresso) svolgono la fun-
zione di argomento. Di conseguenza, bisogna tenere conto del rapporto delle rela-
tive con la frase principale, che può essere o di modificatore (con antecedente),
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Aletá Alcubierre (1990: 17) segnala altre classificazioni. Alcuni grammatici spagnoli distinguono
due gruppi tra le frasi dipendenti, “inordinadas y subordinadas”, e includono le relative tra le “inor-
dinadas”, in quanto fanno parte di un sintagma della principale.
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Paolo Acquaviva (2001 II: 633-720) distingue le frasi subordinate in argomentali e avverbiali.
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2. Relative libere
c. VIC: ¡hombre! / eso está claro / no ? que no haber debutado / pues sería una
desilusión // pero bueno / ya te digo / que el que manda es el entrenador y / si
no me hubiera sacado pues / no pasa nada / no ? [emedsp02]
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3. Restrittive e appositive
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I termini adottati nel presente studio (restrittive e appositive) sono quelli usati da Cinque (2001 I:
457-517) e Graffi (1994: 120). Dardano e Trifone (1983: 322-324) usano le denominazioni: determi-
nativa (o limitativa) e appositiva (o esplicativa). Serianni (1988: 524) distingue tra limitative (o restrit-
tive, o determinative o attributive) e esplicative (o aggiuntive o appositive). Per quanto riguarda lo spa-
gnolo, el Esbozo (Real Academia Española 1973: 525) distingue tra especificativas e explicativas. Alarcos
Llorach (1994: 331): especificativas (o determinativas) e explicativas (o incidentales). Brucart (1999: 408)
distingue tra especificativas e explicativas, segnalando anche le altre denominazioni che esse ricevono:
restrictivas, determinativas o atributivas, le prime; incidentales o apositivas, le seconde.
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(i) especificativa restrictiva, (ii) especificativa no restrictiva, (iii) explicativa restrictiva, (iiii) expli-
cativa no restrictiva.
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Graffi (1994: 120) definisce le restrittive come le frasi che “modificano il signi-
ficato del sintagma nominale antecedente, restringendone l’estensione”, e le appo-
sitive come le frasi che “aggiungono soltanto delle ulteriori informazioni”.
Per Alarcos Llorach (1994: 331), le restrittive limitano il riferimento compiuto
dall’antecedente e, insieme alla subordinata, costituiscono un gruppo fonico unita-
rio. Le appositive non modificano l’allusione dell’antecedente e sono perfettamente
prescindibili, cioè non aggiungono niente che non sia implicito nell’antecedente;
seguono di solito una pausa, che nello scritto è rappresentata dalla virgola. Per
quanto riguarda la virgola, si deve tener presente che si tratta di una convenzione
grafica, che quindi presenta delle limitazioni come criterio discriminatorio.
Le subordinate restrittive, semanticamente, determinano e precisano il signifi-
cato dell’antecedente; se questo è al plurale, lo limitano e lo chiudono quantitati-
vamente. Dal punto di vista sintattico, svolgono la funzione di aggettivazione. Le
subordinate appositive, semanticamente, esprimono una qualità circostanziale del-
l’antecedente o un dato che si vuole mettere in rilievo; se l’antecedente è al plurale,
la subordinata esplicativa comprende la totalità.
Esistono anche fatti sintattici specifici dei due tipi di relativa, che giustificano
la loro differenziazione. In realtà, non tutti i relativi hanno lo stesso comporta-
mento nei due tipi di subordinata. In italiano, per esempio, “il quale in funzione di
soggetto può introdurre solo le relative appositive, mentre se introduce le restrittive
si ha un effetto di agrammaticalità quasi totale (…) ?*Lo studente il quale è venuto
a trovarmi ieri mi ha detto di salutarti” (Graffi 1994: 121). In spagnolo, ad esempio,
quien può fungere da soggetto se la subordinata è appositiva, ma non se è restrit-
tiva: “el relativo quien nunca aparece como sujeto de las oraciones relativas especi-
ficativas (…) *El hombre quien sabe hacer algo de un modo perfecto” (Alarcos Llorach
1994: 332).
(2) a. // d’altro canto / a torto / o a ragione / Rommel era convinto che Montgomery
fosse / troppo cauto // l’esatto contrario di Rommel / il quale rischiava / a volte
/ anche troppo // [imedrp01]
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Sono scisse: È con Giovanni che voglio parlare. È per questo libro che sono venuto. Sono pseudo-
scisse: È Giovanni quello con cui voglio parlare. È questo libro quello per cui sono venuto.
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Il termine "ecuacionales" è stato coniato da Alarcos Llorach (1982: 320) ed è usato tra gli altri da
Gutiérrez Ordóñez (1986), Porroche Ballesteros (1988), Martínez (1994), Borrego Nieto (1998). Tali
costruzioni hanno però ricevuto diverse altre denominazioni, come "fórmulas perifrásticas de rela-
tivo" (Fernández Ramírez; Alonso Raya 1998), "perífrasis de relativo" (Moreno Cabrera 1999), "hen-
didas" (López García 1994), "escindidas" o "pseudo-escindidas" (Fernández Leborans 2001), "ora-
ciones enfáticas de relativo" (RAE 2005, Diccionario panhispánico de dudas).
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el consumo de drogas de diseño lo que ha hecho que la venta de alcohol en los locales
nocturnos descienda estrepitosamente). Per quanto riguarda quest’ultimo, va eviden-
ziato che il suo uso non si limita a scambi dialogici, ma può comparire anche in
discorsi espositivi, come ad esempio gli articoli giornalistici. In questo senso,
Fernández Leborans (2001: 300-301) sottolinea che si tratta di una risorsa stilistica
molto produttiva in testi scritti e nel discorso orale formale.
È proprio la struttura spagnola, con l’ordine dei suoi costituenti (ser + elemento
enfatizzato + relativa), presente, ma non esclusiva, nelle due ultime funzioni, a
creare i transfer negativi rispetto alla struttura scissa italiana, e viceversa.
Essere + S + a + v infinito:
(4) Fu la segretaria ad avvisare la polizia (Cinque 2001 I: 488).
=/ Per quanto riguarda la scissa con infinito (4), lo spagnolo non dispone di una
struttura formalmente equivalente, in quanto la “ecuacional” ha necessariamente
i due verbi in forma finita. Per quanto riguarda la scissa con che (3), lo spagnolo
presenta una struttura simile, che è però marcata diatopicamente o diafasicamen-
te (vedere § 4.6).
La frase pseudo-scissa ha come elemento fisso il verbo essere. Lo specificando è
la parte che precede essere, e l’elemento specificatore la parte che lo segue (Salvi
2001 II: 177-189).
Lo specificando, cioè la parte che precede il verbo essere, contiene una proposi-
zione relativa, con antecedente o senza:
(5) a. Chi ha ucciso il maggiordomo è il conte.
b. Quello con cui voglio parlare è Giovanni.
[frase relativa + verbo ser + elemento enfatizzato]
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Per quanto attiene all’ordine in cui si possono presentare queste tre componenti,
in spagnolo esistono tre possibilità (Porroche 1988: 100):
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Oltre ai due casi indicati, Salvi ne individua un altro che, però, noi raccogliamo solo in nota, per-
ché non è un caso considerato “ecuacional” nelle grammatiche spagnole consultate. Il punto in que-
stione è un SN contenente un nome superordinato seguito da una proposizione relativa (Il colore che
preferisco è il rosso. La sensazione che provò fu la nausea. La cosa che ho trovato è un portacenere). Salvi
(2001 II: 180) spiega che per nome superordinato si intende un nome il cui significato è contenuto nel
significato dell’elemento specificatore, come ad esempio colore rispetto a rosso, sensazione rispetto a
nausea, cosa rispetto a portacenere.
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Sui diversi punti di vista riguardo al valore pronominale dell’articolo in spagnolo, si veda la rasse-
gna realizzata da Osuna García (2005: 61-72).
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Osuna García (2005: 128) segnala anche frasi con <lo que> e pronomi o nomi che fanno riferi-
mento a persona: Tú eres lo que me preocupa; Lo que me preocupa son los niños.
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In queste strutture (ma non nelle subordinate temporali) il relativo cuando può
essere preceduto solo da hasta e desde.
(19) Desde el mes de abril es desde cuando no tengo noticias suyas.
Per quanto riguarda l’accordo del verbo ser con l’elemento enfatizzato, se l’ele-
mento enfatizzato è un nome con preposizione, oppure non è un pronome, il verbo
ser compare sempre alla terza persona singolare.
(20) a. A Madrid es a donde iremos.
b. Allí es a donde iremos.
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Se quello è usato per persone, presuppone un gruppo all’interno del quale l’ele-
mento specificatore individua una persona particolare.
(26) Quello che è partito è Gianni.
Per quanto riguarda l’accordo del verbo essere con l’elemento specificatore (enfa-
tizzato), essere si accorda con l’elemento specificatore.
(27) a. Chi l’ha offeso sono i suoi amici.
b. Chi l’ha offeso sei tu.
Per quanto riguarda la categoria del que nella costruzione “galicada”, è maggio-
ritaria la valutazione del que come congiunzione. Ne è prova anche la denomina-
zione di “perífrasis conjuntiva” data da Moreno Cabrera (1999: 4294), con la quale,
oltre a mettere in rilievo la categoria del que, lo studioso fa una distinzione netta
rispetto alla costruzione canonica, che denomina “perífrasis de relativo”.
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Oltre a costruzione “galicada” (Osuna García 2006), anche l’espressione “que galicado”, indicata
già da Bello (2004 [1847]), è diventata una denominazione ricorrente per riferirsi a questo que indi-
stinto e privo di preposizioni anteposte, nonostante sia accertato che non si tratti di un gallicismo.
Un’altra espressione utilizzata è “perífrasis conjuntiva” (Moreno Cabrera 1999: 4294).
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Tutti gli studiosi segnalano l’impiego di questa costruzione con diversi gradi di
accettazione, mettendo in rilievo che il suo uso è più frequente nei paesi ispanoa-
mericani che in Spagna, non solo nei registri substandard ma anche in quelli colti e
nella varietà scritta; di fatto, gli esempi riportati sono tratti da scrittori ispanoa-
mericani. A questo proposito, Dufter (2007) offre alcuni interessanti dati sulla fre-
quenza d’uso della costruzione “galicada” in sostituzione degli avverbi relativi
donde, cuando, como, concludendo che oggi il que invariabile è un fenomeno pan
ispanico, che presenta un indice di uso maggiore nei paesi ispanoamericani (più del
doppio rispetto alla Spagna); tale que sostituisce soprattutto como (in corrispon-
denza con así), mentre è invece minoritaria la sostituzione di donde e cuando. Oltre
a questo, Dufter (2007) rileva un’elevatissima frequenza dell’uso del que senza pre-
posizione nella sequenza es por eso que, nella quale la percezione di correttezza/scor-
rettezza risulta sfumata.
5. Nessi relativi
Il relativo cuanto è pronome, ma può funzionare come aggettivo grazie alla par-
ticolarità di potersi collocare davanti all’antecedente. Inoltre, come segnala Aletá
Alcubierre (1990: 24), non esiste un accordo unanime nel considerarlo un avverbio
o un pronome relativo. Santos Río lo registra nel suo dizionario come avverbio rela-
tivo, parafrasabile con todo lo que, oppure come correlativo di tanto e todo. Anche
se solitamente cualquiera, quienquiera o dondequiera non vengono inseriti nell’e-
lenco dei relativi, li segnaliamo qui per simmetria con il repertorio dei relativi ita-
liani proposto da Cinque (2001 I, 497-509).
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Rispetto a chi, gli autori specificano che si tratta di un pronome doppio, “in
quanto unisce in sé la funzione di due pronomi diversi: uno dimostrativo (colui,
quello, colei, quella) o indefinito (qualcuno, uno, qualcuna, una), l’altro relativo
(che, il quale, la quale)”.
Sia in italiano che in spagnolo il paradigma dei relativi è collegato a quello degli
interrogativi (Brucart 1999: 398). I relativi si differenziano fonicamente dagli inter-
rogativi perché sono atoni, eccetto cual in spagnolo e quale e cui in italiano. In spa-
gnolo, relativi e interrogativi si distinguono graficamente perché i primi non vanno
accentati, mentre i secondi hanno obbligatoriamente la tilde.
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Per quanto riguarda l’italiano, per Cinque (1978; 2001 I) e Donati (1995), il
che usato nelle relative è un “complementatore” e non, come afferma la gramma-
tica tradizionale, un pronome relativo, categoria alla quale che è ascritto nelle clas-
sificazioni di Dardano e Trifone (1985) e di Serianni (1988) (vedere § 5.1.). Cin-
que (2001 I: 479) fa notare che, a differenza degli altri pronomi relativi, il che
“relativizza tutte e sole le posizioni nominali non precedute da preposizione”, feno-
meno che si giustifica perché che non è un pronome relativo vero e proprio, ma una
congiunzione: “l’ipotesi che che non sia un pronome relativo vero e proprio rende
naturale che non possa essere preceduto da preposizioni”. Quindi, considerato il
fatto che, nella costruzione relativa ordinaria, che non è mai preceduto da prepo-
sizione, lo studioso mette in evidenza che il che è in distribuzione complementare
con cui e <(art + ) quale>, e svolge funzioni non omogenee nella subordinata. Pra-
ticamente, che è usato in quelle relative che non sono introdotte da alcun elemento
subordinante relativo, perché “ogni frase subordinata con verbo di modo finito
deve essere introdotta da qualche elemento subordinante, o un pronome interro-
gativo, o un pronome relativo, o una congiunzione (che se la frase è dichiarativa, se
se è interrogativa); nel caso in discussione, non essendo la frase interrogativa e non
essendo introdotta da alcun SN pronominale relativo, dovrà venire introdotta dalla
congiunzione subordinante che, la quale farà, per così dire, le veci del pronome
relativo omesso. [...] Appare perciò che che congiunzione e che relativo sono la
stessa cosa”.
Donati (1995) ha dedicato un articolo allo studio specifico del que spagnolo, con-
frontandolo con il che italiano e il que francese. La studiosa segnala le peculiarità
del que spagnolo nelle relative, in quanto, a differenza delle altre lingue, esso (i) può
essere preceduto da preposizione, (ii) può essere accompagnato da articolo deter-
minativo, e (iii) può costruire la subordinata con verbo all’infinito. Anche se tali
caratteristiche avrebbero potuto riallineare questo elemento al paradigma degli altri
relativi, la studiosa, dopo aver analizzato la congiunzione spagnola que anche nelle
completive, osserva che in spagnolo essa ammette (i) preposizione, (ii) articolo
determinativo, e (iii) infinito. Dopo aver svolto delle considerazioni su altri para-
metri della teoria generativa, Donati conclude che il que spagnolo è, in conformità
alla teoria unificata della frase relativa romanza, un “complementatore” e non un
pronome relativo, in simmetria con il che italiano e il que francese.
Infine, Larsson (1990: 51-74) riprende il che polivalente dagli studi grammati-
cali francesi degli anni Venti e da quelli italiani pubblicati a partire dagli anni Ses-
santa sulla lingua popolare, riferendosi in particolare allo studio di T. Alisova
(1965), al quale seguirono diversi altri lavori nei decenni successivi. Larsson (1990:
52) precisa che il che polivalente non è un vero subordinatore “universale”, e distin-
gue tra che con funzione congiuntiva e che con funzione relativa. Lo studioso (1990:
56-61) riferisce che il che congiunzione introduce proposizioni subordinate, e riceve
diverse interpretazioni a seconda del rapporto semantico che si crea tra principale
e subordinata, e a seconda del contesto; ciò dà origine a diverse interpretazioni:
causale, finale, consecutiva, temporale ecc. In più, lo studioso fornisce altri esempi
in cui il che fa parte di costruzioni non chiaramente accettabili. Rispetto al che in
funzione relativa, Larsson (1990: 63) si riferisce ai casi in cui il relativo che è inter-
cambiabile con <prep + cui> oppure con <prep. + il quale> (vedere § 6.2.).
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In conclusione, negli studi sulla categoria del que/che e delle loro funzioni si indi-
viduano due linee fondamentali. Un primo punto di vista sostiene l’esistenza di
diversi tipi di que/che, tra cui il pronome relativo; un secondo orientamento consi-
dera il que/che come forma unica. A partire da tale forma unica, però, si delineano
due approcci diversi, dei quali uno nega l’esistenza del que/che pronome relativo;
l’altro invece, attraverso la concezione di un che polivalente, gli riconosce una fun-
zione relativa.
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Le principali funzioni dei relativi sono le seguenti (Aletá Alcubierre 1990: 23-
24):
– introducono la subordinata relativa e “marcan la transposición”, cioè sono
nessi subordinanti 14;
– riproducono nella subordinata il riferimento lessicale dell’antecedente e anche,
se possibile, le marche di genere e di numero;
– possono essere il nucleo di un SN costituito da loro stessi, che svolge una fun-
zione nella subordinata con indipendenza dall’antecedente. Il relativo è preceduto
da preposizione, se tale funzione la richiede (in questi casi il primo elemento della
subordinata è un SPrep).
5.4. Tabelle
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“La necesidad de que los pronombres, adjetivos o adverbios relativos aparezcan al frente de la
oración subordinada puede derivarse de su carácter de nexos de subordinación: la presencia de tal uni-
dad funciona como marca de que el constituyente que los engloba contiene una subordinada de rela-
tivo” (Brucart 1999: 399).
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Con preposizione:
Per quanto riguarda gli altri nessi diversi da que, tra l’italiano e lo spagnolo non
si osservano differenze rilevanti nell’uso della preposizione.
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6.1. que
– ANTECEDENTE: di persona e cosa.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: si usa in entrambi i casi.
– CON PREPOSIZIONE: nelle appositive va preceduto obbligatoriamente dall’ar-
ticolo determinativo. Nelle restrittive, invece, è possibile non intercalare l’articolo
se il que è preceduto dalle preposizioni a, con, de, en 15.
– RELATIVA LIBERA: non si può usare il relativo que senza l’articolo determina-
tivo.
– “ECUACIONAL”: non si può usare il relativo que senza l’articolo determinativo.
ANTECEDENTE
(28) a. // los jóvenes / que están / en edad / del amor / que se dice hoy día / tienen que
aprender / a ser novios cristianos // [enatpr06]
b. AMA: me he quedado con hambre // voy a coger de estas patatas que hay en la
mesa / que no son de nadie ... [epubdl14]
CON PREPOSIZIONE
Le due sequenze a cui dà origine il relativo que sono prep + <{el/la/los/las} que>
e prep + que.
Brucart (1999: 494-495) afferma che “la relativa oblicua con artículo determi-
nado es siempre preferida a la que prescinde de él”. Inoltre, lo studioso segnala che
per rendere possibile l’assenza dell’articolo devono esistere tre condizioni:
15
Sebbene il Diccionario panhispánico de dudas (RAE 2005:542) indichi anche la preposizione por,
riteniamo meglio non includerla in questa serie, data la particolare difficoltà che essa rappresenta per
chi non è di madrelingua spagnola. Inoltre, lo stesso dizionario suggerisce di inserire tra la preposizione
por e il que relativo l’articolo determinativo.
31
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16
Martínez Arbelaiz (2004) giudica negativamente che i manuali di spagnolo ELE enuncino, come
norma unica e "prescrittiva", l'obbligatorietà dell'inserimento dell'articolo tra la preposizione e il
que relativo. Sebbene si riferisca alle preposizioni in generale, la studiosa fornisce esempi senza l'ar-
ticolo con le preposizioni già segnalate (a, con, de, en), ma non con altre.
32
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f. / cuando / el profeta / nos dice / cuando vio Dios sus obras / y cómo se con-
vertían / de su mala vida / se compadeció / y se arrepintió // de la catástrofe
/ con que había / amenazado / a Nínive // y no la ejecutó // [enatpr04]
g. UC: bueno / ahora le va bien // la chica con la que iba el otro día / está
saliendo con él [efamdl21]
ALTRE PREPOSIZIONI
Il Diccionario panhispánico de dudas (RAE 2005: 542) riporta alcuni esempi con
antecedente temporale, e segnala che soltanto se esso è temporale risulta possibile
l’elisione della preposizione davanti a que relativo, quando quest’ultimo svolge fun-
33
Bermejo stesura copietta.qxd 10/10/2009 15.53 Pagina 34
6.2. che
– ANTECEDENTE: di persona e cosa.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: si usa in entrambi i casi.
– CON PREPOSIZIONE: non ammette preposizione. La presenza di preposizione
impone l’uso di prep + cui.
– RELATIVA LIBERA: no.
– FRASE PSEUDO-SCISSA: no. Deve avere un dimostrativo (quello, ciò) come
antecedente.
RESTRIZIONI: Non è preceduto da preposizione tranne casi particolari.
ANTECEDENTE
(31) a. / io ieri ho parlato con un veterinario / che è uno dei vostri consulenti / i nutri-
zionisti // è il dottor Bertocchi / qui del [/] dell’ Istituto profilattico [/] zoopro-
filattico / qui di Brescia / [imedts06]
b. MAS: la foto / della signora / che ci è stata data dal [/] dal [/] dai famigliari / è
stata trasmessa / via e-mail / a tutti i comandi dei carabinieri / della regione / e
le altre forze di polizia // [imedrp04]
d. FED: ciao Egidio // che abbiamo visto / prima alle prese con un corso di / for-
mazione in telecomunicazioni / [imedts05]
34
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CON PREPOSIZIONE
=
/ In spagnolo, in caso di preposizione si inserisce l’articolo determinativo tra
la preposizione e il relatore que. Tale inserimento è obbligatorio per tutte le pre-
posizioni se l’antecedente è di persona. Con quattro preposizioni (a, con, de, en)
e se l’antecedente è di cosa, l’articolo è facoltativo, ma deve rispettare determi-
nate condizioni sintattiche.
(32) a. ANN: vediamo intanto / il servizio di Alberto Gentili / che è il collaboratore a
cui si riferiva / a [///] Piero Fassino / perché / indubbiamente / la crisi / della
Quercia / è un problema / che riguarda / tutti <noi> // [imedts04]
c. CIA: possiamo anche dire / che l’AIDS in Camerun / è un’emergenza // visto che
l’ultimo [///] i dati del duemila / che sono basati su / trenta city sentinella / vuol
dire trenta posti nel paese / dove sono state testate le persone / in cui / si sono
rilevate delle / trivalenze / dal sette al venti per cento // quindi con una media /
nazionale / del dieci per cento / che vuol dire uno [///] un camerunese su [/] / su
dieci // [imedrp03]
f. // a volte / quando pensa a Marco / diventa triste // ma il calore con cui l’ hanno
accolta / parenti e amici / le fa dimenticare tutto // [imedrp04]
g. // pur / essendo / uno scrittore / che ha pubblicato presso la casa editrice Gar-
zanti / presso la casa editrice Einaudi / e [/] e quindi / &he / non Baldini e
Castoldi / che pubblica / no / Susanna Tamaro / e di cui tutti voi avete sentito
parlare // ma [/] ma / &he / tutti voi / avete almeno letto almeno un libro di
Tabucchi // ma quasi nessuno di voi / ha letto un libro di Volponi // capite ?
[inatte02]
35
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i. / questo documento propone che il tema della democrazia partecipativa / sia uno
dei temi strutturali / su cui impostare / &he / il futuro di questa città //
[inatpd01]
j. // il PIL / aumenta // e non c’è nessun legame / per cui invece il lavoratore / possa
avere la ricaduta di questo incremento di produttività // [inatps03]
6.3. {quien/quienes}
– ANTECEDENTE: esclusivamente di persona.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: nell’appositiva si usa senza limiti di funzioni, e può
pertanto fungere da soggetto della subordinata. Nella restrittiva con antecedente
esplicito si usa esclusivamente preceduto da preposizione, e quindi non può svolgere
la funzione di soggetto della subordinata.
– CON PREPOSIZIONE: sì.
– RELATIVA LIBERA: sì.
– “ECUACIONAL”: sì.
17
Ancora diverso è un altro uso segnalato da Larsson (1990: 63). Tra le proposizioni avverbiali
introdotte da che, il linguista ne individua alcune che rappresentano un tipo particolare di relative,
caratterizzate da un che con funzione esclusiva di soggetto (Dirce era nel soggiorno che puliva). Per
esprimere tale contenuto, in spagnolo sarebbe necessario l’impiego del gerundio o di una subordinata
temporale esplicita.
36
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=
/ In italiano, chi è invariabile. In spagnolo, il pronome quien dispone di mor-
fema di numero: quienes.
ANTECEDENTE ESPRESSO
{Quien, quienes} con antecedente espresso non può svolgere la funzione di sog-
getto all’interno della subordinata relativa restrittiva: *Este es el chico quien me
llamó ayer.
37
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RELATIVA LIBERA
b. CAR: &ah / pues / para recogerlo / si [/] si no vienen ellos [/] si no viene la per-
sona interesada / &eh / quien venga / tiene que traer un poder notarial //
[epubdl01]
Le prime due occorrenze (34a, b), che hanno il verbo al congiuntivo, se tradotte
in italiano, avrebbero il relativo chiunque seguito anch’esso da congiuntivo.
La prima occorrenza presenta l’ellissi del verbo della completiva (entrar); in ita-
liano con l’ellissi si può anche usare il relativo indipendente chi, ma il verbo della
subordinata relativa è di solito all’indicativo: Fidati di chi vuoi (Cinque 2001 I: 499).
Ad ogni modo, le due prime frasi si potrebbero costruire con chi seguito dal pre-
sente indicativo. In realtà, anche se meno normale e piuttosto strano, il presente del
congiuntivo è possibile ed è perfettamente grammaticale.
Siccome la terza occorrenza (34c) – un detto proverbiale – ha il verbo all’indica-
tivo, la corrispondenza in italiano si costruirebbe ugualmente con chi + indicativo.
Quien può anche svolgere altre funzioni, ad esempio quella di oggetto diretto
(in questo caso, a differenza di que, deve essere preceduto dalla preposizione a come
marca di accusativo), di complemento di termine e altre. Siccome il relativo non
può essere preceduto dalla sequela di due preposizioni, nell’esempio (35c) non com-
pare la preposizione a come marca di dativo.
(35) a. MIG: [<] <los que> fuesen // y luego / de esos dos o tres / te mandan ya direc-
tamente a la empresa / para que ellos ya / elijan a quien quieran // [efamdl39]
(oggetto diretto)
38
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c. / nos dijo / que / su familia / su mujer y sus hijos / le habían grabado / le habían
llevado a un médico / y / era un enfermedad por la que / curiosamente / su mujer
se había divorciado / cosa que todos entendíamos perfectamente / porque no / o
sea / no había quien lo aguantase / claro // era [/] no era un ronquido normal / no
? era una [/] una &a [/] auténtica ametralladora // [epubmn02]
d. CAR: porque como esos / venden al contado / y esos no hay quien los / controle
/ [enatbu01]
=
/ In italiano, chi con il verbo esserci ammette la parafrasi relativa con qualc(uno)
che e con nessuno che, come accade in spagnolo. Tuttavia, a differenza dello spa-
gnolo, ammette la parafrasi con quello che, ma il contenuto delle frasi C’è chi pensa
che… e C’è quello che pensa che... è diverso. Nella prima, il valore è indefinito; nella
seconda, dimostrativo. D’altronde, il fenomeno non si limita solo ai relativi, dato
che il verbo esserci, a differenza di haber impersonale, si abbina a SN con dimo-
strativi e con articoli determinativi 18.
18
Per un maggior approfondimento, rinviamo a Muñiz Muñiz (1997: 287-306) e Bermejo Calleja
(2001: 41-54).
39
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“ECUACIONAL”
Quien può anche far parte di una frase “ecuacional”, quando l’elemento enfa-
tizzato fa riferimento a persona.
(37) a. &eh / poder pasar la noche / y / al día siguiente / pues despertarme descansado
/ y no solamente eso / sino también / con la malévola intención de poder ser yo
/ quien / manejara el auto al día siguiente / &eh / [efammn09]
6.4. chi
– ANTECEDENTE: no.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: --
– CON PREPOSIZIONE: sì.
– RELATIVA LIBERA: sì.
– PSEUDO-SCISSA: sì.
RELATIVA LIBERA
40
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Gli esempi (39a, b) hanno valore indefinito; il (39c) ha invece valore dimostra-
tivo.
(39) a. / una dirigente della Regione che abita a Poggibonsi / aveva fatto una proposta
interessante / all’ allora assessore alla cultura / per fare un centro giovani / come
a Firenze ci sono / gestito poi da qualche cooperativa di giovani // proprio per-
ché / chi non ha interesse a andare alla scuola di musica / chi non vuole andare
nelle sale giochi / o nella discoteca / dove si ritrova / a Poggibonsi ? [ipubmn04]
Sia con un valore sia con l’altro, Cinque (2001 I: 498) afferma che il relativo chi
non ha l’uso identificativo: “Chi può rappresentare l’uso non-identificativo di una
espressione definita”.
CON PREPOSIZIONE
Nella principale chi può svolgere diverse funzioni: soggetto, oggetto o qualun-
que altro tipo di complemento. Nella subordinata può soltanto svolgere il ruolo di
soggetto e oggetto, cioè due funzioni che non richiedono preposizione. Di fatto, la
preposizione che precede chi viene imposta dalla funzione svolta nella principale.
(40) a. // ma tanta tecnologia / spiegano i medici del centodiciotto / serve a poco / se fra
la gente non c’ è un’informazione adeguata // se chi assiste al malore / di chi è
vittima di un arresto cardiaco / non è in grado di prestare i primi soccorsi // ma
/ quali sono le azioni / che salvano la vita ? [imedsc02]
c. PAO: ah // quindi non &impo + cioè / non è che a tutti / <a chi la chiede / gliela
danno> // [ifamcv18]
L’unica occorrenza con il verbo al congiuntivo (41) è un caso che Cinque (2001
I: 500) ritiene “un uso speciale anacolutico”.
(41) MAR: [<] <vuole> dire / per chi non lo sapesse / a casa / che cosa significa / un
dottorato di ricerca ? [imedts02]
PSEUDO-SCISSA
(42) Chi è venuto spesso è Giovanni. (Salvi 2001 II: 187)
41
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6.4.1. chiunque
Chiunque come relativo ha solo valore indefinito; soltanto in questo caso può
parafrasare il relativo indipendente chi.
(43) a. VFC: a Genova / presso la sede centrale dell’ Associazione Italiana Sclerosi Mul-
tipla / è attivo un servizio telefonico gratuito / al quale può rivolgersi chiunque
desideri informazioni / e assistenza sulla malattia // [imedsc02]
Possiede una proprietà esclusiva: è un relativo tonico, e quindi è l’unico dei rela-
tivi che può comparire alla fine di un gruppo fonico.
Si fa ricorso a questo relativo quando l’antecedente è un SN complesso e il
nucleo è distante dal relativo.
APPOSITIVA
Alarcos Llorach segnala (1994: 333) che il relativo <art + cual> ha il potere di
segregarsi come frase giustapposta mettendo in rilievo il proprio carattere apposi-
tivo; quando ciò si verifica, <art + cual> funziona quasi come un dimostrativo,
vale a dire che non indica più un rapporto sintattico con l’antecedente, bensì un
riferimento anaforico.
(44) // Pablo era como el gurú del grupo // era el abuelo / era el que siempre hacía las
/ bromas más cachondas / el que / tenía la filosofía sobre la vida / que todos tra-
tábamos de seguir / era / pues eso / la fiesta / el desparrame / el jolgorio / tal y
cual / hasta el / fatídico día / en el que Paco Limón / no se le ocurrió otra cosa
hhh / que presentarle a Carla / la cual estaba loquita por Pablo // [efammn04]
42
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Questo relativo può anche usarsi come soggetto e oggetto, cioè senza preposizione,
“in frasi restrittive stilisticamente marcate (stile letterario e burocratico). In queste,
il modo della frase relativa è di norma il congiuntivo: I candidati i quali non dovessero
presentarsi entro tale data saranno automaticamente esclusi” (Cinque 2001 I: 493).
=
/ In spagnolo, el/la cual-los/las cuales non potrebbero essere usati in una rela-
tiva restrittiva – né ordinaria né marcata – con funzione soggetto.
APPOSITIVE
(46) a. // d’ altro canto / a torto / o a ragione / Rommel era convinto che Montgomery
fosse / troppo cauto // l’ esatto contrario di Rommel / il quale rischiava / a volte
/ anche troppo // [imedrp01]
b. FRA: ci troviamo lungo la Gardesana / nei pressi della chiesetta di San Pietro //
in questi pressi / furono tagliati i fili // in questa circostanza / sono stati arrestati
/ due ragazzi // i quali / son stati processati / va bene / da un tribunale / tedesco
/ va bene / condannati a morte // [imedrp01]
43
Bermejo stesura copietta.qxd 10/10/2009 15.53 Pagina 44
APPOSITIVE
(48) a. / cuando de repente / acierta a pasar por allí / otro de los camareros / con una
bandeja en la que / se evidenciaba / una [/] una langosta / cortada de forma muy
bonita / lo cual atrajo la atención de [/] de mis compañeros // que se quedaron
mirando / muy [/] muy fijamente / la bandeja // [efammn05]
b. [///] bueno / primero preguntó que si había terminado los exámenes / lo cual fue
un detalle por su parte / para no &descolocar [/] no desconcentrarme / y después
me lo contó // [efammn04]
CON PREPOSIZIONE
44
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ban en primera fila / como los padrinos / de [///] con las personas más allegadas
a los estudiantes // [efammn06]
APPOSITIVE
(50) a. [///] e’ m’ era rimasto / qui’ passo / diciamo / lento / che [/] che ci permetteva di
fa’ bene i mobili / e belli / anche / a lavorare a conto mio / il che / volea dire /
qui’ passo lento / che fa bene i mobili / però / volea di’ anche guadagna’ poco //
[ifammn21]
45
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ANTECEDENTE ELISO
RELATIVA “SEMILIBERA”
46
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(52) a. // hacen / varias expediciones / para [/] para ver / por dónde se llega antes y tal
/ como la situación estaba / jodida / pues / iba [//] iban a ir cada uno [//] o sea
iban a ir varios grupos / por varios sitios / para [/] para que el que antes llegara /
pues / intentara rescatar lo antes posible // [efammn10]
b. OTR: dice / que son historias para contar // aunque no ha podido vivir la que
más le hubiera gustado / saltar en paracaídas // sólo los soldados profesionales /
acceden a los cursos // [emedrp04]
CON PREPOSIZIONE
(54) a. QUI: y luego / él estaba dentro de los que / hacían los textos // [efamdl21]
d. JOS: el problema es que haría falta / más apoyo / para los que están / más retra-
sados / claro // pero tú te puedes encontrar / en / cuarto de la ESO / algún
alumno / que tiene [///] que está en cuarto / porque ha tenido que pasar a cuarto
/ porque ya no podía repetir más / pero no ha aprobado / nada de tercero / y a lo
mejor / tampoco / todo lo de segundo // [enatpe03]
=/ In italiano, la sequenza <prep + cui> non può comparire in questi contesti sin-
tattici perché sono privi di antecedente espresso. Le sequenze italiane corrispon-
denti sono <prep + quello che> o <prep + chi>. Anche in spagnolo, le semilibere
si possono parafrasare con i dimostrativi <{aquel/aquella/aquellos/aquellas} que>.
“ECUACIONALES”
(55) a. MON: no // es que yo hablé [/] hablando ayer con Rubén / me dijo / que es que
/ por cabezonería / como / era Emilio el que le había echado del coche / que no
iba a hablar con él / ni intentar arreglar nada / porque el que tenía que pedir &dis
[/] pedirle disculpas / era Emilio a él // [efamdl16]
47
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d. ALF: y ahora sois vosotros los que la habéis tomado <el relevo> // [efamcv11]
Il relativo <lo que> può avere come antecedente un’intera frase, e in questo uso
può essere sostituito da <lo cual>. Non si tratta quindi di una relativa semilibera in
cui l’antecedente è eliso (vedere supra § 6.9).
(57) a. // # de hecho / en Internet / podemos recoger / tres cuestiones / tres / &eh / indi-
cadores / que nos / van / a apoyar / esta / visión / si quieren ustedes // por un lado
/ una mayor presencia de nuevos usuarios y empresas de lenguas / y / culturas
diversas / lo que / en [/] en números estadísticos significa / que aproximadamente
hoy día / un ochenta por ciento / del material de Internet / está exclusivamente
en inglés // [enatbu03]
48
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6.11. {cuyo/cuya/cuyos/cuyas}
– ANTECEDENTE: di persona e di cosa.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: entrambe.
– CON PREPOSIZIONE: sì.
– RELATIVA LIBERA: no.
– “ECUACIONAL”: no.
Non concorda con l’antecedente, bensì con il nucleo del SN in cui è inserito
(sempre in posizione precedente rispetto al nucleo).
(59) a. // así que cuando / el primer grupo / llegó al restaurante / después de jugarse la
vida / conduciendo por los arcenes / aclaro todo esto porque yo no conducía /
obviamente no / incurrí en ninguna responsabilidad al respecto / pero la con-
ductora / cuyo nombre no diré / por / razones / obvias / &eh / se saltó todas las
normas / de la circulación / la prudencia / y / cualquier / relación posible con [/]
con un [/] con un mundo / ordenado / para pasar / al más completo caos circula-
torio / que nos permitió llegar / pues algo así como veinte minutos antes que el
resto / de la expedición / más conservador // [efammn09]
49
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b. // e cominciamo subito / dal caso del bancario / Michele Cortese / la cui strana
scomparsa / ha mobilitato nelle ricerche / per un’ intera settimana / carabinieri
/ guardia di finanza / polizia / e perfino / squadre specializzate contro i sequestri
// [imedrp04]
c. // # vedano / come tutti sanno / e come tutti ricordano / venti giorni fa / in que-
sta città / si è celebrato / si è solennizzato / il trentesimo / anniversario / dell’
alluvione // fatto / la cui dimensione sovranazionale / qualche volta retorica-
mente / ma da buon fiorentino non me ne dispiaccio / è stata / affermata e ripe-
tuta / nel corso dei decenni // [inatla01]
=
/ In italiano, <{il/la/i/le} cui> è meno frequente di quanto lo siano in spagnolo
i corrispettivi {cuyo/cuya/cuyos/cuyas}. Di fronte a soli tre casi nel corpus di ita-
liano, si sono riscontrate ventiquattro occorrenze in quello spagnolo.
6.13. {cuanto/cuanta/cuantos/cuantas}
– ANTECEDENTE: sì.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: di norma è restrittiva.
– CON PREPOSIZIONE: --
– RELATIVA LIBERA: sì.
–“ECUACIONAL”: sì.
50
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Secondo Brucart (1999: 507) si tratterebbe di una relativa libera, dato che todo
è modificatore di cuanto e non il suo correlativo (cioè todo fa parte della relativa
perché non è l’antecedente di cuanto). Invece tanto/a/os/as sarebbe correlativo, in
quanto funge da antecedente (Acudieron tantos cuantos niños fueron invitados / Acu-
dieron tantos niños cuantos fueron invitados).
6.14. {quanto/quanti}
– ANTECEDENTE: no.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: --
– CON PREPOSIZIONE: --
– RELATIVA LIBERA: sì.
– PSEUDO-SCISSA: sì.
RELATIVA LIBERA
6.15. donde
– ANTECEDENTE: congruente con l’idea locativa.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: entrambe.
– CON PREPOSIZIONE: sì, con restrizioni.
– RELATIVA LIBERA: sì.
– “ECUACIONAL”: sì.
51
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ANTECEDENTE
b. // bueno / entonces / primer [/] primer acontecimiento excitante del día / la clase
de [/] de teatro // donde / yo me quedo en blanco // [efammn06]
d. // hace solo unos días / aquí mismo / Caroline London / técnico de la oficina de
medio ambiente de la Unión Europea / recogía las quejas / de las asociaciones de
vecinos / de esta localidad // en donde / setecientos agricultores / riegan / con
este agua / seis hectáreas de cultivo en la vega media // [emedrp05]
e. LUI: hay [/] hay una cuestión a la que me gustaría volver // porque es verdad que
[/] que no hay vacas locas / allí donde no se buscan // y / resulta que Galicia / ha
sido el lugar donde más <se han> [/] [emedin05]
Se l’antecedente è un nome, dove può alternarsi con <(el) que> (63f) e anche, in
minor misura, con <el cual> (63g), preceduti dalla preposizione en; conviene però
ricordare che queste sequenze esprimono sia l’idea di luogo che di tempo.
f. [/] les habían / recomendado / un local // un local en el que decían que / ponían
muy buenas mariscadas // [efammn05]
RELATIVA LIBERA
(64) a. ANT: [<] <claro / tuvo que venir la grúa para llevárselo> //
ENR: claro / por eso // bueno y en una obra / pues lo que hacen todavía es /
moverlos un poco a donde hay sitio // pero <aquí nada> //
ANT: [<] <te lo quitan> // aquí se lo llevó la grúa // [efamdl29]
ECUACIONAL
(65) a. RAU: sí // allí fui yo [///] allí fue donde fui // el año pasado / en Semana Santa /
[efamdl36]
b. UEL: [<] <claro> // entonces sí / sí // ya sé dónde está // es que ahí era donde
estaba / una antigua novia mía / trabajando // [efamdl20]
52
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6.16. dove
– ANTECEDENTE: congruente con l’idea locativa.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: entrambe.
– CON PREPOSIZIONE: sì, con restrizioni.
– RELATIVA LIBERA: sì.
– PSEUDO-SCISSA: sì.
RESTRIZIONI: dove può essere preceduto solo da alcune preposizioni: da, di,
per, fino a.
ANTECEDENTE
Cinque (2001 I: 481) afferma che “pur appartenendo alla classe dei pronomi
relativi senza antecedente, come quando, dove manifesta, al contrario di quando,
anche un uso relativo con antecedente”.
(66) a. ELA: e Porta Romana / cioè no / quindi non in Via Burchiello / cioè nella casa
dove / tu abiti ora> ? [ifamdl02]
<d
e. // e allora andiamo là dove / è stato trovato il primo caso di mucca pazza / ita-
liana / a Ponte Vico / nel bresciano / dove c’è Corrado Formigli // Corrado //
[imedts06]
Nell’uso relativo con antecedente, dove può essere sostituito da in cui, nel quale ecc.
g. // io / ho iniziato a fotografare / diciamo / più seriamente dal millenovecentono-
vantadue // che poi la cosa / è buffa / perché ha coinciso / con / il riavvicina-
mento / in un ambiente in cui si faceva ricerca fotografica / [ifammn15]
RELATIVA LIBERA
53
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(67) a. LID: in due [///] sì / sono stata / dove sono nata / e dove sto ora // [ifamdl02]
PSEUDO-SCISSA
(68) // magari / vedere un po’ anche / a [///] come vengono [///] all’ importo che ven-
gon venduti i beni lì / all’ Istituto delle &vendicie [/] vendite giudiziarie // è lì /
dove si fa un po’ di mercato / di questa roba // # basta // poi / che fa? l’ ufficiale
di riscossione fa / anche pignoramenti immobiliari / [ifammn09]
6.16.1. dovunque
Dovunque e ovunque sono relativi indipendenti con valore indefinito. Di norma
non sono preceduti da preposizione.
In spagnolo corrispondono a dondequiera soltanto se sono relativi (dovunque tu
andrai: dondequiera que vayas); se non sono relativi, il traducente in spagnolo è todas
partes o cualquier parte (quando sei giovane, puoi andare dovunque: cuando eres joven,
puedes ir a todas partes/cualquier parte).
6.17. cuando
– ANTECEDENTE: con significato compatibile con il carattere temporale.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: se l’antecedente è un avverbio come hoy, ahora o
entonces, la subordinata con cuando è appositiva.
– CON PREPOSIZIONE: nelle relative libere non può essere preceduto da preposi-
zione. Nelle “ecuacionales”, soltanto da desde e hasta.
– RELATIVA LIBERA: sì, con enorme frequenza. Costituisce la subordinata tem-
porale.
– “ECUACIONAL”: sì.
ANTECEDENTE
(69) a. MAR: cuando + no // el otro día no // en fin de año / cuando fuimos al entie-
rro del / <padre de José Ramón> // [efamcv02]
b. [///] el redactor jefe en este caso / dibuja la &pa [/] la página en papel / dibuja-
mos / pues las / quince / las veinte páginas / que vayamos a hacer // y en ese
momento / cuando se dibujan las páginas / está el fotógrafo // el fotógrafo / &eh
/ está también en la / reunión / y entonces va viendo / qué foto / va en cada
página // [enatpe04]
c. JOS: [<] <que> luego al final / resulta que es del / aire acondicionado // que le
tenía picado / o no sé qué xxx / o le tenía no sé cómo me ha dicho // ahora /
cuando me ha llamado ahora / me lo ha dicho // [efamdl05]
54
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Quando può essere commutato con que, <en (el) que> o <en el cual>; queste
forme sono preferite se la relativa è restrittiva (Brucart 1999: 510).
(70) // y nada / llegó ya un momento en el que / el tiempo era hhh [/] era [/] era muy
malo / muy malo / y no podían llegar a ningún sitio donde / resguarecerse /
[efammn10]
RELATIVA LIBERA
(71) a. CES: pues cuando me eché yo / me se quedaba / pelirrojo / [efamcv09]
ECUACIONAL
(72) a. // si / esta persona es culpable / entonces es cuando ya deja de estar en preven-
tivo / y pasará / a ser / una persona / &eh / condenada / &culpa [/] culpable / sen-
tenciada / y / empezará / a cumplir sentencia // [enatla02]
b. // y otros / pues también es que / &eh / por ejemplo en Ecuador / es ahora cuando
llega mucha gente / porque allí / no recuerdo muy bien cómo es / por qué es la
razón / pero recuerdo que hay [/] hay alguna razón por la cual ahora vienen //
[enatpe02]
=
/ In italiano si deve usare la frase scissa, come nell’esempio:
(73) // è in quel periodo che nella costosa scuola privata / dove frequenta il ginnasio
/ Maren / conosce un ragazzo / di quattro anni più grande di lei // Marco diventa
il suo grande amore / quello per il quale farebbe qualunque cosa // [imedrp04]
6.18. quando
– ANTECEDENTE: no.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: --
– CON PREPOSIZIONE: quando può essere preceduto dalle preposizioni da, per,
fino a.
– RELATIVA LIBERA: sì.
– PSEUDO-SCISSA: no.
55
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RELATIVA LIBERA
=
/ Mentre in spagnolo cuando è usato nelle “ecuacionales”, in italiano quando
non può essere usato nelle frasi pseudo-scisse (Salvi 2001 II: 179).
6.19. como
– ANTECEDENTE: modo, manera, forma; así.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: --
– CON PREPOSIZIONE: --
– RELATIVA LIBERA: sì. Costituisce la subordinata modale.
– “ECUACIONAL”: sì.
ANTECEDENTE
19
Larsson (1990: 125-156) riporta casi particolari in cui il relativo quando può avere come antece-
dente unità lessicali quali “mattina”, “ora” ecc. Inoltre lo stesso Larsson (1990: 11-13), nella sua clas-
sificazione generale, presenta quando come relativo con antecedente temporale e fornisce esempi presi
dal dizionario Zingarelli (l’ho visto lo stesso giorno quando ci siamo incontrati noi; è stato quella volta
quando sono venuto da te; il giorno quando si saprà la verità vorrò esserci).
56
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(75) a. ahora / cuando / &mm / las / ideas / &eh / las opiniones / contrarias al naciona-
lismo / son recibidas de esta manera / como las ha recibido el señor Ibarretxe /
respondiendo con insultos / [emedin01]
RELATIVA LIBERA
(76) a. JES: / y / bueno / lo que pasa que luego a ver &don [///] tiene que continuar /
aquella estación // para algún sitio // no va a coger el AVE / y va a hacerlo como
lo hace el tren de ahora // que es / una estación terminal / en la que el / tren llega
/ y luego se da la vuelta // [efamcv13]
b. TRI: [<] <si se> portara como se tiene que portar / todavía dices / venga / vale /
pues te / ayudo / y tal // [efamdl09]
c. TRI: es muy fuerte // pero bueno // bueno / entonces te ha gustado como va que-
dando / más o menos ? [efamdl09]
ECUACIONAL
(77) // así / con Julio // y yo al principio he dicho Julián / en lugar de Julio hhh //
%act: (69) laugh
CHI: qué bien // lo has dicho muy bien // porque así es como le &lla [/] como le llama
Chiqui // [efamcv08]
=
/ In italiano, per tradurre una struttura “ecuacional” sarebbe necessaria una
frase scissa.
(78) / Indira Gandhi promulgò il xxx / la legge sui brevetti / con la quale si può bre-
vettare il processo di fabbricazione di un farmaco / ma non il prodotto / la mole-
cola / la sua base / che si considera di dominio pubblico // fu così / che i prezzi
scesero / e si salvarono milioni di vite umane // [imedrp03]
6.20. come
– ANTECEDENTE: no.
– APPOSITIVA/RESTRITTIVA: --
– CON PREPOSIZIONE: --
– RELATIVA LIBERA: sì.
– PSEUDO-SCISSA: no.
Cinque (2001 I: 508) sostiene che come è solo relativo indipendente 20, parafra-
sabile con “nel modo {in/con} cui”. Seguendo la norma dei relativi indipendenti,
20
Tuttavia Larsson (1990: 11; 92-93) inserisce come tra i relativi con antecedente di ‘modo’ (S’era
bene accorta di piacergli l’altro ieri dal modo come lui la guardava).
57
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RELATIVA LIBERA
(79) a. [/] la mi + allora si sopraggittava a mano // ‘un si faceva / come fanno ora / eh
// [ifamcv19]
=
/ In spagnolo, il relativo como può avere modo, manera e forma come antece-
denti espliciti. In italiano invece si usa il relativo in cui.
(80) // eh no / purtroppo / c’ è un paragone [///] studiando un po’ / ho trovato / che
c’ è un paragone / estremamente ingombrante / che / se mi concedete il modo iro-
nico / in cui l’ ho presentato / vi presento immediatamente // [inatco01]
Nella versione spagnola di questo esempio si potrebbe usare sia como sia <en (el)
que>.
=
/ In spagnolo, il relativo como è utilizzato nelle strutture “ecuacionales”. In ita-
liano, come non si usa nelle frasi pseudo-scisse (Salvi 2001 II: 179).
58
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2) Nelle subordinate restrittive, nella grande maggioranza dei casi il verbo è all’in-
dicativo. “La modalidad de las cláusulas de relativo es asertiva. En consecuen-
cia, el verbo de las relativas aparece casi siempre en indicativo” (Brucart 1999:
402). L’uso del congiuntivo è favorito da fattori di indole diversa, che si con-
cretizzano in vari elementi: nell’antecedente (indefinito, non specifico), nel pre-
dicato verbale della principale (volitivo, dubitativo), nella modalità di tale pre-
dicato (imperativo, interrogativo) ecc. Tuttavia, l’utilizzo dell’indicativo è
sempre valido in termini di grammaticalità. In termini di accettabilità, la scelta
di uno dei due modi si misura in base a criteri pragmatici.
3) C’è un solo caso in cui l’antecedente seleziona il modo congiuntivo come unica
possibilità, indipendentemente dai contesti e dalle interpretazioni date agli
enunciati. Si tratta dei SN antecedenti costituiti dagli indefiniti negativi nadie,
ninguno, nada in spagnolo e nessuno, niente in italiano, che “excluyen la presen-
cia del indicativo cuando el SN se une directamente a la proposición” (Gonzalo
1990: 285). Di fatto e in collegamento con ciò, “SN quantificati negativi non
possono fungere da antecedente di appositiva, ma solo di restrittiva” (Cinque
2001 I: 494).
21
Aletá Alcubierre (1990: 110) segnala alcuni usi speciali del congiuntivo nelle appositive, che non
dipendono, però, dal rapporto tra la subordinata relativa e la principale; si tratta di frasi già modaliz-
zate: Su padre, que en paz descanse, era un buen hombre. Sus libros, que fueran tan leídos en otro tiempo,
han sido hoy olvidados. Porto Dapena (1991: 158) indica le “marcas de modalidad” quali quizás. Cfr.
anche Sánchez Montero (1996: 90).
59
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Leonetti Jungl (1990: 154) rileva: “Mientras que en el caso de los indefinidos la
interpretación no marcada es la inespecífica, y la específica es la que suele ser favo-
recida por la presencia de modificadores y oraciones de relativo, en el caso de los
definidos sucede lo contrario. Éstos necesitan la presencia de una marca típica de
22
A proposito della distinzione tra determinative e esplicative, nella Logique di Port-Royal (1662)
“se afirma que es necesario atender más a la intención del hablante que a su sola expresión. Esta obser-
vación parece haber pasado desapercibida en los estudios posteriores que, no obstante, asumen con
unos u otros matices las tesis de Port-Royal” (Aletá Alcubierre 1990: 169).
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In certi contesti, dunque, gli antecedenti definiti possono essere non specifici,
come dimostra Rivero (1990: 264) che, in riferimento all’esempio El libro que pró-
ximamente {(a) escriba (SUBJ )/ (b) escribiré (IND)} será todavía mejor, afferma: “Ni
las descripciones definidas en indicativo ni las descripciones definidas en subjuntivo
presuponen (o implican) que existe algo que se adecua a la descripción. Sin
embargo, ambas no son equivalentes desde un punto de vista semántico; la distin-
ción se relaciona con lo que he denominado «especificidad»”. Rivero (1990: 261)
sottolinea inoltre la distinzione tra specificità ed esistenza: “Definitud y especifi-
cidad no están automáticamente relacionadas con los contenidos existenciales”.
Quelli che si trovano all’interno del dominio di una negazione che implica l’i-
nesistenza del referente.
Quelli il cui referente non esiste ancora nel momento dell’enunciazione, ma si
spera che esisterà in un momento futuro. Questi SN dipendono da predicati con il
verbo al futuro o all’imperativo o di modalità deontiche.
Quelli il cui referente può esistere o non esistere nel momento dell’enuncia-
zione. Questi SN dipendono da modalità epistemiche, interrogative e da verbi
intensionali.
61
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Leonetti Jungl (1990: 162) fa notare che nella predetta classificazione la refe-
renzialità è vista come fenomeno di origine semantica, mentre altri studiosi riten-
gono sia un fenomeno pragmatico e discorsivo. “El uso referencial o especificidad
pragmática es una propiedad añadida o derivada, y depende de la distinción tema-
rema, de la forma y el contenido del SN, de la relevancia de dicho SN en el con-
texto, de la carga semántica que acompañe a su uso, y de la intención por parte del
hablante de indicar al oyente un objeto determinado. La referencialidad en este sen-
tido es, entonces, una cuestión pragmática”.
b. // entonces su novia / que es poco burra / pues se [/] se quiere liar a hostias / con
todo lo que pille // [efamcv03]
Italiano
(82) a. // non sono proprio amici però ... e ieri / mentre ero lì / arrivarono / quei due che
si son sposati / ti dissi / la cugina di Marco / e questo Massimiliano / che io ho
sempre visto // stanno insieme da una vita // lei è una biondina / lui con gli occhi
azzurri // [ifamcv15]
b. [///] s’ imbatté nel lupo // il lupo la vide / e gli disse / ciao / bella bambina // dove
vai ? e Cappuccetto Rosso disse / vado a trovare la mia nonna / che sta nel vil-
laggio qui vicino // e il lupo gli disse / mah / dai / io ti posso aiutare // [ifammn25]
c. // e lo sanno bene gli insegnanti / che fanno / ore / e ore / di gruppi di recupero
/ completamente inutili // perché non portano da nessuna / parte // anzi // se io
/ che non riesco a fare / bene / matematica / mi si somministra / in maniera # /
continua / esercizio di matematica / io / sicuramente / non farò mai / la matema-
tica // anzi / sarà quella famosa materia / che odio / per la quale / non sono por-
tato // [inatpe03]
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7.2.3.2.1. Appositive
Spagnolo
(83) a. [<] <además / que yo no había visto> todavía la carcasa de / Cesitar esta de
madera / que es muy chula // [efamcv09]
Italiano
c. DER: il più frequente incontro / è quello con la medusa // la quale / dà / un’ irri-
tazione / a contatto con la pelle / rigonfiamento / arrossamento / bruciore / e poi
lascia un tatuaggio // [imedsc03]
7.2.3.2.2. Restrittive
Spagnolo
b. // y entonces / decidí / que se lo iba a proponer // por qué no ? no tenía nada que
perder // el pibe lo va a entender / y si me dice que / no / que es lo que yo espe-
raba / pues no / &mm / si me dice que sí / pues oye / eso que me llevo para el
cuerpo // [efammn06]
63
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c. // pero bueno / para hablar de [/] de esta / película / en concreto / &eh / Eduardo
Torres Dulce dice / en este libro suyo que acaba de publicar / que tiene un título
muy de Howard Hawks / naturalmente / sacado de una película suya / Armas /
mujeres / y relojes suizos / que es un libro / espectacularmente bueno / prologado
por Cabrera Infante / [emedts04]
e. [/] este amigo / hhh / que / había hecho en el año noventa y tres / el Camino de
Santiago de Roncesvalles a / Hospital de Órbigo / un pueblecito de [/] de León
/ en el año noventa y ocho / cuando yo lo hice / quiso terminar / el camino que
había empezado / en el año noventa y tres / [epubmn02]
Italiano
(86) a. // non sono proprio amici però ... e ieri / mentre ero lì / arrivarono / quei due che
si son sposati / ti dissi / la cugina di Marco / e questo Massimiliano / che io ho
sempre visto // stanno insieme da una vita // lei è una biondina / lui con gli occhi
azzurri // [ifamcv15]
b. // e poi ognuno ha preso / con una derivazione / la sua acqua // che arriva tramite
un contatore che / ognuno / misura quello che consuma / pe’ poi pagare quello /
che naturalmente / ha consumato // [ifammn24]
(87) a. [/] es que tía es incómodo / estar con una persona / que sabe siempre más que tú
/ sabes ?
b. / yo siempre tengo que estar con una tía que esté más enamorada que yo // y luego
/ pero nunca lo [/] nunca lo he intentado con una tía a la que yo no le vea así el
interés / no sé qué / y yo / <¡ah! pues ... sabes> ? [efamdl25]
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c. SIG: como sabéis / actualmente / es frecuente / al ir por la calle / ver alguien que
está gesticulando / aunque esté sólo // inmediatamente deducimos / que está
hablando / por un / teléfono móvil // [enatco03]
d. / algún día me tendré que morir / como todo // y qué va a ser de ello ? de ello ?
pues alguien que no sepa ni lo que es / termina hasta <tirándolo> // [efamcv11]
Italiano
(88) a. // e / &spe [/] io / spero / che [/]che &n [/] un simile [/] un simile strumento / che
giunge nelle mani / di una persona che ha / un minimo / di buonsenso / è un
moderato / magari un indeciso a votare / [ipubmn01]
b. APC: presidente / chiedo scusa // non so se ci sia qualche teste in aula / o impu-
tato per il procedimento connesso / che poi forse si debba sentire in aula // nel
qual caso / dovrebbe uscire // <credo / credo> //
PRE: [<] <come faccio a sapere se c’ è> qualcuno che non so chi sia // eh &se [///]
posso dire / <se c’ è qualcuno che si senta in> colpa / &sc [///] esca / però eh /
vabbè // [inatla03]
c. ZIO: ma / a voi / che questa qui ha trovato la porta aperta / è una supposizione
/ o / l’ ha detto qualcuno ?
CRI: no // questa è una supposizione che te faccio io // <perché> +
ZIO: [<] <ah> // [...]
CRI: nel senso / se fosse stato qualcuno che ha [/] che ha proprio aperto la porta
/ Laura stava sveglia //
ZIO: mh // [itelpv13]
b. ALV: [<] <no sé // es que a mí> francamente me da un poco igual / que me gra-
ben / no? <tampoco / voy a decir>
JOA: [<] <hhh>
ALV: / nada que pueda constar en acta / <ni nada así y tal> / pero / hhh / [ete-
lef08]
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c. JOS: en todo caso / yo no recuerdo ningún artículo de esa ley que diga / que le
vayan a dar una patada a mi puerta / ni ninguna otra puerta / sino / que van a
picar a mi timbre / me van a decir / que van a entrar / a [/] a efectuar un regis-
tro / [enatla01]
(90) a. + non c’è niente / figurati / che abbia in contrario / nei confronti dell’ essere un
marxista rivoluzionario / oppure no / tutte ‘ste storie qui // però / sono due cose
separate // [ipubcv01]
b. / le tinture per capelli / possono produrre dei piccoli problemi // problemi che
vanno dalle allergie alle irritazioni // non esiste nessun dato che possa dimostrare
/ attualmente / che la tintura per capelli / sia un prodotto nocivo / e tanto meno
cancerogeno // [imedsc03]
Indicativo-congiuntivo:
(91) CRI: [<] <magari mette’> / capito / metto semplicemente / un cartello // capito?
cioè / tanto + nel senso / non può esser stato nessuno che non è [/] che [/] che
non è del palazzo / o che non c’abbia le chiavi del palazzo // perché / nessuno ha
aperto a nessuno // okay? [itelpv13]
Indicativo:
(92) // dico / meno male / non ci sarà nessuno che ti conoscerà / qui / eh //
[ifammn01]
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I casi trovati nei corpora sia spagnoli sia italiani hanno il verbo all’indicativo.
Nessuna delle frasi principali è al futuro.
Spagnolo
(93) // # una vez fuimos a Segovia a una boda / él no vino // porque no va a ninguna boda
de las que voy yo // pero bueno // [efamdl11]
Italiano
(94) a. // sull’ onda della [/] della rabbia / dell’ emotività / sono stato attaccato dalla
Repubblica / mi hanno dato di riciclatore di quattrocento miliardi ... con due-
cento cinquantatre libretti ... i prossimi giorni proverò / che non ho fatto niente
di quello che mi è stato di &p [/] di cui sono stato accusato // [inatla02]
b. EMI: [<] <poi disse> / oh / abbi pazienza / guarda // noi obiettori / eh / siamo
andati a dirglielo //
FRA: <mh> //
EMI: [<] <n nessuno> / di quelli che organizzavano // s’andò noi / <oh / abbi
pazienza> ... [ifamcv06]
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b. CAR: porque como esos / venden al contado / y esos no hay quien los / controle
/ [enatbu01]
L’italiano dispone di una costruzione con lo stesso valore, <non c’è chi>: Non
c’è chi non lo conosca.
68
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È necessario passare in rassegna gli studi che hanno segnalato i contesti, i fat-
tori e le condizioni in cui si verifica l’alternanza modale nella relativa, che dà luogo
a differenze di interpretazione in base alle opposizioni: specificità/non specificità;
referenzialità/non referenzialità; esistenza/non esistenza. I concetti che abbiamo
appena indicato appartengono alla semantica e alla pragmatica, e sono stati definiti,
esposti e classificati in maniere diverse.
Leonetti Jungl (1990: 33-37) mette in evidenza una serie di fattori elencati da
Jackendoff (1972), che li denomina operatori modali, e da Givón (1984). Tra essi,
merita segnalare quei fattori che hanno operatività sulle subordinate relative in
quanto incidono sul loro modo verbale, favorendo l’uso del congiuntivo. Tali fat-
tori sono i contesti negativi (antecedente negativo), i verbi non implicativi (verbi
intensionali), i verbi implicativi negativi, il tempo futuro (che comprende il tempo
verbale futuro, le perifrasi di futuro, il modo imperativo, il condizionale).
Gli operatori modali segnalati da Jackendoff (1972) hanno effetto sull’identifi-
cabilità dei referenti del SN:
69
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Quelle elencate sono tutte modalità non fattive, in cui il parlante non si impe-
gna con la verità di una proposizione né con alcun avvenimento specifico e, in con-
seguenza, non lo fa nemmeno con la referenzialità del SN.
Pérez Saldanya (1999: 3260-3264) crea una classificazione dei “creatori di opa-
cità”, ovvero gli elementi che possono creare opacità referenziale (ambiguità); essi
sono chiamati, nella logica di predicati, “elementi modalizzatori”. “Un enunciado
es opaco cuando suspende el carácter referencial de los SSNN” (1999: 3258). Que-
sti elementi non costituiscono un insieme omogeneo, ma appartengono a diverse
categorie e possono essere sia unità lessicali (quantificatori) sia morfemi (modo
imperativo, tempo futuro) sia modalità frasali (interrogativa). Inoltre, sono diversi
anche dal punto di vista semantico. È appunto questo il criterio sul quale si basa
Pérez Saldanya per la classificazione degli elementi creatori di opacità:
– predicato con valore volitivo (querer, desear, decidir, necesitar, buscar, ...);
– elementi (verbi modali, predicati e sostantivi) con valore deontico ed episte-
mico;
– elementi con carattere dubitativo (interrogazione e strutture condizionali);
– categorie con carattere prospettivo: tempi verbali o perifrasi che situano l’avve-
nimento in un “ámbito cronológico de la posterioridad” (futuro, condizionale e
perifrasi verbali);
– frasi che indicano azioni di carattere abituale che, in generale, si costruiscono
con verbi al presente o all’imperfetto indicativo e sono accompagnati da modi-
ficatori quali siempre, cada vez que ecc.;
– la negazione e gli induttori negativi.
Quelli elencati sono elementi che creano un tipo di contesto in cui il SN ante-
cedente (in generale indefinito) può avere un’interpretazione esistenziale o non esi-
stenziale; in altre parole, può presentare un’ambiguità referenziale perché il SN può
denotare un’entità concreta, oppure far riferimento a qualsiasi entità che riunisce
o riunirà eventualmente le proprietà indicate nella subordinata relativa.
Il contesto opaco è adeguato al modo congiuntivo, che mantiene la non specifi-
cità del referente. “El subjuntivo es el modo de la no aserción y se caracteriza por
el hecho de no afirmar la existencia del referente, bien porque no tiene una refe-
rencia específica (o el hablante duda de ella), bien porque, a pesar de ser específica,
no constituye el objetivo básico de la comunicación” (Pérez Saldanya 1999: 3258).
Si noti che questo studioso aggiunge all’interpretazione non specifica cui dà luogo
il congiuntivo, anche il valore non informativo del contenuto della subordinata, se
questa ha il verbo al congiuntivo; in altre parole, alle differenze di referenzialità tra
indicativo e congiuntivo Pérez Saldanya accosta le differenze di valore informativo.
Con l’indicativo, invece, si afferma l’esistenza del referente e l’interpretazione è
specifica.
Oltre a questi elementi, Pérez Saldanya (1999: 3268-3272) segnala alcune rela-
tive con caratteristiche particolari. Un primo tipo è quello delle relative libere, che
costituiscono un altro contesto sintattico nel quale è possibile l’alternanza modale.
Esso si distingue dal precedente per il fatto che in molti casi non è possibile indi-
70
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viduare un elemento modale esplicito che giustifichi l’uso del congiuntivo; inoltre,
siccome le relative sono libere, l’alternanza dei modi interessa il valore di verità di
tutta la frase, e non solo la specificità del SN in cui è inserita la relativa: “Quien
piense eso es un desconsiderado” (Pérez Saldanya 1999: 3268-3272). Altri tipi di rela-
tive analizzate dallo stesso studioso sono le relative nei contesti comparativi con
como, e le relative con antecedente modificato dal quantificatore poco, dai focaliz-
zatori solo, únicamente ecc. e dai superlativi relativi.
Wandruszka (2001 II: 428-431; 460-467), rispetto alla selezione del congiun-
tivo nelle relative, segnala il parallelismo con le completive quando la principale ha
un predicato volitivo oppure un predicato dubitativo. Rispetto ai predicati volitivi,
“i SN modificati da una frase relativa al congiuntivo appaiono perlopiù come
oggetti di verbi che reggerebbero il congiuntivo anche in una frase completiva,
come p. es. volere e sim. Il congiuntivo sembra essere particolarmente stabile là
dove la frase relativa esprime un’azione desiderata” (Wandruszka 2001 II: 429).
La predilezione per il congiuntivo è estesa dall’autore a verbi che, pur non ammet-
tendo subordinate completive, esprimono volizione o creazione, come cercare, com-
prare, costruire, disegnare, produrre ecc., soprattutto al futuro. Anche il modo impe-
rativo nella principale può avere carattere volitivo. Continuando sulla scia del
parallelismo delle relative con le completive rispetto alla tendenza del modo con-
giuntivo, Wandruszka (2001 II: 460-467) segnala altri fattori come la negazione,
l’interrogazione, la condizione (se, quando) e il paragone (come, come se). Inoltre
sottolinea il ruolo dei quantificatori universali che modificano il SN antecedente:
ogni, tutto, qualsiasi, ognuno, chi, chiunque, qualunque ecc. È interessante notare
che tali quantificatori sono inseriti dall’autore all’interno di una relazione condi-
zionale (Per ogni spesa che dovesse / doveva fare era necessaria un’autorizzazione). Per
ultimo, Wandruszka segnala l’antecedente al superlativo o modificato da solo,
primo, pochi. Infine, per quanto riguarda l’uso del congiuntivo, Wandruszka asso-
cia agli elementi precedenti i concetti della referenza specifica, del carattere inde-
finito e della prospettiva di futuro.
Tra le diverse regole sul modo selezionato nella subordinata relativa, laddove
c’è la possibilità di alternanza, Borrego/Asencio/Prieto (1985: 115) considerano,
oltre all’opposizione della menzione specifica e non specifica, anche il grado di com-
promissione del parlante rispetto al contenuto della frase, al di là dell’interpreta-
zione che il contesto permette. “Se emplea el subjuntivo en aquellos casos en que,
independientemente de lo que el contexto o situación permitan deducir al respecto,
el hablante no se compromete con la existencia de lo mencionado, es decir, no
puede o no desea dar a entender explícitamente, con el uso de la construcción rela-
tiva, que lo mencionado existe”. Al contrario, con l’indicativo il parlante si com-
promette nell’affermare che il referente del SN esiste come qualcosa di concreto,
anche se non sempre è possibile identificarlo. Nell’esempio Iremos a una ciudad
donde hace calor, la menzione è specifica e il parlante si compromette rispetto all’e-
sistenza concreta della città. Invece, nell’esempio Iremos a una ciudad donde haga
calor, la menzione non è specifica e il parlante non si compromette riguardo all’e-
sistenza del referente del SN antecedente. “El uso del subjuntivo supone a la vez
71
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Anche Porto Dapena (1991: 159) segnala che la compromissione del parlante è
associata all’indicativo, mentre la mancanza di compromissione è collegata al con-
giuntivo. Questo studioso, per spiegare il carattere specifico o non specifico e i con-
cetti di esistenza-non esistenza, che ritiene intrinsecamente uniti, rileva che l’indi-
cativo è usato se la caratteristica o fatto “objetivamente comprobable o
experimentado en relación con un antecedente” si riferisce a un “ser real o especí-
fico”. Il congiuntivo è usato se l’antecedente può essere interpretato come non spe-
cifico, vale a dire fa riferimento “a un objeto inexistente o desconocido”. L’esi-
stenza del referente può essere virtuale, eventuale o ipotetica (Porto Dapena 1991:
170). Un punto importante esplicitato con chiarezza da Porto Dapena (1991: 168)
è che l’alternanza indicativo/congiuntivo non si basa sull’opposizione semantica dei
modi; questi sono “índices del carácter específico o inespecífico, existente o inexi-
stente, referencial o no referencial del antecedente del relativo, que es donde reside
la verdadera distinción semántica”.
72
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7.4.3. Incidenza del verbo della principale sul modo verbale della subordinata
relativa: verbi intensionali
7.4.3.1. Verbo principale intensionale (verbi non implicativi, implicativi negativi;
volitivi, dubitativi, modali)
Rispetto all’alternanza modale, il grado di indeterminazione dell’antecedente
non è l’unico fattore a determinare la non specificità, come si è visto nel capitolo
precedente. Il carattere semantico del nucleo predicativo (verbi volitivi, dubitativi,
...) della principale costituisce un altro fattore determinante per segnalare l’esi-
stenza o meno del referente denotato dall’antecedente.
I contesti dominati da verbi come querer, buscar, necesitar, intentar ... / volere,
cercare, tentare ... configurano gli esempi più tipici di ambiguità, in quanto danno
luogo all’interpretazione specifica o non specifica. Si suole spiegare queste ambi-
guità mediante le differenze del dominio dell’operatore modale intensionale conte-
nuto nel verbo.
73
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classificazione, in cui un tipo è costituito dai verbi volitivi. “Il congiuntivo sembra
essere particolarmente stabile là dove la frase relativa esprime un’azione deside-
rata”. “Le relative non hanno quindi – così come le frasi completive volitive – la
funzione di comunicare semplicemente un fatto”.
Anche Pérez Saldanya mette in evidenza il valore volitivo dei verbi della prin-
cipale. “Un primo grupo de creadores de opacidad está constituido por los predica-
dos que tienen valor volitivo (de voluntad o de influencia) y que seleccionan un
argumento que designa el objeto o el evento sobre el que recae el acto volitivo”
(querer, desear, decidir, necesitar, buscar, hacer falta, obligar a, inducir a, ...).
(96) a. / me gustaría que el lunes / estos siete que os habéis apuntado / uno de los cua-
les [/] por lo menos la mitad o más estáis aquí / &eh / nos juntásemos un minuto
para intentar / buscar una hora / que nos viniera bien // [enatpr01]
b. // # y en este caso / no sólo se trata / de llegar [/] de conseguir una solución / que
nos permita verlo claro / sino que se trata / de llegar / a una / decisión / sobre la
acción [/] # la actividad mental / la / perdón [/] la actividad verbal / de los niños
/ jugando / con las construcciones / en los ejemplos / de Vigotsky / pertenecen /
a la vez / a estas / dos cosas / que he dicho / [enatco03]
c. LOC: Cristina necesita unas moléculas / que tengan / un momento dipolar muy
alto // [enatte02]
d. JAV: en este hotel / murieron cuatro personas / dos todavía están entre los
escombros / la gente de puerto / tiene muchos problemas / porque se necesitan
plazas hoteleras / donde se puedan alojar las personas que vienen aquí //
[emedrp06]
Italiano
(97) a. [/] se uno viene / un &m [/] uno che mi dice / voglio un mobile / così e così / io
glielo fo’ / così e così // ma se uno viene e mi dice / io voglio un mobile bello /
voglio un mobile / che mi stia in sala / che &mi [/] che sia un credenzone / per-
ché tutti i mobili / gl’ hanno un nome + [ifammn21]
74
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/ infatti / non ha di certo fatto parlare di sé / in questa corsa sfrenata al colpo del
calcio mercato // [imedsp01]
c. // ma certo / non è contro i valori fondamentali della giustizia / cercare una via
/ che non turbando queste fondamentali premesse / consenta nei casi meritevoli
/ di far spazio gradualmente / a un auspicabile recupero / alla società // [inatps01]
e. // quindi / c’è da parte di tutti noi un impegno / per salvarla // e per [/] e per
sostenerla / questa famiglia // questo si fa // certamente // ci vogliono anche delle
leggi // che siano fatte apposta per tutelare la famiglia // [inatpr01]
f. [///] allora / consiglio di non fare vacanze / che siano dei &fero [/] delle feroci
interruzioni / dei propri ritmi / dei propri tempi / del proprio modo di vita //
[imedsc01]
g. // dice / &he / &he / e facendo [/] &he / e facendo questo lavoro / naturalmente
/ l’unica / fare il rappresentante / ci vorrebbe uno che / specialmente farlo fuori
come l’ ho fatto io / che non avesse la famiglia a carico // [ifammn14]
(98) a. ABE: qué ha sido más [/] más difícil ? &eh / conseguir el equilibrio / en [/] en un
vestuario / de uno de los equipos más grandes del mundo / donde los hay / hay
gente de todos los tamaños / de todos los colores / de todas las razas / o conse-
guir ese equilibrio / que usted no esperaba conseguir / y que lo tiene entre los
medios de comunicación ? de eso hemos hablado usted y yo alguna vez / por aquí
/ en la radio / eh ? [emedsp03]
b. ROB: [<] <sí> // pues quería mirar muchas cosas / sobre todo los periódicos /
que los tengo que ver por la mañana / y luego / quería / ver los vídeos / que me
ha grabado [/] que me ha grabado / Chema / a ver qué tal se veían ... [efamdl26]
c. / pero creo que muchas personas / sobre todo las que siguen algún régimen / están
deseando ver / esa tarta / que se podrá comer sin engordar // [emedsc04]
Italiano
(99) a. // e poi dopo / ti ci vuole il codice / del pezzo che il cliente richiede // [ifammn17]
75
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(100) a. JAV: hombre / yo creo que [/] que &ha [/] hay que mirar &do [/] dos caminos
diferentes / por una parte intentar que [/] que / lo que gastemos / en casa / sea
cada vez menor / el consumo [/] el consumo / en el hogar sea cada / &eh [/] cada
vez menor / [epubdl03]
d. ALV: que es [/] es eso // es / saber que te están grabando / y para qué me está
grabando //
JOA: hhh // claro //
ALV: luego / vas ahí / y lo expones / delante de ocho mil personas // a quién coño
le importa lo que yo hable // [etelef08]
Italiano
(101) BER: in ogni caso / guarda / che quando interrompi tu / lo fai / con meno &s [/]
con uguale / saccenza / di quando replichi alle interruzioni // forse bisognerebbe
deporre la saccenza / e discutere / <con qualche> interruzione / anche //
BUT: [<] <e forse> [/] e forse / bisognerebbe cercare di capire prima / quello che
dice l’ <altra persona> // [imedts03]
76
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7.4.4. Incidenza del verbo della principale sul modo verbale della subordinata
relativa: tempo futuro
7.4.4.1. Verbo principale futuro
Il futuro comprende, oltre al tempo verbale futuro, la perifrasi di futuro <ir +
a + INF> e le forme verbali al modo imperativo. “Hay también en las oraciones
subordinadas relativas una distribución frecuente que consiste en la presencia del
subjuntivo en la subordinada cuando en la subordinante hay un futuro o cualquier
otra forma que señala el futuro” (Fernández Ramírez 1986: 368).
c. ABU: porque / habrá que [///] claro / que habrá muchísima gente que hagan
puente / porque / nada más que para el lunes / no van ir a trabajar el lunes / y
luego martes y miércoles / otra vez parados // por eso / <así> ... [efamdl32]
Nella prima possibilità (102a, b), il verbo della subordinata è al modo indicativo
e il tempo è passato o presente, ma non è futuro. Il comportamento morfosintattico
in italiano e in spagnolo è analogo. La nozione espressa dal verbo della subordinata
relativa si è già verificata, o si ha già conoscenza o esperienza di essa; in questo caso,
pur avendo il verbo principale futuro, il verbo della subordinata è all’indicativo
(presente o passato). Il referente dell’antecedente è specifico, perchè si afferma l’e-
sistenza e l’identità di esso; il parlante lo esprime già identificato.
77
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7.4.4.1.1. Spagnolo
In spagnolo, in tre casi (103a, b, c) il verbo della subordinata è al congiuntivo.
(103) a. ABU: porque / habrá que [///] claro / que habrá muchísima gente que hagan
puente / porque / nada más que para el lunes / no van ir a trabajar el lunes / y
luego martes y miércoles / otra vez parados // por eso / <así> ... [efamdl32]
b. UNO: y tú crees que habrá mucha gente que se pase / al mercado libre / a partir
del día uno de enero del dos mil tres / o ... así a nivel doméstico / digo yo //
[enatbu02]
c. ... a ver si resulta / que se nos quitará el reino de Dios / y se dará / a otro pueblo
/ que produzca más fruto? [enatpr05]
7.4.4.1.2. Italiano
In italiano non si è riscontrata nessuna occorrenza con il verbo della principale
in tempo futuro e il verbo della relativa al presente congiuntivo.
78
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c. // &he / appunto / basti / per ora dire / &he / anticipando quello che sarà un
discorso / che ci porterà via / un po’ di tempo / nell’analisi / del / &he / [/] del
Memoriale / come / in qualche modo / il linguaggio / di / Adino Saluggia / &he
/ ricalchi / &he / il / modello / linguistico / ma anche il modello tematico / &he
/ evidenziato da Freud / nel / &he / [/] nella sua / analisi / di / un caso / di para-
noia / [inatte02]
=
/ Se la principale contiene un futuro, in spagnolo è più frequente l’uso del pre-
sente congiuntivo rispetto al futuro indicativo nella subordinata relativa; in ita-
liano, invece, si usa fondamentalmente il futuro indicativo. Ne è un esempio il fatto
che in C-ORAL non vi sono occorrenze italiane con il verbo al congiuntivo.
79
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Futuro:
(106) / &eh / bueno / &mm / supongo que Boca / deberá hacer lo que quiera //
[emedsp06]
Imperativo:
(107) a. / con / la rebaja que he conseguido que te hagan / ya / el modo de pago haz lo que
quieras / no sé qué / cuando te venga bien / los pagas y no sé qué // [etelef08]
(108) ABU: [<] <&e [/] eso es> // viernes &aq [/] vienes aquí /
BAR: sí //
ABU: / y te traes lo que te apetezca de comer / [etelef02]
Imperativo eliso:
(109) a. SER: / y después pues si + no sé si / Boaza iba a llevar algo de kuskús / seguro
o no / Doa no sé si iba a llevar algo / y tú / pues lo que te parezca // si quieres lle-
var algo picantón / para la gente / <y si no pues nada> // [etelef11]
c. RAU: [<] <entonces> / ya te digo / hay estas dos opciones // &mm / yo / &eh /
eso ya depende un poco de ti // <lo que tú> [/]
MAR: [<] <vale> //
RAU: lo que tú quieras // desde luego / la segunda opción / es un poco la [/] la [/]
la que se lleva todo el mundo / [epubdl04]
d. BEA: porque / incluso si quieres + lo que pasa que claro / tendrías que mirár-
telo muy bien / por si te preguntan / pero <vamos / estás xxx> //
LUC: [<] <no // si / sabes> ? yo tampoco quiero / <copiar / un trabajo> /
BEA: / [<] <no / vamos / lo que quieras> / sabes ? que a mí no me importa <ni
nada> + [epubdl05]
Nei primi due esempi (109a, b), in italiano si può usare quello che (+ IND),
essendo eliso l’imperativo; ma nei due ultimi casi (109c,d) ciò non sarebbe possibile,
e si dovrebbe usare un’espressione quale “come vuoi” 23.
23
A sua volta, “come vuoi” è equivalente a “como quieras”, che ha il verbo al congiuntivo se il verbo
della principale è al futuro o al modo imperativo:
LAU: quindi / anche la parte [/] la parte museale / anche se è in vetro / cioè / puoi tu / insonorizzarla
come vuoi // Angelo // [ifamcv16]
+ me dice / cómo lo quieres ? y le digo / como quieras // digo / como la &o [/] como la otra vez //
digo / bueno // nada / que te gusta como la otra vez // [epubcv01]
80
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b. // si xxx [///] ya no nos queda nada // qué hacemos ? yo [///] me dan ganas de sol-
tarlo / y llevárselo allí a la Moncloa al presidente del gobierno // y que haga él lo
que quiera // [emednw05]
(111) // tu ci tieni molto ... &he / &he / che [/] che tu ci fai / dico / è normale / che
tutti penseranno / quello che pensano / di te / come pensano / di Rosaria / della
tua ex moglie // diranno / per i soldi / lei ch’ ha fatto / uguale / lui / ch’ ha fatto
// [ifamdl20]
Imperativo:
(112) a. IC: allora / chiudi gli occhi / girati / fai tutto quello che vuoi // [ifamcv09]
b. GIU: [<] <ecco> / e dice / icché ho comprare ? compra quello che vuoi /
dice // io compro / un maialino // e comprò un maialino piccino //<
[ifamcv20]
=/ In contesti futuri, con questi relativi si osservano nette differenze tra le due
lingue. In spagnolo, <lo que> permette, se il verbo principale è al futuro o all’im-
perativo, che il verbo della subordinata sia al congiuntivo. In italiano, invece, con
<quello che> o <ciò che> il verbo della relativa è all’indicativo. Wandruszka (2001
II: 464) segnala che <quello che> e <ciò che> selezionano di regola l’indicativo. A
testimonianza di ciò, in C-ORAL non abbiamo trovato nessuna occorrenza di
<quello che> e <ciò che> con il verbo al congiuntivo.
In italiano, con chiunque il verbo della relativa è sempre al congiuntivo; con gli
indefiniti qualunque e qualsiasi si presenta alternanza indicativo/congiuntivo.
24
Tali indefiniti, quando sono antecedenti di relativo, equivalgono alle forme reduplicative “venga
quien venga” “vaya donde vaya” ecc. che, essendo formalmente strutture di relativo, hanno valore
concessivo.
81
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c. / cuando el nivel / del mar / ascendió / por encima / de la última barrera / entró
de forma catastrófica // eso puede ocurrir / en cualquier depresión / que en estos
momentos se encuentre / por debajo del nivel del mar // la depresión de China /
que ellos han mencionado / la del valle de la muerte / hasta los ochenta y cinco
metros / por <debajo> + [emedsc01]
Per quanto riguarda il modo congiuntivo nella relativa, ognuno di questi rela-
tivi presenta delle peculiarità; per questo motivo li analizzeremo uno a uno.
25
Per esempio: // e solo se si è seguito uno dei tanto corsi di pronto intervento / organizzati anche
dal centodiciotto // manovre sbagliate / infatti / possono essere non solo inutili / ma dannose // chiun-
que / invece / dopo un breve corso / può essere in grado di aiutare // e spesso / di salvare anche una vita
// [imedsc02].
82
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È interessante il fatto che sia il modo verbale ad indicare se si tratta di una rela-
tiva, in quanto il pronome relativo che non è espresso. Se il verbo è al congiuntivo,
ci troviamo di fronte a una subordinata relativa; se il verbo è all’indicativo, il tipo
di frase è diverso.
Si può affermare, dunque, che il pronome chiunque seleziona il congiuntivo
sistematicamente se introduce una subordinata relativa. Altrimenti, seleziona l’in-
dicativo.
(115) a. VFC: a Genova / presso la sede centrale dell’ Associazione Italiana Sclerosi Mul-
tipla / è attivo un servizio telefonico gratuito / al quale può rivolgersi chiunque
desideri informazioni / e assistenza sulla malattia // [imedsc02]
=
/ chiunque relativo equivale in spagnolo a <cualquiera que> o a quien. Si tenga
conto che in spagnolo quien può essere preceduto da preposizione (115b), e può
selezionare il congiuntivo se ha valore generico e indefinito (vedere § 6.3.).
7.4.5.2.2 qualunque
Se qualunque introduce una subordinata relativa può selezionare sia l’indicativo
sia il congiuntivo.
7.4.5.2.3 qualsiasi
Pur non avendo il suffisso -unque, può introdurre subordinate relative senza il
pronome relativo espresso.
In assenza del pronome relativo che, si sono trovati enunciati sia con il verbo al
congiuntivo (3 casi: 117a,b,c) sia con il verbo all’indicativo (2 casi: 117d,e).
(117) a. SIM: [<] <qqualsiasi> incantesimo / tu pensi / di ricercare / come speri di lanciarlo
? di recitarlo ? [ifamcv07]
d. ZIA: i tedeschi hanno fatto parecchi danni // su Valenza / hanno buttatu [/] &la
83
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Con il relativo che esplicito, tutti gli esempi trovati hanno il verbo all’indicativo
(3 casi).
(118) a. // per qualsiasi bisogno che loro hanno / sia di venire a trovare i loro parenti / sia
/ che i parenti debbano andare a casa // abbiamo anche un servizio con l’ autista
che / appunto / si occupa di riportare a casa per qualche giorno / per qualche ora
/ questi ospiti / in modo che possono stare insieme alla loro famiglia //
[ifammn16]
b. // anche lì / voglio dire / stiamo un po’ attenti a fare queste proteste / nei con-
fronti dell’ Enel / che ha il dovere istituzionale / di fornire l’energia elettrica / a
qualsiasi casa che esiste sul territorio nazionale / l’ ho già detto // grazie //
[inatpd02]
c. / fino ai venti mesi / ho segnalato / &he / tutti / i segmenti fonetici / che prece-
devano / o / una qualsiasi forma / nome di evento / o nome di individuo / e così
via // che potevano essere / come dicevo / protoarticoli / protocopule / protocli-
tici / e così via // [inatte03]
84
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In italiano, il congiuntivo può anche comparire nella frase relativa dominata dal
quantificatore pochi (Wandruszka 2001 II: 466), ma le occorrenze dei corpora di C-
ORAL hanno il verbo all’indicativo.
(120) a. VIN: [<] <ce n’ è pochi ora> / che hanno i’ bestiame // stalle di bestiame // se ne
vede poche <anche là / &ne [/] nella Val d’ Arbia / xxx> // [ifamcv11]
b. ANN: [<] <ci so [/] ci sono> [/] ci sono poche persone / che le sanno legge dav-
vero le carte // e / però è una cosa divertente / è simpatica // poi / in una serata
che uno va a cena + [ifamcv26]
In italiano, Wandruszka (2001 II: 467) segnala il caso di il solo che, con cui si
può usare il congiuntivo oppure l’indicativo.
85
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(124) / un país que conozco bastante bien desde dentro / es decir / de verlo desde den-
tro de una casa marroquí / y no de verlo / pues como profesor invitado / que
siempre es huésped / &eh / es decir un poco pues el / &eh [/] la persona / que no
ve nunca / la realidad de las cosas / y a la que todo el mundo enseña siempre / lo
más hermoso que haya que ver / en cualquier parte / [efammn09]
Italiano
Indicativo:
Spagnolo
(126) DUR: xxx / y / yo entiendo / que el mejor servicio que puedo hacer en estos
momentos / al / gobierno de Convergència i Unió / y a la coalición / es dejar el
gobierno / [emednw04_1]
Italiano
Congiuntivo:
Italiano
(128) a. LEO: [<] <perché io> mi ricordo che / &he / da Davoli / che fra l’ altro non è
neanche tra i più economici che esistano a i’ mondo / <anzi> ... [ifamcv02]
b. DED: dicevo che ho cominciato a scolpire // e i miei lavori più importanti / sono
alcune teste / scolpite / in pietra //
AMC: teste / di pietra ?
DED: sì // di pietra // ne ho una qui / in questa borsa // è il risultato espressivo
migliore / che io abbia mai ottenuto // per me capite / si tratta / di un momento
molto <importante> + [imedts01]
86
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Gonzalo (1990: 292) sottolinea l’interesse che, dal punto di vista dell’alternanza
modale, hanno le costruzioni con como 26 relativo-modale. Como modifica tutto il
SN complesso e può precedere antecedenti formati da:
– SN indefinito:
(129) a. Escribía como un hombre que se hubiera vuelto loco.
– SN definito:
(130) Sonaba como las olas que rompen contra el acantilado.
26
Da non confondere con il “como afijal” che può essere sostituito da “una especie de”: Había en la
nevera como un extraño humo que emanaba del hielo. Había en la nevera (como) una especie de humo que
emanaba del hielo (Gonzalo 1990: 291). In italiano l’equivalenza sarebbe con “una sorta di”.
87
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Diversi studiosi come Fernández Ramírez (1986: 528) o Carlsson (1974) (citato
da Gonzalo 1990: 293) hanno segnalato l’equivalenza della costruzione di como
relativo-modale con la struttura <como si> + congiuntivo. Di fatto, quando si usa
il congiuntivo la frase ha un chiaro valore ipotetico.
(132) a. Escribía como un hombre que se hubiera vuelto loco (Carlsson 1974) 28.
Anche Wandruszka (2001 II: 462) per l’italiano ritiene che la “sequenza ‘come
+ SN’ potrebbe essere esplicitata da una frase ‘come se fosse SN’”.
(133) Scappai quasi subito... come se dovessi portare la notizia a qualcuno che stesse
lontano.
(134) Habla como un ser que sufre mucho. *Habla como un ser que sufra mucho.
27
In spagnolo, è possibile trovare il como relativo-modale in espressioni idiomatiche: como quien
oye llover, como quien da palos de ciego, como alma que lleva el diablo, como quien no quiere la cosa ecc.
Per Gonzalo (1990: 293) queste espressioni hanno valore iperbolico o metaforico. Per Pérez Saldanya
(1999: 3274), dato che il verbo è sempre all’indicativo, esse designano azioni di carattere generale o abi-
tuale, “algunos de los cuales constituyen verdaderos clichés o imágenes esterotipadas”.
28
Questa frase costituisce parte del titolo dello studio di Carlsson pubblicato nel 1974, ed è stata
riportata da Gonzalo (1990: 293) e da Pérez Saldanya (1999: 3273).
29
“Quelle que puisse être la valeur explicative des facteurs que nous avons discutés, ils ne nous
dévoilent évidemment pas la cause de la différence quantitative que, dans le cas «present», sépare l’i-
talien de l’ibero-roman” (Carlsson 1974).
88
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Carlsson (1974), partendo dal criterio del tempo usato nella subordinata rela-
tiva, individua due gruppi:
7.5.1. In italiano
Il relativo chi può selezionare entrambi i modi. Di norma si usa l’indicativo,
anche nei casi in cui lo spagnolo prediligerebbe il congiuntivo. Il congiuntivo in ita-
liano si trova in casi particolari.
Wandruszka (2001 II: 463) mette in relazione il relativo chi con l’intento di
esprimere la “globalità dei possibili elementi di un insieme” (come i quantificatori
universali) e con la “relazione condizionale”; queste condizioni “provocano, anche
nelle frasi relative indipendenti introdotte da chi, una tendenza all’uso del con-
giuntivo: I soldati sparavano colpi in aria per intimorire chi cercasse di avvicinarsi”.
Nei corpora di C-ORAL, tutte le occorrenze con il relativo chi hanno il verbo
all’indicativo, tranne una con il verbo all’imperfetto congiuntivo, motivato dal fatto
che è una frase ipotetica.
(136) // non sbaglierebbe certo per eccesso / chi volesse definire / questo processo / come
un processo per offesa / all’ umanità // [inatla01]
89
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Il seguente esempio, con verbo modale nella principale, può servire per illustrare
l’uso dell’indicativo con chi.
(137) // è chiaro # che / chi sottoscrive questo tipo di piano / indipendentemente dalla
somma / che c’ investe / deve prevedere di rimanerci dentro / perlomeno cinque
anni // [ipubdl04]
=/ A questo punto, è necessario mettere in rilievo due dati. Il primo è che si è tro-
vata soltanto un’occorrenza con verbo al congiuntivo nella relativa introdotta da
chi (136) in una frase condizionale; il secondo dato è che ci sono delle occorrenze
con chi + verbo all’indicativo che appartengono a contesti in cui la versione spa-
gnola richiederebbe il modo congiuntivo.
A questo proposito, si vedano i tre esempi seguenti:
(138) a. / a quest’ incanto / può partecipare / chi vuole // [ifammn09]
Al primo esempio (138a) corrisponde senza ombra di dubbio quien quiera. L’uso
del congiuntivo in spagnolo è giustificato dalla modalità epistemica, e in parte dal
significato del verbo querer.
Per il secondo esempio (138b), a causa del carattere futurale del congiuntivo spa-
gnolo, si direbbe: de quien deba (vaya a) ir a enseñar.
Nel terzo caso (138c), si userebbe il congiuntivo: quien no la tenga; quien tenga
otras. In spagnolo, per usare l’indicativo, il parlante avrebbe bisogno di disporre di
dati concreti sull’identità del referente, ovvero delle persone a cui si riferisce.
(139) a. VFC: a Genova / presso la sede centrale dell’ Associazione Italiana Sclerosi Mul-
tipla / è attivo un servizio telefonico gratuito / al quale può rivolgersi chiunque
desideri informazioni / e assistenza sulla malattia // [imedsc02]
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Per quanto riguarda il modo verbale, “dopo quello che / colui che / ciò che è di
regola l’indicativo” (Wandruszka 2001 II: 464). Effettivamente, nei corpora di lin-
gua italiana di C-ORAL tutte le occorrenze con queste sequenze sono all’indica-
tivo.
(140) a. NIC: allora / chiudi gli occhi / girati / fai tutto quello che vuoi // [ifamcv09]
b. quello
SRE: volendo // così / se il batterista c’ ha i bassi lì / boh // puoi collegare <q
che vuoi> // [ifamcv02]
c. [/] tutti gli ingredienti // sopra / alla fine / ci fai / del parmigiano / parecchio /
sopra / e delle fettine di [/] di fontina // <xxx> //
VAL: [<] <di fontina> ?
LUC: fontina / o Emmental / o sottiletta / quello che / ti piace di più // e poi le
passi in forno / dieci minuti / non di più // [ifammn10]
7.5.2. In spagnolo
7.5.2.1. Menzione particolare
Pérez Saldanya (1999: 3269), sulla base degli studi di Fernández Ramírez (1986:
379-384), afferma che nelle relative libere l’uso del congiuntivo conferisce al SN
una “indeterminazione referenziale”, che in un dialogo rappresenta solitamente “la
indiferencia o la falta de compromiso del hablante respecto a la existencia de un
referente, o de alguna de sus propiedades”. Pérez Saldanya sottolinea che il con-
giuntivo serve al parlante in fase di replica per minimizzare gli argomenti dell’in-
terlocutore. Con il congiuntivo “el hablante prefiere situar en el terreno de lo posi-
ble, de lo indeterminado, para potenciar así su argumentación y contrarrestar la del
oyente”.
(141) – Me han dicho que el dinero lo cogiste tú.
– Pues el que te {ha/haya} dicho eso es un mentiroso. (Pérez Saldanya 1999:
3269)
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=
/ L’italiano non usa il congiuntivo con questa funzione pragmatica, cioè per
minimizzare, nelle repliche, gli argomenti dell’interlocutore.
In italiano, la frase Malgrado quello che abbia detto non cambierà la mia opinione
non è accettabile.In italiano la frase sarebbe Malgrado abbia detto {quello/ciò}, non
cambierà la mia opinione. Oppure, si potrebbe usare una relativa introdotta dai
quantificatori indefiniti qualsiasi o qualunque con il verbo al congiuntivo: Qualsiasi
cosa abbia detto, non cambierà la mia opinione.
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b. LAU: <però [/] però / prova / cioè> / prova a immaginarti / cioè / indipendente-
mente da quello che senti te // cioè prova a immaginarti / una persona / cioè /
<che ti incontra> + [ipubcv01]
c. COI: Alberto / il discorso è questo / cioè / volevo dirti questo qui / io / volevo
aggiungere // che / ora / al di là di quello che decideremo noi / in sede qui di con-
siglio / però gli altri consigli / hanno &tu [/] &tu [/] tutti posticipato // prima c’
è la riunione dell’assetto del territorio / e poi faranno questo parere // [ipubcv04]
Nei corpora di C-ORAL non abbiamo trovato esempi con relative libere, ma
solo con antecedente espresso. Li riportiamo comunque, perché illustrano anche il
valore di indeterminazione referenziale.
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(146) // entonces como decía / según la información que tengas / así va a ir // las infor-
maciones más importantes van en página impar / y las menos importantes en
página par // [enatpe04]
=
/ <A seconda di> richiede il verbo all’indicativo nella relativa.
Nei corpora di C-ORAL si sono riscontrati due casi, ed entrambi hanno il verbo
all’indicativo.
In uno la relativa è libera, nell’altro la relativa ha antecedente espresso.
(148) a. // lo stesso / scusa / fa / questa cellula fotoelettrica // percepisce più o meno luce
/ a seconda di quanta ne passa // [ifammn13]
b. // si fa prima la base // la base in creta / tonda / a seconda de [/] del [/] della forma
dell’ oggetto / che si vuol realizzare // [ifammn12]
b. JOS: eso también es [///] llama la atención a algunos / que se piensan que /
todos los extranjeros / tienen que tener el mismo nivel / que no depende de
que sean extranjeros o no / <sino de> [/]
FUE: [<] <hhh> //
%act: (1) assent
JOS: de dónde se venga / y de las / condiciones /
FUE: ya //
JOS: / sociales / de donde procedan / claro // [enatpe03]
=/ In spagnolo l’uso del congiuntivo nella relativa preceduta da <depende de> non
è obbligatorio, ma la tendenza alla sua scelta è molto forte. In italiano, invece, in
questo contesto sintattico è obbligatorio l’uso dell’indicativo, come si vede nell’e-
sempio:
(150) PRM: ma però / Lori / dai // cioè / io sinceramente l’ ho fatto + io lo farei per
divertimento //
LRT: ‘un tu ci credi ?
PRM: no //
ANN: io sì // però dipende da chi te le legge / <eh> //
LRT: [<] <io non lo so> se ci credo // però proprio ruzzo totale no // <nemmeno
serietà / totale // cioè> +
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ANN: [<] <no // dipende> [/] dipende da chi è la persona + perché le carte sono
una cosa strana // possono essere / interpretate in maniera / molto differente /
eh // e + [ifamcv26]
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– I nessi relativi ammessi sono cui e quale. Non è mai ammesso che; al suo posto
si utilizza la preposizione da.
Le frasi relative con da non si devono confondere con le modali né con le finali.
Le modali hanno valore deontico e possono essere parafrasate con “dovere”; invece
le relative hanno solo un valore di possibilità e sono parafrasabili con “potere”. A
differenza delle finali, nelle relative al verbo può venire aggiunto facoltativamente
un si passivo.
c. LEO: <cioè / io sto parlando di casse> / da utilizzare <in serate / nuove> / com-
prate dal Davoli // [ifamcv02]
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8. Riepilogo
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Al di fuori dei punti precedenti, per le subordinate relative è difficile fare affer-
mazioni categoriche sull’uso del modo verbale. Si deve quindi parlare di tendenze
che si realizzano in dipendenza da certi elementi presenti nella frase principale, o
che sono motivate da fattori pragmatici (grado di compromissione del parlante;
valore informativo della frase subordinata).
Gli elementi (gli operatori modali) presenti nella frase principale, che incidono
sul modo verbale della relativa, non sono ugualmente operativi in italiano e in spa-
gnolo. Mentre l’incidenza dei verbi intensionali (volitivi, dubitativi, ...) si manife-
sta analogamente nelle due lingue con l’impiego del congiuntivo (tranne in presenza
di quello che), l’operatore “futuro” non ha conseguenze sul modo verbale della rela-
tiva italiana, in netto contrasto con l’enorme incidenza che ha nelle relative spa-
gnole. Il “carattere futurale” (usando l’espressione di Fernández Ramírez) del con-
giuntivo nella relativa è un valore fondamentale in spagnolo, con la conseguenza
che la distribuzione futuro nella principale - congiuntivo nella relativa è molto fre-
quente.
Dissimmetrie:
– <quello che> e <ciò che> si costruiscono con il verbo all’indicativo; invece <lo
que> ammette l’alternanza modale. Merita una segnalazione particolare il fatto
che, con il verbo principale all’imperativo, <lo que> solitamente si abbina al con-
giuntivo (haz lo que quieras [etelef08]), mentre <quello che> e <ciò che> si abbi-
nano all’indicativo (fai tutto quello che vuoi [ifamcv09]);
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– in italiano non si usa il congiuntivo in una replica che serve a minimizzare gli
argomenti dell’interlocutore, mentre in spagnolo l’uso del congiuntivo con que-
sto valore è diffuso:
– Me han dicho que el dinero lo cogiste tú.
– Pues el que te {ha/haya} dicho eso es un mentiroso (Pérez Saldanya 1999: 3270);
– nelle relative libere, l’italiano non è solito usare il congiuntivo (a quest’ incanto
può partecipare chi vuole [ifammn09]); in spagnolo è possibile l’alternanza dei
modi (puede entrar quien quiera [efamdl21]).
Per quanto riguarda i nessi relativi, tutti i dati raccolti indicano che l’italiano
ha la tendenza a far dipendere la selezione del modo da un elemento linguistico
esplicito nella frase; conseguentemente, l’alternanza del modo verbale non avviene
normalmente con lo stesso pronome relativo, come accade in spagnolo. Di fatto, in
italiano, se il parlante ritiene conveniente usare il congiuntivo, sceglierà il pronome
relativo che si abbina con il congiuntivo, come ad esempio chiunque; se invece
vuole usare l’indicativo, il pronome relativo potrà essere chi, ma soprattutto la
sequenza <quello che>. In spagnolo, al contrario, i relativi {quien/quienes} e
<{el/la/los/las/lo} que> ammettono l’alternanza indicativo/congiuntivo. Sia in ita-
liano sia in spagnolo, i verbi intensionali hanno incidenza sul modo verbale nella
relativa. Riguardo all’effetto del futuro sulla scelta del congiuntivo nella subordi-
nata, in italiano è quasi nullo (intonerà la canzone / appunto / che Cristiana sceglierà
// [imedin01]), mentre in spagnolo l’incidenza del futuro è molto forte (habrá
muchísima gente que haga puente [efamdl32]). In spagnolo la scelta dell’indicativo o
del congiuntivo nella relativa può rispondere a criteri pragmatici. Nello spagnolo,
tale possibilità ha una grande efficacia operativa nella comunicazione, mentre in
italiano l’alternanza del modo verbale nelle relative non è particolarmente influen-
zata dalla sfera pragmatica.
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