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Freud articola il tema dello sviluppo psicosessuale e ne identifica 5 fasi: orale,anale, fallica, periodo di

latenza e la fase genitale. Egli non identifica la sessualità con l’attività genitale dell’individuo adulto, ma
scopre l’esistenza di una sessualità infantile che si manifesta secondo le caratteristiche che
contraddistinguono le evoluzioni dei processi pulsionali della libido (impulsi sessuali) . Freud definisce il
bambino un “perverso polimorfo”, ricerca il piacere senza alcuna finalità riproduttiva.

Nella fase orale, la bocca è il principale organo di esplorazione e il piacere sessuale è legato
prevalentemente alla stimolazione della cavità orale e delle labbra che accompagna l’alimentazione, il
bambino tende a portare ogni cosa in bocca (seno della madre, oggetti che lo circondano) inizia a
relazionarsi con il mondo esterno, in questo modo si crea la fiducia primordiale. Freud colloca la fase orale
dalla nascita fino al 18esimo mese di età, con la comparsa dei denti il bambino incomincia a provare piacere
nel mordere e masticare gli oggetti, le fissazioni presenti in questa fase vengono chiamate “fissazioni orali”.
Queste fissazioni si manifestano con un eccessivo attaccamento dell’adulto ad abitudini che coinvolgono
l’utilizzo della bocca, l’individuo potrebbe sviluppare da adulto pratiche oralmente dipendenti quali il
tabagismo, l’alcoolismo e la logorrea. La fase anale invece si manifesta nei bambini tra i 18 e 36 mesi circa,
durante questo periodo gli interessi del bambino si spostano in concomitanza con il controllo delle funzioni
sfinteriche. Il controllo e l’espulsione dei prodotti dal proprio corpo costituiscono oltre che una forma di
gratificazione uno strumento di regolazione delle relazioni con l’ambiente circostante, allo stesso modo lo
sviluppo di autostima e autonomia sono associate allo sviluppo della capacità di controllare
volontariamente la defecazione. La terza fase è quella fallica, che si manifesta dai 3 ai 6 anni di età,
l’energia libidica si sposta alla regione genitale. Il bambino incomincia ad esplorare le proprie zone genitali
scoprendo il piacere che ne deriva e la differenza di forma fra individui appartenenti alla medesima specie
ma di sesso differente. Entrambi i sessi in questo periodo manifestano un comportamento fortemente
esibizionista e allo stesso tempo si sviluppa il “super io” e tutte le pulsioni del complesso edipico (rapporti
sessuali con i propri genitori) che si rimuoveranno al termine della fase fallica. Freud definisce il caso
maschile con il complesso di Edipo, mentre per quella femminile con il complesso di Elettra. La quarta fase
invece è il periodo di latenza che si colloca dai 6 anni alla pubertà, le pulsioni sessuali vengono indirizzati
verso altri scopi, focalizzando le attività che caratterizzeranno il suo sviluppo fisico e mentale( scuola o
attività fisica). L’attività ludica diviene più realistica, cioè meno caratterizzata dall’aspetto fantastico,
sebbene sogni spesso ad occhi aperti e si ritiri nel mondo interiore. L’ultima fase è quella genitale che ha
inizio dalla pubertà e si protrae per tutta la vita dell’individuo consentendogli di sviluppare relazioni
importanti con il sesso opposto, grazie all’energia libidica nuovamente concentrata nella zona genitale.
Heidegger rimarca il fatto che gli uomini non sono solo esseri viventi, ma esseri viventi che aspettano
qualcosa, in questo caso la morte. In principio è strettamente personale e ben determinato, tuttavia il senso
dell’ «essere» delle cose si può condividere con gli altri, anche se rimane essenzialmente il senso «per me».
Egli sostiene che in una società abbiamo la tendenza a sparire come individui in una realtà impersonale e
questo crea l’illusione che il senso sia qualcosa di sostanziale ed indipendente.

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