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SHALOM

Brano tradizionale di cui, cospicue sono le versioni e gli arrangiamenti editati, tra queste, quella di
Alessandro Cadario, uno dei più interessanti direttori d’orchestra italiani della nuova generazione.

Un brano armonioso, che evoca pace, serenità d’animo e dolci emozioni, cui titolo stesso è una parola
ebraica significante pace, appunto, completezza, prosperità, tra due entità quali possono essere Dio ed
uomo, o benessere e sicurezza di un individuo o gruppo di individui.

Procediamo all’analisi armonica del brano:

- La tonalità del brano è Fa maggiore e l’indicazione metrica è il ¾, ossia un tempo semplice, di


suddivisione binaria. Il brano prevede due voci soliste, con accompagnamento del pianoforte e del
flauto, e successivo duetto delle due voci.
- La prima voce è caratterizzata da un attacco in levare con ritmo acefalo. Relativamente al registro
vocale, la prima voce solista viaggia nell’ambito di un’ottava, in quanto la sua nota più grave è il do
basso, taglio in testa, al di sotto del pentagramma, in chiave di violino, e sua nota più acuta, il do
centrale, terzo spazio, in chiave di violino. Una gamma sonora che si adatta a bambini di scuola
primaria e secondaria di secondo grado, in quanto è consigliabile per la voce di quell’età educarla a
partire da un La basso in chiave di violino per giungere ad un massimo di Do terzo spazio, in chiave
di violino.
Segue l’analisi degli intervalli relativi alla prima voce:
DO – FA = quarta giusta ascendente
FA – FA = unisono
FA – DO = quinta giusta ascendente
DO – FA = quarta giusta discendente
FA – RE = terza maggiore discendente
RE – FA = terza minore ascendente
FA – DO = quarta giusta discendente
DO – DO = unisono
DO – FA = quarta giusta ascendente
FA – MI = seconda maggiore discendente
MI – RE = seconda maggiore discendente
RE – FA = terza minore ascendente
FA – LA = terza maggiore ascendente
LA – SOL = seconda
SOL – FA = seconda
FA – MI = seconda minore discendente
MI – DO = terza minore discendente
DO – FA = quarta giusta ascendente
FA – FA = unisono
FA – DO = quinta giusta ascendente
DO – FA = quarta giusta discendente
FA – RE = terza maggiore discendente
RE – FA = terza minore ascendente
FA – DO = quarta giusta discendente
DO – DO = unisono
DO – FA = quarta giusta ascendente
FA – LA = terza maggiore ascendente
LA – SOL = seconda minore discendente
SOL – FA = seconda minore discendente
FA – MI = seconda maggiore discendente
MI – FA = seconda minore ascendente

- Giungiamo a questo punto alla seconda voce solita, caratterizzata anch’essa da un attacco in levare
con ritmo acefalo. Relativamente al registro vocale, la seconda voce solista viaggia nell’ambito di
una quinta, in quanto la nota più grave è il Sol, secondo rigo, in chiave di violino e la nota più acuta
è il Re, quarto rigo, in chiave di violino. Relativamente al range vocale, come già detto, un gruppo
classe di scuola primaria fino alla secondaria di primo grado spazia dal La basso, in chiave di violino
fino ad un Do, ed è a partire da fine secondaria di primo grado – inizio secondaria di secondo grado
che è possibile giungere al Re, quarto spazio, in chiave di violino.
Segue l’analisi degli intervalli relativi alla seconda voce:
SOL – LA = seconda maggiore ascendente
LA – SI = seconda maggiore ascendente
SI – DO = seconda minore ascendente
DO – FA = quarta giusta discendente
FA – SOL = seconda maggiore ascendente
SOL – LA = seconda maggiore ascendente
LA – FA = terza minore discendente
FA – SOL = seconda maggiore ascendente
SOL – LA = seconda maggiore ascendente
LA – SI = seconda maggiore ascendente
SI – DO = seconda minore ascendente
DO – RE = seconda maggiore ascendente
RE – DO = seconda minore discendente
DO – LA = terza maggiore discendente
LA – SOL = seconda minore discendente
SOL – LA = seconda maggiore ascendente
LA – LA = unisono
LA – SI = seconda maggiore ascendente
SI – DO = seconda minore ascendente
DO – SI = seconda maggiore discendente
SI – LA = seconda minore discendente
LA – SOL = seconda minore discendente
SOL – FA = seconda minore discendente

- Giunge ora, il “duetto” tra prima e seconda voce che eseguono le melodie simultaneamente.
L’INSEGNAMENTO DEL BRANO

Procedere all’insegnamento di un brano ad un gruppo classe, è un lungo e paziente lavoro, che svolto in
modo corretto porta molteplici benefici. La mia proposta formativa, esamina aspetti imprescindibili da
sviluppare nel singolo e nel gruppo alunni, quali lo sviluppo della conoscenza di elementi musicali senza mai
scindere dall’elemento relazionale del gruppo che dev’esser sempre favorito. L’obbiettivo è avvicinare il
ragazzo all’elemento musica, ed allo stesso tempo fargli comprendere il valore della disciplina, del rispetto
altrui, dell’importanza del lavoro di squadra e così via.

Come procederei ad insegnare il brano ad un gruppo di ragazzini/classe:

- Prima fase; essa comprende un’educazione, un riscaldamento a livello vocale.


Avendo precedentemente analizzato il brano, sono a conoscenza del range di suoni da dover
utilizzare in questa fase. Il riscaldamento vocale, prevede dei vocalizzi, quindi delle esercitazioni
vocali, che proporrei sotto una forma giocosa, che non annoi l’alunno.

- Seconda fase; che comprenda dei giochi ritmici, quali l’uso di body percussion, al fine di
interiorizzare la ritmica del brano

- Terza fase; essa comprende una spiegazione del brano e del testo, tramite l’uso di favole adattate
dall’insegnante o, di fronte ad un gruppo più grandicello, tramite storielle piacevoli, quali anche
barzellette, ove possibile.

- Quarta fase; giungiamo così ad un approccio maggiormente concreto nei confronti del brano in sé e
prevederei giochi ritmici, quali le body percussion, o l’uso di percussioni create dal gruppo stesso in
contemporanea alla pronuncia vocale del testo.

- Continuare con l’acquisizione battuta per battuta, tramite imitazione.

Gradualmente, si giunge così al completo insegnamento del brano, che prevede sempre un
atteggiamento giocoso, esso è imprescindibile se si tratta di bambini, tramite metodologie, quali ad
esempio Goitre, Orff Schulwerk e così via.

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