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L’ASCOLTO ATTIVO

“Se abbiamo due orecchie ed


una sola bocca significa che
dobbiamo ascoltare il doppio
di quanto parliamo”
SAPERE ASCOLTARE

Uno dei problemi più gravi (e più frequenti!)


in fatto di comunicazione è la mancanza di
ascolto

Un processo di comunicazione efficace


comporta il sapere ascoltare i problemi,
le richieste e le idee degli altri.
L’ascolto e la comunicazione

Per essere ascoltati è necessario prima di tutto saper


ascoltare gli altri

Uno dei principali disturbi alla comunicazione è il fatto


che tutti noi riteniamo di capire noi stessi e ciò che
comunichiamo alla perfezione, quindi spesso siamo
convinti di essere stati sufficientemente chiari con gli
altri

In realtà spesso accade che siamo stati chiari solo con


noi stessi
ASCOLTARE
=
prestare attenzione all’interlocutore e
comprendere il suo messaggio, le sue
motivazioni, il suo stato d’animo.

Tutti abbiamo bisogno di essere ascoltati, di ricevere attenzione


I FILTRI CHE INFLUENZANO IL NOSTRO MODO DI ASCOLTARE

Ricordi
Valori
Interessi
Ipotesi
Atteggiamenti
Pregiudizi
Ambiente fisico
Aspettative
Convinzioni
Una

Comunicazione efficace

nasce da una buona

capacità di ascolto

dei propri sentimenti

e delle aspettative,

esigenze e conoscenze

dell’interlocutore

L’organo di chi parla non è la lingua, è l’orecchio.


Esempi di comportamento di chi non ascolta

 Non guarda negli occhi di chi parla


 Ha sempre troppo da fare
 Viene costantemente interrotto da telefonate, visite, ecc.
 Fa continue domande
 Non mostra interesse
 Sa già cosa sta per dire l’interlocutore …e lo lascia “intendere”
 Ha una sua “verità” inattaccabile
 Fraintende / non usa il feed-back
 Non smette mai di parlare / interrompe l’altro
 Lo dimostra con il CNV
Ascolto attivo
Mostrare attenzione e interesse:
Contatto visivo
Linguaggio del corpo congruente
Non interrompere
Verificare la propria comprensione attraverso le domande
Descrivere, senza giudizi o interpretazioni, gli stati d’animo
individuati e chiedere conferma
 “Ho l’impressione che lei sia insoddisfatto, è vero?”
 “Mi sembra che tu non sia d’accordo, è così?”
Tenere conto del quadro di riferimento dell’interlocutore
..................................................
Possono favorire l’ascolto:
Amplia le risposte
silenzio Non seleziona
del colloquiato
le risposte

Tipo: “Bene”, Stimola il colloquiato


rinforzi verbali “Capisco” a proseguire

Ripetizione Comunica
ripetizioni speculare di attenzione e ascolto
una frase

Sottolineatura di Direziona il
rinforzi selettivi una parte del discorso successivo
discorso
Verifica la
Riassunto del comprensione
epiloghi discorso del messaggio
Tecniche per l’ascolto attivo
RISPECCHIARE

DOMANDE APERTE
PARAFRASARE

Per un ascolto attivo


GESTUALITA’ PARTECIPE CONTATTO VISIVO
Possono favorire l’ascolto:
PARAFRASARE Quindi se ho capito
bene devi decidere in
poco tempo senza tutti i
dati ma non vuoi
Riformulare con parole proprie quel che si crede di aver capito perdere credibilità?

RISPECCHIARE
Ti vedo in dubbio…

Saper accogliere e rispecchiare lo stato d’animo

DOMANDE APERTE
Cosa significa per te
‘autonomia’?
Da cosa parti in questo
ragionamento …
Essenziali per un buon ascolto, sono le domande alle
quali non si possono rispondere solo con un “si “ o con un
“no”
Il discorso è fatto soprattutto di silenzio

Ortega Y Gasset
L’ascolto attivo si sviluppa se:

Non si valuta e interpreta a priori ciò che viene detto,


ma si sta a sentire rimandando i processi di replica

Si pongono domande a chi parla,


per capire meglio quello che ha detto,
per permettergli di chiarire il suo pensiero

Non si presume di sapere già quello che dirà una persona


I vantaggi dell’ascolto per ...
Comunicare meglio

Capire i problemi del nostro interlocutore

Raccogliere maggiori informazioni

Consolidare i rapporti lavorativi


Gli svantaggi di non ascoltare

Un costo in termini di tempo

Un costo di immagine

Un costo economico
Fondamentale in tutto questo processo è:

METTERSI NEI OSSIA: CAPIRE I


PANNI BISOGNI
DELL’ALTRO DELL’ALTRO

CAPIRE LE MOTIVAZIONI REALI


DEI COMPORTAMENTI
DELL’ALTRO

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