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Di | 01.10.2004
MANIFESTO LAICO
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Manifesto laico
Adesioni e primi firmatari del MANIFESTO LAICO
Ovvero la guerra tra le donne e il dictat del Vaticano. E io mi "sbattezzo I nuovi punti del MANIFESTO LAICO (3 giugno
2000)
La Vergine Maria, se vivesse ai giorni nostri, si sottoporrebbe alla fecondazione assistita? Parto da questa
domanda scivolosissima e, senza temere di cadere, vado avanti impavido. Sto scrivendo ma è come se parlassi LINK
con me stesso e quando uno parla con se stesso pensa e dice fra sé le cose più vere che gli escono dallanimo. La
La Vergine Maria se fosse una donna come tante altre dellAnno Domini 2004 andrebbe a fare la Fivet
(Fecondation in vitro and embryo transfer) o Icsi (Intracytoplasmic sperm injection)? La Madonna si
sottoporrebbe, se avesse bisogno, a una delle tecniche, sì o no? Chi alza la mano per rispondere? Questa
domanda mi gira in testa da mesi e ho deciso di scrivere questo articolo percorrendo a ritroso qualche concetto
insito nella specie umana. A volte i concetti sembrano scontati quando invece non lo sono affatto. Lo stesso
dicasi per i dogmi che i custodi cattolici cercano di continuo di imbrigliare e tenere allinterno del proprio
recinto religioso e ideologico, ma qualche volta questi dogmi scappano via recalcitrando al controllo e non li
ferma più nessuno. Questo attorno alla fecondazione assistita è proprio uno di quei dogmi lazzaroni che non si
riescono, ahimè, a tenere a freno.
Giovedì 22 maggio 2003 Giovanni Paolo II lanciò un allarme sulla fecondazione assistita prendendo a prestito
le parole di Madre Teresa di Calcutta:
NEWSLETTER
«La venerabile Madre Teresa di Calcutta (...) ebbe il coraggio di affermare di fronte ai responsabili delle
Comunità politiche: Se accettiamo che una madre possa sopprimere il frutto del suo seno, che cosa ci resta?
Laborto è il principio che mette in pericolo la pace nel mondo. E' vero! Non può esserci pace autentica senza
rispetto della vita, specie se innocente e indifesa qual è quella dei bambini non ancora nati. Unelementare
coerenza esige che chi cerca la pace difenda la vita. Nessuna azione per la pace può essere efficace se non ci si
oppone con la stessa forza agli attacchi contro la vita in ogni sua fase, dal suo sorgere sino al naturale
tramonto. Il vostro, pertanto, non è soltanto un Movimento per la Vita, ma anche un autentico Movimento
per la pace, proprio perché si sforza di tutelare sempre la vita».
Nel messaggio di Giovanni Paolo II è insita, con estrema chiarezza, la volontà di spinta di aggregazione e di
schieramento contro la fecondazione assistita. Per Giovanni Paolo II è basilare coagulare le varie frange delle
forze cattoliche e politiche attorno alloggetto della fecondazione assistita sbandierandolo e riducendolo solo
fine a se stesso. Egli chiama in causa il Parlamento italiano a prendere netta posizione e a non perdere tempo e
fare subito una legge. Giovanni Paolo II continua:
«Consapevoli della necessità di una legge che difenda i diritti dei figli concepiti, come Movimento vi siete
impegnati di ottenere dal Parlamento italiano una norma rispettosa, il più concretamente possibile, dei diritti
del bambino non ancora nato, anche se concepito con metodiche artificiali di per sé moralmente inaccettabili.
Colgo l'occasione per auspicare che si concluda rapidamente l'iter legislativo in corso e si tenga conto del
principio che tra i desideri degli adulti e i diritti dei bambini ogni decisione va misurata sull'interesse dei
secondi».
Il Parlamento italiano reagisce presto in maniera positiva allinvito di Giovanni Paolo II di mettere in campo
una legge e, apparentemente, sembra che la comunità cattolica abbia vinto la propria guerra sulla fecondazione
assistita avendo dalla loro ormai una legge. Tuttavia, la loro è solo la vincita di una battaglia di Pirro. Poiché la
guerra vera non è ancora nemmeno iniziata. Molti parlamentari - a prescindere dallo schieramento politico di
appartenenza - storcono il naso e alcuni pure la bocca in merito alla legge che dovrebbe dettare regole sulla
procreazione a tutti gli Italiani. Un numero rilevante di deputati - benchè siano essi stessi anche i firmatari -
accettano solo sulla carta non potendo schierarsi apertamente e pubblicamente contro il dictat del Vaticano.
Andare in opposizione dellinvito del Vaticano di certo è contro gli interessi politici e di ricandidatura di tanti
parlamentari. Va bene, avallo la proposta di legge dice tra sé il parlamentare, poi qualcuno di sicuro penserà di
farci sopra il referendum per abrogare la legge. Io intanto faccio vedere al Vaticano che sono daccordo con la
sua linea. Ma figurati se soprattutto le donne accetteranno questa proposta di legge talebana, vedrai che
battaglia ne uscirà fuori. La sottile e forte sudditanza tra politica e clero non lascia posto a scelte politiche,
culturali ed etiche, libere e personali. I parlamentari più legati alle matrici cristiano cattoliche ci mettono nulla
a seguire linvito di Giovanni Paolo II, anzi, è per essi un momento politico utile di coagulazione sotto un
medesimo tetto.
Esiste un motivo del perché il Vaticano è contro la fecondazione assistita? Risponderò più avanti a questa
domanda.
A grattare bene le scritture definite sacre, compresi i Vangeli Apocrifi, la Vergine Maria è stata fecondata
dallangelo con una serie di preghiere, di processi mentali e spirituali, ma sempre processi erano che avevano a
che vedere, in ultimo, esattamente con la fecondazione della donna.
Ed ecco un angelo del Signore si presentò davanti a lei e le disse: - Non aver paura Maria: infatti hai trovato
favore presso il Signore di tutte le cose, e concepirai per opera della sua parola. Udendo queste parole, ella
rimase perplessa dentro di sé e domandò: Concepirò io dunque per opera del Signore il Dio vivente, e
partorirò come partorisce una donna?. Protovangelo di Giacomo, vangeli dellinfanzia, XI, 2.
A questo punto laccostamento con la Vergine Maria alla fecondazione assistita viene naturale da pensare. Le
simbologie, le immagini e i segni si sovrappongono senza sforzo, ma anzi, combaciano perfettamente. Le varie
spiritualità messe in gioco creano un momento di forte astrazione e di fuori fuoco dalla realtà concreta suscitata
dagli spermatozoi maschili e dallovulo femminile, ma limmagine di una donna fecondata appare molto nitida.
E dunque proprio la figura della Vergine Maria e del suo iter di concepimento, che danno alla fecondazione
assistita laccettazione benevola che merita. Forse a pochi è noto (dato che i clerici evitano di parlarne) che Gesù
avesse quattro fratelli e diverse sorelle, sempre figli naturali della stessa Vergine Maria che sono stati concepiti
e partoriti in maniera normale, cioè senza lausilio dellangelo, ma figli di Giuseppe e Maria e da loro concepiti
con rapporto sessuale come una qualsiasi altra coppia di sposi. I fratelli carnali di Gesù si chiamavano
Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda.
«I parenti di Gesù. E uno gli disse: Ecco, tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e desiderano parlarti. Ma
egli, rispondendo a chi gli aveva parlato, disse: Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli?. Poi, stendendo la
mano verso i suoi discepoli disse: Ecco mia madre e i miei fratelli. Perché chi fa la volontà del Padre mio che è
nei cieli, egli è mio fratello e mia sorella e mia madre». Matteo 12, 47-50.
«Gesù a Nazareth. Non è egli forse il figlio del falegname? Sua Madre non si chiama Maria, e i suoi fratelli
Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? Le sue sorelle non sono tutte fra noi? Di dove, dunque, vengono a costui
tutte queste cose?». Matteo 13, 55-56.
Spingendosi oltre, è possibile affermare che la simbologia è quella di un Gesù Cristo concepito proprio grazie a
un processo molto vicino e sorprendentemente simile a quello di una fecondazione assistita. Nulla di
scandaloso né di blasfemo a guardare e rivalutare limmagine di Gesù Cristo da questa nuovissima prospettiva
che invito a riconsiderare e a discutere anche da parte del Vaticano stesso, figura di Gesù che non esito a
rilanciare. Alla Vergine e giovane Maria, sposata con Giuseppe, langelo annuncia che avrà un bambino. Ed ecco
intervenire lelemento della fecondità in questo caso spirituale identico oggettivamente al processo di
fecondazione assistita come è conosciuto oggi. Concepimento spirituale e fecondazione assistita si fondono in
un disegno unico e moderno. E ancora, la presenza dellangelo che assiste Maria e la rassicura che tutto andrà
bene, è un ulteriore elemento simbolico del concatenarsi dal quale trarre ulteriori analogie e considerazioni.
NellAntico Testamento ricordiamo la storia di Abraamo e di sua moglie Sara, storia di una coppia sterile. In
quellepoca cera lusanza, per sopperire alla sterilità femminile, di far accoppiare il consorte con la propria
schiava. Abraamo, con il benestare di sua moglie, si congiunse sessualmente con Agar, giovane schiava egiziana
di Sara, la quale dopo nove mesi partorì Ismaele. Ecco quindi luso di mediazione della pratica dellutero in
affitto. Se ai tempi di Abraamo fosse esistita la tecnica della fecondazione assistita, sicuramente Sara sarebbe
ricorsa a questa piuttosto che mandare al letto il marito con unaltra donna! Dopo anni che Agar partorì
Ismaele, Dio intervenne su Sara rendendola feconda così che lei potesse finalmente partorire suo figlio Isacco.
Credo che non verrò bruciato sul rogo dallInquisizione e dagli intellettuali gesuiti se affermassi, senza esitare,
che la gravidanza della Vergine Maria potrebbe essere identificata e sollevata proprio come caso emblematico
ed eclatante di fecondazione assistita, assistita dalle cure dellangelo. Leggendo bene le scritture sembra quasi
un uovo di Colombo, tanto appaiono efficaci, fondati e fusi tra loro gli accostamenti.
Jaques Cohen, direttore dellIstituto di Medicina Riproduttiva Assistita a St. Barnas nel New Jersey, è il pioniere
della fecondazione assistita primo a mettere in atto le tecniche di micromanipolazione, con strumenti capaci di
operare su ovociti, sperma ed embrioni, che hanno portato allelaborazione e allapplicazione di metodi come
lIcsi, impiegata oggi in tutto il mondo per permettere anche agli uomini che producono poco sperma di
procreare. Sentiamo il commento di Jaques Cohen:
«Molti, e tra questi coloro che hanno scritto la vostra legge sulla fecondazione assistita, considerano quella
dellembrione una vita da tutelare. Ma questo è bizzarro. Se chiediamo a uno scienziato cosè la vita, ci sa
rispondere, anche se magari la risposta di oggi potrà apparire poco precisa in futuro. Ma se chiediamo
quando inizia la vita, allora non otterremo una risposta scientifica, ma solo opinioni personali. Io per
esempio, penso che la vita inizi quando il feto prende le sembianze umane, intorno alla ottava settimana, ma
è solo la mia opinione. La Bibbia non parla di sperma e ovuli, non parla di congelamento. La legge spesso
vuole stabilire una volte per tutte il momento originario della vita, quando nessuno sa quale sia. Per me sono
molti i momenti nel ciclo riproduttivo di una cellula che sono meravigliosi e meritano il nostro rispetto. Ma
non si può dire esattamente quale sia il più meraviglioso o importante».
«Negli ultimi tempi le gerarchie vaticane non si limitano a rendere note le proprie opinioni, indirizzandole ai
propri fedeli: intervengono, continuamente e deliberatamente, sulla scena politica al fine di ottenere quanto
da loro richiesto, affinché sia applicato a tutta la popolazione. Allestero questo interventismo ha già suscitato
polemiche: in Germania il Vaticano è intervenuto per vietare ai consultori cattolici il rilascio del certificato
necessario per legge per abortire. In Polonia, il governo filo-papale ha nuovamente limitato linterruzione di
gravidanza, ripristinata nel 1993 dal precedente governo. I vescovi sono anche intervenuti affinché la carta
dei diritti fondamentali dei cittadini dellUnione Europea contenesse un articolo sul «rispetto del diritto alla
vita dal suo inizio alla sua fine naturale», al fine di rendere illegali le leggi nazionali su aborto ed eutanasia.
La legge 194 fu approvata, non a caso, in un momento di transizione e di relativa debolezza del Vaticano
(Paolo VI, molto malato, sarebbe morto dopo poche settimane): con lattuale papa, e con la sua capacità di far
rigar dritto i politici, cattolici e non, probabilmente non sarebbe mai stata approvata. La strategia cattolica è
molto semplice, ed è spudoratamente esplicita: anzitutto, nellambito della legge sulla fecondazione, far
passare il concetto che «lembrione è una persona». Ottenuto ciò si aprirebbe infatti un conflitto con
larticolato della 194, per cui si sarebbe «costretti» ad intervenire anche su questaltra legge, per modificarla
in un senso ovviamente più restrittivo, se non per abolirla. La sterilità di coppia in Italia raggiunge oramai
cifre da brivido: oltre una coppia su cinque non è in grado di assicurarsi una discendenza, una percentuale
che tende ad aumentare di anno in anno. Con queste premesse, già oggi ben 300 strutture italiane praticano
la fecondazione assistita: si stima che tra le 50.000 e le 70.000 coppie si rivolgano a questi centri, e che oltre
100.000 siano i pre-embrioni custoditi nei criocongelatori. Stiamo quindi parlando di un fenomeno di massa,
che come tale deve essere considerato. Le tesi cattoliche sono facilmente smontabili. Moralmente possono
pensarla come vogliono e giudicare anche ininfluente il parere della scienza, resta il fatto che queste tesi sono
rivolte solo alla popolazione cattolica (circa il 17% della popolazione mondiale e l80% - nominale - di quella
italiana), e non si capisce per quale motivo dovrebbero essere applicate a tutta la popolazione: nessuno,
ovviamente, si è mai sognato di imporre tali pratiche a donne e coppie non consenzienti. La fecondazione
artificiale è una libera scelta e pertanto uno stato laico non deve basarsi sulla morale di una parte della sua
popolazione per frapporre divieti ad una pratica volta, fino a prova contraria, a superare i problemi di
sterilità e di infertilità di una coppia. Alla stessa stregua vanno considerate le obiezioni secondo cui la
fecondazione eterologa minerebbe la stabilità della famiglia: statistiche USA mostrano dati che vanno nella
direzione diametralmente opposta sia per quanto riguarda la solidità della coppia sia per quanto riguarda la
cura nei confronti dei bambini. La decisione di accedere a questa pratica non è mai facile e, si presume,
vagliata anche alla luce di queste problematiche: le medesime considerazioni possono valere per le
responsabilità che si assume il padre o la madre prestando il suo consenso (identiche, del resto, nel caso
delladozione). Quanto alla (eventuale) sofferenza che proverebbe il bambino nel non conoscere il padre o
madre biologici, è agevole constatare come tali difficoltà siano riscontrabili, anche in questa circostanza, nel
caso delladozione. Lalternativa per il bambino è tra il non nascere ed il nascere attraverso lAID (Artificial
insemination by donor) cioè fecondazione artificiale eterologa: difficile quindi individuare un danno in
questo. Sulle donne sole e/o lesbiche che intenderebbero accedere allAID, alle quali una certa corrente di
pensiero (soprattutto cattolica) non vorrebbe concedere tale possibilità, si può rilevare come, nella
stragrande maggioranza dei casi, esse potrebbero comunque raggiungere lo scopo anche attraverso una
rapporto eterosessuale tradizionale: dovremmo quindi vietare anche queste gravidanze? Dovremmo
conseguentemente considerare illecito il figlio di una ragazza madre? Un discorso valido, a maggior ragione,
per linseminazione post-mortem. Per finire, unosservazione sulla fecondazione di donne anziane. Chi è
contrario basa la propria opinione sulla minore speranza di vita delle stesse: secondo la logica sottintesa, le
stesse persone dovrebbero essere contrarie a che malate terminali portino a termine la gravidanza. In
definitiva, bisogna considerare la fecondazione assistita un nuovo metodo riproduttivo, alternativo a quello
tradizionale: visto sotto questottica, non è altro che una possibilità in più per raggiungere lo scopo a cui si
aspira».
Ora, cerchiamo di pulirci bene la mente dalle scorie della consuetudine imbarbarita sempre più dalla
propaganda martellante che proviene dalle file di coloro che hanno la verità dei dogmi e della fede in mano e la
verità della vita sotto braccio. Pascal diceva che un vero viaggio non è cercare nuove terre, ma avere nuovi
occhi. Mettiamoci dunque in cammino dentro noi stessi e teniamo bene aperti gli occhi del pensiero mutevole e
razionale. Ogni volta che sento parlare della legge sulla fecondazione (attualmente vigente in Italia) sono
assalito da sconforto e amarezza. Una legge che va immediatamente abrogata e pure dimenticata tanto è
vergognosa. Se penso poi allassoluta assenza di informazione su questo grandissimo tema, il sangue mi inonda
il cervello come fosse un uragano caraibico. La disinformazione è diventata un gravissimo problema sociale che
- se non arriveranno soluzioni drastiche e in qualche modo radicali - formerà una popolazione sempre più
inerte e sempre meno critica verso il proprio destino, inconsapevole che saranno altri a decidere del proprio
futuro.
Tornando alla legge sulla fecondazione assistita, mi chiedo come è possibile che qualcuno abbia scritto queste
cose facendole diventare pure legge? Come? Forse è stato qualche alieno bicefalo ermafrodita trisessuale
venuto dallo spazio che ha scelto questo pianeta per le vacanze. Nessun essere umano che si dica pensante
avrebbe mai potuto partorire niente di peggiore. Eppure è accaduto. Se non ci stupiamo più delle guerre nelle
quali viviamo quotidianamente, ci stupiamo di una leggetta che non permette alle coppie di avere la felicità
unica e immensurabile di un figlio? Bazzecole. Se non diremo la nostra al più presto, diverremo un popolo
ancora più sofferente. E non è affatto vero che la cosa non interessa tutti noi, ma proprio tutti. Un giorno i
nostri figli e i nostri nipoti potrebbero desiderare un figlio e per vari motivi non potranno averlo, allora
vorranno ricorrere anche loro alla procreazione assistita, se ci sarà questa libertà di scelta. Ammesso che la
legge non lo proibirà loro.
Solo il fatto che alcuni uomini e donne (eletti democraticamente) abbiano avuto il coraggio di proibire con una
legge disgustosa ad altri uomini e donne la libertà di essere padroni di se stessi e delle proprie scelte mi fa
inorridire. Inorridire e vergognare di far parte di questa specie che si definisce umana. Ci sono persone che si
arrogano il diritto di decidere della nostra vita e di quella dei nostri figli; costoro sono da tenere lontano il più
possibile dalle poltrone del potere e molte di loro sono dentro il Vaticano.
Mi sono riletto i nomi dei firmatari della legge e mi auguro proprio che non vengano mai più rieletti in
Parlamento. Questo me lo auguro di cuore. Le persone che hanno avallato e firmato questa legge non debbono
mai più permettersi di scrivere altre di leggi ottuse e offensive verso lintelligenza e la sensibilità di ognuno di
noi. Il danno arrecato, in particolar modo alle donne, è immenso e qualcuno deve pagare per questa leggerezza.
Di campi da arare e da seminare, solo che abbiano voglia, ce ne sono a iosa per queste persone che già definisco
ex parlamentari. Così ogni volta che aspergeranno i semi di grano sulle zolle di terra profumata si ricorderanno,
come fosse un marchio indelebile, di quale grave torto abbiano fatto agli esseri umani del proprio Paese.
Rispondo alla domanda, esiste un motivo del perché il Vaticano è contro la fecondazione assistita?
Ci sono molti motivi, ma il vero motivo è quello che dal discorso della fecondazione assistita il Vaticano intende
rivedere e riaffrontare il tema dellAborto. E dopo laborto il Vaticano intende rivedere e riaffrontare il tema del
Divorzio. E evidente che resta ancora aperta la ferita dogmatica provocata a Paolo VI per gli assensi a favore del
divorzio nella società, quando un giornale estero titolò LItalia è finalmente uscita dal Medioevo. Un boccone
amaro che il Vaticano non ha ancora digerito e per questo vuole rigurgitare sulla strada dei diritti sociali e
personali. La mancanza di influenza totale sulla vita privata della gente rende la politica del Vaticano instabile e
meno monolitica e la propria forza di penetrazione meno efficace.
La posta in gioco è di conseguenza molto alta e si tratta della posta di poter scegliere della nostra vita in
maniera autonoma, liberale e molto personale. La lotta non è tra i Cittadini e il Parlamento per ottenere
labrogazione della legge; la lotta è di tuttaltra natura e lasse della diatriba è spostato verso il femminile. E
infatti in corso un duro braccio di ferro tra le Donne e il Vaticano. La volontà importantissima della donna di
diventare mamma è al di sopra e al di là di qualsiasi dichiarazione emessa dal Vaticano sulla fecondazione
assistita. Questo aspetto rende la politica e la propaganda vaticana inattuale, bigotta e totalmente al di fuori
delle esigenze vere delle persone. Da ciò, è probabile che il Vaticano pagherà questo arroccamento e chiusura
con una perdita consistente di seguaci, più o meno praticanti, alla propria religione. Io sono uno tra i primi ad
andarmene.
Le Istituzioni pubbliche si comportano sempre più come se ci fosse la religione di Stato, come se lItalia fosse
una Repubblica Cattolica, simile alle Repubbliche Islamiche, invece che una Repubblica laica, come vuole la
Costituzione e come quasi tutte quelle del mondo occidentale. Mi sono svegliato come da un lungo sonno, da un
torpore prolungato causati dalla mia negligenza di vederci chiaro e prendere coscienza. Proprio durante la
stesura di questo articolo ho attivato la procedura per essere sbattezzato e per la mia cancellazione alla Chiesa
cattolica apostolica romana inviando per raccomandata a.r. la lettera, di cui riporto il testo sotto, al parroco
della parrocchia dove fui battezzato quasi mezzo secolo fa:
Io sottoscritto Ennio Montesi nato a () il () e residente in () con la presente istanza, presentata ai sensi
dell'art. 7, comma 3, del Decreto Legislativo n. 196/2003, mi rivolgo a Lei in quanto responsabile dei registri
parrocchiali. Essendo stato sottoposto a battesimo nella Sua parrocchia in una data a me non nota ma
presumibilmente di poco successiva alla mia nascita, desidero che venga rettificato il dato in Suo possesso,
tramite annotazione sul registro dei battezzati, riconoscendo la mia inequivocabile volontà di non essere più
considerato aderente alla confessione religiosa denominata "Chiesa cattolica apostolica romana". Chiedo
inoltre che dell'avvenuta annotazione mi sia data conferma per lettera, debitamente sottoscritta. Si segnala
che, in caso di mancato o inidoneo riscontro alla presente istanza entro 15 (quindici) giorni, il sottoscritto si
riserva, ai sensi dell'art. 145 del Decreto Legislativo n. 196/2003, di rivolgersi all'autorità giudiziaria o di
presentare ricorso al Garante per la protezione dei dati personali. Ciò, in ottemperanza del Decreto
Legislativo n. 196/2003 (che ha sostituito, a decorrere dall1/1/2004, la previgente Legge n. 675/1996), in
ossequio al pronunciamento del Garante per la protezione dei dati personali del 9/9/1999 e alla sentenza del
Tribunale di Padova depositata il 29/5/2000. Si allega fotocopia del documento d'identità. Distintamente
E.M.
Proporrò questo articolo per la pubblicazione al Corriere della Sera e a La Repubblica, benché sia quasi certo
che non verrà accettato adducendo magari come problema la sua lunghezza eccessiva. Lo tradurrò in inglese e
lo invierò ai giornali statunitensi, New York Times, Washington Post e The New Yorker auspicando unadeguata
accoglienza tra le loro pagine. Comunque vada, lo renderò disponibile su internet, unica piazza mediatica
ancora totalmente libera. Concludo con questo brano:
«Le colpe dei Farisei. Allora Gesù, volgendosi alle turbe e ai discepoli, disse: «Sulla cattedra di Mosè si sono
assisi gli Scribi e i Farisei. Fate, dunque, e osservate tutto ciò che vi dicono: ma non agite secondo le opere
loro, perché dicono e non fanno. Legano, infatti, pesi gravi e insopportabili e li caricano sulle spalle degli
uomini, ma essi non li vogliono muovere neppure con un dito. Fanno poi tutte le loro azioni per essere veduti
dagli uomini: portano, infatti, larghe le loro filatterie e mettono lunghe frange sui mantelli; amano i primi
posti nei conviti e i primi seggi nelle sinagoghe; vogliono essere salutati nelle pubbliche piazze ed essere
chiamati maestri dalla gente. Ma voi non vogliate essere chiamati maestri, perché uno solo è il vostro
Maestro, e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno sulla terra padre vostro, perché uno solo è il vostro
Padre, quello che è nei cieli. Né fatevi chiamar dottori, perché uno solo è il vostro Dottore, il Cristo. Chi è il
maggiore fra di voi, sarà vostro servo. Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato». Matteo, 23, 1-
12.
E ancora:
«Guai a voi, Scribi e Farisei ipocriti, perché chiudete agli uomini il regno dei cieli, e non entrate voi, né
lasciate che entrino quelli che vorrebbero entrare! Guai a voi Scribi e Farisei ipocriti, che percorrete il mare e
la terra per farvi anche un solo proselito, e quando lo è diventato, ne fate un figlio della Geenna il doppio di
voi!» Matteo, 23, 13-15.
Per quanto mi riguarda gli uomini dalle ampie vesti e dalle lunghe frange sui mantelli, con me hanno chiuso
bottega. E pensare che Gesù Cristo, nella Bibbia, ci mise in guardia.
Ennio Montesi
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