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Gentile Lettrice, Gentile Lettore,

i testi che ti proponiamo coinvolgono molte persone –


traduttori, redattori di testi informativi e promozionali,
correttori bozze, attività amministrative e burocratiche…
Sono tutte persone appassionate e competenti che sono
impegnate in questi lavori e ne ricavano le risorse economiche
per vivere. Se i libri (cartacei o in forma di ebook) e Dvd che
diffondiamo, invece di essere acquistati, vengono duplicati,
riducendo le nostre entrate, per noi può risultare difficile
compiere gli investimenti necessari alla produzione di nuovi
materiali. Per questo, Gentile Lettrice e Lettore contiamo sulla
tua solidarietà per appoggiare e favorire la diffusione
dell’editoria indipendente.
Restiamo a tua disposizione per ogni ulteriore chiari-mento,
puoi scriverci alla seguente email: ebook@gruppomacro.com

..e Buona Lettura!!!


Lo staff Gruppo Editoriale Macro

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SUPER FOOD

Questo libro è dedicato a mia madre, la migliore che esista!

Il CISE, Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo Economico, ha attribuito al Gruppo Macro, il


marchio di Impresa Etica

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FERMATI, VIVI
Nel 2017 Macro compie 30 anni,
l’occasione perfetta per lanciare un’iniziativa
originale e contro corrente: Fermati, Vivi!
Un messaggio semplice, per un mondo che corre.
Simbolo della campagna una panchina gialla, che invita a sedersi, e a pensare.
Una pausa di vita in un mondo che dei ritmi naturali e vitali dell’essere umano se
ne infischia alla grande.
Da sempre Macro si impegna con libri, ebook, dvd e iniziative a diffondere una
cultura di benessere olistico e naturale, invitandoci a scegliere con
consapevolezza chi davvero vogliamo essere.
Sono stati 30 anni pieni di successi, sfide e, soprattutto, benessere, che abbiamo
sempre avuto la gioia e il desiderio di condividere con tutti voi.
Ecco perché vi immaginiamo tutti seduti accanto a noi sulla panchina gialla;
fermi a vivere. Non potremmo farvi e farci un augurio migliore.
Chi va di fretta…
• non pensa, imita
• non sceglie, si adegua
• non respira, sta in apnea
• non cambia, ripete
• non si fa domande, obbedisce
• non si guarda dentro, ma solo fuori
• non si nutre, ingoia
• non ama, ha paura
CHI NON SI FERMA È PERDUTO

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WWW.FERMATIVIVI.IT

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DAVID WOLFE
SUPER
FOOD

L’ALIMENTAZIONE
È LA MEDICINA DEL FUTURO

www.gruppomacro.com

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AVVERTENZA
Macro Edizioni non dispone di notizie o dati diversi da quelli
qui pubblicati.
Le informazioni scientifiche, sanitarie, dietetiche e alimentari
fornite nei nostri libri non comportano alcuna responsabilità da
parte dell’editore circa la loro efficacia e sicurezza in caso di
utilizzo da parte dei lettori. Ognuno è tenuto a valutare con
buon senso e saggezza il percorso curativo e nutrizionale più
appropriato. Ognuno è tenuto ad assumere tutte le informazioni
necessarie, confrontando rischi e benefici delle diverse terapie
e regimi dietetici disponibili.

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Avviso di Copyright
Tutti i diritti sulla traduzione sono riservati. Nessuna parte di questo libro digitale può essere
riprodotta o trasmessa in alcuna forma tramite alcun mezzo elettronico, digitale, meccanico,
fotocopie, registra-zioni o altro, senza il preventivo permesso scritto dell’editore.
Il file acquistato è siglato digitalmente, risulta quindi rintracciabile per ogni utilizzo illegittimo. Il
file trasmesso è immodificabile, ogni alterazione dei contenuti è illegale.

Per maggiori informazioni sull’autrice e sulla stessa collana visitate il nostro sito
www.gruppomacro.com

Attribuzione delle fotografie:


Camille Perrin, Christopher Wodtke (www.kirlian.com), David Wolfe, Juliana Garske, Shazzie
(www.shazzie.com)
Le immagini della spirulina sono gentilmente messe a disposizione dalla Cyanotech Corporation
(www.cyanotech.com), pubblicazione autorizzata.

Le immagini delle alghe verdi-azzurre AFA e del Lago Klamath sono generosamente fornite da
David Robatcek e dalla Klamath Algae Products
(www.E3Live.com). Copyright© David Robatcek. – Pubblicazione autorizzata.
Immagine del cacao a p. 54: © iStockphoto.com/eefauscan
Immagine delle noci di cocco a p. 248: © iStockphoto.com/AlexMax
Immagine delle noci di cocco a p. 251: © iStockphoto.com/AlexMax

Titolo originale: Superfoods. The Food and Medicine of the Future


Copyright © 2009 by David Wolfe.
Pubblicato in lingua originale da North Atlantic Books
P.O. Box 12327 – Berkeley, California 94712

coordinamento editoriale Sara Broccoli


traduzione Paola Barberis
revisione Simone Grazioli, Dafna Moscati, Valerio Pignatta
editing Danila Ganzerla, Valentina Pieri
copertina Roberto Monti
I edizione eBook dicembre 2016
isbn 9788893191197
Collana “Salute & Alimentazione”, a cura di Valerio Pignatta

© 2016 Macro Edizioni


un marchio del Gruppo Editoriale Macro
Via Giardino, 30 – 47522 Cesena (FC)
www.gruppomacro.com
ebook@gruppomacro.com

eBook by ePubMATIC.com

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Indice
INTRODUZIONE ALL’EDIZIONE ITALIANA

SUPERCIBI – L’alimentazione e la medicina del futuro

INTRODUZIONE – Perché supercibi? Che cosa sono i supercibi?

NOTA ALLE RICETTE

I DIECI MIGLIORI SUPERCIBI


BACCHE DHI GOJI: la fonte della giovinezza

CACAO: il cioccolato crudo

MACA: l’afrodisiaco delle Ande

PRODOTTI DELLE API: i supercibi originali

Miele

Polline d’api

Pappa reale

Propoli

SPIRULINA: la regina delle proteine

ALGHE VERDI-AZZURRE AFA: il cibo primordiale del lago Klamath, Oregon

FITOPLANCTON MARINO: la base di tutta la vita

ALOE VERA: il segreto esseno ed egizio dell’immortalità

SEMI DI CANAPA: il supercibo del futuro

NOCE DI COCCO: il simbolo del paradiso

MENZIONI D’ONORE
AÇAÍ: l’antiossidante degli antichi popoli amazzonici

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BACCA DI CAMU CAMU: la regina del sole e della vitamina C

CLORELLA: il pigmento verde della nostra immaginazione

BACCHE INCA: il supercibo del cammino inca per Machu Picchu

ALGA KELP: supporto minerale, ghiandola del mare

NONI: il superfrutto polinesiano

YACÓN: il girasole prebiotico della preistoria

GLOSSARIO DEGLI INGREDIENTI DELLE RICETTE

APPENDICE I

APPENDICE II

L’AUTORE

RINGRAZIAMENTI

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Introduzione all’edizione italiana

È stato un piacere poter curare l’edizione italiana di questo bellissimo libro che
è stato per me nei primi anni di studio sul crudismo uno dei testi di
riferimento principali.

Ho terminato infatti il corso del BodyMind Institute con David Wolfe per
formarmi come Qualified Raw Nutritionist (nutrizionista crudista certificata)
circa due anni fa. È stato un viaggio intenso che mi ha permesso di scoprire molte
novità e utili approfondimenti sia sul crudismo nello specifico che sul benessere
in generale.

Da quando mi sono avvicinata al mondo del cibo vivo, i supercibi sono pian
piano entrati nella mia vita e soprattutto dopo la scuola con David Wolfe fanno
ormai parte della mia routine alimentare quotidiana.

Questo libro introduce molto dettagliatamente tutti i supercibi più importanti e


contiene anche molte ricette ciascuna con numerosi di essi tra gli ingredienti. Ci
tengo a precisare a questo proposito che non è necessario avere in casa tutti i
superalimenti che le varie ricette propongono. Si può iniziare a integrare nella
propria alimentazione anche solo pochi di essi alla volta e sentirne già il grande
beneficio.

Quindi non bisogna spaventarsi della richiesta di ogni singola ricetta: anche
l’aggiunta di un singolo supercibo alla vostra insalata o frullato farà già la
differenza!

Nel glossario, che è stato curato nel dettaglio per facilitare al meglio la lettura
per il pubblico italiano, troverete molte informazioni utili anche sulla reperibilità
di questi superalimenti in Italia.

Vi auguro una gustosa e nutriente lettura!


DAFNA MOSCATI
Nutrizionista crudista qualificata dal
David Wolfe BodyMind Institute

Nota per il lettore sui prodotti


Nell’edizione originale statunitense l’autore consiglia le marche sotto riportate
per alcuni prodotti specifici ma che al momento sono reperibili solo negli Stati

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Uniti. Per tutti i prodotti indicati nel libro ci sono comunque altre ottime aziende
certificate, sia come produzione sia come distribuzione, reperibili facilmente sul
mercato italiano.

– Sunfood (bacche di goji, Maca Extreme, estratto di


bacche di goji, polline d’api, granella di cacao, cacao in polvere).

– SunWarrior (proteine di riso, proteine in polvere, orzo attivato).

– Sacred chocolate (barrette di cioccolato di vari gusti).

– NoniLand (miele di manuka, noni in polvere, limonata depurativa).


David Wolfe

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Supercibi
L’alimentazione e la medicina del futuro

«C’è qualcuno che sia più appassionato e impegnato e che ne sappia di più sugli
straordinari benefici dei supercibi per il corpo, la mente e il pianeta? Difficile.
Parlando degli alimenti che ciascuno di noi decide di mettere nel proprio piatto,
David Wolfe può vantare di sapervi aggiungere un tocco in più di vitalità».

ANGELA BASSETT, attrice e autrice

«David Wolfe ha scritto un libro brillante, pieno di saggezza e illuminante che


chiunque desideri godere della salute ottimale dovrà leggere! I supercibi sono
davvero gli alimenti del futuro per un mondo più sano».

PATRICIA BRAGG N.D., PH.D., autrice e salutista

«David Wolfe è diventato un esperto impegnato nel campo dello stile di vita e dei
supercibi. Personalmente leggo e promuovo tutto ciò che scrive, e considero i
suoi libri sui supercibi un must assoluto».

JAY KORDICH (“Il padre dei succhi di frutta e ortaggi”), autore e imprenditore

«Le conoscenze che David Wolfe ci mette a disposizione sono fondamentali per
raggiungere il più alto livello di salute e lucidità e la massima consapevolezza del
potere di guarigione del cibo per gli esseri umani e per il pianeta. Sono convinto
che David, con la sua enorme competenza, sia senza alcun dubbio una delle
persone più influenti di questo secolo».

JUSTIN BUA, artista e autore di The beat of human art

«L’impegno di David Wolfe, non solo nei confronti dell’umanità, ma anche della
Madre Terra, non è secondo a nessuno. Ha scoperto la ricchezza del suo vero
obiettivo, e la condivide senza riserve con tutto il mondo. L’energia della
compassione e dell’amore che riversa su ogni pianta e su ogni persona è la stessa.
Conosco poche persone più impegnate a far trovare a tutti noi la gioia interiore
grazie al miracolo di coltivare e consumare il miglior cibo che esista, e vivere
così ogni giorno “la giornata più bella mai vissuta”1.

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DEMIAN LICHTENSTEIN, produttore e regista cinematografico

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Introduzione
Perché supercibi? Che cosa sono i supercibi?

S tiamo vivendo una nuova alba nel mondo dell’alimentazione: il nostro


potenziale nutrizionale ha finalmente raggiunto lo stesso livello dello
sviluppo tecnologico. I trasporti intercontinentali, la comunicazione, il computer
e le maggiori conoscenze nel campo della nutrizione ci danno accesso a prodotti
alimentari di qualità eccellente provenienti da tutto il pianeta, in un modo che
finora era impossibile e del tutto imprevedibile.

Sempre più persone si avvicinano agli alimenti biologici e alla salute naturale.
L’alimentazione biologica ha preso d’assalto le catene di supermercati: stiamo
raggiungendo una massa critica di consumatori il cui potere di acquisto si sposta
verso i prodotti naturali. Avete voglia di unirvi a questo movimento di
avanguardia per scoprire come mangiare i cibi più sani che esistano?

Questi alimenti speciali appartengono a tre antichi gruppi alimentari che la


cultura contemporanea sta riscoprendo:

1. Alimenti vegetali crudi vivi: si tratta di importanti alimenti quotidiani che


comprendono la maggior parte di frutti, ortaggi, noci, nocciole, semi, alghe,
germogli, piante, erbe aromatiche e alimenti fermentati (per esempio i crauti).
Gli alimenti crudi vivi e le diete crudiste sono il tema centrale dei miei libri
The Sunfood diet success system e Eating for beauty.

2. Supercibi: comprendono alimenti che presentano almeno una decina di


proprietà straordinarie, non solo una o due. La bacca di goji, ad esempio, è
una fonte di proteine complete, polisaccaridi immunostimolanti, betaina
depurativa per il fegato, sesquiterpeni antietà, antiossidanti, oltre venti
oligoelementi, e molto, molto di più.

3. Supererbe: si tratta di erbe che presentano proprietà supertoniche e


adattogene accanto a molte altre virtù. Il fungo reishi, ad esempio, aiuta a
mantenere sani il sistema immunitario, il cuore, i polmoni e i reni e
contribuisce a ringiovanire il cervello e il tessuto connettivo. Un altro
esempio, l’unghia di gatto (Uncaria tomentosa), una supererba originaria del
Perù, contiene un inibitore della monoamino ossidasi che migliora l’umore e
ha proprietà che aiutano il sistema immunitario a combattere i virus. Le
supererbe saranno il tema di un mio futuro libro e sono fra gli ingredienti di

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alcune delle ricette presentate nelle pagine che seguono.

Viviamo davvero in un’epoca di abbondanza senza precedenti: avere un tale


accesso ai migliori supercibi del mondo, alle supererbe e agli alimenti crudi vivi
– nonché alle informazioni che li riguardano – a questo livello di qualità è un
primato assoluto nella storia umana. Malgrado i problemi apparentemente
insormontabili della civiltà, stiamo ancora facendo progressi per diventare
persone più sane e consapevoli. Stiamo finalmente scoprendo gli straordinari
effetti ottenibili aggiungendo alla nostra dieta un’intera categoria di alimenti che
offre a tutti il massimo livello di nutrimento, apporto proteico, sapore, salute,
energia a fronte di pochissime calorie e in assenza di acidi grassi trans.

Appare sempre più chiaro che per conseguire la salute migliore in assoluto e il
miglior rapporto con il cibo possibile, nonché per trarne il massimo piacere che si
possa immaginare, dobbiamo consumare i supercibi, le supererbe e praticare la
cucina a base di alimenti crudi vivi. Così facendo scopriremo che il nostro
desiderio di alimenti meno sani scomparirà in modo naturale perché non li
troveremo più appetitosi.

Di queste tre categorie di alimenti, i supercibi sono la più importante, perciò li


troverete al centro di ogni pagina del libro che state leggendo: comprendono una
serie ben precisa di piante commestibili straordinariamente nutrienti che non
sono interamente classificabili come alimenti, e nemmeno come rimedi
medicinali (ad esempio le erbe officinali).

I supercibi sono al tempo stesso alimento e medicina: le loro caratteristiche


appartengono a entrambe le categorie. Sono la categoria dei cibi più potenti,
superconcentrati e ricchi di sostanze nutritive del pianeta: hanno un rapporto
costo/beneficio molto più favorevole rispetto ai nostri alimenti abituali.
Estremamente saporiti e appaganti, hanno la capacità di aumentare in modo
esponenziale la forza e l’energia vitale dell’organismo, e sono la scelta perfetta
per migliorare la salute generale, rafforzare il sistema immunitario, aumentare la
produzione di serotonina, potenziare la sessualità e depurare e alcalinizzare
l’organismo. I supercibi soddisfano e superano il nostro fabbisogno di proteine,
vitamine, minerali, gliconutrienti (polisaccaridi essenziali), acidi grassi
essenziali, nonché il fabbisogno del nostro sistema immunitario e altro ancora.

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Nutrendoci al livello più profondo possibile, sono il vero combustibile del
“supereroe” dei nostri giorni: i supercibi sono un modo rapido, facile, fresco e
divertente di vivere “la più bella giornata mai vissuta”!

Questi alimenti sono un importantissimo punto focale per chi si occupa di


nutrizione perché non solo contribuiscono a nutrire cervello, ossa, muscoli, pelle,
capelli, unghie, cuore, polmoni, fegato, reni, apparato riproduttivo, pancreas e
sistema immunitario, ma a lungo termine correggono anche gli scompensi e ci
guidano verso una dieta più naturale e autoctona. Consumare i supercibi rende
estremamente più facile per ciascuno di noi ottenere il peso, la dieta e le abitudini
alimentari ideali, ci aiuta a detossificare l’organismo e facilita la transizione
verso alimenti più sani: tutto questo senza ricorrere alla forza di volontà! Inoltre,
i supercibi ci aiutano a raggiungere questi obiettivi senza dover assumere
vitamine e integratori alimentari morti.

Gli studi scientifici riportati da questo libro evidenziano alcune delle attuali
scoperte che identificano i supercibi come componente essenziale di una dieta
equilibrata: con il loro apporto possiamo ottenere più nutrimento mangiando di
meno. Molti di noi hanno fatto spesso l’esperienza di dover mangiare tutto il
giorno per mantenere alti gli zuccheri nel sangue, senza però ricevere molto
nutrimento: sappiamo che oggi la maggior parte degli alimenti convenzionali e
dei cibi pronti non è altro che calorie vuote.

La frutta, gli ortaggi, le noci e le nocciole, i semi, i germogli e gli altri alimenti
vegetali provenienti dall’agricoltura biologica sono una parte molto importante
della dieta, ma la loro densità nutrizionale non è comparabile a quella dei
supercibi. Nella mia dieta personale, mangio frutta e verdura soprattutto per il
sapore, la fibra e il volume, non per i livelli profondi di nutrizione: in fatto di
autentica nutrizione, solo i supercibi possono soddisfare e superare il nostro
fabbisogno a trecentosessanta gradi.

Consumare i supercibi è un modo per essere certi di ricevere le sostanze


nutritive necessarie per essere sani per tutta la vita: essendo naturali, questi
alimenti forniscono una grande abbondanza di elementi sinergici allo stato
naturale, che coagiscono nell’organismo umano con modalità che gli scienziati
hanno appena cominciato a comprendere pienamente. La scienza deve ancora
isolare e identificare tutte le sostanze nutritive contenute nei vegetali. Ciò che
comprendiamo della nutrizione riportando sulle confezioni degli alimenti
vitamine, minerali, proteine, grassi e carboidrati non ci fornisce un quadro
completo. Le vitamine e i minerali più diffusi a noi noti non sono le sole sostanze
nutritive importanti: ormai conosciamo più di un migliaio di vitamine, minerali,

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amminoacidi, zuccheri a catena corta, polisaccaridi, grassi, oli, enzimi, coenzimi,
antiossidanti e altre sostanze che contribuiscono alla salute ideale. Negli anni a
venire ne scopriremo altri ancora.

Poiché gli alimenti convenzionali (e in certa misura anche quelli biologici)


sono sempre più poveri di sostanze nutritive, abbiamo continuato a cercare nuove
possibilità per un’alimentazione completa ed equilibrata. I supercibi
rappresentano una magnifica tessera nel mosaico dell’alimentazione, giacché
sono fonti eccellenti delle seguenti sostanze nutritive incontaminate, prive di
ormoni, pesticidi e di altre sostanze chimiche:

protein

minerali

antiossidanti

grassi e oli buoni

amminoacidi essenziali

gliconutrienti

vitamine

enzimi

coenzimi

acidi grassi essenziali

polisaccaridi

I supercibi possono e devono essere consumati in forma cruda e biologica


perché decenni di ricerche hanno dimostrato che il cibo biologico crudo vivo è
superiore per contenuto di vitamine, enzimi, coenzimi, proteine, minerali,
gliconutrienti e molte altre sostanze nutritive. Perfino gli scimpanzé degli zoo
preferiscono gli alimenti crudi freschi e biologici rispetto agli altri. La natura
stessa ci fornisce alimenti crudi. È tempo di approfittare di tutte le scoperte
scientifiche nel campo degli enzimi vivi! I supercibi citati in questo libro sono
pieni fino all’orlo di enzimi vivi! Per la maggior parte sono gli alimenti più ricchi
di enzimi che si trovino in natura e suppliscono alla carenza enzimatica creando

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un’abbondanza di tali sostanze. È principalmente per questo che i supercibi
andrebbero consumati crudi ed è sempre per questo motivo che quasi tutte le
ricette di questo libro sono a base di alimenti, supercibi e supererbe allo stato
crudo.

Poiché i supercibi hanno un alto livello di vitalità intrinseca e di energia vitale,


possono essere coltivati biologicamente senza sostanze chimiche o fertilizzanti
artificiali. I supercibi non sono eccellenti solo per noi: sono utili anche al pianeta
perché il loro consumo incoraggia l’agricoltura biologica e un uso corretto della
terra coltivata (perché piantare la soia dove si può coltivare il cacao?). Nel corso
degli anni abbiamo cercato di praticare l’agricoltura con i pesticidi, i diserbanti, i
larvicidi, le modificazioni genetiche, le alterazioni ormonali, i fertilizzanti
chimici, i concimi chimici NPK (essenzialmente in base allo slogan “vivere
meglio con la chimica”) e ci siamo ritrovati con un’esplosione di malattie. Ora è
il momento di riscoprire i benefici dei supercibi originari della Terra.

In queste pagine ci concentreremo su quelli che a mio avviso sono i dieci


supercibi migliori e su un altro gruppo che può essere citato come “menzione
d’onore”. La top ten dei supercibi comprende:

bacche di goji

cacao

maca

prodotti delle api (miele, polline d’api, propoli e pappa reale) spirulina

alghe AFA verdi-azzurre2 (o klamath)

fitoplancton marino3

aloe vera

semi di canapa

noce di cocco e relativi prodotti

Come integrare i supercibi nella propria dieta


Troppi di noi vivono in una condizione di cattiva salute, letargia e obesità
moderata. La vita continua, eppure lentamente perdiamo le nostre piene capacità,

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e la qualità della nostra vita diminuisce, a dispetto dei successi materiali.
Problemi latenti legati a mal di schiena, mal di testa, infiammazioni articolari,
artrite, segni premonitori del cancro, disturbi della pelle e insonnia cominciano a
diventare più evidenti, finché un giorno il dolore diventa cronico e il disagio
aumenta. Le visite mediche e le operazioni chirurgiche servono solo a
mascherare i sintomi o a rimuovere i tessuti malati, ma non riescono a estirpare la
causa a monte dei sintomi e della cattiva salute. Alla fine il desiderio di vivere
viene a mancare.

Sono assolutamente certo che nessuno desideri farne esperienza in prima


persona. Sono anche altrettanto sicuro che questo destino toccherà quasi a tutti, a
meno che ogni individuo non faccia qualcosa di specifico al riguardo. Sono
sicuro al cento per cento che a qualsiasi età sia possibile cambiare il proprio
destino e ottenere una salute radiosa e senza alcun tipo di dolore utilizzando in
modo intelligente il potere dei supercibi, delle supererbe, dei cibi crudi vivi e le
tecnologie della terapia olistica. Possiamo cambiare rotta e rigenerarci a partire
da questo istante mangiando i migliori cibi che esistano: i supercibi, ossia i veri
alimenti della salute. Di loro sappiamo che sono in grado di migliorare la gravità
e i sintomi di quasi tutte le malattie principali conosciute, fra cui:

affaticamento cronico

allergie

artrite

asma

aterosclerosi

basse difese immunitarie

cancro (tutti i tipi)

cardiopatie

depressione

diabete (tipo 1 e 2)

disturbi del sistema nervoso

20
disturbi della pelle

eczema

epatite

fibromialgia

herpes (1, 2, virus di Epstein-Barr)

infezioni da HIV

insonnia

ipertensione

ipoglicemia

psoriasi

sclerosi multipla

sindrome da deficit di attenzione

Creare un nuovo sistema immunitario


Leggendo questo libro, comincerete a intravedere un’impronta comune a tutti i
supercibi: tutti agiscono attivamente per “pre-caricare” il sistema immunitario
con tutte le materie prime necessarie a mantenere alte le difese e a innescare una
sana risposta immunitaria.

Se seguite con attenzione le informazioni sulla salute a livello mondiale,


probabilmente avrete colto una tendenza importante: si parla sempre di più
dell’importanza del sistema immunitario. Con una dieta a base vegetale ben
calibrata, biologica e cruda, con le materie prime fresche fornite dai supercibi e
con la creazione immediata di armi immunitarie specifiche grazie alle supererbe
– fra cui le migliori del mondo, quali il pau d’arco4 e l’unghia di gatto5
dell’Amazzonia, i funghi medicinali (chaga, reishi, maitake, shiitake, Hericium
erinaceus, Coriolus, Cordyceps), l’astragalo, le bacche di schisandra, l’ortica,
l’equiseto, e decine di altre ancora – abbiamo ampie possibilità di migliorare la
nostra salute in un modo che finora non ci è mai stato accessibile.

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Detossificazione: come stroncare la sindrome
Quasi chiunque sia stato allevato con la dieta moderna americana o europea ha
consumato alimenti poveri di minerali, cibi contaminati dai pesticidi, carne
trattata con gli antibiotici, latticini alterati con gli ormoni, zucchero, sale e cereali
raffinati. In alcuni casi, il carico tossico può essere enorme e scatenare una
sindrome metabolica denominata “sindrome”, che consiste nell’incapacità di
perdere peso accompagnata da immunodeficienza e da un basso livello di
energia. Integrare la propria dieta con gli alimenti biologici, crudi e vivi, i
supercibi e le supererbe può spezzare il circolo vizioso della sindrome, rendendo
così possibile il dimagrimento e il conseguimento della salute ideale.

Se inseriremo nella dieta i supercibi, le supererbe e gli alimenti provenienti da


agricoltura biologica e allo stato crudo e naturale, potrà avvenire una
metamorfosi stupefacente, e finalmente la sindrome potrà essere ribaltata.
Dovremo però essere molto attenti a non procedere più velocemente di quanto il
nostro organismo riesca a tollerare: per riuscire a gestire il cambiamento
metabolico che si verifica grazie alle depurazione dell’organismo è necessario
superare un periodo di transizione seguendo il proprio ritmo personale e
cominciando dal proprio livello. Poi, appena possibile, si potrà accelerare il passo
gradualmente.

Ideali dietetici e alimenti nobili

L’estrema conseguenza della massima «Siamo ciò che mangiamo» è che qualunque
cosa introduciamo in bocca finirà per influenzare la nostra mente, il nostro corpo e il
nostro spirito.

Nel corso del tempo, gli esseri umani hanno dovuto adattarsi a molti tipi di
alimentazione. In situazioni in cui le risorse alimentari erano scarse, gli individui che
riuscivano ad arrangiarsi con ciò che era disponibile avevano più possibilità di
sopravvivenza: c’è sempre stata pressione genetica verso l’adattamento ai cibi
(accessibili). Tuttavia, sopravvivere abbastanza da far sapere agli altri di essere ancora
vivi dopo aver assunto del cibo non è un criterio in base al quale definire una dieta
ideale.

Per la prima volta nella storia, con i supercibi abbiamo la possibilità di sperimentare
personalmente gli ideali dietetici: possiamo consumare alimenti nobili e attivare
l’immaginazione con gli ideali che a loro volta i supercibi generano in noi.

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L’intero concetto di autoguarigione è imperniato sull’eliminazione
dall’organismo di veleni, tossine, sostanze chimiche e pesticidi liberandoci al
tempo stesso dal grasso in eccesso. I supercibi, in particolare, contengono ben più
sostanze nutritive (minerali, enzimi, polisaccaridi, proteine e grassi e oli sani) di
quelle contenute negli alimenti coltivati con l’impiego di prodotti chimici, cotti e
trasformati a livello industriale. Il livello superiore di energia dei supercibi
fornisce una quantità maggiore di sostanze preziose per le nostre cellule, che
saranno poi in grado di liberarsi di quelle stesse tossine che in precedenza non
riuscivano a eliminare per mancanza di energia: è questo il processo della
detossificazione.

Acidosi e perdita di peso


Sempre più pubblicazioni e testi scientifici si occupano dell’equilibrio “acido-
basico” e dei suoi effetti sull’alimentazione. Generalmente, se la dieta è
inadeguata, l’ambiente interno dell’organismo diventa più acido, e crea un
terreno di riproduzione ideale per i microbi e i microrganismi patogeni. Per
contrastare il processo che porta all’acidità e alla malattia cronica abbiamo
bisogno di tre principali categorie di alimenti: i supercibi verdi, gli ortaggi verdi e
le erbe.

Di solito l’acidosi tissutale è la principale concausa dell’obesità: in sua


presenza, l’organismo trattiene più acqua per diluire gli acidi, inoltre
immagazzina gli acidi in eccesso nel tessuto adiposo, processo che porta alla
formazione di cellulite e all’aumento di peso.

È importante comprendere che, con la cura disintossicante, si possono liberare


acidi dalle cellule e dai tessuti adiposi. Se questi acidi non sono contrastati da
minerali altamente alcalini che bombardano l’organismo da ogni direzione nella
forma di supercibi verdi, ortaggi verdi ed erbe, ne possono derivare problemi che
possono comprendere affaticamento, vampate di calore, alterazioni dell’umore e
perdita di minerali dai tessuti ossei fino a patologie dentali come la carie.
Consumare supercibi, ortaggi ed erbe è essenziale! È la nostra polizza di
assicurazione per la salute e la longevità.

A questo punto quasi ognuno di noi sa che le diete e le tipiche strategie


alimentari non funzionano. Ma c’è qualcosa che funziona?

Fa parte della natura umana non accettare i divieti. Se si dice «No!» a un


bambino, possiamo star certi che troverà subito il modo di trasformarlo in un
«Sì!»: tenderà a fare quello che vuole, se riesce a farla franca, ed è un’abitudine

23
che non cambierà nel tempo. Da adulti ci comportiamo infatti esattamente allo
stesso modo, e combattere questo capriccio della natura umana è come cercare di
impedire al sole di sorgere o tramontare, o ai pianeti di seguire la loro orbita.
Piuttosto dobbiamo cercare di allinearci con la nostra vera natura. Che cosa
intendo dire? Per esempio questo: invece di eliminare alimenti dalla dieta della
gente, non è forse meglio aggiungerne? Non è meglio comunicare a tutti il
piacere di assaggiare tutti i possibili sapori, gusti, consistenze, colori e
combinazioni? È possibile che il cibo “buono” sia così buono e ci faccia sentire
così bene da farci allontanare naturalmente da quello “cattivo”? L’esperienza mi
dice che la risposta è Sì. In questo modo, l’approccio alla dieta cambia senza
nemmeno volerlo, e tutto accade senza alcun tipo di forzatura: è questa l’idea che
sta alla base di questo libro, questa l’essenza dell’alimentazione a base di
supercibi. Metteremo l’accento su tutti quegli alimenti sanissimi e squisiti che
attendono solo che li scopriamo e li gustiamo. Per me la dieta dei supercibi è la
migliore in assoluto perché richiede solo di integrare nuovi meravigliosi alimenti
nel mio stile di vita, al ritmo che io stabilisco e che mi fa stare bene.

Qualunque supercibo può essere integrato in qualunque dieta: non dovrete far
altro che trovare quelli che vi piacciono e cominciare a mangiarli. Tirate fuori il
frullatore e con i supercibi preparate un tipo completamente nuovo di frullati e
frappè. Preparate dessert e spuntini golosi a base di supercibi. Create condimenti
per l’insalata usandoli come ingredienti. Inventate snack a base di supercibi,
cereali e frutta secca. Preparate una tisana con la vostra supererba preferita e
mescolatevi i supercibi.

La dieta dei supercibi si avvicina a quello che per me è l’approccio di base dei
grandi maestri taoisti della tradizione erboristica cinese, ossia aggiungere alla
dieta i supercibi e le supererbe più potenti, ben sapendo che si perderà
naturalmente interesse per gli alimenti malsani della nostra dieta. I supercibi
contribuiscono anche a un comportamento e a un modo di essere equilibrato
grazie alla rimineralizzazione dei tessuti e al nutrimento completo e superiore che
ci forniscono.

I semi dei supercibi

L’obiettivo di questo libro è aiutarvi a selezionare i supercibi più sani del pianeta, e al
tempo stesso fornire nuove opzioni per le vostre coltivazioni nell’orto. Se piantiamo
qualcosa, perché non scegliere un supercibo da affiancare ai pomodori e alla lattuga?

A questo punto, la successiva domanda logica è: dove ottenere i semi o le piantine dei

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supercibi? La risposta è che di solito sono contenuti nel cibo stesso. Di recente, per
esempio, abbiamo fatto un esperimento con un campione di bacche di goji da
coltivazione biologica. Ne abbiamo piantate sessantaquattro (aprendole in modo da
esporre i semi al contatto con il terre-no), e tutte hanno germogliato: una percentuale
del 100%!

Con l’apporto dei supercibi, il vostro livello di energia cambia e anche


l’oggetto della vostra concentrazione si sposta: è probabile che rivediate i vostri
valori, ossia ridefiniate ciò che ritenete importante. Vi potrebbe capitare di
vedere il mondo con più energia mentale: con questo slancio in più diventa più
facile vivere in uno stato di soddisfazione. Col tempo, probabilmente percepirete
il mondo come un luogo più incantevole, perché vi capiterà più spesso di sentirvi
meglio. Io mangio ogni giorno supercibi che mi fanno sentire meglio che mai:
sempre!

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Nota alle ricette

L e ricette di questo libro vanno dal livello elementare a quello intermedio e a


quello avanzato, per tutti i gradi di competenza degli appassionati
consumatori di supercibi. Poiché alcuni degli ingredienti potranno essere nuovi
per chi legge, ho incluso un glossario in appendice per aiutare a familiarizzarsi
con i termini meno conosciuti.

Alcuni prodotti utilizzati nelle ricette sono esotici e unici, ma gli acquisti
online li rendono accessibili. In base al vostro budget, potrete scegliere i
supercibi, le supererbe e gli integratori compresi nell’elenco in confezioni più o
meno grandi, in modo da cominciare ad assaggiarli. I prezzi di questi prodotti
variano, perciò spendete il vostro denaro con accortezza, sperimentate e giocate.
Ricordate che anche piccole quantità di questi ingredienti procurano grandi
effetti.

Gli attrezzi da cucina cui mi riferisco nelle ricette sono consigliati ma non
indispensabili. Molte ricette, ad esempio, fanno riferimento al frullatore ad alta
velocità, un elettrodomestico che sul mercato costa parecchio di più di un
modello di base. Personalmente uso il Vita-Mix® dal 1980 e so che si tratta di
apparecchi che durano a lungo e per i quali vale la pena investire. Ciononostante,
per eseguire le ricette, è possibile utilizzare un frullatore standard, anche se la
qualità non è esattamente la stessa. Quando riterrete che sia arrivato il momento
giusto, acquistare un frullatore ad alta velocità renderà ancora più facile creare le
ricette a base di supercibi.

Un altro elettrodomestico che vale la pena prendere in considerazione è il


disidratatore. Consiglio quelli di marca Excalibur perché li uso regolarmente dal
1998, e non ne ho mai trovato un altro che mi dia più soddisfazione e che lavori
altrettanto bene. Se questa marca fosse al momento al di fuori della vostra
portata, per disidratare si può usare un forno tarato su basse temperature6.

Auguro al lettore di gustare con gioia tutte le ricette a base di supercibi e spero
che si unisca a noi nel godere della ricchezza di questi alimenti: il nostro cibo del
futuro!

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BACCHE DI GOJI:
la fonte della giovinezza

Nomi latini
Principali varietà asiatiche:

Lycium barbarum, Lycium chinense

Principali varietà americane:

Lycium andersonii, Lycium berlandieri, Lycium brevipes, Lycium californicum,


Lycium carolinianum, Lycium cooperi, Lycium exsertum, Lycium fremontii,
Lycium halimifolium, Lycium macrodon, Lycium pallidum, Lycium parishii,
Lycium puberlum, Lycium torreyi (un’altra possibile grafia di Lycium nei testi o
nei siti web di riferimento è Lyceum)

Nome comune
Bacca di goji, bacca del lupo

Tipo di supercibo
Bacca (frutto)

Anche le seguenti parti della pianta di goji sono state utilizzate nelle preparazioni
erboristiche o come alimento:

semi, fiori, foglie, radici

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Storia, fatti e leggende
Le bacche di goji crescono su un arbusto che, se coltivato all’ombra, si sviluppa
come una pianta rampicante. Può raggiungere un’altezza massima di circa 180
cm e un raggio di 90 cm. Le foglie ovate sono lunghe 1,5-10 cm, a seconda del
luogo e della varietà. A volte la corteccia presenta striature rosse. Benché non si
tratti di una pianta spinosa come la rosa, alcune varietà americane possono
sviluppare steli simili a spine. Durante le stagioni in cui non è fiorito (estate,
autunno e inverno), l’arbusto può perdere alcune o tutte le foglie, fatto che ne
rende più difficile l’identificazione. In primavera, però, le foglie si infoltiscono e
conferiscono alla pianta un aspetto magnifico, arricchito dai fiori di colore dal
bianco pallido al viola, che nell’emisfero settentrionale di solito sbocciano a
partire da marzo. I frutti compaiono poco dopo l’impollinazione: le bacche vanno
dal giallo pallido all’arancio intenso e al rosso cupo. Di dimensioni simili a
quelle dell’uvetta, a volte sono di forma oblunga, come palle da rugby, ma ho
visto anche bacche di goji la cui forma ricorda i peperoncini. Spesso hanno forma
perfettamente sferica.

Si stima che in Asia ci siano ottantacinque specie di bacche di goji, mentre in


America centrale e del Nord se ne contano quindici: questa distribuzione
geografica indicherebbe che la bacca di goji sia stata portata nell’America del
Nord da popolazioni giunte dall’Asia via mare o percorrendo il ponte di terra
dello stretto di Bering.

Le bacche asiatiche e americane sono molto simili. La storia delle varietà


asiatiche è meglio documentata e studiata, ed è consacrata nella leggenda e nella
tradizione, ma entrambe le varietà meritano un’attenzione speciale per il loro
passato e per le ricche virtù salutari.

Tutte le bacche di goji da me studiate e coltivate sono estremamente adattabili:


crescono magnificamente sia nelle aspre regioni desertiche, sia ai tropici, inoltre
tollerano gli inverni rigidi e vengono coltivate con successo anche in regioni
come la Nuova Scozia e la Columbia britannica. Particolarmente interessante il
fatto che le bacche di goji possono tollerare escursioni termiche giornaliere di
oltre 20 °C.

Nel sistema di Linneo, la pianta di goji è stata classificata nel genere Lycium
(o Lyceum). La radice greca significa “luogo di apprendimento”, ed è questo che
i maestri erboristi cinesi ritenevano che la bacca potesse fornire. La leggenda
racconta che si può attingere a un’intera farmacopea erboristica semplicemente
nutrendosi delle sue bacche. Inoltre si ritiene che coltivando, studiando e

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mangiando la bacca di goji si imparino i princìpi fondamentali dell’erboristeria
cinese.

Le varietà asiatiche
Per il loro straordinario valore nutritivo, per il vivace colore rosso-arancio e per il
sapore intenso e gradevole, le alcaline bacche di goji sono coltivate da un tempo
stimato intorno ai cinquemila anni presso le popolazioni cinesi, mongole e
tibetane. Per preservarli, spesso i frutti vengono essiccati finché la consistenza
diventa simile a quella dell’uva passa.

Nella tradizione cinese, lo spirito o deva dell’arbusto di goji è sovente


rappresentato come una giovane donna virile che – particolare interessante – non
è di etnia asiatica. La provincia cinese di Ningsia, in cui la pianta viene
tradizionalmente coltivata, registra più centenari del resto del Paese, e i suoi
abitanti hanno una vecchiaia dignitosa: sono più attivi, sani e vitali degli anziani
dei Paesi occidentali. Ovviamente le bacche di goji sono un ingrediente di base
della loro dieta salutare: i cinesi custodiscono la convinzione che questo frutto
possa prolungare la vita in modo considerevole.

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Il celebre Li Ching-yun, che secondo la leggenda ha reso noti sia le bacche di
goji che il ginseng, e che avrebbe raggiunto l’età di 252 anni (1678-1930),
consumava ogni giorno queste bacche. La sua vita è il caso più documentato di
longevità estrema. La leggenda vuole che a 11 anni, Li Ching-yun abbia
incontrato tre saggi taoisti cui veniva attribuita un’età di oltre trecento anni, che
gli avevano insegnato le virtù dell’acqua di sorgente e la scienza e l’arte della
longevità, della dieta perfetta e dell’erboristeria. In seguito, all’età di 50 anni, Li
avrebbe conosciuto un altro saggio taoista che gli aveva dichiarato di avere 500
anni: quando il discepolo gli chiese il segreto della sua estrema longevità, il
saggio gli insegnò a consumare ogni giorno una zuppa di bacche di goji.

Si tramanda che Li Ching-yun abbia tenuto una conferenza all’Università di


Pechino all’età di 200 anni. Quando l’imperatore cinese scoprì che nei confini
dell’impero viveva una persona così longeva, lo invitò a corte, ma dopo pochi
mesi di vita a Pechino Li Ching-yun morì, si suppone per aver consumato il cibo
elaborato preparato dalla cucina di corte, o per essere stato esposto alla tossicità
urbana.

Anche ammesso che la sua lunga vita sia soltanto un mito, questo dimostra
comunque una relazione riconosciuta a livello culturale fra la bacca di goji e la
longevità.

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In ogni caso, per quanto ho potuto appurare studiando per oltre dieci anni la
vita di Li Ching-yun, l’infuso che beveva ogni giorno era preparato con bacche di
goji, ginseng e funghi reishi: una squisita bevanda che si può fare anche a casa.
Personalmente la preparo spesso con i funghi reishi selvatici che raccolgo nella
foresta dietro a casa mia.

Si ritiene che gli ingredienti del famoso elisir della longevità della medicina
cinese fossero: bacche di goji e fiori raccolti in primavera, foglie raccolte in
primavera o in estate e radici raccolte in autunno, il tutto mescolato a creare un
super-tonico di cui si diceva che avrebbe mantenuto giovane per sempre chi lo
beveva.

Le bacche di goji si coltivano anche nel Tibet e da 2500 anni sono riconosciute
come supercibo dalla Scuola di medicina tibetana di Lhasa. La varietà Lycium
barbarum pare essere originaria del Tibet. Solo le bacche confezionate con il
marchio Tibet Authentic sono davvero di provenienza tibetana; le altre, pur
reclamizzate come “tibetane”, sono coltivate in Mongolia o in Cina.

Le varietà americane
Le varietà americane sono concentrate soprattutto nelle regioni desertiche
sudoccidentali degli Stati Uniti (Arizona, California, Colorado, Utah, Nuovo
Messico, Texas), con alcune specie presenti anche nei deserti occidentali del
Messico e dell’America del Sud. La bacca di goji era un alimento importante per
quasi tutte le tribù native americane delle regioni desertiche del Sudovest, fra cui
Hopi, Apache, Supai, Hohokam, Pima, Anasazi, Navajo, Zuni e molte altre.

Geronimo, il grande capo apache, era nato in una delle regioni americane con
una maggior densità di piante selvatiche di goji. Gli Apache vivevano di bacche
di goji, mais, frutti dei cactus saguaro e Echinocactus grusonii (il cactus detto
“sfera d’oro” o “cuscino della suocera”), angurie dai semi rossi, noci selvatiche,
mele selvatiche, uva selvatica, selvaggina e pesce, erbe, qualche legume
domesticato, piante come l’unghia di gatto e acqua di sorgente. La forza, l’agilità,
la longevità e la capacità di sopravvivenza di questa tribù erano proverbiali.

Benefici
Caratteristiche generali
La bacca di goji è un “adattogeno”, termine usato nel mondo delle piante
medicinali per descrivere una sostanza che offre una combinazione di effetti
terapeutici sull’organismo umano. Un adattogeno rafforza e rinvigorisce il

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sistema aiutando al tempo stesso l’organismo a gestire meglio lo stress grazie alla
sua azione sulle ghiandole surrenali. Nella medicina cinese, la bacca di goji è
nota per la sua capacità di armonizzare e aumentare l’energia yin delle surrenali e
dei reni, migliorando così la resistenza, la forza, la longevità e l’energia sessuale.

In generale, le bacche di goji potenziano le difese immunitarie, aumentano


l’alcalinità e la vitalità, garantiscono protezione epatica, migliorano la vista e la
qualità del sangue, forniscono composti antietà e posseggono innumerevoli altre
virtù straordinarie.

Benché spesso consigliate per disturbi cronici che riguardano fegato e reni,
articolazioni e gambe deboli, regione lombare, vertigini e tinnitus, mal di testa,
insonnia, ipertensione, tubercolosi e impotenza, le bacche di goji non vengono
utilizzate per curare le malattie o i problemi di salute in quanto tali: il loro
principale beneficio per la salute è nutrire l’organismo, ossia sostenerne
l’autoguarigione fornendo un numero incredibile di preziose sostanze nutritive.

A livello nutrizionale, le bacche di goji sono forse le bacche più ricche del
pianeta: hanno un sapore squisito e sono indicate per quasi ogni somatotipo,
gruppo sanguigno e metabolismo. Sono una fonte completa di proteine e (al pari
del polline) contengono diciannove diversi amminoacidi e tutti gli otto
amminoacidi essenziali (come la fenilalanina, che rinforza le ghiandole surrenali
e il triptofano, che aumenta la produzione di serotonina). Le bacche di goji
possono contenere ventuno e più oligominerali (fra i principali zinco, ferro, rame,
calcio, germanio, selenio e fosforo), oltre che vitamine B1, B2, B6 e vitamina E.

A differenza di quanto viene pubblicizzato nei siti di vendita online, le bacche


essiccate non sono una ricca fonte di vitamina C: ho fatto analizzare tre volte da
laboratori attendibili diversi campioni di bacche biologiche secche il cui
contenuto di questa vitamina è risultato vicino allo zero. A tutt’oggi non sono
riuscito a trovare un rapporto scientifico indicante che le bacche di goji, fresche o
essiccate, contengano una quantità significativa di vitamina C.

In base alla varietà e alle modalità di coltivazione, 100 g di bacche mature (2-3
manciate) possono contenere circa 11 mg di ferro, essenziale per la formazione
del sangue, oltre a beta-sitosterolo (un agente antinfiammatorio), acido linoleico
(un acido grasso essenziale), sesquiterpeni anti-età (ciperone, solavetivone),
betaina benefica per il fegato (0,1%) e tetraterpeni antiossidanti (zeaxantina,
fisalina). Le bacche di goji sono fra gli alimenti a maggior contenuto di
antiossidanti del mondo.

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Inoltre, i loro zuccheri a catena lunga sono noti come polisaccaridi che
potenziano il sistema immunitario. Gli zuccheri a catena lunga e corta contenuti
nelle bacche di goji comprendono: D-ramnosio, D-xilosio, D-arabinosio, D-
fucosio, D-glucosio e D-galattosio. Circa il 36% degli zuccheri presenti nelle
varietà domesticate è costituito dagli interessanti polisaccaridi a catena lunga, ma
questa percentuale è maggiore nelle varietà selvatiche.

Con l’avanzare dell’età produciamo una quantità sempre minore di ormone


della crescita umano (HGH): i livelli in calo di HGH sono stati collegati ai
sintomi dell’invecchiamento. Le bacche di goji sono l’unico alimento conosciuto
in grado di stimolare l’organismo a produrre più HGH in modo naturale: già solo
questo fattore ne fa probabilmente il supercibo anti-età più efficace del mondo.

Longevità e ormoni vitali


Il grande nutrizionista macrobiotico Michio Kushi era solito dire: «Mangiate in
base ai vostri scopi». Se fra di essi rientrano anche la longevità e la vitalità, le
bacche di goji sono il supercibo che fa per voi. Evidenze scientifiche provenienti
da ogni parte indicano che queste bacche sono l’alimento più efficace per
combattere l’invecchiamento: sono state soprannominate “il frutto della
longevità”. I ricercatori che studiano le piante medicinali vi hanno identificato
una serie di sostanze nutritive che possono permettere a tutti di vivere più a lungo
e godere di una migliore salute.

Un settantenne produce una quantità di ormone della crescita pari a un decimo


rispetto a quella generata da un ventenne. Questo calo è accompagnato da
deterioramento fisico, come livelli inferiori di energia, perdita di tessuto
muscolare e una tendenza a immagazzinare più tessuto adiposo. Incrementare la
produzione naturale di ormone della crescita ci fa sentire, apparire e funzionare
come individui più giovani: le bacche di goji producono questo effetto in più
modi che è interessante analizzare.

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Anzitutto è dimostrato che queste bacche aumentano la longevità grazie al loro
elevato contenuto di sesquiterpeni, noti per le loro proprietà antinfiammatorie,
che stimolano la ghiandola pituitaria e quella pineale, aumentando la produzione
di HGH, l’ormone principale che determina il livello di tutti gli altri. Poiché,
come già accennato, con l’età la sua produzione cala, è necessario ricorrere a un
suo secretagogo (sostanza in grado di stimolarne la secrezione), e le bacche di
goji sono l’unico alimento che si è dimostrato in grado di svolgere questa azione
sull’HGH.

Anche la presenza di determinati amminoacidi potrebbe promuovere la


produzione di HGH: le bacche di goji sono una ricca fonte di L-glutammina e di
L-arginina. Questi due amminoacidi contribuiscono ad aumentare i livelli di
ormone della crescita e rivitalizzare così l’aspetto e il metabolismo di chi li
assume.

Aumento della libido e della funzione sessuale


In Asia, le bacche di goji sono tradizionalmente ritenute un potente tonico
sessuale. Inoltre, agiscono come tonico generale per il miglioramento della
resistenza alla fatica, dell’umore e del benessere, mentre diminuiscono l’impatto
dello stress sull’organismo. Tutti questi benefici portano a una vita sessuale più
sana e ricca.

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Una ridotta funzione sessuale non è una componente inevitabile della
vecchiaia: un calo della libido sia nell’uomo che nella donna può essere associato
a un calo di produzione del testosterone. Le bacche di goji offrono un rimedio
incrementando la produzione dell’ormone della crescita, che a sua volta favorisce
la produzione del testosterone.

Antiossidanti
Gli antiossidanti proteggono il nostro DNA dai radicali liberi e dai danni delle
radiazioni. I danni al DNA facilitano l’insorgere di tutte le malattie immaginabili
e accelerano il processo dell’invecchiamento. Nel corso del tempo, il nostro
DNA viene danneggiato dai radicali liberi, generati come sottoprodotti del
normale metabolismo e dall’esposizione alle tossine e alle radiazioni.

Benché il nostro organismo sia attrezzato per autoripararsi in continuazione,


non riesce tuttavia a neutralizzare una quantità eccessiva di radicali liberi,
specialmente con l’avanzare dell’età. Il risultato è la morte prematura delle
cellule sane, fatto che può contribuire all’insorgere di svariate malattie
degenerative e allo sviluppo accelerato di cellule mutate potenzialmente
cancerogene, a meno che gli antiossidanti non siano in grado di contrastarne
l’aggressione.

La bacca di goji è la più ricca fonte naturale di carotenoidi, ossia pigmenti


naturali antiossidanti e liposolubili come il betacarotene, che questa bacca
contiene in quantità maggiore rispetto alle carote.

Il contenuto di carotenoidi nei tessuti dei mammiferi è un fattore


statisticamente significativo nel determinare la durata potenziale massima della

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vita (MLSP). Nell’essere umano, per esempio, una MLSP di circa 90 anni è
correlata a un livello di carotene nel siero di 50-300 μg/dl, mentre altri primati
come il macaco reso hanno una MLSP di circa 34 anni correlati con un livello di
carotene di 6-12 μg/dl. In sostanza, si direbbe che più i mammiferi consumano
carotenoidi, più sono longevi.

Miglioramento della vista


La bacca di goji contiene due antiossidanti chiave per una vista sana: la
zeaxantina e la luteina. I radicali liberi attaccano gli occhi, e queste sostanze li
proteggono e li aiutano a riparare i danni.

Questi antiossidanti si concentrano al centro della retina e proteggono l’occhio


dalle cause più comuni della perdita della vista collegate all’età, comprese la
degenerazione maculare, le cataratte e la retinopatia diabetica.

Le bacche di goji contengono probabilmente la più alta concentrazione di


zeaxantina di qualsiasi altro supercibo naturale o prodotto erboristico attualmente
sul mercato. Questo antiossidante contribuisce a guarire le membrane degli occhi,
dà loro lucentezza e le ringiovanisce. Nel sistema medicinale cinese, le bacche di
goji sono raccomandate da millenni per il miglioramento della vista.

Rinforzo del sistema immunitario


Sembra che ci siano tre principali componenti della bacca di goji in grado di
potenziare il sistema immunitario: i suoi polisaccaridi specifici (polisaccaridi del
Lycium barbarum o LBP), il betacarotene e il minerale germanio.

I polisaccaridi della bacca di goji (LBP I, LBP II, LBP III, LBP IV), che sono
componenti dei carboidrati in essa contenuti, sono noti in tutto il mondo per la
loro capacità di rafforzare il sistema immunitario e proteggere le cellule dalla
mutazione genetica.

Ci sono indicazioni che il betacarotene potenzia la funzione della ghiandola


del timo e aumenta l’azione stimolante dell’interferone sul sistema immunitario.
L’interferone è una potente sostanza immunostimolante che riveste un ruolo
centrale nella protezione contro le infezioni virali.

La ricerca indica che le bacche di goji contengono germanio organico (le fonti
in Rete ne individuano un contenuto di 124 parti per un milione), un minerale
traccia che ha provate proprietà anticancro. Alcuni studi giapponesi segnalano
che il germanio organico è efficace nella cura del cancro alla cervice, al fegato, ai

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polmoni, ai testicoli e all’utero. Come per il betacarotene, è dimostrato che il
germanio induce la produzione dell’interferone, dalle proprietà
immunostimolanti.

Idratazione
Le bacche di goji – specialmente quelle selvatiche e fresche che crescono in
terreni alluvionali ricchi e alcalini – contengono un’enorme quantità di idrogeno,
necessario per creare “idratazione”. Essere idratati è uno stato che dipende dal
sufficiente consumo di idrogeno; l’etimologia del termine “idro-geno” rivela il
concetto scientifico alla sua base: hýdor significa acqua, e génos sta per nascita.
Negli ambienti desertici in cui l’acqua scarseggia, il consumo di bacche di goji è
essenziale per la sopravvivenza.

Effetti benefici sulla salute cerebrale e neurologica


Le bacche di goji aiutano l’organismo a produrre colina, una sostanza nutritiva
che combatte il danno causato dai radicali liberi che sono collegati alla
degenerazione neurologica e alla malattia di Alzheimer.

Effetti benefici sulla salute cardiovascolare


Le bacche di goji combattono il restringimento delle arterie che portano ossigeno
e nutrimento a tutte le cellule dell’organismo. Inoltre sono in grado di combattere
un fattore chiave alla base delle cardiopatie: il colesterolo ossidato. Il colesterolo
diventa particolarmente pericoloso quando si ossida in seguito all’azione dei
radicali liberi, le particelle ossidate che aderiscono alle pareti delle arterie danno
luogo alla formazione delle placche assieme ai nanobatteri che producono calcio.
Il nostro organismo dispone di un sistema di difesa incorporato: un enzima
chiamato superossido dismutasi (SOD), un super-antiossidante che impedisce al
colesterolo di ossidare. Alcune ricerche cinesi indicano che le bacche di goji sono
in grado di aumentare la produzione di SOD.

A livello nutrizionale, le bacche di goji sono forse le bacche più ricche del pianeta:
hanno un sapore squisito e sono indicate per quasi ogni somatotipo, gruppo sanguigno
e metabolismo.

Effetti benefici sugli organi vitali


Le bacche di goji sono un adattogeno tonico: mantengono in salute i nostri organi
vitali tenendo sotto controllo la glicemia e rafforzando il fegato, il sistema

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digerente e la pelle. In Asia la tisana di bacche di goji è usata sin dall’antichità
per la cura del diabete e per la regolazione dell’iperglicemia, una condizione che
precede il diabete e le cardiopatie.

Diversi tipi di fitonutrienti contenuti nella frutta rafforzano la funzione


detossificante del fegato e lo proteggono dai danni dei carcinogeni e dal virus
dell’epatite. Questi fitonutrienti comprendono la betaina, i polisaccaridi e i
pigmenti antiossidanti. La betaina depura il fegato e riduce nel sistema
cardiovascolare l’amminoacido tossico detto omocisteina (un sottoprodotto dei
nanobatteri). La betaina e altri fitonutrienti della bacca di goji sono
probabilmente alla base delle sue proprietà antinfiammatorie.

La tisana di queste bacche è utile anche per curare tutti i disturbi della
digestione e aiuta a guarire malattie dell’apparato digerente come l’ulcera e la
sindrome del colon irritabile. La ricerca indica che i polisaccaridi in esse
contenuti hanno un effetto calmante sulla digestione. Inoltre le bacche di goji
contengono acidi grassi (fra cui acido paluitico, acido linoleico, beta-elemene,
acido miristico ed etil-caprato) e polisaccaridi Ormus in grado di stimolare la
produzione di collagene e di trattenere l’umidità, mantenendo giovane la pelle.
(Ormus sta per Orbitally rearranged monoatomic elements, un gruppo di
sostanze di cui si dice che possiederebbe proprietà particolari).

Che cosa cercare…


Prodotti a base di bacche di goji
La bacca di goji è un frutto essiccato di colore rosso cupo grossomodo delle
stesse dimensioni dell’uva passa. Ha un sapore che ricorda quello dei mirtilli
rossi e delle ciliegie, con un leggero retrogusto di erba aromatica.

Quando si acquistano le bacche di goji essiccate, è importante selezionare


prodotti con le seguenti caratteristiche:

1. Acquistare bacche di produzione biologica: su quelle provenienti da


coltivazioni non biologiche e/o raccolte in biotopi selvatici vengono spesso
utilizzati pesticidi chimici e/o anidride solforosa. Le bacche biologiche sono
superiori per qualità, proprietà nutritive e sapore.

2. Selezionare bacche umide, ma non in maniera eccessiva, poiché potrebbero


essere state in ammollo in acqua zuccherata, e poi nuovamente essiccate. Il
prodotto migliore è ragionevolmente morbido e leggermente umido: vanno
evitate le bacche troppo secche e coriacee.

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3. Le dimensioni non sono rilevanti: non ho constatato alcun tipo di relazione
fra la grandezza e la qualità. In base alle misure, le bacche di goji sono spesso
classificate in quattro categorie: superiore, prima, seconda e terza. La
categoria superiore è la più grande, ma ciò non significa necessariamente che
queste bacche contengano una maggior quantità di sostanze nutritive.

4. Scegliere bacche dal colore rosso intenso, ma non troppo sgargiante, perché
le bacche provenienti da agricoltura tradizionale dal colore troppo acceso (e
vendute a prezzi bassi) potrebbero essere state colorate con l’impiego di
sostanze chimiche. Le bacche dal colore spento sono vecchie e/o contengono
pochi antiossidanti.

Qui di seguito è riportato un elenco di prodotti a base di bacche di goji reperibili


in Internet o nei negozi di alimenti naturali o di integratori alimentari:

• Bacche di goji essiccate


• Estratto di bacche di goji in polvere (confezionato in buste o in capsule)
• Succo di bacche di goji (ottenuto da concentrato)
• Tinture ed estratti liquidi di bacche di goji (ottenuti preferibilmente da
bacche di goji selvatiche fresche, non essiccate)
• Bacche fresche appena colte
• Olio di semi di goji (applicazioni cosmetiche topiche)
• Tavolette, croccanti e barrette energetiche a base di cioccolato e bacche di
goji crude

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Come usare le bacche di goji
Per la loro storia di supercibo tonico adattogeno, le bacche di goji e i prodotti da
esse ottenuti possono essere consumate quotidianamente. Un apporto giornaliero
ragionevole di queste bacche è pari a 15-45 g (una manciata); solitamente 4-6
bacche pesano 1 g.

Sin dagli albori della storia, gli esseri umani hanno utilizzato le bacche di goji
per preparare tisane, minestre e vino, o le hanno consumate secche come l’uva
passa. Come altri frutti secchi possono essere consumate come spuntino, o come
ingredienti di varie ricette o frullati.

Appare attendibile la tradizionale credenza cinese in base alla quale


aggiungere le bacche essiccate ad altri cibi o ricette permetta di migliorare la
digestione: sembra che facilitino l’afflusso dei succhi digestivi nello stomaco e
nell’intestino. Il dottor Iichiroh Ohhira, uno scienziato giapponese che ha
investito quasi quarant’anni nello studio dei batteri, utilizza le bacche di goji
accanto ai batteri benefici per creare le sue eccellenti formule probiotiche.

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Le bacche provenienti da coltivazione biologica possono essere mischiate a
semi di cacao7 frantumati (granella) e/o a molti altri supercibi, frutti essiccati,
semi e semi oleosi per produrre spuntini energetici. La granella di cacao e le
bacche di goji sono un abbinamento perfetto: per il loro contenuto combinato di
antiossidanti rappresentano un eccellente spuntino da consumare in aereo.

Le bacche essiccate possono essere frullate per preparare frullati, succhi ed


elisir: un frullatore sufficientemente potente è in grado di sminuzzarle
stemperandole nella bevanda.

Le bacche di goji possono essere immerse nell’acqua e reidratate: l’acqua


dell’ammollo è un’ottima bevanda idratante e può anche essere utilizzata come
base per una minestra.

Queste bacche sono eccellenti in ogni tipo di tisana: basterà aggiungerne da


dieci a venti per accorgersi di come neutralizzano il retrogusto amaro delle erbe
officinali esaltando il sapore e gli effetti benefici di tutti gli ingredienti. È da
provare anche la tisana di sole bacche di goji, che in estate è squisita ghiacciata: è
un modo facile per rendere più accessibili all’organismo i polisaccaridi che le
bacche rilasciano nell’acqua calda.

Le bacche essiccate andrebbero conservate in sacchetti o contenitori asciutti ed


ermetici, perché lasciate all’aria aperta assorbono molta umidità.

Ricette a base di bacche di goji

Acqua di goji

Mi piace mettere a bagno le bacche per reidratarle, ma poi utilizzo l’acqua


dell’ammollo come base per frullati. Ecco la ricetta:

1 manciata abbondante di bacche di goji

750 ml di acqua

Lasciate in ammollo per almeno 2-4 ore a temperatura ambiente mescolando di


quando in quando. Scolate le bacche e usate l’acqua come base per frullati.

Aggiungete all’acqua di goji:

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150-300 g dei vostri frutti di bosco preferiti

1 cucchiaio di miele crudo o di sciroppo di yacón

½ baccello di vaniglia (raschiare i semi)

Passate tutti gli ingredienti in un frullatore ad alte prestazioni fino a ottenere un


composto cremoso. Potrete aggiungere anche altri supercibi di vostro gradimento
come semi di canapa, cacao in polvere, proteine o supercibi verdi in polvere.

Limonata speciale di goji e preziosi elettroliti

120 g di bacche di goji, messe a bagno in 2 l di acqua per 2-4 ore. Scolare e
utilizzare l’acqua dell’ammollo 1 limone, spremuto

1 pizzico di sale dell’Himalaya8

Dolcificate leggermente, se lo desiderate.

Palline di goji

240 g di bacche di goji passate in un frullatore ad alta velocità

1 tazza di un prodotto a base di crusca di riso con tocotrienoli

2 cucchiai di olio di cocco

2 cucchiai di miele crudo

1 manciata di granella di cacao9

1 cucchiaio colmo di cacao in polvere

40 g di mandorle10, polverizzate nel frullatore ad alta velocità11

Mescolate con le mani e formate palline delle dimensioni di un boccone.

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Succo o marmellata di goji al sapore di agrumi

A seconda della quantità di liquido aggiunto, potrete preparare un succo o una


marmellata.

30 g di bacche di goji, messe a bagno. Conservare e utilizzare l’acqua


dell’ammollo.

½ cucchiaio di scorzetta d’arancia

½ cucchiaio di zenzero fresco grattugiato

1 cucchiaio di miele crudo o di nettare di agave o 1 dattero privato del


nocciolo

Per la marmellata

Frullate bene fino a ottenere un composto cremoso.

Per il succo

Aggiungete 250 ml di acqua di cocco, acqua purificata o succo di mela.

Budino di crema di goji

2 noci di cocco verde12


(solo la polpa fresca)

2 cucchiai di bacche di goji

1 cucchiaio di miele crudo

½ cucchiaio di acqua di cocco

1 baccello di vaniglia
(i semi interni raschiati)

1 pizzico di sale himalayano

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(macinato fine)

Spaccate le due noci di cocco ed estraetene l’acqua.

Raschiate tutta la polpa e passate in un frullatore ad alta velocità tutti gli


ingredienti fino a ottenere un composto liscio e cremoso.

Cospargete di granella di cacao biologico crudo e refrigerate bene.

Buon appetito!

Mix di supercibi per un pieno di energia

1 l del vostro ingrediente liquido preferito


(acqua, tè caldo13 o freddo, acqua di cocco o qualunque latte di semi
oleosi)

3 cucchiai di bacche di goji

3 cucchiai di cacao in polvere

1 cucchiaio di granella di cacao

1 cucchiaio di maca, maca rossa (Lepidium meyenii) o estratto di maca

1 cucchiaino di estratto di bacche di goji in polvere


(facoltativo, ma molto energizzante!)

1-2 cucchiai di dolcificante


(come sciroppo di yacón, sciroppo di agave chiaro o scuro o qualunque
miele crudo)

150-450 g di frutti di bosco biologici surgelati

1 cucchiaio di semi di canapa

1 pizzico di sale himalayano

¼ di foglia di aloe fresca (estrarre il gel)


(facoltativo)14

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Passate tutti gli ingredienti in un frullatore ad alte prestazioni fino a ottenere un
composto cremoso.

Fondente di cioccolato bianco, arancia e bacche di


goji

Ricetta di Ginger Robinson

Macinate:

60 g di bacche di goji
(si otterrà un composto appiccicoso, non una polvere)

Frullate fino a ottenere un composto cremoso di:

120 g di burro di cacao fuso

80 g di anacardi crudi

125 ml di nettare di agave

Aggiungete le bacche di goji macinate.

Aggiungete, mescolando a mano:

60 g di granella di cacao
(facoltativo)

60 g di bacche di goji intere

scorza di 1 arancia

Spalmate il composto sul fondo di una tortiera di vetro (dovrà assomigliare a un


croccante al cioccolato). Passate nel surgelatore finché sarà rappreso. Buon
appetito!

Nota sul brodo di bacche di goji

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Un inverno in cui abitavo sulla Grande isola di Hawaii, mi era venuto il pallino di
preparare delle buone tisane di bacche di goji. Avevo letto del contenuto di gelatina del
brodo di ossa, e del fatto che in molte culture del mondo le sue proprietà terapeutiche
sono ritenute alla base della longevità. Come è facile verificare, l’effetto gelificante del
brodo di pesce, una volta refrigerato, è il segno del suo elevato contenuto di gelatina. La
rivelazione mi si è presentata quando ho preso dal frigorifero una tisana molto
concentrata di bacche di goji e ho visto che era gelificata come il brodo di pesce! Avevo
sentito dire che le tisane di bacche di goji erano una pratica diffusa nella Medicina
tradizionale cinese, e costituivano spesso una base a cui aggiungere altre erbe, e avevo
anche letto di un erborista taoista ultrabicentenario che beveva ogni giorno minestra di
goji. Sembra proprio che questa tisana sia il brodo terapeutico di elezione per chi segue
una dieta a base vegetale.

SCOTT FRASER, esperto di supercibi

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CACAO:
il cioccolato crudo

Nome latino
Theobroma cacao

Nomi comuni
Cacao, cioccolato, xocolatl (azteco)

Tipo di supercibo
Seme oleoso

Storia, fatti e leggende


C’è qualcosa che riguarda il cioccolato, c’è qualcosa nel cioccolato stesso e in
quello che sappiamo sul suo conto che va al di là del tatto, del gusto e delle
sensazioni stuzzicanti che suscita. L’essenza del cioccolato è davvero
indescrivibile, ineffabile, inesprimibile.

Tutto il cioccolato si produce a partire dai semi di cacao, che racchiudono le


virtù antiossidanti, i benèfici minerali, le proprietà rigeneranti dei
neurotrasmettitori e le qualità salutari del cioccolato in generale. Questo
supercibo consiste di un solo ingrediente – per produrlo non sono necessari né
zucchero, né latte e derivati, né sostanze chimiche – e quell’unico ingrediente è il
cacao.

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Quest’ultimo è il seme contenuto nel frutto di un albero originario della
giungla americana. Lo scienziato svedese del XVIII secolo, Linneo, lo riteneva
tanto importante da battezzare nel 1753 genere e specie di questo albero
Theobroma cacao, ossia “cacao, il cibo degli dèi”.

Da quanto sono riuscito a giudicare, grazie al mio percorso personale sulle


tracce del magico alimento misterioso chiamato cacao e alle mie visite nelle
regioni dell’America centrale e meridionale in cui lo si coltiva, si direbbe che ci
fosse un vasto territorio di Theobroma cacao in tutta l’Amazzonia settentrionale
e occidentale, oltre che nel bacino del fiume Orinoco nel Venezuela e in altre
regioni dell’America centrale e del Messico meridionale. Nel corso del tempo,
varie popolazioni arboree di quest’area anticamente ammantata da fitte foreste
furono separate le une dalle altre e si divisero in nicchie ecologiche separate.

Studi sul cioccolato

Tutti gli studi sul cioccolato giungono alla stessa conclusione: nel cioccolato c’è
qualcosa che ci fa davvero bene. Questo “qualcosa” è il seme crudo del cacao, la noce
da cui si produce ogni tipo di cioccolato. Il seme del cacao è sempre stato e sempre
sarà il meglio che la natura ha da offrire come cibo per la perdita di peso e al tempo
stesso come alimento ad alto valore energetico. Le fave di cacao sono probabilmente il
segreto meglio custodito di tutta la storia dell’alimentazione.

Non c’è una stagione del cacao: il cioccolato è sempre di stagione, giacché
l’albero del cacao fiorisce e produce frutti tutto l’anno. I fiori di questa pianta
cauliflora hanno cinque petali e crescono simili a funghi in ciuffi pallidi e
leggermente profumati direttamente sul tronco o sui rami primari dell’albero.

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I fiori del cacao vengono visitati raramente dalle api, e vengono impollinati dai
moscerini: ci sono almeno sei specie di questi insetti in grado di contribuire
all’impollinazione. Una volta fecondato, ogni fiore si sviluppa in baccello. Il
frutto è inizialmente di colore verde per poi assumere le caratteristiche
colorazioni delle varietà rosse, arancio, gialle, azzurre e viola. La maturazione del
baccello richiede da cinque a sei mesi, e i frutti raggiungono solitamente una
lunghezza di 20-25 cm. Ognuno contiene da venti a cinquanta semi o “fave” a
forma di mandorla, circondate da una sottile polpa dolce. Sono questi semi che
chiamiamo “cibo degli dèi”, la forma cruda e naturale del cioccolato.

Attualmente nel mondo si coltivano tre principali specie di Theobroma cacao:


il Criollo, il Forastero e il Trinitario (un ibrido dei primi due), il primo dei quali
è il più costoso. Molti siti internet e aziende produttrici si vantano di offrire semi
di questa varietà quando in realtà il loro cacao è Forastero. Le varietà Criollo
sono rare, e costituiscono meno dell’1% del mercato mondiale di questo
supercibo.

Il frutto del cacao è dotato di un guscio coriaceo e non cade a terra quando
matura: nella giungla le scimmie spezzano i frutti maturi rodendoli, e anche gli
uccelli (macao, pappagalli ecc.), i pipistrelli e altri animali della foresta riescono
a romperli per nutrirsene. Di solito alcuni dei semi cadono a terra, e se le
condizioni lo consentono, nella foresta tropicale nasce un nuovo albero.

I semi del cacao germogliano con relativa facilità, e in un ambiente propizio


gli alberelli riescono a dare frutti entro tre-cinque anni. Un albero di cacao adulto
produce circa cinquanta frutti, che solitamente vengono raccolti due o tre volte
l’anno. Come già accennato, l’albero fruttifica tutto l’anno: come nel caso del
cocco e del noni, non c’è una vera e propria stagione del raccolto. Gli alberi di
cacao preferiscono terreni acidi ben drenati con un elevato contenuto di materia
organica e di micelio fungino. In presenza di queste condizioni del suolo, le
specie arboree vicine non disturbano l’albero del cacao. Solitamente, piante o
alberi come quelli del genere Annona (per esempio la cirimoia), avocado, banani,
palma da cocco, alberi da ombra della famiglia delle Leguminose, palme da olio,
alberi della gomma e molte altre specie tropicali vengono intercalati al cacao.

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Gli alberi di cacao crescono al meglio all’ombra di specie più grandi, dove
sono protetti dal vento e dal sole eccessivo. Il loro habitat preferito è nella fascia
compresa fra 20° a nord e 20° a sud dell’equatore. All’interno di questa zona, gli
alberi di cacao riescono a adattarsi a un’ampia gamma di condizioni tropicali
(dalle regioni più umide a quelle più secche), ma per crescere bene devono avere
temperature calde (idealmente 21 °C), e prediligono comunque ambienti in cui la
colonnina di mercurio sale al di sopra dei 16 °C e l’umidità è elevata e costante.
Tutti questi fattori ne fanno una pianta ideale da tenere in casa o nella serra: in
Internet è possibile comprare piante di cacao da coltivare in appartamento o in
serra. Se le condizioni sono quelle giuste, nel giro di pochi anni la vostra pianta
di cacao produrrà frutti.

Cacao al posto dell’oro

Le fave di cacao erano così apprezzate dai Maya e dagli Aztechi da essere utilizzate
come denaro al posto dell’oro!

Quando le sommosse lo costrinsero a tornare in Spagna nel 1528, Cortez portò con
sé minerali preziosi, prodotti agricoli e molto verosimilmente anche fave di cacao, e fu

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così con buona probabilità il primo a portare il cioccolato in Europa. Il mondo non
sarebbe più stato lo stesso. Sulla bevanda a base di cacao, Cortez scriveva: «La
bevanda divina che sviluppa resistenza e sconfigge la fatica. Una tazza di questa
preziosa bevanda consente a un uomo di camminare un’intera giornata senza cibo».

Quando il conquistador Cortez e i suoi seguaci incontrarono gli Aztechi, gli


spagnoli rimasero meravigliati nello scoprire sull’altipiano una prospera
metropoli dal nome di Tenochtitlán annidata fra due picchi di quindici montagne,
la maggior parte delle quali era vulcanica. A quell’epoca, Tenochtitlán (l’attuale
Città del Messico) vantava più di un milione di abitanti, ed era perciò parecchie
volte più grande delle principali città europee. Cortez e la sua ciurma si
trovavano davanti un ecosistema, una civiltà e una cultura assolutamente unici.
Ciò che però li colpì maggiormente era il fatto che i forzieri dell’imperatore
Montezuma fossero stracolmi non già d’oro, ma di semi di cacao. Nell’Impero
azteco l’oro veniva usato a scopi estetici, non come denaro: la moneta del reame
dell’antico Messico erano le fave di cacao. Il cronista spagnolo Francisco
Cervantes de Salazar riporta che i magazzini di cacao dell’imperatore
contenevano più di 40.000 carichi, ossia 960.000.000 di semi!

Il cacao si diffuse dalla corte reale di Spagna alla Francia e all’Olanda,


all’Inghilterra, al Belgio e all’Italia, e alla fine in tutta l’Europa occidentale.
Furono gli europei a combinare il cacao con lo zucchero raffinato di canna: i
nativi americani avevano sempre preferito il cioccolato amaro. Ora sappiamo che
gli zuccheri raffinati eliminano minerali dall’organismo, causano disturbi
collegati alla glicemia e disidratazione e danno forte dipendenza. Lo zucchero,
con tutti i pericoli collegati, riduceva il valore medicinale del cioccolato venduto
in Europa e alterava le proprietà terapeutiche originarie del cacao.

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Bioko, un’isoletta nei pressi dell’equatore al largo delle coste dell’Africa
occidentale, è stato il primo sito di coltivazione del cacao al di fuori del
continente americano. Nel 1590 i coltivatori vi piantarono cacao proveniente dal
Venezuela in modo da agevolarne il commercio con l’Europa. Quest’isola, con il
suo terreno ben drenato, le precipitazioni di tipo tropicale e il clima caldo,
presenta condizioni ideali per il cacao. Bioko, che oggi fa parte della nazione
africana della Guinea, divenne così il trampolino di lancio del cacao in Africa.
Oggi i coltivatori vi producono 8000 t di fave di cacao all’anno, ossia il 70%
delle esportazioni del Paese.

Nel 1828 un chimico olandese di nome Coenraad Johannes van Houten


brevettò un processo per la produzione di un nuovo tipo di cioccolato in polvere a
ridotto contenuto di grassi. Già a partire dal 1815, nella sua fabbrica di
Amsterdam aveva cercato a lungo un metodo migliore della bollitura e
scrematura per eliminare la maggior parte del burro di cacao dal cioccolato. Alla
fine ideò una pressa idraulica molto efficiente in grado di spremere l’olio dalle
fave di cacao. Di norma il cacao contiene il 50% di olio/burro di cacao, ma una
volta trattato dalla macchina di van Houten, non ne restava che il 27% circa, e il
“pannello” che ne risultava poteva essere finemente polverizzato. Van Houten
creò quello che sarebbe poi stato chiamato “cacao in polvere”. Per far sì che si
potesse mischiare bene con l’acqua, lo trattava con sali alcalini (carbonati di
potassio o di sodio). Tale processo, in seguito definito dutching, migliorava la
sua mescolabilità (non la solubilità) nell’acqua calda, e contribuiva al tempo
stesso a scurire il colore del cioccolato e a renderne il sapore più delicato.
L’invenzione di van Houten permise di sviluppare una produzione e distribuzione
in grande scala di cioccolato in forma solida o in polvere il cui prezzo era alla
portata di milioni di persone.

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L’invenzione del cioccolato al latte, notoriamente problematico, si deve allo

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sforzo comune di due uomini: il chimico naturalizzato svizzero Henri Nestlé
(1814-1890) e il produttore svizzero di cioccolato Daniel Peter (1836-1919). Nel
1867, Nestlé scoprì un processo per ridurre in polvere il latte mediante
evaporazione, un ritrovato che avrebbe fatto dell’azienda di Nestlé la più grande
industria alimentare del mondo. Daniel Peter ebbe l’idea di utilizzare il latte in
polvere di Nestlé in un nuovo tipo di cioccolato, e nel 1879 si produsse la prima
tavoletta di cioccolato al latte della storia.

Il cuore sacro
Più di ogni altra cosa, il cacao sostiene il cuore in senso letterale, metafisico e
spirituale. Gli Aztechi erano soliti chiamarlo yollotl eztli, che significa “sangue
del cuore”: il cacao infatti sostiene la salute del sistema cardiovascolare, apre il
cuore, ci restituisce il nostro stato d’animo naturale (invece di eccessive
elucubrazioni), e ci riconnette mediante l’intuizione con il mistero della farmacia
erboristica naturale di Madre natura.

Con il cacao c’è speranza per tutti i ciocco-dipendenti del mondo! La voglia matta di
cioccolato cotto o trasformato a livello industriale può essere convertita in
superalimentazione con il cioccolato crudo (semi crudi di cacao, interi o frantumati,
burro, polvere e barrette di cacao).

La mitologia che circonda il cacao sembra riguardare sempre la riconnessione


del cuore umano con Madre natura, come nella seguente leggenda originaria
dell’America del sud:

«Khuno, il dio delle tempeste, distrusse un villaggio con piogge torrenziali


e grandine perché era adirato con gli uomini che avevano appiccato fuoco
alla giungla per disboscarne terreni per le coltivazioni. Dopo la tempesta,
gli uomini trovarono un albero del cacao. Si dice che è così che
cominciarono a coltivarlo: il cacao mostrò agli uomini come vivere in
armonia con la giungla».

Come tutti i supercibi, il cioccolato è in parte alimento e in parte potente e


benefica medicina.

Grazie al suo contenuto minerale e all’ampia gamma di proprietà uniche, il


seme crudo di cacao è uno dei più straordinari supercibi della natura. Poiché
molte delle sue speciali virtù vengono annullate con la cottura, il processo di
raffinazione e la trasformazione a livello industriale, il cibo preferito del pianeta

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Terra è tuttora sconosciuto a quasi tutti noi: è giunto il momento di riconnetterci
con il potere del vero cioccolato.

Benefici
«Questo aumenta le possibilità che determinate componenti alimentari
come i flavonoli del cacao esercitino un’azione benefica aumentando la
circolazione sanguigna nel cervello e potenziando il funzionamento
cerebrale in età avanzata o in situazioni in cui si è svantaggiati a livello
cognitivo, come l’affaticamento o la privazione del sonno».
IAN A. MACDONALD, facoltà di medicina di Nottingham, commentando
una promettente ricerca sul cacao e il miglioramento dell’acutezza mentale.

Il cacao è la migliore fonte alimentare naturale delle

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seguenti sostanze nutritive
Antiossidanti
Il cacao contiene la più alta concentrazione di antiossidanti rispetto a qualsiasi
altro cibo al mondo: fra questi polifenoli, catechine ed epicatechine. In rapporto
al peso, il cacao ha più antiossidanti di quanti ne abbiano insieme vino rosso,
mirtilli, açaí, melagrane e bacche di goji.

Gli antiossidanti ci preservano dai disturbi e dalle malattie collegate all’età


proteggendo il DNA dai danni provocati dai radicali liberi. In generale i supercibi
ad alto contenuto di antiossidanti come il cacao potenziano le supererbe come i
funghi medicinali (reishi, Cordyceps, chaga, maitake, shiitake, Hericium
erinaceus, Coriolus ecc.), l’astragalo, il pau d’arco, l’unghia di gatto e altre
ancora.

Magnesio
Il cacao sembra essere la fonte principale di magnesio, uno dei più importanti
minerali alcalini.

Il magnesio fa bene al cuore, potenzia le funzioni cerebrali, dà origine a forte


peristalsi (movimenti intestinali), allevia i crampi mestruali, rilassa i muscoli,
aumenta l’agilità, contribuisce a sviluppare ossa forti e accresce l’alcalinità.

Quando l’organismo ha sufficienti quantità di magnesio, le vene e le arterie


emettono un sospiro di sollievo e si rilassano, il che riduce la resistenza e
migliora il flusso di sangue, ossigeno e sostanze nutritive in tutto l’organismo. Le
ricerche evidenziano che una carenza di magnesio non solo è associata a
problemi cardiaci, ma favorisce, subito dopo un infarto, le lesioni cardiache
dovute ai radicali liberi.

Il magnesio è il minerale più carente nella dieta americana standard (Standard


American Diet, SAD): oltre l’80% dei nordamericani soffre di carenza cronica di
magnesio. Il cacao ne contiene in misura sufficiente a colmare il deficit.

Ferro
Una porzione di 28 g di cacao contiene il 314% dell’apporto giornaliero di ferro
raccomandato negli Stati Uniti. Come è ormai noto, il ferro è un minerale
essenziale da un punto di vista alimentare: è una delle componenti
dell’emoglobina, la proteina che trasporta l’ossigeno e mantiene sano il nostro

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organismo combattendo l’anemia.

Cromo
Il cromo è un importante oligominerale che contribuisce a tenere sotto controllo
la glicemia. Quasi l’80% degli americani presenta un deficit di questo minerale
traccia. Il cacao ne contiene in misura sufficiente a compensarne la carenza.

Manganese
Il cacao è una ricca fonte di manganese, un oligominerale essenziale che
coadiuva il ferro nell’ossigenazione del sangue e nella formazione
dell’emoglobina. Interessante notare che il manganese è presente in alte
concentrazioni anche nelle lacrime.

Zinco
Il cacao è un’eccellente fonte di zinco, un altro oligominerale essenziale che
riveste un ruolo centrale nel sistema immunitario, nel fegato, nel pancreas, nei
fluidi sessuali e nella pelle ed è inoltre coinvolto in migliaia di reazioni
enzimatiche dell’intero organismo. Lo zinco diventa più biodisponibile dopo aver
depurato e detossificato l’organismo dai metalli pesanti.

Rame
Il rame è un oligominerale essenziale contenuto in natura nel complesso della
vitamina C delle piante, compreso il cacao. Nell’organismo umano, il rame
contribuisce alla formazione di sangue sano e rafforza il sistema immunitario.

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Vitamina C
L’acido ascorbico fu scoperto nel 1928 da Albert Szent-György, uno scienziato
originario di Budapest cui nel 1937 fu assegnato il premio Nobel per la fisiologia
e la medicina in riconoscimento delle sue scoperte sui processi di ossidazione
biologica, con particolare riferimento alla vitamina C.

A Linus Pauling, che ha ricevuto due premi Nobel (per la chimica nel 1954 e
per la pace nel 1962), va il merito di aver portato al centro dell’attenzione
l’importanza e il valore della vitamina C sia come superfarmaco, sia come
potenziatore di altre sostanze.

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Una porzione da 28 g di granella di cacao fornisce il 21% dell’apporto
giornaliero raccomandato negli Stati Uniti di vitamina C, ossia circa 44 mg per
100 g di cacao. Si tratta di un valore estremamente elevato per una noce o un
seme essiccato. Per contenere la vitamina C, il cacao deve essere crudo: tutto il
cioccolato sottoposto a cottura o trasformato a livello industriale ha perso ogni
traccia della sua preziosa vitamina C.

Acidi grassi omega-6


Il cacao contiene acidi grassi essenziali omega-6. Tutto il cioccolato sottoposto a
cottura o trasformato contiene acidi grassi omega-6 rancidi (grassi trans), che
possono causare una reazione infiammatoria: è questo il fattore decisivo a favore
del cioccolato crudo contro quello cotto. I produttori di cioccolato non possono
eludere il fatto che, una volta sottoposto il seme di cacao a cottura, il loro
prodotto è automaticamente contaminato da acidi grassi essenziali rancidi.

Il cacao è fantastico per tutti, soprattutto per i


bambini!

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Feniletilammina (PEA)
Le PEA sono una classe di sostanze presenti in grandi quantità nel cacao. Ci sono
diverse concentrazioni di PEA nel cacao che vengono distrutte o coagulate
tostandone i semi di cacao. Poiché sono sostanze sensibili al calore, non sono
presenti nel cioccolato tradizionale e biologico sottoposto a cottura e trattato a
livello industriale.

Le PEA sono un importante gruppo di sostanze chimiche che il nostro


organismo produce durante l’innamoramento: probabilmente è per questa ragione
che l’amore e il cioccolato sono connessi in modo così profondo. Inoltre queste
sostanze rivestono un ruolo importante nel potenziamento della concentrazione e
dello stato vigile.

Una concentrazione di PEA superiore al 2,2% e una notevole concentrazione


di magnesio sembrano essere i due principali soppressori naturali dell’appetito
contenuti nel cacao.

Le fave di cacao non contengono zucchero e, a seconda della varietà e delle


condizioni di coltivazione della pianta, sono costituite per circa il 50% da grassi,
percentuale che in confronto ad altri semi oleosi è da considerarsi bassa. Non ci
sono evidenze scientifiche che associno il consumo di cacao all’obesità. Si tratta
anzi di uno dei migliori alimenti dimagranti perché all’interno del suo
straordinario profilo nutrizionale contiene i minerali e le molecole di
feniletilamine che sopprimono l’appetito.

Anandamide
L’anandamide è un’endorfina cannabinoide che l’organismo umano produce
naturalmente dopo l’esercizio fisico. È stata individuata solo in una pianta: il
cacao. È nota come “la sostanza chimica della felicità” perché viene rilasciata
quando siamo in uno stato di profondo benessere. Il cacao contiene inibitori
enzimatici che riducono la capacità dell’organismo di decomporre l’anandamide.
Ciò significa che quando mangiamo il cioccolato l’anandamide naturale e/o
quella del cacao tendono a rimanere in circolo più a lungo offrendoci benessere
duraturo.

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«L’acido ascorbico [vitamina C; N.d.A.] contenuto nei cibi viene facilmente distrutto dalla
cottura ad alte temperature, specialmente in presenza di rame e in certa misura di altri
metalli […].

Se ci nutrissimo esclusivamente di alimenti vegetali crudi freschi come facevano i


nostri antenati qualche milione di anni fa non dovremmo preoccuparci di consumare
quantità adeguate delle sostanze nutritive essenziali come la vitamina C».

LINUS PAULING, La Vitamina C, il raffreddore comune e l’influenza

Triptofano
Il cacao contiene quantità significative dell’amminoacido essenziale detto
triptofano, una sostanza nutritiva che è anche un potente antidepressivo. In base
alle ricerche ottenute incrociando i dati in Internet, il cacao in polvere è costituito
per lo 0,2-0,5% da triptofano.

La presenza di questo amminoacido nella dieta è decisiva per la produzione di


serotonina, il nostro più importante neurotrasmettitore. Una volta introdotto
nell’organismo, in presenza di magnesio il triptofano reagisce con le vitamine B6
e B3 per produrre la serotonina. Di norma, un effetto potenziato della serotonina
riduce l’ansia e rafforza il nostro “scudo anti-stress” a livello neurologico e
fisiologico.

Il triptofano è volatile al calore e suscettibile a danno o distruzione se


sottoposto a cottura. Di conseguenza è una sostanza di cui molte diete a base di
alimenti cotti sono solitamente carenti, anche se l’apporto di proteine animali è
elevato. (Potrebbe trattarsi di un fattore generale alla base dell’attuale aumento

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della depressione). Consumare semi di cacao crudi sarebbe perciò un modo
eccellente per ricavare il triptofano dalla dieta.

Serotonina
Il cacao è ricco della triptammina serotonina che è il principale
neurotrasmettitore del corpo umano e di quasi tutti gli esseri viventi. A livello
chimico la serotonina è simile al triptofano, alla melatonina e alla DMT e
contribuisce a costruire il nostro “scudo antistress”: se i nostri livelli di
serotonina sono alti, continueremmo a stare bene anche se dovesse crollare il
mondo. In caso di livelli bassi, anche se il mondo fosse perfetto continueremmo a
sentirci malissimo.

Fibre
Il cacao contiene uno straordinario tipo di fibre solubili, così perfette per il
sistema digerente umano che il cacao può essere sminuzzato, frantumato e
micronizzato e contribuire comunque a depurare l’intestino e ad aumentare i
movimenti peristaltici.

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Metilxantine: caffeina e teobromina
Il cacao contiene caffeina? Contrariamente alla credenza popolare, questo
supercibo è una fonte molto modesta di caffeina. Un campione di semi frantumati
o interi può contenerne da zero a mille parti su un milione (meno di un ventesimo
rispetto alla caffeina presente nel caffè tradizionale).

Oggi sappiamo che il cacao è una delle fonti più ricche di una particolare e
interessante sostanza detta teobromina, chimicamente affine alla caffeina e suo
metabolita.

Come la caffeina e come la teofillina (una metilxantina molto efficace contro


l’asma), la teobromina fa parte del gruppo di sostanze chimiche dette alcaloidi
xantinici. I prodotti a base di cacao contengono una certa dose di caffeina, ma in
misura di gran lunga insufficiente a motivare l’attrazione, il fascino, la
dipendenza e gli effetti esercitati dal cioccolato.

Di norma il cacao contiene circa l’1% di teobromina, un’efficace sostanza


antibatterica che uccide lo Streptococcus mutans (il principale organismo in
grado di causare la carie). Pur essendo una sostanza affine alla caffeina, la
teobromina non è uno stimolante del sistema nervoso, ma dilata il sistema
cardiovascolare, agevolando il compito del cuore. È questo uno dei motivi
principali che ne fanno una componente importante di una dieta salutare per il
cuore.

Cacao: medicina cinese

Tesori: Yang jing, qui/qi, shen, sangue

Energia atmosferica: sottilmente rinfrescante (in eccesso: riscaldante)

Sapore: dolce, amaro, astringente

Associazione con gli organi: cuore, reni, milza

Nel febbraio del 2008, il dottor Gabriel Cousens, nel corso di esami clinici
condotti su soggetti sani, ha scoperto che il cacao non fa alzare la glicemia allo
stesso modo dei cibi e delle bevande contenenti caffeina. Il ricercatore ha
addirittura scoperto che il cacao ha un effetto sulla glicemia inferiore a quello di
qualsiasi altro cibo: dopo averlo consumato, il livello dello zucchero nel sangue

68
si alza solo del 6-10%. I cibi che contengono stimolanti possono far impennare la
glicemia in misura superiore al 30%.

Il cacao contiene il dannoso acido ossalico?


Il cacao contiene da 1520 a 5000 parti per milione di acido ossalico. È dannoso?
Considerando alimenti più comuni dal contenuto molto più elevato di questo
acido come gli spinaci, la risposta è chiaramente negativa. Occorre inoltre tener
presente che una volta cotto, l’acido ossalico si lega al calcio nell’organismo e si
deposita nei reni: un’altra buona ragione per mangiare cioccolato crudo.

Qui di seguito è riportato un breve elenco tratto da una tabella pubblicata in


«Agriculture Handbook», n. 8-11, 1984, Vegetables and vegetable products, con
il contenuto di acido ossalico di alcuni alimenti:

• Acido ossalico vegetale (g/100 g)


• amaranto 1,09
• prezzemolo 1,70
• portulaca 1,31
• spinaci 0,97
In questa tabella il cioccolato crudo registrerebbe un valore compreso fra 0,15
e 0,50, ossia al massimo la metà del contenuto di acido ossalico degli spinaci.
Consideriamo la quantità di cioccolato che viene normalmente consumato
rispetto agli spinaci: potremmo tranquillamente decidere di mangiare 100 g di
spinaci crudi in insalata, ma provate a mangiare 100 g di cioccolato nello stesso
lasso di tempo, e avrete altro a cui pensare, oltre all’acido ossalico.

Composti che depurano il sistema cardiovascolare


Come le bacche di goji, il cacao contiene le sostanze N-caffeoildopamina e N-
coumaroildopamina e i loro analoghi. Questi composti eliminano in misura
significativa una molecola adesiva, la P-selectina, che incolla le piastrine ai
globuli bianchi e alle pareti dei vasi sanguigni e favorisce l’infiammazione. Un
elevato livello sanguigno di P-selectina è stato associato con un alto rischio di
formazione di trombi nei vasi sanguigni (trombosi).

Che cosa cercare…


Prodotti a base di cacao
È consigliabile selezionare i seguenti prodotti a base di cacao crudo biologico:

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• semi di cacao interi (con la buccia)
• semi di cacao senza la buccia
• granella di cacao
• cacao con frutto (in questo prodotto il frutto secco e dolce del cacao è
ancora presente sul seme non fermentato)
• cacao in polvere
• burro di cacao
• pasta di cacao
• tavolette di cioccolato (è in atto una rivoluzione delle tavolette di
cioccolato crudo che sta sconvolgendo l’intera industria cioccolatiera:
godetevela!)
• bevande al cacao
• snack a base di cacao e frutta secca
• preparazioni erboristiche a base di cacao
• supercibi misti in polvere contenenti cacao.
[Nota: occorrono circa 1,1-1,4 kg di granella/semi di cacao crudo per produrre
450 g di burro di cacao crudo; N.d.A.].

Cacao
Associazione planetaria: Sole, centro del Sole Effetto su un organo

specifico: cuore sacro

Sesso: lievemente maschile

Amante cosmica: vaniglia

Per essere certi di acquistare cacao al miglior rapporto qualità-prezzo è


importante tener presente quanto riportato qui di seguito.

Ridotta presenza microbica. Grazie alla qualità e agli standard eccezionali dei
processi di produzione adottati da http://www.sacredchocolate.com, l’attività
microbica o batterica esterna è praticamente nulla, sia sulla superficie che
all’interno del chicco di cacao. Si tratta di un risultato eccellente, considerando
che i semi di cacao sono ricavati da un frutto umido e succoso che si è sviluppato
nell’ambiente torrido della giungla. Lo straordinario procedimento che Sacred
Chocolate utilizza per essiccare la granella e i semi di cacao ne conserva la
purezza, l’aroma squisito, le dimensioni tendenzialmente uniformi, il colore
bruno-violaceo, la facilità di sbucciatura (dei semi) e l’impatto nutrizionale che la

70
natura ha creato. Grazie alla qualità dei semi e della lavorazione, si gusterà un
cioccolato crudo dal sapore e dall’aroma ricco senza ricorso alla tostatura. Sacred
Chocolate ha cura di produrre chicchi, granella, burro e polvere di cacao
biologico della migliore qualità e della massima purezza su scala mondiale. È
bene tenere presente che il mercato offre cacao di bassa qualità che è stato
prodotto con impiego di calore, fumigazione, fermentazione, agricoltura
tradizionale e/o che a volte è addirittura sporco (contaminato da impurità e da
batteri e funghi).

Sapore ricco e piacevole. Squisito anche senza tostatura. Acidità bassa e


fermentazione nulla o ridotta.

Certificato come alimento crudo e biologico al 100%. È importante acquistare


cacao biologico proveniente da commercio equo o di qualità superiore per
assicurarsi che non sia stato raccolto in condizioni di schiavitù moderna. Non è
indispensabile una certificazione di commercio equo e solidale per indicare che il
cacao è di qualità e viene prodotto in modo etico, tuttavia si tratta di una norma
importante per il cacao africano proveniente da agricoltura tradizionale.
Attualmente, Sacred Chocolate retribuisce i coltivatori in misura quadrupla
rispetto agli standard del commercio equo, e in collaborazione con altre aziende
sta contribuendo a progettare un livello addirittura superiore di protezione dei
lavoratori agricoli.

John Robbins, autore di Diet for a new America e La food revolution,


fondatore di EarthSave International e del sito web www.foodrevolution.org, ha
suggerito sette cose da fare per porre fine all’impiego di schiavi per la raccolta
del cacao in Africa e in altre nazioni:

1. Continuate ad aggiornarvi. Fra le buone fonti di informazione indichiamo:


Global Exchange (http://www.globalexchange.org);

The Child Labor Coalition (http://www.stopchildlabor.org);

Anti-Slavery (http://www.antislavery.org);

Unfair Trade (http://www.unfairtrade.co.uk);

Fair Trade (http://www.fairtrade.net).

Il libro di Kevin Bales Disposable people, University of California Press,


2000 [I nuovi schiavi. La merce umana nell’economia globale, trad. it. di M.
Nadotti, Feltrinelli, Milano 2002; N.d.T.] è un saggio molto ben documentato

71
sullo schiavismo dei nostri giorni.

2. Scrivete una lettera al direttore o un articolo nel vostro quotidiano locale,


curate un blog su questi temi, scrivete ai rappresentanti politici, al Congresso
e al Senato.

3. Comprate cioccolato proveniente da commercio equo e solidale o prodotti


del cacao di qualità superiore (crudi, biologici).

Cacao – ayurveda

Sapore: dolce, astringente, amaro

Energia: rinfrescante (in eccesso: riscaldante)

Effetto post-digestivo: dolce

Proprietà e azione sui Tri-Dosha:

leggero blandamente lassativo

benefico per il cuore olio essiccante

secco

riduce Vata (in quantità da piccole a moderate)

riduce Pitta (in piccole quantità)

riduce Kapha (in piccole quantità)

aumenta Pitta, Kapha e Vata (in questo ordine)


(in quantità eccessive)

4. Convincete i negozianti della vostra comunità a vendere e distribuire


cioccolato equo e solidale e/o cioccolato organico crudo.

5. Contattate le grandi aziende produttrici di cioccolato e chiedete loro di


acquistare cacao equo e solidale. Dite loro che vi aspettate che si faccia
immediatamente qualcosa per garantire che il cacao importato non sia raccolto
da bambini tenuti in condizione di schiavitù.

6. Sostenete la campagna per il commercio equo e solidale aderendo ad

72
associazioni specifiche.

7. Sostenete il movimento contro la schiavitù moderna aderendo a


organizzazioni come Anti-Slavery International.

Come usare i prodotti del cacao


«Dopo aver mangiato il cioccolato ci si sente simili a un dio, come se si
potesse sconfiggere i nemici, condurre eserciti, conquistare amanti».

EMILY LUCHETTI, autrice e pasticciera

Qui di seguito trovate diversi modi di consumare il cioccolato.

1. Acquistate prodotti a base di cacao crudo (semi, granella, polvere, burro) e


mescolateli alla vostra bevanda preferita. Un cucchiaio di cacao in polvere per
ogni litro si combina benissimo a qualsiasi bevanda: mescolatelo all’acqua di
cocco, al tè e al caffè e scoprite la magia delle bevande a base di cacao.

2. Cospargete il vostro dessert o spuntino goloso preferito con granella di cacao


crudo al posto delle gocce di cioccolato. Le fave di cacao crudo sono le gocce
di cioccolato originali.

3. Mangiate i chicchi di cacao crudo con le bacche di goji, i semi di canapa, le


bacche Inca, le mandorle e altri ingredienti secchi: il cacao è davvero un
ingrediente eccezionale per i vostri spuntini!

4. Gustate i chicchi di cacao crudo anche da soli: se vi piace il cioccolato


fondente non riuscirete a credere alle sorprese del vero cioccolato.

Leggete il mio libro Il cioccolato che fa bene15 per scoprire le sottili sfumature
dell’alchimia del cacao.

Apporto giornaliero raccomandato


Piccole quantità giornaliere di cacao per persona:

1 seme di cacao ogni 8-10 kg di peso corporeo.

Quantità giornaliere moderate di cacao per persona:

1 seme di cacao ogni 5-8 kg di peso corporeo.

73
Quantità giornaliere eccessive di cacao per persona:

1 seme di cacao per 1,5-5 kg di peso corporeo.

Esempio 1:

se si ha un peso corporeo di 64 kg, un apporto moderato corrisponde a 8-13 semi


di cacao.

Esempio 2:

se si ha un peso corporeo di 90 kg e si vuole mangiare tutto il cacao che si può,


un apporto eccessivo sarebbe pari a 22-66 semi di cacao.

Ricette a base di cacao

Mix alle bacche di goji per un pieno di energia

1 l del vostro ingrediente liquido preferito


(acqua, tè caldo o freddo, acqua di cocco fresco o qualunque latte di semi
oleosi)

3 cucchiai di cacao in polvere

1 cucchiaio di granella di cacao

1 cucchiaio di maca o maca rossa


(più un cucchiaio di Maca Extreme, se lo si desidera)

3 cucchiai di bacche di goji

1 cucchiaino di estratto di bacche di goji in polvere


(facoltativo, ma molto energizzante!)

1-2 cucchiai di dolcificante


(come sciroppo di yacón, sciroppo di agave chiaro o scuro o qualunque
miele crudo)

150-450 g di frutti di bosco biologici surgelati


(per esempio mirtilli, lamponi e more)

74
1 cucchiaio di semi di canapa

1 pizzico di sale himalayano

¼-½ foglia di aloe fresca


(estrarre il gel)
(facoltativo)

diverse gocce di “Crystal Energy”


(facoltativo)

Passate tutti gli ingredienti in un frullatore ad alte prestazioni fino a ottenere un


composto cremoso.

Cacao “Oh wow”: tiramisù di supercibi verdi

1 l del vostro ingrediente liquido preferito


(acqua, tè caldo o freddo, acqua di cocco fresco o qualunque latte di semi
oleosi)

3 cucchiai di cacao in polvere

1 cucchiaio di maca o maca rossa


(più un cucchiaio di Maca Extreme, se lo si desidera)

1 cucchiaio di granella di cacao

75
2 cucchiai di burro di cocco

1 cucchiaio di anacardi o arachidi crude della giungla

1-2 cucchiai di dolcificante


(come sciroppo di yacón, sciroppo di agave chiaro o scuro o miele crudo)

1 cucchiaio di semi di canapa

1 pizzico di sale himalayano

¼-½ foglia di aloe fresca (estrarre il gel)


(facoltativo)

2 cucchiai di supercibi verdi in polvere


(la marca prescelta dovrà contenere supercibi, supererbe, ortaggi, piante,
alghe ecc.)

½-1 cucchiaio di spirulina

diverse gocce di “Crystal Energy”


(facoltativo)

Passate tutti gli ingredienti in un frullatore ad alte prestazioni fino a ottenere un


composto cremoso.

Delizia al cioccolato e vaniglia

1 l del vostro ingrediente liquido preferito


(acqua, tè caldo o freddo, acqua di cocco fresco o qualunque latte di semi
oleosi)

3 cucchiai di cacao in polvere

1 cucchiaio di maca o maca rossa


(più un cucchiaio di Maca Extreme, se lo si desidera)

1 cucchiaino di cannella

1 cucchiaio di granella di cacao

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2 cucchiai di burro di cocco

1 cucchiaio di anacardi o arachidi crude della giungla

1-2 cucchiai di dolcificante


(come sciroppo di yacón, sciroppo di agave chiaro o scuro o miele crudo)

1 cucchiaio di semi di canapa

1 pizzico di sale himalayano

½ cucchiaino di zenzero
(facoltativo)

½-1 cucchiaino di peperoncino di Cayenna


(facoltativo)

¼-½ foglia di aloe fresca


(estrarre il gel)

½ baccello fresco di vaniglia

3-5 capsule di funghi medicinali in polvere


(aprire le capsule e versare la polvere)

diverse gocce di “Crystal Energy”


(facoltativo)

Passate tutti gli ingredienti in un frullatore ad alte prestazioni fino a ottenere un


composto cremoso.

Ricette per feste e occasioni speciali

Dolcetti a spirale al sapore di cannella

Per 10 squisiti dolcetti

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1 porzione di salsa di cioccolato fondente16
(da semi di cacao crudo)

2-3 pizzichi di cannella in polvere

100 g di noci pecan


(non mettere in ammollo)

150 g di datteri Medjoul, privati del nocciolo

Passate al robot da cucina le noci pecan e i datteri per ottenere l’impasto.


Spolverizzate un po’ di cannella su una superficie pulita e posatevi l’impasto.
Spolverizzate dell’altra cannella sulla superficie dell’impasto e spianatelo
aggiungendo altra cannella se risulta appiccicoso.

Quando l’impasto avrà lo spessore di ½ cm e dimensioni di circa 15 cm per lato,


tagliatene i bordi in modo da ottenere un quadrato e spalmatevi sopra la salsa al
cioccolato.

Sollevate un lato dell’impasto e arrotolatelo: otterrete un tronchetto a spirale che


servirete tagliato a rondelle dello spessore di 1,5 cm.

Tiramisù latte e cioccolato

Per 2 porzioni, ma potreste sorprendervi a prepararne di più!

½ litro di latte di mandorle molto freddo

4 cucchiai di cacao in polvere


(granella o chicchi polverizzati)

2 cucchiai di farina di carruba

1 cucchiaino di maca in polvere

1 cucchiaino di prodotto in polvere contenente tocotrienoli

4 cucchiai di nettare di agave crudo

¼ di cucchiaino di ginseng in polvere

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1 cucchiaino di olio di canapa spremuto a freddo

1 cucchiaino di olio di semi di lino spremuto a freddo

Frullate tutti gli ingredienti e gustate subito prima che arriviamo noi a berlo al
posto vostro! Semplice, squisito e divertente.

Meraviglia al cacao

Non vi lasciate trarre in inganno dalla semplicità di questo piatto: è una delle
nostre migliori ricette in assoluto! Per 2 porzioni, e avrete energia per tutto il
giorno.

2 arance

14 albicocche essiccate, messe a bagno in acqua per 4-6 ore

4 cucchiai di cacao in polvere


(granella o chicchi polverizzati)

70 g di mandorle, secche

1 cucchiaio colmo di granella cruda di cacao

2 cucchiai di cacao crudo in polvere

Spremete le arance e frullatene il succo con 10 delle 14 albicocche. Versate in


due bicchieri.

Frullate le restanti albicocche con le mandorle, la granella di cacao e il cacao in


polvere. Fate in modo che il composto resti leggermente croccante. Con un
cucchiaio aggiungete la mistura al frullato di arancia e albicocche.

Per rendere la ricetta ancor più golosa, aggiungete uno spruzzo di nettare di
agave e un po’ di scorzetta di arancia. Wow!

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Mix veloce al cacao

3 cucchiai di granella di cacao

2 cucchiai di semi di canapa

½ cucchiaino di maca o maca rossa

1 pizzico di sale himalayano

1 cucchiaio e ½ di sciroppo di yacón

Combinate i primi quattro ingredienti in una ciotola e mescolate bene,


spolverizzando la granella e i semi di canapa con la maca e il sale. Spruzzate lo
sciroppo di yacón su questa mistura e incorporate delicatamente tutti gli
ingredienti in modo che la granella e i semi di canapa si ricoprano bene di
sciroppo di yacón. Mangiate lentamente con un cucchiaio. Per uno spuntino
divertente, moltiplicate gli ingredienti per il numero di persone e condividete in
una ciotola più grande. Questa ricetta è per una sola persona.

VARIANTE N. 1

80
Moltiplicate gli ingredienti per 8

180 g di granella di cacao

120 g di semi di canapa

4 cucchiaini di maca o maca rossa

1 pizzico di sale himalayano

180 ml di sciroppo di yacón

Combinate i primi quattro ingredienti in un robot da cucina e azionate in


funzione “pulse” finché il composto avrà una consistenza densa e appiccicosa.
Con il robot a bassa velocità versate lo sciroppo di yacón in un filo costante
finché la mistura formerà un impasto denso (eventualmente aggiustare le
proporzioni). Arrestate il robot e con le mani unte di olio di cocco estraete dal
contenitore una noce di impasto per volta e formate tante palline che collocherete
su un piatto per poi refrigerarle.

Aspettate almeno un’ora prima di gustare questo spuntino fresco al cioccolato.

VARIANTE N. 2

Procedimento tradizionale

Seguite le istruzioni sopra riportate, ma invece del robot da cucina usate un


grosso mortaio e un pestello.

Aggiungete ½ cucchiaino di peperoncino di Cayenna e sale himalayano. Pestate


lentamente gli ingredienti e infondete tutto il vostro amore nel migliore
cioccolato che si possa gustare!

Ringraziamenti: la ricetta è di Andrew Rhodes.

Frullato goloso al cioccolato e menta

3 cucchiaiate abbondanti di latte di mandorla surgelato

2 gocce di estratto di menta

81
1 o 2 cucchiaiate di proteine di riso SunWarrior®

1 barretta di cioccolato Sacred Chocolate®


(varietà alla menta) o altra marca simile

agave o miele per dolcificare


(dose a piacere)

Spezzate il cioccolato, aggiungete gli altri ingredienti meno il latte e metteteli nel
frullatore.

Aggiungete quindi il latte di mandorla surgelato e frullate fino a ottenere un


composto cremoso. Per 2 porzioni.

Frullato da favola al cioccolato e arancia

2 barrette di Sacred Chocolate®


(varietà soffice agli agrumi Fluffy Citrus) o altro cioccolato simile

1 arancia media/grande da coltivazione biologica

220 g di frutti di bosco surgelati

1 o 2 cucchiaiate di latte di mandorla surgelato

1 o 2 cucchiaiate di proteine di riso SunWarrior®

agave o miele per dolcificare


(dose a piacere)

Spezzate il cioccolato, tagliate a pezzetti la frutta e mettete tutto nel frullatore.


Aggiungete il latte di mandorla surgelato e frullate fino a ottenere un composto
cremoso. Per 2 porzioni.

Sfere stellari di cacao crudo al complesso K

Cibo perfetto per l’escursionista.

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Passate al robot i seguenti ingredienti biologici crudi fino a ottenere un impasto
umido come quello per i biscotti (andateci piano, però: questa ricetta è molto
calorica!).

2 cucchiai di crema (burro) di cocco

2 cucchiai di burro di anacardi

2-3 cucchiai di olio di cocco

2-3 cucchiai di burro di cacao (fuso)

40 g di semi (sbucciati) o di granella di cacao

30 g di bacche di goji

30 g di bacche inca
(bacche d’oro)

30 g di semi di zucca

30 g di semi di canapa

1 cucchiaio di mesquite
(v. Glossario degli ingredienti delle ricette)

5-6 datteri, privati del seme e tagliati a cubetti

1 cucchiaio di cacao in polvere

1-2 cucchiai di polline d’api

1 cucchiaio di alghe verdi-azzurre AFA

1 cucchiaio di spirulina

1-2 cucchiai di açaí in polvere

1 cucchiaio di maca

1 cucchiaio di vaniglia in polvere

1 cucchiaio di fungo reishi in polvere

83
(oppure il contenuto di 5-7 capsule di fungo reishi)

1 cucchiaino di cannella in polvere

½ cucchiaino di noce moscata in polvere

½ cucchiaino di sale marino

60 g di miele selvatico

Dopo aver passato al robot tutti gli ingredienti, e mentre l’apparecchio è ancora
in funzione, aggiungete acqua di sorgente fino a ottenere una grossa palla di
impasto.

Ricavatene tante palline che potrete refrigerare o essiccare.

Ciocco-elisir per l’invincibilità immunitaria

Scegliete una delle due ricette per tisana che seguono. Per creare la base della
tisana, mettete gli ingredienti in 1 e ½ d’acqua di sorgente, e appena prima
dell’ebollizione levate dalla fonte di calore, coprite e lasciate macerare per 5
minuti.

TISANA N. 1

1 manciata di bacche di goji

5 cucchiai di pau d’arco (Tabebuja avellanedae)


(superpianta antifungina originaria dell’Amazzonia)

2 cucchiai di unghia di gatto (Uncaria tomentosa)


(superpianta antivirale originaria dell’Amazzonia)

2 cucchiai di chanca piedra17


(Phyllantus niruri, superpianta contro i nanobatteri originaria del Perù)

1 baccello di vaniglia intero, tagliato a pezzettini

TISANA N. 2

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1 cucchiaino di chanca piedra (Phyllantus niruri)

1 cucchiaino di pau d’arco

1 cucchiaino di chuchuhuasi
(superpianta originaria dell’Amazzonia e benefica per i reni, le surrenali e
la zona lombare)

½ cucchiaino di unghia di gatto

Versate il contenuto filtrato della base per tisana (vedi sopra) in un frullatore in
cui avrete già raccolto i seguenti ingredienti:

1 manciata di bacche di goji

2 cucchiai di maca e/o maca rossa

1 cucchiaio di granella di cacao

1 cucchiaio di cacao in polvere

1 cucchiaino di mesquite (Prosopis spp.) in polvere

1 cucchiaio di olio di cocco

3 cucchiai di miele di manuka, NoniLand® (o il vostro miele crudo preferito),


sciroppo di yacón o nettare di agave

1 cucchiaino di cannella in polvere

1 cucchiaino di zenzero in polvere

1 cucchiaio di proteine in polvere SunWarrior®


(o proteine di semi di canapa in polvere)

il contenuto di 4-6 capsule di miscela di funghi medicinali in polvere

il contenuto di 2-4 capsule di fungo medicinale Hericium erinaceus

il contenuto di 2-4 capsule di fungo medicinale Cordyceps sinensis

il contenuto di 2-4 capsule di fungo medicinale Agaricus blazei

85
il contenuto di 2-4 capsule di fungo medicinale reishi
(Ganoderma lucidum)

1 pizzico di peperoncino di Cayenna (o altra dose a piacere)

1 cucchiaino di bacche di camu camu in polvere

2-3 gocce di olio essenziale di arancia o ¼ di cucchiaino di scorzetta di


arancia fresca grattugiata (facoltativo)

1 pizzico di sale himalayano

Frullate tutto fino a ottenere un composto cremoso e schiumoso. Gustate da soli


questa fantastica esperienza corporea totale, oppure condividetela con le persone
che amate.

Per 5 porzioni.

Avvertimento

Mangiare il cacao può regalarvi “la più bella giornata mai vissuta!”.

Per ulteriori informazioni sul cioccolato crudo, leggete Il cioccolato che fa bene di David
Wolfe e Shazzie. Ricco di informazioni approfondite e di oltre sessanta ricette golose,
questo libro è il prodotto di anni di ricerca nel campo dei supercibi e del portentoso e
illuminante potere del cacao [edito da Macro].

Barretta non plus ultra

Ricetta di Ginger Robinson

I vostri amici non crederanno che l’abbiate preparata a casa.

Stessa consistenza, stessa dolcezza che si scioglie in bocca: tutto come nelle
tavolette piene di sostanze chimiche e contaminate dal latte e dai suoi derivati,
solo che questa ha un sapore molto migliore! Da non credere!

Unite parti uguali dei seguenti ingredienti:

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nettare di agave

burro di cacao

anacardi crudi

Incorporate:

1 manciata abbondante di more bianche di gelso

1 cucchiaino di polvere di Ho shou wu


(o Fo-ti; Fallopia multiflora)

1 cucchiaio di maca in polvere

1-2 cucchiai di lucuma in polvere

Sciogliete il burro di cacao e versatelo nel frullatore con l’agave e gli anacardi.
Frullate fino a ottenere un composto cremoso.

Mescolatevi a mano una manciata abbondante di more di gelso essiccate e


versate negli stampini.

Passate nel freezer fino a che il composto sarà rappreso.

Affettate tavolette sottili e godetevi “la più bella giornata mai vissuta”!

87
Frullato al cacao da 18.000 dollari

Ricetta di Len Foley

Unite gli ingredienti di base in un frullatore:

250 ml di tisana calda a base di gynostemma


(Gynostemma pentaphyllum)

1 cucchiaio di olio di cocco spremuto a freddo

1 cucchiaio di miele crudo di manuka

1 pizzico di sale himalayano

2 contagocce di stevia liquida alla vaniglia18

Frullate a bassa velocità, e poi aggiungete:

88
1 cucchiaio di semi di canapa

1 cucchiaio di semi di sesamo nero

Frullate ad alta velocità fino a ottenere un composto senza grumi, poi aggiungete:

acqua di cocco o latte crudo di mandorle o di altro seme oleoso


(fino a ¾ del contenitore)

Aggiungete altri ingredienti:

5 gocce di estratto di Super Deer Antler

1 contagocce di zeoliti liquidi

4 contagocce di Super Ionic Minerals o Angstrom


(facoltativo)

½ cucchiaino di Ho shou wu (o Fo-ti; Fallopia multiflora) in polvere

1 pizzico di corteccia di eucommia in polvere

½ cucchiaino di maca in polvere

1 cucchiaio di mesquite in polvere

1 cucchiaio di proteine in polvere SunWarrior®


(o proteine di semi di canapa in polvere)

1½-2 cucchiai di cacao crudo in polvere

1 cucchiaio di muschio irlandese19


(dopo averlo pulito, mettetelo a bagno per 2-3 giorni, cambiando l’acqua
ogni giorno)

4 capsule di funghi reishi

1 pizzico di polvere di Pure Radiance C®

½ cucchiaino di polvere di alghe verdi-azzurre

3 capsule di mangostano

89
1 pizzico di fungo Cordyceps in polvere

1 pizzico di cannella in polvere

1 cucchiaio di olio di semi di zucca puro

4 capsule di cistanche in polvere

2 cucchiai di crusca di riso con tocotrienoli

1 cucchiaio di polline d’api

Frullate a bassa velocità, poi aggiungete ghiaccio a piacere. Continuate a frullare,


se necessario a velocità lievemente più alta finché il frullato sarà liscio e
cremoso.

Frullato per toccare con un dito il Paradiso del cacao

350 ml di acqua di sorgente o tisana


(combinazioni consigliate: equiseto/avena sativa/ortica o unghia di
gatto/pau d’arco/Ho shou wu/reishi)

½ foglia di aloe vera


(estrarre il gel interno)

1-2 cucchiai di miele crudo


(o sciroppo di yacón e/o di agave)

1-3 cucchiaini di polline d’api

1 cucchiaio di olio di cocco

1 cucchiaio di farina di carruba

1-2 cucchiai di mesquite in polvere

1-2 cucchiai di maca in polvere


(provate anche la maca rossa)

1 cucchiaio di polvere di proteine SunWarrior®

90
(o proteine dei semi di canapa)

1 cucchiaio di crusca di riso con tocotrienoli

2 cucchiai di semi di canapa

1 cucchiaio e ½ di olio di semi di canapa spremuto a freddo

2-3 noci del Brasile

2 cucchiai di granella di cacao

2 cucchiai di cacao in polvere

½ cucchiaino di burro di cacao

1-2 cucchiai di supercibi verdi in polvere


(la marca prescelta dovrà contenere supercibi, supererbe, ortaggi, piante,
alghe ecc.)

¼ di cucchiaino di alghe verdi-azzurre in polvere


(provate anche i fiocchi E3Live® o Crystal Manna)

1 cucchiaio di spirulina

1 pizzico di sale himalayano

¼ di cucchiaino di cannella in polvere

¼ di cucchiaino di peperoncino in polvere


(o più se amate i sapori forti!)

Mettete tutti gli ingredienti in un frullatore ad alta velocità e assaporate l’estasi


del Paradiso dei supercibi!

Dolcetti morbidi al cioccolato nero

Assomigliano ai classici brownie, ma sono più scuri e molto più ricchi. Non se ne
può mangiare tanti per volta, a meno che non abbiate una dipendenza totale dal
cacao crudo!

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600 g di fichi neri secchi, messi a bagno per un’ora in acqua di sorgente

250 g di tahin scuro

50 g di cioccolato crudo in polvere

120 g di bacche di goji, messe a bagno in acqua di sorgente per 1 ora

1 cucchiaino di foglie fresche di menta

1 cucchiaio di semi di lino dorati

1-2 cucchiaini di Ho shou wu in polvere

1 cucchiaio di spirulina

1 pizzico di sale himalayano

Macinate finemente i semi di lino in un macinacaffè o in un frullatore. Mettete


tutti gli ingredienti in un robot da cucina e passate fino a ottenere un composto
fine e simile a un impasto. Se la mistura non si amalgama, continuando a frullare
aggiungete poco per volta l’acqua dell’ammollo delle bacche. Impastate
l’amalgama con tutto il vostro amore e posatelo su un foglio antiaderente per
disidratatore. Spalmatelo fino a ottenere uno spessore di 2-3 cm, ritagliate i
margini e ricavate tanti piccoli quadrati. Se vi piace l’idea, mettete su ogni
quadretto mezza ciliegia.

Disidratate per circa quattro ore, poi mettete i dolcetti sul vassoio del
disidratatore eliminando il foglio antiaderente e disidratate per altre sei ore.

Tortilla al cioccolato Olé Mole!

Sono leggermente speziate con una nota di cioccolato, e davvero versatili. Le


farciamo con pâté di noci e semi crudi, avocado, insalata o salsa di pomodoro
crudo alla messicana. Potrete servirle con guacamole, germogli di girasole e
fette di lime su un letto di cipollotti tritati.

Per 6 tortilla.

2 pannocchie

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(sgranare i chicchi)

80 g di semi di lino dorati secchi

¼ di avocado

60 g di semi di girasole, secchi

4 cipollotti

2 spicchi d’aglio

¼ cucchiaino di sale himalayano

1 cucchiaino di cumino in polvere

½ cucchiaino di peperoncino di Cayenna in polvere

1 cucchiaio di paprika

1 cucchiaio di cacao crudo in polvere

2 spruzzi di succo di lime

Macinate finemente i semi di lino con un macinino per spezie. Tritate finemente
l’aglio e affettate i cipollotti.

Mettete gli ingredienti nel robot da cucina e passateli finché il composto che ne
deriva sarà liscio. L’amalgama dovrà essere denso e appiccicoso.

Posate sei porzioni uguali di impasto su altrettanti fogli antiaderenti per


disidratatore, spianate a formare dei dischi e disidratate per circa quattro ore.
Rivoltate le tortilla, eliminate i fogli antiaderenti in modo che l’aria possa
circolare meglio e disidratate per un’altra ora o due.

Avvertenza sulle allergie

Una recente ricerca ha dimostrato che su cinquecento persone convinte di essere


allergiche al cioccolato, solo una risultava positiva al test. Le allergie al cioccolato sono
piuttosto rare, semmai è frequente che il soggetto in realtà sia allergico al latte e ai suoi
derivati. Altre persone possono essere allergiche al cioccolato sottoposto a cottura e a
procedimenti industriali, ma non al cacao.

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94
95
MACA:
l’afrodisiaco delle Ande
Nomi latini
Lepidium meyenii, Lepidium peruvianum

Nomi comuni
Maca, radice di maca, ginseng peruviano

Tipo di supercibo
Radice

Storia, fatti e leggende


In base ai dati archeologici, la maca si coltiva ad alta quota sulle Ande peruviane
da circa 2600 anni.

Nel suo libro Maca: adaptogen and hormonal regulator, Beth M. Ley, Ph.D.,
afferma che la maca è stata domesticata dai Pumpush, una feroce tribù di
guerrieri migrati nelle Ande dalla giungla amazzonica. In seguito, negli altipiani
andini giunsero le tribù degli Yaro, che coltivarono immensi campi di maca.
Infine l’impero inca conquistò le regioni delle Ande coltivate a maca. La
leggenda vuole che all’apice della loro cultura, i guerrieri inca consumassero la
maca prima di andare in battaglia per trarne forza e vigore, ma che a conquista
avvenuta della città, fosse loro proibito di consumarla per proteggere le donne dal
loro smodato desiderio sessuale.

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Oggi il popolo dei Quechua, discendenti degli antichi Inca, continua a
coltivare questo supercibo alla sua altezza naturale di 2700-3000 metri sul livello
del mare, fino a un massimo di 4300 metri, caratteristica che fa della maca il
prodotto agricolo coltivato alla maggiore altitudine di tutta la Terra.

La maca è una pianta della famiglia delle Crucifere, che comprende i broccoli,
il cavolo, il cavolfiore, il cavolo riccio e nero, la rapa, il rafano e il ravanello.

La parte commestibile è la radice, che assomiglia a quella del ravanello, ed è


di colore biancastro, viola o giallo, a volte con striature violacee. Di solito la
parte sotterranea è leggermente più grande rispetto a quella del ravanello, con un
diametro di 5-7 cm, mentre la parte che spunta dal terreno è parecchio più piccola
rispetto a quella delle altre piante della stessa famiglia. La pianta produce foglie
che crescono vicino al terreno e un piccolo fiore biancastro a quattro petali che è
tipico delle Crucifere. Come altri ortaggi di questa famiglia e a differenza della
maggior parte delle piante con radici tuberose, la maca si propaga per seme,
invece che per radice. Benché sia perenne, viene coltivata come annuale e viene
raccolta sette-nove mesi dopo essere stata piantata.

L’area in cui è presente, gli altipiani andini, è una regione brulla, priva di
alberi e inospitale, caratterizzata da sole intenso, venti turbolenti ed escursioni
termiche estreme. Le fluttuazioni giornaliere sono tali che al tramonto si può
passare dal piacevole tepore di 18 °C al gelo di –10 °C, perciò la maca è una
delle piante più resistenti alle gelate fra le specie autoctone coltivate. Il suo
carattere e le sue proprietà sono dovute alle condizioni estreme a cui è esposta,
che ne fanno un supercibo eccellente per chi vive in climi rigidi, ad alta quota e/o
con uno stile di vita molto avventuroso.

In America del Sud la maca è utilizzata da secoli come pianta medicinale per
aumentare la fertilità degli esseri umani e degli animali. Come i tradizionali
sciamani delle Ande (pacos) affermano: «Quando si consuma la maca, gli spiriti
sono vicini. La maca attira a sé gli spiriti che stanno per nascere». Subito dopo la
conquista, gli spagnoli si resero conto che negli altipiani spogli delle Ande né gli
uomini né il bestiame godevano di buona salute. Gli indigeni consigliarono loro
di mangiare la maca e di somministrarla anche agli animali. Gli effetti furono
così sbalorditivi che i cronisti spagnoli ne fornirono resoconti dettagliati: sembra
addirittura che fra i primi documenti scritti in spagnolo nella regione delle Ande
ci siano questi trattati sulla maca.

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Sia prima della conquista spagnola, sia in epoca successiva, questa radice era
venerata al punto da essere utilizzata come moneta corrente: fu inviata a Cuzco
come tributo ai sovrani inca quando questi conquistarono le regioni in cui la
radice veniva coltivata. Secondo la dottoressa Ley, nel 1549 il governo coloniale
spagnolo ne ricevette come tributo da sette a otto tonnellate. I documenti
dell’epoca coloniale, risalenti a duecento anni fa, indicano che alla regione
andina di Junin si chiedevano circa nove tonnellate di maca solo come
pagamento delle tasse coloniali.

Anche oggi, per molti abitanti nativi delle Ande, la maca è ancora uno dei beni
più preziosi e vitali.

Una volta raccolta, la radice della maca veniva tradizionalmente essiccata,


ridotta in polvere o cucinata. La radice secca o in polvere veniva poi consumata o
confezionata in sacchi e barattata con altri prodotti, spesso con granella o semi di
cacao (cioccolato crudo). La maca e il cacao hanno una storia e un’affinità
straordinarie, che diventano evidenti quando li si consuma insieme.

Nel XX secolo, le conoscenze sulla maca sono andate quasi del tutto perdute:
nel 1979, in tutto il paese il Ministero peruviano dell’agricoltura avrebbe
rinvenuto solo ventotto ettari coltivati a maca.

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Non c’è dubbio che questo prodotto sia stato riportato all’attenzione generale
da Gloria Chacon de Popovici, Ph.D., una dei biologi più eminenti del Perù. Nel
1961, la dottoressa Chacon aveva pubblicato i suoi riguardo agli effetti della
maca sulla fertilità negli animali, e da allora ha continuato a sostenerne le
proprietà benefiche. Le sue ricerche prolungate hanno dimostrato che la maca
aumenta la fertilità in ratti, cani, cavie, così come negli ovini, nei bovini e negli
umani. In seguito gli studi sono stati replicati da numerosi ricercatori di tutto il
mondo.

La maca non è solo un supercibo apprezzato dal popolo peruviano dei


Quechua, ma viene consumata da crudisti, vegetariani, amanti dell’avventura,
atleti estremi, pasticcieri e appassionati ricercatori alimentari, e ora questa radice
è finalmente accessibile a tutti, ovunque nel mondo.

I suoi ben noti effetti stanno attualmente creandole un mercato in Giappone, in


Europa e in America del Nord. Con l’intensificarsi della coltivazione della maca
e un buon numero di esperti e uffici governativi peruviani che ne promuovono
attivamente la diffusione e lo sviluppo, questo supercibo è destinato a diventare
un importante prodotto botanico nello scenario internazionale dell’alimentazione
e dell’erboristeria.

Benefici
Come abbiamo visto, la fama della maca come potente supercibo in grado di
aumentare la forza e la resistenza oltre che la libido risale alla storia antica.

Come la bacca di goji, il fungo reishi, la radice di asparago, la rodiola, il


ginseng, le alghe AFA e altri supercibi e supererbe, la maca è un potente
adattogeno, ossia ha la capacità di equilibrare e stabilizzare il sistema endocrino,
così come quello nervoso, cardiovascolare e muscolare.

Nel 1947 lo scienziato russo Nikolai Lazarev fu il primo a definire gli


“adattogeni” come sostanze nutritive che combattono le fonti nocive di stress
fisico, chimico o biologico favorendo una resistenza non specifica che permette
all’organismo di “adattarsi” a circostanze stressanti.

Nel 1968, Israel I. Brekhman, Ph.D., e I.V. Dardymov definirono gli


adattogeni come segue:

1. Un adattogeno è atossico per chi lo assume.

2. Un adattogeno produce nell’organismo una risposta non specifica, un

99
aumento della resistenza contro fattori stressogeni multipli, inclusi agenti
fisici, chimici o biologici.

3. Un adattogeno ha un effetto normalizzante sulla fisiologia,


indipendentemente dalla direzione della deviazione dalla norma fisiologica
causata dal fattore stressogeno.

In sostanza, gli adattogeni sono atossici, producono una risposta di


adattamento allo stress e migliorano l’omeostasi nell’organismo.

In base alle ricerche finora condotte, la maca come supercibo adattogeno


aumenta l’energia, la resistenza, l’ossigeno nel sangue, la forza fisica, la
produzione di neurotrasmettitori e la libido. Sostiene il sistema endocrino, le
ghiandole surrenali e la tiroide, di norma migliora l’umore e favorisce una sana
produzione ormonale.

È nota per essere efficace nella terapia dei seguenti problemi di salute:

• anemia
• affaticamento cronico
• depressione
• infertilità e sterilità negli esseri umani e negli animali
• assenza di libido
• malnutrizione
• sintomi della menopausa
• problemi e disturbi del ciclo mestruale
• problemi di memoria
• cancro allo stomaco
• tensione dovuta allo stress
• tubercolosi
La polvere di maca contiene circa il 59% di carboidrati, l’8,5% di fibre e poco
più del 10% di proteine. Queste comprendono venti amminoacidi e sette
amminoacidi essenziali. Paragonata a un’altra radice originaria delle Ande, la
patata, la maca contiene il quintuplo delle proteine e il quadruplo delle fibre.
Benché non sia una proteina completa, è una fonte talmente straordinaria di
precursori di ormoni e di amminoacidi da fornire molti degli effetti creati da una
dieta ad alto contenuto proteico.

La maca ha un contenuto di lipidi superiore a quello di altre radici


commestibili (2,2%), fra cui l’acido linolenico, l’acido palmitico e l’acido oleico,
ossia i più importanti acidi grassi, ed è anche una preziosa fonte di steroli,

100
benefici per le difese immunitarie, fra cui sitosterolo, campesterolo, ergosterolo,
brassicasterolo ed ergostadienolo. Inoltre contiene isotiocianati aromatici
biologicamente attivi, in particolare il p-metossibenzil isotiocianato, cui si
attribuiscono proprietà afrodisiache. È ricca di calcio, magnesio, fosforo,
potassio, zolfo, sodio e ferro, e contiene oligominerali fra cui zinco, iodio, rame,
selenio, bismuto, manganese, stagno e silicio. È anche una preziosa fonte di
vitamine B1, B2, C ed E.

«Le donne con ciclo mestruale irregolare che assumono la maca hanno riportato una
maggior regolarità, mentre quelle che soffrivano di vampate di calore, sbalzi di umore e
della maggior parte dei sintomi della perimenopausa e della menopausa hanno avuto
un drastico calo dei disturbi grazie al consumo di maca».

BETH M- LEY, PH.D, MACA: ADAPTOGEN AND HORMONAL REGULATOR

Ossigeno ed energia
La maca è efficace contro ogni tipo di stress. Poiché aumenta il contenuto di
ossigeno nel sangue, contribuisce ad alleviare lo stress dovuto all’altitudine (il
volume dell’ossigeno a 5500 metri di altezza è circa la metà di quello presente al
livello del mare). Se viene consumata con il tè di coca, è in grado di alleviare in
meno di un’ora pressoché tutti i sintomi del mal di montagna.

In quanto adattogeno, la maca riesce a fornire più energia, se necessaria, ma se


non è richiesta non provoca sovrastimolazione. Secondo la quasi totalità degli
studi, gli adattogeni potenziano anche le difese immunitarie e la vitalità generale
dell’organismo in misura del 10-15%. Più che combattere un sintomo specifico,
gli adattogeni migliorano l’adattabilità generale dell’intero organismo nelle
situazioni impegnative e in presenza di stress.

Sistema endocrino
La biologa peruviana Gloria Chacon de Popovici, Ph.D., ipotizza che la maca
agisca sull’ipotalamo e sulla ghiandola pituitaria, oltre che sulle ghiandole
surrenali. La scienziata ha teorizzato che con l’attivazione di queste ghiandole
endocrine la maca riesce ad aumentare l’energia, la vitalità e la libido. Altri
ricercatori segnalano che l’effetto della maca potrebbe essere più generale, e che
quando l’organismo è ben nutrito la libido aumenta e la depressione diminuisce:
il valore nutritivo della maca potrebbe spiegare alcune, ma non tutte le azioni
riportate.

101
Probabilmente, con le sue argomentazioni scientifiche la dottoressa Chacon è
più vicina alla verità: come la ricercatrice sostiene, la maca agisce sulla più
importante ghiandola del cervello, l’ipotalamo, generalmente considerato il
centro cerebrale degli ormoni sessuali. Dall’ipotalamo partono effetti diretti alla
ghiandola pituitaria, che viene stimolata a secernere l’ormone luteinizzante e
follicolo-stimolante, mentre le ghiandole surrenali e le gonadi vengono attivate
per produrre testosterone, progesterone e deidroepiandrosterone (DHEA).

Il buon funzionamento del sistema endocrino è profondamente collegato al


buon funzionamento di quello immunitario. Se una qualsiasi parte del sistema
endocrino non è in condizioni di equilibrio (se per esempio le ghiandole surrenali
sono esaurite), si diventa soggetti a problemi del sistema immunitario.

Inoltre, ora sappiamo che con l’avanzare dell’età il contenuto ormonale del
sangue, degli organi e dei tessuti diminuisce: è provato che gli individui con una
produzione naturalmente elevata di progesterone e/o testosterone restano giovani
più a lungo. Le terapie sostitutive ormonali della medicina occidentale
tradizionale si stanno rapidamente convertendo ad approcci a base di ormoni
“bioidentici” che risultano più sostenibili, ragionevoli e intelligenti. Comunque,
prima di rivolgerci a qualsiasi tipo di integratore ormonale, è opportuno fare del
nostro meglio per aumentarne la produzione naturale con supercibi, piante
medicinali e integratori: questi comprendono la maca e i prodotti del cocco
(acqua e polpa di cocco verde selvatico, olio di cocco e pregnenolone).

A differenza dei prodotti della soia, del cohosh nero, dell’igname selvatico
messicano e dei semi di lino, la maca è priva di ormoni vegetali (come i
fitoestrogeni e gli isoflavoni).

Virtù afrodisiache
«Noi tutti sentiamo parlare di prodotti come la maca, ma poiché io stesso
faccio uso di questa radice peruviana ho personalmente constatato un
notevole miglioramento della funzione erettile: quella che definisco la
risposta della natura al Viagra. Nella maca vedo uno strumento per
normalizzare i nostri ormoni steroidei come il testosterone, il progesterone
e l’estrogeno, perciò questa radice ha la capacità di prevenire i
cambiamenti ormonali dell’invecchiamento. Agisce negli uomini
restituendo sane condizioni funzionali in cui i soggetti avvertono una libido
più attiva».

GARRY F. GORDON, ex presidente dell’American College for

102
Advancement in Medicine

«La maca ha un elevato valore nutritivo e fornisce macro e micronutrienti, fra cui tracce
di 31 minerali differenti, così da sostenere le strutture cellulari e il funzionamento
dell’organismo: è perciò in grado di ottimizzare le funzioni fisiologiche così come
ottimizza e mantiene l’equilibrio a livello cellulare».

DOTTORESSA GLORIA CHACON DE POPOVICI, scienze biologiche, Università


Nazionale Superiore di San Marco, Lima, Perù

Gli effetti della maca sulla funzione sessuale sono stati maggiormente indagati
rispetto a quelli sull’umore e sulla memoria. Inizialmente la dottoressa Gloria
Chacon ha dimostrato con le sue ricerche che nei ratti cui veniva somministrata
la maca in polvere, i maschi avevano una maggiore concentrazione di
spermatozoi e una motricità più elevata, mentre le femmine presentavano
maturazione follicolare con ovociti multipli. Questi effetti erano misurabili entro
settantadue ore dalla somministrazione. In seguito sono stati condotti studi su
cavie, ovini e bovini, ciascuno dei quali ha confermato l’azione della maca sulla
libido. Per esempio, negli ovini maschi il volume dello sperma e la conta degli
spermatozoi erano risultati notevolmente maggiori. Ricercatori come la
dottoressa Chacon ritengono che gli steroli, gli isotiocianati, i macamidi e i
glucosinolati vegetali siano i componenti della maca in grado di potenziare la
libido e la fertilità, poiché, una volta isolate e somministrate agli animali, queste
sostanze hanno dimostrato proprietà afrodisiache.

La maca è uno dei supercibi più straordinari non solo per il calibro delle sue
sostanze nutritive, degli amminoacidi e degli acidi grassi, ma anche perché
contribuisce ad aumentare la fertilità, perciò in caso di difficoltà di
concepimento, la maca è un’eccellente integrazione della dieta. Dopo la
gravidanza è utile anche alla produzione del latte materno.

Sostegno alla tiroide


Nel corso degli anni, molte persone mi hanno riferito che l’uso regolare di maca
alleviava o eliminava completamente i problemi collegati alla tiroide. Ho letto
reperti di laboratorio in cui i dati clinici indicavano che la persona avrebbe
dovuto avere disturbi alla tiroide, che tuttavia risultavano assenti grazie
all’assunzione di maca: si tratta di un effetto indiretto che altera il sistema
endocrino e migliora la salute tiroidea senza cambiare direttamente la chimica di
questa ghiandola in modo rilevabile dai test clinici.

103
Che cosa cercare…
Prodotti a base di maca
Selezionate solo marche biologiche affermate di radice di maca, non di altre parti
della pianta. Non ci sono specie “originali” o “autentiche” di questa pianta,
perciò siate diffidenti in caso di pubblicità dubbia. Qui di seguito sono elencati i
prodotti a base di maca che è possibile acquistare in Internet o nel vostro negozio
di alimenti naturali e integratori:

• radice di maca essiccata in polvere


• capsule di radice di maca essiccata in polvere (eccellenti per chi viaggia)
• maca rossa
• maca nera
• maca gialla
• estratti di maca essiccata in polvere (per esempio Maca Extreme)
• maca tostata
• concentrati di maca liquidi, a base di alcool
• miscele di supercibi essiccati in polvere contenenti maca
• tavolette di cioccolato, croccanti e barrette alla maca

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Come usare la maca
Trattandosi di un supercibo, la maca si può utilizzare in quantità superiore
rispetto ad altre piante medicinali. La si può assumere anche in periodi prolungati
senza effetti collaterali nocivi. È un cibo che riscalda ed è perciò più adatto a
un’assunzione in climi più freddi e rigidi.

Generalmente la si acquista in forma di polvere cruda, essiccata, ricavata dalla


radice proveniente da coltivazione biologica. Se ne potrà usare un cucchiaio o più
come ingrediente di frullati, tisane, latte di mandorle e di altri semi oleosi, caffè o
qualunque altra bevanda naturale si desideri.

Come già accennato, la maca ha un rapporto singolare con il cacao.


Mescolatela a tutti i vostri spuntini preferiti a base di cacao crudo e scoprirete
una vera magia culinaria.

Inoltre, questa radice può essere un ingrediente aggiunto di molti dolci fatti in
casa, spuntini golosi, insalate, condimenti per insalate, marmellate, brodi,
minestre e budini.

La maca ha un sapore leggermente maltato e altre note dolci e arricchite da


tonalità caramellate. Ha anche componenti secondarie che ricordano il sapore di
altre Crucifere come il ravanello: queste qualità aggiungono fragranze delicate,
sottili e speziate.

La polvere di maca è un ottimo emulsionante. Può essere usata per legare


insieme grassi/oli con amidi/zuccheri in bevande, dessert o altre preparazioni
culinarie. Se per esempio si prepara una bevanda contenente nettare di agave e
granella di cacao, la maca può essere impiegata per legare bene questi due
ingredienti e creare uno squisito sapore ben definito. Un altro esempio è una
crostata cruda di frutta con una base di noci o nocciole contenente fichi o datteri.
Se vi si aggiunge la maca, le noci e i fichi o datteri si legano meglio e si ottiene
un sapore più pieno e completo.

Un minimo di 10 g al giorno (ossia un cucchiaio colmo) di radice essiccata è


quanto basta per accorgersi dei suoi benefici effettivi, mentre 20 g al giorno (due
cucchiai colmi) sono la dose consigliata. La si potrà aumentare notevolmente, se
lo si desidera. In ogni mese di assunzione costante, è consigliabile saltare una
settimana: a volte l’uso irregolare di supercibi e superpiante ne esalta
l’efficacia.

Si può assumere troppa maca?


105
Sì, ovviamente, come per ogni altro alimento consumato in quantità estreme. La
maca è un supercibo, un alimento e un’erba potente e andrebbe consumata con
rispetto, specialmente dai neofiti. La prima volta che ho servito la maca a uno dei
miei migliori amici eravamo a Miami per un tour di presentazione di un libro.
Visitavamo spesso un bar specializzato in succhi ed estratti di frutta e verdura
dove servivano litri e litri di latte di cocco. Io avevo con me diversi chili di maca,
e avevo chiesto al mio amico quanti cucchiaini ne volesse nel latte di cocco. Lui
non l’aveva mai provata, ma ha detto: «Dieci». Dopo averne consumata una tale
quantità per la prima volta in vita sua, aveva perso i sensi: ne aveva assunta di
più di quanto il suo organismo potesse sopportare proprio perché non l’aveva mai
provata. Così quella che avrebbe dovuto essere una notte di divertimenti in città
si era trasformata in una serata casalinga.

Negli studi di tossicità condotti negli Stati Uniti e in Perù, la maca si è rivelata
atossica e priva di effetti farmacologici avversi. Negli studi sugli animali,
maggiore era la quantità consumata e più le cavie si rivelavano forti e
sessualmente attive. Nonostante questi risultati, si raccomanda comunque
moderazione, almeno finché non ci si sia adattati al consumo di questo supercibo.

Posso assumere la maca con altri tipi di integratori


ormonali e di erbe?
Sì. La maca può essere assunta con effetti positivi in combinazione con
pregnenolone, DHEA, diindolilmetano (DIM), cohosh nero, igname selvatico,
radice di ortica, passiflora ecc.

Si può usare la maca per migliorare la salute


prostatica?
Sì. Per gli uomini che desiderano riacquistare la salute prostatica e il vigore
sessuale, la maca può essere mescolata o assunta con diindolilmetano (DIM). Il
DIM è un composto contenuto nelle Crucifere come broccoli, cavolo riccio e
nero e cavolini di Bruxelles che aiuta a regolare l’equilibrio ormonale e le
funzioni cellulari. Il DIM è uno dei fitonutrienti più efficaci nella prevenzione e
nella terapia del cancro al seno, alla prostata, al colon e al pancreas.

Le ricerche sull’uso del DIM nei soggetti di sesso maschile indicano che
favorisce la formazione sana delle cellule prostatiche. Vari studi clinici hanno
dimostrato che il DIM può contribuire a ridurre la conversione del testosterone in
estrogeno. Un aumento del rapporto testosterone/estrogeno è associato con una
ghiandola prostatica sana. La ricerca scientifica indica anche che il DIM aumenta

106
il livello degli estrogeni buoni (2-idrossi estrone), mentre riduce il livello degli
estrogeni cattivi (16-idrossi estrone). Anche la radice di ortica può essere
efficace, aggiunta a questa formula.

Ricette a base di maca

Involtini dolci di cavolo portoghese guaca-maca

3 avocado

3 cucchiaini di maca

½ cucchiaino di sale himalayano

1 cucchiaio di miele crudo

1 lime (succo)

1 cucchiaino e ½ di spirulina

50 g di semi di girasole germogliati

1-2 cucchiai di tahin crudo di sesamo

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Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola e schiacciateli o passateli al frullatore
fino a ottenere una consistenza cremosa.

Farcite le foglie di cavolo portoghese e arrotolatele a formare degli involtini. Per


un tocco di sapore e di energia in più, aggiungete alla guaca-maca un po’ di
granella di cacao!

Ricette a base di Maca Extreme


Tutte le ricette che seguono contengono una quantità minima di maca, perciò il
loro sapore ha appena una nota di questo supercibo. Per un gusto più intenso,
usatene una dose maggiorata.

Queste ricette fanno uso di Maca Extreme per diverse ragioni:

• il sapore potrà risultare più facile da armonizzare con gli altri;


• è un prodotto di qualità superiore grazie all’essiccazione a temperature più
basse;
• l’assenza di fibre nel prodotto permette di assorbire alcune proprietà
medicinali in concentrazione più elevata;
• infine, a seconda del periodo vegetativo in cui vengono raccolte,
determinate Crucifere assorbono dall’aria sostanze inquinanti, specialmente
della famiglia degli aldeidi, fatto che è ottimo per l’ambiente ma non
altrettanto per l’organismo, perciò abbiamo riscontrato che quando questi
ortaggi vengono privati delle fibre (come nel caso della Maca Extreme), la
concentrazione di aldeidi è quasi del tutto eliminata.

Frullato di maca del guerriero

1 l di latte di semi di canapa

1 misurino di orzo SunWarrior® (orzo attivato)

1 misurino di polvere di proteine SunWarrior® (proteine di riso)

1 manciata di bacche di goji

1 cucchiaio di olio di cocco

1 cucchiaio di Maca Extreme

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1 cucchiaio di polline d’api

2 cucchiai di miele crudo

Frullate bene. Potrete aggiungere anche cannella, vaniglia e cacao in polvere!

Condimento thailandese alla maca

Ricetta di Kimberly Reschke

150 g di crema o polpa di cocco

1 lime (succo)

2 cucchiaini di miele crudo

125 ml di olio di canapa

125 ml di acqua di sorgente

4 cucchiai e ½ di Maca Extreme

1 cucchiaio di basilico

½ cucchiaio di peperoncini piccanti

sale a piacere
(usate sale himalayano, celtico, o il vostro sale preferito)

Passate tutto al frullatore fino a ottenere un composto cremoso e pronto per


essere divorato!

109
Potrete usarlo per condire l’insalata o piatti a base di pasta. Versate sugli
spaghetti di cetriolo o di alga kelp. Per 2 persone.

Pane alle cipolle e maca

Ricetta di Kimberly Reschke

6 cipolle grandi, sbucciate

180 g di semi di lino dorati, macinati freschi

180 g di semi di canapa, macinati freschi

250 ml di salsa di soia Nama Shoyu

160 g di olio di oliva

2-10 cucchiai di Maca Extreme

Mettete nel robot da cucina le cipolle sbucciate, i semi macinati freschi, i liquidi
e la maca, e passate fino a ottenere una consistenza omogenea. Spalmate circa
500 ml della mistura sul vassoio di un disidratatore foderato con un foglio
antiaderente.

110
Ripetete l’operazione con altri tre vassoi e disidratate a 45 °C per circa 12 ore,
poi rivoltate ed eliminate il foglio antiaderente lasciando disidratare per altre 4-6
ore.

Potrete consumare il pane da solo, oppure sotto forma di sandwich con avocado e
pomodori, o come base per pizza cruda.

Un modo eccellente per ottenere dalle cipolle una sana e squisita quantità di
zuccheri a lunga catena!

Gelato alla maca e vaniglia

Ricetta di Kimberly Reschke

225 g di anacardi crudi passati al robot

150 g di crema o polpa di cocco

50 g di lucuma in polvere

125 g di miele crudo

½ cucchiaio di polvere di vaniglia cruda


o l’interno di due baccelli di vaniglia

1 cucchiaio e ½ di cuticola di psillio


(essenziale per creare un gelato soffice e facile da servire)

125 ml di acqua di sorgente


(o più, per frullare fino a ottenere una consistenza densa)

1-6 cucchiai di Maca Extreme

sale a piacere

Mescolate gli ingredienti fino a ottenere un composto cremoso, poi versate in una
ciotola e mettetela nel freezer finché il gelato si sarà rappreso. Per 6 porzioni.

Per un tocco extra di sapore, dopo aver lasciato rapprendere il gelato per circa 2
ore, mantecate i seguenti ingredienti per ottenere venature di caramella fondente

111
nella crema alla vaniglia (avvertimento: potreste divorare tutta la ciotola in un
solo giorno!):

125 ml di olio di cocco riscaldato fino a ottenere una consistenza liquida


(operazione che diventa facile in un disidratatore a una temperatura
inferiore a 40 °C)

50 g di burro di cacao riscaldato fino a ottenere una consistenza liquida

2 cucchiai di miele crudo

60 g di cacao in polvere

Cioccolato della dea bianca: giungla al sapore di


maca!

Ricetta di Kimberly Reschke

400 g di burro di cacao


(sciolto a bagnomaria o nel disidratatore)

450 g di crema di cocco


(a volte chiamata burro di cocco, contiene fibre)

125-250 g di miele crudo, a piacere

180 g di burro di arachidi della giungla o arachidi della giungla macinate o


anacardi

25 g di lucuma in polvere

1½-5 cucchiai di Maca Extreme

1 cucchiaio di vaniglia cruda in polvere o 2 baccelli di vaniglia


(raschiare l’interno)

Combinate in un robot da cucina il burro di cacao fuso con gli altri ingredienti.

Versate in una tortiera o in singole forme per cioccolato e lasciate rapprendere


nel surgelatore o in frigorifero.

112
Un cioccolato dolce e pastoso per grandi e piccini!

113
114
PRODOTTI DELLE API:
i supercibi originali

Nome latino
Api domestiche: Apis mellifera spp. Apis dorsata

Nomi comuni
Miele Polline Propoli Pappa reale

Tipo di supercibo
Miele Polline Pappa reale Propoli

Storia, fatti e leggende


«Il miele non si fa senza le pecchie».

La storia, le leggende e la mitologia che circondano le api e i loro prodotti sono


così ricche che basterebbero da sole a riempire volumi. L’unico alimento che per
ricchezza di storia e leggende si avvicina ai prodotti delle api è il cioccolato
(cacao).

Nelle valli della Francia del Sud e della Spagna del Nord, gli scienziati e gli
archeologi hanno scoperto caverne con un gran numero di dipinti e incisioni che
raffigurano la vita umana in epoca preistorica. La maggior parte delle pitture
rupestri rappresenta selvaggina di grandi dimensioni come cervi e bisonti. Un
dipinto di una caverna nei pressi di Valencia ritrae due uomini che rubano il

115
miele da un alveare. Gli uomini stanno in equilibrio su una scala fatta a mano
appoggiata al versante roccioso di una collina. Uno dei due estrae il favo
dall’alveare lottando contro uno sciame di api infuriate, mentre l’altro, sotto di
lui, aspetta che gli venga passato il favo. Le api sono raffigurate di dimensioni
molto superiori a quelle reali per spiegare e mettere in risalto gli eventi
rappresentati.

L’antico Egitto è la culla in cui è nata l’apicoltura dei nostri giorni. Gli Egizi
furono fra i primi popoli della Terra ad allevare le api, come testimoniano le
incisioni sulle pareti dei templi e i geroglifici su papiro. I simboli delle api e degli
alveari compaiono ovunque in Egitto: nei gioielli, scolpiti sulle pareti dei templi
e delle tombe, intessuti nelle stoffe, incisi nella famosa stele di Rosetta e riportati
nei documenti ufficiali, accanto alla firma del faraone. Gli Egizi offrivano miele
e polline agli dei: le api e i loro prodotti erano parte di quasi tutti i loro rituali.

I prodotti delle api erano ampiamente usati anche nella civiltà greco-romana.
Nell’Iliade e nell’Odissea, Omero si riferisce ripetutamente al miele e al polline.
Il famoso filosofo greco antico Pitagora, che era vegetariano, mangiava ogni
giorno del miele, non diversamente dai suoi allievi. Il miele e l’acqua addolcita
con miele erano elementi di primo piano negli antichi giochi olimpici, in cui
erano utilizzati come cibo e come bevanda e per la cura del corpo e della pelle
durante le attività sportive. Il famoso scrittore latino Plinio il Vecchio descrisse
un villaggio nei pressi del fiume Po dove la maggior parte della popolazione
viveva fino a cent’anni grazie al consumo di miele e polline. La sua Storia
naturale contiene un libro quasi interamente dedicato alle api e agli alveari:

116
Libro XI: Insetti – Api, alveari, fonti del miele, organizzazione delle api, favi,
fuchi, api regine, prodigi offerti dalle api, punture d’api, il baco da seta,
produzione della seta, zoologia comparativa e tassonomia: occhi, cuore, scimmie
antropomorfe, fiato cattivo degli animali.

Nell’antichità le isole britanniche erano note come “l’Isola di miele di Beli”


per la grande quantità di miele che vi veniva prodotto. Per molto tempo dopo la
caduta di Roma, il miele venne usato in tutta Europa nelle cerimonie religiose,
come strumento di scambi e baratti e per pagare i tributi.

In Arabia, Maometto, il profeta dell’Islam, insegnava che il miele portava


fortuna e salute. Si riporta che abbia affermato: «Il miele è il rimedio per tutti i
mali».

Qui di seguito alcuni fatti interessanti a proposito dei prodotti delle api.

• Le api visitano circa due milioni di fiori per produrre un barattolo da ½ kg


di miele.
• Un alveare copre complessivamente 88.500 km di volo per produrre un
barattolo di miele.

117
• In media, nel corso della vita un’ape operaia produce un dodicesimo di
cucchiaio di miele.
• Tutte le api operaie sono femmine.
• Le api comunicano le une con le altre mediante una danza che riescono a
comprendere anche al buio più completo.
• Un’ape regina può deporre da 1000 e fino a 3000 uova al giorno.
• Un alveare può contenere fino a 80.000 api: una sola regina, alcune
centinaia di fuchi (maschi) e per il resto solo api operaie.
• Quando Alessandro Magno morì, fu riportato in Grecia in una bara d’oro
colma di miele.
• 4 kg circa di miele corrispondono a una distanza complessiva di volo pari a
un viaggio dalla Terra alla Luna e ritorno.
• Le api volano a una velocità media di 20-25 km/h l’ora.
• Le api dello stesso alveare visitano circa 225.000 fiori al giorno. Di solito,
una singola ape si posa su un numero variabile da 50 a 1000 fiori al giorno,
ma ne può anche visitare diverse migliaia.
• La temperatura media di un alveare corrisponde a circa 34 °C.
• Nella maggior parte degli alveari, la produzione di cera d’api è pari a circa
l’1,5-2% della produzione totale di miele.
• Le api mangiano circa 3,5 kg di miele per produrre meno di ½ kg di cera
d’api.
• Le api sono gli unici insetti a produrre cibo per gli esseri umani.
• La vita media di un’ape in primavera e in estate corrisponde a 3-6
settimane.
• Il cervello di un’ape operaia ha un volume di circa 1 m3 ma il suo tessuto
nervoso è più denso rispetto a qualsiasi altro animale.
• Le api da miele sono quasi le sole api ad avere occhi composti coperti da
piccoli peli.
• Un’ape percorre una media di 1600 viaggi di andata e ritorno per produrre
circa 30 g di miele, con fino a circa 10 km per viaggio. Per produrre meno
di 1 kg di miele, le api percorrono una distanza pari a quattro volte il giro
della Terra.
• Le api hanno una banda magnetica intorno al cervello che le aiuta a
orientarsi.
• Esse raccolgono il polline di un solo tipo di fiore per volta. Se due fiori
differenti dello stesso colore viola scuro crescevano l’uno accanto all’altro,
si è osservato che le api rischiavano di scontrarsi nell’aria, ma nessuna di
esse toccava il polline del fiore sbagliato.
• Le api sono le principali artefici dell’impollinazione incrociata.
• L’ape da miele può impollinare fino a 30 fiori al minuto.

118
• È necessario che un’ape lavori per otto ore al giorno per un mese intero per
raccogliere un cucchiaino di palline di polline, che contengono oltre 2,5
miliardi di granuli di polline di fiore ricchi di micronutrienti, oligominerali,
minerali e antiossidanti.
• In base alla teoria della sequenza e datazione geologica planetaria, si
ritiene che le api esistano sulla Terra da più di 150 milioni di anni. Oggi se
ne contano 30.000 specie differenti.
• Le api producono l’unico alimento che non si guasta mai: nelle tombe
egizie è stato ritrovato miele ancora commestibile.

Benefici
Miele, polline, propoli e pappa reale
I prodotti delle api sono considerati fra gli alimenti più magici e spirituali del
pianeta, oltre che fra i migliori supercibi e le più preziose fonti di nutrimento
concentrato. Il consumo regolare di prodotti delle api di alta qualità è caldamente
consigliato. I prodotti delle api (specialmente quelli ricavati da fiori di piante e
alberi selvatici) sono un’eccellente categoria di supercibi in grado di integrare la
nostra salute per tutta la vita.

Allo stato biologico/selvatico, crudo e non filtrato, il miele è ricco di minerali,


antiossidanti, probiotici ed enzimi ed è uno degli alimenti a maggiore energia
vibrazionale del pianeta. È anche un cibo estremamente terapeutico in grado di
fornire all’organismo una forma di zucchero (energia) molto digeribile e
benefica.

Il polline d’api è il supercibo più completo che si trovi in natura. Contiene


vitamina B9 e tutti i ventidue amminoacidi essenziali, ed è una fonte altamente
energetica e squisita di proteine complete.

Il propoli è la sostanza che sigilla l’alveare ed è quindi ciò che lo protegge


dall’esterno. Il termine (dal greco pro polis: davanti alla città) significa in senso
figurato “difensore della città”. È una sostanza cerosa, altamente medicinale,
immunostimolante e antibatterica raccolta e prodotta dalle api e il suo impiego
erboristico e alchemico risale a epoche antiche.

È importante sapere che le api da cui si raccolgono miele e pollini non


biologici e non selvatici (specialmente se non sono crudi) vengono spesso trattate
in modo inumano dagli apicoltori industriali. Per esempio viene loro
somministrato sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio (invece di lasciare
loro una porzione del loro stesso miele da consumare), gli alveari vengono

119
sottoposti a fumigazione, sulle piante e sugli alberi dai quali le api raccolgono il
polline vengono spruzzati pesticidi tossici a base di neonicotinoidi, oltre a una
serie di altre pratiche insostenibili.

Alla luce della recente sindrome dello spopolamento degli alveari e della crisi
dell’impollinazione, che tra l’altro investe soprattutto l’apicoltura industriale non
biologica, è importante sostenere gli apicoltori che interagiscono in modo umano
e gentile con le loro api, adottando metodi di allevamento biologici (non
chimici).

Miele
Prodotto con il nettare che le api succhiano dai fiori, il miele è un rimedio
medicinale, un dolcificante e una fonte di nutrimento universale. L’enorme mole
di ricerche condotte in Russia su questo alimento indica che il miele crudo e non
trattato è la più ricca fonte naturale di enzimi vivi dalle proprietà curative e
migliora i riflessi, la presenza mentale e addirittura il quoziente intellettuale!
Alcuni tipi di miele hawaiano di lehua e di noni (NoniLand®), il miele di
manuka delle foreste pluviali della Nuova Zelanda e il miele di sidr dello Yemen
hanno rivelato proprietà antifungine, antibiotiche e antivirali.

120
Se possibile, raccomandiamo di scegliere il miele selvatico: la nostra dieta non
comprende sufficienti alimenti selvatici, ma il miele selvatico è facile da reperire,
da conservare, da consumare e da portare con sé.

Il cibo fresco selvatico ha più vitalità e più proprietà ringiovanenti. Diecimila


anni fa noi esseri umani praticavamo una dieta costituita al cento per cento da
cibo selvatico: andavamo in cerca di qualsiasi cosa si potesse trovare e non
coltivavamo nulla, non conoscevamo ancora l’agricoltura. Sappiamo che in
quell’epoca lontana la mineralizzazione di denti e ossa era molto migliore e che
dall’avvento dell’agricoltura è gradualmente diminuita.

Tutto il miele andrebbe mangiato crudo, perché sottoposto a cottura perde gli
enzimi. Può essere assunto con altri supercibi ricchi di minerali per aumentarne
l’assorbimento.

Miele per usi terapeutici


Il miele ha rivelato effetti benefici per alleviare o curare un gran numero di
disturbi di vario tipo, come, fra gli altri: diarrea, ulcere, infezioni, sindrome del
colon irritabile, problemi gastrointestinali, cancro e infezioni da stafilococco.

Le malattie infettive dovute a batteri su cui il miele esercita effetti antibiotici


comprendono: antrace, difterite, infezioni del tratto urinario, otiti, meningite,
infezioni delle vie respiratorie, sinusite, polmonite, tubercolosi, morsi infetti di
animali, febbre tifoide, dissenteria, ascessi, foruncoli, pustole, impetigine, carie,
febbre puerperale, scarlattina, bruciore di gola e colera.

Il miele può anche essere applicato per uso topico per guarire le ferite
(specialmente il miele di manuka: più alto è il “numero attivo” – che indica la
concentrazione dei principi attivi e quindi il livello di attività antibatterica – e più
è curativo e nutriente). Grazie al miele sono stati curati con successo molti tipi
diversi di piaghe e ferite, fra cui abrasioni, ascessi, piaghe da decubito, ustioni,
ferita addominale riaperta in seguito a parto cesareo, stomatite gangrenosa, ulcere
cervicali, geloni, ragadi al seno, ferite da taglio, ulcere da piede diabetico (e altre
ulcere originate da questa malattia), fistole, ulcere al piede dovute alla lebbra,
ferite infette da trauma, grosse piaghe settiche, ulcere agli arti inferiori, ulcere
maligne, ulcere da anemia falciforme, ulcere della pelle, ferite chirurgiche, ferite
alla parete addominale e al perineo e ulcere varicose.

I benefici medicinali del miele sono dovuti alle sue virtù antibatteriche e alle
sue proprietà idratanti. Effetti collaterali: nessuno.

121
L’assunzione di miele è comunque inadeguata per bambini di età inferiore a un
anno per la potenziale contaminazione da botulino. È inoltre possibile che il
miele sia tossico se lo era il polline con cui è stato prodotto. Benché si tratti di
un’evenienza rara, se avete appena cominciato ad allevare le api, rivolgetevi
all’associazione degli apicoltori di zona per verificare la presenza di polline
tossico nella vostra area.

Purine e zucchero nel sangue


Le nostre cellule convertono il cibo in energia (ATP) in parte per glicolisi. Alcuni
soggetti con un ciclo glicolitico lento (“ossidatori lenti”) hanno bisogno di più
carboidrati perché hanno una produzione inferiore di glucosio e piruvato.

Il ciclo glicolitico degli “ossidatori veloci” è rapido, perciò questi ultimi


devono ridurre gli alimenti il cui indice glicemico è alto (cibi geneticamente
ibridati ed estratti alimentari troppo ricchi di zucchero) e aumentare quelli ad alto
contenuto di purine, fra cui alimenti iperproteici come la clorella e il polline
d’api.

Problemi dovuti allo zucchero nel sangue: cancro,

122
candida
Avvertimento: se avete problemi di glicemia o avete uno stato di salute critico, è
buona norma evitare l’assunzione di miele, succo d’agave, zucchero di canna,
sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, succo di canna evaporato,
qualunque dolcificante e qualsiasi tipo di zucchero per almeno due o tre mesi, e
poi rivalutare lo stato di salute. Non è mai consigliabile a chi abbia una storia
pregressa di cancro consumare grandi quantità di zucchero di qualunque tipo,
anche da una fonte cruda come frutta, miele o agave.

Polline d’api
Il polline d’api è un cibo alcalino ritenuto dai nutrizionisti uno degli alimenti più
completi che si trovino in natura.

I suoi benefici comprendono:

• Alti livelli di antiossidanti che contribuiscono alla longevità neutralizzando


i radicali liberi e inoltre rendono più efficace l’azione delle erbe medicinali.
• Potente effetto afrodisiaco e aumento della fertilità. Il polline può ridurre i
problemi alla prostata ringiovanendo gli organi sessuali grazie al suo
contenuto di sostanze ormonali. Chi soffre di ipotensione può essere
predisposto a carenze delle ghiandole sessuali. Il polline aumenta la
pressione sanguigna in questi individui, specialmente se assunto con alga
kelp, e può aumentare i livelli ormonali e il vigore sessuale.
• Il polline d’api aumenta la forza, la resistenza, l’energia e la velocità.
Permette una veloce ripresa dopo l’esercizio fisico; riporta il battito
cardiaco a frequenze normali e aumenta la resistenza agli sforzi ripetuti.
Inoltre favorisce la crescita e la definizione muscolare. In soggetti che
assumevano regolarmente il polline, il British Sports Council ha riscontrato
un aumento di forza fino al 40-50%. Dato ancora più sorprendente, la
British Royal Society ha riportato un aumento di statura in adulti che
assumevano polline. Antti Lananaki, allenatore della squadra di atletica
finlandese che primeggiò alle Olimpiadi del 1972 affermava: «La maggior
parte dei nostri atleti assume integratori a base di polline. I nostri studi
rivelano che migliora in modo notevole le loro prestazioni. Non ci sono stati
risultati negativi da quando abbiamo somministrato il polline ai nostri
atleti».
• Il polline riduce la produzione di istamine, neutralizzando molte allergie.
• La presenza massiccia di vitamine del complesso B contribuisce a formare
il nostro scudo antistress, aumenta la longevità, è efficace contro l’acne e

123
contribuisce a cancellare i segni dell’età e le rughe.
• Inoltre aiuta ad alleviare i sintomi del diabete di tipo 2 integrando le
carenze metaboliche e di minerali.
• Più di quaranta studi scientifici documentano l’efficacia terapeutica
dell’assunzione di polline d’api e l’assenza di effetti negativi. I test clinici
rivelano che le particelle di polline assunte per via orale vengono assorbite
in modo rapido e agevole poiché dallo stomaco entrano direttamente nel
circolo sanguigno. Entro due ore dall’ingestione se ne riscontra la presenza
nel sangue, nel liquido cerebrospinale e nell’urina20.
• Si è inoltre riscontrato che il polline è efficace contro i seguenti disturbi:
anemia, costipazione, colite, sinusite, asma e bronchite.
• È fonte di diciotto vitamine, fra cui quasi tutte quelle del complesso B
(tranne la B12), C, D ed E; rutina (un enzima catalizzatore per eccellenza);
caroteni, compresi xantofilla e betacarotene; lecitina/colina; tutti gli
amminoacidi essenziali (in tutto ventidue); quattordici acidi grassi compresi
quelli essenziali; undici carboidrati che vanno dai polisaccaridi agli zuccheri
semplici; acidi nucleici come l’RNA e il DNA; sostanze ormonali steroidee,
un ormone vegetale simile a quello pituitario umano detto gonadotropina; il
15% di lecitina, e molte altre sostanze ancora da scoprire.
• In base alle ricerche condotte dai clinici in Francia, in Italia e nell’Unione
Sovietica, il polline è una delle più ricche fonti di proteine biodisponibili in
natura e consiste per il 25% di proteine. Confrontando quantità identiche, si
stima che il polline contenga proteine in misura cinque-sette volte superiore
alla carne, alle uova e al formaggio. Poiché le proteine del polline sono in
forma predigerita, sono facili da assimilare.

Longevità, polline d’api e Russia

«Chi assume il polline raggiunge un’età avanzata: si tratta di una delle più antiche
risorse dell’alimentazione e della medicina. Ogni grano contiene tutte le importanti
sostanze che sono necessarie alla vita».

DOTTOR NAUM PETROVICH JOIRICH, capo consulente scientifico


dell’Accademia sovietica di Vladivostok (1975)

Nel 1945 fu pubblicato un rapporto scientifico del biologo russo Nicholas Tsitin nel
quale si affermava che dei centocinquanta centenari russi che avevano compilato un
questionario in cui si indagava su età, occupazione e alimenti principali, tutti avevano
risposto che il miele era il loro alimento di base. Ulteriori indagini dell’Istituto per la
longevità dell’Unione Sovietica avevano rivelato che i soggetti dello studio non

124
consumavano solo miele, ma anche polline d’api e altri prodotti dell’alveare.

«Il polline delle api domestiche è la più ricca fonte di vitamine che si trovi in Natura in
un singolo alimento. Anche se il polline d’api non avesse nessuno dei suoi altri
ingredienti vitali, il suo contenuto di rutina basterebbe a giustificare l’assunzione di
almeno un cucchiaino al giorno, se non altro per rendere più forti i capillari. Il polline è
estremamente ricco di rutina, che contiene in misura probabilmente superiore rispetto a
qualunque altro alimento, e inoltre fornisce un’elevata quantità degli acidi nucleici RNA
[acido ribonucleico] e DNA [acido desossiribonucleico]».

ISTITUTO DI APICOLTURA, Taranov, Russia

Il polline è il materiale grazie al quale il mondo vegetale si riproduce: è


composto da sostanze nobili (oligominerali) che la pianta ha fatto affluire o
levitare al suo organo riproduttivo (il fiore). Contiene anche quantità abbondanti
di minerali principali e minerali traccia e arriva a comprendere fino a sessanta
elementi, fra cui bario, boro, calcio, rame, oro, iodio, ferro, magnesio,
manganese, fosforo, potassio, selenio, silicio, zolfo, sodio e zinco.

Nel 1981 nel polline delle api da miele è stato trovato oro in quantità pari a 0,9
parti per milione (peso a secco). Sono state isolate due piante (nella Colombia
Britannica, Canada) ritenute in grado di fornire oro alla dieta, tramite le api da
miele o forse direttamente: la Phacelia sericea e la Dryas drummondii, che
contengono oro in misura venticinque-cinquanta volte superiore a qualunque
altra pianta con la quale sono state confrontate.

Il contenuto minerale totale del polline è ancora oggetto di dibattito scientifico.


La maggior parte dei ricercatori in questo campo concorda oggi sul fatto che una
frazione di polline pari a 1-3% di sostanza minerale secca consiste di materiale
minerale e composti non identificati. Personalmente sono convinto che anche la
frazione identificata di minerali venga erroneamente interpretata come carbonio,
quando in realtà corrisponde a qualcos’altro. Questo “qualcos’altro” è formato da
composti contenenti minerali Ormus probabilmente presenti nella catena
carboniosa dei polisaccaridi. Gli elementi Ormus sono minerali scoperti da David
Radius Hudson che oggi si ritiene occupino una terza dimensione recentemente
scoperta della Tavola periodica degli elementi di Mendeleev. Si tratta di metalli
in piccolissimi aggregati di atomi in cui la forza di Coulomb diventa
sufficientemente intensa da superare le forze che originano il legame atomico
covalente metallo-metallo. Questo trasforma il metallo in una sostanza che
all’aspetto appare più simile al silicio. Questi elementi Ormus hanno proprietà
che favoriscono la longevità, la guarigione, il ringiovanimento e il potenziamento

125
neurologico e psichico.

Non meno del 2% del contenuto del polline d’api deve ancora essere isolato e
identificato. Un singolo granulo di polline è avvolto da due involucri protettivi:
l’esina, composta da sporopollenina e cellulosa, si è dimostrata resistente agli
acidi e in grado di sostenere temperature superiori a 300 °C. Al di sotto dell’esina
è situato un più sottile strato di intina, atta a preservare gli oli e gli amidi.

Il polline contiene fino a undici diversi enzimi principali, fra cui diastasi,
fosfatasi e transferasi, oltre a elevate quantità di catalasi, amilasi e pectasi (un
enzima in grado di scindere la pectina), tutti utili alla digestione. Una quantità di
appena 130 mg di polline è in grado, grazie alle sue proprietà enzimatiche, di
coadiuvare la digestione di un chilo e mezzo di cibo. Gli esperimenti scientifici
dimostrano che chi assume polline riduce del 15-20% l’apporto alimentare
giornaliero.

Pappa reale
Sintetizzata nell’organismo di un gruppo speciale di giovani api nutrici a partire
dalla combinazione di polline e miele, la pappa reale è uno dei supercibi più
magici e meno compresi del mondo. Viene secreta dalle ghiandole faringee ed è
una sostanza densa e lattiginosa che da sola rappresenta il fattore determinante
per lo sviluppo di un’ape regina da una larva per il resto identica alle altre. Fra
tutti i supercibi, la pappa reale è sicuramente uno dei più affascinanti, sia per le
caratteristiche nutrizionali, sia per la sua efficacia. Qui di seguito alcune
interessanti informazioni.

«La maggiore importanza nutrizionale della pappa reale è data dal fatto
che la differenzazione anatomica e funzionale delle larve femminili è
totalmente dipendente dalla natura della loro dieta nello stadio iniziale
dello sviluppo. Allo stadio larvale, tutti gli individui sono assolutamente
identici e si nutrono di pappa reale nei primi tre giorni dopo la schiusa
delle uova. Le uova fertilizzate danno origine a femmine che possono essere
sessualmente immature e diventare piccole api operaie, oppure regine,
ossia esemplari fertili di grandi dimensioni. A partire dal quarto giorno,
solo le larve speciali selezionate per diventare regine continuano a essere
nutrite con la pappa reale per tutta la vita, mentre le operaie consumano
normale miele e polline. L’affascinante scoperta degli apicoltori è stato
comprendere che l’alimentazione era l’unica differenza distintiva fra le api
operaie e la regina. Quest’ultima è la madre di duecentocinquantamila api,
e in una sola giornata depone lo sbalorditivo numero di duemila uova, il

126
cui peso complessivo supera il doppio del suo stesso peso corporeo. La
durata media della sua vita è pari a 4-5 anni, a differenza di quella
notevolmente più breve delle operaie (una media, nel corso dell’intero
anno, di circa tre mesi e mezzo o meno)».
Tratto dall’articolo Fresh Royal Jelly della Y.S. Royal Jelly and Honey
Farm (consultabile sul sito http://www.yahwehsaliveandwell.com)

Nel corso della storia, per molte culture e tradizioni del mondo la pappa reale è
sempre stata “la fonte della gioventù e della bellezza”. Ha proprietà ringiovanenti
e rigeneranti per il corpo, inibisce il processo dell’invecchiamento, mantiene il
tono della pelle, promuove la vitalità sessuale, allevia il dolore dell’artrite e
agisce come antidepressivo, oltre a numerosi altri benefici.

• La pappa reale è nota come alimento ringiovanente che contiene vitamina


B5 e altre vitamine del gruppo B, oltre ad amminoacidi, potassio, magnesio,
calcio, zinco, ferro e manganese. È anche un potente integratore energetico:
il suo effetto stimolante è stato paragonato a quello della caffeina, senza i
relativi effetti collaterali.
• Questo supercibo è la seconda fonte naturale di acido pantotenico
(vitamina B5) e contiene fino al 50% di proteine, il 20% di carboidrati e il
14% di grassi.
• La pappa reale è la più ricca fonte di acetilcolina, un importante
neurotrasmettitore per la regolazione degli impulsi fra le fibre nervose che
aumenta la nostra capacità di pensare con lucidità. In quest’area è così
efficace da risultare utile nella terapia della malattia di Alzheimer.
• È anche estremamente efficace nel trattamento degli scompensi del sistema
endocrino e ormonale, compresi i disturbi del ciclo mestruale e della
prostata. Oltre all’effetto ringiovanente sulla vista e sulla memoria, la pappa
reale aiuta a combattere le cardiopatie, compresa l’arteriosclerosi e l’angina.
• Uno studio pubblicato nel 1960 dall’Associazione americana per la ricerca
sul cancro riscontrava che «la pappa reale integrale, se mescolata a cellule
tumorali prima dell’inoculazione, inibisce completamente lo sviluppo di
leucemia AKR trapiantabile e di tre linee di tumori ascitici nei topi». Un
risultato importante!
La pappa reale è per sua natura così complessa che benché siano state condotte
molte indagini per comprenderne la composizione chimica e le proprietà
farmacologiche, gli scienziati non sono ancora riusciti ad analizzarla a fondo o a
sintetizzarla in laboratorio: sotto molto aspetti questo alimento rimane tuttora un
mistero scientifico.

127
Propoli
Le possibilità che una malattia si diffonda all’interno di un alveare caldo e
affollato sono alte. Milioni di anni fa, le api hanno risolto il problema
raccogliendo dai germogli e dalla corteccia degli alberi resine appiccicose
conosciute con il nome di propoli. Gli alberi essudano questa resina per guarire e
riparare i danni e prevenire le malattie. I bioflavonoidi del propoli esercitano una
potente azione antibiotica, antifungina e antibatterica.

Le api lo usano per verniciare le cellule del favo, come colla per sigillare le
fessure e per creare le vie di accesso all’alveare. Il propoli protegge le api dai
batteri e dai virus e viene raccolto dagli esseri umani a scopo antibatterico,
antifungino e antibiotico. A differenza della penicillina, il propoli è interamente
naturale e non dà reazioni avverse.

«Il propoli è impiegato sin dall’antichità come rimedio naturale, e si ritiene


che i suoi effetti benefici sulle ferite siano dovuti ai numerosi flavonoidi che
contiene. Alcuni studi suggeriscono di utilizzarlo per combattere batteri e
virus e altri microrganismi applicandolo per uso topico sulle aree infette.
La sua azione antimicrobica è efficace sia sui microrganismi gram-positivi,
sia su quelli gram-negativi. Alcuni suoi costituenti aumentano la
permeabilità della membrana e inibiscono la motilità batterica. È
comunemente usato per curare ferite infette e altre malattie».
Brano tratto dall’articolo di Katherine East, Bee propolis: nature’s healing
balm with immune boosting properties pubblicato sul sito
NaturalNews.com

128
Il propoli è una ricca fonte di minerali, amminoacidi, grassi, vitamina C ed E,

129
provitamina A e vitamine del complesso B. È anche straordinariamente ricco di
bioflavonoidi e di amminoacidi. I bioflavonoidi riparano e rafforzano i vasi
sanguigni e i capillari. Nell’alveare brulicante di api, il propoli e la pappa reale
esercitano la loro azione antibiotica, antimicrobica, antinfiammatoria e
antibatterica per inibire i batteri indesiderati e per sostenere quelli benefici, tutte
proprietà dimostrate dalla ricerca scientifica.

Nel propoli sono state identificate centinaia di proprietà chimiche che


differiscono da alveare ad alveare, in base all’ambiente in cui vivono le api e
l’ora del giorno in cui il propoli è stato raccolto. Tutti questi fattori ne fanno un
prodotto estremamente complesso, al punto che nessuno finora ha ancora tentato
di sintetizzarlo. È naturale e non può essere brevettato, perciò la ricerca si limita
a indagarne i benefici per la salute. Interessante anche il seguente contributo:

«Alla facoltà di odontostomatologia di Harvard si è condotto uno studio


sugli effetti del propoli sulla stomatite aftosa ricorrente (SAR). Le piaghe
della stomatite sono ulcere della cavità orale per le quali non esiste una
cura, e i medicinali usati per prevenirle e alleviare il dolore sono
accompagnati da una serie di nocivi effetti collaterali. Nel propoli si è
ravvisato un potenziale rimedio per ridurre la frequenza degli attacchi. In
due gruppi di pazienti – uno cui venivano somministrate capsule di placebo
mentre l’altro assumeva capsule di propoli – i pazienti trattati col propoli
manifestavano una notevole diminuzione dell’incidenza di afte. Un altro
notevole effetto del propoli era il netto miglioramento della qualità della
vita riportato dai pazienti. Tale risultato era probabilmente dovuto
all’effetto immunostimolante che il propoli esercita grazie agli alti livelli di
vitamine del complesso B e alle notevoli quantità di vitamine C, E e di
betacarotene».

Dall’articolo di Katherine East, Bee propolis: nature’s healing balm with


immune boosting properties, pubblicato sul sito NaturalNews.com

Il propoli è inoltre usato da sempre per curare un’ampia gamma di malattie,


dall’artrite a diverse allergie, all’asma. Si è anche dimostrato efficace nella cura
delle infezioni da MRSA, il batterio resistente agli antibiotici che rappresenta una
minaccia per i pazienti di molti ospedali.

Che cosa cercare…


Prodotti delle api
Miele: il grande dono spirituale e alchemico che Madre natura ci offre.
Selezionate varietà di miele crudo, preferibilmente biologico e conservato in

130
vetro.

Particolari varietà di miele e prodotti originali:

Miele NoniLand®: è il migliore fra le varietà scure, ambrate. Viene prodotto solo
sulle coste settentrionali delle isole dell’arcipelago hawaiano ed è ricco di
materiale antimicrobico derivato dal polline di noni e di lehua e di minerali
Ormus contenuti in altri pollini presenti in quella regione.

Miele di manuka: i mieli di manuka della Nuova Zelanda sono a volte etichettati
con la categoria Attivo 8+, 10+, 13+ ecc. che è un indicatore dell’effetto
antibiotico locale. Più il numero è alto, e più è potente l’azione del miele
applicato sulla pelle. Selezionate una categoria alta, se usate il miele per curare
ustioni o se lo assumete per trattare ulcere o un’infezione gastrica da
Helicobacter pylori.

Melata [Honeydew honey]: si tratta di un simil-miele prodotto unicamente a


partire dalla linfa degli alberi invece che dal nettare dei fiori.

Miele olistico [Honey with cappings]: con uno strato superficiale di polline,
pappa reale, propoli e cera d’api (residui del favo). Molto amato dai bambini.

Polline d’api (fresco o essiccato): il polline d’api è essenzialmente la materia


minerale contenuta nel fiore che le api raccolgono (si muovono all’interno del
fiore per bottinarlo) e riportano all’alveare trasportandolo sulle ali e sulle
zampette. I grani di polline sono microscopici e le api ne raccolgono milioni
tenendoli insieme con il nettare così da formare minuscole palline. Gli apicoltori
raccolgono il polline delle api posizionando apposite reticelle all’ingresso
dell’alveare. Queste trappole raccolgono dal 10 al 50% del polline trasportato
dalle api facendolo cadere in un cassetto sottostante e lasciandone a sufficienza
per il fabbisogno delle api.

Al momento di scegliere il polline, selezionate il prodotto fresco, oppure


preferite quello essiccato alla temperatura naturale dell’alveare o a temperature
inferiori (non oltre i 38 °C) mediante l’uso di deumidificatori e raffreddatori ad
aria in un ambiente a tenuta stagna. In questo modo il polline conserva il suo
valore nutrizionale completo. Il polline essiccato deve contenere meno del 10%
di umidità per impedire la fermentazione naturale e il deterioramento.

Il prodotto venduto sul mercato si presenta in granuli le cui dimensioni


solitamente sono quelle dei semi di sesamo o di lino. Il polline fresco è un goloso

131
spuntino: ha spesso una consistenza soffice, leggera e fioccosa, e il suo sapore è
intenso e ricco; quello secco è disidratato e i suoi grani assumono una
consistenza più dura.

Il polline fresco o essiccato può essere conservato nel surgelatore, dove


mantiene le sue proprietà nutrizionali per un periodo di undici anni. In realtà il
polline non congela, probabilmente per il ridotto contenuto di umidità pari al 3%.
In frigorifero non si conserva altrettanto bene perché il suo contenuto liquido può
aumentare, specialmente se lo si estrae frequentemente.

Il polline della migliore qualità si presenta in granuli di una varietà di colori di


tutto lo spettro.

Pappa reale: la pappa reale fresca può essere surgelata o almeno riposta in
frigorifero per preservarne per settimane e mesi le proprietà terapeutiche e
nutritive.

Estratti di propoli: solitamente questi prodotti sono liquefatti in alcool oppure


estratti in alcool e poi messi in glicerina. Sono venduti come preparati
immunostimolanti.

Collirio al propoli: è un eccellente prodotto per l’igiene degli occhi per chi cerca
di utilizzare prodotti naturali invece di colliri sintetici.

Come utilizzare i prodotti delle api


Miele
Di norma il miele non è raccomandato come alimento per i bambini di età
inferiore a un anno perché, pur se raramente, può essere contaminato dal
botulino, un organismo che può essere pericolosamente tossico per i bambini di
questa età. Pur trattandosi di un fenomeno estremamente raro, si raccomanda
comunque prudenza.

Il miele può essere applicato per uso topico su abrasioni e ustioni di qualunque
grado. Come abbiamo detto, le etichettature di alcune varietà della Nuova
Zelanda indicanti Attivo 3+, 10+, 18+ ecc. segnalano l’efficacia topica di questi
prodotti.

I prodotti contrassegnati con un numero alto sono più efficaci contro


l’Helicobacter pylori, un microrganismo patogeno individuato come causa di
ulcere. Tre cucchiai a stomaco vuoto di questo tipo di miele sono la dose da
assumere almeno una volta (e preferibilmente due volte) al giorno, per la terapia

132
delle ulcere.

Il potere terapeutico delle punture d’api

«Personalmente conosco molte persone convinte che il sollievo più rapido ed efficace
dai sintomi dell’artrite venga dal veleno delle api. In effetti, alcuni apicoltori sofferenti di
artrite stuzzicano le api per essere punti nelle parti del corpo doloranti, in particolare
caviglie, ginocchia, mani e polsi. L’apicoltore Charles Mraz ha studiato molti casi di
terapia dell’artrite mediante punture d’api e non ha riscontrato esempi documentati di
reazione allergica al veleno delle api. Riteneva anzi che la maggior parte dei soggetti
sofferenti di artrite non fosse solitamente allergica a questa sostanza. Da tutto il mondo
sono giunte migliaia di testimonianze e resoconti di medici, apicoltori e normali cittadini
di ogni ceto e ambiente che dichiaravano di aver tratto sollievo dai sintomi di reumatismi
e artrite utilizzando il veleno delle punture d’api. Non è ben chiaro il motivo di questo
effetto terapeutico. Alcuni scienziati ritengono che il veleno delle api scateni
nell’organismo una reazione in cui si ha il rilascio di sostanze chimiche e forse di
anticorpi per neutralizzare il veleno stesso annullandone gli effetti. L’ipotesi è che la
risposta biologica dell’organismo al veleno allevia i sintomi di reumatismi e artrite quasi
si trattasse di un auspicabile “effetto collaterale”. I ricercatori stanno cercando di
scoprire le cause a monte per poterne duplicare l’efficacia in modo più controllato e
sistematico».

BERNARD JENSEN, PH.D., Bee well bee wise with bee pollen, bee propolis,
royal jelly

Polline d’api
Il polline d’api può essere mescolato al miele (e/o alla pappa reale), consumato
da solo come spuntino o usato come ingrediente da aggiungere a frullati, elisir e
dessert.

Impiego suggerito del polline crudo


Si può cominciare con un solo cucchiaio al giorno nei bambini di età superiore ai
5 anni o negli adulti, aumentando la dose se lo si desidera. Il polline d’api si
mescola bene ai frullati o ad altre bevande, o può essere consumato da solo come
snack da gustare a cucchiaiate. Per uno spuntino particolarmente goloso ed
energizzante, provate a intingere un chicco di cacao nel miele, e poi
spolverizzatelo di polline d’api e maca!

Avvertenza: la prima volta che si assaggia il polline, si avvertono a volte una

133
leggera irritazione gastrointestinale e un effetto lassativo dovuto alla ricchezza di
questa sostanza. Un’altra potenziale seppur rara reazione allergica può consistere
in gonfiore, palpitazioni e difficoltà respiratoria da leggera a moderata. Per i
neofiti è opportuno cominciare con un dosaggio ridotto, circa ¼ di cucchiaino e
poi aumentare gradualmente.

Pappa reale
La pappa reale è estremamente potente. Non più di ½ cucchiaino al giorno è
efficace per ottenere la longevità e un buon dosaggio di vitamine del complesso
B, specialmente di vitamina B5.

Propoli
Gli estratti di propoli (in alcool o glicerina) possono essere aggiunti all’acqua in
gocce, o lasciati cadere con il contagocce direttamente sulla lingua per migliorare
il sistema immunitario, specialmente durante un attacco di influenza o
un’infezione alla gola. Anche il collirio al propoli è un prodotto disponibile sul
mercato, e può essere impiegato al posto di quelli convenzionali. Poiché i
prodotti a base di propoli sono a concentrazione variabile, è bene utilizzare ogni
preparato in base alle istruzioni.

134
Ricette a base di miele, polline d’api, pappa reale e
propoli

Dolcetti friabili a base di supercibi

1 cucchiaio di polline d’api

1 cucchiaio di bacche di açaí in polvere

¼ di cucchiaio di estratto di mais viola in polvere

¼ di cucchiaio di farina di mesquite

½ cucchiaio di spirulina

135
1 cucchiaio di crema
(non olio) di cocco21

1 cucchiaino di miele crudo


(per questa ricetta è ideale il miele bianco solidificato)

Se lo desiderate, aggiungete ½ cucchiaino di cacao in polvere per ottenere un


sapore al cioccolato.

Amalgamate tutti gli ingredienti fino a ottenere una pasta friabile. Spalmatela su
un foglio antiaderente e disidratate nel disidratatore o nel forno fino a ottenere la
consistenza di un biscotto.

Il disidratatore va regolato su una temperatura di 45 °C e lasciato in funzione


finché i biscotti sono pronti.

Se usate il forno, regolatelo alla temperatura minima e controllate i dolcetti ogni


10-15 minuti finché saranno disidratati.

Praline afrodisiache lunadimiele

Per tutti quelli che si amano

Passate per qualche secondo al robot da cucina:

30-60 g di more di gelso essiccate

120 g di semi di canapa

Quando gli ingredienti saranno solo in parte ammorbiditi e sminuzzati, trasferiteli


in una ciotola grande e aggiungete:

220 g di burro (non olio) di cocco crudo

40 g di fiocchi di cocco disidratati

3-4 cucchiai di maca e/o maca rossa

1 cucchiaino di cannella in polvere

136
¼-½ cucchiaino di sale himalayano

12 capsule di cistanche (il contenuto in polvere)

60 g di granella di cacao

60 g di prodotti in polvere con tocotrienoli

½ noce moscata (grattugiata fresca)

3-4 cucchiai di polline d’api

1 cucchiaio di pappa reale

2 cucchiaini di suma in polvere

30 g di lucuma in polvere

1-2 cucchiaini di ginseng in polvere (o diversi spruzzi di tintura)

6 capsule di fungo Cordyceps (il contenuto in polvere)

6 capsule di Ho shou wu (il contenuto in polvere)

2-3 cucchiai di fitoplancton marino in polvere

60 ml di olio di cocco

2 cucchiai di miele crudo NoniLand® (o il vostro miele crudo preferito)

3 baccelli di vaniglia (raschiare la polvere interna del baccello)

Amalgamate tutti gli ingredienti a mano fino a ottenere la consistenza di un


impasto per biscotti. Se necessario aggiungete uno spruzzo o due di acqua di
sorgente o altro olio di cocco in modo che l’amalgama stia insieme.

Formate piccole porzioni delle dimensioni di una pallina da golf, intingetele in


una delle seguenti coperture e offritele alla fortunata persona che amate:

polvere di maca

fiocchi di cocco

137
cannella in polvere

granella di cacao

polline d’api

Tonico “Sorso d’oro”

1 contagocce di Ormus Gold

1 contagocce di tintura di propoli

30 g di oro colloidale

2 cucchiaini di succo di zenzero spremuto fresco

1-2 cucchiaini di miele crudo medicinale NoniLand®


(o il vostro miele crudo preferito)

1 cucchiaino di polline d’api

30 g di silicio organico

1 spruzzo di Crystal Energy del dottor Patrick Flanagan

1 cucchiaio di fitoplancton marino in polvere

Facoltativo per un tocco di magia in più: 1 contagocce di tintura di bacche di goji


o 1 cucchiaio di estratto di goji in polvere

Mescolate bene tutti gli ingredienti in un bicchiere (non è necessario frullare),


bere in un sorso e l’oro è servito!

Mistura energetica del Guru

2 cucchiai di polline d’api

138
2 cucchiaini di pappa reale

2 cucchiai di miele crudo NoniLand® o altro miele

2-4 contagocce di tintura di propoli

Mescolate tutti gli ingredienti in una ciotola e gustate!

Varianti ad alte vibrazioni: aggiungete qualche cucchiaiata di qualunque fra i


seguenti ingredienti che stuzzichi la vostra immaginazione. Lasciate sbizzarrire la
fantasia!

granella di cacao (o chicchi interi)

arachidi selvatiche

noci del Brasile (tagliate a pezzetti)

semi di canapa

noci pecan sgusciate

bacche di goji

uva passa Hunza o altra uva passa

more di gelso disidratate

fichi secchi (tagliati a pezzetti)

datteri secchi (tagliati a pezzetti)

Chicchi da intingere

Mettete ognuno dei sei ingredienti in una ciotola separata e sbizzarritevi a


intingere i chicchi di cacao nei supercibi! Uno spuntino godurioso!

chicchi di cacao

miele di manuka o NoniLand®

139
pappa reale

maca

polline d’api

spirulina

Crema spalmabile alla pappa reale

Sui vostri cracker di semi di lino preferiti, o su pane crudo o a base di germogli,
spalmate questa crema:

1 cucchiaio di miele di manuka o NoniLand®


(o miele crudo simile)

1 cucchiaino di pappa reale

Poi cospargete con:

1 cucchiaio di semi di canapa

e un pizzico della vostra spezia preferita (a scelta), fra cui: peperoncino di


Cayenna, cannella, zenzero, curry, rosmarino, origano, basilico ecc.
(facoltativo)

Limonata depurativa NoniLand®

½ l di acqua di sorgente

2 cucchiai di miele NoniLand®

o altro miele simile (o più, a piacere)

1-2 limoni (succo)

1 pizzico di sale himalayano

140
2 cucchiai di noni in polvere22 NoniLand®

Unite tutti gli ingredienti in un vasetto e agitate per miscelare bene. Riponete in
frigorifero (o nel surgelatore, se volete un sorbetto), e otterrete una rinfrescante
delizia!

«Vero», continuò, «il Sentiero del polline ha i suoi pericoli, perché prima di ogni nascita
c’è il travaglio… dunque se c’è il miele, c’è anche la puntura. Ma al suo compimento,
offre a coloro che lo ottengono un controllo straordinario sulle proprie condizioni fisiche,
compresa la capacità di tramutare la materia, di guarire tutte le malattie e di prolungare
la durata dell’incarnazione umana. Il Sentiero del Polline è il nostro yoga, il nostro
strumento di unione e comunione con l’incredibile universo nascosto e con questo
magnifico gioiello verde-azzurro che è la nostra Terra».

BRIDGE, Lo sciamano delle api, in una conversazione con


SIMON BUXTON, in The shamanic way of the bee.

141
SPIRULINA:
la regina delle proteine

Nomi latini
Principali varietà:

Spirulina pacifica, Spirulina platensis, Spirulina maxima, Spirulina fusiformis

Nomi comuni
Spirulina, tecuitlatl (azteco), dihe (africano)

Tipo di supercibo
Alga (in polvere, fiocchi o panetti)

Storia, fatti e leggende


La spirulina appartiene a un’antica classe di alghe monocellulari spiraliformi
verdi-azzurre. In vari laghi e corsi d’acqua della Terra sono ancora presenti
almeno trentacinque varietà di spirulina.

Si tratta di un’alga microscopica che cresce nell’acqua dolce in ambiente


alcalino ed esiste sin dalla comparsa della vita sulla Terra. Questa microalga
forma microscopici filamenti spiraliformi o elicoidali che sono invisibili a occhio
nudo e che le conferiscono questo nome.

Il suo colore verde viene dalla clorofilla, mentre l’azzurro è dovuto a un

142
pigmento esotico chiamato ficocianina.

Poiché rientra fra le più semplici forme di vita sulla Terra, la spirulina ha una
lunghissima storia come alimento atto a sostenere e sviluppare la catena
alimentare. È evidente che le antiche alghe e forme di vita simili al plancton dei
laghi e degli oceani rappresentano le fonti primordiali di nutrimento per tutta la
vita presente sulla Terra: sono la base e il primo anello della catena alimentare.
Mediante la fotosintesi le alghe e il plancton convertono la luce del Sole in
proteine pure, acidi grassi, carboidrati e pressoché tutte le altre sostanze nutritive
essenziali per la vita.

La spirulina è dura a morire: alcune varietà sopravvivono in stato dormiente


anche dopo l’evaporazione dell’acqua e possono seccare su rocce la cui
temperatura raggiunge 70 °C. Grazie a questa resistenza al calore, la spirulina
conserva le sue sostanze nutritive anche quando durante il trasporto e i processi
di trasformazione alimentare viene esposta ad alte temperature.

Le sue cellule crescono naturalmente in laghi e corsi d’acqua caldi e alcalini in


cui gli organismi tossici non riescono a sopravvivere, perciò il raccolto della
spirulina può avvenire con un elevato livello di sterilità senza la contaminazione
di altri organismi.

Storicamente conosciamo due civiltà che ne hanno fatto uso su larga scala: le
popolazioni di Città del Messico, nell’America centrale, e quelle insediate nella
regione del lago Ciad, in Africa.

In tempi recenti, la coltivazione di spirulina a scopi commerciali è cominciata


negli anni Settanta del Novecento, con raccolti iniziali che non arrivavano a 100 t
per anno. Nel frattempo si prevede che entro il 2020 la produzione mondiale
arrivi alle 220.000 t.

Spirulina americana
Per diversi millenni, la spirulina è stata la fonte primaria di proteine per gli
abitanti di Città del Messico. Questa microalga cresceva spontaneamente in
alcuni dei laghi che anticamente circondavano questa città, oggi soffocati dallo
sviluppo incontrollato della più grande metropoli al mondo. Uno di questi, il lago
Texcoco, produce ancora una varietà fra le migliori al mondo di spirulina. Prima
dello sbarco degli spagnoli nel 1519, le ultime grandi dinastie azteche
veneravano la spirulina come supercibo e la mescolavano con il cioccolato. Il
cacao e la spirulina sono consumati insieme sin dai tempi della fondazione di
Città del Messico. Nella loro lingua, gli aztechi chiamavano la spirulina

143
tecuitlatl.

La varietà attualmente coltivata sulla punta meridionale della grande isola


delle Hawaii è stata isolata dai torrenti e corsi d’acqua delle Hawaii. È
denominata Spirulina pacifica e viene coltivata dall’azienda agricola Cyanotech.
Anche se, per quanto mi è noto, non ci sono testimonianze del consumo di
spirulina da parte degli hawaiani in tempi passati, gustarla con alimenti
polinesiani come il cocco, il noni e la curcuma rivela l’evidente sinergia fra
questa microalga e gli alimenti tropicali.

Spirulina africana
I popoli africani stanziati nelle vicinanze del lago Ciad consumano spirulina sin
dai tempi dei primi insediamenti umani in quella regione e nella loro lingua
chiamano la loro varietà selvatica dihe. Viene setacciata dalla superficie del lago,
lasciata a essiccare sulle rocce o su graticci e venduta nei mercati locali.

Benefici
La spirulina contiene una sorprendente varietà di sostanze nutritive, fra cui
clorofilla, proteine, vitamine, minerali principali, oligominerali, acidi grassi
essenziali, acidi nucleici (RNA e DNA), polisaccaridi e una vasta gamma di
antiossidanti. È così ricca a livello nutritivo da far ritenere che si potrebbe
sopravvivere per parecchio tempo assumendola come unico alimento.

144
La spirulina:

• è un’alga supernutriente che consiste per il 65-71% di proteine (la maggior


concentrazione di proteine rispetto a qualunque altro alimento);
• è una fonte proteica completa e contiene tutti e otto gli amminoacidi
essenziali e complessivamente diciotto amminoacidi;
• è ricca di vitamina A (beta-carotene), B1, B2, B6, E e K;
• è una ricca fonte naturale di clorofilla, sali, fitonutrienti ed enzimi;
• ha soddisfatto il fabbisogno proteico primario di milioni di persone a Città
del Messico per un periodo ritenuto pari a cinquemila anni;
• è la miglior fonte di acido gamma-linolenico (GLA), un acido grasso
essenziale ad azione antinfiammatoria indispensabile per un sistema
nervoso sano;
• contiene ficocianina, un potente pigmento salutare che tra l’altro conferisce
alla spirulina il suo particolare colore azzurro.

Proteine
La spirulina contiene la più alta concentrazione di proteine (in rapporto al peso)
rispetto a qualunque altro alimento conosciuto: dal 65 al 71%, a seconda della
varietà.

Questo supercibo non è utile solo a costruire la muscolatura e aumentare la


forza, ma perché dà resistenza, riequilibra gli zuccheri nel sangue, salvaguarda la
chimica cerebrale e la salute neurologica, accelera la guarigione, aiuta a formare
ossa sane e contribuisce quasi a ogni singolo aspetto della salute.

Il problema che dobbiamo affrontare quando ricaviamo le proteine da fonti


animali è che gli alimenti ad “alto valore proteico” di origine animale
presuppongono l’uccisione del bestiame, la creazione di strutture raccapriccianti
come i mattatoi e di aziende agricole e zootecniche che distruggono l’ambiente e
utilizzano sostanze chimiche, pesticidi, ormoni e antibiotici nonché programmi di
modificazione genetica e selettocoltura che sembrano usciti da un romanzo di
Orwell, il tutto con le sovvenzioni governative. Tutti questi alimenti di origine
animale devono essere sottoposti a un processo di cottura che li uccide allo scopo
di eliminare organismi patogeni come l’E. coli e la salmonella, che spesso li
contaminano.

Nel suo libro Rainbow green live-food cuisine, il dottor Gabriel Cousens cita
le ricerche condotte dal Max Planck Institute sulle proteine: in esse vi si dimostra
che il 50% delle proteine presenti negli alimenti va perso in seguito alla cottura.

145
Ne consegue che tutti i valori proteici indicati per la carne (con l’eccezione del
sushi) sono probabilmente gonfiati in misura doppia.

A differenza degli alimenti di origine animale, la spirulina è una fonte pura e


cruda di proteine complete. Non viene mai cotta e nemmeno lo richiede. Questo
organismo converte la luce solare in proteine in modo più efficiente rispetto a
qualunque altro essere vivente. Sostituire le proteine animali con quelle della
spirulina è uno dei metodi più efficaci per preservare le risorse naturali e
migliorare l’ambiente. Inoltre, le proteine della spirulina vengono assorbite più
agevolmente rispetto a quelle di origine animale perché sono facilmente solubili
in acqua, bevande di vario tipo, frullati e frappè, senza coagulazione o impiego di
calore. Ogni grammo di proteine ricavate da spirulina è quattro volte più
assimilabile rispetto alla stessa quantità di proteine della carne bovina.

Per ogni acro di terra, la spirulina dà una quantità di proteine duecento volte
maggiore rispetto alla carne bovina senza depauperare il soprassuolo, anzi
arricchendolo se utilizzata come fertilizzante (“letame vegano”). Un chilo di
proteine da carne bovina causa la perdita di 145 kg di soprassuolo.

Quanto al risparmio idrico, la spirulina usa solo il 2% dell’acqua richiesta per


le proteine della carne bovina: ogni porzione da 10 g ne richiede circa 23 l,
mentre la stessa porzione di latte vaccino ne utilizza 246 l, un uovo di gallina ne
consuma 514 l e 10 g di carne bovina ne richiedono la sbalorditiva quantità di
circa 5000 l.

Equilibrio chimico cerebrale


Le fonti proteiche complete come la spirulina sono note per la loro importanza
circa il riequilibrio della chimica a livello cerebrale. L’assenza di determinati
componenti proteici noti come amminoacidi può creare una serie di problemi a
cascata. Per esempio, l’assenza del triptofano nella dieta causa un deficit di
serotonina (che l’organismo sintetizza proprio a partire dal triptofano), una
sostanza essenziale perché genera il senso di benessere. La serotonina è anche
uno “scudo antistress” che ci aiuta a combattere le avversità. La carenza di questa
sostanza è stata associata a depressione, problemi gastrici cronici e disturbi
neurologici. Possiamo facilmente dedurre da questo esempio quale importanza
abbia ogni singolo amminoacido.

146
Purezza
Poiché i livelli di esposizione alle sostanze chimiche artificiali, ai pesticidi e ai
materiali radioattivi continuano ad aumentare, sempre più persone si rivolgono
agli alimenti posti ai livelli più bassi nella catena alimentare (invece di
consumare prodotti di origine animale come la carne e i latticini, che sono ai
livelli più alti, dove si ha un accumulo di tossine). Questo significa mangiare
sempre più alimenti di origine vegetale, specialmente alghe.

Gli effetti dell’alimentazione a base di prodotti animali – eccesso di


colesterolo, grassi saturi, aumento di peso e ingestione di sostanze chimiche
artificiali (pesticidi, iniezioni di ormoni, vaccini animali ecc., se non si
consumano prodotti biologici) – stanno spingendo milioni di persone a cercare
rifugio in diete e stili di vita più umani, sostenibili, vegetariani puri, vegani e
crudisti. Ovviamente si dovranno trovare fonti proteiche vegetariane, e la
spirulina è in cima alla lista.

Arricchimento del sangue


L’esperienza mi ha insegnato che le ricerche e le testimonianze aneddotiche che
vedono nella spirulina un rimedio per combattere l’anemia, aumentare
l’emoglobina, migliorare la qualità del sangue e incrementare la formazione dei
globuli rossi corrispondono alla verità. Qui di seguito i motivi.

• La spirulina contiene la stessa quantità di ferro delle carni rosse.


• Ha concentrazioni elevate di clorofilla, nota per la sua azione di

147
arricchimento del sangue.
• È ricca di un polipeptide di colore azzurro brillante detto ficocianina.
Questo pigmento stimola la produzione di cellule staminali nel midollo
osseo. Le cellule staminali sono cellule allo stadio iniziale che si possono
evolvere sia in globuli rossi, sia in globuli bianchi. Alcuni scienziati cinesi
hanno dimostrato che la ficocianina stimola la formazione del sangue, un
processo definito ematopoiesi.

148
Antiossidanti

149
Ai primordi della storia della Terra, quando l’atmosfera era più rarefatta di quella
attuale e le piante erano perlopiù azzurre anziché verdi per la differenza dello
spettro della radiazione solare nel periodo cambriano, gli antiossidanti contenuti
nella spirulina dovevano proteggere l’alga stessa e il suo DNA dalle radiazioni
ultraviolette. Quando ingeriamo la spirulina, i suoi pigmenti antiossidanti verdi-
azzurri diventano disponibili per le nostre cellule e così veniamo protetti in modo
più sostanziale dalle radiazioni ultraviolette a livello cellulare.

Con il passare del tempo, il nostro DNA viene danneggiato dai radicali liberi
che si generano come sottoprodotti del normale metabolismo e dall’esposizione
alle tossine e alle radiazioni. I danni al DNA aprono la strada alla malattia e
accelerano l’invecchiamento. Anche se il nostro organismo è attrezzato per
autoripararsi costantemente, troppi radicali liberi possono metterlo a dura prova,
specialmente con l’avanzare dell’età. Si ha così la morte prematura delle cellule
sane, che può contribuire a una serie di malattie degenerative e allo sviluppo
accelerato di cellule mutate che possono diventare cancerose, a meno che gli
antiossidanti riescano a contrastarne l’azione aggressiva.

La spirulina contiene i seguenti antiossidanti:

• beta-carotene (e altri carotenoidi), ossia antiossidanti naturali liposolubili


in grado di allungare la durata della vita e di migliorare il sistema
immunitario;
• clorofilla: la sostanza che per antonomasia arricchisce e depura il sangue;
• zeaxantina: l’antiossidante più importante per la vista;
• superossido dismutasi (SOD): generalmente ritenuto uno degli enzimi
metabolici e antiossidanti più importanti e benefici per la salute;
• ficocianina: uno straordinario pigmento azzurro in grado di stimolare la
produzione delle cellule staminali (NB: i pigmenti colorati contenuti nelle
piante sono antiossidanti).
Gli antiossidanti topici proteggono la pelle da un’eccessiva esposizione al sole.
Chi ha una pelle delicata può creare a casa una crema con filtro solare
mischiando la dose richiesta di spirulina a una semplice miscela preparata con
una parte di olio di cocco crudo biologico e una parte di burro di cacao crudo
biologico. Maggiore è la quantità di spirulina e più efficace risulterà la
protezione, anche se la mistura assumerà un colore verde-azzurro sempre più
intenso, che in spiaggia potrebbe non essere considerato granché sexy.

Funzione immunostimolante
La spirulina è un tonico potente per il sistema immunitario. Negli studi scientifici

150
su soggetti umani, topi, ratti, criceti, polli, tacchini, gatti e pesci, l’introduzione
della spirulina nella dieta migliora in modo coerente la funzione immunitaria. La
spirulina accelera la produzione umorale del sistema immunitario contribuendo
ad aumentare la formazione di anticorpi e citochine, inclusi gli interferoni e le
interleuchine, e permettendo così all’organismo di proteggersi meglio contro i
microbi e i virus che lo aggrediscono.

La spirulina accelera la produzione del sistema immunitario cellulare


contribuendo ad aumentare la produzione di cellule staminali nel midollo osseo,
linfociti T, macrofagi, linfociti B e linfociti killer NK. Gli scienziati hanno quasi
universalmente osservato che la spirulina causa l’aumento della popolazione dei
macrofagi e ne migliora l’efficacia nella lotta contro i microbi anche in presenza
di stress dovuto a tossine ambientali e agenti infettivi.

Una volta entrate nel circolo sanguigno, le nuove cellule del sistema
immunitario cominciano a concentrarsi nelle adenoidi (tonsille faringee),
nell’appendice, nel midollo osseo, nel fegato, nei linfonodi, nella milza e nel
timo, migliorando la salute generale e l’immunità.

I principali fitonutrienti attivi della spirulina con effetto immunostimolante


comprendono:

• il beta-carotene, la cui maggiore presenza nella dieta è stata individuata


dalla ricerca come fattore di longevità; il beta-carotene ricavato dalle piante
e dalle alghe in quantità fisiologiche che colmano le carenze inibisce la
replicazione di alcuni tipi di cancro negli animali e nei soggetti umani;
• un tipo di lipo-polisaccaride noto come LPS; una molecola di zucchero
lunga e complessa legata a una molecola lipidica mediante un legame
covalente;
• l’antiossidante azzurro che stimola la produzione di cellule staminali noto
con il nome di ficocianina.
Uno studio in doppio cieco su soggetti umani condotto in India, sottoposto a
revisione paritaria e pubblicato nella rivista «Nutrition and Cancer» ha
riscontrato che il consumo giornaliero di un grammo di spirulina per un anno
risultava in una remissione pari al 45% in caso di lesioni orali precancerose in
soggetti che masticavano tabacco, a fronte di una risposta del 7% nel gruppo
placebo.

Acido gamma-linolenico (GLA)

151
«Le più ricche fonti alimentari di GLA sono il latte materno, la microalga
spirulina e i semi di borragine, il ribes nero e l’enotera. Il GLA è
importante per la crescita e per lo sviluppo ed è contenuto in quantità
massime nel latte materno; la spirulina è il secondo alimento intero a
fornirne dosi abbondanti. Consigliamo spesso la spirulina a chi non è mai
stato alimentato con latte materno per favorire lo sviluppo ormonale e
mentale che potrebbe non esserci mai stato a causa della mancanza di
un’alimentazione adeguata durante l’infanzia. Il dosaggio corrisponde alla
quantità di olio che fornisce 150-350 mg di GLA al giorno: una dose
standard di 10 g di spirulina fornisce 131 mg di GLA».

PAUL PITCHFORD, Healing with whole foods

La spirulina è il solo alimento verde a essere ricco dell’acido grasso essenziale


gamma-linolenico (GLA). L’unico supercibo con concentrazioni simili di questa
sostanza nutritiva sono i semi di canapa.

Essendo un acido grasso essenziale, il GLA rende la pelle e i capelli luminosi


e forti, senza tuttavia ridurne la morbidezza.

È dimostrato che questo acido inibisce la formazione delle prostaglandine


infiammatorie e dei metaboliti arachidonici. La spirulina è un supercibo
eccellente per contrastare i sintomi infiammatori dell’artrite.

Inoltre il GLA è probabilmente uno dei fattori alla base della comprovata
capacità della spirulina di ridurre le allergie.

152
Sottoposti a uno studio, 270 bambini che abitavano in aree a forte radioattività
nelle vicinanze di Chernobyl avevano evidenziato la sindrome da radiazione
cronica e alti livelli di immunoglobulina E (IgE), un marcatore che indica
un’elevata sensibilità allergica. A trentacinque bambini in età prescolare erano
state somministrate 20 compresse di spirulina al giorno (circa 5 g) per un periodo
di 45 giorni. Il consumo di spirulina aveva ridotto i livelli sanguigni di IgE, e
aveva così normalizzato la sensibilità allergica dell’organismo.

Negli studi sui ratti, la spirulina inibiva le reazioni allergiche bloccando il


rilascio di istamina in modo corrispondente al dosaggio: anche questo dato
suggerisce che il GLA possa essere un fattore principale dell’azione antiallergica
esercitata dalla spirulina.

Zolfo
La spirulina contiene anche diverse forme biodisponibili di zolfo, il minerale la
cui presenza è avvertibile nel sapore di “uovo sodo” della microalga. Una buona
fonte alimentare di zolfo come la spirulina migliora il sistema immunitario, la
forza fisica, la flessibilità, l’agilità, il colorito, la lucentezza dei capelli, i tempi di
guarigione e la funzionalità del fegato e del pancreas. Lo zolfo contribuisce
anche a liberare i tessuti dalle tossine.

Nella spirulina, questo minerale è presente in forma di amminoacidi contenenti


zolfo, solfolipidi e calcio spirulano.

Gli amminoacidi contenenti zolfo come la cisteina e la metionina aiutano il


fegato e il sistema nervoso a eliminare le tossine. Generalmente i ricercatori
attribuiscono alla spirulina notevoli proprietà detossificanti.

«Eliminando dall’organismo l’alluminio, il tetracloruro di carbonio e altre


tossine, la spirulina può contribuire alla cura dell’ADHD [Attention-
Deficit/Hyperactivity Disorder, sindrome da deficit di attenzione e
iperattività; N.d.T.]».

DONALD R. YANCE, Herbal medicine, healing & cancer

Il calcio spirulano è una molecola di zucchero polimerizzato presente solo


nella spirulina e contenente sia zolfo sia calcio. Se infettati da un virus di herpes
altrimenti letale, i criceti trattati con un estratto di calcio spirulano hanno
riportato migliori tassi di guarigione. Quando aggredisce una cellula, il virus
dell’herpes dapprima si fissa sulla membrana cellulare, ma il calcio spirulano lo
blocca e gli impedisce di penetrare nella cellula. Il virus resta bloccato nella

153
membrana e non è in grado di replicarsi, finché alla fine viene eliminato dal
sistema immunitario.

Vitamina B12
Lo studio clinico condotto dal dottor Gabriel Cousens non ha dimostrato che la
vitamina B12 contenuta nella spirulina aumenti quella presente del sangue
umano, perciò la conclusione cui si è giunti in questa fase della ricerca è che,
nonostante la spirulina contenga vitamina B12, non è tuttavia, grado di
aumentarne la presenza nell’organismo umano, né di compensarne la carenza,
anche se può far regredire molti sintomi spesso collegati a un deficit di vitamina
B12 come l’anemia.

Che cosa cercare…


Prodotti a base di spirulina
Di solito la spirulina è disponibile sotto forma di polvere di alga essiccata e
riccamente pigmentata di colore verde scuro leggermente azzurrognolo. Il suo
sapore ricorda in parte la clorofilla e in parte il pesce, con un leggero retrogusto
di zolfo. Al momento di acquistare la spirulina essiccata, selezionate prodotti con
le seguenti caratteristiche:

1. Solitamente, anche se non sempre, la spirulina biologica certificata è


superiore alle altre varietà. Se avete trovato una marca non biologica di
spirulina che vi piace e il modo in cui è prodotta vi soddisfa, continuate a
consumarla.

2. Selezionate varietà di spirulina il cui profumo è “fresco”. Quando la


spirulina comincia a guastarsi, ha un odore acido e rancido.

3. Evitate marche che utilizzano “agenti compattanti” per impedire che le


compresse si sbriciolino. La spirulina si compatta in modo naturale e se ne
possono ricavare compresse senza ricorrere ad agenti compattanti.

Qui di seguito è riportato un elenco di prodotti a base di spirulina reperibili in


Internet o nei negozi di alimenti naturali o di integratori:

• spirulina in polvere (essiccata)


• spirulina in polvere (con lecitina)
• prodotti a base di proteine della spirulina in polvere
• estratti del pigmento azzurro della spirulina

154
• tavolette di cioccolato crudo alla spirulina e barrette energetiche alla
spirulina

Come usare la spirulina


La spirulina è “rinfrescante” e “umida” per natura. Questo significa che se avete
un metabolismo caldo e secco, questa microalga è un alimento ideale perché
tende a riequilibrare la tendenza a surriscaldarsi e disidratarsi.

L’impronta rinfrescante e umida della spirulina ne fa un alimento ideale per i


climi caldi e secchi. Questo è uno dei motivi per cui i nativi americani che
vivevano nella Città del Messico precolombiana la usavano come fonte primaria
di proteine: è un cibo perfetto per il clima di quella regione.

Inoltre la spirulina può essere agevolmente mischiata a frullati di supercibi,


succhi freschi, miscugli a base di cacao crudo, condimenti per insalata e può
addirittura essere usata per completare un’insalata mista. Dopo aver sperimentato
con questo supercibo per qualche settimana, vi accorgerete di quanto le sue
super-proteine siano straordinarie da un punto di vista nutritivo, in confronto alle
proteine animali e/o a una dieta a base di sola frutta e ortaggi.

Dosaggi consigliati
• Per neofiti o bambini da 2 a 9 anni: 3-5 g al giorno
• Dose normale o per ragazzi da 10 a 18 anni: 6-10 g al giorno
• Dose terapeutica: 11-20 g al giorno
• Dose da superatleta: 30 g e più al giorno
Si può assumere troppa spirulina? Ovviamente sì, come per qualsiasi altro
alimento. Un’eventuale quantità eccessiva non farà altro che attraversare
l’organismo senza ulteriori conseguenze. Il valore calorico della spirulina – circa
quattro calorie per grammo – è così basso da non comportare mai un aumento di
peso.

La spirulina è una soluzione pratica non solo per l’alimentazione personale.


Recentemente la Sacred Chocolate ha ordinato alla Cyanotech Corporation,
un’azienda che opera sull’isola grande delle Hawaii, 404 kg di spirulina per la
nostra fabbrica di cioccolato hawaiano. La Cyanotech Corporation vende
spirulina “di scarto” perché caduta a terra nel reparto imballaggio o perché per
altri motivi non è più consigliabile per il consumo alimentare. Noi la usiamo
come fertilizzante al posto del letame.

155
Ricette a base di spirulina

Condimento spirulino per insalate

60 g di semi di canapa biologici

1 manciata di aneto fresco


(compresi i gambi)

2-3 spicchi d’aglio


(in base all’intensità del sapore)

2 cucchiai di spirulina

1 cucchiaino di sale himalayano

250 ml di acqua fresca di sorgente

Passate tutto al frullatore ad alta velocità fino a ottenere un composto liscio


cremoso. Servite su un’insalatina di ortaggi freschi per gustarne al meglio il
sapore!

156
Palline di spirulina e cioccolato

30 g di semi di canapa (macinati o interi)

60 g di cacao in polvere

2 cucchiai di spirulina

1 cucchiaio di prodotto con polvere di tocotrienoli


(facoltativi, ma squisiti)

1 cucchiaio di olio di cocco

3 cucchiai di miele crudo biologico o selvatico


(se già ammorbidito, è più facile amalgamarlo)

1 pizzico di sale himalayano (macinato fine)

1 baccello di vaniglia (raschiare l’interno) o 1 cucchiaino di vaniglia in


polvere

Amalgamate tutto con amore e con l’impasto ottenuto formate delle palline.
Riponete nel surgelatore per circa 15 minuti e servite.

Suggerimento goloso: accompagnate queste squisite palline di spirulina e


cioccolato con un bicchiere di latte di semi di canapa.

Superguacamole in stile messicano

2-3 avocado biologici maturi, tagliati a cubetti o schiacciati

1 pomodoro biologico, tagliato a cubetti

1 piccola cipolla biologica rossa, tritata finemente

1 manciata di coriandolo fresco, tritato finemente

1 cucchiaio di spirulina

157
1 pizzico di sale himalayano

1 lime (succo)

Mescolate delicatamente con una forchetta di legno da insalata, e buon appetito!


E ovviamente, il famigerato…

Miscuglio di semi di canapa, spirulina* e sale


himalayano

Cominciate con queste quantità, poi ritoccatele a piacere finché troverete la


vostra combinazione preferita.

120 g di semi di canapa biologici

2 cucchiai di spirulina

1 cucchiaino di sale himalayano (grosso o fine)

Mettete gli ingredienti in un barattolo e agitatelo. Usate come spuntino e


consumate con l’aiuto di un cucchiaio.

* Tutte le ricette a base di spirulina sono state realizzate da Camille “Super goji
girl” Perrin e assaggiate, testate e consumate dagli amici Supereroi.

158
159
160
ALGHE VERDI-AZZURRE AFA:
il cibo primordiale del lago Klamath, Oregon

Nomi latini
Aphanizomenon flos-aquae

Nomi comuni
Alghe klamath, alghe AFA verdi-azzurre, alghe verdi-azzurre, AFA

Tipo di supercibo
Alghe

Storia, fatti e leggende


Le alghe verdi-azzurre del lago Klamath sono una forma di fitoplancton
costituito da microalghe che differiscono dalla spirulina perché preferiscono gli
specchi di acqua dolce a quelli di acqua salmastra o salata. Sono state identificate
almeno quarantamila specie di microalghe che costituiscono il fitoplancton e
comprendono non solo le alghe verdi-azzurre, ma anche specie oceaniche, alghe
marine, alghe di acqua dolce e muschi di molti colori.

Il fitoplancton rappresenta la base della catena alimentare. Le testimonianze


fossili indicano che le microalghe furono con ogni probabilità i primi organismi a
popolare la Terra, e sono ancora presenti dopo eoni ed eoni: alcuni scienziati
ritengono che esistano sulla Terra da circa 2,8 miliardi di anni.

161
Le microalghe forniscono una percentuale stimata fra l’80 e il 90% delle
risorse alimentari e dell’ossigeno di tutto il pianeta. Questi organismi ottengono
l’energia mediante il processo della fotosintesi, ed è grazie alla fotosintesi algale
che in epoche primordiali l’atmosfera della Terra si è convertita nel suo stato
attuale, ricco di ossigeno. Appare chiaro che le alghe sono state i primi organismi
a sviluppare l’atmosfera terrestre sin dalla comparsa della vita sul nostro pianeta.

Le alghe verdi-azzurre (della famiglia delle cianofite) sono estremamente


resistenti e riescono ad adattarsi alle più diverse condizioni di luce e di calore, a
vari livelli di anidride carbonica e di ossigeno e ad ambienti fisici acquatici
estremi. Le alghe verdi-azzurre sono la fonte più ricca di clorofilla che esista in
natura e sono in grado di operare la fotosintesi meglio di qualunque altra pianta
sulla Terra.

Nella struttura, le alghe verdi-azzurre sono simili a un batterio filamentoso che


presenta clorofilla, ficocianina e altri pigmenti. Come i batteri, queste alghe sono
procarioti perché mancano di un nucleo delimitato dalla membrana nucleare.
L’informazione genetica delle alghe verdi-azzurre (DNA e RNA) viene
facilmente assorbita dalla flora intestinale (ossia i batteri benefici che vivono nel
nostro sistema digerente), e questo aiuta i batteri intestinali e di conseguenza
l’organismo a digerire e a connettersi con informazioni genetiche risalenti a eoni
fa, permettendoci di potenziare il nostro sistema immunitario e adattarci meglio
alle condizioni in continuo mutamento del nostro ambiente.

L’alga della specie Aphanizomenon flos-aquae (AFA) è un tipo particolare di


alga verde-azzurra che popola il suo habitat naturale: il lago Klamath, uno
specchio d’acqua poco profondo e molto esteso nell’Oregon. Con i suoi 324.000
km2, il lago Klamath è il più grande di questo stato, ed è situato a un’altitudine
relativamente elevata: circa 1260 m sul livello del mare.

Nel suo libro Primordial food, Christian Drapeau scrive:

«Il lago Klamath si trova in un’area relativamente poco edificata,


circondata da terreni di proprietà dello Stato come il Parco nazionale del
lago Crater, la Foresta nazionale Winema, il Rifugio della riserva naturale
del lago Klamath inferiore, e il Rifugio della riserva naturale degli uccelli
del lago Tule. Con la Catena delle cascate a Ovest, migliaia di migliaia di
chilometri quadrati di Parco nazionale a Nord e a Est, e la città di Klamath
Falls situata a valle, all’estremità meridionale del lago, questo specchio
d’acqua è pressoché incontaminato dall’attività industriale e
dall’inquinamento».

162
L’AFA è un’alga in grado di fissare l’azoto dell’atmosfera per formare
proteine eccellenti. Sin dagli anni Settanta del Novecento questa microalga viene
raccolta nel lago Klamath, filtrata, mondata e seccata per il consumo mondiale.

Le alghe verdi-azzurre AFA del lago Klamath sono diventate un supercibo


apprezzato dai salutisti di tutto il mondo: sono un alimento selvatico con una
straordinaria varietà di sostanze fitochimiche specifiche per le funzioni cerebrali,
una vastissima gamma di antiossidanti, minerali (soprattutto ferro, zinco, selenio
e magnesio), amminoacidi (è una proteina completa), vitamine, enzimi e molte
sostanze nutritive eccellenti. Inoltre sono una delle più ricche fonti di sostanze
antiossidanti, compresi i carotenoidi (beta-carotene, licopene e luteina), clorofilla
e ficocianina.

Alghe AFA e spirulina a confronto


• Le alghe AFA sono un cibo selvatico che viene raccolto in un ambiente
naturale incontaminato. La spirulina è una specie selvatica coltivata in un

163
ambiente controllato. In generale, questo fa sì che le AFA contengano più
minerali rispetto alla spirulina. La ricerca analitica conferma questa
conclusione.
• La percentuale di clorofilla delle alghe AFA è maggiore: 10 g contengono
circa 300 mg di clorofilla; una porzione da 10 g di spirulina ne contiene
circa 120 mg.
• Le alghe AFA contengono ficocianina (pigmenti azzurri) in misura più che
doppia rispetto alla spirulina: il 15% a fronte del 7%.
• Anche la quantità di vitamina C è superiore: le alghe AFA ne contengono
in misura più che quintupla in confronto alla spirulina.
• Gli acidi grassi essenziali sono presenti in misura maggiore nelle alghe
AFA: queste ultime sono alghe d’acqua fredda che si isolano dall’ambiente
mediante gli acidi grassi. Nei più caldi specchi d’acqua salati dei tropici
(dove cresce la spirulina) è sufficiente una quantità inferiore di acidi grassi
per ottenere un isolamento termico.
Una prima valutazione di questi dati indica che le alghe AFA sono superiori
alla spirulina. Tuttavia, anni di esperienza mi hanno insegnato che la spirulina è
più adatta al metabolismo e alla digestione umana rispetto alle alghe AFA.
Provatele entrambe, per verificare quale vada meglio per voi.

Benefici
Le alghe verdi-azzurre Aphanizomenon flos-aquae (AFA) sono costituite
soprattutto da proteine “morbide” e polisaccaridi facilmente digeribili dai nostri
batteri intestinali, che a loro volta nutrono il sangue e le cellule. Questa
“morbidezza” fa delle alghe AFA gli alimenti proteici più digeribili e utilizzabili
che esistano in natura: è una caratteristica insolita per le cellule vegetali, ma è
comune per quelle animali. È questo il motivo per cui le alghe verdi-azzurre sono
spesso considerate animali per il 25%.

Le alghe AFA sono ricchissime di clorofilla (1-2% del loro peso secco).
Grazie alla presenza del suo anello di pirrolo, identico a quello dell’emoglobina,
la clorofilla contribuisce alla formazione del sangue e aiuta a combattere la
leucemia, oltre che alcune forme di cancro della pelle e del fegato. Inoltre, la
clorofilla aiuta a deodorare l’intestino.

164
Il contenuto di ficocianina di queste alghe è altissimo (15%), e questo
contribuisce a pre-caricare il sistema immunitario stimolando la produzione delle
cellule staminali nel midollo osseo. Queste ultime sono la forma base di tutte le
cellule e si possono trasformare in cellule di qualsiasi tessuto (compresi linfociti
T, NK, macrofagi e altre micidiali “munizioni” del sistema immunitario).

È dimostrato che le alghe AFA contengono il numero eccezionale di quaranta


minerali principali e oligominerali, che ricavano dal continuo movimento di
quasi 9 m di sedimenti minerali depositati sul fondale del lago Klamath. I
minerali sono la matrice atomica del nostro organismo e sono necessari per
costruire tutti i tessuti, compresi ossa, denti, pelle, capelli, unghie, organi interni,
sistema muscolare, sistema immunitario e sistema nervoso.

Generalmente, più il cibo è domesticato e più presenta una carenza di minerali.


Il libro di Weston Price Nutrition and physical degeneration dimostrava che più
la nostra dieta è “civilizzata”, più rapidamente si manifestano sintomi da carenza
di minerali. Questo tipo di deficit è stato associato ad ogni singola malattia
cronica e degenerativa conosciuta negli esseri umani. La soluzione decisiva alle
carenze di minerali sembra consistere nell’inclusione nella dieta degli alimenti
selvatici, e le alghe AFA rientrano in questa categoria.

165
Questo supercibo è una fonte eccellente di vitamine del complesso B,
comprese considerevoli quantità di vitamine B1, B2, B3, B5, B6, B9 e B12. In
generale, le vitamine del gruppo B combattono lo stress contribuendo a una
conversione più efficace dei polisaccaridi e di altri carboidrati in glucosio per
ottenere energia, tenuta e resistenza in forma immediatamente disponibile.

Non è certo che la vitamina B12 contenuta nelle AFA possa essere utilizzata
dall’organismo umano. Lo studio clinico del dottor Gabriel Cousen indica che
l’assunzione di questa vitamina tramite le AFA non ne aumenta il livello nel
siero, e questo dimostrerebbe che la B12 nelle AFA non è biodisponibile. Le
alghe AFA sono anche una fonte importante di vitamina C.

Inoltre contengono acidi grassi omega-3, compreso quello a lunga catena noto
come acido docosaesaenoico (DHA). Infine presentano la colina, un costituente
dei fosfolipidi: questo fa delle AFA un alimento prezioso per la funzione
cerebrale e nervosa.

Proteine
Le alghe AFA sono una fonte proteica completa e sono costituite per circa il 60%

166
da queste sostanze nutritive: contengono ben diciotto amminoacidi (le unità
strutturali che compongono le proteine). Le proteine e gli amminoacidi delle
AFA sono forme di glicoproteine e peptidi altamente assimilabili in confronto
alle lipoproteine contenute nei prodotti di origine animale come la carne bovina o
il pollame (che solitamente vengono cotti e trasformati in forme di proteine
ancora più difficili da digerire): è perciò necessaria meno energia per digerire e
utilizzare le proteine delle alghe. Inoltre, grazie a questa maggiore digeribilità,
anche la produzione dei neurotrasmettitori necessari alla salute cerebrale risulta
più agevole e rapida.

Le proteine vengono utilizzate per costruire, mantenere e riparare ogni tipo di


tessuto e organo: ossa, denti, muscoli, nervi, ghiandole, cuore, sangue, fegato,
pelle, capelli e qualunque altra parte del corpo. Una carenza proteica è spesso
associata a debolezza muscolare, guarigione lenta e scompensi della chimica
cerebrale. Un eccesso di proteine animali è invece associato a cardiopatie,
malattie renali, cancro e cancro al colon. Sta diventando sempre più evidente che
le fonti proteiche complete di origine vegetale sono di importanza decisiva per il
futuro, ed è esattamente ciò che i supercibi possono offrire, alghe AFA comprese.

Alcuni degli amminoacidi e peptidi liberi contenuti nelle alghe AFA


potrebbero contribuire a detossificare l’organismo dai metalli pesanti. Nel suo
libro Miracle superfood: wild blue-green algae, la dottoressa Gillian McKeith
riporta che in base alla sua esperienza clinica, le alghe AFA sono efficaci nella
chelazione (rimozione) di pericolosi metalli tossici pesanti come cadmio, piombo
e mercurio. In caso di tossicità da metalli pesanti, il suo consiglio è consumare 6-
10 g di alghe verdi-azzurre AFA al giorno.

Ficocianina
La ficocianina è il pigmento antiossidante che dà alle alghe AFA il loro coloro
azzurro intenso. Può costituire fino al 15% del peso a secco del raccolto di alghe,
ossia una concentrazione approssimativamente doppia rispetto a quella della
spirulina. Questo raro pigmento azzurro contribuisce a inibire la crescita di
alcune colonie cancerose, riduce l’infiammazione della colite, combatte
l’infiammazione cronica, rinforza il fegato, protegge dai danni dei radicali liberi,
migliora la produzione dei neurotrasmettitori e favorisce la formazione di cellule
staminali ringiovanenti.

• La ficocianina interagisce con un nostro pigmento interno, la bilirubina,


per mantenere la funzione epatica a livelli ottimali.
• Contribuisce alla formazione dei neurotrasmettitori favorendo

167
l’aggregazione degli amminoacidi.
• È dimostrato che la ficocianina inibisce la ciclossigenasi (COX-2) e la
lipossigenasi, due enzimi associati alla produzione di sostanze
infiammatorie. Questa azione inibitoria naturale della ficocianina rallenta
e/o arresta le reazioni infiammatorie e algiche nell’organismo.

Feniletilammina
Le alghe AFA contengono anche alte concentrazioni di PEA, una sostanza
chimica che ha effetti sulle surrenali e sul cervello e viene sintetizzata in modo
naturale dall’organismo a partire da due amminoacidi: la fenilalanina e la
tirosina. La PEA aumenta l’attività dei neurotrasmettitori (sostanze chimiche che
mediano la propagazione dell’impulso nervoso) nelle zone cerebrali che
controllano la nostra capacità di prestare attenzione e rimanere vigili. Si hanno
livelli elevati di PEA quando siamo catturati da un buon libro, un film avvincente
o un progetto interessante, un fenomeno che si verifica soprattutto nei momenti
in cui siamo così concentrati da perdere la nozione del tempo e non percepire più
il mondo esterno e il bisogno di cibo. La PEA è notevolmente abbondante nel
cervello delle persone felici.

È stata infatti soprannominata la “sostanza chimica dell’amore” perché


contribuisce a creare sentimenti di attrazione, eccitazione ed euforia. Quando ci
innamoriamo, i nostri livelli di PEA aumentano: diventiamo pieni di entusiasmo
e di ottimismo. Il cervello rilascia PEA anche quando siamo sessualmente
eccitati, e i suoi livelli possono raggiungere picchi massimi durante l’orgasmo.

Quando il cervello è saturato dalla PEA, quest’ultima impedisce il


riassorbimento della dopamina, e i livelli di questo neurotrasmettitore si alzano.
Un livello elevato di dopamina è associato a una maggiore concentrazione
mentale e a un atteggiamento positivo.

La PEA aumenta anche l’efficacia di un altro neurotrasmettitore, la


norepinefrina, che intensifica le sensazioni di gioia.

Con un’indagine sperimentale, i ricercatori hanno scoperto che l’esercizio


aerobico può aumentare il livello di PEA nell’organismo: questa sostanza è una
delle componenti della cosiddetta “euforia del corridore” indotta dalle endorfine,
che provoca un aumento di energia e un miglioramento dell’umore e
dell’attenzione. Dopo aver fatto correre venti soggetti giovani sul tapis roulant
per 30 minuti, i ricercatori avevano constatato che la concentrazione media di
PEA nell’urina dei partecipanti era aumentata del 77%. Inoltre la ricerca indicava

168
che i pazienti che soffrivano di depressione e disturbo bipolare registravano
livelli di PEA inferiori alla norma.

La PEA già pronta è contenuta in quantità abbondanti in due alimenti


conosciuti: il cacao e le alghe verdi-azzurre (specialmente nella ficocianina color
azzurro). Entrambi possono aumentare in modo significativo la presenza della
PEA nel cervello.

Le alghe AFA e il cacao mantengono alti i livelli di PEA, indipendentemente


da qualsiasi cosa ci possa capitare nella vita. Le alghe verdi-azzurre agiscono in
sinergia con il cacao creando una forte capacità di concentrazione e attenzione,
anche se soffriamo di disturbo da deficit di attenzione (ADD). Uno studio
condotto per verificare gli effetti delle alghe verdi-azzurre sul cervello ha
monitorato 109 scolari cui era stato somministrato questo supercibo. Lo studio
aveva concluso che i ragazzi registravano un notevole miglioramento nella
capacità di prestare attenzione, seguire istruzioni e concentrarsi. Inoltre, i ragazzi
avevano evidenziato comportamenti meno polemici, esigenti e combattivi,
sintomi meno frequenti di ansia e depressione, miglioramento delle capacità
relazionali e una tendenza inferiore a manifestare isolamento emotivo e
comportamentale.

169
Nel suo libro Primordial food, Drapeau cita una ricerca secondo la quale una
dose orale di 10 mg di PEA al giorno diminuiva i sintomi della depressione nel
60% dei pazienti sottoposti a indagine. Inoltre, a differenza della maggior parte
degli antidepressivi, la PEA non causava aumento di peso, semmai portava al
dimagrimento. Le AFA contengono circa 2 mg di PEA per grammo, e
attualmente sono disponibili prodotti concentrati che ne contengono 10 mg/g. La
PEA non provoca effetti collaterali: anche facendone un uso protratto non si
hanno problemi di dipendenza chimica né limiti di tolleranza; le dosi possono
perciò rimanere costanti per periodi prolungati.

La PEA sembra essere il principale ingrediente attivo a inibire l’appetito,


pertanto aiuta a dimagrire chi assume le alghe verdi-azzurre AFA. In uno studio
in doppio cieco incrociato condotto su soggetti umani, integrando la dieta di
pazienti esterni obesi con 2,8 g di alghe verdi-azzurre tre volte al giorno per un
periodo di quattro settimane, si è ottenuta una riduzione di peso statisticamente
significativa.

Ferro
Le alghe AFA sono eccezionalmente ricche di ferro biodisponibile. Quando si
adotta una dieta vegetariana, il ferro che prima si ricavava dal sangue contenuto
nella carne dev’essere ottenuto dalle piante, e in qualche caso questo può
risultare difficile: è qui che le alghe AFA possono tornare utili. Sono una fonte
straordinaria di questa sostanza nutritiva, che insieme a manganese, rame,
vitamine del gruppo B e vitamina C combatte l’anemia, specialmente nei
vegetariani che si stanno adattando alle fonti di ferro non emiche degli alimenti
vegetali.

DNA e RNA
Il DNA e l’RNA sono materiale genetico grezzo che chiamiamo acidi nucleici.
Le alghe AFA contengono approssimativamente il 4% di DNA e RNA. Questi
nucleotidi hanno proprietà antimicrobiche, antivirali e antifungine. Il nostro
sistema digerente può ricavare il DNA e l’RNA contenuti nelle alghe AFA e
usarli per assemblare nuove cellule geneticamente sane nonché per rigenerare le
cellule e i tessuti danneggiati.

Benessere del sistema digerente


Le alghe AFA vive e/o essiccate a bassa temperatura contengono migliaia di
enzimi che contribuiscono alla cosiddetta “cascata degli enzimi”, che ha inizio
con la digestione, continua con l’assimilazione e termina nel metabolismo. Più

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enzimi assumiamo con la dieta, più la digestione e il metabolismo risultano facili
per l’organismo. Le alghe crude, il miele e le erbe (per esempio il succo di erba
di grano) sono fra le più ricche fonti di enzimi.

Betacarotene
Le alghe AFA sono estremamente ricche di carotenoidi come il betacarotene. La
ricerca continua a dimostrare che quanto maggiore è il contenuto di betacarotene
della dieta, tanto più a lungo si vive (vedi capitolo dedicato alla spirulina). La
scienza ha dimostrato che il betacarotene attiva la ghiandola del timo e il sistema
immunitario. Il dottor Charles Simone, autore di Cancer and nutrition, afferma
che il betacarotene blocca il processo che trasforma le cellule sane in cellule
cancerose.

Il betacarotene è una delle sostanze nutritive più sicure ed è atossico, perfino


se assunto in dosi massicce23. Anche se in seguito a un apporto estremamente
elevato di betacarotene la pelle dovesse assumere un colorito aranciato, non c’è
motivo di allarme perché il fenomeno non comporta alcun rischio per la salute:
indica soltanto la carenza di un enzima epatico in grado di scindere alcuni
pigmenti del carotene. Alcuni individui dispongono di questo enzima, altri no. Se
si diminuisce o si interrompe un’assunzione massiccia di carotene, il colorito
aranciato è destinato a tornare normale.

Funzione immunostimolante
Nel suo libro Primordial food, Drapeau cita studi condotti da un team di
ricercatori collegati all’Università dell’Illinois. L’équipe era composta da un
perito forense certificato e microbiologo, un chirurgo e tre medici che avevano
esaminato più di duecento casi per arrivare a concludere che le AFA sembrano
essere efficaci nella terapia di svariate malattie virali, affaticamento cronico,
disturbo da deficit di attenzione (ADD), depressione, malattie infiammatorie e
fibromialgia. Lo studio sostiene che le AFA agiscono sul sistema immunitario e
su quello nervoso e prevengono le infiammazioni.

Altre ricerche hanno dimostrato che queste alghe stimolano la migrazione


delle cellule staminali dal midollo osseo al sangue e al cervello (soprattutto
grazie all’azione del pigmento azzurro detto ficocianina), stimolano i globuli
bianchi e inibiscono l’attività della COX-2, bloccando le infiammazioni e
migliorando la salute del sistema nervoso e il tono generale dell’umore.

Drapeau cita anche ricerche secondo cui le AFA, se consumate ogni giorno per
diverse settimane, contribuiscono all’attivazione dei linfociti NK, che dal sangue

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penetrano nei tessuti e li pattugliano per individuare e distruggere le cellule
danneggiate e malate. Benché le foglie di tè verde e ginkgo biloba stimolino
l’attività dei linfociti NK, finora non è stata individuata nessun’altra sostanza in
grado di stimolare l’azione di “pattugliamento” di questi linfociti.

I ricercatori hanno scoperto che una proteina delle alghe verdi-azzurre riduce
le capacità del virus dell’immunodeficienza umana (HIV, responsabile
dell’AIDS) e del virus dell’Ebola. Questa proteina antivirale, nota come
cianovirina N (CV-N) è in grado di prolungare la sopravvivenza dei topi affetti
da Ebola. Attualmente non disponiamo di una cura per la malattia da virus Ebola,
che provoca febbre emorragica grave e spesso fatale. «La CV-N è estremamente
efficace contro un’ampia gamma di ceppi di HIV», ha affermato Barry O’Keefe,
Ph.D., del Centro per la ricerca sul cancro del National Cancer Institute, uno
degli autori dello studio. «La CV-N è la prima molecola conosciuta in grado di
inibire l’infezione da Ebola interferendo con la capacità del virus di penetrare
nella cellula».

La CV-N inibisce l’infezione da HIV e da Ebola legandosi all’esterno del virus


e impedendone fisicamente la penetrazione nelle cellule sane. La proteina si lega
a una particolare molecola di zucchero sulla superficie del virus.

Acidi grassi omega-3


Le alghe AFA contengono acido alfa-linolenico (ALA) e l’acido grasso omega-3
a catena lunga noto come acido docosaesaenoico (DHA). Quasi il 50% dell’olio
contenuto nelle AFA è costituito da questi acidi grassi essenziali omega-3.

In generale, la maggior parte delle diete del mondo è carente di acidi grassi
omega-3 mentre contiene una quantità eccessiva di acidi grassi omega-6 e acidi
grassi trans rancidi. Un eccesso di acidi grassi omega-6 e trans porta a una
reazione infiammatoria nell’organismo, che prima o poi diventa un fattore
concomitante delle malattie cardiovascolari, dei problemi immunitari e
neurologici e dei disturbi dermatologici.

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Gli acidi grassi omega-3 come l’ALA e il DHA stimolano il sistema
immunitario contribuendo ad attirare le cellule immunitarie nei siti in cui si
trovano lesioni, dolore cronico e danno cellulare e calmando al tempo stesso la
reazione infiammatoria.

L’organismo umano produce solo piccole quantità di DHA grazie al consumo


di acido alfa linolenico (ALA), un acido grasso omega-3 che si trova
comunemente nei semi di canapa, di chia, di lino, e in altri ancora. Solitamente,
questa quantità di DHA non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno del nostro
sistema nervoso, specialmente in un ambiente in cui lo stress è elevato.

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Tradizionalmente, il DHA si ricavava direttamente dai frutti di mare e dal
pesce. Con l’aumento delle allergie ai frutti di mare e con il problema del pesce
contaminato da mercurio e PCB si sono individuate in altri alimenti forme più
sicure di DHA: le AFA rientrano fra questi alimenti.

Il DHA è un importantissimo acido grasso essenziale utilizzato per generare e


mantenere le migliori condizioni per gli organi della vista (retina), il tessuto
cerebrale e nervoso, la “fluidità” del sistema cardiovascolare e lo sperma. Gli
acidi grassi omega-3 a catena lunga, come il DHA, rendono il nostro sistema
cardiovascolare antiaderente in modo che i microrganismi che depositano calcio,
come i nanobatteri, non si possano fissare e calcificare così le arterie provocando
arteriosclerosi.

La carenza di DHA è stata correlata con i sintomi di deficit di attenzione,


malattia di Alzheimer, artrite, malattie autoimmuni, disturbi cardiovascolari,
depressione, bassi livelli di serotonina, neurosi, depressione post-partum e
disturbi dermatologici.

È dimostrato che il consumo terapeutico di acidi grassi omega-3 migliora il


tono dell’umore e le malattie cardiovascolari. Inoltre il consumo di omega-3
inibisce la formazione di cancro al seno, al colon, al pancreas e alla prostata.

Le alghe AFA sono atossiche


Nel lago Klamath, durante la piena fioritura delle alghe, il pH dell’acqua può
raggiungere un valore pari a 11 e l’ossigeno può scendere a meno di tre parti per
milione, condizioni che possono essere mortali per i pesci nelle immediate
vicinanze, la cui morte non è perciò dovuta alle tossine.

Gli studi scientifici in base ai quali le alghe AFA risultavano contenere


proteine tossiche si sono rivelati scorretti. Non solo centinaia di migliaia, se non
milioni, di individui hanno consumato alghe AFA con relativamente pochi casi di
effetti collaterali; la ricerca scientifica ha anche indicato che le AFA sono prive
di tossine e che la fonte di confusione potrebbe essere la tossicità di altri tipi di
alghe.

Alcuni scienziati hanno ipotizzato che le alghe verdi-azzurre contengano ß-N-


metilammino-L-alanina (BMAA), e che questo amminoacido possa essere
collegato a problemi neurologici, ma i test successivi hanno indicato che le AFA
sono prive di questa sostanza controversa.

In Primordial food, Drapeau riferisce: «Nel lago Klamath, quasi dieci anni di

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intense ricerche non hanno individuato la presenza di neurotossine nelle alghe
AFA. Nel 1998, l’opinione invalsa fra gli scienziati era che queste alghe non
contenessero sostanze neurotossiche e che i campioni originariamente identificati
come AFA appartenessero con ogni probabilità a un’altra specie». Poi l’autore
cita uno studio della Wright State University sulla genetica delle alghe in base al
quale i campioni delle specie ritenute tossiche non erano AFA ma appartenevano
al genere Anabaena.

Come per ogni supercibo o altro alimento, il metabolismo e la chimica di ogni


individuo rispondono in modo diverso. In questo libro presento molti supercibi,
in modo che ciascuno possa selezionare i più graditi e identificare quelli che si
allineano meglio con la propria digestione e il proprio metabolismo.

Che cosa cercare…


Prodotti a base di alghe verdi-azzurre AFA
Qui di seguito è riportata una lista di prodotti a base di alghe AFA da cercare in
Rete o nel proprio negozio di alimenti naturali e integratori. Da anni, i prodotti a
base di alghe essiccate dominano il mercato, e la tecnica di essiccazione
Refractance Window®24 è considerata la migliore: cercate questa denominazione
sulle etichette. Negli ultimi anni l’azienda E3Live ha lanciato sul mercato alghe
AFA vive in forma liquida e altri preparati e prodotti esclusivi a base di questo
supercibo.

• Alghe verdi-azzurre AFA essiccate in polvere


• Alghe fresche liquide E3Live®
• Tavolette di cioccolato e barrette energetiche alle alghe verdi-azzurre AFA
• Concentrati di ficocianina (pigmento azzurro delle AFA)
• Concentrati di PEA (ricavati dalle AFA)
• Probiotici a base di alghe verdi-azzurre AFA (AFA con batteri benefici per
la digestione)

Come usare le alghe verdi-azzurre AFA


Inizialmente, se consumate in quantità eccessive, le alghe verdi-azzurre AFA
possono provocare una reazione da detossificazione, perciò è consigliabile
iniziarne il consumo individuale e familiare a partire da piccole dosi, che
potranno essere aumentate gradualmente nel corso di diversi mesi.

Dosi consigliate
• Neofita o bambino da 2 a 9 anni: 1-2 g al giorno (1-2 cucchiaini)

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• Dose normale o per ragazzi da 10 a 18 anni: 2-4 g al giorno (2-4
cucchiaini)
• Dose terapeutica: 8-10 g al giorno (8-10 cucchiaini)
• Dose per superatleti: fino a 8-12 g al giorno (8-12 cucchiaini)
Sarà sufficiente aggiungere le alghe AFA all’acqua da bere e a frullati, frappè
o altre bevande, mescolare e bere!

Ricette a base di alghe verdi-azzurre


Nota riferita a tutte le ricette: tre cucchiai di alghe verdi-azzurre AFA fresche
E3Live® sono equivalenti a un cucchiaio di alghe verdi-azzurre AFA essiccate.
Uno speciale ringraziamento allo staff di SacredChocolate.com e di E3Live® per
i molti spunti alla base delle ricette.

Fitocondimento per insalata

1 cucchiaio di AFA essiccate

1/ di cucchiaio di fitoplancton marino essiccato


3

4 cucchiai di olio extravergine di oliva od olio di semi di canapa da


produzione biologica e macinati a pietra, o altro olio di buona qualità

½ cucchiaio di radice di maca

1 cucchiaino di aceto di cocco biologico o di sidro biologico di mele crude

5 cm di radice di bardana, tagliata a cubetti

1 manciata piccola di ortiche fresche o 2 cucchiai di ortiche essiccate

1 pizzico di peperoncino di Cayenna

1 pizzico di curcuma (facoltativo)

Passate tutto al frullatore.

Aggiungete acqua fino a ottenere la consistenza desiderata.

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Questo condimento dà alla vostra insalata una carica straordinaria: è ideale per
gli atleti che desiderano costruire la massa muscolare e fortificare le ossa e i
tendini.

È perfetto anche per ottenere una bella pelle.

Il sapore è squisito.

Buon appetito!

Salsa E3Live®

5 pomodori rossi maturi grandi, tagliati a cubetti grandi o piccoli

3 cucchiai di coriandolo tritato finemente

1-2 peperoncini jalapeño, privati dei semi e tritati finemente

2 spicchi di aglio finemente tritato

1 cipolla piccola viola o bianca, finemente tritata

3 cucchiaini di succo di lime

1-2 pizzichi di sale himalayano


(facoltativo)

1 avocado, tagliato a cubetti piccoli


(facoltativo)

1 cucchiaio di alghe fresche liquide E3Live® o 2-4 capsule di E3AFA®, o 1-


2 cucchiaini di Crystal Flakes E3AFA®

Unite tutti gli ingredienti in una terrina e mescolate bene. Per un litro abbondante
di salsa (circa 8 porzioni).

Bocconcini crudi al cocco e E3Live®

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300 g di polpa di cocco essiccata grattugiata

150 g di noci di macadamia crude o anacardi crudi

1 limone

1 baccello di vaniglia
(raschiate l’interno)

60 g di granella di cacao
(facoltativo)

fiocchi di alga essiccata E3AFA®

Mettete in ammollo le noci di macadamia o gli anacardi, poi trasferite nel


frullatore, coprite di acqua e lasciate riposare per un’ora senza gettare l’acqua. A
questo punto aggiungete il limone sbucciato e privato dei semi e frullate ad alta
velocità con la vaniglia fino a ottenere una consistenza densa e cremosa.

Se necessario, aggiungete ancora acqua.

Versate la mistura a base di noci e limone sulla polpa essiccata di cocco (la
granella di cacao aggiunge un tocco croccante, se lo si desidera) e amalgamate
bene.

Lasciate cadere la mistura a cucchiaiate su un foglio antiaderente per


disidratatore e cospargete abbondantemente di fiocchi di E3AFA® essiccati.

Disidratate a 40 °C finché i dolcetti saranno perfettamente essiccati.

Superfrullato alle microalghe

1-3 cucchiai di alghe E3Live® fresche liquide o 2-4 cucchiaini di Crystal


Flakes E3AFA ®

40 g di fragole

40 g di mirtilli

1-2 cucchiai di spirulina

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1 cucchiaino di clorella in polvere

1 cucchiaio di fitoplancton marino in polvere

1 cucchiaio di cacao crudo in polvere

2 cucchiai di miele

60 ml di acqua pura di sorgente

Unite tutti gli ingredienti in un frullatore e passate fino a ottenere un composto


liscio e cremoso.

Eccellente se refrigerato.

Superfrullato alle alghe verdi-azzurre

300 g di frutti di bosco freschi o surgelati

40 g di anacardi

½ avocado

1 cucchiaio di olio di canapa

2 l di acqua di sorgente

3 cucchiai di alghe fresche liquide E3Live®

1 cucchiaio di alghe AFA essiccate

1-2 cucchiaini di Crystal Flakes E3AFA ®

1 cucchiaino di ficocianina (pigmento azzurro delle alghe AFA)

1 cucchiaio di polline d’api fresco

Mettete tutti gli ingredienti nel frullatore e passateli finché gli anacardi saranno
ridotti in crema. Questo frullato energizzante è un dinamico sostituto di un pasto
ed è eccellente se refrigerato.

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Frullato vegetale alle alghe E3Live®

60 g di pomodori

40 g di peperone rosso tagliato a pezzetti

40 g di cetriolo sbucciato e tagliato a pezzetti

1 cucchiaino e ½ di succo di limone

½ cucchiaio di scalogno tritato

1 pizzico di sale celtico

1 pizzico di pepe verde macinato fresco

1-3 cucchiai di alghe AFA fresche liquide E3Live®

Facoltativo: 1 fettina di peperoncino fresco habanero o jalapeño

Unite tutti gli ingredi