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TEST

Fujifilm X-Pro3,
l’anticonformista
Oltre all’originale mirino ottico / elettronico la X-Pro3 nasconde il monitor; certamente quindi non è una fotocamera
per tutti, ci sarà chi la ama senza mezze misure, e chi no. Di certo le sue prestazioni sono elevate:
sono sostanzialmente quelle della X-T3.

La serie X-Pro è stata quella del debutto di sono i suoi estimatori e quindi va bene così.
Fuji tra le mirrorless a obiettivi intercambia- Con l’occasione, cercherò di valutare questi
Risoluzione 26,1 Megapixel
bili, con corpi macchina dalla personalità aspetti particolari per capire quali possano
Filtro anti-aliasing Assente unica per certe soluzioni tecniche che non essere utili al fotografo, quali possano esse-
Dimensioni sensore 23.5 x 15.6 mm trovano riscontro nel panorama della foto- re d’intralcio e quali siano forse un po’ fini a
Dimensione pixel 3,77 micron grafia. Come tutte le cose fuori dagli schemi, se stessi. Per questo darò ancora più enfasi
Fattore moltiplicativo della focale 1,5x le X-Pro possono piacere o meno, ma è indi- del solito agli aspetti operativi ed emotivi
Tipo sensore X-Trans CMOS 4 scutibile che si facciano notare. Adesso, con (che sono tanti e non si possono desumere
la terza generazione, Fuji insiste su questa dalla scheda tecnica o dal manuale d’uso) e
Processore X-Processor 4 strada mantenendo le peculiarità già note ed un po’ meno a quelli legati alla qualità d’im-
Sensibilità base 160 – 12.800 ISO aggiungendone di nuove. Del resto, avendo magine, visto che la componentistica e il sof-
Sensibilità estesa 80 – 51.200 ISO già in casa la X-T3, così razionale ed effica- tware che producono le foto e i filmati sono
Velocità raffica 11 fps (20 fps con ott. elett.) ce per le applicazioni professionali e quindi comuni alla X-T3.
Tempo min. di otturatore meccanico 1/8000s concorrente pericolosa, il senso di una foto-
camera come la X-Pro3 diventa sempre più Le soluzioni originali
Tempo min. di otturatore elettronico 1/32.000s
questa ricerca dell’unicità. La novità che tanto fa discutere sulla X-Pro3
Modalità video 4K (60p) Detto in altre parole, con la serie X-Pro Fuji- è l’inconsueta soluzione del monitor retro-
Pulizia del sensore presente film si pone in concorrenza con Leica senza verso, visibile solo ribaltandolo di 180 gradi
Stabilizzazione dell’immagine assente inseguire Leica, ma proponendo soluzioni e verso il basso. Questo avrebbe l’intento di
Mirino elettronico 3.690.000 punti tecnologie del tutto originali. Oggettivamen- “obbligare” il fotografo a scattare con lo spi-
Tipo Monitor Inclinabile, Touch te, vedo una fotocamera del genere sempre rito della fotografia analogica, senza guarda-
meno “Pro” e sempre più “Peculiar”, per cui re ogni volta quello che sta facendo. Quindi
Monitor 3 pollici, 1.620.000 punti l’avrei chiamata X-P3, ma sicuramente Fuji si presume che chi acquista una macchina
Connettività Wi-Fi e Bluetooth sarà affezionata al marchio X-Pro quanto lo del genere sia disposto almeno a provare a

28 TUTTI FOTOGRAFI
A confronto le Fuji X-Pro2, X-Pro3 e X-T3
X-Pro2 X-Pro3 X-T3
Sensore (APS-C) X-Trans CMOS III X-Trans CMOS 4 X-Trans CMOS 4
Risoluzione 24,3 megapixel 26,1 megapixel 26,1 megapixel
Illuminazione sensore Frontale BSI (retroilluminato) BSI (retroilluminato)
Processore X-Processor Pro X-Processor 4 (3x più veloce) X-Processor 4 (3x più veloce)
Costruzione Lega di magnesio Lega di magnesio + Titanio Lega di magnesio
Stabilizzatore incorporato No No No
Sensibilità ISO 200-12800 (esp. 100-51200) 160-12800 (esp. 80-51200) 160-12800 (esp. 80-51200)
Mirino ottico Galileiano inverso 92% Galileiano inverso 95% No
Ingrandimento mirino ottico 0,36-0,6x 0,52x -
Mirino elettronico 2.360.000 punti 3.690.000 punti 3.690.000 punti
Ingrand. mirino elettronico 0,59x 0,66x 0,75x
Monitor orientabile 3” con 1.620.000 punti 3” con 1.620.000 punti 3” con 1.040.000 punti
Touch screen No Sì Sì
Display superiore No No No
Autofocus a contrasto 273 punti 425 punti 425 punti
Autofocus rilevamento fase 169 punti (-1 EV *) 425 punti (-6 EV) 425 punti (-3 EV)
Copertura AF rilevamento fase 40% 98% 98%
Eye Af in scatti continui No Sì Sì
Otturatore meccanico 1/8000s – 15 minuti 1/8000s – 15 minuti 1/8000s – 15 minuti
Otturatore elettronico Sì (fino a 1/32000) Sì (fino a 1/32000) Sì (fino a 1/32000)
Flash incorporato No No No
Sincro flash 1/250 1/250 1/250
Scatti continui ott. meccanico 8 fps 11 fps 11 fps
Scatti continui ott. elettronico 8 fps 20 fps (30 fps crop 1,18%) 20 fps (30 fps crop 1,18%)
Registrazione video 4K 30p, 100 Mbps ** DCI/UHD 60p, 200 Mbps (15 minuti) DCI/UHD 60p, 400 Mbps (30 minuti)
Registrazione video Full HD 60p, 100 Mbps 120p, 200 Mbps 120p, 200 Mbps
Codec video H.264, MPEG-4 H.264 H.264, H.265
Registrazione interna 8 bit 4:2:0 8 bit 4:2:0 10 bit
Registrazione esterna No 4:2:2 10 bit 4:2:2 10 bit
Gamma dinamica video No F-Log, Eterna, DR F-Log, Eterna, DR, HLG
Modo video silenzioso No Sì Sì
Presa microfono 2,5mm 2,5mm 3,5mm
Presa cuffia No USB *** 3,5mm
Slot SD Doppio UHS-I/UHS-II Doppio UHS-I/UHS-II Doppio UHS-I/UHS-II
Wireless Wi-Fi 802.11b/g/n Wi-Fi 802.11b/g/n, Bluetooth 4.2 LE Wi-Fi 802.11b/g/n, Bluetooth 4.2 LE
Connessione USB 2.0 (Tipo B) 3.1 Tipo C 3.1 (Tipo C)
Connessione HDMI Tipo D No Tipo D
Dimensioni 140,5x82,8x45,9 mm 140,5x82,8x46,1 mm 132,5x92,8x58,8 mm
Peso (batteria inclusa) 495 g 497 g 539 g
* Firmware 5.0 o superiore ** Firmware 4.0 o superiore *** Richiede adattatore

tenere chiuso il monitor, utilizzandolo solo analogiche. Questa visualizzazione si ricava tica galileiana invertita posta in parallelo
per verifiche o impostazioni saltuarie. Devo automaticamente dalle impostazioni della all’obiettivo e dotata di un suo campo visivo
dire che nel corso di questa prova è stato un macchina e riporta il tipo di “pellicola” (fi- supergrandangolare. All’interno di questo
continuo apri/chiudi piuttosto noioso, ma nitura dell’immagine) e la sensibilità ISO campo visivo viene proiettata una cornice
dovevo pur scoprire e usare le varie funzioni. seguendo la grafica delle pellicole Fujifilm luminosa zoom che delimita il campo coper-
Potrà tenere chiuso il monitor chi userà la note e di altre ipotetiche. Così naturalmente to dalla focale impostata in quel momento
X-Pro3 sempre allo stesso modo. può capitare di ritrovarsi un’improbabile Vel- sull’obiettivo montato.
Quando il monitor è chiuso, al suo posto fa via 12800, ma questo fa parte del gioco; in Volendo, sull’angolo inferiore destro del mi-
bella mostra di sé uno schermo di stato con i fondo chi acquista questa fotocamera vuole rino ottico (dove il campo visivo è ostruito
dati di ripresa oppure, a seconda di cosa sia prima di tutto divertirsi, no? dall’obiettivo) si può proiettare un’immagine
stato impostato da menu, un finto memo film Il particolare mirino ibrido ottico / elettronico digitale di quanto inquadrato dal sensore,
come si usava fare inserendo un lembo della “Advanced Hybrid Viewfinder” permette di oppure una sua parte ingrandita per valutare
scatolina di cartone della pellicola nell’appo- passare dalla normale immagine elettronica la messa a fuoco.
sita taschina posta sul dorso di molte reflex TTL a una visione “antica” attraverso un’ot- Un’altra peculiarità delle fotocamere Fuji, qui

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ulteriormente sviluppata, è la disponibilità di
varie finiture dell’immagine, assimilabili alle
diverse pellicole. Fuji dichiara che l’intento è
quello di dare al fotografo un’immagine finita
secondo il suo gusto e il suo intento, senza
l’obbligo di effettuare una post-produzione.
Da questo modello compare una nuova fini-
tura, Classico Neg., che dovrebbe corrispon-
dere alla pellicola Fujicolor Superia.
Se invece si scatta in monocromatico, oltre
a scegliere fra un bianconero standard (con
eventuali filtri per modificare la restituzione
in toni di grigio dei colori della scena) e la
Dall’alto si notano le due ghiere per i tempi di posa e la compensazione dell’esposizione. La finitura della pellicola Acros, si può alterare il
ghiera dei tempi sulla calotta incorpora il selettore della sensibilità ISO. Il tempo si imposta bilanciamento monocromatico con l’opzione
ruotando direttamente la ghiera, mentre il valore ISO richiede di sollevare prima il collarino.
Colore Monocromatico del menu I.Q. (Qua-
Anche nella scala ISO è presente la posizione A, per avere l’impostazione automatica della
sensibilità. Il pulsante di scatto serve anche per la registrazione video, quando questa modalità lità d’immagine). Avrei preferito che questa
è impostata con il pulsante DRIVE sul dorso. opzione fosse associata alle specifiche fini-
ture monocromatiche e non unica per tutte.
Fatta così, pare una cosa aggiunta all’ultimo
minuto e ancora da affinare.
Altra novità della X-Pro3 è la possibilità di
avere la gamma dinamica espansa all’800%
sfruttando la funzione HDR, che a questo
scopo esegue 3 scatti a diversa esposizione.
In ambito AF, è stata estesa fino a -6 EV la
sensibilità del sistema. Inoltre è stato intro-
dotto un limitatore software del campo AF,
per avere minore corsa nella quale cercare
il soggetto e quindi rendere più pronto l’au-
tofocus.
C’è poi il focus bracketing fino a 999 scat-
ti per estendere la profondità di campo in
post-produzione. Essendo queste tutte fun-
zioni puramente software, nulla impedirebbe
a Fuji di introdurle tramite un aggiornamento
firmware anche sugli altri modelli dotati dello
stesso hardware (sensore e processore).
Come si vede, le novità della X-Pro3 non
sono tutte per giocare; mi aspetto quindi che
quelle che non richiedono il particolare miri-
Sul dorso, si nota la nuova configurazione con il monitor principale nascosto e quello
secondario da 1,8 pollici con funzione di pannello di controllo. Questo si ottiene selezionando no della X-Pro o il doppio monitor sul dorso
l’opzione Standard dalla voce di menu che riguarda questo schermo. Rispetto alla X-Pro2 è passino anche su altri modelli.
scomparso anche il pad a destra del monitor, le cui funzioni sono assolte in parte dal joystick e Dal lato elettronico non ci sono novità o sor-
in parte da tasti sparsi come quello DRIVE in alto. prese: la X-Pro3 impiega il più recente abbi-
namento del sensore Fuji X-Trans CMOS 4
Il monitorino da 1,8 pollici sul dorso può essere configurato da menu con l’opzione Classic, che di formato APS-C (26,1 megapixel effettivi)
visualizza un memo film dalla grafica ispirata dalle confezioni della pellicola. Tuttavia i dati con il processore X-Processor 4, per cui le
mostrati derivano dalle effettive impostazioni della macchina, per cui possono essere composte prestazioni come resa dell’immagine, raffica,
pellicole altamente improbabili. Questo monitor è ben visibile anche in piena luce solare. autofocus e video sono assimilabili a quelle
della X-T3.
Il monitor da 3 pollici con circa 1.620.000 punti è reclinabile fino a 180 gradi verso il basso e
dispone anche di funzione tattile (TouchScreen) utilizzabile in ripresa, in riproduzione, per A parte pubblichiamo una tabella dove con-
impostare parametri e per navigare tra i menu. Chiudendolo, si spegne automaticamente per frontiamo la X-Pro3 con la X-Pro2 e la X-T3,
non sprecare energia. Da notare che, montando la fotocamera su treppiede, il monitor si apre dalla quale si deduce che la X-Pro3 è so-
solo fino a circa 90 gradi perché oltre interferirebbe con la piastra di supporto. In piena luce stanzialmente una X-T3 in un corpo X-Pro,
questo monitor è molto meno visibile di quello piccolo. pur con le sue notevoli peculiarità e qualche
affinamento.

Design, ergonomia e comandi


La forma e la disposizione del mirino all’e-
strema sinistra fanno della serie X-Pro una
sorta di Leica giapponese, e la X-Pro3 non
smentisce questa idea; semmai la rafforza.

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Il look squadrato e le dimensioni abbondanti della X-Pro3 richiamano Sul lato destro, quello dell’impugnatura, uno sportellino con
certi modelli analogici di medio formato come la Fujica GW690. guarnizione di gomma protegge il doppio slot per schede di memoria
Oltre all’ampio mirino ottico, la seconda finestrella sul frontale non è SD/SDHC/SDXC. La X-Pro3 accetta anche le velocissime card SDXC
quella del telemetro, assente su questa fotocamera, bensì un semplice UHS-II, facilmente riconoscibili per la doppia fila di contatti.
Led con funzione di illuminatore ausiliario AF e spia dell’autoscatto.
Esteticamente e operativamente, la macchina è ancora abbastanza
bilanciata anche con lo zoom 16-80mm f/4, che però ostruisce buona
parte del campo visivo del mirino ottico.

Sul lato sinistro per chi impugna la fotocamera, uno sportellino di La X-Pro3 usa la solita batteria NP-W126S da 1260 mAh, comune
plastica morbida con funzione di guarnizione protegge due connettori. a tutti i modelli Fuji X. A parità di specifiche tecniche, dovrebbe
Quello superiore è una porta USB 3.1 di tipo C che permette anche di avere una migliore gestione del calore generato e gestire meglio
ricaricare la batteria nella fotocamera e, tramite adattatore, di inviare l’indicazione del livello di carica nel corpo macchina rispetto a quella
l’audio a una cuffia. Quello inferiore è una presa da 2,5mm che accetta più vecchia senza la “S” finale. Sul fondello, quasi impercettibili, ci
un microfono o un telecomando. Stranamente, non c’è altro, neanche sono le scritte TITANIUM e MADE IN JAPAN. Si notano soltanto con luce
l’uscita HDMI. molto radente.

Il corpo macchina resta sostanzialmente lo formato APS-C. poste due finiture “DR Black” e “DR Silver”
stesso della X-Pro2, salvo un’impugnatura L’unica parte modificata parecchio rispetto (né nera, né argento) col trattamento Dura-
leggermente più ampia. al modello precedente è il dorso, dove non tect sviluppato da Citizen per dare una du-
C’è chi preferisce questa configurazione e chi solo c’è il nuovo monitor, ma gran parte dei rezza Vickers 1500Hv a protezione dai graffi.
quella da reflex. Non è solo una questione comandi; innanzitutto è scomparso il joypad, Impreziosisce il tutto la cinghia in pelle di
estetica, perché avere un mirino più centrale con le sue funzioni di navigazione attribuite colore “testa di moro”.
e un’impugnatura più ampia influisce sul bi- al solo joystick e quelle di ripresa associate a La costruzione è sigillata da ben 70 guar-
lanciamento dell’insieme e sulla capacità di tasti diversamente collocati. nizioni a prevenire l’ingresso di polvere e
usare al meglio le ottiche più pesanti. Invece Dal lato costruttivo si può notare l’uso del spruzzi, con gli sportellini in plastica che
la X-Pro è ideale per usare ottiche piccole titanio per l’esterno del corpo macchina, sono dotati di gommini di tenuta e mostra-
e leggere, che tra l’altro ostruiscono meno abbinato alla lega di magnesio per il telaio no adeguata solidità, grazie anche ai perni in
il mirino ottico; in questo caso però si può interno, che supporta il mirino, l’otturatore e metallo.
considerare con interesse l’opzione X-E3, tutta l’elettronica. Trovo molto valida la disposizione gene-
più compatta e a mio parere più adeguata al Oltre alla versione nera standard, sono pro- rale dei comandi e, come già notato per la

TUTTI FOTOGRAFI 31
X-Pro2, trovo che la ghiera elettronica ante-
riore si usi agevolmente con l’indice col dito
medio, mentre l’indice resta sul pulsante
di scatto. In generale, i comandi trovano il
giusto compromesso tra dolcezza nell’azio-
namento e ritenuta in posizione (ghiere) o
feedback tattile (pulsanti).
La logica operativa resta quella molto fun-
zionale già vista sulle precedenti mirrorless
Fuji: portando su A sia la ghiera dell’obiettivo
che quella dei tempi posta sulla calotta, la
fotocamera opera in automatismo program-
mato, portando su un valore manuale la
Il mirino ottico della X-Pro3 copre un angolo più esteso del 23mm, dove i progettisti hanno ghiera dei diaframmi oppure quella dei tempi
posto le indicazioni di ripresa visibili in questo scatto (eseguito con lo smartphone). Le cornici si ha la priorità su quel parametro impostato
bianche qui mostrate corrispondono alle lunghezze focali di 23mm e 80mm. Impostando focali
manualmente, mentre portando ambedue le
più grandangolari del 23mm (equivalente al 35mm), purtroppo la cornice e il riquadro AF
scompaiono e il fotografo non sa più cosa stia inquadrando e mettendo a fuoco. Questo è un ghiere su valori manuali si opera ovviamente
passo indietro rispetto al mirino della X-Pro2, che arrivava a 18mm (equivalente a 27mm). Man in manuale. In tutti questi casi si può avere la
mano che il fuoco si avvicina, la cornice si sposta sempre più verso il basso a destra. Il riquadro sensibilità ISO automatica o manuale.
in basso a destra è la proiezione dell’immagine elettronica (intera o parziale e ingrandita) a Ritengo che non esista una soluzione più
supporto della messa a fuoco. facile e intuitiva di così. Sulla X-Pro3 la sen-
sibilità ISO s’imposta sollevando un collari-
no che circonda la ghiera dei tempi. Questo
perché, essendoci il mirino ottico nell’ango-
lo, non ci stava bene una ghiera dedicata in
questa posizione come sulle Fuji dotate di
mirino centrale. Questa soluzione, ispirata
alle fotocamere classiche, funziona abba-
stanza bene, anche se è sicuramente meno
pratica di quella delle Fuji serie X-T.

Il mirino ibrido
Il particolarissimo mirino ibrido ottico / elet-
tronico resta invariato nel concetto, ma nella
X-Pro3 è stato riprogettato nella parte ottica
e dal lato operativo. L’ingrandimento della
visione ottica si è ridotto da 0,6x a 0,52x, ma
la copertura è aumentata dal 92% al 95%.
Invece la componente elettronica si basa su
uno schermo da 0,5 pollici, vede crescere
l’ingrandimento da 0,59x a 0,66x e la risolu-
zione da 2.360.000 punti a 3.690.000 punti.
Oggi che si vedono fotocamere con mirino
da quasi 6 milioni di punti, questo valore non
Tra le novità della X-Pro3, troviamo la nuova opzione di finitura CLASSICO Neg., assimilabile è da record, ma comunque si apprezza la dif-
alla pellicola negativa Fujifilm Superia. Se invece si imposta una finitura monocromatica, la
ferenza rispetto al modello precedente.
nuova opzione di menu COLORE MONOCROMATICO permette di dare un’intonazione a piacere
all’immagine monocromatica. Il mirino ottico presenta una notevole distor-
sione a barilotto, valutata intorno al 5-6%.
La selezione tra il mirino ottico galileiano e
quello elettronico avviene tramite una levetta
sul frontale. Spostandola verso destra dalla
sua posizione di riposo, si alternano il miri-
no ottico e quello elettronico. Quando siamo
nel mirino ottico, spostando la levetta verso
sinistra si attiva o disattiva il monitorino elet-
tronico posto in basso a destra del mirino ot-
tico. Lo schermino inserito nel mirino ottico
visualizza l’immagine intera con l’autofocus
continuo e una porzione ingrandita in corri-
spondenza del riquadro AF con l’autofocus
Un’altra nuova funzione è quella di limitare il campo entro il quale il sistema AF deve cercare
singolo. Questo, definito telemetro elettro-
il fuoco, in modo da evitare perdite di tempo nel valutare distanze da non considerare in una
data situazione. nico, aiuta a mettere a fuoco manualmente,
oppure a controllare se il sistema AF sta ope-

32 TUTTI FOTOGRAFI
FOTO VIDEO
Premendo il tasto Q posto sul retro
dell’impugnatura si apre un menu rapido
per impostare parametri generali per le
immagini. Le opzioni presenti in questa
palette si possono personalizzare.

ripresa
FOTO
VIDEO

In ripresa, il monitor prevede tre modalità di visualizzazione, commutabili ciclicamente premendo il tasto DISP BACK: “Standard” con le
informazioni dettagliate; “Nessuna informazione”; “Visualizzazione informazioni” con istogramma. Nel mirino e per il video sono visualizzate
soltanto le prime due schermate. Durante le riprese di filmati, sono visualizzati i dati video e la spia rossa di registrazione in corso.

rando correttamente. Invece il pulsantino al AF sulla parte destra dell’inquadratura si ha elettronico. È sicuramente meno bello e inci-
centro della levetta non ha nulla a che fare l’impressione di mettere a fuoco sul proprio so, ma almeno so cosa sto facendo e non mi
col mirino, ma è il tasto personalizzabile Fn2. obiettivo, che occupa gran parte del campo. faccio distrarre da queste cose.
Andando sul pratico, ho notato come la cor- In realtà non è così, poiché ovviamente l’au- Fuji dichiara un miglioramento del mirino
nice luminosa zoom che delimita il campo tofocus opera in TTL, ma le prime volte la elettronico non solo per la risoluzione, ma
coperto dalla focale impostata in un dato cosa è un po’ sconcertante. anche per la copertura del 97% del gamut
momento resti visibile solo allargando fino Non è finita qui: quando si mette a fuoco un sRGB. Inoltre la frequenza di refresh è salita
a 23mm effettivi (35mm equivalenti), per poi soggetto vicino, la cornice cambia dimensio- a 100 fps, con la possibilità di attivare anche
sparire. A quel punto non sapremo più cosa ni e posizione dopo la messa a fuoco: questo un dark frame tra le visualizzazioni, per evita-
stiamo fotografando, avendo solo delle frec- è per correggere l’errore di parallasse, per re effetti scia e simulare un refresh a 200 fps.
cette gialle agli angoli dell’area gestibile dalle cui si dovrà prendere l’abitudine di mettere In luce normale, l’immagine nel mirino elet-
cornici che ci dicono che i bordi del campo a fuoco prima di decidere l’inquadratura e tronico appare piuttosto naturale e piacevo-
inquadrato stanno da qualche parte all’ester- scattare. Non è per tutti i generi fotografici le, senza tuttavia raggiungere i vertici della
no di esse. E’ una limitazione non da poco e i fotografi. categoria. In luce scarsa, la notevole ampli-
rispetto alla X-Pro2, che con la cornice ar- Tutto questo per il gusto di usare il mirino ficazione del segnale introduce una sorta di
rivava a 18mm effettivi (27mm equivalenti). ottico. Personalmente, dopo svariate prove brulichio di rumore nell’immagine. Come in
Inoltre, spostando il riquadro AF verso si- in più giorni, e a domandarmi cosa spinga tutti i mirini elettronici, è il prezzo da pagare
nistra, questo a un certo punto sparisce le persone a farsi del male, ho deciso di la- per avere la visione anche al buio quasi to-
all’incirca dove potrebbe trovarsi la cornice sciare il mirino ottico e le sue fisime a chi tale. Naturalmente è presente la regolazione
che delimita il campo fotografato, se questa ha voglia di giocare, mentre per fotografare diottrica, da -4 a +2 diottrie.
fosse visibile. Se invece si sposta il punto davvero ho usato sempre e soltanto il mirino

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riproduzione
FOTO
VIDEO

In riproduzione, premendo il tasto DISP


BACK sul dorso si possono visualizzare in
sequenza cinque schermate: “Standard”;
“Nessuna informazione”; “Visualizzazione
informazioni” con istogramma e due pagine
di dati. Quando è visualizzato il primo
fotogramma di un filmato, è possibile avviare
la riproduzione video e metterla in pausa con
il joystick “Giù”.

Dal lato video, la X-Pro3 non ha la


completezza della X-T3, ma in assoluto non
se la cava male. Le schermate del menu
dedicato qui riprodotte danno l’idea delle
funzioni e della versatilità della fotocamera.
Tradurre TimeCode in Codice orario fa un po’
ridere, così come la spia di registrazione in
Lampada di segnalazione. Interessante che
anche la X-Pro3 abbia i controlli silenziosi
(TouchScreen) per il video.

Il monitor e il pannello di controllo attivabili facendo scorrere il dito lungo quat- indica il tipo di “pellicola” (la finitura dell’im-
Salvo il fatto che di norma è nascosto, il mo- tro direzioni a croce. Naturalmente anche le magine), la sensibilità ISO e il bilanciamento
nitor Lcd sul dorso è rimasto lo stesso del voci della palette interattiva attivabile con il del bianco. Invece Standard visualizza uno
modello precedente, quindi da 3 pollici con tasto Q sono gestibili via tocco e possono schermo di stato con i parametri di ripre-
1.620.000 punti. Non è tra i monitor migliori essere personalizzate. sa impostati: velocità di scatto, diaframma,
che mi sia capitato di usare, per l’immagine A questo schermo sul dorso si aggiunge lo sensibilità ISO, correzione dell’esposizione
un po’ scialba e difficile da vedere con ab- schermino quadrato da 1,28 pollici a colori e altre impostazioni di scatto rappresentate
bondante luce solare. D’altra parte, ho già protetto da un vetro temperato. Questo di- come numeri e iconcine.
chiarito che è pensato per una funzione pret- splay mostra le impostazioni di scatto anche
tamente utilitaria e per un uso teoricamente a fotocamera spenta ed è molto ben leggibile L’autofocus ibrido
saltuario. anche in luce solare. L’autofocus della X-Pro3 prevede 425 pun-
Questo monitor offre la funzione tattile (Tou- Da menu, si può scegliere una delle due ti combinati, a contrasto e a rilevamento di
chScreen) che permette la sola messa a modalità d’uso, “Classica” o “Standard”. fase, con una copertura dell’inquadratura
fuoco, oppure il fuoco più lo scatto, aggiun- Classica visualizza una grafica da scatolina praticamente totale. Da notare che que-
gendo anche quattro tasti funzione virtuali, del rullino per una fotocamera analogica che sti 425 punti sono ottenuti impiegando

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riproduzione
complessivamente oltre 2 milioni di pixel.
Nell’ambito di questa matrice, è possibile
spostare manualmente via joystick lo spot
o un’area più larga su una delle posizioni
previste. Per la selezione manuale si può
scegliere se usare soltanto 177 (9x13) punti,

FOTO
oppure tutti i 425 (17x25) punti impiegati dal
sistema automatico.
Rispetto ai precedenti modelli dotati di que-
sto stesso sensore, la X-Pro3 presenta un
algoritmo AF migliorato per lavorare fino
a una luminosità di -6 EV. Dicevamo delle
peculiarità del limitatore della corsa AF che
consente di velocizzare la messa a fuoco
riducendo l’estensione delle distanze dove
cercare il soggetto.
Le riprese pratiche con luce scarsissima

VIDEO
hanno confermato una notevole capacità di
mettere a fuoco velocemente e scattare an-
che quando gli occhi non vedono quasi nien-
te, senza la necessità di attivare il fastidioso
illuminatore ausiliario. Perfino in presenza di
luce molto scarsa e soltanto rossa, durante
una perfomance di danza contemporanea,
l’autofocus è riuscito a portare a termine il
suo compito, seppure con qualche difficoltà
ed esitazione.
Confermo anche una buona efficienza del-
la funzione di riconoscimento del volto e
dell’occhio, anche con soggetti in movi-
mento. A questo proposito, c’è una novità
operativa: se si attiva il riconoscimento del
volto e dell’occhio e questo ha identificato
un soggetto, premendo il joystick si torna
al punto AF selezionato manualmente prima
che l’eye-AF operasse.
Se invece il riconoscimento del volto non
opera, la pressione del joystick mantiene la
nota funzione di portare il punto AF al centro.
Questa modalità operativa è stata portata an-
che sulla X-T3 dall’aggiornamento firmware
3.2, anche se ciò non era dichiarato nelle ca-

Efficacia dell’autofocus
Nella solita prova di inseguimento del
ciclista diretto verso il fotografo, la Fuji
X-Pro3 ha mantenuto il fuoco sul soggetto
con una precisione discreta a distanza e
ottima alle distanze medie e brevi fino a
quelle davvero minime, anche se il piano
di fuoco è più spesso sulla maglia che sul
volto del ciclista. Dei 35 fotogrammi ottenuti
ad ogni passaggio, nessuno è da buttare.
La combinazione che funziona è quella tra
“scatti continui veloci”, “AF punto singolo” (di
dimensioni intermedie) e “riconoscimento
facciale”. In questa condizione il fuoco non
si perde mai del tutto e migliora con la
riduzione della distanza. Invece impostando
la zona allargata oppure la copertura
dell’intero fotogramma si ha molto spesso
il fuoco sullo sfondo e il soggetto viene
ignorato finché non riempie gran parte del
campo inquadrato.

TUTTI FOTOGRAFI 35
Rumore e gamma dinamica
Come gamma dinamica, passando da ISO 200 a ISO 800 si nota
l’apparire di un leggero rumore nelle zone più scure, mentre la
capacità di recupero sulle alte luci aumenta leggermente. Da ISO
1600 a 6400 l’immagine si appiattisce per un calo delle sfumature
e il rumore aumenta progressivamente, restando però sempre
tollerabile. Alla sensibilità ISO 12800 si nota un minimo di rumore
anche nelle luci e soprattutto nei livelli intermedi. Nelle zone scure si
ha una certa perdita dei dettagli fini, con l’immagine che diventa più
confusa. Sarebbe meglio non andare oltre questa sensibilità con la
X-Pro3. Non ho rilevato fenomeni di banding o altri artefatti.

ratteristiche del nuovo firmware.


Buona anche l’efficienza dell’autofocus continuo con soggetti in ra-
pido avvicinamento, come nella solita prova del ciclista. La X-Pro3
non raggiunge il livello di una reflex professionale, o semipro come
la Nikon D780 provata lo stesso giorno sullo stesso soggetto, ma
se la cava piuttosto bene.
Combinando le opzioni “scatto continuo” a 11 fps e “AF punto
singolo” con lo zoom 16-80mm impostato sulla focale di 80mm
come per la fotografia sportiva, con sequenze di 32-35 scatti (circa
3 secondi) ho ottenuto oltre la metà dei fotogrammi correttamente
a fuoco, e meno della metà con un fuoco un po’ approssimativo,
senza comunque sbagliarne nessuno del tutto. Da notare che sono
perfettamente a fuoco tutti quelli più vicini, anche vicinissimi al fo-
tografo.
Ricordo come sempre che la prova pratica sul ciclista ha un valore
puramente indicativo, non essendo eseguita in condizioni controlla-
te di luce, contrasto, velocità, obiettivo in uso, ecc. In questo caso,
il cielo sereno potrebbe avere aiutato in modo significativo.

Otturatore e scatto continuo


L’otturatore della X-Pro3 è quello “solito” delle mirrorless Fuji: tem-
pi standard da 1/8000s (1/32000s con l’otturatore elettronico) a 15
minuti in posa T più posa B fino a 60 minuti, mentre il sincro flash
arriva a 1/250 di secondo.
I tempi elettronici più brevi di 1/8000s si impostano portando la
ghiera dei tempi su 8000 (oppure su T) e ruotando la ghiera elettro-
nica posteriore; similmente, i tempi oltre al secondo si impostano
portando la ghiera dei tempi su T e ruotando la ghiera elettronica
posteriore. L’otturatore meccanico è molto dolce, ma ovviamente la
silenziosità totale si ottiene solo con l’otturatore elettronico.
Con l’otturatore elettronico e la raffica impostata su CH (alta velo-
cità), la X-Pro3 ha la funzione Pre-Scatto introdotta con la X-T3.
Significa che l’acquisizione delle immagini inizia già con la pressio-
ne parziale sul pulsante di scatto, tenendo nel buffer sempre le più
recenti; poi saranno salvate sulla scheda anche le ultime immagini

36 TUTTI FOTOGRAFI
Invarianza ISO
Scattando più foto notturne partendo da ISO 6400 e
poi scendendo senza adeguare tempi e diaframmi, ho
ottenuto fotogrammi via via più scuri. Compensando
nella stessa misura la sotto-esposizione con un sovra-
sviluppo, ho riportato l’immagine ad una luminosità
corretta.
Questo sensore ha una buona invarianza ISO, poiché
anche portando a ISO 6400 gli scatti eseguiti a ISO 200 o
400 si ha un lieve peggioramento del rumore nelle zone
d’ombra e un netto recupero delle alte luci bruciate.

prima della pressione a fondo del pulsante. Questo per


evitare di perdere il momento cruciale di un’azione rapida
a causa di riflessi non abbastanza pronti e dei tempi di
elaborazione in macchina.
Come sulla X-T3, ci sono anche lo scatto veloce a 30 fps
con ritaglio dell’immagine 1,25x e lo scatto a 20 fps con
l’otturatore elettronico a pieno fotogramma.

Rumore e gamma dinamica


Il rumore sull’immagine deriva dal peggioramento del
rapporto segnale / disturbo e quindi cresce in luce scarsa
e con l’amplificazione del segnale per lavorare a elevati
valori ISO.
La gamma dinamica indica il numero dei livelli luminosi
che un dato sistema di acquisizione dell’immagine rie-
sce a distinguere prima di confondere tutti i toni scuri col
nero assoluto e i toni chiari col bianco assoluto. Ciascun
livello luminoso equivale a una quantità di luce doppia
rispetto al livello precedente.
La gamma dinamica di una fotocamera digitale non è un
valore unico e assoluto, ma tende a ridursi con l’aumen-
tare della sensibilità ISO, per cui va sempre espressa e
confrontata in funzione di quest’altro parametro. Sarà da
preferire un sensore dotato di gamma dinamica estesa e
mantenuta il più possibile anche agli alti valori ISO.
Nelle mie prove pratiche valuto la capacità di recupero
ai diversi valori ISO. Tra l’altro, in questa occasione per
la gamma dinamica ho avuto modo di scattare con la X-
Pro3 nelle stesse circostanze e con gli stessi parametri
di ripresa della Nikon D780 di pieno formato. Ebbene,
la Nikon ha un rumore più contenuto e per questo può
spingersi a valori ISO più alti, ma a parità di sensibilità
mostra alte luci spesso bruciate e ombre più chiuse (e
non di poco), quindi una gamma dinamica decisamente
più ridotta.

TUTTI FOTOGRAFI 37
zione in ripresa e un sovra-sviluppo in fase
di conversione dal Raw al Jpeg senza che
l’immagine risultante ne soffra troppo come
rumore e gamma dinamica.
Questa proprietà di alcuni sensori moderni
permette di recuperare un buon dettaglio
sia nelle ombre profonde che nelle alte-luci
senza ricorrere all’HDR, oppure semplice-
mente perdona gli errori di esposizione in
luce scarsa.
Scattando un’immagine notturna a ISO 6400
e riducendo progressivamente il valore ISO
(a parità di diaframma e tempo), ho poi com-
pensato in fase di conversione.
Anche da questo punto di vista il sensore
della X-Pro3 si comporta in modo diverso
da quello della Nikon D780, visto che con
la tecnica dell’invarianza mostra un’ottima
capacità di recupero delle luci bruciate e un
contenuto aumento del rumore nelle ombre.
Quindi all’occorrenza si può usare il “trucco”
di sotto-esporre in ripresa.

Il video
La funzione video della Fuji X-Pro3 è di ot-
timo livello, ma sotto qualche aspetto leg-
germente inferiore rispetto alla X-T3. Logi-
camente, una macchina come questa non è
la prima che verrebbe in mente di acquistare
per fare video, ma mi aspettavo che partendo
dagli stessi dentici componenti hardware si
arrivasse allo stesso risultato. La X-Pro3 può
registrare 4K (a standard UHD e DCI) fino a
60 fps, ma con una velocità di trasmissione
dimezzata rispetto alla X-T3. Manca anche il
Codec H.265 in aggiunta al diffuso H.264.
Non è nemmeno previsto l’invio dei dati sul-
la porta HDMI per una registrazione esterna,
visto che la porta HDMI proprio non c’è.
Non manca invece la registrazione 4K sull’in-
tero sensore fino a 30p e il ritaglio 1,18x per
il 60p.
Come connettività, la App Camera Remote è un po’ farraginosa, nel senso che non è In Full HD, il frame rate massimo è di 120 fps
immediato capire se si stia usando il Wi-Fi o il Bluetoooth, perché nel cercare la connessione con un bit rate di 200 Mbps, come la X-T3.
appaiono messaggi che fanno riferimento ora all’uno e ora all’altro dei due metodi wireless.
Sia come sia, in genere la connessione alla fotocamera richiede ben più dei 10 secondi Anche la X-Pro3 offre la curva F-Log, mentre
dichiarati, soprattutto se lo fate in ambienti frequentati da persone e quindi smartphone e Wi- non ha l’HDR HLG che invece compare sulla
Fi vari. Purtroppo non supporta lo scatto continuo. X-T3.
In effetti, sono diverse le opzioni video man-
canti, o semplificate, rispetto alla X-T3, al
punto che il menu video della X-Pro3 ha una
Questo non solo nei file Jpeg forniti dalle gamma dinamica anche a scapito della riso-
pagina in meno; ma chi la acquista non pen-
macchine, perché anche la capacità di recu- luzione, e da questo punto di vista i risultati
sa certo alla ripresa video.
pero nello sviluppo del file Raw è nettamen- si vedono parecchio.
te a favore della Fuji. Anzi, paragonando le In sostanza, basta correggere la componen-
Connettività
immagini elaborate da file Raw, il divario a te cromatica del disturbo per avere immagi-
La X-Pro3 non dispone di uscita HDMI,
favore di Fuji aumenta. ni piacevoli anche alle alte sensibilità, dove
presente invece sulla X-Pro2. Per la con-
Quando sostengo che Full Frame non è una l’effetto grana resta perlopiù accettabile. Il
nessione USB 3.1 c’è una porta del Tipo C
parola magica che migliora e risolve tutto, rumore nelle luci è sempre contenuto. Anche
che permette anche la ricarica della batteria
intendo dire che nel passare dalla teoria ge- la resa cromatica cambia di pochissimo al
nella fotocamera, senza estrarla. A proposito
nerale alle applicazioni pratiche ci sono un crescere della sensibilità.
di batteria, c’è da dire che l’uso della solita
sacco di scelte tecniche, variabili tecnologi-
NP-W126S conferma la modesta autonomia
che e priorità progettuali, per cui in definitiva La prova dell’invarianza ISO
in ripresa.
si deve valutare caso per caso. Fuji con le Per invarianza ISO si intende la capacità di
Inoltre, tramite adattatore da acquistare a
sue tecnologie ha sempre dato priorità alla un sensore di accettare una sotto-esposi-

38 TUTTI FOTOGRAFI
Dato il formato APS-C del suo sensore, per avere
uno stacco marcato tra i piani di fuoco con la
X-Pro3 è meglio andare su lunghezze focali
maggiori del 23mm. Qui vediamo come lo zoom
XF 16-80mm f/4 R OIS WR, pur avendo una
luminosità massima non estrema, usato a 80mm
dia uno sfuocato più evidente del XF 23mm f/1.4
R a tutta apertura. Naturalmente, le prospettive
sono ben diverse.

parte, è possibile collegare una cuffia a questa


porta USB, non disponendo la fotocamera di
uscita audio. C’è invece un ingresso per micro-
fono esterno, con una presa per jack da 2,5mm.
In aggiunta alla funzione Wi-Fi per collegarsi
tramite rete wireless a uno smartphone o tablet,
la X-Pro3 fornisce la connettività Bluetooth allo
scopo di ridurre i consumi energetici mantenen-
do una connessione continua con lo smartpho-
ne.
Come per gli altri modelli attuali, sono disponibili
le App Fuji “Camera Remote” e “PC AutoSave”.
Camera Remote permette di usare lo smartpho-
ne o il tablet per fotografare e controllare la fo-
tocamera a distanza, oppure per rivedere le fo-
tografie già salvate sulla fotocamera e trasferirle
su un dispositivo selezionato. Con questa App si
possono anche trasferire alla fotocamera i dati
della località rilevati dallo smartphone. Purtrop-
po la connessione è un po’contorta e soprattutto
richiede molto più tempo dei 10 secondi indicati
da Fuji.
Spesso ci si chiede se gli apparecchi stiano dav-
vero facendo qualcosa mentre le iconcine sui
display di fotocamere e smartphone “frullano”
per tempi che paiono infiniti prima di avere lo
schermo di ripresa sul telefono. Forse se siete
in casa possono bastare 10 o 15 secondi, ma in
mezzo alla gente (con relativi smartphone e Wi-
Fi) ci possono volere anche diversi minuti.
Ho provato a fare un po’ di Street con la fotoca-
mera appesa al collo e gli occhi e le mani sullo
smartphone, per dare l’idea di essere intento nel-
le cose mie anziché a fotografare. È una tecnica
da praticare e perfezionare, adatta ai fotografi
timidi, che può dare risultati interessanti. Sap-
piate però che i tempi di ritardo allo scatto sono
notevoli (quindi niente attimo fuggente) e non

In questo concerto di Lisa Manara e Riccardo


Ferrini nella vetrina della Ale House di Faenza,
la X-Pro3 è stata messa a dura prova. Infatti
l’unica illuminazione proveniva da un lampione
sulla strada di sera, mentre tutte le luci del locale
erano spente, per cui lavoravo in controluce e
per giunta a livelli bassi. L’unica luce sui soggetti
era quella riflessa dal pubblico, di rimando dalla
vetrina. Il risultato non è disprezzabile, merito
soprattutto dell’estesa gamma dinamica del
sensore Fuji che ha consentito di recuperare
le alte luci e di aprire le ombre. La foto è
ritagliata solo sul lato lungo per escludere
dall’inquadratura gli avventori di passaggio.
>> Dati di scatto: 1/60s a f/4, ISO 12800.
Obiettivo XF 16-80mm f/4 R OIS WR a 18mm.

TUTTI FOTOGRAFI 39
Zoom Fujinon Super EBC XF 16-80mm f/4 R OIS WR

Questo recente zoom si presenta net-


tamente più massiccio del 18-55mm
f/2,8-4 proposto in precedenza sulle fo-
tocamere Fuji di un certo livello. Con la
sua costruzione metallica sigillata contro
l’ingresso di polvere e acqua, un ingom-
bro di 78,3mm x 88,9mm ed un peso di
440 grammi, è una presenza importante
sulla X-Pro3 che entra di prepotenza nel
campo visivo del mirino. Naturalmente
si consiglia di reggere l’obiettivo con la
mano sinistra.
L’ampia ghiera centrale dello zoom, cor-
rettamente frizionata, sposta meccani-
camente il gruppo ottico frontale, che
esce di circa 45mm passando da 16mm a
80mm di lunghezza focale. La ghiera an-
teriore, deputata alla messa a fuoco ma- Sul formato APS-C, l’obiettivo XF 16-80mm f/4 R OIS WR ha focali equivalenti a uno zoom 24-
122mm per il pieno formato, senza averne l’ingombro e il peso. Lo schema ottico impiega
nuale, opera per via elettrica attraverso il
16 elementi in 12 gruppi, con un elemento in vetro ED (Extra-low Dispersion) e ben tre lenti
corpo macchina e presenta una rotazione asferiche. Questo zoom mette a fuoco a partire da 35cm tramite un motore passo-passo,
continua. Anche questa è ben frizionata, impiega un diaframma a nove lamelle, è dotato di stabilizzatore ottico dichiarato fino a 6 EV
come nelle ottiche d’epoca. ed a prova di acqua e sporco.

Nonostante la sua luminosità non proprio ideale per queste situazioni, lo zoom XF 16-80mm f/4 R OIS WR si è fatto apprezzare anche nella
fotografia di scena. Qui vediamo un momento della performance “Orbis” di Francesca Pizzagalli, scattato alla focale di 61mm.
>> Dati di scatto: 1/30s a f/4 ISO 5000.

40 TUTTI FOTOGRAFI
Dall'alto:
A 16mm, lo zoom XF 16-80mm f/4 R OIS WR
ha una bella resa complessiva, che si unisce
alla versatilità di un’ottica di tale gamma
focale. Il supergrandangolare equivalente a
24mm dà grande ariosità alle immagini.
>> Dati di scatto: 1/350s a f/8, ISO 160.

Alla focale di 32mm, equivalente a quella


standard, lo zoom XF 16-80mm f/4 R OIS WR
dà grande soddisfazione fin dalla massima
apertura e fino ai bordi estremi.
>> Dati di scatto: 1/3200s a f/4 ISO 250.

Alla massima focale di 80mm (equivalente al


120mm sul pieno formato), il XF 16-80mm f/4
R OIS WR dà un’immagine pulita, ma un po’
morbida e piatta. La risoluzione e la nitidezza
restano buone anche in prossimità dei bordi.
>> Dati di scatto: 1/680s a f/8 ISO 250.

La ghiera dei diaframmi ha posizioni di


ritenuta corrispondenti a terzi di diafram-
ma, ma è più dura di quanto sarebbe de-
siderabile e di quanto visto in altre ottiche
Fujinon.
I numeri che indicano le focali dello zoom
e i valori del diaframma sono incisi nel
metallo, per cui dovrebbero dare una bel-
la resistenza all’usura.
La filettatura anteriore per i filtri è da
72mm, mentre il paraluce sagomato in
plastica è più leggero e appare più ama-
toriale rispetto all’obiettivo. È presente lo
stabilizzatore ottico OIS e l’autofocus è
pronto ed efficace, oltre ad essere silen-
zioso.
La sua versatilità è fantastica e la resa ot-
tica è complessivamente convincente,
per cui la tentazione di acquistarlo come
rimpiazzo del Fujinon XF 18-55mm è no-
tevole. Quei due millimetri da 18mm a
16mm sul grandangolo fanno una grande
differenza come angolo di campo e anche
arrivare otticamente a 80mm senza dover
ritagliare l’immagine fa molto comodo.
Solo alle focali maggiori manca un po’ di
mordente, con foto che risultano un po’
morbide e piatte rispetto ad altri obiettivi
similari come il Nikkor 24-120mm che ho
avuto modo di provare nelle stesse circo-
stanze sulla Nikon D780.

TUTTI FOTOGRAFI 41
Il luminoso Fujinon Super EBC XF 23mm f/1.4 R

Il Super EBC XF 23mm f/1.4 R è in catalogo


da tempo e appartiene alla prima genera-
zione delle ottiche Fujinon XF, per cui non
è del tipo sigillato WR e non è presente lo
stabilizzatore ottico OIS. Con dimensioni
di 72x63mm e un peso di 300 grammi
si abbina bene alla X-Pro3 tanto dal lato
estetico quanto come bilanciamento.
Non è presente lo stabilizzatore ottico,
che avrebbe sicuramente inciso sulle di-
mensioni dell’obiettivo, né se ne sente la
mancanza più di tanto.
La precisa costruzione metallica convince
dal lato della solidità e i numeri che indi-
cano i valori di diaframma sono incisi nel
metallo e non solo serigrafati, contribuen- L’obiettivo XF 23mm f/1.4 R in prova equivale a un 35mm sul Full Frame. Lo schema ottico
do allo stile classico dell’obiettivo e a ras- impiega 11 elementi in 8 gruppi, con una lente asferica. Mette a fuoco a partire da 28cm,
sicurare sulla loro durata. impiega un diaframma a sette lamelle ed è dotato di motore AF del tipo a corrente continua.
Fuji vanta la correzione ottica della distorsione.
L’ampia ghiera anteriore presenta due po-
sizioni ottenute facendola scorrere in sen-
so assiale. Nella posizione più spostata in
avanti è fissa e permette una solida presa.
In questa condizione, l’obiettivo opera in
autofocus spostando un gruppo ottico
interno.
Tirandola verso il corpo macchina, si libe-
ra per effettuare la messa a fuoco manua-
le. Il suo movimento è piuttosto fluido, ha
posizioni di fine corsa sia dal lato del fuo-
co vicino che dell’infinito, ma non è mec-
canica. Infatti opera attraverso il motore e
quindi soltanto se è montato sulla fotoca-
mera e a condizione che questa sia acce-
sa, altrimenti gli manca l’alimentazione.
Con la ghiera in posizione manual focus
si scopre la scala delle distanze che, abbi-
nata ai valori del diaframma riportati an-
teriormente sul barilotto, dà indicazione
sulla profondità di campo; una vera rarità,
di questi tempi.
La ghiera dei diaframmi presenta posizio-
ni di ritenuta corrispondenti a terzi di dia-
framma ed è dolce al punto giusto, molto
piacevole da usare. Con l’obiettivo XF 23mm f/1.4 R montato sulla X-Pro3 ho eseguito qualche ritratto ambientato
La filettatura anteriore per i filtri è da all’amica Safa. Tuttavia, in condizioni di luce veramente scarsa, la messa a fuoco risulta un po’
62mm e anche in questo caso il paraluce lenta e non così precisa. Questo, unito alla sgranatura causata dal rumore agli alti valori ISO,
sagomato in plastica appare più amato- porta ad immagini non proprio “croccanti”. Il bokeh è piacevole, ma l’entità dello sfuocato non
riale rispetto all’ottima costruzione metal- è pari a quella di un vero 35mm.
lica dell’obiettivo. Operativamente c’è da >> Dati di scatto: 1/60s a f/1,4 ISO 5000.
dire che l’autofocus non è dei più veloci,

42 TUTTI FOTOGRAFI
sono consentiti gli scatti continui, per cui il
sistema è un po’ limitato.
PC AutoSave è un software applicativo da
ma soprattutto è rumoroso. Ciò è dovuto all’impiego di un micromotore con ingra-
PC che salva automaticamente foto e filmati
naggi di trasmissione.
su un computer designato. La ripresa tethe-
Fuji vanta la correzione ottica della distorsione e in effetti in nessuna delle foto scat-
red si può avere con diversi software, come
tate alle varie distanze ho notato linee incurvate. Anche il bokeh è decisamente pia-
Fujifilm X Acquire, Fujifilm Tether Shooting
cevole, seppure per avere uno sfuocato molto marcato occorre avvicinarsi parecchio
Plug-in (Standard e Pro) per Capture One
al soggetto. Dopotutto sappiamo che l’equivalenza al 35mm sul pieno formato si
e Lightroom e HS-V5 for Windows. Tranne
limita al campo inquadrato e che invece la profondità di campo è determinata dalla
HS-V5, che è solo Windows, gli altri sono
focale effettiva di 23mm.
disponibili per Mac e per Windows.
Nel complesso è un obiettivo che dà soddisfazione; come gli altri Fujinon luminosi
La pagina web di riferimento per tutto que-
di questa generazione sarebbe auspicabile che fosse aggiornato con un motore AF
sto e per scaricare gli applicativi aggiornati è
più moderno e silenzioso e una costruzione WR.
http://fujifilm-dsc.com/wifi/

Il giudizio
Un mirino galileiano in una fotocamera a ot-
tiche intercambiabili non mi ha mai convinto
in casa Leica, e non mi convince in casa Fuji.
Mi pare assurdo avere a che fare con corni-
cette che delimitano campi minuscoli usando
le focali maggiori di quella standard, e spari-
scono con i grandangoli: obiettivi che occu-
pano buona parte del campo visivo e cornici
di delimitazione del campo inquadrato che
si spostano e cambiano di dimensione con
la messa a fuoco. Posso capirlo negli anni
Trenta e Quaranta, ma non da quando esi-
stono alternative molto più pratiche. A mio
parere questo tipo di mirino ottico ha senso
solo se è abbinato ad un obiettivo non inter-
cambiabile a focale fissa, come sulla nuova
Fuji X100V. Oppure dovrebbe essere zoom
anche il mirino ottico, in modo da adeguar-
si alla focale in uso. Ci si riusciva trent’anni
fa con le compatte zoom a pellicola, perché
non oggi con le digitali?
Abbinato a un corpo macchina come la X-Pro3, ma forse ancora meglio a una più elusiva
Detto questo, in modo anche un po’ un po’
X-E3, un obiettivo come questo XF 23mm f/1.4 R si presta alle tipiche foto di Street, dove
tutto si gioca sulla capacità di cogliere l’attimo più interessante di una scena. brutale, la Fuji X-Pro3 ha un suo fascino e
>> Dati di scatto: 1/950s a f/2,8, ISO 250. dunque un suo perché. Certamente non è
per tutti, ma piacerà a chi ama questo tuffo
in una fotografia diversa.
Per tutti gli altri c’è la X-T3.
Le prestazioni non si discutono: l’autofocus
è efficiente anche in luce scarsissima e si
comporta bene anche con un soggetto in
rapido avvicinamento. L’ampia gamma dina-
mica è uno dei punti di forza di Fuji
Dario Bonazza

Pro

Estesa gamma dinamica

Materiali ottimi e finiture accurate

Ampio parco ottico di alta qualità
Contro
 Scarsa praticità operativa del mirino ottico
 Mancanza di stabilizzazione sul sensore
 Modesta autonomia della batteria
Prezzo
Fujifilm X-Pro 3: €2000
€2.200 con trattamento Duratect

Distribuzione
XF 23mm f/1.4 R si presta bene anche per il reportage di viaggio, dove la sua resa plastica FujiFilm Italia, S.S. 11 Padana Superiore 2/B 20063
valorizza una bella luce sui soggetti. Cernusco sul Naviglio (MI). Tel. 02-929741
>> Dati di scatto: 1/1000s a f/2,8 ISO 160. online@fujifilm.it - www.fujifilm.it

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