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SUPER FOOD
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FERMATI, VIVI
Nel 2017 Macro compie 30 anni,
l’occasione perfetta per lanciare un’iniziativa
originale e contro corrente: Fermati, Vivi!
Un messaggio semplice, per un mondo che corre.
Simbolo della campagna una panchina gialla, che invita a sedersi, e a pensare.
Una pausa di vita in un mondo che dei ritmi naturali e vitali dell’essere umano se
ne infischia alla grande.
Da sempre Macro si impegna con libri, ebook, dvd e iniziative a diffondere una
cultura di benessere olistico e naturale, invitandoci a scegliere con
consapevolezza chi davvero vogliamo essere.
Sono stati 30 anni pieni di successi, sfide e, soprattutto, benessere, che abbiamo
sempre avuto la gioia e il desiderio di condividere con tutti voi.
Ecco perché vi immaginiamo tutti seduti accanto a noi sulla panchina gialla;
fermi a vivere. Non potremmo farvi e farci un augurio migliore.
Chi va di fretta…
• non pensa, imita
• non sceglie, si adegua
• non respira, sta in apnea
• non cambia, ripete
• non si fa domande, obbedisce
• non si guarda dentro, ma solo fuori
• non si nutre, ingoia
• non ama, ha paura
CHI NON SI FERMA È PERDUTO
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WWW.FERMATIVIVI.IT
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DAVID WOLFE
SUPER
FOOD
L’ALIMENTAZIONE
È LA MEDICINA DEL FUTURO
www.gruppomacro.com
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AVVERTENZA
Macro Edizioni non dispone di notizie o dati diversi da quelli
qui pubblicati.
Le informazioni scientifiche, sanitarie, dietetiche e alimentari
fornite nei nostri libri non comportano alcuna responsabilità da
parte dell’editore circa la loro efficacia e sicurezza in caso di
utilizzo da parte dei lettori. Ognuno è tenuto a valutare con
buon senso e saggezza il percorso curativo e nutrizionale più
appropriato. Ognuno è tenuto ad assumere tutte le informazioni
necessarie, confrontando rischi e benefici delle diverse terapie
e regimi dietetici disponibili.
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Avviso di Copyright
Tutti i diritti sulla traduzione sono riservati. Nessuna parte di questo libro digitale può essere
riprodotta o trasmessa in alcuna forma tramite alcun mezzo elettronico, digitale, meccanico,
fotocopie, registra-zioni o altro, senza il preventivo permesso scritto dell’editore.
Il file acquistato è siglato digitalmente, risulta quindi rintracciabile per ogni utilizzo illegittimo. Il
file trasmesso è immodificabile, ogni alterazione dei contenuti è illegale.
Per maggiori informazioni sull’autrice e sulla stessa collana visitate il nostro sito
www.gruppomacro.com
Le immagini delle alghe verdi-azzurre AFA e del Lago Klamath sono generosamente fornite da
David Robatcek e dalla Klamath Algae Products
(www.E3Live.com). Copyright© David Robatcek. – Pubblicazione autorizzata.
Immagine del cacao a p. 54: © iStockphoto.com/eefauscan
Immagine delle noci di cocco a p. 248: © iStockphoto.com/AlexMax
Immagine delle noci di cocco a p. 251: © iStockphoto.com/AlexMax
eBook by ePubMATIC.com
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Indice
INTRODUZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA
Miele
Polline d’api
Pappa reale
Propoli
MENZIONI D’ONORE
AÇAÍ: l’antiossidante degli antichi popoli amazzonici
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BACCA DI CAMU CAMU: la regina del sole e della vitamina C
APPENDICE I
APPENDICE II
L’AUTORE
RINGRAZIAMENTI
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Introduzione all’edizione italiana
È stato un piacere poter curare l’edizione italiana di questo bellissimo libro che
è stato per me nei primi anni di studio sul crudismo uno dei testi di
riferimento principali.
Ho terminato infatti il corso del BodyMind Institute con David Wolfe per
formarmi come Qualified Raw Nutritionist (nutrizionista crudista certificata)
circa due anni fa. È stato un viaggio intenso che mi ha permesso di scoprire molte
novità e utili approfondimenti sia sul crudismo nello specifico che sul benessere
in generale.
Da quando mi sono avvicinata al mondo del cibo vivo, i supercibi sono pian
piano entrati nella mia vita e soprattutto dopo la scuola con David Wolfe fanno
ormai parte della mia routine alimentare quotidiana.
Quindi non bisogna spaventarsi della richiesta di ogni singola ricetta: anche
l’aggiunta di un singolo supercibo alla vostra insalata o frullato farà già la
differenza!
Nel glossario, che è stato curato nel dettaglio per facilitare al meglio la lettura
per il pubblico italiano, troverete molte informazioni utili anche sulla reperibilità
di questi superalimenti in Italia.
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Uniti. Per tutti i prodotti indicati nel libro ci sono comunque altre ottime aziende
certificate, sia come produzione sia come distribuzione, reperibili facilmente sul
mercato italiano.
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Supercibi
L’alimentazione e la medicina del futuro
«C’è qualcuno che sia più appassionato e impegnato e che ne sappia di più sugli
straordinari benefici dei supercibi per il corpo, la mente e il pianeta? Difficile.
Parlando degli alimenti che ciascuno di noi decide di mettere nel proprio piatto,
David Wolfe può vantare di sapervi aggiungere un tocco in più di vitalità».
«David Wolfe è diventato un esperto impegnato nel campo dello stile di vita e dei
supercibi. Personalmente leggo e promuovo tutto ciò che scrive, e considero i
suoi libri sui supercibi un must assoluto».
JAY KORDICH (“Il padre dei succhi di frutta e ortaggi”), autore e imprenditore
«Le conoscenze che David Wolfe ci mette a disposizione sono fondamentali per
raggiungere il più alto livello di salute e lucidità e la massima consapevolezza del
potere di guarigione del cibo per gli esseri umani e per il pianeta. Sono convinto
che David, con la sua enorme competenza, sia senza alcun dubbio una delle
persone più influenti di questo secolo».
«L’impegno di David Wolfe, non solo nei confronti dell’umanità, ma anche della
Madre Terra, non è secondo a nessuno. Ha scoperto la ricchezza del suo vero
obiettivo, e la condivide senza riserve con tutto il mondo. L’energia della
compassione e dell’amore che riversa su ogni pianta e su ogni persona è la stessa.
Conosco poche persone più impegnate a far trovare a tutti noi la gioia interiore
grazie al miracolo di coltivare e consumare il miglior cibo che esista, e vivere
così ogni giorno “la giornata più bella mai vissuta”1.
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DEMIAN LICHTENSTEIN, produttore e regista cinematografico
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Introduzione
Perché supercibi? Che cosa sono i supercibi?
Sempre più persone si avvicinano agli alimenti biologici e alla salute naturale.
L’alimentazione biologica ha preso d’assalto le catene di supermercati: stiamo
raggiungendo una massa critica di consumatori il cui potere di acquisto si sposta
verso i prodotti naturali. Avete voglia di unirvi a questo movimento di
avanguardia per scoprire come mangiare i cibi più sani che esistano?
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alcune delle ricette presentate nelle pagine che seguono.
Appare sempre più chiaro che per conseguire la salute migliore in assoluto e il
miglior rapporto con il cibo possibile, nonché per trarne il massimo piacere che si
possa immaginare, dobbiamo consumare i supercibi, le supererbe e praticare la
cucina a base di alimenti crudi vivi. Così facendo scopriremo che il nostro
desiderio di alimenti meno sani scomparirà in modo naturale perché non li
troveremo più appetitosi.
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Nutrendoci al livello più profondo possibile, sono il vero combustibile del
“supereroe” dei nostri giorni: i supercibi sono un modo rapido, facile, fresco e
divertente di vivere “la più bella giornata mai vissuta”!
Gli studi scientifici riportati da questo libro evidenziano alcune delle attuali
scoperte che identificano i supercibi come componente essenziale di una dieta
equilibrata: con il loro apporto possiamo ottenere più nutrimento mangiando di
meno. Molti di noi hanno fatto spesso l’esperienza di dover mangiare tutto il
giorno per mantenere alti gli zuccheri nel sangue, senza però ricevere molto
nutrimento: sappiamo che oggi la maggior parte degli alimenti convenzionali e
dei cibi pronti non è altro che calorie vuote.
La frutta, gli ortaggi, le noci e le nocciole, i semi, i germogli e gli altri alimenti
vegetali provenienti dall’agricoltura biologica sono una parte molto importante
della dieta, ma la loro densità nutrizionale non è comparabile a quella dei
supercibi. Nella mia dieta personale, mangio frutta e verdura soprattutto per il
sapore, la fibra e il volume, non per i livelli profondi di nutrizione: in fatto di
autentica nutrizione, solo i supercibi possono soddisfare e superare il nostro
fabbisogno a trecentosessanta gradi.
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amminoacidi, zuccheri a catena corta, polisaccaridi, grassi, oli, enzimi, coenzimi,
antiossidanti e altre sostanze che contribuiscono alla salute ideale. Negli anni a
venire ne scopriremo altri ancora.
protein
minerali
antiossidanti
amminoacidi essenziali
gliconutrienti
vitamine
enzimi
coenzimi
polisaccaridi
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un’abbondanza di tali sostanze. È principalmente per questo che i supercibi
andrebbero consumati crudi ed è sempre per questo motivo che quasi tutte le
ricette di questo libro sono a base di alimenti, supercibi e supererbe allo stato
crudo.
bacche di goji
cacao
maca
prodotti delle api (miele, polline d’api, propoli e pappa reale) spirulina
fitoplancton marino3
aloe vera
semi di canapa
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e la qualità della nostra vita diminuisce, a dispetto dei successi materiali.
Problemi latenti legati a mal di schiena, mal di testa, infiammazioni articolari,
artrite, segni premonitori del cancro, disturbi della pelle e insonnia cominciano a
diventare più evidenti, finché un giorno il dolore diventa cronico e il disagio
aumenta. Le visite mediche e le operazioni chirurgiche servono solo a
mascherare i sintomi o a rimuovere i tessuti malati, ma non riescono a estirpare la
causa a monte dei sintomi e della cattiva salute. Alla fine il desiderio di vivere
viene a mancare.
affaticamento cronico
allergie
artrite
asma
aterosclerosi
cardiopatie
depressione
diabete (tipo 1 e 2)
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disturbi della pelle
eczema
epatite
fibromialgia
infezioni da HIV
insonnia
ipertensione
ipoglicemia
psoriasi
sclerosi multipla
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Detossificazione: come stroncare la sindrome
Quasi chiunque sia stato allevato con la dieta moderna americana o europea ha
consumato alimenti poveri di minerali, cibi contaminati dai pesticidi, carne
trattata con gli antibiotici, latticini alterati con gli ormoni, zucchero, sale e cereali
raffinati. In alcuni casi, il carico tossico può essere enorme e scatenare una
sindrome metabolica denominata “sindrome”, che consiste nell’incapacità di
perdere peso accompagnata da immunodeficienza e da un basso livello di
energia. Integrare la propria dieta con gli alimenti biologici, crudi e vivi, i
supercibi e le supererbe può spezzare il circolo vizioso della sindrome, rendendo
così possibile il dimagrimento e il conseguimento della salute ideale.
L’estrema conseguenza della massima «Siamo ciò che mangiamo» è che qualunque
cosa introduciamo in bocca finirà per influenzare la nostra mente, il nostro corpo e il
nostro spirito.
Nel corso del tempo, gli esseri umani hanno dovuto adattarsi a molti tipi di
alimentazione. In situazioni in cui le risorse alimentari erano scarse, gli individui che
riuscivano ad arrangiarsi con ciò che era disponibile avevano più possibilità di
sopravvivenza: c’è sempre stata pressione genetica verso l’adattamento ai cibi
(accessibili). Tuttavia, sopravvivere abbastanza da far sapere agli altri di essere ancora
vivi dopo aver assunto del cibo non è un criterio in base al quale definire una dieta
ideale.
Per la prima volta nella storia, con i supercibi abbiamo la possibilità di sperimentare
personalmente gli ideali dietetici: possiamo consumare alimenti nobili e attivare
l’immaginazione con gli ideali che a loro volta i supercibi generano in noi.
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L’intero concetto di autoguarigione è imperniato sull’eliminazione
dall’organismo di veleni, tossine, sostanze chimiche e pesticidi liberandoci al
tempo stesso dal grasso in eccesso. I supercibi, in particolare, contengono ben più
sostanze nutritive (minerali, enzimi, polisaccaridi, proteine e grassi e oli sani) di
quelle contenute negli alimenti coltivati con l’impiego di prodotti chimici, cotti e
trasformati a livello industriale. Il livello superiore di energia dei supercibi
fornisce una quantità maggiore di sostanze preziose per le nostre cellule, che
saranno poi in grado di liberarsi di quelle stesse tossine che in precedenza non
riuscivano a eliminare per mancanza di energia: è questo il processo della
detossificazione.
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che non cambierà nel tempo. Da adulti ci comportiamo infatti esattamente allo
stesso modo, e combattere questo capriccio della natura umana è come cercare di
impedire al sole di sorgere o tramontare, o ai pianeti di seguire la loro orbita.
Piuttosto dobbiamo cercare di allinearci con la nostra vera natura. Che cosa
intendo dire? Per esempio questo: invece di eliminare alimenti dalla dieta della
gente, non è forse meglio aggiungerne? Non è meglio comunicare a tutti il
piacere di assaggiare tutti i possibili sapori, gusti, consistenze, colori e
combinazioni? È possibile che il cibo “buono” sia così buono e ci faccia sentire
così bene da farci allontanare naturalmente da quello “cattivo”? L’esperienza mi
dice che la risposta è Sì. In questo modo, l’approccio alla dieta cambia senza
nemmeno volerlo, e tutto accade senza alcun tipo di forzatura: è questa l’idea che
sta alla base di questo libro, questa l’essenza dell’alimentazione a base di
supercibi. Metteremo l’accento su tutti quegli alimenti sanissimi e squisiti che
attendono solo che li scopriamo e li gustiamo. Per me la dieta dei supercibi è la
migliore in assoluto perché richiede solo di integrare nuovi meravigliosi alimenti
nel mio stile di vita, al ritmo che io stabilisco e che mi fa stare bene.
Qualunque supercibo può essere integrato in qualunque dieta: non dovrete far
altro che trovare quelli che vi piacciono e cominciare a mangiarli. Tirate fuori il
frullatore e con i supercibi preparate un tipo completamente nuovo di frullati e
frappè. Preparate dessert e spuntini golosi a base di supercibi. Create condimenti
per l’insalata usandoli come ingredienti. Inventate snack a base di supercibi,
cereali e frutta secca. Preparate una tisana con la vostra supererba preferita e
mescolatevi i supercibi.
La dieta dei supercibi si avvicina a quello che per me è l’approccio di base dei
grandi maestri taoisti della tradizione erboristica cinese, ossia aggiungere alla
dieta i supercibi e le supererbe più potenti, ben sapendo che si perderà
naturalmente interesse per gli alimenti malsani della nostra dieta. I supercibi
contribuiscono anche a un comportamento e a un modo di essere equilibrato
grazie alla rimineralizzazione dei tessuti e al nutrimento completo e superiore che
ci forniscono.
L’obiettivo di questo libro è aiutarvi a selezionare i supercibi più sani del pianeta, e al
tempo stesso fornire nuove opzioni per le vostre coltivazioni nell’orto. Se piantiamo
qualcosa, perché non scegliere un supercibo da affiancare ai pomodori e alla lattuga?
A questo punto, la successiva domanda logica è: dove ottenere i semi o le piantine dei
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supercibi? La risposta è che di solito sono contenuti nel cibo stesso. Di recente, per
esempio, abbiamo fatto un esperimento con un campione di bacche di goji da
coltivazione biologica. Ne abbiamo piantate sessantaquattro (aprendole in modo da
esporre i semi al contatto con il terre-no), e tutte hanno germogliato: una percentuale
del 100%!
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Nota alle ricette
Alcuni prodotti utilizzati nelle ricette sono esotici e unici, ma gli acquisti
online li rendono accessibili. In base al vostro budget, potrete scegliere i
supercibi, le supererbe e gli integratori compresi nell’elenco in confezioni più o
meno grandi, in modo da cominciare ad assaggiarli. I prezzi di questi prodotti
variano, perciò spendete il vostro denaro con accortezza, sperimentate e giocate.
Ricordate che anche piccole quantità di questi ingredienti procurano grandi
effetti.
Gli attrezzi da cucina cui mi riferisco nelle ricette sono consigliati ma non
indispensabili. Molte ricette, ad esempio, fanno riferimento al frullatore ad alta
velocità, un elettrodomestico che sul mercato costa parecchio di più di un
modello di base. Personalmente uso il Vita-Mix® dal 1980 e so che si tratta di
apparecchi che durano a lungo e per i quali vale la pena investire. Ciononostante,
per eseguire le ricette, è possibile utilizzare un frullatore standard, anche se la
qualità non è esattamente la stessa. Quando riterrete che sia arrivato il momento
giusto, acquistare un frullatore ad alta velocità renderà ancora più facile creare le
ricette a base di supercibi.
Auguro al lettore di gustare con gioia tutte le ricette a base di supercibi e spero
che si unisca a noi nel godere della ricchezza di questi alimenti: il nostro cibo del
futuro!
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BACCHE DI GOJI:
la fonte della giovinezza
Nomi latini
Principali varietà asiatiche:
Nome comune
Bacca di goji, bacca del lupo
Tipo di supercibo
Bacca (frutto)
Anche le seguenti parti della pianta di goji sono state utilizzate nelle preparazioni
erboristiche o come alimento:
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Storia, fatti e leggende
Le bacche di goji crescono su un arbusto che, se coltivato all’ombra, si sviluppa
come una pianta rampicante. Può raggiungere un’altezza massima di circa 180
cm e un raggio di 90 cm. Le foglie ovate sono lunghe 1,5-10 cm, a seconda del
luogo e della varietà. A volte la corteccia presenta striature rosse. Benché non si
tratti di una pianta spinosa come la rosa, alcune varietà americane possono
sviluppare steli simili a spine. Durante le stagioni in cui non è fiorito (estate,
autunno e inverno), l’arbusto può perdere alcune o tutte le foglie, fatto che ne
rende più difficile l’identificazione. In primavera, però, le foglie si infoltiscono e
conferiscono alla pianta un aspetto magnifico, arricchito dai fiori di colore dal
bianco pallido al viola, che nell’emisfero settentrionale di solito sbocciano a
partire da marzo. I frutti compaiono poco dopo l’impollinazione: le bacche vanno
dal giallo pallido all’arancio intenso e al rosso cupo. Di dimensioni simili a
quelle dell’uvetta, a volte sono di forma oblunga, come palle da rugby, ma ho
visto anche bacche di goji la cui forma ricorda i peperoncini. Spesso hanno forma
perfettamente sferica.
Nel sistema di Linneo, la pianta di goji è stata classificata nel genere Lycium
(o Lyceum). La radice greca significa “luogo di apprendimento”, ed è questo che
i maestri erboristi cinesi ritenevano che la bacca potesse fornire. La leggenda
racconta che si può attingere a un’intera farmacopea erboristica semplicemente
nutrendosi delle sue bacche. Inoltre si ritiene che coltivando, studiando e
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mangiando la bacca di goji si imparino i princìpi fondamentali dell’erboristeria
cinese.
Le varietà asiatiche
Per il loro straordinario valore nutritivo, per il vivace colore rosso-arancio e per il
sapore intenso e gradevole, le alcaline bacche di goji sono coltivate da un tempo
stimato intorno ai cinquemila anni presso le popolazioni cinesi, mongole e
tibetane. Per preservarli, spesso i frutti vengono essiccati finché la consistenza
diventa simile a quella dell’uva passa.
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Il celebre Li Ching-yun, che secondo la leggenda ha reso noti sia le bacche di
goji che il ginseng, e che avrebbe raggiunto l’età di 252 anni (1678-1930),
consumava ogni giorno queste bacche. La sua vita è il caso più documentato di
longevità estrema. La leggenda vuole che a 11 anni, Li Ching-yun abbia
incontrato tre saggi taoisti cui veniva attribuita un’età di oltre trecento anni, che
gli avevano insegnato le virtù dell’acqua di sorgente e la scienza e l’arte della
longevità, della dieta perfetta e dell’erboristeria. In seguito, all’età di 50 anni, Li
avrebbe conosciuto un altro saggio taoista che gli aveva dichiarato di avere 500
anni: quando il discepolo gli chiese il segreto della sua estrema longevità, il
saggio gli insegnò a consumare ogni giorno una zuppa di bacche di goji.
Anche ammesso che la sua lunga vita sia soltanto un mito, questo dimostra
comunque una relazione riconosciuta a livello culturale fra la bacca di goji e la
longevità.
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In ogni caso, per quanto ho potuto appurare studiando per oltre dieci anni la
vita di Li Ching-yun, l’infuso che beveva ogni giorno era preparato con bacche di
goji, ginseng e funghi reishi: una squisita bevanda che si può fare anche a casa.
Personalmente la preparo spesso con i funghi reishi selvatici che raccolgo nella
foresta dietro a casa mia.
Si ritiene che gli ingredienti del famoso elisir della longevità della medicina
cinese fossero: bacche di goji e fiori raccolti in primavera, foglie raccolte in
primavera o in estate e radici raccolte in autunno, il tutto mescolato a creare un
super-tonico di cui si diceva che avrebbe mantenuto giovane per sempre chi lo
beveva.
Le bacche di goji si coltivano anche nel Tibet e da 2500 anni sono riconosciute
come supercibo dalla Scuola di medicina tibetana di Lhasa. La varietà Lycium
barbarum pare essere originaria del Tibet. Solo le bacche confezionate con il
marchio Tibet Authentic sono davvero di provenienza tibetana; le altre, pur
reclamizzate come “tibetane”, sono coltivate in Mongolia o in Cina.
Le varietà americane
Le varietà americane sono concentrate soprattutto nelle regioni desertiche
sudoccidentali degli Stati Uniti (Arizona, California, Colorado, Utah, Nuovo
Messico, Texas), con alcune specie presenti anche nei deserti occidentali del
Messico e dell’America del Sud. La bacca di goji era un alimento importante per
quasi tutte le tribù native americane delle regioni desertiche del Sudovest, fra cui
Hopi, Apache, Supai, Hohokam, Pima, Anasazi, Navajo, Zuni e molte altre.
Geronimo, il grande capo apache, era nato in una delle regioni americane con
una maggior densità di piante selvatiche di goji. Gli Apache vivevano di bacche
di goji, mais, frutti dei cactus saguaro e Echinocactus grusonii (il cactus detto
“sfera d’oro” o “cuscino della suocera”), angurie dai semi rossi, noci selvatiche,
mele selvatiche, uva selvatica, selvaggina e pesce, erbe, qualche legume
domesticato, piante come l’unghia di gatto e acqua di sorgente. La forza, l’agilità,
la longevità e la capacità di sopravvivenza di questa tribù erano proverbiali.
Benefici
Caratteristiche generali
La bacca di goji è un “adattogeno”, termine usato nel mondo delle piante
medicinali per descrivere una sostanza che offre una combinazione di effetti
terapeutici sull’organismo umano. Un adattogeno rafforza e rinvigorisce il
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sistema aiutando al tempo stesso l’organismo a gestire meglio lo stress grazie alla
sua azione sulle ghiandole surrenali. Nella medicina cinese, la bacca di goji è
nota per la sua capacità di armonizzare e aumentare l’energia yin delle surrenali e
dei reni, migliorando così la resistenza, la forza, la longevità e l’energia sessuale.
Benché spesso consigliate per disturbi cronici che riguardano fegato e reni,
articolazioni e gambe deboli, regione lombare, vertigini e tinnitus, mal di testa,
insonnia, ipertensione, tubercolosi e impotenza, le bacche di goji non vengono
utilizzate per curare le malattie o i problemi di salute in quanto tali: il loro
principale beneficio per la salute è nutrire l’organismo, ossia sostenerne
l’autoguarigione fornendo un numero incredibile di preziose sostanze nutritive.
A livello nutrizionale, le bacche di goji sono forse le bacche più ricche del
pianeta: hanno un sapore squisito e sono indicate per quasi ogni somatotipo,
gruppo sanguigno e metabolismo. Sono una fonte completa di proteine e (al pari
del polline) contengono diciannove diversi amminoacidi e tutti gli otto
amminoacidi essenziali (come la fenilalanina, che rinforza le ghiandole surrenali
e il triptofano, che aumenta la produzione di serotonina). Le bacche di goji
possono contenere ventuno e più oligominerali (fra i principali zinco, ferro, rame,
calcio, germanio, selenio e fosforo), oltre che vitamine B1, B2, B6 e vitamina E.
In base alla varietà e alle modalità di coltivazione, 100 g di bacche mature (2-3
manciate) possono contenere circa 11 mg di ferro, essenziale per la formazione
del sangue, oltre a beta-sitosterolo (un agente antinfiammatorio), acido linoleico
(un acido grasso essenziale), sesquiterpeni anti-età (ciperone, solavetivone),
betaina benefica per il fegato (0,1%) e tetraterpeni antiossidanti (zeaxantina,
fisalina). Le bacche di goji sono fra gli alimenti a maggior contenuto di
antiossidanti del mondo.
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Inoltre, i loro zuccheri a catena lunga sono noti come polisaccaridi che
potenziano il sistema immunitario. Gli zuccheri a catena lunga e corta contenuti
nelle bacche di goji comprendono: D-ramnosio, D-xilosio, D-arabinosio, D-
fucosio, D-glucosio e D-galattosio. Circa il 36% degli zuccheri presenti nelle
varietà domesticate è costituito dagli interessanti polisaccaridi a catena lunga, ma
questa percentuale è maggiore nelle varietà selvatiche.
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Anzitutto è dimostrato che queste bacche aumentano la longevità grazie al loro
elevato contenuto di sesquiterpeni, noti per le loro proprietà antinfiammatorie,
che stimolano la ghiandola pituitaria e quella pineale, aumentando la produzione
di HGH, l’ormone principale che determina il livello di tutti gli altri. Poiché,
come già accennato, con l’età la sua produzione cala, è necessario ricorrere a un
suo secretagogo (sostanza in grado di stimolarne la secrezione), e le bacche di
goji sono l’unico alimento che si è dimostrato in grado di svolgere questa azione
sull’HGH.
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Una ridotta funzione sessuale non è una componente inevitabile della
vecchiaia: un calo della libido sia nell’uomo che nella donna può essere associato
a un calo di produzione del testosterone. Le bacche di goji offrono un rimedio
incrementando la produzione dell’ormone della crescita, che a sua volta favorisce
la produzione del testosterone.
Antiossidanti
Gli antiossidanti proteggono il nostro DNA dai radicali liberi e dai danni delle
radiazioni. I danni al DNA facilitano l’insorgere di tutte le malattie immaginabili
e accelerano il processo dell’invecchiamento. Nel corso del tempo, il nostro
DNA viene danneggiato dai radicali liberi, generati come sottoprodotti del
normale metabolismo e dall’esposizione alle tossine e alle radiazioni.
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vita (MLSP). Nell’essere umano, per esempio, una MLSP di circa 90 anni è
correlata a un livello di carotene nel siero di 50-300 μg/dl, mentre altri primati
come il macaco reso hanno una MLSP di circa 34 anni correlati con un livello di
carotene di 6-12 μg/dl. In sostanza, si direbbe che più i mammiferi consumano
carotenoidi, più sono longevi.
I polisaccaridi della bacca di goji (LBP I, LBP II, LBP III, LBP IV), che sono
componenti dei carboidrati in essa contenuti, sono noti in tutto il mondo per la
loro capacità di rafforzare il sistema immunitario e proteggere le cellule dalla
mutazione genetica.
La ricerca indica che le bacche di goji contengono germanio organico (le fonti
in Rete ne individuano un contenuto di 124 parti per un milione), un minerale
traccia che ha provate proprietà anticancro. Alcuni studi giapponesi segnalano
che il germanio organico è efficace nella cura del cancro alla cervice, al fegato, ai
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polmoni, ai testicoli e all’utero. Come per il betacarotene, è dimostrato che il
germanio induce la produzione dell’interferone, dalle proprietà
immunostimolanti.
Idratazione
Le bacche di goji – specialmente quelle selvatiche e fresche che crescono in
terreni alluvionali ricchi e alcalini – contengono un’enorme quantità di idrogeno,
necessario per creare “idratazione”. Essere idratati è uno stato che dipende dal
sufficiente consumo di idrogeno; l’etimologia del termine “idro-geno” rivela il
concetto scientifico alla sua base: hýdor significa acqua, e génos sta per nascita.
Negli ambienti desertici in cui l’acqua scarseggia, il consumo di bacche di goji è
essenziale per la sopravvivenza.
A livello nutrizionale, le bacche di goji sono forse le bacche più ricche del pianeta:
hanno un sapore squisito e sono indicate per quasi ogni somatotipo, gruppo sanguigno
e metabolismo.
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digerente e la pelle. In Asia la tisana di bacche di goji è usata sin dall’antichità
per la cura del diabete e per la regolazione dell’iperglicemia, una condizione che
precede il diabete e le cardiopatie.
La tisana di queste bacche è utile anche per curare tutti i disturbi della
digestione e aiuta a guarire malattie dell’apparato digerente come l’ulcera e la
sindrome del colon irritabile. La ricerca indica che i polisaccaridi in esse
contenuti hanno un effetto calmante sulla digestione. Inoltre le bacche di goji
contengono acidi grassi (fra cui acido paluitico, acido linoleico, beta-elemene,
acido miristico ed etil-caprato) e polisaccaridi Ormus in grado di stimolare la
produzione di collagene e di trattenere l’umidità, mantenendo giovane la pelle.
(Ormus sta per Orbitally rearranged monoatomic elements, un gruppo di
sostanze di cui si dice che possiederebbe proprietà particolari).
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3. Le dimensioni non sono rilevanti: non ho constatato alcun tipo di relazione
fra la grandezza e la qualità. In base alle misure, le bacche di goji sono spesso
classificate in quattro categorie: superiore, prima, seconda e terza. La
categoria superiore è la più grande, ma ciò non significa necessariamente che
queste bacche contengano una maggior quantità di sostanze nutritive.
4. Scegliere bacche dal colore rosso intenso, ma non troppo sgargiante, perché
le bacche provenienti da agricoltura tradizionale dal colore troppo acceso (e
vendute a prezzi bassi) potrebbero essere state colorate con l’impiego di
sostanze chimiche. Le bacche dal colore spento sono vecchie e/o contengono
pochi antiossidanti.
43
Come usare le bacche di goji
Per la loro storia di supercibo tonico adattogeno, le bacche di goji e i prodotti da
esse ottenuti possono essere consumate quotidianamente. Un apporto giornaliero
ragionevole di queste bacche è pari a 15-45 g (una manciata); solitamente 4-6
bacche pesano 1 g.
Sin dagli albori della storia, gli esseri umani hanno utilizzato le bacche di goji
per preparare tisane, minestre e vino, o le hanno consumate secche come l’uva
passa. Come altri frutti secchi possono essere consumate come spuntino, o come
ingredienti di varie ricette o frullati.
44
Le bacche provenienti da coltivazione biologica possono essere mischiate a
semi di cacao7 frantumati (granella) e/o a molti altri supercibi, frutti essiccati,
semi e semi oleosi per produrre spuntini energetici. La granella di cacao e le
bacche di goji sono un abbinamento perfetto: per il loro contenuto combinato di
antiossidanti rappresentano un eccellente spuntino da consumare in aereo.
Acqua di goji
750 ml di acqua
45
150-300 g dei vostri frutti di bosco preferiti
120 g di bacche di goji, messe a bagno in 2 l di acqua per 2-4 ore. Scolare e
utilizzare l’acqua dell’ammollo 1 limone, spremuto
Palline di goji
46
Succo o marmellata di goji al sapore di agrumi
Per la marmellata
Per il succo
1 baccello di vaniglia
(i semi interni raschiati)
47
(macinato fine)
Buon appetito!
48
Passate tutti gli ingredienti in un frullatore ad alte prestazioni fino a ottenere un
composto cremoso.
Macinate:
60 g di bacche di goji
(si otterrà un composto appiccicoso, non una polvere)
80 g di anacardi crudi
60 g di granella di cacao
(facoltativo)
scorza di 1 arancia
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Un inverno in cui abitavo sulla Grande isola di Hawaii, mi era venuto il pallino di
preparare delle buone tisane di bacche di goji. Avevo letto del contenuto di gelatina del
brodo di ossa, e del fatto che in molte culture del mondo le sue proprietà terapeutiche
sono ritenute alla base della longevità. Come è facile verificare, l’effetto gelificante del
brodo di pesce, una volta refrigerato, è il segno del suo elevato contenuto di gelatina. La
rivelazione mi si è presentata quando ho preso dal frigorifero una tisana molto
concentrata di bacche di goji e ho visto che era gelificata come il brodo di pesce! Avevo
sentito dire che le tisane di bacche di goji erano una pratica diffusa nella Medicina
tradizionale cinese, e costituivano spesso una base a cui aggiungere altre erbe, e avevo
anche letto di un erborista taoista ultrabicentenario che beveva ogni giorno minestra di
goji. Sembra proprio che questa tisana sia il brodo terapeutico di elezione per chi segue
una dieta a base vegetale.
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51
CACAO:
il cioccolato crudo
Nome latino
Theobroma cacao
Nomi comuni
Cacao, cioccolato, xocolatl (azteco)
Tipo di supercibo
Seme oleoso
52
Quest’ultimo è il seme contenuto nel frutto di un albero originario della
giungla americana. Lo scienziato svedese del XVIII secolo, Linneo, lo riteneva
tanto importante da battezzare nel 1753 genere e specie di questo albero
Theobroma cacao, ossia “cacao, il cibo degli dèi”.
Tutti gli studi sul cioccolato giungono alla stessa conclusione: nel cioccolato c’è
qualcosa che ci fa davvero bene. Questo “qualcosa” è il seme crudo del cacao, la noce
da cui si produce ogni tipo di cioccolato. Il seme del cacao è sempre stato e sempre
sarà il meglio che la natura ha da offrire come cibo per la perdita di peso e al tempo
stesso come alimento ad alto valore energetico. Le fave di cacao sono probabilmente il
segreto meglio custodito di tutta la storia dell’alimentazione.
Non c’è una stagione del cacao: il cioccolato è sempre di stagione, giacché
l’albero del cacao fiorisce e produce frutti tutto l’anno. I fiori di questa pianta
cauliflora hanno cinque petali e crescono simili a funghi in ciuffi pallidi e
leggermente profumati direttamente sul tronco o sui rami primari dell’albero.
53
I fiori del cacao vengono visitati raramente dalle api, e vengono impollinati dai
moscerini: ci sono almeno sei specie di questi insetti in grado di contribuire
all’impollinazione. Una volta fecondato, ogni fiore si sviluppa in baccello. Il
frutto è inizialmente di colore verde per poi assumere le caratteristiche
colorazioni delle varietà rosse, arancio, gialle, azzurre e viola. La maturazione del
baccello richiede da cinque a sei mesi, e i frutti raggiungono solitamente una
lunghezza di 20-25 cm. Ognuno contiene da venti a cinquanta semi o “fave” a
forma di mandorla, circondate da una sottile polpa dolce. Sono questi semi che
chiamiamo “cibo degli dèi”, la forma cruda e naturale del cioccolato.
Il frutto del cacao è dotato di un guscio coriaceo e non cade a terra quando
matura: nella giungla le scimmie spezzano i frutti maturi rodendoli, e anche gli
uccelli (macao, pappagalli ecc.), i pipistrelli e altri animali della foresta riescono
a romperli per nutrirsene. Di solito alcuni dei semi cadono a terra, e se le
condizioni lo consentono, nella foresta tropicale nasce un nuovo albero.
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Gli alberi di cacao crescono al meglio all’ombra di specie più grandi, dove
sono protetti dal vento e dal sole eccessivo. Il loro habitat preferito è nella fascia
compresa fra 20° a nord e 20° a sud dell’equatore. All’interno di questa zona, gli
alberi di cacao riescono a adattarsi a un’ampia gamma di condizioni tropicali
(dalle regioni più umide a quelle più secche), ma per crescere bene devono avere
temperature calde (idealmente 21 °C), e prediligono comunque ambienti in cui la
colonnina di mercurio sale al di sopra dei 16 °C e l’umidità è elevata e costante.
Tutti questi fattori ne fanno una pianta ideale da tenere in casa o nella serra: in
Internet è possibile comprare piante di cacao da coltivare in appartamento o in
serra. Se le condizioni sono quelle giuste, nel giro di pochi anni la vostra pianta
di cacao produrrà frutti.
Le fave di cacao erano così apprezzate dai Maya e dagli Aztechi da essere utilizzate
come denaro al posto dell’oro!
Quando le sommosse lo costrinsero a tornare in Spagna nel 1528, Cortez portò con
sé minerali preziosi, prodotti agricoli e molto verosimilmente anche fave di cacao, e fu
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così con buona probabilità il primo a portare il cioccolato in Europa. Il mondo non
sarebbe più stato lo stesso. Sulla bevanda a base di cacao, Cortez scriveva: «La
bevanda divina che sviluppa resistenza e sconfigge la fatica. Una tazza di questa
preziosa bevanda consente a un uomo di camminare un’intera giornata senza cibo».
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Bioko, un’isoletta nei pressi dell’equatore al largo delle coste dell’Africa
occidentale, è stato il primo sito di coltivazione del cacao al di fuori del
continente americano. Nel 1590 i coltivatori vi piantarono cacao proveniente dal
Venezuela in modo da agevolarne il commercio con l’Europa. Quest’isola, con il
suo terreno ben drenato, le precipitazioni di tipo tropicale e il clima caldo,
presenta condizioni ideali per il cacao. Bioko, che oggi fa parte della nazione
africana della Guinea, divenne così il trampolino di lancio del cacao in Africa.
Oggi i coltivatori vi producono 8000 t di fave di cacao all’anno, ossia il 70%
delle esportazioni del Paese.
57
L’invenzione del cioccolato al latte, notoriamente problematico, si deve allo
58
sforzo comune di due uomini: il chimico naturalizzato svizzero Henri Nestlé
(1814-1890) e il produttore svizzero di cioccolato Daniel Peter (1836-1919). Nel
1867, Nestlé scoprì un processo per ridurre in polvere il latte mediante
evaporazione, un ritrovato che avrebbe fatto dell’azienda di Nestlé la più grande
industria alimentare del mondo. Daniel Peter ebbe l’idea di utilizzare il latte in
polvere di Nestlé in un nuovo tipo di cioccolato, e nel 1879 si produsse la prima
tavoletta di cioccolato al latte della storia.
Il cuore sacro
Più di ogni altra cosa, il cacao sostiene il cuore in senso letterale, metafisico e
spirituale. Gli Aztechi erano soliti chiamarlo yollotl eztli, che significa “sangue
del cuore”: il cacao infatti sostiene la salute del sistema cardiovascolare, apre il
cuore, ci restituisce il nostro stato d’animo naturale (invece di eccessive
elucubrazioni), e ci riconnette mediante l’intuizione con il mistero della farmacia
erboristica naturale di Madre natura.
Con il cacao c’è speranza per tutti i ciocco-dipendenti del mondo! La voglia matta di
cioccolato cotto o trasformato a livello industriale può essere convertita in
superalimentazione con il cioccolato crudo (semi crudi di cacao, interi o frantumati,
burro, polvere e barrette di cacao).
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Terra è tuttora sconosciuto a quasi tutti noi: è giunto il momento di riconnetterci
con il potere del vero cioccolato.
Benefici
«Questo aumenta le possibilità che determinate componenti alimentari
come i flavonoli del cacao esercitino un’azione benefica aumentando la
circolazione sanguigna nel cervello e potenziando il funzionamento
cerebrale in età avanzata o in situazioni in cui si è svantaggiati a livello
cognitivo, come l’affaticamento o la privazione del sonno».
IAN A. MACDONALD, facoltà di medicina di Nottingham, commentando
una promettente ricerca sul cacao e il miglioramento dell’acutezza mentale.
60
seguenti sostanze nutritive
Antiossidanti
Il cacao contiene la più alta concentrazione di antiossidanti rispetto a qualsiasi
altro cibo al mondo: fra questi polifenoli, catechine ed epicatechine. In rapporto
al peso, il cacao ha più antiossidanti di quanti ne abbiano insieme vino rosso,
mirtilli, açaí, melagrane e bacche di goji.
Magnesio
Il cacao sembra essere la fonte principale di magnesio, uno dei più importanti
minerali alcalini.
Ferro
Una porzione di 28 g di cacao contiene il 314% dell’apporto giornaliero di ferro
raccomandato negli Stati Uniti. Come è ormai noto, il ferro è un minerale
essenziale da un punto di vista alimentare: è una delle componenti
dell’emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno e mantiene sano il nostro
61
organismo combattendo l’anemia.
Cromo
Il cromo è un importante oligominerale che contribuisce a tenere sotto controllo
la glicemia. Quasi l’80% degli americani presenta un deficit di questo minerale
traccia. Il cacao ne contiene in misura sufficiente a compensarne la carenza.
Manganese
Il cacao è una ricca fonte di manganese, un oligominerale essenziale che
coadiuva il ferro nell’ossigenazione del sangue e nella formazione
dell’emoglobina. Interessante notare che il manganese è presente in alte
concentrazioni anche nelle lacrime.
Zinco
Il cacao è un’eccellente fonte di zinco, un altro oligominerale essenziale che
riveste un ruolo centrale nel sistema immunitario, nel fegato, nel pancreas, nei
fluidi sessuali e nella pelle ed è inoltre coinvolto in migliaia di reazioni
enzimatiche dell’intero organismo. Lo zinco diventa più biodisponibile dopo aver
depurato e detossificato l’organismo dai metalli pesanti.
Rame
Il rame è un oligominerale essenziale contenuto in natura nel complesso della
vitamina C delle piante, compreso il cacao. Nell’organismo umano, il rame
contribuisce alla formazione di sangue sano e rafforza il sistema immunitario.
62
Vitamina C
L’acido ascorbico fu scoperto nel 1928 da Albert Szent-György, uno scienziato
originario di Budapest cui nel 1937 fu assegnato il premio Nobel per la fisiologia
e la medicina in riconoscimento delle sue scoperte sui processi di ossidazione
biologica, con particolare riferimento alla vitamina C.
A Linus Pauling, che ha ricevuto due premi Nobel (per la chimica nel 1954 e
per la pace nel 1962), va il merito di aver portato al centro dell’attenzione
l’importanza e il valore della vitamina C sia come superfarmaco, sia come
potenziatore di altre sostanze.
63
Una porzione da 28 g di granella di cacao fornisce il 21% dell’apporto
giornaliero raccomandato negli Stati Uniti di vitamina C, ossia circa 44 mg per
100 g di cacao. Si tratta di un valore estremamente elevato per una noce o un
seme essiccato. Per contenere la vitamina C, il cacao deve essere crudo: tutto il
cioccolato sottoposto a cottura o trasformato a livello industriale ha perso ogni
traccia della sua preziosa vitamina C.
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Feniletilammina (PEA)
Le PEA sono una classe di sostanze presenti in grandi quantità nel cacao. Ci sono
diverse concentrazioni di PEA nel cacao che vengono distrutte o coagulate
tostandone i semi di cacao. Poiché sono sostanze sensibili al calore, non sono
presenti nel cioccolato tradizionale e biologico sottoposto a cottura e trattato a
livello industriale.
Anandamide
L’anandamide è un’endorfina cannabinoide che l’organismo umano produce
naturalmente dopo l’esercizio fisico. È stata individuata solo in una pianta: il
cacao. È nota come “la sostanza chimica della felicità” perché viene rilasciata
quando siamo in uno stato di profondo benessere. Il cacao contiene inibitori
enzimatici che riducono la capacità dell’organismo di decomporre l’anandamide.
Ciò significa che quando mangiamo il cioccolato l’anandamide naturale e/o
quella del cacao tendono a rimanere in circolo più a lungo offrendoci benessere
duraturo.
65
«L’acido ascorbico [vitamina C; N.d.A.] contenuto nei cibi viene facilmente distrutto dalla
cottura ad alte temperature, specialmente in presenza di rame e in certa misura di altri
metalli […].
Triptofano
Il cacao contiene quantità significative dell’amminoacido essenziale detto
triptofano, una sostanza nutritiva che è anche un potente antidepressivo. In base
alle ricerche ottenute incrociando i dati in Internet, il cacao in polvere è costituito
per lo 0,2-0,5% da triptofano.
66
della depressione). Consumare semi di cacao crudi sarebbe perciò un modo
eccellente per ricavare il triptofano dalla dieta.
Serotonina
Il cacao è ricco della triptammina serotonina che è il principale
neurotrasmettitore del corpo umano e di quasi tutti gli esseri viventi. A livello
chimico la serotonina è simile al triptofano, alla melatonina e alla DMT e
contribuisce a costruire il nostro “scudo antistress”: se i nostri livelli di
serotonina sono alti, continueremmo a stare bene anche se dovesse crollare il
mondo. In caso di livelli bassi, anche se il mondo fosse perfetto continueremmo a
sentirci malissimo.
Fibre
Il cacao contiene uno straordinario tipo di fibre solubili, così perfette per il
sistema digerente umano che il cacao può essere sminuzzato, frantumato e
micronizzato e contribuire comunque a depurare l’intestino e ad aumentare i
movimenti peristaltici.
67
Metilxantine: caffeina e teobromina
Il cacao contiene caffeina? Contrariamente alla credenza popolare, questo
supercibo è una fonte molto modesta di caffeina. Un campione di semi frantumati
o interi può contenerne da zero a mille parti su un milione (meno di un ventesimo
rispetto alla caffeina presente nel caffè tradizionale).
Oggi sappiamo che il cacao è una delle fonti più ricche di una particolare e
interessante sostanza detta teobromina, chimicamente affine alla caffeina e suo
metabolita.
Nel febbraio del 2008, il dottor Gabriel Cousens, nel corso di esami clinici
condotti su soggetti sani, ha scoperto che il cacao non fa alzare la glicemia allo
stesso modo dei cibi e delle bevande contenenti caffeina. Il ricercatore ha
addirittura scoperto che il cacao ha un effetto sulla glicemia inferiore a quello di
qualsiasi altro cibo: dopo averlo consumato, il livello dello zucchero nel sangue
68
si alza solo del 6-10%. I cibi che contengono stimolanti possono far impennare la
glicemia in misura superiore al 30%.
69
• semi di cacao interi (con la buccia)
• semi di cacao senza la buccia
• granella di cacao
• cacao con frutto (in questo prodotto il frutto secco e dolce del cacao è
ancora presente sul seme non fermentato)
• cacao in polvere
• burro di cacao
• pasta di cacao
• tavolette di cioccolato (è in atto una rivoluzione delle tavolette di
cioccolato crudo che sta sconvolgendo l’intera industria cioccolatiera:
godetevela!)
• bevande al cacao
• snack a base di cacao e frutta secca
• preparazioni erboristiche a base di cacao
• supercibi misti in polvere contenenti cacao.
[Nota: occorrono circa 1,1-1,4 kg di granella/semi di cacao crudo per produrre
450 g di burro di cacao crudo; N.d.A.].
Cacao
Associazione planetaria: Sole, centro del Sole Effetto su un organo
Ridotta presenza microbica. Grazie alla qualità e agli standard eccezionali dei
processi di produzione adottati da http://www.sacredchocolate.com, l’attività
microbica o batterica esterna è praticamente nulla, sia sulla superficie che
all’interno del chicco di cacao. Si tratta di un risultato eccellente, considerando
che i semi di cacao sono ricavati da un frutto umido e succoso che si è sviluppato
nell’ambiente torrido della giungla. Lo straordinario procedimento che Sacred
Chocolate utilizza per essiccare la granella e i semi di cacao ne conserva la
purezza, l’aroma squisito, le dimensioni tendenzialmente uniformi, il colore
bruno-violaceo, la facilità di sbucciatura (dei semi) e l’impatto nutrizionale che la
70
natura ha creato. Grazie alla qualità dei semi e della lavorazione, si gusterà un
cioccolato crudo dal sapore e dall’aroma ricco senza ricorso alla tostatura. Sacred
Chocolate ha cura di produrre chicchi, granella, burro e polvere di cacao
biologico della migliore qualità e della massima purezza su scala mondiale. È
bene tenere presente che il mercato offre cacao di bassa qualità che è stato
prodotto con impiego di calore, fumigazione, fermentazione, agricoltura
tradizionale e/o che a volte è addirittura sporco (contaminato da impurità e da
batteri e funghi).
Anti-Slavery (http://www.antislavery.org);
71
sullo schiavismo dei nostri giorni.
Cacao – ayurveda
secco
72
associazioni specifiche.
Leggete il mio libro Il cioccolato che fa bene15 per scoprire le sottili sfumature
dell’alchimia del cacao.
73
Quantità giornaliere eccessive di cacao per persona:
Esempio 1:
Esempio 2:
74
1 cucchiaio di semi di canapa
75
2 cucchiai di burro di cocco
1 cucchiaino di cannella
76
2 cucchiai di burro di cocco
½ cucchiaino di zenzero
(facoltativo)
77
1 porzione di salsa di cioccolato fondente16
(da semi di cacao crudo)
78
1 cucchiaino di olio di canapa spremuto a freddo
Frullate tutti gli ingredienti e gustate subito prima che arriviamo noi a berlo al
posto vostro! Semplice, squisito e divertente.
Meraviglia al cacao
Non vi lasciate trarre in inganno dalla semplicità di questo piatto: è una delle
nostre migliori ricette in assoluto! Per 2 porzioni, e avrete energia per tutto il
giorno.
2 arance
70 g di mandorle, secche
Per rendere la ricetta ancor più golosa, aggiungete uno spruzzo di nettare di
agave e un po’ di scorzetta di arancia. Wow!
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Mix veloce al cacao
VARIANTE N. 1
80
Moltiplicate gli ingredienti per 8
VARIANTE N. 2
Procedimento tradizionale
81
1 o 2 cucchiaiate di proteine di riso SunWarrior®
Spezzate il cioccolato, aggiungete gli altri ingredienti meno il latte e metteteli nel
frullatore.
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Passate al robot i seguenti ingredienti biologici crudi fino a ottenere un impasto
umido come quello per i biscotti (andateci piano, però: questa ricetta è molto
calorica!).
30 g di bacche di goji
30 g di bacche inca
(bacche d’oro)
30 g di semi di zucca
30 g di semi di canapa
1 cucchiaio di mesquite
(v. Glossario degli ingredienti delle ricette)
1 cucchiaio di spirulina
1 cucchiaio di maca
83
(oppure il contenuto di 5-7 capsule di fungo reishi)
60 g di miele selvatico
Dopo aver passato al robot tutti gli ingredienti, e mentre l’apparecchio è ancora
in funzione, aggiungete acqua di sorgente fino a ottenere una grossa palla di
impasto.
Scegliete una delle due ricette per tisana che seguono. Per creare la base della
tisana, mettete gli ingredienti in 1 e ½ d’acqua di sorgente, e appena prima
dell’ebollizione levate dalla fonte di calore, coprite e lasciate macerare per 5
minuti.
TISANA N. 1
TISANA N. 2
84
1 cucchiaino di chanca piedra (Phyllantus niruri)
1 cucchiaino di chuchuhuasi
(superpianta originaria dell’Amazzonia e benefica per i reni, le surrenali e
la zona lombare)
Versate il contenuto filtrato della base per tisana (vedi sopra) in un frullatore in
cui avrete già raccolto i seguenti ingredienti:
85
il contenuto di 2-4 capsule di fungo medicinale reishi
(Ganoderma lucidum)
Per 5 porzioni.
Avvertimento
Mangiare il cacao può regalarvi “la più bella giornata mai vissuta!”.
Per ulteriori informazioni sul cioccolato crudo, leggete Il cioccolato che fa bene di David
Wolfe e Shazzie. Ricco di informazioni approfondite e di oltre sessanta ricette golose,
questo libro è il prodotto di anni di ricerca nel campo dei supercibi e del portentoso e
illuminante potere del cacao [edito da Macro].
Stessa consistenza, stessa dolcezza che si scioglie in bocca: tutto come nelle
tavolette piene di sostanze chimiche e contaminate dal latte e dai suoi derivati,
solo che questa ha un sapore molto migliore! Da non credere!
86
nettare di agave
burro di cacao
anacardi crudi
Incorporate:
Sciogliete il burro di cacao e versatelo nel frullatore con l’agave e gli anacardi.
Frullate fino a ottenere un composto cremoso.
Affettate tavolette sottili e godetevi “la più bella giornata mai vissuta”!
87
Frullato al cacao da 18.000 dollari
88
1 cucchiaio di semi di canapa
Frullate ad alta velocità fino a ottenere un composto senza grumi, poi aggiungete:
3 capsule di mangostano
89
1 pizzico di fungo Cordyceps in polvere
90
(o proteine dei semi di canapa)
1 cucchiaio di spirulina
Assomigliano ai classici brownie, ma sono più scuri e molto più ricchi. Non se ne
può mangiare tanti per volta, a meno che non abbiate una dipendenza totale dal
cacao crudo!
91
600 g di fichi neri secchi, messi a bagno per un’ora in acqua di sorgente
1 cucchiaio di spirulina
Disidratate per circa quattro ore, poi mettete i dolcetti sul vassoio del
disidratatore eliminando il foglio antiaderente e disidratate per altre sei ore.
Per 6 tortilla.
2 pannocchie
92
(sgranare i chicchi)
¼ di avocado
4 cipollotti
2 spicchi d’aglio
1 cucchiaio di paprika
Macinate finemente i semi di lino con un macinino per spezie. Tritate finemente
l’aglio e affettate i cipollotti.
Mettete gli ingredienti nel robot da cucina e passateli finché il composto che ne
deriva sarà liscio. L’amalgama dovrà essere denso e appiccicoso.
93
94
95
MACA:
l’afrodisiaco delle Ande
Nomi latini
Lepidium meyenii, Lepidium peruvianum
Nomi comuni
Maca, radice di maca, ginseng peruviano
Tipo di supercibo
Radice
Nel suo libro Maca: adaptogen and hormonal regulator, Beth M. Ley, Ph.D.,
afferma che la maca è stata domesticata dai Pumpush, una feroce tribù di
guerrieri migrati nelle Ande dalla giungla amazzonica. In seguito, negli altipiani
andini giunsero le tribù degli Yaro, che coltivarono immensi campi di maca.
Infine l’impero inca conquistò le regioni delle Ande coltivate a maca. La
leggenda vuole che all’apice della loro cultura, i guerrieri inca consumassero la
maca prima di andare in battaglia per trarne forza e vigore, ma che a conquista
avvenuta della città, fosse loro proibito di consumarla per proteggere le donne dal
loro smodato desiderio sessuale.
96
Oggi il popolo dei Quechua, discendenti degli antichi Inca, continua a
coltivare questo supercibo alla sua altezza naturale di 2700-3000 metri sul livello
del mare, fino a un massimo di 4300 metri, caratteristica che fa della maca il
prodotto agricolo coltivato alla maggiore altitudine di tutta la Terra.
La maca è una pianta della famiglia delle Crucifere, che comprende i broccoli,
il cavolo, il cavolfiore, il cavolo riccio e nero, la rapa, il rafano e il ravanello.
L’area in cui è presente, gli altipiani andini, è una regione brulla, priva di
alberi e inospitale, caratterizzata da sole intenso, venti turbolenti ed escursioni
termiche estreme. Le fluttuazioni giornaliere sono tali che al tramonto si può
passare dal piacevole tepore di 18 °C al gelo di –10 °C, perciò la maca è una
delle piante più resistenti alle gelate fra le specie autoctone coltivate. Il suo
carattere e le sue proprietà sono dovute alle condizioni estreme a cui è esposta,
che ne fanno un supercibo eccellente per chi vive in climi rigidi, ad alta quota e/o
con uno stile di vita molto avventuroso.
In America del Sud la maca è utilizzata da secoli come pianta medicinale per
aumentare la fertilità degli esseri umani e degli animali. Come i tradizionali
sciamani delle Ande (pacos) affermano: «Quando si consuma la maca, gli spiriti
sono vicini. La maca attira a sé gli spiriti che stanno per nascere». Subito dopo la
conquista, gli spagnoli si resero conto che negli altipiani spogli delle Ande né gli
uomini né il bestiame godevano di buona salute. Gli indigeni consigliarono loro
di mangiare la maca e di somministrarla anche agli animali. Gli effetti furono
così sbalorditivi che i cronisti spagnoli ne fornirono resoconti dettagliati: sembra
addirittura che fra i primi documenti scritti in spagnolo nella regione delle Ande
ci siano questi trattati sulla maca.
97
Sia prima della conquista spagnola, sia in epoca successiva, questa radice era
venerata al punto da essere utilizzata come moneta corrente: fu inviata a Cuzco
come tributo ai sovrani inca quando questi conquistarono le regioni in cui la
radice veniva coltivata. Secondo la dottoressa Ley, nel 1549 il governo coloniale
spagnolo ne ricevette come tributo da sette a otto tonnellate. I documenti
dell’epoca coloniale, risalenti a duecento anni fa, indicano che alla regione
andina di Junin si chiedevano circa nove tonnellate di maca solo come
pagamento delle tasse coloniali.
Anche oggi, per molti abitanti nativi delle Ande, la maca è ancora uno dei beni
più preziosi e vitali.
Nel XX secolo, le conoscenze sulla maca sono andate quasi del tutto perdute:
nel 1979, in tutto il paese il Ministero peruviano dell’agricoltura avrebbe
rinvenuto solo ventotto ettari coltivati a maca.
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Non c’è dubbio che questo prodotto sia stato riportato all’attenzione generale
da Gloria Chacon de Popovici, Ph.D., una dei biologi più eminenti del Perù. Nel
1961, la dottoressa Chacon aveva pubblicato i suoi riguardo agli effetti della
maca sulla fertilità negli animali, e da allora ha continuato a sostenerne le
proprietà benefiche. Le sue ricerche prolungate hanno dimostrato che la maca
aumenta la fertilità in ratti, cani, cavie, così come negli ovini, nei bovini e negli
umani. In seguito gli studi sono stati replicati da numerosi ricercatori di tutto il
mondo.
Benefici
Come abbiamo visto, la fama della maca come potente supercibo in grado di
aumentare la forza e la resistenza oltre che la libido risale alla storia antica.
99
aumento della resistenza contro fattori stressogeni multipli, inclusi agenti
fisici, chimici o biologici.
È nota per essere efficace nella terapia dei seguenti problemi di salute:
• anemia
• affaticamento cronico
• depressione
• infertilità e sterilità negli esseri umani e negli animali
• assenza di libido
• malnutrizione
• sintomi della menopausa
• problemi e disturbi del ciclo mestruale
• problemi di memoria
• cancro allo stomaco
• tensione dovuta allo stress
• tubercolosi
La polvere di maca contiene circa il 59% di carboidrati, l’8,5% di fibre e poco
più del 10% di proteine. Queste comprendono venti amminoacidi e sette
amminoacidi essenziali. Paragonata a un’altra radice originaria delle Ande, la
patata, la maca contiene il quintuplo delle proteine e il quadruplo delle fibre.
Benché non sia una proteina completa, è una fonte talmente straordinaria di
precursori di ormoni e di amminoacidi da fornire molti degli effetti creati da una
dieta ad alto contenuto proteico.
100
benefici per le difese immunitarie, fra cui sitosterolo, campesterolo, ergosterolo,
brassicasterolo ed ergostadienolo. Inoltre contiene isotiocianati aromatici
biologicamente attivi, in particolare il p-metossibenzil isotiocianato, cui si
attribuiscono proprietà afrodisiache. È ricca di calcio, magnesio, fosforo,
potassio, zolfo, sodio e ferro, e contiene oligominerali fra cui zinco, iodio, rame,
selenio, bismuto, manganese, stagno e silicio. È anche una preziosa fonte di
vitamine B1, B2, C ed E.
«Le donne con ciclo mestruale irregolare che assumono la maca hanno riportato una
maggior regolarità, mentre quelle che soffrivano di vampate di calore, sbalzi di umore e
della maggior parte dei sintomi della perimenopausa e della menopausa hanno avuto
un drastico calo dei disturbi grazie al consumo di maca».
Ossigeno ed energia
La maca è efficace contro ogni tipo di stress. Poiché aumenta il contenuto di
ossigeno nel sangue, contribuisce ad alleviare lo stress dovuto all’altitudine (il
volume dell’ossigeno a 5500 metri di altezza è circa la metà di quello presente al
livello del mare). Se viene consumata con il tè di coca, è in grado di alleviare in
meno di un’ora pressoché tutti i sintomi del mal di montagna.
Sistema endocrino
La biologa peruviana Gloria Chacon de Popovici, Ph.D., ipotizza che la maca
agisca sull’ipotalamo e sulla ghiandola pituitaria, oltre che sulle ghiandole
surrenali. La scienziata ha teorizzato che con l’attivazione di queste ghiandole
endocrine la maca riesce ad aumentare l’energia, la vitalità e la libido. Altri
ricercatori segnalano che l’effetto della maca potrebbe essere più generale, e che
quando l’organismo è ben nutrito la libido aumenta e la depressione diminuisce:
il valore nutritivo della maca potrebbe spiegare alcune, ma non tutte le azioni
riportate.
101
Probabilmente, con le sue argomentazioni scientifiche la dottoressa Chacon è
più vicina alla verità: come la ricercatrice sostiene, la maca agisce sulla più
importante ghiandola del cervello, l’ipotalamo, generalmente considerato il
centro cerebrale degli ormoni sessuali. Dall’ipotalamo partono effetti diretti alla
ghiandola pituitaria, che viene stimolata a secernere l’ormone luteinizzante e
follicolo-stimolante, mentre le ghiandole surrenali e le gonadi vengono attivate
per produrre testosterone, progesterone e deidroepiandrosterone (DHEA).
Inoltre, ora sappiamo che con l’avanzare dell’età il contenuto ormonale del
sangue, degli organi e dei tessuti diminuisce: è provato che gli individui con una
produzione naturalmente elevata di progesterone e/o testosterone restano giovani
più a lungo. Le terapie sostitutive ormonali della medicina occidentale
tradizionale si stanno rapidamente convertendo ad approcci a base di ormoni
“bioidentici” che risultano più sostenibili, ragionevoli e intelligenti. Comunque,
prima di rivolgerci a qualsiasi tipo di integratore ormonale, è opportuno fare del
nostro meglio per aumentarne la produzione naturale con supercibi, piante
medicinali e integratori: questi comprendono la maca e i prodotti del cocco
(acqua e polpa di cocco verde selvatico, olio di cocco e pregnenolone).
A differenza dei prodotti della soia, del cohosh nero, dell’igname selvatico
messicano e dei semi di lino, la maca è priva di ormoni vegetali (come i
fitoestrogeni e gli isoflavoni).
Virtù afrodisiache
«Noi tutti sentiamo parlare di prodotti come la maca, ma poiché io stesso
faccio uso di questa radice peruviana ho personalmente constatato un
notevole miglioramento della funzione erettile: quella che definisco la
risposta della natura al Viagra. Nella maca vedo uno strumento per
normalizzare i nostri ormoni steroidei come il testosterone, il progesterone
e l’estrogeno, perciò questa radice ha la capacità di prevenire i
cambiamenti ormonali dell’invecchiamento. Agisce negli uomini
restituendo sane condizioni funzionali in cui i soggetti avvertono una libido
più attiva».
102
Advancement in Medicine
«La maca ha un elevato valore nutritivo e fornisce macro e micronutrienti, fra cui tracce
di 31 minerali differenti, così da sostenere le strutture cellulari e il funzionamento
dell’organismo: è perciò in grado di ottimizzare le funzioni fisiologiche così come
ottimizza e mantiene l’equilibrio a livello cellulare».
Gli effetti della maca sulla funzione sessuale sono stati maggiormente indagati
rispetto a quelli sull’umore e sulla memoria. Inizialmente la dottoressa Gloria
Chacon ha dimostrato con le sue ricerche che nei ratti cui veniva somministrata
la maca in polvere, i maschi avevano una maggiore concentrazione di
spermatozoi e una motricità più elevata, mentre le femmine presentavano
maturazione follicolare con ovociti multipli. Questi effetti erano misurabili entro
settantadue ore dalla somministrazione. In seguito sono stati condotti studi su
cavie, ovini e bovini, ciascuno dei quali ha confermato l’azione della maca sulla
libido. Per esempio, negli ovini maschi il volume dello sperma e la conta degli
spermatozoi erano risultati notevolmente maggiori. Ricercatori come la
dottoressa Chacon ritengono che gli steroli, gli isotiocianati, i macamidi e i
glucosinolati vegetali siano i componenti della maca in grado di potenziare la
libido e la fertilità, poiché, una volta isolate e somministrate agli animali, queste
sostanze hanno dimostrato proprietà afrodisiache.
La maca è uno dei supercibi più straordinari non solo per il calibro delle sue
sostanze nutritive, degli amminoacidi e degli acidi grassi, ma anche perché
contribuisce ad aumentare la fertilità, perciò in caso di difficoltà di
concepimento, la maca è un’eccellente integrazione della dieta. Dopo la
gravidanza è utile anche alla produzione del latte materno.
103
Che cosa cercare…
Prodotti a base di maca
Selezionate solo marche biologiche affermate di radice di maca, non di altre parti
della pianta. Non ci sono specie “originali” o “autentiche” di questa pianta,
perciò siate diffidenti in caso di pubblicità dubbia. Qui di seguito sono elencati i
prodotti a base di maca che è possibile acquistare in Internet o nel vostro negozio
di alimenti naturali e integratori:
104
Come usare la maca
Trattandosi di un supercibo, la maca si può utilizzare in quantità superiore
rispetto ad altre piante medicinali. La si può assumere anche in periodi prolungati
senza effetti collaterali nocivi. È un cibo che riscalda ed è perciò più adatto a
un’assunzione in climi più freddi e rigidi.
Inoltre, questa radice può essere un ingrediente aggiunto di molti dolci fatti in
casa, spuntini golosi, insalate, condimenti per insalate, marmellate, brodi,
minestre e budini.
Negli studi di tossicità condotti negli Stati Uniti e in Perù, la maca si è rivelata
atossica e priva di effetti farmacologici avversi. Negli studi sugli animali,
maggiore era la quantità consumata e più le cavie si rivelavano forti e
sessualmente attive. Nonostante questi risultati, si raccomanda comunque
moderazione, almeno finché non ci si sia adattati al consumo di questo supercibo.
Le ricerche sull’uso del DIM nei soggetti di sesso maschile indicano che
favorisce la formazione sana delle cellule prostatiche. Vari studi clinici hanno
dimostrato che il DIM può contribuire a ridurre la conversione del testosterone in
estrogeno. Un aumento del rapporto testosterone/estrogeno è associato con una
ghiandola prostatica sana. La ricerca scientifica indica anche che il DIM aumenta
106
il livello degli estrogeni buoni (2-idrossi estrone), mentre riduce il livello degli
estrogeni cattivi (16-idrossi estrone). Anche la radice di ortica può essere
efficace, aggiunta a questa formula.
3 avocado
3 cucchiaini di maca
1 lime (succo)
1 cucchiaino e ½ di spirulina
107
Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola e schiacciateli o passateli al frullatore
fino a ottenere una consistenza cremosa.
108
1 cucchiaio di polline d’api
1 lime (succo)
1 cucchiaio di basilico
sale a piacere
(usate sale himalayano, celtico, o il vostro sale preferito)
109
Potrete usarlo per condire l’insalata o piatti a base di pasta. Versate sugli
spaghetti di cetriolo o di alga kelp. Per 2 persone.
Mettete nel robot da cucina le cipolle sbucciate, i semi macinati freschi, i liquidi
e la maca, e passate fino a ottenere una consistenza omogenea. Spalmate circa
500 ml della mistura sul vassoio di un disidratatore foderato con un foglio
antiaderente.
110
Ripetete l’operazione con altri tre vassoi e disidratate a 45 °C per circa 12 ore,
poi rivoltate ed eliminate il foglio antiaderente lasciando disidratare per altre 4-6
ore.
Potrete consumare il pane da solo, oppure sotto forma di sandwich con avocado e
pomodori, o come base per pizza cruda.
Un modo eccellente per ottenere dalle cipolle una sana e squisita quantità di
zuccheri a lunga catena!
50 g di lucuma in polvere
sale a piacere
Mescolate gli ingredienti fino a ottenere un composto cremoso, poi versate in una
ciotola e mettetela nel freezer finché il gelato si sarà rappreso. Per 6 porzioni.
Per un tocco extra di sapore, dopo aver lasciato rapprendere il gelato per circa 2
ore, mantecate i seguenti ingredienti per ottenere venature di caramella fondente
111
nella crema alla vaniglia (avvertimento: potreste divorare tutta la ciotola in un
solo giorno!):
60 g di cacao in polvere
25 g di lucuma in polvere
Combinate in un robot da cucina il burro di cacao fuso con gli altri ingredienti.
112
Un cioccolato dolce e pastoso per grandi e piccini!
113
114
PRODOTTI DELLE API:
i supercibi originali
Nome latino
Api domestiche: Apis mellifera spp. Apis dorsata
Nomi comuni
Miele Polline Propoli Pappa reale
Tipo di supercibo
Miele Polline Pappa reale Propoli
Nelle valli della Francia del Sud e della Spagna del Nord, gli scienziati e gli
archeologi hanno scoperto caverne con un gran numero di dipinti e incisioni che
raffigurano la vita umana in epoca preistorica. La maggior parte delle pitture
rupestri rappresenta selvaggina di grandi dimensioni come cervi e bisonti. Un
dipinto di una caverna nei pressi di Valencia ritrae due uomini che rubano il
115
miele da un alveare. Gli uomini stanno in equilibrio su una scala fatta a mano
appoggiata al versante roccioso di una collina. Uno dei due estrae il favo
dall’alveare lottando contro uno sciame di api infuriate, mentre l’altro, sotto di
lui, aspetta che gli venga passato il favo. Le api sono raffigurate di dimensioni
molto superiori a quelle reali per spiegare e mettere in risalto gli eventi
rappresentati.
L’antico Egitto è la culla in cui è nata l’apicoltura dei nostri giorni. Gli Egizi
furono fra i primi popoli della Terra ad allevare le api, come testimoniano le
incisioni sulle pareti dei templi e i geroglifici su papiro. I simboli delle api e degli
alveari compaiono ovunque in Egitto: nei gioielli, scolpiti sulle pareti dei templi
e delle tombe, intessuti nelle stoffe, incisi nella famosa stele di Rosetta e riportati
nei documenti ufficiali, accanto alla firma del faraone. Gli Egizi offrivano miele
e polline agli dei: le api e i loro prodotti erano parte di quasi tutti i loro rituali.
I prodotti delle api erano ampiamente usati anche nella civiltà greco-romana.
Nell’Iliade e nell’Odissea, Omero si riferisce ripetutamente al miele e al polline.
Il famoso filosofo greco antico Pitagora, che era vegetariano, mangiava ogni
giorno del miele, non diversamente dai suoi allievi. Il miele e l’acqua addolcita
con miele erano elementi di primo piano negli antichi giochi olimpici, in cui
erano utilizzati come cibo e come bevanda e per la cura del corpo e della pelle
durante le attività sportive. Il famoso scrittore latino Plinio il Vecchio descrisse
un villaggio nei pressi del fiume Po dove la maggior parte della popolazione
viveva fino a cent’anni grazie al consumo di miele e polline. La sua Storia
naturale contiene un libro quasi interamente dedicato alle api e agli alveari:
116
Libro XI: Insetti – Api, alveari, fonti del miele, organizzazione delle api, favi,
fuchi, api regine, prodigi offerti dalle api, punture d’api, il baco da seta,
produzione della seta, zoologia comparativa e tassonomia: occhi, cuore, scimmie
antropomorfe, fiato cattivo degli animali.
Qui di seguito alcuni fatti interessanti a proposito dei prodotti delle api.
117
• In media, nel corso della vita un’ape operaia produce un dodicesimo di
cucchiaio di miele.
• Tutte le api operaie sono femmine.
• Le api comunicano le une con le altre mediante una danza che riescono a
comprendere anche al buio più completo.
• Un’ape regina può deporre da 1000 e fino a 3000 uova al giorno.
• Un alveare può contenere fino a 80.000 api: una sola regina, alcune
centinaia di fuchi (maschi) e per il resto solo api operaie.
• Quando Alessandro Magno morì, fu riportato in Grecia in una bara d’oro
colma di miele.
• 4 kg circa di miele corrispondono a una distanza complessiva di volo pari a
un viaggio dalla Terra alla Luna e ritorno.
• Le api volano a una velocità media di 20-25 km/h l’ora.
• Le api dello stesso alveare visitano circa 225.000 fiori al giorno. Di solito,
una singola ape si posa su un numero variabile da 50 a 1000 fiori al giorno,
ma ne può anche visitare diverse migliaia.
• La temperatura media di un alveare corrisponde a circa 34 °C.
• Nella maggior parte degli alveari, la produzione di cera d’api è pari a circa
l’1,5-2% della produzione totale di miele.
• Le api mangiano circa 3,5 kg di miele per produrre meno di ½ kg di cera
d’api.
• Le api sono gli unici insetti a produrre cibo per gli esseri umani.
• La vita media di un’ape in primavera e in estate corrisponde a 3-6
settimane.
• Il cervello di un’ape operaia ha un volume di circa 1 m3 ma il suo tessuto
nervoso è più denso rispetto a qualsiasi altro animale.
• Le api da miele sono quasi le sole api ad avere occhi composti coperti da
piccoli peli.
• Un’ape percorre una media di 1600 viaggi di andata e ritorno per produrre
circa 30 g di miele, con fino a circa 10 km per viaggio. Per produrre meno
di 1 kg di miele, le api percorrono una distanza pari a quattro volte il giro
della Terra.
• Le api hanno una banda magnetica intorno al cervello che le aiuta a
orientarsi.
• Esse raccolgono il polline di un solo tipo di fiore per volta. Se due fiori
differenti dello stesso colore viola scuro crescevano l’uno accanto all’altro,
si è osservato che le api rischiavano di scontrarsi nell’aria, ma nessuna di
esse toccava il polline del fiore sbagliato.
• Le api sono le principali artefici dell’impollinazione incrociata.
• L’ape da miele può impollinare fino a 30 fiori al minuto.
118
• È necessario che un’ape lavori per otto ore al giorno per un mese intero per
raccogliere un cucchiaino di palline di polline, che contengono oltre 2,5
miliardi di granuli di polline di fiore ricchi di micronutrienti, oligominerali,
minerali e antiossidanti.
• In base alla teoria della sequenza e datazione geologica planetaria, si
ritiene che le api esistano sulla Terra da più di 150 milioni di anni. Oggi se
ne contano 30.000 specie differenti.
• Le api producono l’unico alimento che non si guasta mai: nelle tombe
egizie è stato ritrovato miele ancora commestibile.
Benefici
Miele, polline, propoli e pappa reale
I prodotti delle api sono considerati fra gli alimenti più magici e spirituali del
pianeta, oltre che fra i migliori supercibi e le più preziose fonti di nutrimento
concentrato. Il consumo regolare di prodotti delle api di alta qualità è caldamente
consigliato. I prodotti delle api (specialmente quelli ricavati da fiori di piante e
alberi selvatici) sono un’eccellente categoria di supercibi in grado di integrare la
nostra salute per tutta la vita.
119
sottoposti a fumigazione, sulle piante e sugli alberi dai quali le api raccolgono il
polline vengono spruzzati pesticidi tossici a base di neonicotinoidi, oltre a una
serie di altre pratiche insostenibili.
Alla luce della recente sindrome dello spopolamento degli alveari e della crisi
dell’impollinazione, che tra l’altro investe soprattutto l’apicoltura industriale non
biologica, è importante sostenere gli apicoltori che interagiscono in modo umano
e gentile con le loro api, adottando metodi di allevamento biologici (non
chimici).
Miele
Prodotto con il nettare che le api succhiano dai fiori, il miele è un rimedio
medicinale, un dolcificante e una fonte di nutrimento universale. L’enorme mole
di ricerche condotte in Russia su questo alimento indica che il miele crudo e non
trattato è la più ricca fonte naturale di enzimi vivi dalle proprietà curative e
migliora i riflessi, la presenza mentale e addirittura il quoziente intellettuale!
Alcuni tipi di miele hawaiano di lehua e di noni (NoniLand®), il miele di
manuka delle foreste pluviali della Nuova Zelanda e il miele di sidr dello Yemen
hanno rivelato proprietà antifungine, antibiotiche e antivirali.
120
Se possibile, raccomandiamo di scegliere il miele selvatico: la nostra dieta non
comprende sufficienti alimenti selvatici, ma il miele selvatico è facile da reperire,
da conservare, da consumare e da portare con sé.
Tutto il miele andrebbe mangiato crudo, perché sottoposto a cottura perde gli
enzimi. Può essere assunto con altri supercibi ricchi di minerali per aumentarne
l’assorbimento.
Il miele può anche essere applicato per uso topico per guarire le ferite
(specialmente il miele di manuka: più alto è il “numero attivo” – che indica la
concentrazione dei principi attivi e quindi il livello di attività antibatterica – e più
è curativo e nutriente). Grazie al miele sono stati curati con successo molti tipi
diversi di piaghe e ferite, fra cui abrasioni, ascessi, piaghe da decubito, ustioni,
ferita addominale riaperta in seguito a parto cesareo, stomatite gangrenosa, ulcere
cervicali, geloni, ragadi al seno, ferite da taglio, ulcere da piede diabetico (e altre
ulcere originate da questa malattia), fistole, ulcere al piede dovute alla lebbra,
ferite infette da trauma, grosse piaghe settiche, ulcere agli arti inferiori, ulcere
maligne, ulcere da anemia falciforme, ulcere della pelle, ferite chirurgiche, ferite
alla parete addominale e al perineo e ulcere varicose.
I benefici medicinali del miele sono dovuti alle sue virtù antibatteriche e alle
sue proprietà idratanti. Effetti collaterali: nessuno.
121
L’assunzione di miele è comunque inadeguata per bambini di età inferiore a un
anno per la potenziale contaminazione da botulino. È inoltre possibile che il
miele sia tossico se lo era il polline con cui è stato prodotto. Benché si tratti di
un’evenienza rara, se avete appena cominciato ad allevare le api, rivolgetevi
all’associazione degli apicoltori di zona per verificare la presenza di polline
tossico nella vostra area.
122
candida
Avvertimento: se avete problemi di glicemia o avete uno stato di salute critico, è
buona norma evitare l’assunzione di miele, succo d’agave, zucchero di canna,
sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, succo di canna evaporato,
qualunque dolcificante e qualsiasi tipo di zucchero per almeno due o tre mesi, e
poi rivalutare lo stato di salute. Non è mai consigliabile a chi abbia una storia
pregressa di cancro consumare grandi quantità di zucchero di qualunque tipo,
anche da una fonte cruda come frutta, miele o agave.
Polline d’api
Il polline d’api è un cibo alcalino ritenuto dai nutrizionisti uno degli alimenti più
completi che si trovino in natura.
123
contribuisce a cancellare i segni dell’età e le rughe.
• Inoltre aiuta ad alleviare i sintomi del diabete di tipo 2 integrando le
carenze metaboliche e di minerali.
• Più di quaranta studi scientifici documentano l’efficacia terapeutica
dell’assunzione di polline d’api e l’assenza di effetti negativi. I test clinici
rivelano che le particelle di polline assunte per via orale vengono assorbite
in modo rapido e agevole poiché dallo stomaco entrano direttamente nel
circolo sanguigno. Entro due ore dall’ingestione se ne riscontra la presenza
nel sangue, nel liquido cerebrospinale e nell’urina20.
• Si è inoltre riscontrato che il polline è efficace contro i seguenti disturbi:
anemia, costipazione, colite, sinusite, asma e bronchite.
• È fonte di diciotto vitamine, fra cui quasi tutte quelle del complesso B
(tranne la B12), C, D ed E; rutina (un enzima catalizzatore per eccellenza);
caroteni, compresi xantofilla e betacarotene; lecitina/colina; tutti gli
amminoacidi essenziali (in tutto ventidue); quattordici acidi grassi compresi
quelli essenziali; undici carboidrati che vanno dai polisaccaridi agli zuccheri
semplici; acidi nucleici come l’RNA e il DNA; sostanze ormonali steroidee,
un ormone vegetale simile a quello pituitario umano detto gonadotropina; il
15% di lecitina, e molte altre sostanze ancora da scoprire.
• In base alle ricerche condotte dai clinici in Francia, in Italia e nell’Unione
Sovietica, il polline è una delle più ricche fonti di proteine biodisponibili in
natura e consiste per il 25% di proteine. Confrontando quantità identiche, si
stima che il polline contenga proteine in misura cinque-sette volte superiore
alla carne, alle uova e al formaggio. Poiché le proteine del polline sono in
forma predigerita, sono facili da assimilare.
«Chi assume il polline raggiunge un’età avanzata: si tratta di una delle più antiche
risorse dell’alimentazione e della medicina. Ogni grano contiene tutte le importanti
sostanze che sono necessarie alla vita».
Nel 1945 fu pubblicato un rapporto scientifico del biologo russo Nicholas Tsitin nel
quale si affermava che dei centocinquanta centenari russi che avevano compilato un
questionario in cui si indagava su età, occupazione e alimenti principali, tutti avevano
risposto che il miele era il loro alimento di base. Ulteriori indagini dell’Istituto per la
longevità dell’Unione Sovietica avevano rivelato che i soggetti dello studio non
124
consumavano solo miele, ma anche polline d’api e altri prodotti dell’alveare.
«Il polline delle api domestiche è la più ricca fonte di vitamine che si trovi in Natura in
un singolo alimento. Anche se il polline d’api non avesse nessuno dei suoi altri
ingredienti vitali, il suo contenuto di rutina basterebbe a giustificare l’assunzione di
almeno un cucchiaino al giorno, se non altro per rendere più forti i capillari. Il polline è
estremamente ricco di rutina, che contiene in misura probabilmente superiore rispetto a
qualunque altro alimento, e inoltre fornisce un’elevata quantità degli acidi nucleici RNA
[acido ribonucleico] e DNA [acido desossiribonucleico]».
Nel 1981 nel polline delle api da miele è stato trovato oro in quantità pari a 0,9
parti per milione (peso a secco). Sono state isolate due piante (nella Colombia
Britannica, Canada) ritenute in grado di fornire oro alla dieta, tramite le api da
miele o forse direttamente: la Phacelia sericea e la Dryas drummondii, che
contengono oro in misura venticinque-cinquanta volte superiore a qualunque
altra pianta con la quale sono state confrontate.
125
neurologico e psichico.
Non meno del 2% del contenuto del polline d’api deve ancora essere isolato e
identificato. Un singolo granulo di polline è avvolto da due involucri protettivi:
l’esina, composta da sporopollenina e cellulosa, si è dimostrata resistente agli
acidi e in grado di sostenere temperature superiori a 300 °C. Al di sotto dell’esina
è situato un più sottile strato di intina, atta a preservare gli oli e gli amidi.
Il polline contiene fino a undici diversi enzimi principali, fra cui diastasi,
fosfatasi e transferasi, oltre a elevate quantità di catalasi, amilasi e pectasi (un
enzima in grado di scindere la pectina), tutti utili alla digestione. Una quantità di
appena 130 mg di polline è in grado, grazie alle sue proprietà enzimatiche, di
coadiuvare la digestione di un chilo e mezzo di cibo. Gli esperimenti scientifici
dimostrano che chi assume polline riduce del 15-20% l’apporto alimentare
giornaliero.
Pappa reale
Sintetizzata nell’organismo di un gruppo speciale di giovani api nutrici a partire
dalla combinazione di polline e miele, la pappa reale è uno dei supercibi più
magici e meno compresi del mondo. Viene secreta dalle ghiandole faringee ed è
una sostanza densa e lattiginosa che da sola rappresenta il fattore determinante
per lo sviluppo di un’ape regina da una larva per il resto identica alle altre. Fra
tutti i supercibi, la pappa reale è sicuramente uno dei più affascinanti, sia per le
caratteristiche nutrizionali, sia per la sua efficacia. Qui di seguito alcune
interessanti informazioni.
«La maggiore importanza nutrizionale della pappa reale è data dal fatto
che la differenzazione anatomica e funzionale delle larve femminili è
totalmente dipendente dalla natura della loro dieta nello stadio iniziale
dello sviluppo. Allo stadio larvale, tutti gli individui sono assolutamente
identici e si nutrono di pappa reale nei primi tre giorni dopo la schiusa
delle uova. Le uova fertilizzate danno origine a femmine che possono essere
sessualmente immature e diventare piccole api operaie, oppure regine,
ossia esemplari fertili di grandi dimensioni. A partire dal quarto giorno,
solo le larve speciali selezionate per diventare regine continuano a essere
nutrite con la pappa reale per tutta la vita, mentre le operaie consumano
normale miele e polline. L’affascinante scoperta degli apicoltori è stato
comprendere che l’alimentazione era l’unica differenza distintiva fra le api
operaie e la regina. Quest’ultima è la madre di duecentocinquantamila api,
e in una sola giornata depone lo sbalorditivo numero di duemila uova, il
126
cui peso complessivo supera il doppio del suo stesso peso corporeo. La
durata media della sua vita è pari a 4-5 anni, a differenza di quella
notevolmente più breve delle operaie (una media, nel corso dell’intero
anno, di circa tre mesi e mezzo o meno)».
Tratto dall’articolo Fresh Royal Jelly della Y.S. Royal Jelly and Honey
Farm (consultabile sul sito http://www.yahwehsaliveandwell.com)
Nel corso della storia, per molte culture e tradizioni del mondo la pappa reale è
sempre stata “la fonte della gioventù e della bellezza”. Ha proprietà ringiovanenti
e rigeneranti per il corpo, inibisce il processo dell’invecchiamento, mantiene il
tono della pelle, promuove la vitalità sessuale, allevia il dolore dell’artrite e
agisce come antidepressivo, oltre a numerosi altri benefici.
127
Propoli
Le possibilità che una malattia si diffonda all’interno di un alveare caldo e
affollato sono alte. Milioni di anni fa, le api hanno risolto il problema
raccogliendo dai germogli e dalla corteccia degli alberi resine appiccicose
conosciute con il nome di propoli. Gli alberi essudano questa resina per guarire e
riparare i danni e prevenire le malattie. I bioflavonoidi del propoli esercitano una
potente azione antibiotica, antifungina e antibatterica.
Le api lo usano per verniciare le cellule del favo, come colla per sigillare le
fessure e per creare le vie di accesso all’alveare. Il propoli protegge le api dai
batteri e dai virus e viene raccolto dagli esseri umani a scopo antibatterico,
antifungino e antibiotico. A differenza della penicillina, il propoli è interamente
naturale e non dà reazioni avverse.
128
Il propoli è una ricca fonte di minerali, amminoacidi, grassi, vitamina C ed E,
129
provitamina A e vitamine del complesso B. È anche straordinariamente ricco di
bioflavonoidi e di amminoacidi. I bioflavonoidi riparano e rafforzano i vasi
sanguigni e i capillari. Nell’alveare brulicante di api, il propoli e la pappa reale
esercitano la loro azione antibiotica, antimicrobica, antinfiammatoria e
antibatterica per inibire i batteri indesiderati e per sostenere quelli benefici, tutte
proprietà dimostrate dalla ricerca scientifica.
130
vetro.
Miele NoniLand®: è il migliore fra le varietà scure, ambrate. Viene prodotto solo
sulle coste settentrionali delle isole dell’arcipelago hawaiano ed è ricco di
materiale antimicrobico derivato dal polline di noni e di lehua e di minerali
Ormus contenuti in altri pollini presenti in quella regione.
Miele di manuka: i mieli di manuka della Nuova Zelanda sono a volte etichettati
con la categoria Attivo 8+, 10+, 13+ ecc. che è un indicatore dell’effetto
antibiotico locale. Più il numero è alto, e più è potente l’azione del miele
applicato sulla pelle. Selezionate una categoria alta, se usate il miele per curare
ustioni o se lo assumete per trattare ulcere o un’infezione gastrica da
Helicobacter pylori.
Miele olistico [Honey with cappings]: con uno strato superficiale di polline,
pappa reale, propoli e cera d’api (residui del favo). Molto amato dai bambini.
131
spuntino: ha spesso una consistenza soffice, leggera e fioccosa, e il suo sapore è
intenso e ricco; quello secco è disidratato e i suoi grani assumono una
consistenza più dura.
Pappa reale: la pappa reale fresca può essere surgelata o almeno riposta in
frigorifero per preservarne per settimane e mesi le proprietà terapeutiche e
nutritive.
Collirio al propoli: è un eccellente prodotto per l’igiene degli occhi per chi cerca
di utilizzare prodotti naturali invece di colliri sintetici.
Il miele può essere applicato per uso topico su abrasioni e ustioni di qualunque
grado. Come abbiamo detto, le etichettature di alcune varietà della Nuova
Zelanda indicanti Attivo 3+, 10+, 18+ ecc. segnalano l’efficacia topica di questi
prodotti.
132
delle ulcere.
«Personalmente conosco molte persone convinte che il sollievo più rapido ed efficace
dai sintomi dell’artrite venga dal veleno delle api. In effetti, alcuni apicoltori sofferenti di
artrite stuzzicano le api per essere punti nelle parti del corpo doloranti, in particolare
caviglie, ginocchia, mani e polsi. L’apicoltore Charles Mraz ha studiato molti casi di
terapia dell’artrite mediante punture d’api e non ha riscontrato esempi documentati di
reazione allergica al veleno delle api. Riteneva anzi che la maggior parte dei soggetti
sofferenti di artrite non fosse solitamente allergica a questa sostanza. Da tutto il mondo
sono giunte migliaia di testimonianze e resoconti di medici, apicoltori e normali cittadini
di ogni ceto e ambiente che dichiaravano di aver tratto sollievo dai sintomi di reumatismi
e artrite utilizzando il veleno delle punture d’api. Non è ben chiaro il motivo di questo
effetto terapeutico. Alcuni scienziati ritengono che il veleno delle api scateni
nell’organismo una reazione in cui si ha il rilascio di sostanze chimiche e forse di
anticorpi per neutralizzare il veleno stesso annullandone gli effetti. L’ipotesi è che la
risposta biologica dell’organismo al veleno allevia i sintomi di reumatismi e artrite quasi
si trattasse di un auspicabile “effetto collaterale”. I ricercatori stanno cercando di
scoprire le cause a monte per poterne duplicare l’efficacia in modo più controllato e
sistematico».
BERNARD JENSEN, PH.D., Bee well bee wise with bee pollen, bee propolis,
royal jelly
Polline d’api
Il polline d’api può essere mescolato al miele (e/o alla pappa reale), consumato
da solo come spuntino o usato come ingrediente da aggiungere a frullati, elisir e
dessert.
133
leggera irritazione gastrointestinale e un effetto lassativo dovuto alla ricchezza di
questa sostanza. Un’altra potenziale seppur rara reazione allergica può consistere
in gonfiore, palpitazioni e difficoltà respiratoria da leggera a moderata. Per i
neofiti è opportuno cominciare con un dosaggio ridotto, circa ¼ di cucchiaino e
poi aumentare gradualmente.
Pappa reale
La pappa reale è estremamente potente. Non più di ½ cucchiaino al giorno è
efficace per ottenere la longevità e un buon dosaggio di vitamine del complesso
B, specialmente di vitamina B5.
Propoli
Gli estratti di propoli (in alcool o glicerina) possono essere aggiunti all’acqua in
gocce, o lasciati cadere con il contagocce direttamente sulla lingua per migliorare
il sistema immunitario, specialmente durante un attacco di influenza o
un’infezione alla gola. Anche il collirio al propoli è un prodotto disponibile sul
mercato, e può essere impiegato al posto di quelli convenzionali. Poiché i
prodotti a base di propoli sono a concentrazione variabile, è bene utilizzare ogni
preparato in base alle istruzioni.
134
Ricette a base di miele, polline d’api, pappa reale e
propoli
½ cucchiaio di spirulina
135
1 cucchiaio di crema
(non olio) di cocco21
Amalgamate tutti gli ingredienti fino a ottenere una pasta friabile. Spalmatela su
un foglio antiaderente e disidratate nel disidratatore o nel forno fino a ottenere la
consistenza di un biscotto.
136
¼-½ cucchiaino di sale himalayano
60 g di granella di cacao
30 g di lucuma in polvere
60 ml di olio di cocco
polvere di maca
fiocchi di cocco
137
cannella in polvere
granella di cacao
polline d’api
30 g di oro colloidale
30 g di silicio organico
138
2 cucchiaini di pappa reale
arachidi selvatiche
semi di canapa
bacche di goji
Chicchi da intingere
chicchi di cacao
139
pappa reale
maca
polline d’api
spirulina
Sui vostri cracker di semi di lino preferiti, o su pane crudo o a base di germogli,
spalmate questa crema:
½ l di acqua di sorgente
140
2 cucchiai di noni in polvere22 NoniLand®
Unite tutti gli ingredienti in un vasetto e agitate per miscelare bene. Riponete in
frigorifero (o nel surgelatore, se volete un sorbetto), e otterrete una rinfrescante
delizia!
«Vero», continuò, «il Sentiero del polline ha i suoi pericoli, perché prima di ogni nascita
c’è il travaglio… dunque se c’è il miele, c’è anche la puntura. Ma al suo compimento,
offre a coloro che lo ottengono un controllo straordinario sulle proprie condizioni fisiche,
compresa la capacità di tramutare la materia, di guarire tutte le malattie e di prolungare
la durata dell’incarnazione umana. Il Sentiero del Polline è il nostro yoga, il nostro
strumento di unione e comunione con l’incredibile universo nascosto e con questo
magnifico gioiello verde-azzurro che è la nostra Terra».
141
SPIRULINA:
la regina delle proteine
Nomi latini
Principali varietà:
Nomi comuni
Spirulina, tecuitlatl (azteco), dihe (africano)
Tipo di supercibo
Alga (in polvere, fiocchi o panetti)
142
pigmento esotico chiamato ficocianina.
Poiché rientra fra le più semplici forme di vita sulla Terra, la spirulina ha una
lunghissima storia come alimento atto a sostenere e sviluppare la catena
alimentare. È evidente che le antiche alghe e forme di vita simili al plancton dei
laghi e degli oceani rappresentano le fonti primordiali di nutrimento per tutta la
vita presente sulla Terra: sono la base e il primo anello della catena alimentare.
Mediante la fotosintesi le alghe e il plancton convertono la luce del Sole in
proteine pure, acidi grassi, carboidrati e pressoché tutte le altre sostanze nutritive
essenziali per la vita.
Storicamente conosciamo due civiltà che ne hanno fatto uso su larga scala: le
popolazioni di Città del Messico, nell’America centrale, e quelle insediate nella
regione del lago Ciad, in Africa.
Spirulina americana
Per diversi millenni, la spirulina è stata la fonte primaria di proteine per gli
abitanti di Città del Messico. Questa microalga cresceva spontaneamente in
alcuni dei laghi che anticamente circondavano questa città, oggi soffocati dallo
sviluppo incontrollato della più grande metropoli al mondo. Uno di questi, il lago
Texcoco, produce ancora una varietà fra le migliori al mondo di spirulina. Prima
dello sbarco degli spagnoli nel 1519, le ultime grandi dinastie azteche
veneravano la spirulina come supercibo e la mescolavano con il cioccolato. Il
cacao e la spirulina sono consumati insieme sin dai tempi della fondazione di
Città del Messico. Nella loro lingua, gli aztechi chiamavano la spirulina
143
tecuitlatl.
Spirulina africana
I popoli africani stanziati nelle vicinanze del lago Ciad consumano spirulina sin
dai tempi dei primi insediamenti umani in quella regione e nella loro lingua
chiamano la loro varietà selvatica dihe. Viene setacciata dalla superficie del lago,
lasciata a essiccare sulle rocce o su graticci e venduta nei mercati locali.
Benefici
La spirulina contiene una sorprendente varietà di sostanze nutritive, fra cui
clorofilla, proteine, vitamine, minerali principali, oligominerali, acidi grassi
essenziali, acidi nucleici (RNA e DNA), polisaccaridi e una vasta gamma di
antiossidanti. È così ricca a livello nutritivo da far ritenere che si potrebbe
sopravvivere per parecchio tempo assumendola come unico alimento.
144
La spirulina:
Proteine
La spirulina contiene la più alta concentrazione di proteine (in rapporto al peso)
rispetto a qualunque altro alimento conosciuto: dal 65 al 71%, a seconda della
varietà.
Nel suo libro Rainbow green live-food cuisine, il dottor Gabriel Cousens cita
le ricerche condotte dal Max Planck Institute sulle proteine: in esse vi si dimostra
che il 50% delle proteine presenti negli alimenti va perso in seguito alla cottura.
145
Ne consegue che tutti i valori proteici indicati per la carne (con l’eccezione del
sushi) sono probabilmente gonfiati in misura doppia.
Per ogni acro di terra, la spirulina dà una quantità di proteine duecento volte
maggiore rispetto alla carne bovina senza depauperare il soprassuolo, anzi
arricchendolo se utilizzata come fertilizzante (“letame vegano”). Un chilo di
proteine da carne bovina causa la perdita di 145 kg di soprassuolo.
146
Purezza
Poiché i livelli di esposizione alle sostanze chimiche artificiali, ai pesticidi e ai
materiali radioattivi continuano ad aumentare, sempre più persone si rivolgono
agli alimenti posti ai livelli più bassi nella catena alimentare (invece di
consumare prodotti di origine animale come la carne e i latticini, che sono ai
livelli più alti, dove si ha un accumulo di tossine). Questo significa mangiare
sempre più alimenti di origine vegetale, specialmente alghe.
147
arricchimento del sangue.
• È ricca di un polipeptide di colore azzurro brillante detto ficocianina.
Questo pigmento stimola la produzione di cellule staminali nel midollo
osseo. Le cellule staminali sono cellule allo stadio iniziale che si possono
evolvere sia in globuli rossi, sia in globuli bianchi. Alcuni scienziati cinesi
hanno dimostrato che la ficocianina stimola la formazione del sangue, un
processo definito ematopoiesi.
148
Antiossidanti
149
Ai primordi della storia della Terra, quando l’atmosfera era più rarefatta di quella
attuale e le piante erano perlopiù azzurre anziché verdi per la differenza dello
spettro della radiazione solare nel periodo cambriano, gli antiossidanti contenuti
nella spirulina dovevano proteggere l’alga stessa e il suo DNA dalle radiazioni
ultraviolette. Quando ingeriamo la spirulina, i suoi pigmenti antiossidanti verdi-
azzurri diventano disponibili per le nostre cellule e così veniamo protetti in modo
più sostanziale dalle radiazioni ultraviolette a livello cellulare.
Con il passare del tempo, il nostro DNA viene danneggiato dai radicali liberi
che si generano come sottoprodotti del normale metabolismo e dall’esposizione
alle tossine e alle radiazioni. I danni al DNA aprono la strada alla malattia e
accelerano l’invecchiamento. Anche se il nostro organismo è attrezzato per
autoripararsi costantemente, troppi radicali liberi possono metterlo a dura prova,
specialmente con l’avanzare dell’età. Si ha così la morte prematura delle cellule
sane, che può contribuire a una serie di malattie degenerative e allo sviluppo
accelerato di cellule mutate che possono diventare cancerose, a meno che gli
antiossidanti riescano a contrastarne l’azione aggressiva.
Funzione immunostimolante
La spirulina è un tonico potente per il sistema immunitario. Negli studi scientifici
150
su soggetti umani, topi, ratti, criceti, polli, tacchini, gatti e pesci, l’introduzione
della spirulina nella dieta migliora in modo coerente la funzione immunitaria. La
spirulina accelera la produzione umorale del sistema immunitario contribuendo
ad aumentare la formazione di anticorpi e citochine, inclusi gli interferoni e le
interleuchine, e permettendo così all’organismo di proteggersi meglio contro i
microbi e i virus che lo aggrediscono.
Una volta entrate nel circolo sanguigno, le nuove cellule del sistema
immunitario cominciano a concentrarsi nelle adenoidi (tonsille faringee),
nell’appendice, nel midollo osseo, nel fegato, nei linfonodi, nella milza e nel
timo, migliorando la salute generale e l’immunità.
151
«Le più ricche fonti alimentari di GLA sono il latte materno, la microalga
spirulina e i semi di borragine, il ribes nero e l’enotera. Il GLA è
importante per la crescita e per lo sviluppo ed è contenuto in quantità
massime nel latte materno; la spirulina è il secondo alimento intero a
fornirne dosi abbondanti. Consigliamo spesso la spirulina a chi non è mai
stato alimentato con latte materno per favorire lo sviluppo ormonale e
mentale che potrebbe non esserci mai stato a causa della mancanza di
un’alimentazione adeguata durante l’infanzia. Il dosaggio corrisponde alla
quantità di olio che fornisce 150-350 mg di GLA al giorno: una dose
standard di 10 g di spirulina fornisce 131 mg di GLA».
Inoltre il GLA è probabilmente uno dei fattori alla base della comprovata
capacità della spirulina di ridurre le allergie.
152
Sottoposti a uno studio, 270 bambini che abitavano in aree a forte radioattività
nelle vicinanze di Chernobyl avevano evidenziato la sindrome da radiazione
cronica e alti livelli di immunoglobulina E (IgE), un marcatore che indica
un’elevata sensibilità allergica. A trentacinque bambini in età prescolare erano
state somministrate 20 compresse di spirulina al giorno (circa 5 g) per un periodo
di 45 giorni. Il consumo di spirulina aveva ridotto i livelli sanguigni di IgE, e
aveva così normalizzato la sensibilità allergica dell’organismo.
Zolfo
La spirulina contiene anche diverse forme biodisponibili di zolfo, il minerale la
cui presenza è avvertibile nel sapore di “uovo sodo” della microalga. Una buona
fonte alimentare di zolfo come la spirulina migliora il sistema immunitario, la
forza fisica, la flessibilità, l’agilità, il colorito, la lucentezza dei capelli, i tempi di
guarigione e la funzionalità del fegato e del pancreas. Lo zolfo contribuisce
anche a liberare i tessuti dalle tossine.
153
membrana e non è in grado di replicarsi, finché alla fine viene eliminato dal
sistema immunitario.
Vitamina B12
Lo studio clinico condotto dal dottor Gabriel Cousens non ha dimostrato che la
vitamina B12 contenuta nella spirulina aumenti quella presente del sangue
umano, perciò la conclusione cui si è giunti in questa fase della ricerca è che,
nonostante la spirulina contenga vitamina B12, non è tuttavia, grado di
aumentarne la presenza nell’organismo umano, né di compensarne la carenza,
anche se può far regredire molti sintomi spesso collegati a un deficit di vitamina
B12 come l’anemia.
154
• tavolette di cioccolato crudo alla spirulina e barrette energetiche alla
spirulina
Dosaggi consigliati
• Per neofiti o bambini da 2 a 9 anni: 3-5 g al giorno
• Dose normale o per ragazzi da 10 a 18 anni: 6-10 g al giorno
• Dose terapeutica: 11-20 g al giorno
• Dose da superatleta: 30 g e più al giorno
Si può assumere troppa spirulina? Ovviamente sì, come per qualsiasi altro
alimento. Un’eventuale quantità eccessiva non farà altro che attraversare
l’organismo senza ulteriori conseguenze. Il valore calorico della spirulina – circa
quattro calorie per grammo – è così basso da non comportare mai un aumento di
peso.
155
Ricette a base di spirulina
2 cucchiai di spirulina
156
Palline di spirulina e cioccolato
60 g di cacao in polvere
2 cucchiai di spirulina
Amalgamate tutto con amore e con l’impasto ottenuto formate delle palline.
Riponete nel surgelatore per circa 15 minuti e servite.
1 cucchiaio di spirulina
157
1 pizzico di sale himalayano
1 lime (succo)
2 cucchiai di spirulina
* Tutte le ricette a base di spirulina sono state realizzate da Camille “Super goji
girl” Perrin e assaggiate, testate e consumate dagli amici Supereroi.
158
159
160
ALGHE VERDI-AZZURRE AFA:
il cibo primordiale del lago Klamath, Oregon
Nomi latini
Aphanizomenon flos-aquae
Nomi comuni
Alghe klamath, alghe AFA verdi-azzurre, alghe verdi-azzurre, AFA
Tipo di supercibo
Alghe
161
Le microalghe forniscono una percentuale stimata fra l’80 e il 90% delle
risorse alimentari e dell’ossigeno di tutto il pianeta. Questi organismi ottengono
l’energia mediante il processo della fotosintesi, ed è grazie alla fotosintesi algale
che in epoche primordiali l’atmosfera della Terra si è convertita nel suo stato
attuale, ricco di ossigeno. Appare chiaro che le alghe sono state i primi organismi
a sviluppare l’atmosfera terrestre sin dalla comparsa della vita sul nostro pianeta.
162
L’AFA è un’alga in grado di fissare l’azoto dell’atmosfera per formare
proteine eccellenti. Sin dagli anni Settanta del Novecento questa microalga viene
raccolta nel lago Klamath, filtrata, mondata e seccata per il consumo mondiale.
163
ambiente controllato. In generale, questo fa sì che le AFA contengano più
minerali rispetto alla spirulina. La ricerca analitica conferma questa
conclusione.
• La percentuale di clorofilla delle alghe AFA è maggiore: 10 g contengono
circa 300 mg di clorofilla; una porzione da 10 g di spirulina ne contiene
circa 120 mg.
• Le alghe AFA contengono ficocianina (pigmenti azzurri) in misura più che
doppia rispetto alla spirulina: il 15% a fronte del 7%.
• Anche la quantità di vitamina C è superiore: le alghe AFA ne contengono
in misura più che quintupla in confronto alla spirulina.
• Gli acidi grassi essenziali sono presenti in misura maggiore nelle alghe
AFA: queste ultime sono alghe d’acqua fredda che si isolano dall’ambiente
mediante gli acidi grassi. Nei più caldi specchi d’acqua salati dei tropici
(dove cresce la spirulina) è sufficiente una quantità inferiore di acidi grassi
per ottenere un isolamento termico.
Una prima valutazione di questi dati indica che le alghe AFA sono superiori
alla spirulina. Tuttavia, anni di esperienza mi hanno insegnato che la spirulina è
più adatta al metabolismo e alla digestione umana rispetto alle alghe AFA.
Provatele entrambe, per verificare quale vada meglio per voi.
Benefici
Le alghe verdi-azzurre Aphanizomenon flos-aquae (AFA) sono costituite
soprattutto da proteine “morbide” e polisaccaridi facilmente digeribili dai nostri
batteri intestinali, che a loro volta nutrono il sangue e le cellule. Questa
“morbidezza” fa delle alghe AFA gli alimenti proteici più digeribili e utilizzabili
che esistano in natura: è una caratteristica insolita per le cellule vegetali, ma è
comune per quelle animali. È questo il motivo per cui le alghe verdi-azzurre sono
spesso considerate animali per il 25%.
Le alghe AFA sono ricchissime di clorofilla (1-2% del loro peso secco).
Grazie alla presenza del suo anello di pirrolo, identico a quello dell’emoglobina,
la clorofilla contribuisce alla formazione del sangue e aiuta a combattere la
leucemia, oltre che alcune forme di cancro della pelle e del fegato. Inoltre, la
clorofilla aiuta a deodorare l’intestino.
164
Il contenuto di ficocianina di queste alghe è altissimo (15%), e questo
contribuisce a pre-caricare il sistema immunitario stimolando la produzione delle
cellule staminali nel midollo osseo. Queste ultime sono la forma base di tutte le
cellule e si possono trasformare in cellule di qualsiasi tessuto (compresi linfociti
T, NK, macrofagi e altre micidiali “munizioni” del sistema immunitario).
165
Questo supercibo è una fonte eccellente di vitamine del complesso B,
comprese considerevoli quantità di vitamine B1, B2, B3, B5, B6, B9 e B12. In
generale, le vitamine del gruppo B combattono lo stress contribuendo a una
conversione più efficace dei polisaccaridi e di altri carboidrati in glucosio per
ottenere energia, tenuta e resistenza in forma immediatamente disponibile.
Non è certo che la vitamina B12 contenuta nelle AFA possa essere utilizzata
dall’organismo umano. Lo studio clinico del dottor Gabriel Cousen indica che
l’assunzione di questa vitamina tramite le AFA non ne aumenta il livello nel
siero, e questo dimostrerebbe che la B12 nelle AFA non è biodisponibile. Le
alghe AFA sono anche una fonte importante di vitamina C.
Inoltre contengono acidi grassi omega-3, compreso quello a lunga catena noto
come acido docosaesaenoico (DHA). Infine presentano la colina, un costituente
dei fosfolipidi: questo fa delle AFA un alimento prezioso per la funzione
cerebrale e nervosa.
Proteine
Le alghe AFA sono una fonte proteica completa e sono costituite per circa il 60%
166
da queste sostanze nutritive: contengono ben diciotto amminoacidi (le unità
strutturali che compongono le proteine). Le proteine e gli amminoacidi delle
AFA sono forme di glicoproteine e peptidi altamente assimilabili in confronto
alle lipoproteine contenute nei prodotti di origine animale come la carne bovina o
il pollame (che solitamente vengono cotti e trasformati in forme di proteine
ancora più difficili da digerire): è perciò necessaria meno energia per digerire e
utilizzare le proteine delle alghe. Inoltre, grazie a questa maggiore digeribilità,
anche la produzione dei neurotrasmettitori necessari alla salute cerebrale risulta
più agevole e rapida.
Ficocianina
La ficocianina è il pigmento antiossidante che dà alle alghe AFA il loro coloro
azzurro intenso. Può costituire fino al 15% del peso a secco del raccolto di alghe,
ossia una concentrazione approssimativamente doppia rispetto a quella della
spirulina. Questo raro pigmento azzurro contribuisce a inibire la crescita di
alcune colonie cancerose, riduce l’infiammazione della colite, combatte
l’infiammazione cronica, rinforza il fegato, protegge dai danni dei radicali liberi,
migliora la produzione dei neurotrasmettitori e favorisce la formazione di cellule
staminali ringiovanenti.
167
l’aggregazione degli amminoacidi.
• È dimostrato che la ficocianina inibisce la ciclossigenasi (COX-2) e la
lipossigenasi, due enzimi associati alla produzione di sostanze
infiammatorie. Questa azione inibitoria naturale della ficocianina rallenta
e/o arresta le reazioni infiammatorie e algiche nell’organismo.
Feniletilammina
Le alghe AFA contengono anche alte concentrazioni di PEA, una sostanza
chimica che ha effetti sulle surrenali e sul cervello e viene sintetizzata in modo
naturale dall’organismo a partire da due amminoacidi: la fenilalanina e la
tirosina. La PEA aumenta l’attività dei neurotrasmettitori (sostanze chimiche che
mediano la propagazione dell’impulso nervoso) nelle zone cerebrali che
controllano la nostra capacità di prestare attenzione e rimanere vigili. Si hanno
livelli elevati di PEA quando siamo catturati da un buon libro, un film avvincente
o un progetto interessante, un fenomeno che si verifica soprattutto nei momenti
in cui siamo così concentrati da perdere la nozione del tempo e non percepire più
il mondo esterno e il bisogno di cibo. La PEA è notevolmente abbondante nel
cervello delle persone felici.
168
che i pazienti che soffrivano di depressione e disturbo bipolare registravano
livelli di PEA inferiori alla norma.
169
Nel suo libro Primordial food, Drapeau cita una ricerca secondo la quale una
dose orale di 10 mg di PEA al giorno diminuiva i sintomi della depressione nel
60% dei pazienti sottoposti a indagine. Inoltre, a differenza della maggior parte
degli antidepressivi, la PEA non causava aumento di peso, semmai portava al
dimagrimento. Le AFA contengono circa 2 mg di PEA per grammo, e
attualmente sono disponibili prodotti concentrati che ne contengono 10 mg/g. La
PEA non provoca effetti collaterali: anche facendone un uso protratto non si
hanno problemi di dipendenza chimica né limiti di tolleranza; le dosi possono
perciò rimanere costanti per periodi prolungati.
Ferro
Le alghe AFA sono eccezionalmente ricche di ferro biodisponibile. Quando si
adotta una dieta vegetariana, il ferro che prima si ricavava dal sangue contenuto
nella carne dev’essere ottenuto dalle piante, e in qualche caso questo può
risultare difficile: è qui che le alghe AFA possono tornare utili. Sono una fonte
straordinaria di questa sostanza nutritiva, che insieme a manganese, rame,
vitamine del gruppo B e vitamina C combatte l’anemia, specialmente nei
vegetariani che si stanno adattando alle fonti di ferro non emiche degli alimenti
vegetali.
DNA e RNA
Il DNA e l’RNA sono materiale genetico grezzo che chiamiamo acidi nucleici.
Le alghe AFA contengono approssimativamente il 4% di DNA e RNA. Questi
nucleotidi hanno proprietà antimicrobiche, antivirali e antifungine. Il nostro
sistema digerente può ricavare il DNA e l’RNA contenuti nelle alghe AFA e
usarli per assemblare nuove cellule geneticamente sane nonché per rigenerare le
cellule e i tessuti danneggiati.
170
enzimi assumiamo con la dieta, più la digestione e il metabolismo risultano facili
per l’organismo. Le alghe crude, il miele e le erbe (per esempio il succo di erba
di grano) sono fra le più ricche fonti di enzimi.
Betacarotene
Le alghe AFA sono estremamente ricche di carotenoidi come il betacarotene. La
ricerca continua a dimostrare che quanto maggiore è il contenuto di betacarotene
della dieta, tanto più a lungo si vive (vedi capitolo dedicato alla spirulina). La
scienza ha dimostrato che il betacarotene attiva la ghiandola del timo e il sistema
immunitario. Il dottor Charles Simone, autore di Cancer and nutrition, afferma
che il betacarotene blocca il processo che trasforma le cellule sane in cellule
cancerose.
Funzione immunostimolante
Nel suo libro Primordial food, Drapeau cita studi condotti da un team di
ricercatori collegati all’Università dell’Illinois. L’équipe era composta da un
perito forense certificato e microbiologo, un chirurgo e tre medici che avevano
esaminato più di duecento casi per arrivare a concludere che le AFA sembrano
essere efficaci nella terapia di svariate malattie virali, affaticamento cronico,
disturbo da deficit di attenzione (ADD), depressione, malattie infiammatorie e
fibromialgia. Lo studio sostiene che le AFA agiscono sul sistema immunitario e
su quello nervoso e prevengono le infiammazioni.
Drapeau cita anche ricerche secondo cui le AFA, se consumate ogni giorno per
diverse settimane, contribuiscono all’attivazione dei linfociti NK, che dal sangue
171
penetrano nei tessuti e li pattugliano per individuare e distruggere le cellule
danneggiate e malate. Benché le foglie di tè verde e ginkgo biloba stimolino
l’attività dei linfociti NK, finora non è stata individuata nessun’altra sostanza in
grado di stimolare l’azione di “pattugliamento” di questi linfociti.
I ricercatori hanno scoperto che una proteina delle alghe verdi-azzurre riduce
le capacità del virus dell’immunodeficienza umana (HIV, responsabile
dell’AIDS) e del virus dell’Ebola. Questa proteina antivirale, nota come
cianovirina N (CV-N) è in grado di prolungare la sopravvivenza dei topi affetti
da Ebola. Attualmente non disponiamo di una cura per la malattia da virus Ebola,
che provoca febbre emorragica grave e spesso fatale. «La CV-N è estremamente
efficace contro un’ampia gamma di ceppi di HIV», ha affermato Barry O’Keefe,
Ph.D., del Centro per la ricerca sul cancro del National Cancer Institute, uno
degli autori dello studio. «La CV-N è la prima molecola conosciuta in grado di
inibire l’infezione da Ebola interferendo con la capacità del virus di penetrare
nella cellula».
In generale, la maggior parte delle diete del mondo è carente di acidi grassi
omega-3 mentre contiene una quantità eccessiva di acidi grassi omega-6 e acidi
grassi trans rancidi. Un eccesso di acidi grassi omega-6 e trans porta a una
reazione infiammatoria nell’organismo, che prima o poi diventa un fattore
concomitante delle malattie cardiovascolari, dei problemi immunitari e
neurologici e dei disturbi dermatologici.
172
Gli acidi grassi omega-3 come l’ALA e il DHA stimolano il sistema
immunitario contribuendo ad attirare le cellule immunitarie nei siti in cui si
trovano lesioni, dolore cronico e danno cellulare e calmando al tempo stesso la
reazione infiammatoria.
173
Tradizionalmente, il DHA si ricavava direttamente dai frutti di mare e dal
pesce. Con l’aumento delle allergie ai frutti di mare e con il problema del pesce
contaminato da mercurio e PCB si sono individuate in altri alimenti forme più
sicure di DHA: le AFA rientrano fra questi alimenti.
In Primordial food, Drapeau riferisce: «Nel lago Klamath, quasi dieci anni di
174
intense ricerche non hanno individuato la presenza di neurotossine nelle alghe
AFA. Nel 1998, l’opinione invalsa fra gli scienziati era che queste alghe non
contenessero sostanze neurotossiche e che i campioni originariamente identificati
come AFA appartenessero con ogni probabilità a un’altra specie». Poi l’autore
cita uno studio della Wright State University sulla genetica delle alghe in base al
quale i campioni delle specie ritenute tossiche non erano AFA ma appartenevano
al genere Anabaena.
Dosi consigliate
• Neofita o bambino da 2 a 9 anni: 1-2 g al giorno (1-2 cucchiaini)
175
• Dose normale o per ragazzi da 10 a 18 anni: 2-4 g al giorno (2-4
cucchiaini)
• Dose terapeutica: 8-10 g al giorno (8-10 cucchiaini)
• Dose per superatleti: fino a 8-12 g al giorno (8-12 cucchiaini)
Sarà sufficiente aggiungere le alghe AFA all’acqua da bere e a frullati, frappè
o altre bevande, mescolare e bere!
176
Questo condimento dà alla vostra insalata una carica straordinaria: è ideale per
gli atleti che desiderano costruire la massa muscolare e fortificare le ossa e i
tendini.
Il sapore è squisito.
Buon appetito!
Salsa E3Live®
Unite tutti gli ingredienti in una terrina e mescolate bene. Per un litro abbondante
di salsa (circa 8 porzioni).
177
300 g di polpa di cocco essiccata grattugiata
1 limone
1 baccello di vaniglia
(raschiate l’interno)
60 g di granella di cacao
(facoltativo)
Versate la mistura a base di noci e limone sulla polpa essiccata di cocco (la
granella di cacao aggiunge un tocco croccante, se lo si desidera) e amalgamate
bene.
40 g di fragole
40 g di mirtilli
178
1 cucchiaino di clorella in polvere
2 cucchiai di miele
Eccellente se refrigerato.
40 g di anacardi
½ avocado
2 l di acqua di sorgente
Mettete tutti gli ingredienti nel frullatore e passateli finché gli anacardi saranno
ridotti in crema. Questo frullato energizzante è un dinamico sostituto di un pasto
ed è eccellente se refrigerato.
179
Frullato vegetale alle alghe E3Live®
60 g di pomodori
Unite tutti gli ingredi